ALTO ADIGE
TRENTO/VALLAGARINA
22 giugno 2003
Quarantasette animali sono stati soccorsi dal Pan-Eppa che non ha potuto sequestrare il mezzo. Pronto un esposto |
ROVERETO. (Trento) - Li hanno lasciati ripartire perché non potevano fare altro ma il dubbio, atroce, rimane. Quei 47 cagnolini, quasi tutti meticci, di ogni età e di ogni taglia caricati a Creta e destinati alla Germania saranno usati per esprimenti in laboratorio, saranno vivisezionati? O, come si legge in un depliant, saranno accolti nelle case dei tedeschi che dovrebbero attenderli? Per fugare ogni dubbio il Pan-Eppaa di Rovereto sta preparando un esposto per la procura tedesca competente, quella di Coblenza. |
L'ADIGE
22 giugno 2003
Rovereto (pag.31)
In fuga dalla Grecia per salvare 47 cani
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Di DAVIDE PIVETTI Sarà anche tutto regolare, autorizzato, ma il viaggio di quei 47 cani rimane da incubo. Sono partiti da Creta, la più grande isola greca nel cuore del Mediterraneo. Hanno attraversato il mare una prima volta per arrivare ad Atene, poi di nuovo da Patrasso all´Italia. Infine un viaggio via terra, in un rimorchio coperto da un grande telo rosso, lungo le autostrade italiane per raggiungere la città tedesca di Coblenza, punto d´arrivo di un viaggio che sembra da inferno e invece dovrebbe - se le carte dicono il vero - garantire il paradiso a quei 47 randagi greci. Il furgone che li stava trainando verso la Germania si è fermato in autostrada ieri mattina. La pompa dell´acqua ha ceduto di schianto e per il grande furgone «Dodge», di fabbricazione americana, non c´è stato molto da fare. Il piccolo convoglio è stato recuperato dall´Aci soccorso di Simonini e trasportato a Villa. A questo punto all´inconveniente tecnico si è aggiunto lo scrupolo di un anonimo, che ha telefonato a Claudio D´Ingiullo, responsabile del Pan-Eppaa, segnalando la presenza di quello strano rimorchio carico di cani. Chiaro il timore che quel viaggio nascondesse qualche strano traffico e che la sorte dei cani fosse poco felice. D´Ingiullo si è recato sul posto, con lui Aldo Candioli, guardia zoofila. Poi sono arrivati anche i carabinieri. Tutti a cercare le carte che dovevano documentare quel viaggio e il suo perché. Situazione complicata dal fatto che l´autotrasportare è tedesco e non parlava l´italiano. Dopo qualche ora all´insegna dell´incertezza il clima si è rasserenato. «Stando a quanto abbiamo potuto capire - spiegava ieri D´Ingiullo - il trasporto sarebbe regolare e dovrebbe concludersi con tutto vantaggio degli animali. Si tratterebbe di un accordo tra due associazioni animaliste, la Noa´s Little Ark di Creta e l´associazione guidata da Dieter Fischer Kropp a Coblenza. All´origine del viaggio ci sarebbe la volontà di entrambe le parti di salvare la vita a quei cani. In Grecia la legge non concede loro scampo. Erano randagi e avrebbero fatto una brutta fine. In Germania, invece, pare ci sia addirittura una richiesta di "adozioni" superiore alle disponibilità. Di qui il viaggio. Questo dicono le carte. Noi, ovviamente, faremo ulteriori verifiche e lo abbiamo detto anche all´autotrasportatore, peraltro risultato estraneo agli accordi tra le parti». A suffragare la versione ufficiale vi sarebbero anche le condizioni di viaggio. Ad ogni cane una gabbia, abbastanza pulita. Cibo e acqua a sufficienza. Insomma, non sembrerebbero esemplari destinati a morte sicura. L´insolita comitiva si è trattenuta a Rovereto (sempre presso la carrozzeria Simonini) fino a sera, quando è arrivata la pompa dell´acqua del furgone. Durante tutta la loro permanenza agli animali è stata fornita acqua e cibo e un angolo di ombra per riposare. Non resta che sperare nella verità dei documenti. «D´altronde - conclude D´Ingiullo - sequestrare quel rimorchio poteva essere peggio, per i cani». |
L'ADIGE
10 luglio 2003
Vallagarina (pag.34) Il caso A qualche settimana dalla scoperta del trasporto di 56 cani dalla Grecia alla Germania Pan-Eppa sollecita indagini |
Il Pan-Eppaa ha forti sospetti, e li ha esposti alla magistratura in un esposto denuncia, che l´episodio dei trasporto dalla Grecia alla Germania di un carico di 56 cani, scoperto il 21 giugno a Villalagarina per un fortuito guasto meccanico, sia soltanto l´iceberg di un traffico che vede decine di migliaia di animali (cani e gatti) trasportati in altri Paesi, aggirando leggi penali, comunitarie, sanitarie e fiscali. «Forse abbiamo appena scoperchiato una pentola orrenda - dice Claudio D´Ingiullo, che però, al di là dei sospetti, si limita ai fatti e non tira conclusioni - Ho esposto alla Procura perplessità e atroci dubbi sulla reale destinazione dei cani e lascio alla Magistratura, che ha possibilità e dovere, di valutare il fatto e scoprire eventuali reati commessi in Italia, ma che sono iniziati e si concludono in territorio tedesco e svizzero». |
domenica 13 luglio 2003
Traffico di cani: via all'inchiesta |
d.p |
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