"Salvate il mio circo!"
L'appello di Moira Orfei al governo dopo l'ennesimo rifiuto del Campidoglio per concedere uno spazio pubblico. "Berlusconi vari un decreto, 180 famiglie dipendono da questo lavoro". La polemica e le prese di posizione delle associazioni no-profit
Roma, 4 novembre 2004 - "Ci appelliamo al governo Berlusconi affinché salvi il nostro circo". Questo è l'ultima dichiarazione di Moira Orfei dopo l'ennesimo no del Comune di Roma a concederle uno spazio pubblico per l'allestimento del suo spettacolo. Un rifiuto che ha la sua motivazione nello sfruttamento degli animali da parte della storica compagnia circense, un punto su cui il sindaco Walter Veltroni, durante il vertice di ieri sera in Capidoglio, è sembrato irremovibile.
"Nel corso dell'incontro - sostengono i titolari del circo - sono state individuate per lo spettacolo le aree private di via Cristoforo Colombo, piazzale Clodio e via Conca d'Oro ma, come per magia, sono diventate tutte pubbliche e non cedibili".
La battaglia di Moira Orfei sembra quindi non destinata a concludersi; un anno fa la nota circense era stata ricevuta dal sottosegretario dei Beni Culturali Nicola Bono, un incontro che però non aveva condotto a nessun risultato. " La situazione si è aggravata pesantemente - ha dichiarato la stessa Orfei - le giunte di sinistra si sono accanite ancora di più nei nostri confronti offrendo il fianco alle associazioni animaliste e vietandoci l'uso degli animali". E questa, per lei che viene chiamata la "Regina del circo degli elefanti, è una condizione assurda, come è assurdo non rispettare la gente che vuole vedere uno spettacolo di leoni e tigri, non solo di acrobati e clown. Da qui l'accorato appello al governo affinché il debutto del circo possa avvenire il 18 dicembre sull'area della Cristoforo Colombo attualmente occupata dai "rivali" del Cirque du Soleil. " Chiediamo a Berlusconi - proseguono Moira Orfei e il marito Walter Nones - che venga varato il tanto atteso decreto salva-circo richiesto ormai da molto tempo dai lavoratori del settore. È necessario che il Comune di Roma rispetti la legge che prevede la concessione delle aree pubbliche allo spettacolo viaggiante senza far discriminazioni fra circo con e senza animali.". Su quest'ultimo punto non è d'accordo Enrica Boiocchi, vice presidente "Gruppo Bairo", un'organizzazione no-profit in difesa dei diritti degli animali, che schierandosi a favore della decisione di Veltroni, dichiara:"Gli animali vengono trattati come oggetti, senza conoscere o disconoscendone per puro interesse i loro bisogni etologici. Relegare in gabbie creature che conoscono la libertà della foresta è la dimostrazione dell'arroganza e dell'arretratezza culturale di chi continua a pensare le creature vive e senzienti alla stregua di schiavi.".
Nonostante le critiche degli animalisti e il divieto del Comune, Moira Orfei appare più combattiva che mai: "siamo stufi di questa situazione di razzismo nei nostri confronti - conclude la signora del circo italiano - oltre 180 famiglie dipendono dal nostro lavoro, quindi è ora che ognuno si assuma le sue responsabilità. Noi non abbiamo paura." E se a dirlo è una che è abituata a vedersela con tigri ed elefanti possiamo esserne certi.
da "RomaOne" del 04.11.04
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