IL GIORNO
06/03/04
 
Berlusconi ferma <<caccia selvaggia>>

 

Roma - A decidere è stato Berlusconi in persona. Troppo impopolare intervenire con un disegno di legge governativo su un tema come la caccia, al quale la maggioranza degli italiani è e resta contraria. Meglio procedere con l'esame dei testi di legge presentati in Parlamento. Nel consiglio dei ministri - spiega il ministro delle Risorse Agricole Gianni Alemanno - abbiamo reintrodotto il ddl sulla caccia. Abbiamo discusso sul merito e le procedure, ed è emerso che in consiglio ci sono sensibilità diverse, al punto che si poteva arrivare ad un voto spaccato. Il Presidente del consiglio mi ha allora chiesto di ritirare il ddl e di affidarci ai provvedimenti che giacciono in Parlamento. E io ho accettato. Dopo tre tentativi a palazzo Chigi, il ddl salta e la parola passa alle Camere. Il disegno di legge governativo, aumentava le specie cacciabili da 49 a 61; modificava il periodo di caccia allungando per alcune specie il calendario fino al 28 febbraio; cancellava gli ambiti territoriali consentendo il "nomadismo venatorio".
Esultano gli ambientalisti e le opposizioni, dai Ds ai Verdi. Il commento più caustico è quello della Lega anti vivisezione: <<Adesso il ministro Alemanno sa come si sente l'allodola impallinata...>>. <<Il governo - osserva il Wwf - ha mostrato senso di responsabilità>> Divisi i cacciatori. Protesta Federcaccia: <<Dopo mesi di ripetuti annunci il ritiro è incomprensibile, dal momento che c'era stato tutto il tempo per trovare la concertazione fra i vari Ministeri>>. Ribatte Arci caccia: <<Il ritiro è una scelta responsabile>>.
a.farr.
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