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Sent: Thursday, October 13, 2005 2:35 PM
Subject: RE: PRETENDERE DI ESSERE

Gentile GRUPPO BAIRO ,
a nome della Regione rispondo alla sua e-mail relativa alla  caccia alcinghiale fornendo alcuni elementi di valutazione :
La caccia è un’attività  prevista e regolamentata da norme comunitarie, statali e regionali. Queste norme sono volte a far sì che l’esercizio di tale attività non sia lasciato alla libera iniziativa individuale ma sia vincolato da disposizioni che tengono conto della tutela dell’ambiente e degli equilibri naturali. Nel calendario venatorio la cacciabilità o meno
di una specie e la quantificazione del prelievo venatorio tiene conto degli indici di abbondanza delle popolazioni di specie di selvaggina, elaborati dagli enti competenti (Istituto Nazionale della Fauna Selvatica,
Dipartimenti di biologia animale delle Università, i tecnici faunistici provinciali, etc.).
La legge regionale di riferimento in materia è la l.r. 16 agosto 1993 n°26.

Nello specifico, la vigente legislazione (legge statale n°157 del 1992 e legge regionale n° 26 del 1993) vieta rigorosamente il ripopolamento della specie Cinghiale (Sus scrofa). Tale divieto è motivato dall’analisi delle dinamiche di crescita della popolazione da cui risulta, sulla base di studi biologici e di osservazioni in natura, che la specie Cinghiale registra incrementi spontanei di popolazione anche fino al 180% annuo.

In base alla legge regionale n° 11 del 1998, è posto in capo alle Province il compito di far rispettare la normativa vigente in materia di caccia e di coordinare tutte le attività/interventi volti a contenere numericamente le specie in soprannumero e preservare l’equilibrio dell’ecosistema. Il tutto sulla base di parametri quali lo stato di conservazione della specie, i danni arrecati all’agricoltura alle altre specie terricole, e il rapporto classi di età e sesso.

Le segnalazioni che pervengono alla Regione su questi temi come fatto  dal Gruppo Bairo sono considerate preziose per meglio indirizzare gli interventi sul territorio e per individuare, arginare e reprimere gli illeciti in materia di attività venatoria.

Cordialmente

Sandro Diego Cioccarelli
Direttore Generale Agricoltura
Regione Lombardia
 

 
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