In riscontro alla Sua del 14/09/05 ci preme manifestarLe il nostro grande stupore e dispiacere nel vedere CEPU ingiustamente indicato come promotore di un luogo comune della credenza popolare che vede il gatto nero “portatore di sfortuna”.

            Dobbiamo segnalare purtroppo, con nostro rammarico, che quanto da Lei evidenziato denota un’incomprensione di fondo del messaggio stesso, che può essere la base e il presupposto dell’erronea interpretazione e valutazione dell’intento e della funzione che il messaggio effettivamente persegue.

            La campagna pubblicitaria vuole proprio demistificare e stigmatizzare il luogo comune del gatto nero, utilizzato come pretesto per l’esito negativo di un esame, per fare invece leva sul principio pedagogico della responsabilità e della preparazione del soggetto, che sono i punti basilari della nostra offerta formativa e della nostra funzione.

In questo modo e secondo questa chiave di lettura il messaggio pubblicitario è volto secondo le ns. intenzioni e finalità ad abbattere credenze irrazionali e luoghi comuni, per porre invece l’accento su uno studente che basa i suoi risultati sul lavoro e la convinzione nei propri mezzi.

Sperando di avere chiarito l’equivoco e scusandoci ancora per avere toccato la Sua sensibilità, vogliamo segnalarLe un comunicato stampa Cepu condiviso con l’Enpa (che trova in allegato), uscito proprio in questi giorni, nel quale si sottolinea questa interpretazione e chiarisce la nostra posizione.

Come ultimo, vogliamo inoltre sottolineare che la creativa che ha ideato lo spot possiede due gatti neri che ama tantissimo, non crede assolutamente (come del resto nessuno nella nostra azienda) che portino sfortuna e oltretutto il nostro Ufficio Marketing in vari anni, ha sponsorizzato e prodotto calendari ENPA cercando di rendere noto il problema degli animali abbandonati e maltrattati.

Distinti saluti.

CEPU

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COMUNICATO ENPA-CEPU

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