L'UNIONE SARDA
27/04/05
 
Lettere & Opinioni
 
Ma per l'animalista è un «energumeno»
Onore a Tore su topi, cacciatore di ratti
 
Leggo su L'Unione Sarda del 10 aprile, nelle cronache di Oristano e provincia: "Professione: cacciatore di topi". Salvatore Casula, sterminatore di ratti: non è certo un'occupazione di cui andarne fieri. È un po' come il boia o il macellaio. Quando si uccidono delle persone c'è sempre il rischio di ammazzare un innocente. Quando invece si tratta di animali, questo rischio non sussiste: c'è la certezza! Topi e ratti sono animali furbi, veloci ed estremamente intelligenti. Hanno troppi predatori naturali per potersi permettere di essere «tonti». Non da ultimo l'uomo, con cui sono in concorrenza fin dalla notte dei tempi. Oggigiorno vivono per lo più a ridosso dei nostri pollai o nel sottosuolo delle nostre città, accontentandosi di mangiare i nostri avanzi. Ma è evidente che se apriamo loro le porte delle nostre dispense, accettano più che volentieri l'invito. È stato messo a punto un sistema di derattizzazione su larga scala, incruento. Si basa sul monitoraggio, la bonifica degli stabili e delle infrastrutture, la rimozione dei rifiuti e così via. Questo metodo non incrudelisce sugli animali, ma ne impedisce semplicemente la presenza e la prolificazione in luoghi dove non sono bene accetti. Evita lo spargimento di veleni nell'ambiente ed è giá stato sperimentato con successo a Genova, nella zona del porto. Per i piccoli casi isolati invece, esistono le trappole a gabbietta con cui si possono catturare i topi e portarli lontano dalle abitazioni, oppure gli apparecchi che emettono ultrasuoni, i quali allontanano i roditori indesiderati dai campi coltivati. Ma purtroppo dobbiamo constatare che, in pieno ventunesimo secolo, esiste ancora qualche brutale energumeno che si vanta di fare a pezzi un povero ratto con la picozza. E giornalisti che ne declamano le gesta. Patrizia Tedoldi Presidente Gruppo Bairo Onlus Non se l'abbia a male, gentile Tedoldi, se sto - senz'ombra di dubbio - dalla parte del signor Casula. Che sgobba tutto il giorno, tra lavoro dipendente e straordinario, per liberare il suo prossimo da roditori infestanti e portatori di malattie. La picozza, peraltro usata in emergenza, è uno strumento primordiale; ma non è da meno la condizione di chi si trova assediato dai ratti. E non ha il potere di promuovere, o la possibilità di aspettare, una disinfestazione incruenta, civile, come quella che lei prospetta. Il Gruppo Bairo Onlus svolge un'opera meritoria in difesa degli animali. Ma credo che stavolta manchi di senso della misura. Sparare sul cacciatore di topi - o definire boia il macellaio - è ridicolo, prima ancora che offensivo.
Daniela Pinna
 
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