GIORNALE DI SICILIA
13 APRILE 2005

Cronaca Provincia di Palermo

Legge inattuata, giudizi infondati

E' inaccettabile la conclusione della lettera dei 408 (anzi 409 con il presidente Tedoldi). L'Italia è una, nessuna e centomila. Grazie, Pirandello (non ricordo se eri di Bergamo o di Girgenti, ma non importa: eri italiano) per avermi suggerito questa metafora. Ed è inaccettabile anche il riferimento ai turisti che dovrebbero disertare la Sicilia. Poichè, la lettera è firmata (elettronicamente, ovvero nomi scritti sotto il testo di un'e-mail) anche da alcuni siciliani, mi piacerebbe sapere se questi firmatari intendono lasciare l'Isola per essere coerenti con il loro scritto (anzi, sottoscritto). Penso (e spero), invece, che l'invito sia solo una provocazione. Fatte queste doverose premesse, andiamo al "dunque": in Sicilia si fa poco per arginare il fenomeno del randagismo, per fare vivere
i cani in condizioni più dignitose. Come scritto tante volte, anche in risposta ad una precedente esternazione del gruppo Bairo, la legge regionale è rimasta largamente inattuata, soprattutto nella parte in cui prevede la realizzazione di rifugi sul territorio. Il Giornale di Sicilia da cinque anni ormai conduce una continua opera di denuncia dei casi di maltrattamenti o - peggio - di avvelenamenti. L'abbiamo fatto anche ieri, con l'articolo sulle polpette che hanno ucciso due cani a Palermo, nel quartiere di Tommaso Natale. E pochi giorni prima avevamo raccontato la triste storia di una cagnetta uccisa in viale del Fante, coi cuccioli appena nati in balìa del destino. Ogni giorno animalisti chiamano il "telefono dei lettori" ed affidano a un breve scritto sul giornale la speranza di trovare un tetto per cagnetti strappati a una morte sicura. E nel frattempo, lo denunciamo in continuazione, le amministrazioni annaspano alla ricerca di soluzioni. Ma tutto questo c'entra poco con certi giudizi verso i siciliani e la loro
civiltà. O presunta inciviltà. Con questo metro, a Pirandello avrebbero dovuto negare il Nobel.
 

 

Egregi signori
Siamo i primi a ringraziarvi per la vostra opera di denuncia dei maltrattamenti che subiscono gli animali in Sicilia.
Ma, purtroppo, non è sufficiente citare Pirandello, per mitigare il senso di riprovazione che avvertiamo verso le istituzioni siciliane (e i cittadini passivi).
Che annaspino per trovare soluzioni non ci convince minimamente perchè hanno avuto ben quattordici anni di tempo per farlo (come conterranei di Pirandello la fantasia non dovrebbe mancare) e,  se quattordici anni non sono bastati ciò avvalora la nostra posizione.
Confermiamo il nostro desiderio di disertare la Sicilia (e lo possono fare metaforicamente anche i siciliani) perchè ci rifutiamo di  sostenere la visione dei poveri animali piagati, scheletrici, feriti, malati, uccisi e...........totalmente ignorati.
Vogliamo combattere da lontano, se combattimento si può chiamare l'espressione del nostro dissenso e della nostra sofferenza.
Perchè noi soffriamo, soffriamo molto nel vedere che le istanze di alcuni gruppi sociali e del parlamento che li ha interpretati, vengono rese vane. Soffriamo molto nel constatare come le leggi siano inutili e come il cosiddetto stato di diritto di cui vantiamo l'invenzione e l'esistenza, sia soltanto una menzogna.
E vogliamo ribadire, per chi avesse il dente avvelenato e ci facesse la solita domanda che più retorica, insignificante e banale non potrebbe essere: pensate ai bambini,  sì, noi pensiamo anche ai bambini, pensiamo a tutti quelli che soffrono per un motivo che basta da solo e che riempie l'universo: abbiamo compassione di chi soffre, ci poniamo nei suoi panni, condividiamo e quindi soffriamo.
La verità è scomoda ma è la sola che ci rende liberi.
Speriamo ci comprendiate.
 

...............GRUPPO BAIRO Onlus
bairo.info

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