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From: pino camuno alpestre
Sent: Friday, March 11, 2005 6:35 PM
Subject: Bracconaggio-uccellagione nelle Valli bresciane.
Grazie per la significativa lettera pubblicata recentemente da "Bresciaoggi", in risposta alle allucinanti affermazioni dell'assessore bresciano alla caccia, primo firmatario Enrica Boiocchi vice presidente della Vostra Associazione.
Al riguardo vorrei mettermi in contatto con la predetta Enrica (o altre persone interessate al "problema" e residenti nel Bresciano) per un'eventuale collaborazione operativa antibracconaggio in dette valli.
Ringrazio e porgo i migliori saluti.
Torino, 11 marzo 2005
Gruppo agenti venatori volontari piemontesi operanti nel Bresciano
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----- Original Message -----
From: <[email protected]>
To: <[email protected]>
Cc: <[email protected]>
Sent: Friday, April 01, 2005 12:53 PM
Subject: risposta alla comunicazione del 17.02 2005
Gentile Vice presidente, ho letto con attenzione le considerazioni, espresse nella sua comunicazione del 17.02.2005, relative alla caccia, che il Presidente Formigoni mi ha inoltrato. La caccia è un tema che suscita opinioni molto differenti a seconda della sensibilità, delle tradizioni e della cultura delle persone. Si tratta tuttavia di un’attività il cui esercizio è regolamentato da norme formulate cercando di tener conto dei diversi interessi ed esigenze in gioco. La Lombardia ha una legge sulla caccia (l.r. 26/93 n° 26) che recepisce la normativa comunitaria e statale e, pur consentendo l’attività venatoria, la vincola a precise disposizioni di tutela dell’ambiente e degli ecosistemi. La caccia non è quindi libera e indiscriminata, ma ben regolata. La Regione assicura inoltre che le Province si adoperino per far rispettare la normativa vigente. Con l’occasione, si ricorda l’attività della Regione Lombardia per la riqualificazione ambientale del territorio naturale e delle foreste lombarde e, nello specifico, per quanto concerne la tematica inerente alla fauna selvatica, l’istituzione di una banca dati georeferenziata, al fine di meglio monitorare il patrimonio faunistico, nell’ottica di una gestione sempre più rivolta alla protezione e tutela dell’equilibrio ambientale e disciplina dell’attività venatoria. La Regione inoltre negli ultimi anni ha realizzato innumerevoli interventi per la riqualificazione ambientale in particolare del territorio rurale e con la recente legge regionale 27/2004 ha sancito il divieto di caccia su tutto il demanio forestale regionale. Con i migliori saluti. Il dirigente dell'U.O Sviluppo e Tutela del territorio rurale e montano Dr. Paolo Lassini |