IL GAZZETTINO
29 NOVEMBRE 2009
Caccia "in bianco", spara al fagiano in centro città
PORTOGRUARO (VE) - La battuta di caccia va a vuoto, ma quando rientra e vede in viale Trieste - una zona densamente abitata di Portogruaro - un bel fagiano, non resiste e gli spara. È costato caro ad un cacciatore di Portogruaro quell'unico esemplare che ieri è riuscito ad abbattere. S'era messo di buon'ora a caccia di selvaggina nei campi tra San Michele e Fossalta di Portogruaro. "Tirato" di tutto punto, con mimetica, i suoi due cani e naturalmente armato di fucile, il cacciatore ha tentato invano di riempire il carniere. Così poco dopo l'una di ieri pomeriggio ha deciso di rientrare. Alla guida della sua Mercedes si dirige verso la città del Lemene. Quando però arriva in viale Trieste, vede il bel fagiano che zampetta a bordo strada. I cacciatori, si sa, in zona abitata non possono sparare, ma l'uomo non ha resistito alla tentazione. S'è fermato in prossimità del supermercato Cadoro e ha fatto fuoco. Catturata la preda s'è messo alla guida dell’auto diretto in centro città. Ma alcuni testimoni hanno allertato la Polizia. Il cacciatore è stato fermato, trasferito in Commissariato e denunciato per aver violato il regolamento venatorio. Gli è stato sequestrato il fucile e ritirata la licenza. Dovrà comparire davanti al giudice.
OK NOVARA
29 NOVEMBRE 2009
LITE FRA VICINI TERMINA CON UN COLPO DI PISTOLA, IL CANE SI ERA AVVICINATO TROPPO ALL'ALTRO CANCELLO
![]()
Il pitbull di nove anni Shiva, la sua scappatella è all'origine della lite
GARBAGNA NOVARESE, (NO) 29 NOV 2009 - Un diverbio fra vicini è finito con un colpo di pistola sparato in aria, una denuncia e una giovane coppia che ora si dice “terrorizzata”. E’ accaduto venerdì pomeriggio a Garbagna Novarese. Shiva, un pitbull femmina di nove anni bianco e nero si è concessa una scappatella dal cancello ed è andata verso la villa del vicino (distante pochi metri). Il secondo ha reagito andando a prendere la pistola, che deteneva regolarmente. Sarah D., 30enne, padrona del cane, è uscita per caso in giardino ed è stata ripresa dall’uomo. “Parlava con fare agitato e in mano reggeva qualcosa. Diceva che era andato a prendere la pistola, perché Shiva era uscita dal cancello (ma nel frattempo era già rientrata) - racconta - ed era andata verso il suo e la cosa poteva essere pericolosa per il figlio di sette anni e per il suo pastore tedesco (che si trova in un recinto chiuso, distante qualche metro dal cancello, ndr). In effetti il cancello era un po’ aperto, perché Shiva ha rosicchiato tutti i fili dell’apertura automatica, nonostante li avessimo fatti riparare la settimana scorsa”. La loro conversazione è terminata quando il vicino “mi ha detto che se il cane fosse scappato ancora avrebbe usato la pistola, sottolinenando che era carica e funzionante. Me l’ha dimostrato sparando un colpo in aria”. Sarah è corsa in casa e ha chiamato i carabinieri e il fidanzato Andrea M.
Per T.M. è scattata una denuncia per minaccia aggravata ed esplosione di colpo di arma da fuoco in luogo pubblico, oltre al sequestro della pistola. Toccherà al questore decidere l’eventuale revoca del porto d’armi. “Abbiamo paura per noi e per il nostro cane. Ha minacciato di ucciderlo”, concludono Sarah e Andrea.
VARESE NEWS
29 NOVEMBRE 2009
Macellazione islamica
nella lettera "No alla macellazione islamica" della LIDA, Lega Italiana dei Diritti dell'Animale (thò, ma guarda... una Lega... utile e civile...), ci sono molte considerazioni che, dal mio punto di vista, sono assai condivisibili.
Ma, ahimè...
Purtroppo in Italia esiste (eccome!) una legge che consente certe brutalità. Il decreto ministeriale dell'11/06/1980 firmato da: ministro della sanità Aldo Aniasi (PSI), ministro degli interni Virginio Rognoni (DC) e presidente del consiglio Francesco Cossiga (DC). All'epoca, nessuna opposizione dal PCI di Enrico Berlinguer. Tale deroga è stata confermata da tutti gli atti legislativi successivi (di centrodestra e centrosinistra) in materia. Quali le conseguenze consentite da questo D.M.? Fonte: Wikipedia http://it.wikipedia.org/wiki/Macellazione La legge islamica, cioè l'insieme dei precetti del Corano e dei Hadith, prescrivono una serie di regole per la macellazione del bestiame affinché la carne sia considerata commestibile. Per i musulmani tali regole appaiono mutuate dalla tradizione ebraica del cibo Kosher http://it.wikipedia.org/wiki/Kosher e di fatto coincidono nelle due culture: quanto segue elenca i precetti del Corano, ma vale anche per la religione ebraica. Condizioni di uccisione: 1. L'uccisione halal (cioè "pura") di animali deve essere effettuata in locali, con utensili e personale separati e diversi da quelli impiegati per l'uccisione non halal; l'animale deve essere rivolto verso La Mecca. 2. L'uccisore deve essere un musulmano adulto, sano di mente e a conoscenza di tutti i precetti della religione islamica e sulla macellazione halal; 3. Gli animali da uccidere devono essere animali halal e devono poter essere mangiati da un musulmano senza commettere peccato; 4. Gli animali devono essere coscienti al momento dell'uccisione. 5. L'uccisione deve avvenire recidendo la trachea e l'esofago: i principali vasi sanguigni verranno recisi di conseguenza. La colonna vertebrale non deve invece essere recisa: la testa dell'animale non deve essere staccata durante l'uccisione. 6. L'uccisione deve essere fatta in una sola volta: il movimento di taglio deve essere continuo e cessa quando il coltello viene sollevato dall'animale. Non è permesso un altro taglio: un secondo atto di uccisione sull'animale ferito rende la carcassa non halal ("impura"). 7. Il dissanguamento deve essere spontaneo e completo. Il punto 4 dice: "Gli animali devono essere coscienti al momento dell'uccisione." e il 5 "La colonna vertebrale non deve invece essere recisa: la testa dell'animale non deve essere staccata durante l'uccisione." Perchè? Perchè l'animale deve soffrire la propria lenta morte per dissanguamento offerta in sacrificio alla divinità... Andando su google e digitando "youtube halal" si possono vedere dei documenti filmati. Attenzione: si tratta di immagini di una violenza sanguinaria terribile, altamente sconsigliati alle persone sensibili. Mentre nelle macellerie "normali" per legge l'animale deve essere stordito (per non soffrire) e poi decapitato e dissanguato. Pena multe salatissime. La Lega Italiana dei Diritti dell'Animale e tutti gli uomini di buona volontà farebbero bene a battersi contro l'incostituzionale e discriminatorio D.M. 11/06/1980. Cordiali saluti
LAURA MORANDI, ACADEMIA PHILOSOPHIAE NATURALIS, VARESE
*****
28 NOVEMBRE 2009
No alla macellazione islamica
Il Servizio veterinario dell’ASL di Varese ha, di fatto, vietato in tutta la provincia la macellazione di montoni in occasione della Festa del Sacrificio (Eid al-Adha) tenutasi ieri ma che molti mussulmani celebrano anche oggi e domani. Com’è noto la macellazione rituale, effettuata secondo i riti religiosi islamico ed ebraico consiste nello sgozzamento degli animali “a mente sana” senza il pre-stordimento previsto, invece, per gli animali le cui carni siano destinate ai cittadini europei o comunque di religioni diverse da quelle citate. Si tratta di una deroga palesemente incostituzionale, in quanto, discrimina gli individui in base ad un credo religioso ed in secondo luogo legittima comportamenti che per qualsiasi italiano, cattolico od ateo, configurerebbe il reato di “maltrattamento di animali”. Inoltre, la religione islamica, articolata in varie componenti, non è riconosciuta dallo Stato italiano, quindi, non potrebbe beneficiare neppure della ”deroga”. Per questi motivi e per ragioni sanitarie l’ASL di Varese, ha posto la condizione che nei macelli varesini il rito fosse tenuto nel rispetto della Legge nazionale che prevede il prestordimento, l’osservanza delle regole igienico sanitarie e delle norme sulla sicurezza dentro gli stabilimenti di macellazione, peraltro, non in tutti, ma solo in quelli omologati alla macellazioni degli ovi-caprini e tra questi, solo quelli riconosciuti idonei all’effettuazione del “rito” da parte del Ministero della Salute.
Fino ad oggi, invece, grazie a semplici e contraddittorie lettere inviate alle ASL dalla Direzione Sanità Animale della Regione Lombardia si è lasciato credere, ai titolari di macelli, che in quel o quei particolari giorni “del sacrificio” fosse consentita l’apertura degli stabilimenti onde evitare le macellazioni nei cortili o nei boschi. “E’ un pò come consentire, nel periodo dei grandi esodi di Pasqua o Ferragosto, la circolazione di biciclette e motorini sulle autostrade, per snellire il traffico” sostiene Giovanni Porta, presidente della LIDA, l’Associazione animalista che dal 2006 ha contestato anche con manifestazioni, gli sgozzamenti autorizzati nei Macelli varesini di Luino (comunale) e di Besano (privato), divenuti uno sbocco comodo anche per i mussulmani svizzeri che trovavano il modo di varcare il confine per compiere quel rito vietato nella Confederazione Elvetica. La LIDA plaude alla decisione dell’ASL varesina è chiederà nei prossimi giorni all’Assessore alla salute della Regione Lombardia, di estendere queste misure cautelari a tutta la Lombardia, “divenuta negli anni, grazie alle “lettere” della Direzione Sanità, La Mecca, della macellazione islamica in Italia” conclude il presidente della LIDA.
RESP MACELLAZIONE MAURO BOTTIGELLI - LEGA ITALIANA DEI DIRITTI DELL'ANIMALE
LA GAZZETTA DI REGGIO 29 NOVEMBRE 2009
Pecora legata dentro al bagagliaio
CAMPAGNOLA (RE). L’auto traballava con moto ondulatorio, ma dentro non c’era nessuna coppia impegnata in un infuocato e anche un po’ scomodo (per via del cambio) rapporto d’amore. Anzi, dentro l’auto non c’era proprio nessuno, perché i due occupanti erano appena scesi per un controllo dei carabinieri. E allora perché continuava a traballare così? Ai militari è venuto un terribile e comprensibile sospetto: forse nel bagagliaio c’era qualcuno che stava tentando di liberarsi. Scenario e orario di questo inquietante episodio (poi risolto appena tirato su il cofano) la strada provinciale 30, ore 18.30 circa di giovedì scorso. NORMALE CONTROLLO. Una pattuglia di carabinieri della stazione di via Matteotti, ferma per controllo una Mercedes 250. A bordo ci sono due uomini, risultati poi due nordafricani di 50 e 38 anni residenti a Suzzara (Mantova). I due scendono e mostrano ai militari i loro documenti. Tutto fila liscio, fino a quando un carabiniere con la coda dell’occhio nota che l’auto, seppur vuota, si muove a piccoli balzi. BRUTTO SOSPETTO. La situazione, come si comprende, prende una piega inattesa e tesa. Uno rapido sguardo dentro l’abitacolo, ma non c’è nessuno rannicchiato dietro i sedili. L’unica spiegazione possibile può venire dunque dal bagagliaio: lì dentro c’è qualcosa o qualcuno, non c’è dubbio e bisogna subito fare chiarezza. LA SCOPERTA. I carabinieri intimano di aprire il cofano e di colpo si trovano davanti a qualcosa che certo non si aspettavano: nel bagagliaio c’è una pecora, un esemplare adulto di una sessantina di chili, con le zampe legate; la povera bestia respira a fatica, ma continua a sbattere la testa contro il pavimento e si divincola nel tentativo di liberarsi. IL SALVATAGGIO. Subito i carabinieri sciolgono la corda e la tirano fuori dal bagagliaio: era provata ma in discrete condizioni di salute. Contattata la centrale, viene quindi rintracciato un allevatore a cui poi la pecora è stata affidata in custodia. LA DENUNCIA. Ma a quel punto sono cominciati i guai per i due nordafricani, che vengono denunciati al tribunale di Reggio per maltrattamento di animali. Ora rischiano una pena fino ad un anno di reclusione e una multa fino a 15mila euro. RITI RELIGIOSI. Ma perché i due stavano viaggiando con una pecora «incaprettata» nel bagaglio? Quasi sicuramente l’animale era destinato ad essere macellato clandestinamente per la ricorrenza dell’Aid Al Adha, la cosiddetta Festa del Sacrificio, uno dei momenti più attesi dai fedeli musulmani che quest’anno si è celebrato venerdì scorso. Animali e religioni: non è sempre un rapporto «tranquillo». Se i musulmani possono sacrificare ovini e bovini per le loro ricorrenze (ma rispettando leggi e norme Ausl), i cristiani non sono da meno. Chiedetelo agli agnelli destinati a finire nel forno con rosmarino e patate per il pranzo pasquale. LA GAZZETTA DI MANTOVA 29 NOVEMBRE 2009
Pecora nel bagagliaio Due nordafricani denunciati dai carabinieri
SUZZARA (MN). I due automobilisti erano già fuori dal veicolo e avevano consegnato i documenti, quando i carabinieri di Campagnola Emilia, nel Reggiano, hanno notato che l’auto si muoveva: i militari hanno temuto il peggio, pensando che nel bagagliaio vi fosse una persona che chiedeva aiuto. C’era un altro tipo di essere vivente, una pecora con le zampe legate. L’animale è stato liberato e affidato a un allevatore del luogo; mentre i due nordafricani, A.A., 38 anni, e H.S., 50, operai e residenti a Suzzara, sono stati condotti in caserma e denunciati alla Procura di Reggio Emilia con l’accusa di maltrattamenti ad animali, che prevede una pena sino a un anno di reclusione ed una multa sino a 15.000 euro. Il sospetto è che la pecora potesse essere macellata clandestinamente in concomitanza con i festeggiamenti dell’Aid Al Adha. LA GAZZETTA DI REGGIO 29 NOVEMBRE 2009
Macellazioni rituali, blitz dell Enpa e dei vigili
CASALGRANDE (RE). Passando in auto hanno notato la carcassa di un animale appesa ad una porta. Sono tornate indietro per vedere meglio e poi hanno deciso di telefonare alla polizia municipale. Ora sono in corso le indagini per chiarire se ci sono stati maltrattamenti sugli animali e casi di macellazione abusiva legata alla Aid Al Adha, la Festa del Sacrificio che i fedeli musulmani hanno celebrato in questi giorni. Protagoniste dell’episodio che ha portato anche alla liberazione di una pecora, due giovani esponenti dell’Enpa reggiana, Alessandra Valentini allieva guardia zoofila e Marzia Maioli consigliere provinciale. Le due giovani, impegnate in questi giorni proprio in controlli per evitare abusi e reati legati alla festa musulmana, transitando da via Canaletto hanno visto una carcassa d’animale appesa ad un porta di una casa dove abitano famiglie di origine nordafricana. Poco dopo sono arrivate sul posto anche tre vigilesse e un paio di veterinari dell’Ausl. La situazione ha visto anche momenti di una certa tensione, con gli inquilini che per lunghi minuti non hanno fatto entrare nessuno nell’edificio. Davanti alla casa i vigili hanno poi trovato nel bagagliaio di un’auto una pecora con le zampe legate «a mazzo» metodo vietato dalle norme comunitarie. L’animale è stato liberato e sequestrato.
SAVONA NEWS
29 NOVEMBRE 2009
Savona: Enpa,controlli per la ricorrenza islamica Eid-Al-Adha
Savona - Preoccupazione della Protezione Animali savonese per la Festa del sacrificio (Eid-Al-Adha), tradizionale ricorrenza islamica celebrata in questi giorni, durante la quale vengono sacrificati animali (ovini, caprini o bovini).Negli anni scorsi si sono infatti verificate uccisioni improvvisate di animali nelle case o nei cortili di abitazioni a Borghetto Santo Spirito ed a Vado Ligure. L’ENPA invita quindi le Autorità competenti a vigilare ed i cittadini a segnalare loro situazioni di maltrattamento alle quali dovessero assistere. Nel rispetto verso tutte le religioni e tutte le etnie, l’ENPA stigmatizza tuttavia come, nel nostro paese, sia purtroppo ammessa da un decreto del 1998 la deroga, per motivi religiosi, alla macellazione con preventivo stordimento degli animali in strutture autorizzate; le bestie vengono sgozzate perfettamente coscienti e la loro agonia dura spesso decine di interminabili minuti. Una concessione immotivata anche dal punto di vista dei precetti coranici, per cui alcune Autorità religiose accettano le procedure meno dolorose delle macellazioni occidentali, sia in Europa (Germania, Danimarca, Norvegia, Austria) che nei più popolosi paesi islamici al mondo, come l’Indonesia e la Malaysia. E’ così nata in Italia una fiorente catena di macellerie islamiche (presenti anche ad Albenga, Cairo e Savona) rifor-nite con migliaia di animali provenienti soprattutto dall’Australia e dalla Nuova Zelanda.
Giova ricordare che tutte le volte che si consuma Kebab si favorisce, sia pure inconsapevolmente, la pratica crudele della macellazione rituale. L’ENPA esprime l’ auspicio che si raggiungano intese reciproche che permettano conciliare credo religioso e diritti degli animali, multiculturalismo e rispetto della legalità.
GAZZETTA DI PARMA
29 NOVEMBRE 2009
Reggio: volontari Enpa e musulmani ai ferri corti sugli agnelli uccisi
Scintille nel Reggiano fra gli animalisti e alcuni musulmani. I volontari dell'Enpa di Reggio Emilia hanno segnalato alle autorità di aver visto un agnello morto e appeso nel cortile di un'abitazione a Casalgrande. Un agnello che, in base a quanto temono i volontari, potrebbe essere stato ucciso a domicilio in occasione della Festa del Sacrificio.
LA SICILIA CATANIA E PROVINCIA
29 NOVEMBRE 2009
Codacons
Malasanità veterinaria «danno esistenziale»
Cresce il numero delle segnalazioni di casi di maltrattamento e malasanità ai danni di animali domestici e non domestici agli uffici del Codacons. In Sicilia, infatti, sono frequenti i casi di sfruttamento di animali per incontri clandestini di lotta, corse di cavalli sulle strade chiuse al traffico, maltrattamenti di ogni tipo. «Questi episodi fanno notizia - afferma il segretario nazionale del Codacons, Francesco Tanasi - ma c'è un altro problema che colpisce i nostri amici animali e del quale nessuno sembra interessarsi attivamente: il problema della malasanità in ambito veterinario». «Molto spesso - spiega Gabriella Barchitta, responsabile Codacons per i diritti degli animali - si verificano casi di decessi o menomazioni o danno degli animali per negligenze, prescrizioni sbagliate, condotte omissive, mancato soccorso da parte di medici veterinari. Casi di malasanità animale si verificano altresì, quando vengono vìolate le basilari regole di correttezza deontologica che la professione veterinaria richiede o quando vi sono carenze strumentali ed organizzative delle strutture veterinarie».
Con la supervisione di Barchitta, gli avvocati Codacons valuteranno ogni singolo caso segnalato - dall'omissione di soccorso alla negligenza medica, alla diagnosi errata da parte di veterinari - per individuare il percorso legale più adeguato. I proprietari di cani, gatti e animali d'affezione curati male o addirittura morti in seguito a terapie o diagnosi sbagliate potranno dunque contare su un servizio di consulenza legale in materia di malasanità facendo valere le ragioni nelle aule dei Tribunali, intentando cause di risarcimento danni, ma soprattutto cercando di affermare una cultura giuridica nuova, che riconosca fino in fondo la dignità animale davanti alla malattia e alla sofferenza. «Nel recente passato - affermano Tanasi e Barchitta - importanti sentenze hanno riconosciuto il danno non patrimoniale per chi è vittima della perdita di un animale da compagnia. Purtroppo però chi subisce un danno di questo genere e vorrebbe tutelare i propri diritti, molto spesso si vede costretto a rivolgersi a studi legali dai costi proibitivi. Ecco perché la nostra associazione si mette a disposizione dei cittadini». Chi interessato può effettuare segnalazioni allo 095 7465686 dal lunedì al venerdì dalle 16.30 alle 18.30. IL CENTRO 29 NOVEMBRE 2009
Lupo muore sotto la moto
Antonio Di Clemente
CIVITELLA CASANOVA (PE). Brutta avventura quella vissuta da un ragazzo di 17 anni quando, qualche giorno fa, si è scontrato di notte con un lupo mentre era alla guida della sua Vespa sulla provinciale Montebello-Villa Celiera nel territorio di Civitella Casanova, nei pressi del ristorante La Cialandra a Vestea. Il giovane, che festeggerà tra poco 18 anni, frequenta la scuola guida per conseguire la patente automobilistica, ed è un giovane pianista allievo di Luciano Micaroni . Quel giorno era andato a Pescara in macchina con alcuni amici a fare la spesa e a Montebello aveva ripreso la sua Vespa. Nei pressi della Cialandra si è visto il lupo andargli addosso. Il giovane ha perso l’equilibrio ed è caduto. Nell’impatto, non ha mollato il manubrio e ha percorso, strisciando sull’asfalto, quasi 25 metri prima di fermarsi. Non c’è stato niente da fare per il lupo, che è morto sul colpo. Il ragazzo è rimasto choccato dall’impatto con il lupo ed è stato subito raggiunto da un amico che in quel momento stava scendendo la scalinata della Cialandra. Il giovane ha riportato, fortunatamente, solo delle escoriazioni anche se è stata tanta la paura. Il motorino, invece, ha subìto qualche danno. Sul posto, sono intervenuti i carabinieri di Civitella, guidati dal maresciallo Giuseppe Margiotta , per gli accertamenti del caso. Il giorno seguente, la guardia forestale ha identificato l’animale morto, che è poi stato inviato all’Istituto zooprifilattico di Teramo dove, dopo la conferma dell’identificazione, sarà imbalsamato. La spiegazione all’accaduto, cerca di darla Gabriele Coccia che abita nei paraggi. «Era passata la mezzanotte», dice, «quando ho sentito latrare furiosamente i miei cani. La mia casa è recintata e forse il lupo voleva entrare alla ricerca di cibo, ma è stato messo in fuga dai cani. Così, si è allontanato e si è scontrato con il ragazzo».
L'ARENA GIORNALE DI VERONA
29 NOVEMBRE 2009
CODE. Disagi sul tratto veronese dell’A22
Due capre, autostrada chiusa per mezzora
Passavano da una corsia all’altra creando panico tra gli automobilisti Prese da polizia e pompieri
Provincia di Verona - Se ne stavano nello spartitraffico tra le due corsie dell’A22 con il capo chinato sull’erba come se il mondo intorno non facesse al caso loro.
Anzi: se ne prendevano beffa degli automobilisti. Le due caprette andavano di qua e di là, indifferenti al panico che creavano a chi in quelle scatole metalliche a 4 ruote, transitava vicino a loro. E tra i caselli di Mantova nord e sud il traffico si è bloccato alle 13.30 di ieri, facendo piombare in uno scenario da inizio Novecento quel tratto di autostrada quando auto, smog e code erano di là da venire. Ad interrompere quel flusso senza sosta di tubi di scappamento, è stata la Polstrada di Verona. L’ha fatto per catturare quei 2 animali «irrispettosi» delle più elementari regole del codice della strada. Solo che quelle 2 «ribelli» di farsi prendere non ne avevano alcuna voglia. E sono intervenuti i vigili del fuoco. Che dopo mezz’ora d’inseguimento le hanno prese e affidate ai veterinari. E così le centinaia di automobilisti rimasti in colonna anche nel Veronese hanno ripreso la corsa dopo che la macchina del tempo era tornata nel giro di 30 minuti nel 21.
IL GIORNO LECCO
29 NOVEMBRE 2009
Capriolo investito sulla nuova Lecco-Ballabio
GIOVANE CAPRIOLO investito sulla Ballabio-Lecco. Nella breve storia di vita di questa arteria si tratta del primo investimento di un capriolo, travolto da una Wolkswagen Golf. ..
LECCO - GIOVANE CAPRIOLO investito sulla Ballabio-Lecco. Nella breve storia di vita di questa arteria si tratta del primo investimento di un capriolo, travolto da una Wolkswagen Golf. L’episodio è accaduto nei pressi della località Versasio quando la strada è in discesa. Fra due gallerie l’animale ha avuto modo di immettersi sulla strada provenendo dai prati circostanti, ovviamente incurante del pericolo a cui andava incontro. Forse aveva perso l’orientamento oppure era stato attratto da qualche preda. Fatto sta che il suo sogno è durato pochissimo perché l’automobilista alla guida della Golf, che si è trovato improvvisamente il capriolo sulla strada, non è riuscito ad evitarlo, malgrado la pronta frenata. Una frenata che ha creato anche qualche apprensione agli automobilisti che lo seguivano. Nell’impatto l’animale è morto sul colpo e l’auto ha subito anche danni alla carrozzeria.
SUL LUOGO dell’incidente è arrivata una pattuglia della Stradale del distaccamento di Lecco, che ha delimitato lo spazio dell’investimento dando modo al traffico di dare alternanza alle vetture che scendevano e salivano sull’arteria. Dopo qualche attimo è giunto anche il mezzo dell’Asl che ha raccolto la carcassa della povero capriolo.
L'ECO DI BERGAMO
29 NOVEMBRE 2009
Incendio in un appartamento
Due cani salvati dal padrone
CARAVAGGIO (BG) - Paura domenica 29 novembre alle 12.40 per un incendio scoppiato in una casa a due piani in via Michelangelo a Caravaggio, a pochi passi dalla sede della polizia locale di Bergamo. Le fiamme sono divampate in un salotto al primo piano, dove c'erano i due cani della famiglia, e hanno bruciato il divano e un mobile. Il proprietario, che si trovava al piano terra con alcuni parenti, quando si è accorto del fumo ha subito portato in salvo i cani e ha chiamato il 115.I vigili del fuoco di Bergamo sono intervenuti in pochi minuti e hanno spento il rogo, che ha bruciato i mobili e annerito tutte le pareti. L'appartamento è stato dichiarato agibile anche se i padroni di casa dovranno darsi da fare per ripulire e tinteggiare. La cosa più importante, comunque, è aver salvato le due amate bestiole di famiglia.
LA NUOVA VENEZIA 29 NOVEMBRE 2009
Spaccia droga nel negozio di animali
Alessandro Abbadir
FIESSO (VE). Usa il negozio di animali come centro per lo spaccio di droga ma viene arrestato dai carabinieri di Dolo mentre vende 200 grammi di hashish ad un operaio del paese. L’operazione dei carabinieri di Dolo è stata portata a termine mercoledì scorso. Dietro le sbarre è finito Federico Sabbadin di 27 anni residente a Sambruson di Dolo, titolare del negozio Zoomania di Fiesso. Il negozio si trova lungo la Brentana (via Riviera del Brenta). Da tempo i carabinieri stavano osservando i movimenti del commerciante, dopo diverse segnalazioni giunte dai residenti e da giovani del posto. I carabinieri hanno deciso così di intervenire per bloccare il traffico di droga. I militari della Tenenza di Dolo mercoledì verso le 20.30 perciò si sono appostati a ridosso del negozio di Federico Sabbadin e hanno visto l’uomo uscire dall’esercizio commerciale e avvicinarsi e consegnare due involucri ad un’altra persona, P.G., operaio di 32 anni residente a Fiesso. L’operaio ha parlato per qualche minuto con Sabbadin, e dopo aver ricevuto i pacchetti ha pagato la «merce» con 500 euro in contanti. A quel punto sono intervenuti i carabinieri che hanno controllato i due. Nei due pacchetti erano nascosti infatti ben 204 grammi di hashish. I due sono stati fermati e portati in caserma per l’identificazione. Per Sabbadin, incensurato, è scattato l’arresto per spaccio di droga. Ora si trova in carcere a Santa Maria Maggiore. P.G. invece è stato deferito in stato di libertà alla Procura della Repubblica per acquisto di sostanze stupefacenti. I carabinieri ora cercheranno di capire da quanto durasse lo spaccio di droga e se fosse un punto di riferimento per il comprensorio. L’uomo avrebbe scelto come base operativa il suo negozio di vendita animali credendo così di passare inosservato e dare meno nell’occhio. La droga secondo le forze dell’ordine sarebbe stata nascosta all’interno dell’esercizio commerciale nella convinzione che l’odore degli animali avrebbe potuto anche confondere eventuali perquisizioni da parte di cani antidroga. LA PROVINCIA DI LECCO 29 NOVEMBRE 2009
Fido e i bimbi Un rapporto da costruire
Da sempre i più piccoli manifestano un vivo interesse per gli animali. Mi è capitato di leggere che da un'indagine realizzata in Inghilterrra tra i bambini di età compresa tra i sei e i dieci anni è emerso che l'80% di essi desidera più di ogni altra cosa avere un animale domestico.
LA SICILIA
29 NOVEMBRE 2009
Motta s. Anastasia (CT)
«Tutti i cani vanno registrati all'anagrafe entro il 2º mese»
GIORGIO CICCIARELLA
Motta s. Anastasia (CT) - Con un'ordinanza emessa nei giorni scorsi il sindaco di Motta S. Anastasia, Angelo Giuffrida, rende noto l'obbligo per chi detiene cani nel territorio comunale di registrarli all'anagrafe canina. Ciò al fine di assicurare il controllo del randagismo e 1'incolumità dei cittadini. Di conseguenza chiunque detenga cani, a qualunque titolo e in qualunque sede, dovrà farli identificare e registrare all'anagrafe canina entro il secondo mese di vita, o da quando ne viene in possesso, con l'applicazione di un microchip presso il Servizio Veterinario competente - Ausl 3 di via Padre A. Secchi 10 di Catania, da lunedì a venerdì dalle 9 alle 12 - senza alcun costo, oppure a pagamento da veterinari liberi professionisti autorizzati.
La stessa ordinanza ricorda inoltre che bisogna segnalare entro 30 giorni la cessione del cane o il cambio di residenza, ed entro 10 giorni lo smarrimento o il decesso dello stesso al Servizio Veterinario dell' Ausl competente. Al sindaco va invece dichiarata la detenzione di più di 5 cani. La mancata iscrizione all'anagrafe canina comporta sanzioni da 86 a 520 euro e da 2887 a 17.325 euro, qualora l'inosservanza riguardi cani aggressivi. Per informazioni contattare l'Ausl 3 al numero verde 800279761, attivo nei giorni feriali dalle 9 alle 13.
IL RESTO DEL CARLINO
29 NOVEMBRE 2009
VORREI farle una proposta, caro signor Tumiati: se Lei rinuncia all...
VORREI farle una proposta, caro signor Tumiati: se Lei rinuncia all’attributo «cosiddetti», riferito agli esseri umani, mi impegno a dedicare ai suoi amici animali qualche riflessione che, probabilmente, non La deluderà. Proviamo. Io penso che Lei abbia in buona parte ragione. Penso che, come avrà modo di constatare, il periodo natalizio, con la patina di buonismo che sempre più ipocritamente lo ricopre e lo allontana dal suo senso profondo, assoluto, vedrà un rifiorire di attenzione sull’argomento (e di azioni degli animalisti contro i produttori e i venditori pellicce non sintetiche, e delle signore che le acquistano). Mai come in questi anni la legislazione a favore degli animali si è ampliata. Eppure restano i punti neri, nerissimi, a cominciare dalla presenza (sono dati del 2004, il primo monitoraggio eseguito dalla Lega antivivisezione) nella nostra Emilia Romagna di 91sedi in cui si attua la vivisezione. Nelle scuole, nelle università si compie il primo passo falso. La legge 413 del 1993, infatti, contempla la possibilità per chi è chiamato ad agire su un animale senza anestesia di opporre obiezione di coscienza. Pochi lo sanno, pochi vi si appellano, nessuno dà le giuste informazioni.
Di orsi torturati il ‘Carlino’ ha parlato il 16 luglio del 2000. Una notizia ampia. Gli altri giornali lo hanno fatto, così come le televisioni fanno commuovere il loro pubblico con un filmato sulla strage delle foche, utile solo a sentirsi commossi. Lei ha ragione. Eppure è quel «cosiddetti» umani che mi divide da Lei. Perché se c’è un mondo di buoni, gli animali, e uno di cattivi, gli uomini, il gioco è fatto, i secondi hanno il sopravvento. Se invece riusciamo a ragionare in termini di repressione dei torturatori secondo legge e se comprendiamo che la convivenza tra uomo e animale, senza dare dell’assassino al primo, è un valore originario di qualsiasi cultura (i riti sacrificali sono altra cosa), allora qualche risultato si otterrà. Perché si capirà che il destino degli uni è legato a quello degli altri, che chiunque torturi chiunque è un infame e un cacciatore di ricchezze sporche, e che l’ecologia non è una guerra senza fine tra fondamentalisti ma la pretesa che la vita abbia un ambiente. Cioè un posto per sé. Ovvero per me, per Lei e per il gatto Bébért, cieco da un occhio, che ho adorato. IL CENTRO 29 NOVEMBRE 2009
Circo, un sopralluogo per le condizioni degli animali
PESCARA. La polizia municipale ha effettuato un sopralluogo al circo ospitato sulla riviera sud per verificare le condizioni degli animali. «Gli agenti, in seguito all’esposto inoltrato all’amministrazione comunale da alcuni consiglieri comunali del centrosinistra, hanno eseguito le verifiche e ora abbiamo inviato il verbale alla forestale per le opportune indagini di competenza». Lo ha affermato l’assessore alla Tutela del mondo animale, Carla Panzino . «Alcuni giorni fa», ha ricordato l’assessore, «alcuni consiglieri del centrosinistra avevano chiesto di verificare se la struttura rispettasse l’ordinanza sindacale emessa dal passato governo cittadino circa il trattamento degli animali». Così, nel sopralluogo, sono state verificate le dimensioni delle recinzioni e degli spazi destinati agli animali. Gli agenti hanno eseguito gli accertamenti, controllando anche le aree all’interno delle tende. ALTO ADIGE 29 NOVEMBRE 2009
Le tartarughe del sindaco su «Repubblica»
BOLZANO. Le tartarughe del sindaco si sono guadagnate il palcoscenico nazionale, finendo su «Repubblica». Il quotidiano ha dedicato all’arrivo della coppia di Pelomedusa Subrufa Subrufa (questo il nome scientifico degli animali) «Belpaese», la rubrica che narra piccole e grandi stranezze che percorrono l’Italia. L’esperimento di pet therapy è stato fortemente voluto da Antonella Arseni, capo di gabinetto del sindaco e animalista convinta. L’idea le è venuta dopo aver visto la «tartaruga che sorride» (così viene anche chiamata la Pelomedusa Subrufa Subrufa) nella mostra organizzata a maggio al Museo di via Bottai. L’intenzione è quella di allestire un acquario nell’ufficio del sindaco, un’operazione che - assicura il capo di gabinetto - sarà a costo zero, visto che le tartarughe si cibano di insetti e pesci d’acqua dolce. Al contrario i benefici sarebbero enormi in termini di relax per il primo cittadino e i suoi ospiti.
CORRIERE DELLA SERA
28 NOVEMBRE 2009
«Utilizzano abilità, intelligenza e forza»
Orche assassine, quel colpo di coda che mette ko anche gli squali
Una biologa marina è riuscita a immortalare l'uccisione dei "predatori degli oceani"
MILANO - Basta una mossa di karate, con l'enorme coda, e lo squalo è abbattuto. Alcune incredibili immagini, scattate a largo della Nuova Zelanda da una biologa marina, Ingrid Visser, mostrano per la prima volta come le orche assassine con estrema intelligenza e forza ingannano, attirano, stordiscono e uccidono gli squali, fra i più temuti predatori degli oceani.
COLPO DI CODA – La Visser, 43 anni, studia da 17 il comportamento dei mastodontici cetacei e le strategie che adottano per avere la meglio su altrettanto colossali squali, come il Mako e il Grande Squalo Bianco, da cui molti pesci stanno alla larga. «Usando una combinazione vincente di grande abilità e intelligenza e forza brutale – spiega la Visser – catturano e mangiano quelli che per molti sono gli inarrivabili predatori degli Oceani». La più impressionante delle tecniche è il colpo di coda: ruotandola velocemente l'orca crea fortissime correnti da cui lo squalo non può scappare; in questo modo l’animale sale alla superficie ed è così che l'orca solleva in alto la parte posteriore del corpo e la scaraventa sul dorso dello squalo tramortendolo. Il boccone a questo punto è pronto. L'ACCERCHIAMENTO – Un'altra strategia con cui le orche vincono la battaglia contro i loro avversari è detta del «recinto». Un gruppo di orche si dispone a cerchio e isola lo squalo e lo puntano spingendolo, oppure lo attaccano furtivamente da sotto attentando subdolamente alla pancia. «Alla fine del combattimento – aggiunge la Visser, che vive e lavora a Tutukaka, in Nuova Zelanda – girano su e giù lo squalo di modo che l’animale è completamente disorientato e non riesce più a muoversi». E anche in questo caso, il pasto e facile. MOSSI DALLA FAME – La biologa, una delle maggiori studiose del comportamento delle orche “assassine”, comunque non condanna i pericolosi cetacei: «Non è che si muovano apposta per attaccare i loro nemici – precisa -, il fatto è che trovare cibo nell'Oceano non è una questione semplice. Dunque, quando c’è l’occasione, l'orca la coglie al volo».
LA ZAMPA.IT
29 NOVEMBRE 2009
A passeggio con il cane? Come otto ore di palestra
LONDRA - Portare il proprio cane a passeggio potrebbe essere una buona alternativa per chi non ha il tempo e la motivazione per andare in palestra. Chi ha un cane, infatti, può totalizzare fino ad otto ore di esercizio fisico alla settimana. È quanto risulta da una ricerca della Bob Martin, compagnia esperta di salute degli animali domestici, condotta su oltre 5 mila persone.
I risultati sono stati riportati dal quotidiano britannico Daily Telegraph. «Mediamente, chi ha un cane lo porta a passeggio due volte al giorno per 24 minuti a passeggiata», ha detto un portavoce della Bob Martin. «In totale sono 5 ore e 38 minuti a settimana. Chi porta a spasso il proprio compagno animale per tre volte al giorno, invece, raggiunge le 8 ore settimanali», ha aggiunto. Per la Bob Martin, portare a passegno il proprio cane è addirittura meglio che andare in palestra. «In media si spende solo 1 ora e 20 minuti alla settimana ad allenarsi in palestra, e il 47 per cento della popolazione ammette di non fare affatto alcun esercizio», ha dichiarato il portavoce. «Inoltre, il 70 per cento delle persone che va in palestra - ha continuato - considera questo impegno un peso, qualcosa che di deve fare per forza. Invece solo il 22 per cento delle persone che ha un cane ritiene che si tratti di un impegno e non di un diletto». Per la Bob Martin, tra la palestra e il guinzaglio la maggiorparte delle persone preferirebbe il guinzaglio. «Portare il proprio cucciolo a passeggio è considerata la fonte primaria di esercizio in oltre il 57 per cento dei possessori di cani», ha detto il portavoce della compagnia. «Inoltre, questa attività ci rende più allenati e migliora la nostra salute cardiovascolare. 20 minuti di passeggiata al giorno sono raccomandati anche dai medici: è incoraggiante vedere che i proprietari di cani superano questo obiettivo, e lo fanno divertendosi», ha concluso.
IL GAZZETTINO
29 NOVEMBRE 2009
Dopo aver fatto la sua comparsa nell’ottobre 2008 in Friuli Venezia Giulia..
Dopo aver fatto la sua comparsa nell’ottobre 2008 in Friuli Venezia Giulia, dove oggi si contano 40 casi nelle volpi e un caso in un cane (un Husky morto dopo aver morso il proprietario nel comune di Lozzo di Cadore), l’epidemia di rabbia silvestre ora si è estesa anche nel Veneto: 4 i casi registrati. La prima segnalazione è venuta da Belluno, quindi è passata da Treviso a Venezia, poco distante dal Delta. La Giunta regionale ha già emesso un’ordinanza d’urgenza obbligando alla vaccinazione preventiva i cani da caccia e a diffondere la prevenzione allo stato naturale (silvestre) tramite bocconi. Per quest’ultima modalità ci si dovrà servire dei cacciatori.Lorenzo Carnacina (presidente locale di Federcaccia), esprime tutto il suo rammarico: «Sono tre anni che segnaliamo la necessità di provvedere ad un Piano per il contenimento delle volpi e che predichiamo la prevenzione. Da ultimo un mese fa, in occasione di un convegno, ma gli appelli sono caduti nel vuoto. Siamo sempre stati accusati di voler abbattere le volpi, e ora ci parlano di prevenzione? Questa non è prevenzione. È un intervento su un fatto già accaduto e che poteva essere prevenuto. E vogliamo parlare di costi? Chi se ne farà carico? I cosiddetti animalisti? E dire che sarebbe bastato solo un po’ di buon senso».
IL GAZZETTINO
29 NOVEMBRE 2009
Incontro coi sindaci, pronti per le vaccinazioni
LOZZO (BL) - Cominceranno la prossima settimana le vaccinazioni antirabbia sui cani del Centro Cadore. Si attende infatti che la Regione comunichi all'Ulss il tipo di vaccino da iniettare e quale tariffa applicare come servizio pubblico. Il dirigente dell'area sanitaria, Gianluigi Zanola, ha incontrato ieri i sindaci cadorini che nei prossimi giorni dovranno emanare le ordinanze per la somministrazione del vaccino antirabbia a tutti i cani del territorio. Saranno stabiliti dei giorni appositi con determinati orari. L'ultima positività riscontrata rimane per ora, in Centro Cadore, quella sulla volpe di Lorenzago. «La scadenza del 31 gennaio impone un controllo capillare su tutti gli animali del comprensorio - spiega Zanola -. Non appena la Regione ci comunicherà come partire, daremo a tutti l'opportunità di accedere al servizio nel proprio paese».
AGI
29 NOVEMBRE 2009
Potrebbero averlo contratto dagli uomini
INFLUENZA A: DUE CANI A PECHINO POSITIVI AL VIRUS
Pechino - Nuovi casi di contagio del virus 'A/H1N1' sugli animali: due cani a Pechino sono risultati positivi, dieci giorni dopo il contagio di quattro maiali nella provincia cinese di Heilongjiang.Gli animali, secondo gli esperti, potrebbero aver contratto il virus dell'influenza A dagli uomini. In altri Paesi, come Stati Uniti, Canada e Cile, si sono verificati altri casi di contagio sugli animali. L'Organizzazione mondiale della sanita' ha invitato a un attento monitoraggio sulle persone che lavorano nelle fattorie e sugli animali.
CRI ONLINE
29 NOVEMBRE 2009
Cina: influenza A H1N1 nei cani
Secondo quanto riportato dall'Agenzia Xinhua, il 29 novembre un responsabile del ministero dell'Agricoltura cinese ha affermato che di recente l'ospedale di medicina dell'Istituto veterinario dell'Università dell'Agricoltura cinese ha detto che nei tamponi nasali dei 52 cani ammalati sono stati trovati due campioni positivi, è stato confermato che il virus è identico al 99% a quello dell'uomo. Il 19 novembre il laboratorio nazionale di influenza aviaria cinese ha trovato 4 campioni positivi di virus H1N1 nei maiali di un mattatoio di Shuangcheng, città nella provincia dello Heilongjiang. È stato confermato che il virus è identico a quello dell'uomo.
http://italian.cri.cn/761/2009/11/29/121s129700.htm CORRIERE DELLE ALPI 29 NOVEMBRE 2009
Gatto e cane trovati morti: è rabbia?
Paola Dall'Anese
BELLUNO. Casi sospetti di rabbia su un cane e un gatto, trovati morti in provincia di Belluno. Le loro carcasse sono state portate al laboratorio dell’Istituto zooprofilattico delle Venezie. «Ancora non possiamo dire se la causa della morte dei due animali sia il virus, dobbiamo attendere le analisi», tranquillizza il direttore del canile sanitario Gianluigi Zanola. Ma l’allarme resta alto. Se l’esito fosse positivo, il quadro della situazione in provincia si complicherebbe. Finora, infatti, sono sette i casi di morte per rabbia: un cane, cinque volpi e un tasso. Tutti ritrovati in parti diverse della provincia. Il fatto che un altro cane e soprattutto un gatto possano essere stati morsi da qualche volpe infetta farebbe diventare sempre più impellente la partenza della campagna vaccinale che sta mettendo a punto la Regione Veneto. E soprattutto farebbe apparire necessaria (e non solo consigliata) la vaccinazione dei felini. Al canile sanitario, nel frattempo, le vaccinazioni sono partite. «Siamo riusciti a procurarci un numero limitato di dosi», precisa Zanola. «Ai cani che vengono portati nelle nostre strutture, siamo in grado di somministrare le prime dosi. In questi giorni, comunque, con i colleghi del Cadore ci siano accordati su un piano di intervento: da domani inizieremo a contattare i sindaci affinchè, tramite le ordinanze, facciano sapere ai loro cittadini quando arriverà in paese l’equipe per la vaccinazione. Resta da augurarsi», conclude Zanola, «che la vaccinazione possa partire al più presto». Martedì ci sarà l’ennesima unità di crisi in Regione con il responsabile ministeriale e il rappresentante europeo che si occupa della rabbia, per concordare le modalità della campagna vaccinale indirizzata verso le volpi. Veterinari. Anche i veterinari di libera professione, intanto, si sono mobilitati per essere pronti all’emergenza. In provincia sono 81 gli iscritti all’albo e di questi una cinquantina professano privatamente. «E’ un’epidemia da non sottovalutare», dice Pierangelo Sponga, presidente dell’ordine di categoria, «invitiamo tutti i bellunesi a vaccinare i loro cani. Chi invece arriverà in villeggiatura tra le nostre montagne, sarà obbligato a vaccinare il proprio amico a quattro zampe almeno 21 giorni prima di entrare nei confini provinciali. In questo modo possiamo creare un’area di rispetto». Tutto ancora in alto mare, invece, riguardo all’attività che dovranno svolgere i veterinari privati: «Saremo sicuramente di supporto alle Usl. Resta però da sistemare la questione dei cani senza microchip. Questi vanno necessariamente microchippati e poi vaccinati: se non saranno inseriti nell’anagrafe regionale, infatti, non potranno essere immunizzati dal virus». IL PICCOLO 29 NOVEMBRE 2009
Non era rabida la volpe abbattuta
DUINO AURISINA (TS) - E’ giunto in tempo di record l’esito del test condotto dai professionisti dell’Istituto zooprofilattico di Padova sulla volpe abbattuta lunedì mattina, a Basovizza, dai guardiacaccia della Provincia. L’animale, soppresso perché sospettato di essere infetto, è risultato negativo alla rabbia silvestre. Al momento, dunque, resta un solo caso accertato di contagio sul territorio triestino: quello verificatosi lo scorso 23 ottobre a Gropada, dove è stata rinvenuta una carcassa di volpe rabida, deceduta in conseguenza della malattia. La notizia ha consentito la revoca del sequestro dei due cani di proprietà della donna di Basovizza che aveva chiamato la Guardia provinciale ambientale subito dopo aver visto che un animale selvatico si era rifugiato nel suo giardino. In un primo tempo si era temuto che i due pastori del carso fossero venuti in contatto con la volpe abbattuta. Per precauzione, dunque, i veterinari della Sanità animale dell’Ass1 avevano disposto la profilassi del post vaccino e l’isolamento: per 60 giorni i due amici a quattro zampe non avrebbero dovuto mettere il muso fuor dal cortile di casa. (t.c.) TRENTINO 29 NOVEMBRE 2009
Quelle cacciatrici che posano come star
In una biografia pubblicata nel 1863 si racconta che San Giuseppe da Copertino accolse un giorno una lepre che sfuggiva ai cacciatori. Essi accorsero rivendicando il diritto di ucciderla ma il santo rispose loro con le seguenti parole: “Questa lepre sta sotto la protezione della Madonna. Abbiate pazienza, perché non tocca a voi, e portatele rispetto”. E quelli “deposta l’audacia, confusi e cheti si dipartirono”. Il potere femminile incarnato da Maria sottraeva alla morte una vita innocente. Eppure non tutte le donne sanno volare così in alto. Qualche giorno fa le settanta cacciatrici trentine hanno presentato il loro calendario 2010. Una strategia attinta dalla presenza rassicurante delle donne nella caccia. Così la pensa il presidente dell’Associazione Cacciatori Trentini Sandro Flaim, convinto che loro possano portare “nuova immagine e nuovi valori” in un’attività che a livello mediatico non è proprio ben vista. Intanto le fotografie del calendario ce le mostrano in pose poco pacifiche anche quando sorridono o guardano l’orizzonte, poiché i fucili e gli stessi binocoli sono alquanto eloquenti. A cosa potrebbero servire se non a individuare la preda e a stanarla? In sostituzione del pelo dei trofei che tutti conosciamo appare poi in bella vista un colbacco di pelliccia appartenente a chissà quale animale. Ma l’opera di abbellimento dell’attività venatoria è già iniziata. Tra sfilate di moda e interviste zuccherose l’idea è quella di “definire l’ideale attuale della caccia, più contemplativo e meno aggressivo”. E certamente tra un morto e l’altro tale intento sembra avere un discreto successo se non fosse che risulta impossibile non azzardare un paragone con la guerra. Durante la stagione venatoria i nostri boschi diventano infatti territorio bellico dove però la lotta è impari. Gli animali sono nudi e inermi. La corsa accesa di terrore finché non si spegne. E a proposito di nudità c’è tra i cacciatori chi si è lamentato del fatto che il calendario sia poco Pirelli. E’ stato subito confortato dalla presidente del Gruppo Cacciatrici Trentine Eddi Titta, poiché sembra che il 2011 toglierà loro qualche indumento qua e là. Sicuramente Photoshop saprà operare i miracoli che si riveleranno necessari senza riuscire però a cancellare il sentore di ciò che ci sta dietro. E quell’assurda incapacità di salvare la vita, così poco femminile.
LA REPUBBLICA
29 NOVEMBRE 2009
QUANDO GLI ANIMALI SONO ALBINI
FOTO
http://www.repubblica.it/2006/12/gallerie/ambiente/animali-albini/1.html
OSSERVATORIO BRASILE
29 NOVEMBRE 2009
Piranha, che bontà
![]()
Viaggiare attraverso il Brasile, ormai lo sappiamo, significa riconoscere con i propri occhi immense diversità culturali e gastronomiche. Assecondando il modo di vivere dei brasiliani è possibile scoprire i loro piatti preferiti. I più comuni. apprezzati nel quotidiano e quelli più insoliti. Molte preparazioni regionali oggi esulano dal contesto geografico e si impongono al gusto generale grazie ai movimenti demografici e all’accresciuta prossimità delle persone.La cucina brasiliana non ha più frontiere. Molte delle sue ricette diventano tipiche a livello nazionale, non soltanto in alcuni stati, in seguito alla più facile reperibilità delle materie prime necessarie. È il caso del temuto Serrasalmus nattereri o piranha, pesce carnivoro che popola fiumi e laghi brasiliani dal nord dell'Amazzonia fino al Rio Grande do Sul. Per la sua appetibilità oggi è disponibile anche nelle grandi metropoli ed è diventato ingrediente di numerosi manicaretti. Non ostante a prima vista sembri un pesce innocuo, il piranha ha un innato istinto predatorio. La sua temibile mandibola, sporgente e provvista di denti triangolari molto affilati, gli permette di attaccare la preda lacerandone le carni in pochi secondi. Date le ridotte dimensioni, non agisce mai da solo e dopo l’assalto si allontana velocemente.Il fatto di costituire una delizia per il palato, tuttavia, lo porta spessissimo a finire nelle reti di pescatori specializzati. Le ricette che lo vedono, suo malgrado, protagonista hanno avuto origine nelle regioni del norte, del nordeste e del centro-oeste del Brasile. Dove, intorno al piranha, sono incentrate anche feste e sagre popolari.A Santarém, presso il lago do Maicá, nello stato del Pará, il mese di giugno ha luogo il “Festival da piranha” (il nome del pesce è al femminile, in portoghese). Nel corso della manifestazione, ogni anno migliaia di visitatori possono assaggiare piatti che vanno dalla classica caldeirada (letteralmente una “pentolata” che può contenere vari pesci o crostacei, in questo caso il piranha) all'inusuale piranha no tucupi (un condimento giallognolo fatto con radici di mandioca brava), oltre a partecipare a eventi culturali e sportivi a tema.A Maceió invece il caldinho, il brodetto di piranha che molti considerano afrodisiaco, accompagna l'aperitivo. La versione locale della sopa, la deliziosa zuppa di piranha, è fatta con pesci interi puliti (privandoli, ovviamete, delle fauci aguzze) e cotti al naturale, poi passati al frullatore, filtrati e in seguito cucinati a fuoco lento per una seconda volta assieme a cipolle, peperoni, sedano, alloro, peperoncino del tipo “malagueta” e latte di cocco. Dal composto si ottiene una riduzione vellutata cui vengono aggiunti, al momento di servirla, basilico e prezzemolo tritati. Il brodo di piranha è molto comune non soltanto in Alagoas. Tra un caldo de feijão e uno de cebola, se ne trova una rilettura “urbana” nel tipico menù del ristorante e boteco “Caça bar e cozinha”, frequentatissimo ritrovo di buongustai nel quartiere di Vila Olímpia, a São Paulo.Nella regione centro-occidentale del Brasile è molto diffusa una versione del caldinho che viene servita prima del churrasco, la tipica grigliata di carne, o in anteprima a una peixada, lo stufato di pesce. È in questi luoghi che il piranha raggiunge la propria apoteosi culinaria. Nella storica capitale del Mato Grosso, Cuiabá, vicina al Pantanal e alla Chapada dos Guimarães, l'offerta in tal senso è allettante. La culinaria cuiabana, cosi come praticamente tutte le gastronomie regionali brasiliane, affonda le proprie radici nelle cucine indigena, portoghese e africana. Qui come altrove, il segreto sta nel privilegiare gli ingredienti ricavabili dalla flora e dalla fauna native, oltre che nei modi di preparazione originali, i quali assicurano sapori, profumi e aspetti indimenticabili ai coloratissimi piatti locali.Il piranha, in queste aree, di solito va a finire in moqueca e viene quindi cotto in umido. Altri cardini della culinaria di questa zona sono tipici pesci d’acqua dolce come il pacu, che viene ad esempio proposto arrostito (assado), il piracutanga cotto nelle foglie di banano o il bagre con cui si preapara la mujica (simile alla moqueca capixaba, cioè quella dell’Espírito santo, con l'aggiunta di mandioca lessata). La mujica può anche prevedere pesci diversi. È molto apprezzata quella fatta con l’enorme pintado, che viene allo scopo tagliato in grossi tranci circolari. Altri pesci come il caxara e il dourado sono consumati in vari modi, accompagnati da farina di mandioca, zucca o banana.L’uso di carni altrove considerate insolite è altrettanto diffuso. In Mato Grosso si possono trovare piatti a base di javali (una sorta di cinghiale) o di jacaré (alligatore). La vasta regione del Pantanal è un paradiso di biodiversità costituito da una savana calda e umida, sommersa dalle acque per la maggior parte dell'anno. Qui abbondano le specie ittiche e la pesca, sia agonistica che sportiva, è tra le principali attrazioni, soprattutto alla fine e all’inizio dell’estate. Il Pantanal matogrossense è terra ospitale per la maggior parte dei boiadeiro o mandriani del Brasile. Le mandrie pascolano e prosperano in un ambiente del tutto particolare e l'ottima carne macellata nello stato viene poi esportata in tutto il mondo. Che c’entra il piranha è presto detto.L’espressione popolare “boi de piranha”, che indica il bue immolato per consentire a tutta la mandria di attraversare un corso d’acqua e, per assonanza, chiunque si sacrifichi per gli altri, viene proprio da queste parti. I boiadeiro feriscono leggermente uno degli animali, in modo da farlo sanguinare. Gli fanno poi guadare il fiume più a valle degli altri, così da attrarre i piranha e salvaguardare il resto dei capi. Anche il proverbio pantaneiro “em rio que tem piranha, jacaré nada de costas” (“se il fiume è pieno di piranha, l’alligatore nuota sul dorso”), usato in situazioni di pericolo, è curioso. Qui “jacaré” è inteso non come animale ma come cascamorto o uomo incline al facile corteggiamento, cui viene suggerita cautela in caso incontri una “piranha”, cioè un’avventuriera o donna anch’essa dedita alla caccia di esponenti dell’altro sesso, con il sistema “mordi e fuggi”.L’uomo deve temere il piranha? A qualcuno sarà capitato di assistere a film dell’orrore d’ambientazione amazzonica, molto popolari negli anni ’70. Ecco un’ignara famigliola che fa il bagno in un fiume, tra giochi, spruzzi e risate. D’un tratto, un’onda quasi impercettibile annuncia l’arrivo di un banco di affamati predatori, che si avventano sui malcapitati in un gorgoglío di acque rosso sangue. In pochi secondi, l’allegro quadretto si trasforma in una scena raccapricciante. Malgrado siano plausibili, casi del genere sono maggiormente diffusi sul grande schermo che nella vita reale. Il piranha, indubbiamente, può attaccare chi incautamente si avventuri nel suo territorio. Ma in Brasile, come abbiamo visto, più che banchettare a spese degli umani questo vorace killer con le branchie spesso finisce nelle umane padelle. Con buona pace di registi e sceneggiatori di b-movie.
BORSA ITALIANA
29 NOVEMBRE 2009
Animali: dimostranti nudi a Madrid
Sdraiati e cosparsi di sangue finto protestano contro pellicce
![]()
MADRID - Nudi stesi sul pavimento di una piazza a Madrid per protestare contro l'industria della pelliccia. E' l'iniziativa di alcuni animalisti. Sdraiati uno addosso all'altro sulla Puerta del Sol con i corpi cosparsi di sangue finto, i membri dell'organizzazione AnimaNaturalis, sono rimasti per circa 20 minuti sotto la pioggia. Alcuni militanti si sono ammassati dentro una gabbia. ''L'obiettivo e' far capire che indossare pelle d'animale e' un atto crudele ed egoista'', si legge in una nota.
|