28 NOVEMBRE 2010
TARANTO SERA
28 NOVEMBRE 2010
 
Orrore nel rione Salinella. Scuoiato vivo un randagio
 
 
 
 
TARANTO - Orrore alla  Salinella: un cane è stato scuoiato vivo. La povera bestiola è morta dopo due ore d’agonia, nonostante l’intervento di un medico veterinario che ha fatto il possibile per strapparla alla morte. Una vicenda che fa accapponare la pelle e che ha fatto lanciare l’allarme al presidente dell’Anpaa, Alessandra Danese. Nel rione potrebbe esserci un torturatore di animali, certamente una persona con la mente disturbata.Il cane finito nel mirino è un randagio che forse ha tentato disperatamente di sfuggire all’aguzzino armato di coltello o di rasoio. Lo ha legato, lo ha tenuto fermo poi lo ha scuoiato vivo, lasciandolo in un lago di sangue. Sono stati gli operatori del canile a rinvenire la bestiola agonizzante. L’hanno subito trasportata al rifugio. E’ stato poi affidata d’urgenza alle cure di un veterinario ma le condizioni era troppo gravi. “Un episodio orripilante- commenta Alessandra Danese- avvenuto in una zona dove in passato si sono verificate sevizie ai danni di animali indifesi. Cani torturati, impiccati. Presenteremo denuncia alle forze dell’ordine. Per il maltrattamento e l’uccisione di animali, che è bene ricordarlo, sono reati, le pene sono state inasprite. Si rischia fino a un anno e mezzo di reclusione. Chiediamo che i cittadini vigilino e denuncino i comportamenti intollerabili di persone che ritengono di far parte della società civile”. Ora l’Anpaa spera che sia identificato l’autore di un  simile scempio, che le forze dell’ordine risolvano il giallo, così come sono riuscite a fare nei mesi scorsi, a Leporano, quando hanno denunciato un operaio che aveva bruciato, vivi, alcuni cagnolini, in un casolare. Appartenenti ad una associazione animalista si erano trovate dinanzi ad una scena raccapricciante: qualcuno aveva gettato nel fuoco tre cagnolini che le donne accudivano in un immobile abbandonato, dopo averli trovati chiusi in una busta di plastica, qualche giorno prima. Era partita la denuncia e i carabinieri della stazione di Leporano sono riusciti a identificare chi aveva provocato ai cuccioli sofferenze indicibili.

GEA PRESS
28 NOVEMBRE 2010
 
Taranto: cane scuoiato vivo
A poco serve la legge sul maltrattamento degli animali.
 
GEAPRESS – Il Quotidiano di Puglia ne da notizia oggi. Un cagnolino, nella zona periferica di Taranto, quartiere Salinella, è stato scuoiato vivo ed abbandonato in strada. Non aveva più un pelo ed il povero animale, vittima di un sadico assassino, è morto poco dopo nel canile di Taranto. Aveva perso molto sangue ed il dolore era tremendo. A nulla sono valsi gli interventi dei veterinari per una situazione che, fin dall’inizio, era apparsa disperata. E non è il primo caso.Cani bruciati con l’acido muriatico, altri letteralmente bruciati con il fuoco, come capitato proprio vicino Taranto, a Leporano (vedi articolo GeaPress). Poi il caso di Angelo, cane randagio di Qualiano (NA) (vedi articolo GeaPress), scuoiato ed evirato.Eppure, anche nei casi più gravi, la legge contro il maltrattamento degli animali (sic) non riconosce l’arresto in flagranza di reato. Anzi, le patrie galere è probabile che mai si apriranno per i torturati neanche a condanna confermata. Sia il reato-delitto di cui al 544/bis (uccisione di animali) che al 544/ter (maltrattamento di animali) dettano pene di durata di gran lunga inferiore a quelle previste per l’arresto in flagranza di reato. Anzi non è consentito neanche il fermo dell’indiziato del delitto, ne alcuna misura cautelare personale. In pratica, una denuncia a piede libero.Anche le multe sono di poco significato, soprattutto le previsioni minime, ovvero quelle che in genere costituiscono oggetto della condanna. Sono state, tra l’altro, appena sfiorate dagli aumenti di pena previsti dalla cosiddetta legge cuccioli (vedi articolo GeaPress). Comunque, prima di pagare o rischiare l’improbabile galera a condanna confermata, ci sono i riti di giudizio abbreviati che poca disperazione provocano anche ai pregiudicati. In questo caso bisogna vedere di quale reato si erano macchiati e quanto tempo è passato dalla condanna. Insomma, se rubi energia elettrica finisci giustamente arrestato, se scuoi un cane puoi andare a mangiare tranquillamente, ma non ai domiciliari, direttamente in pizzeria. Non vale (… si spera) per il cane scuoiato, ma se poi hai ucciso o maltrattato senza volerlo (ad esempio per negligenza)  è esclusa l’applicazione del reato delitto. Il legislatore, infatti, ha escluso la condotta colposa valida però per l’insignificante reato contravvenzione di cui al “nuovo” (stravolto) articolo 727 Codice Penale. Vi immaginate se l’uccisione di un uomo non prevedesse l’omicidio colposo?

TG COM
28 NOVEMBRE 2010
 
Rogo distrugge allevamento polli
Rovigo, morti bruciati 18mila animali
 
Rovigo - Diciottomila polli sono morti bruciati in seguito a un incendio divampato in un allevamento di Taglio di Po (Rovigo). Le fiamme hanno distrutto un capannone e due silos di una azienda che si occupa di allevamento avicolo. Il danno complessivo è stimato sui 50mila euro. A innescare l'incendio, secondo i primi rilevamenti, potrebbe essere stato il mal funzionamento delle stufe utilizzate per il riscaldamento dell'allevamento.

CORRIERE ADRIATICO
28 NOVEMBRE 2010
 
Il colpo dei ladri nell’azienda Cm
Prima uccidono i cani poi rubano 15 mila euro
 
Cingoli (MC) -  Si riaccende l’allarme furti nel territorio del comune di Cingoli. L’ultimo raid è stato messo a segno nella notte tra venerdì e sabato in località Bachero. Nel mirino dei malviventi è finita l’azienda Cm, operante nel settore delle chiusure industriali e delle costruzioni metalliche. Una volta entrati nello stabilimento, i ladri sono riusciti a forzare la cassette di sicurezza, portando via tutto il denaro custodito al suo interno. Complessivamente il bottino è di 15 mila euro. Sparito anche un personal computer. Ieri mattina, tornando al lavoro, il titolare dell’azienda si è accorto del furto e ha subito chiamato i carabinieri. Sul posto, nel volgere di pochi minuti, si sono recati i militari della locale stazione, i quali hanno subito dato il via alle indagini del caso.
Lo stesso proprietario aveva due cani, morti rispettivamente due e tre settimane fa. Il sospetto è che gli animali, che facevano la guardia all’azienda, siano stati avvelenati dagli stessi ladri. Un piano, dunque, studiato a tavolino per riuscire a mettere a segno il colpo, che come detto, ha fruttato un bottino di 15 mila euro. Le indagini dell’Arma non sembrano delle più facili anche perchè sono pochi gli elementi a disposizione degli inquirenti. I ladri sono fuggiti senza lasciare alcuna traccia.

CN24 TV
28 NOVEMBRE 2010
 
Reggio, cane agonizzante per strada. Salvato dai volontari della Lav
 
 
Reggio Calabria - Un cane di soli 8 mesi investito da un automobilista ed in pessime condizioni viene notato da alcuni passanti non lontano dal centro storico di Reggio Calabria e dopo le difficoltà iniziali per capire a chi rivolgersi finalmente l’arrivo dei vigili urbani che decidono di farlo spostare dalla strada. Devono intervenire però i volontari della Lav per comprendere che le condizioni del cucciolo erano gravi e riuscire a trasportarlo presso uno studio veterinario. Il cane dopo un delicatissimo intervento - che ha comportato l’asportazione della milza - è stato così salvato ed è pronto per essere adottato. Ogni tanto una buona notizia!

CANICATTI' WEB
28 NOVEMBRE 2010
 
Agrigento: Rotatoria Giunone, cavallo muore in uno scontro con ciclomotore
 
 
Un cavallo è morto in un incidente stradale, che si è verificato nei pressi nella rotatoria Giunone. Lo scontro è avvenuto tra un ciclomotore, guidato da un giovane agrigentino, e, fatto insolito, un cavallo.Nell’urto, il giovane è stato sbalzato giù dalla sella ed è rimasto ferito,l’animale invece è morto. L’equino sarebbe fuggito dal recinto di un privato.Il centuaro è stato trasportato con un’ambulanza dl 118 al pronto soccorso dell’ospedale San Giovanni di Dio. Lievi i traumi riportati.Sul posto hanno lavorato gli agenti della squadra Infortunistica della Polizia municipale, che hanno effettuato i rilievi e gli agenti della sezione Volante, che si sono occupati di regolare la viabilità.

RIVIERA24
28 NOVEMBRE 2010
 
Cavalli maltratti a Ventimiglia, una nostra lettrice: "Non è stato fatto nessun cambiamento"
 
 
Ventimiglia (IM) - "Forse c'è l'intenzione di creare un'oasi faunistica? Allora ci sono regole da rispettare, ci vuole una recinzione, un riparo per gli animali e un controllo continuo"
A distanza di pochi giorni torno a scrivere, rammaricata per non aver trovato risposte e aiuti. E già,nessun aiuto. Ho provveduto nel contattare la Guardia Forestale, ma nessun intervento è stato fatto, il cavallo legato sempre lì si trova.
Un'idea mi tormenta, che codesto uomo (il proprietario del cavallo) interloquisca con il Comune e le Autorità competenti per la manutenzione della pulizia del fiume attraverso i suoi cavalli e le sue capre e pecore.
Forse c'è l'intenzione di creare un'oasi faunistica? Allora ci sono regole da rispettare, ci vuole una recinzione, un riparo per gli animali e un controllo continuo. Torno a dire che questo invece per me si chiama abbandono e maltrattamento.
Mettetevi voi ad una corda sul greto del fiume giorno e notte sotto la pioggia in mezzo alla sabbia senza acqua e cibo. Paola

SANREMO NEWS
28 NOVEMBRE 2010
 
Ventimiglia (IM): cavallo sul greto del fiume Roya, Paola "Ancora nessun aiuto!"
 
 
Paola scrive ancora perchè non ha trovato nessuno disposto ad aiutare un cavallo lasciato alle intemperie sul greto del fiume Roya a Ventimiglia.
"A distanza di pochi giorni torno a scrivere, rammaricata per non aver trovato risposte e aiuti. E già, nessun aiuto. Ho provveduto nel contattare la Guardia Forestale, ma nessun intervento è stato fatto, il cavallo legato sempre lì si
trova. Il proprietario del cavallo ha già delle denunce a suo carico e allora basta così. Un'idea mi tormenta che codesto uomo (anche se io lo definirei bestia) interloquisca con il Comune e le Autorità competenti per la manutenzione della pulizia del fiume attraverso i suoi cavalli e le sue capre e pecore. Ripeto che SCHIFO. Forse c'è l'intenzione di creare un'oasi faunistica? allora ci sono regole da rispettare, ci vuole una recinzione, un riparo per gli animali e un controllo continuo. Torno a dire che questo invece per me si chiama ABBANDONO-MALTRATTAMENTO. Mettetevi voi ad una corda sul greto del fiume giorno e notte sotto la pioggia in mezzo alla sabbia senza acqua e cibo.
N.b. Preciso che se Guardia Forestale a altre autorità si arrendono davanti ad
un tizio che ha varie denunce sulle sue spalle... eh beh siamo proprio ridotti
male. CHE VERGOGNA! Paola".

SANREMO NEWS
28 NOVEMBRE 2010
 
Ventimiglia (IM): cavallo sul greto del Roya, la risposta di Marco Ballestra a Paola
 
 
Marco Ballestra risponde alla lettrice che segnalava un cavallo legato da più giorni sul greto del Roya a Ventimiglia.
"Vorrei tranquillizare la lettrice, il cavallo pascola e non é più stressato di quelli del Solaro. I cavalli sotto la pioggia  ci sono stati da sempre. Il suo padrone ci  pascola anche le capre. E' sempre stato uno dei miei miti sin dall'età giovanile. Si tratta di una gestione biologica di questa zona SIC (in nomem condizionem), Sito di Interesse Comunitario per la biodiversità. Dove tra ghiaia presa per i ripascimenti, rubata per l'edilizia, e rifiuti inghiaiati, non c'é da sorridere".

CORRIERE ADRIATICO
28 NOVEMBRE 2010
 
L’animale era fuggito da un gregge
Recuperano una pecora in un burrone
 
Porto San Giorgio (FM) -  Intervento insolito, ieri mattina, per i Vigili del Fuoco di Fermo. Sono, infatti, stati chiamati a salvare una pecora che, separatasi dal gregge, è finita dentro il fosso di rio Petronilla. Alcuni residenti lungo la strada provinciale fermana, all’altezza del cavalcavia dell’autostrada hanno lanciato l’Sos. I pompieri si sono calati con delle corde, hanno imbracato l’animale, lo hanno portato in salvo e riconsegnato al pastore.
LA PROVINCIA DI COMO
28 NOVEMBRE 2010
 
Supermarket, alt a cieca col cane-guida
Discussione ieri mattina all'ingresso del Bennet, interviene la polizia locale
 
Paola Mascolo
 
Montano Lucino (CO) -  All'ipermercato Bennet gli animali non entrano, nemmeno i cani guida per i non vedenti. Ieri mattina, nel pieno degli acquisti che hanno già il sapore del Natale, con tanto di addobbi, lucine colorate e quell'aura di candore e bontà, una famiglia comasca con una ragazzina non vedente accompagnata dal suo cane guida non riesce ad entrare nell'area dell'ipermercato. Con gli animali non si entra, la tutela dell'igiene prima di tutto.
I familiari della ragazza di 12 anni non comprendono le ragioni del divieto, il cane che dovrebbe entrare non è un cagnolino da compagnia ma la guida, gli occhi e la possibilità di potersi orientare della figlia minorenne. Insistono e chiedono del direttore del punto vendita. E' Giuseppe Fusi che oltre al momento di ressa per gli acquisti, tipico di un qualsiasi sabato mattina, è chiamato a risolvere anche la questione: il cane guida può entrare o no?
Si crea una discussione perché il direttore non ammette che si entri con animali e i genitori della ragazzina decidono di andare via. Uscendo incontrano la pattuglia della Polizia locale a cui chiedono aiuto. Gli agenti Alessandro Cannata e Carmen Zera s'informano, contattano il direttore Fusi e il direttore marketing, verificano velocemente che di fatto quel cane, proprio perché un cane guida, può avere accesso al negozio, ma nel frattempo la famiglia desiste e va via.
«Non c'è una normativa precisa per l'accesso degli animali nelle zone di vendita degli alimentari ? commentano dal servizio marketing dell'ipermercato - è a discrezione dei singoli esercenti: E Bennet, per ragioni di igiene, reputa che gli animali non debbano aver accesso. Purtroppo non c'è stato il tempo perché il direttore accertasse che invece i cani guida possono entrare. Ma il direttore Fusi si era offerto di accompagnare la famiglia. Offerta rifiutata».
La vicenda insegna, però. Pare che al Bennet di Lucino in tanti anni di apertura un quesito del genere - il cane guida può entrare nel supermercato? - non fosse mai stato posto. Ora la mancata conoscenza in materia è stata sanata. I cani guida per i non vedenti possono accompagnare il loro assistito anche negli spazi dove si vendono alimentari.
Domani la Polizia Locale di Montano Lucino procederà comunque a degli accertamenti su quanto accaduto ieri mattina. E la prossima volta la ragazza non vedente e il suo cane guida non avranno bisogno di spiegare quanto era già oggi una loro possibilità: entrare e fare spesa, come tutti.

IL SECOLO XIX
28 NOVEMBRE 2010
 
Ora Fido potrà fare shopping
accordo governo-comuni per la "libera" circolazione
Stop ai divieti di ingresso nei locali pubblici, salvo motivate deroghe
 
Orenzo Cresci
 
 
Genova - Un giorno qualsiasi, in un supermercato di Genova: all'ingresso, proprio dove si trovano i carrelli per la spesa, il padrone lascia il suo cane, legando il guinzaglio a una sbarra in metallo. Prende il cestello e si addentra negli scaffali. A malincuore, si vede. Anche perché il cane lo guarda con due occhi così, carichi di tristezza. Non piace essere abbandonati. Neppure per il tempo di una spesa.
Cani fuori dai supermercati, cani mal visti sui mezzi pubblici, cani banditi dagli uffici, e lasciati fuori dalle poste. Scene quotidiane che tra breve potrebbero però appartenere al passato. È una sorta di rivoluzione copernicana nel rapporto con gli animali domestici, infatti, quella firmata dal ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla e dai Comuni italiani, attraverso la loro associazione, l'Anci. Gli animali domestici potranno così entrare in tutti i luoghi pubblici, ristoranti, uffici postali, salire sui mezzi di trasposto, salvo espresse e motivate deroghe; non come ora che possono accedervi solo quando è loro consentito ovvero quando, semplicemente, non c'è alcun adesivo "io non posso entrare" affisso alle porte d'ingresso dei locali.
L'ordinanza della ministra animalista scritta con l'Anci è stata presentata in prefettura a Milano e ha «esplicitamente lo scopo di creare delle città anche a misura dei nostri amici a quattro zampe». Il provvedimento, che ogni sindaco potrà recepire con una semplice ordinanza sindacale, prende le mosse da un sondaggio Ipsos secondo il quale «il 40% degli italiani possiede almeno un animale domestico» ed è quindi «chiaro - ha spiegato il ministro - che compito delle istituzioni è lavorare per rendere più semplice la vita di queste famiglie e rispondere alle loro necessità».
Gli animali, quindi potranno accedere ovunque, salvo che in ospedali, asili, scuole, con l'eccezione delle case di riposo, in quanto il ministro ha anche pensato al disagio degli anziani se privati del loro amico del cuore.
La Brambilla è consapevole del fatto che «sia la prima volta che un ministro si occupa in modo così importante di un tema che, colpevolmente, era ritenuto di secondo piano fino ad oggi: creare una nuova coscienza d'amore e di rispetto per gli animali e i loro diritti». «Forse, in passato - ha sottolineato - questo necessario cambiamento culturale non era considerato sufficientemente nobile per occupare l'agenda di un ministro. Ma io non la penso così. E soprattutto gli italiani non al pensano così».

QUOTIDIANO.NET
28 NOVEMBRE 2010
 
"Via libera ai cani nei luoghi pubblici" Ecco la 'rivoluzione'
Firmata Brambilla
Il ministro del Turismo invita tutti i Comuni ad adottare l''ordinanza prototipo' messa a punto con la collaborazione dell’Anci
 
Milano - Libero accesso in tutti i luoghi pubblici, nei pubblici esercizi, sui mezzi di trasporto e nelle case di riposo. Insomma, quella proposta dal ministro Brambilla è una sorta di rivoluzione copernicana nel rapporto con gli animali domestici: potranno entrare in tutti i luoghi pubblici, ristoranti, uffici postali, salire sui mezzi di trasposto, salvo espresse e motivate deroghe; non come ora che possono accedervi solo quando e' loro consentito. Il ministro del Turismo invita i Comuni italiani ad adottare grazie ad una ‘ordinanza prototipo' messa a punto con la collaborazione dell’Anci.
L’ordinanza dovrebbe prevedere nel dettaglio, "l’accesso degli animali nei luoghi pubblici o aperti al pubblico": "Ai cani accompagnati dal proprietario o da altro detentore è consentito l’accesso a tutti i luoghi pubblici o aperti al pubblico, compresi gli uffici pubblici, i giardini e i parchi - è scritto nell’ordinanza ‘prototipò - È fatto obbligo di utilizzare il guinzaglio e, ove sia necessario, anche l’apposita museruola. Qualunque deiezione degli animali stessi deve immediatamente essere rimossa a cura del proprietario/detentore, che dovrà essere munito di paletta/raccoglitore e riposta negli appositi contenitori. È fatto divieto di utilizzare collari elettrici nonchè di utilizzare fuochi d’artificio o petardi in luoghi pubblici, con esclusione delle giornate di festa stabilite dal calendario".
Per quanto riguarda gli esercizi pubblici e commerciali, "l’accesso di coloro che, a qualsiasi titolo, conducono gli animali è libero, fatto salvo l’utilizzo del guinzaglio e della museruola in relazione alle caratteristiche dell’animale. Il titolare di un esercizio può presentare all’ufficio competente motivata istanza di autorizzazione per limitare l’accesso degli animali, sulla base di concrete esigenze di tutela igienico sanitaria sussistenti nel caso di specie; in caso di accoglimento dell’istanza l’esercente deve apporre specifico avviso. È fatto comunque divieto agli esercizi commerciali di esporre in vetrina animali. Fermo il divieto di accesso di animali nei luoghi sensibili (ospedali, asili e scuole), ne è consentito l’accesso nelle case di riposo in caso di ricovero del proprietario o detentore".
Per il trasporto pubblico infine, "è consentito l’accesso degli animali su tutti i mezzi di trasporto pubblico operanti nel territorio comunale. Il proprietario, o detentore a qualsiasi titolo, che conduce animali sui mezzi di trasporto pubblico dovrà aver cura che gli stessi non sporchino o creino disturbo o danno alcuno agli altri passeggeri o alla vettura".

CALCIO NEWS NOTIZIE
28 NOVEMBRE 2010
 
Ristoranti, uffici, case di riposo. Porte aperte per gli animali
 
Mai più il quattrozampe chiuso in auto mentre siete al ristorante, a fare la spesa, all’ufficio anagrafe o in posta. Nell’ordinanza prototipo, scritta dal ministro del turismo Vittoria Brambilla con l’Associazione nazionale dei Comuni (Anci), che lunedì sarà inviata a tutti i sindaci della penisola, le prospettive vengono ribaltate: via i divieti d’accesso nei pubblici esercizi e nei luoghi aperti al pubblico, uffici inclusi. Mai più, invece, un animale in vetrina, che sia cane, gatto, canarino o tartaruga. Né rumorosi fuochi d’artificio all’infuori delle giornate di festa consacrate ai botti dal calendario. Il Bel Paese sembra deciso a fare proprie le parodeciso di ridurre la distanza siderale tra il popolo italiano e i cugini francesi, i cui ristoratori spesso si preoccupano prima che dell’affamato avventore delle necessità dell’amico cane. Una ricerca Ipsos, infatti, rileva che se quattro italiani su dieci possiedono almeno un animale, otto su dieci li considerano veri e propri compagni di vita, con una minima differenza tra chi ha un animale in casa e chi non l’ha. L’ordinanza disegnata a misura di città, grandi e piccole, si rifà a quella proposta prima dell’estate ai comuni dei litorali, per facilitare la vita ai vacanzieri proprietari di animali. In sostanza, il testo suggerito ai primi cittadini d’Italia non ha bisogno dell’approvazione del Consiglio comunale, apre le porte di tutti i luoghi pubblici agli animali. Nel nome di una Italia Animal Friendly, caldeggia la realizzazione di spazi verdi destinati a loro, abbastanza ampi da consentire corse e sgambate in libertà. Diritti e doveri s t a nno i n perfetto equilibrio: ovvio l’obbligo all’uso del guinzaglio e alla raccolta delle deiezioni. Ma altrettanto severe le sanzioni per quei teppisti trovati a utilizzare collari elettrici o a fare esplodere petardi in luoghi pubblici. Un passo avanti verso quella civiltà invocata già dal poeta Ovidio che scriveva: «La crudeltà verso gli animali è tirocinio della crudeltà contro gli uomini». Se i sindaci sosterranno questa rivoluzione copernicana, gli anziani potranno portarsi il cane, il gatto o il canarino nella casa di riposo. I divieti rimangono solo per ospedali, asili e scuole. E se un ristoratore vorrà opporsi alla misura animalista dovrà fare istanza al sindaco e motivare la richiesta di chiudere le porte a Fido. Curioso che la nota polemica si levi proprio da una città, Milano, che ha un record alla voce «aree cani» (sono già 300) e che nel Quadrilatero della Moda ha spalancato da tempo le porte agli amici animali. Pasticcerie griffate e bar inclusi. «Il ministro usi il tempo per occuparsi della sua delega, soprattutto in una città che si sta preparando ad un evento come Expo 2015», attacca l’assessore al Turismo ed esponente del Carroccio, Alessandro Morelli. «Mi auguro che il ministro promuova un incontro sui temi del turismo milanese. Se crede, potrà portare qualche suo simpatico accompagnatore a quattro zampe».

LA ZAMPA.IT
28 NOVEMBRE 2010
 
Si spalancano le porte agli animali
Il Ministro Brambilla invita i Comuni a togliere i divieti d'accesso nei pubblici esercizi e nei luoghi aperti al pubblico, uffici inclusi
 
MILANO - Una sorte di rivoluzione copernicana nel rapporto con gli animali domestici: potranno entrare in tutti i luoghi pubblici, ristoranti, uffici postali, salire sui mezzi di trasposto, salvo espresse e motivate deroghe; non come ora che possono accedervi solo quando è loro consentito.
L’ordinanza che il ministro per il Turismo, Michela Vittoria Brambilla, ha scritto con l’Anci (Associazione nazionale comuni italiani) e presentata oggi in prefettura a Milano, alla presenza del prefetto del capoluogo lombardo, Gianvalerio Lombardi, ha esplicitamente lo scopo di creare delle città anche a misura dei nostri amici a quattro zampe.
Il provvedimento, che ogni sindaco potrà recepire con una semplice ordinanza sindacale, prende le mosse da un sondaggio Ipsos secondo il quale «il 40% degli italiani possiede almeno un animale domestico» ed è quindi «chiaro - ha spiegato il ministro - che compito delle istituzioni è lavorare per rendere più semplice la vita di queste famiglie e rispondere alle loro necessità».
Gli animali, quindi potranno accedere ovunque, salvo che in ospedali, asili, scuole, con l’eccezione delle case di riposo, in quanto il ministro ha anche pensato al disagio dei nostri anziani se privati del loro amico del cuore. Michela Vittoria Brambilla è consapevole del fatto che «sia la prima volta che un ministro si occupa in modo così importante di un tema che, colpevolmente, era ritenuto di secondo piano fino ad oggi: creare una nuova coscienza d’amore e di rispetto per gli animali e i loro diritti».
«Forse, in passato - ha sottolineato - questo necessario cambiamento culturale non era considerato sufficientemente nobile per occupare l’agenda di un ministro. Ma io non la penso così. E soprattutto gli italiani non al pensano così». Michela Vittoria Brambilla pensa che anche il turismo nel nostro Paese trarrà un vantaggio da questa ordinanza, anche sulla scorta dei risultati positivi che ha avuto l’istituzione di tratti di spiaggia dove i turisti possono accedere con i loro animali. Iniziative, tutte, finalizzate alla creazione di una Italia ’Animal frendly’, che «rappresenta una delle priorità del Ministero del Turismo».

IL SECOLO XIX
28 NOVEMBRE 2010
 
Chi non li vuole dovrà giustificarlo»
 
Genova. «L'ordinanza della Brambilla? Siamo pronti e recepirla nel nuovo regolamento per il benessere degli animali in via di approvazione». Pinuccia Montanari, assessore all'Ambiente del Comune, animalista convinta ed esponente dei Verdi, non ha esitazioni.
Assessore, a Genova, dopo gli ospedali saranno aperti agli animali domestici anche altri luoghi pubblici.
«Be', i privati avranno sempre la possibilità di vietare l'ingresso ai cani, ma dovranno spiegare i motivi del divieto».
Dovranno, insomma, presentare istanza di deroga al Comune?
«Sì, e gli uffici apriranno un'istruttoria valutando caso per caso».
Una vera rivoluzione.
«Non direi. Personalmente avevo già adottato una norma simile quando ero assessore a Reggio Emilia. Pensi che, in quella città, abbiamo consentito persino l'accesso dei cani in tribunale. E trovo doveroso aprire le porte delle case di riposo agli animali domestici in una città, come Genova, piena di anziani soli».

IL SECOLO XIX
28 NOVEMBRE 2010
 
«no alle imposizioni, meglio il buon senso»
 
Genova. «Le regole imposte dall'alto non funzionano mai, meglio usare il buon senso». Patrizia de Luise, presidente di Confesercenti Liguria, accoglie senza troppo entusiasmo la "liberalizzazione animalista".
De Luise, la norma non la convince?
«Io amo moltissimo gli animali, però diffido delle imposizioni generalizzate. Per quanto riguarda, ad esempio, i ristoranti occorre distinguere caso per caso. Ci sono locali che, per motivi di spazio, non possono proprio accogliere i cani».
Il Comune, comunque, recepirà l'ordinanza.
«Ma prima deve aprire un tavolo con le associazioni di categoria».
Confesercenti potrebbe rifiutare l'applicazione della norma?
«Ci sono già locali attrezzati con ciotole per i quattrozampe. Ma occorre usare il buon senso. Anche da parte dei proprietari dei cani. Io avevo un mastino napoletano di 60 chili che non portavo nei locali perché poteva incutere timore a qualche cliente».

IL TEMPO
28 NOVEMBRE 2010
 
Osteria Nuova Cacciatore insegue l'animale e il traffico va in tilt. Sos ai carabinieri
Rincorre il cane sulla Salaria. È caos
RIETI Cane ferito fugge sulla Salaria: panico tra gli automobilisti.
 
Provincia di Rieti - È accaduto ieri pomeriggio, intorno alle 14, tra Osteria Nuova e il bivio di Nerola. La scena è stata tra il comico e il quasi tragico perché dietro all'animale a «quattro zampe» correva un cacciatore (con tanto di fucile a tracolla) che carcava di bloccare il cane in fuga. Forse il padrone del grosso cucciolo che faceva avanti e indietro come se fosse impazzito. Diversi automobilisti hanno provato a chiamare i carabinieri. Il tutto mentre sulla Salaria circolavano centinaia di macchine, visto l'orario e il giorno di fine settimana. Un furgone bianco è finito fuori strada, con il conducente inviperito nei confronti nell'animale e del presunto padrone. Altre macchine hanno letteralmente inchiodato. Altre ancora si sono adoperate a «zig-zaggare» per evitare l'impatto con il cane. Se non si sono verificati gravi incidenti è un vero miracolo ma il cane in fuga sulla consolare ripropone un annoso problema: questa strada va messa in sicurezza. Orami il traffico è insostenibile sempre e soprattutto il venerdì, il sabato, la domenica e il lunedì, la situazione è al limite del collasso. C'è poi l'aggravante dell'attraversamento di cani e animali selvatici come volpi e cinghiali. I quali causano incidenti a volte anche molto gravi.

IL TEMPO
28 NOVEMBRE 2010
 
Strage di galline Colpa di volpi o randagi
 
Elisabetta Giovanforte
 
NEPI  (VT) - In un periodo in cui non si fa che parlare di animali a Nepi, prima per la mucca messa all'asta dal Comune, poi per i 26 cani «colpiti» da ordinanza di sgombero, ora tocca alle galline.
Da qualche tempo, infatti, nelle campagne di Nepi, di notte, un misterioso killer si aggira nei pollai. «Non sono sicuro se i segni siano riconducibili a cani randagi o a una volpe - ha commentato Giovannni D'Aguanno, uno degli allevatori più colpiti in loc. Gabelletta, con circa quaranta capi ammazzati - Di certo non è una faina, poichè quest'ultima succhia il sangue all'altezza del collo». Addirittura c'è chi si sta organizzando in ronde familiari per scovare il misterioso killer. «Ciò che è certo - conclude D'Aguanno - è che si tratta di animali selvatici o inselvatichiti, come potrebbero essere dei randagi che tendono a fare branco». Fatti simili, negli ultimi anni, si sono verificati nei casolari lungo il Lago di Vico, a causa dei cani randagi, e a Sutri, in località Fontevivola, dove invece entrava in azione una volpe.

POSITANO NEWS
28 NOVEMBRE 2010
 
Vico Equense (NA). Droga shop in casa. Presi padre e figlio incastrati dal cane "Taro"
 
 
Michele Pappacoda
 
Vico Equense (NA). Padre e figlio denunciati dai carabinieri della compagnia di Sorrento e stazione di Vico Equense.  Hashish nascosta nell'armadio. Dosi già pronte alla vendita.finiti nei guai grazie al fiuo infallibile di "Taro" un cane pastore tedesco di sette anni che ha annusato in casa la presenza di stupefacenti e ha indirizzato i carabinieri al ritrovamento di 260 grammi di marjuana.

IL GIORNALE
28 NOVEMBRE 2010
 
Cani meglio dei gatti? Ecco perché è una balla (bestiale)
 
REDAZIONE
 
Ogni tanto i cinofili ci riprovano, assoldando decine di scienziati e ricercatori pagati profumatamente per dimostrare che i loro beniamini sono più intelligenti del gatto.
I proprietari di cani, quelli nobili che frequentano le mostre internazionali e che possiedono un pedigree paragonabile all'albero genealogico della regina d'Inghilterra, hanno un fondo monetario in qualche paradiso fiscale cui attingono, ogni tanto, per pagare ricercatori mercenari assoldati al solo scopo di dimostrare che Fido è più intelligente di noi. Già noi, quei gatti sfigati che, un po' per la nostra indipendenza, un po' per il nostro orgoglio e un po' perché cronicamente siamo senza soldi, costretti talvolta a rovistare nei bidoni alla ricerca di una lisca di pesce, vigliacco se riusciamo a coalizzarci per pagare un ricercatore precario sul tetto che tenti di dimostrare il contrario.
La realtà è che a noi nun ce ne può frega' de meno. Il fatto che siamo gli animali domestici (beh, si fa per dire) più intelligenti è sotto gli occhi di tutti e non vale la pena sprecare soldi ed energie per dimostrarlo. Meglio una sana dormita e lasciare ai cugini bavosi e ringhianti queste seghe mentali. Si guardino pure allo specchio e contemplino la loro lealtà, fedeltà, utilità, equità, onestà… e imbecillità, perché mentre si specchiano, in un attimo e nel silenzio più assoluto, io gli ho già fottuto la bistecchina nella ciotola e quando hanno smesso di rimirarsi stanno lì a chiedersi per ore chi ha compiuto il furto. E magari vanno anche a piagnucolare da mamma e papà.
Dunque, sarebbe che certi scienziati di Oxford hanno sentenziato che la palma degli animali più intelligenti la detengono le scimmie, perché hanno un cervello molto simile a quello dell'uomo. E già qui ci sarebbe da discutere, se ne valesse la pena, sull'autorevolezza e sull'equilibrio mentale dei ricercatori, vengano pure dal gotha delle università del pianeta. Se il metro di paragone dell'intelligenza è l'uomo, stiamo freschi. Guerre, massacri, stragi, un pianeta intero disastrato da fumi, scarichi, radiazioni, oceani artici e iceberg sporchi di petrolio, un miliardo di gente che si strafoga di aragoste e quattro miliardi che muoiono di fame. Come intelligenza e solidarietà, mica male. Il capo di questi geni, la dottoressa Schultz, dice che le dimensioni del cervello rispetto alla massa del corpo sono fondamentali per l'intelligenza. Più è grosso il cervello, in soldoni, più l'animale è intelligente perché è riuscito a vivere meglio in branco, a socializzare, mentre starsene da soli a farsi i cavoli propri renderebbe ebeti. Ah, sì? E come la mettiamo, cara dottoressa, col fatto che voi avete tre etti di cervello in meno rispetto ai maschietti umani? Gli etti in meno o in più, contano solo per cani e gatti o anche per donne e uomini, con le dovute conseguenze?
Il cane vi porta le pantofole e il giornale? Vi riporta il bastone lanciato nel lago? Fa la guardia e abbaia (rompendo le scatole a tutti nei pomeriggi afosi d'estate)? E questa sarebbe la prova della sua intelligenza superiore alla nostra? E allora, se vogliano far le cose serie, lancio una sfida a Fido. Io e lui da soli, in mezzo a una città gelida e deserta per un mese, senza alcun aiuto. Vediamo chi se la cava. Scommetto una lisca che il padrone dovrà andarsi a comprare il giornale da solo, in edicola. E smettila di specchiarti, imbecille, che ti frego la cena.

VARESE NEWS
28 NOVEMBRE 2010
 
Solbiate Arno (VA)
Cervo investito in A-8
Carambola di auto in direzione Varese attorno alla mezzanotte per via di una carcassa. Un ferito portato all’ospedale
 
Ha dell’incredibile quanto accaduto nella tarda serata di ieri, sabato 27: un cervo in A-8 ha provocato un incidente con diverse auto coinvolte. Attorno alla mezzanotte, infatti, una chiamata di soccorso è arrivata al 115 di Varese: i vigili del fuoco, oltre alla polizia stradale, sono arrivati sull’Autolaghi dove un’auto, all’altezza di Solbiate Arno in direzione Varese ha investito in pieno un cervo. Secondo la polizia stradale che ha la competenza sul tratto dell’autostrada, si sarebbe trattato di “una carcassa”.
E’ possibile quindi che l’animale sia arrivato sulla sede stradale per venire investito e restare tramortito sull’asfalto. Il resto l’hanno fatto gli automobilisti ignari dell’ostacolo, con conseguenze immaginabili: almeno due i veicoli rimasti coinvolti in una carambola d’auto e una persona rimasta ferita. Non si conoscono per il momento le generalità dei conducenti, secondo la centrale operativa dei vigili del fuoco di Varese, che hanno gestito l’intervento con mezzi di Busto Ariszio; uno degli automobilisti coinvolti è rimasto però ferito in modo non grave e soccorso dal 118. L’incidente ha provocato lunghe code in direzione Varese rallentamenti verso sud.

MATTINO DI PADOVA
28 NOVEMBRE 2010
 
Torrette per sparare contro i cinghiali
 
TEOLO (PD). Domani, alle 14, a palazzo Bazzi di Treponti, si tiene il consiglio del Parco Colli. La seduta introdurrà novità notevoli sul fronte della lotta ai cinghiali. Si andrà ad autorizzare, oltre all’uso dei chiusini, l’utilizzo anche di girate e di appostamenti fissi su altana per sparare agli animali. Sarà approvata anche la nuova modulistica per la richiesta danni da fauna selvatica. Inoltre sarà ritoccato il regolamento per la raccolta dei funghi, con l’abolizione della tassa «una tantum» per i residenti nel Parco. La minoranza consigliare di centrosinistra interverrà infine con una mozione contro il progetto di revamping Italcementi, da poco approvato anche dal Parco.
IL TIRRENO
28 NOVEMBRE 2010
 
Un piccolo coccodrillo a spasso nel giardino
 
PRATO. Mentre alcune persone stavano togliendo la lettiera di foglie autunnali cadute in un giardino di via Pistoiese, hanno avuto un sussulto di paura e di meraviglia quando è comparso davanti ai loro occhi uno strano “coccodrillo” grigio, di circa trenta centimetri, dalla coda piena di spine quasi addormentato e completamente adagiato tra le foglie. Immediatamente hanno telefonato al Centro di Scienze Naturali chiedendo un intervento di urgenza per togliere quello strano rettile dalla loro casa. Appena arrivato al Centro è stato identificato per un uromastice, che a causa del freddo sofferto, si trova in precarie condizioni. E’ stato immediatamente visitato dal veterinario del Centro, ricoverato in ambiente caldo e prestate le cure del caso. L’uromastice è chiamato anche Lucertola macchiata spinosa. E’ originario dell’Africa e predilige i pendii delle colline o le zone aride cespugliose. Si nutre prevalentemente di vegetali e anche di piccoli insetti.  Il Centro di scienze naturali invita ancora una volta a non comprare animali esotici.
LA TRIBUNA DI TREVISO
28 NOVEMBRE 2010
 
Capriolo salvato dai pompieri
 
MONTEBELLUNA (TV). Straordinario salvataggio dei vigili del fuoco che hanno recuperato un capriolo in bilico sul Brentella grazie a un battello. L’animale, di circa 40 chili e con corna di 30 cm, è affidato a un veterinario.

MESSAGGERO VENENTO PORDENONE
28 NOVEMBRE 2010
 
Lav contro rodei e ranch roping
 
Pordenone - Non raccolgono solamente pareri favorevoli, i contenuti della manifestazione “Country Christmas”, in corso fino a stasera al quartiere fieristico pordenonese. «Non sembra aver fine – afferma la sezione territoriale della Lav, la Lega anti-vivisezione – l’usanza di vestirsi e atteggiarsi come cowboy, figure rese popolari dalla filmografia del secolo scorso. Figure che hanno personificato la corsa alla conquista di un continente sottratto con brutalità e violenza ai nativi americani e alle specie animali che lo abitavano. Il ricordo della società dei primi coloni americani, che qui viene celebrato, non avrebbe tuttavia nulla di negativo, se non fosse legato a filo doppio con la ben più esecrabile pratica del rodeo, del ranch roping e del team penning, con ripetute dimostrazioni. E’ la rievocazione di pratiche – è detto ancora – che prevedono la sottomissione brutale dei capi di bestiame da parte dei cowboys. Vitelli e mucche (ricordiamo che erano animali destinati alla macellazione), vengono rincorsi in un’arena da uomini a cavallo, terrorizzati e presi con il lazzo al collo, atterrati e immobilizzati. Per non parlare del rodeo, con l’orrenda e pericolosa pratica di ridicolizzazione del toro». «Queste pratiche – continua la nota della Lav pordenonese, coordinata da Guido Iemmi – avrebbero avuto un’effettiva, seppure discutibile, utilità un paio di secoli fa, ma alla Fiera di Pordenone vengono proposte come puro spettacolo di intrattenimento per un pubblico annoiato che dimenticherà tutto dopo qualche ora. Ebbene, gli animali non dimenticano, e il loro dolore e la loro paura non hanno nulla a che fare con lo “sport”, con lo spettacolo, con il nostro effimero divertimento. Quest’anno – conclude la nota – Lav dedica molte energie alla campagna per un circo senza animali. Nello stesso modo disapprova questa iniziativa, che, in fin dei conti, ha gli scopo e metodi di un circo».

IL TIRRENO
28 NOVEMBRE 2010
 
SMARRITA GATTA TIGRATA
 
Livorno - Lunedì 15 novembre in via Redi è stata smarrita una gatta tigrata marrone, adulta ma ancora giovane. È senza coda. La proprietaria disperata. Tel 329 4425639 o 342 0021142
 
http://persietrovati.blogspot.com/2010/11/livorno-smarrito-gatto-femmina.html

CORRIERE DELL'UMBRIA
28 NOVEMBRE 2010
 
Questo non è un canile lager
Rinviata a giudizio, la proprietaria del rifugio si difende.
 
Sara Minciaroni
 
Tuoro (PG) - Il canile “Rifugio Aurora” di Vernazzano è da anni oggetto di interesse da parte della magistratura. Sono molte le vicende anche giudiziarie che hanno riguardato la signora Aurora Brizi che gestisce il ricovero per animali, accuse pesanti alle quali l’interessata oggi sente di dover rispondere. “Ho sempre gestito un canile con amore, non certo come si gestisce un’azienda, per questo sicuramente dal punto di vista amministrativo possono esser stati commessi degli errori, ma mi occupo di animali, non di contabilità - spiega la Brizi - quello che non posso accettare è che si parli di canile-lager, a questo non posso tacere. Mi rammarico per la facilità con cui si esprimono giudizi senza aver mai visitato la struttura”. Il motivo per cui la signora Brizi è tornata davanti al giudice nei giorni scorsi è il reato di inosservanza dei provvedimenti dell’autorità e frode nelle pubbliche forniture e per questo è stata rinviata a giudizio. Sul canile infatti, dal 2008 pendeva un ordine di riduzione del numero dei cani presenti. Il Comune di Tuoro puntava alla dismissione dell'attività chiedendo che da 179 i cani diventassero 20 in pochi mesi, così evidentemente non è stato poiché al controllo successivo i cani presenti erano poco meno di 170. “Cosa dovrei fare io dei cani in eccesso? - spiega la signora Brizi - ogni giorno vengono abbandonati qui davanti al mio cancello numerosi animali ed io non posso che prendermene cura. Negli anni ho fatto comodo ai comuni del Trasimeno e adesso dicono che dovrei chiudere da un giorno all’altro. Io non voglio che questi animali vadano a finire in altri canili, dove ho visto con i miei occhi che le condizioni in cui sarebbero destinati a vivere non sono le stesse che gli offriamo qui. Io ho dedicato la mia vita a questi animali e troppo spesso ho sentito infangare il mio operato”. In effetti i cani sono in eccesso, almeno per quanto riguarda l’ordinanza e spesso gli operatori non fanno in tempo a rispettare i dieci giorni entro i quali i cani vanno “chippati” e spesso sono queste le irregolarità che vengono registrate dagli ispettori. Ma c’è un'altra accusa che viene mossa alla signora Brizi e che su di lei pesa come un macigno. Infatti da tempo alcune voci, sempre più insistenti, sostengono che alcuni dei cani da lei ospitati vengano ceduti o venduti a terzi. “Respingo quest’accusa con tutta me stessa e posso dimostrare che è totalmente infondata, sono convinta che sia questo il motivo per cui subisco tutti questi controlli, manovrati da qualcuno che usa questa scusa, i miei rapporti con la Germania vanno avanti da anni, sono in contatto con associazioni che gestiscono le adozioni, dalle famiglie che prendono i miei cani ricevo periodicamente fotografie e lettere che ne provano lo stato di salute. Soltanto degli ingenui potrebbero pensare che la vivisezione venga fatta su cani anziani, a volte malati o comunque non più cuccioli”. La signora Brizi sostiene che sono troppe le inesattezze e le illazioni infondate che infangano il suo operato di decenni per questo è pronta a prendere provvedimenti e invita chi interessato alla visita del rifugio. “Chi parla di canile lager non è mai venuto qui oppure non ha idea di cosa fosse un lager, i nostri cani escono regolarmente, dormono coperti ed hanno sempre un pasto caldo”.

GIORNALE DI VICENZA
28 NOVEMBRE 2010
 
«Le nutrie hanno distrutto un argine»
I FIUMI IN PIENA. Spiega il capo del Genio Civile, l'ing. Roncada: «La rotta dell'Alpone è avvenuta soprattutto anche per l'azione degli animali»
«Non abbiamo neanche i soldi per la manutenzione delle opere»
 
Vicenza - GDV. Adesso siamo tutti allertati. Poi anche l'alluvione diverrà un ricordo.
MARANGONI. L'ultima piena era stata nel '93 e da allora le questioni idrauliche sono passate in terzo e quarto piano. Oggi la coscienza c'è, è forte: bisogna vigilare, fare progetti ma anche mantenere la coscienza sociale, perché siamo in un'epoca di risorse scarse e c'è il pericolo che vadano da un'altra parte.
SCHILLACI. È importantissima la sensibilizzazione dei cittadini. In questi episodi tutti si sentono toccati nel vivo, ma dopo pochi mesi non si sente più parlare di nulla. Non è solo colpa degli amministratori, è colpa proprio della società. Nessuno quando compra un appartamento mi chiede dei rischi idraulici: c'è una legge regionale che prevede che ogni lottizzazione debba avere al suo interno dei piccoli bacini di laminazione per non turbare il regime idraulico antecedente. È di una difficoltà estrema riuscire ad introdurre questi bacini all'interno delle lottizzazioni, perché nessuno li vuole. Per questo le opere vengono bloccate.
GDV. Nel piano della Provincia esistono due "metodi" di realizzazione delle opere. Uno che è per opere più avanzate e riguarda territori agricoli; l'altro, soprattutto lungo l'Astico, riguarda le cave, attività industriali passate o da implementare che consentono anche un uso idrualico. Questo compariva già nel Piano cave regionale ma non c'è stato seguito.
SCHILLACI. È sempre lo stesso problema, non si vogliono i bacini così come non si vogliono le cave. Ogni volta che si tenta di aprire una cava le Amministrazioni locali fanno di tutto per non averla.
PELLIZZARI. Bisogna trovare un livello decisionale che sia logico e funzionale al raggiungimento degli obiettivi. Perché le cave? Perché sono dei bacini di laminazione senza la necessità di argini, e non so se capite cosa significa questo per la tranquillità degli amministratori locali, delle comunità, dei cittadini. In un bacino in cui l'acqua è trattenuta da strutture che possono essere oggetto di cedimenti è logico che la comunità che sta a valle si preoccupa. Le cave sono assolutamente strategiche,sono buchi pronti.
MARANGONI. Abbiamo avuto un'epoca in cui il mondo dell'imprenditoria operava con grande slancio e le cave si sono moltiplicate senza grossi ostacoli. Poi la cresciuta sensibilità ambientale ha detto "questo fa volare l'industria e crescere il territorio, ma un territorio rovinato non si ripara". Ora, eventi come questa gravissima alluvione portano ad un incontro di interessi. Si unisce alle esigenze dell'industria e alla coscienza ambientale anche un concetto di funzionalità idraulica e quindi ci si pone un traguardo un po' più sofisticato, ma assolutamente giusto. Abbiamo una classe politica, sia di destra che di sinistra, che si è dimostrata in questa circostanza molto vicina al territorio. Questa fusione tra mondo dell'industria, salvaguardia ambientale - che è una coscienza che abbiamo acquisito e che non vogliamo perdere - ma anche una funzionalità del territorio, è un traguardo che dobbiamo porci.
SCHILLACI. Ci siamo chiesti all'inizio, quali sono gli errori, a cosa dobbiamo stare attenti a non fare. A volte, da un punto di vista tecnico noi rileviamo che le progettazioni sono eccessivamente soggette alla visione politica generale, alle forze anche sociali. Tante volte l'opera prettamente tecnica non riesce a trovare la migliore realizzazione perché condizionata da aspetti che esulano dalla correttezza tecnica e dipendono da altri fattori. Queste opere idrauliche sono grandi ed impegnative da fare, quindi non sono cose da realizzare dall'oggi al domani. C'è forte il rischio che si perda questo sprint iniziale e si torni ai problemi che hanno fermato i piani precedenti. Noto che su certe opere anche di salvaguardia del territorio c'è un'avversione da parte degli ambientalisti, perché sono ritenute comunque una modifica artificiale del territorio. Anche questo è un altro aspetto tra quelli che bloccano gli interventi di grosso spessore. L'importante è arrivare in fondo.
RONCADA. C'è una risoluzione recente della Comunità europea che definisce le nutrie animali a fauna protetta. Ebbene la rotta dell'Alpone a S. Bonifacio, che ha causato l'allagamento di Monteforte d'Alpone e di Soave e il blocco dell'autostrada, tagliando a metà l'economia del nord - visto che anche il ponte sulla Statale era chiuso in parte - è dovuta alle nutrie che hanno distrutto gli argini.
MARANGONI. Ma quello sta nel capitolo della manutenzione.
RONCADA. Non solo: è straordinaria manutenzione. Ma se in tutto mi danno 440 mila euro cosa faccio?
MARANGONI. Difendere un argine dalle nutrie è una cosa che si fa se c'è una rete di controllo in cui si vedono i punti deboli. Oggi se vai dalla gente alluvionata a dire che non facciamo le opere per colpa degli ambientalisti, il cittadino dice di mandarli a quel paese. Si supera questo con una nuova coscienza. Se ci si domanda come si faceva 30 anni fa a portare a casa mille metri cubi di ghiaia da un'ansa in cui si è depositata, negli ultimi 5 o 6 anni sembra diventata un'attività criminosa. Invece va controllato chi si porta via la ghiaia, che rispetti le assegnazioni e le regole di tutela ambientale, ma lo faccia.
SCHILLACI. Dalla nostra esperienza di Vicenza non è facile neanche fare la manutenzione straordinaria di queste opere, perché ogni volta, appena ci si muove, ci sono le persone interessate. Di fronte a Parco Querini, c'è stata una grande querelle ed ora c'è pure un esposto in Procura per le microvibrazioni. È sempre la logica di qualsiasi grande opera.
GDV. Ma il muro di contrà Chioare perchè è crollato?
RONCADA. È crollato perché l'acqua è uscita dal varco di Parco Querini e l'ha spinto dall'altra parte. Il muro è fatto per tenere l'acqua da dentro a fuori, non da fuori a dentro. Contrà Corte de Roda, immediatamente a valle di Ponte degli Angeli, è andato giù un muro altro 1,60 m, dentro il Bacchiglione, perché l'acqua è arrivata da fuori e l'ha spinto dentro. L'abbiamo ricostruito immediatamente.
PELLIZZARI. Sarebbe interessante capire cosa sarebbe successo se gli argini non avessero ceduto. A Vicenza l'acqua fuoriuscita stimata è circa 10 milioni di metri cubi, a Cresole 45/50 milioni di metri cubi.
GDV. Tra Vicenza e Caldogno sono fuoriusciti circa 60 milioni di metri cubi, quindi la metà di Padova.
RONCADA. A Padova sono fuoriusciti 120 milioni di metri cubi, perché ci sono argini alti circa 7 metri rispetto al piano campagna e si è aperto un varco. C'è una campagna molto molto bassa. Abbiamo acquisito il rilievo fornito dal ministero dell'Ambiente e ora abbiamo un modello digitale del terreno di tutte le zone allagate. Tra un po' saremo in grado di dire in modo notevolmente preciso quanta acqua è uscita.
 

 

            28 NOVEMBRE 2010
VIVISEZIONE - SPERIMENTAZIONE

CORRIERE DELLA SERA
28 NOVEMBRE 2010
 
studio su topi con un difetto genetico
La molecola che fa ringiovanire
La telomerasi ripara i cappucci protettivi dei cromosomi: riattivandola gli organi degenerati si riprendono
 
MILANO - È possibile rimandare indietro le lancette dell'orologio e ringiovanire il corpo, o anche solo alcuni dei suoi organi o tessuti colpiti da malattie che ne determinano la degenerazione? Uno studio su topolini che invecchiano precocemente a causa di un difetto genetico dimostra che, riattivando un enzima importante per mantenere intatto il Dna, gli animali ringiovaniscono a tutti gli effetti; testicoli, milza e intestino che erano in via di degenerazione riprendono vita, così pure il cervello, e gli animali possono anche tornare fertili. L'importante risultato è del team di Ronald DePinho del Dana-Farber Cancer Institute di Boston.
TELOMERASI - «Stiamo pianificando studi su topolini sani ma anziani per vedere se il nostro metodo funziona anche su di loro» spiega DePinho. Ovvero per vedere se, riaccendendo l'enzima, si può arrestare o rallentare il fisiologico processo di invecchiamento cui tutti andiamo incontro. L'enzima clou di questo processo di "ringiovanimento pilotato" è la telomerasi, riparatore delle estremità dei cromosomi (telomeri). Lo stesso metodo, di cui parla l'ultimo numero della rivista Nature, potrebbe essere usato per riparare organi malati e con degenerazione, riattivando in modo mirato l'enzima telomerasi, per esempio, solo nel fegato colpito da cirrosi. I telomeri sono dei cappucci protettivi che si trovano alle estremità di ciascun cromosoma; in ogni cellula l'enzima telomerasi si preoccupa di riparare continuamente i telomeri. Tuttavia, man mano che invecchiamo i telomeri si "sfrangiano", come le estremità di lacci di scarpe cui si è rotto il cappuccio di plastica che li protegge. Quando ciò avviene l'informazione genetica viene via via intaccata e a ciò corrisponde un progressivo invecchiamento e malfunzionamento delle cellule. L'idea di DePinho è stata di vedere se, riattivando la telomerasi, questo naturale processo di deterioramento si può arrestare. Così gli esperti hanno creato in laboratorio topolini con un difetto nel gene della telomerasi, caratterizzati da atrofia di organi e tessuti, difficoltà di guarigione di ferite e perdita di cellule staminali.
FUTURI STUDI - «Questi topi mostrano gravi segni e sintomi di invecchiamento avanzato già in età adulta e vivono meno degli altri - spiega DePinho -. A questi topolini abbiamo acceso la telomerasi e osservato una sorprendente reversione del loro stato di invecchiamento: le cellule staminali si sono risvegliate, i loro organi sono ringiovaniti, il cervello è cresciuto, sono tornati fertili e molto altro. Sebbene per ora questi risultati non ci dicano che anche il naturale processo di invecchiamento può essere rimandato indietro in questo modo, e la risposta a questa domanda sarà oggetto di futuri studi - sottolinea DePinho -, questo lavoro ci suggerisce che, se rimuoviamo la causa dell'invecchiamento, i tessuti invecchiati possono ringiovanire». Inoltre, dato che i telomeri giocano un ruolo primario nell'invecchiamento, lo studio suggerisce che strategie farmacologiche volte a riaccendere transitoriamente la telomerasi in tessuti in cui non funziona o funziona poco potrebbero funzionare per ringiovanirli. Anche se è presto per dire che simili applicazioni cliniche potrebbero essere usate per rallentare il naturale declino dell'età di un individuo, ci sono ormai prove solide che il ripristino dei telomeri in malattie degenerative causa di invecchiamento precoce come l'Ataxia Telangiectasia, o malattie di organi come la cirrosi epatica, abbia un impatto significativo.
 
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