28 SETTEMBRE  2009

ANMVI OGGI

28 SETTEMBRE 2009

 

TANAX, AVVERTENZE E PRECAUZIONI SPECIALI

 

E' stata modificata l'autorizzazione all'immissione in commercio del medicinale per uso veterinario Tanax, soluzione iniettabile per cani, gatti e animali di piccola taglia. Il provvedimento, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 25 settembre, modifica il foglietto illustrativo del prodotto con riguardo alle avvertenze speciali e alle precauzioni speciali. L'anestesia prima dell'inoculazione e l'utilizzo esclusivo del farmaco ad opera del medico veterinario (e non più sotto la sua supervisione) vengono inserite nel bugiardino anticipando, in fase di commercializzazione, disposizioni contenute in imminenti provvedimenti normativi.Queste le avvertenze speciali per ciascuna specie di destinazione sul nuovo foglietto illustrativo : "Al fine di evitare possibili sofferenze, l'animale, prima dell'inoculazione di Tanax, deve essere sottoposto ad anestesia generale».Quanto alle precauzioni speciali per l'impiego negli animali: "La somministrazione e la detenzione del medicinale deve essere effettuata esclusivamente dal medico veterinario. Gli animali soppressi devono essere distrutti o comunque posti in luoghi inaccessibili ad altri animali.Precauzioni speciali che devono essere adottate dalla persona che somministra il prodotto agli animali. L'iniezione di questo farmaco nell'uomo puo' essere letale - prestare la massima attenzione per evitare l'autoiniezione accidentale. Il prodotto non deve essere somministrato da donne in gravidanza. Nel caso che il medico veterinario venga a contatto accidentalmente tramite ferite cutanee o nel caso di penetrazione nei tessuti sottocutanei dell'ago della siringa contenente Tanax devono essere prese le seguenti misure: lavare la ferita con acqua corrente e comprimere il sito della puntura. Consultare immediatamente un medico, mostrargli il flaconcino o il foglietto illustrativo del prodotto. Gli antidoti sono sostanze ad attivita' analettica centrale (contro la componente narcotica) e fisostigmine (contro la componente curaro-simile). Evitare il contatto con occhi, cute e mucose. Indossare occhiali e guanti di protezione durante la somministrazione del medicinale. In caso di contatto accidentale lavare con abbondante acqua e consultare il medico».Il medicinale per uso veterinario deve essere posto in commercio con stampati conformi al provvedimento e i medici veterinari devono attenersi "immediatamente" all'avvertenza speciale. L'adeguamento degli stampati delle confezioni in commercio deve essere effettuato entro centottanta giorni dalla data di entrata in vigore del provvedimento, vale a dire dal 25 settembre. Trascorso questo termine le confezioni che non riportano le modifiche non potranno piu' essere vendute.


CODICI

28 SETTEMBRE 2009

 

PADRE E FIGLIO MALTRATTANO CANE A CATENA: DUE ANNI DI RECLUSIONE

 

 

Padre e figlio maltrattano un cane, un giovane pastore tedesco e vengono condannati dal Tribunale di Dolo a 2 anni di reclusione trasformati dal giudice in quasi 10 mila euro di ammenda. A raccontare la vicenda, conclusa con la condanna di due residenti di Mira dopo due anni di iter processuale, è Roberto Martano coordinatore regionale dell´Enpa, Ente nazionale protezione animali.
«Alla fine del 2006 - spiega Roberto Martano -i nostri volontari hanno scoperto che in un cortile di una casa di Mira, era legato un cane, un pastore tedesco con un catena corta. Il cane non aveva alcuna cuccia, anche con la neve era costretto a dormire all´aperto e a soffrire ogni intemperie, sia caldo che freddo. Abbiamo invitato i proprietari del cane a provvedere a trovare un´altra sistemazione per la povera bestia, ma nulla, non c´è stato niente da fare. Non hanno voluto,sentir ragioni, per questo abbiamo fatto partire un esposto-denuncia contro di loro». A portare avanti la causa in difesa dell´animale, per l´Enpa, è stata l´avvocato di Mestre, Maria Caburazzi. L´enpa ha portato in sede giudiziale una serie di prove che hanno confermato pienamente la responsabilità di padre e figlio nei confronti del povero animale, che nel frattempo, per volontà dello stesso Tribunale, è stato affidato alle cure dell´Enpa che gestisce diverse strutture di accoglienza per cani. «Qualche giorno fa - spiega Roberto Martano - è arrivata la sentenza. Padre e figlio sono stati condannati per maltrattamenti. Al posto dei due anni di reclusione previsti, visto che erano incensurati, a la pena gli è stata commutata in una ammenda di 2500 euro ciascuno e a 2500 euro di risarcimento nei confronti dell´Enpa, anche per le spese di mantenimento dell´animale. Padre e figlio inoltre sono stati condannati anche al pagamento delle spese processuali». Soddisfatto Martano «Questa sentenza - dice - è un monito per chi maltratta gli animali. Se ad esempio verrà scoperto l´autore dell´uccisione del pastore tedesco di Vigonovo, la pena in cui incorrerà in questo caso sarà molto più pesante. Abbiamo già fatto per questo ultimo caso un esposto-denuncia alla Procura della Repubblica di Venezia. La pratica della soppressione degli animali, specie i cani, è ancora molto usata».


IL TIRRENO

28 SETTEMBRE 2009

 

Cani malati: Asl denunciata

 

ROCCALBEGNA (GR). Dal 26 maggio scorso l’Enpa di Grosseto, anche attraverso i carabinieri, segnala alle autorità competenti il dramma di due cani, un pastore maremmano e un meticcio, che vivono a Roccalbegna in condizioni atroci. Uno dei due è gravemente malato, al punto che andrebbe abbattuto. Nessuno però si muove, e i due animali stanno morendo di stenti fra sofferenze inaudite. Per questo l’Enpa ha deciso di denunciare l’Asl.

 

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Cani malati e abbandonati Una denuncia contro l'Asl

 

ROCCALBEGNA (GR). L’Ente nazionale protezione animali denuncia alla Procura della Repubblica l’Asl di Castel del Piano. Lo annuncia il presidente dell’Enpa di Grosseto, Marlena Giacolini. Secondo la quale l’Asl non è intervenuta in soccorso di due cani malati e tenuti in condizioni disumane, nonostante ripetute sollecitazioni giunte anche dalle forze dell’ordine sin dallo scorso maggio. «A Roccalbegna - racconta la Giacolini - ci sono due cani, un pastore maremmano e un meticcio, che vivono da mesi in una situazione spaventosa. Abbandonati a se stessi, esposti al sole e alla pioggia, uno dei due presenta ferite profonde provocate dalla lesmaniosi. Andava curato, o abbattuto per evitarne la sofferenza. E invece, nonostante l’Enpa, anche attraverso i carabinieri di Roccalbegna, abbia più volte invitato l’Asl competente, quella di Castel del Piano, a intervenire, nessuno si è mai fatto vivo. Li stanno lasciando morire di stenti».  La drammatica vicenda è figlia di un’altra brutta storia. Un paio d’anni fa sempre l’Enpa denunciò un uomo di Roccalbegna per maltrattamenti su una dozzina di cani, tenuti in condizioni indescrivibili in un terreno privato. L’uomo fu poi arrestato, processato e condannato per altri gravi reati, e ora è in carcere. Su ordine della Procura, in ogni caso, la gran parte dei cani fu sequestrata e affidata a un canile. Nel “campo degli orrori” rimasero due animali, la cui sorte è atroce. «Il 26 maggio - continua Marlena - con la socia Enpa Renata Vannucci e un maresciallo della stazione carabinieri di Roccalbegna sono andata a verificare in quali condizioni vivessero questi due cani. Disastrose». (e.g.)


IL TIRRENO LUCCA

28 SETTEMBRE 2009

 

SMARRIMENTO

 

Smarrita la canina Stella in zona Montecarlo, San Salvatore: taglia media, 8 anni, nera con sfumature marroni; tel. 393 9133509.


CORRIERE ADRIATICO

28 SETTEMBRE 2009

 

Presso la frazione Costa di Arcevia

Cuccioli di cane gettati nel cassonetto dei rifiuti

 

Arcevia (AN) -  Individui senza una seppure minima sensibilità umana seguitano a praticare verso gli animali gesti davvero sconsiderati. L’ultimo atto di queste tristi vicende si è registrato presso la frazione di Costa. Due coniugi tedeschi passando nei pressi di un cassonetto della nettezza urbana hanno udito dei lamenti e visto spuntare dal contenitore il musetto di un cucciolo di cane che chiedeva pietosamente aiuto. Subito dopo è intervenuta una signora ed il marito abitante nelle vicinanze i quali hanno trovato all’interno due cagnolini dalla apparente età di due tre mesi gettati nella spazzatura avvolti in un grosso sacco di carta. Uno è risultato privo di vita, mentre l’altro seppure in condizioni piuttosto precarie chiedeva soccorso. I due coniugi hanno provveduto a rifocillarlo portandolo subito dopo da un veterinario a Corinaldo, provvedendo nel tempo stesso anche a denunciare il fatto alla polizia municipale di Arcevia. C’è la speranza che il cagnolino c’è la faccia a sopravvivere anche se le sue condizioni sono piuttosto precarie . Il povero cucciolo tenuto decisamente molto male nei suoi circa tre mesi di vita ha passato non meno di due giorni all’interno del cassonetto. [...]


LA CITTA' DI SALERNO

28 SETTEMBRE 2009

 

Cani stipati in un cofano, due denunce

 

Sergio Macellaro

 

MONTELLA (AV). Cani stipati in un cofano, denunciati due cacciatori dell’hinterland dell’Agro. Da tempo i carabinieri della Compagnia di Montella agli ordini del capitano Luigi Saccone hanno avviato un a campagna di sensibilizzazione per la cura e la tutela degli animali ed in particolare nei confronti di coloro che li utilizzano per la caccia. Proprio per prevenire e contrastare questo preoccupante fenomeno si sono appostati nella giornata di ieri controlli in tutto il territorio di competenza, ed in particolare nel tratto della SS91 della Fondovalle Sele. Proprio in questa attivitá i militari hanno individuato all’altezza dell’uscita di Laviano due cacciatori provenienti dall’Agro che tenevano stipati all’interno della loro auto due cani di grossa taglia, di razza Setter, rinchiusi in una gabbia angusta costruita artigianalmente, adatta ad ospitare un solo cane. Proprio a causa delle ristrette dimensioni, ma anche per i materiali utilizzati per costruirla, i cani sono stati trovati in evidenti condizioni di grave sofferenza. Per trasportare i due animali, infatti, sarebbero state necessarie altre due gabbie simili. I due animali, utilizzati sia per la caccia che per la ricerca dei tartufi e provvisti del microchip identificativo, sono stati liberati. I due erano diretti ad una gara di ricerca delle quaglie che era in programma in Alta Irpinia. Sono stati denunciati per maltrattamento di animali alla Procura di Sant’Angelo dei Lombardi.


REDACON
28 SETTEMBRE 2009

http://redacon.radionova.it/index2.php?/leggi_news.php?id=10852&origin=N&ogg=notizie&pag_prox=1

 
"Chi fa male agli animali può farlo alle persone"
Reazioni alla notizia del micio rinchiuso in un sacchetto di plastica "Chi lo ha fatto è un essere immondo, senza coscienza, dal cuore marcio."
 
Riceviamo e pubblichiamo
 
Gentile redazione, leggiamo indignati l'articolo Soffocano il micio in un sacchetto. Umani che compiono gesti tanto crudeli quanto vigliacchi non sono degni di essere definiti tali. Sono immondi, senza coscienza e dal cuore marcio. Sono campioni di crudeltà ed eroi di vergogna Sono mostri meccanici dannosi per la vita di chiunque. Gente da emarginare, gente da punire. Da cui guardarsi. Gente che come veleno si insinua nella società per renderla peggiore, per farla arretrare alla barbarie dalla quale faticosamente esseri migliori cercano di uscire. La crudeltà è un comportamento che rende l'essere umano sporco, ignobile indegno e pericoloso per tutti, non solo per gli animali. Rispondiamo alla lettrice che chiede che notizie sono gli articoli che trattano maltrattamenti ai danni di esseri viventi che hanno l'unica colpa di fidarsi dell'Uomo. Questi fatti devono essere sempre portati alla luce e denunciati. Be n venga la redazione che si fa carico di divulgare simili orrori. Malvagità che oggi, come lo stesso articolo sostiene, sono perseguibili penalmente.
Ricordiamo inoltre che un Paese si giudica anche da come tratta i suoi animali (Mahatma Gandhi). Chi ha agito tanto ferocemente è un essere pericoloso e deve essere punito con l'applicazione delle leggi vigenti in materia di maltrattamenti e uccisione di animali.
 
(Enrica Boiocchi, vicepresidente GRUPPO BAIRO Onlus, bairo.info )

Animalieanimali

28 SETTEMBRE 2009

 

NO ACQUA E CIBO, DENUNCIATO ALLEVATORE
In provincia di Reggio Emilia.

 

Un allevatore siciliano - M.P. 47 anni, originario di Trapani e residente nella bassa reggiana - e' stato denunciato dai carabinieri per maltrattamento di animali. Nel maneggio di Cadelbosco Sopra, nel reggiano, di cui e' titolare, sono stati trovati dai militari 9 cavalli e un cane in grave stato di denutrizione e disidratazione. L'uomo non e'stato ancora rintracciato. A dare l'allarme, alcuni cittadini che si erano accorti dei lamenti degli animali, provenienti dai box: i cavalli infatti, probabilmente abbandonati da alcuni giorni, scalciavano e nitrivano nervosamente. Per rifocillare gli animali, apparsi assetati e molto dimagriti, e' stata fatta arrivare sul posto un autobotte dai Vigili del Fuoco di Reggio Emilia.


MESSAGGERO VENETO

28 SETTEMBRE 2009

 

Strage di scoiattoli lungo la Pontebbana

 

SACILE (PN). Strage di scoiattoli sulla Pontebbana, investiti dalle auto nel tratto della trafficata Fontanafredda-Sacile. In un paio di giorni gli scoiattoli schiacciati sotto i pneumatici sono saliti a 4 esemplari della specie europea, sempre più diffusi nel territorio. Chi ha il cuore che batte animalista, resta impressionato a guardare il ciglio della strada. «La riduzione dello sfruttamento intensivo agricolo ha creato boschetti e campi incolti, che sono l’habitat più adatto agli scoiattoli – ha spiegato Franco Basso, ambientalista convinto e guardia forestale –. L’aumento dei piccoli roditori non è bilanciato dalla presenza di predatori e rapaci, in pianura. Ci vuole una maggiore attenzione ed educazione stradale da parte degli automobilisti, per rispettare gli animaletti che attraversano la strada». Il problema degli scoiattoli investiti sulle strade trafficate (capita anche a Sacile nel reticolo viario intorno al parco Balliana) fa pensare alla strage dei rospi, che capita sulla pedemontana occidentale. Tra febbraio e marzo, di sera i rospi attraversano la strada, nel periodo della riproduzione e comincia il massacro sotto le auto. «Per i rospi si mobilitano i volontari e il comando di vigilanza ittico-venatoria della Provincia – ha ricordato la vicedelegata dell’associazione animalista Oipa Luise Harris –. A Polcenigo, per esempio, lungo la strada della Santissima sono alzate barriere temporanee anti-attraversamento. I volontari raccolgono gli animali e li portano nelle risorgive del Livenza». Difficile è la soluzione del problema degli scoiattoli. Nel Veneto, hanno pensato a cartelli stradali che ne segnalino l’attraversamento, come capita per i canguri in Australia. Scalare le marce in auto, è fare prevenzione. «L’attenzione agli animali che attraversano la strada – ha concluso Basso – è un segno di civiltà».


LA ZAMPA.IT

28 SETTEMBRE 2009

 

L'appello di B.B. a Sofia Loren:
"Basta pellicce per i miei 75 anni"

L'attrice francese rende noti i desideri per il suo compleanno:
una giornata vegetariana e niente più sfruttamento degli animali

 

TORINO
Mentre Parigi si prepara a celebrare i 75 anni di Brigitte Bardot- icona di una bellezza ribelle e ingenuamente provocante - con mostre e  retrospettive cinematorgrafiche, l'attrice francese stila la lista dei suoi desideri di compleanno. Da anni impegnata nelle campagne animaliste e ambientaliste con la fondazione che porta il suo nome e in cui ha investito quasi tutto il suo patrimonio, nei giorni scorsi ha proposto al presidente della Repubblica francese Nicolas Sarkozy di instaurare una «giornata vegetariana» nelle strutture pubbliche francesi per lottare contro i cambiamenti climatici. Non solo, ha anche avanzato altre due richieste: far scomparire gli animali dai circhi e smettere di indossare pellicce non artificiali. L'ultimo invito è diretto in particolare alla sua "gemella" italiana del cinema, Sofia Loren, in passato testimonial, per alcuni milioni di dollari, di una nota griffe.  Il fatto, risalente al 1994 suscita ancora un forte disdegno da parte della Bardot nei confronti del gesto. Una lettera aperta resa nota dalla fondazione dell'attrice francese, un testo durissimo da cui trapela tutta l'indignazione nei confronti del gesto della collega: così aveva reagito allo spot girato oltre 15 anni fa. «Ho appena appreso, con immensa tristezza e con profonda costernazione, che lei ha accettato di vendere il suo nome e la sua immagine alla più disprezzabile delle pubblicità: la promozione della pelliccia». La Bardot - si sà - non usa mezzi termini: con questo gesto, Sofia Scicolone si è schierata deliberatamente con «il partito della morte», rifiutandosi di boicottare «questo abominevole commercio basato sulla sofferenza e sulla morte di centinaia di migliaia di animali massacrati in maniera intollerabile».Oggi Brigitte è perciò tornata alla carica. L'«inversione di marcia» della Loren potrebbe essere il più bel regalo di compleanno per la francese e rappresentare, inoltre, un'importante passo in avanti per la causa animalista.  Non resta che attendere la risposta della Sofia nazionale e sperare in una riappacificazione delle due attrici più famose del secolo.


LA NUOVA FERRARA

28 SETTEMBRE 2009

 

Le mucche della discordia, la protesta animalista

 

Ferrara - Le associazioni di tutela degli animali di Ferrara hanno protestato con l’organizzazione del Balloons Festival per l’utilizzo di due mucche in uno stand al parco urbano. «Esiste un regolamento comunale sulla tutela degli animali - precisa Paola Cardinali, che si fa portavoce di Avedev, Lega del cane ed Enpa - che va rispettato. Nella fattispecie ci riferiamo a quelle manze che nei week end della Ballons festival, sono state portate al parco urbano. Doveva essere una proposta didattica, ma quello non è l’ambiente ideale, non è certo una fattoria, ma un parco pieno di rumori che in qualche modo hanno turbato o spaventato gli animali, posizionati in quello stand senza nessun controllo. Non denunciamo sia ben chiaro maltrattamenti - prosegue Paola Cardinali - c’erano cibo e acqua e una recinzione, ma questi animali si trovavano tra i rumori, con gente che scattava flash e qualcuno anche che tirava sassolini. Più che un’iniziativa didattica ci è sembrata un’operazione meramente pubblicitaria. Il servizio veterinario, su richiesta delle associazioni animaliste, ha inviato al Comune una relazione nella quale si denunciava il non rispetto di questi animali. Il Comune nella giornata di venerdì ha notificato la sospensione dell’attività, ma ancora una volta questa decisione non è stata rispettata. La prova più evidente è che sia sabato che domenica gli animali sono comparsi nel recinto. Provvedimento disatteso, reso ancora più grave dal mancato intervento per riportare gli animali nel loro ambiente».


Animalieanimali

28 SETTEMBRE 2009

 

CINA; PROTESTE PER STRAGI CANI E GATTI, PRONTA BOZZA DI LEGGE
Già 4000 eliminati nel Sichuan

 

Non passano più inosservate in Cina le stragi di animali, anche quando ordinate dalle autorità per ragioni sanitarie. La soppressione di 4.000 cani e gatti per prevenire la possibile diffusione della rabbia nella provincia del Sichuan ha sollevato di nuovo le proteste dell'opinione pubblica, riporta oggi il quotidiano China Daily. Un contadino del villaggio Baojing, nel Sichuan, è morto dopo essere stato ricoverato con i sintomi della malattia. L'uomo era stato morso qualche tempo fa da un cane. La decisione delle autorità di uccidere tutti i cani e gatti della zona con l'aiuto di squadre "della morte" ha scatenato le proteste di molti cittadini. La stampa cinese recentemente ha dedicato molti articoli agli animali, dai 400.000 euro pagati da una signora per acquistare un cane Tibetan terrier al lussuoso cimitero per i quattro zampe a Shanghai, al proliferare di negozi con accessori alla moda. Oggi in Cina gli animali non sono più solo merce economica: compagni ideali per gli anziani abbandonati a se stessi e per generazioni di figli unici, status symbol nei salotti dei nuovi ricchi, stanno conquistando in fretta il ruolo di amici fedeli.
Eppure attualmente nel Paese, tranne che per le specie in pericolo di estinzione, non sono previste sanzioni per atti di crudeltà nei loro confronti: bruciarli vivi o bastonarli a morte sono metodi all'ordine del giorno per la lotta al randagismo o per pretese misure sanitarie, hanno spesso denunciato gli animalisti.
Dalle prime discussioni sull'argomento nel 2002 alla notizia diffusa dalla stampa ufficiale lo scorso giugno di una legge in via di definizione, i passi in materia sono stati numerosi ma poco concreti. Potrebbe rappresentare una svolta, se sottoposta all'attenzione delle autorità nella prossima Assemblea nazionale del Popolo a marzo, la bozza di una legge per la Protezione degli animali disegnata da un gruppo di legali coordinati da un ricercatore dell'Accademia delle scienze sociali, Chang Jiwen. Il documento, che comprende 181 clausole che vanno dalle misure di prevenzione delle malattie a quelle contro la tortura e il maltrattamento degli animali, "diffonde un nuovo concetto di welfare utile per l'armonia sociale", ha dichiarato Chang al quotidiano di Hong Kong South China Morning Post.


IT NEWS

28 SETTEMBRE 2009

 

La European Circus Association sfida la messa al bando degli animali ammaestrati

 

BRUXELLES, Belgio, September 28 /PRNewswire/ -- La European Circus Association (ECA) ha oggi annunciato l'apertura di un'azione legale contro l'Austria e la Città di Lussemburgo per sfidare la loro messa al bando degli animali nei circhi. Il Presidente dell'ECA Urs Pilz ha dato questo annuncio al Parlamento Europeo, dove l'ECA e i suoi partner hanno esposto una relazione all'MPE Doris Pack, Presidentessa della Commissione per la Cultura e l'Istruzione, sulle prossime tappe della risoluzione parlamentare del 2005. Con questa risoluzione si era denotata la desiderabilità di un ulteriore riconoscimento del circo classico come parte integrante della cultura europea, compresa la presentazione di animali.
"Abbiamo atteso circa cinque anni che la Commissione Europea prendesse le proprie responsabilità e sfidasse il bando austriaco," ha dichiarato Urs Pilz. "Il diritto di presentare nel circo classico in Europa animali ben curati in buone condizioni di salute deve essere definito una volta per tutte. Egual trattamento per la comunità circense e applicazione della legge significano che i bandi stabiliti da autorità locali quali la Città di Lussemburgo devo essere annullati."
L'Austria istituì un bando sugli animali non domesticati nei circhi in gennaio 2005. La Commissione Europea determinò che il bando austriaco violava l'Articolo 49 del Trattato Europeo e aprì una procedura legale contro l'Austria. Tuttavia, la Commissione ha lasciato cadere il caso a causa di pressioni da parte di attivisti per I diritti animali. Nel giugno del 2009 il Mediatore Europeo ha concluso la sua indagine, riscontrando che la Commissione aveva "rinunciato al proprio ruolo di Guardiano del Trattato". Egli si è raccomandato che la Commissione ripristini l'azione o che fornisca una ragione legalmente valida per non farlo.
Urs Pilz ha sottolineato la popolarità degli animali ammaestrati nei circhi di tutta Europa. Ricerche effettuate dall'Irish Arts Council mostrano che nel 2006 gli irlandesi hanno visitato più il circo dell'opera, della danza contemporanea e del balletto tutti insieme. Un'indagine di mercato indipendente ha determinato che 6,4 milioni di tedeschi hanno visitato un circo nel 2006 o nel 2007. La ricerca su un campione casuale di pubblico tedesco nel 2008 ha mostrato che l'86% degli intervistati crede che gli animali siano parte essenziale del circo.
L'ECA ha riaffermato il suo solido impegno per il benessere degli animali. Ha anche presentato un nuovo programma di "Giuramento" in base al quale i soci ECA dovranno rendere noti al pubblico i loro adempimenti e la loro intenzione di nominare ogni anno per eccellenza e innovazione nel trattamento degli animali un diverso circo europeo.
Per scaricare le traduzioni, i video e le foto di questo comunicato stampa visitare: http://www.ecapress.info
http://www.europeancircus.info
Sede principale dell'ECA: De Lagune 24, 3823 TS Amersfoort, NL, Tel +31-33-455-3569, Email: [email protected]; Contact: Mr. Dirk Kuik, Telephone: +49-172-4241-843, E-mail: [email protected]


PRIMA DA NOI

28 SETTEMBRE 2009

 

Animalisti contro Baaria di Tornatore per lo sgozzamento di un bovino

 

CINEMA. «Col film BAARIA siamo tornati di colpo indietro di cinquant’anni, quando per girare i western si uccidevano i cavalli facendoli realmente cadere da scenografici dirupi».
E’ questa l’ amara constatazione di Valentina Coppola Responsabile della sezione ambiente dell'associazione Codici alla truculenta uccisione del bovino avvenuta apposta per il film di Tornatore.
Niente effetti scenici, l’animale viene abbattuto con un punteruolo conficcato nella fronte e poi, ancora vivo, sgozzato mentre le persone che lo contornano ne raccolgono il sangue.
Per aggirare il codice penale italiano, il regista ha girato la scena in Tunisia, dimostrando così, per Codici, «spregio per le regole nazionali che gli avrebbero impedito l’uccisione effettuata senza stordimento e al di fuori di un macello autorizzato».
«Non si comprende perché il regista non abbia utilizzato effetti scenici ed abbia preferito invece girare la scena in un paese dove i diritti degli animali sono meno sentiti non vorremmo che in un prossimo film volendo interpretare la storia di un prigioniero politico scegliesse di girare in uno stato dove la tortura è consentita».
Questa la provocatoria considerazione della responsabile del Codici, l’associazione in oltre dichiara di aver inviato una richiesta alla società di produzione Medusa ed al Ministero delle Attività Culturali chiedendo la censura della scena in questione.
«Pur apprezzando decisamente la produzione e la carriera cinematografica di Giuseppe Tornatore», conclude Coppola, «esorto gli italiani a disertare le sale cinematografiche in segno di protesta, perché è bene ricordare ai “Grandi” che seppure tali, non hanno il potere di sostituirsi alle leggi dello stato».
Sulla stessa posizione anche Freccia 45, unitamente alle numerose Associazioni Animaliste Italiane che hanno richiesto la sospensione delle proiezioni.
«Chiediamo a tutti gli animalisti, alle associazioni, nonché alle persone con un minimo di sensibilità, di boicottare il film» commenta Susanna Chiesa, presidente di Freccia 45. «Chiediamo delucidazioni sui contributi pubblici dati alla produzione, che sembrano ammontare a ben 4 milioni di euro, pagati dai cittadini italiani per far torturare un bovino. E’ inammissibile».
Freccia 45 si associa alle dichiarazioni già rilasciate dalla LAV, Lega Anti Vivisezione, che ha commentato «la scena e' raccapricciante e cruenta, tanto piu' perche' realizzata con un animale ucciso appositamente».


IL CENTRO

28 SETTEMBRE 2009

 

Tornatore: «Il rito Picciano»

 

Jolanda Ferrara

 

«Quando esce un mio nuovo film so che verrò a Picciano. Ormai è un rito e so che mi porterà fortuna. Adoro questo luogo, lo riconosco nel modo di pensare, nelle abitudini, il comportamento, il dialetto. Se li ami, i dialetti, li capisci tutti».  Giuseppe Tornatore spiega così il suo affetto per il piccolo paese del Pescarese in cui sabato sera ha presentato il suo nuovo lavoro. Tornatore è stato ospite dell’auditorium Sinopoli del Mutac, il Museo delle arti e tradizioni contadine creato da Franco Di Silverio, l’urologo di fama mondiale con la passione per l’arte e la cultura popolare e, soprattutto, per il suo paese di nascita, Picciano.  Una serata speciale per il Mutac, affollatissimo per la proiezione di «Baarìa» alla presenza del regista, Tornatore, e del compositore Ennio Morricone, autore della colonna sonora del film.  I due premi Oscar si sono ritrovati ancora una volta insieme al Mutac e dal consiglio comunale al completo hanno ricevuto le chiavi del paese, ossia la cittadinanza onoraria.  All’organizzaizone della serata è intervenuta anche la società di produzione, Medusa film, rappresentata dall’amministratore delegato Gianpaolo Letta e dal direttore di produzione, Mario Spedaletti.  «Baarìa è un capolavoro del cinema italiano e mondiale», ha affermato Morricone, «Quello che io e Peppuccio abbiamo fatto rimane tra le più alte espressioni del cinema. Sono molto legato all’Abruzzo, all’Aquila e a Picciano, stasera è un’occasione per ritrovare degli amici. Mi inorgoglisce sempre trovare una città che ti vuole bene, la gente, gli amministratori».  Prima della proiezione i due artisti hanno risposto alle domande del Centro.   Tornatore, «Baarìa» è un omaggio alla Sicilia e al suo paese nativo.   «E’un film sull’appartenenza a una comunità. Più la comunità è piccola, più è forte questa identità. L’unità di luogo, Bagheria, che ho amato chiamare in dialetto, serve proprio a rafforzare il progetto iniziale dell’opera: il tema dell’appartenenza».   Qual è il rischio di mistificazione nella rivalutazione dei dialetti regionali?   «Amo molto il dialetto del mio paese e adoro tutti i dialetti: sono un codice musicale che mi incanta sempre. Benvenga la riscoperta e la conoscenza delle parlate regionali ai fini della loro conservazione. Ma se un’iniziativa, come quella leghista, strumentalizza la causa a fini secessionistici, si va in senso contrario alla rivalutazione delle identità locali ai fini dell’espressione di una identità comunitaria e non regolata da supremazie».   Il sangue del manzo ucciso nel film, ha scandalizzato gli animalisti.   «Mi sembra un attacco eccessivo. Non abbiamo assolutamente preso un animale per ucciderlo premeditatamente. Quella era una sequenza importante e non si poteva realizzare con gli effetti speciali. Siamo andati in un mattatoio dove vengono abbattuti decine di capi ogni giorno e abbiamo ripreso dal vero quello che lì è normale routine. Io ho ridotto al minimo la sequenza. Non abbiamo fatto quello che gli animalisti avanzano nelle loro giuste motivazioni. Girare in Tunisia non è stato un escamotage e noi non abbiamo fatto male a nessuna bestia».  Cosa cambierebbe in «Baarìa»?   «Proprio niente, lo volevo fare così. E’ il punto di forza del film. Spero che questa storia complessa, semplice e popolare aiuti il pubblico a riflettere su quanto accaduto nel nostro Paese negli ultimi 50 anni. In questo lungo viaggio verso una condizione migliore di vita si sono persi valori che sarebbe bello ritrovare. E poi un film non può piacere sempre a tutti, anche se per farlo ha richiesto molto lavoro e molta fatica come in questo caso. Sono contento che il pubblico vero, che va al cinema e non scrive recensioni, si diverte, si commuove, si indigna. “Baarìa” è un film di sentimento e di grande sincerità».   Visto il suo rapporto stretto con Picciano, ha mai pensato di girare un film in Abruzzo?   «Questa è una terra straordinaria, che ha potenzialità per girarci non uno ma cento film. Il fatto è che sono i film, a chiederti dove essere girati. Sono molto legato a un luogo dalle parti di Santo Stefano di Sessanio dove ho girato una sequenza importante di Una pura formalità».   Morricone, lei con Tornatore ha in comune quasi 22 anni di lavoro insieme: un rapporto ideale che travalica le generazioni.   «La collaborazione con Giuseppe si è andata consolidando nel tempo e non ci siamo mai stancati. Lui ha acquisito una grande cultura musicale e a questo aggiunge le intuizioni che ci vogliono, affinché la musica si possa ascoltare nel film. Il mio lavoro è al servizio della sua opera. Per “Baarìa” avevo scritto dei temi prima che fosse girato, gli ho presentato parecchie idee musicali e dopo che lui ha girato e messo la musica sulle immagini, ha visto quale funzionava. Comunque è stata una grande responsabilità. Se il film è bello, resta tale anche se la musica non è bella. E questo è un film straordinario».


ASCA

28 SETTEMBRE 2009

 

ROMA/ANIMALI: LA FORESTALE ALLA RICERCA DI UN SERPENTE A SONAGLI

 

Roma - Un serpente a sonagli, specie rara e dal morso velenosissimo, e' stato individuato intorno alle 11.30 di ieri mattina nella Pineta di Castelfusano a Ostia, da una pattuglia di agenti del Corpo forestale dello Stato in servizio nella zona. Il rettile, visto in via di Villa Plinio, all'angolo con via Cristoforo Colombo, e' stato fotografato dagli agenti della Forestale e successivamente identificato, dagli agenti del Servizio Cites di Fiumicino, come un grosso esemplare di Crotalus Atrox, il piu' diffuso tra i crotali che vivono nel nord del continente americano.La zona e' stata immediatamente delimitata ed e' in corso, in queste ore, una serrata battuta da parte degli agenti della Forestale per catturare il pericolosissimo animale.Il serpente a sonagli, che puo' raggiungere anche un metro e ottanta 180 cm di lunghezza e 7 chili di peso, e' dotato di lunghi denti del veleno cavi e retrattili che talvolta possono rimanere conficcati nel corpo della vittima. Il Crotalus Atrox, che si nutre di roditori e altri piccoli mammiferi come uccelli, pesci, anfibi e altri rettili, ha bisogno di procurarsi cibo ogni due, tre settimane.


VIRGILIO NOTIZIE

28 SETTEMBRE 2009

 

Australia: trasloco per 400 coccodrilli

Zoo cerca volontari per rara esperienza lavorativa

 

'Volontari cercasi per trasferire 400 coccodrilli'. La rara esperienza di lavoro viene offerta da un parco animale del nord dell'Australia. 'E' un lavoro per gli amanti dell'avventura', ha detto il direttore del Crocodylus Park presso Darwin. Il trasloco si e' reso necessario per evitare il pericoloso e prolungato contatto tra i coccodrilli piu' grandi con quelli piccoli. Prima di trasferire gli animali, di lunghezza fra 1,2 e due metri, viene praticato loro uno shock elettrico per stordirli.


TISCALI NOTIZIE

28 SETTEMBRE 2009

 

Australia, cercasi volontari per trasloco di 400 coccodrilli

 

Un parco animale del nord dell'Australia offre una rara esperienza di lavoro: cerca volontari per trasferire centinaia di coccodrilli. Il Crocodylus Park di Darwin, che opera come zoo e allevamento commerciale dei grandi rettili, ha bisogno di aiuto per far traslocare circa 400 coccodrilli di acqua salata in nuovi laghetti.

"E' un lavoro per gli amanti dell'avventura", ha detto alla radio Abc il direttore delle ricerche del parco, Matt Brien, che ha già arruolato 15 persone. "Ce ne servono di più, per sicurezza. Ce ne vogliono due per ogni spostamento". Il trasloco di massa, che prende il via fra due giorni, è necessario per assicurare che i coccodrilli più grandi non siano tenuti negli stessi laghetti dei più giovani.
Prima di trasferire gli animali, di lunghezza fra 1,2 e due metri, viene praticato loro uno shock elettrico per stordirli, e poi viene avvolto nastro adesivo attorno al muso e agli occhi. Brian ha sottolineato che il trasloco, che si effettua una volta all'anno, offre l'opportunità rara di maneggiare grandi rettili: "Di solito abbiamo giovani turisti e studenti, specie di zoologia". Quando gli animali superano i due metri, vengono macellati per la pelle e la carne, ha precisato.
ANSA AMBIENTE

28 SETTEMBRE 2009

 

SQUALI, SETTIMANA EUROPEA CONTRO LA PESCA ILLEGALE

 

ROMA - Si svolgera' dal 10 al 18 ottobre la settimana europea dello squalo 2009, un'opportunita' per i cittadini europei di dimostrare il loro sostegno alla salvaguardia degli squali. L'iniziativa, promossa dall'associazione Shark Alliance, vuole dare maggiore visibilita' al problema degli squali. Gran parte delle popolazioni di squali in Europa sono in declino a causa della pesca eccessiva e un terzo delle specie sono a rischio di estinzione. Il divieto di 'finning', la pratica di tagliare le pinne agli squali e gettarne la carcassa in mare, attualmente in vigore in Europa, e' tra i piu' deboli al mondo. Per questo, con la settimana europea dello squalo 2009 ci si rivolge ai Governi nazionali affinche' applichino alcune delle misure previste dal Piano d'Azione, tra cui il rafforzamento del divieto di finning ed il divieto assoluto di pesca di alcune specie di squali particolarmente a rischio. Grazie alla collaborazione di acquari, diving, organizzazioni ambientaliste e della ricerca scientifica, durante l'edizione 2008 della Settimana europea dello squalo sono state organizzate oltre 200 attivita' e raccolte piu' di 100.000 sottoscrizioni alla petizione indirizzata ai ministri della pesca europei, che hanno risposto in modo incisivo, sottolineando la grave situazione degli squali e mostrandosi favorevoli ad un rafforzamento del divieto di finning.


Animalieanimali

28 SETTEMBRE 2009

 

CACCIA AGLI SQUALI, PALAU LA VIETA
E' il primo Paese al mondo a farlo
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Niente più caccia agli squali. Palau, stato-arcipelago di isole nel Pacifico occidentale, sarà il primo paese a vietare la caccia di questa specie che rischia l'estinzione.
Il presidente dell'isola Johnson Toribiong, annuncia la sua decisione davanti all'Assemblea generale delle Nazioni Unite.
Il divieto proteggerà un'area di cira 600 mila chilometri quadrati di oceano, pari circa alle dimensioni della Francia, e metterà fuorilegge anche il tagliare, ancora in mare, le pinne degli squali, una pratica indotta da un mercato internazionale molto redditizio.
Secondo quanto riportato dal sito internet della Bbc, il presidente Toribiong ha dichiarato che queste creature rischiano l'estinzione se non verranno prese azioni concrete per proteggerle: "La loro bellezza e la loro forza - ha detto - riflettono la salute dell'oceano".
Il 21% delle specie di squali è considerato a rischio e il 18% vicino alla soglia di rischio: con 100 milioni di esemplari uccisi ogni anno "Palau ha fatto ciò che gli altri paesi non hanno ancora fatto - nonostante alcune nazioni abbiano imposto qualche restrizione alla caccia - e cioé, capire l'importanza che questi animali hanno per l'ambiente marino", ha detto Matt Rand, direttore alla salvaguardia deli squali del Pew Environment Group.


LA ZAMPA.IT

28 SETTEMBRE 2009

 

"Lasciamo morire i panda", è polemica in GB

 

Chris Packham, naturalista e conduttore di programmi della BBC, pochi giorni fa ha concesso un'intervista a «Radiotimes» che ha fatto sudare freddo gli animalisti di mezzo mondo: «I soldi spesi per la conservazione di questa specie potrebbero essere impiegati meglio - ha sostenuto Packham - perciò lasciamo morire i panda dignitosamente, stacchiamogli la spina. Ormai sono entrati in un cul de sac evolutivo».

«Non è una specie forte. Sfortunatamente i panda sono grandi e teneri e rappresentano il simbolo del WWF - continua il naturalista -, ma noi spendiamo milioni di sterline per la protezione di questa specie».

«Chris ha detto una cosa sciocca, da irresponsabile», ha dichiarato Mark Wright, studioso di scienza della conservazione e consigliere del Wwf, secondo quanto riportato dai media britannici. «I panda si sono perfettamente adattati al luogo dove vivono. Le montagne costituiscono il loro habitat e lì hanno a disposizione tutto il bambù che vogliono».

Ma che cosa ne pensano i cinesi? Cinasmack ha raccolto queste reazioni sul forum di Sina.


IL PICCOLO

28 SETTEMBRE 2009

 

Terranova diventa un centro per la cura degli animali feriti

 

SAN CANZIAN (GO) -  Il Centro di recupero per la fauna in difficoltà di San Canzian, in località Terranova, è un punto di riferimento per tutto il Friuli Venezia Giulia. L’Associazione studi ornitologici e ricerche ecologiche del Friuli Venezia Giulia, nata nel 2003 e con più di 120 soci, ha proprio nel centro diretto da Damiano Baradel e grazie a una convenzione con la Provincia di Gorizia, un luogo ideale per la propria attività. Paolo Vasca, inanellatore a scopo scientifico, iscritto all’associazione e collaboratore con la Provincia per il Centro, racconta di come gli incontri dei soci siano un’occasione di confronto fra tanti ornitologi, studiosi di piante e fauna, botanici della regione, con ospiti che arrivano anche dal Veneto e dal Trentino. Varie le occasioni di ritrovo, che hanno sempre una finalità precisa. «L’ultima volta – afferma Vasca – ci siamo trovati per un motivo specifico. Nel canneto del canale Isonzato, dietro alle barche, abbiamo fatto una dimostrazione di cattura in ambiente selvatico. Abbiamo preso alcuni esemplari di cannarecione e cannaiola, piccoli uccellini migratori a lungo raggio. Animali che pesano appena 10, 20 grammi, ma che hanno la forza di volare fino al sud del Sahara, nei lori spostamenti. Dopo la cattura abbiamo preso loro le misure biometriche, ovvero peso, misura dell’ala, accumulo di grasso, muscolo, consistenza del muscolo pettorale e l’età. Oltre a far vedere ai soci, le varie tipologie di mutamento delle penne». Ma la cattura di questi animali ha avuto anche un’altra finalità: quella di apporre a ogni esemplare un anellino, dal peso di qualche decimo di grammo, in modo tale che non sia né fastidioso né condizionante, per studiare e monitorare i loro spostamenti, le loro migrazioni. Assieme all’ornitologo Michele Benfatto e al veterinario Stefano Pesaro, Paolo Vasca forma la squadra di lavoro che al Centro cura gli animali in difficoltà, per fratture di ali e zampe, abbandoni, ed altre cause che richiedono il loro intervento. La loro attività porta così attenzione su questo importante luogo, con anche varie visite guidate, per ammirare la bellezza dei tanti animali qui accolti. E l’associazione è già pronta per le prossime attività annunciate e in preparazione, con alcune domeniche dei prossimi mesi dedicate alle escursioni ornitologiche autunnali. Per saperne di più: www.astorefvg.org.


BIG HUNTER

28 SETTEMBRE 2009

 

Emilia Romagna: coldiretti difende la caccia in deroga allo storno

 

Lo storno è una vera piaga per l'agricoltura. In Emilia Romagna gli agricoltori di Coldiretti si sono opposti al ricorso al Tar degli ambientalisti di Lav, Lac ed Enpa sull'ultimo provvedimento per la caccia in deroga allo storno. L'associazione fa notare che nel solo 2007 secondo i dati della Regione, dalle casse pubbliche sono usciti 437 mila euro per risarcire poco più del 50% dei danni riconosciuti dagli enti pubblici alle aziende agricole. Secondo stime Coldiretti, basati sui rilevamenti ufficiali, nel 2008 gli storni hanno danneggiato l’agricoltura per oltre un milione di euro.

“Abbiamo deciso – ha dichiarato il presidente di Coldiretti Emilia Romagna, Mauro Tonello – di sostenere la delibera della Regione sulla caccia in deroga per tutelare i redditi delle imprese. Non possiamo accettare che gli imprenditori agricoli continuino a vedersi decimare i loro raccolti e i loro redditi per tutelare un uccello che è in espansione e che può diventare dannoso per tutto l’ambiente”.“Il problema della caccia allo storno – spiega ancora Coldiretti – scaturisce da un direttiva comunitaria che lo inserisce tra le specie in estinzione in alcune parti d’Europa. E’ un provvedimento che comprende anche l’Italia, dove però lo storno non solo non è a rischio, ma è in costante crescita, al punto da mettere a rischio la biodiversità, proprio a causa dei danni ambientali che sta provocando. Tra l’altro questo volatile colpisce in particolare colture ad alto valore aggiunto e ad alta manodopera, come i frutteti, mettendo a rischio il reddito delle imprese e l’occupazione”.


LA NUOVA FERRARA

28 SETTEMBRE 2009

 

Colderetti: nessun pericolo estinzione

 

Provincia di Ferrara - Dalla Coldiretti sulla questione ricorso ambientalista alla caccia in deroga allo storno, fanno sapere che, «accogliamo la sollecitazione di Stefano Merighi (presidente Regione Fidc; ndr) ricordando agli ambientalisti che lo storno è una specie non in via d’estinzione così pure il cormorano. Ci sono presenza abbondanti. In accordo con le altre associazioni ci riserviamo quali azioni possibili intraprendere». La Coldiretti, però, sceglie di fare un appunto anche al presidente Merighi facendogli notare che «è vero, i danni li paga la comunità con i soldi dei cacciatori ma in realtà tutto quello che mangiano questi animali provocando danni, sono a carico delle aziende agricole tant’è che i risarcimenti sono solo parziali e quindi il danno vero e proprio li subisce completamente l’agricoltore»


CORRIERE DELLE ALPI

28 SETTEMBRE 2009

 

Abbattimento dei cervi: se ne discute in Regione

 

CANSIGLIO (BL). L’assessore regionale Elena Donazzan porterà in giunta la richiesta di abbattimento di un congruo numero di cervi in Cansiglio. Forse un centinaio. Lo conferma il presidente della Provincia di Belluno, Giampaolo Bottacin.  «Non so ancora quale misura sarà intrapresa», fa il punto Bottacin. «Ovviamente concordo con Zaia sull’opportunità che i cervi siano trasferiti in altri parchi, piuttosto che abbattuti. Anzi, al riguardo stiamo facendo le necessarie verifiche sulle disponibilità che ci sono. Ma è urgente che la Regione prenda un provvedimento, perché gli allevatori continuano a subire danni troppo importanti».  A questo riguardo il presidente della Provincia conferma che è allo studio anche qualche forma di risarcimento, ma che non si è messo ancora a punto un provvedimento specifico. Il presidente della Provincia di Treviso, Leonardo Muraro, leghista come Bottacin, è invece cauto sulla necessità di una caccia di selezione ai cervi. «Sono molto perplesso su un’operazione di questo tipo, sia perché mancano dati certi che dimostrino il numero eccessivo di cervi in Cansiglio, sia perché non disponiamo di uno studio scientifico su come affrontare il problema». C’è chi parla di 2000 esemplari; lo fanno in particolare i produttori agricoli che dall’imperversare di questi animali nei loro pascoli hanno avuto in due anni 100 mila euro di danni, altri si fermano a una quota tra i mille e i 1500.  Intanto arriva una proposta shock dall’europarlamentare del Carroccio, Giancarlo Scottà. «Non basta abbattere 100 cervi del Cansiglio, è necessario ammazzarne 500, perché ne resterebbero mille, una popolazione ancora troppo ingombrante», propone Scottà. Ma è la motivazione che farà scattare gli ambientalisti. «Con il ricavato di 500 cervi potremmo restaure l’hotel San Marco chiuso da troppo tempo. Ogni capo si potrebbe ricavare mille euro solo di carne, mentre per i trofei i prezzi varano da 2 a 5 mila euro. Incasseremo, pertanto, una montagna di quattrini». Basta? No. «Fra qualche anno», insiste Scottà, «potremmo fare una seconda battuta di caccia, per un ulteriore obiettivo di recupero».


LA TRIBUNA DI TREVISO

28 SETTEMBRE 2009

 

Muraro: «Sparare in Cansiglio? Sono perplesso»

 

VITTORIO VENETO (TV). Martedì prossimo l’assessore regionale Elena Donazzan porterà in giunta la richiesta di abbattimento di un congruo numero di cervi in Cansiglio. Forse un centinaio. Ma il presidente della Provincia di Treviso, Leonardo Muraro, non è d’accordo. «Sono molto perplesso su un’operazione di questo tipo, sia perché mancano dati certi che dimostrino il numero eccessivo di cervi in Cansiglio, sia perché non disponiamo di uno studio scientifico su come affrontare il problema». C’è chi parla di 2000 esemplari; lo fanno in particolare i produttori agricoli che dall’imperversare di questi animali nei loro pascoli hanno avuto in due anni 100 mila euro di danni, altri si fermano ad una quota tra i mille ed i 1500. Alberto Piccin, amministratore del demanio statale del Cansiglio, osserva che «il problema comunque sussisterebbe, se anche ci fosse un solo cervo per ognuno dei mille ettari interessati».


IL CENTRO

28 SETTEMBRE 2009

 

Lince rossa recuperata dalla Forestale

 

Giampiero Giancarli

 

BARISCIANO (AQ). Inconsueto recupero da parte della Forestale nel tardo pomeriggio della giornata di ieri: un magnifico esemplare femmina di lince rossa, apparentemente in ottima salute, è stato trovato dopo essere stato abbandonato di fronte al vivaio di Barisciano.  Il felino, secondo quanto riferito dagli agenti forestali, è stato trovato all’interno di un trasportino, ovvero uno di quei contenitori che solitamente si adoperano per il trasferimento di animali di piccola taglia.  L’esemplare, probabilmente detenuto in modo illegale, è stato lasciato lungo una strada asfaltata, piuttosto defilata e recuperata da una pattuglia Forestale in servizio di controllo del territorio di partinenza.  La lince è stata temporaneamente affidata ad una struttura idonea a riceverla dal Corpo Forestale dello Stato che ha nel contempo inviato alla magistratura una notizia di reato contro ignoti per maltrattamento ed abbandono e si è attivato per risalire all’eventuale proprietario dell’animale.  «L’evidenza è che Kisa, questo il nome imposto all’esemplare», secondo quanto si legge in una nota del corpo forestale, «per quanto di probabile origine domestica e prontamente recuperata e soccorsa da noi, non ha perso neanche per un attimo la sua fierezza di animale selvatico, costretto ad una dimensione di vita che certo non la riguarda».  La presenza della lince rossa nell’Aquilano è davvero insolita. Infatti si tratta di un animale che vive soprattutto negli Stati Uniti e nel Messico. Molti esemplari di questo animale si trovano anche in Canada. La vita di una lince, in cattività, può arrivare anche a dieci anni.


BIG HUNTER

28 SETTEMBRE 2009

 

Martinello (Udc): scandaloso che in Veneto non si riesca ad approvare le Deroghe. Cacciatori esasperati

 

Ancora nulla di fatto per le deroghe in Veneto. Dopo l'affossamento della prima versione attraverso la forte opposizione dei 6.000 emendamenti dei Verdi, la Commissione ha proposto un nuovo testo per sei specie cacciabili, ancora non affrontato dal Consiglio regionale che nelle ultime sedute non è riuscito a mantenere il numero legale. Secondo il parlamentare Leonardo Martinello (Udc) se si continua in questa direzione, per la prima volta in Veneto quest'anno non si caccerà in deroga alla Direttiva Europea 79/409/CEE. "E' certamente un fatto vergognoso che in Consiglio Regionale manchi sempre il numero  legale per l'approvazione della Legge - ha dichiarato Martinello -. Il Veneto e' l'unica Regione che deve ancora approvare questa nuova Legge," E' scandaloso  che ci sia qualche furbetto che  nel territtorio va a promettere al cacciatore la caccia al fringuello, pispola , storno, frosone . prispolone ecc. e poi nelle aule del Consiglio Regionale non ci si impegni per  l'approvazione o non ci si presenta in aula. L'udc e' fortemente deluso  del comportamento da una parte della Lega Nord che tenta di forzare la mano imponendo delle specie cacciabili che non hanno il parere favorevole dell'ISPRA ( ex INFS)  e  dall'altra del PDL i cui consiglieri non si presentano in aula del Consiglio Regionale"."L'UDC auspica - conclude Martinello - che al piu' presto questa legge finisca  il suo iter e trovi piena approvazione, da parte dell'UDC c'è il pieno appoggio e  i nostri consiglieri saranno sempre presenti in aula. I Cacciatori hanno bisogno di certezze e fatti concreti "  Interviene cosi' il responsabile nazione dell'UDC per il mondo venatorio".


L'ARENA GIORNALE DI VERONA

28 SETTEMBRE 2009

 

ARCOLE (VR). Niente spari a 150 metri dalle case

Caccia, nuove regole

 

Arcole (VR) - Con un’ordinanza il sindaco, Giovanna Negro, ha disposto che si possa esercitare l’attività venatoria con uso di armi da fuoco, solo ad una distanza minima di 150 metri dai centri abitati, dagli edifici isolati ma abitati, dalle aree verdi pubbliche e private, dagli impianti sportivi, dalle aree archeologiche, dai cimiteri, dalle scuole, dalle strade e dagli allevamenti o dai recinti usati per il ricovero e l’alimentazione degli animali.
Nella fascia di rispetto di 150 metri da questi luoghi, vige il divieto assoluto di cacciare.
Chi fosse trovato a cacciare ad una distanza inferiore ai 150 metri dai siti indicati, verrà multato e perseguito penalmente.
L’ordinanza è stata emessa a seguito delle numerose segnalazioni giunte agli uffici municipali, di cacciatori che praticano l’attività venatoria vicino alle case o a poca distanza da dove c’è gente.


Animalieanimali

28 SETTEMBRE 2009

 

INGHILTERRA, BOOM DI RAGNI GRAZIE AL CLIMA FAVOREVOLE
Secondo l'organizzazione Buglife.

 

Se si soffre di aracnofobia - la paura dei ragni - meglio stare alla larga dal Regno Unito, nei prossimi mesi: il paese potrebbe conoscere un boom di nascite di ragni, a causa del clima estivo, con piogge più scarse del solito, favorevole alla riproduzione.
Lo sostiene l'organizzazione Buglife, che lancia un appello alle famiglie per osservare quanti ragni e di che tipi ci sono in casa e nei dintorni il prossimo fine settimana, annotando anche se il loro numero appare in crescita rispetto al solito. Lo scopo, dicono, è apprezzare la biodiversità creata dai ragni e dagli altri insetti. I dati possono essere inviati a Buglife tramite il suo sito, che farà una sorta di sondaggio nazionale.
"Speriamo che si riescano a superare le solite paure - ha detto Matt Shardlow, direttore di Buglife - e si accetti di osservare i ragni. Sono animali innocui che difendono le nostre case dalle mosche e altri insetti".


ANSA AMBIENTE

28 SETTEMBRE 2009

 

SCOPERTE IN AUSTRALIA 850 NUOVE SPECIE INVERTEBRATI

 

ROMA - Ci sono insetti, piccoli crostacei, ragni, vermi e molti altri animali fra le 850 nuove specie di animali invertebrati scoperte in Australia nelle acque del sottosuolo e all'interno di microcaverne situate nelle rigide condizioni dell'entroterra australiano. La scoperta si deve a un gruppo di 18 ricercatori guidati da Andy Austin dell'universita' di Adelaide, Steve Cooper del South Australian Museum e Bill Humphreys del Western Australian Museum, che hanno condotto una complessa indagine di quattro anni analizzato le acque ipogee, nonche' cave e microcaverne dell'arida e semiarida Australia. ''La nostra ricerca - ha spiegato Austin - ha svelato una grande comunita' di animali invertebrati precedentemente sconosciuti''. E' una grande scoperta, ha osservato ''abbiamo svelato - ha aggiunto - una componente completamente nuova per la biodiversita' australiana. Ed e' solo un quinto del numero di nuove specie che crediamo esistano nel sottosuolo dell' entroterra australiano''. Alla meta' di questi nuove specie non e' stato ancora dato un nome. Generalmente questi animali scoperti nelle acque ipogee sono conosciuti come 'stigofauna' e quelli dalle cave e microcaverne sono conosciuti come 'troglofauna'. Secondo Austin il motivo per cui questi animali si sono nascosti nelle acque e nel sottosuolo e' dovuto al ''risultato di passati mutamenti climatici''. ''L'Australia centrale e meridionale - ha rilevato - erano posti molto piu' umidi rispetto a 15 milioni di anni fa quando c'era una rigogliosa diversita' di fauna invertebrata che viveva nel sottosuolo''. Il continente, poi negli ultimi 1-2 milioni di anni, e' diventato piu' arido e le specie, ha spiegato Austin, si sono rifugiate in un habitat piu' favorevole anche se piu' isolato, come le acque ipogee e le micorcaverne dove questi animali hanno potuto sopravvivere ed evolversi anche in solitudine. Adesso la sfida, ha concluso, e' la conservazione di queste specie ''scoperte in molte aree che possono essere impattate dall'industria estrattiva e dall'attivita' pastorale''.

 

 


 

 

            28 SETTEMBRE 2009
VIVISEZIONE - SPERIMENTAZIONE

 


 

LA REPUBBLICA
28 SETTEMBRE 2009
 
Parma, scoperta arma contro il cancro alla prostata
E' il risultato di una ricerca condotta dall'università di Parma e dall'Institute of Child Health di Londra. Una molecola, la clusterina, sarebbe efficace nel frenare lo sviluppo di questa particolare patologia
 
Clusterina. E' il nome della molecola capace di tenere a bada il cancro alla prostata. L'importante scoperta è frutto dello studio di due ricecatori italiani: Saverio Bettuzzi dell'università di Parma e Arturo Sala dell'Institute of Child Health, a Londra. Il loro lavoro è stato pubblicato dalla rivista internazionale Oncogene, una delle più importanti pubblicazioni sullo studio del cancro.
Gli esperti hanno dimostrato, nei test di laboratorio condotto sui topi, che il cancro alla prostata cresce senza freni ed è molto più aggressivo se viene messo "ko" il gene per la clusterina, una molecola con un ruolo finora rimasto controverso, perché in alcuni casi sembra essere protettiva, in altri un'alleata dei tumori.Nel primo dei due esperimenti i ricercatori si sono concentrati sul cancro alla prostata ed hanno dimostrato che mettendo "fuori uso" la clusterina tutti i topi si ammalano di questo tumore. Quindi hanno verificato che i topo geneticamente "settati" per sviluppare questa tipo di patologia, senza clusterina sono affetti da una forma più aggressiva e a crescita rapida. Già in passato era emerso che nei pazienti con cancro alla prostata le concentrazioni di clusterina sono più basse del normale. Secondo i ricercatori questo comportamento protettivo della molecola andrebbe indagato ulteriormente per verificare un potenziale utilizzo clinico della molecola.
 
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