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LA GAZZETTA DI REGGIO
28 LUGLIO 2011
Muore dopo due giorni di agonia Diana avvelenata con una polpetta
FABBRICO (RE) - Diana era una cagnolina di cinque o sei anni: difficile dirlo perché aveva un passato di abbandono ed era finita al canile di Novellara. Però, era stata fortunata: anche se non era di razza e non era più giovanissima, lo scorso settembre aveva trovato una famiglia che le voleva bene. A portarla a casa era stata Elena Rovatti, della Rovatti Pompe di Fabbrico. Una storia a lieto fine, fino a qualche giorno fa. Quando, la mano crudele di qualcuno ha fatto finire la vita di Diana dopo atroci sofferenze. «Qualcuno ha gettato una polpetta avvelenata nel cortile della nostra ditta dove Diana e Rocky, il nostro pastore tedesco, anche lui proveniente dal canile, trascorrevano le loro giornate – racconta la proprietaria – Ha iniziato a stare male tra il 17 e il 18 luglio. Non pensavamo che potesse essere stata avvelenata, forse era un veleno a lento rilascio. Mercoledì 20 le sue condizioni sono peggiorate e nonostante la corsa dal veterinario, è morta poche ore dopo». Un dolore che solo chi ama gli animali e stringe un rapporto stretto con il proprio cane può capire: «Rocky sta bene – prosegue Elena – ma lo abbiamo sottoposto a tutti gli esami, per accertarci che non avesse mangiato ciò che ha ucciso Diana». Tra qualche giorno arriveranno anche gli esiti degli esami tossicologici che stabiliranno quali veleni hanno ucciso la cagnolina. Intanto, la famiglia Rovatti si è rivolta ai carabinieri per denunciare il grave episodio. «La tenevamo dentro al cortile della ditta – racconta Elena – Durante la settimana, stavano sul retro, dove avevano molto spazio. Il sabato e la domenica potevano accedere anche al resto dell’area, mentre di notte li mettevamo dentro». Davanti alla ditta Rovatti è stato appeso un cartello, per far sapere a tutti quello che è capitato: «Nel pomeriggio del 20 luglio, dopo oltre due giorni di agonia, è morta Diana una cagnolina dolcissima proveniente dal canile municipale di Novellara. E’ morta avvelenata per mano ignota attraverso un cocktail di veleni che non poteva lasciare scampo. I vigliacchi responsabili di tale inqualificabile atto ne saranno soddisfatti. Chiunque permetterà di individuare i responsabili riceverà lauta ricompensa». A firmarlo le maestranze e la direzione della Rovatti.
GENOVA OGGI
28 LUGLIO 2011
La Spezia - Ancora cagnolini in vendita ai passanti
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La Spezia - Un nuovo caso di tentata vendita di cuccioli direttamente alle persone, in questo caso in mezzo alla strada, nei giorni scorsi in spiaggia. Dopo l'episodio segnalato sul litorale genovese, con un vu cumprà che avvicinava i bagnanti per vendere loro dei cagnolini, a Sarzana un 24enne romeno è stato sorpreso con una cucciolata di otto volpini nati da pochi giorni.
Con i piccoli c'era anche la madre intenta ad allattarli. Per il giovane è scattata una denuncia per traffico illecito di cuccioli, ma anche per l'introduzione di animali senza passaporto e documentazione.
GEA PRESS
28 LUGLIO 2011
Namibia: la strage delle otarie … da macello (foto)
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In Africa, le otarie stanno attraversando un momento molto difficile. La causa è da ricercare nelle risorse marine dell’uomo, ormai avviate all’esaurimento. Gli oceani che bagnano le coste sono incredibilmente sfruttati: in inverno gli animali muoiono di fame e per questo si trovano migliaia di cadaveri lungo le spiagge.Le otarie appartengono, come le foche, all’ordine dei pinnipedi ma si distinguono perchè hanno le orecchie ed gli arti posteriori ben articolati che permettono loro di arrampicarsi sugli scogli.Il culling è l’abbattimento sistematico di questi animali autorizzato dal Ministero della Pesca della Namibia, che stabilisce il numero delle otarie che devono essere uccise ogni anno.Tra luglio e novembre una squadra di uomini arriva sulle spiagge, separa i cuccioli dalle madri e li uccide a bastonate. I grossi maschi vengono uccisi a fucilate.I cuccioli, mentre le madri li allattano, vengono trascinati via, uccisi con una botta in testa e finiti con una pugnalata nel petto. I metodi di uccisione sono finalizzati a non rovinare le pelli.Quest’anno il Ministero ha stabilito che si possono uccidere 80.000 cuccioli e 6.000 maschi. Le foche vengono incolpate (e per questo uccise) della scarsità di pesce, ma è noto che questo è dovuto al sovrasfruttamento dei mari da parte dell’uomo.Gli animali una volta uccisi vengono caricati su dei camion destinati alla macellazione.Pelli, grasso, carne e testicoli vengono esportati all’estero. La Cina compra i testicoli che vengono utilizzati per prodotti “afrodisiaci”.Nelle spiagge, poi, arrivano i turisti. I cacciatori di otarie, al termine della mattanza, puliscono con i loro bulldozer riportando la spiaggia alle condizioni iniziali.Seal Alert SA da anni sostiene una campagna mondiale in difesa di questi animali. E’ stata la prima associazione a denunciare la crudeltà di questa pratica ed i rischi che minacciano la sopravvivenza della specie.Eppure, nonostante le otarie siano già gravemente minacciate dall’impoverimento dei mari, si continua con gli abbattimenti. Anzi, la quota di otarie che si possono uccidere continua a crescere anno dopo anno e questo, associato ad un tasso di mortalità dei cuccioli pari al 30% nelle prime settimane di vita, può portare alla scomparsa di intere generazioni. Vale appena il caso di ricordare che le otarie sono inserite nell’Appendice II della Convenzione sul Commercio Internazionale delle Specie Minacciate di Estinzione (CITES), ciò significa che la loro sopravvivenza dipende dalla conservazione che ne verrà fatta.
VEDI FOTO:
http://www.geapress.org/mare/namibia-la-strage-delle-otarie-da-macello-foto/17791
TG COM 28 LUGLIO 2011
E' morto Ariel il leone paralizzato che aveva commosso il popolo della Rete Brasile, lo ha annunciato la sua padrona: inutile la cura sperimentale finanziata dai navigatori
Alla fine non ce l'ha fatta il piccolo grande Ariel, un leone che suo malgrado era diventata star del web. Il felino soffriva di una rara malattia che gli aveva paralizzato le zampe posteriori. La sua proprietaria, Raquel Borges, lo aveva portato nella sua casa di San Paolo per provare una cura sperimentale e per questo ha chiesto aiuto economico su internet ricevendo una sorprendente risposta. E sempre sul web l'annuncio della morte. Il felino, di tre anni d'età, ha presentato i primi problemi motori un anno fa. Non riusciva a stare in piedi sulle zampe posteriori e così doveva essere aiutato per muoversi e aveva anche difficoltà per alimentarsi e respirare. VIDEO http://www.tgcom.mediaset.it/mondo/articoli/1016924/e-morto-ariel-il-leone-paralizzato-che-aveva-commosso-il-popolo-della-rete.shtml LA VOCE 28 LUGLIO 2011
Paralizzato dal 2010 Il leone Ariel non ce l'ha fatta Aveva tre anni
Fiorella Espejo
Rio de Janeiro - Non ce l'ha fatta Ariel, il leone paralizzato dal 2010, a causa di una malattia degenerativa. E' morto stamattina a San Paolo, dove la sua proprietaria, Raquel Borges, lo aveva portato per sottoporlo alla plasmaferesi, una cura inedita per gli animali. Consiste nella rimozione delle cellule sanguigne che causano la degenerazione dei movimenti.
ZIP NEWS
28 LUGLIO 2011
Teneva il maiale in una piccola gabbia: denunciato
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Provincia di Torino - I carabinieri hanno denunciato un fattore 60enne di Brusasco, nel Torinese, per maltrattamento di animali. Nella cascina l’uomo teneva rinchiuso, in una piccola gabbia di ferro, un maiale di oltre 100 chili, senza cibo ne acqua. L’animale, in condizioni precarie di salute, è stato sequestrato e affidato alla “Casa del cane vagabondo” di Corrente Lauriano.
LA REPUBBLICA 28 LUGLIO 2011
Maltratta un maiale denunciato alla Procura
Brusasco (TO): teneva il suino in una piccola gabbia senza acqua né cibo. I carabinieri sequestrano l'animale e lo affidano a un centro specializzatoUn sessantenne di Brusasco, nel Torinese, è stato denunciato dai carabinieri per maltrattamento di animali. In una cascina di proprietà dell'uomo, i militari hanno accertato la presenza di un suino di circa un quintale che era tenuto in una gabbia in ferro di ridotte dimensioni e privo di acqua e cibo. Dopo aver richiesto l'intervento di un veterinario che ha accertato le precarie condizioni dell'animale, i carabinieri hanno denunciato l'uomo e affidato l'animale a un centro specializzato di Lauriano. TORINO OGGI 28 LUGLIO 2011
Torino - Maltratta un maiale, denunciato sessantenne
Torino - I carabinieri hanno denunciato un uomo di sessant'anni con l'accusa di maltrattamento di animali. Nella sua cascina l'uomo, di Brusasco, teneva rinchiuso in una gabbia di ferro di ridotte dimensioni un suino di circa un quintale che inoltre era privato di acqua e cibo.
IL TIRRENO
28 LUGLIO 2011
Bracconiere con la balestra
LIVORNO. Balestra, frecce e coltello. Mimetica. In piena notte nel bosco, in tenuta stile Rambo per cacciare di frodo con la sua balestra di precisione. Così un operaio livornese di 39 anni è stato sorpreso da una pattuglia dei carabinieri: molto probabilmente cercava cinghiali.
Tutto sarebbe filato liscio se l’operaio non avesse incontrato la pattuglia dei carabinieri della stazione di Montenero che, che in quel momento stava perlustrando la zona. I miliari lo hanno notato nei pressi del bosco di via di Popogna, in località Le Ferriere. L’operaio, come accertato dai carabinieri, era ben equipaggiato: aveva con sé una balestra di precisione (che spara senza far rumore e quindi senza attirare l’attenzione di cittadini e forze dell’ordine), un visore notturno, frecce ed un coltello da caccia. Un insieme di cose che fa sospettare i militari dell’Arma che non fosse la prima volta che l’operaio si inoltrava nel bosco per cacciare. Secondo i carabinieri, era a cerca di cinghiali e selvaggina. Probabilmente preparava delle trappole per gli animali poi ucciderli con la balestra. Tuttavia, questa è solo un’ipotesi: la balestra era smontata, per questo non è stato contestato il reato di caccia abusiva (bracconaggio). L’equipaggiamento è stato sottoposto a sequestro da parte dei carabinieri e l’uomo è stato denunciato per porto abusivo dell’arma, che non risultava neanche regolarmente denunciata. L’uomo, che vive in città, zona centro sud, non ha precedenti.
GEA PRESS
28 LUGLIO 2011
L’Italia delle trappole
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Le trappole illegali ad uso venatorio sono spesso in bella mostra nei siti web che parlano di caccia. Per ricordo delle tradizioni, cultori storici di attrezzi mortali che però strozzano, spezzano, falciano, tagliano, dissanguano, ed altre articolazioni di verbi facili, tanti sono, da elencare.L’uso pratico, a parte i cultori storici che però inneggiano anche alla passione venatoria, sono ogni giorno nelle pagine dei giornali.La rassegna delle ultime ore propone, ad esempio, l’intervento della Polizia Provinciale di Perugia che ha bloccato in località Macereto, nel Comune di Panicale, un uomo intento a piazzare lacci in metallo. Sistemati come un vero e proprio cappio lungo i sentieri battuti dalla fauna, avrebbero strozzato, se preso l’animale per la gola. Oppure, avrebbero potuto amputare le zampe eventualmente rimaste impigliate nel mortale attrezzo. Rispetto ai nostri cultori di tradizione venatoria, a volte strategicamente registrati in domini web di altri paesi (ma pur sempre in lingua italiana) la tradizione si è adattata ai tempi. Per fare il laccio, basta, infatti, un filo di freno di bicicletta.A metà strada dell’evoluzione dei tempi, possiamo invece registrare il recentissimo intervento del Corpo Forestale dello Stato in provincia di La Spezia. Siamo in Val di Vara, e gli Agenti della Forestale hanno sorpreso un bracconiere mentre stava piazzando una grande gabbia-trappola che probabilmente, una volta armata e sistemata la pastura, doveva servire alla cattura dei cinghiali. Sistemi vecchi di secoli che però, ora, si presentano pure elettrosaldati. Utili, cioè, a resistere ad ogni urto. Un forcone come un’asta acuminata, attrezzi più discreti dell’invadente colpo di fucile, avrebbe probabilmente fatto il resto.Ovviamente non potevano mancare le modernissime rivisitazioni di potenti armi dei tempi che furono. In questa vera e propria involuzione, ritorna di moda la balestra. E’ un mezzo di caccia vietato e, tutto sommato, più di recente adottato dai bracconieri. Per questo, forse, non compare nei siti degli storici cultori degli attrezzi di morte venatoria. A fermare il presunto bracconiere, con la micidiale arma ancora smontata, i Carabinieri di Livorno. Lui, novello Robin Hood, se ne andava tra i boschi di notte. I Carabinieri hanno sequestrato l’arma, vietata dalla legge sulla caccia che però consente l’arco con la freccia.
GEAPRESS
28 LUGLIO 2011
Villafrati (PA) – abbandono con precisazione: erano due falchi (foto) Intervento della Forestale.
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In genere si è più abituati a sentire notizie di abbandoni di cani e gatti, a volte addobbati con foglietti riportanti nomi, eventuali malattie ed in qualche caso addirittura raccomandazioni. Sempre più spesso, poi, vengono ritrovati animali esotici, come iguane o pitoni. La fauna selvatica nostrana, invece, è meno interessata dalle brutte abitudini dell’uomo…A Villafrati, in provincia di Palermo, l’abbandono, già insolito per la presenza di un biglietto, ha invece riguardato due falchi Gheppio. “Ho questi falchi da tre mesi e non li posso più detenere. Li affido a voi“. In tal maniera, i due giovani falchetti sono stati piazzati, all’interno di una piccola gabbia, innanzi ad un cancello. Il proprietario si è così messo in contatto con il Corpo Forestale della Regione Siciliana. Ad intervenire, oltre che al Servizio Cites della Forestale siciliana, anche i Nuclei Operativi del Corpo Forestale dello Stato di Palermo e Trapani.Secondo la Forestale, è probabile che i due animali fossero stati prelevati dal nido fin da quando erano dei pulcini. L’assenza dell’anello identificativo ne rende, infatti, certa la provenienza illegale. Resta da capire a cosa servissero due falchi, non richiesti neanche dal mondo della falconeria. Probabilmente una vecchia abitudine, ancora presente in alcune zone rurali, di raccogliere pulcini di Gheppio nei nidi a volte costruiti in posti di facile accessibilità per l’uomo.Il Falco tinnunculus, questo il nome scientifico del Gheppio, è protetto sia dalla legge sulla caccia che dalle disposizioni internazionali (CITES) sul commercio di flora e fauna in via di estinzione. I due animali, sottoposti a sequestro, sono stati affidati in custodia giudiziale al Centro Recupero Fauna Selvatica di Ficuzza (PA).
VEDI FOTO:
http://www.geapress.org/animali-in-emergenza/villafrati-pa-%E2%80%93-abbandono-con-precisazione-erano-due-falchi-foto/17780
TUTTO GRATIS
28 LUGLIO 2011
Cane poliziotto licenziato perchè troppo buono
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La rivista inglese The Mirror riporta la triste notizia di un aspirante cane poliziotto, di nome Vegas, che purtroppo è stato bocciato alla scuola di addestramento per cani perchè non era disposto a mordere i criminali.
Il cane, di 19 mesi, aveva superato brillantemente tutte le altre prove, come i salti dalle finestre, il restare immobile nonostante gli spari e l’abbaiare a comando, ma non è bastato, perchè un cane poliziotto che si rispetti deve saper anche combattere all’occorrenza, inseguire il malvivente e morderlo. Azzannare i cattivi era qualcosa di troppo sgradevole per lui, e proprio non ne voleva sapere, e purtroppo è stato espulso dal corso presso il comando della polizia di Ponteland, Northumbria, nel nord dell’Inghilterra.
Il suo sergente addestratore, John Sim, ha spiegato che non tutti i cani trovano semplice mordere delle persone, alcuni hanno una vera e propria repulsione verso un atto del genere, e per questa ragione non sono adatti a lavori ove purtroppo inseguire e mordere sono all’ordine del giorno.
Vegas è un cane tranquillo e pacifista, e di certo non vuole fare del male a nessuno, ma questo gli è costato il posto da poliziotto. Un poliziotto deve purtroppo essere letale all’occorrenza, non per cattiveria ma per necessità, perchè la società civile va difesa dai malfattori, anche usando la violenza quando questa è necessaria.
GEA PRESS
28 LUGLIO 2011
Montallegro (AG): per il cane di Tommaso Ferraro, smentite le notizie sul ritrovamento
La Polizia Locale diffonde i numeri per le segnalazioni.
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Tutto tace. Nessuna notizia di Alì, il pastore tedesco di Tommaso Ferraro, il ragazzo non vedente di Montallegro (AG), rubato nei giorni scorsi e divenuto oggetto di un appello per la restituzione rivolto da Luca Zingaretti. Smentite tutte le voci circolate sul ritrovamento del cane. In un caso si è trattato di un randagio rinvenuto morto nei pressi del paese intorno alle 19.00 di ieri. Un’altra segnalazione, arrivata da Ribera (AG), viene smentita dai Carabinieri.“Appena abbiamo avuto notizia di Alì ci siamo subito attivati – ha dichiarato a GeaPress il Commissario Capo Filippo Tavormina, Comandante della Polizia Locale di Montallegro e dell’Unione dei Comuni di Eraclea Minoa, Bovo Marina, Torre Salsa, Scala dei Turchi – Il comprensorio è grande e per questo abbiamo anche provveduto a diffondere dei manifesti in tutta la provincia di Agrigento, ove mettiamo a disposizione i numeri di telefono dove eventualmente fare pervenire le segnalazioni“.La speranza, è anche quella che Alì sia stato lasciato andare, visto il clamore suscitato dal suo caso. Per chi contribuirà al ritrovamento di Alì è prevista una ricompensa.Un furto anche un pò insolito, a detta degli inquirenti. Alì, infatti, è un cane adulto e difficilmente potrà trovare un acquirente. Forse per la riproduzione, ma, nel caso, sarà tutto da verificare. Secondo i Carabinieri di Montallegro, i furti dei cani da quelle parti non sono rari, ma riguardano prevalentmente cani da caccia. Anche adulti ed esperti, da riutilizzare, pertanto, nelle mansioni per le quali sono stati allenati. Ma per Alì, invece, è tutto un altro discorso.Questi i numeri messi a disposizione dalla Polizia Locale di Montallegro: 0922 845001 – 320 4303649
LA NUOVA SARDEGNA
28 LUGLIO 2011
SMARRIMENTO
Smarrito Beagle maschio in zona Serra Secca, Sassari. Taglia media, tricolore, con microchip. Al momento della scomparsa aveva un collare bianco e una targhetta verde. Non è adatto alla caccia. Ricompensa. Chiamare 338/7382735.
BLOGOSFERE 28 LUGLIO 2011
Animali rubati: i furti affettivi che la Legge non riconosce
L'appello di Luca Zingaretti affinché Alì, cane guida rubato possa essere restituito presto al suo amico e legittimo proprietario Tommaso, sta facendo rapidamente il giro della rete. Si tratta di un caso eccezionale che ha visto scendere in campo un testimonial altrettanto eccezionale. Ma quello dei furti di animali domestici è un fenomeno tutt'altro che raro. E purtroppo, non ancora adeguatamente riconosciuto nella sua gravità di reato, benché si tratti di un vero e proprio colpo al cuore per i proprietari che vengono così impunemente privati dei loro amici a 4 zampe.
AGV NEWS
28 LUGLIO 2011
TURISMO, BRAMBILLA HA PRESENTATO "PATRIMONIO D'ITALIA"
Roma - Consegnati 34 premi speciali del ministero per la tradizione popolare, senza animali. Finanziamenti per 1,5 mln euro
Roma - Il ministro del Turismo, Michela Vittoria Brambilla, ha presentato il nuovo marchio “Patrimonio d’Italia”, riservato alle eccellenze nazionali che contribuiscono a valorizzare l’immagine dell’Italia ed a generare conseguenti flussi turistici. “L’Italia ha un patrimonio unico e straordinario – ha dichiarato il ministro Brambilla - Il nostro Paese è da sempre un faro nel mondo per la propria storia, la tradizione, l' arte, la cultura, la creatività e lo stile. Queste eccellenze costituiscono una grande ricchezza che solo l'Italia può vantare. Per questo ho voluto creare un marchio nuovo e prestigioso: ‘Patrimonio d’Italia’ sarà il riconoscimento che ogni anno daremo a queste meravigliose realtà che, nei fatti, si sono candidate ad assumere il ruolo di ambasciatori del nostro paese nel mondo e che godranno di una particolare promozione anche e soprattutto all'estero, proprio in ragione della loro capacità di generare ricadute positive sui flussi turistici nazionali come sull'appeal dell'Italia e del nostro Made in Italy’. Il ministro ha creato quattro riconoscimenti per altrettante categorie, che riuniscono le eccellenze italiane: “Patrimonio d’Italia” per l’arte e la cultura, “Patrimonio d’Italia” per lo stile e la creatività, “Patrimonio d’Italia” per l’incanto dei luoghi e “Patrimonio d’Italia per la tradizione”. Quest’ultimo riconoscimento è stato consegnato, questa mattina, alle prime trentaquattro manifestazioni che si sono distinte a livello nazionale per la capacità di mantenere vivo il folclore del proprio territorio, adeguando le rappresentazioni tradizionali al mutamento dei tempi, nel rispetto degli animali e dell’ambiente, e incentivando la partecipazione di turisti e visitatori.
“Si tratta di manifestazioni straordinarie uniche nel loro genere - continua il ministro Brambilla - abbiamo scelto di premiarle perché interpretano pienamente il percorso virtuoso che abbiamo creato. Con questa iniziativa senza precedenti, abbiamo selezionato il top degli eventi in tutta Italia, dai quali partirà oggi la valorizzazione del nostro patrimonio della tradizione”. Tra i criteri una rilevanza particolare è attribuita al rispetto della biodiversità e al rispetto degli animali, che non devono essere coinvolti e sfruttati in alcun modo. “Purtroppo, la mancanza di rivisitazione di tradizioni dalla lunga storia, adeguandole alle moderne sensibilità – dichiara il ministro del Turismo - causa ogni anno il maltrattamento e la morte di molti animali, nel corso di fiere e gare in tutta Italia. Non è una situazione che può più essere tollerata, anche per le conseguenze negative che produce sull'immagine nazionale. Un esempio per tutti é il bollettino dei cavalli morti, in questi prima metà dell'anno, nel corso dei palii, tra i quali quello di Ronciglione e di Siena. Ma poi anche le ancora numerose feste che vedono coinvolti maiali, oche e tanti altri animali. Da tempo denunciamo l'inadeguatezza e l'anacronismo di certi eventi che, chiaramente, non possono avere in nessun caso i requisiti per essere patrimonio d’Italia. Non vi è, infatti, nulla di ‘culturale’ nella morte di un animale per il divertimento degli spettatori”. Il ministro Brambilla ha presentato inoltre le nuove opportunità di finanziamenti stanziati dal ministero del turismo a favore di tutte le manifestazioni che promuovono e valorizzano il territorio: “Le iniziative che beneficeranno del sostegno economico del ministero – afferma - dovranno dimostrare di avere una lunga storia o di essere state in grado in poco tempo di creare un evento di rilevanza per il territorio, anche e soprattutto per la capacita di generare flussi turistici. Dovranno aver centrato l’obiettivo di promuovere e valorizzare la cultura, le tradizioni e le tipicità del territorio, siano esse storiche, religiose, enogastronomiche, dell’artigianato o di altra natura. Devono aver innovato e potenziato, tra una edizione e l’altra, la manifestazione, anche per ciò che attiene alla capacità di divulgare la conoscenza delle tradizioni del territorio, adeguandola ai tempi e alle mutate sensibilità. Vogliamo creare un percorso – continua il Ministro - che porti al riconoscimento delle eccellenze italiane in tutti i campi, delle quali andiamo fieri. Un percorso che porti gli italiani e gli stranieri ad apprezzare e conoscere meglio il nostro ‘Patrimonio d’Italia’”.
GEA PRESS
28 LUGLIO 2011
Pistoia – Giostra dell’Orso: cavalla abbattuta in gran segreto
Il Presidente della Commissione Ambiente: fatto gravissimo, mai più Giostra.
Si fa rovente a Pistoia la polemica dopo la morte della cavalla Supran, della contrada della Ginestra. La cavalla si era incidentata durante le prove della Giostra dell’Orso, svoltesi sabato scorso. Il fatto, secondo il Presidente della Commissione Ambiente del Comune di Pistoia, Lorenzo Lombardi (nella foto), sarebbe stato tenuto nascosto ed almeno fino a domenica si è assistito all’incredibile pantomina che nulla di grave era successo. Un segreto, insomma, poi sfuggito di mano, anzi di macchina fotografica.Lorenzo Lombardi, che è anche Presidente dei Verdi Toscana, nonchè Dirigente Nazionale, se la prende, infatti, contro chi ha intimato ad un fotografo de Il Tirreno di non diffondere le foto dell’incidente.“Un fatto di inaudita gravità – dice a GeaPress il Presidente Lombardi – innanzi tutto per il povero cavallo, ma anche per il fatto che tutto si è tenuto nascosto. E pensare che avevo preparato pure una interpellanza dove chiedevo notizie sia del cavallo e, alla luce di quanto successo, sull’intenzione del Comune di continuare a svolgere tale manifestazione“.Intanto, della povera cavalla, quasi nulla è dato sapere. E’ stata vista sanguinare copiosamente dalla zampa anteriore destra. Poi il buio. Mentre a Pistoia si correva, lei era già stata uccisa.Lombardi, però, se la prende anche contro la legge della Regione Toscana che ha salvato i palii di cavalli come tradizioni storiche.“In questa maniera – dice Lombardi – la legge contro il maltrattamento degli animali è inapplicabile, ma su questo daremo battaglia ed ho già coinvolto la LAV Nazionale“.“E poi - ricorda il Presidente della Commissione Ambiente – la Giostra dell’Orsa, si è corsa dal dopoguerra, non è poi così storica. Se si vuole ricordare il medioevo, vale la pena sottolienare che a quell’epoca il cavallo era forse insostituibile. Ma oggi?”Intanto, per quest’anno, oltre al cavallo morto a Ronciglione (VT), si deve registrare quello ucciso da una banderiola metallica a Foligno per la Giostra della Quintana e l’altro animale sciantatosi alla curva di San Martino durante le prove del Palio di Siena del luglio scorso.Lombardi, animalista e di alimentazione vegana, tiene inoltre a sottolineare che la sua non è una crociata contro le tradizioni, anzi, per salvarle bisogna inserirle nel contesto storico dei nostri giorni. “A Pistoia come a Siena – conclude – un fantino rischia sulla propria pelle, ma il cavallo che possibilità di scelta avrebbe?”Lombardi ritornerà a chiedere, nei prossimi giorni, di finirla con la Giostra dell’Orso ed i cavalli da fare correre. Imprescindibile poi, le dimissioni del Presidente del Comitato cittadino della Giostra dell’Orso, Fabio Dolfi.
“Lui non poteva non sapere” – dice Lombardi.
LA NAZIONE
28 LUGLIO 2011
"Basta con l'uso dei cavalli La Giostra dell'Orso in moto"
I Verdi contrari allo sfruttamento degli animali. "Giornalista minacciato"
Patrizio Ceccarelli
Pistoia - La vicenda del cavallo ferito durante le prove della Giostra dell’orso finirà sui banchi del Consiglio comunale pistoiese e probabilmente del consiglio regionale e non sono esclusi sviluppi a livello nazionale. Il presidente regionale dei Verdi, Lorenzo Lombardi, che è anche consigliere comunale dello stesso partito a Pistoia, ha infatti presentato una interpellanza al sindaco, nella quale si chiede "quali provvedimenti intende prendere nei confronti dei soggetti superpartes che dovevano mantenere il clima sereno, ma invece hanno creato questo clima di forte tensione nonché minacciato un giornalista nell’atto del suo mestiere".
"Ribadendo la contrarietà dei Verdi - ha spiegato Lombardi in conferenza stampa - a tutte le manifestazioni in cui c’è l’utilizzo e lo sfruttamento dei cavalli e delle persone, quindi il rischio per persone e animali, qui c’è stato anche un altro episodio molto spiacevole, ovvero il fatto che il fotografo che ha documentato l’incidente e riportato la notizia è stato anche minacciato, affinché non pubblicasse la foto. La cosa è estremamente grave, non solo quindi per l’incidente subito dal cavallo, in merito al quale ho presentato un’interpellanza in Comune e come presidente regionale porterò anche in Regione, ma anche per il fatto e il clima di tensione che c’è stato, verso coloro che non condividono certe posizioni o che semplicemente vogliono la verità. Oltre a questo, insieme al presidente nazionale della Lav, Gianluca Felicetti, ci attiveremo presso il Ministero per valutare possibili sviluppi in base al decreto Martini".
Sul caso interviene anche il veterinario Giacomo Giromella, fondatore del servizio 'Tartaruga', per il soccorso degli animali feriti. Giromella dice di essere consapevole che la Giostra dell’orso difficilmente potrà essere abolita, quindi propone una innovazione."Cambiamo il modulo - dice - invece dei cavalli, si usino i quad (i mezzi a quattro ruote che vanno sullo sterrato). In questo modo si evitano i rischi per gli animali". Lombardi dice di essere d’accordo sulla proposta, purché i mezzi utilizzati siano ecologici.
A scandalizzare gli animalisti non è stato solo l’incidente subito dall’animale durante le prove, ma anche il fatto che i cavalli durante la gara, prima della partenza, venissero tirati per la coda. E la sezione pistoiese dell’Oipa (Organizzazione internazionale protezione animali) aggiunge che "ogni anno in manifestazioni cittadine che usano i cavalli in pericolose competizioni si registrano casi di doping, maltrattamenti e, nel peggiore dei casi, ferite da caduta che portano spesso alla soppressione del cavallo stesso". A tale proposito, il consigliere Lombardi nella sua interpellanza chiede "cosa è successo del cavallo" e che gli vengano inviati i documenti ufficiali del veterinario che lo ha avuto in cura.
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LA NAZIONE
25 LUGLIO 2011
Caduta durante le prove Feriti fantino e cavallo del Cervo
Paura in piazza del Duomo. Scoppiano le polemiche
Pistoia - Ginestra, la cavalla del Cervo Bianco montata da Giacomo Cresci, stasera non correrà la Giostra. Nel corso delle prove che si sono svolte sabato sera, in piazza del Duomo, si è verificata una caduta per cavaliere e cavallo. Ci sono stati momenti di preoccupazione. Il fantino è rimasto a terra, dolorante, ed è stato immediatamente soccorso dai volontari della Croce Verde e dall’automedica del 118 che dopo avergli prestato le prime cure a terra, in pista, lo hanno subito accompagnato al pronto soccorso per accertamenti. Anche la cavalla, che presentava una brutta ferita sanguinante poco sopra lo zoccolo anteriore sinistro, è stata subito soccorsa dai veterinari, fasciata e portata via con l’apposita ambulanza dei cavalli. Un incidente che ha provocato dispiacere, ma che non ferma la storica competizione che stasera si gioca in piazza del Duomo, preceduta da una lunga giornata che è un vero e proprio tuffo nel Medioevo.Alle 10 di stamani tutti i rioni saranno in piazza del Duomo, da dove partiranno per la sfilata storica attraversando via Roma, via Cavour, via Buozzi, via Curtatone e Montanara, via Abbi Pazienza, via del Carmine, via delle Pappe, via Pacini, via Palestro, via Cavour, via Roma e poi di nuovo in piazza del Duomo dove, alle 11, il vescovo Mansueto Bianchi celebrerà la messa in cattedrale, con la benedizione dei cavalieri. Dopo la messa, in sala maggiore, davanti al sindaco, ci sarà l’estrazione a sorte per l’abbinamento dei cavalieri alle singole tornate. Poi, alle 19, i figuranti si ritroveranno alla Fortezza di Santa Barbara per rendere omaggio al Drago, vincitore dell’edizione 2010, quindi nuovo corteo attraverso via Carratica fino in piazza del Duomo dove, alle 21.30, la Giostra avrà inizio. Per chi resta a casa, diretta su Tvl a partire dalle 20.45.
IL TIRRENO
28 LUGLIO 2011
Soppressa la cavallina del Cervo
Massimo Vitulano
PISTOIA. Sopran Ginestra, la cavalla del Cervo Bianco, caduta sabato sera nel corso delle prove insieme al suo fantino Giacomo Cresci, è stata soppressa.
Il “leggero azzoppamento” di cui avevano parlato i dirigenti del rione la sera stessa, in realtà era una ferita grave e domenica mattina i veterinari dell’Asl sono stati costretti a togliere la vita alla cavallina. Per lei le luci della ribalta di piazza del Duomo si sono spente. Per due giorni dirigenti del rione di Porta Lucchese e Comitato cittadino avevano tenuta nascosta la notizia. Così al Bastione Ambrogi domenica era stato consumato il tradizionale pranzo propiziatorio, come se nulla fosse accaduto; così si era potuta correre la Giostra al riparo delle polemiche. Anche ieri mattina dai dirigenti, contattati telefonicamente, nessuna risposta. Il presidente del Cervo Bianco Ubaldo Gori, ha declinato l’invito a fare una dichiarazione; il presidente del Comitato cittadino Fabio Dolfi ci ha invitato a rivolgerci ai veterinari dell’Asl. Consiglio che abbiamo seguito: hanno confermato la notizia. Ma il Comune sapeva? È la domanda che pongono, per ora sottovoce, animalisti e esponenti politici pistoiesi. Adesso è polemica. Rivedere le regole della Giostra per tutelare cavalli e fantini, è la richiesta di Lorenzo Lombardi, consigliere comunale dei Verdi a Pistoia e presidente regionale del partito. Si uniscono all’appello le associazioni per la protezione degli animali come la Lav, l’Enpa, l’Oipa. A rinvigorire le proteste il caso del cavallo del Cervo bianco infortunatosi durante le prove di sabato. «Pretendiamo chiarezza su questo fatto - commenta Lombardi -. Sull’episodio non abbiamo saputo niente. Dal comitato organizzatore e dal sindaco soltanto un muro di silenzio». Non è il primo caso che si verifica in tanti anni. In passato c’erano stati altri incidenti, ma stavolta l’assoluta mancanza di informazioni sulla sorte dell’animale, fino a ieri pomeriggio, lascia di che riflettere. «È evidente che la verità sia stata tenuta nascosta a tutti i costi. La trasparenza è praticamente inesistente in questo caso» sostiene il consigliere dei Verdi. Da anni il partito è impegnato insieme alle associazioni animaliste in una lotta per rivedere alcuni aspetti della Giostra. Chiede che alcuni animalisti siano autorizzati a seguire le varie fasi per capire come siano realmente tenuti i cavalli. C’è chi si spinge oltre, chiedendo addirittura la chiusura della Giostra come viene detto in una nota dell’Oipa di Pistoia. A fomentare l’ira ci sarebbe una legge regionale che regola lo svolgimento delle manifestazioni storiche. «Una norma semplicemente ridicola - dichiara Gianluca Felicetti, presidente nazionale della Lav - che permette a qualsiasi manifestazione locale di iscriversi in un apposito registro delle manifestazioni storiche anche con pochissimi anni di vita». Lombardi ricorda che il riconoscimento rende immune da alcuni reati penali a danno degli animali.
IL TIRRENO
28 LUGLIO 2011
Giostra dell’Orso al veleno
Alberto Vivarelli
PISTOIA. Sopran Ginestra non avrà un’altra chance. La cavallina del Cervo Bianco caduta sabato sera durante le prove della Giostra dell’Orso, a Pistoia, non scenderà più sulla pista di piazza del Duomo per vincere il Palio: domenica mattina i veterinari dell’Asl l’hanno soppressa. La ferita riportata nella caduta all’uscita della curva non le ha lasciato scampo. La notizia è stata tenuta segreta per due giorni.
Nel frattempo, però, dirigenti e sostenitori del Cervo Bianco si sono ritrovati nella sede del rione per un pranzo augurale e lunedì sera la Giostra si è corsa come se niente fosse accaduto; nemmeno al termine della corsa gli organizzatori hanno sentito il dovere di informare del triste epilogo della storia di Sopran Ginestra. In fondo, era solo un’animale. La morte della cavallina, ha suscitato forti emozioni, anche perché l’incidente era avvenuto sotto gli occhi di centinaia e centinaia di persone. La soppressione di un cavallo durante il palio, non è un episodio frequente ma nemmeno raro. Anche in passato qualche animale è morto per le ferite riportate alle zampe anteriori. Sotto accusa non è la preparazione della pista - anche quest’anno con un fondo eccellente - quanto il suo disegno, dicono gli esperti, che metterebbe a rischio l’incolumità di cavallo e fantino. La Giostra si corre su un anello ellittico, realizzato in terra battuta, stretto tra i principali monumenti cittadini: palazzo comunale, palazzo pretorio, cattedrale; intorno migliaia di persone e luci a giorno. I cavalieri, due alla volta, si sfidano per colpire, lancia in resta, il braccio dell’orso: ognuno ha il proprio bersaglio. La gara si articola in diciotto corse, alla fine il palio va al rione che ha realizzato più punti, mentre il cavaliere più bravo conquista lo speron d’oro. La gara è dura perché l’anello è stretto e a poche decine di metri dal bersaglio il cavaliere deve fare una curva stretta e mettere il corpo in posizione per colpire di bersaglio. È quello il momento più pericoloso per la coppia: anche il cavallo deve cambiare la propria posizione in modo repentino e a volte una zampa anteriore cede e viene colpita dall’altra. Per questo fantini e cavalli si allenano per mesi sui loro anelli privati.
AGEN PARL
28 LUGLIO 2011
ANIMALI: ENPA, A PISTOIA UN'ALTRA VITTIMA DEI PALII
Roma - "E’ inconcepibile che, proprio il giorno in cui il Ministro Brambilla ha premiato le manifestazioni senza animali, si venga a sapere che, durante le prove del palio di Pistoia - svoltosi sabato 23 luglio -, un cavallo è rimasto ferito ed è stato poi soppresso". Così l’Enpa sul tragico e amaro epilogo della Giostra dell’Orso. A rendere ancora più inquietante lo scenario che fa da sfondo a questa nuova morte, è la circostanza riferita da fonti di stampa, secondo cui la notizia sarebbe stata tenuta segreta fino a oggi. "E’ evidente – prosegue l’Enpa – che, se gli organizzatori della manifestazione hanno mantenuto il più assoluto riserbo per ben quattro giorni, hanno taciuto per non intralciare lo svolgimento della manifestazione. Un atteggiamento omertoso che fa rabbrividire e denota il più assoluto disprezzo per la vita di un essere senziente. Altro che amore o passione per i cavalli, qui siamo al grado zero dello sfruttamento. Questa morte, che si somma a quella dei due cavalli deceduti, rispettivamente, in occasione del Palio di Ronciglione e di Siena – aggiunge la Protezione Animali – conferma la necessità, divenuta ormai indifferibile, di porre fine a questo tipo di manifestazioni; è la prova che palli, feste e sagre, sono incapaci di garantire l’incolumità degli animali, al di là di tutte le misure di sicurezza che possono essere pianificate e adottate".
LA ZAMPA.IT
28 LUGLIO 2011
Viaggio di 2400 chilometri per un puma, dal Sud Dakota al Connecticut
L'animale dopo due anni di peregrinazione è stato investito da un'auto
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Un puma selvatico originario della foresta delle Colline Nere nel Sud Dakota, ha intrapreso un incredibile viaggio di 1500 miglia, cioè 2400 chilometri, per andare incontro al suo tragico destino: essere investito da un'auto a Milford, nel Connecticut, dall'altra parte degli States. è partito dalla foresta dove si trova il famoso monumento nazionale del monte Rashmore che raffigura i Presidenti Washington, Jefferson, Roosevelt e Lincoln: si tratta del viaggio più lungo mai percorso da un animale terrestre. I biologi hanno confermato che tracce di Dna dell'animale sono state trovate in Minnesota, Wisconsin e Michigan tra il 2009 e il 2011: un cammino straordinariamente lungo e ancora più eccezionale se si pensa che di solito i puma non percorrono distanze superiori ai circa 150 chilometri anche se spinti dalla difficoltà di trovare cibo o dalla ricerca di femmine. "Saint Croix Mountain Lion",così è stato chiamato dagli esperti, dal nome della località del primo avvistamento, inspiegabilmente, ha sovvertito il comportamento naturale della sua specie: il puma è un felino "riservato", che evita solitamente gli insediamenti umani e che non si allontana mai troppo dal territorio di origine.
Ma perché questo esemplare è andato così lontano? Che cosa cercava? Dove sarebbe arrivato se non fosse stato investito? Il puma era un animale sacro per gli Atzechi e per i Maya, ed era profondamente rispettato anche dagli indiani d'America che gli attribuivano forza, ingegno, lealtà e coraggio. Ma nemmeno queste qualità bastano a spiegare la tenacia con cui ha continuato a viaggiare verso l'ignoto, cacciando e incontrando verosimilmente pochi esemplari della sua specie. Il Professor Daniel C. Esty, commissario del Dipartimento per la protezione ambientale del Connecticut, avanza l'ipotesi della ricerca solitaria di una compagna. E questa è probabilmente la parte più affascinante della sua storia: sarà difficile verificare se sia stata davvero questa la ragione che lo ha spinto a partire e soprattutto sarà complicato capire perché ha deciso di non tornare indietro. MODENA QUI 28 LUGLIO 2011
Un canguro a Migliarina (MO). Fuggito dal circo La Forestale è riuscita a catturarlo dopo un lungo inseguimento
La voglia di libertà ha portato molto lontano un canguro che si trovava in un circo a Rio Saliceto (Reggio Emilia): forse spaventato per un forte temporale, è riuscito a saltare e si è dato alla fuga arrivando nientemeno che a Migliarina, dove è stato oggetto di una lunga - e quantomai insolita - caccia che ha impegnato la Forestale.
GEA PRESS
28 LUGLIO 2011
Ripreso il canguro del circo – la legge che ne avrebbe vietato la detenzione, invece, è stata gettata alle ortiche
La Forestale ha dato comunicazione del ritrovamento del canguro scappato dai quartieri invernali del Circo Togni. I fatti sono avvenuti a Rio Saliceto, in provincia di Reggio Emilia. Nessuno, però, si è ricordato che già negli anni scorsi vi era stata un’altra fuga, sempre dallo stesso posto. Nel 2004, si era trattato di tre antilopi. Provenivano dall’est Europa ed in quel caso la cattura non andò bene, Un animale, infatti, morì.Solo per rimanere nell’ultimo decennio, dai circhi italiani sono scappati tigri, ippopotami, zebù, e finanche elefanti. Giova ricordare come molti di questi animali sono considerati pericolosi per l’incolumità pubblica. Sono, infatti, inseriti in un elenco di specie così considerate da un decreto risalente nel 1996. Non potrebbero più essere detenuti, ma tra i vari aiuti di cui gode il mondo del circo, vi è stato anche quello di derogare ad una disposizione di legge che ne aveva imposto il divieto (senza specificarne, allora, alcun elenco) risalente addirittura al 1992. Poi arrivò la lista di specie (comprendente anche il canguro ripreso dalla Forestale) e la cosa clamorosa fu che tutti i circhi italiani che fecero richiesta di idoneità alla detenzione, furono dichiarati inidonei.In pratica, i circhi non avrebbero potuto più detenere molti degli animali attualmente posseduti. Ed invece, in un provvedimento calderone di fine anno, risalente al dicembre 2008, venne modificata la legge a sua volta inficiata da una infinita serie ci circolari ministeriali che hanno ulteriormente annacquato quello che ormai è solo un pallido ricordo dell’originale divieto.Da allora molte fughe ed incidenti, anche mortali. Il primo circo italiano, per morti e feriti causati da animali pericolosi negli ultimi dodici anni (ovvero dopo l’annacquamento del divieto) non è uno sconosciuto serraglio ambulante di periferia, ma bensì il più noto e finanziato tendone italiano, ovvero l’insegna circense di Moira Orfei.
GAZZETTA DI MODENA
28 LUGLIO 2011
Il canguro in fuga dal circo catturato a Migliarina (MO)
È stato catturato a Migliarina il canguro sfuggito ai circensi della famiglia Togni, che come noto hanno base operativa nel reggiano, a Rio Saliceto. Lo fa sapere una nota del Corpo Forestale, per ricordare che Cip (o Ciop, in quanto si tratta di uno dei due esemplari di una coppia pressochè identica di animali che fa spettacolo coi Togni) è stato catturato “in sicurezza” dopo la solitaria fuga, documentata con tanto di filmato dai titolari del Circo. «Il personale del servizio Cites del Corpo Forestale - spiega la nota - è intervenuto su segnalazione di alcuni ciottadini nelle campagne intorno all’abitato di Migliarina. I passanti avevano segnalato un esemplare di canguro. Dopo un lungo inseguimento tra i vigneti, canali irrigui e campi i forestali sono riusciti a catturare l’animale, della specie “wallaby”. Interpellato, il proprietario ha fornito tutta la documentazione comprovante la regolare detenzione dell’animale che, come tutte le specie esotiche, è tutelato dalla convenzione Cites». Cip è stato riconsegnato, ma i Forestali spiegano che accerteranno eventuali responsabilità od omissioni.
LA NUOVA SARDEGNA
28 LUGLIO 2011
L’amara storia di Genoveffa, torna in mare ma rischia di morire
Andrea Massidda
ALGHERO (SS). Gliel’hanno portata via ieri mattina, avvolta in uno straccio e davanti a quattro agenti in divisa. Lei aveva come al solito lo sguardo fuori dalle orbite, lui gli occhi lucidi. Giusto il tempo per una carezza, poi Genoveffa ha lasciato Sergio per seguire i veterinari del Centro di recupero del Sinis. Perchè «lei» è una tartaruga marina. Mentre Sergio è l’uomo che 34 anni fa l’accolse come una figlia. «Forse a qualcuno può sembrare strano, ma ci si può affezionare anche a un rettile marino che ha cinquant’anni e pesa almeno sessanta chili», racconta con un sorriso amaro Sergio Caminiti, milanese trapiantato da svariati lustri ad Alghero, dove nel 1985 la passione per gli animali l’ha portato ad aprire l’Aquarium, la prima esposizione di fauna marina e d’acqua dolce in Sardegna. Un luogo incantato, fatto di enormi vasche nelle quali, per la gioia dei visitatori, sguazzano orate, dentici, spigole, ma anche polpi, cavallucci di mare, uno squalo pinna nera e persino dei piraña. E in una di queste vasche - quella da 15mila litri - ormai da tantissimi anni nuotava serenamente anche Genoveffa, meraviglioso e sempre più raro esemplare di caretta caretta, tartaruga protetta per via dei palamiti degli spadari. Gliela aveva regalata tanti anni fa un vecchio amico e socio in affari, dopo che il tribunale di Sassari l’aveva assolto dall’accusa di detenzione abusiva di animale protetto. Accusa caduta perchè quando i due ne erano entrati in possesso, non c’era alcuna legge che tutelasse questi esemplari. «Come da promessa l’ho curata in tutti i modi possibili e in qualche modo ci volevamo bene», assicura Sergio, che tuttavia proprio ieri ha ricevuto la visita della Guardia forestale e degli operatori di un Centro di recupero per animali tutelati. Ora Genoveffa sarà portata in un luogo sicuro e poi probabilmente rimessa in mare. Ma Sergio non è d’accordo, tanto che si è già rivolto a un avvocato. «C’è una sentenza di un giudice che garantisce che Genoveffa è mia - dice - e quindi faremo ricorso. Anche perchè sono in molti gli esperti che sostengono che una tartaruga rimasta per tanti anni in cattività non sia più capace di procurarsi il cibo da sola».
GEA PRESS
28 LUGLIO 2011
Ignorante (e lo ammette pure) chi vuole sparare al lupo
La Commissione Agricoltura della Camera bocciata da WWF, LIPU e LAC.
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L’unica cosa buona che si è sentito dire dalla Commissione Agricoltura, intervenuta nei giorni scorsi con una indagine conoscitiva sui danni causati dalla fauna selvatica, è che a partire dagli anni ’50 si sono commessi degli errori storici. L’immissione, cioè, per scopi venatori, di cinghiali, lepri e fagiani.Poi, però, aggiunge anche di non avere dati sufficienti per il reale computo dei danni provocati dalla fauna selvatica. Sulla base di tale ignoranza annuncia, tuttavia, di volere sparare al lupo.Per la LIPU, intervenuta con il suo Presidente Fulvio Mamone Capria, fino al 70% delle richieste di risarcimento danni si ricollegano ai presunti danni causati dalle tre specie reimmesse per uso venatorio (cinghiali, lepri, fagiani). Ed invece, aggiunge il Presidente del WWF Stefano Leoni, si affronta il problema con l’unica normativa oggi esistente, ovvero quella sulla caccia. Già nei giorni scorsi, Roberto Piana, coordinatore nazionale delle Guardie della LAC, intervenendo a proposito degli abbattimenti dei cinghiali, aveva dichiarato come i cacciatori siano in effetti gli unici beneficiari dei piani di abbattimento. Questi interventi, ad avviso della LAC, non risolvono il problema. Anzi, lo mantengono.Ora, invece, si vorrebbe pure sparare al lupo. Così, infatti, negli indirizzi della Commissione Agricoltura. Una scelta scioccante, ha commentato la LIPU. Anzi, precisa il WWF, una decisione che ignora dati scientifici, anni di studio e progetti concreti che dimostrano come la convivenza tra uomo e predatore sia possibile. Per il WWF, dietro lo spauracchio del lupo cattivo, si nasconde in realtà la maldestra politica agricola del nostro paese. Si ignora, altresì, come l’annunciata riforma della PAC (Politica Agricola Comunitaria) voluta dall’Unione Europea, conferma non solo la priorità della conservazione delle specie, ma rende altresì disponibili per l’agricoltura e la zootecnia italiana un miliardo e duecento milioni di euro al netto del taglio del 12% delle risorse attuali.Tirare in ballo il lupo è, secondo la LIPU, una conclusione generica che non può mettere in evidenza le vere cause del problema, così come le reali entità dei danni denunciati.Secondo il WWF, l’indagine conoscitiva della Commissione Agricoltura avanza molti dubbi sull’affidabilità dei dati raccolti e, quindi, da essa non emerge alcuna conferma dell’esistenza di un effettivo “problema lupo“. Esiste, invece, in Italia un problema “caccia“, sempre secondo il WWF. Questo dal momento in cui per affrontare un problema si ricorre all’unica normativa vigente a tutela della fauna in Italia che regolamenta le modalità secondo le quali spararle.
CORRIERE ADRIATICO
28 LUGLIO 2011
Nuovi avvistamenti del lupo
Ancona Continuano gli avvistamenti dei lupi sul Conero. Anche ieri mattina, quando ancora era buio, l’eccitazione dei cani e rumori inconfondibili hanno fato concretamente pensare,sempre nella zona del Boranico, sopra Portonovo, alla presenza di questo, o questi animali. Di cui, peraltro,non si riesce ad avere riscontro fotografico. Ma che non si tratti di una “leggenda metropolitana” è testimoniato da diversi agricoltori, che hanno subito danni anche ingenti ai loro greggi (come nel caso di Rodolfo Tagliarini che lamenta la morte di una quindicina di capi ed anche l’onere di dover pagare una tassa per lo smaltimento delle carcasse) o come di selettori (e tra questi Edoardo Rubini che ha parlato di quasi una decina di avvistamenti) o di semplici cittadini (è il caso del poggese Sandro Rocchetti) venuti a contatto con questa specie di animali.Nella zona non hanno dubbi sull’effettiva presenza di lupi, e non da ora bensì da qualche tempo, molto probabilmente arrivati dalla zona di Cingoli, dove sono presenti alcune famiglie, come ha ricordato anche Jacopo Angelini, presidente regionale del Wwf. Animali che trovato un terreno perfettamente appetibile ed adatto alle loro cacce notturne come quello del Parco del Cònero, vista la massiccia presenza di cinghiali (di cui il lupo è il primo predatore) ma anche di ovini ed altri animali di piccola taglia.
“Stiamo cercando di capire se si possa parlare con certezza della presenza di un lupo, oppure di un cane-lupo o di un ibrido-afferma il presidente del Parco Lanfranco Giacchetti. Il nostro faunista sta verificando la situazione. Poi potremo trarre delle conseguenze. Non si tratta di non creare allarmismi ma di monitorare il territorio, per salvaguardare e dare risposte alla gente”. LA PROVINCIA DI COMO 28 LUGLIO 2011
Abbattimenti nel Lecchese I piani per caprioli e cinghiali
Giovanni Maccarrone
Lecco La giunta provinciale ha approvato i piani di prelievo di caprioli e cinghiali presentato dall'assessorato a caccia e pesca per la stagione venatoria 2011 - '12 . Novità importante, per la caccia al capriolo, è l'unificazione nel Comprensorio alpino di caccia Alpi Lecchesi dei due settori Legnone e Brachitt in un unico settore: Legnone-Barchitt.
CORRIERE ADRIATICO
28 LUGLIO 2011
Caccia grossa ai cinghiali nel Parco
Via libera in Regione: tempi brevi per l’eliminazione totale degli ungulati nell’area protetta
Ancona - Tra pochi giorni verranno definiti tempi e modalità per sradicare definitivamente la presenza dei cinghiali nell’area protetta del Parco del Conero. Una caccia grossa fatta di trappole, recinti di cattura e intensificazione dell’intervento dei selettori, che appostati sulle altane tirano agli animali indesiderati. E’ quanto scaturito dall’incontro di ieri mattina in Regione fra Fabio Badiali, presidente della Commissione Attività produttive, ed Enzo Giancarli, presidente della Commissione territorio ed ambiente, con i rappresentanti dei Comuni interessati (Ancona,Camerano, Sirolo e Numana), del Parco del Conero e della Provincia di Ancona.Un primo incontro, che ha stabilito come ormai la decisione dell’eradicazione è assunta e si passa alla seconda fase: vale a dire stabilire le modalità con cui arrivare alla graduale eradicazione degli ungulati, che mettono a repentaglio l’incolumità pubblica e causano tantissimi danni agli agricoltori ed agli operatori economici del territorio. Il presidente Badiali ha ricordato che per fornire risposte ai cittadini è necessario decidere in tempi brevi le azioni da mettere in campo e coordinarle dal punto di vista operativo, senza escludere anche l’intervento, se necessario, della Prefettura. Il presidente Giancarli, ribadendo questi concetti, ha anche ricordato come l’intervento in tempi brevi rappresenta uno spirito di servizio verso i cittadini, in quanto l’eradicazione dei cinghiali ha anche lo scopo d valorizzare una stupenda risorsa come il parco del Cònero.A chi, come l’Ente Parco che sembra ritenere di difficile attuazione l’eradicazione totale, e come l’assessore di Ancona Franzoni, che preferirebbe più un contenimento, ha risposto consigliere Busilacchi che ha sottolineato comunque l’importanza della concertazione tra i vari soggetti istituzionali, evitando imposizioni ed valutando le ragioni di tutti. Anche se - è stato ribadito - i cinghiali non rappresentano una presenza autoctona, bensì sono stati inseriti nel territorio del parco dall’uomo: non sembrano pertanto esistere ragioni per la loro salvaguardia, con riferimento alla necessità di tutelare la biodiversità del territorio. Nelle osservazioni conclusive sia Badiali che Giancarli hanno definito l’incontro “come un primo passo al quale dovranno seguirne altri, in tempi brevi: la volontà politica è stata delineata, ora la questione passa agli Uffici competenti che potranno così iniziare un percorso tecnico”. Tra le varie ipotesi quella di continuare con l’operato dei selettori e di dare spazio, perlomeno all’inizio, ad altre azioni alternative come trappole, chiusini, recinti di cattura (visto che la legge dà questa possibilità) degli animali per poi portarli in aziende che possano procedere alla macellazione. Oppure mettere in atto, quando saranno diminuite le presenze umano sul territorio, ad una selezione più incisiva. Tutte opportunità che saranno demandate alle scelte tecniche.
GEA PRESS 28 LUGLIO 2011
Calabria: abbattete le vacche sacre
Ci risiamo. Lo Stato torna in Calabria ma per fare da cecchino, e becchino, delle vacche sacre. Le autorità di Polizia lo vanno dicendo da decenni. Quelle vacche, non anagrafate, apparentemente libere in Aspromonte, sono il marchio sui luoghi delle ‘ndrine, le famiglie-cosche di mafia calabrese. Investono un pò ovunque. Dalla Lombardia all’Irlanda, ma nella casa natia, la vacca è il sigillo del loro territorio.Già l’anno scorso il Prefetto di Reggio Calabria (vedi articolo GeaPress) intervenne con l’abbattimento, se pericolose per la circolazione stradale. Ora si torna di nuovo, … ancora indietro. Il Prefetto di Reggio, “ORDINA a tutte le Forze dell’Ordine ed ai loro eventuali ausiliari” di abbattere gli animali, sempre nel caso le vacche dovessero arrecare pericolo concreto alla pubblica incolumità ed alla circolazione stradale e ferroviaria. Le amministrazioni comunali, poi, dovranno mettere a disposizione tutte le attrezzature relative al trattamento delle carcasse. L’Ordine, è pubblicato nel Bollettino Ufficiale n. 13, del 16 luglio scorso della Regione CalabriaEd anche per quest’anno è fatta. Il servizio di pubblica incolumità è espletato. Ci andranno di mezzo le mucche. Va rilevato, però, come circoscrivere il fenomeno non sia affatto semplice. I bovini allo stato brado, nell’impervio Aspromonte, sono difficili da raggruppare e portare via. Dopo lunghe ore di programmazione e di sentieri impossibili, bastano poche decine di metri di fuga e gli animali si ritrovano in tutt’altro irrangiungibile versante. Del resto, la suddivisione in tante famiglie di mafia, rispecchia l’orografia dei luoghi, costituita da ripide vallate che una appresso all’altra si susseguono, come i raggi di una ruota di bicicletta. Gli animali dovrebbero poi finire in una stalla di sosta nella inesistente ipotesi che il proprietario si faccia vivo e poi, infine, venire probabilmente uccisi. Fatto, questo, ancora più probabile se non registrati all’anagrafe bovina. Possibile, però, che nessuno si accorga di questi animali? Da qualche stalla, dovranno pur provenire. E’ tutto così irrangiungibile in Calabria?Appena, pochi giorni addietro, la Guardia di Finanza di Roccella Ionica (vedi articolo GeaPress), sempre in provincia di Reggio Calabria, ha sequestrato un macello clandestino con presenza di animali non anagrafati. Il macello, insistente a Grotteria, era di una nota ditta specializzata nel trasporto e macellazione. La ditta era andata fallita, ma gli stessi soggetti erano tornati nei luoghi a macellare. Poi, dopo il sequestro, tutta la carne, di ignota provenienza, è andata via, rubata. Basterebbe già questo per capire la complessità del territorio, anche sotto il profilo dei controlli sanitari. Escluso di dover mettere un Finanziare a controllo di ogni stalla, forse qualcosa che non va in altri uffici, questa volta di natura prettamente sanitaria, dovrà pur esserci. QUOTIDIANO DEL NORD 28 LUGLIO 2011
Animali: racket tartarughe, sequestrati 62 esemplari in Emilia Romagna
Modena - Il personale del Servizio CITES del Corpo forestale dello Stato di Modena è intervenuto, su richiesta dei Carabinieri di Reggiolo (RE) e di Olbia, in seguito al sequestro effettuato in Sardegna a carico della coppia emiliana sorpresa a trasferire via nave oltre 80 tartarughe terrestri (Testudo hermanni e marginata) e palustri (Emys orbicularis) prelevate direttamente in natura.
CN 24
28 LUGLIO 2011
Operazione del CFS a Crotone, sequestrati volatili e una volpe
Crotone - Operazione del Corpo Forestale dello Stato questa mattina a Crotone. A seguito del rilevamento di alcuni volatili in gabbia, i forestali hanno effettuato dei controlli in un appartamento della periferia di Crotone. Nel corso dell’attività è stato accertato che nel giardino antistante l’abitazione, debitamente recintato, sono state rinvenute numerose gabbie per la custodia di volatili, detenuti in assenza di documentazione. Sono stati sequestrati tre esemplari di capinere, due esemplari di merlo, 3 esemplari di usignolo, 1 volpe, e cinque esemplari di storni. I volatili saranno liberati e messi in condizioni idonee per poter volare, mentre la volpe, non essendoci una struttura adeguata ed autorizzata per la detenzione di animali pericolosi, sarà consegnato all’indagato, quale custode giudiziario, in attesa di diverse disposizioni.
FOTO
http://www.cn24.tv/news/29638/operazione-del-cfs-a-crotone-sequestrati-volatili-e-una-volpe.html
BRESCIA OGGI 28 LUGLIO 2011
«I cani abbandonati? Gesto di vera crudeltà»
BRESCIA - Veronica Comaroli, 27 anni, commerciante, legge Bresciaoggi al bar Lithos di viale Europa 70/a e commenta le notizie del giorno. DONNA 10 28 LUGLIO 2011
Abbandono Cani: meglio se lasci tua moglie!
Una pubblicità “progresso” veramente ben riuscita, che sta impazzando su tutti i social network. Una coppia a cena; due tipi molto ordinari, alle prese con l’organizzare le vacanze. Lei molto contenta di farsi ospitare da facoltosi amici, nella loro villa al mare. Lei molto attenta a far sì che i due facciano bella figura. Nel frattempo la carne che il marito ha cucinato per lei, con una certa cura, viene definita schifosa. E poi, quando lui chiede cosa fare del cane… beh il cane non si può portare dietro. Ne lasciarlo ad altri. Ne lasciarlo chiuso in casa ovviamente. Lo si può lasciare magari sulla strada dietro casa. Prima o poi qualcuno se lo prende. In ogni caso prima o poi qualcosa succede.Al che vediamo una macchina che di notte si allontana velocemente da una strada isolata. Poi la stessa casa e lo stesso uomo. Che ci dice “Quest’estate non abbandonare un amico. Abbandona una rompicxxxxxxx, che è meglio.” E poi si gira verso l’amico a quattro zampe chiedendogli come è la carne. L’amico risponde “Uuuhhhhh”. Vuol dire che è buona. E’ proprio vero, abbandonare o per meglio dire, tradire un amico, mettendolo in pericolo di vita è da vigliacchi, senza considerare che si mettono in pericolo anche altre persone, per i motivi più disparati.Ricordiamo che in Italia l’abbandono è vietato ai sensi dell’articolo 727 del codice penale che recita: “Chiunque abbandona animali domestici o che abbiano acquisito abitudini della cattività è punito con l’arresto fino ad un anno o con l’ammenda da 1.000 a 10.000 euro.”. In più secondo il Ministero della Salute: “chi abbandona un cane, dunque, non solo commette un illecito penale (legge 189/2004), ma potrebbe rendersi responsabile di omicidio colposo”, quando gli animali abbandonati provocassero incidenti stradali mortali. VIDEO http://www.donna10.it/abbandono-cani-meglio-se-lasci-tua-moglie-11083.html
CORRIERE DI MAREMMA
28 LUGLIO 2011
In vacanza ci vado con Fido.
Crescono in Maremma le strutture ricettive per gli amici a quattro zampe. Numerosi gli alberghi e stabilimenti in grado di accogliere gli animali.
Diletta Ciacci
GROSSETO - Spiagge e strutture ricettive aperte anche agli animali domestici hanno di certo agevolato la riduzione dei casi di abbandono. Dalle martellanti campagne di sensibilizzazione fino alle possibilità e ai servizi offerti a sostegno dei proprietari degli amici a 4 zampe, il fenomeno del randagismo oggi sta fortunatamente implodendo, soprattutto in Maremma, in cui le uniche problematiche non sembrano più riguardare i cani, quanto i gatti, animali particolarmente territoriali, che a volte sono accuditi da apposite pensioni durante il periodo di vacanza che si concedono i proprietari. Le soluzioni offerte ai padroni degli amici a 4 zampe sono infatti particolarmente varie. La scelta può ricadere sia su strutture di accoglienza che su privati che si propongono come dog o cat sitter per il periodo di villeggiatura. In realtà, oggi, molti impianti ricettivi o di ristorazione o intrattenimento, dagli agriturismi, ai ristoranti, fino agli stabilimenti balneari e agli alberghi, non creano particolari resistenze di fronte agli animali domestici, soprattutto se di piccola taglia. La lista delle strutture accessibili anche per cani o eventualmente gatti è comunque disponibili su internet, in appositi siti, dedicati agli amanti degli animali. Più di 100 agriturismi, una quindicina di alberghi e spiagge appositamente attrezzate rendono così la Maremma completamente a portata di quadrupede. Ad incentivare i servizi di assistenza si aggiunge anche l’Enpa, in cui, alcuni volontari con cifre, molto più modiche rispetto alle pensioni private, si impegnano ad accudire gatti o cani dei grossetani in partenza. Le 3 strutture private presenti nel territorio maremmano offrono comunque un soggiorno abbastanza gradevole per gli animali domestici lontani da casa, che compensano l'assenza del padrone in appositi spazi all’aria aperta in cui possono giocare tra di loro. “Il servizio offerto dai volontari dell'Enpa resta di sicuro una soluzione più economica e adatta per gli animali domestici - dichiara la presidentessa Enpa Grosseto, Marlena Greco Giacolini, - Soprattutto i gatti possono soffrire il distacco da casa, anche se momentaneo, per cui sarebbe consigliato lasciare gli amici a 4 zampe nell’ambiente domestico in compagnia di un dog o cat sitter che possa accudirli durante il periodo di vacanza”. Oggi, in linea di massima, non ci sono comunque grandi difficoltà per trascorrere le ferie in compagnia del proprio animale domestico. Internet offre qualsiasi tipo di informazione agli amanti degli animali che desiderano allontanarsi dal tran-tran quotidiano. “E’ molto importante che ogni padrone provveda a stipulare una polizza sul cane. Con una cifra di poco inferiore a 100 euro all’anno il proprietario potrà tutelarsi da eventuali danni causati accidentalmente dal proprio animale in circostanze che non potrebbero essere facilmente prevedibili - ricorda la presidentessa Giacolini - Il padrone, inoltre, soprattutto nel caso in cui decida di trascorrere una vacanza in compagnia dell’amico a 4 zampe, nel caso in cui non avesse già provveduto alla trasmissione dei dati dopo l’inserimento del microchip di identificazione, dovrà registrare all’anagrafe il proprio cane, o eventualmente il gatto, per rendersi facilmente rintracciabile nel caso in cui l’animale si allontani o scappi."
MAINFATTI 28 LUGLIO 2011
I pappagalli apprendono i nomi, non li ripetono Quello dell'ornitologo Karl Berg è l'ennesimo studio che dimostra come gli animali siano molto più simili agli esseri umani di quanto si creda, scoprendo che le capacità espressive dei pappagalli non sono innate ma frutto di apprendimento.
Franco Losci
Quello dell'ornitologo Karl Berg è l'ennesimo studio che dimostra come gli animali siano molto più simili agli esseri umani di quanto si creda. Un altro tassello che dovrebbe contribuire a far aprire gli occhi, e la coscienza, di tutte quelle persone che minano quotidianamente (anche e soprattutto nelle grandi città) la sopravvivenza degli animali, a partire dal loro habitat, giornalmente distrutto nell'indifferenza della comunità e spesso delle istituzioni. Karl Berg ha infatti scoperto che i pappagalli si riconoscono chiamandosi per nome. Un nome che viene appreso dialogando con gli altri appartenenti della colonia, esattamente come fa un bambino quando impara il suo o quello di chi li circonda. L'ornitologo Karl Berg, della Cornell University, è arrivato a tale rivelazione osservando il comportamento e i richiami di una colonia di parrocchetti Forpus coelestis, capendo che le loro capacità espressive non sono innate ma frutto di apprendimento.
MESSAGGERO VENETO
28 LUGLIO 2011
Protocollo per la macellazione d’urgenza
SPILIMBERGO (PN) - Via libera dell’amministrazione comunale all’adesione al protocollo per il servizio di macellazione d’urgenza promosso dalla Provincia in collaborazione con il Dipartimento di prevenzione area veterinaria, il Servizio di igiene degli alimenti dell’Ass 6 e la Coldiretti. Si tratta di un servizio organizzato per dare una risposta alle imprese agricole zootecniche e agli allevatori amatoriali. Gli animali che a causa di incidenti o disturbi metabolico-funzionali non potranno essere trasportati, onde evitare inutili sofferenze, saranno abbattuti sul posto, garantendo la tutela del benessere animale come richiesto dalla normativa comunitaria. La Provincia ha svolto un ruolo di ente capofila proponendo di intervenire esclusivamente sui maggiori costi connessi alla costante reperibilità richiesta all’operatore del servizio. Costerà alle casse del Comune 2 mila euro annui.
ASCA 28 LUGLIO 2011
UMBRIA: NASCE A SPELLO ALLEVAMENTO PUROSANGUE ARABI
Spello (Pg) - Spello diventa patria dei purosangue arabi. E' stata infatti ufficializzata la nascita di ''Hispellium Arabian Stud'', l'allevamento fortemente voluto da Giovanni Pietrarelli e Cristina Peppoloni. Presente all'inaugurazione il sindaco del Comune umbro, Sandro Vitali che ha vedienziato di apprezzare l'iniziativa ''perche' oltre alla mia passione per il cavallo, e' stato interessante vedere un allevamento di questa prestigiosa e bellissima razza araba''. Numerose le personalita' del mondo equestre, tra le quali lo staff dell'Arabian Training Center Ca' di Gianni, provenienti da diverse parti del mondo che hanno potuto godere, secondo l'intento degli organizzatori, di un momento d'incontro tra amici, appassionati ed allevatori accomunati dalla medesima passione per il cavallo arabo.''Gli esemplari - ha ribadito il sindaco Vitali - tutti campioni, rappresentano per la nostra comunita' un esempio importante di allevamento equestre, che pur essendo amatoriale, e' di qualita' e di prestigio. E' una scuderia ben organizzata dove, oltre alla qualita' della razza, si evidenzia il benessere degli animali stessi''.
AGI
28 LUGLIO 2011
ORSO A SCANNO DIVORA CONIGLI E UNA PECORA
Scanno (l'Aquila) - Un esemplare adulto di orso marsicano ha compiuto l'ennesimo assalto in una stalla a Scanno, uccidendo quattro conigli e una pecora, oltre a ferire altri tre ovini. L'orso non ha avuto nessuna difficolta' ad inserirsi all'interno del recinto dove erano custoditi gli animali, nei pressi del depuratore, e una volta dentro ha potuto soddisfare l'appetito. L'esemplare potrebbe essere lo stesso che da qualche settimana imperversa tra Scanno e Bisegna, divise solamente dalla "montagna Grande" che non rappresenta certo un ostacolo agli spostamenti dell'orso. Sul posto per i rilievi di indennizzo danno fauna all'allevatore si sono recate le guardie del Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise.
ANMVI OGGI 28 LUGLIO 2011
BENESSERE ANIMALE, CONTROLLI E NON CONFORMITA’
Per il Piano Nazionale per il Benessere Animale 2011, "vengono confermate le percentuali minime di controlli da effettuare presso gli allevamenti, durante il trasporto e durante l'abbattimento al macello, già riportate nel PNBA 2010".La precisazione arriva dalla Direzione Generale della Sanità Animale ed è contenuta in una nota ai Servizi Veterinari regionali nella quale sottolinea che in seguito all'analisi dei dati raccolti per l'anno 2010 dalle Regioni e P.A., in base alla Decisione 2006/778/, si è riscontrata una elevata incidenza di "non conformità" negli allevamenti di suini".La nota ministeriale conclude invitando le Regioni a organizzare la programmazione dei controlli previsti per l'anno 2011, tenendo in particolare attenzione tale tipo di allevamenti. ANMVI OGGI 28 LUGLIO 2011
GALLINE OVAIOLE, IL MINISTERO: PREPARARSI AL 2012
Dal 1 gennaio 2012 le gabbie "non modificate" saranno messe al bando, come previsto dal Decreto Legislativo 267/2003. In vista della scadenza, la Direzione Generale della Sanità Animale ha invitato i Servizi Veterinari regionali, attraverso le Asl, ad aumentare e rendere omogeneo, sul loro territorio, il numero di controlli effettuati negli allevamenti che utilizzano tali gabbie e, "in caso di riscontro di non conformità alla normativa vigente, si avvalgano con il massimo rigore delle attuali sanzioni previste dal DLgs 267/03, nonché di quelle previste dal DLgs 26 marzo 2001 n. 146". La nota aggiunge che "qualora si prefiguri la condizione di maltrattamento animale, anche delle prescrizioni amministrative o penali previste dalla Legge 20 luglio 2004, n 189".La Direzione ministeriale considera inoltre necessario, "informare gli allevatori che devono programmare gli accasamenti delle galline ovaiole che, alla data del 1 gennaio 2012, dovrà essere assolutamente rispettata la previsione normativa che garantisce una spazio utilizzabile di almeno 750 cmq per animale.In tal senso, è indispensabile che le ASL competenti per il territorio, che ricevono, da parte degli allevatori, richieste di accasamento di animali facciano presente tale necessità e intervengano in caso di istanze non conformi a quanto riportato". LA STAMPA 28 LUGLIO 2011
spodestato dal trono l'amico a 4 zampe Il migliore amico dell’uomo non è più il cane ma il computer La macchina ha preso il posto dell’animale nel cuore delle persone, diventando l’amico più “fedele” e scalzando dal podio l’antesignano cane
Cani abbandonati come cani, appunto, e sostituiti dai computer. Questa è la triste realtà, e che si è rivoltata contro l’antesignano amico dell’uomo. Secondo un recente sondaggio, difatti, sempre più persone trascorrono più tempo al computer che non col il loro cane.
IL PICCOLO
28 LUGLIO 2011
CINGHIALI, FARE ATTENZIONE ALLE SCROFE
di FULVIA ADA ROSSI
Il cinghiale è un maiale selvatico dal temperamento spesso aggressivo; le dimensioni variano a seconda della sottospecie, il peso in genere oscilla tra i cento ed i duecento chili (con punte di trecentocinquanta nelle sottospecie più grosse), con un'altezza al garrese di circa novanta centimetri. Un cinghiale vive in natura fino a vent'anni, in gruppi formati dalle femmine ed i cuccioli più giovani; la femmina è fertile a un anno e la gravidanza dura circa centoventi giorni. Vengono alla luce tra i due e i quattro cuccioli che a un mese di età sono in grado di alimentarsi già da soli. Durante il periodo che precede l’accoppiamento, i maschi sviluppano uno strato di grasso sottocutaneo che gli servirà per difendersi dagli attacchi dei rivali e come riserva energetica durante il periodo degli amori, quando mangiano molto poco. La pelle del cinghiale è molto spessa e poco vascolarizzata, il che lo protegge da ferite, infezioni e morsi di animali. Abitudine particolare del cinghiale, comune al cervo è l’insoglio: si tratta di un bagno di acqua e fango che gli animali hanno la necessità di fare per liberarsi dai parassiti e dallo sporco. Dal punto di vista alimentare il cinghiale e’ un onnivoro, quindi la sua dieta puo’ essere molto varia (radici, tuberi, frutti, invertebrati, piccoli mammiferi, carcasse di animali e anche mammiferi di maggiori dimensioni feriti e quindi facili da predare in gruppo. Tipico e’ il grufolare, cioe’ l’abitudine di cercare cibo nel suolo usando il grugno per rivoltare il terreno.Anche la dentatura denota abitudini alimentari varie. Infatti le sue tavole dentarie permettono il trituramento di alimenti vegetali ma anche lo sfibramento delle carni. Il cinghiale scavando alla ricerca del cibo smuove il terreno interrando i semi: questa loro caratteristica attività può diventare dannosa quando lo sviluppo numerico dei cinghiali è eccessivo l'unico mezzo possibile e necessario per ottenere un controllo del numero di cinghiali e l'organizzazione di battute di caccia programmate. Purtroppo i cinghiali possono causare anche incidenti stradali, sbucando improvvisamente dalla vegetazione. Inoltre le femmine con i cuccioli sono disposte ad aggredire cani ed umani per difenderli: le zanne che possiedono possono causare ferite gravi.
VIRGILIO NOTIZIE
28 LUGLIO 2011
Kazakistan/ Anaconda semina il terrore in villaggio nella steppa
Ma il più terrorizzato era proprio il serpente
Almaty - Una bestia così, nel piccolo villaggio di Aksu-Aiuly, nelle steppe del Kazakistan remoto, non l'avevano mai vista. Un'anaconda lunga tre metri, originaria dell'America meridionale, ha seminato il terrore nella minuscola comunità, prima di arrendersi ed essere catturato. L'animale fa parte d'un circo ed è fuggito durante un controllo della polizia. "Il poliziotto aveva chiesto all'autista di un camion d'aprire il portello posteriore per vedere cosa trasportava. In seguito, l'autista non ha chiuso bene la porta e, quando è ripartito, l'anaconda è scappata via. Immediatamente è partita la caccia al serpente, a cui hanno partecipato anche gli abitanti terrorizzati del villaggio. "Avevamo tutti paura che venisse nelle nostre casa", ha raccondato l'abitante Janara Ospanova. Alla fine l'anaconda, più spaventata che cattiva, è stata trovata in un contenitore metallico vicino a un caffé nella periferia del paese.
TG COM
28 LUGLIO 2011
Australia, i coccodrilli escono dalle fogne
E' accaduto nella cittadina di Cairns
Finora si era sentito parlare soltanto della leggenda metropolitana dei coccodrilli nelle fogne di New York. A Cairns, in Australia, il mito è stato replicato. Così un rettile di circa un metro e mezzo di lunghezza è uscito da un tombino nel mezzo di un incrocio seminando il panico tra automobilisti e passanti. Per catturare l'animale e condurlo in sicurezza nel suo habitat naturale, sono divuti intervenire gli uomini della protezione civile.
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http://www.video.mediaset.it/video/tgcom/servizio_mondo/237568/australia-coccodrilli-dalle-fogne.html
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