LA ZAMPA.IT
26 LUGLIO 2009
Bonnie e Clyde, amore cieco
ROBERTA MARESCI
PRIMAPAGINA MOLISE
26 LUGLIO 2009
Avvelenamento dei cani: servono provvedimenti concreti.
Relativamente, a questa triste vicenda, vorrei dire un solo nome: Zara
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Paolo Giordano
Campobasso - Non sono uno di quelli che per amore degli animali mettono in secondo piano i diritti degli umani, non sono vegetariano ed ho paura dei randagi, ma disprezzo i vigliacchi e gli incoscienti!
Qualcosa si deve fare per il randagismo (non certo le deportazioni), ma non giustifico chi, anche se forse esasperato, spande per la città esche avvelenate.Anche se la vox populi ritiene che si tratti di una mano "autorizzata".I desapareciods , del passato non erano semplici randagi, ma cani adottati dalla collettività.Molti ricorderanno Luigi: un meticcio conosciuto ed amato da tutti i campobassani "scomparso improvvisamente".Zara era una cagnetta padronale, che una mano vile ha assassinato domenica 19 luglio scorso.Il veleno era nel giardinetto sotto casa. Un giardinetto del quartiere residenziale di via conte verde dove anche i bambini giocano.Fino ad oggi ho letto di accuse generiche, di fatti circostanziali io Le do un nome ed un volto. Il viso di un cane che non ha mai fatto del male a nessuno e che allietava con la sua gioiosa compagnia i suoi padroni. Un cane socievole che familiarizzava con tutti, un cane di buon carattere, che con il suo vocione e la sua gioia di vivere ripeteva ai suoi padroni ogni giorno, che la vita è bella e merita di essere vissuta anche nelle piccole cose quotidiane.Non è solo uno dei 13 cani uccisi, era una persona di famiglia, di una famiglia che ne piange l'inspiegabile morte come se fosse stata quella di un congiunto umano.E "fortuna" ha voluto che fosse solo cane e non un bambino, considerato che in quei giardinetti giocano anche dei bimbi.Il primo auspicio è che il proprietario della "mano omicida" paghi per la sua irresponsabilità, il secondo augurio è che, al di la dei colori politici, i nuovi Amministratori affrontino e risolano anche questi problemi, oltre ai tanti altri che il governo di una città porta con sé.Non Le nego il mio scetticismo, ma spero che i fatti lo smentiscano presto.
IL TIRRENO 26 LUGLIO 2009
Sfrattato a Marina un gattile con 160 animali
Davide Scarfi
MARINA (PI). Un gattile intero, rivoero tradizionale per 160 animali, sfrattato dopo 15 anni. «Non sono gatti abusivi, - afferma Vincenzo Mastantuono, consigliere comunale di Marina di Pisa - ci hanno sempre concesso il permesso». Dove verranno messi non si sa ancora. Nel gattile di Marina ci sono gatti incidentati, malati e che hanno bisogno di assistenze particolari. «Non si possono lasciare soli o metterli in un posto qualsiasi - contina Mastantuono. - Se lo dimentichino pure, devono rispettare gli impegni presi a quel tempo». Nel 1994 i gatti erano stati destinati a una colonia con ospedali veterinari: «era un progetto molto importante, e c’erano già molte persone disposte a finanziarlo. Poi l’ex vicesindaco ci disse «abbiamo altre intenzioni. Quando sarà il tempo ne riparleremo e si troveranno soluzioni alternative» racconta il consigliere, dicendo che anche il sindaco Fontanelli riprese l’impegno insieme all’ingegner Furnari per la realizzazione della struttura. Venti giorni fa si sono state novità a riguardo, quando l’assessore Serfogli ha fatto una proposta di contratto (sottoscritta dall’associazione) per destinare i gatti in uno stabile vicino a Marina di Pisa. «Non si è saputo più nulla - dice preoccupato Mastantuono, - speriamo che non continuino tutti a scappare chi da una parte chi dall’altra».
IL RESTO DEL CARLINO
26 LUGLIO 2009
Salviamo Fox, cane poliziotto E si mobilita perfino il ministro l cane, che viveva nella caserma della Stradale Riccione, è stato trasferito in canile a Coriano: una vicina dice che disturbava. Ma a favore del simpatico quattrozampe si è formato un comitato spontaneo che lo difende e lo 'rivuole'. E anche Michela Vittoria Brambilla ha telefonato...
Rimini - Per FOX si è mosso addirittura un ministro, quello del Turismo. Michela Vittoria Brambilla ha infatti chiamato qualche giorno fa la Polizia stradale di Rimini per informarsi sulla sorte del cane che viveva in caserma a Riccione, adesso trasferito al canile. Per farlo tornare si è addirittura formato un comitato spontaneo che si sta battendo, a quanto pare, senza esclusione di ‘colpi’. La Polizia stradale è stata infatti costretta a rispedire l’animale nel canile di Coriano, essendo la sottosezione di Riccione una caserma che durante la notte resta chiusa. Cosa che non è piaciuta affatto alla gente che vive in viale Garibaldi e in viale Ceccarini che l’indomani del trasferimento del cane si erano dati appuntanento davanti alla caserma ‘armati’ di cartelli, in cui invocavano a gran voce il ritorno ‘a casa’ di Fox. Un cagnone che non disturbava nessuno ma che, anzi, a sentire i fan vegliava sui loro sonni, facendoli sentire più tranquilli. NESSUNO tranne uno. Più precisamente una vicina che aveva chiesto l’allontanamento del quattrozampe perchè abbaiava. In 25 avevano già firmato una petizione per ‘difenderlo’ e ieri mattina alcuni del comitato ‘pro Fox’ hanno marciato fino a Rimini per parlare con il dirigente provinciale della Polizia Stradale. Nel frattempo però qualcuno aveva fatto arrivare il ‘messaggio’ al ministro Brambilla, rammentando la sua battaglia contro l’abbandono degli animali. E lei ha alzato il telefono e ha chiamato la Polstrada, chiedendo come stavano le cose e augurandosi che si possa trovare al più presto una soluzione per non fare soffrire l’animale. UNA potrebbe essere quella di cambiare caserma. Passare cioè da quella di Riccione alla ‘casa madre’ di Rimini, dove ci sarebbe sempre qualcuno ad occuparsi di lui e dove, soprattutto, non avrebbe a che fare con vicini pronti a lamentarsi nel caso abbaiasse. Certo, così si allontanerebbe dai suoi affezionatissimi amici riccionesi, ma ne troverebbe di nuovi. Un’ipotesi, questa, che pare stiano già prendendo in considerazione. L’altra soluzione è quella di qualcuno disposto ad adottarlo definitivamente. Ma c’è da scommettere che che Fox non darà fatica a trovare una nuova casa. MESSAGGERO VENETO 26 LUGLIO 2009
Giochi d'acqua, giostre e animali feroci: parchi divertimento a misura di famiglia
LIGNANO (UD). Tuffi da brivido in piscina o morbidi atterraggi su pareti gommose, vortici fra ardite giostre o pacifiche traversate in trenino, e poi, animali feroci a distanza ravicinata ed escursioni in canoa. Lignano Sabbiadoro è un unico grande parco divertimenti per tutta la famiglia, disseminato su un territorio così ristretto che non ha eguali in nessun’altra località d’Italia. Sei sono gli “anelli” che formano questa catena del divertimento, ognuno con caratteristiche ed orari diversi, che, insieme, rappresentano una proposta ricca e mirata alle famiglie con bambini. Divertimento puro… dall’alba alla notte Già dal mattino, e fino a sera, i parchi divertimento sono pronti ad accogliervi. Se l’acqua vuole farvi giocare . Acquasplash, parco acquatico dove migliaia di metri cubi di acqua costantemente depurata sono pronti a far divertire tutta la famiglia, scorrendo in innumerevoli scivoli di tutte le dimensioni e in percorsi intrecciati, nella piscina con le onde artificiali e nel settore idromassaggi. Per le meritate pause sono a disposizione l’area relax, due punti ristoro e la zona shopping. Mettete insieme pescecani, circo e… un giro in canoa . Gulliverlandia è l’ultimo nato tra i parchi divertimento di Lignano. Incarna il nuovo concetto di Family Park dove la famiglia, a fronte del pagamento di un unico biglietto di ingresso, può trascorrere l’intera giornata scegliendo tra visite didattiche, come all’Acquario che ospita pesci d’oceano o alla vasca gigante, dove pescecani a pinna nera e murene volteggiano sopra la testa dei visitatori, oppure assistere ai divertenti show del circo o allo spettacolo delle foche; la giornata prosegue a bordo di una canoa che trasporta gli ospiti nell’habitat mozzafiato degli animali preistorici riprodotti a grandezza naturale o con i giochi dinamici che completano la proposta del parco. Tra animali di ogni specie. Il Parco Zoo Punta Verde si snoda sulle rive del Tagliamento. Qui potete trascorrere emozionanti ore a contatto con la natura, ad un passo da animali feroci come il leone o la tigre, o dalle simpatiche zebre e giraffe. Troppo lungo sarebbe l’elenco degli animali che vi soggiornano… meglio vederli di persona. Il treno che sbuffa, ma non annoia . Chi non volesse spostarsi troppo dal centro di Sabbiadoro, può trascorrere una serata che sarà un vero e proprio regalo per i bambini: al Parco Junior non mancano, infatti, le proposte per far rilassare i genitori e divertire i bambini che potranno destreggiarsi tra trenini sbuffanti e canoe che solcano rapide concepite proprio per loro. Il paese dei balocchi . Alle prime luci della sera si ode il richiamo e alla musica del Luna Park che incanta con i profumi dello zucchero filato e dei bomboloni. Le nuove attrazioni che sfrecciano nell’aria al di sopra delle teste dei visitatori vi faranno sentire come Pinocchio nel paese dei balocchi: lo Strabilia Luna Park è infatti riconosciuto come il principale parco divertimenti itinerante a livello europeo. Salti e tuffi… in tutta morbidezza. A Pineta I Gommosi, parco divertimenti in cui solo i bambini pagano i biglietti d’ingresso, offre ai piccoli ospiti la gioia di giganteschi palloni pieni d’aria su cui rimbalzare come se anche i bimbi fossero di gomma e i tuffi in una piscina ricolma di palline. IL TIRRENO 26 LUGLIO 2009
Catturano uccellini con le reti denunciati due bracconieri
VENTURINA (LI). È stata portata a termine con successo in modo congiunto dal personale del corpo forestale e dalla polizia provinciale un’attività di contrasto all’uccellagione nel territorio della Val di Cornia. Vi erano state segnalazioni sulla presenza di alcune persone che catturavano con le reti piccoli uccelli, soprattutto cardellini, rivendendoli poi anche in altre regioni. È così iniziata una attività di ricerca e investigazione per individuare dove veniva svolta l’attività e chi ne era responsabile. Dopo vari appostamenti, gli agenti sono riusciti a individuare la zona, in un’oliveta, dove venivano posizionate le reti. E così, di prima mattina, gli agenti del corpo forestale di Venturina e San Lorenzo e della polizia provinciale di Cecina si sono appostati bloccando la persona che veniva a recuperare gli animali. L’uomo è stato identificato e poi deferimento alla magistratura. Sono state sequestrate le reti e gli animali catturati, 21 cardellini, poi rimessi subito in libertà. Dalle informazioni acquisite sul posto, l’indagine ha avuto nuovi sviluppi; infatti è stato individuata una struttura dove sono stati rinvenuti altri 15 uccelli, anch’essi subito rimessi in libertà. In questo caso gli agenti hanno segnalato alla magistratura un’altra persona, accusata di detenzione illegale di specie protette. L’attività di cattura di uccellini da utilizzare come richiamo - spiegano alla Forestale - è incentivata da una forte richiesta. Nel caso scoperto sembra che vi fosse un vero e proprio traffico organizzato con la Campania. Per questo continua l’attività di controllo nella quale sono particolarmente impegnati gli uomini del corpo forestale. La Forestale ricorda che per le segnalazioni relative a illeciti ambientali è attivo 24 ore su 24 il numero 1515.
LIBERO
26 LUGLIO 2009
Soccorso immediato anche per gli animali coinvolti in incidenti stradali
Gabriella Giammanco *
Caro Direttore, magari non riuscirò più a combinare niente di buono alla Camera da qui all’eternità. Ma una medaglia sono sicura che, almeno Lei, me la assegnerà, al valor canino, felino o anche asinino. Mi spiego. Al di là dell’appartenenza politica o del credo religioso sono convinta che una società civile debba fondarsi sulla solidarietà, sul rispetto della sofferenza e sull’educazione alla vita. La propria, quella degli altri e quella di tutti gli esseri viventi. Per la prima volta la legislatura italiana si approssima ad adottare un principio che rappresenta una tappa fondamentale del cammino di civiltà che la storia ci impone. Cani, gatti, animali da lavoro o protetti, vittime di incidenti stradali, avranno finalmente diritto a un tempestivo intervento di soccorso, che dovrà garantire chi provoca l’incidente o, comunque, ne è rimasto coinvolto. In caso contrario, chi farà il furbo e se ne laverà le mani, dovrà pagare una sanzione amministrativa che potrà arrivare fino a 1550 euro. Dopo diversi aggiustamenti e lunghe discussioni, l’emendamento che ho presentato alla Proposta di Legge di Modifica del Codice della Strada ha ricevuto il parere favorevole della Commissione Trasporti della Camera che, votando il provvedimento in sede legislativa, ha dato il via libera al testo, ora al Senato per l’approvazione definitiva.Il mio emendamento ha introdotto anche un’altra novità: la possibilità da parte dei mezzi di soccorso per animali di dotarsi di segnalatori acustici o luminosi, indispensabili nei momenti di emergenza.Tempo fa lessi una ricerca sui cani randagi vittime della strada. Il dato che emergeva era inquietante, la maggior parte di queste creature perde la vita molto tempo dopo l’incidente, spesso per dissanguamento, rimanendo abbandonata per ore sul ciglio della strada, tra dolori lancinanti e l’indifferenza di automobilisti e passanti.Non mi stancherò mai di ripetere, supportata da svariati studi scientifici di etologi e psicologi evoluzionisti, che i cani sono esseri senzienti, capaci di elevati livelli di comprensione, che provano sentimenti e soffrono come e quanto gli uomini. Per quale motivo, quindi, non provare a preservarli da ogni possibile fonte di sofferenza? Soccorrere un animale vittima della strada è un dovere morale, oltre che civico, di tutti noi. Oggi questo dovere, per chi è coinvolto in qualche modo nell’incidente, sta per diventare un obbligo sancito dalla legge e si tratta di una grande conquista culturale.Un’ultima riflessione. Troppo frequenti sono i casi di incidenti stradali che vedono protagonisti cani e gatti impauriti, disorientati, incapaci di fiutare il pericolo. Cani e gatti abbandonati perché sono da intralcio al godimento delle sospirate ferie estive. Creature capaci di donarci amore incondizionato che svendiamo per il semplice capriccio di una settimana, o poco più, di vacanza. Ogni anno, in questo periodo, ritorna d’attualità il triste fenomeno dell’abbandono. Chi può permettersi di andare in vacanza, in teoria, dovrebbe avere anche la possibilità di continuare ad accudire, anche se non personalmente, il proprio cane, magari affidandolo alle cure di una buona pensione, con una spesa che può variare dalle 15 alle 40 euro al giorno. In più, chi decide di viaggiare con il proprio compagno peloso può visionare il nuovo sito internet del Governo, “turistia4zampe.it”, che offre consigli, informazioni e tanti indirizzi utili di strutture turistiche dove Fido e Micia sono i benvenuti.
Non abbandonateli...
“Guardami negli occhi quando mi accuccio accanto
E non so nemmeno se sei un re, un barbone oppure un santo
E non c’è bastonata che io no ti perdoni
Ma guardami negli occhi
Quando mi abbandoni”
(Giorgio Panariello, attore)
* (deputato Pdl)
LIBERO
26 LUGLIO 2009
Il codice esiste: chi sbaglia può essere radiato
OSCAR GRAZIOLI
Caro Lehner, in quanto scrivi ci sono verità e inesattezze. Concordo sul fatto che il primo diritto dei nostri pazienti e dei loro proprietari sia quello di fare affidamento su strutture veterinarie professionalmente adeguate ed eticamente corrette. Come riconoscerle oggi? Impossibile, se non a posteriori. I veterinari che si occupano di animali d'affezione in effetti godono di troppa libertà d'azione di cui sarebbe lungo e noioso individuare le cause. Basti pensare alle 14 facoltà di veterinaria italiane contro una media europea di tre, che origina una pletora di laureati i quali, se papà ha due soldi, aprono strutture a ogni angolo di strada, finendo per alimentare una legge economica spietata: quando l'offerta diventa esuberante ne risentono prezzi e qualità. Se poi ci mettiamo che in Italia non esistono scuole di specialità in anestesia, chirurgia, neurologia, ecco che il quadro si aggrava e chiunque si può sentire in diritto di piantare chiodi nelle ossa la mattina, aggiustare una cornea lacerata a mezzogiorno, operare un cuore malato il pomeriggio e asportare una milza la sera, più le varie visite. Insomma, non siamo veterinari, ma tanti mandrake come Stato e università ci obbligano a diventare. E nessuno, se non la coscienza, ci vieta di fare chirurgia senza un circuito d'ossigeno, con anestetici inadeguati o con ferri non sterili. Sarei dunque un bugiardo a contestare che esista una malasanità veterinaria e che la mancanza di regole ne sia in gran parte responsabile; però, d'altra parte, si deve anche valutare che numerosi proprietari, quando devono spendere 500 euro (Iva scandalosa al 20% compresa) per un intervento delicato sul loro "bambino", storcono il naso e spendono 30 euro di telefonate, con il palmare da 600 euro, per consultare mariti, mogli, suoceri sul destino di quello che è diventato improvvisamente un bambino un po' rompicoglioni. Si pretendono le stesse regole che vigono in campo umano? E chi pagherà 20 mila euro per rifare i legamenti al ginocchio di Fido? Forse Ibra e Montezemolo. Ho contribuito due anni fa a creare un'associazione (Assovet) cui aderiscono strutture che si autoimpongono regole per il benessere dei pazienti, garantendo ai proprietari onestà e serietà. Guarda caso, Assovet e Daniela Ballestra di ARCA 2000 sono già in contatto per discutere della proposta Cassinelli, interessante ma da emendare in vari punti. L'ANMVI sta portando avanti un percorso di certificazioni sulle strutture veterinarie. Quanto ai pronto soccorso o cliniche 24 ore su 24 ce n'è ormai una o più per città, mentre il codice deontologico c'è eccome e prevede sanzioni che comprendono anche la radiazione. Insomma anche tra i veterinari c'è del buono e del cattivo. Come nel mondo.
IL NUOVO
26 LUGLIO 2009
Cucciolo leone abbandonato a Mosca
Lasciato in una gabbia nel cortile di un palazzo
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MOSCA - Un cucciolo di leone del peso di una cinquantina di chili e' stato abbandonato da ignoti nel centro di Mosca. Lo riferisce l'agenzia Interfax citando fonti della polizia. L'animale era chiuso in una gabbia di legno lasciata nel cortile di un palazzo. E' stato trovato ieri da uno dei condomini che, riavutosi dalla sorpresa e dallo spavento, ha subito provveduto informare le autorita'. Il leoncino verra' affidato allo zoo di Mosca.
CORRIERE FIORENTINO
26 LUGLIO 2009
Gli animali
Oristano - La carcassa di un cavallo nella zona boschiva di Villaverde in provincia di Oristano: è solo uno degli animali rimasti carbonizzati nei roghi che negli ultimi giorni hanno distrutto migliaia di ettari anche in prossimità delle coste
LA ZAMPA.IT 26 LUGLIO 2009
Mamma gatta adotta un piccolo coniglio
VIDEO http://www.lastampa.it/multimedia/multimedia.asp?IDmsezione=105&IDalbum=19528&tipo=VIDEO
TARGATO CN
26 LUGLIO 2009
Cuneo: al Parco Fluviale sono tornati i Tritoni punteggiati
Cuneo - Un ritrovamento di eccezionale importanza nel Parco fluviale Gesso e Stura dove pochi giorni fa la guida parco Massimiliano Zavatteri, durante i lavori di recupero ambientale di una zona umida, ha rinvenuto alcune larve di Tritone punteggiato (Lissotriton vulgaris).
Da circa 30 anni questi curiosi animaletti, che possono raggiungere gli 11 cm di lunghezza, non erano più stati avvistati nei dintorni di Cuneo; una sola segnalazione non più confermata, risalente al 2000, li indicava ancora presenti molti chilometri più a valle della città. Il diffuso fenomeno di abbandono di rifiuti e l’assenza di un’attività sistematica di salvaguardia del territorio avevano compromesso gravemente la qualità delle acque dei fiumi. Ora i lavori di recupero e bonifica di questi ambienti fluviali li hanno resi nuovamente ospitali per questa specie di Anfibi che, seppur simili alle salamandre, hanno abitudini più spiccatamente acquatiche: durante la primavera, spesso già in febbraio, si recano nelle pozze, nelle risorgive, nei canali, e mettono in scena degli affascinanti e complessi rituali riproduttivi, composti da una elegante danza sott’acqua che il maschio compie di fronte alla femmina. Come accade anche per le rane e i rospi, i tritoni nascono dunque in acqua, per poi diventare, tramite il processo detto 'metamorfosi', dei terricoli. I piccoli tritoni ritrovati, lunghi circa 2-3 cm, stanno compiendo ora la metamorfosi: hanno ancora grossi ciuffi di branchie esterne, ma mostrano già le quattro esilissime zampette. In breve tempo le branchie regrediranno, si formeranno i polmoni e potranno finalmente uscire dall’acqua. Allora si disperderanno nei dintorni, nascosti all’ombra nel sottobosco e nei prati umidi.
Questo felice ritrovamento porta a 8 le specie di Anfibi attualmente censite nel Parco. Ulteriori informazioni su questi animali si possono trovare nell’ultimo numero dei 'Quaderni di educazione ambientale' del Parco fluviale Gesso e Stura. La pubblicazione, che è in vendita a 5 euro presso la sede del Parco in Piazza Torino 1 o presso l’Ufficio Relazione con il Pubblico del Comune di Cuneo in Via Roma 28, è suddivisa in due sezioni tematiche: 'Gli Anfibi del Parco fluviale' a cura del dott. Dario Olivero e 'Le farfalle del Parco fluviale' a cura della dott.ssa Chiara Gerbaudo. I quaderni di educazione ambientale rappresentano uno strumento di divulgazione di alcune importanti ricerche scientifiche svolte sul territorio del Parco, ma soprattutto vogliono essere un supporto didattico per gli insegnanti che, grazie ad alcune schede per attività di campo in essi contenute, potranno stimolare i ragazzi alla conoscenza dell’ambiente mediante attività sperimentali nel parco.
IL TEMPO
26 LUGLIO 2009
Poggio Moiano (RI) La donna assalita da un altro cane nel giardino di casa a Osteria Nuova
Maremmano si arrabbia e salva la padrona
POGGIO MOIANO (RI) - Donna aggredita in casa da un cane e salvata dal suo maremmano nel giardino di un'abitazione nella frazione di Osteria Nuova.
Luca Giarrusso
Poggio Moiano (RI) - È accaduto ieri mattina in via delle Cave. La donna, la quale si trovava nel giardino di casa, si è trovata faccia a faccia con un cane di grossa taglia, di proprietà di un vicino, penetrato all'interno scavalcando la recinzione. L'animale, appena vista la donna, le si è subito avventato addosso, mordendola ripetutamente alle gambe. Il provvidenziale intervento di Dik, il pastore maremmano della signora, richiamato dalle grida, ha messo in fuga l'assalitore dopo una violenta zuffa, evitando il peggio. La donna, subito soccorsa dal 118 ha riportato ferite da morsi su una gamba e dovrà stare a riposo per qualche giorno. Il fatto è stato denunciato ai carabinieri di Poggio Moiano. Da mesi i residenti lamentano la presenza di un cane aggressivo libero di circolare su strada e la noncuranza dei proprietari, temendo per la propria incolumità e quella dei bambini. Lo scorso anno un'altra triste vicenda che aveva sollevato molti dubbi, un cagnolino di piccola taglia, uno yorkshire, si era allontanato da casa per un giretto ed era scomparso. Pochi giorni dopo venne rinvenuto, sbranato, nei pressi del cancello del cane in questione.
LA PROVINCIA DI COMO
26 LUGLIO 2009
Animali, 10% delle spiagge a loro Migliaia di firme per il ministro
Sono state inviate al ministro del turismo Michela Brambilla le oltre 8.500 firme raccolte in queste settimane da Aidaa, l'associazione italiana difesa animali ed ambiente, in collaborazione con il Movimento del turismo delle famiglie con animali, a sostegno della richiesta degli animalisti per rendere accessibile ai cani almeno il 10% degli ottomila chilometri di spiaggia Italiana.
Aidaa chiede di rendere fruibile con aree appositamente attrezzate circa ottocento chilometri di spiaggia libera attraverso un accordo tra il ministero del turismo e le regioni per dare la possibilità di ospitare in spiaggia i bagnanti con i loro amici a quattro zampe. "In un paese come l'Italia dove tra fiumi, laghi e mare ci sono oltre 8.000 chilometri di spiaggia e dove ci sono almeno 9 milioni di famiglie che possiedono un'animale domestico e tra loro almeno 2 milioni pronte ad andare in vacanza con micio e fido - dice Lorenzo Croce presidente nazionale di Aidaa e promotore della petizione popolare - ci pare ragionevole chiedere che almeno il 10% delle spiagge siano aperte ai nostri amici a quattro zampe". Secondo l'Aidaa il costo per una settimana di vacanza per chi ha un cane da portare con sè si aggira sui 300 euro tra spese della camera d'albergo, spiaggia ed accessori vari, una spesa che potrebbe essere dimezzata se ci fossero molte spiagge libere all'accesso ai bagnanti con animali, invece oggi in Italia sono solamente 52 le spiagge che accettano animali e di queste solo 27 sono gli stabilimenti balneari marittimi.
AUTO BLOG
26 LUGLIO 2009
Esodi estivi: non abbandonate gli animali!
Cominciano i grandi esodi estivi e con essi anche gli abbandoni degli animali. Purtroppo. Ogni anno si fanno campagne di sensibilizzazione, iniziative di comunicazione attraverso internet, il tutto per evitare le tristi situazioni che da decenni si verificano sistematicamente ogni estate. Ma il fenomeno dell’abbandono dei nostri amici a quattro zampe sembra destinato a non scomparire. Basti pensare che, durante il ponte del 2 giugno scorso, sono stati almeno 500 i cani abbandonati in quattro giorni di vacanza, come denunciato dall’Aidaa, l’Associazione italiana difesa animali e ambiente.
Per risolvere la situazione delle vacanze con i nostri amici a quattro zampe o per segnalare la presenza di un cane sulla strada, consigliamo due delle tante iniziative contro questo orribile fenomeno. Una è “Io l’ho visto”, iniziativa che parte dal 25 luglio e durerà fino a fine agosto. In questo periodo, sarà possibile inviare un sms al numero 334.105.10.30 di ProntoFido per segnalare l’avvistamento di cani abbandonati e in pericolo sui tratti autostradali italiani. L’iniziativa nasce da una collaborazione tra Radio 105, Radio Monte Carlo, Gruppo Autogrill, l’azienda di alimentazione animale Morando e Aidaa. L’altra interessante iniziativa è il sito web “Vacanzebestiali.org“, creato dall’ENPA per prevenire il fenomeno dell’abbandono dei nostri amici a quattro zampe, attraverso consigli utili e guide per le vacanze con cani e gatti.
Ogni anno sono 150.000 i cani abbandonati, di cui 40.000 durante il periodo estivo, mentre i gatti ammontano a duecentomila. Questi si vanno ad aggiungere agli oltre 1 milione di cani e gatti randagi in tutta Italia. Non tutti però, perché l’85% degli animali abbandonati muore in un incidente stradale dopo nemmeno tre settimane. Sono circa 280.000 i cani e i gatti che ogni anno perdono la propria vita sulle strade. Il fenomeno dell’abbandono degli animali ha ripercussioni anche sugli automobilisti: negli ultimi dieci anni a causa di ciò si sono avuti circa 40.000 incidenti, in cui sono morte 400 persone e altre 10.000 son rimaste ferite. Purtroppo, però, c’è un’altra brutta usanza da parte di molti automobilisti che investono cani e soprattutto gatti per puro piacere o divertimento. Il più delle volte è possibile evitare l’impatto con un cane o un gatto semplicemente utilizzando il clacson, il cui suono allontana i poveri animali in quanto avvertito come segnale di pericolo da cui sfuggire. E’ un gesto semplice, perché cani e gatti sono esseri viventi, non oggetti o ostacoli sulle strade.
LA STAMPA
26 LUGLIO 2009
Cani, gatti, programmi e abbandoni
ALESSANDRA COMAZZI
Io ho un cane che si chiama Luna. E un gatto che si chiama Tata. Sono dunque coinvolta personalmente sull''argomento. All''inizio dell''estate, il Tg5 ha condotto una bella campagna contro gli abbandoni, con personaggi popolari che peroravano la causa, da Enzo Iacchetti a Lino Banfi, mentre è noto l''impegno di Panariello, che ha scritto un libro, semplice e struggente, "Non ti lascerò mai solo". Soli vengono troppo spesso lasciati gli animali già protagonisti di film, a Hollywood. Lo raccontava il bravissimo documentarista-animalista Davide Demichelis in un suo reportage a "Timbuctù": fortuna che Pat ha creato per loro un bellissimo rifugio. Ci trovi persino gli elefanti. Vedere i cani, i gatti, i cavallini, in uno studio televisivo a me fa sempre tristezza. Ci sono quei cuccioli, che magari trovano un amico, ma sembrano sempre messi lì per cercare l''ascolto da effetto-tenerezza. Anche se, non v''è da dubitarne, l''intento è positivo, ed è tutto aninalisticamente corretto. Su Raiuno il sabato mattina va in onda "Pongo & Peggy", con Elisa Isoardi, la stessa conduttrice (piemontese di Cuneo) che ha sostituito Antonella Clerici nella "Prova del cuoco": tra gli ospiti, sfilano i veterinari che insegnano a risolvere i problemi. Nell''ultima puntata, c''era pure il pastore tedesco che ha salvato i suoi umani durante il terremoto d''Abruzzo, praticamente costringendoli a uscire di casa pochi minuti prima della scossa. Proprio ai problemi è invece dedicato il programma, inglese, molto meno strappacore, che si intitola "Basta! Io o il cane", Animal Planet. Telecamere nascoste e l''addestratrice Victoria impegnata a risolvere paure, aggressività, errori pregressi. Pieno di consigli utili.
CORRIERE DI SIENA
26 LUGLIO 2009
E se fosse colpa degli uomini?
Dopo l’ennesimo incidente tra un capriolo ed una moto molti interventi. “Spesso non sono gli animali a provocare incidenti”.
Fausto Tanzarella
SIENA - “Sono ormai ricorrenti le notizie che segnalano incidenti stradali causati da animali, spesso con gravi conseguenze. A seguito di tali episodi, in genere, si sollevano molte voci a invocare provvedimenti e norme rivolte a limitare o impedire la circolazione di cinghiali, caprioli, istrici, volpi … Tempo fa ci fu persino qualcuno che propose la recinzione dei boschi! La proposta, per fortuna, non ebbe seguito. Io credo invece che sia il caso di provare a rovesciare il discorso e di cominciare a domandarsi se dietro questi incidenti non ci sia soprattutto la responsabilità dell'elemento umano, piuttosto che di quello animale. Voglio premettere che, ovviamente, partecipo con grande rispetto e solidarietà alla sorte di coloro che da tali incidenti siano stati colpiti, direttamente o indirettamente. Ma proprio perché il fenomeno sta raggiungendo livelli preoccupanti, penso sia necessario capire quali siano le sue vere cause: ebbene, io credo che se gli automezzi che percorrono le strade (statali, provinciali, comunali) più esposte all'attraversamento da parte di animali selvatici rispettassero i limiti di velocità previsti, gran parte di tali disgrazie non si verificherebbe, con grande vantaggio degli automobilisti e, mi sia consentito, anche dei poveri animali. Abitando a Costalpino percorro ogni mattina la strada che da questa frazione porta a Siena: molto frequentemente scorgo sull'asfalto i poveri resti di gatti, scoiattoli, ricci schiacciati orrendamente dalle ruote di una vettura o di una moto. Ora, io percorro quella strada da 18 anni e mai, ripeto mai, mi è accaduto di investire un animale, né di notte, né di giorno. Forse perché procedo ad andature ragionevoli e, se mi trovo davanti un animale, riesco a fermarmi o a scansarlo. Altri, soprattutto di notte, si comportano diversamente, su quella e su altre strade; il che provoca l'ecatombe che descrivevo. Il problema è che se attraversa la strada un riccio o uno scoiattolo povero lui; ma se è un daino o un cinghiale, la faccenda si mette male anche per il guidatore. Allora piangiamo lacrime di coccodrillo e invochiamo il filo spinato lungo i boschi… Se invece provassimo ad andare più piano? Lo scorso inverno, di sera, passavo davanti al ponte della Pia, di colpo mi attraversò la strada una grossa femmina di cinghiale con tre suoi piccoli al seguito: frenai, mi fermai, passarono e scomparvero nel bosco. Tutto bene per me, tutto bene per loro, ma se invece che a cinquanta fossi andato a cento? Forse non sarei qui a seccarvi con queste mie elucubrazioni. Ma tutti se la sarebbero presa coi cinghiali, non con la mia imprudenza… Il discorso può investire anche una prospettiva più generale: per come vanno le cose sul pianeta bisognerebbe darsi tutti una regolata circa il modo in cui gestiamo il nostro rapporto con la natura; dobbiamo imparare a tener conto noi delle sue necessità e non pretendere sempre di piegarla alle nostre esigenze o anche capricci. Invece: se un lupo o un orso azzanna una pecora, non aumentiamo la guardia al gregge (costerebbe), sterminiamo i lupi o gli orsi; se un'auto batte contro un capriolo, diamo la caccia al capriolo; se qualcuno camminando per la strada (forse con la testa per aria) inciampa nella radice di un albero, invece di raccomandare di guardar meglio dove si mettono i piedi, si procede all'abbattimento di splendide piante secolari, rinunciando al prezioso serbatoio di ossigeno che esse erano in grado di assicurare… Io credo che se, invece di pretendere di risolvere i problemi aggredendo la natura, facessimo più attenzione ai nostri comportamenti, molti di quei problemi non esisterebbero; perché siamo noi a crearli con la nostra imprudenza, negligenza, pigrizia”.
TRAVEL BLOG
26 LUGLIO 2009
I delfini dello Zoomarine a Torvaianica
Torvaianica (RM) - Non abbiamo resistito alle insistenze delle piccole e alla fine anche noi siamo andati allo Zoomarine, dopo aver trovato dei biglietti omaggio che ci hanno fatto risparmiare i biglietti per le bambine. I biglietti d’ingresso non sono tra i più popolari; 25 euro l’intero, 18 i ridotti, gratis gli gnometti sotto il metro.
Come vi avevo raccontato, due le novità; piscina e 4D. Piscina carina, adatta allo svago dei più piccoli e a rinfrescarsi; non pensate proprio di nuotarci. Ottimo punto di sosta, dove rinfrescarsi, e da dove partire per i vari spettacoli del parco. L’assalto ai “mejo posti” inizia subito all’entrata, per cui consiglio di andare subito a stendere il telo e poi iniziare a girare. Non si potrebbe “spuntinare”, ma tra l’una e le due, ho visto panini e frutta spuntare magicamente dai borsoni.
Il 4D per me è stata una sorpresa; non pensavo fosse così coinvolgente. Solo attenzione ai più piccoli e ai bambini più impressionabili, visto il realismo dello spettacolo (per loro il fatto che si tratti di un cartone animato conta poco). Non sono stati pochi i genitori usciti con i bambini rimasti troppo impressionati.
E poi ci sono loro, gli stupendi delfini che ogni volta mi incantano e mi lasciano con un misto di gioia e di sensi di colpa. Sono degli animali stupendi a faccio fatica a trovare delle “scuse” perchè stiano in un zoo. Però ogni volta sono contenta di averli visti da così vicino.Per tutto il resto c’è il post di Marco.
VIDEO
http://www.travelblog.it/post/8407/i-delfini-dello-zoomarine-a-torvaianica
CORRIERE DI COMO
26 LUGLIO 2009
Musso (CO), allarme in giardino per un grosso serpente
Musso (CO) - Allarme, ieri mattina, per un grosso serpente avvistato nel giardino di un’abitazione privata, a Musso. Il rettile è stato notato dai residenti della casa, che hanno dato l’allarme chiedendo l’intervento dei vigili del fuoco.
Sul posto è poi subito giunto un mezzo dei pompieri. Prima dell’arrivo dei vigili del fuoco, però, il serpente è fuggito dal giardino. Vane le ricerche del rettile, che non è più stato individuato. Secondo le informazioni sommarie dei cittadini che hanno segnalato la presenza dell’animale, il serpente era lungo oltre un metro ed era di grosse dimensioni. In base alla descrizione, potrebbe trattarsi di un pitone, uno dei rettili più conosciuti e del quale esistono diverse specie. Impossibile al momento stabilire se si trattasse di un rettile esotico abbandonato dal proprietario oppure se, più semplicemente, fosse un serpente delle nostre montagne di dimensioni particolarmente elevate, al punto da suscitare allarme. IL PICCOLO 26 LUGLIO 2009
E nel golfo rispuntano le maxi-tartarughe
Provincia di Gorizia - Evidenze scientifiche da una parte e prove naturali dall’altra. Se i test dell’Arpa, infatti, stabiliscono che lo specchio di mare davanti a Marina Julia è inquinato, quell’acqua, alle tartarughe, invece piace. Loro ci nuotano, sempre più numerose. Lo dimostrano le segnalazioni degli ultimi giorni, due solamente lo scorso sabato: tartarughe comuni (Caretta caretta) lunghe circa un metro, avvistate nelle vicinanze della diga foranea - la prima - e nella zona dell’Isola della Cona - la seconda - da alcuni bagnanti a bordo di un motoscafo diretti verso le secche dei ”caregoni”. Un avvistamento non unico, ma comunque eccezionale. Lo spiega anche Fabio Perco, direttore scientifico della riserva naturale dell’isola della Cona: «Non è anomalo incontrarle in primavera ed estate - afferma Perco - ma nemmeno così frequente. Due avvistamenti in un solo giorno sono un evento sicuramente molto importante. Ricordiamo infatti che le tartarughe comuni e quelle verdi sono specie classificate come ”prioritarie” dall’Ue. Il fatto che questi esemplari nuotino nel nostro mare significa che l’acqua non è ancora devastata, almeno non dappertutto». «Le tartarughe nella zona sono sempre state avvistate - continua - e negli ultimi anni le segnalazioni sono aumentate. Non è possibile sapere se il numero di animali è cresciuto o se sono semplicemente aumentate le segnalazioni, in virtù del fatto che la gente è più attenta e sensibile alle tematiche ambientali. Io raccolgo una decida di segnalazioni l’anno; se vi sommiamo quelle registrate dalla Capitaneria e dalla Riserva di Miramare, e se consideriamo che molte persone avvistano le tartarughe senza poi avvertire, allora è ipotizzabile che il numero di animali presenti sia più alto». Le tartarughe che è più semplice incontrare nei nostri mari sono le ”Caretta caretta”. Più rare, invece, quelle verdi, che possono raggiungere il metro e mezzo di lunghezza (attorno alla foce dell’Isonzo ne è stata segnalata una sola due estati fa). «Solitamente vivono in alto mare, ma si avvicinano alla costa in primavera, per deporre le uova nelle ore notturne - spiega Perco -. Non possediamo prove dirette, ma esistono testimonianze verbali: persone che sostengono di aver visto le tartarughe deporre le uova attorno alle foce dell’Isonzo. È importante - conclude - che si mantenga sempre alta l’attenzione sulla pulizia e il rispetto dello specchio di mare attorno alla Cona». IL TIRRENO 26 LUGLIO 2009
Pitbull gli sbrana una caviglia
CECINA (LI). Per salvare il suo cagnolino è stato attaccato da un pitbull. Che con un solo morso gli ha sbranato mezza caviglia. E’ avvenuto alla Ladronaia, davanti al supermercato Lidl. In pieno giorno. E la vittima, un pensionato di 70 anni, si sfoga: «Nella disgrazia mi è andata bene perché sono caduto all’indietro, altrimenti mi avrebbe azzannato alla gola. Questi cani sono armi. Bisogna imporre l’assicurazione per tutti e una patente speciale per certe razze». Il padrone del pitbull non aveva né l’una né l’altra. E’ stato denunciato ai carabinieri. MESSAGGERO VENETO GORIZIA 26 LUGLIO 2009
I falconieri riempiono borgo castello
Francesca Santoro
Gorizia - Complice la bella giornata di sole e le temperature più contenute rispetto agli ultimi giorni, il castello ha attirato ieri centinaia di visitatori per la prima delle Giornate della falconeria. L’iniziativa, promossa dall’assessorato comunale alla cultura e dall’Unione nazionale cacciatori falconieri ha riportato il maniero e il suo borgo al medioevo, tra duelli ed esibizioni di rapaci diurni e notturni. Circa 150 sono i volatili in mostra, appartenenti a una trentina di specie diverse. Tra gli spettatori più entusiasti ci sono stati ovviamente i bambini, incuriositi e affascinati dai particolarissimi animali protagonisti della manifestazione. Nella mostra dei rapaci, aperta per tutta la giornata, sono state ammirate le specie più varie, dal falco pellegrino al gheppio americano, dalla poiana all’aquila di mare americana, dal gufo reale al barbagianni, dal gufo africano all’aquila delle steppe. I più piccoli hanno particolarmente gradito anche le iniziative pensate per loro, ovvero il concorso di disegno, in cui si sono cimentati nel ritrarre dei rapaci, e il corso per minifalconieri, in cui hanno appreso tutti i segreti di questa antichissima arte, aggiudicandosi alla fine un diploma. Come nelle due edizioni precedenti la manifestazione ha carattere internazionale, visto che espositori e falconieri provengono non solo da varie regioni italiane, ma anche dalla Francia, dall’Ungheria, dalla Spagna, dall’Austria, dall’Olanda, dalla Repubblica ceca, dalla Slovenia, dalla Germania, dall’Inghilterra e dalla Slovacchia. Rispetto al passato è stata arricchita la gamma degli stand presenti, con una quindicina di questi espressamente dedicati all’attrezzatura utilizzata dai falconieri. Alle 11 e alle 18 di entrambe le giornate saranno promosse esibizioni di rapaci in volo libero, guidate da alcuni falconieri professionisti, mentre alle 17.30 saranno i figuranti di Arma antica a dar prova della propria bravura, inscenando nel piazzale Seghizzi due spettacoli che accentueranno l’atmosfera medievale. Tra un duello e l’altro, potranno essere ammirati armi e costumi del XIII secolo. Oltre ai rapaci, protagonisti indiscussi delle Giornate della falconeria, i visitatori del castello hanno apprezzato i duelli proposti dai figuranti di Arma antica: nel piazzale Seghizzi sono state promosse infatti suggestive dimostrazioni di duelli, con spade, scudi, lance e bastoni. Oltre ai combattimenti simulati, il pubblico ha potuto saperne di più sull’armeggio in generale e sull’attività del campo, ammirando armi e costumi e apprendendo le tecniche risalenti al XIII secolo. Le Giornate della falconeria proseguiranno oggi, sostanzialmente con la stessa formula di ieri. Sarà mantenuto l’ingresso gratuito sia alla manifestazione sia al castello, inoltre funzionerà un servizio di bus navetta che dalle 15 alle 19 collegherà piazza Cavour al maniero, sempre gratis. La mostra dei rapaci aprirà alle 10, così come l’accampamento medievale, e chiuderà alle 19.30. In due occasioni ci saranno delle esibizioni di rapaci, ovvero alle 11 e alle 18, nel primo caso in volo libero. Tra le iniziative collaterali ci sarà il convegno “Prevenzione delle principali malattie dei falchi”, alle 15 nella sala del conte del castello. Infine alle 17.30 si esibiranno i figuranti di Arma antica. LA ZAMPA.IT 26 LUGLIO 2009
In viaggio con il Fido passeggero
Gli esperti che scrivono per LaStampa.it nel canale "I tuoi diritti" hanno realizzato una guida dettagliata e schematica delle norme da seguire e rispettare a seconda del mezzo usato: dall'auto al traghetto, dal treno all'aereo. Un utilissimo strumento per poter viaggiare sicuri e tutelare i nostri amici a quattro zampe.
Andare in vacanza portandosi dietro il cane, il gatto o altro animale domestico richiede, a parte gli accorgimenti idonei ad assicurare all’animale, e agli altri passeggeri, un viaggio tranquillo, la conoscenza, e il rispetto, di alcune norme giuridiche, qui di seguito riassunte e variabili a seconda del mezzo usato. Non è superfluo ricordare, a beneficio di coloro che sono soliti partire per le vacanze avendo cura di disfarsi, nella prima piazzola di autostrada, del cane o del gatto col quale hanno convissuto per il resto dell’anno, che l’abbandono di animali è un reato fra i più odiosi, punito dall’art. 727 c.p. con l’arresto fino a un anno o con l’ammenda da 1.000 a 2.000 euro: sanzione evidentemente inadeguata, se è vero che il fenomeno dell’abbandono di animali domestici nel periodo estivo non conosce flessioni; ogni anno, infatti, vengono abbandonati circa 90.000 gatti e 45.000 cani, su un totale di circa 15.300.000 animali posseduti (dati Lega antivivisezione). Tornando alle regole da seguire, va premesso che il Ministero della salute, con nota del 27/7/2006, ha precisato che i cani che si muovono nell’ambito del territorio nazionale non necessitano di vaccinazione antirabbica obbligatoria; vaccinazione alla quale si è invece tenuti a sottoporre l’animale che si reca nell’ambito dell’Unione Europea, almeno 21 giorni prima della partenza. In auto In treno In nave Gran Bretagna, Irlanda, Svezia e Malta LIBERO 26 LUGLIO 2009
Più regole e preparazione per i veterinari
Giancarlo Lehner
Non c’è solo malasanità, sussiste, in aggiunta, l’incubo della mala-veterinaria. Negli ultimi tempi, la giustizia ha cominciato a sentenziare positivamente sui diritti degli animali e delle persone che li accudiscono e li amano. Il primo diritto, intanto, è che si possa fare affidamento certo su veterinari e cliniche veterinarie. Troppo spesso è accaduto che cavalli, vari animali domestici o gli amici cani e gatti, i quali sono membri a pieno titolo delle famiglie ospitanti, curati o ricoverati per un qualche malanno, magari lieve, siano rimasti vittime di terapie scorrette o del tutto errate. Potrei citare centinaia di casi, che hanno spezzato l’equilibrio emotivo di tante persone affezionate alla compagnia dei loro animali. Ne segnalo solo tre. C’è, ad esempio, il drammatico caso di un pastore maremmano, vittima di un investimento, con l’esito non gravissimo di una frattura alla tibia della zampa posteriore destra. Il cane subisce due interventi chirurgici e l’inserimento di un chiodo nell’arto spezzato.Purtroppo, il chiodo viene posto a casaccio, tant’è che, a occhio nudo, non risulta in asse con l’osso e, anzi, insistendo sui tessuti molli, provoca, in breve, un’infezione mortale. E che dire di quel povero gatto letteralmente condannato a morte da prestazioni sanitarie negligenti, per non dire criminali. La clinica veterinaria in cui è ricoverato ricorre (unica terapia approntata) ad una trasfusione di sangue, senza aver prima accertato le condizioni del felino donatore, il quale era, purtroppo, moribondo, in quanto affetto da una grave e incurabile malattia ematica.Entrambi i gatti morirono a distanza di poche ore. I giudici di pace, sia per il maremmano, sia per il soriano, riconobbero ai rispettivi padroni anche il danno biologico, condannando i veterinari responsabili ad un congruo risarcimento in danaro. Infine, la storia della cagnolina affetta da una seria infezione dell’utero, curata, invece, per una patolia epatica. Quell’infezione (piometra) generalmente non risulta mortale, se l’intervento del veterinario è tempestivo e adeguato.Il macroscopico errore di diagnosi costa la vita alla piccola «Panna», alla cui memoria è stata dedicata l’associazione «Arca 2000», attualmente presieduta da Daniela Ballestra. La signora Daniela s’è impegnata specialmente sulla questione dei diritti dell’animale malato, sensibilizzando membri del partito della libertà, fra cui l’on. Roberto Cassinelli, che ha testè presentato una rivoluzionaria proposta di legge.Il testo introduce norme e sanzioni finalizzate al corretto esercizio della professione veterinaria, regole sui requisiti delle strutture ambulatoriali per la tutela degli animali e il loro diritto alla salute, come sancito dal codice penale. Intanto e finalmente, si pone riparo alla mancanza di fatto di un codice deontologico dei medici veterinari e l’animale non è più considerato «bene materiale». Oggi, per i nostri amici, non sono previste neppure strutture di pronto soccorso.La proposta Cassinelli vuole chiudere una stagione caratterizzata dalla mancanza di ogni obbligo a carico del veterinario e delle cliniche. Se diventerà legge, saranno tassative le cartelle cliniche rigorose e complete di analisi, radiografie, ecografie, diagnosi, visite. Oggi, in attesa della legge Cassinelli, non esiste norma che imponga di soccorrere gli animali, tant’è che non si contempla il reato di omissione di soccorso; né sono previste sanzioni per la mancata reperibilità o per comportamenti deontologicamente scorretti.
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IL TIRRENO 26 LUGLIO 2009
L'Alzheimer non si cura con il caffè
PISA. Inutile dare ai malati d’Alzheimer (demenza senile di cui soffrono 4 mila persone a Pisa e provincia, oltre mezzo milione in Italia), cinque caffè al giorno per migliorare i disturbi della memoria. Secondo il professor Gabriele Siciliano, responsabile del settore al Dipartimento di Neuroscienze all’ Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana, diretto dal professor Luigi Murri, non avrebbero nell’uomo sicuro significato clinico gli studi condotti su animali da laboratorio all’ università americana della Florida. Il dato era infatti emerso nei giorni scorsi da una ricerca, pubblicata sul Journal of Alzheimer Disease, in base alla quale la caffeina (a determinate dosi corrispondenti a 5 tazzine quotidiane di caffè) potrebbe positivamente interferire con i processi di deposizione della proteina beta amiloide sulle cellule nervose, in pratica il meccanismo della malattia, portandole a morte. I topi, che già dimostravano un decadimento cognitivo in particolare per la memoria, presentavano invece un miglioramento del disturbo. «Si tratta, comunque, di risultati estremamente preliminari - ha aggiunto Siciliano nel commento al nostro giornale - che necessitano d’ulteriori conferme prima di una possibile applicazione in campo umano. Pertanto - conclude - se i risultati sul modello animale saranno riproducibili e confermati da studi successivi, rimarrà da verificare se analoghi effetti possano essere ottenuti anche sull’ uomo». «Per l’ organismo umano e soprattutto per il cuore, la caffeina non è una sostanza di per sè nociva - ha sottolineato il prof. Mario Marzilli, direttore dell’ Unità Operativa di Cardiologia Universitaria all’ Aoup, - soprattutto se pensiamo che tale sostanza sia maggiormente contenuta nel thè». «In ogni caso, è bene ricordarlo, è un problema anche di dosi e tempi. Cinque caffè al giorno possono essere utili, se gli studi fossero confermati, ma occore al contempo stabilire il periodo d’ assunzione della bevanda nei periodi successivi». Gian Ugo Berti |