25 LUGLIO  2009

L'UNIONE SARDA
25 LUGLIO 2009
 
Goni (Ca): c'è il palio degli asinelli In gara sedici animali-campioni
Al via l'ottava edizione del palio de "Sa cursa de i Burrincusu" (il palio degli asinelli). Fra i campioni anche l'asino Barrichello
 
 
Goni (CA) - Domani alle 18,30 in occasione dei festeggiamenti del Santo Patrono San Giacomo, a Goni si terrà l'ottavo palio de "Sa cursa de i Burrincusu", una tradizionale gara con sedici asini di pura razza sarda, e altrettanti "esperti" fantini provenienti dalle aree circostanti (Gerrei, Sarcidano, Trexenta). Il campione in carica è l'asino Barrichello. Per quanto riguarda i festeggiamenti in piazza, sabato 25 si esibiranno Massimo Pitzalis e Cristina Fois in "Serenada Sarda". Domenica 26 invece, la serata sarà animata da un gruppo di ballerine brasiliane che proporranno Samba e altri intrattenimenti.

LA REPUBBLICA
25 LUGLIO 2009
 
INCENDIO POMEZIA, MORTI ANIMALI AZIENDA AGRICOLA
 
Pomezia (RM) - Un violento incendio, iniziato in mattinata, è ancora in corso nell'azienda agricola Camorani di Pomezia, situata sulla via Laurentina. Iniziato accidentalmente da uno dei fienili, si è propagato rapidamente agli altri, per un'estensione di 5.000 metri quadri di fabbricati, tutti pieni di fieno. Sul posto sono al lavoro 20 uomini dei vigili del fuoco con 6 mezzi, arrivati da Pomezia, Torvajanica, Ciampino e Marino. Sono morti anche degli animali, in particolare suini, perché la loro stalla è andata a fuoco.

LIBERO
25 LUGLIO 2009
 
INCENDI: ROGO IN AZIENDA AGRICOLA IN PROVINCIA ROMA, SPENTO DA VIGILI DEL FUOCO
 
Roma - Un incendio, scoppiato stamattina verso le 7.50, ha colpito un'azienda agricola di Pomezia, in provincia di Roma. Distrutti 5mila metri quadrati di capannoni per lo stoccaggio del fieno e la stalla. I proprietari e i Vigili del Fuoco hanno messo in salvo 10 capi di bestiame mentre alcuni maiali e bovini e parte del pollame sono rimasti uccisi nell'incendio. I Vigili del Fuoco si trovano ancora sul posto impegnati nelle operazioni di bonifica che dovrebbero concludersi tra un paio d'ore. Le cause dell'incendio non sono ancora state accertate.

SAVONA NEWS
25 LUGLIO 2009
 
Savona: Enpa, non cede alle lusinghe del senatore Orsi
 
Savona - L'Enpa non cede alle "lusinghe" del senatore Orsi, che con un altro, ennesimo dietro-front ha dichiarato di togliere la caccia a sedici anni e l'uso delle civette-zimbello. Secondo l'Ente Nazionale Protezione Animali, è l'intero testo ad essere inaccettabile, a partire dal tentativo di smantellare la legge 157/92, il cui principio cardine è proprio la tutela della fauna selvatica, per trasformarlo in mera deregulation venatoria, riportando l'Italia indietro di cinquanta anni anche dal punto di vista della cultura e della sensibilità. La Protezione Animali ricorda alcune altre norme contenute nel DDL Orsi, che mettono a repentaglio - tra l'altro - la sicurezza del Paese: l' allungamento degli orari giornalieri di caccia (art.18); la liberalizzazione dell'uso e del numero dei richiami vivi (art. 4), estesi anche alle specie protette, che costringe gli animali a sofferenze continue in angu-ste gabbiette, sofferenze che tali sono riconosciute in sede di giurisprudenza; la tassidermia s enza licenza a tutti i cacciatori (art. 5); la possibilità di caccia sulla neve (art.22) colpendo gli animali quando essi sono più vulnerabili poiché non trovano cibo e sostentamento; la caccia da natanti (art.22), "dedicata" agli uccelli ac-quatici che non avrebbero più possibilità di nascondersi; per non parlare del paradosso che, nel tentativo di-sperato di risicare una manciatina di minuti in più per le doppiette, attribuisce alle Regioni la facoltà di chiudere la giornata venatoria "secondo l'ora solare del lembo di territorio più ad ovest della regione medesi-ma".Su queste, e su altre molteplici norme contenute nel testo Orsi, l'Enpa esprime tutto il suo disappunto e la sua indignazione, e chiede che non si proceda ancora a discutere un testo che nessuno - mondo scientifico, ambientalista, animalista, agricolo e persino una parte responsabile del mondo venatorio - ritiene accettabile. E' vero, dal 1992 le cose sono cambiate, abbiamo cementificato, distrutto ambienti ed habit at, compromesso la sopravvivenza di molte specie animali e vegetali e in questa crisi della biodiversità riconosciuta a livello mondiale, bisogna prevedere forme di tutela totale e non "doppiette libere". E' evidente che ormai l'enorme clamore non è suscitato solo da caccia a sedici anni e civette vive legate ad un palo, tolte "strumentalmente" dal senatore, ma da tutto il DDL Orsi, il quale tenta invano di farsi strada, anche rinunciando a qualcosa, pur di riprendere vita e rendersi più "accettabile" agli occhi dell'opinione pubblica, mentre è una dichiarazione di guerra alla natura, alla biodiversità, al pensiero e alla sicurezza degli italiani, al mondo scientifico.

L'ARENA GIORNALE DI VERONA
25 LUGLIO 2009
 
ANIMALI. Allevatore di Bolzano nei guai
Ragni e serpenti«fuorilegge» Forestale in azione
Sequestrati dagli uomini del servizio Cites di Verona
 
Verona - Il corpo forestale dello Stato ha sequestrato nei giorni scorsi tre esemplari di aracnidi protetti dalla convenzione di Washington detenuti senza autorizzazione Cites: il sequestro è avvenuto durante lo svolgimento dell`operazione «Ragnatela», su delega della Procura della Repubblica di Bolzano, ed è stato effettuato dagli agenti del Corpo forestale di Asiago, in collaborazione con gli agenti del servizio Cites di Verona e del Corpo forestale della provincia di Bolzano che hanno eseguito una perquisizione ad un allevamento nel Comune di Brunico (Bolzano).
Sul luogo sono stati trovati 450 esemplari di ragni custoditi illegalmente successivamente catalogati grazie all’ausilio di un esperto del museo naturalistico di Bolzano e dai tecnici specialisti Forestali.
Tra gli esemplari, tutti provenienti da allevamenti in cattività, ne sono stati catalogati diversi appartenenti al continente americano della specie Brachipelma, Avicularia e Grammostola, alcuni al continente asiatico Chilobrachys e Poecilotheria ed altri ancora appartenenti al continente africano della specie Ceratogyrus.
Alcuni di questi, rientrano nella convenzione di Washington e la loro detenzione doveva essere comunicata agli uffici competenti del Corpo forestale.
Durante l'operazione sono stati rinvenuti inoltre un esemplare di Boa constrictor ed uno di Scolopendra morsitan. L'allevatore era del tutto inconsapevole degli obblighi in merito al possesso di questi animali protetti, risultava quindi sprovvisto delle autorizzazioni necessarie alla loro detenzione.
Vista l'estrema delicatezza di queste specie di aracnidi si è ritenuto opportuno non spostare gli esemplari dal luogo del ritrovamento. Sarà ora al vaglio della Procura della Repubblica emettere eventuali sanzioni.

VIRGILIO NOTIZIE
25 LUGLIO 2009
 
Basilicata/ Ritrovati serpenti rubati per mercato clandestino
Sottratti in un rettilario di Matera da tre uomini del barese
 
Gli uomini dei carabinieri e gli agenti della forestale di Matera hanno ritrovato i serpenti rubati in un rettilario della città nella notte fra giovedì e venerdì scorso e identificato i responsabili del furto. Si tratta di tre uomini originari del vicino Comune della provincia di Bari, Santeramo in Colle. Nello scantinato di una delle abitazioni perquisite dai militari, sono stati ritrovati i rettili: 24 serpenti di varie specie, anche protette, tra cui due boa constrictor e due pitoni albini oltre a vari esemplari di "costrittori" e "colubri". I rettili erano destinati al mercato clandestino e illegale di animali esotici. Dopo il recupero sono stati restituiti e affidati al legittimo proprietario. L'operazione è stata coordinata dalla locale procura della Repubblica.
LIBERO
25 LUGLIO 2009
 
MATERA: RUBANO BOA E PITONI DA RETTILARIO, 3 DENUNCE
 
Matera - Tre persone sono state denunciate a Matera, in un servizio congiunto dei carabinieri e del Corpo Forestale, trovate con 24 serpenti di varie specie, anche protette, che erano stati rubati in un locale rettilario. I tre, tutti originari della vicina Santeramo in Colle (Bari), erano entrati nel rettilario dove i serpenti sono detenuti in modo legale e li hanno sottratti dalle teche in cui erano riposti per poi allontanarsi.Carabinieri e agenti forestali, partendo dal numero di targa e dal modello di un furgone, utilizzato per il furto, sono riusciti a risalire ai tre a cui sono state perquisite le abitazioni. In una di essa, in uno scantinato, sono stati trovati i serpenti rubati tra cui anche 2 'boa constrictor' e 2 'pitoni albini', specie tutelate dalla Convenzione di Washington. Gli altri serpenti appartengono a specie diverse, 'costrittori' e 'colubri'. Le forze dell'ordine ritengono che i serpenti erano destinati ad un redditizio mercato clandestino e illegale di animali esotici, ora sono stati restituiti.

CORRIERE DI SIENA
25 LUGLIO 2009
 
Capriolo contro una moto Sfiorato l’ennesimo dramma.
Nella Strada del Ferratore, 24enne svenuto per due ore.
 
Andrea Bianchi
 
SIENA - La strada maledetta del Ferratore ha colpito ancora. Il tratto che dalle Volte Basse porta a Pian del Lago, una strada ampia, con alcune curve dove le macchine e camion sfrecciano ad alta velocità, ha visto un nuovo incidente che poteva trasformarsi in tragedia. Giovedì mattina, intorno alle 7.30, Marco ha preso la sua moto per recarsi all’azienda Novartis dove lavora da qualche giorno. Il giovane, classe 1985, ha imboccato la strada provinciale del Ferratore come ogni mattina, ma quindici minuti più tardi nei pressi del bivio per Lecceto, improvvisamente dal bosco è sbucato un grande capriolo che ha attraversato la carreggiata proprio nel momento in cui stava passando la moto. Marco si è accorto di sfuggita dell’animale che è andato a schiantarsi nella parte posteriore del mezzo. L’urto violento ha fatto schizzare la due ruote e Marco è volato in un dirupo sul torrente Rigo, qualche metro più in là dove è avvenuto l’impatto sbattendo violentemente la testa. Ed è lì che stava per consumarsi il dramma che ha riportato subito alla mente la tragedia di 17 anni fa quando quattro ragazzi senesi persero la vita in un incidente simile. Il casco ha attutito il colpo, ma il 24enne è svenuto, la moto invece si è fermata fuori strada, poco visibile per chi passava da quel tragitto. E infatti, Marco è rimasto nel dirupo, privo di sensi, per circa due ore fino a quando non è scattato l’allarme. Non vedendolo arrivare sul posto di lavoro, dalla Novartis sono partite le prime telefonate ed una di queste ha raggiunto il padre che si trovava in vacanza. Conoscendo le abitudini del figlio, è stato l’uomo ad indirizzare le ricerche nella strada del Ferratore. A battere in lungo e in largo il tragitto è stato un vicino di casa della famiglia che quasi subito si è accorto di una strisciata strana sulla strada e così ha deciso di guardare meglio verso il torrente. E’ stato in quel momento che si è accorto del giovane riverso su arbusti e foglie che non dava nessun segno di vita. Una cinquantina di metri più avanti rispetto al luogo dell’incidente, giaceva a terra ormai morto il capriolo che ha provocato l’incidente. Sul posto sono giunti immediatamente i soccorsi, l’ambulanza, l’automedica del 118 ed i vigili urbani di Siena per i rilevamenti. Marco è stato subito soccorso temendo il peggio, invece, per fortuna, la velocità bassa ed il casco gli hanno salvato la vita nonostante il volo nel dirupo. Il ventiquattrenne ha riportato un trauma cranico ed alcune escoriazioni guaribili in quindici giorni e attualmente si trova ricoverato alle Scotte nel reparto di neurochirurgia universitaria.

ADN KRONOS
25 LUGLIO 2009
 
USA: 150 CANI CONGELATI TROVATI IN UNA CASA DEL MICHIGAN
 
Washington - In una casa di Dearbon, nel Michigan, la polizia ha trovato piu' di 150 cani morti nascosti in diversi congelatori, insieme ad oltre 110 cani che vagavano incustoditi all'interno dell'abitazione. La casa era in uno stato di totale abbandono, con l'immondizia e gli escrementi degli animali che arrivavano fin quasi al soffitto, e non si esclude che altri cani possano ancora trovarsi nell'abitazione o nella cantina.

LIBERO
25 LUGLIO 2009
 
USA: 150 CANI CONGELATI TROVATI IN UNA CASA DEL MICHIGAN
 
Washington  - In una casa di Dearbon, nel Michigan, la polizia ha trovato piu' di 150 cani morti nascosti in diversi congelatori, insieme ad oltre 110 cani che vagavano incustoditi all'interno dell'abitazione. La casa era in uno stato di totale abbandono, con l'immondizia e gli escrementi degli animali che arrivavano fin quasi al soffitto, e non si esclude che altri cani possano ancora trovarsi nell'abitazione o nella cantina.Il proprietario della casa, un uomo di 56 anni affetto da disturbi mentali, e' attualmente ricoverato in un ospedale psichiatrico. Secondo le forze dell'ordine l'uomo avrebbe vissuto per almeno quattro anni con questi animali - tutti chihuahua o incroci di chihuahua - il cui numero sarebbe aumentato nel corso del tempo. Ad allertare la polizia e' stato un vicino di casa dell'uomo, insospettito dai cattivi odori provenienti dall'interno dell'abitazione. Il 56enne aveva una cura maniacale dell'esterno della casa e del giardino, e nulla lasciava presagire le terribili condizioni in cui viveva. Secondo le autorita', potrebbe essere necessario demolire la casa.

TRENTINO
25 LUGLIO 2009
 
Gli animalisti: «A Jurka un recinto più grande»
 
TRENTO. Se non sarà possibile ridare all’orsa Jurka la libertà, almeno che abbia un recinto più grande in cui stare meglio. Il movimento «No alla caccia» sta inviando email per sensibilizzare sulla vicenda e chiedere alle autorità locali di attivarsi per Jurka, plantigrado sloveno importato in Trentino col progetto «Life ursus» e poi rinchiuso, prima a San Romedio e poi al Casteller di Trento.  L’idea è quella di proporre il trasferimento dell’animale in Germania, nella zona della Foresta Nera. «La fondazione privata Baeren Park Worbis ha già esperienza nell’accoglienza di animali vissuti in cattività - spiega la vicepresidente del movimento, Anna Pilati - ha acquistato di recente sette ettari di Foresta Nera». In Germania sarebbero disposti ad accogliere Jurka, «ma solo se i responsabili del progetto «Life ursus» daranno l’approvazione» ribadisce Pilati, speranzosa che Jurka possa vivere in uno spazio più ampio. «La filosofia della fondazione tedesca è di salvare gli animali ricostruendone la selvaticità, cercando che non si annoino», conclude.  «Il recinto al Casteller è più piccolo di un campo da calcio - sottolinea l’animalista Giusi Ferrari, commentando il luogo che ospita attualmente Jurka- ritengo disumano dire che stia bene» sostiene, ricordando che per la libertà di Jurka avevano firmato in diecimila: «Contestiamo a Dellai che non ha preso in considerazione la volontà espressa dai cittadini per la libertà di Jurka».  Mantenendo una posizione di criticità verso il «Life ursus», schierandosi dalla parte di contadini e allevatori «a sostegno di coloro che hanno subito i danni dell’orso», si legge nel comunicato stampa di ieri, il Gruppo consiliare della Lega Nord del Trentino ha presentato una mozione sui costi della reintroduzione dei plantigradi in Trentino, sui danni subiti dai contadini, e su tutti i costi relativi alle spese correlate al progetto «Life ursus».

IL TEMPO FROSINONE
25 LUGLIO 2009
 
Caldo, scende la produzione di latte
Con il caldo eccezionale di questi ultimi giorni soffrono anche gli animali con le mucche nelle stalle che, stressate dalle alte temperature, producono fino al 15% di latte in meno, rispetto ai circa 30 litri al giorno che vengono munti in periodi normali.
 
È quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che la situazione è preoccupante soprattutto nelle aree di pianura dove il clima torrido colpisce senza pietà. Una emergenza - sottolinea il direttore della Coldiretti ciociara Gianni Lisi commentando i dati - aggravata notevolmente dall'umidità che, come per gli esseri umani, aumenta la sensazione di caldo anche per le mucche. Per loro la temperatura ideale è fra i 22 e i 24 gradi. B.S.

LA ZAMPA.IT
25 LUGLIO 2009
 
Filmata una lince in Trentino
Il felino è entrato in Italia attraverso l'Alta Val di Sole, proveniente dalla Svizzera
 
TRENTO
L’agente forestale della Provincia autonoma di Trento Alberto Stoffella ha filmato una lince del peso di circa 24 chilogrammi accucciata su un grosso masso, mentre stava stiracchiandosi e guardandosi in giro attenta; un giovane maschio di lince eurasiatica (Lynx lynx) di cui gli uffici della Provincia erano al corrente dal 23 marzo 2008, entrato in territorio trentino attraverso l’Alta Val di Sole, proveniente dall’Engadina svizzera. Un mese prima, il 22 febbraio sempre del 2008, la lince era stata catturata dagli operatori del Parco Nazionale Svizzero che l’avevano radiocollarata per meglio monitorarne gli spostamenti e le abitudini di vita. In Trentino, e precisamente in Val di Peio, era giunta scollinando il Passo della Sforzellina (3mila metri di quota, un’altitudine mai osservata per una lince e probabilmente la quota maggiore documentata sulle Alpi per il felino), per poi andare a stabilirsi in un territorio di 354 chilometri quadrati tra la Val Rendena, la Val di Sole, la Val di Non e la Valle dell’Adige.
Nelle prime settimane di permanenza nel Trentino, la lince ha percorso la sinistra orografica della Val di Sole, si è spinta fin nel territorio dell’Alta Val di Non con un momentaneo sconfinamento in Alto Adige nella zona di Lauregno-Proves. Quindi si è diretta decisamente verso Sud, arrivando nel territorio delle Dolomiti di Brenta, dove si è stabilizzata per tutto il 2008.
 
VIDEO
 
Accucciata su un masso, si guarda attorno, poi si stiracchia e poi torna a guardarsi attorno: la lince "svizzera" B132 è stata filmata per la prima volta tra le Dolomiti di Brenta
 
http://www.lastampa.it/multimedia/multimedia.asp?IDmsezione=59&IDalbum=19501&tipo=VIDEO

LA ZAMPA.IT
25 LUGLIO 2009
 
Svelato il "giallo" del tucano
Darwin sbagliava: altro che seduzione, il becco serve per difendersi dal caldo
 
CARLO GRANDE
 
È il simbolo dell’Amazzonia, ha una livrea colorata e un becco enorme, in alcuni casi variopinto, che da sempre attira la curiosità anche degli studiosi. Da oggi, la grande appendice del tucano conferma che nulla, in natura, è affidato al caso. Un gruppo di ricercatori della canadese Brock University, in collaborazione con la Universidade Estadual Paulista del Brasile, ha scoperto che il becco di questo uccello della famiglia dei Ranfastidi, ha un’importantissima funzione termoregolatrice: l’animale si rinfresca concentrando tutto il calore nel becco e irradiandolo fuori dal proprio organismo.
L’équipe, guidata da Gleen Tattersall (i risultati della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista «Science»), ha usato le immagini termiche a infrarossi per visualizzare le aree fredde e calde del volatile: così gli studiosi hanno scoperto che più il corpo del tucano si raffreddava, più il becco si riscaldava. Ovvero l’uccello mandava il sangue verso il becco (così come fanno gli elefanti con le orecchie) lasciando che fosse questo a disperdere il calore nell’aria. Un modo per «sudare», insomma. Secondo i ricercatori, il tucano usa questo metodo con grande abilità e massima efficienza, riuscendo a gestire anche il cento per cento del calore corporeo. Gleen Tattersall e collaboratori si sono concentrati sul tucano toco (Ramphastos toco), un uccello dal meraviglioso becco arancione: è un mattacchione che organizza spesso gare di «becco di ferro» con i propri simili. E quando trova una femmina di suo gradimento la corteggia lanciandole addosso bacche e piccoli frutti: se lei vuole diventare sua partner «sta allo scherzo», cioé gli rilancia i frutti. Per non parlare della posizione che il tucano assume quando dorme: raddrizza la coda e si addormenta con il becco poggiato sul dorso. Un’altra peculiarità dell’uccello (che vive nelle regioni tropicali dell’America Centrale e Meridionale e spesso veniva addomesticato dagli indios) è di avere il primo e il quarto dito delle zampe rivolti in avanti.
Il tucano toco ha il becco più grande di tutti: può rappresentare il 30 e anche 50 per cento della superficie corporea. Un «rostro» dalla struttura mirabile, ultraleggera, invidiato dagli esperti di ingegneria meccanica: lo strato superficiale è costituito da cheratina, la sostanza che c’è in unghie e capelli, ed è fatto di numerosi strati con minuscole mattonelle esagonali che si sovrappongono. Il meccanismo di termoregolazione, dicono gli studiosi, è particolarmente efficiente quando l’animale è in volo, e viene attivato con meno «abilità» dagli esemplari più giovani. In ogni caso risulta quattro volte più efficiente di quello attivato con le orecchie degli elefanti. Naturalmente la funzione termoregolatrice non spiega del tutto perché il becco si sia tanto sviluppato nel corso dell’evoluzione: strategie difensive, dietetiche, sessuali, dicono gli esperti. Darwin pensava che avesse una funzione legata alla selezione sessuale. Gli esemplari più belli sarebbero stati i preferiti delle femmine, come con la ruota dei pavoni.
Diverse le origini del genere umano, quando era il maschio (e non la femmina, come negli uccelli) a scegliere, combattendo con i rivali. Di sicuro allora i muscoli erano più importanti della bellezza: l’uomo preistorico prendeva la femmina per i capelli e la trascinava nella grotta, chissà. Da tempo, invece, sono le donne che scelgono: ma questa è un’altra storia.

LA ZAMPA.IT
25 LUGLIO 2009
 
Filmata la nascita di una balena
 
La nascita di una balena è stata documentata per la prima volta, al largo dell'Australia occidentale, da ricercatori che osservavano la migrazione stagionale dei cetacei, e hanno potuto filmare il neonato che prendeva la prima boccata d'aria.
 
VIDEO
http://www.lastampa.it/multimedia/multimedia.asp?IDmsezione=59&IDalbum=19502&tipo=VIDEO

MYSTERIUM
25 LUGLIO 2009
 
Ecco la stranissima tartaruga bianca trovata in Cina !
 
 
 
Devo dire che era parecchio tempo che non vedevo un animale così strano, e buffo. Davvero non finiamo mai di sorprenderci della incredibile bio-diversità del nostro paese, che stiamo facendo di tutto per distruggere.Ecco dunque un rarissimo esemplare di tartaruga bianca rinvenuto nei giorni scorsi sulla riva del Fiume Giallo a Zhengzhou, in Cina. Questo esemplare pesa circa 6,5 kg ed è lunga una quarantina di centimetri. Questa è la galleria di foto pubblicata da www.corriere.it e vi consiglio di sfogliarla perchè è davvero interessante.

EMILIA NET
25 LUGLIO 2009
 
Libere 40 civette
Tanti i modenesi, e di tutte le età, che ieri sera hanno partecipato alla 'notte delle civette'.
 
Con Harry Potter nelle sale cinematografiche, la 'notte delle civette', organizzata dal Centro fauna Il Pettirosso di Modena, non poteva che avere successo. Tanti i bambini e tanti gli adulti, a riprova che l'amore per gli animali non ha età e confini. Il maghetto più popolare del mondo in realtà non c'entra nulla, ma, si sa, la saga della Rowling ha fatto diventare di moda gli animali della notte, gufi e civette in testa. Così ieri sera, all'imbrunire, sono stati liberati 40 esemplari salvati nei mesi scorsi dopo essere stati trovati in precarie condizioni di salute, spesso implumi e non ancora autonomi. Civette ancora cuccioli, alcuni animali di appena 20 giorni altri più adulti ma non più vecchi di due mesi. Tutti gli esemplari sono stati inanellati, in questo modo i volontari del centro potranno seguirne gli spostamenti. Al pubblico presente ieri sera l'emozione di ridare loro la libertà. Le civette sono animali notturni, di nuovo liberi potranno contribuire a mantenere l'equilibrio ambientale: si cibano di cavallette e topolini, sono quindi preziosi per l'ecosistema delle campagne modenesi. Nei primi sei mesi del 2009 Il Pettirosso ha salvato e curato più di 1.400 animali selvatici, tra questi figurano anche diversi pappagalli sudamericani e addirittura due pitoni recuperati nel parmense. L'impegno maggiore dei volontari viene dedicato agli ungulati: daini, cinghiali, cervi e caprioli, una trentina i piccoli bambi allevati nella struttura di via Nonantolana.

SESTO POTERE
25 LUGLIO 2009
 
In provincia di Modena si anticipa la caccia la cinghiale
 
Modena - La caccia la cinghiale è già nel periodo di selezione, cioè effettuata solo da cacciatori autorizzati; dal 15 agosto lo sarà anche quella al capriolo maschio; mentre dal 3 settembre si entra nel periodo di preapertura per ghiandaia, cornacchia grigia, gazza e tortora (quest'anno niente merlo). Il primo giorno ufficiale di caccia, però, sarà solo domenica 27 settembre quando saranno impegnate tutte le doppiette modenesi: sia quelle che puntano alla selvaggina stanziale sia quelle dedicate agli ungulati, che quindi anticipano di alcuni giorni il tradizionale avvio.
E' una delle novità del calendario venatorio approvato nei giorni scorsi dalla Provincia di Modena che introduce anche un ulteriore elemento per rafforzare la caccia al cinghiale: nei quattro mesi previsti, i cacciatori potranno sceglierne tre ma sono obbligatori i primi 15 giorni (dal 27 settembre all'11 ottobre) e gli ultimi 15 giorni del periodo (da 16 al 31 gennaio 2010).
«L'obiettivo è incrementare l'abbattimento dei cinghiali - afferma Giandomenico Tomei, assessore provinciale all'Agricoltura con delega alle Politiche faunistiche - per proteggere i nostri prodotti agricoli, in particolare i vigneti e le coltivazioni di montagna, sempre più minacciati dal proliferare degli ungulati. Un tema che deve essere affrontato anche per i caprioli e per le zone di pianura».
Tra le novità per i cacciatori che si muovono nelle aree di caccia al cinghiale, magari puntando alla beccaccia o ad altra fauna stanziale, l'indicazione a indossare un giubbotto o un cappello ad alta visibilità per ridurre il rischio di incidenti.Il calendario venatorio prevede anche limitazioni al carniere (al limite dei cinque capi giornalieri per codone e canapiglia, per esempio, si aggiunge anche la moretta; per pernice rossa e starna sono previste aree di divieto; la beccaccia non è cacciabile nell'Atc Mo1 dall'8 dicembre) così come le indicazioni per l'addestramento dei cani il cui avvio è previsto il giorno di Ferragosto (per le zone cosiddette Zps si potrà svolgere anche al mattino).

SESTO POTERE
25 LUGLIO 2009
 
Asti, bilancio parziale piano di contenimento provinciale dei cinghiali
 
Asti - "Il piano di contenimento dei cinghiali sta fornendo risultati soddisfacenti. Riscontriamo una diminuzione dei danni del 50%, sia in termini di attacchi alle coltivazioni, sia più propriamente per quanto riguarda il valore economico di produzioni agricole danneggiate". L'Assessore provinciale all'agricoltura, caccia e pesca, Fulvio Brusa, commentando l'andamento del piano di contenimento dei selvatici messo in atto dalla Provincia di Asti, esprime un ringraziamento ai cacciatori "per il senso di responsabilità che hanno saputo esprimere e per la capacità di gestione del territorio, realizzato con le rappresentanze del mondo agricolo organizzato e gli Ambiti Territoriali di Caccia, che ha prodotto risultati di assoluto interesse". L'Assessore Brusa fa presente che "è necessario non abbassare la guardia, monitorando attentamente la situazione, perché oggi l'attenzione si concentra sulle popolazioni di capriolo, in forte aumento, che devono essere controllate in modo adeguato". Gli Ambiti Territoriali di Caccia hanno già definito piani di selezione e di prelievo di questi animali, ma c'è comunque preoccupazione perché i caprioli si stanno diffondendo fuori dalle zone di tradizionale insediamento e sono in forte aumento numerico. "È pertanto necessario -dichiara l'assessore Brusa - tenere sotto controllo i capi da prelevare: a questo riguardo la Provincia è pronta a intervenire qualora si verifichino situazioni di emergenza".

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO
25 LUGLIO 2009
 
Lo Zoosafari di Fasano festeggia una nidiata di boa constrictor
I "neonati" raggiungono 30 centimetri di lunghezza
 
ROMA – Aria di festa allo Zoosafari Fasanolandia di Fasano, in provincia di Brindisi, dove pochi giorni fa sono nati ben 27 boa constrictor, e tutti da un’unica femmina. Nati da una coppia di genitori lunghi circa un metro e mezzo, i piccoli boa raggiungono 30 centimetri di lunghezza.
Per semplicità di gestione vengono tenuti separati dai genitori e sono in grado di nutrirsi da soli. Il temutissimo boa constrictor, che può raggiungere i 4 metri di lunghezza, appartiene alla famiglia dei boidi e uccide anche grandi prede avvolgendole e soffocandole nelle sue spire. 
Allo Zoosafari, che è in attesa della nascita di un’anaconda gialla (Eunectes notaeus), adesso è possibile vedere i cuccioli di orso polare nati nel 2008, la terza nascita di questa specie avvenuta qui. I cuccioli ora si sono ricongiunti al padre, che per i primi sei mesi era stato tenuto separato per possibili interferenze aggressive.
 


 

            25 LUGLIO  2009
VIVISEZIONE - SPERIMENTAZIONE

 

LAZAMPA.IT
25 LUGLIO 2009
 
Anche i gatti sono mancini, soprattutto i maschi
Le femmine sono quasi sempre destrorse
 

Anche tra i gatti ci sono dei mancini, soprattutto tra i maschi: infatti i gatti, quando devono compiere mosse complicate con le zampe, mostrano la preferenza per l’una o per l’altra zampa. Le femmine sono quasi sempre destrorse, i maschi invece mancini. Lo dimostra uno studio pubblicato sulla rivista Animal Behaviour da Deborah Wells e Sarah Millsopp, della Queen’s University di Belfast e riportato da New Scientist. Se è vero che gli esseri umani sono i soli che mostrano una spiccata preferenza per una mano o per l’altra, c’è però da dire che prove dell’asimmetria cerebrale sono presenti anche nel mondo animale; per esempio, gli scimpanzè compiono parecchie azioni preferibilmente con la zampa destra.
I gatti non sono da meno. Infatti, quando gli psicologi irlandesi hanno dato ad un gruppo di 42 gatti scatolette di tonno molto piccole e quindi difficili da mangiare mettendo la testa nella scatola, i gatti si sono aiutati sempre con una sola delle due zampe: tutte le femmine meno una, con la zampina destra, tutti i maschi con la sinistra. Ma questa preferenza per l’una o l’altra zampa non si riscontra quando i gatti giocano normalmente. In passato alcuni studi hanno collegato il mancinismo ai livelli di testosterone in utero. È possibile, dunque, che per questo motivo i gatti maschi siano spesso mancini.

 

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