24 MAGGIO 2010
ANSA
24 MAGGIO 2010
 
Non saranno piu' trasferiti da Potenza in Calabria 367 cani.
Sono stati posti sotto sequestro nel capoluogo e a Paterno
 
POTENZA - E' stato bloccato il trasferimento a Cassano allo Jonio (Cosenza), di 367 cani ospitati in canili di Potenza e di Paterno (Potenza).
La Polizia provinciale di Potenza ha posto sotto sequestro gli animali nei due canili che li ospitano, uno a Potenza e l'altro a Paterno (Potenza): la vicenda e' cominciata oltre un anno fa ed e' stata oggetto anche di interrogazioni parlamentari. Il Consorzio canili Basilicata e l'associazione Diritti natura animali si erano opposti alla ''deportazione'' dei cani, sostenendo che il trasferimento avrebbe causato agli animali ''una inutile sofferenza psico-fisica''.

TELLUS FOLIO
24 MAGGIO 2010
 
Cani Randagi Basilicata. Bene stop a trasferimenti in Calabria
 
Apprendo con soddisfazione del sequestro, da parte della Polizia Provinciale, dei cani lucani destinati alla deportazione in Calabria: si tratta di un provvedimento importante, necessario per tutelare la salute ed il benessere degli animali, fondamentale per garantire il rispetto della legge. Una vicenda che da oltre un anno è divenuta di rilevanza nazionale, un simbolo della mancata applicazione della normativa a tutela degli animali da affezione e di prevenzione del randagismo.
Adesso è necessario applicare in tutti i comuni del Nord e del Sud Italia la legge 281, sulla prevenzione del randagismo, affinché situazioni di questo tipo non debbano più capitare.
Qui il testo dell'interrogazione che presentai su questo stesso caso.
Sen. Donatella Poretti - parlamentare Radicali/Pd

IL QUOTIDIANO DELLA CALABRIA
24 MAGGIO 2010
 
Animali, stop a trasferimento cani  dalla Basilicata alla Calabria
La polizia provinciale di Potenza ha sequestrato 367 cani, che non saranno trasferiti a Cassano allo Jonio
 
 
La Polizia provinciale di Potenza ha bloccato il trasferimento di 367 cani da due canili, uno di Potenza e l’altro di Paterno (Pz), in una struttura di Cassano allo Jonio (Cs), al termine di una vicenda iniziata oltre un anno fa e che è stata oggetto anche di interrogazioni parlamentari.
Lo hanno annunciato il Consorzio canili Basilicata e l'associazione Diritti natura animali, che fin dall’inizio si erano opposti alla «deportazione» dei cani, sostenendo che il trasferimento avrebbe causato agli animali «una inutile sofferenza psico-fisica». Il sequestro dei cani (prima che fosse notificato, 27 erano già stati trasferiti in Calabria) è avvenuto nell’ambito di un’inchiesta nella quela si ipotizza il reato di maltrattamento di animali di affezione.

TG COM
24 MAGGIO 2010
 
Carne avvelenata, strage di animali
Bergamo, trovate polpette con pesticida
 
 
 
Filago (BG) - Strage di animali domestici a Filago, nella Bergamasca. Una decina di gatti e cani sono morti dopo aver mangiato carne avvelenata. I bocconi sono stati conficcati su alcuni paletti. Una delle famiglie prorietarie degli animali uccisi ha trovato una polpetta di carne e l'ha consegnata alle guardie ecologiche. Le analisi dell'Asl hanno rivelato che conteneva metaldeide, composto chimico usato come pesticida contro le lumache e letale se ingerito. Altre esche avvelenate sono state trovate nelle zone intorno al fiume Brembo tra Filago, Brembate, Bonate Sotto e Madone e lungo il canale Masnada. 
L'allarme non riguarda soltanto gli animali domestici: le guardie ecologiche hanno rinvenuto anche le carcasse di una poiana e di una volpe, morte senza segni di violenza o di malattia. Per questo le autorità invitano i proprietari dei cani a tenere gli animali al guinzaglio e hanno avvisato la popolazione a non toccare (se non con i guanti) le polpette che possono trovare nei campi.

AGI

24 MAGGIO 2010

 

POLPETTE AVVELENATE FANNO STRAGE ANIMALI NEL BERGAMASCO

 

Bergamo - Cani e gatti uccisi da bocconcini avvelanati. Allarme a Filago, dove una decina di animali domestici sono morti per avere ingerito carne avvelenata lasciata in giro conficcata su paletti. Una delle famiglie prorietarie degli animali morti ha trovato una polpetta di carne e l'ha consegnata alle guardie ecologiche. Le analisi dell'Asl hanno rivelato che la carne conteneva metaldeide, composto chimico usato come pesticida contro le lumache e letale se ingerito. Altre esche avvelenate sono state trovate nelle zone intorno al fiume Brembo tra Filago, Brembate, Bonate Sotto e Madone e lungo il canale Masnada. Gli animali trovati morti sono oltre una decina. Non solo domestici: le guardie ecologiche hanno rinvenuto anche le carcasse di una poiana e di una volpe, morte senza segni di violenza o di malattia. Per questo le autorita' invitano i proprietari dei cani a tenere gli animali al guinzaglio e hanno avvisato la popolazione a non toccare (se non con i guanti) le polpette che possono trovare nei campi.


L'ECO DI BERGAMO

24 MAGGIO 2010

 

Cani uccisi da bocconi al veleno
È allarme nella zona di Filago

 

Filago (BG) - Esche avvelenate stanno mietendo vittime tra gli animali domestici di Filago. I casi denunciati sono una decina e il sindaco Massimo Zonca ha allertato la cittadinanza con un avviso pubblico, segnalando il fenomeno anche ai colleghi di Madone e Bonate Sotto, invitandoli a non sottovalutare la questione per ragioni di tutela della salute pubblica. «Si informa la cittadinanza che sono state rinvenute sul territorio comunale esche avvelenate deposte da malintenzionati con l'intento di avvelenare animali domestici – cani e gatti – o selvatici – scrive Zonca –. Alla vista di materiale sospetto, pezzi di carne conficcati nel terreno o altro, è opportuno attivarsi tempestivamente segnalandone subito la presenza agli organi di vigilanza (Forestale, polizia municipale, polizia veterinaria, carabinieri, guardie ecologiche e uffici comunali). Si salverà la vita agli animali e si tutelerà la salute pubblica».
Il primo cittadino fa infatti notare che le esche avvelenate rappresentano un pericolo anche per l'uomo, soprattutto per i bambini che potrebbero toccarle. I primi casi di avvelenamento di cani si sono registrati verso la fine dello scorso gennaio, sino a quando una famiglia che abita al confine tra Filago e Bonate Sotto, dopo aver trovato morto il cagnolino di casa, ha rinvenuto una polpetta di carne avvelenata e l'ha consegnata alle guardie ecologiche del Parco del Brembo. Le analisi dell'Asl hanno rivelato che la polpetta conteneva metaldeide, composto chimico usato come pesticida contro le lumache e letale se ingerito. «Le esche avvelenate sono state rinvenute essenzialmente nelle zone del parco del fiume Brembo tra Filago, Brembate, Bonate Sotto e Madone e lungo il canale Masnada – riferisce Zonca –. Gli animali trovati morti e denunciati ufficialmente sono pochi, ma i casi possono essere molto di più, si ipotizza oltre una decina».
A Madone le guardie ecologiche hanno rinvenuto le carcasse di una poiana e di una volpe. «La poiana non presentava nessuna ferita e l'animale era giovane e forte: avrà mangiato un boccone avvelenato o un topo ucciso da un'esca – riferisce Elena Tironi, responsabile dell'Ufficio del Parco Brembo –. Le guardie ecologiche stanno facendo informazione, invitando i proprietari di cani a tenerli al guinzaglio». Dal Servizio di sanità animale dell'Asl di Bergamo, il direttore Eugenio Testa informa che «è meglio non toccare le esche rinvenute. Si consiglia di raccoglierle usando guanti e di consegnarle alla polizia locale o alle guardie ecologiche». Le esche verranno inviate all'Istituto profilattico per le analisi, mentre l'Asl segnalerà le aree da bonificare al Comune che dovrà poi provvedere a mettere la dovuta segnaletica per avvisare del pericolo quanti si imbattono in esche avvelenate o carcasse di animali.


BERGAMO NEWS

24 MAGGIO 2010

 

FILAGO (BG) - Sono ormai una decina i casi denunciati e il sindaco con un avviso pubblico invita gli abitanti a prestare attenzione: il veleno è letale anche per l'uomo.

Bocconi avvelenati per cani, è allarme

 

Filago (BG) - E' allarme a Filago per i bocconi avvelenati che stanno uccidendo molti cani. I casi denunciati sono ormai una decina e il sindaco Massimo Zonca ha invitato gli abitanti a prestare molta attenzione: le polpette, lasciate per strada, contengono metaldeide, un composto chimico usato come pesticida contro le lumache e letale anche per l'uomo se viene ingerito.
Per questo, attraverso un avviso pubblico, il primo cittadino di Filago invita a non sottovalutare la questione. "Sono state rinvenute sul territorio comunale - si legge nel comunicato - esche avvelenate deposte da maleintenzionati con l'intento di avvelenare animali dosmetsici. Alla vista del materiale sospetto - pezzi di carne conficcati nel terreno o altro - è opportuno attivarsi tempestivamente segnalandone subito la presenza  agli organi di vigilanza (forestale, carabinieri, uffici comunali)".
I primi casi si erano registrati alla fine di gennaio: le esche avvelenate erano state trovate nelle zone tra il fiume Brembo, tra Filago, Brembate, Bonate Sotto e Madone e lungo il canale Masnada. Per questo infatti l'invito del sindaco Zonca ha raggiunto anche le amministrazioni comunali di Madone e Bonate Sotto.    


LA NUOVA SARDEGNA

24 MAGGIO 2010

 

Siniscola, tutti uniti contro i killer dei cani e dei gatti

 

Salvatore Martini

 

SINISCOLA (NU). La ricetta è poco laboriosa. Consiste in bocconcini di carne farciti di microscopici frammenti di vetro, disseminati all’aperto per essere mangiati dagli animali errabondi. Una pratica aberrante e peraltro punibile persino con il carcere, questa, che nel rione Duai ha fatto fuori diversi randagi ma anche animali con tanto di collare e microchip trovati agonizzanti dai rispettivi padroni. A denunciare l’accaduto è una donna residente in via Kolbe, che nel giro di pochi giorni ha visto morire tra atroci sofferenze i suoi quattro gatti. Non sarebbe tuttavia la prima volta che si verificano episodi del genere. «Qualche mese fa a me hanno avvelenato il cane - racconta Paola Satta - che era scappato dal cortile. Era un pastore tedesco di pochi anni, che avevo acquistato in un negozio di Milano. Dopo due giorni dalla sua scomparsa l’ho ritrovato morto in una cunetta, con i segni dell’avvelenamento». A Siniscola sono tantissimi gli amici degli animali. Tutti condannano questi episodi e c’è chi si sta attivando affinché non ripetano. «Non facciamo di tutta l’erba un fascio - sottolinea Roberta Contini, animalista - poiché i siniscolesi sono grandi appassionati dei quattrozampe. Purtroppo ci sono alcune persone senza scrupoli. Gente che è difficile stanare». Nel secondo centro della Provincia si sta costituendo anche un comitato che intende affiliarsi alla protezione animali. Il progetto è ancora in fase embrionale, e avrà bisogno del riconoscimento da parte delle associazioni preposte. Per la difesa degli animali inizia però a muoversi qualcosa, sperando che gli episodi di maltrattamento non si ripetano più.


SICILIA NEWS 24

24 MAGGIO 2010

 

Ragusa: cinque cuccioli salvati da pattuglia guardia di finanza

 

RAGUSA - Una pattuglia della Guardia di Finanza ha salvato da morte certa cinque cuccioli di cane, che erano stati abbandonati lungo la SP25, che collega Ragusa a Marina di Ragusa. Due riportavano ferite probabilmente causate dalle auto in transito. Gli animali sono stati affidati alle cure veterinarie.


CLUB RADIO

24 MAGGIO 2010

 

Cuccioli maltratti da Ungheria in Italia, sequestri polizia

 

TRIESTE - In condizioni incredibili, senza cibo e acqua, alcuni ‘incastrati’ in minuscole gabbiette: 25 cuccioli privi di documentazione sanitaria e del passaporto di viaggio, sono stati scoperti e sottoposti a sequestro sanitario dalla Polizia di Frontiera e dal Corpo forestale regionale a Trieste, al confine fra Italia e Slovenia. I cuccioli, molti al di sotto dell’eta’ per il trasporto e in cattive condizioni igieniche e sanitarie, erano a bordo di un furgone e di un’auto fermati al valico confinario di Fernetti. I cagnolini – chihuahua, maltese, labrador, yorkshire, akita, bovaro bernese, bulldog e cavalier king charles – provenivano dall’Ungheria ed erano destinati – secondo gli investigatori – al mercato clandestino italiano. Sei persone, tutti cittadini ungheresi, che erano a bordo del furgone e dell’auto, sono state segnalate alla magistratura in stato di liberta’ per maltrattamento di animali.


IL GAZZETTINO
24 MAGGIO 2010
 
Trieste. Maxisequestro di cuccioli maltrattati alla frontiera con la Slovenia
 
 
 
TRIESTE (24 maggio) - In condizioni incredibili, senza cibo e acqua, alcuni incastrati in minuscole gabbiette: 25 cuccioli privi di documentazione sanitaria e del passaporto di viaggio, sono stati scoperti e sottoposti a sequestro sanitario dalla Polizia di Frontiera e dal Corpo forestale regionale a Trieste, al confine fra Italia e Slovenia.
I cuccioli, molti al di sotto dell'età per il trasporto e in cattive condizioni igieniche e sanitarie, erano a bordo di un furgone e di un'auto fermati al valico confinario di Fernetti.
I cagnolini (chihuahua, maltese, labrador, yorkshire, akita, bovaro bernese, bulldog e cavalier king charles) provenivano dall'Ungheria ed erano destinati, secondo gli investigatori, al mercato clandestino italiano. Sei persone, tutti cittadini ungheresi, che erano a bordo del furgone e dell'auto, sono state segnalate alla magistratura in stato di libertà per maltrattamento di animali.

BORA.LA
24 MAGGIO 2010
 
Contrabbando di cuccioli: fermato a Fernetti furgone con 25 tra chihuahua, maltesi, labrador, yorkshire, akita
 
         
 
Fernetti (TS) - Alle prime luci dell’alba, durante un controllo congiunto della Polizia di Frontiera di Trieste e del Corpo forestale regionale, venivano intercettati a Fernetti un furgone e un’autovettura con a bordo 25 cuccioli di cane di diverse razze. Entrambi i veicoli non erano adeguatamente coibentati e non dotati del previsto apparato di ventilazione.I cuccioli viaggiavano in condizioni precarie senza cibo e acqua, all’interno di gabbie di misura non idonea in relazione al numero e alla grandezza degli animali, fra bagagli e taniche di carburante.
Alcuni di essi erano addirittura impossibilitati ad effettuare qualsiasi movimento, risultando di fatto “incastrati” nel trasportino.Nell’immediatezza gli uomini della Polizia di Frontiera constatavano che diversi cuccioli erano privi di microchip e che tutti erano privi di documentazione sanitaria idonea. Interveniva sul posto il veterinario della locale Azienda sanitaria che accertava le precarie condizioni igienico-sanitarie e l’effettivo stato di sofferenza dei cuccioli sottoposti ad un lungo viaggio in condizioni di particolare disagio. Rilevava, inoltre, che molti cuccioli erano al di sotto dell’età idonea per il trasporto; molti non erano stati sottoposti alla prescritta vaccinazione antirabbica e, infine, quasi tutti erano privi del passaporto di viaggio.I cuccioli di varie razze, fra le quali chihuahua, maltese, labrador, yorkshire, akita, bovaro bernese, bulldog e cavalier king charles, sono stati sottoposti a sequestro sanitario per le verifiche e le cure che si renderanno necessarie. Sei cittadini ungheresi, di cui due donne, sono stati denunciati alla locale Autorità Giudiziaria per il reato di maltrattamento agli animali, così come previsto dall’articolo 544 ter del codice penale.Già l’anno scorso erano stati complessivamente intercettati, in entrata Stato, 70 cuccioli di cane di varie razze provenienti dall’Ungheria e dalla Slovacchia. In tutti i casi gli animali erano privi dei requisiti idonei (vaccinazioni, età minima, microchip) per il trasporto e la vendita in Italia, nonché il più delle volte trasportati in condizioni di sofferenza. In tale occasione le autorità comunali hanno apprezzato molto l’impegno profuso dal personale della Polizia di Frontiera, assegnando loro il premio “I buoni della strada”.

IL GAZZETTINO

24 MAGGIO 2010

 

Tartarughe abbandonate ai Giardini, Castello si mobilita

Un cartello avverte che chi lascia gli animali rischia il carcere. La leggenda metropolitana dei ristoranti cinesi

 

Venezia - Chi abbandona una tartaruga rischia la galera. È quanto previsto dalla legge contro l'abbandono degli animali esotici, un reato punito con pesanti ammende e con la reclusione fino a 12 mesi. Ed è quanto notificato sui quattro manifesti attaccati alla fontana dei Giardini di Castello. Una iniziativa promossa dalla associazione italiana no profit "Tarta Club Italia" per ricordare la giornata mondiale della tartaruga che si è celebrata ieri. L'associazione ha così voluto denunciare un malcostume che ha reso di fatto la fontana la discarica abusiva degli esemplari di questa specie, che vengono abbandonati alla mercé della fauna locale di cani e gatti della zona. Una specie che a Castello est sembra non trovare pace, oggetto anni fa di uno scandalo a sfondo “culinario” quando, a seguito di una improvvisa “morìa” delle numerose tartarughe della fontana, si era sospettato di un traffico illecito di anonimi che le avrebbero pescate e poi rivendute ad alcuni ristoranti cinesi del quartiere. Al momento sembra che l'iniziativa di Tarta Club Italia sia servita da deterrente contro questa pratica illecita.


IL TIRRENO

24 MAGGIO 2010

 

Tartaruga ferita e salvata

 

MARINA (MS). Tartaruga ferita recuperata ieri mattina dal personale della Capitaneria di porto a circa mezzo miglio dalla costa di Marina di Pietrasanta.  A dare l’allarme è stato un diportista che ha soccorso l’animale e l’ha portato a terra per consegnarlo alla guardia costiera, ufficio locale marittimo di Forte dei Marmi, già allertato.  Dopo i primi rilievi del caso, la tartaruga è stata affidata alle mani esperte dei volontari del Wwf.  La speranza è che, debitamente curata, possa presto riprendere la via del mare nelle acque del Santuario dei cetacei.


SANREMO NEWS

24 MAGGIO 2010

 

Imperia: cane soccorso ieri in mare dalla SS Trinità

 

CARLO ALESSI

 

Imperia - La squadra nautica della Protezione Civile SS Trinità di Imperia è intervenuta, sabato e ieri, in assistenza alle imbarcazioni impegnate nella regata in onore di ‘Gianni Cozzi’. Si è trattato della prima uscita ufficiale della nuova imbarcazione veloce da soccorso che porta il nome dello stesso Gianni Cozzi: una Stem Jet 7.30 con motore da 250 cavalli idrogetto, attrezzata per il trasporto di feriti barellati e interventi antincendio, che prossimamente sarà inaugurata ufficialmente.
Nel pomeriggio di ierila squadra, grazie al coordinamento interforze di Capitaneria di Porto e Vigili del Fuoco, è intervenuta in soccorso di un cane che, ferito e fuggito ai padroni, si era spinto a nuoto in mare verso il largo, al traverso del Prino di Imperia e, sfinito, non era più in grado di tornare a riva. Sul posto, in soccorso dell'animale è intervenuto anche un diportista che aveva sentito la chiamata sul canale radio marino di emergenza. L'animale è stato così recuperato, medicato dai volontari e, in seguito, restituito ai legittimi proprietari, fra gli applausi di quanti hanno vissuto con apprensione la vicenda dalla spiaggia.
La squadra nautica della protezione civile SS Trinità di Imperia opera fin dalla sua nascita, avvenuta nel 2005, in stretto contatto con la Capitaneria di Porto di Imperia. E’ dotata di un gommone con motore da 40 cavalli e, ora, della nuova imbarcazione veloce da soccorso ‘Gianni Cozzi’, unica nel suo genere in Liguria.


CORRIERE DELL'UMBRIA

24 MAGGIO 2010

 

Palombella senza le solite proteste

Orvieto La festa della domenica di Pentecoste è tornata a riempire piazza Duomo. Quest’anno gli animalisti si sono limitati a inviare una lettera al sindaco

 

Davide Pompei

 

Orvieto - Palombella con il sole e senza animalisti. Dopo l’insolita edizione bagnata dello scorso anno, la festa orvietana della domenica di Pentecoste è tornata a riempire piazza Duomo. Tanti gli orvietani e i turisti che ieri non hanno rinunciato a partecipare a un manifestazione che dal 1404 unisce folklore e fede e mobilita le associazioni in difesa degli animali. Come da tradizione, a mezzogiorno in punto il vescovo della diocesi di Orvieto Todi, monsignor Giovanni Scanavino ha sventolato il fazzoletto bianco dal balcone del Palazzo dell'Opera del Duomo. Il capomastro della Fabbrica del Duomo ha dunque ordinato con un cenno la discesa della raggiera dalla chiesa di San Francesco fino al cenacolo posto sul sagrato della cattedrale. E, tra gli applausi generali, finalmente ha fatto il suo arrivo l'indiscussa protagonista, facendo accendere le fiammelle poste sulle sagome raffiguranti gli apostoli all'interno del baldacchino. Per venire incontro alle richieste animaliste, le ali aperte legate con nastri di raso rosso alla raggiera già da diversi anni sono state chiuse per non simulare la crocifissione tanto criticata. I fragorosi scoppi di mortaretti che, si dice, nocevano al piccolo cuore del volatile sono stati drasticamente ridotti e la colomba, inserita dentro un tubo di plexiglass trasparente e forato cosicché potesse ben respirare. Come da tradizione, la Palombella dopo essere stata mostrata alla folla dai valletti dell'Opera del Duomo, è stata poi regalata a una giovane coppia di sposi, che quest'anno sono Leonardo Martinelli e Martina Bonuso, marito e moglie dal 2 maggio scorso. Onorati di essere i destinatari del prezioso dono, hanno assicurato di prendersi cura dell'animale che, una volta visitato, è risultato godere di ottima salute. Alla coppia è stato anche regalato dagli antiquari, presenti in piazza Duomo per la fiera dell'arte e dell'antiquariato, un piatto in ceramica. Se in piazza non sono mancati tamburini e trombettieri del corteo storico, accanto a popolani in costume medievale, sul balcone del Palazzo dell'Opera erano presenti tra gli altri il presidente Francesco Venturi, il sindaco Antonio Concina e alcuni rappresentanti politici tra cui il consigliere regionale Fausto Galanello, l'onorevole Carlo Emanuele Trappolino e il presidente del consiglio comunale Marco Frizza. La protesta degli animalisti, già ridimensionata, quest'anno si è manifestata soltanto in una lettera aperta al primo cittadino in cui si chiedeva di sostituire la colomba con una sua raffigurazione che avrebbe avuto il medesimo valore simbolico, "risparmiando le atroci sofferenze facilmente immaginabili per l'animale". Spettacolo, che a detta di Walter Caporale, presidente dell'associazione animalisti italiani "offende la sensibilità della gente e la città di Orvieto che merita di concedersi l'elevazione civile e spirituale di non infierire sugli animali con crudeltà gratuita". Critiche a parte, l'identità culturale, messa in discussione, ne è uscita forse più forte e gli orvietani, nuovamente ancorati alle proprie radici.


YAHOO NOTIZIE

24 MAGGIO 2010

 

Animali: ippopotami e canguri in menu ristorante zoo Pechino

 

Chi visita lo zoo di Pechino, oltre ad ammirare ippopotami, coccodrilli e scorpioni nelle gabbie puo' anche mangiarli al ristorante del parco. La notizia viene dal quotidiano cinese Legal Daily, secondo cui le organizzazioni ambientaliste si stanno mobilitando contro questa pratica. Nel menu figurano dita di ippopotamo, coda di canguro, zuppa di scorpioni e altre 'prelibatezze' fatte con animali presenti nel parco, anche se per i gestori gli ingredienti vengono da animali cacciati lontano.


MESSAGGERO VENETO

24 MAGGIO 2010

 

Presidio animalista, scintille al circo

 

di ENRI LISETTO CORDENONS.

 

Cordenons (PN) - Animato scambio di battute, ieri pomeriggio, tra esponenti di Oipa e Lav da una parte e operatori del mondo circense dall’altra, prima dello spettacolo del circo Amedeo Orfei a Cordenons. I primi, infatti, hanno inscenato un presidio (una ventina i manifestanti) contro l’utilizzo degli animali nei circhi, i secondi si sono difesi dalle contestazioni, avvenute proprio davanti alle biglietterie del circo, davanti a famiglie intere che si apprestavano ad assistere allo spettacolo. Gli animi sono stati placati dagli agenti della Digos e dai carabinieri della locale stazione. Il presidio degli animalisti era annunciato da diversi giorni. Gli operatori del circo non hanno gradito che la manifestazione si sia svolta proprio davanti alle biglietterie, prima e durante lo spettacolo – tenutosi regolarmente – al quale hanno assistito decine di persone. Accusa e difesa a confronto, scambio di battute ad alta voce, cartelloni e volantini contro l’impiego di animali. «E’ stata una testimonianza – spiega Daniela Galeota, esponente del mondo animalista – e un invito a incentivare l’ospitalità di circhi che non sfruttano gli animali». Le associazioni a difesa degli animali nei giorni scorsi avevano inviato una lettera aperta al sindaco di Cordenons, Carlo Mucignat, per protestare contro la presenza del circo Amedeo Orfei, da venerdì scorso a domenica prossima a Cordenons: «Il Comune – scrivevano – ospita con una certa regolarità circhi con animali. Con la stessa regolarità ci sentiamo di invitarvi a riflettere sulla sofferenza che si cela dietro a questi spettacoli, nella speranza che in un futuro non troppo lontano» vengano riconsiderate le autorizzazioni. «Non contestiamo lo spettacolo circense in sé, bensì l’uso di animali, che sono costretti ad una vita davvero intollerabile, forzati in condizioni completamente diverse da quelle che hanno in natura». I manifestanti hanno richiamato quanto accade a Pordenone dove un regolamento vieta lo svolgimento di spettacoli circensi che utilizzano gli animali. Dal canto loro gli operatori circensi hanno spiegato che gli animali vengono tenuti in condizioni normali, come nel loro habitat naturale, che non vengono né sfruttati né maltrattati.


IL TIRRENO

24 MAGGIO 2010

 

Due cavalli danno forfait

 

Luciano Gianfranceschi

 

FUCECCHIO (FI). Il cavallo di San Pierino che ha vinto il 30º palio delle contrade - Melantò de Aighenta, montato da Virgilio Zedde - aveva le zampe anteriori fasciate. Per questo, credendolo semi infortunato, non l’hanno tenuto in considerazione? «Abbiamo vinto perché è un cavallo competitivo, e allora ho scelto una monta importante - risponde Giuseppe Radice, presidente della contrada d’oltrarno - ero sicuro che dopo il primo giro non avrebbe retto nessuno al suo passo di carica. E così è stato». Intanto Valentina Cardini coccolava il cavallo, e i contradaioli il cencio.  In precedenza un “giallo” ha appiedato due contrade, Samo e Ferruzza, che non hanno potuto correre la kermesse, volendo evitare di danneggiare i cavalli ed esporre la kermesse a critiche degli animalisti. «Se a Siena fanno visite accurate, e che non durano soltanto un giorno, per ammettere i cavalli alla Tratta, è per evitare situazioni come questa: che due contrade arrivino al giorno del palio e non siano in grado di far vivere la corsa ai nostri contradaioli - dichiara Edoardo Masini, il tesoriere bianconero -. Magari gli danno un antinfiammatorio che il primo giorno non vedi nulla, e poi invece... si resta a piedi».  Sta discutendo con il veterinario Jacopo Sorge, che replica. «Non potete venire a dire che vi ho dato un cavallo tarato, un cavallo zoppo o che stava male. L’animale adesso è zoppo 4 gradi e non può correre, ma non era così quando vi è stato consegnato. Sarebbe stato ipotizzabile in caso di altre indagini che però il protocollo fucecchiese non prevede».  La presidente di Samo, Monica Cespoli è scura in volto. «Lo farò presente anche ai vertici dell’organizzazione Palio, non si devono pagare i cavallai e le scuderie che portano animali non validi». Un contradaiolo rossoblù aggiunge che «sarebbe il caso di chiedere loro i danni. Perché la contrada vive tutto l’anno, con cene e manifestazioni varie, in funzione del giorno del Palio. E c’erano in tanti a cena, sabato notte, anche sapendo che difficilmente avremmo corso». Il mossiere Daniele Masala, all’esordio, s’è comportato con autorità.


LIBERO
24 MAGGIO 2010
 
Fido fa pipi' su ruote auto, a Trieste 300 euro di multa
 
 
TRIESTE - Tempi duri per i padroni di cani a Trieste: il nuovo regolamento per la pulizia del territorio prevede per loro multe da 50 a 300 euro se 'fido' viene sorpreso a fare la pipì sulle ruote delle auto o dei motocicli. Stesse sanzioni - anticipa oggi Il Piccolo - se la pipì viene fatta sugli stipiti di portoni, porte, vetrine dei negozi, panchine, fioriere e altri elementi dell'arredo urbano. Il regolamento - che è già stato illustrato nelle circoscrizioni e dovrà passare ora all'esame del Consiglio comunale - prevede anche l'obbligo per i proprietari di cani (oltre 12.000 a Trieste) di girare muniti di paletta, sacchetto e altri strumenti per raccogliere le deieizioni del proprio 'fido'; per chi né sprovvisto è prevista una multa da 100 a 600 euro, mentre per coloro che non le raccolgono la sanzione andrà da 250 a 1.500 euro. La campagna antipipì è stata avviata dall'assessore comunale allo sviluppo economico Paolo Rovis, dopo le proteste di decine di commercianti triestini stanchi di pulire ogni mattina le entrate nei propri negozi sporcate dai cani.

LIBERO NEWS
24 MAGGIO 2010
 
Anche Fido va in vacanza
Sono più di mille le strutture in tutta Italia dove stare in compagnia del proprio amico "peloso". Tra queste non mancano le spiagge. Tutti gli inidirizzi nella guida 2010 "Amici in Vacanza"
 
 
È già tempo di programmare le vacanze estive. Un'impresa spesso non facile per chi vuole partire in compagnia del proprio amico "peloso". In Italia almeno il 40 per cento delle famiglie vive con un cane e durante i mesi estivi, soprattuto, si trova a dover cercare una soluzione per organizzare le ferie. Spesso con scarsi risultati. Non tutti gli alberghi accettano infatti volentieri chi viaggia con un animale, anzi. La maggioranza degli italiani che desiderano andare in vacanza con la propria bestiola si scontra con la cronica mancanza di strutture ricettive pet friendly e di servizi dedicati. A dare una mano a tutti coloro che decidono di portare in villeggiatura con sé il proprio 4 zampe, ci pensa la guida 2010 Amici in Vacanza , promossa da Amici, Associazione onlus per la difesa dei diritti degli animali, in collaborazione con Royal Canin, azienda specializzata nella produzione di alimenti secchi e umidi di alta gamma per cani e gatti, che ha ottenuto il Patrocinio del Comune di Milano e l'apprezzamento da parte del Ministro del Turismo, Michela Vittoria Brambilla, in quanto strumento utile a contrastare la piaga dell'abbandono estivo degli animali domestici.
Ben 1.300 le strutture turistiche presenti in Italia segnalate nelle oltre 350 pagine della Guida, in cui è possibile soggiornare insieme al proprio
animale domestico. Giunta alla sua seconda edizione, sarà distribuita gratuitamente nei principali negozi specializzati in animali di Milano e Roma, dal 22 giugno. Sarà inoltre disponibile su cd-rom presso un numero selezionato di studi veterinari delle stesse città. Oltre a essere consultabile online direttamente sul sito Amici.it, la guida può essere anche scaricata per il navigatore. Saranno così necessari pochi click per essere guidati alla destinazione scelta per trascorrere un week-end o le ferie estive col proprio animale. Per gli amanti del mare, lungo la nostra penisola non mancano strutture balneari in grado di regalare svago e relax sia ai cani che ai loro padroni. Ad Albisola Mare, in provincia di Savona, lo stabilimento Bau Bau Village offre molti servizi per i nostri amici 4 zampe: un'ampia spiaggia con capanne di paglia, comodi letitni relax, una piscina, docce calde e fredde e un corner dove acquistare prodotti alimentari per animali. E ancora: campo agility, piattaforma galleggiante per tuffi e, novità 2010, un presidio veterinario permanente come punto di primo soccorso. A Bibione, in provincia di Venezia, il luogo dove ritemprarsi col proprio animale è la Spiaggia di Pluto. Attrezzata con 190 ombrelloni, sdraio per i padroni e lettini per i cani, mette a disposizione degli ospiti docce per animali, ciotole d'acqua,sacchetti per la raccolta delle deiezioni e alimenti specifici per ogni tipo di cane. Ogni giovedì, a partire dai primi di giugno, viene organizzata una sessione gratuita di agility e di educazione cinofila. Aperta dal 2009, il Villa Bau Village è la prima spiaggia per cani all'interno di Roma. Che vanta un'area attrezzata di 15mila mq con una piscina di 50 mt di lunghezza per i tuffi.

CORRIERE ADRIATICO

24 MAGGIO 2010

 

Servizio aggiuntivo per arricchire l’offerta turistica. L’assessore Marconi: “Lavori completati entro la metà di giugno”

Un tratto di spiaggia sarà riservato ai più fedeli amici dell’uomo

 

Grottammare (AP) - Anche Grottammare avrà la sua spiaggia riservata ai cani. A darne conferma proprio l’assessore all’ambiente Giuseppe Marconi.
“Abbiamo deciso che nel primo tratto di spiaggia libera a sud del Tesino - dice soddisfatto - venga consentito l’accesso ai cani. Faremo dei lavori anche per portare l’acqua e da metà giugno sarà funzionante”.
La decisione vuole così venire incontro alle numerose richieste dei residenti e dei turisti che hanno un amico a quattro zampe e che ogni estate si trovano davanti al dilemma di dove lasciare il proprio cane.
Già nella cittadina rivierasca, alcuni albergatori si sono attrezzati per creare spazi che consentano l’accesso e l’ospitalità ai cani, i quali ora potranno anche godere della spiaggia. E non può negarsi un risvolto turistico dell’iniziativa.
L’area farà presto il suo esordio sul primo tratto di spiaggia a Sud del Tesino (il tratto interessato dal ripascimento dove ora vi è la ghiaia), in cui i proprietari potranno finalmente portare in vacanza anche i loro amici animali. Già da qualche anno la vicina cittadina sambenedettese si era attrezzata predisponendo un’area ad hoc dove poter portare il proprio Fido sulla spiaggia senza incorrere in sanzioni. Ed ora anche la cittadina Grottammarese vuole essere al top delle offerte per il debutto dell’estate.
Muove i primi passi, dunque, un progetto atto a richiamare un nuovo turismo e che potrebbe addirittura dare i primi frutti già entro l’inizio della stagione.
Tale strumento, infatti, potrebbe rivelarsi un volano molto importante per il decollo turistico della cittadina se si considerano le pochissime spiagge attrezzate, gli alberghi non sempre predisposti ad ospitare animali il tutto paragonato al gran numero dei proprietari di cani.
“Al più presto - continua l’assessore - attiveremo tutte le procedure collegate, per offrire sia ai proprietari sia ai cani i servizi richiesti. Occorre attrezzare la parte di arenile e portare tutti i servizi che per legge devono avere le spiagge libere”.


IL SECOLO XIX

24 MAGGIO 2010

 

Falchetto cade in maree rischia di annegare

 

Provincia di La Spezia - Non sa davvero nuotare, e chissà come è finito in mare, a Bocca di Magra: ed ha iniziato ad annaspare. Fortunatamente il cucciolo di rapace - probabilmente un falco - è stato salvato da un diportista, che l'ha preso a bordo, sul suo tre alberi a vela, e l'ha portato fino al porticciolo. Era stordito, e fradicio. Antonietta Zarrelli, responsabile dell'ufficio tutela animali, è andata a prenderlo: sarà curato e rimesso in natura. La Capitaneria di Porto ha offerto supporto logistico. Il cucciolo, passato lo spavento, s'è ripreso: e sembra stare bene. L'ufficio ringrazia il turista e la Capitaneria: mentre il volatile annaspava in mare, in tanti sono rimasti ad osservarlo, senza intervenire. «Se non fosse stato tirato a bordo, sarebbe annegato - osserva la Zarrelli - il turista ha raccontato che vedendo la schiuma e tutta quella gente attorno, pensava si trattasse di un giocattolo telecomandato. Solo avvicinandosi, ha incrociato lo sguardo spaventato del piccolo, e ha deciso di intervenire».


LA ZAMPA.IT

24 MAGGIO 2010

 

Cani sulla cresta dell'onda, la gara in California

 

Ecco le divertenti e simpatiche immagini della "Loews Surf Dog Competition", una gara di surf tra cani che si tiene in California. All'edizione di quest'anno hanno partecipato circa 60 animali con i rispettivi padroni.

 

FOTO

http://www.lastampa.it/multimedia/multimedia.asp?IDmsezione=59&IDalbum=26816&tipo=FOTOGALLERY


LA ZAMPA.IT

24 MAGGIO 2010

 

Peta, la donna con 14 figli nuova testimonial per la castrazione

 

 

WASHINGTON - Nadia Suleman, la donna famosa negli Stati Uniti per avere messo al mondo otto bimbi in un parto plurimo, è diventata testimonial di una campagna per la castrazione di cani o gatti da compagnia.
E' ancora una volta la Peta, il più importante gruppo statunitense per la protezione degli animali, all'origine di questa provocatoria campagna.
La donna, che ha in tutto 14 figli, ha accettato l’offerta dell'associazione animalista di esporre sulla porta di casa un cartello con la scritta «Impedite che il vostro cane o gatto partorisca otto piccoli: ricorrete alla sterilizzazione o alla castrazione».
Non è ben chiaro quanto la donna sia convinta di questa sua scelta o della sua propensione al bene degli animali, ma è certo che riceverà dalla Peta la somma di cinquemila dollari per tenere il cartello esposto sulla porta fino al 9 giugno e un mese di viveri per lei e per i suoi 14 figli.


ANSA AMBIENTE

24 MAGGIO 2010

 

ANIMALI:CORTE GIUSTIZIA UE GIOCA BRUTTO TIRO A LINCE IBERICA

 

ROMA - Brutto tiro della Corte di Giustizia europea nei confronti della lince iberica, nella lista rossa delle specie in pericolo di estinzione dell'Unione mondiale per la conservazione della natura (Iucn). L'animale dovra' infatti imparare ad attraversare la strada nel Parco naturale di Donana, in Andalusia, che ha diviso l'habitat di questo animale, di cui restano circa 200 esemplari, prevalentemente nella Spagna meridionale. All'inizio del XX secolo in Spagna e Portogallo invece ce n'erano almeno ventimila esemplari. Poi l' urbanizzazione, la caccia e soprattutto una malattia che colpisce i conigli, la principale preda dei felini, hanno causato un drastico calo di questi animali. L'intervento della Corte di giustizia europea e' stato richiesto dalla Commissione Ue, secondo la quale una certa strada frammenta di fatto l'habitat della lince iberica e metterebbe in pericolo di morte i giovani felini di questa specie in via di estinzione, a causa della collisione possibile con gli autoveicoli. La Corte europea ha stabilito che non ci sono prove che questa via di comunicazione rischia di causa la scomparsa della lince iberica. Tra il 2000 e l'ottobre 2004, due linci sono state ufficialmente dichiarate morte su questa strada. Ma secondo il Wwf, non meno di venti esemplari sono stati uccisi, che le organizzazioni ambientaliste ritengono illegale e taglia il territorio di riproduzione dell'animale. La Corte di Giustizia europea ha fatto quindi notare che i passaggi per la fauna sono stati costruiti, anche se ''alcuni elementi del dossier sembrano indicare che la situazione nell'insieme del sito di Donana potrebbe non essere soddisfacente rispetto alle esigenze di conservazione della lince iberica''.


L'ARENA

24 MAGGIO 2010

 

LA SAGA DELL’ORSO VAGABONDO. Un sindaco vicentino lancia la provocazione. Il Wwf: «Nessuna base scientifica»
Dino? Dovete farlo psicanalizzare

 

 

Provincia di Verona - Vogliono mandarlo dallo psicologo. Povero «M5». Sembra un incubo, ma è vero. «Per l’orso Dino propongo un trattamento sanitario obbligatorio: se talvolta serve per una persona, perchè non farlo per un animale particolarmente aggressivo?». È la proposta, si spera solo provocatoria, di Pino Rossi, sindaco di Gallio (Vicenza).
C’era anche lui, tra veri esperti e responsabili delle polizie provinciali, al vertice di Asiago in cui è stata decisa la cattura del plantigrado. In vista di una «deportazione» in Slovenia, dove i cacciatori hanno il grilletto più facile.
Dino è stato notato nel territorio di Gallio, in val di Nos, quasi disabitata. Posto ideale per uno come lui. «Il trattamento sanitario», precisa Rossi, ex presidente della Comunità Montana «Sette Comuni» e fautore dell’inserimento sull’Altopiano di mufloni, camosci e cervi, «servirebbe a capire se si sia di fronte a un esemplare con problemi psicologici non normali. L’uccisione di 12 asini», dice, «non è sottovalutare in vista dell’estate. E se emergessero anomalie di Dino-M5 la cattura sarebbe un provvedimento d’urgenza per motivi di sicurezza...».
Rossi pensa agli affari: meglio forse «eliminare» il fantasma del plantigrado. «La sua presenza», aggiunge, «non deve diventare un pericolo per turisti e residenti». Due anni fa, sul Baldo, prima che KJG2 (nessuno gli diede un nome diverso....) scegliesse la via del Tirolo, pensavano invece di dedicargli un «marchio», di farne un testimonial: a dispetto di meleti devastati, pecore divorate e arnie «ripulite». Questione di orizzonti psicologici.
Il sindaco di Gallio è certo che «Dino» non sia «l’unico orso sull’Altopiano». Dice di averne parlato con tecnici svedesi: «È una lettura dei fatti: non può essersi spostato in una notte di 40-50 chilometri. Ci dev’essere un altro esemplare». Nessuno gli ha detto come un plantigrado libero possa fare questo e ben altri chilometraggi.
Povero orso, condannato alle sedute con uno strizzacervelli. «Il suo comportamento non è aggressivo e la proposta di "trattamento psicologico" non ha fondamento scientifico», rimbecca Mauro Belardi, esperto del Wwf. «Capisco che possa sembrare violento questo atteggiamento, ma non lo è», spiega. «L’orso agisce normalmente, aggredisce infatti gli animali perché li trova raggruppati nei recinti, non sorvegliati e senza misure di sicurezza. Ma i sindaci non possono decidere. Solo il prefetto potrebbe farlo, o il ministero dell’Ambiente». Pericoli per l’uomo? Ok la prudenza ma «negli ultimi 150 anni nessuno in Europa occidentale è stato attaccato da un orso, e i pochi casi erano di animali feriti da cacciatori».
È psicodramma, ormai. Gli uomini che dovrebbero capire non capiscono. Di «mogli» non se ne vedono. Dino, ascolta, cambia aria. Da solo, libero.


IL GIORNALE DI VICENZA

24 MAGGIO 2010

 

«Dino ha problemi psicologici»

GALLIO/2. Ad alimentare l'orsomania ci mancava solo la proposta del sindaco Rossi che chiede un "ricovero coatto2
La stravagante proposta punterebbe a catturare l'animale e tenerlo sotto osservazione

 

 

Provincia di Vicenza - L'orso Dino non scatena soltanto la fantasia dei navigatori di internet, ma sta dando occasione anche ai politici per guadagnarsi un titolo sul giornale. «Per l'orso Dino propongo di eseguire un trattamento sanitario obbligatorio: se certe volte serve per una persona, perchè non farlo per un animale particolarmente aggressivo?».
È questa la stravagante proposta, sul filo della provocazione, di Pino Rossi, sindaco di Gallio, presente come ospite al vertice di venerdì scorso ad Asiago, dove si è decisa la cattura del plantigrado in vista di un suo reinserimento definitivo in Slovenia (sempre che non decida in seguito di concedersi un'altra vacanza in Italia).
Nell'ultima settimana Dino è stato notato proprio nel territorio di Gallio, in particolare nella Val di Nos, un'area non abitata e quindi più vicina all'habitat di un orso bruno.
«Il trattamento sanitario obbligatorio - precisa Rossi, che in passato è stato presidente della Comunità Montana Sette Comuni e ha contribuito all'inserimento nell'Altopiano dei Sette Comuni di altre specie animali, tra cui il muflone, il camoscio e il cervo - si renderebbe necessario per capire se nel suo caso ci troviamo di fronte ad un esemplare con problemi psicologici al di fuori del normale. L'uccisione di dodici asini e altri animali - spiega ancora - è un problema da non sottovalutare in vista della stagione estiva. E qualora emergessero dei problemi psicologici di Dino la cattura diventerebbe un provvedimento d'urgenza per motivi di sicurezza».
Rossi, pensando all'apertura della stagione turistica estiva, concorda con la decisione di catturare il plantigrado. «La sua presenza - aggiunge - non deve diventare un pericolo per turisti e residenti».
Il sindaco di Gallio rilancia un'idea del collega di Asiagio Gios, secondo la quale in Altopiano gli orsi sarebbero due «Dino non è l'unico plantigrade attualmente presente sulle nostre montagne». «La mia non è una interpretazione - dice Rossi, che ha affrontato l'argomento anche con alcuni tecnici svedesi - ma una lettura dei fatti: Dino non può essersi spostato in una notte di 40-50 chilometri, ci deve essere almeno un secondo esemplare (il radiocollare però, finché ha funzionato, avrebbe detto l'esatto contrario)».


LA TRIBUNA DI TREVISO

24 MAGGIO 2010

 

Per l'esperto Wwf «L'orso Dino non è aggressivo»

 

VICENZA. Il comportamento dell’orso Dino non è affatto aggressivo, quindi la proposta del sindaco di Gallio di un “trattamento psicologico” non ha fondamento scientifico. Ne è convinto Mauro Belardi, esperto del Wwf: «Capisco che possa sembrare strano o violento il suo comportamento, ma non lo è affatto, l’orso si comporta normalmente, aggredisce gli animali perchè li trova già raggruppati nei recinti, non sorvegliati. Comunque, «La regola principale è non avvicinarlo per fotografarlo o dargli da mangiare, l’orso per sua natura è schivo e ha paura degli uomini, può diventare pericoloso proprio quando diventa confidente».


ANSA
24 MAGGIO 2010
 
Ambiente: anche il pesce dracula tra le dieci specie piu' strane
 
 
ROMA - Ci sono anche un pesce 'dracula' con dei canini inconfondibili e un verme in grado di 'sganciare bombe' quando si trova in pericolo fra le 10 specie più bizzarre del 2010, scelte da un'apposita giuria di esperti coordinati dall'International Institute for Species Exploration.I vincitori come ogni anno sono stati resi noti in coincidenza con la nascita di Charles Linneus, il primo a proporre un sistema di classificazione di animali e piante, e sono stati scelti sulla base delle 18225 nuove specie registrate nel 2008, l'ultimo anno di cui si hanno a disposizione i dati.La lista contiene piante e animali dai quattro angoli del mondo, dal Madagascar agli Usa. Oltre al 'verme bombardiere' (Swima bombiviridis) e al pesce dracula (Danionella dracula) sono stati premiati il Nephila komaci, il più grande ragno tessitore del mondo, una spugna carnivora, una pianta commestibile simile alla patata, una enorme pianta carnivora, un mollusco che mangia insetti anziché alghe, un pesce dalla colorazione 'psichedelica', un altro pesce in grado di infliggere scariche elettriche e una nuova specie di fungo."Questa lista serve a porre l'attenzione sulla biodiversità - spiega Quentin Wheeler, direttore dell'istituto - è nel nostro interesse catalogarla e preservarla in un mondo che cambia così velocemente".

YAHOO NOTIZIE

24 MAGGIO 2010

 

ONTARIO/ Video: il mistero del mostro dalla faccia umana e la coda da topo scoperto dagli indiani

Un mostro dal pelo bruno, la coda da topo e la faccia umana scoperto dagli indiani sulle rive del Big Trout Lake, in Ontario.

 

Gli aborigeni del Canada, i quali sostengono che la creatura misteriosa si nutre divorando i castori, ne hanno pubblicato le foto sul loro sito Internet, guardando le quali viene da pensare che si tratti di un essere per nulla simile alle specie animali attualmente conosciute dai biologi.E le immagini hanno fatto presto il giro del web, scatenando un furioso dibattito sulla vera natura della creatura acquatica. Le foto mostrano un bruno animale peloso, con un muso pelato e bianco, e larghi denti ricurvi. Lungo circa 30 centimetri, ha una coda da topo e "un volto quasi umano". Come rivela il quotidiano canadese 'The Globe and Mail', la sgradevole creatura è stata individuata sulle rive del Big Trout Lake canadese da due infermiere, mentre ai primi di maggio passeggiavano con il loro cane. Le due infermiere, dopo averlo rinvenuto, lo avevano abbandonato sul litorale roccioso.Siccome nessuna delle due era originaria del luogo, lo avevano preso per un animale comune per la zona e non avevano mostrato a nessuno le foto per alcuni giorni. Non appena le infermiere si sono rese conto di avere scoperto una creatura decisamente anormale, sono ritornate sul posto ma si sono rese conto che era scomparsa. A quel punto hanno provato a parlare con gli indiani, per chiedere se ne sapessero qualcosa, e hanno consegnato loro le foto della creatura misteriosa. E gli aborigeni, o Prima Nazione, come si definiscono con orgoglio gli indiani canadesi, hanno pubblicato le immagini sul loro sito web.

 

VIDEO E FOTO

http://www.ilsussidiario.net/News/Curiosita/2010/5/24/ONTARIO-Video-il-mistero-del-mostro-dalla-faccia-umana-e-la-coda-da-topo-scoperto-dagli-indiani/4/88259/

 

 

            24 MAGGIO 2010
VIVISEZIONE - SPERIMENTAZIONE


 
ADN KRONOS
24 MAGGIO 2010

 

Dottoranda in Endocrinologia e medicina molecolare

'For women in science', premio a Lavinia Nardinocchi la biotecnologa anti-cancro

Milano - (Adnkronos/Adnkronos Salute) - Punta a domare il tumore al cervello con un mix di zinco e chemio o radioterapia

 

 

 

 

Milano - Ha 28 anni, una laurea in Biotecnologie mediche, molecolari e cellulari, un dottorato in corso in Endocrinologia e medicina molecolare e un'attivita' di ricerca ben avviata all'Istituto nazionale tumori Regina Elena di Roma. Lavinia Nardinocchi, una delle 5 scienziate under 35 premiate oggi a Milano con le borse di studio L'Oreal-Unesco 'Per le donne e la scienza', sogna di domare un cancro che colpisce il cervello (il glioblastoma), con un mix di zinco e chemio o radioterapia. Il suo progetto sara' finanziato con l'assegno da 15 mila euro appena guadagnato.La biotecnologa studiera' gli effetti della combinazione chemio-zinco e radio-zinco sulla crescita del glioblastoma, che rappresenta il 50% di tutti i tumori del cervello diagnosticati ogni anno, e anche il piu' aggressivo e difficile da trattare. Le cure standard prevedono essenzialmente l'asportazione chirurgica seguita da radio o chemioterapia, ma questi tumori tendono a essere resistenti alle cure e a riformarsi. La sopravvivenza media e' inferiore a 15 mesi dalla data della diagnosi.Alcuni studi, condotti proprio nel laboratorio romano in cui lavora Nardinocchi, hanno dimostrato che lo zinco e' una molecola efficace per riattivare la sensibilita' di alcuni tipi di tumori solidi (come il tumore al colon o al seno) ai farmaci antitumorali. Sebbene l'utilizzo dello zinco in combinazione con farmaci anti-tumorali o con radioterapia non sia stato ancora esplorato sistematicamente, questa molecola ha un vantaggio: e' naturale e non tossica. L'idea, spiega la giovane ricercatrice, e' quella di usarla per contrastare la proliferazione del glioblastoma, ripristinandone la sensibilita' ai farmaci. La ricerca prevede una prima parte di esperimenti sulle cellule in vitro e, in seguito, la conferma dei risultati in vivo su modelli animali.

 

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