21 AGOSTO  2009

FONTE APAS
21 AGOSTO 2009
 
Capriolo ucciso a bastonate: Tutti gli aggiornamenti
 

San Marino - Capriolo ucciso a bastonate a Borgo Mggiore (Repubblica di San Marino): le indagini per scoprire gli autori di questo gesto ignobile e criminoso sono in pieno svolgimento e si attendono sviluppi per fare piena luce su questa triste vicenda. Ricordiamo che l'Associazione Sammarinese Protezione Animali (APAS) ha presentato in Gendarmeria, nella giornata di martedì 18 agosto, una denuncia contro ignoti. Anche a fronte della ferma presa di posizione del Segretario alla Giustizia Augusto Casali, ci si aspetta un'esito positivo delle indagini e quindi che il colpevole o i colpevoli vengano individuati e che paghino secondo quanto previsto dalla legge. L'APAS si costituirà parte civile nel caso si arrivasse al procedimento penale. ULTIM'ORA: Nella giornata di giovedì, la Gendarmeria ha individuato e interrogato l'uomo che ha caricato sulla sua auto l'animale ammazzato a bastonate (dalla Gendarmeria tuttavia non è arrivata nessuna conferma ufficiale). Nel frattempo è' partita una petizione nazionale attivata da APAS, ENPA Rimini ed AgireOra network per sollecitare la cattura dei responsabili. Di seguito tutti gli aggiornamenti.


IL TIRRENO
21 AGOSTO 2009
 
Il killer che spara ai gatti
 
Stefano Buda
 
VIAREGGIO (LU). Il serial killer che odia i gatti colpisce il mercoledì sera, sceglie diverse località della Versilia e la sua arma è un fucile da caccia. A fine luglio a Bozzano ha ferito gravemente la micia Shila, la settimana successiva ha ucciso un gattino a Massarosa e due sere fa l’ultimo caso, a Torre del Lago: per Malù gamba frantumata e osso da ricostruire, ma la vita è salva. «È tornato a casa verso le 22.30 - racconta Roberto Vitturini, il padrone del felino -. Non so come ha fatto, sanguinava, non riusciva quasi a stare in piedi e ora avrà bisogno di altri interventi chirurgici. È un gesto disumano e vigliacco».  Marco Fabbrini è il veterinario della clinica Campo di Aviazione che ha soccorso due dei tre mici: «Su ognuno di loro abbiamo rinvenuto decine di pallini che farebbero pensare ad uno stesso calibro, quello tipico delle armi da caccia». La spietata azione dell’ultimo mercoledì offre nuovi elementi: «Oltre alle solite ferite prodotte da circa 30 pallini abbiamo notato dei fori più grandi - continua Fabbrini -: due colpi che hanno fatto esplodere il femore del gatto e che probabilmente sono partiti da una seconda arma da fuoco». Il mostro potrebbe dunque non agire da solo o forse attacca le sue vittime imbracciando più di un’arma.  «I colpi esplosi dai fucili da caccia - rimarca il veterinario Matteo Speca, collega di Fabbrini - provocano micro e macro emorragie che portano a una morte lenta e molto dolorosa che avviene per dissanguamento. Un’aggravante per un crimine senza scusanti su cui le forze dell’ordine dovrebbero indagare».  Nei primi due casi i proprietari dei felini hanno presentato denuncia ai Carabinieri di Massarosa. Vitturini lo farà oggi a Viareggio: «Andrò dai Carabinieri e dai vigili urbani, che in città hanno un apposito dipartimento per combattere i crimini contro gli animali». Finora, però, le indagini non sembrano aver prodotto grandi risultati. «Qui non ne sappiamo nulla, provate a sentire domani», cadono dalle nuvole alla stazione dei Carabinieri di Massarosa. Eppure l’uccisione di animali è un reato penale punito con la reclusione fino a diciotto mesi e il maltrattamento prevede pene che arrivano ad un anno di carcere e a 15mila euro di multa.  Forse non sono considerate abbastanza ignobili le malvagità compiute ai danni di esseri indifesi, ma pur sempre non umani. Tuttavia chi spara nei centri abitati rischia di coinvolgere anche delle persone. I bambini sono i compagni di giochi più fedeli degli animali domestici: cosa succederebbe se un ragazzino che insegue un gatto venisse colpito per sbaglio? «Basterebbe controllare chi nella zona detiene un fucile da caccia - aveva detto dopo il primo agguato il padrone della micia ferita, Roberto Branconi, intervistato dal nostro giornale -. Penso che anche una semplice telefonata ai cacciatori funzionerebbe da deterrente».

IL TIRRENO
21 AGOSTO 2009
 
Polpette avvelenate nei prati
 
VIAREGGIO (LU). Il cane è il miglior amico dell’uomo, ma in certi casi farebbe bene a diffidare della nostra specie. Alcuni bocconi, rinvenuti nei giardini davanti alla Chiesa di Santa Rita, nella zona dell’ex Campo di aviazione, sembrano contenere sostanze velenose.  I primi sospetti il mese scorso, quando due cani di razza Breton che passeggiavano sul prato sono dovuti ricorrere alle cure del veterinario a causa di un’ intossicazione.   «Dissenteria, vomito, perdita di peso e di appetito. Dopo aver notato questi sintomi mi sono allarmato - spiega il proprietario dei due fidi, Maurizio Giannini -. Ma ho pensato ad un virus visto che i cani di altri amici frequentano gli stessi giardini e avevano problemi simili. Poi un giorno uno dei miei Breton ha vomitato sostanze strane, spugnose e mi sono reso conto che c’era dell’altro».  Giannini corre dal veterinario, Ricky Quartacci, che cura gli amici a quattro zampe rimettendoli subito in sesto. «Pensammo a una gastrointerite o al caldo - dice il dottore degli animali - ma dopo la scoperta di pochi giorni fa l’ipotesi dell’intossicazione da avvelenamento diventa plausibile, i sintomi sono assolutamente compatibili».  Lunedì scorso, infatti, la probabile svolta: i due Breton tornano nei giardini vicino all’ex-campo di aviazione in compagnia del loro padrone. «Li ho visti scattare in una direzione precisa - racconta Giannini - li ho seguiti lungo il prato e ho trovato una poltiglia di funghi fritti, probabilmente tossici, avvolti in una strana pastella e in alcune fette di prosciutto». Tutto fa pensare a delle esche preparate per far male. «Martedì sono tornato e ho trovato gli stessi bocconi - continua l’uomo -. Ho presentato subito un esposto». La denuncia, insieme alle sostanze rinvenute nei giardini, è arrivata al dipartimento veterinario della Asl, a Pietrasanta. «Le esche sospette sono già state inviate ai laboratori - spiega la responsabile, Ida Aragona -. Se le analisi daranno esito positivo interverrà la polizia. Avremo i risultati tra qualche settimana, nel frattempo abbiamo informato il Comune di Viareggio».  Una brutta storia, che nel caso i sospetti trovassero conferma, non farebbe onore agli attentatori nè e a chi dovesse coprirli con il silenzio. Fin quando non si conoscerà l’esito degli esami, però, occorre coltivare il dubbio. L’estate scorsa ci furono diverse segnalazioni di bocconi avvelenati destinati ai cani, nella zona di via Indipendenza, vicino allo sgambatoio. Un falso allarme: tutti i campioni analizzati diedero esito negativo.

SICILIA INFORMAZIONE
21 AGOSTO 2009
 
Caltagirone (CT), riceve un pacco con animali morti  Sarebbe stato inviato dalla rivale in amore
 
Caltagirone (CT) -Brutta sorpresa per la titolare di un negozio di Caltagirone, nel Catanese, che si è vista recapitare un pacco con dentro un topo e un uccello morti. Il macabro “regalo” sarebbe stato inviato da una donna per vendicarsi di essere stata lasciata dal suo uomo, che avrebbe avuto una relazione proprio con la destinataria del pacco. La donna, dopo aver aperto la scatola, che credeva contenesse merce, ha chiesto l'intervento della polizia, che ha identificato la mittente, una quarantenne, che è stata denunciata per molestie e minacce.

COMUNICATO ENPA
21 AGOSTO 2009
 
EUTANASIA PER I RANDAGI? L'ENPA DI CATANIA REPLICA A UN LETTORE DE "LA SICILIA"
 
Pubblichiamo di seguito la lettera, pubblicata sul quotidiano "La Sicilia" del 21 agosto, con cui il responsabile della sezione Enpa di Catania, Cataldo Paradiso, replica a un lettore che avevo suggerito di risolvere il problema del randagismo ricorrendo all'eutanasia dei "trovatelli".
Spettabile redazione,
leggo con stupore, sull’odierna rubrica “Lo dico La Sicilia” del Vostro autorevole quotidiano, la lettera dal titolo “I cani del porto” con cui un vostro lettore propone una soluzione quanto mai crudele, oltre che illegale, al problema del randagismo: lo sterminio dei randagi per eutanasia. A lasciare sconcertati è, non soltanto la proposta in sé – colgo l’occasione per rammentare ai lettori che l’uccisione di animali è un reato a tutti gli effetti e, come tale, è punito dall’art. 544 bis del c.p. – ma la stessa argomentazione che la sostiene. Indubbiamente l’estensore della lettera dimostra una certa conoscenza della materia quando cita la legge 281 del 1991 e i successivi provvedimenti delle autorità regionali siciliane che peraltro accusa di un’indifferente inerzia nei confronti del fenomeno. Tuttavia proprio sulla base di tale competenza mi sarei aspettato conclusioni ben differenti da quelle suggerite. Il lettore, infatti, contraddice sé stesso quando si domanda perché mai “questi innocenti animali debbano assoggettarsi a questa vita grama fatta di stenti, di sofferenze e di morte” e, prendendo atto delle colpevoli lacune istituzionali, arriva alla conclusione che occorre evitare a “questi innocenti le sofferenze e la morte che soltanto sappiamo dare loro” affidandoli a “mani di compassionevoli veterinari che possano farli addormentare dando loro una dolce morte”. Non è mia intenzione negare l’esistenza del problema randagismo che in Sicilia è stato all’origine di alcune recenti tragedie – penso a quanto accaduto a Ragusa e ad Acireale – mi domando tuttavia chi sia il vero responsabile di questa situazione? Gli animali? O non sono piuttosto le istituzioni che, disattendendo le normative nazionali e regionali, abbandonano i randagi a sé stessi oppure li affidano a persone inadatte a custodirli? Non sono forse gli stessi cittadini che adottano un cane con troppa leggerezza, salvo poi disfarsene quando scompare l’entusiasmo iniziale, contravvenendo tra l’altro all’obbligo di iscriverlo all’anagrafe canina? E cosa dire, infine di quei personaggi senza scrupoli che, seguendo una pratica incompatibile con il nostro livello di civiltà, addestrano gli animali all’aggressività per impiegarli nei combattimenti clandestini? Al lettore e a quanti altri fossero tentati di risolvere il problema randagismo nascondendo la testa sotto la sabbia, ricordo che, per evitare pericolose regressioni, le conquiste civili devono essere riaffermate quotidianamente senza mai rinunciare ad esse e non – come scrive l’autore della lettera - “scendendo uno scalino nella scala della civiltà che forse non abbiamo mai avuto, ritornando a prima del 1991”. L’illegalità si combatte, e si vince, solo con gli strumenti previsti dal diritto e con la coscienza civile; ogni soluzione contrastante con il nostro ordinamento giuridico, e che abbia la pretesa di far pagare alle stesse vittime il prezzo della loro innocenza, è, come tale, criminogena.

IL GIORNO VENERDI'
21 AGOSTO 2009
 
Milano - In via Plinio
I proprietari traslocano e abbandonano il cane
Ma i poliziotti lo salvano

 
Milano - In estate è un argomento obbligatorio. Il cane è ingombrante, non è gradito in albergo, non ci sta in macchina e così la decisione è una sola: abbandonarlo. Ieri la cronaca ha registrato due episodi che hanno per protagonisti i cani.
Un caso è quello classico dell'abbandono, l'altro invece riguarda più <<l'uso improprio>> dell'animale usato appunto come un'arma.
L'altro ieri sera in via Plinio sono dovuti accorrere vigili del fuoco e poliziotti per un allarme lanciato dai vicini di casa. I condomini lo sentivano abbaiare da qualche giorno. Alla fine hanno chiamato il 113, e gli agenti hanno liberato un boxer abbandonato in un appartamento vuoto in uno stabile di via Plinio 16.
I precedenti residenti avevano traslocato, ma ancora non è stato appurato se siano stati loro a lasciare il cane dal mantello tricolore nell'abitazione con una ciotola di cibo e una di acqua. Il boxer è stato è stato trovato l'altro ieri sera alle 21.30 in mezzo agli escrementi, ma tutto sommato in buone condizioni.
Dopo che gli agenti hanno sfondato la porta per liberarlo, è stato affidato al canile in attesa di rintracciare i proprietari.
E' evidente che o i vecchi o i nuovi proprietari dell'appartamento potrebbero sapere qualcosa. In ogni caso abbandonare un animale in casa, chiuso con questo caldo, oltre che esecrabile è anche un reato.

SENZA COLONNE
21 AGOSTO 2009
 
Un altro cane ferito abbandonato per strada
 
Brindisi – Vagava da almeno quattro mesi per le campagne di Brindisi. Tre ferite profonde, lacerazioni sul dorso e all’addome in cui si erano perfino annidate le larve di mosche. Uno Sharpey di quattro anni, con la pettorina ma privo di microchip nonostante sia di razza purissima, è stato trovato dai vigili urbani a margine della complanare per l’Aeroporto, nei pressi dell’Iam. E’ stato affidato dalla polizia municipale di Brindisi al servizio veterinario della Asl che ha sede nell’ex ospedale “Di Summa”.Lì il medico dei cuccioli, Donato Sole, lo ha visitato e gli ha disinfettato le lesioni. Guariranno. Il cagnolino dallo sguardo perso e dolorante ha però bisogno di cure, dopo essere stato medicato è stato rinchiuso in una gabbietta del canile, una soluzione che non è ottimale per la sua salute. E’ adottabile sin da subito e l’appello del veterinario della Asl è rivolto a chi ama gli animali: “Qualcuno lo prenda, lo aiuteremo noi a curarlo. Starebbe meglio in casa che nel canile, ma noi non possiamo fare di più. La speranza è che i padroni lo riconoscano, se è stato smarrito”. Ma se invece è stato abbandonato, con tutta la pettorina di cuoio che è causa delle ferite, allora di sicuro i vecchi padroni non si faranno vivi: “Se lo hanno perso rischiano solo una multa. Se invece è stato abbandonato – spiega Sole – non andrà nessuno a riprenderselo. E allora, speriamo, ci sia un anima buona che si offra per occuparsi di lui”. E’ un maschio. Aveva lo sguardo disperato e si trascinava a bordo strada. Girovagava, come un randagio, chissà da quante settimane. Cercava forse la via del ritorno a casa, una strada che non è riuscito a trovare perché forse troppo lunga e tortuosa per il fiuto di un cagnetto dall’aspetto tenerissimo: pelo corto e mille pieghe, come un peluche. Da copertina o da esposizione: se ne andava da solo al caldo di agosto. Ben più magro rispetto alla stazza di uno Sharpey in salute. Deperito, quasi pelle e ossa. Con almeno tre tagli sul corpicino provato.

IL SECOLO XIX
21 AGOSTO 2009
 
Gatti "traslocati" dalle scuole DE Amicis trovano casa di fianco all'oasi canina
 
Savona - Gli agenti della Polizia Municipale sono intervenuti ieri mattina per dare esecuzione all'ordinanza del Sindaco Federico Berruti che prevede lo spostamento dell'oasi felina dalle scuole De Amicis di piazza delle Nazioni. L'oasi è stata spostata di circa 60 metri, verso corso Ricci, a fianco dell'attuale oasi canina.
Il sindaco di Savona ha emesso l'ordinanza su pressanti rimostranze di alcuni genitori dei bambini frequentanti le De Amicis che lamentavano la scarsa igiene che comporta la convivenza tra i giochi per i bambini
e il ricovero per i gatti randagi.
La decisione del sindaco Berruti ha sollevato le critiche dell'Enpa e le contestazioni di numerosi amanti degli animali che lamentano la mancata osservanza di una legge regionale del 2000 che tutela i ricoveri per i felini randagi.

CORRIERE DI SIENA
21 AGOSTO 2009
 
Cavalli sequestrati dalla Forestale.
Il proprietario è stato denunciato per maltrattamento. In passato era già stato avvisato. I tre animali detenuti in cattive condizioni alle porte di Siena.
 
SIENA - Sono stati sequestrati dalla Forestale tre cavalli tenuti in un’area nei pressi di Renaccio. Le condizioni degli animali hanno portato anche alla denuncia del proprietario. Il personale del comando stazione Forestale di Siena, coadiuvato da quello del Servizio Veterinario dell' Asl, ha provveduto a porre sotto sequestro i tre cavalli detenuti in condizioni incompatibili con la loro natura in un area alle porte di Siena. I tre esemplari, una cavalla, un puledro ed un pony, da tempo erano detenuti dal proprietario con scarsa diligenza: senza un'adeguata disponibilità di acqua, mangime o fieno e privi di un idoneo riparo dal sole e dalle intemperie. Più volte l'allevamento in questione era stato oggetto di sopralluoghi da parte del Servizio Veterinario della Asl e del Corpo Forestale, ma le prescrizioni impartite per ripristinare le condizioni minime di vivibilità degli animali sono state completamente disattese. Inoltre i tre cavalli, detenuti all'interno di un recinto fatiscente, spesso, riuscendo ad uscire, vagavano liberi nel territorio circostante causando pericolo alla circolazione stradale. L'autorità giudiziaria di Siena, accogliendo le ipotesi investigative degli uomini della Forestale, ha disposto la misura cautelare del sequestro. Ieri mattina il personale del Corpo Forestale ha provveduto a dare esecuzione al sequestro dei tre cavalli ed ha provveduto a trasportarli in un centro specializzato istituzionalmente riconosciuto, al quale sono stati affidati in custodia giudiziale. Il proprietario è stato denunciato all'autorità giudiziaria per maltrattamento e abbandono di animali. Le norme previste dalla legge n. 189/2004, contenente le "Disposizioni concernenti il divieto di maltrattamento degli animali, nonché di impiego degli stessi in combattimenti clandestini o competizioni non autorizzate" rappresentano un efficace strumento a tutela del benessere animale.

CORRIERE FIORENTINO
21 AGOSTO 2009
 
SIENA, DENUNCIATO
Cavalli maltrattati sottratti al padrone
 
Siena - In un allevamento alle porte di Siena gli uomini del comando stazione Forestale hanno sequestrato ieri tre cavalli e denunciato per maltrattamenti il proprietario degli animali, già in passato finito nel mirino delle forze dell’ordine per lo stesso reato. I quadrupedi erano tenuti in condizioni pessime: privati di acqua e cibo e lasciati al sole e alle intemperie. Gli esemplari, apparsi tutti in cattivo stato, sono stati trasportati in un centro specializzato dove potranno ricevere un soccorso adeguato.

LA REPUBBLICA
21 AGOSTO 2009
 
Cani paracadutisti in missione dall'alto
A Pisco, in Perù, vengono preparate ed impiegate le unità cinofile aviolanciate: cani soldato (e quelli italiani sono i meglio addestrati) che seguono i padroni anche col paracadute
 
Cristina Pedretti
 
Altro che asini che volano. I cani lo fanno meglio: usano il paracadute. E saltano dall'aereo senza essere in braccio ai padroni. La questione dei cani-parà è un braccio di ferro, ad esempio fra le associazioni animaliste e il governo britannico che ha annunciato di volerli utilizzare, che da oltre un anno tiene banco senza trovare risposte. Amici a quattro zampe che saltano da migliaia di metri d'altezza per scopi militari, umanitari, missioni di soccorso. Un paracadutista parmigiano ci ha fornito l'incredibile video girato a Pisco, di cui proponiamo una sintesi, del cane paracadutista. E là, in Perù, che si trova la sede delle Forze Speciali peruviane. E’ una base di addestramento utilizzata per corsi di sopravvivenza dai militari di tutto il mondo, perché la conformazione del territorio (montuoso, con forti pendenze, zone aride e zone di foresta intricata) permette di sperimentare l’adattamento a diverse tipologie ambientali.Tuttavia a Pisco non si formano solamente militari “bipedi”: da alcuni anni sono attivi reparti cinofili aviolanciati, vale a dire cani addestrati a compiere prestazioni a terra (individuazione di aree minate, riconoscimento di sostanze stupefacenti o recupero e soccorso di dispersi) con l’ulteriore capacità di lanciarsi dagli apparecchi in volo per atterrare nei punti più impervi e coadiuvare il lavoro delle pattuglie. La preparazione dei “soldati a quattro zampe” segue un iter preciso: in Italia, nel Centro militare veterinario di Grosseto, i cani possono conseguire il “titolo” di Edd ( Explosive detection dog), Mdd (Mine detection dog) o Scout (cani-guida per le pattuglie in territori montuosi, in grado di rintracciare sia esplosivi che mine) e non tutti sanno che gli eroici quadrupedi nostrani sono quelli che più si distinguono nelle missioni militari in Afghanistan, Iraq, Libano.
Quello che avviene in Perù, ossia l’addestramento all’aviolancio, è uno step successivo riservato a cani che hanno già un ottimo rapporto col proprio conducente. Ciò che i cani temono, infatti, non è tanto il salto nel vuoto (che è invece l’attimo più ansiogeno per l’uomo) quanto il corollario del volo: l’accesso tramite le rampe e soprattutto il forte rumore a bordo, che procura tachicardia e forte stress all’animale. Dopo aver abituato gradualmente il cane a questi elementi, il momento del lancio diviene semplicemente l’esecuzione di un comando del padrone, o meglio l’emulazione spontanea di quel che il padrone fa; in queste operazioni, infatti, il conducente non si separa mai dal cane e, quando l’uomo si butta, l’amico fedele lo segue. Potere della cieca fiducia di un cane.Occorrono circa 6 mesi per formare un cane paracadutista, un “war dog” (cane soldato) disposto a farsi imbragare e a balzare giù da un elicottero sopra i panorami inospitali del Perù, dell’Ecuador o della Colombia, paesi in cui si impiegano unità cinofile aviolanciate soprattutto per individuare contrabbandieri, narcotrafficanti e piantagioni di oppio. Vista la bravura dei militari quadrupedi nel guidare le pattuglie avvisando in anticipo dei pericoli nascosti, è probabile che presto in altri paesi si adotti questa pratica (l’esercito britannico sta incontrando però le rimostranze degli animalisti). In Italia esiste un nucleo di cani Edd dati in dotazione alla Folgore: hanno sperimentato la preparazione all’aviolancio, ma non hanno ancora provato l’ebbrezza del volo.
 
VIDEO
http://parma.repubblica.it/multimedia/home/7274081

LA NUOVA FERRARA
21 AGOSTO 2009
 
Mai lasciare cani e gatti in auto e ciotola d'acqua sempre piena
 
MILANO. Le alte temperature rappresentano un serio pericolo anche per i nostri amici a quattro zampe. I colpi di calore possono infatti portare anche alla morte. Come sottolinea Elena Garoni, medico veterinario e istruttore cinofilo dell’associaziome “Spazio per noi”, è fondamentale non lasciare cani o gatti chiusi in auto, poichè sono animali che hanno le ghiandole sudoripare solo nei cuscinetti plantari e per questo vanno in iperventilazione, ossia aumenano la frequenza respiratoria, tenendo la bocca aperta e la lingua fuori».  Come per l’uomo anche gli animali domestici devono avere sempre la possibilità di bere dell’acqua fresca e, strano a dirsi, non bisogna tagliargli il pelo. Infatti il mantello funge da isolamento termico e quindi protegge anche dal caldo. E’ anche utile variare la dieta fornendo meno calorie e grassi rispetto alla stagione invernale. Sarebbe opportuno usare prodotti light e in particolare i gatti non dovrebbero mangiare cibi secchi ma umidi.

BIG HUNTER
21 AGOSTO 2009
 
Bottecchia, Caccia e Cinofilia: “la legge Orsi è chiaramente anti cinofila”
 
Come abbiamo recentemente visto, il nuovo calendario venatorio del Friuli Venezia Giulia (regione a Statuto Speciale) dà la possibilità di cacciare cervidi e bovidi con l'ausilio dei segugi. Secondo Caccia e Cinofilia la situazione del Friuli non è che una piccola oasi destinata ad estinguersi ed anche regioni che oggi sono invase dai cervidi “non potranno mai più fare questo tipo di prelievo che per gli ungulati è da sempre la nostra caccia tradizionale”.A ribadirlo per Caccia e Cinofilia è Andrea Bottecchia, presidente della sezione di Pordenone, che in relazione alle modifiche alla 157 contenute nel ddl Orsi specifica “L’art 21 lettera FF bis è pericolosissimo e oltre che a riportarci indietro nel ‘39, rimetterà in essere, con la scusa del disturbo, il totale divieto dell’addestramento ed allenamento ed utilizzo dei cani da caccia se non a condizioni nefaste per tutta la cinofilia, per tutti i cinofili e per tutta la cinegetica”. “Cosi come è impostata ora la legge “ORSI” - continua il rappresentante di Caccia e Cinofilia -  è chiaramente anti cinofila. Dichiaratamente contro qualsiasi utilizzo del cane da caccia e questa è cosa gravissima”. Secondo l'associazione vi è poi un disinteresse diffuso in tutte le associazioni venatorie rispetto a questo punto “prendiamo atto”, dice Bottecchia che poi conclude “a noi interessa che sia cancellata la discriminazione contro i cani da caccia che impedisce di portarli in allenamento nei terreni liberi dopo la chiusura della stagione venatoria, cioe’ eliminare il pregiudizio che considera i cani da caccia “mezzo per l’esercizio venatorio” e considerare gli stessi : ”ausiliari da curare, allenare ed amare tutto l’anno in piena liberta’ di spostamenti e movimento”.

BIG HUNTER
21 AGOSTO 2009
 
Marche, Petrini: le nuove disposizioni per la caccia al cinghiale
 
La Regione Marche ha recentemente intrapreso diverse iniziative per contrastare la proliferazione dei cinghiali e e i loro danni alle coltivazioni. Lo spiega Paolo Petrini, assessore regionale all'Agricoltura: la Regione è intervenuta in tre modi: sul fronte finanziario, su quello normativo e modificando il calendario venatorio”. Nello specifico del calendario vi è, secondo l'assessore “la tendenza ad anticipare l'apertura della caccia al cinghiale”.  “Quest'anno per esempio – spiega Petrini - abbiamo deciso che si comincerà il 18 ottobre per terminare il 17 gennaio 2010. Inoltre per la prima volta abbiamo previsto giornate aggiuntive per il prelievo del cinghiale con una 'preapertura' il 27 settembre, il 30 settembre e il 3 ottobre prossimi. A queste giornate se ne aggiungeranno altre tre dopo la chiusura ufficiale del 17 gennaio”. In merito agli interventi normativi: ”abbiamo recentemente modificato – ha dichiarato l'assessore - la legge regionale 7 del 1995 passando da un solo capo prelevabile per ogni cacciatore agli attuali cinque capi a testa”. Inoltre “a fine 2008 abbiamo modificato la legge regionale citata per estendere le possibilità e le modalità di intervento delle Province, che sono gli enti delegati alle azioni di contenimento delle specie selvatiche in soprannumero dannose e con cui collaboriamo in sinergia. Sono le Province poi che regolamentano la caccia al cinghiale in forma collettiva, individuando le zone e assegnandole alle squadre di caccia'' Per quanto riguarda le risorse è stato incrementato il fondo per il risarcimento dei danni all'agricoltura dai 180mila euro dell'anno scorso ai 600mila euro del 2009. I fondi, spiega Petrini, sono gestiti dagli Ambiti territoriali di caccia, ai quali, in sede di assestamento di bilancio recentemente effettuato, sono stati attribuiti anche ulteriori 500mila euro per il ripiano dei propri deficit, principalmente dovuti proprio ai risarcimenti in parola.

IL CENTRO
21 AGOSTO 2009
 
Scoperta la trappola per i cinghiali
 
CANZANO (TE). È stata sequestrata dalla polizia provinciale, nel territorio comunale di Canzano, una trappola di grandi dimensioni utilizzata per la cattura di animali di grossa taglia (cinghiali, caprioli ed altri ungulati in genere).  La trappola, una gabbia in ferro dotata di un meccanismo di chiusura automatica, era stata posizionata sulla sponda sinistra del fiume Vomano. La polizia provinciale, informa una nota dell’ente, ha provveduto alla perimetrazione dell’area in attesa della rimozione della gabbia e a sporgere denuncia contro ignoti alla procura della Repubblica per caccia e cattura di animali in periodo non consentito e con mezzi vietati.  Il fatto scoperto a Canzano rientra nel fenomeno del bracconaggio, che è particolarmente diffuso sul nostro territorio nel periodo estivo, quando gli animali selvatici escono allo scoperto alla ricerca di cibo.

VIVERE ANCONA
21 AGOSTO 2009
 
Caccia ai cinghiali nel Parco del Conero, LAC: mattatoio a cielo aperto
 
Danilo Baldini Delegato responsabile della LAC per le Marche
 
Provincia di Ancona - Dal prossimo 9 settembre si potrà sparare ai cinghiali dentro i confini del Parco Naturale Regionale del Conero. A deciderlo l’Ente Parco del Conero per tenere “sotto controllo” la presenza dei cinghiali nell’area protetta.
La LAC Marche contesta duramente questa decisione da parte dell’Ente Parco perché, oltre a non risolvere il problema della presenza dei cinghiali, essa rappresenta solo l’ennesimo regalo per soddisfare la bramosia sparatoria dei cacciatori locali, ed è frutto della miopia politica con cui si affrontano le questioni della gestione faunistica in un’area protetta. Se nel Parco del Conero ci sono i cinghiali è perché in passato qualcuno ce li ha immessi abusivamente, sperando poi che l’Ente Parco cedesse alle pressioni dei cacciatori e politici locali, come poi difatti è avvenuto, ed organizzasse quindi il “mattatoio” a cielo aperto. Infatti, è poco credibile che i cinghiali siano arrivati al Conero dall’entroterra marchigiano con le proprie zampe, attraversando senza problemi decine e decine di chilometri di territorio fortemente antropizzato e pieno di barriere ed ostacoli artificiali.
Come è scandaloso che la Provincia di Ancona, ma soprattutto la Regione Marche rimangano in un distaccato e complice silenzio aspettando che cominci la mattanza. Dove sono gli Assessori Provinciali e Regionali che hanno la delega alle Aree Protette? Che fine hanno fatto tutti quei politici che in passato si sono battuti per l’istituzione del Parco del Conero? Forse in vista delle prossime difficili Elezioni Regionali essi sono alla ricerca dei voti dei cacciatori e sono quindi complici dell’apertura della caccia al cinghiale in un’Area Protetta, anche se maldestramente mascherata da “caccia di selezione”?!
L’Ente Parco non ha mai comunicato ufficialmente a quanto ammonterebbe la popolazione dei cinghiali nel Parco tanto da giustificarne l’abbattimento e comunque si sarebbero potuti adottare provvedimenti meno cruenti come la cattura degli animali mediante appositi recinti ecc… A questo proposito, lo scorso 25 giugno, la LAC Marche aveva ufficialmente richiesto all’Ente Parco del Conero una serie di documentazione inerente questo prelievo faunistico, in particolare l’acquisizione della Valutazione d’Incidenza, il parere dell’ISPRA, il documento di accertamento attestante gli squilibri ecologici, ed il titolo di cessione di parte dei cinghiali abbattuti. Ad oggi nessuna risposta ci è pervenuta da parte dell’Ente Parco, tanto che siamo stati costretti ad inviare una diffida alla Procura della Repubblica di Ancona per questa palese inadempienza da parte di un Ente pubblico.
Non dimentichiamo che il Parco del Conero è principalmente una meta privilegiata per turisti, escursionisti, ciclisti, fungaioli, famiglie con bambini ecc…, e quindi consentire la caccia con l’uso di carabine, armi micidiali e con una notevole gittata, in un’area protetta così altamente frequentata rappresenterebbe un serio pericolo per l’incolumità di tante persone innocenti! Facciamo quindi appello a tutti coloro che hanno a cuore il loro ambiente e la loro incolumità a far sentire la loro voce agli amministratori del Parco del Conero.

BIG HUNTER
21 AGOSTO 2009
 
I disegni dei bambini alle Giornate di Falconeria di Gorizia
 
La Terza edizione delle Giornate di Falconeria, lo scorso 25 e 26 luglio a Gorizia da Uncf (Unione Nazionale Cacciatori Falconieri), è stata un vero successo di pubblico per le tante iniziative che hanno fatto da cornice ad una delle più antiche e affascinanti tradizioni legate alla caccia. L'iniziativa come nelle scorse edizioni ha proposto attività adatte ad un pubblico eterogeneo come  le spettacolari esibizioni dei rapaci, le mostre, le degustazioni dei prodotti tipici, contribuendo ad avvicinare una grande quantità di persone all'arte venatoria e alla falconeria. Tra queste non mancavano certo i bambini, coinvolti direttamente attraverso un concorso di disegno. I ragazzi avevano a disposizione il modello Baby. Un magnifico gufo reale che posava su una pertica davanti a loro per tutto il tempo che ai giovani concorrenti serviva per realizzare i loro disegni.
Eccone alcuni esempi nella gallery sottostante:
http://www.bighunter.it/Caccia/ArchivioNews/tabid/204/newsid730/3515/Default.aspx

IL RESTO DEL CARLINO
21 AGOSTO 2009
 
Carabina carica e carne di fagiano mettono nei guai un 59enne
L'arma è stata trovata dagli agenti del Corpo forestale dietro il sedile della sua auto. L'uomo si trovava in un frutteto di sua proprietà
 
Civitella di Romagna (FC) - Continuano i controlli del Corpo Forestale dello Stato nelle nostre campagne. Questa volta gli agenti delle stazioni di Civitella e Predappio hanno sequestrato a un 59enne di Civitella di Romagna, che si trovava nel frutteto di sua proprietà, una carabina carica e - dicono i Forestali - "pronta all’uso". In un congelatore nell'abitazione dell'uomo sono stati trovati anche sacchetti pieni di carne di fagiani. Nella casa trovate pure munizioni.
L'arma è stata trovata dagli agenti dietro il sedile dell'auto dell'uomo. Due le aggravanti rilevate dagli agenti della Forestale: "Il 59enne è stato trovato con l’arma carica all’interno di una zona di ripopolamento e cattura per la fauna selvatica e non era in possesso della licenza del porto del fucile".

LA NAZIONE
21 AGOSTO 2009
 
Al via la Mostra del bestiame Ci saranno anche animali rari ed esotici
Prenderà il via a Città di Castello l'edizione 2009 della Mostra del bestiame, unita, lungo via Sauro, Porta Prato e viale Franchetti con la Fiera delle merci. Saranno 119 gli espositori, non solo del comparto bestiame (equini, bovini razza chianina, bufale, suini, avicunicoli) ma anche di animali rari ed esotici
 
Perugia - Prenderà il via a Città di Castello l'edizione 2009 della Mostra del bestiame, unita, lungo via Sauro, Porta Prato e viale Franchetti con la Fiera delle merci. Saranno 119 gli espositori, non solo del comparto bestiame (equini, bovini razza chianina, bufale, suini, avicunicoli) ma anche di animali rari ed esotici.In programma anche una serie di iniziative della tradizione locale tra rievocazioni contadine, antichi mestieri e carrozze d'epoca. In mostra macchine agricole, prodotti tipici, piante e fiori.
La mostra sarà aperta dalle 8, mentre sono fissate per le 18 la presentazione delle aziende zootecniche e la sfilata degli animali. La manifestazione è promossa dall'amministrazione comunale tifernate, come ricorda un suo comunicato.

IL GAZZETTINO DI BELLUNO
21 AGOSTO 2009
 
COMPRA UNA VIPERA PER LIBERARLA TRA LE SASSAIE
 
Dario Fontanive
 
Provincia di Belluno - Quanto può valere la vita di una vipera. Per qualcuno nulla, anzi dopo averla ammazzata con il bastone o lo scarpone questi si sentono dei salvatori del mondo. Una specie di improvvisati John Rambo. 
Altri invece fortunatamente danno per scontato che anche questo animale possa continuare a vivere nel suo ambiente e se lo si incontra basta non disturbarlo che vi lascia vivere la vostra vita tranquillamente. Questa che vi raccontiamo è proprio una storia di quelle che spesso la montagna ci regala e che ha per protagonisti due uomini e una vipera. Lei se ne stava tranquillamente a prendere il sole in val del Focobon, quando è arrivato lui, Moreno Valt che quei posti li conosce a mena dito visto che è anche il suo ambiente di lavoro, lavorando spesso nel bosco circostante.Lui la vede e decide di catturarla, magari per farla vederla agli amici da vicino come è fatta. In poco tempo la serpe è catturata e portata a valle, ma lungo la strada arriva un altro uomo è Cesare Rizzi che da anni gestisce il campeggio Eden, poco distante. Moreno al fa vedere all’amico che di petto gli dice: quanto vuoi per darmi quella serpe? Moreno si stupisce dall’ inconsueta proposta. «Ma non saprei fa lui, quanto può valere una vipera? E poi da un amico non accetto denaro». Ma Cesare insiste e gli fa una proposta: quattro cugni nuovi di nailon che ha in macchina, eccezionali per chi lavora nel bosco. E così Moreno cede alle lusinghe e consegna la bella vipera all’amico, che regolato il tutto la torna a lasciare libera tra le sassaie della valle del Focobon.

IL TEMPO LAZIO NORD
21 AGOSTO 2009
 
Salvato un falco con tanti colori
Emanuele Faraone Forse un incidente in volo durante la caccia per lo sfortunato falco della famiglia dei gheppi trovato a terra da un contadino che lo ha poi consegnato agli uomini della Forestale
 
Provincia di Rieti - Il piccolo rapace, falco tinnunculus il nome scientifico, è stato trovato da un contadino nel comune di Posta, in località Valle Scura. L'animale è stato poi consegnato con un gesto di grande sensibilità al personale del locale comando stazione e non presentava ferite da arma da fuoco. Una diagnosi più precisa sarà fatta dal dottor Antonio De Marco del giardino faunistico di Piano dell'Abatino, cui il rapace è stato consegnato per gli accertamenti del caso e per la valutazione dello stato di salute dell'animale prima di essere rimesso in libertà. Il gheppio è uno dei falconiformi più piccoli (30/35 centimetri di lunghezza e 60/70 centimetri di apertura alare) presenti nel territorio della provincia di Rieti e anche uno dei più colorati. Ama cacciare negli spazi aperti ed è capace di eseguire la figura detta «dello Spirito Santo», cioè rimane immobile nel cielo battendo velocemente le ali e scrutando l'area sottostante alla ricerca di prede. Caccia prevalentemente piccoli vertebrati, ma anche insetti, ed è capace comunque di adattare le sui abitudini alimentari a seconda degli ambienti.

LA ZAMPA.IT
21 AGOSTO 2009
 
E nel parco a New York i cani vanno al cinema
 
GIUSEPPE BALLARIS
 
NEW YORK - E’ il luogo più amico dei cani di tutta Manhattan: il parco Carl Schurz - intitolato allo statista, senatore, soldato e giornalista tedesco, di Colonia, emigrato negli Usa nel 1853, e scomparso nel 1906 - copre sei ettari di verde sull’elegante Upper East Side, dall’84ª alla 90ª strada, tra l’East End Avenue e l’East River con gran vista sul fiume; al centro una statua di Peter Pan e ben due distinti settori interamente riservati ai cani, entrambi affollatissimi nei weekend. Ebbene, qui quest’estate la grande attrazione si chiama «Sunset Film Festival», festival cinematografico di soli film che hanno per protagonisti assoluti i cani. «Portate i vostri cani al cinema, all’aperto, a vedere i loro beniamini sul grande schermo; con popcorn gratis per tutti gli spettatori»: è l’invito che gli organizzatori lanciano ai newyorchesi. Il debutto è avvenuto il 4 agosto con Campioni di Razza, la divertente commedia di Christopher Guest sul concorso canino Mayflower Dog Show, di Filadelfia. Sono seguiti Beverly Hills Chihuahua e due sere fa il classico cartone disneyano Lilly e il Vagabondo, ha fatto il pienone. Non mancano gli sponsor: Calling All Pets (un negozietto del quartiere), un benefattore anonimo, e l’Hotel Franklin. «Per noi questo è l’anno dell’amico cane - spiega uno degli organizzatori -. Con questa rassegna vogliamo celebrare le due zone del parco dedicate al migliore amico dell’uomo». Anche il resto d’America si adegua. A Oakland, in California, un’iniziativa simile si è tenuta all’Uptown Body & Fender; mentre questa settimana è in programma «Mutt & Movie Night» al Fred P. Hall Amphitheater di Palatine, un sobborgo di Chicago: ingresso gratuito, picnic, e un classico, Lilly e il Vagabondo. Cani ammessi nell’anfiteatro, naturalmente, ma stavolta tenuti al guinzaglio.

IL NUOVO
21 AGOSTO 2009
 
Virus influenza A anche in tacchini
Infettati dalla 'suina' due allevamenti del Cile
 
SANTIAGO - La presenza del virus A/H1N1 e' stata individuata in due allevamenti di tacchini nella regione cilena di Valparaiso. E' la prima volta che il virus della cosiddetta 'influenza suina', che ha infettato milioni di persone in tutto il mondo, viene trovato in un animale diverso dal maiale. Le autorita' di Santiago hanno fatto appello ai cittadini a continuare a ''consumare in totale tranquillita''' la carne di tacchino.
 
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