IL SECOLO XIX 20 LUGLIO 2009
Altri dieci cinghiali in gabbia abbattuti con un colpo di grazia Al Righi e al lagaccio Nonostante le ultime eliminazioni, il numero di animali che calano in città resta elevato. È allarme all'ex caserma Gavoglio
Genova - ALTRI DIECI cinghiali sono stati eliminati, nel corso delle ultime due settimane, con un colpo di pistola ravvicinato e sparato all'interno di uno dei gabbioni, utilizzati per catturare i bestioni. IL CITTADINO 20 LUGLIO 2009
A Somaglia pronte le gabbie per prendere i cani randagi
Luisa Luccini
SOMAGLIA (LO) L’ultimo avvistamento risale a venerdì scorso, sempre nei campi attorno alla riserva Monticchie. Alcuni cani in branco, tre o quattro sembra, poi scomparsi tra i campi di granoturco. A segnalarlo sono stati gli agricoltori della zona, ormai diventati partner strategici del comune di Somaglia nella vicenda che da giorni sta catalizzando l’attenzione della Bassa: quella del branco di pericolosi cani randagi che si aggira intorno alla riserva. Da più di una settimana l’oasi di Monticchie è chiusa alle visite, come stabilisce una ordinanza firmata dal sindaco Pier Giuseppe Medaglia. E dopo gli incontri dei giorni scorsi, è proprio in questa settimana che avrà inizio la strategia operativa per la cattura di questi animali. Proprio per quest’oggi è atteso l’arrivo delle due gabbie di cattura animali acquistate dal comune di Somaglia. A queste si andranno ad aggiungere anche quelle dell’associazione ambientalista Anpana, la cui sezione di Cremona ha già preso contatti con l’amministrazione somagliese. Sabato pomeriggio, alcuni volontari dell’ente ambientalista hanno effettuato un sopralluogo in riserva, alla ricerca delle tracce del branco di cani. Con loro, il sindaco Medaglia e alcuni volontari comunali, presenti anche dei membri del gruppo di protezione civile di Somaglia. «L’associazione Anpana ha preso contatto con noi, manifestando disponibilità a collaborare per la cattura di questi cani - ha riferito Medaglia -. I responsabili ci hanno fatto una buona impressione, dandoci già indicazioni e suggerimenti preziosi su come poter tentare la cattura di questi animali. Di certo, a differenza di altri che hanno inviato mail di diffida al comune, questa associazione ha dimostrato un approccio costruttivo alla questione». Oltre alle gabbie di cattura, questa prima fase di intervento dovrebbe anche prevedere l’utilizzo di cani femmina in calore, che possano essere d’attrazione per i randagi del branco. Azioni di intervento che il comune affronterà sempre in stretta sinergia con Asl e polizia provinciale lodigiana. Una cosa, peraltro, pare ormai sicura: la cattura di questi animali non si preannuncia semplice. Tanto che l’ipotesi dell’abbattimento non è stata accantonata. «Lo ripeto: l’abbattimento è l’ultima eventualità d’intervento - rimarca il sindaco -. Che però non possiamo escludere a priori: non dimentichiamo che in tutta questa vicenda la priorità è quella della sicurezza delle persone». Animalieanimali 20 LUGLIO 2009
BRANCO CANI NEL LODIGIANO, "NO AD ABBATTIMENTO E' CONTRO LEGGE"
Cani randagi a Monticchie. Scende in campo l’Enpa. La comunicazione arriva direttamente dal presidente della sezione provinciale dell’Ente nazionale per la protezione animali Aldo Curatolo, pronto ad informare come l’ufficio legale dell’Enpa nazionale invierà nei prossimi giorni ad Asl, polizia provinciale e comune di Somaglia una diffida ad avviare eventuali piani di abbattimento come mezzo di soluzione alla situazione di sicurezza venutasi a creare con la presenza di questo pericoloso branco di cani randagi nei pressi della riserva. Un piano di abbattimento che Curatolo non esita a definire «scellerato», perché «cruento, oltre che illegale». Come si legge dal comunicato inviato dal responsabile provinciale dell’Enpa, una simile ipotesi «è semplicemente contro la legge. Non vi è infatti alcuna lettura - prosegue il presidente provinciale Enpa nel suo comunicato - della legge 281/91 e della legge regionale 16/2006 che consenta detti abbattimenti di cani randagi». L’affondo del responsabile provinciale dell’Enpa prosegue poi con commenti di dura critica: «Sconcerta - conclude Curatolo - che proprio le istituzioni pubbliche, preposte alla protezione degli animali, possano prospettare una soluzione del problema con metodi così cruenti, oltre che illegali». da Il Cittadino. ANMVI OGGI 20 LUGLIO 2009
LODI, OASI NATURALE CHIUDE PER RANDAGISMO
L'Enpa di Lodi si è già schierata contro l'eventuale abbattimento dei cani randagi pericolosi che sono stati segnalati all'interno della Riserva naturale Monticchie e che hanno portato il Comune di Somaglia, ente gestore dell'oasi, a disporre l'inaccessibilità nell'area. Il problema non è recente, già nel 2006 erano state presentate interrogazioni parlamentari sulla presenza di cani, ma dice il Sindaco Pier Giuseppe Medaglia: "Se non siamo intervenuti evidentemente non c'erano i presupposti di pericolosità che abbiamo riscontrato oggi. In questi tre anni nell'oasi sono affluite migliaia di persone e non è mai accaduto niente». Negli ultimi tempi invece, i cani del branco hanno inseguito i visitatori, disturbato le attività del personale e le attività didattiche che si svolgono nella riserva, senza che si siano tuttavia verificati incidenti. Si ipotizza che i randagi siano dei cani abbandonati inselvatichiti, attratti dalle possibilità di sostentamento offerte dall'oasi. Il Servizio Veterinario della Asl sta verificando gli interventi di cattura con gabbie speciali o sedazioni.Il presidente della sezione lodigiana dell'ente nazionale protezione animali, Aldo Curatolo, esprime sconcerto e preannuncia l'invio di una diffida ad Asl, Comune e Polizia provinciale. Asl, Comune e Polizia provinciale, riceveranno nei prossimi giorni una diffida dall'ufficio legale della nostra associazione a non attuare tale scellerato piano di abbattimento semplicemente perché contrario alla legge.
SAVONA NEWS
20 LUGLIO 2009
Spotorno (SV): gabbiano reale intrappolato da una lenza da pesca
Spotorno (SV) - Un giovane gabbiano reale con una zampa stritolata da una lenza da pesca, lasciata da qualche pescatore tra la sabbia, vicino ai Bagni Lord Nelson di Spotorno, è stato soccorso dai Volontari della Protezione Animali savonese, che dubitano di poter salvare l'arto dell'animale. IL MATTINO 20 LUGLIO 2009
Due gattini finiscono in una cisterna: salvati dai pompieri
GIANPAOLO RICCA
Fisciano (SA). Due gattini finiscono in una cisterna: salvati dai pompieri. È una storia davvero curiosa quella accaduta ieri a Gaiano, frazione collinare del Comune di Fisciano. Protagonisti due micetti, madre e figlioletto, la loro padrona ed una squadra dei vigili del fuoco di Salerno. È circa mezzogiorno, siamo in un'antica casa di via Subia. Vi abita Raffaella Sica, 63enne ex impiegata del Provveditorato di Salerno. I gattini giocano nella corte e il piccolo finisce d'improvviso in una cisterna della profondità di sei metri, per fortuna priva d'acqua. Passano pochi minuti, i miagolii insistenti del gattino spingono la mamma sul bordo della cisterna. Risultato: ci casca dentro anche lei. Accortasi della disavventura occorsa ai suoi gatti, la signora Sica si rivolge ai vigili del fuoco. A salvare i felini una squadra composta da 6 caschi rossi, uno dei quali, imbracato, si cala nella cisterna riportando alla luce i due maldestri gattini. «È stato un gesto di grande dolcezza e umanità quello dei pompieri. - commenta Raffaella Sica - Sono stati davvero bravissimi e disponibili a dedicarsi con tanto amore al salvataggio dei miei micetti. Il mio ringraziamento di cuore va a loro e a tutte le forze dell'ordine che, spesso ingiustamente criticate, rendono invece un grande servizio alla società». Tutto è bene quel che finisce bene, dunque. Una storia da libro Cuore o alla Walt Disney ma, forse…quella cisterna sarà meglio chiuderla. TELERADIOERRE 20 LUGLIO 2009
ROCCHETTA SANT'ANTONIO (FG) Ambiente, uccisi femmina di lupo e i suoi tre cuccioli
Rocchetta sant’Antonio (FG) - Quattro rari esemplari di lupo appenninico, una madre e i suoi tre cuccioli, sono stati uccisi e le loro carcasse chiuse in sacche per il concime e abbandonate vicino ad un cassonetto per i rifiuti. Il ritrovamento è stato fatto da carabinieri e da agenti della polizia municipale a Rocchetta Sant'Antonio. Nella zona del Subappenico dauno nei giorni scorsi alcuni allevatori avevano intrapreso una 'caccia al lupo' perchè erano stanchi dei continui attacchi alle loro greggi. In pochi mesi, infatti, le pecore uccise dai lupi sarebbero state una cinquantina. Poco più di un mese fa, sempre a Rocchetta Sant'Antonio, era stata trovata la carcassa di un'altra lupa, uccisa con colpi di arma da fuoco. Secondo il coordinatore scientifico dell'Osservatorio sui lupi, Giampaolo Pennacchioni, il danno al patrimonio è ingente. Il lupo dauno è una razza in via di estinzione. Nel Tavoliere ve ne sono appena 20. Circa mille lupi in tutta Italia. La zona di Rocchetta è poi ritenuta strategica perchè segna il passaggio dei lupi dal foggiano alla murgia barese. L'uccisione dei quattro esemplari ha prodotto una danno di 150mila euro. 'Le carcasse dei lupi sono state portate all'Istituto zooprofilattico di Foggia per essere sottoposte alle opportune analisi. Quello che non concepisco - afferma Pennacchioni - è il motivo che induce certa gente ad ammazzare i lupi, visto che dallo scorso anno la Regione Puglia ha previsto il pagamento dei danni provocati dal lupo. In pratica ogni animale ucciso viene ripagato al 100%. Si tratta di un grosso danno ambientale perchè il lupo è un animale all'apice della catena alimentare, è un controllore ed è protetto'.
TICINO NEWS
20 LUGLIO 2009
Decreto d’accusa contro tre bracconieri
In novembre uccisero un fusone ed una cerva in un’area vietata con armi illegali. Poi portarono teste e pelli al centro di raccolta di Giubiasco e lì furono individuati DIRE 20 LUGLIO 2009
Il Veneto carica le doppiette. "Si potrà sparare agli animali protetti" Via libera alla caccia selvaggia. Secondo la Lac, il Consiglio regionale "si appresta ad approvare, il 22 luglio, una legge urgente per consentire la caccia agli uccelli protetti". A finire nel mirino ben 11 specie: dal fringuello al gabbiano reale
ROMA - Via libera alle 'doppiette selvagge' in Veneto, dove il Consiglio regionale "si appresta ad approvare, il 22 luglio, una legge urgente per consentire la caccia agli uccelli protetti". Lo denuncia la sezione veneta della Lac-Lega abolizione caccia, sottolineando come lo scorso 7 luglio la IV commissione consigliare della regione ha approvato un progetto di legge sulla caccia in deroga che dà la possibilità per i cacciatori di uccidere "addirittura specie di uccelli protetti nel resto d’Italia e d’Europa". A finire nel mirino dei cacciatori ben 11 specie: storno, fringuello, prispolone, pispola, piviere dorato, frosone, gabbiano reale, cormorano, tortora dal collare, verdone e peppola. Pdl e Lega del Veneto, denuncia la Lac, sfidando la Commissione europea ed il Tar del Lazio che già hanno condannato queste leggine annuali, "si stanno prodigando per consentire alla frangia più estremista dei cacciatori veneti di sparare praticamente a tutto quel che si muove". Critico Andrea Zanoni presidente della Lac Veneto: "Questa maggioranza- accusa- ha perso ormai ogni senso di misura e ogni percezione dei problemi reali della comunità del Veneto, arrivando addirittura al punto di dichiarare questa legge 'urgente' mentre per la crisi non fa nulla". Se la legge verrà approvata, aggiunge Zanoni, "faremo di tutto per contrastarla in ogni sede rendendo di dominio pubblico questo affronto ai cittadini che rischiano di pagare le pesanti sanzioni che la corte di Giustizia europea prima o poi farà pagare all’Italia per la violazione delle direttive comunitarie.” Animalieanimali 20 LUGLIO 2009
CONSIGLIO DEL VENETO VUOLE APPROVARE LEGGE PER FAR SPARARE A TANTI NUOVI UCCELLI Dopodomani il dibattito e il voto
Il Consiglio regionale del Veneto il 22 luglio si appresta ad approvare una legge urgente per consentire la caccia agli uccelli protetti mentre sul tema della crisi e del lavoro continua a latitare. ASCA 20 LUGLIO 2009
CACCIA: VERDI, DOMANI SIT-IN SOTTO IL SENATO CONTRO DDL ORSI
Roma - Domani martedi' 21 luglio alle 12.00 i Verdi-Sinistra e Liberta' scendono in piazza (sit-in presso la Corsia Agonale di fronte al Senato) contro il Ddl Orsi che rischia di far arretrare di decenni il nostro Paese nella tutela del patrimonio faunistico. Lo rende noto un comunicato.La fauna - vi si legge - e' patrimonio indisponibile dello Stato. La proposta di testo unificato sulla caccia del relatore senatore Orsi non solo e' in contrasto palese con questo principio base e quindi anticostituzionale, ma rappresenta una totale e pericolosa deregulation dell'attivita' venatoria.
IL MESSAGGERO
20 LUGLIO 2009
Botticelle, “revisione” dei cavalli, targa e patente speciale per i vetturini
Chi non accetta il nuovo regolamento avrà una licenza dei taxi Entro tre mesi indicati i percorsi troppo faticosi per gli animali
ROMA - Cambia il regolamento comunale e stabilisce le nuove regole per le botticelle romane. Più attenzione verso gli animali ma anche, in prospettiva, carrozze elettriche sul modello di quelle antiche. Con 33 voti a favore, un astenuto e il voto contrario del consigliere comunale dell'Udc, Alessandro Onorato, il consiglio comunale di Roma ha approvato oggi la modifica del regolamento per la disciplina degli autoservizi pubblici non di linea, categoria nella quale rientrano le botticelle, le tradizionali carrozzelle turistiche trainate da cavalli.
Nella delibera approvata senza i voti del Pd viene prevista tra l'altro l'istituzione di un punto di primo soccorso veterinario per i cavalli, la presenza di un agente della polizia municipale all'interno dell'Ufficio della tutela animali e la dotazione, ai vigili urbani, di un lettore per i micro-chip di ogni singolo animale. Inoltre, nel documento, si prevede l'obbligo di un certificato annuo di idoneità e di tre visite veterinarie, l'inibizione di alcuni percorsi che verranno stabiliti entro 90 giorni, una targa per ogni carrozzella e norme più severe di sospensione e revoca della licenza. I vetturini potranno modificare la loro licenza per una idonea alla guida dei taxi entro 180 giorni; per quelli che decideranno di continuare a guidare le botticelle sarà obbligato un corso di educazione stradale, di cura dell'animale e un esame abilitativo. In uno dei sette ordini del giorno previsti si conferma la realizzazione di nuove stalle, entro la fine del 2010, all'ex galoppatoio di Villa Borghese. Soddisfazione è stata espressa dal presidente della Commissione ambiente Andrea De Priamo che ha definito il documento «una sintesi tra la tutela dei cavalli e della cultura storica romana». Anche il consigliere comunale del Pd Monica Cirinnà ha parlato di «un percorso condiviso che dimostra come sia possibile superare questa servizio». L'assessore comunale all'Ambiente Fabio De Lillo si è detto favorevole «al superamento della trazione animale. Entro l'estate saremo pronti a mettere in campo le carrozze elettriche d'epoca e, entro un anno, i vetturini potranno scegliere di ottenere la doppia licenza: botticelle nelle ville storiche e macchine elettriche per le vie del centro». Onorato: meglio solo nei parchi. «Grazie alla giunta Alemanno torneremo alle battaglie tra bighe al Circo Massimo. Al Pdl è mancato il coraggio per voltare pagina e spostare un servizio caratteristico ma arcaico nei parchi storici di Roma». Lo afferma in una nota Alessandro Onorato, Capogruppo Udc in Campidoglio. IL SECOLO XIX 20 LUGLIO 2009
Zuffa tra due cani ferita una turista
DIANO MARINA (IM). Una furiosa zuffa tra due cani, uno di grossa taglia e l'altro di dimensioni ridotte, ha movimentato la mattinata di ieri sulla passeggiata a mare dianese. Alla fine, ad aver la peggio sono stati il cagnolino e la sua proprietaria, entrambi feriti. Secondo alcune testimonianze, i due sarebbero stati affrontati e morsicati dal quattrozampe più grosso, probabilmente sfuggito ai proprietari. Le ferite, sia per la donna sia per il suo cagnolino, sono state comunque di lieve entità. Sul posto si sono comunque portati una pattuglia della polizia municipale e un'ambulanza della Croce Rossa dianese. La donna, una cinquantenne italiana in vacanza a Diano Marina, è stata medicata al pronto soccorso.
VIRGILIO NOTIZIE
20 LUGLIO 2009
Animali/ Aidaa: spiagge per cani, inviate a Brambilla 8.500 firme
Rendere accesibile almeno 10% degli 8mila km di spiagge italiane
Sono state inviate questo pomeriggio al ministro del turismo Michela Brambilla le oltre 8.500 firme raccolte in queste settimane da Aidaa, l'associazione italiana difesa animali ed ambiente, in collaborazione con il Movimento del turismo delle famiglie con animali, a sostegno della richiesta degli animalisti per rendere accessibile ai cani almeno il 10% degli ottomila chilometri di spiaggia Italiana. Aidaa chiede di rendere fruibile con aree appositamente attrezzate circa ottocento chilometri di spiaggia libera attraverso un accordo tra il ministero del turismo e le regioni per dare la possibilità di ospitare in spiaggia i bagnanti con i loro amici a quattro zampe. "In un paese come l'Italia dove tra fiumi, laghi e mare ci sono oltre 8.000 chilometri di spiaggia e dove ci sono almeno 9 milioni di famiglie che possiedono un'animale domestico e tra loro almeno 2 milioni pronte ad andare in vacanza con micio e fido - dice Lorenzo Croce presidente nazionale di Aidaa e promotore della petizione popolare - ci pare ragionevole chiedere che almeno il 10% delle spiagge siano aperte ai nostri amici a quattro zampe. Abbiamo inviato al ministro Brambilla la petizione in quanto sappiamo che un suo intervento nella conferenza stato-regioni in questa direzione aprirebbe in tempi brevi la strada a una soluzione del problema che ricordiamo rimane alla base della decisione di migliaia di famiglie di abbandonare nei mesi estivi i propri cani". Secondo l'Aidaa il costo per una settimana di vacanza per chi ha un cane da portare con sè si aggira sui 300 euro tra spese della camera d'albergo, spiaggia ed accessori vari, una spesa che potrebbe essere dimezzata se ci fossero molte spiagge libere all'accesso ai bagnanti con animali, invece oggi in Italia sono solamente 52 le spiagge che accettano animali e di queste solo 27 sono gli stabilimenti balneari marittimi.
IL PICCOLO 20 LUGLIO 2009
In città sono i gabbiani i più assistiti dall'Enpa Seguono le cornacchie
Micol Brusaferro
Trieste - Nei primi sei mesi del 2009 l’Enpa di Trieste ha accolto e soccorso 829 animali, 114 raccolti dai guardacaccia e dall’azienda dei servizi e 307 portati spontaneamente dai cittadini. I più bisognosi di cure sono stati i gabbiani, 220, seguiti dalle cornacchie, 95, i colombi, 79, i rondoni, 68, i merli, 50, i passeri, 50, 31 caprioli. Tra gli altri sono stati ospitati e accuditi anche 22 ricci, 13 pipistrelli, 15 gazze, sei conigli, una nutria, sette ratti norvegesi, tre cinghiali, tantissimi uccelli, come assioli, fringuelli o cinciallegre, un furetto, un rospo, uno scoiattolo, 27 tartarughe d’acqua e una di terra e anche un pavone e una vipera. Complessivamente gli interventi sono cresciuti mese dopo mese, con un’incidenza maggiore a giugno. A gennaio gli animali curati sono stati 47, scesi a 31 a febbraio, saliti a 48 a marzo e poi 80 ad aprile, 238 a maggio e 385 a giugno. I primi dati del 2009 sono inferiori a quelli del 2007 e del 2008. Tra le cause, spiega il presidente dell’ente Gianfranco Urso, il fatto che nei giorni festivi e di notte non arrivano al centro di via Marchesetti tutti gli animali raccolti. «Alcuni vengono, a giudizio di chi interviene, liberati in luoghi diversi, senza il controllo veterinario di idoneità e salute – sottolinea Urso – tali azioni non appaiono condivisibili, soprattutto se effettuate da chi non è competente. Voglio ricordare che, ad esempio, la raccolta di nidiacei è essenziale avvenga subito dopo la segnalazione dei cittadini, poiché un digiuno diurno prolungato, per quattro ore, è letale per i giovani pennuti, che oltre quella soglia non rispondono più né agli alimenti né ai medicamenti». Le segnalazioni vanno inoltrate direttamente all’ente e i volontari si occupano di recuperare l’animale, di guarirlo, rifocillarlo e farlo tornare in libertà, una volta verificata la condizione fisica. Fondamentale rivolgersi al personale presente, che, con l’intervento del veterinario, è in grado di valutare il problema e risolverlo nel più breve tempo possibile, a beneficio della vita dell’animale. L’Enpa di Trieste, che si trova in via Marchesetti 10/4, continua quindi ad essere un punto di riferimento per la città. Oltre alla palazzina, che offre ricoveri, riserve di cibo, sale attrezzate e ambulatori, ampio è il terreno adiacente, dove vive ormai da tempo anche una colonia di cinghiali. «Inoltre - aggiunge Urso - i locali di ricovero e degenza post operatoria sono stati adeguati alla nuova normativa regionale in materia e anche le voliere esterne di prima accoglienza sono state rinnovate e ampliate. L’Enpa quindi ha ulteriormente migliorato qualità, ricettività e igiene». Tutti i riferimenti sull’ente di Trieste si possono trovare sul sito www.enpa-trieste.it , con notizie e numeri telefonici, fondamentali per chi vuole segnalare un animale ferito o bisognoso di aiuto, ma anche per chi desidera diventare socio o volontario, all’interno della struttura. LA TRIBUNA DI TREVISO 20 LUGLIO 2009
Cane senza chip, multato
Stefania Rotella
CAPPELLA MAGGIORE (TV). E’ stato multato con una sanzione di 50 euro per omessa custodia del suo cane. La multa se l’è vista appioppare un residente di Cappella dalla polizia locale nei giorni scorsi, perché il suo animale, un bastardino, girovagava per il paese. Dagli accertamenti compiuti dai vigili, che hanno ritrovato il cagnolino lungo una strada, è emerso che era dotato di microchip e grazie a questo elemento sono riusciti a risalire all’identità del proprietario. Il problema dei cani abbandonati o non «chippati» viene seguito con attenzione dalla giunta del sindaco MariaRosa Barazza, che ha predisposto, in accordo con il comando di polizia locale, due giornate dedicate alla schedatura dei cani. Il 3 luglio sono stati dotati di microchip da un veterinario undici cani. L’altro appuntamento c’è stato lo scorso 17 luglio con la collaborazione di un veterinario e un volontario del Comitato Mondocane. «Il problema dei cani randagi è spinoso per i nostri Comuni - afferma il sindaco Barazza - le due giornate hanno visto una discreta partecipazione. Crediamo però che due terzi dei cani presenti sul territorio siano ancora senza microchip». GIORNAL.IT 20 LUGLIO 2009
Masio (AL): tagliate le gomme all'auto della LAC
Masio (AL) - In occasione dell’ ”Antica fiera degli animali da cortile” svoltasi domenica 19 Luglio 2009, sulla piazza del Comune di Masio, un gran numero di partecipanti, insofferenti ai controlli attuati per garantire il rispetto delle leggi sul benessere degli animali, hanno protestato contro le guardie Zoofile della L.A.C. (Lega per l’abolizione della caccia). Il motivo scatenante è stato il controllo effettuato ad un cane risultato sprovvisto di microchip. Pensando che l’intervento delle guardie fosse volto ad ostacolare la manifestazione, alcune persone presenti sulla piazza hanno impedito fisicamente la redazione degli atti di legge. La LAC ricorda che l’iscrizione all’anagrafe canina con l’impianto del relativo microchip è d’obbligo per tutti i cani, senza eccezione alcuna, e che la misura è finalizzata a prevenire gli abbandoni. A fine giornata le guardie hanno trovato anche due gomme dell’auto di servizio tagliate. Il grave episodio è stato condannato dall’amministrazione comunale di Masio nella persona dell’Assessore G. Pagano che ha presentato le scuse alla L.A.C. a nome della cittadinanza ed ha aiutato gli agenti a rientrare in sede. IL GIORNALE 20 LUGLIO 2009
INFLUENZA SUINA, L'INGANNO CONTINUA
La mia tesi sull’influenza suina (vedi i post su questo blog) , ovvero che si trattasse di un allarme gonfiato ad arte, ha trovato conferma: nel mondo decine di migliaia di persone sono state contagiate, ma i morti sono poco piu’ di 150. Il virus e` tutt`altro che letale. Eppure l`allarmismo continua e ora le compagnie britanniche vogliono bloccare a terra chiunque mostri i sintomi del contagio. Insomma bastera` uno starnuto per vedersi rifiutato l’imbarco. Un delirio.A vantaggio di chi?La scorsa primavera l`allarme era servito a distrarre l`opinione pubblica dalla recessione (paura scaccia paura), ora ho l`impressione che l`interesse sia economico. Quanto guadagneranno le case farmaceutiche? Tantissimo e a finanziare acquisti di vaccini che non serviranno a nulla saranno per lo piu` gli Stati. Questo si’ e’ spreco di denaro pubblico… IL TEMPO 20 LUGLIO 2009
Orso bruno «scorrazza» nei paesi ROCCARASO (AQ) Da visitatore sporadico e saltuario, l'orso bruno marsicano sembra essere diventato quasi un frequentatore abituale di Roccaraso.
Roccaraso (AQ) - Dopo aver divorato oltre ottanta galline in due pollai situati in prossimità della statale 17, il plantigrado è tornato nuovamente alla carica arrivando questa volta proprio alle soglie del centro abitato. Un esemplare di grosse dimensioni, infatti, è stato avvistato a poco più di cento metri dalla frazione di Pietransieri dove ha attirato l'attenzione di una piccola folla di curiosi. L'orso ha raggiunto alcuni casolari probabilmente alla ricerca di cibo, senza però essere troppo fortunato perché i pollai da lui visitati erano privi dell'amato volatile. Trattandosi comunque di una visita troppo vicina al centro abitato, alcuni cittadini hanno preferito chiedere l'intervento del Corpo Forestalex per evitare inconvenienti sia per l'animale che per tutti coloro che erano accorsi ad ammirare lo splendido esemplare. Sempre nei giorni scorsi, inoltre, sono stati dieci gli avvistamenti di cuccioli di orso segnalati presso il servizio di vigilanza del Pnalm. Intanto, resterà in vigore fino al 20 settembre il provvedimento preso dall'ente parco d'Abruzzo che prevede il numero di accesso controllato ad alcune aree considerate di particolare importanza strategica perché caratterizzate dalla frequentazione del camoscio. In particolare l'ordinanza, volta a tutelare l'habitat frequentato da questa importante specie protetta, interessa le zone di Val di Rose, Monte Amaro e Valle Jannanghera, tutte particolarmente note per la notevole concentrazione di camoscio appenninico. Controllare non vuol dire vietare e pertanto per tutti gli appassionati sarà possibile comunque accedere a queste zone considerando, però, che sarà consentito per le escursioni un numero massimo di cinquanta persone nei giorni feriali e di cento in quelli festivi. LA ZAMPA.IT 20 LUGLIO 2009
La Luna strega anche gli animali Gli anfibi si accoppiano, gli uccelli cacciano e i cani mordo di più
Notti d’amore folli, cacce spietate e corse verso la vita, il tutto al chiaro di luna. Il nostro satellite, con la sua luce, non affascina solo l’uomo, che l’ha raggiunto 40 anni fa, ma è anche importante per molti animali. Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Animal Behaviour e condotto dalla biologa Rachel Grant della Open University, Regno Unito, gli anfibi userebbero i cicli della luna per massimizzare gli incontri. Per rane e rospi di tutto il mondo, insomma, appuntamento al chiaro di luna per accoppiarsi. Dopo aver osservato che le salamandre si accoppiavano preferibilmente durante le notti di luna piena, Grant ha confrontato i suoi risultati con i dati raccolti durante altri studi, arrivando alla conclusione che effettivamente gli anfibi preferiscono ’unirsì alla luce della Luna. «Studiare gli anfibi - ha commentato Enrico Alleva, presidente della Società Italiana di Etologia - e capire come si riproducono è molto importante perchè questi animali sono delle ’sentinellè dei cambiamenti climatici e degli ecosistemi». Ma gli anfibi non sarebbero gli unici animali ad usare la luce della Luna. Tra le altre specie che sfruttano il nostro satellite e la sua flebile luce ci sono le tartarughe che, nelle notti di Luna piena, allo schiudersi delle uova, riescono a raggiungere il mare, e quindi la vita, seguendo il riflesso della luna sull’acqua. «Anche gli insetti - ha spiegato Alleva - sfruttano la luce della Luna per incontrarsi. Nelle notti più luminose, coleotteri e ditteri sciamano verso il disco luminoso per favorire gli incontri di maschi con le femmine». Secondo uno studio del 2007, più facile, inoltre, sarebbe la caccia per gli uccelli marini durante le notti di luna piena. Alla luce, infatti, sarebbe per queste specie molto più facile individuare nell’acqua i pesci di cui si cibano, salvo restare troppo tempo adagiati sulla superficie marina rischiando di essere mangiati a loro volta da squali e foche. Infine, tra gli studi più bizzarri che riguardano i comportamenti degli animali durante le notti di luna piena, ci sarebbero quelli pubblicati, sempre nel 2007, sulla rivista Journal of the American Veterinary Medical Association. I ricercatori, dai dati raccolti, sono riusciti a dimostrare che durante le notti di luna piena aumenterebbero i ricorsi ai pronto soccorso per via di morsi da parte di animali domestici. In particolare, l’aumento sarebbe del 23% per morsi dovuti a gatti e del 28% per aggressioni da parte di cani. Animalieanimali 20 LUGLIO 2009
APPALTI CANILI, NUOVE REGOLE DA MINISTERO
L’Ordinanza firmata dal Sottosegretario alla Salute Francesca Martini blocca la possibilità di trasferimento e gestione dei cani attribuiti tramite regolare gara d’appalto a strutture incompatibili con il benessere degli animali. Animalieanimali 20 LUGLIO 2009
IL TAR GRAZIA TRECENTO FAINE A BOLZANO
Ancora un successo giuridico per la Lega antivivisezione (Lav) nei confronti della giunta provinciale. Dopo gli ungulati, graziati dalla sospensiva ottenuta lo scorso mese, questa volta a ringraziare solo le faine: i giudici del Tar hanno infatti congelato l’ordinanza che permetteva l’abbattimento di 300 esemplari in tutto il territorio altoatesino. Animalieanimali 20 LUGLIO 2009
POLIZIA SANZIONA PROPRIETARIO DI CANI PER OMESSA CUSTODIA
In seguito ai fatti accaduti la notte del 14 luglio 2009, che avevano reso necessario l’intervento degli agenti delle Volanti, dopo la segnalazione giunta al 113 di forti lamenti di animali, il proprietario dei cani che come è stato accertato dai poliziotti avevano aggredito tre capre, una delle quali a morte, è stato sanzionato per omessa custodia di animali. Gli agenti hanno infatti rintracciato i cani di grossa taglia, ancora sporchi di sangue, poco lontano dal recinto ove erano custodite le capre, che era stato trovato divelto dal suolo e sollevato verso l’alto, individuando poi il proprietario nei pressi della propria abitazione non distante dal luogo dell’aggressione.L’uomo ha confermato agli agenti la proprietà dei cani mentre il padrone dell’ovile e del cortile dove erano stati aggrediti gli animali ha successivamente denunciato anche la sparizione di due galline. Animalieanimali 20 LUGLIO 2009
BENEVENTO, ARRIVA IL 'CANE DI QUARTIERE' CONTRO RANDAGISMO Decisione della Giunta comunale
Contro il fenomeno del randagismo, a Benevento arriva "il cane di quartiere", dotato di collare, microchip e assicurazione: animali da "affidare" a più persone che si impegnino a fornire loro cibo e acqua. ANMVI OGGI 20 LUGLIO 2009
CLIMANIMAL, EFFETTI DEL CALDO IN STALLA
Anche in stalla entrano i condizionatori d'aria per dare alle bovine da latte una ventata di benessere e far superare loro senza problemi la stagione calda. Un'esigenza particolarmente sentita dagli animali, che, al pari degli esseri umani, soffrono per le temperature elevate. Un problema che il Ministero delle politiche agricole ha deciso di affrontare dando vita al progetto "Climanimal", coordinato dal Dipartimento di produzioni animali dell'Università degli Studi della Tuscia, al quale hanno partecipato anche Istituti del consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura e l'Associazione italiana allevatori con i suoi esperti.Una ricerca, i cui risultati sono stati da poco presentati a Viterbo in occasione di un Convegno che ha visto la partecipazione di zootecnici, veterinari e meteorologi. Obiettivo del progetto è stato quello di analizzare gli effetti delle condizioni climatiche sugli animali di allevamento e trovare modelli gestionali che permettano agli allevatori di intervenire tempestivamente quando la canicola incalza.Le elevate temperature e l'elevata umidità spingono infatti l'animale a nutrirsi meno, con una conseguente riduzione nella produzione di latte. Oltre a ciò, nel caso di superamento di valori soglia della temperature e dell'umidità che sono stati stabiliti nel corso della ricerca, nelle stalle di bovine da latte si assiste ad un aumento significativo del rischio di morte. Tutto ciò rappresenta un problema reale per le aziende zootecniche, che d'estate si vedono costrette a contrastare gli effetti del caldo mettendo a disposizione delle proprie bovine sistemi di raffrescamento in grado di migliorare il comfort nelle stalle. Nascono così ventilatori dotati di ugelli dai quali esce acqua nebulizzata, capaci di garantire un adeguato refrigerio alle bovine. Ma ci sono altre strategie che i ricercatori impegnati in Climanimal hanno messo a fuoco per risolvere il problema. Così come accade anche per gli umani, il gruppo di lavoro interdisciplinare impegnato nel progetto coordinato dal Dipartimento di Produzioni Animali ha determinato, fra gli altri aspetti, che la somministrazione di selenio e vitamina E a bovine in fase avanzate di gestazione, diminuisce gli effetti negativi del caldo estivo. Altro aspetto degno di nota è che il progetto ha consentito la messa a punto di un sistema di allerta meteo per gli allevatori basato sull'emissione di bollettini che individuano il livello di rischio per gli animali presenti in stalla.Un esempio concreto di come la ricerca pubblica contribuisca a migliorare la vita di animali e allevatori, trasformando il benessere animale in uno strumento in più per migliorare l'efficienza aziendale. IL GAZZETTINO 20 LUGLIO 2009
Anche i pipistrelli hanno rallentato il progetto contro le frane
Bortolo De Vido
Borca (BL) - A Borca, la vicenda della micidiale frana ha fatto tornare di attualità la "storia" dei pipistrelli che qualcuno vuole salvaguardare: sono quelli che vivono nella zona dell'Antelao da dove muovono e corrono a fondovalle le colate di ghiaia mista ad acqua. Circa un anno fa, la Regione aveva predisposto un progetto, in sostanza un nuovo invaso di alta ingegneria che permetteva all'eventuale frana di attraversare l'abitato e di defluire a fondovalle senza fare danni: era stato presentato agli amministratori comunali, alla popolazione che l'aveva discusso a lungo; i regolamentari sessanta giorni per le osservazioni erano trascorsi indenni. Nessun rilievo, si può partire. Quando, fulmine a ciel sereno, dal parlamento europeo era giunto l'alt: un ricorso rilevava scarsa attenzione alla tutela dell'ambiente e all'habitat della popolazione animale, tra cui, citati espressamente, i pipistrelli. Non è una novità che a presentare l'osservazione sia stato un biologo di Borca che però lavora altrove, Marco Zanetti, preoccupato dei danni che l'esecuzione del piano poteva arrecare agli abitanti dei boschi. Per cui l'iter del progetto subiva un ulteriore ritardo, necessario per verificare e ricalibrare l'intervento. Della vicenda, come si ricorderà, il Gazzettino aveva parlato a lungo, riferendo anche della reazione degli amministratori e della popolazione. Oggi quell'argomento è tornato a far capolino nei discorsi della gente, che, ferita profondamente con la morte di due persone, chiede con forza l'esecuzione di tutti quegli interventi ritenuti utili a tutelare soprattutto l'incolumità delle persone prima di quella degli animali. Intanto, il "giorno dopo" di Borca ha visto dovunque una febbrile attività, sulle strade, attorno e dentro le case, negli orti e nei giardini. Tutti si danno da fare. Gli uomini della associazioni volontaristiche non si sono risparmiati (favoriti anche dalla festività); presenti anche con i mezzi, hanno contribuito a bagnare le strade per liberarle dal sottile strato di polvere bianca che copriva ogni cosa. Intanto è già cominciata l'asportazione del materiale che aveva riempito gli invasi. Dalle prime ore del mattino i camion hanno fatto ininterrottamente la spola con un sito posto sotto il cimitero, vicino al Boite. Hanno cominciato a scavare e portar via il pietrame attorno al casone di cemento posto a pochi metri di distanza dal fatale varco causato dalla pressione dei detriti via via accumulati e dall'acqua che non drenava. Una pressione insostenibile si è concentrata sulle briglie di contenimento, alcune delle quali hanno ceduto di netto, piombando, dopo una corsa di un centinaio di metri, addosso alla casa dove dormivano ignari Nina e il figlio Adriano. |
WIND PRESS
20 LUGLIO 2009
ESPERIMENTI SU PRIMATI, LAV DENUNCIA ILLEGALITA'
SPERIMENTAZIONE SU PRIMATI, LAV (www.lav.it) E BUAV DENUNCIANO VIOLENZE E ILLEGALITA’: CAMBOGIA IN VETTA ALLE ESPORTAZIONI, RADDOPPIATI NEL 2008 I MACACHI SPEDITI IN CINA, VIETNAM, EUROPA E AMERICA, ALLARME CATTURE IN NATURA E ALTA MORTALITA’ DURANTE IL TRASPORTO
La Cambogia è uno dei maggiori Paesi esportatori di Primati utilizzati nei laboratori di tutto il mondo: queste specie a rischio di estinzione vengono prelevate con metodi violenti e illegali, per essere destinate alla vivisezione.
Secondo le ultime statistiche CITES, il Corpo Forestale dello Stato che si occupa a livello internazionale del commercio di flora e fauna minacciate da estinzione, più di 14.000 macachi sono stati spediti in Cina, Vietnam, Europa e America solo nel 2008 - circa il doppio del numero esportato nel 2007 - dimostrando un trend in forte aumento per il commercio e l’utilizzo a scopi scientifici di Primati di cui è stata dimostrata, in numerosi studi, la complessità della struttura cerebrale ed etologica. Queste scimmie, il cui valore economico si aggira tra i 50 e i 125 dollari, subiscono molteplici violenze fisiche e psicologiche: dalla cattura alla detenzione negli stabulari, fino alle discutibili pratiche della sperimentazione nei laboratori; sono le inutili e tristi protagoniste soprattutto di studi di tossicità e di investigazioni sulle attività cerebrali. Dovrebbero essere in corso strategie di riproduzione in cattività, ma le statistiche dimostrano che nei fatti la cattura nell’ambiente naturale è ancora ampiamente diffusa, andando a impoverire ecosistemi già minacciati e contribuendo a fenomeni di caccia illegali. La LAV (www.lav.it) rende noto in Italia questo ennesimo scandalo legato alla sperimentazione animale, denunciato in Gran Bretagna dall’associazione inglese BUAV (British Union for the abolition of vivisection, www.buav.org ) che ha anche evidenziato l’alta mortalità di questi animali durante il trasporto aereo: infatti questi Primati, sottoposti a forti stress e a condizioni di viaggio inaccettabili all’interno di scatole piccolissime e dotate solo di alcuni fori, spesso muoiono prima di arrivare a destinazione. La BUAV, con il supporto del parlamentare inglese Chris Mullin, ha chiesto al proprio Governo di porre fine all’inaccettabile commercio di Primati e ha sottolineato l’importanza della protezione di specie a rischio di estinzione per la tutela di tutto il Pianeta. “E' importante che l'opinione pubblica e i politici siano consapevoli del quadro complessivo degli abusi cui sono sottoposti gli animali nelle investigazioni scientifiche, specialmente ora che siamo nella fase conclusiva della revisione della Direttiva Europea 86/609 che regolamenta la sperimentazione animale - dichiara Michela Kuan, biologa, responsabile LAV settore vivisezione - L’ottica comunitaria deve essere volta all’effettiva implementazione dei metodi alternativi, con una tangibile diminuzione del numero di animali coinvolti nella sperimentazione, in vista della loro totale sostituzione con pratiche scientificamente attendibili ed etiche.”
AGI
20 LUGLIO 2009
PIU' VICINA LA CURA PER LA DISTROFIA MUSCOLARE
Londra, 20 lug. - Una nuova scoperta potrebbe forse portare a una cura per la distrofia muscolare: un gruppo di scienziati americani ha trovato un modo per bloccare il malfunzionamento a livello genetico che causa la forma piu' comune di questa malattia, la distrofia miotonica. I test condotti sui topi hanno mostrato che iniettando un composto che neutralizza l'attivita' del gene difettoso si possono far tornare i muscoli a funzionare in maniera piu' efficiente. Attualmente non esiste cura per la distrofia miotonica, come per le altre forme di distrofia muscolare, che causa un progressivo danno ai muscoli ed e' causata da una mutazione su uno specifico gene sul cromosoma 19. Gli scienziati sanno che l'Rna - che trasporta i messaggi genetici dal nucleo al resto della cellula - ha un ruolo chiave nella distrofia miotonica. Ogni gene produce il suo Rna. Ma nella distrofia miotonica, il difetto genetico fa si' che venga prodotto un Rna tossico che blocca alcune proteine e impedisce loro di svolgere le normali funzioni. Nel nuovo studio, pubblicato dalla rivista Science, gli scienziati della University of Rochester a New York hanno scoperto che l'accumulo di una proteina della famiglia Muscleblind causava la caratteristica rigidita' delle mani. L'Rna tossico formava depositi visibili nel nucleo della cellula. L'equipe americana ha usato una molecola sintetica, chiamata oligonucleotide "Morfolino" antisenso, che mima un segmento del codice genetico, per frantumare questi depositi e ristabilire la normale attivita' cellulare. La molecola e' stata specificamente disegnata per attaccarsi all'Rna tossico e neutralizzarlo. Quando e' stato iniettato nei muscoli dei topi con distrofia miotonica, le proteine bloccate si sono liberate e il loro normale funzionamento e' stato ripristinato. Spiega il neurologo dottor Charles Thornton, che ha diretto la ricerca: "Questo studio stabilisce una dimostrazione in linea di principio che puo' essere seguita per sviluppare farmaci efficaci contro la distrofia miotonica. Dimostra anche che e' possibile eliminare i sintomi della malattia anche dopo che si sono presentati". Tuttavia, occorre essere cauti nell'applicare i risultati di questa ricerca, condotta sui topi, nell'uomo, perche' negli animali la malattia e' meno severa. "E poi non siamo ancora riusciti a correggere il difetto genetico causa della distrofia", aggiunge il neurologo. Tuttavia lo studio e' molto promettente e i suoi risultati sono stati salutati dalla comunita' scientifica come i piu' importanti ottenuti nel settore.
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