![]() IL TIRRENO 20 MAGGIO 2010
Cavallo con una zampa fratturata legato per giorni ad un albero
CALCINAIA (PI). Era accusato di aver maltrattato un cavallo, dopo che aveva avuto un infortunio. Il giudice monocratico del tribunale di Pontedera lo ha condannato al pagamento di una multa di circa duemila euro. A giudizio è finito Costanzo Morelli, 71 anni, un pensionato residente a Fornacette. I fatti, stando a quanto è emerso dal dibattimento, erano avvenuti in un podere che il pensionato ha sulle colline di Chianni, il 17 giugno 2007. L’accusa di maltrattamenti di animali era stata contestata al pensionato dopo l’intervento di un veterinario e dell’Asl e dopo che il povero cavallo era stato abbattuto. Secondo quanto è emerso l’anziano aveva un cavallo che, in seguito a una brutta caduta, si era procurato una grave frattura a una zampa. A quel punto l’animale, che non riusciva a camminare, era stato legato a un albero e lasciato in quelle condizioni per due o tre giorni, senza bere e senza mangiare. Fino a quando non era intervenuto il medico del servizio di veterinaria dell’Asl 5, zona Valdera. La zampa non si poteva curare, stando a quanto è emerso dal dibattimento, e il cavallo era in pessime condizioni al punto che venne deciso di ucciderlo. Ma nei giorni successivi partì la denuncia nei confronti dell’uomo che dopo le indagini è stato rinviato a giudizio. Anche se il pensionato ha spiegato di non avere avuto altra possibilità che quella di legare il cavallo ferito il giudice lo ha condannato. L’imputato ha anche spiegato che il cavallo non era rimasto senza acqua. Al tempo stesso l’uomo ha confermato di non avere potuto chiamare un veterinario in tempi più brevi. ROMAGNA OGGI 20 MAGGIO 2010
Rimini, a fuoco un capanno agricolo: animali morti nel rogo
RIMINI - Un incendio ha distrutto un capanno agricolo lungo via Flaminia, nei pressi dell'aeroporto Fellini. Le fiamme sono scoppiate intorno alle 20.10 di mercoledì nella struttura agricola. All'arrivo dei pompieri non c'è stata la possibilità di portare in salvo gli animali di cortile che si trovavano all'interno, che sono morti nel rogo. Si trattava di pochi animali, non trattandosi di una struttura per allevamento.I vigili del fuoco hanno impiegato circa tre ore per spegnere il fuoco che si è sviluppato a Miramare. Nessun disagio per la circolazione aerea, nonostante il fuoco fosse nelle adiacenze dell'aeroporto riminese. GIORNALE DI VICENZA 20 MAGGIO 2010
Sei cacciatori vicentini denunciati Sequestrati 150 uccelli da richiamo BOLZANO. Bloccati dai carabinieri per uccellagione. I volatili catturati valgono migliaia di euro
BOLZANO - Centocinquanta uccellini sequestrati, insieme con ottantatrè nidi, reti, lacci e spaghi utilizzati per legare i volatili. È questo il bilancio di un'operazione dei carabinieri di Terlano, in provincia di Bolzano, che ha portato alla denuncia, in due controlli distinti, di sei cacciatori vicentini: a loro carico, le ipotesi di uccellagione, maltrattamento e detenzione di animali in condizioni non compatibali con la loro natura. Ai sei bracconieri sono state anche sequestrate le due auto sulle quali tenevano i nidiacei e l'armamentario per catturare e trattenere gli uccelli. IL TIRRENO 20 MAGGIO 2010
Recuperato e soccorso un gufo ferito lungo la strada
SAN MINIATO (PI). Un’opera di soccorso molto particolare è avvenuta nella serata di martedì nel territorio comunale di San Miniato, in località Ontraino. Intorno a mezzanotte, un giovane residente a San Miniato Basso, Marco Ceccanti, si è imbattuto in uno splendido esemplare di gufo comune. Il rapace era fermo sul ciglio della strada impossibilitato a volare a causa di un’ala spezzata. Il giovane, dimostrando molta sensibilità, ha chiamato la madre Sabrina Mascagni, assistente della polizia municipale di San Miniato, affinché provvedesse al recupero e al salvataggio. Mascagni ha messo al sicuro il rapace in una gabbia e stamani dal comando di Palazzo Migliorati ha contattato gli organi competenti affinché intervenissero con tempestività per curare l’animale. La sezione di Pisa del Wwf, grazie ad una volontaria di Santa Maria a Monte, adesso si occuperà del gufo che, stando al veterinario di turno, si è provocato una grave frattura che forse gli impedirà di tornare a volare.
SALERNO NOTIZIE
20 MAGGIO 2010
Montecorvino Pugliano (SA); recuperati animali rubati per un valore di 18.000 euro, una denuncia
MOntecorvino Pugliano (SA) - Questa notte, i Carabinieri delle Stazioni di Battipaglia e Montecorvino Pugliano, hanno denunciato in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Salerno, il pluripregiudicato L. G 58enne, coniugato, allevatore, da Montecorvino Pugliano ritenuto responsabile del reato di ricettazione. Nella disponibilità del predetto, all’esito di un prolungato servizio di osservazione e controllo condotto dai Carabinierii, venivano rinvenuti ventuno caprini e cinquanta ovini oggetto di furto perpetrato nel comune di Roscigno (Sa) in data 15 maggio 2010 ai danni di un allevatore del luogo. Gli animali, aventi un valore di circa 18.000 euro, sono stati restituiti al legittimo proprietario.
IL MATTINO
20 MAGGIO 2010
Macellazione abusiva di suini
Gianpaolo Ricca
CASTEL SAN GIORGIO (SA). Macellazione abusiva di suini: in quattro nei guai. Sono state denunciate dai carabinieri della compagnia di Mercato San Severino quattro persone di Castel San Giorgio, responsabili di una serie di violazioni sulle norme che regolano la macellazione degli animali. L'operazione degli uomini del capitano Rosario Basile risale ad alcune sere addietro ed è inserita in una più vasta opera di controllo del territorio per la repressione dei reati, tra cui anche la macellazione abusiva di animali di cui peraltro non è certificata la provenienza. Gli uomini in divisa hanno dunque operato un vero e proprio blitz all'interno di un capannone situato di Castel San Giorgio di proprietà di un uomo di 45 anni, sangiorgese. Gli accertamenti hanno condotto al sequestro di 400 chili di carne suina già macellata e depositata in un'area del capannone non conforme alle prescrizioni igienico-sanitarie previste dalle attuali norme. Di lì a poco la carne sarebbe stata immessa sul mercato regolare dell'Agro nocerino-sarnese. L'operazione ha visto coinvolti anche sanitari dell'Asl che hanno riscontrato violazioni delle norme anche circa le condizioni in cui erano tenuti altri tredici suini, pronti per la macellazione, e che sono invece finiti sotto sequestro cautelativo in attesa di ulteriori accertamenti specie sulla provenienza degli animali. Insieme al quarantacinquenne sono state denunciate all'autorità giudiziaria altre tre persone, dipendenti dell'uomo, che prestavano la loro opera presso il macello clandestino e che adesso dovranno chiarire la loro posizione davanti ai magistrati della Procura della Repubblica di Nocera Inferiore. Nel frattempo, sul fronte investigativo, continuano i controlli a tappeto da parte dei carabinieri per scoprire l'eventuale presenza di altre strutture analoghe ed illegali nel territorio compreso tra i Comuni della valle dell'Irno e quelli dell'alto Agro nocerino-sarnese. Animalieanimali 20 MAGGIO 2010
STENELLA SPIAGGIATA IN CAMPANIA, STAFFETTA DI VOLONTARI PER SALVARLA In provincia di Salerno
Tre giorni fa una stenella striata (la specie più comune di delfino che si incontra in Mediterraneo) si è spiaggiata lungo il litorale di Eboli. Volontari del WWF hanno provveduto a trasportare l'animale all'interno del porto di Agropoli dove gli stanno fornendo assistenza continua giorno e notte. Dalle analisi fatte l'animale sembra aver subìto un forte trauma da urto che gli impedisce di respirare senza un continuo supporto umano. PANORAMA 20 MAGGIO 2010
Colombia: lo zoo con gli animali dei narcos dentro la favela
PAOLO MANZO
In Colombia ormai è diventata una delle forme criminali più diffuse e a basso rischio, ovvero il traffico di animali rari, tanto più che la legge del Paese sudamericano non prevede pene detentive per persone che maltrattano gli animali o posseggono specie rare e protette. L’ultima rete è stata sgominata qualche giorno fa dalla polizia di Cali. E dove vanno a finire poi questi animali? E’ qui che la cronaca si interseca con una storia che sembra uscita da un romanzo. Quella di Villa Lorena, un santuario delle belve rare che è stato aperto 16 anni fa in una popolosa favela di Cali dall’intraprendente Ana Julia Torres, una signora oggi di mezza età che non ha perso la voglia di combattere per i suoi animali. Ottocento splendide creature per lo più sequestrate ai principeschi zoo privati di boss del narcotraffico.Un nome fra tutti quello di Pablo Escobar. Dal piccolo kinkajou, un mammifero notturno simile al furetto che vive nelle foreste pluviali, ai pygmy marmoset, le scimmie più piccole al mondo, a Villa Lorena si trova davvero di tutto, soprattutto grandi felini, la vera passione segreta dei narcos.Tutti in Colombia conoscono Villa Lorena che spesso è stata criticata per un approccio fin troppo umano alle bestie (la signora Torres, per esempio è contraria all’eutanasia anche in casi di gravità medica riconosciuta). Ma poi le organizzazioni non governative sparse sul territorio alla fine si fanno in quattro per mantenere questo particolarissimo zoo. Un piccolo miracolo capace di trasformare l’ombra nera del narcotraffico in una pagina bellissima della natura. L'ESPRESSO 20 MAGGIO 2010
Sguardi in gabbia
Gli animali di Ciutat Oscar Ciutat è un fotografo che vive a Barcellona. I suoi lavori, che spaziano dall'architettura al paesaggistico, tradiscono un'ossessione per il particolare nei soggetti e nelle inquadrature. Attivo dal 2007, il successo per lui è arrivato nel 2008 con la serie /Caged/, che presentiamo in questa galleria. Undici animali nella gabbia di uno zoo vengono ritratti mostrando solo un primissimo piano dei loro occhi. Difficile riconoscere di che specie si tratti: incastonati tra ciglia e forme che spesso sfuggono ai più, gli occhi degli animali così ritratti restituiscono con un'espressività rara. ©Oscar Ciutat Courtesy of the photographer FOTO http://espresso.repubblica.it/multimedia/home/24697193 AGORA VOX 20 MAGGIO 2010
Su Mario Vargas Llosa e la Corrida Pablo Picasso diceva dei suoi connazionali gli spagnoli: "...al mattino vanno alla messa,al pomeriggio alla Corrida e alla sera al bordello!" Chissà se vale anche per Mario Vargas Llosa, noto scrittore spagnolo?
Come se ciò non bastasse, perfino la Chiesa Cattolica non condanna questi spettacoli, al contrario, è consuetudine che le Corride siano fatte in "onore dei santi", con l’approvazione del clero. La verità è che non esiste alcuna giustificazione morale per rifiutarsi di prendere in considerazione la sofferenza di un essere vivente, sia esso umano o non umano. Gli animali sono esseri senzienti che provano gioia, felicità, paura e dolore, proprio come gli esseri umani. Non abbiamo alcun diritto di farli soffrire per il nostro "divertimento. Se qualunque tortura inflitta ad un animale merita di essere condannata, le corride sono il peggior tipo di tortura perché sono fatte in nome dell’intrattenimento. Dobbiamo smetterla di torturare gli animali e dobbiamo fermare per sempre questi spettacoli di brutalità e violenza. "Un piccolo passo separa coloro che torturano gli animali e infliggono loro sofferenze, dal fare lo stesso sui propri simili". Nel 2008, in una città francese (amante delle Corride) ho fatto una mostra che non è stata molto apprezzata,semplicemente perché trattavo il tema della Tauromachia in termini filosofici, e cedendo in nulla al mito della Corrida, tanto apprezzato da Mario Vargas Llosa. Una pseudocultura questa, una barbarie indegna del nostro tempo. Mi lascia qualche perplessità il fatto che Picasso abbia abbondantemente celebrato nella sua opera il tema, anche se si dice che fosse piu una metafora personale. E infatti era lui stesso a dirlo, identificandosi con il Minotauro: "Se unite una serie di punti, luoghi e storie, vissuti nella mia vita, vedrete che ne esce fuori il disegno di un Minotauro". Tra le altre cose il pittore diceva che gli spagnoli "al mattino vanno a messa,al pomeriggio alla Corrida e alla sera al bordello". Picasso riconosceva d’essere nato dentro la Corrida, e la considerava una componente della sua identità capace di ispirarlo (rammentate il toro in "Guernica"?). Il tratto realista, la metafora del popolo ribelle, amante della libertà ecc. Ai tempi tuttto questo mi fece riflettere, e finii con l’identificare nella Corrida una liturgia purificatrice di marca cristianeggiante, roba tipo: "il dolore ti redimerà". Il toro, che notoriamente è il simbolo dell’Eros umano, della sua potenza, della sua incontenibile irruenza, viene accostato dal pensiero cattolico sacrificale-dolorista-sessuofobo al diavolo, al peccato, al male; laddove il Toreador è l’eroe stoico, epico, puro nella fede, che con grazia, leggiadria, armonia e virtù uccide la "bestia" in un rituale salvifico, esorcizzante e purificatorio. Tutto questo non è altro che una rievocazione di culti sacrificali dell’antico mondo pagano: mondare i peccati, le trasgressioni e celebrare le virtù della fede. Non per niente i segni della croce e i crocefissi nelle arene si sprecano, un po’ di superstizione non guasta mai. Stanno li pure per scaramanzia, ma meglio sarebbe se ci mettessero il mago Otelma. Ovviamente le cose sono un po’ più complesse: il rituale della Corrida è anche un’eredità del mondo pagano primitivo, quello in cui si sacrificava alla divinità il figlio primogenito (Cartagine), o la bestia più bella, donata al Dio crudele e geloso (Abele e Caino). Eredità presente anche nel "libro dei libri", la Bibbia, allorché il "buon Dio" chiede a un padre di dimostrargli la sua fede sacrificandogli il figlio prediletto (l’episodio è noto, e non serve che lo rammenti). Insomma, una vecchia abitudine quella di immolare, di far scorrere il sangue in segno di devozione. Sospetto pure che si volle, con la "cristianeggiante" Corrida, cancellare le tracce del culto di Mitra, che aveva al centro il toro e godeva di grande seguito nell’Impero Romano. E’ curioso che un avvenimento legato allo scorrere del sangue e al dolore, possa assurgere a cultura e nascondersi dietro il paravento della tradizione. Sul piano simbolico stupisce che il machismo degli spagnoli ed il loro Eros personale trovi nel toro un degno nemico. Il malinteso in cui precipitano, letteralmente ingannati dal pensiero "cristianeggiante", una volta svelato il risvolto analitico-psicologico, ci parla di un rito di auto-castrazione effettuato dall’uomo contro il simbolo del suo stesso Eros. L’uomo popola il mondo di sensi e matafore, tutto è simbolo, e l’insieme di questi interagisce nel profondo, ed emerge nelle diverse "culture". Bravi, complimenti e tutti a casa! Oggi la Corrida, dalle notizie che mi giungono, si svolge più che altro per un limitato pubblico di turisti, la metà dei quali non resiste e vomita prima della fine dello spettacolo. Uno zoccolo duro di affezionati e fanatici resiste (certi arrivano persino a produrre referti medico-veterinari che affermano che l’animale non soffre perché privo di anima!), ferocemente contrastati, sia in Spagna che in Francia, da varie organizzazioni animaliste. Infine ho notato come Corrida faccia rima con alcol (una pura "coincidenza": annegare il dolore per l’Eros perduto proprio nell’alcol), il quale scorre a fiumi. Ne sono stato testimone, e lo spettacolo è impressionante tanto più che, realizzata la castrazione rituale del simbolo dell’Eros (il toro), a tarda notte, quando la Feria finisce, tutti vanno in bianco, felici e contenti, meno i tori ovviamente. Complice l’alcol, direte voi. Venendo a Mario Vargas Llosa, quando dice: "Vietare le corride, oltre a un oltraggio alla libertà, è anche giocare a fare finta, rifiutarsi di vedere a viso aperto quella verità che è inseparabile dalla condizione umana: che la morte ronza intorno alla vita e finisce sempre per sconfiggerla; che, nella nostra condizione, entrambe sono sempre intente in una lotta permanente e che la crudeltà - ciò che i credenti chiamano il peccato, o il male- fa parte di essa, ma anche così la vita può essere bella, creativa, intensa e trascendente. Proibire i tori non attenuerà in nessun modo questa verità e, oltre a distruggere una delle manifestazioni più audaci e appariscenti della creatività umana". Mi fa letteralmente sobbalzare sulla sedia, sembra una frase presa di pari passo dagli Ig nobel, e indegna di un grande della letteratura, quale lui è. Mi perdonerà se liquido questo suo paragrafo con una citazione lapidaria del nostro Gabriele D’Annunzio: "Non ha nulla da insegnare chi ha molto sofferto! " Parafrasandola si potrebbe dire che nulla ha in comune con la cultura un momento di sofferenza e tortura, e che poco ci frega che esistano persone capaci di trarre godimento da questo genere di rappresentazioni primitive, che nei secoli hanno prodotto canoni estetici equiparabili al nazismo. Non solo. Una cosa è nutrirsi, sia pure torturando un animale, e altra cosa è nutrire il nostro universo simbolico profondo, la nostra cosmogonia simbolica, con atti ed episodi di sofferenza inflitta gratuitamente. Ed è ancor meno lecito accettare surrettiziamente il fatto esorcistico della Corrida. Se hanno paura non hanno che da rinchiudersi in casa. Così s’interpreta la vita in termini esculsivamente doloristi, roba da "valle di lacrime" cristianeggiante, puro pensiero magico, spazzatura, superstizione impastata di sadomasochismo. Poi insiste: "...riorienterà la violenza ristagnata nella nostra condizione verso forme più crude e volgari, e magari verso il nostro prossimo. In effetti, perché inferocirsi contro i tori se è molto più eccitante farlo con i bipedi in carne e ossa che, per di più, strillano quando soffrono e in genere non hanno corna? " Come a suggerirci che, abolita la Corrida, fatto altamente "pedagogico" nelle dinamiche della non-violenza, potremmo ritrovarci a praticare su noi stessi una certa forma di violenza. Lucido delirio o distrazione? A voi l’arduo quesito... La Storia sembra non avergli insegnato nulla. Né quella passata, né quella che imperversa sotto i suoi occhi: basterebbe solo che accendesse il tubo catodico o il pc. Quella intervista de "El Pais", ripresa da Corriere.it, potrebbe benissimo non essere mai stata rilasciata da Mario Vargas Llosa, talmente stupida da sembrare inverosimile. Un falso, come è accaduto spesso di recente. Io propendo per questa ipotesi, qualcuno più cattivo di me indagherà, almeno spero. E qui termino con le parole di un sapiente, Publio Ovidio Nasone, il quale, emergendo dalle nebbie del tempo della classicità romana, dice: "crudelitas in animalia est tirocinium contras homine" ("la crudeltà contro gli animali è il tirocinio della crudeltà sugli uomini". Ndr).
LA ZAMPA.IT
20 MAGGIO 2010
Giappone, ecco la Coppa del Mondo per gli animali
L'acquario Hakkeijima Sea Paradise a Yokohama, ha organizzato una speciale installazione in occasione degli imminenti Mondiali in Sudafrica. Alcuni animali del parco acquatico si sono esibiti in divertenti "partite" di pallone. Nella foto, una "azione di gioco" tra pinguini africani.
FOTO http://www.lastampa.it/multimedia/multimedia.asp?IDmsezione=59&IDalbum=26720&tipo=FOTOGALLERY
BIG HUNTER
20 MAGGIO 2010
A Eboli (SA) gara per cani da ferma su quaglie liberate
Le sezioni comunali Libera Caccia e Fidc di Castellammare di Stabia (NA), organizzano sabato 19 e domenica 20 giugno il 4° memorial Liberato Langellotti. Una gara cinofila per cani da ferma su quaglie liberate che si terrà presso il campo di addestramento cani di Campolongo a Eboli (Sa).
Il programma della manifestazione prevede il ritrovo alle ore 7, cui seguirà l'assegnazione dei turni di gara (in base all'ordine dei arrivo sul campo). Il contributo è di 28 euro per i soci e di 35 per i non soci. Ricchi e numerosi i premi (fucili semiatumatici, orologi, salumi, cartucce e molto altro), verranno assegnati ai primi dieci classificati durante la premiazione del 21 giugno. Vige Regolamento Trofeo Diana. Si ricorda ai partecipanti di verificare,prima dell’iscrizione la validità della licenza di caccia, tasse e assicurazione. Per info rivolgersi alla segreteria del circolo 081/8718556.
LA SENTINELLA VALLE D'AOSTA 20 MAGGIO 2010
Un tifo da stadio alla 7ª Corsa delle galline
PONT-SAINT-MARTIN (AO). Non ci sono state prove preliminari per la conquista della pole position, ma l’agonismo è stato comunque grande ed il tifo eccezionale per la settima Corsa delle Galline, svoltasi domenica scorsa a Pont-Saint-Martin nell’ambito della Festa delle Cascine. Il ferreo regolamento impediva ai proprietari di toccare l’animale, per cui si sono visti in azione stratagemmi di ogni tipo pur di convincere le galline a raggiungere la linea del traguardo. Alcune avanzavano grazie alle dolci parole del padrone, altre perché spaventate dalle incitazioni del pubblico; c’erano poi «le galline ad aria» che procedevano grazie al vento prodotto dal proprietario che sventagliava cappe e giacche. A qualcuna poi è mancata completamente la benzina, rimanendo così in attesa sulla linea di partenza, mentre altre hanno preferito involarsi in mezzo alla gente. Uno spettacolo ricco di imprevisti e di grande e spassoso divertimento. Per tutte le quattro giornate è stato un continuo affluire di gente, nonostante il clima non troppo primaverile. Soddisfatto Dino Doveil, presidente del Co.Fe.Ca: «Cerchiamo di soddisfare le esigenze del pubblico. Tutto lo staff è locale, famiglie intere della frazione sono impegnate in cucina, ai tavoli, al bar. E’ una faticaccia, ma alla fine ci divertiamo anche noi. Ci fa piacere coinvolgere anche i più giovani che sono ben contenti di contribuire alla riuscita della festa». E per soddisfare i partecipanti ci sono state serate danzanti, serate enogastromiche, la gara di belote vinta da Graziano Comola e Renzo Jaccod. E poi, domenica pomeriggio, l’esilarante «Corsa delle galline». Per la cronaca ha vinto la gallina di Giulia Artigiani, di Aosta, che si è portata a casa oltre al pennuto anche il trofeo ed avrà riservato al suo pollo una razione serale doppia di mangime. Ma che fine avranno fatto la gallina fuggita volando al di fuori del percorso e quella rimasta impassibile sulla linea di partenza?
AGI
20 MAGGIO 2010
CACCIA CINGHIALI CON GABBIE, DENUNCIATO PER BRACCONAGGIO
Chiavari (Genova) - La Polizia provinciale di Genova ha denunciato due persone alla Procura della Repubblica di Chiavari: una per bracconaggio poiche' un privato nella sua proprieta' aveva piazzato due gabbie in ferro, illegali, per la cattura dei cinghiali. L'uomo e' stato denunciato per "caccia con mezzi non consentiti e in periodo di divieto venatorio" ma anche per "inosservanza delle prescrizioni della concessione edilizia comunale" riguardo ad una baracca di cantiere trasformata in casetta in legno. Le due grosse gabbie-trappola in ferro, per catturare illegalmente i cinghiali, sono state poste sotto sequestro. La scoperta e' avvenuta nel comune di Casarza Ligure, in un terreno vicino alla strada Provinciale del Bracco, nell'entroterra del Tigullio.
LA PROVINCIA DI LECCO
20 MAGGIO 2010
Circo con animali, monta la protesta
Lecco - (l. per) Arriva il circo, monta la polemica. Da un paio di giorni all'area comunale dell'Isola è arrivato il Circo Barcellona. Abbastanza grande ed attrezzato, proporrà sabato e domenica alcuni spettacoli.
CORRIERE DEL VENETO
20 MAGGIO 2010
Yak, due cuccioli nella mandria di Zaia
Il primo nato è Luca, come il Governatore
I bovini erano stati insediati lo scorso novembre per garantirne la sopravvivenza con un'operazione voluta dall'allora ministro: «Ringrazio i custodi per l'omaggio»
VENEZIA - Fiocco azzurro per la coppia di yak sulle Dolomiti venete: la nascita di due cuccioli ha intenerito il presidente del Veneto Luca Zaia che esprime le sue felicitazioni. Uno dei due cuccioli è stato chiamato Luca, in onore al Governatore. «Ho saputo che nella mandria di yak che ho portato a novembre scorso nell’Alpago, sulle Dolomiti bellunesi, sono nati due cuccioli. Questo significa che gli esemplari di bovini che avevamo trasferito lì per migliorare le loro condizioni di vita e garantirne così la sopravvivenza si sono ambientati perfettamente al microclima dell’area. La presenza di questi spazzini del bosco - prosegue Zaia - contribuirà certamente ad accrescere la biodiversità della zona e a favorire la salvaguardia dell’ambiente, rendendo ancora più bello un territorio già unico al mondo. La presenza dei piccoli di yak, poi, servirà da ulteriore attrazione turistica». «Ringrazio i custodi degli yak, - ha concluso Zaia - che hanno voluto chiamare il primo nato della mandria con il mio nome: Luca».
ANMVI OGGI
20 MAGGIO 2010
SIENA, NOMINATA LA COMMISSIONE PALII 2010
Nomina per veterinario municipale e Commissione Veterinaria ieri in Giunta A Siena. E' stato deliberato di incaricare il veterinario colonnello Marco Reitano per le operazioni relative ai Palii dell'anno 2010 e per l'espletamento di tutte le funzioni che, secondo quanto previsto dal vigente Regolamento per il Palio, devono essere svolte dal veterinario municipale, autorizzandolo ad avvalersi di veterinari specializzati in ippologia.La giunta ha inoltre deliberato di nominare per i Palii del 2010 Marco Pepe, specialista in chirurgia con particolare riferimento all'ortopedia e traumatologia, membro della Commissione, ex art 37 del Regolamento del Palio, con l'incarico di effettuare pre-visite ai cavalli che verranno presentati alla Tratta. La giunta ha dunque nominato la Commissione che risulta costituita dal colonnello Marco Reitano e da Marco Pepe. Inoltre, per i Palii del 2010 la Commissione Veterinaria ex art. 37, in relazione al nuovo progetto di addestramento e mantenimento dei cavalli da Palio, sarà integrata da altri veterinari specializzati in medicina sportiva. A supporto della Commissione sono stati nominati Nicola Magnaghi e Gianluigi Giovagnoli.E sul Palio di Siena arriva un film documentario. Verrà presentato, ad ingresso libero, nella Sala delle Balie del Complesso Museale Santa Maria della Scala venerdì prossimo, 21 maggio alle 21.30, il documentario Il fuoco di Siena, prodotto dalla Moviement HD srl, distribuito in esclusiva da Rai Trade. Il filmato, presentato a Cannes, è realizzato con il patrocinio del Comune di Siena.
IL GAZZETTINO
20 MAGGIO 2010
MONSELICE (PD). Predisposta un’ordinanza L’amministrazione dichiara guerra ai piccioni
Monselice (PD) - L’amministrazione comunale dichiara guerra ai piccioni. E lo fa con un’ordinanza che vieta di dar da mangiare ai volatili in tutto il territorio comunale. Il documento impone inoltre una serie di misure per scoraggiare la posa dei colombi sui cornicioni della città. «La situazione sta sfuggendo di mano. – spiega il vicesindaco Gianni Mamprin – La Loggetta appena restaurata è in alcuni punti di nuovo coperta di guano, che essendo acido corrode lentamente i nostri monumenti. Senza contare che questi uccelli sono portatori di zecche e malattie». L’amministrazione si è resa conto che le misure precedentemente adottate, come i falconieri, sono vane senza la collaborazione dei cittadini. Per questo ha deciso di fare l’ordinanza. «L’unica soluzione per contenere il numero di piccioni è il coinvolgimento di tutti. – chiarisce Mamprin – Se anche questo non dovesse bastare si sta pensando a una sterilizzazione degli animali e al posizionamento di gabbie per catturarli e trasferirli altrove». Cosa succederà a chi sarà sorpreso mentre nutre i piccioni? «L’ordinanza al momento non prevede sanzioni, ma se i cittadini la ignoreranno saremo costretti a dare multe salate». IL CENTRO 20 MAGGIO 2010
Iguana ritrovata a spasso in centro Arriva la Forestale
Ylenia Gifuni
PESCARA. Un’iguana di 35 centimetri a spasso per le strade di Pescara. È accaduto a corso Vittorio Emanuele, in pieno centro cittadino. Il rettile dal corpo verde brillante, dalla vistosa cresta e dalla lunga coda è stato ritrovato dagli agenti del servizio Cites del comando forestale della provincia di Pescara. La segnalazione di un gruppo di cittadini ha fatto scattare l’intervento del nucleo diretto dal comandante Guido Conti , che ha potuto identificare e constatare lo stato di salute dell’esemplare, che avrà al massimo quattro anni. Originaria del Sud America, l’iguana appartiene alla specie denominata «Dai tubercoli». Nonostante il suo aspetto minaccioso, è un animale pacifico e in via di estinzione. È tutelata dalla Convenzione di Washington, dalle normative nazionali e dai regolamenti comunitari recepiti e applicati dagli stati dell’Unione europea. «Con tutta probabilità» chiarisce Conti, «è stata abbandonata dal proprietario o è sfuggita all’incauto custode. Adesso è affidata agli uomini del servizio Cites». Sono in atto i controlli da parte dell’autorità giudiziaria, dal momento che chi abbandona o custodisce imprudentemente un animale di questo genere potrebbe addirittura essere accusato di omicidio colposo nel caso in cui i rettili siano responsabili di incidenti mortali. LA PROVINCIA DI COMO 20 MAGGIO 2010
Cavalli del Bisbino in fuga per la libertà Usciti dal recinto predisposto da cacciatori e animalisti: al fieno preferiscono l'erba
CERNOBBIO (CO) - Il richiamo dei verdissimi pascoli del Böcc' de la Campana, la località dove Roberto Della Torre aveva fatto crescere i cavalli avelignesi, è stato troppo forte così che profittando di un'apertura della rete di recinzione dell'area di Monte di Lenno il branco, aumentato con la nascita di tre puledri, ha riguadagnato i luoghi d'origine sul Bisbino.
ANSA AMBIENTE
20 MAGGIO 2010
ANIMALI: CARCASSA DELFINO SU LUNGOMARE REGGIO CALABRIA
REGGIO CALABRIA - La carcassa di un delfino tursiope e' stata trovata stamani in localita' Calamizzi, sul lungomare a sud di Reggio Calabria. Sul posto sono intervenuti i militari della capitaneria di porto-guardia costiera ed un veterinario dell'Azienda sanitaria provinciale. L'animale presentava una ferita all'addome e varie abrasioni. Per la rimozione del cetaceo, il Comune di Reggio Calabria ha inviato una ditta specializzata.
TELLUS FOLIO 20 MAGGIO 2010
Animali da compagnia. Possibile che l'Italia non riesca a ratificare una Convenzione europea da 13 anni?
DONATELLA PORETTI
La Convenzione europea relativa alla protezione degli animali da compagnia, firmata a Strasburgo il 13 novembre 1987, già ratificata da 13 Stati Europei, prevede all’articolo 10 come gli interventi chirurgici destinati a modificare l’aspetto di un animale da compagnia, o finalizzati ad altri scopi non curativi, debbono essere vietati. In particolare vieta: a) il taglio della coda; b) il taglio delle orecchie; c) la recisione delle corde vocali; d) l’esportazione delle unghie e dei denti. La Convenzione ammette eccezioni al divieto solamente se un veterinario considera un intervento non curativo necessario sia per ragioni di medicina veterinaria, sia nell’interesse di un determinato animale, nonché per impedirne la riproduzione. Il Consiglio dei Ministri ha approvato lo scorso 2 ottobre 2009 il disegno di legge di ratifica prevedendo come tali mutilazioni, non motivate da esigenze terapeutiche, divenissero reati penali attraverso la modifica dell’art. 544 ter del Codice Penale. Dopo l'approvazione della Camera, il testo giace al Senato da mesi. Era in aula alla vigilia di Natale 2009, poi è scomparso dal calendario. Poi è tornato in aula ad aprile solo per rimandarlo in commissione perché meglio venisse amputato dalla modifica del codice penale grazie ad un emendamento del relatore. Siamo a maggio e ogni settimana sembra esser quella buona per la ratifica che poi non avviene. Oggi era in calendario, ma la seduta che era convocata per le 9:30 slitta per i funerali di Stato ai militari italiani morti in Afghanistan alle ore 12. Sarebbe stata comunque utile come convocazione per approvare la ratifica, ma l'aula invece che in sede legislativa sarà convocata in sede celebrativa per i 40 anni dello Statuto dei lavoratori. La prossima settimana tra decreti e altro riuscirà il Senato a ratificare la Convenzione? Per parte nostra abbiamo presentato emendamenti per ripristinare il reato penale e un ordine del giorno (1) che ricorda come le mutilazioni siano attualmente regolate e vietate dall’Ordinanza 3 marzo 2009 “sino all’emanazione di una legge di divieto generale specifica in materia” e con cui si impegna il Governo:a prevedere un sistema di monitoraggio dell’applicazione di tale divieto, avvalendosi della collaborazione dei Servizi Veterinari delle regioni, delle ASL, dell’Ordine dei Medici Veterinari e del Comitato Bioetico per la Veterinaria per ottenere dati anche numerici sugli interventi chirurgici destinati a modificare la morfologia di un cane che vengono fatti e con quali scopi, curativi e non. LA GAZZETTA DI REGGIO 20 MAGGIO 2010
I diritti degli animali
REGGIO. «Earthlings» (Terrestri) è un documentario sull’assoluta dipendenza dell’umanità dagli animali (usati come compagnia, come cibo, come vestiario, per divertimento e per la ricerca scientifica) ma illustra anche la nostra completa mancanza di rispetto per questi cosiddetti «fornitori non umani». Il film è narrato in prima persona dall’attore Joaquin Phoenix e la colonna sonora è di Moby, artista acclamato dalla critica specializzata. Attraverso uno studio approfondito svolto all’interno di negozi di animali, allevamenti di animali domestici, rifugi, ma anche negli allevamenti intensivi, nell’industria della pelle e della pelliccia, in quella dello sport e dell’intrattenimento, e infine nella professione medica e scientifica, «Earthlings» usa telecamere nascoste e filmati inediti per tracciare la cronaca quotidiana di alcune delle più grandi industrie del mondo, che basano i loro profitti interamente sugli animali e su quello che possono offrirci in termini di guadagno. Potente e informativo, «Earthlings» è un film che fa riflettere ed è finora il più completo documentario mai prodotto sulla correlazione tra la natura, gli animali e gli interessi economici degli umani. Ci sono d’altra parte, soprattutto negli ultimi tempi, molti film ben fatti sui diritti animali, ma questo li supera tutti. «Earthlings» deve essere assolutamente visto. Molto raccomandato, per dovere di informazione. Tra gli altri film che parlano più o meno delle stesso argomento, va segnalaop «Food inc.», un documentario firmato da Robert Kenner che smaschera i misteri che stanno dietro la produzione di massa di cibo negli Stati Uniti. La sua analisi? I produttori nascondono volontariamente ai consumatori informazioni su origine, ingredienti e il processo di produzione. Nello sviluppo della sua inchiesta Kenner va alla prima fase della catena, cioè direttamente negli allevamenti di animali e nelle industrie agricole. Il regista dimostra che la produzione di cibo negli Stati Uniti è in mano ad alcune grandi corporazioni che, con il pretesto si accrescere l’efficienza e la salute dei consumatori abbassano gli standard d’igiene, le condizioni lavorative e l’allevamento degli animali. LA CITTA' DI SALERNO 20 MAGGIO 2010
Maxi sequestro di carne nel macello abusivo
Gianpaolo Bisogno
Castel San Giorgio (SA). Macellavano clandestinamente suini, senza nemmeno stordirli, nella stalla degli orrori. Accadeva in pieno centro abitato, nel cuore di Castel San Giorgio, a poche centinaia di metri dal Comune. E’ di quattro denunce a piede libero, 400 chilogrammi di carne sequestrata e 13 suini vivi sottoposti a misura cautelare sanitaria, il bilancio della maxi operazione che è stata messa a segno dai carabinieri della stazione di Castel San Giorgio. L’altro pomeriggio, gli uomini del comandante Domenico Castiello, insieme agli ispettori del servizio sanitario di Salerno, hanno fatto irruzione in una stalla di via Aniello Capuano, sorprendendo quattro persone intente nell’illecita attivitá di macellazione. Che avveniva direttamente nei box, dove gli animali possono soltanto sostare, in attesa del trasporto presso destinazioni commerciali o strutture autorizzate alla macellazione. Invece, il titolare della stalla, F.G., un quarantacinquenne del posto giá noto alle forze dell’ordine, ed i suoi 3 dipendenti - G.C., 46 anni, M.L., 55, ed A.J., 28 - avevano messo in piedi il "macello degli orrori". Con gravi conseguenze anche dal punto di vista igienico-sanitario, visto che la struttura non è dotata di alcun locale a norma né delle attrezzature specifiche allo scopo. Ad ogni modo, gli animali venivano issati con un paranco e poi squartati vivi, tra indicibili urla da far raggelare il sangue. La carne ricavata dalla macellazione veniva poi sistemata in un furgone, scoperto dai carabinieri nelle vicinanze della stalla. In tutto, circa 400 chilogrammi pronti per essere immessi sul mercato dell’Agro. Stando ai primi accertamenti, i suini sarebbero arrivati a Castel San Giorgio da un’azienda del nord. In quella stalla di sosta, al massimo sarebbero dovuti rimanere qualche giorno, prima di raggiungere la destinazione finale. Pare, invece, che qualche maiale non abbia retto allo stress del trasporto, giungendo giá morto. Da qui, probabilmente, l’iniziativa del titolare della stalla, di procedere ad una macellazione post mortem, in modo da non perdere i profitti derivanti dalla vendita della carne. Secondo la legge, invece, quei capi andrebbero immediatamente distrutti. E poi, uno dopo l’altro, avevano cominciato a macellare anche gli altri esemplari ancora in vita, finendo per consegnare alle macellerie carne di dubbia commestibilitá. Per il momento, a carico dell’imprenditore e dei suoi dipendenti pendono le accuse di concorso in macellazione abusiva e violazione delle leggi di polizia veterinaria. Gli altri 13 suini trovati in vita sono stati sottoposti a blocco sanitario e trasferiti nel centro di medicina veterinaria dell’Agro nocerino per essere sottoposti a specifici accertamenti. Una vicenda di gravitá assoluta, sulla quale potrebbero arrivare ulteriori sviluppi soprattutto per quanto riguarda la commercializzazione anche al dettaglio di carni senza la minima garanzia sanitaria. CORRIERE DEL VENTO 20 MAGGIO 2010
Nella clinica SI STIMANO oltre 3.500 interventi l’anno. AL LAVORO docenti e studenti DI Veterinaria Il primo ospedale veneto per tutte le specie animali A Legnaro un pronto soccorso, sale operatorie e reparti per la degenza
In sala operatoria. I pazienti sono gli animali (Bergamaschi)
GIOVANNI VIAFORA
LEGNARO (Padova) - E’ un ospedale in piena regola: sale operatorie, strumentazioni all’avanguardia e un pronto soccorso in funzione 24 ore su 24. Però è solo per gli animali. Ecco il primo «Ospedale veterinario didattico » del Nord Est, una struttura di oltre 300 mq costruita dalla facoltà di Medicina veterinaria del Bo nel campus di Agripolis (Legnaro). L'opera, finanziata interamente da un fondo dell’Università di circa 500 mila euro, è stata inaugurata ieri alla presenza del rettore Giuseppe Zaccaria, della presidente della Provincia Barbara Degani e dell’assessore comunale alle Infrastrutture Luisa Boldrin. Nell’ospedale lavoreranno 31 docenti strutturati, provenienti dai quattro dipartimenti della Facoltà e 4 professori a contratto. Cioè medici veterinari, specificamente regolarizzati dall’Ateneo, che garantiranno la funzionalità del pronto soccorso nei giorni festivi e nelle notti. Ma, a turno, al fianco dei professori, ci saranno anche gli studenti, che presteranno servizio come tirocinanti. E per loro, all’interno del pronto soccorso, è stata predisposta un’apposita stanza con due lettini. L’ospedale per gli animali si presenta in tutto simile a quello destinato ai «pazienti umani» (per citare il direttore della struttura, il professor Maurizio Isola). L’area clinica è suddivisa in reparti: da quello di cardiologia a quello di ginecologia, passando per le rianimazioni e le aree di diagnostica, dotate di Tac. Ci sono poi le sale operatorie: una per animali di stazza medio piccola, una per gli animali più grandi. E poi i box per la degenza e una scuderia per i cavalli. Il pronto soccorso, invece, è composto di una sala degenza per cani, di una per gatti e di un’accettazione. Tutti gli animali saranno accettati: da quelli domestici a quelli «non convenzionali », come tartarughe, conigli, polli, animali esotici. E non ci sarà nessun vincolo di accesso: la struttura è aperta al pubblico, sebbene non sia gratuita. I prezzi infatti saranno leggermente più alti di quelli offerti dal mercato. Qualche esempio? Una visita ordinaria per piccoli animali costa 35 euro, mentre una degenza giornaliera per un cane di grossa taglia viene 50 euro. E le tariffe salgono ovviamente a seconda del tipo di intervento: una terapia intensiva per cani costa 120 euro al giorno; l’ecografia per un cavallo 165; un allineamento dei segmenti ossei addirittura 1.224 (come l’operazione di chirurgia spinale). Ma la scelta di far pagare un po' di più le prestazioni dei docenti e degli studenti di Veterinaria è comunque studiata. «Non vogliamo entrare in concorrenza con gli altri veterinari - ha precisato il professor Isola -. Lo spirito è quello di collaborazione, perché la nostra dev'essere soprattutto un'esperienza di studio, di ricerca e di didattica. Questa iniziativa servirà proprio per migliorare la qualità didattica e le conoscenze dei nostri studenti, che avranno la possibilità di mettere subito le mani in pasta. Un’occasione che non è concessa a tutti». La realizzazione dell'ospedale fa fare un ulteriore salto in avanti alla facoltà di Veterinaria di Padova, che è già una delle migliori (se non la migliore) d'Italia. «Ci sono voluti dieci anni per completare l'opera - ha evidenziato il preside Massimo Castagnaro -; ma ora questa struttura ci pone a tutti gli effetti ai primi posti d'Europa ». Secondo le stime iniziali l'ospedale potrebbe trattare oltre 3.500 casi all'anno: una cifra che tuttavia rischia di essere presto aggiornata per eccesso. Anche perché il nuovo «Ospedale veterinario», oltre agli ambulatori della sede centrale di Agripolis, potrà contare pure su tre unità didattiche mobili. Tre furgoncini attrezzati di tutto punto, che serviranno per effettuare operazioni in esterna.
IL GAZZETTINO
20 MAGGIO 2010
Aperto cinque giorni alla settimana per 50 settimane l'anno
PADOVA - Aperto cinque giorni alla settimana per 50 settimane l'anno. Pronto soccorso h 24. Ambulatori curatissimi e attrezzati della più moderna diagnostica, immersi in un campus verde. E' l’Ospedale veterinario che coniuga didattica e assistenza ai migliori amici dell'uomo, animali grandi e piccoli, cinguettanti o miagolanti, che abbaiano o nitriscono, scalciano, strisciano, leccano, annusano, svolazzano. Taglio del nastro ieri ad Agripolis - con il magnifico rettore Giuseppe Zaccaria, il preside della facoltà di medicina veterinaria Massimo Castagnaro, la presidente della Provincia di Padova Barbara Degani - per il servizio di assistenza veterinaria di tipo ospedaliero gestita dall'Università. L’Ospedale, centro di referenza per la cura delle malattie degli animali da compagnia e del cavallo, fornisce servizi di Pronto soccorso, ricovero, consulenza specialistica nelle diverse discipline della medicina veterinaria, terapia intensiva, laboratorio analisi. Così concepito è l'unico del Nordest. Anche se è inevitabile la concorrenza con il privato, l’Ospedale veterinario di Padova si presenta come struttura di riferimento "super partes" rispetto alle preesistenti cliniche veterinarie del territorio, non in competizione con esse, ma in rapporto di collaborazione e consulenza specialistica.
ANMVI OGGI
20 MAGGIO 2010
EXOTIC PET, PRIORITA’ DEI VETERINARI INGLESI
Il Forum di discussione annual della British Veterinary Association Animal Welfare Foundation (BVA AWF) ha votato le due priorità sul benessere animale che il nuovo Ministero dell'Ambiente, Alimentazione e Politiche Agricole dovrebbe mettere in agenda.Alla domanda " Cosa chiederesti al nuovo Defra?", lunedì scorso, il 43% dei delegati ha indicato gli animali esotici da compagnia Secondo la BVA AWF è troppo scarsa l'educazione sulle reali esigenze dei pet non tradizionali, i proprietari non sono adeguatamente responsabilizzati sull'animale che possiedono. I veterinari sono invece preoccupati che il "fattore moda" possa concorrere al loro abbandono e che le importazioni espongano il Regno Unito a rischi sanitari.La seconda priorità più votata (41%) è stata l'indicazione in etichetta di informazioni sul benessere degli animali produttori di alimenti. Per quanto riguarda l'etichettatura del benessere animale, il consumatore di alimenti di origine animale avverte l'esigenza di informazioni corrette e imparziali; sullo stesso piano prioritario la diffusione di educazione scolastica sulle filiere alimentari e nei punti vendita, così come un sistema di monitoraggio del benessere animale che indirizzi le politiche del Governo (la terza mozione più votata, dal 16% dei delegati)Le mozioni, nove in tutto, sono state presentate in sei minuti ciascuna ad una platea composita fatta da medici veterinari, animalisti, rappresentanti dell'Industria, dell'Accademia, del settore zootecnico e delle istituzioni. I risultati delle votazioni sono pubblicate on line. IL SECOLO XIX 20 MAGGIO 2010
Addio papà, siamo orgogliose di te La tragedia di sussisa: una folla ieri ha partecipato ai funerali di Elvio Fichera
Francesca Forleo
«CARO PAPÀ, è difficile salutarti, ti vediamo ancora con i tuoi cani Toby e Zingaro prendere il sole sul terrazzo tra le piante che curavi con amore. Avevi tanti impegni ma ti liberavi sempre se si trattava di aiutare noi, le tue figlie. Ci dispiace non averti detto abbastanza quanto eravamo fiere del tuo lavoro e che tu ci abbia trasmesso l'amore per gli animali e per la natura». Sono alcuni dei passaggi del momento forse più toccante del commosso addio alla guardia zoofila Elvio Fichera, 72 anni, ieri mattina nella chiesa di San Fruttuoso di piazza Martinez. Sono tratti dalla lettera di Antonella e Viviana Fichera, le due figlie della guardia uccisa mentre notificava un sequestro di animali a Sussisa. Il cacciatore che ha sparato a lui e alla collega Paola Quartini di Camogli, Renzo Castagnola, 58 anni, si è ucciso dopo il duplice omicidio con la stessa pistola che ha ferito anche sua moglie, Giacomina Spaggiari, 56 anni, ancora ricoverata in ospedale. L'ARENA 20 MAGGIO 2010
IN AULA. A ottobre Caccia al cinghiale, a processo 4 doppiette
Verona - Tutti e quattro si sono opposti al decreto penale di condanna, hanno preferito affrontare il processo davanti al giudice Raffaele Ferraro. Quattro cacciatori, per tutti l’accusa è di aver abbattuto due cinghiali (questo il 29 settembre, accusa mossa in seguito al ritrovamento degli animali morti nel baule della macchina) ma il pm Celenza contestò altri addebiti (alterazioni della canna del fucile per sistemare il silenziatore potenziando così la potenzialità dello sparo, la detenzione di carne di cinghiale e di ungulati trovati nel frigo, la detenzione di uccelli catturati con le reti) che emersero nel corso della perquisizione domiciliare avvenuta il 9 ottobre.
IL GAZZETTINO
20 MAGGIO 2010
QUARTO D’ALTINO (VE) «Emergenza volpi, ora servono interventi»
QUARTO D’ALTINO (VE) - Emergenza volpi nel territorio di Quarto d'Altino, ai confini con il Roncadese e nell'area dell'Ente Parco del Fiume Sile. A lanciare l'allarme è Mario «Ginetto» Cavallin presidente di Italicaccia di Quarto che conta quasi un centinaio di iscritti. «Causano danni alla selvaggina nei campi e nelle abitazioni spesso fanno razzia di animali da cortile. Rivolgiamo un appello a chi di dovere e soprattutto alle istituzioni affinchè si possa arrivare ad una soluzione del problema». Sulla questione volpe è intervenuto il presidente dell'Ente Parco del Sile Alberto Magaton: «A differenza delle nutrie non esiste alcuna indicazione per come limitare la volpe, quasi il problema non esistesse nonostante i danni causati da questa specie nelle proprietà insediate entro e nelle immediate vicinanze del parco e nonostante fosse ampliamente immaginabile una possibile diffusione della rabbia». Ed ha aggiunto: «Infatti a fronte della positività per rabbia su volpi accertata dall'istituto Zooprofilattico delle Venezie la giunta regionale ha emesso l'ordinanza che ha reso obbligatoria la vaccinazione precontagio dei cani con costi a carico dei loro proprietari. La stessa giunta però impedisce adesso la cattura della volpe con una norma che urta contro quella della vaccinazione obbligatoria». Magaton ha concluso: «Propongo come per il problema nutrie, anche per le volpi che l'Ente Parco deve farsi capofila nell'immediato di un confronto con le istituzioni invitando l'ISPRA ad un tavolo tecnico qui sul territorio». LA PROVINCIA DI SONDRIO 20 MAGGIO 2010
Avvistamento ravvicinato a Dubino L'incontro che non t'aspetti: un orso I coniugi Fascendini si sono imbattuti nell'animale lungo la strada per il Dosso
Maria Cristina Pesce
DUBINO (SO) - Ha incontrato lo sguardo di un orso e ieri mattina, mentre ce lo raccontava Pietro Fascendini, un imprenditore residente a Dubino, aveva ancora la pelle d'oca dall'emozione. «L'ho visto veramente, lo può testimoniare anche mia moglie Teresa, eravamo in auto e ce lo siamo trovati davanti che camminava tranquillamente vicino al muro della strada». Questa volta l'avvistamento non è avvenuto in mezzo alla neve, in alta quota dove le orme del plantigrado sono state fotografate a più riprese, ma a circa 300 metri di altitudine, a pochi passi dalle case della frazione del Dosso, a Dubino precisamente in località D'Erta dove si svolge la festa d'estate organizzata dal gruppo ?El noss pais?. I coniugi Fascendini stavano rientrando a casa, in automobile. «Erano circa le 21.40, me lo ricordo bene, perché ho guardato l'orologio - racconta il dubinese - di solito non facciamo mai quella strada perché non è illuminata. Subito dopo una curva mia moglie lo vede e un secondo dopo anche io intravedo chiaramente la sagoma di un orso». AGI 20 MAGGIO 2010
ORSO "DINO": ASS. STIVAL, MISURE PERCHE' GENTE SI SENTA SICURA
Roma - "L'orso bruno e' una specie autoctona e tipica dei nostri territori montani alpini, di elevato valore conservazionistico ed ecologico e pertanto particolarmente protetta dalla legislazione comunitaria e nazionale. L'orso pero' deve essere gestito in modo tale da contenere quanto piu' possibile i danni che puo' causare al patrimonio agricolo e zootecnico ed evitare qualsiasi disagio alle popolazioni locali". Lo sottolinea oggi l'Assessore regionale alla Caccia e Protezione Civile Daniele Stival. Stival sara' presente all'incontro tecnico che si terra' domani, venerdi' 21 maggio, presso la sede della Comunita' montana ad Asiago, promosso dalla Prefettura di Vicenza d'intesa con l'Assessorato regionale, al quale parteciperanno anche i rappresentanti delle Province di Vicenza, Belluno e Verona, della Provincia autonoma di Trento, dell'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale e della Direzione per la Protezione della Natura del Ministero dell'Ambiente, per discutere della situazione venutasi a creare nel territorio montano veneto a seguito dell'arrivo dell'esemplare di orso M5 ("Dino", come e' stato battezzato dalla stampa) e delle possibili e piu' opportune misure gestionali da intraprendere.
BIG HUNTER
20 MAGGIO 2010
Val Chiavenna: essenza di orso per combattere i cinghiali
Per combattere i cinghiali, vera calamità per l'agricoltura da nord a sud, c'è chi sperimenta nuovi e ingegnosi stratagemmi. Come gli agricoltori delle campagne di Roggiolo e Samolaco, due comuni della Val Chiavenna (SO), che hanno pensato di allontanare i fastidiosi animali dalle proprie colture utilizzando l'odore dell'orso.
Lo scorso anno hanno sistemato lungo tutto il margine dei campi coltivati dei paletti con l'apposita soluzione arrivata dalla Germania. “Su ogni paletto – ha spiegato al quotidiano La Provincia di Sondrio Danilo Ciocca, agricoltore di Casenda - sono state montate una striscia di metallo che produce un riflesso e delle spugne impregnate di una sostanza che diffonde l'odore del predatore. Il cinghiale sente l'odore e sta alla larga. Questo processo deve essere ripetuto ogni due settimane. Li abbiamo installati per la prima volta l'anno scorso, dopo che la prima semina era stata mangiata dai cinghiali”.
Negli ultimi anni la situazione agricola di queste zone ha raggiunto livelli critici proprio per i tanti cinghiali, una vera e propria invasione che ha comportato la distruzione di interi raccolti. Gli stessi agricoltori poche settimane fa hanno sollecitato le istituzioni a promuovere un piano di abbattimento efficace. Il problema è legato anche alla sicurezza dei cittadini che rischiano incidenti stradali e per gli escursionisti. “Ci siamo attivati per favorire la presentazione di una richiesta di risarcimento dei danni da parte dei contadini – ha spiegato il sindaco di Samolaco Andrea Bianchi -. Negli ultimi giorni a Samolaco sono stati visti numerosi capi e un cinghiale è stato abbattuto. A questo punto appare più che necessaria una soluzione rapida del problema, da ricercare attraverso il coinvolgimento delle istituzioni che hanno la competenza in questi settori. Serve un piano di selezione, anche perché non è un animale originario di questa valle e visto che non ha predatori il numero aumenta molto rapidamente”.
CORRIERE ADRIATICO
20 MAGGIO 2010
Soccorso un capriolo vicino al centro
San Severino (MC) - Gli agenti della polizia municipale sono stati impegnati, ieri mattina, in una complesse operazioni di salvataggio di uno splendido esemplare di capriolo rimasto intrappolato in una proprietà privata nella zona di Ponte Sant’Antonio. L’animale, un adulto maschio di grosse dimensioni, non riusciva ad uscire dall’area nella quale, era andato a nascondersi. Non è mai accaduto che un esemplare di questa specie si fosse spinto mai così tanto verso il centro storico. A dare una mano d’aiuto agli agenti anche i proprietari dell’area e la Polizia Provinciale.
ANSA
20 MAGGIO 2010
Animali: nel Napoletano 18 tartarughe tornano in mare
Sara' monitorato percorso esemplare maschio. Un centro a Bagnoli
NAPOLI - Diciotto tartarughe marine 'Caretta Caretta' sono state liberate a largo di Vico Equense (Napoli) durante la 'Giornata del mare'.Sul carapace della tartaruga piu' grande, Rocco, e' stato posizionato un trasmettitore satellitare che consentira' ai ricercatori della stazione zoologica di seguirne le tracce e studiare il suo percorso. ''E' la prima volta che monitoriamo il percorso di un maschio - spiega Flegra Bentivegna, curatrice Acquario Stazione zoologica Anton Dohrn - perche' al nostro centro arrivano soprattutto femmine''. A fine anno a Bagnoli verra' aperta una nuova struttura.
IL SECOLO XIX 20 MAGGIO 2010
Per salvare il cane scivola nel burrone
Vibo Valentia. Un turista genovese di 39 anni, P.I, ha rischiato la vita nell'intento di salvare il suo cane caduto da un costone roccioso a Capo Vaticano, l'incantevole promontorio sulla costa vibonese a picco sul mare. Quando il padrone ha visto l'animale precipitare, senza pensarci due volte, ha cercato di calarsi nel precipizio aggrappandosi alle ginestre su cui fortunatamente si era impigliato il cane, senza però poter proseguire o tornare indietro. Scattato l'allarme, sul luogo è arrivata una prima squadra dei vigili del fuoco che, dopo aver lavorato dal primo pomeriggio fino alle 20 di martedì sera, è riuscita a salvare l'uomo. Per poter recuperare l'animale è dovuta poi intervenire una seconda squadra. Poco prima della mezzanotte, l'epilogo positivo. LA TRIBUNA DI TREVISO 20 MAGGIO 2010
Da un mese il boa si aggira tra le colline
Salima Barzanti
SAN PIETRO DI FELETTO (TV). Proseguono le ricerche del serpente che si aggira tra le colline di San Michele. Il rettile era stato avvistato non solo mercoledì scorso ma anche un mese fa dagli abitanti. Per ora nessuna traccia dell’animale, però. E il giallo della sua presenza non è ancora stato chiarito. Secondo quanto appreso dagli agenti del Corpo forestale di Valdobbiadene e Vittorio Veneto il primo avvistamento del rettile risale a un mese fa. Si tratterebbe di un serpente verde con striature gialle lungo due metri: probabilmente un boa o un pitone. Specie non velenose, ma imponenti. Una donna del posto avrebbe visto per la prima volta l’animale un mese fa. Poi mercoledì scorso avrebbe rivisto il rettile sbucare da un bosco nei pressi della strada provinciale (che in comune di San Pietro prende il nome di via San Michele), a nord della chiesa verso il torrente Valbona. La segnalazione alla guardia forestale è stata inoltrata solo martedì all’ora di pranzo ovvero quasi una settimana dopo. Così sono partite le ricerche. Martedì, al calar del sole, le ricerche sono state sospese, per riprendere ieri mattina. La Forestale sta sentendo le persone coloro che hanno visto l’animale. Ieri intanto a San Pietro di Feletto non si parlava d’altro che del boa scappato. C’è apprensione tra la popolazione, anche se il rettile non è velenoso. La guardia forestale raccomanda, a chi per caso avvistasse il serpente, di chiamare subito il 1515. CORRIERE ADRIATICO 20 MAGGIO 2010
Oggi la riunione sui contributi per la filiera di qualità. “I problemi sono ben altri e dipendono dalla gestione del Parco” Terreni devastati dagli animali selvatici, la rabbia degli agricoltori
Genga (AN) - Non sarà senza conseguenze la riunione sul bando regionale sui contributi per le filiere locali agroalimentari di qualità convocata oggi pomeriggio dalla Comunità montana nella sede del Parco. Nel mirino non è il suo scopo: valorizzare le produzioni anche con un “panier” di prodotti. Gioca la carta del futuro sostenibile puntando sul commercio a chilometro zero e sul turismo. Il problema sta nella scadenza del 31 maggio. Fa sentire tanti proprietari di terreni agricoli e boschivi di Genga, ancora una volta, come ultima ruota del carro. “Altro che partecipazione, si discute a decisioni prese. Eppure sono mesi che se ne parlava ma tutti dicevano che era meglio coordinarsi con la Comunità montana”: non va per il sottile Nicodemo Principi, classe 1940, ex presidente e socio fondatore di “La Ginestra”, l' associazione costituita nel 1996 appena si è prospettata l’idea che Genga diventasse area protetta. “Dicono che il Parco abbia significato la riqualificazione del territorio ma non è vero quando: curavamo i nostri terreni era un paradiso perché ne eravamo i custodi. Adesso, il Parco esiste solo nel nome. E’ una sterpaia dove tantissimi sentieri sono addirittura impraticabili”. E’ un fiume in piena anche perché sa che sono in tanti a condividere le sue ragioni. “Diciamola com’è, siamo lo zoo di Ancona, un’area gioco a servizio di chi vive in città. Da noi ci sono ora specie che non ci sono mai state”. Allude agli istrici, ai caprioli, ai soldi spesi per le starne che non attecchiscono, al falco nibbio e soprattutto ai cinghiali. Rappresentano la discordia tra Genga e il Parco. “I selvatici distruggono i seminativi, circolano di giorno, di notte, e i prelievi selettivi organizzati dall’Ente parco finora non hanno risolto il grave problema”. Insomma, i soci della Ginestra sono arrabbiati perché con questa riunione, sembra si dimostra di nuovo che non c’è una vera voglia di stabilire le sinapsi tra chi nel Parco ci vive e chi ha la delega per svilupparlo. Preannunciata anche la presenza di un rappresentante del Comune di Genga. LA GAZZETTA DI MANTOVA 20 MAGGIO 2010
Il salame torna protagonista
Graziella Scavazza
Mantova - Il salam casalìn torna protagonista della rassegna “Diamo del salame a tutti” che quest’anno festeggia il decennale. Un’edizione ricca di appuntamenti, che si susseguiranno da sabato fino al 15 giugno, coinvolgendo 12 aziende agricole della provincia. La kermesse gastronomica è stata presentata nella sede del Corsorzio agrituristico mantovano (ente promotore) dal presidente Marco Boschetti, insieme al dirigente della Camera di Commercio Marco Zanini ed all’assessore provinciale all’agricoltura Maurizio Castelli, che insieme al Consorzio provinciale di tutela Vini regione Lombardia, patrocinano l’evento. La tradizione secolare attraverso la quale questi salami vengono preparati, si coniuga con i valori della terra, uniti al modo di allevare il maiale, definito «l’animale per eccellenza», alimentato con materie prime nobili. Un prodotto con marchio depositato. Tra un appuntamento e l’altro, spicca l’originale “Gioco del salame”, che si svolgerà nella serata di sabato, all’interno degli agriturismo che hanno aderito. I clienti saranno chiamati a degustare alla cieca 9 fette di salami diversi, esprimendo poi il proprio giudizio. Al termine verrà proclamato il migliore “Salàm casalìn 2010”. «Questo tipo di salame è ottenuto e trasformato in azienda agricola, senza macellazione - ha riferito Boschetti-. Si differenzia fortemente da quello commerciale. E’ uno dei comparti in cui la domanda è superiore all’offerta. Crescono i consumatori che lo richiedono online. Può essere un valido testimonial per la produzione industriale». Le aziende agricole impegnate nella tutela del salam casalìn sono una quindicina per un volume produttivo complessivo di 480 quintali, collocabili prevalentemente nella vendita diretta in fattoria, nei mercati contadini, nelle rassegne fieristiche ed in e-commerce. Martedì 15 giugno, alle 20.30, all’agriturismo Rara Avis, si terrà l’atteso incontro con i norcini mantovani, nel corso del quale, verrà presentata la ricerca sulle caratteristiche organolettiche della particolare qualità di salame, condotta in collaborazione all’istituto zoo-profilattico di Brescia. Si punta a costituire l’Associazione dei norcini mantovani (una professione tradizionalmente appannaggio degli uomini, anche se quest’anno sarà presente una donna che risiede a Suzzara), ipotizzando di ideare in autunno un corso apposito. Castelli ha sottolineato che nel 2009 sono stati macellati 2.300.000 suini. Il salam casalìn parteciperà al Salone del gusto di Torino ed alla rassegna Salami e salumi di Mantova. -
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IL GIORNALE 20 MAGGIO 2010
Scienza, creata la vita in laboratorio: la prima cellula artificiale della storia La vita è stata creata per la prima volta in laboratorio. Ci sono riusciti Craig Venter ed Hamilton Smith, i due biologi che nel 1995 sbrogliarono la matassa del DNA e riuscirono a mapparne la sequenza. I due, riferisce l’Economist, hanno realizzato un batterio che possiede un genoma artificiale
Londra - La vita è stata creata per la prima volta in laboratorio. Ci sono riusciti Craig Venter ed Hamilton Smith, i due biologi che nel 1995 sbrogliarono la matassa del DNA e riuscirono a mapparne la sequenza. I due, riferisce l’Economist nel numero in uscita da domani, hanno realizzato un batterio che possiede un genoma artificiale. "Adesso è possibile", si legge sul settimanale, "concepire un mondo sulla base di nuovi batteri (e finalmente, nuovi animali e piante) realizzati con il computer e fatti crescere in successione". "Prima cellula artificiale" L’equipe aveva già sintetizzato chimicamente il genoma di un batterio e aveva trapiantato il patrimonio genetico di un batterio in un altro. Ora ha messo insieme i due metodi per creare quella che gli stessi ricercatori hanno definito una "cellula artificiale", nonostante solo il suo Dna sia artificiale. Comunque, "è la prima cellula sintetica mai creata, totalmente derivata da un cromosoma sintetico, costruita con quattro bottiglie di composti chimici su un sintetizzatore a partire da informazioni eleborate al computer", spiega un entusiasta Venter. Un procedimento complesso che ha portato appunto, dall’assemblaggio di vari pezzi, alla prima cellula artificiale. Gli scienziati puntano ora a ’disegnarè alghe salva-ambiente in grado di catturare anidride carbonica, stanno lavorando a nuovi metodi per velocizzare la produzione di vaccini. Insomma, le potenzialità d’applicazione dei risultati ottenuti sono enormi. Secondo Venter, si potrebbero ottenere anche nuove sostanze chimiche, ingredienti alimentari, strumenti per la pulizia delle acque. La cellula artificiale, sottolinea, "è uno strumento davvero potente per provare a far fare alla biologia quello che vogliamo". |