18 LUGLIO  2009

CORRIERE DELLE ALPI
18 LUGLIO 2009
 
Troppi abbandoni
 
PONTE NELLE ALPI (BL) - . In troppi risolvono il problema dei gattini o dei cagnetti partoriti dai propri animali domestici “scaricandoli” di nascosto a veterinari e associazioni, e magari fingendo che siano cuccioli trovati in giro. E le campagne mediatiche contro l’abbandono degli animali e il codice penale sembrano non essere sufficenti per contrastare questo fenomeno.  A sollevare il problema è Luca Funes, medico veterinario di Ponte nelle Alpi, che si è visto recapitare l’ennesimo “pacco regalo” martedì mattina. All’interno, ironizza il veterinario, ci sono «animali trovati miracolosamente candidi in mezzo al traffico delle stade, asciutti se piove ed evidentemente nutriti fino a quel giorno da angeli con la coda che li hanno anche educati a non sporcare i tappeti di casa». La conclusione più ovvia per il medico è che questi animali siano abbandonati dalle stesse persone che hanno permesso la loro nascita. Persone che, una volta capito l’impegno a cui sono andate incontro, decidono di risolvere il problema lasciando in maniera completamente anonima questi animali a veterinari o associazioni varie, convinti, o addirittura vantandosene, di aver fatto una buona azione.  «Evidentemente si tratta di individui incapaci di distinguere cosa è responsabilità propria e cosa della società, o semplicente cosa sia giusto o cosa sbagliato», continua il veterinario.  Non bisogna confondere queste persone - fa capire Funes - con chi, spinto da una grande generosità, aiuta veramente questi animali, a volte abbandonati in condizioni disumane. Ma la speranza è che prima o poi le persone capiscano che gli animali non sono dei giocattili da buttare una volta che ci si è stufati di averli.

MESSAGGERO VENETO
18 LUGLIO 2009
 
Cane bastonato, vicine in tribunale
 
Udine - Vicine di casa contrapposte in tribunale per colpa di un cane che certamente è causa di disturbo. Accade fra due signore che abitano in via Bergamo, nella zona dei Rizzi. A essere sotto processo per l’ipotesi di maltrattamento di animali è Solidea Coiutti, accusata d’aver preso a bastonate il bastardino di piccola taglia della vicina Micaela Visintin. Il fatto oggetto di contestazione accadeva il 3 ottobre del 2007. Anche dalle ultime testimonianze rese ieri davanti al giudice monocratico del tribunale di Udine Mauro Qualizza si è intuito che i rapporti fra vicinato non sembrano essere così idilliaci. Se infatti l’ipotesi d’accusa sembra trovare conferme anche dalle prime testimonianze avvenute la scorsa udienza, ieri la difesa – sostenuta dall’avvocato Alberto Bertossi – ha fatto spilare una serie di conoscenti dell’imputata per ricordare un episodio che indubbiamente ha visto quel cane protagonista in negativo ai danni proprio della signora Coiutti. Un giorno, infatti, sempre nei pressi delle loro abitazioni, il cane ringhiando e abbaiando ha in pratica fatto cadere dalla bicicletta la Coiutti, spaventando tantissimo anche un’altra signora riuscita a scappare. Una scena notata dalla finestra anche da un’altra vicina di casa. Tutte hanno chiaramente detto che il cane disturba sempre e abbaia anche di notte, lasciando comunque trasparire che i rapporti non sono proprio di buon vicinato. Ma tant’è: a essere imputata è la signora Coiutti per quella bastonata. Esauriti i testimoni, la prossima udienza il giudice Qualizza dichiarerà chiusa l’istruttoria dibattimentale e inviterà le parti a concludere e quindi emetterà la sentenza. Non avendo le trascrizioni della precedente udienza, ieri il pm ha chiesto il rinvio. La signora Visintin – persona offesa nel procedimento in quanto padrona del cane – si è costituita parte civile al processo, assistita dall’avvocato Daniele Liani.

IL TIRRENO
18 LUGLIO 2009
 
Sfrattata di casa lascia i suoi due cani all'Hermada: «Non li voglio abbandonare»
 
MONTECATINI (PT). È rimasta senza casa e tra i tanti pensieri che l’affliggono non ha dimenticato i suoi due amati cani. Due esemplari meticci di grossa taglia che ieri sono stati portati al canile da una quarantenne montecatinese alle prese con uno sfratto esecutivo.  «Non li voglio abbandonare in mezzo alla strada, ma neanche darli in adozione. Quando avrò trovato un’altra casa me li riprenderò» ha detto ai volontari della struttura che, però, non è una pensione e non può tenere animali in “parcheggio”.  Il regolamento prevede che gli ospiti del centro debbano essere adottabili se qualcuno si presenta e offre loro una casa e l’affetto che meritano.  Quindi i due cani sono stati trasferiti in un centro la cui retta verrà pagata in parte dal canile e in parte dall’eventuale aiuto di privati sensibili alla causa degli animali.  La donna ha dato la sua parola che, una volta risolto il problema abitativo, tornerà a riprendersi i suoi cani. I volontari del canile, dove i due meticci sono stati presi tempo fa, la conoscono e sono sicuri che manterrà la parola. Prima, però, deve trovare per sé una sistemazione adeguata.

SAVONA NEWS
18 LUGLIO 2009
 
Savona: cinghialetti fucilati in gabbia, email Enpa
 
Piena condivisione della Protezione Animali savonese alla protesta dei cacciatori di Spotorno contro l'"esecuzione" di alcuni cinghialetti, catturati con le gabbie dall'Ambito di Caccia e dalla Provincia sulle alture in località Magiarda.Tutta la provincia è stata definita area a "rischio agricolo" e quindi incompatibile la presenza del cinghiale; poiché però la legge esclude da tali aree i parchi, le riserve natu-rali e le aree protette, è possibile liberarvi i cinghiali catturati, come già accade in altre province; a Savona invece, qualche solerte funzionario provinciale interpreta a modo suo la legge e pretende di dover uccidere i cinghiali catturati nelle gabbie, rischiando quindi di incorrere nel reato di maltrattamento di animali.
L'associazione ricorda che, contro i danni arrecati dagli ungulati (cinghiali, caprioli e daini) gli Ambiti di caccia possono e debbono fornire reti e "pastori elettrici" per una efficace e definitiva difesa delle coltivazioni.ENPA, che chiede l'avvio di studi scientifici sul fenomeno, è infine favorevole alle battute di allontanamento ma contraria alla caccia straordinaria in zone in cui sono avve-nute incursioni di cinghiali; non si capisce quale utilità, se non "ludica" per chi le compie, abbia intervenire giorni dopo, quando i "colpevoli" sono lontani e gli animali uccisi non so-no estranei ai fatti; e soprattutto in questa stagione di turismo non solo balneare ma di passeggiate nei boschi, invasi da cacciatori con carabine che sparano micidiali pallottole ad un chilometro di distanza in ambienti in cui la visibilità, per il fogliame, è di meno di cinquanta metri.

ASYLUM
18 LUGLIO 2009
 
DUE CUCCIOLI DI PANDA VENGONO ADOTTATI DA UNA CAGNETTA
 
 
 
Hanno trovato una mamma molto particolare, che si è presa cura di loro e li sta persino allattando. Due cuccioli di panda rossi sono stati adottati, in un uno zoo cinese, da una cagnetta, che è diventata la loro madre surrogata. I due panda, nati lo scorso 25 giugno, sono stati abbandonati dalla mamma vera, che li ha partoriti davanti al pubblico dello zoo Taiyuan, nella provincia dello Shanxi. "Non sapevamo neanche fosse incinta - spiegano dallo zoo - Lo abbiamo praticamente scoperto quando ha partorito". La cagnetta è stata scelta dal personale dello zoo, e proviene da un allevamento: anche lei aveva partorito dei cuccioli. I tre, adesso, vanno d'amore e d'accordo e a volte la cagnetta preferisce allattare i panda, piuttosto che i suoi figli (veri). Con appena tre settimane di vita, i panda stanno bene e sono lunghi circa 20 centimetri (anche se devono ancora aprire gli occhietti). A differenza di quelli più famosi (dalle dimensioni ragguardevoli), i panda rossi sono più piccini e assomigliano a dei procioni, con la coda lunga. Si tratta di una specie in via di estinzione: in tutto il mondo ci sono circa 2500 esemplari.

IL VOSTRO GIORNALE
18 LUGLIO 2009
 
Cuccioli di cinghiale catturati e uccisi: la protesta dell’Enpa
 
Spotorno (SV). Anche l’Enpa savonese di unisce alla protesta dei cacciatori di Spotorno, contro quella che viene definita “una esecuzione” di alcuni cuccioli di cinghiale catturati per mezzo di gabbie  dall’Ambito di caccia e dalla Provincia sulle alture della cittadina rivierasca in località Magiarda.“Tutta la provincia è stata definita area a ‘rischio agricolo’ e quindi incompatibile la presenza del cinghiale. Poiché però la legge esclude parchi, riserve naturali e aree protette, è possibile liberare in queste zone i cinghiali catturati, come già accade in altre province” dichiarano dalla Protezione animali, sottolineando poi polemicamente: “A Savona, invece, qualche solerte funzionario interpreta a modo suo la legge e pretende di dover uccidere i cinghiali catturati, rischiando anche di incorrere nel reato di maltrattamento di animali”.“Ricordiamo - conclude poi l’associazione animalista - che, contro i danni arrecati dagli ungulatigli Ambiti di caccia possono e debbono fornire reti e ‘pastori’ elettrici, per una efficace e definitiva difesa delle coltivazioni”.

IL TIRRENO
18 LUGLIO 2009
 
Treno, aereo, nave
Non è un Paese per cani e gatti
 
di David Fiesoli
 
Premessa necessaria: per chi ha un cane, soprattutto se di grossa taglia, il mezzo migliore per viaggiare resta la propria auto.  Nonostante terranova, alani e golden retriever siano dolcissimi e adatti ai bambini, il loro ingombro è infatti malvisto dalle compagnie di treni e traghetti, per non parlare degli aerei.  Insomma, l’Italia non è un paese per cani, a parte i chihuahua. Per loro e per i gatti, viste le dimensioni, è un po’ più semplice.  Ma attenzione: le regole sono talmente piene di eccezioni e suscettibili a interpretazioni individuali che viaggiare con Fido e Micio diventa talvolta uno stress per loro e per voi. Vediamo a cosa deve andare incontro chi desidera mettersi in viaggio in compagnia del proprio animale domestico, sui diversi mezzi di trasporto.  In automobile e in camper. Un cane o un gatto, di qualsiasi taglia, possono stare sul sedile posteriore dell’auto purchè non costituiscano “impedimento o pericolo per la guida”, il che significa che se succede qualcosa la responsabilità è tutta vostra.  Meglio se la vostra macchina è una familiare: la bauliera a vista sarà la cuccia da viaggio del vostro amico che vi guarderà senza pregiudicare la guida e si accuccerà quando è stanco su un telo morbido e fresco che avrete steso sotto di lui.  Se poi è un camper, no problem: è vostro e ci portate chi vi pare. Le raccomandazioni sono quasi ovvie: mai lasciare l’animale in auto da solo e sotto il sole, nemmeno con i finestrini aperti. Fate piuttosto i turni per bere un caffè all’autogrill, e se il viaggio è lungo i veterinari raccomandano di fermarsi ogni due-tre ore per far fare pipì al vostro cane e farlo bere.   Sulle navi e sui traghetti. Cani di piccola taglia, gatti, uccelli e pesci è più facile che vengano lasciati entrare nelle cabine. Ma nella quasi totalità dei casi, il cane non potrà entrare nelle zone comuni né nelle cabine, e la cosa vi costringerà ad un viaggio scomodo al sole oppure di notte, su un ponte a volte scoperto, e sarà necessario fare i turni per andare al bar, in bagno o in qualsiasi posto sottocoperta.  Il consiglio di animalisti e veterinari è di attrezzarsi bene: servirà un pareo ampio da appendere in un angolo per l’ombra, o i sacchi a pelo per stare accanto al cane se di notte, e se avete deciso di mettere Fido in una gabbia/canile, mettetegli una ciotola enorme piena d’acqua, attaccate all’inferriata della gabbia un pareo in modo da ombreggiarne l’interno e fare in modo che il cane possa riposare indisturbato dal passaggio degli altri viaggiatori.  Nei traghetti e nelle navi, avvertono le associazioni animaliste, le gabbie/canile possono essere piccole e sporche, quindi controllate bene prima di decidere.  Mai lasciare Fido e Micio in macchina nel garage della nave: le temperature nelle stive sono altissime, li ucciderebbero.  In treno. Sembra facile. Sui treni è possibile viaggiare con cani di piccola taglia, gatti ed altri piccoli animali domestici custoditi nell’apposito contenitore e ammessi gratuitamente nella prima e nella seconda classe di tutte le categorie di treni eccetto gli Eurostar.  Ma attenzione: ci sono restrizioni di orario sui Regionali, vagoni appositi sugli Intercity, e talvolta compartimenti interi da prenotare.  Viaggiare con il cane in treno sembra gratis ma non lo è: se di taglia media o grande, costa la metà del biglietto. E poi: il posto di fronte al viaggiatore con il cane non è prenotabile da altro cliente; gli animali ammessi nelle carrozze non possono occupare posti destinati ai viaggiatori; e se secondo il personale del treno disturbano devono spostarsi di posto o addirittura possono essere invitati a scendere.  Infine è obbligatorio esibire il certificato di iscrizione all’anagrafe canina sia al momento di fare il biglietto che sul treno, pena la multa e l’interruzione del viaggio. Conclusione: viaggiare in treno con Fido e Micio si può, ma che la fortuna vi assista.  In aereo. Dimenticatelo,soprattutto se il vostro cane pesa più di uno scricciolo.  A parte le difficoltà di prenotazione, il viaggiatore “non umano” deve essere inserito in un contenitore minuscolo e il peso complessivo (contenitore più animale) non deve superare gli 8 chili.  Quelli piu’ grandi dovranno fare il viaggio in compagnia dei bagagli: le compagnie aeree assicurano che le stive sono pressurizzate e hanno la stessa aereazione delle cabine, ma per il vostro cane sarà uno stress enorme, considerato che starà lontano da voi in un posto rumorosissimo e scomodo, per lui innaturale e incomprensibile, e che potrebbe anche essere messo nei contenitori con altri cani.  Quanto alle tariffe, anche queste variano a seconda del peso dell’animale se in stiva (si parte da 50 euro per i voli nazionali e da 150 per i transoceanici), mentre in cabina costa 30 euro sui nazionali e fino a 130 su tutti gli altri. Le compagnie low cost spesso non trasportano animali, o se si, il biglietto per loro costa di più di quello per gli umani.

LA PROVINCIA PAVESE
18 LUGLIO 2009
 
Niente cani nei locali pubblici
Stretta dell'amministrazione
 
BELGIOIOSO (PV).  Divieto d’accesso ai cani in alcuni pubblici esercizi, quelli dove vengono somministrati e venduti alimenti. Si tratta di precise restrizioni stabilite da alcune normative di carattere generale della Regione Lombardia e del Ministero della Sanità che il Comune di Belgioioso ha richiamato nel proprio regolamento. Ma queste limitazioni non piacciono a tutti e la lettera che l’Amministrazione comunale ha inviato ai commercianti fa già discutere.  Nel comunicato vengono precisate alcune limitazioni che riguardano i cani, prevedendo sanzioni che vanno dai 50 ai 150 euro.  «Non è consentito l’accesso di questi animali in certi locali pubblici come panetterie oppure bar. Abbiamo seguito, con minima discrezionalità, indicazioni di legge regionali e statali - precisano dall’Amministrazione comunale - questa disciplina è solo un estratto del regolamento comunale che era stato approvato all’unanimità nel dicembre 2008».  «Si è trattato da parte nostra di un atto doveroso - afferma il sindaco Fabio Zucca - perchè abbiamo ricevuto diverse lamentele dai cittadini. Chiediamo di rispettare norme di buon senso, come anche quella che riguarda l’obbligo di raccogliere le deiezioni dei cani. Oltre un anno fa abbiamo posizionato contenitori per la distribuzione gratuita di sacchetti che qualche «mattacchione» si diverte a svuotare».  Insomma dall’Amministrazione comunale sottolineano che l’Ente cerca anche di venire incontro ai proprietari dei cani, offrendo un servizio. Ma secondo alcuni cittadini le nuove limitazioni determinerebbero una certa confusione.  «Penso che non sia chiaro il comportamento che i titolari dei negozi devono tenere, vi è molta confusione - sostiene Emilio Calligari - questo divieto è stato messo all’improvviso e coglie tutti di sorpresa. Il mio è un cane di piccola taglia, ma non potrò entrare in alcuni locali e gli esercenti si vedranno costretti a rifiutare un buon cliente. Ieri un vigile urbano è arrivato a casa mia per avvisarmi che qualcuno si era lamentato perchè avevo offerto patatine al cane. E’ anche giusto ricordare che la legge 189 che risale al 2003 prevede anche precisi diritti per tutelare questi animali. Ritengo che le norme vadano rispettate e seguite, ma è anche opportuno non dimenticarsi che questi animali forniscono una preziosa e insostituibile compagnia per alcune persone».

IL TIRRENO
18 LUGLIO 2009
 
Una torta e una Limousine per lo zar del dog-village
 
Simone Tonini
 
QUERCETA (LU). «E’ un cane come tutti gli altri: l’unica cosa che desidera sono le coccole e la pappa». La signora Daniela Conte, la puppy-walker del Dog Village, il resort per quattro zampe ideato da Cristiano Merra, parla con affetto del suo ospite più esclusivo, con lo stesso affetto che nutre per tutti gli altri ospiti.  Ma Gucci, un bull-mastiff di undici anni, non è come tutti gli altri.  Arrivato da Mosca con un jet privato fino a Firenze, è salito su un altro aereo fino al Cinquale, quindi al Dog Village di Querceta per un esclusivo soggiorno di due settimane.  Assieme a lui, due accompagnatori. E accessori rigorosamente griffati. Nessuna indiscrezione invece sui proprietari.  «Tutti i cani che ospitiamo nel nostro dog village - spiega Merra - sono curati con il medesimo riguardo». In onore di Gucci, lo chef del Dog Day ha anche preparato una fantastica torta. Senza dimenticare la Limo-dog, l’ultima trovata del Dog-Village: una limousine per accompagnare i cani in tour per la Versilia oppure per andare a prenderli in ogni angolo d’Italia.  Gucci è stato ospitato in uno chalet esclusivo, con climatizzatore, webcam e letto in ferro battuto. Gli accessori che si è portato da Mosca sono di prim’ordine: beauty-case, profumo personalizzato e poi i collari: una vasta gamma di colori, uno tempestato di turchesi.  «Gucci ha soggiornato da noi due settimane - svela Merra -. L’ identità dei proprietari è top secret».  Il prezzo del soggiorno? 35 euro al giorno. «Non ci sono stati trattamenti particolari per Gucci, gli stessi accorgimenti che riserviamo a tutti i nostri ospiti».  Certo noleggiare due aerei privati per far viaggiare un cane non è cosa da tutti: è facile immaginare che i proprietari siano milionari russi. D’altronde a largo della Versilia nei giorni scorsi sono stati avvistati lussuosi yacht: che ne sia stato affittato qualcuno proprio per Gucci?

IL TIRRENO
18 LUGLIO 2009
 
Predatori uccidono 10 pecore
 
ARCIDOSSO (GR). Sempre più frequenti e più vicini agli abitati gli attacchi di predatori (lupi e cani inselvatichiti) che stanno mettendo in seria difficoltà gli allevatori di pecore maremmani. L’ultimo attacco in ordine di tempo si è verificato ancora una volta sull’Amiata, a Stribugliano, nell’allevamento di Gabriele Garosi. Risultato: dieci capi uccisi e due dispersi.  «Siamo esasperati - lamenta l’allevatore - ormai non possiamo neppure dormire la notte, obbligati come siamo a montare continui turni di guardia».  Ma neppure l’attento occhio dell’allevatore sembra essere sufficiente a limitare la voracità di colonie di predatori, ormai chiaramente fuori controllo e fuori da ogni “equilibrio” naturale. «Se continua così - nota amaro Garosi - la biodiversità da tutelare è quella della specie umana, o meglio, di noi pastori che garantiamo una produzione di qualità e salubrità ottimale al territorio. Se vogliamo arrivare ad un futuro nel quale il formaggio sarà realizzato solo con cagliate rumene continuiamo così».  Di fronte a tale problematica, Coldiretti, congiuntamente alle altre organizzazioni degli agricoltori, Cia e Confagricoltura, hanno scritto a tutti i sindaci del grossetano: «Dopo oltre 10 anni dai primi gravi fenomeni di predazione nei confronti di allevamenti ovini - recita il documento -, la situazione permane invariata e si ripropone con tutta la sua drammaticità tanto che nel breve periodo rischia di condurre ad un definitivo abbandono dell’allevamento ovino».  «Un dato che mostra l’aggravamento del fenomeno - prosegue la nota - è rappresentato dal fatto che mentre negli anni 1998 - 2001 il fenomeno delle predazioni era circoscritto ai territori della Comunità Montana dell’Amiata, e al comune di Scansano con particolare riguardo ai comuni di Roccalbegna, Semproniano e Scansano, oggi gli attacchi interessano l’intero territorio provinciale».  Quindi, concludono, dagli enti pubblici devono partire iniziative concrete.

TRENTINO
18 LUGLIO 2009
 
L'offerta della «pet therapy» nel pacchetto di Comano Terme
 
COMANO (TN). Si chiama “Un Cane al Centro” ed è un regalo speciale per ospiti speciali di Comano.  Il programma dedicato a persone diversamente abili o comunque affette da disagi realizzato dall’ Associazione cinofila Vita da Cani in collaborazione con l’Azienda per il Turismo Terme di Comano Dolomiti di Brenta, è un programma di pet-therapy con specialissimi dottori a quattro zampe. Si tratta di attività assistite con l’impiego di animali da compagnia a scopo terapeutico.  Il tutto condotto dal responsabile di campo Alain Satti, educatore ed istruttore cinofilo, conduttore “Pet therapy” nelle categorie AAA (Attività Assistita dall’Animale), AAT (Terapia Assistita dall’Animale) e AAE (Attività Educativa Assistita dall’Animale) e dai suoi tenerissimi golden retriever. Un’offerta che amplia la proposta turistico sanitaria ad un settore nuovo e in crescita.

IL GIORNALE
18 LUGLIO 2009
 
PITONE TROVATO IN DEPOSITO: ERA SUL PARAURTI DI UN CAMION
 
Milano - Un pitone reale è stato recuperato in un parcheggio di Milano. L’animale, nativo dell’Africa centro occidentale, secondo l’Ente nazionale protezione animali di Milano che ha collaborato con i vigili del fuoco al recupero, avrebbe percorso 25 km attaccato alla parte anteriore di un furgone, proprio dove è poi stato notato e quindi catturato. Sono stati i pompieri a contattare l’Enpa per segnalare la presenza dell’animale esotico nel parcheggio dei dipendenti della ditta di trasporti Bartolini di via Dione Cassio, nel capoluogo lombardo. Trasferito alla sede dell’ente, il pitone «sembra in ottime condizioni di salute - spiegano dall’Enpa - ed è in attesa di essere recuperato dal proprio proprietario» . Il serpente, di dimensioni ridotte che non superano i 150 cm, non è comunque pericoloso.

CASERTA NEWS
18 LUGLIO 2009
 
Istituzione del cane di quartiere
 
Benevento – La giunta comunale, nel corso dell'ultima riunione, ha approvato la delibera, proposta su iniziativa dell'assessore alle Politiche per la Protezione della Salute degli animali, Enrico Castiello, per l'istituzione del cane di quartiere.
"Si tratta di un'iniziativa - ha spiegato l'assessore Castiello - che mira a ridurre il fenomeno del randagismo sul territorio. Non tutti i cani randagi vaganti nella città rappresentano un pericolo per la pubblica incolumità o per la salute della collettività.
Molti sono docili e si lasciano avvicinare dall'uomo e sono i cittadini che gli forniscono abitualmente cibo e acqua.
Voglio specificare che gli animali, individuati in numero limitato, saranno sottoposti a specifica ed attenta valutazione dell'Asl che dovrà attestare la loro "non pericolosità". I cani saranno identificati mediante microchip e sottoposti a sterilizzazione. Successivamente verranno affidati a persone che si dichiarino disponibili a fornire loro nutrimento ed acqua. In tale fase saranno dotati di collare con medaglietta con il nominativo del tutore. Tutti i cani di quartiere avranno copertura assicurativa e verranno periodicamente controllati sotto il profilo sanitario dal Servizio Veterinario della ASL BN1.
Gli atti del provvedimento - ha concluso Castiello - saranno, inoltre, notificati all'assessore provinciale all'Ambiente, Gianluca Aceto, per poter condividere l'iniziativa con gli altri Comuni della provincia, così come richiesto nell'incontro del 24 giugno scorso, tenutosi presso la Provincia di Benevento".

IL CACCIATORE
18 LUGLIO 2009
 
DDL ORSI AGGRAVERA' I PROBLEMI
Arcicaccia, Cia e Legambiente: «Il Ddl Orsi aggraverà i problemi per fauna, agricoltura e caccia»
 
ROMA. Oggi si sono tenute le audizioni parlamentari sul testo unificato di riforma della legge quadro per la protezione della fauna e il prelievo venatorio, la legge 157/92, presentato dal senatore Orsi e il fronte del no è stato nettamente prevalente. Arcicaccia, Confederazione italiana agricoltori (Cia) e Legambiente giudicano insieme la proposta Orsi «Un testo dai contenuti fuorvianti che aumenterà di molto le attuali difficoltà per la conservazione della natura, la difesa dell’attività agricola e agrituristica e, contrariamente a quanto spera il senatore Orsi, che danneggerà anche la caccia».
Un giudizio che non lascia appello, tanto che cacciatori, agricoltori ed ambientalisti «auspicano uno stop del provvedimento in Commissione ambiente del Senato, criticano
diversi elementi, ritenendoli deformanti, sui quali è costruita la controriforma del senatore Orsi. In particolare: la forte contrazione dei principi di tutela e controllo a difesa del patrimonio naturale e degli animali selvatici; l’assenza di valorizzazione della multifunzionalità dell’impresa agricola e di soluzioni concrete al problema dei danni causati da alcune specie animali; la totale disattenzione verso le esigenze delle sempre più diffuse e importanti imprese agrituristiche; una prospettiva di caccia consumistica che non valorizza il volontariato e la gestione sociale ma è orientata solo alla mercificazione della fauna e alla caccia a pagamento. A chi banalizza queste proteste e le ritiene disfattiste ricordiamo che proprio nei mesi scorsi c’è stato un importante lavoro che ha visto intorno allo stesso tavolo ben 11 sigle associative nazionali per costruire l’aggiornamento condiviso della legge in questione e che ha prodotto un’importante e difficile mediazione e un articolato puntuale. La politica ne tenga conto, abbandonando definitivamente il vicolo cieco verso cui la controriforma proposta porterebbe la caccia, la valorizzazione dell’impresa agricola e agrituristica e l’adeguata tutela della natura e della fauna».Al senatore Orsi si rivolge direttamente Gian Franco Grosso: «le scrivo in qualità di Presidente Provinciale dell’Arci Caccia di Imperia, ma soprattutto in qualità di cacciatore appassionato e praticante da ormai quarant’anni (da quando ne avevo 7). Vede Senatore, è vero che la caccia in questi ultimi 30 anni è stata oggetto di assurde campagne diffamatorie in Italia e che la nostra passione è andata via via comprimendosi di restrizioni spesso prive di significato, ma credo che ciò sia addebitabile ad una classe politica che da sempre abbia lottizzato e utilizzato il mondo venatorio per scopi puramente elettorali, guardandosi bene da proporre soluzioni gestionali del territorio, dell’ambiente, della fauna e della caccia in sintonia con i tempi che mutavano. In Italia la fauna di maggior pregio è andata depauperandosi non per la caccia ma per l’ineluttabile trasformazione socio-economica e territoriale del nostro paese, che ha coinvolto le aree agricole montane e pedemontane attraverso l’abbandono delle campagne, il sorgere degli incolti, l’avvio della monocoltura in sostituzione della diversificazione agricola, l’uso indiscriminato dei pesticidi a far data dai primi anni ’70. In tale contesto, però, il mondo venatorio e quello politico non ha fatto scelte oculate, non ha cercato di adeguare la propria passione ad un ambiente che cambiava e che travolgeva in quei cambiamenti la fortuna delle popolazioni selvatiche più a rischio. Non aver fatto questo ha permesso la nascita di un ambientalismo di rottura che ha fatto della lotta contro la caccia una bandiera e che ha portato il mondo venatorio ad essere una sparuta minoranza in via di estinzione, additato dall’opinione pubblica come la causa di tutti i mali e salvato nella logica referendaria solo da un inizio preoccupante di mancata partecipazione democratica.Perché le dico questo Senatore Orsi? Perché credo fortemente che in una società che si evolve tutte le sue componenti debbano evolversi, perché penso che le battaglie di retroguardia non giovino alla caccia; possono infervorare gli animi di chi si sente penalizzato, possono portare un po’ di consensi al politico di turno, ma dopo rimane solo lo scontro sociale, si rimane ancor più minoranza e io credo che difficilmente una minoranza possa imporsi con prove di forza senza uscirne malamente.La legge 157/92 ha tentato di fare questo, comporre le diverse realtà culturali in Italia in materia di caccia, confrontarsi responsabilmente con la restante parte della società italiana, non dare alibi a un ambientalismo di facciata. Certo tutte le leggi sono migliorabili e così anche questa, ma con la stessa forza della mediazione, con lo stesso spirito costruttivo, dimostrando che il cacciatore italiano è maturo e responsabile, è consapevole della sua importanza nell’ecosistema ed è pronto a esserne primo difensore.E allora oggi pensare che i problemi della caccia siano il porto d’armi a 16 anni o la liberalizzazione dei colpi in canna di una carabina è solo strumentalità ed egocentrismo politico che non pensa al bene dei cacciatori ma al loro consenso elettorale.Perché Senatore non ha proposto di diminuire la tassa di concessione governativa per il rinnovo del porto d’armi, peraltro aumentata dal governo Berlusconi nella legislatura 2001/1006, che in una situazione economica come questa sarà causa di innumerevoli defezioni venatorie nelle classi più disagiate della popolazione? Forse perché oggi la caccia si sta trasformando in un’attività consumistica per ricchi? Perché non propone al Governo di redistribuire i soldi pagati dai cacciatori, come peraltro prevede la Legge 157/92, finanziando gli ATC per poter gestire il territorio in modo utile alla caccia e all’ambiente, in modo da invogliare quelli che ancora cacciano a continuare a sognare fauna vera al posto di polli colorati pronta caccia, come succede in Liguria? Forse perché è meglio per certe associazioni continuare a gestire la cassetta di fagiani al fine di aumentare i tesserati? Perché quand’era assessore regionale ligure non si è fatto proponente di una diversa regolamentazione della caccia e della gestione del cinghiale in Liguria, che oggi è la causa degli abbattimenti selettivi che lei vorrebbe fermare? Forse perché le servivano i voti dei cinghialisti liguri? Andare oggi, come associazioni venatorie, contro gli abbattimenti selettivi a fini agricoli per protesta è semplicemente puerile e demagogico, soprattutto quando ciò viene affermato da presidenti regionali che sino a ieri hanno sostenuto il principio della caccia selettiva come strumento di controllo del territorio. Io capisco che in Italia ormai si può dire tutto e il contrario di tutto senza mai pagare pegno, ma credo che i responsabili delle associazioni venatorie liguri abbiano il dovere di difendere la coerenza delle proprie idee e difendere i cacciatori da atteggiamenti pericolosi per la propria immagine pubblica a discapito di qualsivoglia volontà di asservimento al politico del momento.Caro Orsi, concludo, spero che si ritorni presto a parlare di caccia vera, di patrimoni faunistici da difendere anche a fini venatori, di un diverso ruolo dei cacciatori nell’ambiente, in aiuto agli agricoltori, a supporto degli equilibri dell’ecosistema, e che soprattutto si presentino campagne a difesa della caccia sulle cose che contano, a tutela di tradizioni venatorie in via d’estinzione, che sono la vera cultura dei nostri vecchi e di una caccia più romantica».http://www.greenreport.it

LIBERO
18 LUGLIO 2009
 
Il cane abbaia troppo forte I giudici: 200 euro di multa
 
Can che abbaia non morde, ma disturba. È quello che stabilisce la Cassazione, riconoscendo valido il ‘danno da latrato’. Seguendo questo principio, la Prima sezione penale ha infatti confermato una multa di 200 euro, per disturbo delle occupazioni e del riposo delle persone nei confronti di una cinofila di Trento, Germana B., che, in aperta campagna, si prendeva cura, in maniera gratuita, di alcuni cani randagi. La  signora era stata condannatain primo grado  nel settembre 2008 perché gli ululati si avvertivano a distanze di 25-100 metri. Inutile è stato il tentativo di ricorso da parte della donna, che faceva leva sull’amore per gli animali e sul fatto che i cani si trovavano in aperta campagna. Piazza Cavour ha infatti respinto il ricorso della cinofila sostenendo che l’amore per gli animali ‘’non discrimina la condotta” e che il fatto che si trattasse di zona rurale sia irrilevante: anche le persone che abitano in campagna hanno diritto al rispetto e al riposo. Secondo la Cassazione i proprietari di cani devono usare tutti gli accorgimenti necessari per evitare il disturbo dei vicini. Ma qual è la normale tollerabilità per il latrato di un cane? Il criterio, spiegano i giudici, va riferito alla media sensibilità delle persone che vivono nell’ambiente dove vengono percepiti i rumori fastidiosi. Inoltre, è stata giudicata irrilevante l’assuefazione di chi giudica non molesti i rumori dell’abbaiare.  Da adesso i padroni di cani indisciplinati sono avvisati.

LIBERO
18 LUGLIO 2009
 
CASSAZIONE: SI' AI 'DANNI DA LATRATO', CAN CHE ABBAIA DISTURBA PURE IN APERTA CAMPAGNA
 
Roma, 18 lug. - (Adnkronos) - Can che abbaia disturba sempre, anche in "aperta campagna". Lo ricorda la Cassazione che, riconoscendo il 'danno da latrato', suggerisce ai proprietari di cani particolarmente vivaci di mettere loro la 'sordina' se l'abbaiare va oltre la "normale tollerabilita'". Forte di questo principio, la Prima sezione penale ha convalidato una multa di 200 euro per disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone (ai vicini e' stato riconosciuto anche il danno per avere sopportato i latrati) nei confronti di una cinofila di Trento, che, in aperta campagna accudiva, dietro autorizzazione e in maniera gratuita, un certo numero di cani.I latrati degli animali, rileva la sentenza 29375, spesso anche in ora notturna, avevano provocato le lamentele di due delle tre famiglie che abitavano nella zona. Da qui la multa di 200 euro (oltre al risarcimento danni) inflitta dalla Corte d'appello di Trento, nel settembre 2008, sulla base del fatto che gli ululati si avvertivano a distanze di 25-100 metri. Contro la condanna, ha fatto ricorso in Cassazione, facendo leva sul suo amore per gli animali che la portava ad accudirli gratuitamente e sul fatto che ci si trovava in aperta campagna.La difesa non ha fatto breccia. Infatti piazza Cavour ha respinto il ricorso della cinofila sostenendo che l'amore per gli animali "non discrimina la condotta". Il fatto poi che si trattasse di "zona rurale", dice la Cassazione, "resta irrilevante poiche' anche le persone che abitano in campagna hanno diritto al rispetto del riposo e chi vuole tenere dei cani nei pressi di altre abitazioni, sia in citta' che in campagna, deve usare gli accorgimenti necessari per evitare il disturbo dei vicini, come ha esattamente rilevato la sentenza impugnata". Come fare dunque per sapere quando i latrati del proprio cane superano la 'normale tollerabilita'? "Il criterio -spiegano gli 'ermellini'- va riferito alla media sensibilita' delle persone che vivono nell'ambiente ove i rumori fastidiosi vengono percepiti, mentre e' irrilevante la eventuale assuefazione di altre persone che abbiano giudicato non molesti i rumori".

IL SECOLO XIX
18 LUGLIO 2009
 
Piccioni, multato il condominio
Intervento delle guardie zoofile a Oregina: l'amministratore non ha installato i sistemi anti-volatili
Niente dissuasori
 
Genova - Piccioni sul davanzale? È colpa dell'amministratore di condominio: sapeva che la zona era popolata dagli animali e non ha fatto mettere i dissuasori dove avrebbero potuto nidificare. Questa negligenza è costata al responsabile del caseggiato di via Paleocapa 26, una multa di 34 euro. Un'altra sanzione ha colpito un condomino che, non potendone più della presenza degli uccelli, aveva pensato di "farsi giustizia da solo" e gettare dal terzo piano due nidi con dei piccoli dentro. Tutto nasce dalla lunga guerra degli abitanti della zona contro i colombi, molto numerosi da queste parti. Una convivenza difficile che ha portato in qualche occasione anche a gesti sconsiderati, seppur dettati dall'esasperazione. «Qualche tempo fa eravamo intervenuti perché un residente sparava con un fucile - spiega Elvio Fichera, capo nucleo delle Guardie zoofile dell'Associazione amici degli animali abbandonati - Ma non eravamo riusciti a identificarlo».
Questa volta i membri dell'associazione sono entrati in azione dopo che un condomino aveva gettato giù dal cornicione alcuni piccoli di colombo, che giacevano in due nidificazioni vicino alla sua finestra. «Il responsabile è stato multato, in virtù di un regolamento comunale che vieta la distruzione dei nidi durante nel periodo della riproduzione e dello svezzamento - conclude Fichera - La stessa norma punisce l'amministratore, che avrebbe dovuto fare installare gli appositi spunzoni. I colombi sono stati recuperati al piano terra e tra pochi giorni prenderanno il volo. Il problema dei colombi in cittàè molto sentito ma nessuno può pensare di liberarsene con azioni fai da te».

IL GIORNALE
18 LUGLIO 2009
 
FERIE, UNA CAMPAGNA PRO-FIFO
GOVERNO Presentato turistia4zampe.it, portale informativo per fermare gli abbandoni estivi
 
Mettere in condizione gli italiani di portare il cane in vacanza con sé, per evitare il drammatico fenomeno degli abbandoni estivi. È l’obiettivo del nuovo portale «www.turistia4zampe.it», presentato ieri dal ministro del Turismo, Michela Vittoria Brambilla, assieme al sottosegretario alla Salute, Francesca Martini. Migliaia le segnalazioni di esercizi pubblici, alberghi, ristoranti, agriturismi, campeggi e spiagge dove gli amici a quattro zampe sono benvenuti. Il portale fa parte di una campagna, lanciata anche attraverso uno spot televisivo, «che vuole - ha spiegato Brambilla - da una parte valorizzare le strutture turistiche italiane che accolgono con piacere cani, gatti e tutti gli animali domestici, e dall’altra combattere il deplorevole fenomeno dell’abbandono che purtroppo ci fa pagare un prezzo di 750mila vittime all’anno in Italia. Mi auguro - ha aggiunto - che al più presto anche in Italia nasca una nuova coscienza animalista. Non è possibile che un Paese come il nostro, civile, abbia ancora crudeltà nei confronti dei nostri animali e arrivi a maltrattarli e ad abbandonarli. Ricordo - ha sottolineato - che è un reato punibile con il carcere fino ad un anno di reclusione. Ricordo, ed è questo il senso di questa iniziativa, che ci sono tante altre alternative e modi per portare i nostri amici a 4 zampe in vacanza con noi».
Gli esercizi che aderiranno alla campagna esibiranno un adesivo all’ingresso con il logo dell’iniziativa e la scritta «Welcome turisti a quattro zampe». Ai più attenti da questo punto di vista andrà un riconoscimento ad hoc: il premio «accoglienza bestiale», che sarà assegnato dal ministero. Al progetto, ha sottolineato Martini, «si lavorava da un anno» tra il ministero del Turismo e quello del Welfare. La campagna, ha spiegato, si aggiunge alle tante iniziative, ordinanze, interventi e ispezioni nei canili, già messe in campo nel corso dell’anno, tutte orientate alla difesa degli animali. La guida alle strutture turistiche che accolgono gli animali, ha aggiunto, «integra l’azione dello Stato e offre soluzioni concrete alle persone che non sanno come gestire gli animali in vacanza e non conoscono le possibilità di accoglienza». Sarà il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Paolo Bonaiuti, che detiene la delega all’editoria, a occuparsi della diffusione dello spot pubblicitario «sulla Rai, credo anche su Mediaset». Questo, ha sottolineato, è «il governo del fare» e si occupa di questa iniziativa «apparentemente minore» perché pone «un problema di civiltà, di educazione».

CORRIERE FIORENTINO
18 LUGLIO 2009
 
L’iniziativa Il portale intende facilitare la scelta di alberghi e ristoranti
In vacanza con gli animali Un sito contro gli abbandoni
 
Margherita De Bac
 
ROMA — Oltre settantamila contatti in tre ore. Un indiscutibile successo per il portale www.turistia4zampe.it , la guida
online
appena aperta sul Web dal ministro del Turismo, Michela Brambilla. Pensata per facilitare la scelta di alberghi, ristoranti e spiagge da frequentare con cani e gatti senza rischiare di essere malvisti o cacciati. Pensata, soprattutto, per convincere i proprietari: come dice il sottosegretario al Welfare Francesca Martini, «bisogna partire con i nostri amici perché hanno il diritto di non essere lasciati soli, in pensione o, peggio, abbandonati». Lei non tradisce mai questa determinazione e gira l’Italia col suo ex randagio, Tommaso. E il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Paolo Bonaiuti, dopo avere ricordato che lui di cani ne ha avuti tre, ha sottolineato che l’abbandono «è un atto di delinquenza».
Il sito contiene anche informazioni su come tutelare il benessere degli animali durante il trasferimento verso il luogo di vacanza. La Brambilla ha annunciato la formazione di un fronte compatto Parlamentogoverno «per dare vigore a una nuova coscienza animalista ». Si chiamerà «Dalla parte degli animali» e verrà coordinato dalla deputata Pdl Manuela Repetti. Sarà permanente e trasversale. Obiettivo, il controllo e il coordinamento delle iniziative per gli animali a cominciare dalle campagne contro gli abbandoni. Ma neanche questo riesce a frenare le polemiche all’interno dello stesso partito. Fiorella Ceccacci Rubino, Pdl, contesta il progetto dell’intergruppo considerato un doppione: «Che ragione c’è di creare un secondo coordinamento? Da anni in Parlamento esiste 'Amici degli animali', cinquanta tra senatori e deputati che si battono per i compagni di tante famiglie italiane».
Il sito offre indicazioni aggiornate sul tipo di accoglienza che hotel, ristoranti, agriturismi, campeggi o villaggi turistici prevedono per gli ospiti non umani. Dietro ogni voce c’è anche il dettaglio di chi può entrare e chi no. Non solo cani (di taglia piccola, media o grossa) ma anche coniglietti, furetti, criceti e tartarughe. Viene specificato se, tra i servizi, siano contemplati ciotola, tappetino o dogsitter.

CORRIERE DI SIENA
18 LUGLIO 2009
 
Capre e galline valgono più delle donne
Notizia divulgata ufficialmente mentre sullo stupro continua a regnare il silenzio. Sanzionato proprietario di cani per la razzia nel pollaio.
 
Sonia Maggi
 
SIENA - Singolare notizia: un cane aggredisce tre capre e fa sparire due galline e il proprietario viene sanzionato dalla polizia. Tempi duri per proprietari di cani e pollai, l’animale o gli animali killer hanno fatto razzia nel podere sgozzando addirittura una delle capre. Il fatto risale alla notte del 14 luglio, quando gli agenti delle volanti si sono dovuti attivare dopo la segnalazione giunta al 113. Nella telefonata si evidenziavano forti lamenti di animali. Da una rapida perlustrazione si è capito che alcuni cani avevano aggredito tre capre, una delle quali a morte. Il proprietario dei cani è stato rintracciato e sanzionato per omessa custodia di animali. Gli agenti hanno capito infatti che ad agire erano stati cani di grossa taglia, trovati ancora sporchi di sangue e poco lontano dal recinto ove erano custodite le capre. Il recinto era stato divelto dal suolo e sollevato verso l'alto. Non c’è voluto molto poi ad individuare il proprietario dei cani e la rispettiva abitazione che si trova poco distante dal luogo dell'aggressione. L'uomo ha confermato agli agenti la proprietà degli animali-aggressori mentre il padrone dell'ovile e del cortile ha successivamente denunciato anche la sparizione di due galline. La notizia è arrivata in redazione ieri dalle stanze della questura, così come avviene per altri fatti di cronaca nera. Ma a questo punto non possiamo tacere un commento severo. Evidentemente valgono di più due capre sgozzate e due galline scomparse della violenza subita da una studentessa in piena notte e in pieno centro cittadino. Di questo episodio dalla questura non è stato diramato alcun comunicato stampa, la notizia non è trapelata, neanche dopo che il nostro giornale l’ha divulgata. Se esiste una denuncia così raccapricciante e si stanno svolgendo indagini su un episodio tanto grave, non si capisce perchè questo debba essere taciuto piuttosto che affrontato nella massima trasparenza. Sinceramente leggere una nota stampa su cani e galline indigna le donne e coloro che in questi giorni stanno comunicando le loro impressioni in merito. Si può far finta di niente su episodi così gravi e divulgare ufficialmente la razzia di un gruppo di cani? Ci sarà anche buona fede ma la “coincidenza” ci indigna

IL TEMPO
18 LUGLIO 2009
 
Dog-day all'hotel Quirinale
Fido in albergo col padrone Parola di Brambilla
Si chiama «Turisti a 4 zampe» il progetto del Ministero del Turismo per combattere l'abbandono dei cani della stagione estiva e permettere agli 8 milioni di proprietari di portare Fido in vacanza con sè.
 
Il ministro del Turismo, Michela Vittoria Brambilla, ha presentato l'iniziativa ieri mattina all'hotel Quirinale, con il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Paolo Bonaiuti, il sottosegretario al Welfare, Francesca Martini e la parlamentare del Pdl Manuela Repetti, alla presenza del ministro Sandro Bondi. Uno spot istituzionale partirà su tutti i media nazionali per «combattere il deplorevole fenomeno dell'abbandono che ogni anno causa 750 mila vittime e valorizzare le strutture che accolgono animali». Su www.turistia4zampe.it ci sono «le strutture e i servizi offerti, che in Italia accolgono i nostri amici». L'abbandono, ricorda Brambilla, «è un reato punito con il carcere fino a un anno».

IL CITTADINO
18 LUGLIO 2009
 
Gara cinofila su pernici rosse,140 concorrenti da tre regioni 
 
San'Angelo Lodigiano (LO) - Bella gara cinofila su pernici rosse organizzata l’11 e 12 luglio dalla sezione Fidc di Sant’Angelo Lodigiano. L’iniziativa è stata terntua presso la cascina Gibellina.«Il terreno a disposizione - dichiarano gli organizzatori - era di circa 9 ettari con il manto erboso purtroppo un poco alto, la selvaggina liberata era di ottima qualità e quando si andava a servire l’ausiliare in ferma, si involava moto bene, la partecipazione è stata di circa 140 concorrenti provenienti da più Province: Lombardia, Piemonte e Emilia Romagna. La partecipazione di cani campioni non facile da trovarsi su questo tipo di gare ha contribuito ad innalzare il valore della competizione, ed in fine il bel tempo ci haaccompagnato nelle due giornate di gare. È doveroso un ringraziamento generale per la disponibilità delle molte persone che si sono adoperate per il buon esito della manifestazione. Il primo ringraziamento va a Giuseppe Rusconi per aver messo a disposizione la solita bella campagna, al Comune di Sant’Angelo Lodigiano, presente con il vicesindaco Peppino Pisati l’assessore Ladie Eugenio e il presidente della Commissione allo Sport Barbaini Lorenzo, al Giudice Giuseppe Maio, e all’assistente Saletta Giuliano per aver giudicato nelle due giornate un così alto numero di concorrenti, alla Fidc di Lodi per la collaborazione e al suo vice presidente Aldo Dalla per aver presidiato alla premiazione, ai cacciatori tutti che hanno collaborato ad installare le strutture, alla gestione del bar, della cucina ed alla posa delle pernici, a tutti gli sponsor».Queste le classifiche.Categoria Libera Inglesi: 1° Bonatti, 2° Tessi, 3° Milanesi, 4° Bonatti, 5° Meriggi. Categoria Libera Continentali: 1° Bonalda, 2° Marzani, 3° Scuri, 4° Fugazzi, 5° Scuri, 6° Zucchi. Categoria Cacciatori Inglesi: 1° Dragoni, 2° Rampellini, 3° Milanesi, 4° Montanari, 5° Bertolotti, 6° Raimondi. Categoria Cacciatori Continentali: 1° Cazzulani, 2° Ciceri, 3° Bossi, 4° Gobetti, 5° Rampellini, 6° Muzzana. Vincitore Barrage Categoria Libera. Bonatti con Setter Yago. Vincitore Barrage Categoria Cacciatori: Dragoni con Setter Arno.

FANO INFORMA
18 LUGLIO 2009
 
La tartaruga “Sandrina” finisce in spiaggia, salvata da un cliente del Camping Fano
 
Fano (Pesaro Urbino) - Venerdì 17 ha portato fortunato a "Sandrina", il cucciolo di tartaruga arenato nella spiaggia davanti al Camping Fano. A dare l'allarme Sandro Bambini, cliente del Camping: la tartaruga si chiama "Sandrina" proprio in omaggio al suo salvatore. Si tratta di una tartaruga della specie <Caretta caretta>, molto diffusa nel mar Meditterraneo, di dimensioni ragguardevoli nonostante si tratti di un cucciolo.
Appena ritrovata i gestori del Camping Fano hanno avviso la Fondazione Cetacea di Riccione che l’ha presa in consegna per le cure. La cucciola, infatti, non era in ottime condizioni di salute in quanto il guscio era stato attaccato da diversi parassiti. In attesa dell’arrivo dei veterinari della Fondazione la tartaruga è stata messa all’ombra, all’interno di un secchio pieno di acqua di mare e coperto. La "Caretta caretta" è la specie più comune del Mediterraneo, fortemente minacciata ed al limite dell’estinzione nelle acque territoriali italiane. Il suo salvataggio è quindi stato particolarmente prezioso. Appena guarirà, Sandrina sarà rimessa in libertà.

CORRIERE DI VITERBO
18 LUGLIO 2009
 
Le capre sostituiscono il Comune.
Singolare protesta a Bagnaia dove da tempo non si vedono gli addetti alla pulizia. Brucano l’erba e così ripuliscono strade e scalinate.
 
VITERBO - “Palazzo dei Priori ci ignora lasciandoci vivere nel degrado tra montagne di immondizia e chilometri di gramigna? Nessun problema, noi abbiamo le caprette”. E’ questa in estrema sintesi l’ennesima provocazione lanciata dai bagnaioli contro “un’amministrazione comunale latitante”. Ieri mattina in piazza XX Settembre, capitanati come sempre da Arduino Troili, presidente della polivalente la Torre, unico centro di aggregazione sopravvissuto e rifugium peccatorum di cittadini esasperati, un assortito gruppo di bagnaioli indignati ha movimentato l’afosa mattina estiva con una piccola ed ironica manifestazione che ha coinvolto, tra risate e proteste al cianuro, non solo i numerosi compaesani ma anche passanti ignari e turisti divertiti. Difronte alle storiche fontane inspiegabilmente asciutte da qualche giorno e all’ombra della torre con l’orologio fermo ormai da mesi, riunito intorno alle due caprette, inizialmente un po’ spaesate ma gratificate dall’abbondante offerta di erbetta fresca da brucare, il corteo ha fatto il giro del paese. Un tour tra le indiscutibili bellezze della cittadina soffocata dalle erbacce tanto da lasciare a bocca aperta anche una manciata di turisti in visita in quello che un tempo fu la pregiata dimora di duchi e cardinali. E se in Piazza XX Settembre e nel borgo medievale i quadrupedi hanno fatto una copiosa scorpacciata di gramigna e paretaria nei pressi di Villa Lante hanno potuto godere del loro meritato dessert. La presenza di erbacce difronte l’entrata del giardino rinascimentale, uno dei più belli d’Europa, è davvero eccezionale tanto che le due caprette non intendevano proprio abbandonare quello che probabilmente è stato per loro come il paese dei Balocchi per Pinocchio. E tra le denunce dei manifestanti che sottolineano come questo stato di cose non sia presente solo nel centro del paese ma ancor peggio nelle zone periferiche, accorate arrivano anche quelle di qualche turista di passaggio: “Come si può tollerare che un gioiello come Bagnaia sia lasciato in questo totale ed inaccettabile stato di abbandono?” Domanda lecita ma alla quale è difficile dare una risposta visto che quella che si è consumata ieri mattina è solo una delle decine di denunce che i Bagnaioli inviano senza troppi giri di parole all’amministrazione comunale “che - come sottolinea Troili - continua a fare orecchie da mercante. Dobbiamo affidarci alle capre per vedere pulito il nostro paese, visto che a nessuno viene in mente di farlo - continua il presidente della polivalente la Torre -. Oggi siamo scesi in piazza con solo due animali ma non escludiamo la presenza nei prossimi giorni di un vero e proprio gregge”. Secche arrivano anche le proteste di tre signore che vivono nei pressi di piazzale Calistri zona adibita a parcheggio dove oltre alle macchine e camper carichi di turisti trovano luogo immondizia, sudiciume e ovviamente indisturbate distese di erbacce che mettono a serio rischio anche l’andamento del traffico. “Cento capre non basterebbero per ripulire Bagnaia: questo è il benvenuto che diamo ai turisti quando vengono a visitare il nostro paese - gridano in coro nel loro squisito e verace bagnaiolo -. Il comune si dovrebbe vergognare”

VIVICORATO
18 LUGLIO 2009
 
Cane abbandonato: un sequestro e una denuncia
Con l'estate arrivano in modo più frequente gli abbandoni degli animali
 
Corato (BA) - Ci risiamo. Con l'estate arrivano in modo più frequente gli abbandoni degli animali. Ma questa volta non è andata bene a una signora che, allontanandosi rapidamente dal luogo dell’abbandono è stata notata da alcuni passanti che hanno avuto modo di informare prontamente le Guardie ECOZOOFILE della LIDA.Il cane è stato sequestrato autonomamente dalle Guardie ECOZOOFILE della LIDA ed è stato prontamente visitato dai medici veterinari della ASL (che hanno anche provveduto a inserire il microchip e iscriverlo all'anagrafe canina nazionale). Il tenerissimo animale è stato affidato temporaneamente ad una volontaria che si è resa disponibile ad offrile gratuitamente amore e cibo a sufficienza.Sul lato giudiziario il fascicolo è finito sul tavolo del sost. Procurate della Repubblica presso il Tribunale di Trani, dott. Ettore CARDINALI, che dopo la convalida del sequestro penale dovrà adesso decidere le sorti della signora.
Purtroppo il lieto fine in questa triste storia non ci sarà comunque; sia per l'animale sia per chi si è reso colpevole dell'abbandono.
Guardie ECOZOOFILE della LIDA – Corato

IT NEWS
18 LUGLIO 2009
 
CASSAZIONE: SI' AI 'DANNI DA LATRATO', CAN CHE ABBAIA DISTURBA PURE IN APERTA CAMPAGNA
 
Roma - Can che abbaia disturba sempre, anche in "aperta campagna". Lo ricorda la Cassazione che, riconoscendo il 'danno da latrato', suggerisce ai proprietari di cani particolarmente vivaci di mettere loro la 'sordina' se l'abbaiare va oltre la "normale tollerabilita'". Forte di questo principio, la Prima sezione penale ha convalidato una multa di 200 euro per disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone (ai vicini e' stato riconosciuto anche il danno per avere sopportato i latrati) nei confronti di una cinofila di  Trento, che, in aperta campagna accudiva, dietro autorizzazione e in maniera gratuita, un certo numero di cani.

CORRIERE DI SIENA
18 LUGLIO 2009
 
Arcidosso - Lupi affamati: è strage di agnelli.
Dopo l’ennesimo attacco spedita una lettera a tutti i sindaci della provincia. Dodici capi uccisi a Stribugliano, gli allevatori in rivolta.
 
Arcidosso (GR) - Ancora attacchi agli allevamenti ovini da parte dei lupi: dodici capi perduti, tra quelli uccisi e quelli dispersi, ad Arcidosso. E sale anche l’allarme degli agricoltori che scrivono ai Comuni: “Siamo noi in via di estinzione”. Sempre più frequenti e più vicini agli abitati gli attacchi di predatori - lupi e cani inselvatichiti - che stanno mettendo in seria difficoltà gli allevatori maremmani. Le centinaia di aziende chiuse negli ultimi anni, e alcune decine - allo stato - in seria difficoltà, non sembrano smuovere chi, a livello locale, o regionale, ha il compito di prendere definitivi provvedimenti. L’ultimo attacco si è verificato ancora una volta sull’Amiata, a Stribugliano, nell’allevamento di Gabriele Garosi. Risultato: 10 capi uccisi e 2 dispersi. “Siamo esasperati - lamenta l’allevatore - ormai non possiamo neppure dormire la notte, obbligati come siamo a montare continui turni di guardia”. Ma neppure l’attento occhio dell’allevatore sembra essere sufficiente a limitare la voracità di colonie di predatori, ormai chiaramente fuori controllo e fuori da ogni equilibrio naturale. “Se continua così - nota amaro Garosi - la biodiversità da tutelare diventerà la nostra. Siamo noi pastori che garantiamo una produzione di qualità e manteniamo la salubrità del territorio col nostro lavoro. Se vogliamo arrivare ad un futuro nel quale il formaggio sarà realizzato soltanto con caglio proveniente dall’estero, siamo sulla buona strada”. Di fronte a tale problematica, Coldiretti, congiuntamente alle altre organizzazioni degli agricoltori, Cia e Confagricoltura, ha scritto a tutti i sindaci del Grossetano una lettera. “Dopo oltre 10 anni dai primi gravi fenomeni di predazione nei confronti di allevamenti ovini - recita il documento -, la situazione permane invariata e si ripropone con tutta la sua drammaticità tanto che nel breve periodo rischia di condurre ad un definitivo abbandono dell’allevamento ovino. Un dato che mostra l’aggravamento del fenomeno - prosegue la nota - è rappresentato dal fatto che mentre negli anni 1998 - 2001 il fenomeno delle predazioni era circoscritto ai territori della Comunità Montana dell’Amiata, e al comune di Scansano con particolare riguardo ai comuni di Roccalbegna, Semproniano e Scansano, oggi gli attacchi interessano l’intero territorio provinciale”. Con la loro lettera ai sindaci le organizzazioni degli agricoltori maremmane rinnovano la loro richiesta ad un impegno di tutti gli amministratori dei Comuni della provincia, affinché, “con il coinvolgimento di tutte le istituzioni interessate alla tutela dell’ambiente e della fauna selvatica, si giunga alla riduzione del numero di predatori a un livello compatibile con le attività umane, economiche e sociali”

CORRIERE DELL'UMBRIA
18 LUGLIO 2009
 
Panicale (PG) - “Carneficina di cinghiali”.
Sarebbero state uccise delle femmine con i cuccioli. Parlano i contrari all’abbattimento preventivo.
 
Panicale (PG) - Cacciatori lacustri di nuovo sul sentiero di guerra. Questa volta però la diatriba è interna alle varie fazioni di cinghialisti. Argomento del contendere: l'abbattimento preventivo dei cinghiali che in questi giorni alcune squadre stanno operando (su autorizzazione dell’Atc1) per evitare che la specie proliferi in maniera incontrollata ed arrechi danni alle molte colture della zona. Sono in molti infatti a sostenere che la stagione riproduttiva dei cinghiali sia arretrata di almeno due mesi a causa delle scarsa quantità di cibo a disposizione dei suini selvatici, circostanza questa che in molti casi ha comportato, dicono i cacciatori contrari agli abbattimenti, in più di un’occasione, all'aver ucciso delle scrofe con dei cuccioli troppo piccoli per essere auto-sufficenti. "Non è ammissibile - spiegano i cacciatori che non approvano il provvedimento - sotto il profilo animalista, che succedano certe cose, senza contare che poi si rischia di vedere la stagione di caccia al cinghiale, che dovrebbe cominciare in autunno, seriamente compromessa da questo tipo di attività scellerata". "Se si vogliono risarcire i contadini - affondano infine provocatoriamente - dai danni causati dai cinghiali, perché le carcasse degli animali non vengono prese in carico dall'Atc e non si usano i proventi della vendita delle carni macellate per i risarcimenti invece di lasciarle a chi ha partecipato alla battuta?". Dall'altra parte invece c'è chi insiste sui danni che gli animali hanno arrecato alle colture e sulla necessità di contenere la popolazione di suini selvatici, rimandando decisamente al mittente le accuse di sterminio delle femmine con i piccoli, "Noi non abbiamo abbattuto nessuna scrofa con i piccoli - affermano - se è successo non è certo stata opera di cacciatori delle squadre, semmai di persone al di fuori e per giunta designate da chi ne aveva la possibilità". In effetti una legge che regola questo tipo di attività e che garantisce risarcimenti ai contadini in questi casi ci sarebbe (legge regionale 23 agosto 2006) ma, secondo gli addetti ai lavori la sua applicazione langue

AGI
18 LUGLIO 2009
 
A RAPALLO ARRIVA IL PATENTINO PER ANIMALI EDUCATI
 
Rapallo (Genova) - Un parco giochi per cani ed un speciale patentino che certifica la buona educazione dell'amico dell'uomo a 4 zampe: e' quanto messo in atto dall'amministrazione comunale ligure di Rapallo. Nella zona attrezzata creata dal Comune del Tigullio si terranno anche lezioni di comportamento tenute da esperti, con la prima parte del corso gratuita. Ai cani che completeranno il ciclo di lezioni sara' consegnato un patentino di buona educazione, ed i negozianti di Rapallo - che lo desiderano - potranno esporre un adesivo sul quale sara' specificato che accettano la sua presenza all'interno dell'esercizio commerciale.L'area, con i giochi per cani, allestita nel Parco Casale nei pressi del minigolf, viene inaugurata oggi.

 

 

            18 LUGLIO  2009
VIVISEZIONE - SPERIMENTAZIONE

XAGENA 2009
 
Diabete: rischio cancro con Lantus?
 
L’FDA ( Food and Drug Administration ) ha informato gli Healthcare Professional di essere venuta a conoscenza che in 3 studi osservazionali è emerso un rischio di tumore con l’impiego di Lantus ( Insulina glargine ) tra i pazienti affetti da diabete.Sulla base dei dati disponibili, l’FDA ha raccomandato che i pazienti non devono interrompere il trattamento con Insulina senza prima aver consultato il proprio medico, poiché i livelli glicemici non controllati potrebbero essere associati nell’immediato, o nel lungo periodo, a gravi eventi avversi.
L’FDA sta attualmente revisionando i dati sulla sicurezza di Lantus, tra cui i dati degli studi osservazionali pubblicati, i dati di tutti gli studi clinici controllati completati e di quelli in corso, per meglio comprendere il rischio, qualora ci sia, di tumore associato all’uso di Lantus.
Fonte: FDA, 2009
XagenaHeadlines2009

XAGENA 2009
 
Diabete: rischio pancreatite con Exenatide?
 
Sono stati segnalati casi di pancreatite emorragica e necrotizzante dopo assunzione di Exenatide ( Byetta ), talora ad esito fatale. Qualora la pancreatite dovesse insorgere, Exenatide dovrebbe essere sospesa in modo definitivo. Con l’antidiabetico sono stati anche riportati casi di alterazioni renali, tra cui insufficienza renale acuta e peggioramento dell’insufficienza renale cronica. Exenatide non è raccomandata nei pazienti con malattia renale in fase terminale o grave alterazione renale. ( MHRA 2009 – Xagena )

XAGENA 2009
 
Sclerosi multipla: 9 casi di leucoencefalopatia multifocale progressiva con Natalizumab
 
A marzo 2009, circa 56.700 pazienti sono stati trattati con Tysabri ( Natalizumab ). Di questi, approssimativamente, 52.000 sono stati trattati in ambiente postmarketing.
Nel periodo postmarketing, dopo la reintroduzione di Tysabri nel luglio 2006, 24.900 pazienti hanno ricevuto Tysabri per almeno 1 anno, 14.400 per almeno 18 mesi e 6.800 per almeno 24 mesi.
Alla fine di marzo 2009, quasi 40.000 pazienti erano in terapia con Tysabri nel mondo.Nel periodo tra la reintroduzione e l’approvazione di Tysabri, nel luglio 2006 e giugno 2009, sono stati riscontrati 9 casi confermati di leucoencefalopatia multifocale progressiva ( PML ).
Fonte: Biogen Idec, 2009
XagenaHeadlines2009
 
torna alla pagina iniziale [email protected] torna all'archivio della rassegna stampa