![]() JULIE NEWS 17 GIUGNO 2010
Avvelenamento di cani nel quartese
Livia Carandente
Quarto (NA). È stato battezzato “comune antianimalista” , sicuramente non a giusto credito; ma alcuni episodi avvenuti di recente non caratterizzano il comune per amore verso i quattro zampe. La morte per avvelenamento di alcuni in via Antonio Gramsci, già preceduta da altri casi, nellos corso mese, ha messo in allarme le associazioni e gruppi di residenti intenzionati a combattere l’intollerabile fenomeno evidentemente teso ad eliminare il randagismo, di certo molto diffuso sul territorio, ma in maniera deplorevole- come si legge in una lettera, indirizzata al Comune di Quarto; la richiesta della missiva è chiara: urgono provvedimenti che mettano in sicurezza gli animali, ma al contempo anche gli stessi cittadini dato che lo spargimento di veleno adoperato per abbattere le povere bestie è comunque inalato anche dai passanti. “Bisogna assolutamente contrastare in maniera efficace ed organizzata tale brutalità; è necessaria una campagna di sterilizzazione da avviare presto , per combattere il fenomeno del randagismo, e al contempo bisogna studiare un modo per acciuffare i delinquenti che organizzano tali crudeltà”- lamentano i cittadini impegnati nel contrastare il triste allarme.
IL TIRRENO
17 GIUGNO 2010
A Putignano troppi gatti maltrattati e uccisi
Alessandro Iorio
Putignano (PI) - Vicino al cimitero di Putignano c’è una piccolissima colonia di gatti di cui si occupano diverse persone, tra le quali io. Porto loro acqua fresca la sera prima di andare a lavorare, panni ed altro per le loro cucce. Questi gatti, però, soprattutto i cuccioli, sono vittime di maltrattamenti da parte di alcune persone. Alcuni vengono uccisi, altri impauriti con i petardi. Tramite queste poche righe, mi rivolgo a tutte le persone che vogliono bene agli animali con la speranza che tutto questo possa cessare quanto prima. Ricordate: i maltrattamenti sugli animali sono perseguibili sia a livello amministrativo che penale. E poi si tratta di avere rispetto di una vita, anche se non umana! L’altra sera sono stato di nuovo lì. Mia moglie voleva accarezzare uno dei due cuccioli rimasti. M a sono scappati. Troppa paura degli esseri umani. Ed è triste vedere tanto terrore in quei piccoli occhi. È possibile che nessuno possa fare niente per quelle piccole ed indifese bestiole?
CORRIERE ADRIATICO
17 GIUGNO 2010
Spara a un gatto e viene condannato
Civitanova (MC) - E’ stato condannato a tre mesi di reclusione con il beneficio della sospensione condizionale della pena il civitanovese Paolo Mariotti, accusato di avere sparato con un fucile ad aria compressa al gatto della vicina, ferendolo. I fatti contestato risalgono all’ottobre del 2006. La sentenza è stata emessa in Tribunale a Civitanova da parte del giudice Vittoria Lupi. L’imputato è stato difeso dall’avvocato di fiducia Massimiliano Wolf mentre l’accusa è stata sostenuta da parte del pubblico ministero onorario Lorenzo Pacini. La difesa attende ora le motivazioni della sentenza.
BERGAMO SERA 17 GIUGNO 2010
Pensionato muore d’infarto: per due giorni vegliato dai suoi cagnolini
ROMANO DI LOMBARDIA (BG) — Per due giorni, i suoi cagnolini hanno vegliato su di lui, finché i vicini, insospettiti dalla sua assenza, non hanno allertato le forze dell’ordine, che hanno fatto la macabra scoperta. E’ stato trovato morto nel suo appartamento un pensionato di 73 anni residente a Romano di Lombardia.L’anziano viveva da solo in un appartamento in via Montecatini. A trovarlo, ormai privo di vita, carabinieri e vigili del fuoco, avvisati da alcuni vicini di casa della vittima. Il cadavere era riverso sul divano, con accanto i due cani di piccola taglia che lo vegliavano senza abbaiare, probabilmente dal momento della morte.Stando ai rilievi, l’uomo sarebbe deceduto a causa di un malore due giorni prima. La morte sarebbe avvenuta per arresto cardiocircolatorio. Il pensionato era vedovo e viveva da solo, nell’appartamento che per anni aveva condiviso con la moglie e i figli che abitano altrove. L'ECO DI BERGAMO 16 GIUGNO 2010
Romano (BG), trovato morto in casa Due cani lo vegliano per 48 ore
Romano (BG) - Un pensionato di 76 anni, A. R. di Romano, è stato trovato morto nella propria abitazione di viale Montecatini 41. Stando ai primi accertamenti, l'uomo è deceduto, stroncato da un malore, due giorni prima. A insospettire martedì sera i vicini dell'anziano, è stato l'insolito perdurare del silenzio all'interno del suo appartamento. LA REPUBBLICA 16 GIUGNO 2010
ANIMALI, UCCELLI PROTETTI IN GABBIE PICCOLE E SPORCHE SEQUESTRATI DA ENPA
Roma - "Erano detenuti in gabbie piccole e sporchissime, con il fondo colmo di escrementi, segno evidente della scarsa attenzione che veniva rivolta ai due poveri malcapitati. Gli agenti dell'Enpa di Roma, sono intervenuti in zona Cassia, dove una donna aveva segnalato la presenza dei due uccelli selvatici detenuti in gabbia ed esposti fuori dal negozio di un artigiano. I merli (Turdus merula) appartengono alla fauna selvatica protetta, sono animali liberi e la loro cattura e detenzione è vietata dalla legge. Il titolare del negozio e detentore degli uccelli, ha dichiarato di ignorare il divieto e che uno dei due uccelli addirittura aveva oltre 10 anni di età, tutti passati rigorosamente in gabbia". Lo riporta un comunicato dell'Enpa. "Le guardie zoofile dell'Enpa, dopo aver verbalizzato e contestato a norma di legge il trasgressore, hanno sequestrato i due merli e li hanno affidati alle cure del centro recupero fauna selvatica di Roma - continua la nota - Per il merlo anziano, si prospetta una vita in voliera, sicuramente migliore e più degna della piccola gabbia, per il più giovane ci sono buone speranze di liberazione in natura, dopo un periodo di adattamento". L'Enpa "invita i cittadini a non portare a casa l'animaletto selvatico trovato in difficoltà. Oltre che illegale, questa pratica potrebbe compromettere per sempre la capacità dell'animale selvatico di riadattarsi alla vita in natura. L'invito è quello di consegnare gli animali ai centri autorizzati".
LA TRIBUNA DI TREVISO
17 GIUGNO 2010
Alleva tre cigni per mangiarli: denunciato
Treviso - Teneva quattro piccoli cigni in casa, probabilmente con l’intenzione di allevarli e aspettare il momento giusto per servirli a tavola. Lui, un cinese di 47 anni, è stato scoperto ieri dagli uomini della polizia locale di Treviso durante un sopralluogo in zona Sant’Antonino. Hanno notato i 4 piccoli cigni in un recinto nel giardino sul retro della casa di Z.P., residente da alcuni a Treviso. Essendo animali tutelati, è scattato l’allarme alle Guardi Ittico Ventorie. Il cinese, noto perchè trovato in casa a esercitare l’attività di barbiere senza autorizzazione, rischia l’arresto da due a otto mesi o l’ammenda da 774 Euro a 2.065 Euro.
IL GAZZETTINO
17 GIUGNO 2010
La crudeltà del bagnino di Grado: voleva
lasciar morire un gabbiano che poi si è salvato
Sabato scorso, 12 giugno, ero al mare a Grado Pineta, nell'ultimo tratto di spiaggia confinante con lo stabilimento Costa del Sol. Intorno a mezzogiorno, mi accorgo che un bagnino con la divisa rossa dello stabilimento balneare cammina verso l'estremità della spiaggia, tristemente sporca ed incolta, reggendo un gabbiano fra le mani. Dopo pochi minuti, vedo il bagnino ritornare in spiaggia senza gabbiano.
Mi alzo dal lettino e vado a vedere che cosa ne abbia fatto e trovo il gabbiano abbandonato fra l'erba alta, in evidente stato di sofferenza, sotto il sole a picco e con temperature africane. Vado a cercare il bagnino per capire e lo trovo seduto alla sua postazione in compagnia di un collega, anch'egli con la divisa dello stabilimento. Chiedo ad entrambi quali siano state le circostanze del ritrovamento del gabbiano e come mai sia stato abbandonato là e d il bagnino mi risponde - senza alcuna emozione - che è stato ritrovato in mare presso la riva, incapace di alzarsi in volo. Il collega del bagnino si alza dalla poltroncina e si agita dicendo che si deve avvertire la Capitaneria di Porto, si avvia verso il bar sulla spiaggia e lo seguo per accertarmi che la Capitaneria venga davvero avvertita. Al bar, il bagnino spiega ad una signora dietro al banco (non so se titolare e/o responsabile o altro). La signora guarda me e mi dice che, se voglio, la Capitaneria posso chiamarmela io e mi scrive il numero su un foglietto di carta, tornando a fare le proprie cose, indifferente. Il bagnino mi guarda ed alza le spalle come a dire: che posso fare? E comincia l'odissea. Sposto il mio ombrellone e lo pianto a difendere il gabbiano dal sole implacabile, almeno questo, visto che altro non so fare. Chiamo la Capitaneria e spiego l'accaduto ad una giovane che mi assicura ne infomerà il sottufficiale di turno. Le condizioni del gabbiano mi sembrano decisamente gravi: non muove la testa nè le ali, si lascia accarezzare e non tenta neanche di difendersi. Cerco un numero di telefono della Lipu e scopro che non ci sono loro volontari in provincia di Gorizia e neanche di Udine e la sede più vicina sembra essere Padova. A Padova mi suggeriscono di chiamare la Guardia Forestale, cosa che faccio immediatamente solo per sentirmi rispondere che loro non intervengono perchè il gabbiano non rappresenta un pericolo per la popolazione. Nel frattempo mi sembra che le condizioni della povera bestia stiano peggiorando. Continuo ad accarezzarlo pensando che, se deve morire così, almeno non morirà da solo, ma è un dolore stare a guardarlo mentre le convulsioni sembrano avere la meglio su di lui. Chiamo ancora la Protezione Civile su suggerimento della Guardia Forestale e mi dicono anche qui che se voglio posso chiamare un veterinario di turno e pagarlo perchè inter venga. Con le lacrime di rabbia e di dolore, spiego che il problema non è pagare o meno ma fare qualcosa per questa creatura che si dibatte in convulsioni che temo fatali, qui, sotto i miei occhi e io sono assolutamente impotente. L'operatore allora, voglio credere in un flash di umanità almeno per il mio pianto se non per il dolore del gabbiano, mi dà un numero di cellulare dell'Isola della Cona, riserva faunistica. Chiamo immediatamente e mi risponde Barbara, gentilissima, la prima di questa lunga serie di persone contattate che capisce e condivide e, soprattutto, si attiva. Mi chiede di spiegarle quali sono le condizioni del gabbiano e le racconto semplicemente quello che sto vedendo. Mi rassicura dicendomi che cerca il guardiacaccia di turno e mi raccomanda di non abbandonare il gabbiano, cosa che comunque non avrei fatto. Il gabbiano sembra capire ciò che gli succede intorno e mi appoggia la testa sulla mano, con un verso mesto e la voce bassiss ima, quasi si arrendesse. Lui, forse, ma io no. Gli ripeto di rimanere vivo perchè sta arrivando qualcuno che si prenderà cura di lui. Nel frattempo mi ha raggiunta un signore di Trieste del quale non conosco il nome ma che vorrei comunque ringraziare ancora per il supporto morale e soprattutto pratico. Arriva con una bottiglia d'acqua per tentare di dargli da bere, mi racconta che lo scorso anno anche lui e sua moglie hanno trovato un gabbiano in condizioni pessime e lo hanno salvato portandolo presso un privato che se ne è preso cura. Cerca sul suo cellulare il numero che, però, risulta essere ora inesistente. Pensiamo di bagnare il gabbiano e la sabbia intorno a lui per rinfrescarlo e cercare di evitargli almeno la disidratazione. Passa ancora circa un'ora, sono ormai le tre, il gabbiano sembra essersi ripreso. Finalmente, arriva il guardiacaccia, un ragazzo giovane ed estremamente gentile, si chiama Michele, verifica con dolcezza le ali de l gabbiano e la motilità delle zampe, lo raccoglie sorreggendogli la testa e si avvia verso il suo fuoristrada, rassicurandoci sulle condizioni della bestiola che, dice, da giorni non mangia ma sembra essere ancora reattivo e, in base alla sua esperienza, può ancora farcela a sopravvivere. Insieme al signore di Trieste, lo accompagniamo e lo aiutiamo a mettere il gabbiano al sicuro nel bagagliaio. Finalmente, adesso è in buone mani e verrà curato ed accudito, stasera avrà da mangiare e le cure che gli consentiranno di volare di nuovo, libero. Permettetemi almeno due considerazioni. Non so se la Capitaneria di Porto sia l'Istituzione adeguata a questo tipo di interventi. Quello che so è che, di fatto, non sono intervenuti in alcun modo, Mi rendo anche conto perfettamente che in un mondo nel quale i neonati vengono buttati nei cassonetti, la vita di un gabbiano vale davvero poco. O niente. Inoltre, vero è che i bagnini sono de putati al salvataggio delle persone, capisco anche questo. E, tuttavia, in un mondo che si definisce "civile" è possibile che non sappiano come o cosa fare in analoghe circostanze, proprio loro che trascorrono la giornata in mare e, quindi, possono trovarsi ad affrontare questa situazione molte volte nel corso di una stagione estiva? Chiudo esprimendo il rammarico per l'indifferenza generalizzata di un'intera spiaggia affollata, salvo un signore triestino e sua moglie che si sono adoperati insieme a me e che ancora ringrazio. Mariarosa Pacorigh Gonars (Udine)
CREMA ONLINE
17 GIUGNO 2010
Enpa Crema e Gruppo Bairo Soncino si uniscono nella lotta ai maltrattamenti sugli animali. Una rete di informazioni per trovare il responsabile dell'uccisione del gatto di Monte Cremasco
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Monte Cremasco (CR) - “Ci è giunta segnalazione di un grave episodio di maltrattamento accaduto il 5 giugno 2010 a Monte Cremasco in provincia di Cremona, ad un gattino ucciso per mano di un folle che gli ha conficcato una freccia nel dorso perforandogli il polmone. La povera creatura è morta dopo atroci sofferenze nonostante il tempestivo intervento dei proprietari e le premurose cure del veterinario che ha cercato di fare il possibile per mantenerlo in vita”: inizia così la lettera di Enrica Boiocchi e di Renato Piolini, rispettivamente vice presidente Gruppo bairo Onlus - responsabile ufficio tutela animali Soncino – e presidente Ente Nazionale Protezione Animali Onlus - ENPA - sezione di Crema.
L'esposto alla Procura “Per questo grave reato di maltrattamento – prosegue la lettera – la denuncia è stata doverosamente inoltrata contro ignoti in base alla legge 189/04 e la violazione delle leggi vigenti sull'uso delle armi. Esprimiamo la totale condanna per questa barbara uccisione e pertanto noi del Gruppo Bairo Onlus ed ENPA sezione di Crema stiamo presentando un esposto alla Procura di Cremona ed alla polizia Provinciale di Cremona per chiedere alle autorità di accertare i fatti e punire i responsabili. Il nostro impegno continuerà fino a quando l'indifferenza che permette a queste 'persone' di agire indisturbate non si trasformerà in partecipazione attiva della cittadinanza, per cercare di arginare questi terribili atti di maltrattamento”. Trovare il colpevole La conclusione della lettera è una preghiera rivolta a tutte le persone perché aiutino le due associazioni nella loro missione di rispetto e cura per la dignità degli animali. “A tal fine chiediamo a tutti i cittadini della zona che abbiano cultura di civiltà e giustizia, di allertare chi possiede animali e di informare su eventuali notizie utili cui si viene a conoscenza, affinchè questi ignobili criminali vengano scoperti e puniti a norme di legge. Per eventuali segnalazioni anche anonime, potete contattare il numero della responsabile Ufficio Tutela Animali di Soncino al 329.8122367 o l'Ufficio Tutela Animali di Crema al numero 366.3900538. Si informa che qualora fossero individuati i responsabili di questo vergognoso atto, il Gruppo Bairo Onlus con L'ENPA Onlus di Crema si costituiranno parte civile nell'auspicabile processo contro il colpevole o i colpevoli di questo gesto efferato”.
LINKS: Il sito dell'ENPA
LA GAZZETTA DI REGGIO
17 GIUGNO 2010
Rapisce la cagna e i cuccioli in sala parto
REGGIO. Sono bastati pochi giorni di indagine per permettere agli investigatori della Mobile di rintracciare e denunciare un ragazzo di 26 anni, accusato di aver rubato da una sala parto dell’allevamento «Piccoli animali» di via Forlanini, un cucciolo di barboncino e una femmina di yorkshire con i suoi quattro cuccioli. Il ladro di animali è stato rintracciato dalla polizia in un campo nomadi cittadino.
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Rapisce cuccioli di cane per rivenderli, denunciato
Sono bastati pochi giorni di indagine per permettere agli investigatori della Mobile di rintracciare e denunciare un ragazzo di 26 anni, accusato di aver rubato da una sala parto dell’allevamento «Piccoli animali» di via Forlanini, un cucciolo di barboncino e una femmina di yorkshire con i suoi quattro cuccioli. I poliziotti sono riusciti ad incastrare il ladro di cuccioli, dopo aver attentamente vagliato diverse segnalazioni sul mondo privato della vendita di cani. Scoperto un annuncio che reclamizzava la vendita di cuccioli della stessa razza di quelli rubati, gli agenti hanno individuato il venditore, residente in un campo nomadi cittadino. Grazie ad una serie di appostamenti, i poliziotti hanno fatto irruzione nella roulotte a disposizione del giovane, trovando i cani che erano stati rapiti dall’allevamento. &nb sp;Nei guai è così finito P.T., 26 anni, denunciato per furto aggravato, mentre gli animali, una volta recuperati, sono stati restituiti al legittimo proprietario. Gli animali, fortunatamente, godono di buona salute e dopo le visite mediche, sono ritornati insieme.
CORRIERE ADRIATICO
17 GIUGNO 2010
Pompieri e Forestale salvano un cane
Sefro (MC) - I vigili del fuoco del distaccamento di Camerino, insieme agli agenti del Corpo forestale dello Stato, hanno tratto in salvo un cane rimasto bloccato in una zona piuttosto impervia. I soccorritori sono riusciti a raggiungerlo e a trasportarlo nel canile più vicine. L’animale è di razza Setter e le operazioni di soccorso sono state effettuate ieri pomeriggio dalle 15 alle 17 nel territorio del comune di Sefro, nei pressi della frazione di Sorti. Il proprietario del cane, ovviamente, potrà ora rivolgersi al Corpo forestale dello Stato.
SPOLETO ONLINE
17 GIUGNO 2010
Tre pitbull aggrediscono anziana con un cane. Appartegono a due punkabbestia
Arrestata una dei due proprietari: ha reagito con pugni e graffi all'intervento dei Carabinieri
Spoleto (PG) - Cani contro cani. A pochi giorni dall'ordinanza con cui il sindaco Benedetti ha disposto regole più severe per la custodia dei migliori amici dell'uomo, soprattutto quelli considerati più pericolosi, un brutto fatto di cronaca arriva ricordare a tutti che la strada dell'educazione e del buon senso è ancora lunga. Nel pomeriggio di ieri tre pitbull, di proprietà di due punkabbestia, hanno aggredito un beagle lungo Via Cacciatori delle Alpi. Un "assalto" improvviso che ha letteralmente scioccato l'anziana padrona del cane di piccola taglia, tanto che le sue urla hanno richiamato l'attenzione degli avventori di un bar. Solo il passaggio di una volante dei Carabinieri ha scongiurato il peggio, anche se il "lavoro" per i militari non è stato facile, perché nel tentativo di bloccare i padroni dei tre pitbull hanno subito u na vera e propria aggressione. Uno dei due punkabbestia in particolare, una ragazza, ha reagito con calci, pugni e graffi, procurando ferite ad uno dei Carabinieri (prognosi di 10 giorni per lui). Una volta bloccata è stata arrestata. La proprietaria del beagle è stata invece trasportata all'ospedale di Spoleto in via precauzionale. L'episodio è solo uno dei tanti che in questi ultimi tempi stanno macchiando la vita cittadina di tutti i giorni. Ora c'è un'ordinanza, sperando che ci sia chi la rispetti e la faccia rispettare.
IL TIRRENO
17 GIUGNO 2010
Microchip gratis per Fido
LIVORNO. A ogni estate si ripresenta puntualmente il fenomeno dell’ abbandono degli animali domestici, in particolare dei cani e dei gatti, “giocattoli” coccolati in inverno, che alla vigilia delle vacanze rappresentano un peso e vengono perciò scaricati in un canile o, peggio ancora, ai bordi di una strada, mettendo a rischio anche l’incolumità degli automobilisti. I cattivi padroni però, sono punibili legalmente e, grazie al microchip, congegno elettronico munito di un codice, unico ed irripetibile per ogni esemplare, che permette di salvaguardare il cane dai rischi dello smarrimento, furto e abbandono, non possono più sgarrare senza essere colti in fallo. A questo proposito sabato 19 il Comune lancia la giornata di microchippatura gratuita per i cani ancora sprovvisti con un’iniziativa , al suo quarto anno, che si rifà alla normativa nazionale e regionale di prevenzione della piaga dell’abbandono e del randagismo attraverso l’anagrafe canina obbligatoria che, con la legge regionale n. 10 del 9 febbraio 2003 sostituisce il tatuaggio con il microchip, da far applicare al veterinario dell’Asl competente per territorio, pagando poi 15,30 euro sull’apposito bollettino di conto corrente (chi sceglierà un veterinario privato verserà la cifra direttamente a lui). L’iniziativa riservata solo ai cani di cittadini residenti è promossa dal Comune di Livorno e Asl 6 in collaborazione con l’Associazione Animalista Livornese, Movimento U.n.a Firenze, Associazione Baffi & Code per Amici, Pensione per gatti e cani Dog’s Garden, Pensione per cani La Perla del Tirreno e si svolgerà dalle 8.30 alle 13.30 alla “Pinetina” di Barriera Roma, luogo di ritrovo dei proprietari di cani.
IL TIRRENO
17 GIUGNO 2010
SMARRITO PONGO A RIPARBELLA (PI).
È stato smarrito un cane di nome Pongo, in località Melatina, a Riparbella. Aveva al collo un collare rosso con medaglietta. Il cane ha 2 anni di età, soffre di epilessia e ha bisogno di cura giornaliera con “Gardenale”. Chi può dare informazioni e pregato di chiamare: 328 105 9824 Alina o 329 136 7415 Massimo.
http://persietrovati.blogspot.com/2010/06/riparbella-pi-smarrito-cane-meticcio.html
CAVALLO MAGAZINE
17 GIUGNO 2010
Brigitte Bardot chiede all'Italia di non mangiare più carne di cavallo
Parigi – La famosissima attrice francese Brigitte Bardot si schiera in prima linea a difesa dei cavalli. Lo fa mobilitandosi in prima persona, inviando una lettera al Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, chiedendogli di agire affinché l'utilizzo della carne di cavallo venga bandito dalle tavole italiane.La notizia è stata diffusa tramite un comunicato della 'Fondazione Brigitte Bardot per il Benessere e la Protezione degli Animali', che la stessa attrice fondò nel 1986. L'attrice invita l'Italia a non essere più complice di una simile carneficina, iniziando a considerare il cavallo come un animale da compagnia e non più come un animale commestibile.Considerando che l'Italia è il primo Paese importatore di cavalli destinati al macello, muoversi nella direzione suggerita dall'attrice sarebbe un passo importante che contribuirebbe a combattere il business francese legato al commercio della carne equina. Infatti, i cavalli allevati in Francia ed esportati in Italia per essere destinati al macello sono ogni anno circa 6.500 esemplari.
ROMAGNA NOI 17 GIUGNO 2010
Ravenna - Multa al Circo Niuman Pubblicizzava una visita guidata nello zoo accampato al Pala de André
RAVENNA - Uno zoo "abusivo", pubblicizzato attraverso una locandina affissa alle porte del Circo. E' quanto bastato al tendone Niuman, accampato al Pala De Andrè, per essere sanzionato dai vigili di Ravenna con una multa di 516 euro. Si tratta di una irregolarità che infrange un'ordinanza sindacale in vigore dal 1998, che vieta a Ravenna le mostre itineranti di animali. Nel manifesto affisso invece dal Niuman, veniva proposta una vera e propria visita guidata allo "zoo del Circo". Un'attrazione chè costata la sanzione, nonostante gli agenti non avessero risontrato irregolarità nelle autorizzazioni per spettacoli viaggianti, e gli animali risultassero curati e ben tenuti.Un altro intervento dei vigili ha multato di 77 euro il proprietario di un cane visto circolare libero nei pressi di un'abitazione e risultato non essere iscritto all'anagrafe canina. Questo e il controllo al circo, sono stati sollecitati dall'Enpa di Ravenna. SAVONA NEWS 17 GIUGNO 2010
Savona (IM): Enpa "no allo show del circo"
"Come se non bastassero le numerose emergenze animali di questa stagione, domani arriva a Savona il circo Viviana Orfei, al quale il Comune di Savona ha concesso il permesso di esibizione con animali". L'Enpa interviene dopo l'annuncio dell'arrivo del circo in città SANREMO NEWS 17 GIUGNO 2010
Sanremo (IM): anche i 'Cittadini per Sanremo' contro il circo
CARLO ALESSI
"Il comitato 'Cittadini per Sanremo' non può non esprimere la propria incredulità di fronte alla decisione dell'attuale Amministrazione comunale di concedere il patrocinio al circo Moira Orfei".Lo scrive il comitato che prosegue: "Credevamo, sbagliando purtroppo, che ormai si fosse fatta strada l'idea che gli animali sono portatori di diritti e che come tali dovrebbero essere lasciati vivere liberamente nel loro ambiente naturale e non soffrire inutilmente. Il Circo, invece, ne è l'esatta negazione. Nulla è più diseducativo dello spettacolo di animali costretti a vivere in spazi ristretti e a svolgere esercizi innaturali. Non comprendiamo tale scelta che di certo non contribuisce all'immagine di Sanremo, soprattutto all'estero, dove da anni ormai l'esibizione di animali nei circhi è proibita. Auspichiamo pertanto, che il Comune di Sanremo ritorni sulla propria decisione, riconfermando le scelte operate nel 2008 che prevedevano il divieto totale di attendamento dei circhi utilizzanti animali".
CORRIERE DELLA SERA
17 GIUGNO 2010
Al parco acquatico Nuovi ospiti a Cattolica
Alle «Navi» arrivano i pinguini
Una intera colonia (di animali nati in cattività) popolerà un habitat di 90 metri quadrati
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Andrea Rinaldi
Dopo gli squali violino della scorsa estate, il parco acquatico «Le Navi» di Cattolica festeggia i dieci anni di attività con un’altra grande novità che arricchirà la varietà degli animali ospitati al suo interno. Sono già arrivati i camaleonti verdi, mentre le murene verdi dei mari tropicali si stanno acclimatando. L’attesa però è tutta per sabato quando il pubblico potrà finalmente ammirare i pinguini «Humboldt» all’interno della loro nuova vasca, realizzata grazie alla collaborazione con l’Acquario di Genova. Un’intera colonia di una dozzina di pinguini tipici delle coste del Perù e del Cile popolerà un habitat di 90 metri quadri, una parte dei quali è stata destinata a oltre 70 mila litri di acqua marina in maniera da riprodurre fedelmente le condizioni ottimali di clima, spazio e luce in cui vivono e si riproducono questi uccelli marini. Gli animali, infatti, a «Le Navi» avranno spiagge dove sostare, acqua dove tuffarsi e grotte per nidificare. I pinguini sono nati tutti in cattività e fanno parte di un progetto di salvaguardia e conservazione promosso e coordinato dall’Associazione Europea Zoo ed Acquari, che coinvolge varie strutture sia italiane che europee. I pinguini Humboldt vivono a temperature che variano da –3 a +24 gradi, nutrendosi principalmente di molluschi e sardine; alcuni esemplari adulti arrivano a misurare fino a 70 centimetri di altezza e a pesare più di cinque chili. Depongono normalmente due uova che sono covate da entrambi i membri della coppia lungo un arco di quaranta giorni. Al momento della schiusa, la maggior parte dei pulcini è ricoperta da un piumaggio grigio fuligginoso, in alcune specie macchiato di bianco e di grigio. Diversamente dalla maggior parte degli uccelli, i pinguini non hanno penne differenziate per svolgere funzioni diverse, ma sono coperti uniformemente da piccole piume tutte uguali, simili a scaglie e il loro unico mezzo di propulsione in acqua è rappresentato dalle ali, perché gli arti inferiori sono usati esclusivamente come timoni. L’apertura della nuova vasca - che ha richiesto un investimento complessivo di 700 mila euro e oltre sette mesi di lavoro - va ad aggiungersi alle altre cento in cui vivono più di tremila esemplari di 400 specie diverse tra quelle marine e terrestri. Con il nuovo orario estivo il parco «Le Navi» rimane aperto fino alle 23.30. , il giovedì sera dalle 21 alle 22,30 serate a tema marino dedicate ai bambini nella baia di «Sharky». (info: 0541/8371)
ALTRE FOTO
http://corrieredibologna.corriere.it/bologna/notizie/spettacoli/2010/17-giugno-2010/nuovi-ospiti-cattolica-navi-arrivano-pinguini-1703220391738.shtml
BIG HUNTER 17 GIUGNO 2010
Gli italiani non vogliono la caccia o la Brambilla?
Il Ministro Brambilla a Matrix ricordava come la stragrande maggioranza della popolazione italiana, secondo il “bellissimo” sondaggio Ipsos commissionato dalle associazioni ambientaliste e animaliste, ritenga la caccia inutile e dannosa, addirittura oltre al 90 per cento. “E' possibile e necessario” arrivare all'abolizione della caccia, per la Brambilla, proprio perchè gli italiani non la vogliono. Ma se gli italiani non volessero proprio lei, l'energica ministra del turismo e paladina degli animali? Forse Michela Vittoria dovrebbe stare più attenta a chiamare in causa la volontà popolare, che per quanto riguarda un'attività riconosciuta e regolata dalla legge, non ha ovviamente alcun peso, a meno di referendum appositi. Caso ben diverso è per un ministro di Governo, che a quella volontà è sottoposto e da cui non può prescindere. Dall'indagine di opinione di Ipr Marketing, che ogni mese si occupa di sondare il gradimento di governo, partiti e ministri, emerge infatti che è proprio lei all'ultimo posto nell'indice di gradimento degli italiani (per altro in perenne discesa dalla sua nomina a Governo insediato all'epoca ormai da 11 mesi). Se, come già riportato da questo portale, a marzo (presumibilmente in corrispondenza con la sua scesa in campo animalista) la Brambilla era in caduta di due punti rispetto al mese precedente, secondo le rilevazioni di maggio ne ha persi altri tre, arrivando al 25 per cento. Se gli italiani fossero per il novanta per cento animalisti, come il sondaggio Ipsos vorrebbe, l'apprezzamento della ministra sarebbe certamente ben più alto! Per quanto ci risulta, stando ai numeri, il 75 per cento degli italiani, allo stato attuale, vuole l'abolizione non della caccia, ma quella (politica) del ministro Brambilla. Il turismo è la prima industria italiana e vessati da una crisi insidiosa, migliaia di lavoratori di settore vedono il proprio ministro combattere una battaglia animalista. Si interroghi, la Brambilla sul perchè gli italiani non la gradiscono e prenda atto della sua popolarità in continuo calo, così forse farebbe il bene anche del paese. BIG HUNTER 17 GIUGNO 2010
Savona: parte la caccia di selezione al capriolo
A partire da oggi, giovedì 15 giugno 2010, i cacciatori di selezione potranno prelevare il capriolo maschio sul territorio provinciale di Savona fino al 15 luglio. Lo ha deciso la giunta provinciale che ha approvato il piano di abbattimento relativo alla stagione 2010-2011, grazie ai voti del presidente Angelo Vaccarezza, del vice Luigi Bussalai, e degli assessori Livio Bracco, Pietro Santi e Giorgio Garra. Il piano, ideato su conforme parere dell’Ispra, prevede un intervento in tre fasi. Dopo il primo periodo, il capriolo maschio si potrà cacciare nuovamente dal 16 agosto al 30 settembre. Si riprenderà poi dal primo gennaio fino al 14 marzo 2011 con gli esemplari femmina e i giovani.
LA NUOVA SARDEGNA
17 GIUGNO 2010
L'Ardia trattiene il fiato mentre tra i cavalieri cresce il malcontento
Maria Antonietta Cossu
SEDILO (OR). L’Ardia alla stretta finale. Un segnale dopo l’altro tradisce il clima che si surriscalda man mano che si avvicina la resa dei conti sulla spinosa questione della sicurezza. Non può essere interpretato altrimenti il motto di ribellione cui si sta abbandonando una larga frangia di cavalieri, refrattari all’idea di iscrivere sé e i cavalli al registro predisposto per fini assicurativi dall’associazione Santu Antinu. E con quale chiave di lettura decifrare, se non quella di un richiamo alle responsabilità soggettive e collettive, un passaggio cruciale del discorso d’insediamento pronunciato dal sindaco martedì sera? Al termine del volo pindarico sul futuro e sulle prospettive di rilancio, Umberto Cocco è planato sulla faccenda sicurezza mettendo in chiaro che il Comune non avallerà tentativi di sottrarsi alle regole, senza per questo disconoscere l’importanza che il rito collettivo riveste: «Senza l’Ardia Sedilo sarebbe più povero e ingaggiare una battaglia per difendere la tradizione è giusto. Si sappia però che alla stregua del resto d’Italia e d’Europa - ha avvertito, riferendosi ai palii equestri e alle corride -, neppure qui esistono zone franche sulla tutela dell’incolumità pubblica e la salute degli animali». L’attenzione è tutta focalizzata sull’adattamento delle misure cautelative all’ordinanza ministeriale. Una prima ricognizione della pista sarà fatta stamani dalla Commissione provinciale dei pubblici spettacoli. Sarà della partita anche il tecnico Unire, che in tanti sperano si allinei al parere positivo espresso dal prefetto in via preliminare. A confidare in questa eventualità sono in primis i cavalieri, che temono gli effetti deleteri che a loro avviso potrebbe comportare la rimozione dei ciottoli da Su Frontigheddu ipotizzata dal funzionario. A sperare in un nullaosta incondizionato è anche l’associazione Santu Antinu, che intanto si prepara a rafforzare le misure di sicurezza con un gran dispiegamento di forze. Durante la corsa saranno impegnati 25 barracelli, 15 guardie giurate, 20 carabinieri in congedo e decine di fucilieri e volontari. Pronto anche il programma dei festeggiamenti civili. Il 3 luglio esibizione dei Dama Bianca; il 5 di Maria Giovanna Cherchi, il 6 serata folk e il 7 musiche dei Malinda Mai.
IL SECOLO XIX
18 GIUGNO 2010
Tartaruga uccisa, falco salvato
Operazione di antimafie finanza
Sorte diversa per due animali
Provincia di La Spezia - Uno splendido esemplare di falco pellegrino, ferito a un'ala, è stato trovato e salvato dalla Forestale nel giardino di un'abitazione di Ortonovo. Salvataggio che non è riuscito alla Guardia Costiera: la tartaruga trovata nei pressi della diga aveva ferite da elica proppo gravi e non è sopravvissuta.
IL TIRRENO
17 GIUGNO 2010
Pista anarchica sulla pellicceria
GROSSETO. Ci potrebbe essere un pista anarchico ambientalista dietro all’assalto a colpi di vernice avvenuto venerdì notte alla pellicceria Santi di via Orcagna dove alcuni ignoti hanno lanciato un sacchetto di tinta rossa contro l’ingresso dello storico negozio. Almeno per ora però non c’è stata nessuna rivendicazione da parte degli autori dell’atto vandalico. Ecco perché gli inquirenti in questi giorni sono andati a cercare in archivio episodi simili avvenuti negli ultimi anni in Italia. Scoprendo, ad esempio, che il 30 novembre dell’anno scorso a Torino avvenne un episodio simile in una pellicceria di via Freejus, nel quartiere Borgo San Paolo. In quel caso il gruppo eco-anarchico lasciò anche delle ossa davanti all’ingresso della pellicceria. Nel caso di via Orcagna, l’un ica cosa che hanno trovato proprietari e inquirenti quando hanno ultimato il sopralluogo è stata una busta di plastica all’interno della quale era sta trasportata la vernice prima di essere lanciata contro l’ingresso. Ad aprile di quest’anno invece il teatro della protesta è stata la Liguria e più precisamente Savona, dove, sempre un gruppo di contestatori se la prese con un allevamento. Gesti isolati, insomma, sporadici nel tempo e dislocati sul territorio. «Il rosso - spiegano gli investigatori - è il simbolo del sangue. Ed è con gesti come questo che questi gruppi rivendicano quello versato dagli animali per produrre le pellicce». Per adesso in Maremma, episodi simili non erano mai avvenuti, ma è chiaro che chi ha lanciato la vernice sull’ingresso della pellicceria Santi sapeva quello che stava facendo e il significato simbolico. «È possibile - concludono gli inquirenti - che con la bella stagione possa essersi trasferito in Maremma un gruppetto di anarchici che ha voluto fare un gesto dimostrativo». Una volontà di segnare il territorio. «Si tratta di un fatto riprovevole che ci ha colto di sorpresa - spiega Anna Maria Santi, titolare dell’esercizio commerciale - in tanti anni non era mai accaduto niente di simile. Non ho idea di chi possa essere stato, spero sia uno squilibrato. Anche se da come si sono mossi pare che si sia trattato di un atto mirato. Ma qualsiasi sia stato l’obiettivo di chi lo ha compiuto è sempre un vandalismo, il peggior modo per rivendicare le proprie idee».
LA ZAMPA.IT
17 GIUGNO 2010
La Zoomafia 2010 in Italia, rapporto choc della Lav
Tra combattimenti clandestini e giubbotti in pelle di procione, ecco la situazione dello sfruttamento animale nel nostro Paese.
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Un giro d’affari da circa 3 miliardi di euro nel solo 2009: questa è la cifra scioccante che emerge dal “Rapporto Zoomafia 2010”della LAV, che ha analizzato lo sfruttamento illegale di animali ad opera della criminalità nel 2009. Il bilancio della lotta alle zoomafie risulta incerto. Se gli interventi contro le corse di cavalli clandestine sono calati drasticamente, nonostante il fenomeno sia in continua crescita, buone notizie arrivano invece dal fronte della lotta all’importazione illegale di cuccioli dall’Est. In 15 mesi sono stati infatti sequestrati 886 cuccioli e denunciate 41 persone, tra trasportatori, allevatori e commercianti.Stabile invece il business legato alla gestione di canili “illegali” (strutture spesso sovraffollate e inadeguate sotto l’aspetto igienico sanitario e strutt urale) così come il business sui randagi, che garantisce agli sfruttatori di questi animali introiti stimati intorno ai 500 milioni di euro l’anno, grazie a convenzioni con le amministrazioni locali per la gestione dei canili.
Desta grande preoccupazione la cosiddetta “Cupola del Bestiame”, che tra furto di animali da allevamento e la commercializzazione di carni e derivati provenienti da animali malati, fattura circa 400 milioni di euro l’anno. Nel 2009 i Nas hanno sequestrato 38mila tonnellate di alimenti tra cui carne invasa da parassiti; formaggi e latte scaduti pronti per essere riciclati, o prodotti con latte proveniente da animali affetti da brucellosi; salumi scaduti, rietichettati e venduti come prodotti tipici; false uova biologiche. Sequestrate anche oltre 200mila uova a rischio salmonella. Particolarmente inquietante sono i fenomeni di collusione: solo nel 2009 sono stati 11 i veterinari denunciati, di cui 4 arrestati nel corso di varie inchieste.
Per quanto riguarda il rischio di estinzione delle specie rare l’ultima minaccia arriva dal web. Ogni giorno su Internet vengono scambiati migliaia di esemplari appartenenti a specie selvatiche e prodotti proibiti derivati da animali protetti. Leoni, tigri, bertucce, macachi, testuggini, boa constrictor, lince rossa, tartaruga azzannatrice, varano del Nilo, volpe del deserto, ma anche accessori realizzati con pelle di pitone delle rocce, monili in avorio, giubbotti di pelle di procione, cinture in pelle di coccodrillo, pelli di varano del Bengala, conchiglie rare, uccelli morti, caviale: questo lo strano repertorio di animali vivi, prodotti ricavati da animali e parti di essi sequestrati nel nostro Paese nel 2009.
Il fenomeno della cinomachia (lotta tra cani) risulta in calo nel 2009, ma si registrano molti casi di combattimenti tra animali mai sfruttati prima a questo scopo. Preoccupano anche i numerosi filmati cruenti riguardanti animali che circolano nella rete. E’ stato addirittura denunciato, e successivamente chiuso, un social network chiamato “Sì al combattimento tra cani”, in cui i membri consideravano questa pratica disumana una sorta di sport estremo. Aumentano inoltre i casi di animali sfruttati a scopo intimidatorio: cani aizzati contro persone o per commettere rapine, galline sgozzate e addirittura il surreale caso di un coccodrillo usato da un boss mafioso per spaventare i propri rivali.
Continua infine il saccheggio dei mari da parte delle organizzazioni mafiose attraverso il traffico di datteri di mare o di ricci destinati alla ristorazione. Numerosissimi anche i casi di vendita fraudolenta e violazione delle norme igieniche: pesce decongelato venduto come fresco, carne di squalo spacciata per pesce spada e addirittura il caso di un venditore ambulante che per sfuggire ai controlli nascondeva le cozze nel cassonetto dell’immondizia.
VIRGILIO NOTIZIE
17 GIUGNO 2010
Zoomafie 2009: leone vendesi, aumenta traffico fauna protetta
Mare sempre più 'saccheggiato' da criminali: giro affari 300 mln
'AAA leone vendesi': il commercio via Internet di fauna selvatica e prodotti proibiti derivati da animali protetti rappresenta un serio problema per la conservazione delle specie rare ed è un fenomeno in aumento, secondo gli ultimi dati del rapporto Zoomafie 2009 della Lav. Il traffico illecito di fauna esotica protetta interessa circa un terzo di quello legale, con un business quantificabile in circa 500 milioni di euro l'anno. Ogni giorno negli Stati membri si effettuano scambi di migliaia di esemplari di specie selvatiche, minacciando la sopravvivenza di numerose specie: leoni, tigri, bertucce, macachi, testuggini, boa constrictor, lince rossa, tartaruga azzannatrice, varano del Nilo, cavallucci marini, volpe del deserto, ma anche accessori realizzati con pelle di pitone delle rocce, monili in avorio, borse di pitone, giubbotti di pelle di procione, cinture in pe lle di coccodrillo, pelli di pitone, pelli di varano del Bengala, conchiglie rare, uccelli morti, caviale: questo lo strano repertorio di animali vivi, prodotti ricavati da animali e parti di essi sequestrati nel nostro Paese nel 2009.E purtroppo, tra i reati che vedono coinvolto il mondo animale, aumenta il censimento dei casi di animali utilizzati a scopo intimidatorio, un fenomeno di difficile catalogazione e prevenzione. Cani aizzati contro le persone o per commettere rapine, galline sgozzate, cavalli uccisi a scopo intimidatorio, addirittura un coccodrillo usato da un boss per spaventare i rivali. I canali del traffico di stupefacenti, poi, si intrecciano spesso con quelli del commercio di animali, o parti di essi, destinati al consumo umano, o quelli del traffico di specie protette: droga nascosta nell'apparato riproduttivo di alcune mucche per facilitarne il trasporto; cocaina occultata tra calamari congelati o all'interno delle classiche confezioni di carne in vendita nei ba nchi frigo dei supermercati, oppure nascosta tra scatole di mangime per cani e gatti: questi alcuni casi scoperti nel 2009.Infine il mare, saccheggiato dalle organizzazioni criminali, che muove un giro di affari annuo di circa 300 milioni di euro attraverso il traffico di datteri di mare, o di ricci, destinati al mercato clandestino di ristoratori compiacenti, e l'uso delle "spadare". In cinque anni le spadare sanzionate sono state ben 283, quasi il doppio le sanzioni elevate a carico di pescherecci recidivi che tornano immediatamente a operare illegalmente nonostante la confisca o il sequestro della rete. Delle 283 spadare sanzionate, ben 89 avevano percepito i fondi per la riconversione.Per non parlare dei 'falsi alimentari': pangasio spacciato per la più pregiata sogliola o merluzzo, carne di squalo al posto del pescespada, pesce azzurro che tutto è tranne che azzurro, pesce decongelato venduto fraudolentemente come fresco; mancanza di etichettatura e tracciabilità, cattivo stato di conservazione, addirittura il caso di un venditore ambulante che per sfuggire ai controlli nascondeva le cozze in cassonetti dell'immondizia. Solo la Guardia Costiera nella filiera della pesca, ha effettuato nel 2009 oltre 191.000 controlli, a livello nazionale, che hanno portato al sequestro di circa 500 tonnellate di pescato, avariato o senza tracciabilità o comunque pescato illegalmente.
VIRGILIO NOTIZIE
17 GIUGNO 2010
Zoomafie 2009: da 'cupola del bestiame' fatturato da 400 mln anno
Mani criminalità anche su sofisticazioni alimentari, bracconaggio
Roma - Dalle truffe ai danni dell'erario dell'Ue e dello Stato al traffico illegale di medicinali, dal furto di animali da allevamento, alla falsificazione di documenti sanitari, fino alla commercializzazione di carni e derivati provenienti da animali malati: è la 'cupola del bestiamo' un business criminale con un fatturato annuo di almeno 400 milioni di euro, che in alcune zone gestisce un vero e proprio mercato parallelo di carni e prodotti derivati da animali. I dati emergono dal rapporto Zoomafie 2009 della Lav, che sottolinea come la 'cupola' ormai si sia estesa fino al settore delle sofisticazioni alimentari. Nel 2009 i Nas dei carabinieri hanno sequestrato mattatoi, allevamenti e caseifici e oltre 38mila tonnellate di alimenti: carne invasa da parassiti, formaggi e latte scaduti pronti per essere riciclati, o prodotti con latte proveniente da animali affetti da brucellosi, salumi scaduti, rietichettati e venduti come prodotti tipici, false uova biologiche, sequestrate oltre 200mila uova a rischio salmonella. Tra i settori che hanno subito l'aumento degli illeciti ci sono quello dei prodotti dietetici (+62%), del latte (+33%), degli insaccati (+30%) e del pesce (+43%). Preoccupante anche il problema delle collusioni: solo nel 2009 sono stati 11 i veterinari denunciati, di cui 4 arrestati nel corso di varie inchieste. Assume sempre più i connotati dell'attività criminale organizzata anche il fenomeno del bracconaggio, che coinvolge non solo i bracconieri, ma anche trafficanti di armi rubate o clandestine e coloro che commerciano animali, sia vivi che morti: la vendita di animali imbalsamati e il traffico di fauna per l'alimentazione umana, muovono un giro d'affari di circa 5 milioni di euro.
VIRGILIO NOTIZIE
17 GIUGNO 2010
Rapporto Zoomafie Lav: in 2009 giro affari 3 mld per criminalità
Calano azioni contrasto corse clandestine cavalli, ma fenomeno no
Roma - Un giro d'affari di circa 3 miliardi di euro, con un calo degli interventi di contrasto contro le corse clandestine di cavalli e un aumento, invece, dei blitz contro l'importazione illegale di cuccioli dai paesi dell'Est. Questo, in sintesi, il bilancio del rapporto zoomafia 2010 della Lav, che analizza lo sfruttamento illegale di animali ad opera della criminalità nel 2009. Lo scorso anno si è registrato un calo degli interventi di contrasto contro le corse clandestine di cavalli e le infiltrazioni criminali nel settore dell'ippica, anche se si tratta di campi in cui la criminalità organizzata sembra concentrare sempre più il suo interesse: un "settore", quello delle corse, che da solo produce un business stimato in circa 1 miliardo di euro. Appena 5, infatti, le corse bloccate e una sola inchiesta, che hanno portato al sequestro di 56 cavalli e alla denuncia di 88 persone di cui 10 arrestate. Il calo delle azioni di contrasto non corrisponde però ad una diminuzione del fenomeno, anzi valutazioni che prendono in esame altri indici, come dati informali o segnalazioni, confermano in modo preoccupante la sua pericolosità. Sono aumentati, invece, gli interventi e le operazioni di contrasto contro l'importazione illegale di cuccioli dai paesi dell'Est: in 15 mesi, solo in base alle notizie di stampa, sono stati sequestrati 886 cuccioli, centinaia di microchips-trasponditori e libretti sanitari, farmaci, dispositivi medici, e sono state denunciate 41 persone, tra trasportatori, allevatori e commercianti. Stabile, confermando l'allarme lanciato da tempo, il business legato alla gestione di canili "illegali", così come il business sui randagi, che garantisce agli sfruttatori di questi animali introiti stimati intorno ai 500 milioni di euro l'anno, grazie a convenzioni con le amministrazioni locali per la gestione dei canili. Solo nel 2009 i carabinieri per la tutela della salute hanno svolto 1649 controlli nei canili, che hanno portato a 565 denunce, all'accertamento di 1312 violazioni amministrative e al sequestro di 5900 animali. A questi vanno sommati gli interventi e i sequestri fatti dal corpo forestale dello Stato e dagli altri organi di polizia.
ALTO ADIGE
17 GIUGNO 2010
Terapie con gli animali: aumentano le cure seguite da uomo e cane
BOLZANO. Crescono bene i cultori della pet therapy, ovvero l’utilizzo degli animali, cani innanzitutto, come supporto per teapie agli umani. La conferma si è avuta recentemente, alla conclusione dell’11º “Meeting Argo Dog Therapy”, al campo sportivo di Anterivo, su iniziativa dell’associazione bolzanina Argo Dog Therapy. Il sodalizio si occupa soprattutto di corsi di educazione del cane, e infatti il meeting prevedeva l’assegnazione del brevetto di cani da conduzione e unità cinofile da pet therapy, alle 12 unità che Argo DT aveva precedentemente selezionato su 30 domande giunte. Giusto ricordare, intanto, che il termine “pet therapy” (terapia assistita con animali) indica una terapia e una serie di attività svolte con l’ausilio di animali, volte a migliorare le con dizioni di vita di persone affette da svariate patologie. Da alcuni anni è in forte espansione l’utilizzo del cane come mezzo terapeutico-assistenziale: l’origine di questa particolare “terapia” è datata infatti intorno al 1960, quando Boris Levinson, neuropsichiatria infantile americano, scoprì che la partecipazione del suo cane alle sedute con i suoi piccoli pazienti aveva effetti positivi sulla seduta e sulla terapia in generale. Levinson studiò a fondo questo fenomeno, introdusse e documentò il modo in cui l’animale da compagnia poteva favorire e sviluppare il rapporto tra terapista e paziente e come incrementava la motivazione di questi ultimi a curarsi. Da quel momento il mondo scientifico ha approfondito, studiato e ricercato il tema del rapporto uomo-cane e le molteplici esperienze hanno dimostrato che, in molte situazioni, interagire con il cane fa bene alla salute. Naturalmente il cane utilizzato nella p et therapy deve essere in possesso di determinate caratteristiche fisiche e caratteriali, e in questo senso anche il suo rapporto con il “padrone” è decisivo, per creare uno staff, definito unità cinofila, che operi al meglio. In questo senso s’indirizza il lavoro di Argo DT e l’esito dell’esame, quest’anno per la prima volta aperto a commissari educatori esterni, ha visto premiate 7 unità cinofile e 5 invece rimandate a una rapida revisione nel mese di ottobre, più per una questione di età del cane, quindi maturità complessiva dell’unità cinofila stessa. «Possiamo affermare tranquillamente - dicono i responsabili di Argo DT - che il lavoro eseguito in questi mesi dagli educatori e assistenti tecnici Francesco Rullo, Gaia Scremin e Martin Prossliner, ha avuto frutti positivi e lascia grande speranza per il prossimo meeting, che vedrà anche nuove unità cinofile con correre per lo stesso brevetto». Il premio Pet Therapy è stato assegnato dalla commissione esterna a Chiara Cassetti con la sua Kira, mentre la vittoria della manifestazione, decisa dai commissari educatori esterni, è andata ad Antonella Ferigo con la sua Dana; terza classificata Silvia Cignolini con il suo Mulan. Un complimento è andato anche a Miriana Pellegrini con Rock, Miriana che a soli 14 anni ha dimostrato di poter gestire e operare in molte eventualità, gestendo in modo maturo il suo cane, particolarmente difficile.
VIA EMILIA.NET
17 GIUGNO 2010
Il capriolo che inseguiva i... tir!
Un giovane capriolo temerario ieri mattina ha attraversato la complanare, ha saltato la rete di protezione e si è avventurato sull’A1, tra Modena sud e Modena nord. L’animale è stato salvato dai volontari del Pettirosso.
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Un giovane capriolo temerario ieri mattina ha attraversato la complanare, ha saltato la rete di protezione e si è avventurato sull’A1, tra Modena sud e Modena nord. L’animale, quando ha visto sfrecciare le auto davanti a sé, si è spaventato, ma non riusciva a trovare una via di fuga. La società autostrade si è rivolta allora ai volontari del centro fauna selvatica Il Pettirosso che, mentre la polizia stradale bloccava per qualche minuto la circolazione, hanno catturato il capriolo e lo hanno portato in salvo.
QUOTIDIANO.NET
17 GIUGNO 2010
"L'orso Knut soffre di problemi comportamentali" Parola dell'esperto
E' quanto sositene l'animalista Franck Albrecht. Ma il responsabile dello zoo di Berlino assicura. "Sciocchezze, sta benissimo"
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Berlino - Knut, il celebre orso bianco dello zoo di Berlino, che tanti cuori ha conquistato da cucciolo con le sue smancerie verso il papà umano adottivo, mostra problemi comportamentali, neppure tanto lievi: soffre di attacchi di panico, ad esempio, fa spesso le linguacce, si muove in tutte le direzioni senza un obiettivo preciso. Questo per lo meno è quanto sostiene Franck Albrecht, animalista ed esperto del comportamento animale.“Sia lui che la sua compagna Gianna hanno problemi comportamentali”, ha sentenziato Frank Albrecht, della Peta, un’organizzazione per la difesa degli animali. L’esperto non ha però confermato alcune indiscrezioni secondo le quali il plantigrado avrebbe persino tendenze autolesioniste. Assieme a un altro etologo, Edmund Hagerbeck, Albrecht osserva, fotografa e filma da due anni tut ti gli orsi degli zoo tedeschi: “Dei 34 animali studiati, 27 presentano disturbi comportamentali. Ma per quanto riguarda Knut, i sintomi sono nettamente più preoccupanti”.Il responsabile dello zoo di Berlino, Heiner Kloes, citato dalla Bild, respinge queste conclusioni: “Sciocchezze, Knut sta benissimo”. Nato in cattività il 5 dicembre 2006, Knut è diventato un bestione di oltre 100 chili. Da un po’ di tempo condivide la gabbia con Gianna, un’orsa discendente dallo stesso bisnonno (a questo proposito c’è chi ha chiesto la castrazione di Knut per evitare una prole incestuosa).Abbandonato dalla madre alla nascita, era stato svezzato amorevolmente da Thomas Doerflein, innescando una vera e proprio ‘Knutmania’, con tanto di visite di star del cinema e persino una copertina su Vanity Fair. Ma la sua crescita anomala è diventata presto oggetto di critiche virulente da parte di alcuni animalisti, secon do i quali sarebbe stato meglio uccidere Knut piuttosto che fargli subire l’umiliazione di essere allevato “come un animale domestico”.
VIRGILIO NOTIZIE
17 GIUGNO 2010
Allarme allo zoo di Berlino:Knut è impazzito e ha attacchi panico
Esperti: anche l'orsa Gianna sua compagna dà segni di squilibrio
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Berlino - Knut è un po' picchiatello. Il celebre orso bianco, considerato la star dello zoo di Berlino, che tanti cuori ha conquistato da cucciolo con le sue smancerie verso il papà umano adottivo, mostra problemi comportamentali, neppure tanto lievi: soffre di attacchi di panico, ad esempio, fa spesso le linguacce, si muove in tutte le direzioni senza un obiettivo preciso. Questo per lo meno è quanto sostiene Franck Albrecht, animalista ed esperto del comportamento animale. "Sia lui che la sua compagna Gianna hanno problemi comportamentali", ha sentenziato Frank Albrecht, della Peta, un'organizzazione per la difesa degli animali. L'esperto non ha però confermato alcune indiscrezioni secondo le quali il plantigrado avrebbe persino tendenze autolesioniste. Assieme a un altro etologo, Edmund Hagerbeck,Albrecht osserva, fotografa e filma da due anni tutti gli orsi degli zoo tedeschi: "Dei 34 animali studiati, 27 presentano disturbi comportamentali. Ma per quanto riguarda Knut, i sintomi sono nettamente più preoccupanti". Il responsabile dello zoo di Berlino, Heiner Kloes, citato dalla Bild, respinge queste conclusioni: "Sciocchezze, Knut sta benissimo". Nato in cattività il 5 dicembre 2006, Knut è diventato un bestione di oltre 100 chili. Da un po' di tempo condivide la gabbia con Gianna, un'orsa discendente dallo stesso bisnonno (a questo proposito c'è chi ha chiesto la castrazione di Knut per evitare una prole incestuosa). Abbandonato dalla madre alla nascita, era stato svezzato amorevolmente da Thomas Doerflein, innescando una vera e proprio 'Knutmania', con tanto di visite di star del cinema e persino una copertina su Vanity Fair. Ma la sua crescita anomala è diventata presto oggetto di critiche virulente da parte di alcuni animalisti, secondo i quali sarebbe stato megli o uccidere Knut piuttosto che fargli subire l'umiliazione di essere allevato "come un animale domestico". Lua
GAZZETTA DI PARMA 17 GIUGNO 2010
Il pavone torna a fare danni
Vigatto (PR) - Erano 1.300 euro di preventivo fino a pochi giorni fa. Ora, gli euro necessari per riparare l'auto di un lettore di Vigatto sono 1.500. Se poi si fanno i conti con le altre vetture (almeno sei) danneggiate a colpi di becco, la cifra si fa ben più sostanziosa. Ricordate il caso del pavone che più che far la ruota fa «il teppista» con le auto in sosta sotto un condominio in strada Cartiera a Vigatto? Be', è tornato alla carica. Altro che animale da cortile: è a tutti gli effetti il «signore del cortile » nel quale i bipedi umani parcheggiano.«Continua a sfregiarci le auto - sottolinea Antonello Notariale e nessuno fa niente per difenderci. Solo l'Enpa ci ha fatto sentire la sua presenza, fornendoci anche il numero del veterinario Gian Maria Pisani, che potrebbe provvedere al recupero dell'animale. Solo che dovrebbe essere il Comune a dargli il mandato per intervenire. E dal Comune - sollecitato più volte da noi e dallo stesso Enpa - non abbiamo avuto alcuna risposta. E noi il pavone non possiamo nemmeno toccarlo ». Mentre lui «aggredisce le auto» probabilmente vedendo dei rivali ogni volta che si specchia nelle carrozzerie...
LA PROVINCIA PAVESE
17 GIUGNO 2010
Gli aironi nidificano Non li spaventa la giungla di copertoni
CASATISMA (PV). Se non è un vero e proprio miracolo della natura, poco ci manca: a breve distanza dal deposito di pneumatici dismessi Ecogomma, da molti considerato un’autentica bomba ecologica, si è insediata una garzaia di aironi, precisamente in un saliceto che si trova in un fondo di cava allagato in località Bronzine. Gli appassionati di birdwatching della zona sono in fermento, la presenza di questi animali è confermata anche dagli zoologi dell’Università di Pavia: «Si tratta di 21 nidi attribuibili a due specie: 13 nidi di Nitticora e 8 nidi di Garzetta - hanno spiegato gli autori di questo censimento - Al tramonto la garzaia si anima ulteriormente poiché è utilizzata come dormitorio da migliaia di stormi». Ancora una volta, la natura è più forte di qualsiasi probl ema creato dall’uomo: le tonnellate di pneumatici immagazzinate all’interno dell’area di Ecogomma, collocata al confine con Castelletto di Branduzzo, costituiscono motivo di turbamento per gli abitanti di questa fetta dell’Oltrepo, tuttavia gli aironi ed i loro piccoli non si sono curati di questa situazione promuovendo il piccolo bosco limitrofo a loro habitat naturale.
MEDIADRESS 17 GIUGNO 2010
IL RAPPORTO ZOOMAFIA 2010 DELLA LAV LA LAV PRESENTA IL RAPPORTO ZOOMAFIA 2010: Animali e Legalità. CORSE CLANDESTINE DI CAVALLI, CUPOLA DEL BESTIAME E SOFISTICAZIONI ALIMENTARI CONFERMANO LA LORO PERICOLOSITA. FIORENTI IL TRAFFICO DI FAUNA ESOTICA E PESCA ILLEGALE. ANALIZZATI I DATI RILASCIATI DALLE PROCURE. PREOCCUPAZIONE PER IL DDL SULLE INTERCETTAZIONI: IN PERICOLO INDAGINI CONTRO CRIMINI ZOOMAFIOSI.
Un giro d'affari stimato dalla LAV in circa 3 miliardi di euro: questa la cifra che emerge dal Rapporto Zoomafia 2010, che analizza lo sfruttamento illegale di animali ad opera della criminalità nel 2009. Lo scorso anno abbiamo assistito a un calo degli interventi di contrasto contro le corse clandestine di cavalli e le infiltrazioni criminali nel settore dell'ippica, anche se si tratta di campi in cui la criminalità organizzata sembra concentrare sempre più il suo interesse: un settore, quello delle corse, che da solo produce un business stimato in circa 1 miliardo di euro. Appena 5, infatti, le corse bloccate e una sola inchiesta, che hanno portato al sequestro di 56 cavalli e alla denuncia di 88 persone di cui 10 arrestate. Il calo delle azioni di contrasto non corrisponde ad una diminuzione del fenomeno, anzi valutazioni che prendono in esame altri indici, come dati informali o segnalazioni, confermano in modo preoccupante la sua pericolosità. LA PROVINCIA PAVESE 17 GIUGNO 2010
Una pelle di coniglio avvelena un cane «E colpa di chi dà la caccia alle volpi»
MONTALTO (PV). «Hanno ucciso il mio cane gettando una pelle di coniglio imbevuta di veleno nella mia vigna». La denuncia arriva da Maurizia Fasani, una donna che abita nella frazione Villa di Montalto Pavese. «E’ accaduto alcuni giorni fa - racconta la donna - Un pomeriggio ho trovato una pelle di coniglio nel cortile. Ho pensato che qualcuno l’avesse gettata nella vigna, che è adiacente alla casa; probabilmente il mio cane l’aveva trovata e l’aveva portata in cortile per giocarci. Non ho dato troppo peso alla cosa e l’ho gettata via. La mattina dopo ho trovato il cane nella vigna, ormai morto: era una femmina di drahthaar, un cane da caccia piuttosto pregiato, che si chiamava Ambra. Aveva la bava alla bocca, aveva vomitato, era riuscita a togliersi il collare: forse perchè si sentiva soffocare. Il veterinario ha detto che era stata avvelenata». Avete sospetti? «Di solito queste pelli di coniglio avvelenate vengono utilizzate contro le volpi - afferma - Non credo che qualcuno ce l’avesse con il mio cane. Però è una pratica sbagliata. Ora ho dovuto recintare il cortile, per impedire all’altro mio cane di andare nella vigna. Ma è assurdo che in campagna un cane non possa girare libero».
IL TIRRENO
17 GIUGNO 2010
Ancora una strage di pecore adesso i lupi attaccano di giorno
Francesca Suggi
VOLTERRA (PI).Dieci pecore sbranate. A cui si aggiungono le otto fatte fuori a febbraio, sempre alla sua azienda zootecnica. Antonio Sale racconta il nuovo attacco dei lupi, stavolta di giorno. «Erano circa le 11 di mattina, era una madre con due cuccioli. Uno dei miei operai le ha tirato contro dei sassi e l’animale ha provato pure ad andargli contro». La zona colpita da questo anomalo attacco diurno è la Picchiaiola, ad una decina di chilometri dal centro del Colle. Una carneficina che si va ad aggiungere ai circa 150 capi sbranati negli ultimi 4 anni, con un’escalation stimata dalla Coldiretti dal 2006 a questa parte. «Abbiamo 500 capi - dice -. I lupi sono entrati nel gregge. Mentre i piccoli mangiavano, la mamma cacciava». Tra gli ovini è il caos. Cominciano a scappare e i campanelli di cui sono dotati suonano all’impazzata. Il rumore richiama l’attenzione degli operai dell’azienda che corrono fuori e si ritrovano davanti il panico. «E’ stato uno scenario raccapricciante - continua - tanto lavoro finito tra le fauci di questi animali. Le pecore rimaste per la paura non mangiano e stanno ammucchiate, e così non producono latte che è la nostra fonte primaria di reddito». L’allevatore sardo, a Volterra dal 1961, non nega un certo brivido, nel constatare che si tratta di un attacco fatto di giorno. Una sorta di segnale di una maggiore confidenza tra il lupo e la presenza umana. Un disagio che emerge anche da Giovanni Cannas della fattoria Lischeto, altro grande allevatore volterrano, con i suoi 800 capi: «Ho subìto l’ultimo attacco nel 2009 - prosegue -, adesso ho messo due cani a protezione del gregge anche la notte e stiamo un po’ più tranquilli ma non basta. Dovremo far e le recinzioni metalliche anti-lupo, che sono rotondeggianti in modo tale che se il lupo entra, le pecore per scappare non si schiacciano. Ci sono dei finanziamenti a livello provinciale per farli». Eppure, nessuno si attrezza con queste innovazioni: «Per noi è difficile cambiare il tipo di atteggiamento che abbiamo nei confronti del lupo».
ADN KRONOS 17 GIUGNO 2010
Il boxer abbaia 800 volte in un'ora. Multa da migliaia di dollari per il padrone Londra - Il vicino di casa si è rivolto a un tribunale per ché non sopportava più il continuo guaire di uno o più cani di casa McGowan. I giudici gli hanno dato ragione e il proprietario dovrà pagare 1900 dollari di risarcimento
Londra - Stavolta il boxer di casa McGowan l'ha fatta grossa. A forza di abbaiare nel giardino di casa nel Southampton - al ritmo di 800 volte in un'ora - ha costretto il vicino a rivolgersi a un tribunale. "Sembra di vivere in un inferno" ha detto ai giudici. E la Corte - secondo quanto riporta il MailOnline - ha pensato bene di condannare il proprietario del cane a 1900 dollari di multa. In realtà i boxer sono tre, ma sembra che sia proprio uno a fare il maggior rumore. Ci sono volute tre visite a sorpresa degli ispettori, ma alla fine la sentenza è arrivata con una multa molto salata per la coppia. "Il rumore dei cani - dice il giudice Matt Dean - può creare una vera e propria psicosi e può avere un impatto distruttivo sulla qualità della vita. Con questa sanzione vogliamo avvertire tutti quelli che non riescono a gestire i propri animali. La nostra comunità non è disposta a tollerarli".
VIRGILIO NOTIZIE
17 GIUGNO 2010
Animali: Australia, anatri domestici 'stuprano' le native
Ricerca: sono sessualmente violenti con esemplari locali
SYDNEY - Gli anatri domestici introdotti in Australia 'stuprano' le piu' piccole anatre native portando a rischio di estinzione la loro specie. Una ricerca dello zoologo Patrick-Jean Guay dell'universita' di Melbourne mostra che le anitre europee, sessualmente aggressive, passate allo stato selvatico e in molti casi 'liberate' dopo essere state regalate da piccole ai bambini, si accoppiano con crescente frequenza con l'anatra nera del Pacifico nei boschi e corsi d'acqua urbani, producendo ibridi.
LA ZAMPA.IT 17 GIUGNO 2010
Il Mediterraneo si scopre tropicale E' diventato sempre più caldo e arrivano decine di nuove specie. Pericolose, ma bellissime
FABIO POZZO
MESSAGGERO VENETO
17 GIUGNO 2010
Trichinella, allarme tra i cacciatori
Donatella Schettini
Provincia di Pordenone - Trichinella: un nome che ai più non dirà niente, ma sta creando non pochi grattacapi ai cacciatori. La trichinella è un parassita che si annida negli intestini di alcuni animali, tra cui maiali e cinghiali. Mangiando la carne di questi animali si può contrarre il parassita, che provoca una serie di conseguenze come dissenteria, dolori muscolari, debolezza e febbre, ma sono stati segnalati anche casi mortali. Si può combattere cuocendo bene la carne, perché ad alte temperature il parassita muore. Da tempo, però, la maggior parte dei cacciatori, per maggiore sicurezza, sottopone ad uno specifico esame il diaframma dell’animale, verifica che consente di avere certezza sulla presenza o meno. Un’operazione che i cacciatori compiono a loro spese, ma da qualche mese è dive ntata più complicata, tanto da fare nascere una serie di proteste. «Prima – afferma Filippo Discipio dell’Associazione nazionale libera caccia – il cacciatore che abbatteva un cinghiale portava al veterinario del macello più vicino alla sua residenza un campione del diaframma del capo abbattuto. Dopo una settimana circa andava a ritirare la risposta». Quindi, ci si doveva rivolgere solo al macello. Ma nei mesi scorsi una circolare dell’area veterinaria dell’Azienda sanitaria ha cambiato il percorso, che viene ora contestato. Il cacciatore che abbatte un cinghiale deve portare il campione al macello più vicino alla residenza, secondo giorni e orari di apertura, dove il veterinario provvederà solo alla compilazione di un modulo. Modulo e campioni il cacciatore dovrà consegnarli all’istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie, a Cordenons, aperto dal lunedì al venerdì dalle 8.30 al le 12 e dalle 14 alle 15. Meccanismo troppo complicato secondo i cacciatori che chiedono il ripristino della situazione precedente. «Abbiamo raccolto molte espressioni di disagio – prosegue Discipio – dai cacciatori che, con grande senso civico e a loro spese, devono sbrigarsi in un ginepraio di uffici, dovendo tenere in considerazione giornate e orari di funzionamento in alcuni casi molto limitativi. Peraltro ci appare riduttivo l’impiego del veterinario ufficiale che deve solamente firmare il modulo di autocertificazione dei cacciatori. La nostra richiesta è di ripristinare il sistema precedente, che si è sempre dimostrato efficiente».
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