LA CITTA' DI SALERNO
14 NOVEMBRE 2009
Sette cani avvelenati da pesticida
MONTECORVINO ROVELLA (SA). Nella cittadina Picentina è allarme avvelenamento cani. A denunciare il fatto alla locale stazione dei Carabinieri è Stefania Vicidomini all’indomani dell’avvelenamento di sette degli otto cani in suo possesso. La cosa che più preoccupa gli abitanti di via Valle S. Andrea è che non si tratti di episodi casuali ma che qualcuno provochi intenzionalmente la morte dei poveri animali con polpette avvelenate con un forte antiparassitario che è usato dai contadini contro gli insetti delle piante. Pochi giorni fa sono state trovate cadaveri di due volpi il che fa sospettare che il "canicida" non si è ancora fermato. «Chissá - commenta la Vicidomini - per quale assurdo motivo, questa persona ha pensato bene di distribuire bocconcini avvelenati o di ricorrere a chissá quale altro mezzo crudele per uccidere quei poveri animali. Abito - conclude Stefania - in questa zona solo da pochi anni, e purtroppo da poco sono venuta a sapere che quello che è capitato a me non è il primo episodio in questa zona: molte altre famiglie hanno perso i loro cani, alcune addirittura nello stesso lasso di tempo che ha visto morire i miei». Dario Luca Mattia
IL MATTINO DI PADOVA
14 NOVEMBRE 2009
Cuccioli dentro un sacco affogati nel canale
Sergio Campofiorito
VOLTABAROZZO (PD). Scena di crudeltà choccante nel lungargine di Voltabarazzo dove una ragazza, mentre faceva jogging con le amiche, ha notato due stranieri dall’aspetto africano che gettavano nel canale un sacco della spazzatura da quale erano chiaramente udibili i lamenti di alcuni cuccioli di cane. I poveri animali sono sprofondati in un lampo, mentre la coppia, come se niente fosse, si è allontanata. Erano circa le 17 quando Claudia Rosmi, di ventotto anni, stava trotterellando accanto al corso d’acqua insieme a due amiche. L’idea era di trascorrere un pomeriggio all’aria aperta, finché il clima lo consente. Ma ad attenderle, una sorpresa traumatica. «Abbiamo visto due uomini di colore che trasportavano un sacco», racconta la ragazza «e abbiamo notato che qualcosa si muoveva all’interno, sentivamo anche dei guaiti. I due hanno gettato il fardello nel canale e poi hanno proseguito con calma, imperterriti. Solo qualche istante dopo abbiamo compreso l’atrocità che avevano commesso». Troppo tardi per intervenire, dei cuccioli non c’era più traccia. Così alle amiche non è rimasto altro che informare l’ente protezione animali. «Purtroppo questa barbarie non rappresenta un episodio isolato», commenta Luigi Cusin, dirigente dell’Enpa «in casi come questi, come prima cosa bisogna avvertire le forze dell’ordine. Accade molto spesso che le persone, soprattutto italiani per la verità, anneghino i cuccioli in quel modo, ma non solo. Nella centralissima via Savonarola, poco tempo fa, abbiamo salvato da una morte atroce due gatti gettati nel cassonetto della spazzatura; nelle campagne, poi, molti scavano ancora buche per seppellire vivi gli animali appena nati». Purtroppo c’è poca informazione sulla sterilizzazione che consente di evitare nascite indesiderate e, in base alla legge regionale 60, è gratuita. Cosa si rischia a livello penale? «Un massimo di 18 mesi di reclusione e multe fino a 15 mila euro», chiude Cusin.
IL RESTO DEL CARLINO
14 NOVEMBRE 2009
Sospesa l'asta dei beagle I cani saranno venduti uno per uno
Con questa iniziativa viene in qualche modo scongiurata la possibilità che i cuccioli vengano acquistati in blocco magari da un'azienda che opera la vivisezione
Reggio Emilia - L’ISTITUTO vendite giudiziarie di Reggio, in accordo con l’ente riscossore Equitalia, ha deciso di sospendere l’asta dei cani beagle, provenienti dall’allevamento «Morini», prevista per il 18 novembre. Questo per permettere la vendita dei cani singolarmente. In questo modo chi ha chiesto di comprare anche un solo beagle lo potrà fare, dando la possibilità agli animali di trovare una famiglia che lo possa adottare.Con questa iniziativa viene in qualche modo scongiurata la possibilità che i cuccioli vengano acquistati in blocco (la base d’asta era di 115mila euro) magari da una azienda che opera la vivisezione. Ieri l’istituto delle aste giudiziarie è stato tempestato di telefonate di singole persone che chiedevano di comprare i cani. «Comunicheremo prossimamente le nuove date nel pieno rispetto della legge – spiega il responsabile, Rocco Russo – cerchiamo di venire incontro alle esigenze di compratori e venditori, ma sempre nel pieno rispetto delle regole e consci anche del difficile e delicato compito che ha il nostro istituto».Il tam tam ha dunque messo in moto la macchina della solidarietà per questi «Snoopy». Anche la responsabile dell’Enpa di Reggio, Stella Borghi, è stata letteralmente subissata di telefonate di tanta gente che ha accolto l‘appello anche dell’Enpa nazionale per acquistare all’asta i cuccioli Beagle provenienti dall’allevamento Morini.«MI HA COMMOSSO la telefonata di una signora di Mantova – racconta Stella Borghi – che mi ha riferito che la figlioletta ha rotto il suo salvadanaio e con quei soldi vuole comprarsi un Beagle. La sensibilità dei bambini è davvero commovente. Alla fine vista la decisione di permettere la vendita singola dei cani, devo dire che questa volta ha prevalso la riflessione ed il buon senso».Intanto la presidente nazionale dell’Enpa, Carla Rocchi, ha chiesto al Ministero di revocare all’impresa emiliana l’autorizzazione alla vendita per la sperimentazione (la «Morini» sta infatti continuando la sua attività»). «Il provvedimento di revoca – spiega Carla Rocchi – consegue dalla difficile situazione che la ditta Morini sta vivendo, specie nel caso in cui l’impresa non dovesse essere più in grado di esercitare la propria attività. Noi ci siamo sempre opposti alla vendita dei cani alla sperimentazione: sapere che, a fronte di una possibile chiusura dell’allevamento, i beagle possano essere comunque destinati a una vita di sofferenze è un pensiero che mi fa rabbrividire. Mi appello alla sensibilità di tutti cittadini, imprese e istituzioni, affinché ci permettano di offrire una possibilità di vita migliore a questi 278 cani».
TRENTINO
14 NOVEMBRE 2009
Altri 278 beagle rischiano la sperimentazione
TRENTO. Una denuncia arriva dall’Enpa per 278 beagle dell’allevamento Morini di San Polo D’Enza (Reggio Emilia), che vive un momento di difficoltà. Un laboratorio per la sperimentazione animale: potrebbe essere questo il loro destino, non nuovo, visto che sull’A22 qualche anno fa furono trovati, e salvati, una cinquantina di beagle provenienti sempre dallo stesso allevamento. L’Enpa denuncia “la situazione paradossale creatasi a seguito delle difficoltà della ditta emiliana” e attraverso il presidente nazionale, Carla Rocchi, ha chiesto al Ministero della Salute di revocare all’allevamento l’autorizzazione alla vendita di animali destinati alla sperimentazione. «A causa della procedura esattoriale a carico di Morini - spiega Stella Borghi, responsabile della Sezione Enpa di Reggio Emilia - i 278 beagle dell’allevamento sono stati messi all’asta come blocco unico al prezzo di circa 116.000 euro, una cifra faraonica per un privato, ma non per un’impresa del settore sperimentazione». «Ci siamo attivati non appena abbiamo saputo dell’asta - prosegue Borghi - riuscendo a ottenere il frazionamento del “lotto”. Carla Rocchi è intervenuta al Ministero della Salute chiedendo la revoca, allallevamento Morini, dell’autorizzazione alla vendita per la sperimentazione». «Il provvedimento di revoca - aggiunge Rocchi - consegue dalla difficile situazione che la ditta Morini vive, specie nel caso in cui l’impresa non dovesse essere più in grado di esercitare la propria attività». Come si ricorderà la battaglia degli animalisti di Bolzano aveva evitato, nel 2002, che un altro carico di beagle fosse destinata ad un laboratorio di Amburgo, proveniente sempre dall’allevamento Morini. Allora il tir che li trasportava era risultato inadeguato per il trasporto di animali e per questo bloccato. Michl Ebner aveva poi acquistato in blocco i beagle.
ALTO ADIGE
14 NOVEMBRE 2009
Altri 278 beagle in pericolo Lo stesso allevamento del 2002
BOLZANO. Ricordate i 56 cuccioli di beagle salvati nel 2002 dalla polizia stradale a Vipiteno mentre erano in viaggio per un laboratorio di Amburgo? Altri 278 esemplari dello stesso allevamento sono ora in pericolo. L’allevamento, come detto, è lo stesso: il Morini di San Polo d’Enza. Anche in questo caso i cani rischiano di essere venduti ad un laboratorio. L’ente protezione animali denuncia “la situazione paradossale creatasi a seguito delle difficoltà della ditta emiliana” e attraverso il presidente nazionale, Carla Rocchi, ha chiesto al Ministero della Salute di revocare all’allevamento l’autorizzazione alla vendita di animali destinati alla sperimentazione. «A causa della procedura esattoriale a carico di Morini - spiega Stella Borghi, responsabile della Sezione Enpa di Reggio Emilia - i 278 beagle dell’allevamento sono stati messi all’asta come blocco unico al prezzo di circa 116.000 euro, una cifra faraonica per un privato, ma non per un’impresa del settore sperimentazione». «Ci siamo attivati non appena abbiamo saputo dell’asta - prosegue Borghi - riuscendo a ottenere il frazionamento del “lotto”. Carla Rocchi è intervenuta al Ministero della Salute chiedendo la revoca, all’allevamento Morini, dell’autorizzazione alla vendita per la sperimentazione. Il provvedimento di revoca consegue dalla difficile situazione che la ditta Morini vive, specie nel caso in cui l’impresa non dovesse essere più in grado di esercitare la propria attività». Come si ricorderà la battaglia degli animalisti di Bolzano aveva evitato, nel 2002, che un altro carico di beagle fosse destinata ad un laboratorio di Amburgo, proveniente sempre dall’allevamento Morini. Allora il tir che li trasportava era risultato inadeguato per il trasporto di animali e per questo bloccato. Erano stati poi adottati da 56 famiglie.
LIBERO NEW
14 NOVEMBRE 2009
Capretto sgozzato a consigliere
Catanzaro, l'intimidazione denunciata alla polizia
CATANZARO - La carcassa di un capretto con la testa mozzata e' stata lasciata davanti casa del consigliere comunale di Catanzaro Andrea Ranieri. L'episodio e' stato denunciato da Ranieri, che e' presidente della commissione consiliare Attivita' economiche, alla polizia. Aperta un'inchiesta. Solidarieta' e' stata espressa dal presidente di Confcommercio, Piero Tassone.
RAI NEWS 24
14 NOVEMBRE 2009
New York commossa dalla vicenda del cane 'giustiziato'
Iniezione letale per Oreo
Per Oreo, pitbull femmina di due anni, l'associazione americana per la prevenzione dei maltrattamenti degli animali ha praticato l'eutanasia data la sua indole violenta che non le consentiva di poter vivere né fra gli animali né fra gli uomini. Era stata lanciata dal 6° piano dal suo padrone
Si era salvata per miracolo dopo che il suo padrone l'aveva gettata dal tetto di un palazzo di Brooklyn. Oggi e' morta perche' ritenuta eccessivamente aggressiva.Per Oreo, pitbull femmina di due anni, l'associazione americana per la prevenzione dei maltrattamenti degli animali (Aspca) ha optato per l'eutanasia data la sua indole violenta che non le consente di poter vivere normalmente ne' fra gli animali ne' fra gli uomini.Dopo un lauto ultimo pasto, a Oreo sono stati somministrati dei calmanti e nel primo pomeriggio il cane e' stato portato nei laboratori dell'Aspca per l'iniezione letale.
Proteste a New York
La decisione dell'Aspca (American Society for the Prevention of Cruelty to Animals) di praticare l'eutanasia a Oreo non e' passata inosservata a New York, dove una manifestazione di protesta ha avuto luogo in mattinata davanti alla sede dell'associazione nell'Upper East Side.Email, telefonate e un accesso dibattito online hanno sommerso il sito dell'Aspca, criticata sia da altre organizzazioni no profit sia da comuni cittadini, indignati perche' a emettere la sentenza di morte per Oreo e' stata proprio un'associazione per la difesa dalla violenza contro gli animali.Proteste che non sono valse a niente: l'Aspca, che dall'inizio dell'anno ha praticato l'eutanasia a 107 cani, si e' mostrata irremovibile ed e' andata avanti per la strada forte delle valutazioni del suo staff veterinario e di alcuni esperti esterni, secondo i quali Oreo non poteva essere riabilitata.
Maltrattata e lanciata dal 6° piano dal padrone
"Abbiamo fatto tutto quello che potevano per Oreo. Siamo stati in grado di guarire le sue ferite fisiche ma per quelle psicologiche non c'e' nulla da fare", ha spiegato Andy Izquierdo, portavoce dell'Aspca, l'associazione che si e' presa cura della salute di Oreo dopo che il suo padrone, Fabian Henderson, l'ha lanciata dal tetto di un palazzo di sei piani.Il cane ha riportato, in seguito alla caduta, la rottura delle due zampe anteriori e diverse ferite nel resto del corpo. Oreo si e' salvata, e' stata curata, mentre il padrone e' stato arrestato lo scorso luglio: da allora alcuni particolari sono emersi sui maltrattamenti che venivano inflitti alla povera Oreo, picchiata brutalmente - secondo le ricostruzioni - anche per mezz'ora di seguito.Henderson si e' dichiarato colpevole dell'accaduto e la sentenza a suo carico sara' emessa il prossimo primo dicembre.
Cittadini e animalisti: non finisce qui
Nonostante il miracoloso salvataggio, Oreo ora e' stata messa a morte. L'Ascpa ha deciso che i maltrattamenti subiti hanno irrimediabilmente modificato la sua indole. Cittadini e organizzazioni animaliste hanno tentato fino alla fine di salvarla dal suo destino."Non e' finita. Non possiamo permettere che un'associazione per la protezione degli animali possa trascurare e abusare di un cane", aveva dichiarato Camile Hankins, direttore di Win Animal Rights.Pet Alive, organizzazione no profit che gestisce una riserva per animali a Middletown, nello stato di New York, ha cercato senza successo di ottenere la custodia di Oreo: le telefonate, le email e i messaggi via twitter non hanno ricevuto risposta."Abbiamo un'elevata percentuale di successo in casi analoghi. Dopo tutti gli abusi gia' subiti da Oreo - aveva messo in evidenza Kerry Clair, co-direttore esecutivo di Pet Alive -, la soluzione non e' quella di ucciderla".
LA ZAMPA.IT
14 NOVEMBRE 2009
Cane giustiziato commuove gli Usa
Si era salvata per miracolo dopo essere stata scagliata dal sesto piano.
Ieri la pitbull Oreo è stata condannata a morte perchè troppo aggressiva
NEW YORK - Si era salvata per miracolo dopo che il suo padrone l’aveva gettata dal tetto di un palazzo di Brooklyn. Ieri è morta perchè ritenuta eccessivamente aggressiva. Per Oreo, pitbull femmina di due anni, l’associazione americana per la prevenzione dei maltrattamenti degli animali ha optato per l’eutanasia data la sua indole violenta che non le consente di poter vivere normalmente nè fra gli animali nè fra gli uomini. Dopo un lauto ultimo pasto, a Oreo sono stati somministrati dei calmanti e nel primo pomeriggio il cane è stato portato nei laboratori dell’Aspca per l’iniezione letale. La decisione dell’Aspca (American Society for the Prevention of Cruelty to Animals) di praticare l’eutanasia a Oreo non è passata inosservata a New York, dove una manifestazione di protesta ha avuto luogo in mattinata davanti alla sede dell’associazione nell’Upper East Side. Email, telefonate e un accesso dibattito online hanno sommerso il sito dell’Aspca, criticata sia da altre organizzazioni no profit sia da comuni cittadini, indignati perchè a emettere la sentenza di morte per Oreo è stata proprio un’associazione per la difesa dalla violenza contro gli animali. Proteste che non sono valse a niente: l’Aspca, che dall’inizio dell’anno ha praticato l’eutanasia a 107 cani, si è mostrata irremovibile ed è andata avanti per la strada forte delle valutazioni del suo staff veterinario e di alcuni esperti esterni, secondo i quali Oreo non poteva essere riabilitata. «Abbiamo fatto tutto quello che potevano per Oreo. Siamo stati in grado di guarire le sue ferite fisiche ma per quelle psicologiche non c’è nulla da fare», ha spiegato Andy Izquierdo, portavoce dell’Aspca, l’associazione che si è presa cura della salute di Oreo dopo che il suo padrone, Fabian Henderson, l’ha lanciata dal tetto di un palazzo di sei piani. Il cane ha riportato, in seguito alla caduta, la rottura delle due zampe anteriori e diverse ferite nel resto del corpo. Oreo si è salvata, è stata curata, mentre il padrone è stato arrestato lo scorso luglio: da allora alcuni particolari sono emersi sui maltrattamenti che venivano inflitti alla povera Oreo, picchiata brutalmente - secondo le ricostruzioni - anche per mezz’ora di seguito. Henderson si è dichiarato colpevole dell’accaduto e la sentenza a suo carico sarà emessa il prossimo primo dicembre. Nonostante il miracoloso salvataggio, Oreo ora è stata messa a morte. L’Ascpa ha deciso che i maltrattamenti subiti hanno irrimediabilmente modificato la sua indole. Cittadini e organizzazioni animaliste hanno tentato fino alla fine di salvarla dal suo destino. «Non è finita. Non possiamo permettere che un’associazione per la protezione degli animali possa trascurare e abusare di un cane», aveva dichiarato Camile Hankins, direttore di Win Animal Rights. Pet Alive, organizzazione no profit che gestisce una riserva per animali a Middletown, nello stato di New York, ha cercato senza successo di ottenere la custodia di Oreo: le telefonate, le email e i messaggi via twitter non hanno ricevuto risposta. «Abbiamo un’elevata percentuale di successo in casi analoghi. Dopo tutti gli abusi già subiti da Oreo - aveva messo in evidenza Kerry Clair, co-direttore esecutivo di Pet Alive -, la soluzione non è quella di ucciderla».
SAVONA NEWS
14 NOVEMBRE 2009
Varazze (SV): Enpa in soccorso di una beccaccia ferita
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Varazze (SV) - Per fuggire ai fucili dei cacciatori, una bellissima beccaccia (nella foto) si è rifugiata nel letto del torrente Teiro di Varazze, in pieno centro. Il volatile era ferito ad un'ala da una fucilata, per fortuna in modo leggero ed è stato soccorso dai volontari dell’Enpa di Savona, che lo hanno sottoposto alle cure dei veterinari dell'associazione e lo libereranno, dopo la convalescenza, in una zona protetta.
“La beccaccia è purtroppo cacciabile dalla terza domenica di settembre al 31 gennaio. In dieci anni i cacciatori savonesi ne hanno uccisi 18 mila e 800 esemplari, oltre 94 mila in tutta la Liguria”, spiegano gli animalisti che segnalano anche un’altra problematica che riguarda il capoluogo: “Proseguono gli abbandoni di giovani gatti davanti al cancello del canile comunale savonese di Legino. Abbiamo soccorso il quinto gattino in un mese, una femmina di poche settimane che, dopo le cure, sarà posta in adozione. Chiederemo al Comune di allestire in zona una telecamera per la videosorveglianza”.
IL TIRRENO
14 NOVEMBRE 2009
Catturava uccelli con le reti
BAGNI DI LUCCA (LU). Catturava con reti uccelli da rivendere come richiami vivi. Alla fine però il bracconiere è stato scoperto e denunciato da una pattuglia del Corpo forestale di Bagni di Lucca. L’altro giorno una pattuglia in servizio di controllo del territorio ha identificato, in località Casoli del comune di Bagni di Lucca, un’area agricola, completamente recintata, da cui provenivano distintamente canti di uccelli da richiamo. Avvicinatisi all’area gli agenti hanno notato alcuni pali, visibili sopra la chioma degli ulivi, che avrebbero potuto essere utilizzati come supporto proprio per reti da uccellagione. Questa attività consiste nel tendere decine di metri di rete a maglia fine in una zona interessata dal passaggio di uccelli e nell’attirarli verso le stesse attraverso il canto di animali in gabbia per farli cadere nelle reti, dove restano intrappolati. Successivamente, quelli che non muoiono o non si feriscono, vengono prelevati dal bracconiere che li mette in gabbia e quindi li rivende come richiami vivi e prezzi molto elevati. La pattuglia ha deciso di appostarsi per attendere l’arrivo del proprietario, il quale, giunto dopo poco al podere, si dirigeva immediatamente verso la zona dove si supponeva fossero le reti. Gli agenti lo hanno seguito e, individuata nell’oliveto la persona precedentemente avvistata, si è verificato che era effettivamente intenta a smontare una rete da uccellagione per catturare due esemplari che vi erano rimasti intrappolati. A questo punto l’individuo veniva identificato e gli si contestava il reato di uccellagione. Da ulteriori ricerche venivano rinvenute altre due reti tese, entrambe con uccelli vivi intrappolati. Le reti, che coprivano una superficie di un centinaio di metri quadri, erano effettivamente nascoste tra gli ulivi, a monte dell’abitazione dell’individuo fermato. Continuando nella perquisizione dell’area e degli immobili è stato trovato, sotto una tettoia, un cospicuo numero di uccelli, frutto dell’attività di uccellagione e quindi privi del prescritto anello inamovibile di identificazione, pronti per essere commercializzati illegalmente. Il soggetto è stato denunciato all’autorità giudiziaria per attività di caccia esercitata con mezzi non consentiti. Tutto il materiale, le reti, la selvaggina catturata e i richiami vivi utilizzati, sono stati immediatamente posto sotto sequestro. Gli animali rinvenuti nelle reti sono stati quindi liberati mentre gli uccelli in gabbia sono stati consegnati ad un apposito centro per il recupero della fauna selvatica.
LA CITTA' DI SALERNO
14 NOVEMBRE 2009
Nuovo ritrovamento lungo la Statale
Provincia di Salerno - In meno di un mese una seconda lontra è stata ritrovata morta lungo una strada provinciale, probabilmente vittima come la prima di un investimento stradale. Il 20 ottobre il ritrovamento del primo esemplare, un maschio, a Vallo Scalo, lungo la variante alla statale 18 "Cilentana". Si ipotizzò che l’animale provenisse dal vicino letto del fiume Alento. Due giorni fa il recupero di una femmina, rinvenuta ad Angellara ai margini dell’ex Statale 488, nei pressi di un affluente del fiume Badolato. Il mustelide è stato ritrovato da un veterinario, Piero Matonte, che ha informato i tecnici del Parco. Gli esperti hanno notato la presenza di una briglia sull’affluente del Badolato che potrebbe aver indotto le lontre a percorrere questo itinerario alternativo fino alla strada.
ANSA AMBIENTE
14 NOVEMBRE 2009
MUFLONI COMPARSI IN VAL D'AOSTA, SARANNO ABBATTUTI
AOSTA - Animale tipico delle isole mediterranee, il muflone ha fatto nelle ultime settimane la sua misteriosa comparsa anche sulle pendici valdostane del Monte Bianco. La Regione teme che il suo insediamento possa creare problemi all'equilibrio della fauna locale e ha deciso l'abbattimento dei capi avvistati. Una coppia di esemplari, probabilmente introdotta illegalmente, e' stata infatti notata da poco piu' di un mese in Val Veny, a Courmayeur (Aosta). Gli esperti della Direzione regionale flora, fauna, caccia e pesca tendono a escludere l'ipotesi di una migrazione spontanea dalla vicina Alta Savoia (Francia). Piu' volte, ma senza successo, e' stata tentata la loro cattura. Ora non resta che abbatterli. E quanto prevede il ''piano di controllo'' deciso dalla Giunta regionale della Valle d'Aosta, dopo il parere favorevole dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale di Ozzano nell'Emilia (Bologna). Il timore per un eventuale insediamento di questi animali nell'alta Valle d'Aosta e' dovuto in particolare alla ''peculiarita' del loro brucamento, che tende a distruggere i pascoli di cui si nutre, creando notevoli danni agli allevamenti bovini e ovi-caprini, che si troverebbero privi del necessario sostentamento durante i mesi estivi'', spiegano dalla Regione.
BRESCIA OGGI
14 NOVEMBRE 2009
Berzo Inferiore (BS) - spunta un boa di due anni
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Berzo Inferiore (BS) - Un boa di circa due anni è stato trovato l'altra sera attorcigliato ad un cancello di una casa di Berzo Inferiore. Il ritrovamento è stato fatto dagli uomini del nucleo ittico venatorio della Provincia, informati dagli abitanti della zona. Gli agenti a loro volta hanno chiamato ad intervenire Luca Andreoli, che gestisce a Malegno un negozio di animali è stato lui a recuperare l'animale e a metterlo al sicuro.
IL TIRRENO
14 NOVEMBRE 2009
Due cani si inseguono sulla A11: traffico in tilt
PISA. Traffico in tilt per quasi due ore, ieri mattina, sull’autostrada A/11 nel tratto Pisa-Lucca a causa di due cani, un bassotto ed un bastardino, che correvano e si inseguivano sulle quattro corsie dell’autostrada creando pericolo a se stessi e agli automobilisti in transito. Probabilmente i due animali, parecchio spaventati dalla circolazione stradale, erano stati abbandonati. I due cani sono stati allontanati nei campi adiacenti all’autostrada.
IL TIRRENO
14 NOVEMBRE 2009
Cani sull autostrada seminano il panico tra gli automobilisti
Candida Virgone
PISA. Quel pomeriggio di un giorno da cani: così recita il titolo di un vecchio film. E un «pomeriggio da cani» è stato quello di ieri sull’autostrada, l’A 11 Pisa-Firenze, nel tratto Pisa-Lucca. Su questo tratto, per la precisione all’altezza di Vecchiano, due cagnolini si sono inseguiti per quasi un’ora, passando da una corsia all’altra, spaziando su tutte e quattro, in un senso e nell’altro. Una specie di gioco che poteva rivelarsi fatale per tutti, in primis per le bestiole, ma soprattutto per gli automobilisti, costretti per sessanta minuti circa a destreggiarsi a velocità sostenuta fra i percorsi improvvisati dei due cani. Protagonisti dell’insolita avventura, fortunatamente a lieto fine, sono stati due cagnolini, un bassotto e un meticcio di taglia media, quest’ultima forse una femmina, verosimilmente inseguita dall’altro. Fatto sta che, fra le 4 e le 5 del pomeriggio, il centralino della polizia stradale di Pisa è stato preso d’assalto dagli automobilisti che passavano dall’A 11, in un senso e nell’altro, i quali hanno preso il cellulare ed hanno chiamato il 113. La Polizia ha girato tutte le telefonate alla Stradale di Pisa, che a sua volta ha chiesto l’intervento delle pattuglie competenti per territorio, quelle di Montecatini. Decine le telefonate girate quindi in quei sessanta minuti di fuoco al centralino di Pisa, con l’agente in turno che non sapeva più a che santo votarsi e non riusciva a rispondere a tutti e a spiegare che sì, lo sapeva che c’erano i cani in autostrada, a scorrazzare fra le macchine in corsa, ma di stare tranquilli che presto sarebbero intervenuti. Alcuni automobilisti, i più animalisti certamente, si sono addirittura fermati ed hanno cercato, vanamente, di afferrare le bestiole per portarle via dal pericolo. Qualcuno voleva infilarle nel bagaglio e allontanarle dalla zona. Ma è stato impossibile catturarli. Minore fortuna ancora hanno avuto gli agenti della Polstrada di Montecatini che hanno cercato i tutti i modi dapprima di bloccare i cagnolini, cosa ovviamente impossibile, e che poi sono riusciti, dopo un’ora di spettacolo improvvisato sull’A 11, ad allontanarli nei campi vicini. A quel punto finalmente i cagnolini hanno cambiato scenario di azione ed hanno continuato giochi e inseguimenti, con improvvisi cambi di direzione, in mezzo al verde. «L’arrivo improvviso di animali in autostrada - hanno spiegato gli agenti della polizia stradale - non è cosa rara, avviene di tanto in tanto, soprattutto vicino ad aree naturali, ma è chiaramente cosa molto pericolosa: in genere qualcuno si distrae, rallenta, frena all’improvviso, e chi viene dietro inevitabilmente tampona, a volte a catena, con possibili ferimenti, anche gravi, dato il luogo. In questo caso è andata fin troppo bene...».
LA NUOVA SARDEGNA
14 NOVEMBRE 2009
Cimitero degli amici
SELARGIUS (CA). Sarà inaugurato domani alle 11 il secondo cimitero per animali da compagnia della Sardegna, dopo quello aperto a Sassari due settimane fa. La struttura si trova poco distante dalla strada provinciale Sestu-Monserrato e si chiamerà “Il giardino di Legna”. «Accoglieremo cani, gatti, canarini e animali da compagnia in genere - spiega la titolare Laura Demontis -. Di certo non sarà solo un cimitero: il terreno su cui sorge la struttura si estende per un ettaro e per le sepolture saranno utilizzati circa quattromila metri quadri. Le altre aree saranno adibite a pensione, centro addestramento, servizio di toelettatura. Non vogliamo certo allestire un luogo lugubre: le tombe saranno circondate da prati attrezzati con panchine e gazebo, dove i proprietari, una volta fatta visita agli animali scomparsi, possano magari trascorrere qualche ora all’aperto con i nuovi compagni di gioco». Le persone che decideranno di seppellire gli amici a quattro zampe al Giardino di Legna potranno far visita agli animali scomparsi il sabato e la domenica, mentre il servizio di seppellimento sarà ovviamente effettuato ogni giorno seguendo le norme di legge, che prevedono la sepoltura in contenitori biodegradabili o teche di legno. ‹‹Ogni animale avrà la sua lapide con nome, data di nascita e morte, foto e dedica - prosegue Demontis - e saranno ospitati dalla struttura per almeno cinque anni. I proprietari pagheranno una quota per il seppellimento e un contributo annuale per il mantenimento della tomba››.
IL TEMPO
14 NOVEMBRE 2009
È polemica per l'area faunistica
SCANNO (AQ) Si chiama Jerry il piccolo cerbiatto che a seguito di uno scontro con un altro cervo all'interno dell'oasi faunistica di Scanno si è spezzato le corna.
Scanno (AQ) - Una dura battaglia per il controllo del territorio e per l'attenzione delle femmine di cui ne ha fatto le spese proprio Jerry. Un episodio che non ha mancato di suscitare polemiche da parte dell'opposizione che ha accusato la maggioranza di aver rinchiuso gli animali all'interno di un recinto. «Sono polemiche steriali. Li abbiamo fatti uscire da una gabbia –commenta Eustachio Gentile, consigliere di maggioranza – per farli vivere in libertà».
IL GAZZETTINO
14 NOVEMBRE 2009
I cinghiali sono arrivati anche a Este
Este (PD) - I cinghiali sono arrivati anche a Este. Gli ungulati, che da anni scorrazzano nella zona del Parco, si sono fatti vivi nella pineta che domina il centro storico atestino. A 250 metri in linea d’aria dal duomo di Santa Tecla e a mezzo chilometro dalla piazza Maggiore. Da settimane i selvatici scendono dai rilievi a sud del comprensorio collinare, alla ricerca di cibo, acqua e tranquillità. Tutti fattori che i branchi trovano senza alcun problema nell’area boschiva che sovrasta villa Benvenuti e i dintorni della scuola Pelà-Tono.Centinaia di metri quadrati di verde dove non c’è quasi mai nessuno, eccezion fatta per i volontari che si prendono cura della pineta. A monte passa la strada sterrata che conduce verso il palazzo del Principe, ma dalla collina si può arrivare agevolmente alle pendici del monte Cero e di lì passare a Valle San Giorgio ed Arquà Petrarca. È questo il percorso che ha portato i cinghiali, molto diffusi fra Baone e Cinto, a raggiungere il “paradiso terrestre” estense.Gli animali distruggono le cortecce degli alberi, alcuni dei quali sono condannati ormai a morire. Oppure scavano con il muso nel prato, tenuto quasi all’inglese, cercando germogli e prelibatezze. Il risultato è che la zona all’ombra dei pini marittimi è ormai devastata e pure i residenti iniziano ad aver paura. Finora ogni appostamento diurno è risultato vano, perché le scorribande avvengono durante la notte.
CORRIERE ADRIATICO
14 NOVEMBRE 2009
Applicata una sentenza del tribunale ma sul posto sono costretti a intervenire i carabinieri. Insorge l’associazione allevatori
Il Comune sfratta il proprietario di 3.500 ovini a Campolungo
Ascoli Ben 3.500 ovini non potranno più pascolare a Campolungo e Valle Orta. Con un’ordinanza il Comune si è riappropriato (sentenza del Tribunale) dei fondi di Villa Sgariglia. L'Amministrazione comunale però nel dar attuazione all'ordinanza non ha fatto i conti con gli ovini dell'allevatrice Giovanna Vitacchi che da anni è subaffittuaria dei terreni. E’ stato necessario l'intervento dei vigili urbani e del dirigente che ha sottoscritto l'ordinanza. A capeggiare la protesta è stato il presidente dell'Associazione Allevatori di Ascoli, Antonio Ricciotti. La nostra associata -ha affermato Ricciotti - è una subaffittuaria che ha sempre regolarmente pagato l'affittuario. Il subaffittuario ha tutti i diritti a permanere nel fondo. Ecco perché sono qui a far valere le ragioni di un nostro associato. Da tempo avevamo avvisato sia il dirigente comunale che l'assessore Valentino Tega che hanno fatto finora orecchi da mercante negando il diritto della subaffittuaria. L'esecuzione forzata di questa mattina, senza preavviso alcuno, non ha risparmiato neanche le balle di fieno e le nostre attrezzature per il pascolo poste sopra all'area. Attualmente 3500 capi rischiano di rimanere senza foraggio mettendo a repentaglio anche il benessere dell'animale. All'assessore ed al dirigente chiediamo d'interrompere gli effetti dell'ordinanza per permettere alla Vivacchi di far valere i propri diritti nelle opportune sedi. Oltre che alle istanze dei legali della Vivacchi, l'Amministrazione dovrà rispondere a queste domande dell'associazione. Il dirigente comunale Ciccarelli ha affermato di non essere a conoscenza che sui terreni c'era un pascolo di diritto, come asserito dal Ricciotti. Constato invece che il proprietario di questi ovini ha sconfinato illegittimamente perché di questi fondi il Comune è rientrato nella piena proprietà a seguito di una sentenza attesta la proprietà dell'ente”.
LIBERO
14 NOVEMBRE 2009
MONTAGNA: A BELLUNO PECORE BLOCCATE SU CIMA COL MAT, PASTORE CHIAMA SOCCORSO ALPINO
Belluno - Insolita operazione per il Soccorso Alpino dell'Alpago, in provincia di Belluno, che e' intervenuto per salvare un gregge di pecore rimasto bloccato dalla neve sulla cresta del monte Col Mat sul Dolada. Bloccate tra neve ed il vuoto ai lati del sentiero gli animali terrorizzati non erano in grado di procedere costringendo anche il pastore a restare con loro nel tentativo di condurle a valle. Fallita una prima operazione di salvataggio in elicottero, per l'agitazione del gregge, pastore e Soccorso Alpino sono ritornati in quota a piedi. Gli animali, evidentemente piu tranquilli, si sono cosi' fatto condurre a valle.
SICILIA ONLINE
14 NOVEMBRE 2009
BARCELLONA: CONTROLLI IN ALLEVAMENTI BOVINI, SEQUESTRATI 84 CAPI
BARCELLONA POZZO DI GOTTO (MESSINA) - Operazione dei carabinieri della Stazione di Barcellona Pozzo di Gotto (ME) che hanno controllato numerose aziende di allevamento di bovini. Gli accertamenti sono stati eseguiti in collaborazione con il personale dell'Azienda provinciale locale - Servizio Veterinario. Contestati diversi illeciti amministrativi circa l'assenza delle previste autorizzazioni sanitarie, l'arbitrario trasferimento dei capi di bestiame, la mancata tenuta dei registri e l'omessa applicazione delle marche identificative auricolari. Nel corso dell'attivita', sono stati sottoposti a sequestro 84 bovini perche' trovati privi delle previste marche auricolari nonche' sono stati apposti i sigilli a 3 locali adibiti a stalle poiche' privi di qualsiasi autorizzazione. Gli accertamenti hanno permesso di mettere in luce anche irregolarita' piu' gravi che hanno condotto i Carabinieri a denunciare un allevatore per ricettazione. L'indagato non e' stato in grado di fornire alcuna documentazione che potesse provare la lecita provenienza di alcuni bovini trovati privi di marche auricolari. Gli animali e le strutture sequestrate sono state affidate ai rispettivi titolari di aziende di allevamento. Agli animali finiti sotto sequestro sono state, inoltre, apposte le marche sanitarie e i boli elettronici endoruminali e sono stati effettuati prelievi ematici per valutarne lo stato di salute.
MELITO ONLINE
14 NOVEMBRE 2009
CONTROLLI A TAPPETO SULLE AZIENDE DI ALLEVAMENTO DI BOVINI SITE NEL COMUNE DI BARCELLONA POZZO DI GOTTO
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Messina - Si sono conclusi gli accertamenti che i Carabinieri della Stazione di Barcellona Pozzo di Gotto hanno effettuato presso numerose aziende di allevamento di bovini nella città del Longano.L’attività, che è stata condotta con l’ausilio dell’Azienda Provinciale Locale – Servizio Veterinario – Distaccamento di Barcellona P.G., iniziata nel mese di ottobre si è conclusa in questi giorni.Gli accertamenti eseguiti dai Carabinieri hanno riguardato numerose aziende, presso alcune delle quali sono stati contestati vari illeciti amministrativi circa l’assenza delle previste autorizzazioni sanitarie, l’arbitrario trasferimento dei capi di bestiame, la mancata tenuta dei registri e l’omessa applicazione delle marche identificative auricolari. Nel corso dell’attività, sono stati sottoposti a sequestro ben 84 bovini perché rinvenuti privi delle previste marche auricolari nonché sono stati apposti i sigilli a 3 locali adibiti a stalle poiché privi di qualsiasi autorizzazione.Gli accertamenti esperiti di concerto con i veterinari dell’A.P.L. (Azienda Provinciale Locale – Sevizio Veterinario) hanno permesso di mettere in luce anche irregolarità più gravi che hanno condotto i Carabinieri a deferire in stato di libertà un allevatore per ricettazione. Costui non è stato in grado di fornire alcuna documentazione che potesse provare la lecita provenienza di alcuni bovini trovati privi di marche auricolari. Gli animali e le strutture in sequestro sono state affidate ai rispettivi titolari di aziende di allevamento.Agli animali in sequestro sono state, inoltre, apposte le marche sanitarie e i boli elettronici endoruminali e gli sono stati effettuati prelievi ematici per valutarne lo stato di salute.
SICILIA INFORMAZIONE
14 NOVEMBRE 2009
Messina, allevamenti irregolari. Sequestrati 84 bovini
Sigilli a tre locali adibiti a stalle, denunciato un allevatore
Messina - Un'operazione di controllo di diversi allevamenti del Messinese, compiuta dai carabinieri, ha portato al sequestro di 84 bovini perché privi delle previste marche auricolari e di tre locali adibiti a stalle poiché privi di qualsiasi autorizzazione. Denunciato anche un allevatore.Agli animali sequestrati sono stati, inoltre, apposti le marche sanitarie e i bolli elettronici endoruminali e sono stati sottoposti a prelievi ematici per valutarne lo stato di salute. A alcuni titolari di aziende bovine controllate sono stati contestati vari illeciti amministrativi sull'assenza delle previste autorizzazioni sanitarie, l'arbitrario trasferimento dei capi di bestiame, la mancata tenuta dei registri è omessa applicazione delle marche identificative auricolari.
IL GIORNALE
14 NOVEMBRE 2009
Il governo giapponese potrebbe tagliare i fondi per la caccia alla balena
JACOPO GRANZOTTO
Balene, forse, più al sicuro. Il governo giapponese sta valutando le spese superflue da tagliare e questo, secondo il comitato governativo di revisione delle spese, potrebbe portare alla imminente chiusura del programma di caccia baleniera nel cosidetto «santuario dei cetacei» nell'Oceano Antartico. Il Comitato ha proposto tagli massicci all'Istituto che finanzia, con i soldi dei contribuenti giapponesi, la caccia baleniera per scopi pretestuosamente «scientifici».
Nel dettaglio il comitato avrebbe raccomandato di tagliare tutti i fondi, tranne quelli per pagare i debiti del 2010, all'Ofcf, Fondo di Cooperazione per la Pesca d'Altura. E proprio l'Ofcf eroga i finanziamenti all'Istituto di Ricerche sui Cetacei, responsabile «dell'ignobile programma scientifica dietro cui si maschera la caccia baleniera giapponese in Antartide», spiega Greenpeace. L'Ofcf sostiene di aver bisogno di circa 520 milioni di euro per vari programmi, compresa la caccia baleniera. Il Comitato di Revisione del Gabinetto Governativo comunicherà presto la sua decisione in merito al taglio dei fondi all'OFCF. Senza questi soldi difficilmente l'Istituto di ricerca sui cetacei potrà continuare la caccia baleniera e la compravendita di voti alla Commissione Baleniera Internazionale (IWC) a sostegno della caccia baleniera. La notizia arriva a meno di 24 ore dalla visita del di Barak Obama in Giappone. E la caccia baleniera è già stata sull'agenda delle discussioni tra Usa e Giappone. «Il Primo Ministro Hatoyama ha l'opportunità unica di tener fede alle promesse elettorali di ripulire i programmi di spesa del Giappone eliminando la caccia baleniera, un'attività controversa, corrotta e pericolosa - sostiene Alessandro Giannì, direttore delle campagne di Greenpeace Italia - Greenpeace chiede con urgenza al Presidente Obama di sostenere gli sforzi del Primo Ministro Hatoyama e, al tempo stesso, di mantenere la sua promessa elettorale, di por fine alla caccia baleniera nell'Oceano Antartico». Greenpeace protesta da oltre 30 anni contro la caccia alle balene e la sua campagna ha ottenuto, nel 1986, una moratoria internazionale alla caccia commerciale. La moratoria viene aggirata dal Giappone con la scusa della «ricerca scientifica». Greenpeace ha mobilitato milioni di persone in tutto il mondo per protestare contro la violazione del Santuario dei Cetacei dell'Oceano Antartico, con varie spedizioni in Antartide e, negli ultimi anni, portando la sua protesta in Giappone, al cuore del problema, per sensibilizzare il Governo e i cittadini giapponesi, praticamente ignari del problema.
ADN KRONOS
14 NOVEMBRE 2009
Pesci come Superman? A Gardaland Sea Life ci sono gli animali con i superpoteri
Verona - (Adnkronos) - Nel parco acquatico esposizione temporanea fino a gennaio 2010 delle specie più curiose e singolari: dalla Murena al Granchio del cocco, dai Pesci gatto di vetro alla Canocchia Pavone, tutti dotati di capacità incredibili al limite dell'incredibile
Verona, 14 nov. (Adnkronos) - Pesci con i "super-poteri"? Sembra una boutade fumettistica ma in realta', nel loro piccolo, ci sono creature acquatiche dotate di straordinarie capacita'. Una selezione di questi animali, un misto tra Superman, l'Uomo Ragno ed i Fantastici Quattro, e' visibile nel parco acquatico Gardaland Sel Life Aquarium che propone ai propri visitatori una simpatica novita': un'esposizione temporanea che offre l'opportunita' di conoscere le specie e i fenomeni marini curiosi e singolari. L'iniziativa si chiama Super Powers, Super Poteri appunto, ossia un affascinante ''incontro ravvicinato'' con eccezionali e incredibili creature marine: il granchio del cocco, i pesci pappagallo, i pesci gatto di vetro, la murena gigante e la canocchia pavone, tutti dotati di poteri incredibili. L'esposizione durera' sino alla fine di gennaio 2010. Super Powers, proposta al pubblico per la prima volta in assoluto in Italia, e' un'esposizione temporanea dal concept del tutto innovativo che rientra tra le mostre itineranti esposte a rotazione in tutti i Sea Life del mondo. "La mostra - spiegano gli organizzatori da Gardaland nel veronese - accoglie esclusivamente animali dotati di caratteristiche eccezionali, creature davvero particolari che non mancheranno di calamitare su di se' l'attenzione dei visitatori". E tra questi super poteri cosa spicca? "L'intelligenza sopraffina, il mimetismo estremo, la forza e la rapidita' straordinarie; tutte peculiarita' che sono i frutto di un'evoluzione che riguarda, per quanto sembri incredibile, tutte le specie che vivono su questo pianeta. Come non ammirare allora l'inverosimile trasparenza dei 'pesci gatto di vetro' - che sfruttando le condizioni dell'ambiente marino circostante riescono a diventare sostanzialmente invisibili - dei quali e' possibile vedere la spina dorsale ed il cuore pulsante?". E non e' tutto. Ci sono i variopinti 'Pesci Pappagallo' dotati di un becco simile a quello degli uccelli e attraverso il quale raschiano le alghe presenti sulle resistentissime barriere coralline. Ma il loro vero super potere consta in realta' nella capacita' di costruirsi una bolla, una specie di super scudo, che serve a proteggersi dall'olfatto dei predatori durante il sonno. Di sicuro non perdera' occasione di far parlare di se' anche la 'Murena Gigante', nota per essere una temibile predatrice: con i suoi 3 metri di lunghezza lascera' a bocca aperta grandi e piccini. Dotata di denti ''retrovolti'', aguzzi e robusti, in caso di attacco la Murena, attraverso questa particolare dentatura, lascia profonde lacerazioni lasciando poi sulla vittima pericolosi batteri prodotti dai residui di cibo rimasti fra i denti. Anche se considerata aggressiva e pericolosa per l'uomo la Murena attacca raramente a meno che non venga disturbata. Efficiente predatrice, e' di norma un animale sedentario che a Gardaland Sea Life Aquarium si accontenta di alimentarsi a giorni alterni con pesce azzurro, aringhe e calamari. L'appellativo poco gradevole (e' nota come ''funebris'') deriva dalla colorazione del corpo grigiastro e scuro: in realta' l'animale e' interamente coperto da una patina di muco che la protegge da batteri e parassiti. C'e' poi il 'Granchio del Cocco' che pur avendo la capacita' di arrampicarsi velocemente sugli alberi non e' neppure lontanamente imparentato con la scimmia. Si tratta del piu' grande granchio terrestre esistente e puo' raggiungere dimensioni enormi (fino a 1 metro di lunghezza e 4/5 kg di peso). Da piccolo utilizza le conchiglie per proteggere l'addome ancora molle ma con il passare del tempo questo si indurisce e la conchiglia viene abbandonata.Il granchio del cocco e' conosciuto per le sue potentissime chele con le quali riesce a frantumare i cocchi, dei quli e' goloso, per poi consumarne il contenuto. Le chele sono tanto forti da poter sollevare oggetti pesanti fino a 28 kg. Questo fantastico esemplare e' dotato di un olfatto molto sviluppato che gli consente di percepisce gli odori a grande distanza. Pur nutrendosi principalmente di frutta si nutre anche di uova di tartaruga, foglie e carcasse animali. E' il vero Spiderman del mare. Quale animale e' rapido come un ghepardo, ha la vista acuta di falco ed e' temibile come uno squalo? Fara' sorridere ma si tratta della 'Canocchia Pavone' (Hemisquilla ensigera) che nel nome non sembra racchiudere alcuna minaccia ma in realta' e' dotata di 2 potentissimi arti raptatori (per la cattura della preda) che assomigliano alle zampe della mantide religiosa. La canocchia, a proposito di superpoteri, ha il dono della supervelocita': le chele con cui strazia la preda si muovono a una velocita' impressionante (un colpo ogni 3 millisecondi: meglio di un mitra!) e colpisce la vittima nella parte inferiore del corpo dove pesci e crostacei sono piu' vulnerabili. La potenza della chela e' stata paragonata alla forza dirompente di un proiettile sparato da una pistola di piccolo calibro e puo' addirittura rompere il vetro di un acquario. Ma a Gardaland dicono che non c'e' nulla da temere. Anche l'occhio della canocchia e' speciale: grazie ai moltissimi cilindri che lo compongono, l'occhio puo' vedere a 180° rendendo cosi' l'animale ancor piu' rapido nel valutare le distanze e colpire la preda. Gardaland Sea Life Aquarium e' il 28esimo acquario della catena Sea Life nel mondo ed il primo in Italia: e' un acquario interamente tematizzato, costruito nel pieno rispetto delle esigenze di impatto ambientale. In un percorso di 37 vasche che parte dalle acque del fiume Sarca e del Lago di Garda, passando per il Delta del Po, arrivando fino ai mari tropicali, Gardaland Sea Life Aquarium accompagna i visitatori in un affascinante viaggio alla scoperta di 5.000 esemplari di oltre 100 diverse specie tra cui cavallucci marini, lumache di mare, meduse, pesci trombetta e squali.
FOTO http://www.adnkronos.com/IGN/Mediacenter/Fotogallery/?id=3.0.3969872762_001 |
LE SCIENZE
14 NOVEMBRE 2009
Ecosistema intestinale
Flora batterica e obesità
Il valore nutritivo degli alimenti dipende anche dalla composizione della popolazione batterica dell'intestino. Quella sbagliata favorisce l'obesità anche con una buona dieta
Passando da una dieta prevalentemente vegetale e povera di grassi a una ricca di grassi e zuccheri, la flora batterica intestinale cambia drasticamente già nel giro di 24 ore, con la proliferazione di microrgansmi che facilitano l'assimilazione di queste sostanze e favoriscono l'insorgenza dell'obesità. E' questo il risultato di uno studio condotto presso la Washington University School of Medicine a St. Louis e pubblicato sulla rivista "Science Translational Medicine".
Precedenti ricerche avevano indotto Jeffrey I. Gordon, che ha diretto questo studio, a stabilire un nesso fra l'obesità e le migliaia di miliardi di microrganismi che vivono nell'intestino e concorrono alla digestione e all'assimilazione degli alimenti, tanto da ipotizzare che il loro valore nutritivo e calorico non sia assoluto, ma dipenda almeno in parte dalla specifica composizione della popolazione batterica dell'intestino."Mettere a fuoco ciò che scatena malnutrizione e obesità nell'uomo è difficile a causa dei numerosi fattori - genetici, culturali e ambientali, come la dieta - che è difficile controllare", dice Gordon. "Ricreando l'ecosistema dell'intestino umano nei topi siamo riusciti a controllare queste variabili ottenendo informazioni che ci permetteranno di sviluppare ipotesi da testare nell'uomo." Dopo aver creato questi topi dall'ecosistema intestinale umano, i ricercatori li hanno sottoposti a differenti tipi di diete, e in particolare a una dieta vegetale e povera di grassi e una di tipo "occidentale" ricca di grassi e zuccheri, constatando rapide variazioni quando si passa dall'una all'altra. "Siamo stati sorpresi dall'osservare il rapido cambiamento nelle comunità microbiche dei topi con dieta ad alto contenuto di grassi e/o di carboidrati. Valutando in 4-6 ore il tempo necessario ai batteri per muoversi in tutto l'intestino, ciò significa che l'inizio del cambiamento nella popolazione batterica è avvenuto 18-20 ore dopo l'esposizione alla dieta occidentale", ha osservato Peter Turnbaugh, che ha preso parte allo studio. Rispetto ai topi di controllo quelli che passavano a una dieta occidentale hanno mostrato una ampia proliferazione di batteri intestinali delle classi Erysipielotrichi e Bacilli, appartenenti entrambi al phylum dei Firmicutes, a danno delle popolazioni di microrganismi del phylum dei Bacteroidetes, un cambiamento che precedenti studi di Gordon avevano mostrato essere correlato all'obesità. A riprova delle conclusioni dello studio, trapiantando le comunità dei Firmicutes nell'intestino dei topi a dieta vegetale e povera di grassi, anche questi acquistavano rapidamente peso anche se non veniva modificata la dieta.
IL PICCOLO
14 NOVEMBRE 2009
Volpe con la rabbia, scattato l'allarme
di TIZIANA CARPINELLI
Trieste - Primo caso di rabbia silvestre nella provincia di Trieste: per tutti i cani scatta l’obbligo della vaccinazione. Dopo tanti anni di assenza si rimaterializza sul Carso l’antico spettro di una malattia virale che risulta mortale non solo per gli amici a quattro zampe, ma anche per l’uomo. La positività delle analisi effettuate all’Istituto zooprofilattico di Padova, sulla carcassa di volpe rivenuta lo scorso 23 ottobre a Gropada, hanno escluso ogni possibile dubbio: si tratta di rabbia, un tempo nota come idrofobia. Dopo il primo episodio in Friuli, precisamente a Resia, avvenuto il 10 ottobre del 2008, questo è il 37esimo caso in Regione. A rinvenire l’animale deceduto è stato il maresciallo Ilario Zuppani della Guardia provinciale ambientale, che rilevati i sintomi dell’infezione ha fatto partire il protocollo di accertamento. Una volta giunto da Padova il fax di notifica, il veterinario Corrado Abatangelo, responsabile della struttura di Sanità animale del Dipartimento di prevenzione all’Azienda sanitaria, ha attivato lunedì la procedura d’urgenza per la predisposizione dell’ordinanza, prevista dalla Regione e firmata dal direttore generale Franco Rotelli, con cui si rende obbligatoria la somministrazione del vaccino per i cani domestici, ma non solo. Il provvedimento, esecutivo da giovedì, prescrive le misure di polizia veterinaria per il contrasto della diffusione dell’epizoozia di rabbia silvestre. «Si stanno acquisendo i vaccini – spiega Abatangelo – e si procederà con l’assunzione di un veterinario a tempo determinato per eseguire le vaccinazioni. In tempi brevi sarà reso operativo un ambulatorio veterinario in via Molino a Vento, riadattando parte dell’ex stabilimento di disinfezione, destinato solo alle vaccinazioni antirabbiche». L’azienda si è inoltre data da fare per predisporre a tempo di record un secondo ambulatorio sull’altopiano, in località Stazione Prosecco. L’ordinanza rende obbligatoria la vaccinazione antirabbica precontagio di tutti i cani non vaccinati (o vaccinati da più di 11 mesi), ma anche dei bovini, degli ovini, dei caprini e degli equini che si trovano esposti al rischio del contagio. Per questi ultimi, il responsabile della Sanità animale stabilirà, di volta in volta, la necessità di ricorrere al vaccino dopo un’attenta valutazione del rischio. Le somministrazioni vengono effettuate, gratuitamente, dai veterinari dell’Ass 1, oppure a pagamento da liberi professionisti. L’ordinanza fa divieto di introdurre sul territorio cani che non siano stati prima sottoposti al trattamento da almeno 21 giorni e da non più di 11 mesi. Gli amici a quattro zampe provenienti da fuori provincia devono essere immediatamente sottoposti a vaccinazione. E gli albergatori segnalare tempestivamente la presenza di animali che accompagnano i loro clienti all’autorità comunale per gli adempimenti suddetti. I cani vanno sempre condotti al guinzaglio e gli altri animali tenuti sotto stretta sorveglianza. E’ altresì vietato il pascolo vagante. Un tanto finché siano trascorsi i 60 giorni successivi all’ultimo caso accertato di rabbia. All’esecuzione dell’ordinanza sono chiamati i veterinari ufficiali, la polizia municipale, le forze di polizia, gli agenti di vigilanza ittico-venatoria, gli ufficiali e gli agenti di polizia giudiziaria: per i trasgressori sono previste sanzioni amministrative da 258,23 a 1.291,14 euro.
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