IL TEMPO ROMA
13 AGOSTO 2009
Cagnetta maltrattata Salvata a Lunghezza dalle guardie dell'Enpa
Gli agenti dell'Ente Nazionale Protezione Animali di Roma, sono intervenuti ieri in via Gildone, zona Lunghezza, estrema periferia romana, dove una cagnolina meticcia è stata trovata in stato di abbandono all'interno di un terreno utilizzato come discarica.
Roma - Il cane era affetto da rogna con piaghe in gran parte del corpo, senza cibo e l'acqua a sua disposizione era verde con topi e vermi morti. Le guardie zoofile hanno contattato il magistrato di turno che ha autorizzato l'accesso nella proprietà privata. Il cane è stato soccorso e trasportato per le cure del caso presso il canile comunale di Roma. Gli agenti zoofili hanno posto sotto sequestro penale il cane e denunciato all'Autorità giudiziaria il proprietario A.A. romano di 62 anni per maltrattamento di animali, reato che in base all'articolo 544 ter del codice penale prevede fino ad un anno di reclusione e una multa di 15 mila euro. «Voglio complimentarmi con le guardie zoofile dell'Enpa per aver salvato una cagnolina tenuta in pessime condizioni igienico sanitarie e nutrizionali dal suo padrone. Atteggiamenti di questo genere nei confronti degli animali non sono tollerabili, e proprio per questo l'amministrazione comunale ha investito, e intende continuare a farlo sempre di più, sulle campagne contro l'abbandono degli animali e il randagismo, come recentemente dimostrato dall'assessore De Lillo. Soprattutto in questa stagione dell'anno, in cui storicamente i dati evidenziano un incremento degli abbandoni, è importante sensibilizzare le famiglie su questo tema, e far comprendere loro che possedere un animale domestico è un impegno serio che regala enormi soddisfazioni. Un impegno che non può e non deve cessare con il sopraggiungere dell'estate. Gli animali, infatti, meritano rispetto ed amore tutto l'anno, soprattutto perché questi due sentimenti sono sempre ampiamente contraccambiati nei confronti del padrone». Lo dichiara in una nota Andrea De Priamo (Pdl), presidente della commissione Ambiente.
IL GIORNO
13/08/09
LAGO MAGGIORE
Rubati cento gatti
Si pensa a una setta
Allarme sul lago Maggiore per la sparizione di un centinaio di gatti, tra cui 71 di colore nero, probabilmente destinati a riti esoterici.
Questo, almeno, secondo l'ipotesi fatta dagli animalisti dell'Aidaa. Nelle decine di denunce c'è un particolare ricorrente: la presenza sospetta di un furgone Transit di colore rosso con targa di Milano.
LA REPUBBLICA 13 AGOSTO 2009
ANIMALI, CAGNOLINA INVESTITA FERITA SU CIGLIO STRADA: SALVATA DA PS
Roma - Gli agenti della polizia di Stato della Questura di Roma, durante i consueti servizi di prevenzione, transitando oggi in via Rocca Cencia hanno notato sul ciglio della strada un cane abbandonato. Immediatamente gli agenti si sono fermati a soccorrere la cagnolina di razza pitbull, vittima di un investimento, ferita ad una zampa e l'hanno trasportata in uno studio veterinario per farla curare. Il personale del commissariato Casilino Nuovo si sta interessando affinché l'animale venga ospitato presso una struttura idonea e convenzionato con il Comune di Roma per le ulteriori cure in attesa di eventuale adozione. MESSAGGERO VENETO 13 AGOSTO 2009
Cane ferito e abbandonato salvato dai vigili del fuoco
MANIAGO (PN). Soccorso animale, ieri mattina a Maniago, da parte dei vigili del fuoco del locale distaccamento. Un cane meticcio di piccola taglia, quasi certamente investito da un automobilista che non si è fermato, era ferito alle zampe posteriori e non poteva muoversi. In mezzo alla strada, sotto il sole, i pompieri l’hanno messo all’ombra e gli hanno dato da bere, lasciandolo solamente all’arrivo del veterinario.
IL TEMPO MOLISE
13 AGOSTO 2009
Polpette avvelenate nella villa dove giocano i bambini
Sicurezza Il consigliere dell'Idv Durante ha presentato un esposto Nell'ultimo periodo uccisi diversi animali in tutte le zone della città
Carmen Sepede
Campobasso - Polpette avvelenate abbandonate in villa dei Cannoni, accanto alla giostrina per i bambini. Una situazione che potrebbe prefigurare il procurato allarme sociale, quella denunciata dal consigliere comunale Michele Durante. Il rappresentante dell'Idv ieri mattina ha tenuto una conferenza stampa, al fianco dei volontari e dei rappresentanti delle associazioni animaliste, prima di recarsi in Questura e alla Procura della Repubblica per presentare un esposto. Un fenomeno, quello dell'avvelenamento degli animali (randagi, ma anche padronali), che nell'ultimo periodo è diventato vera e propria emergenza, con decine di episodi da una parte all'altra della città, anche il 2007 è stato «l'annus terribilis», con circa 100 casi. «Le polpette ritrovate in villa dei Cannoni, dove quotidianamente si intrattengono le famiglie e giocano i bambini - ha spiegato Durante in conferenza stampa - sono state sequestrate ed inviate all'Istituto zooprolittatico sperimentale dell'Abruzzo e del Molise, per le analisi del caso. Supponiamo tuttavia che, come negli altri casi, comprovati dalle autopsie svolte dai veterinari, contengano pesticidi solforati, venduti nei negozi di giardinaggio e quindi di facile accesso per tuttti. Una sostanza velenosa, oltre che per gli animali, cani e gatti, anche per l'uomo, figuriamoci per i bambini, che potrebbero sfiorare questi «bocconi» e portarsi le mani alla bocca. Serve un intervento urgente, non possiamo rischiare che ci scappi la bara bianca. Mi appello anche a chi compie questi reati, qualcuno che ha evidentemetne perso il controllo di sè, a redimersi». Parole crude, quelle usate dal consigliere, che testimoniano come la situazione sia davvero degenerata. Una situazione che non è più di semplice degrado sociale, ma di rischio per la salute pubblica. C'è ovviamente l'aspetto del dolore provocato a tanti cittadini per la morte dei loro animali, non solo randagi, visto che spesso le polpette avvelenate vengono lanciate nei giardini. «La mia iniziativa - ha aggiunto ancora Durante - non vuole essere un tentativo di strumentalizzazione politica. Chiediamo tuttavia l'intervento del Comune, affinché potenzi il controllo del territorio, ma anche della Asrem e anche della Regione, ognuno per propria competenza, per affrontare oltre al problema della sicurezza, anche la questione della situazione dei canili. Ovviamenti siamo certi che la Procura aprirà un fascicolo contro ignoti». Il consigliere dell'Idv ha poi presentato una relazione, per evidenziare il lavoro svolto dalle associazioni animaliste locali, nei canili rifugio di Santo Stefano, dell'ex mattatoio di via Garibaldi, smantellato qualche mese fa, (tutti i randagi sono stati portati a Milano), di Mirabello e Ferrazzano. Volontari che operano con impegno e dedizione, che potrebbero essere eventualmente utilizzate come «vigili zoofili volontari» a supporto dell'amministrazione. Una proposta, come quella della realizzazione di un nuovo canile municipale, che Durante porterà all'attenzione del Consiglio comunale, alla ripresa dei lavori settembrina.
NUOVO MOLISE 13 AGOSTO 2009
Un esposto per fermare la strage di cani L’ha presentato alla Procura e alla Questura il consigliere IdV Durante
Anna M. Di Matteo
CAMPOBASSO - Porre fine alla strage di cani, randagi e non, che si sta verificando su diverse zone della città, compreso il centro cittadino e al tempo stesso tutelare la salute pubblica. E’ l’obiettivo dell’espostodenuncia presentato ieri dal consigliere comunale dell’Italia dei Valori, Michele Durante, al Questore ed al Procuratore della Republbica presso la Corte d’Appello del tribunale di Campobasso. L’esponente di opposizione ieri mattina ha tenuto una conferenza stampa nella villa dei cannoni, l’area verde antistante il distretto militare, sulla quale di recente è stato realizzato un piccolo parco giochi per i bambini. «Abbiamo deciso di incontrare qui i giornalisti perché proprio qui, di recente, sono stati rinvenuti alcuni bocconi avvelenati ha denunciato Durante La situazione sta diventando estremamente pericolosa, non solo per i cani, ovviamente, ma anche per i cittadini. Immaginate cosa accadrebbe se uno dei bocconi venisse raccolto da qualche bambino che gioca qui. Qui si tratta di un problema che attiene alla salute pubblica ha aggiunto il consigliere comunale Dalle analisi eseguite sul cibo dato ai cani per avvelenarli, è emerso che si tratta di sostanze altamente tossiche, come i pesticidi ed altre composti per i quali sono ancora in corso le verifiche. Chiediamo che vengano immediatamente attivati tutti i controlli necessari da parte delle istituzioni preposte. Non vogliamo fare strumentalizzazione politica su un argomento così delicato, ma sollecitiamo l’amministrazione comunale e l’Asrem affinché attivino tutti gli strumenti per la cura, l’assistenza e la sterilizzazione dei cani. L’assessorato competente deve prendere in mano la situazione». Con Durante c’erano an che molti volontari che quotidianamente si occupano della cura dei randagi. C’è chi ha denunciato l’avvelenamento di oltre cento cani, dal 2007 ad oggi. Un vero e proprio sterminio. Il consigliere comunale ha poi avanzato la proposta di istituire la figura della guardia zoofila, essendoci volontari che hanno frequentato corsi appositi, per i quali, tra l’altro ha denunciato l’Asrem non ha ancora rilasciato i relativi attestati. «Ci sono risorse umane che potrebbero essere utilizzate e valorizzate ha detto Sull’intero territorio comunale ci sono oltre settanta volontari che prestano la loro opera gratuitamente». Critiche anche nei confronti della gestione del canile comunale e dell’Asrem che non ha ancora provveduto ad attivare la figura del veterinario responsabile. Infine l’appello agli autori degli odiosi gesti: «Mi affido alla loro sensibilità affinché interrompano questa pratica indegna. Forse non si rendono conto della gravità delle loro azioni ha concluso Durante Forse non sanno che si stanno macchiando di reati gravi». LA TRIBUNA DI TREVISO 13 AGOSTO 2009
Bocconi avvelenati, strage di gatti a Godego
Placido Stocco
GODEGO (TV). Moria di gatti. E’ stata registrata nell’azienda agricola gestita da Pietro Guidolin a Godego, in via Ca’ Leoncino. La moglie del titolare, Angela Ferraro Guidolin, che cura un piccolo allevamento di 17 gatti, racconta che l’altra mattina ha visto pochi felini scendere per mangiare il mangime che amorevolmente depone su una capace mangiatoia. La donna si è guardata intorno ed ha visto alcuni animali morti con sangue sulla testa ed altre bestie rantolanti. Ha telefonato subito al veterinario e questo ha risposto che se hanno sangue nella testa vuol dire che sono stati avvelenati. Angela ama molto i suoi gatti e non si rende conto chi possa aver sparso il veleno nei presi suo allevamento. «Loro non fanno male a nessuno - spiega la donna addolorata -. Ci sono persone che mi portano i loro gattini che nascono in casa perché loro non possono tenerli e sanno che li tratto bene». Vicino all’azienda Guidolin ci sono molte case, forse i gatti possono dare fastidio e il regolamento di polizia rurale approvato dall’amministrazione comunale recita che per la detenzione di animali d’affezione occorre che le bestioline siano custodite in recinti idonei e alimentate adeguatamente. Ciò per evitare che l’animale possa creare disturbo a persone terze. La risposta di Angela: «I miei gatti non si allontanavano mai dal loro ambiente, ma se qualcuno lo avesse fatto poteva essere allontanato, ma non ucciso». LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 13 AGOSTO 2009
Matino, avvelenati cani e gatti bambino li vede e ha uno choc
MATINO (LE) - Cinque cani ed un gatto morti avvelenati in un pomeriggio. E’ l’incredibile bilancio di un’incivile azione perpetrata l’altro ieri in un’area periferica del paese, tra le vie Del Mare, Crispi, Manara e Toselli, a ridosso della zona 167. Tre di questi cani erano randagi (gli altri due ed il gatto invece erano di proprietà) e da tempo circolavano nella zona, senza peraltro causare alcun fastidio ai residenti e ai passanti. Sull’accaduto hanno sporto congiuntamente denuncia ai carabinieri della stazione di Matino un cittadino ed il gruppo animalista della Spes di Parabita e Matino e contestualmente è stata indirizzata una lettera-segnalazione all’attenzione del sindaco Giorgio Primiceri. Nella missiva si è evidenziato come il problema dell’avvelenamento dei cani non può essere più tollerato in una paese cosiddetto civile e lo stesso primo cittadino è stato invitato ad intraprendere unitamente agli organi preposti “una efficace azione di investigazione” per individuare i colpevoli. Del barbaro gesto colpisce la metodica distribuzione dei bocconcini avvelenati (probabilmente con stricnina), gettati a ventaglio sui marciapiedi delle strade. L’area è una delle più popolate di Matino; vi giocano ogni giorno molti bambini ed anche un fugace contatto con quella sostanza potrebbe risultare oltremodo pericoloso. Gli animali avvelenati sono morti dopo una lenta e dolorosa agonia, ed il terribile atto non è passato inosservato ai cittadini residenti nella zona o di passaggio. E tra questi c’erano alcuni ragazzini, uno dei quali alla vista dei cani morenti in preda ad atroci sofferenze ha subìto una crisi isterica incontrollata, con lacrime e conati di vomito. IL MATTINO DI PADOVA 13 AGOSTO 2009
Rubata la coniglietta Vichy Mille euro di ricompensa a chi la riporta a casa
NOVENTA PADOVANA (PD). Non bastavano gli oggetti di valore, i ladri si sono messi a rubare anche gli animali di casa. A Noventa si sono portati via una coniglietta la cui proprietaria è disposta a pagare una ricompensa di mille euro pur di riaverla. Il furto è stato messo a segno in via Cappello 61. Rosalia Ortile, residente a Peraga, lunedì verso le 13.40 aveva portato Vichy dalla madre Laura, che si presta ben volentieri ad accudire la coniglietta bianca razza siamese mentre la figlia è al lavoro a Noventana. Al momento di uscire, però, la sorpresa: era sparita la borsetta con soldi, documenti e cellulare che Rosalia aveva lasciato in entrata. Solo dopo la denuncia ai carabinieri, ha scoperto che Vichy non c’era più. Ieri è stato affisso un manifesto con tanto di foto della «scomparsa». «Sono disperata - racconta fra le lacrime, - spero che chi ci ha rubato Vichy voglia bene agli animali e ce la restituisca al più presto». Per informazioni 049-8096051 o 338-8005257. (Enzo Polato)
http://persietrovati.blogspot.com/2009/08/noventa-padovana-pd-rubato-coniglietto.html
IL TEMPO MOLISE
13 AGOSTO 2009
Pietrabbondante (IS) L'appello del proprietario
Due cani rapiti in pieno giorno
PIETRABBONDANTE È «giallo» a Pietrabbondante sulla scomparsa di due cani, spariti dalla loro abitazione sabato scorso.
Pietrabbondante (IS) - Il proprietario, dopo aver presentato denuncia alle forze dell'ordine, ha contattato la nostra redazione per lanciare il suo appello. «Sabato 8 agosto — scrive al direttore de Il Tempo — Nino Tamilia — ci sono stati rubati davanti casa i nostri due adorabili cani da caccia Mila (segugio svizzero) e Furia (jagd terrier)! Non riesco a capire — sottolinea il proprietario dei cani — come si può fare una cosa simile, sopratutto come faccio a spiegare ai miei bambini che non torneranno più? Io spero che pubblichete questo annuncio e che ci aiutate a ritrovarli! Ho ricercato su internet e ho scoperto che è un fenomeno molto diffuso rubare cani per poi rivenderli. Ho addirittura scoperto che in alcuni casi vengono utilizzati per addestrare cani da combattimento». Subito dopo la scomparsa il signor Tamilia ha presentato una denuncia presso la Stazione dei Carabinieri di Pietrabbondante, che hanno avviato le indagini del caso. Chiunque abbia informazioni utili può contattare la nostra redazione al numero 0865414367.
GAZZETTA DI REGGIO 13 AGOSTO 2009
Cane abbandonato per strada a Poviglio Famiglia si ferma, lo raccoglie e l'adotta
POVIGLIO (RE). Assistono all’abbandono di un cane e non esitano a prendere l’animale con sé. L’episodio, una volta tanto segno di civiltà, è accaduto il 31 luglio sulla provinciale che collega Poviglio al nuovo casello dell’A1, all’altezza di Casalpò. E’ un’altra coppia a raccontare il fatto. «Da un’auto ferma in una piazzola è sceso un uomo, seguito da un cane - ricordano - Pensavamo a un bisogno della bestiola, ma nello specchio retrovisore abbiamo visto l’auto ripartire, lasciando il cane a terra». L’uomo alla guida ha fatto retromarcia per raggiungere il cane, di nuovo felice. «Volevamo aiutarlo - spiegano - ma il nostro cane di casa stava per morire, non ci sentivamo di prenderne un altro. In quel momento è arrivata una coppia di Sassuolo, diretta a Boretto dal figlio: avevano visto la scena, ha voluto prendere il cane con sè e sono ripartiti». Ora la prima coppia vuole ritrovare e ringraziare chi si è preso cura del cane: la si può contattare al numero 320-0922300. LA SENTINELLA 13 AGOSTO 2009
Non abbandonate cani e gatti per andare in ferie
SETTIMO ROTTARO (TO). Il Codice Penale parla chiaro, abbandonare un animale è un reato che prevede l’arresto fino a un anno o l’ammenda da mille a diecimila euro. «Ogni estate scatta l’emergenza» dicono Irene Benedino e Luisa Trucco, titolari del “Melograno”, centro cinofilo e pensione per amici a quattro zampe a Settimo Rottaro. E continuano sottolineando: «Troppe volte i cani vengono abbandonati in strada da proprietari criminali e insensibili. Purtroppo. proprio gli stessi animali, oltre che vittime, diventano protagonisti inconsapevoli di incidenti stradali. Insomma il pericolo è grande per tutti». Superfluo è ribadire quanto l’abbandono di cani e gatti sia un gesto ignobile e da irresponsabili. ”Esistono soluzioni alternative a quella che è sempre una scelta sbagliata - concludono Irene e Luisa -. Ci sono pensioni per gli animali come la nostra. E’ vero che non sempre partire per le ferie significa poter portare con noi il nostro animale. Ma basta organizzarsi ed un luogo adeguato per loro si trova». TERRA 13 AGOSTO 2009
Cuccioli di razza e cani da tartufo, prede dei cacciatori di taglie FAUNA Ogni anno in Italia aumenta il ricco business basato sul sequestro e la vendita di esemplari pregiati.
Simone di Meo
Quaranta milioni di euro per 26mila cani di razza pregiata rapiti ogni anno in Italia. Questi i numeri dell’oscuro - e lucroso - business che attraversa il Paese da Nord a Sud, su cui troppo poco ci si interroga e di cui a malapena si riesce a intuire le dimensioni. Non siamo ancora arrivati ai livelli della zoomafia perché non c’è una organizzazione criminale che gestisce il giro, ma tante piccole “cellule” che operano a livello locale.Un problema che sta assumendo proporzioni preoccupanti. A sparire, però, non sono soltanto gli esemplari di grossa taglia, lasciati colpevolmente incustoditi nei giardini pubblici (in questo caso, le povere bestie finiscono nei ring da combattimento, molto spesso come semplici sparring partners di pitbull e rottweiler, e dunque con scarsissime possibilità di sopravvivere al primo “allenamento”), ma anche animali pregiati, in particolare di piccole dimensioni, che più facilmente possono essere rivenduti a metà prezzo in altre regioni e, talvolta, anche all’estero.Esiste poi un altro fenomeno, legato al furto dei cani da caccia e da tartufo (nel primo caso, gli esemplari più a rischio sono i pointer, il kurzaar, il bracco ungherese e alcune razze da cerca e riporto come lo springer spaniel e il cocker spaniel inglese; nel secondo, invece, la lista comprende il segugio maremmano e tutti i cani delle razze setter e bracco).Le quotazioni di questi esemplari arrivano a cifre da capogiro, dato che si include il costo dell’addestramento cui sono stati sottoposti e delle capacità dimostrate nelle specifiche attività venatorie (fiuto, forma fisica, stato di salute, età, velocità, resistenza). Per i cacciatori risulta più facile acquistare un animale adulto e già addestrato che crescerne uno e seguirlo passo dopo passo nell’apprendimento dei segreti e dei meccanismi dell’attività venatoria.«Il mercato parallelo dei cuccioli rapiti non è da sottovalutare - afferma in proposito Lorenzo Croce, presidente di Aidaa -. Dalle denunce e dalle segnalazioni che abbiamo ricevuto e dall’analisi delle denunce presentate alle forze dell’ordine le zone maggiormente interessate da questo fenomeno sono la Toscana, l’Umbria e la zona dell’Appennino emiliano per quanto riguarda i cani da caccia. Per i cani di razze pregiate di piccola taglia, invece, che comunque non superano il 10 per cento del totale dei casi riscontrati, le zone interessate da questi rapimenti sono le tre regioni del Nord Italia. I cani vengono avviati al mercato parallelo sia in Italia che nei Paesi esteri. Si stima - conclude Croce - che complessivamente questo mercato alimenti un giro di affari di quasi 40 milioni di euro, tutti ovviamente esentasse». CORRIERE DELLE ALPI 13 AGOSTO 2009
Pago ma non ho ucciso il gatto
LENTIAI (BL). Ha ricevuto un decreto penale di condanna con una multa da 1520 euro per maltrattamento di animali. L’accusa: aver ucciso un gattino. Lanfranco Vergerio, artigiano di Lentiai, ha deciso di pagare: presentare opposizione e andare a processo finirebbe per costargli molto di più, spiega, e non può permetterselo. Ma il paradosso della vicenda, contesta Vergerio, è che tutto si basa sulla sua stessa parola: perché è stato proprio lui - compiendo una leggerezza, lo ammette - a dire alla figlia di una vicina di aver ucciso il gattino, confermandolo poi anche ai carabinieri. In realtà, assicura Vergerio, nessuna violenza c’è stata e nessun gatto è morto: perché quel micio che credeva randagio in realtà se l’era portato a casa per darlo al figlio, a far compagnia agli altri due gatti di famiglia. E dicendo di averlo ucciso pensava solo di aver trovato una buona scusa per giustificare la sparizione del gatto con la figlia della vicina, che credeva volesse prenderlo per sé. «Sono stato ingenuo, per non dire “mona”», spiega Vergerio, che non si immaginava il polverone provocato da quelle sue parole: la vicina, Manuela Catalani, le aveva infatti riferite a Tamara Panciera, impegnata in difesa dei diritti degli animali, che a sua volta aveva segnalato il fatto ai carabinieri di Mel. E la vicenda, iniziata ancora nell’estate del 2006, ha avuto il suo epilogo nei giorni scorsi con l’emissione del decreto penale di condanna ad una pena di un mese e 10 giorni di reclusione, convertita nella multa da 1520 euro. Vergerio ora non fa mistero di essersi pentito di aver detto di aver ucciso il gatto per “tagliar corto” e non dare tante spiegazioni sull’animale che si era portato a casa. «Avrei potuto negare o raccontare qualsiasi altra cosa», dice, «ma mai avrei pensato ad una condanna penale. Quel gatto, in realtà, è vissuto pacificamente a casa mia e, dopo che ho cambiato casa, è rimasto lì, accudito dal nuovo proprietario». Ora, dopo aver rinunciato a fare ricorso, si è rassegnato a pagare la consistente multa e ha scritto a Panciera e alla vicina per spiegare che al gattino non aveva mai fatto nulla e assicurando che «non ho mai ucciso neanche una gallina». Ma la vicenda e la condanna gli hanno lasciato un interrogativo: «Qual è la differenza tra una gallina, un coniglio, un’aragosta che si possono uccidere senza essere denuciati e un gatto? E’ forse perché la gallina o il coniglio si uccidono per mangiarli e il gatto no? E’ reato uccidere qualsiasi animale o ci sono animali di serie A e altri di serie B? Spero che qualcuno possa far luce su questi miei dubbi, perché non ci dormo la notte».
PARMA DAILY
13 AGOSTO 2009
Sesso con animali, 5 denuncie da Aidaa
Il presidente Lorenzo Croce: "Non ci sono limiti alla perversione umana"
Continua la battaglia dell'associazione italiana difesa animali ed ambiente contro i siti e gli annunci di depravati che cercano ed offrono sesso con animali.
Oggi sono state infatti inviate cinque nuove denunce alle procure della repubblica di Alessandria, Milano e Roma a carico di persone che si offrono e cercano sesso con animali e a carico di siti di annunci che pubblicano annunci di richieste ed offerte di sesso con animali. Con le cinque odierne salgono a 67 le denunce presentate dall'associazione animalista dall'inizio di marzo ad oggi sia contro siti internet che contro singoli cittadini che cercano o si offrono con i propri animali per pratiche sessuali ai sensi dell'articolo 544 del codice penale (maltrattamento di animali). Scendendo nel dettaglio ad oggi sono state presentate 21 denunce contro siti che propongono ed ospitano annunci di sesso con animali, 26 denunce sono scattate contro persone che chiedono sesso con animali e le 19 restanti denunce sono state firmate contro persone che si propongono (quattro a pagamento) per pratiche sessuali con i propri animali ( 13 sesso con cani, 2 sesso con cavalli, 3 sesso con capre, 1 sesso con maiale). "Non ci sono limiti alla perversione umana - ci dice Lorenzo Croce presidente di AIDAA e firmatario delle 67 denunce presentate da AIDAA - noi monitoriamo ogni giorno anche grazie alle segnalazioni che ci giungono via web all'indirizzo [email protected] da parte di cittadini stanchi di sopportare queste sconcezze sui siti internet, questa volta le denunce si concentrano ad Alessandria e Roma,ma stiamo seguendo da vicino anche il mercato della prostituzione con animai praticato specialmente da transessuali a Milano e Firenze". IL TIRRENO 13 AGOSTO 2009
Zuffa al circo Victor: veterinario denunciato dalla Forestale con l'accusa di resistenza
MONTECATINI (PT). Avrà uno strascico penale l’acceso confronto tra il veterinario del circo Victor e le forze dell’ordine della Forestale avvenuto il 4 agosto durante il trasferimento di un’ottantina di animali sulla cui detenzione gli investigatori ritengono ci siano gli estremi dei maltrattamenti. Il medico, il dottor Leonardo Brunetti, fu ammanettato al culmine delle proteste per come venivano portati via i volatili. A suo carico è stata presentata una denuncia per resistenza a pubblico ufficiale. Ma lo stesso professionista è intenzionato a passare alle vie legali contestando il trattamento subìto la sera del 4 agosto. Al fianco di Brunetti si schiera l’ordine dei veterinari di Pistoia. La presidente, dottoressa Anna Frosini, a nome degli associati si dice «indignata per la brutale e ingiustificata azione di forza che un nostro iscritto, il dottor Leonardo Brunetti, ha subìto da parte di agenti della Guardia Forestale, il 4 di questo mese, durante l’operazione di sequestro dei volatili del circo Victor a Montecatini. Dalle testimonianze registrate scaturisce chiaramente che il dottor Brunetti, dopo essersi ufficialmente presentato come colui che aveva in cura gli animali, non si opponeva al sequestro dal punto di vista legale, ma si preoccupava ogni momento di più per il modo violento e non professionale con cui venivano manipolati i volatili. Nonostante le sue richieste di prestare maggiore attenzione venissero ignorate e addirittura si offrisse di trasferire personalmente gli animali in maniera corretta nelle nuove gabbie, alla fine è stato allontanato ed addirittura atterrato e ammanettato senza nessun motivo giustificato». Per la presidente dell’ordine la professionalità del dottor Brunetti (Past President della Sivae-Società Italiana Veterinari Animali Esotici) nel campo degli animali esotici è certa e qualificata ed anche in questa occasione «egli si è comportato correttamente dal punto di vista deontologico mettendo al primo posto il benessere dei suoi pazienti, non potendo assistere in silenzio al loro maltrattamento». L’ordine dei veterinari esprime la propria completa solidarietà al collega che ha «subìto intimidazioni e lesioni volontarie, incomprensibili e non giustificate, solo per aver onorato il codice deontologico, in cui si ribadisce, all’art. 9, che il medico veterinario ha il dovere di comportarsi in ogni occasione e nell’esercizio della professione, in modo da onorare la categoria alla quale appartiene». La dottoressa Frosini conclude annunciando che l’ordine seguirà con attenzione gli inevitabili sviluppi legali, facendo tutto quanto è in suo potere «perché al proprio iscritto venga resa giustizia». Assente il comandante provinciale del Corpo Forestale di Pistoia, per avere la versione dei fatti anche dal fronte degli inquirenti è stata contattata la sede romana del Nirda (Nucleo investigativo per i reati in danno di animali). «Quello che dovevamo dire lo abbiamo detto alla magistratura» è stata la risposta degli investigatori. CORRIERE DELLE ALPI 13 AGOSTO 2009
Animali, il benessere è una regola
Anna Apollonia
SANTA GIUSTINA (BL). E’ stato adottato anche nel comune di Santa Giustina il “regolamento per la tutela e il benessere degli animali, per una migliore convivenza con la collettività e norme di igiene urbana veterinaria”, un documento predisposto da Paolo Cecchin e dai servizi veterinari dell’Usl 2 che cerca di coniugare la salute e il benessere degli animali domestici con il rispetto delle persone, anche di quelle che magari hanno poco feeling con piccoli e grandi amici a quattro zampe. Nel regolamento, affisso nelle bacheche comunali e scaricabile dal sito www.comune.santagiustina.bl.it, sono descritte le precauzioni che devono adottare coloro che posseggono animali domestici sia a livello di controlli della salute che di regole per la custodia, per prevenire la fuga e le aggressioni agli estranei, nonché il danneggiamento delle proprietà pubbliche o altrui. Il regolamento contiene anche divieti di maltrattamento che riguardano l’isolamento, le violenze, le percosse ma anche l’abitudine, che alcuni hanno di portare a passaggio gli animali al guinzaglio con la bicicletta facendosi trainare dagli animali stessi. Le regole in vigore nel comune impongono di custodire gli animali in recinti di almeno nove metri quadrati, mentre l’uso della catena deve essere provvisorio, la catena deve essere lunga almeno quattro metri per permettere ai cani di raggiungere in modo agevole il cibo o un riparo per il maltempo. Tutti i cani devono essere regolarmente iscritti all’anagrafe canina, e quando vengono portati a passeggio devono sempre essere al guinzaglio di lunghezza massima di un metro e mezzo e con la museruola. Il regolamento ribadisce un concetto che deriva dalle regole di igiene e di educazione, ovvero che i proprietari degli animali devono munirsi di paletta e sacchetto durante le passeggiate, soprattutto nei parchi. Regole che derivano anche dal buonsenso ma che, purtroppo, spesso sono disattese, rendendo più difficile la convivenza con chi il cane non lo ha o si comporta correttamente, evitando di lasciare traccia nei luoghi pubblici. Le regole sono corredate di sanzioni per i trasgressori che vanno da 100 a 500 euro ma, nei casi più gravi, possono diventare un reato e avere conseguenze penali: da qui l’invito a tutti di consultare attentamente il regolamento e attenersi alle sue prescrizioni. LA NUOVA FERRARA 13 AGOSTO 2009
Anche i cani potranno salire sugli autobus della nuova azienda
Egregio direttore, diamo volentieri riscontro alla lettera, pubblicata martedì 11 agosto, attraverso cui la signora Donadoni di Mirabello lamentava le difficoltà incontrate al momento di accedere agli autobus con il proprio cane. Farà piacere alla signora Donadoni sapere che, a seguito della fusione tra le aziende di trasporto di Bologna e Ferrara e nel rispetto dei relativi regolamenti comunali a tutela degli animali, è stato stilato un nuovo regolamento - che entrerà in vigore a breve - che prevede la possibilità di trasportare sugli autobus, dietro pagamento del biglietto, i cani accompagnati al guinzaglio, purchè provvisti di museruola. Qualora si tratti di cani o altri animali d’affezione di piccola taglia, potranno viaggiare invece gratuitamente, portati in braccio o dentro gabbiette o contenitori protetti che non superino le misure di cm. 55x40x20. Atc-Acft LA ZAMPA.IT 13 AGOSTO 2009
Tutti pazzi per Nora, gatta pianista Con oltre 20 milioni di contatti è una vera star della rete
Tutti i grandi pianisti hanno qualche vezzo. Nora non è diversa: salta sullo sgabello, si strofina sui tasti, talvolta entra nel pianoforte. Nora, una gatta Grey Tabby di cinque anni che vive a Filadelfia, spopola sul web. Billy Joel è un suo fan e le ha spedito una partitura e una foto autografata; la regina delle casalinghe, Martha Stewart, le ha fatto recapitare un busto di Bach. I video della gatta pianista sono supercliccati su YouTube, con oltre 20 milioni di visualizzazioni dal debutto nel 2007.La sua musica è stata descritta come una contaminazione tra jazz e Philip Glass. Il talento di Nora non nasce per caso. La sua padrona, Betsy Alexander, tiene lezioni di piano e la gatta ama imitare gli studenti. Tuttavia Betsy non ha mai cercato di addestrarla. Si accorse che sapeva suonare una sera di quattro anni fa, quando sentì qualcuno al piano e trovò Nora che accarezzava i tasti con le zampine. I padroni di Nora non hanno perso tempo a farne un fenomeno anche commerciale. Su YouTube il suo nome, «Nora the Piano Cat», è accompagnato dal marchio «trademark» e con le sue foto sono stati realizzati un calendario e un manuale di musica. IL TEMPO MOLISE 13 AGOSTO 2009
Rubati anche tre camioncini, nei quali sono stati stipati ovini e bovini. Consistente il danno economico «Ripuliscono» un allevamento di bestiame Gambatesa Ladri si sono introdotti nella notte nell'azienda ed hanno portato via 75 animali
GAMBATESA (CB) - Sono entrati indisturbati all'interno di un allevamento di Gambatesa, sulla fondovalle del Tappino, hanno aperto le porte delle stalle ed hanno portato via una settantina di agnelli e cinque bovini, oltre a tre camioncini nei quali hanno stipato gli animali, anche questi rubati. Il furto, singolare nelle modalità, un vero e proprio disastro per i titolari dell'azienda, è avvenuto nella notte ed è stato scoperto soltanto l'altra mattina, quando i titolari dell'attività hanno aperto i cancelli. Una sorpresa che in pochi attimi è diventata panico: gli animali erano quasi tutti spariti. Rimasti al loro posto soltanto quelli che evidentemente non erano entrati nei mezzi, riempiti fino all'inverosimile e utilizzati per trasportare il bestiame, che i ladri avevano evidentemente adocchiato per tempo, insieme agli agnelli e ai vitelli. Le modalità del «colpo», svolto in maniera «pulita», lasciano pensare a professionisti, non si esclude gente proveniente da fuori regione, o quantomeno persone pratiche nel maneggiare gli animali. Un requisito essenziale per realizzare un furto del genere, del quale al momento nessuno, tra i residenti della zona, sembra si sia accorto di nulla. Ad agevolare il compito dei malviventi l'assenza di un sistema di allarme e tanto meno di videosorveglianza, che ha consentito ai ladri di allontanarsi indisturbati con animali e furgoni. Ad indagare sull'accaduto i Carabinieri della compagnia di Campobasso, guidati dal capitano Giuseppe Campione, che in tarda mattinata hanno ricevuto la denuncia e ascoltato i titolari dell'allevamento. Persone disperate per quanto è accaduto, tanto più che il danno è ingente: diverse decine di migliaia di euro, tra il valore degli animali che sono stati rubati e il costo dei furgoncini nei quali sono stati portati via. Mezzi che i ladri potrebbero tuttavia abbandonare lungo il percorso, per evitare di lasciare troppe tracce. a partita. Sulla vicenda è intervenuto anche il sindaco Emilio Venditti, preoccupato per l'escalation di furti nella zona. Animalieanimali 13 AGOSTO 2009
MAFIA (MESSINA): DIA SEQUESTRA CAVALLI E ALTRI BENI A BOSS Lav: le organizzazioni criminali mettono in pericolo la legalità nel settore delle corse dei cavalli. Nel 2008 sei persone arrestate, 296 denunciate e 147 cavalli sequestrati.
“La notizia del sequestro di una scuderia e di cavalli riconducibili al clan Mazzaroti di Barcellona Pozzo di Gotto (Messina), conferma l’interesse delle organizzazioni criminali per il mondo dell’ippica che mette in pericolo la legalità nel settore delle corse dei cavalli e delle relative scommesse”. Lo afferma Ciro Troiano, responsabile dell’Osservatorio Nazionale Zoomafia della LAV, commentando la notizia dell’operazione della Dia di Messina che ha portato al sequestro di immobili, ditte, quote sociali, una scuderia e cavalli a Carmelo Bisognano, capo della cosca dei Mazzaroti.
IL TEMPO
13 AGOSTO 2009
Bioparco Sabato e domenica dalle 11 alle 16 si potrà assistere al loro pasto Alla Fattoria dei bimbi da vedere mucche, maialini, asinelli e galline
Ferragosto con gli animali Pranzo in piscina con gli orsi
Pietro Giovannini
Roma - Nel verde di Villa Borghese e in mezzo agli animali.
Per conoscerli meglio, percepirne gli ordori, i suoni, il movimento. Sabato 15 e domenica 16 il Bioparco invita quanti sono ancora in città a visitare l'ex zoo, assistere al pasto degli animali, dalle 11 alle 16, a conoscere i cuccioli nati di recente nell'ambito dei programmi di conservazione internazionali dell'Eza. I visitatori grandi e piccoli potranno partecipare e festeggiare il giorno di Ferragosto in compagnia degli animali del Bioparco. In particolare alla Valle degli Orsi, si potranno vedere i 4 esemplari di Orso Bruno tuffarsi nella grande piscina alla ricerca del loro ghiacciolone preferito, a base di pesce e frutta fresca. Sandro, Nino e Luca, che sono tre fratelli nati nel 1996, in questo periodo di caldo torrido amano sgranocchiare il cibo in acqua, così si nutrono e si rinfrescano allo stesso tempo. Non sono da meno i Macachi del Giappone che non mancheranno di tuffarsi nella loro piscina, alla conquista del loro ghiacciolo di yogurt o di frutta fresca, come susine, banane, meloni ecc. Le due Elefantesse Asiatiche Nelly e Sophia amano alternare il loro pasto, a base di erba e frutta freschissima, con docce rinfrescanti e bagni di fango che utilizzano come una crema protettiva contro i raggi solari. I Lemuri del Madagascar festeggeranno il ferragosto insieme al piccolo lemure Catta nato da qualche settimana da mamma Kintana, mangiando cocomeri, verdura e frutta mista di stagione. Gli Scimpanzé pranzeranno con frutta e verdura, come carote o patate lesse oppure canne di bambù piene di yogurt o frutta congelata. A festeggiare il loro primo ferragosto ci saranno anche Primo, il piccolo di zebra di Grant nato tra la notte del 19 e il 20 giugno nell'area della Savana, e Nausicàa la piccola di tapiro Terrestris nata tra la notte del 6 e 7 agosto nell'area del Sud America. Inoltre, alla Fattoria dei Bambini, si possono osservare tutti gli animali domestici di una tipica fattoria: mucche, pecore, conigli, galline, maialini e le due asinelle sarde. Per concludere la giornata, c'è il pasto delle Foche che in questo periodo mangiano tra i 5 e i 7 Kg di pesce al giorno.
IL TEMPO MOLISE
13 AGOSTO 2009
Casacalenda (CB) Il 16 agosto appuntamento con la natura
L'oasi Lipu festeggia il «compleanno» con la liberazione dei rapaci
CASACALENDA La Lipu festeggia i 15 anni dell'oasi di Casacalenda e, per farlo, ha previsto un doppio evento per il 16 agosto.
Casacalenda (CB) - Domenica alle 11, infatti, presso l'oasi si svolgeranno, in collaborazione con l'Amministrazione comunale, due liberazioni di rapaci. Il secondo appuntamento è fissato per le ore 17: in questo secondo caso, invece, verranno liberati alcuni rapaci notturni. Gli animali sono stati curati presso il Centro Recupero Fauna Selvatica che l'associazione gestisce a Casacalenda. Proseguono anche ad agosto, dunque, le attività e le visite guidate che la Lipu ha in serbo per turisti ed appassionati di natura, con una serie di appuntamenti che hanno già avuto come «protagoniste» le farfalle negli incontri organizzati a giugno, hanno dato spazio ai giochi didattici e allo yoga per i bambini a luglio e hanno portato numerose persone ad assistere allo «spettacolo» delle stelle cadenti durante la notte di S. Lorenzo. L'Oasi Lipu, che ogni anno ospita circa 3000 visitatori, svolge un'importante ruolo per la divulgazione e la conoscenza scientifica della flora e della fauna locali. Importanti sono anche i progetti di miglioramento ambientale e gestione naturalistica dello stagno, delle radure e dei ruscelli, che hanno lo scopo di proteggere ed incrementare la biodiversità. Anche durante l'inverno il personale dell'oasi è impegnato in attività didattiche e di formazione con le scuole, offrendo anche opportunità per tesisti, universitari e formatori. Recentemente l'oasi Lipu ha potuto avvalersi di un'importante convenzione con la Provincia di Campobasso che ne rafforza il ruolo e la presenza sul territorio. Domenica quindi altri animali guariti torneranno a volare sui boschi dell'oasi sotto gli occhi di adulti e bambini che potranno contribuire alla conservazione della natura iscrivendosi alla Lipu proprio durante la manifestazione. Iniziative del genere sono infatti l'ideale per aggiungere nuovi «adepti» alle organizzazioni che si occupano della tutela dell'ambiente e del territorio.
VARESE NEWS 13 AGOSTO 2009
CASSONETTI SPAZZATURA A PROVA DI ORSO IN TRENTINO
TRENTO - Yoghi non potra' piu' frugare nei cassonetti, almeno in Trentino, dove i vecchi contenitori sono stati sostituiti da quelli a prova di orso. I cassonetti distribuiti nella zona della Paganella - scrive il quotidiano l'Adige - sono blindati e hanno maniglie per rendere difficile l'assalto degli animali ai rifiuti. La distribuzione continuera' sul territorio vista anche la presenza piu' frequente degli orsi grazie al progetto di reintroduzione dei plantigradi, Life Ursus. INFORMAZIONE.IT 13 AGOSTO 2009
Boom di segnalazioni estive di avvistamenti di delfini Record di segnalazioni di avvistamenti di delfini alle Isole Eolie giunte all'ADR di Milazzo, tra questi anche il delfino comune da tempo ritenuto a rischio in tutto il Mediterraneo. Il "record" potrebbe indicare una maggiore sensibilità verso i problemi dell'ecosistema marino.
MILAZZO (ME) - Lo abbiamo definito il "boom dell'estate ADR", qualcosa che sinora non era mai capitato. In questa calda estate 2009, sono state tante le segnalazioni registrate di avvistamenti di delfini, mai però fino ad ora concentrate in un solo weekend.
L'ARENA GIORNALE DI VERONA
13 AGOSTO 2009
ETOLOGIA. UNO STUDIO RIVELA: CONTANO SINO A QUATTRO E SANNO INGANNARE IL PADRONE
Cani, un «vocabolario» di oltre duecento parole
C'é chi quando vuole fare la passeggiata ti poggia il guinzaglio sui piedi per chiederti di accompagnarlo e chi, quando ha fatto una marachella, striscia sotto il letto con la coda tra le gambe aspettando il temuto rimprovero del padrone: non solo i supereroi della tivù come Rex e Lassie, ma tutti i cani sono intelligenti, hanno capacità mentali che equivalgono a quelle di un bambino di 2-2,5 anni. È quanto dimostrato in uno studio condotto da un'esperto di comportamento dei cani e autrice di molti libri sul tema, Stanley Coren, della University of British Columbia in Canada, secondo cui i più intelligenti, almeno sul fronte delle capacità di apprendimento, sarebbero i border Collie, ossia una razza cugina di quella del famoso Lassie. Ci sono vari tipi di intelligenza, spiega l'esperta, quella istintiva che il cane ha di suo dalla nascita, quella adattiva che equivale a quanto è bravo un cane ad imparare dall'ambiente intorno a lui per risolvere problemi, infine quella funzionale e di ubbidienza (l'equivalente dell'apprendimento scolastico). L'esperto di amici a quattro zampe ha eseguito una disamina dei risultati di centinaia di studi sul comportamento dei cani ed ha tirato le somme sulle tante sfaccettature dell'intelligenza canina, che non avrebbe nulla da invidiare, quindi, a quella dei primati non umani (scimmie) e alla nostra. Dalla sua revisione è emerso che i cani possono imparare qualcosa come 165 parole (i più intelligenti anche 250), sanno contare fino a 4-5 e conoscono le regole base dell'aritmetica. Inoltre i nostri amici fedeli hanno una formidabile intelligenza spaziale, sanno localizzare oggetti di interesse, evitare luoghi pericolosi, trovare la via più breve verso la cuccia, aprire un chiavistello. Infine i cani possono imbrogliare altri cani e anche i padroni per ottenere qualcosa. Ed hanno successo quasi quanto noi nell'arte dell'imbroglio.
LIBERO 13 AGOSTO 2009
Attivisti invadono strade di Giacarta per bloccare la caccia agli animali selvatici
Dozzine di attivisti indonesiani hanno protestato contro la caccia agli animali selvatici. Gli animalisti chiedono al governo di Giacarta di fermare l'uccisione illegale di tigri ed elefanti, usati nella medicina tadizionale. L'Indonesia è famosa per la sua grande biodiversità. Si calcola che ben 300.000 specie animali abitano i suoi numerosi ecosistemi. Ciò equivale al 17% della fauna di tutto il mondo. Con 515 specie, l'Indonesia ha più specie di mammiferi di qualsiasi altra nazione. There are 1539 bird species and 50% of all the world's fish species can be found in its marine and freshwater systems. Ci sono 1539 le specie di uccelli e il 50% di tutte le specie di pesci del mondo può essere trovato nella sua sistemi marini e di acqua dolce. Tuttavia, l'isola ha anche la specie più minacciate. La World Conservation Union (IUCN, 2003), elenca in via di estinzione 147 mammiferi, 114 uccelli, 91 pesci e invertebrati. Perché non siano del tutto estinti nel prossimo futuro, sono richiesti molti sforzi di vitale importanza. Il commercio di animali selvatici è una seria minaccia per molte specie, in Indonesia. Oltre il 95% degli animali venduti sui mercati sono presi direttamente dal loro ambiente naturale e non dagli allevamenti in cattività. A ciò si aggiunge il fatto che più del 20% degli animali venduti muore nel corso del trasporto. Tuttavia, molte specie protette e minacciate sono venduti liberamente sui mercati, con le specie più rare venduti ai prezzi più alti. Circa 115.000 pappagalli ogni anno vengono catturati allo stato selvatico in Papua e Molucche, compreso il grande pericolo di palma Cockatoo (Probosciger atterimus), intitolato Black Lory (Lorius Lory) e Giallo Crested Cockatoo (Cacatua galerita)
ANSA
13 AGOSTO 2009
Animali: nel Savonese matrimonio con 63 cani alla cerimonia
Faranno compagnia agli altri 130 invitati umani
Savona - Ci saranno Cassiopea, Circe, Chopino, Pepe, Noa e Gala... Sono solo alcuni nomi dei 63 cani invitati a un matrimonio nel savonese. Nella parrocchia di San Martino a Verezzi domenica si celebrera' l'unione tra Davide Michelini e Viviana Siviero e insieme, la festa degli amici del cane. La cerimonia in chiesa sara' seguita solo a distanza dagli invitati a quattro zampe ma dopo il si' gli ospiti cani avranno uno spazio tutto per loro alla festa nel Parco del Marchese a Toirano.
LA ZAMPA.IT
13 AGOSTO 2009
Alle nozze invitati sessanta cani
Nel savonese rinfresco speciale per non rinunciare ai fedeli quattrozampe
La lista degli invitati arriva a circa 200 nomi: spiccano quelli di Cassiopea, Circe, Chopino, Pepe, Noa, Gala, Bono, Nefertiti, Dakota.... Il cognome non serve; questi, infatti, sono alcuni dei 63 cani ufficialmente convocati per fare compagnia agli sposi, domenica a Verezzi (Savona): nella parrocchia di San Martino si celebra il matrimonio di Davide Michelini e Viviana Siviero e insieme la festa degli amici del cane, non a caso fissata nel giorno di San Rocco. La cerimonia in chiesa sarà seguita a solo a distanza, nel piazzale antistante, dagli invitati-cani, assistiti a turno da qualcuno dei circa 130 invitati-umani. Poi, dopo le 13,30, gli ospiti a quattro zampe avranno uno spazio tutto per loro nella festa campestre organizzata nel Parco del Marchese a Toirano, dove saranno predisposti anche un «doggy bar» e un «doggy buffet». Guinzagli e museruole elimineranno eventuali problemi di convivenza, per altro limitati dall’esperienza dei proprietari, molti dei quali fanno parte dell’Associazione GACI (Greyhound Adopt Center Italy) dedita al recupero e all’adozione di levrieri. Proprio i levrieri saranno in grande maggioranza nella lista dei presenti: alcuni sono di origine irlandese e spagnola, reduci da tristi esperienze presso chi li sfruttava per le gare di corsa o per la caccia. Sono annunciati anche terranova, boxer, golden-retriever, terrier e barboncini. E sull’invito ufficiale delle nozze Davide e Viviana hanno scritto che alla festa campestre di Toirano «sono ammessi cani di tutti i tipi». E a quanto risulta non ci sono preclusioni nemmeno per l’eventuale presenza di gatti, purchè amici dei cani.
IVG
13 AGOSTO 2009
Sposi insieme a 63 cani: singolare matrimonio a Verezzi
Borgio Verezzi (SV). Cassiopea, Circe, Chopino, Pepe, Noa, Gala, Bono, Nefertiti, Dakota. Sono solo alcuni dei nomi tra i 63 cani ufficialmente invitati per fare compagnia a due sposi, Davide Michelini e Viviana Siviero. Il loro matrimonio si terrà domenica a Verezzi, nella parrocchia di San Martino, proprio il giorno di San Rocco, festa degli amici a quattro zame.I cani assisteranno alla cerimonia fuori dalla chiesa, in seguito tutti si trasferiranno nella festa campestre organizzata nel Parco del Marchese a Toirano, dove saranno predisposti anche un “doggy bar” e un “doggy buffet”. In caso di problemi di convivenza spazio anche a guinzagli e museruole, anche se molti dei proprietari e degli invitati fa parte dell’associazione GACI (Greyhound Adopt Center Italy) dedita al recupero e all’adozione di levrieri. Presenti, infatti, molte razze di origine irlandese e spagnola. Presenti anche: terranova, boxer, golden-retriever, terrier e barboncini.
LA NUOVA SARDEGNA 13 AGOSTO 2009
Difende il suo cane, aggredito da un rottweiler
OLMEDO (SS). Un algherese residente ad Olmedo, è stato aggredito da un rottweiler (privo di microchip) mentre portava a spasso il suo cane. L’episodio è accaduto vicino al distributore di benzina. Secondo una prima ricostruzione l’uomo stava passeggiando sul marciapiede quando dal giardino di una abitazione, regolarmente recintato e chiuso con un cancello, è balzato fuori un rottweiler che si è avventato sul cagnetto. Il padrone, cercando di proteggere il suo cane, è stato a sua volta morsicato alla mano sinistra dal rottweiler. Sul posto sono intervenuti l’unità del 118 che ha prestato i primi soccorsi al malcapitato, poi trasferito al pronto soccorso di Alghero, e i vigili urbani che hanno raccolto le prime dichiarazioni sull’accaduto e affidato il rottweiler in custodia ai proprietari. Nei prossimi giorni l’animale verrà sottoposto ad osservazione per verificarne l’aggressività e quindi si deciderà il suo destino. IL MESSAGGERO 13 AGOSTO 2009
Padova, spunta un pitone dal water. Un altro è in giro
PADOVA - Pitone reale di un metro e mezzo ritrovato comodamente "acciambellato" sul pavimento del bagno in una casa del Bassanello. A far la scoperta da brivido la coppia residente nell'appartamento. Il pitone, uscito dal water, è stato catturato da un erpetologo intervenuto per risolvere la situazione che stava facendosi complicata.E ora si cerca un altro rettile della stessa specie, di oltre un metro e del quale è stata denunciata la sparizione, ancora libero di girare per la città e le case dei padovani.Una scoperta da brivido nel cuore della notte. La coppia che si è imbattuta nel pitone lungo più di un metro e mezzo che, molto probabilmente risalendo dalle fognature, si era installata nel bagno di casa, abita in via Tomitano, nel quartiere del Bassanello. La terrificante scoperta è avvenuta intorno alla mezzanotte: l'uomo era andato in bagno quando ha intravisto qualcosa vicino alla tazza del water, capendo cosa fosse ha inizato a gridare e, ovviamente, si è alzato. È stato allora che il pitone si è "rigettato" nel water tentado di fuggire. Dato l'allarme, l'animale è stato recuperato.L'ipotesi è che l'animale, affidato ad una struttura specializzata nel recupero di animali esotici, si sia introdotto nel bagno attraverso le condutture fognarie.Un altro pitone si aggira ancora per la città. Il secondo caso - si è appreso in giornata - riguarda invece un esemplare di otto anni, lungo 120 centimetri, la cui scomparsa è stata denunciata ai carabinieri di Vigodarzere (Padova) ieri sera. Le ricerche dell'animale per il momento hanno dato esito negativo.Il pitone ritrovato ad Arre nel luglio scorso. Un altro rettile della stessa specie, lungo circa tre metri, è stato ritrovato intorno a metà luglio in un campo ad Arre. Il serpente rimase incastrato tra le barre di una trebbiatrice e finì dilaniato. LA NUOVA VENEZIA 13 AGOSTO 2009
Non è un serpente velenoso
Fabiana Pesci
PADOVA. E’ conosciuto con due nomi: python regius, pitone reale e «palla», per la caratteristica di arrotolarsi su se stesso nascondendo la testa nelle proprie spire non appena si sente minacciato. A tracciare l’identikit della «pitoncina» rinvenuta nel bagno dell’appartamento di via Tomitano è Mauro Ghidotti, erpetologo padovano di fama nazionale: «Questo tipo di rettile è originario dell’Africa occidentale: lo si trova in particolare nel Togo, nel Ghana e nel Gabon. E’ un serpente mansueto e non velenoso. Il suo habitat è la boscaglia, le aride radure africane. Il pitone reale però ama vivere anche sei mesi l’anno sottoterra, nelle tane abbandonate di altri animali». Ghidotti spiega che si tratta di un esemplare della famiglia dei serpenti costrittori, che uccidono le prede (piccoli roditori) soffocandole tra le spire: «Ma non è pericoloso. In particolare il pitone rinvenuto, ora in custodia al Tiger Experience di Campolongo, è una femmina di 3, al massimo 4 anni, lunga poco più di un metro. Forse è fuggita, forse è stata abbandonata. E’ certo però che non si trovasse nel proprio habitat naturale quando è avvenuto l’avvistamento: un ambiente umido come quello di un condotto fognario non rappresenta di certo un luogo ottimale per questo tipo di serpente. Dopo averla catturata è stata visitata e sottoposta ad esami clinici veterinari, anche se le sue condizioni non sono apparse preoccupanti. Il Corpo forestale me l’ha affidata». Questo serpente dalla testa a forma di cuore è molto longevo: può vivere infatti oltre trent’anni. Portarsi a casa un pitone reale costa dai 20 ai 30 euro se lo si acquista in un negozio specializzato. Il prezzo è più che dimezzato se ci si rivolge al fiorente mercato nero. Lo «sconto» è dettato dall’assoluta mancanza di garanzie: nessun certificato garantisce la provenienza e l’origine dell’animale. Impossibile stabilire quanti esemplari di serpenti vivano nelle case dei padovani: non c’è una legge che obblighi i proprietari a censire il proprio rettile. Il progressivo abbattimento dei prezzi e la capillare diffusione nei negozi e nelle fiere hanno fatto il resto: non sono più solo gli amatori a detenerli, ma chiunque voglia far sfoggio nella propria abitazione di qualcosa di esotico. Facili da comprare, ma difficili da gestire se non se ne conoscono le abitudini. Ed ecco i primi problemi: «Il serpente non mangia». Le strade per i «serpentofili della domenica» sono due: pellegrinaggi da veterinari poco abituati a gestire animali simili oppure l’abbandono. Solo chi ama e conosce i rettili sa che il serpente, come un qualsiasi animale, arriva in un nuovo ambiente sotto choc: è facile che rifiuti il cibo per settimane. MATTINO DI PADOVA 13 AGOSTO 2009
E' diffuso in fiere e negozi costa al massimo 30 euro Allarme per gli abbandoni
PADOVA. Portarsi a casa un pitone reale costa dai 20 ai 30 euro se lo si acquista in un negozio specializzato. Il prezzo è più che dimezzato se ci si rivolge al fiorente mercato nero. Lo «sconto» è dettato dall’assoluta mancanza di garanzie: nessun certificato garantisce la provenienza e l’origine dell’animale. Impossibile stabilire quanti esemplari di serpenti vivano nelle case dei padovani: non c’è una legge che obblighi i proprietari a censire il proprio rettile. Il progressivo abbattimento dei prezzi e la capillare diffusione nei negozi e nelle fiere hanno fatto il resto: non sono più solo gli amatori a detenerli, ma chiunque voglia far sfoggio nella propria abitazione di qualcosa di esotico. Facili da comprare, ma difficili da gestire se non se ne conoscono le abitudini. Ed ecco i primi problemi: «Il serpente non mangia». Le strade per i «serpentofili della domenica» sono due: pellegrinaggi da veterinari poco abituati a gestire animali che hanno meno di quattro zampe oppure l’abbandono. Solo chi ama e conosce i rettili sa che il serpente, come un qualsiasi animale, arriva in un nuovo ambiente sotto choc: di conseguenza è facile che rifiuti il cibo per settimane. Gli amanti degli animali a sangue freddo non si spiegano poi abbandoni di esemplari che possono sopravvivere mesi senza toccare cibo. Impossibile stabilire se un serpente ripescato in un water o in mezzo ad un campo sia giunto lì perché il suo padrone se ne è disfatto o perché è fuggito: ma chi è abituato ai ripescaggi d’emergenza afferma che il picco di salvataggi avviene nei mesi estivi, tra luglio ed agosto, mai in maggio. E’ da anni che le associazioni di amatori di animali esotici invocano l’istituzione di una legge che imponga la denuncia di possesso ad un’autorità. Così da permettere sia la conoscenza del fenomeno, sia l’identificazione dei possessori. Questo rappresenterebbe la via maestra per mettere la parola fine a strane «fughe agostane». IL TIRRENO 13 AGOSTO 2009
Morso da un pitone che teneva in casa
LUCCA - Morso da un pitone che teneva in casa Quando si è presentato al pronto soccorso affermando che era stato morso a una gamba da un pitone, le infermiere per un attimo hanno pensato di aver a che fare con un visionario. O con un burlone. In realtà appena il paziente - un americano di mezz’età che abita in una casa sulle colline lucchesi - è stato visitato dal medico di turno e ha mostrato i segni dei denti di un rettile, il personale sanitario del Campo di Marte ha capito che non si trattava di uno scherzo. Fortunatamente quel tipo di serpente non inietta veleno, ma uccide le sue prede stritolandole. Dai primi accertamenti, eseguiti dal Corpo Forestale, l’animale era di proprietà dello statunitense. CORRIERE DELLE ALPI 13 AGOSTO 2009
Salvato in parete un cagnetto incrodato
di Alessandro Mauro
CORTINA (BL). Intervento decisamente originale quello portato a termine ieri dagli uomini del Sagf di Cortina in località Porta del Dio Silvano, sul gruppo del Faloria, ad una quota di circa 1600 metri. Due specialisti del gruppo agli ordini del tenente Vittorio Lilli hanno infatti provveduto al recupero di un cagnolino rimasto bloccato. Si tratta di un piccolo meticcio di nome Bart, che la sera precedente si era smarrito dopo essersi allontanato dai suoi proprietari (sono state rese note solo le iniziali: Z.G. e Z.A. residenti a Padova). I due, dopo varie ricerche interrotte martedì sera e riprese ieri mattina, alla fine riuscivano a rintracciare il loro animale, accorgendosi però che era rimasto bloccato in un punto impervio dal quale non era in grado di scendere e che era nello stesso momento irraggiungibile anche per i suoi padroni. La pattuglia della stazione di soccorso alpino della Guardia di Finanza di Cortina si è quindi recata sul posto e, a piedi, ha prima raggiunto gli escursionisti e successivamente il posto dove si trovava il cane. I soccorritori, raggiunto l’animale, che appariva anche piuttosto impaurito, lo hanno assicurato con una idonea imbragatura e lo hanno recuperato. A soccorso terminato, la pattuglia del Sagf ha riaccompagato a valle il cane ed i padroni, entrambi illesi. Il Soccorso Alpino della Guardia di Finanza opera, sin dal 1965, anno della sua nascita ufficiale, per la salvaguardia della vita umana in territorio montano. Costituito da personale volontario e altamente motivato, selezionato sulla base di criteri rigorosissimi che assicurano la più alta efficienza al servizio, è strutturato su 25 stazioni dislocate su tutto l’arco alpino, sul Gran Sasso e sull’Etna. Cuore del Sagf è la Scuola Alpina di Predazzo (Trento), che cura la formazione di base e quella più avanzata, relativa alle tecniche di soccorso su neve, ghiaccio e roccia, in linea con le più moderne modalità operative, verificando il mantenimento degli standard addestrativi dei militari delle articolazioni operative. LA REPUBBLICA 13 AGOSTO 2009
Una tartaruga verde trovata in Sardegna La Chelonia mydas è classificata come ad alto rischio di estinzione nella lista delle specie minacciate
CRISTINA NADOTTI
PUR Se è una delle maggiori vagabonde dei mari, i responsabili del Centro Recupero Animali Marini del Parco Nazionale dell'Asinara, struttura del Cts nel Nord Sardegna, quasi non credevano ai loro occhi quando se la sono vista davanti. Domenica scorsa hanno dovuto soccorrere per la prima volta nella storia del centro una Chelonia mydas, la 'tartaruga verde', una specie rarissima, classificata come ad alto rischio di estinzione nella lista delle specie minacciate. Il ritrovamento della Chelonia mydas nelle acque italiane è eccezionale non soltanto perché è una specie ormai rarissima nei nostri mari, ma anche perché abita di solito la parte sud-occidentale del Mediterraneo, dove si contano pochissimi siti di nidificazione.Al centro del Cts dell'Asinara la tartaruga verde è arrivata grazie alla sensibilità di una famiglia sassarese, che l'ha trovata non lontano da casa sulla spiaggia di Marritza, una parte del lungo arenile che si estende per chilometri da Porto Torres fino a Lu Bagnu, vicino a Castelsardo. La tartaruga era stremata e ormai incapace di muoversi, un arto era imbrigliato e maciullato da una lenza penetrata fino all'osso. I suoi soccorritori hanno chiamato il Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale di Sassari che ha provveduto a portare la tartaruga verde al Centro Recupero Animali Marini del Parco Nazionale dell'Asinara.
FOTO http://www.repubblica.it/2006/12/gallerie/ambiente/tartaruga-verde/1.html LA NUOVA SARDEGNA 13 AGOSTO 2009
Una tartaruga tropicale salvata nella spiaggia di Marrizza
Gavino Masia
PORTO TORRES (SS). Il rinvenimento eccezionale di un esemplare di Chelonia mydas o tartaruga verde nella spiaggia di Marrizza, una specie raramente catturata in Mediterraneo, ha richiamato l’attenzione del mondo scientifico. Le dimensioni dell’animale, 40 chili e 70 cm di lunghezza, hanno messo in allerta staff del Centro recupero animali marini del Parco dell’Asinara: il bellissimo esemplare infatti aveva una lenza avvolta intorno alla pinna anteriore destra, che le causava un grave disturbo circolatorio e gli aveva provocato un’infezione. L’esemplare è stato sottoposto a tutte le cure del caso. Le sue condizioni generali sono comunque discrete. Green, questo è il nome della tartaruga, ha riscosso già molta curiosità fra i visitatori del Parco. Nel frattempo un nuovo arrivo ha impegnato il Cram, che si è occupato del salvataggio di un giovanissimo esemplare di Caretta caretta di appena 2 chili di peso che presentava una grave lesione all’arto anteriore sinistro. Ha invece preso la via del mare e della libertà direttamente dalle mani dei sindaci di Castelsardo e Porto Torres, Franco Cuccureddu e Luciano Mura, la tartaruga Doria curata sempre dal Centro: è successo in occasione dal “Tarta day”, la giornata delle tartarughe marine, dove il giovane esemplare di Caretta caretta è stata liberata nei pressi della “secca di Castelsardo”. Il “Tarta day” è proseguito con un meeting nei locali del porto anglonese, con la proiezione di un filmato e l’illustrazione delle attività del centro dell’Asinara da parte dello staff dell’associazione Crama, composto dalla naturalista Laura Pireddu, dal veterinario Daniele Denurra e dall’assistente Giuliano Fara. L’epilogo è avvenuto con la consegna delle targhe di riconoscimento alle autorità, l’Ente Parco, gli operatori della piccola pesca e il biologo Vittorio Gazale direttore del Parco regionale di Porto Conte. Animalieanimali 13 AGOSTO 2009
GALAPAGOS A RISCHIO TURISTI, CAPRE E ... ZANZARE
Pubblicata sull'autorevole rivista scientifica britannica Proceedings of the Royal Society, più che a uno studio di zoologia assomiglia a un'inchiesta della polizia di frontiera. Per un anno, dal settembre 2006 all'ottobre 2007, i ricercatori dell'Università di Leeds e della Zoological Society of London, hanno "perquisito" regolarmente gli aerei in arrivo a Baltra e San Cristobal, gli unici due scali delle Isole Galapagos. Controlli mirati a scoprire la presenza a bordo di pericolosi clandestini che minacciano la sopravvivenza dello straordinario patrimonio naturale dell'arcipelago. REUTERS 13 AGOSTO 2009
Raro esemplare "tartaruga verde" trovato su una spiaggia sarda
ROMA - Un esemplare di "tartaruga verde", una specie ormai rarissima nel Mediterraneo e in via di estinzione, è stato trovato su una spiaggia della Sardegna domenica scorsa.Lo rende noto il Cts in una nota, in cui si precisa che l'animale viene ora curato dagli esperti ed è in discrete condizioni."Attualmente le sue condizioni generali sono discrete e si spera di farle riprendere il mare al termine della convalescenza e della riabilitazione", spiega Laura Pireddu, responsabile del Centro recupero animali marini del Parco Nazionale dell'Asinara gestito dal Cts (Centro turistico studentesco e giovanile)."Al momento del ritrovamento l'animale presentava una grave strozzatura dell'arto anteriore destro causato da diverse lenze che probabilmente ne comprometterà la funzionalità", aggiunge Pireddu.L'esemplare di Chelonia mydas, più comunemente conosciuta come "tartaruga verde" per la colorazione verdastra del carapace, è stato ritrovato sulla spiaggia di Marritza, in provincia di Sassari, da alcuni bagnanti che hanno contattato il Corpo forestale.La "tartaruga verde" è ormai estremamente raro nel Mediterraneo. Sono pochissime le spiagge - per lo più in Libano e a Cipro - su cui a intervalli di due, tre o più anni sceglie di deporre le uova.L'esemplare in questione, che è stato chiamato Green, pesa 40 chili - la specie può raggiungerne anche 200 - ed è lungo 70 centimetri. Secondo i biologi del Cts, ha circa 15 anni.Simile alla Caretta caretta, più comune nel Mediterraneo ma sempre a rischio estinzione, la "tartaruga verde" è stata a lungo cacciata per la sua carne, le sue uova e per farne oggetti decorativi e suppellettili. LA ZAMPA.IT 13 AGOSTO 2009
Lotta per salvare le rane "pollo delle montagne"
Forse si riuscirà a salvare dall'estinzione un particolare tipo di rana, che vive solo in due isole nei Caraibi, Montserrat e Martinica. Sono nati in cattività quattro gruppi di girini
VIDEO http://www.lastampa.it/multimedia/multimedia.asp?IDmsezione=29&IDalbum=19902&tipo=VIDEO
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ANSA AMBIENTE
13 AGOSTO 2009
ANIMALI: SCIMMIE, SE LE IMITI SI LEGANO A TE,STUDIO ITALIANO
ROMA - Se vuoi farti amico una persona, un modo e' imitarne i gesti, il rapporto si rafforzera' e si creera' un legame con l'altro. E' quanto dimostra uno studio su scimmie condotto da un gruppo di scienziati dell'Istituto di scienze e tecnologie della cognizione del Consiglio nazionale delle ricerche (Istc-Cnr), dell'universita' di Parma e del National Institutes of Health, La ricerca e' pubblicata su Science. Imitare e' per l'uomo una forma di adulazione, numerosi studi che hanno evidenziato che quando si viene imitati, inconsciamente si sviluppano in noi atteggiamenti positivi verso chi ci imita. ''Sorprendentemente, coloro che vengono imitati sentono un feeling positivo e una maggiore empatia nei confronti di chi li imita - spiega Elisabetta Visalberghi, primatologa dell'Istc-Cnr - inoltre in certe situazioni le persone sono piu' inclini ad aiutare gli imitatori che i non imitatori di se'''. Gli esperti hanno studiato gli effetti dell'imitazione su una specie di scimmie sudamericane delle dimensioni di un gatto, i cebi dai cornetti, perche' sono socievoli, tolleranti e flessibili nei loro comportamenti. Alle scimmie veniva data una pallina bucata e piena di uvette che gli animali cercavano di tirar fuori in tutti i modi. Due sperimentatori copiavano i gesti delle scimmie alle prese con la pallina, ma solo uno di loro imitava perfettamente l'animale. ''Dopo questo semplicissimo 'trattamento' - spiega Francesco Ferrari dell'ateneo di Parma - i cebi tendevano a passare piu' tempo vicino allo sperimentatore che li aveva imitati rispetto all'altro''. Quando poi i due sperimentatori offrivano alle scimmie la possibilita' di scambiare un un oggetto per ricevere una nocciolina, hanno preferito farlo con il loro imitatore e non con l'altro, ''come se avessero sviluppato un senso di vicinanza, di 'amicizia' nei confronti dell'imitatore''. L'imitazione e' un comportamento importante anche per gli animali oltre che per l'uomo, dunque e' un meccanismo che favorisce la coesione sociale e la formazione di rapporti particolarmente stretti che, a loro volta, riducono le tensioni fra individui promovendo invece tolleranza e cooperazione.
VIRGILIO NOTIZIE
13 AGOSTO 2009
Salute/ Scoperto il gene che fa dormire poco
Accorcia la durata del sonno e non fa sentire stanchi
Dormire poco fa male? No, se si è geneticamente programmati per farlo. Lo hanno scoperto Ying He e colleghi della University of California, Mission Bay, San Francisco che hanno individuato il gene che fa dormire poco, o meglio una mutazione che sembra essere, almeno in parte, responsabile del fatto che alcune persone, dormono di meno senza poi portarne le conseguenze come stanchezza e sonnolenza. Anzi, grazie al gene, si dorme di meno e si riesce a recuperare anche il sonno perduto. Questa scoperta, avvertono gli scienziati sulle pagine di Science di questa settimana, che pubblica lo studio, non deve però invogliare a fare le ore piccole o ad attardarsi davanti alla Tv o cambiare le abitudini di vita, perché come spiegano in un altro articolo altri ricercatori dell'Università svizzera di Losanna e della Vaud University Hospital Center di Losanna in Svizzera, questa mutazione è molto rara e, quindi non a tutti è dato il privilegio di dormire poco e di sentirsi bene e lucidi il giorno dopo. La scoperta è stata fatta dopo che Ying He e colleghi hanno analizzato e studiato una famiglia in cui la madre e la figlia dormivano regolarmente una media di sei ore per notte e, dopo aver sequenziato diversi geni che, secondo loro, potevano essere coinvolti nella regolazione del sonno, hanno scoperto una variante del gene DEC2, che tra tutti i membri della famiglia, avevano solo la madre e la figlia. Si tratta di un gene "repressore della trascrizione" e, come tale, blocca l'espressione di determinati geni o proteine, ed è anche coinvolto nella regolazione dei ritmi circardiani. Per verificare gli effetti della variante genica sulla durata del sonno, i ricercatori hanno creato un modello animale ingegnerizzato (topo) portatore della mutazione ed hanno confrontato i suoi cicli veglia-sonno e la sua attività cerebrale con quelli di topi normali. I risultati della sperimentazione dicono che i topolini mutanti dormono di meno, con periodi di veglia più frequenti, e che hanno bisogno di meno tempo per riprendersi dalla privazione del sonno. Si è visto che anche nel moscerino della frutta ci sono mutazioni simili che accorciano la durata delle fasi del sonno. Secondo gli autori gli animali mutanti utilizzati per la ricerca, potrebbero diventare un nuovo modello utile sul quale studiare il sonno umano e, anche se la mutazione è piuttosto rara, questo studio, dicono gli scienziati, apre la strada a ricerche volte ad approfondire i meccanismi del sonno e l'effetto che il sonno ha sulla salute umana.
LA STAMPA
13 AGOSTO 2009
Una dieta ad alto contenuto di grassi mette a rischio fisico e memoria
Riduzione della resistenza fisica e mentale fino al 50%
I grassi fanno male al cuore e all'apparato cardiocircolatorio, fanno ingrassare e possono creare altri seri problemi di salute, tra i quali il diabete. Ora, pare che possano anche alterare le prestazioni fisiche e mentali.Che i grassi possano influire su fisico e mente lo suggerisce una nuova ricerca della Università di Oxford.
Lo studio è stato condotto su modelli animali e ha evidenziato come una modifica nella dieta dei topi passando da quella a ridotto contenuto di grassi a quella ricca di grassi ne abbia compromesso rapidamente le prestazioni fisiche. Dopo solo nove giorni di somministrazione di questa dieta "grassa", infatti, i topi hanno visto ridurre del 50% le loro performance, fa notare il dr. Andrew Murray che ha coordinato lo studio. La ricerca, pubblicata sulla rivista "FASEB", è stata finanziata dalla British Heart Foundation e ha voluto mettere l'accento su quali sono i rischi per le persone che si alimentano con cibi ricchi di grassi, ma anche per creare delle linee guida per gli atleti che vogliono seguire una dieta adeguata e per le persone con disturbi metabolici. I grassi sono noti anche per essere stati associati, da numerosi studi, al declino cognitivo e problemi mentali a lungo termine, tuttavia sino a oggi è stata dedicata poca attenzione agli effetti a breve termine di questo tipo di dieta. Anche se ci sono ancora alcuni punti da chiarire nei risultati della ricerca, gli scienziati suggeriscono che comunque una dieta equilibrata mette al riparo da eventuali rischi sulla salute in generale e può, allo stesso tempo, favorire le prestazioni fisiche e mentali. CORRIERE DELLE ALPI 13 AGOSTO 2009
Latte «bio» minacciato dai cervi
di Francesco Dal Mas
TAMBRE (BL). La produzione biologica sull’altopiano del Consiglio sfida la crisi, ma gli allevatori sono tartassati da costi sempre più proibitivi. Centinaia di cervi sottraggono l’erba alle mucche, per cui rifornimenti sempre più cospicui vengono fatti in Emilia e nelle Marche. Fino ad una quota del 30%. Con una spesa rilevante, trattandosi di foraggio biologico. «Da tempo si sta sollecitando l’abbattimento progressivo di una quota di cervi - sottolinea Paolo Casagrande, sindacalista dell’Anpa - Eravamo riusciti a configurare l’abbattimento di 100 capi all’interno della foresta e di 200 all’esterno. La Regione doveva decidere nell’ultima seduta della giunta, ma così non è accaduto, perché qualche animalista ha sollevato obiezioni. Intanto, però, i cervi continuano le loro distruzioni; anche per quanto riguarda i recenti. L’anno scorso i danni sono ammontati a 100 mila euro e nessuno, né le Province né la Regione, vogliono provvedere». Ricostruire i recinti danneggiati o distrutti negli ultimi anni significa affrontare una spesa di circa 200 mila euro. Risorse che gli allevatori non hanno a disposizione. Eppure il settore biologico tira. Sarà l’aria, sarà l’acqua, saranno i verdi pascoli o proprio il metodo di allevamento biologico, ma nell’altopiano del Cansiglio il latte e i formaggi bio hanno una marcia in più, un gusto e caratteristiche aromatiche e sensoriali di alta qualità, testati da Veneto Agricoltura e dall’Università di Padova che hanno anche rilevato una maggiore qualità dei grassi presenti in questi prodotti. Da circa 15 anni, nelle vallate bellunesi e trevigiane del Cansiglio e dell’Alpago, una decina di allevatori hanno convertito la loro attività “convenzionale” in biologica, una scelta importante che permette di conciliare una maggiore sostenibilità ambientale in aree di particolare pregio naturalistico come la foresta regionale demaniale del Cansiglio, gestita da Veneto Agricoltura. Questa realtà in continua crescita coinvolge allevamenti biologici di piccola (10 capi) e media (50-60 capi) dimensione: alle mandrie di vacche da latte, principalmente di razza bruna italiana e pezzata rossa, vengono garantiti ampi pascoli e libertà di movimento. La bassa densità di animali e foraggi di qualità (erba, fiori ed eventualmente mangimi esclusivamente biologici) consentono di mantenere alto il benessere dei bovini bio che producono in media il 20-30% di latte in meno rispetto alle “colleghe” degli allevamenti intensivi di pianura. Ciò garantisce però un prodotto qualitativamente migliore, il cui prezzo di conferimento è decisamente più alto di quello convenzionale. La maggior parte degli allevatori bio di questo comprensorio conferisce il latte al Centro Caseario del Cansiglio a Tambre, che giornalmente lavora e distribuisce il latte fresco in diversi punti vendita, anche al di fuori delle province di Belluno e Treviso. Il caseificio inoltre trasforma il latte in gustosi formaggi freschi e stagionati che, soprattutto se prodotti con il latte munto in primavera ed estate, acquista note aromatiche particolari, grazie all’erba e ai fiori che in abbondanza ricoprono tutto l’altipiano del Cansiglio. La promozione del biologico veneto e dei suoi prodotti è quanto si prefigge il “Piano regionale di intervento per il rafforzamento e lo sviluppo dell’agricoltura biologica” avviato dalla Regione con Veneto Agricoltura che si propone di diffondere la cultura del biologico anche attraverso corsi di formazione e di educazione alimentare, giornate dimostrative e attività di sperimentazione. |