![]() CORRIERE DEL MEZZOGIORNO 13 GIUGNO 2011
PIAZZA ARMERINA (EN) Randagi, dal veleno si passa alle pistole Più di 30 cani uccisi nell'Ennese
Valeria Catalano
ENNA - Alfio, un cane randagio, affetto da lehismania, adottato e curato con affetto da un intero quartiere, è crollato sul marciapiede di Piazza Armerina, colpito al dorso da una calibro 12. Il grosso cane ogni giorno accompagnava a lavoro un abitante della cittadina ennese. A raccontare la vicenda a Geapress, l’agenzia che si occupa della tutela degli animali, la responsabile provinciale della Lav (Lega Anti Vivisezione). Piazza Armerina, tra l'altro non è nuova a questo tipo di «violenze», ma piuttosto passando alle armi alza il tiro. Due mesi fa infatti, la cittadina ennese era stata teatro di una vera e propria strage di randagi: più di trenta cani erano morti tra atroci dolori dopo aver ingoiato bocconi avvelenati. Sulla vicenda sono in corso le indagini della polizia.
IVG
13 GIUGNO 2011
Savona, gatta abbandonata con i suoi cuccioli [...]
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Savona. Ennesimo caso di abbandono di animali. Questa volta è successo lungo la strada di Monteciuto, sulle alture di Savona, dove una gatta ed i suoi due cuccioli sono stati lasciati in una scatola di cartone ai margini del bosco. I gatti sono stati soccorsi dai volontari della Protezione Animali che commentano: “Un abbandono particolarmente odioso, sia perché la gatta è domestica e dolcissima verso i piccoli, sia perché in questa stagione nei boschi operano animali selvatici predatori, come le volpi, che hanno a loro volta i piccoli e non esiterebbero ad uccidere gatta e gattini per sfamarli”.[...]
LA PROVINCIA DI VARESE
13 GIUGNO 2011
La scarica di un fulmine uccide tre asinelle
APPIANO GENTILE (CO) - Fulmine sulla collinetta della casa di riposo Vallardi, muoiono tre asinelle. Il decesso risale a sabato pomeriggio, quando sulla zona si era abbattuto un violento temporale con diverse scariche elettriche. Una di queste, caduta nei pressi della casa di riposo Vallardi, è risultata fatale per le tre povere bestiole che avevano trovato riparo nel ricovero allestito nell'area verde intorno alla residenza per anziani. Gertrude, Stella, Candida sono state trovate nella loro capanna, nelle posizioni in cui erano solite dormire, uccise dal fulmine caduto molto vicino al loro giaciglio. Stella sarebbe diventata mamma a breve. Le tre bestiole - di dieci, quattro e un anno e mezzo – da circa un mese erano ospitate presso la casa di riposo Vallardi, per un'attività di socializzazione gestita in collaborazione con la Cooperativa Eolo di Drezzo e il gruppo "Amici degli Asini”. Mansuete e amorevoli, com'era nella loro indole, erano già riuscite a conquistarsi la simpatia di ospiti, responsabili e personale della struttura per anziani.
Proprio alcuni dipendenti sono stati i primi a dare l'allarme; hanno allertato il proprietario, Marco Gentilini: «Mi hanno chiamato dalla casa di riposo Vallardi per segnalarmi che era accaduto qualcosa di strano alle asinelle, perché le vedevano sdraiate e immobili all'interno del ricovero, come se stessero dormendo. Essendo impossibilitato ad andare di persona, ho contattato il veterinario dell'Asl reperibile, affinché effettuasse un controllo. Arrivato sul posto, non ho potuto che constatare il decesso dei tre animali, colpite da un fulmine abbattutosi su quel cucuzzolo. Il lampo, scaricatosi sul terreno che ha fatto da conduttore, ha raggiunto l'interno del ricovero dove si erano riparate. Essendo vicine, sono morte tutte e tre». Un «brutto colpo», tanto erano amate le tre asinelle, come conferma Gentilini, il loro “papà”: «Il dispiacere è forte, le ho viste crescere. Le più giovani erano nate nella mia fattoria didattica di Olgiate, la più anziana l'ho strappata a morte certa, al macello cui era destinata. Erano abituate al contatto sensoriale con le persone, avevano già alle spalle diverse esperienze con bambini, disabili e questa era la prima volta che si sviluppava un progetto con anziani. Credo molto in quest'attività, vedremo di riproporla con altri asinelli». Gertrude, Stella, Candida si erano perfettamente ambientate ed erano uno svago e una compagnia per gli ospiti e i visitatori, in attesa del bel tempo necessario per intraprendere le attività specifiche dedicate alla scoperta delle meravigliose qualità di questi animali (mansuetudine, taglia ridotta, pazienza, morbidezza). TUTTO POZZALLO 13 GIUGNO 2011
LASCIA CANE CHIUSO IN AUTO SOTTO SOLE, DENUNCIATO A CAGLIARI
CAGLIARI – Ha lasciato il cane chiuso in auto per diverse ore, procurandogli uno stato di grave sofferenza a causa della temperatura elevata. Un quarantunenne di Quartucciu (Cagliari) è stato denunciato dai carabinieri per maltrattamento di animali. Il fatto è successo ieri pomeriggio a Cagliari, in una via del centro, dove alcuni passanti hanno sentito il cane abbaiare all’interno di una Ford Ka, parcheggiata sotto il sole. E’ partita poi una segnalazione al 112 e quando sono arrivati i carabinieri hanno liberato il cane che è stato subito soccorso. Per il suo padrone, invece, è scattata una denuncia a piede libero.
AGEN FAX
13 GIUGNO 2011
Anziana cade in casa Salvata grazie al cane
Provincia di Alessandria - Deve dire grazie al suo cane una donna di 89 anni di Rivalta Scrivia, caduta l’altra notte nella villetta di via Gerbidi dove vive da sola. I vicini, ieri mattina, hanno sentito l’animale abbaiare in maniera insistente nella casa, che aveva ancora le finestre chiuse. Si sono avvicinati e hanno sentito i lamenti della donna che chiedeva aiuto. Inutili i tentativi di forzare porte e finestre, chiuse dall’interno: per soccorrere l’anziana quindi sono stati chiamati il 118 e i vigili del fuoco di Tortona. Questi ultimi hanno tolto le persiane e forzato una finestra per riuscire a entrare. Hanno trovato la padrona di casa stesa nel corridoio, sofferente ma ancora cosciente nonostante le diverse ore in cui era rimasta in quella situazione, con accanto il suo cane. La donna ha raccontato di essere caduta diverse ore prima e non di essere più riuscita a rialzarsi per un forte dolore alla gamba. All’ospedale di Tortona le è stata diagnosticata la rottura del femore, con una prognosi di 40 giorni.
LA PROVINCIA PAVESE 13 GIUGNO 2011
Tortona, salvata dal cane dopo la caduta in casa
Angelo Bottiroli
TORTONA (PV) - Una pensionata di ottantanove anni è stata soccorsa grazie al cane che l’ha vista a terra, sofferente, ed ha iniziato ad abbaiare richiamando l’attenzione dei vicini che a loro volta hanno dato l’allarme chiamando i soccorssi. E’ accaduto ieri mattina alla frazione Rivalta Scrivia. Questa la ricostruzione dell’accaduto: sono le 10 del mattino e in una villetta in via Gerbidi alla frazione Rivalta Scrivia, a circa dieci chilometri da Tortona, due medici, marito e moglie, sentono il cane della vicina di casa che abbaia insistentemente. La donna abita proprio a fianco della villa in cui risiedono i coniugi che si avvicinano all’abitazione per capire cosa stia succedendo. La casa è chiusa e le finestre sono sbarrate, ma dall’interno si sente il cane abbaiare anche in modo molto forte. Tra un latrato e l’altro dell’animale, marito e moglie riescono a sentire la voce della pensionata che chiede aiuto. I due, allora, cercano di aprire le finestre e oppure la porta per soccorrere la donna, ma è tutto inutile, perché sono chiuse dall’interno. Decidono allora di dare l’allarme telefonando al 118 e ai Vigili del Fuoco del Distaccamento di Tortona.. Questi ultimi giungono sul posto, forzano prima una persiana e successivamente una finestra ed entrano nella casa. Distesa per terra, lungo il corridoio, trovano la pensiona 89enne con a fianco il cane che sta ancora abbaiando. La donna è cosciente, e riferisce di essere caduta qualche ora prima e di non essere più riuscita ad alzarsi a causa di un forte dolore alla gamba. Gli addetti del 118 la caricano sull’ambulanza e la trasportano al Pronto soccorso dell’ospedale di Tortona, dove viene sottoposta ad esami e raggi X che accertano la frattura del femore. Per questo motivo è stata ricoverata con una prognosi di almeno 40 giorni presso il reparto di ortopedia dell’ospedale tortonese. Se non ci fosse stato il cane a richiamare l’attenzione dei vicini di casa, con ogni probabilità sarebbero passate alcune ore prima che qualcuno si accorgesse della sua assenza. Tra l’altro, l’anziana, pur nella sfortuna, è stata favorita dal fatto che i vicini si trovassero a casa, perché in caso contrario solo in serata avrebbero potuto dare l’allarme. «Purtroppo non si tratta di un caso isolato – dicono al Comando dei Vigili del Fuoco di Tortona – perché in media, almeno 40 volte all’anno ci chiamano per interventi del genere, cioè anziani pensionati che vivono da soli ed hanno bisogno di aiuto».
LA ZAMPA
13 GIUGNO 2011
Mike in pensione Ha fiutato oltre 100 kg di droga
Dopo 8 anni di servizio e oltre mille chili di droga fiutata e fatta sequestrare, è andato in pensione il cane antidroga Mike, in forza all’arma dei Carabinieri dal 2003 e assegnato al Nucleo cinofili di Volpiano (To) dal 2004.Addestrato presso il Centro cinofili di Firenze, Mike è stato impiegato, nel 2005-2006, nella missione Ipu-Eufor a Sarajevo dove, appena arrivato, aveva trovato un carico di marijuana nascosto in una macchina.Durante la carriera al nucleo cinofili, ha svolto circa 900 servizi, dei quali 400 hanno portato al sequestro di stupefacenti (eroina, cocaina, skunk, hashish, marijuana).
FOTO
http://multimedia.lastampa.it/multimedia/la-zampa/lstp/54219/
ASCA
13 GIUGNO 2011
ANIMALI: TRAFFICO CLANDESTINO, SEQUESTRATI OLTRE 30 CUCCIOLI CANE
Varese - Piu' di 30 cuccioli di cane, destinati con ogni probabilita' al traffico clandestino, sono stati intercettati e sequestrati nei giorni scorsi dalla Forestale in provincia di Varese mentre erano stipati in gabbie caricate a bordo di un furgone inadeguato al loro trasporto.
Gli animali, appartenenti a varie razze (Carlino, Chevalier King, Pinscher, Spitz, Maltese, Yorkshire e Cocker) e provenienti dalla Slovacchia, avevano un'eta', stimata dai veterinari presenti al controllo, oscillante tra i 50 e i 60 giorni, nonostante sui passaporti venissero dichiarati come cani di tre mesi e ventuno giorni. All'operazione hanno preso parte il personale specializzato nel contrasto al maltrattamento degli animali dei Comandi provinciali di Varese, Torino, Alessandria e Milano del Corpo forestale dello Stato che, a seguito di attivita' di indagini, hanno posto sotto sequestro i cuccioli, il furgone ed i documenti di trasporto contenenti i dati falsi. Il mezzo di trasporto e' stato fermato in prossimita' di un casello autostradale grazie alla collaborazione tra gli agenti della Forestale e il personale della Polizia Stradale. Il trasportatore e' stato denunciato all'Autorita' Giudiziaria per i reati di maltrattamento di animali, frode in commercio, concorso nel reato e falso ideologico. Alcuni dei cuccioli, curati dal medico veterinario intervenuto sul posto, oltre ad essere risultati affetti da gravi patologie, sono stati trovati in gravi difficolta' respiratorie a causa dell'inadeguatezza del mezzo di trasporto e della lunghezza del viaggio, effettuato senza alcuna sosta. Gli esemplari sono stati affidati in custodia giudiziaria all'Enpa per il periodo di osservazione veterinaria e per le necessarie cure e saranno sottoposti ad ulteriori esami clinici per garantire il loro benessere psicofisico.
IL GIORNO
13 GIUGNO 2011
Varese, traffico illecito di cani scoperto dalla Forestale
I cuccioli, delle razze più disparate, erano stipati a bordo di un furgone proveniente dalla Slovacchia. Il conducente è stato denunciato per maltrattamento, frode in commercio e falso ideologico
Varese - Intercettati e sequestrati dalla Forestale in provincia di Varese più di 30 cuccioli di cane destinati, con ogni probabilità, al traffico clandestino: gli animali, provenienti dalla Slovacchia, erano stipati in gabbie caricate a bordo di un furgone inadeguato al loro trasporto. Per i veterinari presenti al controllo i cuccioli avevano un’età compresa tra i 50 e i 60 giorni, nonostante sui passaporti venissero dichiarati come cani di tre mesi e ventuno giorni. Lo riferisce una nota del Corpo Forestale.
Alcuni animali, oltre ad essere risultati affetti da gravi patologie, sono stati trovati in gravi difficoltà respiratorie a causa dell’inadeguatezza del mezzo di trasporto e della lunghezza del viaggio, effettuato senza alcuna sosta. Gli esemplari (Carlino, Chevalier King, Pinscher, Spitz, Maltese, Yorkshire e Cocker) - riferisce ancora la Forestale - sono stati affidati in custodia giudiziaria all’Enpa, Ente nazionale protezione animali e ambiente, per il periodo di osservazione veterinaria e per le necessarie cure.
L’uomo che guidava il furgone è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria per i reati di maltrattamento di animali, frode in commercio, concorso nel reato e falso ideologico. All’operazione hanno preso parte il personale specializzato nel contrasto al maltrattamento degli animali dei Comandi provinciali di Varese, Torino, Alessandria e Milano del Corpo forestale dello Stato. Il furgone è stato fermato in prossimità di un casello autostradale grazie alla collaborazione tra gli agenti della Forestale e il personale della Polizia Stradale.
L’attività del Corpo Forestale dello Stato - ricorda la nota - prosegue senza sosta nel contrasto a questo fenomeno nonostante, con l’approssimarsi del periodo estivo, si riduca statisticamente il numero delle importazioni. Inoltre, per affrontare con maggior efficacia le problematiche investigative che riguardano questo settore, la Forestale ha da poco concluso un corso interamente dedicato alle importazioni illegali di cuccioli e ai protocolli investigativi piu’ idonei per l’attivita’ di contrasto.
GEA PRESS
13 GIUGNO 2011
Pistoia – la vera “condanna” dei trafficanti di cuccioli: liberi tutti!
La Forestale: nessuno aveva annunciato la costituzione di Parte Civile.
Nessuno aveva preannunciato la costituzione di Parte Civile, almeno così risulta alla Forestale di Pistoia che aveva portato a termine lo scorso febbraio la brillante Operazione “Kutya”. Una lunga attività di indagine che aveva comportato l’arresto di una famiglia di Pistoia. L’accusa era associazione a delinquere finalizzata al falso, truffa e frode in commercio. Poi c’era anche la violazione della cosiddetta legge cuccioli, ma quella, con le sue blande pene, non ha influito più di tanto.Con un certo rammarico viene altresì sottolienato come nessuno avesse preannunciato la costituzione di Parte Civile. Questo né tra le vittime delle truffe, né tanto meno tra le associazioni di protezione animale.“I tre condannati – dice a GeaPress l’Ispettore Daniele Pieraccioni del Nucleo di PG del Corpo Forestale dello Stato di Pistoia – sono stati in carcere dal 22 febbraio all’otto giugno. Il PM aveva chiesto il giudizio abbreviato, ma quando il Tribunale ha fissato l’udienza, l’Avvocato difensore ha chiesto il patteggiamento“.Non risulta, alla Forestale, alcuna annunciata costituzione di Parte Civile da discutersi, nel caso, a processo avviato. Peccato, si potrebbe così pensare ad un processo in sordina.Finita l’udienza, i tre sono così stati scarcerati e la loro “condanna” per l’associazione a delinquere è ora “concretizzata” in obbligo di firma tre volte la settimana. Punto e basta.I reati che hanno portato lo scorso febbraio in carcere i tre, sono relativi all’associazione a delinquere. Il fine è quello della truffa e frode in commercio. Ora sono tutti liberi. C’è comunque una notizia positiva. Per tutti i cani è arrivata la confisca.
IL CENTRO 13 GIUGNO 2011
Rubata Stella, appello per un pony
PIETRAFERRAZZANA (CH). L’hanno rubata di notte, caricandola su un furgone. Della sua scomparsa i proprietari del Park Hotel, struttura turistica sul lago di Bomba, se ne sono accorti solo all’indomani. Ora temono per la sorte di Stella, pony nato appena dieci giorni prima. IL CENTRO 13 GIUGNO 2011
Cervo travolto e ucciso, feriti 2 giovani
COLLELONGO (AQ). Se lo sono visto sbucare all’improvviso da una siepe. Neanche il tempo di accennare a una frenata. Il cervo si è schiantato sul parabrezza dell’auto ed è morto. Feriti i due giovani a bordo della Opel Corsa. L’incidente è avvenuto ieri mattina fra Trasacco e Collelongo. Un incidente-fotocopia anche a Opi. CORRIERE DELLA SERA 13 GIUGNO 2011
La denuncia degli animalisti: «Colpa dei gestori, non mettono in sicurezza le barriere» La strage di uccelli dell'Autosole: ogni anno ne muoiono più di 1.200
FIRENZE – Una strage, silenziosa e terribile, si consuma ogni anno su quel tratto dell’Autostrada del Sole che sfiora Firenze. Le vittime, più di 1200, sono uccelli a volte rari e comunque utilissimi per l’ecosistema. Sono straordinari insettivori e dunque capaci di preservare le vicine coltivazioni da invasioni che purtroppo da tempo si registrano proprio perché, sostengono gli ambientalisti, l’intervento dell’uomo ha creato squilibri notevoli. A morire ogni giorno sono pettirossi, merli, cinciallegre, rondini e passeri, specie protette dalla legge come «patrimonio indisponibile dello Stato». SFRACELLATI SUI PANNELLI - I volatili si sfracellano contro i pannelli trasparenti della grande arteria, spesso collocati troppo frettolosamente. A vederle morire così, come nel film di Hitchcock, sembrano creature impazzite. In realtà non riescono ad accorgersi della presenza dell’ostacolo proprio perché trasparente e ci finiscono contro ad elevata velocità. Gli uccelli che, feriti o tramortiti, rimbalzano sull’asfalto sono poi schiacciati dalle auto e dai camion. «In questa zona nidificano 86 specie – si legge in un documento firmato da Lipu e Bird Life Italia - di cui 28 di interesse europeo. Dunque, chiediamo forza ad autorità e società di gestione dell’arteria, in particolare Autostrade per l'Italia e Spea, di mettere in sicurezza le strutture, chiedendo a tutti i cittadini a inviare eventuale documentazione fotografica di uccelli trovati morti accanto ai pannelli». PROTOCOLLO SALVA-UCCELLI - Eppure ci sarebbe un modo per salvare gli animali. «Basterebbe applicare il protocollo salva uccelli, peraltro correttamente applicato in altre tratte autostradali - spiega Marco Dinetti, responsabile ecologia urbana della Lipu – che prevede appunto di rendere visibili eventuali ostacoli. Nonostante ripetuti solleciti (anche da parte del Comune di Firenze), Autostrade per l’Italia e Spea non si sono mai attivate, anzi, al contrario, hanno installato nei giorni scorsi nuovi pannelli». ANSA 13 GIUGNO 2011
Capriolo salvato ha 20 giorni, veterinario:lasciatelo dov'e' Rischia imprinting con l'uomo e una vita innaturale
ANCONA - In caso di ritrovamenti di cuccioli di animali selvatici, e' meglio lasciarli dove sono. E' il messaggio lanciato da un veterinario del Centro recupero animali selvatici della riserva naturale di Ripa Bianca di Jesi (Ancona). Il dott. Attilio De Cosmo ha accolto un cucciolo di capriolo di 20 giorni, trovato in un bosco nel Pesarese e ospitato per circa una settimana da una famiglia. ''In casi come questo - ammonisce il veterinario - non si tratta di esemplari abbandonati, la madre di solito e' a poca distanza''. Non solo: in animali cosi' giovani scatta l'imprinting con l'uomo e rischiano di essere condannati ''a una vita innaturale''. IL RESTO DEL CARLINO 13 GIUGNO 2011
Il cucciolo di capriolo trovato nel bosco rischia l'imprinting
Pesaro – Il dottor Attilio De Cosmo, veterinario del Centro recupero animali selvatici della riserva naturale di Ripa Bianca di Jesi lancia l'allarme: il cucciolo, trovato in una radura di un bosco nel Pesarese ed ospitato per una settimana da una famiglia, rischia l'imprinting con l'uomo. Potrebbe, cioè riconoscere gli individui della specie umana come la propria 'madre', essendo dunque costretto a vivere “una vita innaturale”.Il veterinario, che ha accolto l'animale da 20 giorni spiega: “ E’ delizioso, sembra un gattino, ma in casi come questo non si tratta di esemplari abbandonati, la madre di solito è a poca distanza”. Quindi sarebbe stato meglio lasciarlo dov'era.Anche perché il piccolo capriolo già segue costantemente il dottore, il quale lo alimenta ogni 4 ore con latte in polvere: “Mi prendo cura anche di alcune civette, ma loro non mi vedono e quindi non c’è imprinting”.Il cucciolo affronterà nel giro di 15 giorni una fase di ‘svezzamento’ con l’introduzione nella dieta di verdure ed erba in modo che cominci a ruminare. Poi verrà portato a Ripa Bianca per cercare di prepararlo al reinserimento in natura. Ma non sarà semplice. Secondo De Cosmo, che insegna anche all’Università di Camerino, “avrà la tendenza a cercare la compagnia dell’uomo”. E siccome non tutti gli esemplari umani hanno intenzioni amichevoli, c’è il rischio, molto concreto, “che finisca in pentola”. IL TIRRENO 13 GIUGNO 2011
Capra in fuga dopo l’incidente
MONTEMURLO (PO). E’ durata poco la fuga di una capra da un recinto accanto alla Nuova Montalese, all’altezza di Bagnolo. Sabato pomeriggio un camion ha sfondato la recinzione e l’animale ne ha approfittato per fuggire. L’hanno avvistata sulla Nuova Montalese ed è stata catturata e riconsegnata al proprietario dalle guardie provinciali.
CORRIERE ROMAGNA
13 GIUGNO 2011
Sally, il cagnolino coi tacchi a spillo
Marcella Bondoni racconta il rapporto speciale con il suo pincher
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di Lucia Paci
RIMINI. Ecco Sally, la cagnolina con la passione per i tacchi alti. Sally è un pincher nano di due anni e mezzo e fa parte della famiglia di Marcella Bondoni, consigliere comunale a Bellaria Igea Marina. Il suo gioco preferito è proprio quello di mordere le scarpe con i tacchi e, conferma Marcella Bondoni, «più sono alti e più le piacciono, me ne ha già fatte fuori diverse paia; le scarpe basse non le prende nemmeno in considerazione». La piccola Sally è entrata a far parte della famiglia quando aveva appena due mesi. «Abbiamo deciso di prenderla – racconta Bondoni – perché mia figlia Martina desiderava tanto avere un cagnolino. E poi anche io sono sempre stata molto amante degli animali fin da quando ero piccola. Abbiamo aspettato che mia figlia fosse un po’ più grandina prima di fare il passo perché un cane richiede impegno: va seguito e curato al massimo». Sally ha instaurato un rapporto speciale proprio con Martina. «Quando alzo la voce con mia figlia – continua Marcella Bondoni – Sally la difende abbaiando contro di me». Sally ha un senso della casa molto spiccato. Quando la sua famiglia se ne va in vacanza e non può portarla con sé viene lasciata dai “nonni”, i genitori di Marcella. «Ma quando capisce che stiamo per partire, inizia a preoccuparsi: segue ogni nostra mossa quando prepariamo la valigia. Sally è una cagnolina molto intuitiva. Capisce ogni nostro stato d’animo e quando vede che siamo un po’ giù di morale ci lecca la faccia». Il divano è il suo “territorio” e quando è in compagnia di Marcella e di suo marito tiene una zampina vicino a ciascuno di loro. Un altro dei suoi divertimenti è il vecchio pelouche di Martina: quando ci vuole giocare si mette a piangere finché non gli viene dato. «A Sally – chiude Marcella – manca solo la parola».
ORVIETO SI'
13 GIUGNO 2011
La palombella fuggitiva? c'è chi ne trae presagi infausti
ORVIETO – In secoli di storia non era mai successo. O almeno mai da quando la cerimonia si svolge secondo il moderno rituale: vola via il piccione della Palombella. È accaduto quest’anno, con le tradizionali celebrazioni di ieri in occasione della Pentecoste. Un evento del tutto straordinario che ha lasciato interdetta la folla a metà tra il divertito e l’inquieto per i possibili presagi dell’incidente – quest’anno in realtà molti orvietani hanno snobbato la festa – e ancor più ha disorientato l’Opera del Duomo, l’amministratore apostolico Giovanni Marra che per la prima volta presenziava alla cerimonia più amata dagli orvietani e soprattutto gli addetti al rito che hanno esposto alla piazza un tubo in plexiglass praticamente vuoto. E proprio qui sta il punto, al di là dell’ironia circolata immediatamente, in piazza e all’interno della fabbriceria, sul fatto che il piccione avrebbe preso il volo verso Cascia dove è attualmente il vescovo emerito Giovanni Scanavino: il tubo in plexiglass. Il contenitore si è scheggiato, complice l’usura del tempo, l’agitarsi del piccione e i mortaretti, lo sportellino ha ceduto e l’animale è volato via, una volta arrivato nel cenacolo tra lo stupore della folla. “Abbiamo trovato la formula di compromesso che potrebbe mettere d’accordo orvietani e animalisti” ha ironizzato il presidente dell’Opera del Duomo, Francesco Venturi che cura i festeggiamenti. Giustamente delusi gli sposi che hanno dovuto rinunciare alla tradizionale foto con il piccione. Hanno ricevuto il dono dell’associazione Arte e Antiquariato, come è ormai tradizione negli ultimi anni, e in settimana avranno anche l’agognata palomba. Forse proprio quella impertinente che ieri ha lasciato a bocca aperta centinaia di persone, se qualcuno sarà riuscito a prenderla dal tetto della fabbriceria dove ha continuato ad assistere incuriosita ai festeggiamenti in “suo” onore.
GEA PRESS
13 GIUGNO 2011
La Regione Molise ed il randagismo
Riconoscimento dello "status" di animale libero per il cane.
Il Consiglio regionale molisano ha portato a termine l’iter della proposta di legge che modifica le norme in vigore in materia di protezione dei cani e dei gatti e di anagrafe canina.Il relatore della legge e Presidente della Quarta commissione, Vincenzo Niro, ha chiarito che “le modifiche alla legge regionale n.7 del 4 marzo del 2005 scaturiscono dalla necessità di un intervento sostanziale da parte della Regione, proprio in seguito alle difficoltà operative dovute a carenze amministrative, organizzative ed applicative delle norme vigenti, che negli anni hanno determinato un controllo insufficiente sulla popolazione canina con la conseguente inadempienza alle finalità stabilite nella prima parte dell’articolato. Al cane e al gatto è riconosciuto il diritto alla vita in condizioni di benessere, sia in stato di libertà che nel periodo di ricovero nei canili, ad ogni cane o gatto deve essere data la possibilità di essere adottato presso famiglie o associazioni di volontariato“.La proposta di legge introduce, finalmente, la figura del cane di quartiere; ci sono voluti almeno duemila cani randagi (il dato è quello ufficiale fornito dal relatore) detenuti in strutture, che definire inidonee è solo un eufemismo, per prendere in considerazione tale possibilità, più e più volte auspicata e richiesta dalle associazioni animaliste.All’articolo 7 ter si legge che “laddove si accerti la non sussistenza di condizioni di pericolosità per uomini animali e cose, si riconosce al cane il diritto di essere animale libero. Tale animale viene definito cane di quartiere“.I cani di quartiere dovranno essere vaccinati, sorvegliati, sterilizzati dalla Asrem, iscritti all’anagrafe canina e mantenuti da risorse della Giunta regionale laddove i Comuni li prendano in cura.I duemila cani detenuti nelle strutture rappresentano meno del 40% dei cani presenti, e non controllati, nel territorio! Per loro le spese sono non indifferenti, il relatore le quantifica in circa 2milioni di euro per il mantenimento, ed in 350mila euro per le spese veterinarie.Il dato fornito, e relativo al numero dei cani ricoverati presso strutture, ci sembra molto sottostimato, a meno che non si riferisca ai soli randagi del capoluogo di Regione, Campobasso.Ovviamente il relatore non tiene conto delle migliaia di cani mantenuti a spese dei volontari e delle associazioni, delle collette alimentari nazionali per sfamarli e mantenerli in vita, delle staffette che ogni mese giungono, in Molise, da ogni parte d’Italia. Mirabello Sannitico docet!
GEA PRESS
13 GIUGNO 2011
Piombo velenoso: dallo Zhejang alla pancia degli avvoltoi, per finire ai grandi ciclisti centrati dal cacciatore
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È di oggi la notizia di 600 persone avvelenate dal piombo nella provincia cinese dello Zhejang. Probabilmente vapori di piombo, inalati vicino ad una fabbrica che lavora fogli di alluminio. Sempre di queste ore è però un’altra notizia relativa al piombo. Si tratta di piombo ingerito, trasformato nell’organismo in sali venelosi che distruggono fegato e reni. E’ l’altra maniera con il quale il piombo sviluppa il saturnismo i cui effetti, almeno in questi casi, sono la morte per …. fame. I nutrienti, cioè, non vengono più metabolizzati.Il caso riguarda sei Condor della California, tre dei quali deceduti. Uno di loro presentava un pallino da caccia nei tessuti, segno questo che qualcuno aveva tentato di ucciderlo con un fucile da caccia. Tutti gli altri, invece, avevano i pallini nello stomaco (vedi foto). Avevano cioè mangiato animali morti a seguito dei colpi dei cacciatori.Un fenomeno, quello del piombo dei cacciatori, grandemente sottovalutato e non solo per gli effetti diretti dell’ingestione, ma anche per il lento, ma inesorabile, degrado che il metallo subisce una volta sparso in natura. Tonnellate e tonnellate di piombo ogni anno diffuso un pò ovunque, ed ancora preferito dai cacciatori ai pallini che ne sono privi. Forse perchè costa meno. Di sicuro, i pallini di piombo sparsi nell’ambiente, hanno già ucciso, specie in ambienti umidi.Di saturnismo, un tempo, si moriva per ignoranza. Era il caso degli antichi romani che non potevano conoscere gli effetti del piombo. Veniva utilizzato per le condotte idriche, ma anche per rivestire le otri con le quali veniva addolcito il vino. Ci fu poi il caso dei pittori. Chi poteva, infatti, dire a Goya che inumidendo i pennelli in bocca, assumeva il piombo dei colori?Ma c’è un caso più clamoroso quanto poco risaputo. Riguarda il piombo che non si riesce ad estrarre quando i pallini rimangono nell’organismo ferito (umano e non). Greg Lemond, il grande ciclista americano vincitore di più Tour de France, era un cacciatore. Durante una battuta di caccia al tacchino selvatico, venne centrato da un colpo di fucile. Si salvò per miracolo e la sua ripresa fu quella di un grande campione che riuscì ancora a vincere. Numerosi … piombi, erano però rimasti nel suo corpo. Inoperabili, come il caso di molti gatti e cani che in questi giorni GeaPress sta trattando. Lemond fu costretto a ritirarsi dalle competizioni per gli effetti del veleno. Ora è in cura, e nel suo blog si fa ritrarre con una canna da pesca (sic!). Peccato, avremmo comunque già preferito vederlo senza fucile e continuare a vincere le sue tirate, ma in bicicletta.
GEA PRESS
13 GIUGNO 2011
Pets come pest: la Francia condannata per i suoi criceti
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Criceto, gioie (poche) e dolori (molti) a causa dalle cattive abitudini dell’uomo. Animale da pets e da vivisezione, nessuno pensa più a cosa sia veramente il criceto. Sembra quasi l’ultimo testimone della teoria della generazione spontanea. Dai filosofi dell’antica grecia (…e per un paio di migliaia di anni) nato animale da fango putrescente. Ed invece, sebbene descritto nell’800, il criceto pets, fino al 1930, non era nessuno. Fu prelevato in natura da Israel Aharoni, zoologo in escursione in Siria. Da allora il sig. Criceto è diventato la creatura dell’uomo, re di negozianti di animali e laboratori di vivisezione.Il criceto prelevato in Siria, si sta estinguendo. A lui nessuno pensa. Sono rimasti piccolissimi nuclei sparsi in areali relitti tra Turchia e Siria. I ricercatori dell’IUCN, ne stimano la presenza di appena 2500 adulti. Come dire, ad un passo dalla sparizione mondiale. Poi, tra quelli utilizzati (sebbene in minor misura) come pets ci sono altre quattro specie. Anche loro, in natura (euroasiatica), non se la passano bene. Patiscono, come in Siria, la persecuzione diretta. Sapete perchè?In casa li coccoliamo come “pets”, ma in natura sono “pest”. In cattività li vendiamo a chiunque si presenta in un negozio.”Giocheranno” di giorno, quando dovrebbero dormire, e li puliremo per l’igiene da noi voluta. In natura, invece, li trappoleremo, incolleremo o, direttamente, li impallineremo.I “pest” rosicchiamo le nostro colture, mentre dei “pets” le nostre culture ne hanno fatto un oggetto di lucro. Non pensiamo più alla Siria, ma all’Alsazia. Si, perchè nel cuore dell’Europa i cricetini, appartenenti ad una quinta specie (della 25 esistenti) discretamente utilizzata dall’uomo, li stiamo sterminando per favorire i campi di mais e le infrastrutture dell’uomo. Il pest europeo a due passi dai pets iperprofumati che nulla hanno più a che fare con i selvatici grazie alle mille varietà (razze) inventate dall’uomo. Non sono come i cani, i cavalli, o i gatti addomesticati migliaia di anni addietro. Per snaturarli è bastato meno di un secolo.E’ talmente tanto preoccupante la situazione dei criceti selvatici europei, che il nove giugno scorso, contro la Francia, è addirittura intervenuta la Corte di Giustizia Europea. Le signore O. Beynet e D. Recchia, in rappresentanza della Commissione Europea, eletto domicilio in Lussemburgo, hanno ricorso contro la … “Repubblica Francese”! La quarta sezione della Corte di Giustizia ha dato loro ragione e la Francia è stata riconosciuta colpevole di non rispettare la Direttiva Habitat, non mettendo in essere quanto necessario a consentire una rigorosa tutela del povero criceto odiato (e dimenticato) dall’uomo.
GEA PRES
13 GIUGNO 2011
Marsala: salvataggio tartaruga marina
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Probabilmente un ferita causata dall’elica di un natante. Un incidente che purtroppo può capitare quando veloci scafi solcano la superficie dell’acqua non potendo vedere quello che può esservi pochi centimetri sotto. E’ questa una delle causa di ferimento di tartarughe che, specie nei mesi estivi, quando aumenta il traffico dei natanti, si registra nei nostri mari. L’altra è sicuramente rappresentata dagli ami dei palangari, oltre che dalle catture accidentali. Vi è poi l’ingestione di plastica, scambiata per una preda e la morte nelle reti derivanti.L’ultima tartaruga marina, appartenente alla specie Caretta caretta, è stata recuperata sabato scorso dalla Guardia Costiera di Marsala (TP). Anch’essa presentava una ferita da trauma nel carapace, ovvero la parte superiore del guscio della tartaruga. Quando è stata osservata, da una imbarcazione che transitava a circa 3,5 miglia a nord ovest di Favignana (TP), era già in serie difficoltà.Prelevata a bordo è stata così consegnata all’Ufficio Circondariale marittimo della Guardia Costiera di Marsala che ha provveduto a comunicare il ritrovamento, per la successiva visita medico veterinaria, alla locale ASL 9. Constatata la ferita ed approntate le prime cure, l’animale, delle dimensioni di 50×40 centimetri, è stato consegnato al Centro WWF di Lampedusa (AG) che provvederà al recupero fino alla reimmissione in mare.
IL MATTINO 13 GIUGNO 2011
Troppe noccioline dai turisti Usa. La foto dello scoiattolo grasso fa il giro del mondo
LOS ANGELES - Troppo cibo dai turisti e dai visitatori del parco. Lo scoiattolo così ingrassa a dismisura, finendo con il diventare il doppio del normale. Succede nella riserva di Morro Rock State in California.
YAHOO NOTIZIE
13 GIUGNO 2011
Accogliere bene il proprio cane
Una volta a casa, togli il guinzaglio assicurandoti che non possa scappare, se abiti in una villetta, e lascialo andare dove vuole, tranne che nelle stanze in cui non desideri che entri (ad esempio la camera da letto). Sorveglialo con la coda dell'occhio. Lasciargli esplorare la casa per familiarizzare con l'ambiente e con gli altri componenti della famiglia non significa lasciargli fare tutto ciò che vuole…
Decodifica il suo linguaggio
In generale, è piuttosto evidente che un cane manifesti la sua contentezza scodinzolando e correndo dritto verso di te. Se invece ha paura, il pelo si rizza, indietreggia con la testa e con le orecchie abbassate, arrivando addirittura a ringhiare e a mordere se si sente messo alle strette. Questo tipo di comportamento non lascia presagire nulla di buono: si tratta forse di un cane che ha subito maltrattamenti in passato o di un cucciolo non adeguatamente socializzato. Per evitare queste seccature in futuro, vale la pena chiedere il parere di un istruttore cinofilo per rieducare molto velocemente questo comportamento. Lo stesso dicasi se hai adottato un cane già adulto e dal carattere dominante: se inizia a ringhiare quanto ti avvicini, quando vuoi uscire o sederti sul divano, è urgente consultare un veterinario comportamentalista e un istruttore cinofilo, perché se non riprendi immediatamente il controllo della situazione potrebbe verificarsi un incidente (morsicatura).
Fai di lui un cane socievole
Non aspettare che abbia completato tutti i richiami delle vaccinazioni per farlo uscire perché è proprio nei primi mesi di vita che deve conoscere il maggior numero di persone e di posti per sentirsi ovunque a suo agio quando crescerà. Evita semplicemente di portarlo in posti molto sporchi e di lasciargli leccare qualsiasi cosa trovi per strada.Nei giorni successivi all'adozione, abitualo a incontrare cani di qualsiasi taglia, altre specie di animali (gatti, conigli, roditori…), bambini, adolescenti, anziani e adulti di ambo i sessi. Portalo ovunque (centro città, stazioni, parchi, ecc.) in modo che si abitui ai diversi rumori, compreso quello dei camion. Questa abitudine è addirittura più importante se lo hai trovato in un allevamento in aperta campagna dove non c'è anima viva (per abituarlo, l'allevatore gli avrà fatto ascoltare dei CD con la registrazioni di diversi rumori).Se la prima volta che il tuo cane sente un rumore stridente e indietreggia per paura, non accarezzarlo per consolarlo: capirebbe che è corretto reagire in quel modo (rafforzamento positivo del comportamento) e che quindi ha ragione ad avere paura! Al contrario, comportati come se niente fosse: vedendoti impassibile finirà per capire che questo rumore non ha nulla di inquietante. Ultimo ma non meno importante: abitualo sin da piccolo alle manipolazioni, toccandogli le orecchie, i baffi, le zampe, ecc. In questo caso sarà il veterinario a ringraziarti! Nathalie Szapiro
AGI
13 GIUGNO 2011
CANI E GATTI NON FAVORISCONO ALLERGIE NEI BIMBI
Washington - Avere un gatto o un cane in casa non aumenta i rischi di allergie nei bambini, anzi in qualche caso li diminuisce. Lo afferma uno studio pubblicato dal Journal of Clinical & Experimental Allergy che ha monitorato 565 persone per 18 anni. I ricercatori dell'Henry Ford Hospital di Detroit hanno selezionato i bambini e li hanno seguiti fino all'eta' adulta, verificando la presenza in casa di cani e gatti e l'eventuale insorgere di allergie con analisi del sangue fatte a 18 anni. Dallo studio e' emerso che l'esposizione durante il primo anno di vita e' quella critica per l'insorgenza delle allergie, ma in qualche caso puo' avere anche effetti positivi: i maschi che hanno avuto un cane in casa, da neonati hanno meta' della probabilita' di sviluppare l'allergia, mentre per i gatti la protezione riguarda anche le donne. "Questa ricerca�- hanno commentato gli autori - conferma che avere un animale in casa da piccoli non costituisce un rischio dal punto di vista delle allergie".
LA ZAMPA.IT
13 GIUGNO 2011
Pediatra: cani e gatti in casa fanno da "scudo" ai bambini contro le allergie
Secondo uno studio Usa il periodo fondamentale è il primo anno di vita
ROMA - Tenere un cane o un gatto in casa non aumenta il rischio che i bambini diventino allergici agli animali domestici, anzi: può proteggerli nei confronti di questo disturbo. Lo dimostra un nuovo studio pubblicato sulla rivista "Clinical & Experimental Allergy", che rassicura i genitori ansiosi di sapere se accogliere un 'pet' fra le mura domestiche possa esporre i piccoli al pericolo di diventare allergici più avanti con l'età.Guidati da Ganesa Wegienka del Dipartimento di scienze della sanità pubblica dell'Henry Ford Hospital di Detroit (Usa), i ricercatori hanno seguito e visitato un gruppo di bambini dalla nascita fino all'età adulta, contattando periodicamente i genitori per raccogliere informazioni sulla presenza di cani e gatti nella vita dei loro figli. All'età di 18 anni, 565 partecipanti allo studio avevano fornito campioni ematici agli studiosi che hanno esaminato la presenza di anticorpi agli allergeni del pelo di cane e gatto nel sangue.
I risultati hanno confermato che l'esposizione al pelo di un animale nel primo anno di vita è il periodo "cruciale" per i bimbi e che può essere persino una protezione nei confronti di allergie: i giovani uomini le cui famiglie avevano tenuto in casa un cane durante il loro primo anno di vita corrono infatti circa la metà del rischio di diventare sensibili al pelo canino rispetto a quelli che non avevano avuto un compagno "peloso" durante la crescita. Lo stesso vale per i gatti, con un effetto-scudo valido sia per i maschi che per le femmine.
LE SCIENZE
13 GIUGNO 2011
Allergie agli animali: più rischi se in casa non c'è un pet
Secondo i risultati della ricerca, il rischio di successive allergie è diminuito anziché aumentato dall'esposizione agli animali nell'età pediatrica
Un cane o un gatto che girano per casa non aumenta il rischio dei bambini di diventare allergici: è questo il risultato pubblicato sulla rivista Clinical & Experimental Allergy.Ganesa Wegienka e colleghi del Dipartimento di scienze della salute pubblica dell'Henry Ford Hospital hanno seguito un gruppo di 565 bambini dalla nascita fino alla maggiore età, contattati periodicamente per raccogliere sia informazioni sull'esposizione a cani e gatti sia campioni di sangue per rilevare l'eventuale presenza di allergeni.Il parametro ritenuto più importante era ritenuta l'esposizione a specifici animali nel primo anno di vita, e a riguardo lo studio ha fornito un risultato sorprendente: l'esposizione sembra avere un effetto protettivo in alcuni sottogruppi.I giovani soggetti di sesso maschile che nel primo anno di vita hanno vissuto in famiglie in cui era presente un cane che viveva al chiuso hanno mostrato infatti un rischio dimezzato di sensibilizzazione ai cani rispetto a coloro che non hanno subito questo tipo di esposizione nel primo anno di vita.Per quanto riguarda i gatti, sembra invece che sia i soggetti maschi sia le femmine avessero una probabilità dimezzata di sensibilizzazione se avevano convissuto con questi felini nel primo anno di vita rispetto ai soggetti che non avevano fatto questa epserienza.“Questa ricerca fornisce ulteriore evidenza che le esperienze del primo anno di vita sono associate in generale, allo stato di salute nelle fasi successive della vita e in particolare che il rischio di successive allergie è diminuito anziché aumentato dall'esposizione agli animali”, ha concluso Wegienka.
FIMP
13 GIUGNO 2011
Pediatria: studio, cane o gatto in casa da bimbi 'scudo' contro allergie
Roma - Tenere un cane o un gatto in casa non aumenta il rischio che i bambini diventino allergici agli animali domestici, anzi: può proteggerli nei confronti di questo disturbo. Lo dimostra un nuovo studio pubblicato sulla rivista 'Clinical & Experimental Allergy', che rassicura i genitori ansiosi di sapere se accogliere un 'pet' fra le mura domestiche possa esporre i piccoli al pericolo di diventare allergici più avanti con l'età. Guidati da Ganesa Wegienka del Dipartimento di scienze della sanità pubblica dell'Henry Ford Hospital di Detroit (Usa), i ricercatori hanno seguito e visitato un gruppo di bambini dalla nascita fino all'età adulta, contattando periodicamente i genitori per raccogliere informazioni sulla presenza di cani e gatti nella vita dei loro figli. All'età di 18 anni, 565 partecipanti allo studio avevano fornito campioni ematici agli studiosi che hanno esaminato la presenza di anticorpi agli allergeni del pelo di cane e gatto nel sangue. I risultati hanno confermato che l'esposizione al pelo di un animale nel primo anno di vita è il periodo 'cruciale' per i bimbi e che può essere persino una protezione nei confronti di allergie: i giovani uomini le cui famiglie avevano tenuto in casa un cane durante il loro primo anno di vita corrono infatti circa la metà del rischio di diventare sensibili al pelo canino rispetto a quelli che non avevano avuto un compagno 'peloso' durante la crescita. Lo stesso vale per i gatti, con un effetto-scudo valido sia per i maschi che per le femmine.
GEA PRESS
13 GIUGNO 2011
E per i pets dell’uomo arriva pure il passaporto
Finisce il lungo periodo di transizione durato otto anni, dal 4 luglio il Regolamento dell’UE n°998/2003 del 26 maggio 2003 (Leggi qui il Regolamento) non ammette ulteriori deleghe: cani, gatti e furetti dovranno essere identificati solo con il microchip elettronico (trasponditore). La data limite per il vecchio tatuaggio, chiaramente leggibile, è il 3 luglio 2011.Il passaporto che è unico, per dati richiesti e modello, in tutti i Paesi membri della UE (vedi Modello Unico Europeo) dovrà, inoltre, certificare l’esecuzione della vaccinazione antirabbica; questa vaccinazione deve essere effettuata almeno 21 giorni prima della partenza.Irlanda, Malta, Regno Unito e Svezia richiedono anche un test per verificare l’efficacia della vaccinazione effettuata; la prova sierologica deve essere effettuata almeno sei mesi prima della partenza verso l’Irlanda, Malta ed il Regno Unito, ed almeno quattro mesi prima della partenza verso la Svezia. Fino alla fine del 2011 per ottenere l’ingresso in Irlanda, Malta e Regno Unito sono necessari anche i trattamenti contro le zecche e contro l’echinococco. La Finlandia e la Svezia richiedono solo il trattamento contro l’echinococco.Il passaporto deve contenere il numero del microchip inoculato, i dati anagrafici del proprietario dell’animale, deve certificare le eventuali vaccinazioni effettuate all’animale e obbligatoriamente la vaccinazione antirabbica.Ventiquattro ore prima della partenza il veterinario certificherà, apponendo un timbro sul passaporto, che l’animale è in condizioni di salute idonee per il viaggio. Il documento unico europeo deve essere richiesto al Servizio veterinario della propria ASL.
CORRIERE ADRIATICO
13 GIUGNO 2011
Paura a Borgo San Lorenzo: “Non sappiamo come proteggerci”
Cinghiali davanti alle case, è allarme
Cingoli (MC) - Dopo i lupi arrivano i cinghiali. L’ultimo branco (un vero e proprio gruppo formato da tre grossi animali e una quindicina di cuccioli) si è presentato in località Borgo San Lorenzo (l’antica Cingulum dei Romani), ad una decina di metri da un’abitazione, in pieno giorno, nelle prime ore del pomeriggio. “Non si sa a chi ci si deve rivolgere quando succedono queste cose – racconta un testimone - . L’altro giorno ho sentito dei rumori all’esterno, sono uscito di casa e mi sono trovato davanti un branco di cinghiali, davvero tanti, con molti piccoli. Ho iniziato ad urlare e si sono allontanati, ma dopo quindici minuti son tornati e puntavano dritti al mio orto, si son accorti della mia presenza e dopo qualche secondo si sono allontanati definitivamente. Non so cosa si deve fare per proteggerci da questi animali, nessuno sa darti delle indicazioni precise. Tutti quanti dicono che la competenza è di altri”. In passato ci sono state altre segnalazioni sui danni e sugli avvistamenti di cinghiali un po’ in tutto il territorio cingolano. Quest’ultimo branco pare che sia arrivato da Capo di Rio e che abbia proseguito per Carciole e sia salito in direzione Borgo San Lorenzo. Le traccie che lasciano questi animali sono sempre molto evidenti. I cittadini sono preoccupati.
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