![]() CORRIERE DELLA SERA 11 MAGGIO 2010
L'Animale non è mai stato imbarcato. I suoi aspiranti padroni continuano a cercarlo via Web E la compagnia aerea si perse il cane La disavventura di Paco: trovato in spiaggia e adottato, è stato poi smarrito dagli addetti aeroportuali
Il cagnolino trovato sulla spiaggia che gli aspiranti nuovi padroni avevano già ribattezzato Paco
MILANO – Brutta avventura per una coppia di giovani canadesi di ritorno da una vacanza in Messico: i due avevano caricato tra i bagagli aerei il loro cagnolino Paco, e all’arrivo in Canada dopo uno scalo intermedio a Detroit non hanno potuto recuperarlo. Il cane era smarrito come una delle tante valigie perse negli aeroporti. Ora la Delta Airlines – compagnia con cui i due ragazzi hanno volato nell’ultimo tratto – oltre a scusarsi e rimborsare i biglietti offre alla coppia 200 dollari a testa. Ma la storia nel frattempo fa il giro della Rete. LA STORIA – Josiah Allen e la sua fidanzata avevano trovato il piccolo Paco su una spiaggia a Puerto Vallarta, in Messico, dove erano in vacanza. E come spesso accade quando ci si innamora di un cagnolino randagio, si decide di portarlo a casa con sé. I due avevano dunque affrontato tutta la profilassi, vaccini e visite dal veterinario inclusi, per poterlo poi far viaggiare fino alla loro casa, in Ontario, Canada. Ma a destinazione Paco non è mai arrivato. Prima di imbarcarsi sul primo volo –da Città del Messico a Detroit, con Aeromexico, mentre la seconda tratta li portava a destinazione, con Delta Airlines – la giovane coppia aveva potuto far sgranchire le zampe di Paco, per poi rimetterlo nella sua gabbia, come racconta la Abc. È stato questo l’ultimo avvistamento dell’animale, il 3 maggio scorso. All’arrivo in Canada i due hanno chiesto spiegazioni e, dopo molte attese, hanno scoperto che il cane non era mai stato imbarcato. Il giorno seguente poi, grazie alle informazioni fornite in Messico, hanno saputo che Paco aveva seguito i suoi istinti randagi ed era riuscito a liberarsi della sua gabbietta, fuggendo via fuori dal controllo degli operatori aeroportuali. Ma a questa versione – che è poi quella ufficiale della compagnia aerea – i due ragazzi non credono, spiegando che i lucchetti da aprire erano ben due e che ritengono Delta responsabile dell’accaduto. TAM TAM – Prima ancora di ricevere scuse e risarcimenti da parte di Delta Airlines, è iniziato il tam tam in Rete, scatenato da una lettera scritta da Josiah al blog di Consumerist, che ha poi fatto rimbalzare la storia su altri blog fino a diventare argomento per notizie su quotidiani e siti americani. Proprio dopo tutte queste segnalazioni è arrivata la replica di Delta Airlines che ha così deciso di offrire alla coppia, oltre al rimborso del biglietto per il cane (200 dollari) anche due buoni per voli futuri di 200 dollari l’uno e, ancora, si è offerta di ripagare i ragazzi delle spese sostenute per vaccinare il cane, nutrirlo, e acquistare la gabbia in cui avrebbe dovuto volare fino a casa. Nemmeno questo risarcimento sembra però accontentare i due giovani, che continuano a cercare Paco, usando ancora una volta la propagazione delle notizie e la collaborazione di tutti su Internet.
BLITZ QUOTIDIANO
11 MAGGIO 2010
Roma. Gatti avvelenati, associazione: “Taglia di 500 euro a chi scopre assassino”
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Roma - Aidaa (Associazione italiana difesa animali e ambiente) “ha stanziato una taglia di 500 euro per chi individua e denuncia con prove inconfutabili all’associazione e alle forze dell’ordine il responsabile di questa mattanza”. A Monterotondo e provincia, denuncia l’associazione, “sono oramai diverse le segnalazioni relative alla scomparsa di gatti” e molti di loro sonmo stati trovati morti a causa di avvelenamento.La zona di scomparsa, scrive l’Aidaa in una nota, è prevalentemente quella di via Gramsci per questo “è scattata la ricerca del maniaco assassino di gatti che nel giro degli ultimi quattro mesi potrebbe essere il responsabile della morte per avvelenamento di almeno 20 gatti”. ”E’ una cosa vergognosa – ci dice Lorenzo Croce presidente nazionale di Aidaa – che ancora oggi ci siano in giro persone incivili che si divertono a uccidere i gatti con il veleno, nel caso di Monterotondo poi abbiamo la certezza che in diversi casi i gatti sono stati avvelenati con lo stesso tipo di veleno e per questo crediamo che l’avvelenatore sia una singola persona. Da qui – conclude Croce – la decisione di mettere una ricompensa di 500 euro per chi denuncia con prove certe l’avvelenatore bloccando cosi questa assurda moria di mici”.
IL CENTRO 11 MAGGIO 2010
Strage di cani pastori abruzzesi sui monti Avvelenati con polpette alla stricnina
Mario Lucci
COLLARMELE (AQ). I bocconi avvelenati fanno strage di cani pastori abruzzesi. Sono almeno sei i casi scoperti a nord della Piana del Fucino, in particolare in prossimità di Fonte Citura. Su quanto avvenuto sono in corso accertamenti. Nonostante il tempestivo intervento dei proprietari, i cani sono morti dopo un atroce agonia. Gli sconosciuti hanno abbandonato i bocconi nelle località in cui vengono portate le greggi in questo periodo. Per uccidere i cani di razza pastore abruzzese sono stati utilizzati degli antiparassitari. Forse stricnina. Un duro colpo per alcuni pastori marsicani che chiedono maggiori controlli per evitare il ripetersi di simili episodi. «Come se non bastassero i randagi che spesso assalgono le bestie al pascolo», affermano i proprietari, «adesso ci si mettono pure coloro che hanno deciso di fare una strage di cani di razza. Una situazione del genere non è più sostenibile». La zona in cui sono stati avvelenati i cani rientra nel Parco Velino Sirente. Non è la prima volta che sui monti a nord del Fucino si verifica una strage di cani. Tempo fa, tra Celano e Aielli, furono avvelenati oltre venti animali. La tecnica usata fu sempre la stessa. CORRIERE DELLE ALPI 11 MAGGIO 2010
La Lav segnala possibili avvelenamenti a Facen
PEDAVENA (BL). Due cani deceduti e un gatto scomparso. Tutto nel giro di un mese nella frazione di Facen. Un tempo così ristretto che la Lav di Belluno segnala il caso ipotizzando che dietro ci possano essere degli episodi di avvelenamento. «Prima è toccato a Bosco», si legge nella nota dell’associazione, «è stato trovato in fin di vita e la corsa dal veterinario è stata vana. Poi è toccato ad una cagetta, Yuma che attualmente si trova al servizio veterinario dell’Usl 2 per comprendere le cause del decesso. Infine è sparito un gatto». Tre episodi troppo ravvicinati: «Esistono persone cattive che utilizzano polpette contenenti veleno per fare morire gli animali, ma ci sono altre persone che usano lamachicida, pesticidi e topicidi con troppa leggerezza lasciando i sacchettini in luoghi raggiungibili non solo da animali domestici ma anche dai bambini». La Lav invita quindi a utilizzare questi prodotti con attenzione. BLITZ QUOTIDIANO 11 MAGGIO 2010
Ventimiglia di Sicilia (Pa), abbandonava in strada pelli e carcasse di animali. Arrestato
Ventimiglia di Sicilia (Pa) - Sorpreso mentre scaricava carcasse di animali in strada. E’ accaduto a Ventimiglia di Sicilia (Pa), dove i carabinieri hanno arrestato il titolare di una ditta specializzata nello smaltimento di scarti animali e residui di lavorazione industriale dopo averlo colto in flagrante mentre abbandonava rifiuti ingombranti e speciali.In manette e’ finito Vincenzo Di Pisa, 69 anni, di Bagheria, amministratore unico della ditta “La Siciliana Grassi srl”. Era insieme ad un operaio, B.P., di 45 anni, che e’ stato denunciato. Entrambi dovranno rispondere di abbandono incontrollato di rifiuti ingombranti e speciali. I militari li hanno bloccati mentre da un autocarro stavano scaricando sulla strada dieci sacchi di grosse dimensioni, contenenti residui di lavorazione industriale (pellame, carcasse di animali).L’imprenditore, gia’ in passato, era stato denunciato per analoghi reati commessi sempre in quella zona. Di Pisa, dopo la convalida dell’arresto e’ stato rimesso in liberta’ e sottoposto alla misura dell’obbligo di firma.
INFOFERMO
11 MAGGIO 2010
Adozione della cagnetta Mery, adesso è scontro
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MONTEGRANARO (FM) – Sta assumendo i contorni dello scontro vero e proprio la faccenda di Mery, la cagna paraplegica destinata all’adozione in Germania ma il cui trasferimento è stato bloccato dall’Asur. Lo scorso 24 aprile Reschini, visto il blocco del trasferimento alla famiglia tedesca (contattata, ricordiamo, tramite un’altra volontaria del canile, di origine teutonica) ha deciso di adottare lui stesso Mery. Quantomeno provvisoriamente, visto che l’uomo, per poter badare ad essa, è costretto a farle fare la spola tra casa e Villaggio. Passa una settimana e domenica 2 maggio una signora senza nome arriva al canile e reclama l’adozione del cane, adducendo come motivazione quella di aver fatto richiesta ufficiale all’Asur, ma senza avere con sé alcun documento. Fatto che ha messo in guardia Reschini, il quale, insospettito, ha vietato alla signora di avvicinare il cane, che per 6 anni era vissuto presso l’ormai ex canile Pluto di Sant’Elpidio a Mare. Proprio l’associazione Pluto, sul suo sito, denuncia il fatto che fino al 12 gennaio 2007, data di chiusura del centro, la cagnetta era in ottimo stato, mostrando anche una foto risalente a quella data. <Se avessi voluto mandare una cagna in Germania per farla vivisezionare non avrei mandato un cane solo ma un carico intero – precisa Reschini – si stanno susseguendo vicende veramente allucinanti, con persone che si spacciano per samaritani nei riguardi dei randagi e invece dimostrano solo un modo di fare criminale che non tiene minimamente conto del benessere degli animali, della semplice logica del buon senso e che si trovano a spostare i randagi come carne da macello>. Accuse pesanti quelle di Reschini, che ancora una volta lascia sottintendere volontà e interessi nascosti sotto l’adozione di una vecchia cagna invalida (sembra che la malattia da cui è affetta sia la sindrome della cauda equina, cui i pastori tedeschi come Mery sono i più colpiti). Certo probabilmente l’adozione ad una famiglia dei dintorni sarebbe preferibile, ma perché tanto accanimento da parte del volontario nel voler evitare l’ipotesi profilatasi? La questione resta in sospeso, si attendono sviluppi.
SPOLETO CITY
11 MAGGIO 2010
UN RAGAZZO HA SMARRITO IL SUO CAGNOLINO
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Fabbri di Montefalco (PG) - Si chiama Maggie ed è di razza Beagle. Molto dolce, fa compagnia al suo amico Francesco.È stata smarrita a Fabbri di Montefalco (PG) creando apprensione nella famiglia che la ospita.Maggie ha il micro chip, è senza collare. Molto legata al suo padrone, è abituata a stare in casa quindi in questo momento potrebbe essere molto spaventata.Chiunque ne avesse notizie può chiamare Francesco al numero: 338 6571435
http://persietrovati.blogspot.com/2010/05/fabbri-di-montefalco-pg-smarrito-cane.html
LA TRIBUNA DI TREVISO 11 MAGGIO 2010
Lei in cella, il gatto «prigioniero» in casa
Sabrina Tomè
MONTEBELLUNA (TV). Lei finisce in cella e il gatto rimane solo in casa, rischiando di morire di fame. Il giudice - che ha confermato il carcere per la donna - ha autorizzato ieri mattina la riapertura della casa e un carabiniere si è offerto di portare da mangiare ogni giorno alla bestiola. Ieri mattina il giudice Umberto Donà ha confermato il carcere per Sandra Granzotto, la cameriera di 42 anni montebellunese, arrestata con 19 grammi di eroina e con l’accusa di spaccio. Il suo difensore, l’avvocato Alessandra Nava, in chiusura di udienza di convalida, ha sollevato il problema del gatto della donna spiegando che da venerdì - giorno dell’arresto - l’animale è chiuso in casa da solo, senza cibo e senza acqua. Il giudice, di fronte a questo problema e al rischio che l’animale muoia di fame, ha formalmente autorizzato a ritirare da Sandra Granzotto, in carcere a Belluno, le chiavi di casa concedendo l’accesso nell’abitazione della signora montebellunese per sfamare il gatto. Restava però aperto un problema: chi si poteva occupare di tale incombenza? L’avvocato era impegnato fino a mercoledì, il che significava che il gatto sarebbe stato solo ancora due giorni. Parenti immediatamente contattabili e disponibili non ce n’erano. A questo punto un carabiniere della Compagnia di Montebelluna si è fatto avanti offrendosi di accudire giornalmente l’animale dandogli da mangiare e da bere fino a quando qualcuno non avrebbe potuto prenderlo in carico della bestiola. Un gesto di grande disponibilità e generosità che il carabiniere ha tenuto a precisare di voler compiere come privato cittadino, non come carabiniere. In ogni caso la dimostrazione che gli uomini dell’Arma sono sempre vicini ai cittadini. ANSA AMBIENTE 11 MAGGIO 2010
ANIMALI: AIDAA, TOGLIERE CANI TENUTI DA CLANDESTINI E ROM
PARMA - Togliere i cani, specie quelli di grossa taglia, agli extracomunitari irregolari perche' spesso li usano a fini criminosi ad esempio nei combattimenti, per l'accattonaggio o come cani da guardia nelle zone di spaccio. E' la proposta lanciata da Aidaa, l'Associazione italiana per la difesa di animali e ambiente il cui tribunale ha sede a Parma. ''Sono diverse migliaia (almeno 15.000) i cani posseduti illegalmente in Italia dagli extracomunitari illegali e dagli zingari - spiega in una nota l'associazione - cani che ovviamente non solo non sono microchippati o sottoposti alle dovute vaccinazioni, ma che spesso sono addirittura tenuti in cattivita' rinchiusi in piccoli recinti e alla catena e sottoposti ad atroci maltrattamenti e denutriti, proprio allo scopo di renderli aggressivi sia per essere usati per i combattimenti che per essere addestrati a essere aggressivi''. Secondo Aidaa, i 15 mila animali sono ''oggetto di almeno 20 mila reati l'anno e dalle loro attivita' la malavita che li gestisce, ottiene un giro di diverse decine di milioni di euro''. Per questo il presidente nazionale, Lorenzo Croce, chiede di incentivare i sequestri immediati degli animali. CITY 11 MAGGIO 2010
Mozione anti-fabre e scatta la protesta
Firenze - Diventa un caso politico lo spettacolo teatrale “Another Sleepy Dusty Delta Day” dell’artista belga Jan Fabre previsto domani e mercoledì alla stazione Leopolda, per “Fabbrica Europa”. Ieri, in Consiglio comunale, è stata approvata con 19 sì e 17 no, una mozione dell’opposizione che chiede al sindaco di “evitare” la rappresentazione, “per stigmatizzare il comportamento di Fabre verso gli animali”. L’artista - è l’accusa degli animalisti ripresa nella mozione -, “ha fatto carriera portando sul palco animali morti e cani imbalsamati”. Nello spettacolo di Firenze, niente di tutto questo: ci saranno canarini vivi in gabbia (foto). Secca la replica di Fabbrica Europa: “Lo spettacolo ci sarà, non viola i diritti degli animali”. Di certo domani sera alle 20 Fabre sarà accolto alla Leopolda dalla contestazione degli animalisti. EXIBART 11 MAGGIO 2010
“Jan Fabre maltratta gli animali, sospendete lo spettacolo”. Ma Fabbrica Europa va avanti..
Firenze - Uno spettacolo da sospendere, “indipendentemente dal contenuto specifico e dalle tecniche utilizzate, per stigmatizzare il comportamento tenuto dall'artista nei confronti degli animali, non conforme al patrimonio culturale e alla sensibilità della città di Firenze”. IL TIRRENO 11 MAGGIO 2010
Spettacolo con i canarini, stop dal consiglio comunale
Gabriele Rizza
FIRENZE. Stavolta a fare scandalo e innescare polemiche sono i canarini. Che alla fine se ne stanno buoni in gabbia in attesa di essere riconsegnati al negozio di provenienza subito dopo lo spettacolo di Jan Fabre, “Another sleep dusty delta day”, domani e giovedì alla Leopolda per Fabbrica Europa. Immancabile arriva la protesta di politici bipartisan e di animalisti: i canarini no, Fabre no, «per stigmatizzare il comportamento tenuto dall’artista nei confronti degli animali». Fabre, coreografo, regista, scrittore, artista visivo belga, è da oltre vent’anni una delle personalità più rilevanti della scena europea. Nipote del grande entomologo Jean-Henri Fabre, spesso usa la sua arte con spirito di provocazione. E spesso usa animali imbalsamati per le sue performances. A Firenze si accende lo scontro e il capogruppo Pdl in consiglio comunale presenta una mozione che chiede l’annullamento dello spettacolo. 19 voti a favore, 17 contrari, la maggioranza si spacca, Cruccolini di Sinistra ecologia libertà si schiera col centrodestra, l’assessore alla cultura Da Empoli sposa la causa dell’artista, mentre da Fabbrica Europa Roberto Bacci fa sapere che lo spettacolo si farà lo stesso, in nome dell’«autonomia culturale». Gli animalisti promettono di “dare il benvenuto che merita a questo personaggio” domani dalle 20 alla Leopolda. Fabre ha presentato questo spettacolo senza traumi ovunque. Fortuna che c’è Firenze a ricordargli che è un artista scomodo e irriducibile.
NEW NOTIZIE
11 MAGGIO 2010
Obbligo di soccorso per animali feriti: sarà legge
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In questo giorni è stato fatto un grosso passo avanti a livello legislativo per quanto riguarda la sensibilità verso il mondo animale e di consguenza verso una più alta forma di coscienza civile. Il Senato ha approvato nuove disposizioni in materia di sicurezza stradale che esentano dalle sanzioni per violazione del Codice della strada i mezzi di soccorso veterinari, ambulanze apposite e guardie zoofile riconosciute dal Ministero soprattutto. Chi quindi si sta occupando di un animale ferito e deve raggiungere un ambulatorio veteriario, può, sempre utlizzando un estremo buon senso, oltrepassare i normali limiti di velocità previsti dal codice.Il provvedimento inoltre, già approvato dalla Camera 9 mesi fa e integrato e trasformato in legge in questi giorni dal Senato, prevede, come da anni, da troppi anni, gli animalisti chiedevano l’obbligo di soccorso per animali feriti per strada. Chi trova quindi un cane, un gatto, un coniglio e via dicendo ferito, è da pochi giorni tenuto per legge a soccorrerlo. Non si chiede ovviamente di farsi carico delle spese, cosa che nemmeno tutti potrebbero sostenere, ma l’obbligo è quello di fermarsi a verificare lo stato dell’animale e chiamare il personale apposito ( veterinari, asl, vigili ..). I “menefreghisti” ora non potranno più girarsi dall’altra parte e la sanzione per chi, per divertimento decide di tirare sotto l’animale in difficoltà, sentendosi pure orgolioso magari, sarà quella prevista per il reato di uccisione d’animale che prevede sanzioni fino a 15.000 euro e un periodo di detenzione fino a 18 mesi. Si ricorda infatti essere un reato penale.Le legge ora passerà nuovamente alla Camera per la terza e definitiva lettura che si configura essere poco più di una formalità. La LAV, promotrice della proposta, soddisfatta ha tenuto a ringraziare pubblicamente i politici che più si sono impegnati nel far approvare la legge in questione. Il movimento ha attraversato il parlamento dal PD al PDL nelle persone di Amati e Filippi (Pd), il relatore Cicolani (Pdl), l’on.Giammanco (Pdl).Raggiante anche Francesca Martini, il sottosegretario alla Salute c0n delega al benessere animale che tanto s’impegna, lottando anche contro resistenze interne ( purtroppo, per migliorare le condizioni di vita dei quattrozampe italiani.“Esprimo la massima soddisfazione per un passo così importante di civiltà nel nostro Paese che favorisce attraverso norme specifiche la possibilità di soccorso di animali in situazioni di emergenza. In particolare mi riferisco anche ai gravissimi fatti di investimento di piccoli animali (come ad esempio i ricci ndr) sulle strade italiane che rappresentano ancora una piaga nel nostro Paese collegata al randagismo. Finalmente anche gli animali in gravi condizioni di salute vedono assicurato un tempestivo intervento di soccorso in caso di incidenti stradali e chi si trova nella condizione di prestare soccorso per salvare un animale non potrà più essere sanzionato se viola il Codice della Strada. Considero inoltre importantissimo che i medici veterinari vedano riconosciuto in questo provvedimento il valore sociale della loro professione”.
ANMVI OGGI
11 MAGGIO 2010
BARI, CAMPAGNA STRAORDINARIA DI STERILIZZAZIONE
Su proposta dell'Assessore all'Ambiente Antonio Rotondo la Giunta Comunale nella seduta dello scorso 6 maggio ha condiviso il «progetto per un programma di intervento biennale 2010/2011 per la sterilizzazione della popolazione canina» presentato in Commissione Randagismo presso l'Assessorato alla Sanità della Regione Puglia.Il progetto è realizzato in collaborazione con il Servizio Veterinario della ASL/BA e gli ambulatori veterinari presenti sul territorio aderenti all'iniziativa e mira a ridurre i disagi causati dal numero eccessivo di cani randagi soprattutto nell'agro monopolitano.In particolare, sarà avviata una campagna straordinaria di sterilizzazioni chirurgiche cominciando dai cani padronali presenti nelle campagne, spesso in stato di libertà, e che generano cucciolate numerose e quasi sempre indesiderate che vanno ad incrementare il numero dei randagi sul territorio.Il Comune contribuirà alla realizzazione del progetto mettendo a disposizione i microchips per l'identificazione dei cani che verranno prelevati con l'ausilio del Servizio veterinario ASL e saranno sterilizzati presso gli ambulatori veterinari presenti sul territorio comunale che aderiranno al progetto. Ogni singola sterilizzazione costerà € 150,00, finanziati con i contributi pubblici erogati dalla Regione. Infine, l'attuazione del progetto consentirà di censire tutti i cani presenti nelle contrade attraverso l'iscrizione all'anagrafe canina regionale.
ASCA
11 MAGGIO 2010
ANIMALI: BRAMBILLA, VERONESI E ZEFFIRELLI AD INIZIATIVA A MILANO
Roma - Giovedi' prossimo 13 maggio alle ore 10,30, a Palazzo Reale in piazza Duomo a Milano, si terra' il primo incontro pubblico del pool di illustri relatori che hanno deciso di essere ''La Coscienza degli Animali''. E' questo il titolo dell'iniziativa nata dalla volonta' del Ministro del Turismo, Michela Vittoria Brambilla, e del senatore e professore Umberto Veronesi, che intendono ''fare'' la coscienza degli animali e dare voce a chi non ce l'ha e, nel nostro Paese, non e' sufficientemente ascoltato e tutelato.''La tutela e la promozione dell'immagine del paese fanno parte dei miei compiti istituzionali - ha spiegato il ministro Brambilla - ed un'Italia che non garantisce a sufficienza la tutela dei diritti degli animali e non li rispetta, non puo' certamente essere attraente per quei tanti turisti che vivon o in paesi dove il sentimento nei loro confronti e' ben diverso''.
Il dibattito tocchera' il tema della caccia, degli zoo, dei circhi, dell'allevamento, della macellazione, della vivisezione, del maltrattamento, dell'abbandono e delle pellicce. A mettere il loro volto per fare la coscienza degli animali, insieme al ministro Brambilla e al prof. Veronesi, saranno Vittorio Feltri, Susanna Tamaro, Dacia Maraini, Franco Zeffirelli, Don Luigi Lorenzetti, Franco Bergamaschi (Erbolario) e l'avvocato svizzero Antoine Goestchel. L'appuntamento e' nella sala delle Otto Colonne.
VIRGILIO NOTIZIE
11 MAGGIO 2010
Investono proventi droga in cavalli razza: 30 misure...
Lav: criminalità sempre più interessata a mondo dell'ippica
L'attività investigativa ha permesso sia la ricostruzione della vasta e variegata "utenza" che si forniva dall'organizzazione, tra cui anche ristoratori, commercianti, rappresentanti, titolari di negozi, studenti, autotrasportatori, impiegati e professionisti, sia le modalità con cui la banda era solita recuperare il credito vantato: i "clienti" morosi venivano infatti picchiati, motivo per cui è stato possibile contestare anche i reati di estorsione e lesioni personali ad alcuni degli affiliati. L'organizzazione, a carattere verticistica, era capeggiata da Marco Pesce, di Putignano che, oltre a commercializzare lo stupefacente e ad occuparsi personalmente del recupero dei crediti più cospicui, si avvaleva di altri 'colleghi' per svolgere il suo lavoro, oltre che di un nutrito numero di spacciatori, tra cui due donne, che provvedevano anche alla raccolta del denaro provento della vendita della droga. Tra le "figure" di spessore anche il pluripregiudicato 32enne Rocco Lagonigro, ucciso a colpi di pistola in un agguato avvenuto lo scorso 27 marzo ad Altamura, in cui perse la vita anche Vincenzo Ciccimarra. "La notizia del sequestro di un allevamento di cavalli, riconducibile a un'organizzazione dedita al traffico di stupefacenti in Puglia, conferma l'interesse delle organizzazioni criminali per il mondo dell'ippica che mette in pericolo la legalità nel settore delle corse dei cavalli e delle relative scommesse", commenta Ciro Troiano, responsabile dell'osservatorio nazionale zoomafia della Lav, che ricorda come il mondo degli ippodromi sia spesso "ricettacolo delle più varie illegalità e non è un segreto che molti boss della camorra napoletana, della mafia siciliana o della criminalità pugliese abbiano la passione per i cavalli e le corse. Nel nostro Paese, ogni anno e mezzo circa, vi è una grande inchiesta che coinvolge l'ippica, con denunce, perquisizioni, arresti e sequestri. L'illegalità nell'ippica ha volti e forme diversi. Spesso travalicano i confini degli ippodromi e si innestano in circuiti criminali molto più vasti e offensivi". Le inchieste degli ultimi anni lo dimostrano. Tra le operazioni di maggiore rilievo quella denominata "L'Arcangelo" del 2007, l'operazione "Zodiaco" del 2006, l'operazione "Diomede" del 2005 e "Big Horse" del 2004: i reati contestati nelle varie operazioni erano di associazione per delinquere finalizzata alla truffa, ricettazione e frode in competizione sportiva, esercizio abusivo della professione veterinaria, maltrattamento di animali. Altre inchieste hanno dimostrato che nelle illegalità legate al mondo dell'ippica sono coinvolti clan di spessore criminale di primo livello, come i Casalesi, i Labate, i Santapaolo, il clan mafioso del rione Giostra di Messina, il clan Spartà e i Mazzaroti della provincia di Messina, i Parisi, i Capriati e gli Strisciuglio di Bari, i Ferrera, i "Ceusa" e o Piacentini di Catania. I dati analizzati relativi alle illegalità nelle corse di cavalli, infatti, non lasciano dubbi sulla pericolosità del fenomeno: in undici anni, dal 1998 al 2008, sono state denunciate 2768 persone, sequestrati 851 cavalli e bloccate 75 corse clandestine.
CORRIERE ADRIATICO
11 MAGGIO 2010
A Borgo Tufico
Capriolo si avvicina alle case
Fabriano (AN) - Un salto fin quasi dentro il centro abitato della frazione, per poi tornare tra i monti, non senza aver generato curiosità in tanti passanti e automobilisti in transito. Protagonista di quella che potremmo definire un’insolita avventura è un capriolo, forse lievemente ferito, che ieri mattina, intorno alle 9,30, è stato avvistato lungo la strada provinciale Muccese, non distante dalla stazione di Albacina. Insolita non perché da queste parti non siano mai stati visti animali di questo tipo, tutt’altro, bensì in riferimento all’orario certamente un po’ inconsueto per le loro capatine nei centri abitati. E la capatina di ieri deve essere stata alquanto breve, tenuto conto del fatto che i vigili del fuoco, giunti immediatamente sul posto per soccorrere la bestiola, l’hanno cercata invano per più di un’ora. Nel contempo, era stata avvertita pure la Provincia, ma il cerbiatto aveva fatto perdere le proprie tracce, tornando nei boschi.
IL CENTRO 11 MAGGIO 2010
Cepagatti, cane in un dirupo salvato dai vigili del fuoco
CEPAGATTI (PE). E’ finito in un dirupo e per recuperarlo è stato necessario l’intervento di una squadra specializzata dei vigili del fuoco di Pescara, che lo hanno tratto in salvo. Si è conclusa abbastanza bene, quindi, la disavventura di un cane che domenica sera, verso le 22.30, è caduto in una zona piuttosto scoscesa, a Cepagatti, in via Piano Ripa. Dopo l’incidente, la cui dinamica non si conosce, è scattato l’allarme al 115 e dal capoluogo adriatico si è mossa una squadra che ha competenze in campo speleo-alpino-fluviale (squadra Saf). Sono stati loro a raggiungere l’animale, un Corso di circa 40 chili, e a portarlo in salvo. E’ rimasto ferito e subito dopo il recupero è stato trasportato da un veterinario. Alle operazioni di salvataggio ha assistito anche il proprietario.
IL GAZZETTINO DI TREVISO
11 MAGGIO 2010
Una diga temporanea salva le 800 pecore
Erica Bet
Provincia di Treviso - Una diga temporanea salva le 800 pecore intrappolate in un isolotto sul Piave da mercoledì. La tregua dalla pioggia torrenziale dei giorni scorsi ha permesso dai Vigili del fuoco di intervenire e mettere in salvo centinaia di capi di bestiame.Le operazioni di soccorso sono durate cinque ore: iniziate prima delle dieci del mattino si sono concluse solo alle tre del pomeriggio. Sul posto, che si trova tra i comuni di Valdobbiadene e Pederobba, sono state impegnate 12 unità dei Vigili del fuoco. Il Genio civile di Treviso, tramite l'intervento di una ditta privata di movimento terra ha deviato parte del corso del fiume Piave a monte dell'isolotto, favorendo così l'abbassamento del livello dell'acqua. Si è creata una specie di diga che ha deviato il percorso del fiume rendendo possibile il suo guado a quasi un migliaio tra pecore ed agnelli.Grazie a questo intervento, infatti, il livello dell'acqua si è progressivamente abbassato fino a raggiungere condizioni di sicurezza che hanno permesso agli operatori dei Vigili del fuoco Speleo alpino fluviali e ai Soccorritori acquatici di far attraversare l'alveo del fiume al gregge. Mercoledì scorso, dopo l'allarme partito dal cellulare, il pastore trentino intrappolato nell'isolotto, era stato messo in salvo con i 2 cani.Il giorno seguente erano state portate all'asciutto le 4 asine, rimaste sull'isolotto con le pecore e i cavalli. Nei giorni seguenti si è provveduto ad alimentare gli animali con delle balle di fieno grazie ad un ponte aereo creato dai Vigili del fuoco. Intanto le precipitazioni dei giorni scorsi hanno compromesso anche la viabilità; lungo la provinciale che collega Vas a Segusino, la galleria che si trova nel comune di Segusino, allagata, è chiusa da una settimana.I residenti, preoccupati per le ripercussioni sul traffico e la sicurezza chiedono un tempestivo intervento. «Non è possibile che un'opera recente, creata 10 anni fa, non possa essere utilizzata» spiega Renzo Verri.
LA TRIBUNA DI TREVISO 11 MAGGIO 2010
Deviato il fiume, il gregge è salvo
VALDOBBIADENE (TV). Salvo il gregge che dallo scorso martedì era prigioniero in un isolotto del Piave. Ieri è scattata l’operazione-salvataggio effettuata dai vigili del fuoco e alle 15 le 500 pecore e i 300 agnelli erano tutti a riva. Nessun animale è andato perduto, tutti sono arrivati al di qua del Piave, ai confini tra Bigolino e Covolo, dove era più facile realizzare il doppio argine per far abbassare l’acqua, rallentare la corrente e far passare a guado il gregge. Le operazioni avevano preso il via poco prima delle dieci. Sul posto i vigili del fuoco di Montebelluna e due macchine operatrici. Il primo lavoro effettuato è stato quello di creare due argini provvisori per far abbassare l’acqua e rallentare la corrente. I due operatori alla guida delle ruspe sono stati abilissimi, hanno innalzato due barriere, l’acqua nel tratto scelto per far passare pecore e agnelli si è abbassata, la corrente ovviamente è rallentata e a quale punto è iniziata l’operazione di transumanza. Prima che iniziasse il passaggio i vigili del fuoco hanno formato una catena umana nel corso del fiume per fermare eventuali bestie che scivolassero via portate dall’acqua. Alle 15 tutto il gregge era in salvo. IL TIRRENO 11 MAGGIO 2010
Tartaruga ferita da un elica
PIOMBINO (LI). Un esemplare di tartaruga marina (Caretta caretta) di circa 80 centimetri di lunghezza è stato trovato gravemente ferito, ieri nel Canale di Piombino, da un’imbarcazione della guardia costiera elbana e trasportato all’Istituto di biologia marina di Palazzo Appiani per cercare di salvarla. La tartaruga, come spiega Roberto Bedini direttore dell’istituto, ha una vasta ferita sul carapace, certamente provocata da un’elica. L’animale ha comunque risposto bene alle prime cure ed è stata sistemata in una delle vasche dell’istituto in attesa di controlli più accurati. Sembra comunque che possa guarire e tornare presto a nuotare nel suo mare. LA PROVINCIA PAVESE 11 MAGGIO 2010
Cani per la terapia Novità alla materna
MIRADOLO (PV). La biblioteca comunale promuove una lezione di pet therapy nella scuola per l’infanzia per domani. E’ il secondo anno di questa iniziativa, ma nel 2009 l’iniziativa aveva coinvolto bimbi più grandi, della scuola elementare. L’operatrice è Silvia Razzini che accompagnata dal cane labrador Pepita, dalla meticcia Isotta e dal pastore maremmano Bella coinvolgerà i bambini nella giornata intitolata «Pepi e Spotti trovano i biscotti». La pet therapy si basa sulla teoria del beneficio che si può trarre dalla compagnia con gli animali. TERRA NAUTA 11 MAGGIO 2010
Il futuro delle balene: tra caccia e inquinamento
Elisabeth Zoja
Il più grande mammifero della Terra è ormai minacciato su due fronti: dall’intossicazione delle acque del Golfo Nuevo (lungo la costa argentina), che ha causato la morte di 300 piccoli negli ultimi tre anni, e dalla caccia commerciale alle balene che potrebbe venire presto legalizzata per Giappone, Norvegia e Islanda. Il progetto di legalizzazione è stato proposto dalla Commissione baleniera internazionale (Iwc) e riguarda i prossimi dieci anni. Il motivo sarebbe tenere sotto controllo le quote di pesca stabilendo un limite annuale per ciascuno dei tre paesi. Per il Giappone, ad esempio, che ogni anno pesca 760-930 balene tra Antartico e Pacifico, è prevista una quota di 530 balene annuali per i prossimi cinque anni (cifra che dovrebbe venire dimezzata nel quinquennio successivo). Grazie alle proteste ambientaliste però, le ultime cacciate giapponesi si sono fermate a 507 balene, un numero dunque inferiore a quello previsto dall’Iwc. La proposta di legalizzazione non è ancora stata approvata, verrà messa al voto a fine giugno ad Agadir (in Marocco), in occasione della riunione annuale degli 88 Stati membri della Commissione. Australia e Nuova Zelanda si sono già opposte a qualsiasi forma di legalizzazione. “Il governo australiano resta decisamente contrario alla pesca commerciale e alla pesca ‘pseudo-scientifica”, ha dichiarato il ministro dell’Ambiente Peter Garrett. Mentre Islanda e Norvegia dichiarano apertamente gli scopi commerciali della caccia, il Giappone assicura di pescare centinaia di balene l’anno esclusivamente a fini scientifici. Se da un lato la sola caccia giapponese sottrae al mare centinaia di balene, recentemente anche l’intossicazione delle acque ha fatto la sua parte. Negli ultimi tre anni 300 “cuccioli” di balena (raggiungono gli otto metri) sono stati trovati morti lungo le coste argentine. Sempre la Commissione baleniera internazionale ha recentemente lanciato un’indagine per scoprire la causa di questo massacro. Già nel 2007 la balena australe (una specie quasi estinta nell’emisfero settentrionale e dunque protetta dal 1935) aveva registrato la maggiore mortalità da oltre trent’anni. Nell’autunno scorso è stato poi trovato nel Golfo Nuevo un numero particolarmente alto di cuccioli morti probabilmente a causa di un’intossicazione. “A ottobre e novembre vi fu una marea rossa molto intensa nel Golfo Nuevo”, spiega il biologo Mariano Sironi, direttore scientifico dell’Istituto di Conservazione delle Balene, una delle organizzazioni che integrano il Programma di Monitoraggio Sanitario della balena australe. Questo programma è stato realizzato da tre ong nella provincia di Chubut, che si affaccia sul Golfo Nuevo, dove si trova una delle più grandi colonie di balena australe del mondo. Le cinque mila balene che la compongono sono dunque a rischio di intossicazione? Cos’è tale “marea rossa” che le minaccia? Secondo Sironi le tossine che danno origine a questa marea possono essere letali per uccelli e mammiferi che si alimentano di molluschi intossicati. Inoltre “il Golfo Nuevo si trova davanti alla città di Puerto Madryn [nella provincia di Chubut], il cui sobborgo, El Doradillo, possiede una stazione di trattamento di affluenti che sboccano nel mare”, scrive il giornale brasiliano Terramérica. Che questi affluenti abbiano qualcosa a che fare con l’intossicazione delle balene? “Non ci risulta che i cuccioli si siano alimentati in questa area. Ma può essere che le madri dei cuccioli abbiano trasmesso le tossine attraverso il latte” ha spiegato la veterinaria Marcela Uhart, co-direttrice del Programma di Monitoraggio, che compie le necropsie. Al contrario dei cuccioli, le madri sono costrette ad avvicinarsi alle coste durante il periodo di riproduzione, che va da maggio a dicembre (attirando così migliaia di turisti all’anno).Sono dunque due i pericoli che minacciano il più grande mammifero della Terra. Mentre le balene australi sono colpite dall’intossicazione, tante altre specie dovranno probabilmente affrontare la caccia legalizzata. Due fenomeni ben diversi, ma entrambi di origine umana che, dal Pacifico all’Atlantico fino ad arrivare all’Antartico, compromettono il futuro delle balene. L'ARENA 11 MAGGIO 2010
Contrario al ripopolamento
Scrivo la presente per esprimere il mio più fermo dissenso al folle progetto di ripopolamento dei nostri territori con l’orso. Tale progetto ed i relativi costi (personale addetto, attrezzature, risarcimenti - anche se temo che questi ultimi si riveleranno le solite prese in giro -, ecc.) è stato fatto passare non si sa bene da chi sulla testa di tutta la popolazione, che per lo più vi è nettamente contraria (basta chiedere in giro!!
IL GAZZETTINO DI UDINE
11 MAGGIO 2010
Perchè dare enfasi alla notizia delle arnie devastate dall’orso?
Umberto Sarcinelli
Perchè dare enfasi alla notizia delle arnie devastate dall’orso? Non è un episodio abbastanza naturale, con la presenza ormai accertata da anni di questo animale in Friuli? Dove sta l’eccezionalità? Beh, in effetti un elemento di novità e interesse esiste. L’orso si è spinto fino a ridosso di paesi di una certa dimensione, non villaggi sperduti, è sceso a sud rispetto a quello che viene ritenuto (non correttamente) il suo ambiente ideale, la montagna. La prima predazione di pecore che ha reso manifesto il fenomeno della ricolonizzazione della nostra terra da parte dell’orso ebbe luogo nel 1989 poco distante, tra Castelnuovo del Friuli e Clauzetto. Fino a ora le segnalazioni, gli avvistamenti, le catture scientifiche si sono verificate nella zona montagnosa. Un fatto di estremo interesse naturalistico, che non deve allarmare la popolazione. L’orso di Osoppo si è trattenuto molto probabilmente perchè non riusciva a riattraversare il Tagliamento, in piena, imbattendosi così nelle gustose arnie. In questi giorni si è avuta anche un’altra predazione, in Val Aupa, vittima una pecora.
MARKET PRESS 11 MAGGIO 2010
BOLZANO: RIUNITA LA COMMISSIONE DI ESPERTI SULL´ORSO: INFORMAZIONE E CONTROLLI
Incontri a cadenza fissa, informazione capillare, controlli sul territorio: sono alcune delle misure discusse dalla commissione di esperti sul problema orso, riunitasi il 7 maggio a Bolzano su incarico del presidente della Provincia Luis Durnwalder. In aprile era stata rilevata la presenza di alcuni orsi nella zona del Burgraviato. Il presidente Durnwalder aveva portato la questione in Giunta e disposto la convocazione dell´apposita commissione di esperti per decidere quali misure adottare per tutelare l’incolumità delle persone e del bestiame. Alla riunione odierna a Palazzo Widmann, coordinata dal direttore di Dipartimento Presidenza Heinz Holzer, erano presenti rappresentanti dell´Ufficio caccia e pesca, della Ripartizione agricoltura, del Servizio zootecnico, del Bauernbund, della Federazione dei piccoli allevatori, dell´Associazione cacciatori, degli apicoltori, dell´Unione albergatori e del parco nazionale dello Stelvio. "L´incontro è servito a fare il punto della situazione e a valutare le esigenze delle parti interessate prima di coordinare i futuri interventi", spiega il presidente Durnwalder, che sottolinea uno degli obiettivi del lavoro della commissione: "Garantire una informazione capillare alla popolazione sulla presenza e sugli spostamenti dell´orso, senza creare il panico ma invece garantendo il massimo di efficacia nei controlli degli addetti." Un intervento che può servire anche a scongiurare l´abbandono dei pascoli da parte degli allevatori per il timore che l´orso possa attaccare il bestiame. Sul piano dell´informazione la commissione ha constatato i passi avanti compiuti con gli stand informativi alle fiere specializzate (ad esempio Agrialp) e l´interesse per l´opuscolo "L´orso bruno in Alto Adige." L´ultimo bilancio dei danni, nel 2009, parla di 8 pecore e tre capre sbranate e l´attacco a 4 alveari, con un risarcimento di circa 3.200 euro. Nel 2008 erano stati uccisi 41 animali, danneggiati 33 alveari per complessivi 13.400 euro di risarcimento. La commissione ha deciso di riunirsi a cadenza fissa, sicuramente a novembre (quando l´orso va in letargo) e a febbraio (prima che riprenda le sue peregrinazioni), anche per affrontare tempestivamente eventuali altri ritorni di predatori, come la lince o il lupo. "Sul piano politico resta costante il confronto con le autorità statali a Roma, per approfondire le modalità di intervento nei casi più pericolosi e coordinare le competenze nazionali con quelle provinciali", conclude il presidente Durnwalder. MESSAGGERO VENETO 11 MAGGIO 2010
L'orso perde la bussola e scende in collina
di GIACOMINA PELLIZZARI
OSOPPO (UD). Dalla Carnia l’orso è sceso in pianura. Forse per andare in cerca di una femmina, mercoledì e giovedì scorsi, l’animale si è spinto fino alle sorgive dei Bars, nella zona di Osoppo, per spostarsi verso Majano dove ha distrutto 30 arnie e razziato 10 chili di miele. Nessuno l’ha visto ma le impronte lasciate nei campi di mais sono molto simili a quelle rinvenute a Socchieve anche se per avere la certezza bisognerà attendere il risultato delle analisi genetiche. Giovedì scorso, a notare le impronte troppo grandi per essere lasciate da una capriolo in un campo di mais a Majano sono stati i cacciatori della locale riserva di caccia, gli stessi che hanno allertato i funzionari della Regione ai quali è bastato un rapido sopralluogo per capire che su quel campo era transitato un orso. Notevole la sorpresa anche perché un orso così in basso non si era mai visto. A confermarlo sono i ricercatori del dipartimento di Scienze animali dell’ateneo friulano che, in queste ore, stanno cercando di ricostruire il percorso seguito dall’orso diretto molto probabilmente verso le colline di Susans. Altre tracce, infatti, sono state trovate nella zona delle risorgive, tra i boschi di Rivoli di Osoppo, e vicino al parco del Rivellino. Lungo il suo tragitto, l’animale ha distrutto 30 arnie di proprietà dell’apicoltore Renato Garibaldi, che complessivamente ha perso una decina di chili di miele. Seppur meno rilevanti, danni sono stati rinvenuti anche a Cornino (Forgaria). «Si tratta di un esemplare di 130-140 chili. La stazza, il modo di comportarsi e l’assenza di segnalazioni in Carnia, lasciano supporre che si tratti dello stesso esemplare avvistato a Socchieve. Per avere la conferma, però, dobbiamo attendere i risultati delle analisi genetiche effettuate sui campioni di pelo raccolti nella zona» spiega il ricercatore della facoltà di Medicina-veterinaria, Stefano Filacorda, ritenendo abbastanza probabile che l’animale sia sceso dal canale di Cuna (Tramonti) seguendo la val d’Arzino e la zona di Avasinis dove è stato visto attraversare il Tagliamento a nuoto. Sempre a nuoto l’animale ha attraversato pure il Ledra e i canali delle risorgive. «L’orso è un animale che esplora parecchio e in questa stagione va in cerca delle femmine» continua Filacorda prima di rilevare che dalle «tracce rinvenute tra Majano e Osoppo si vede che aveva paura. Proseguiva con passo veloce come se avesse avuto una meta che era Susans». Sempre Filacorda esclude che l’orso possa spingersi fino in città: «Per l’animale la zona industriale e l’autostrada rappresentano una barriera troppo difficile da superare». LA PROVINCIA DI COMO 11 MAGGIO 2010
La filaria può mordere il cane e causarne persino la morte?
Ho sentito parlare della filaria, zanzara la cui puntura può portare a morte il cane e sono preoccupata per il mio "Lucky", cucciolo di Labrador di 5 mesi. Mi potrebbe dare qualche informazione in merito? MARKET PRESS 11 MAGGIO 2010
RABBIA SILVESTRE: PRIMI TRE CASI IN ALTO ADIGE
Padova - Dal Centro di referenza di Padova è giunta il 6 maggio al Servizio veterinario provinciale la notizia della positività alla rabbia silvestre di tre volpi in territorio altoatesino: due trovate morte nel territorio comunale di Dobbiaco e Badia, una abbattuta sempre nel comune di Badia. Scattate le prime misure: divieto di condurre fuori dai centri abitati nei comuni coinvolti e nei comuni adiacenti, vaccinazione per i gatti, tenuti sotto controllo. L’assessore provinciale all’Agricoltura Hans Berger, costantemente in contatto con il Servizio veterinario provinciale, ha subito fatto scattare le prime misure dopo la conferma dei tre casi di rabbia: “Abbiamo preso contatto con i comuni di Dobbiaco e Badia – spiega Berger – e adesso vale quanto previsto dal Regolamento di Polizia Veterinaria e disposto dal Decreto del Servizio veterinario provinciale sulla profilassi della rabbia, vale a dire il divieto assoluto di circolare dei cani nei boschi, anche al guinzaglio, per ragioni di sicurezza ed evitare contatti con la malattia.” I possessori dei cani sono tenuti a restare con gli animali solo nel centro abitato. “Ora valuteremo – continua Berger – insieme al Centro di referenza nazionale per la rabbia e il Ministero della salute, se estendere la vaccinazione degli animali da reddito oltre i 23 Comuni nei quali è già stata effettuata.” Il vicedirettore del Servizio veterinario provinciale Ernst Stifter, che sta seguendo l’evolversi della situazione, specifica inoltre che “a Dobbiaco e Badia e nei comuni adiacenti diventa urgente anche vaccinare i gatti e tenerli sotto stretto controllo.” Per tutti i cani sul territorio provinciale era già prevista la vaccinazione antirabbica entro lo scorso 31 marzo. "Non c´è motivo di panico - sottolineano gli esperti provinciali - ma è richiesta l´adeguata prudenza, specie per le persone che per lavoro frequentano i boschi." In questi primi mesi del 2010 sono quasi 180 i casi di rabbia silvestre segnalati nelle regioni del Nord-est. Oltre alle volpi, che sono gli animali più colpiti, la rabbia è stata riscontrata anche in alcuni esemplari di gatti, cervi, caprioli, tassi ed equidi. "L´unico modo per cercare di tenere il virus lontano dalla nostra Provincia - prosegue Berger - è procedere alle vaccinazioni di massa". In tal senso in queste ore un elicottero sta completando il lancio di ulteriori 6mila esche vaccinali nelle aree sotto ai 1500 metri di altitudine tra Chiusa e Bolzano e nell’area tra Bolzano, Merano e la val Sarentino. Si aggiungono alle 55mila esche lanciate a fine aprile in tutto l’Alto Adige e che finora avevano tenuto il virus lontano dalla provincia. Le esche vaccinali sono grandi circa 4 centimetri, e assomigliano molto ai biscotti per cani, ma hanno una consistenza e un odore in grado di attirare le volpi. "All´interno dell´esca - spiega Stifter - è contenuta una capsola contenente vaccino che consente di immunizzare l´animale. Cani che per sbaglio dovessero ingerire l´esca non corrono rischi, ma spesso la vaccinazione tramite esca non funziona sui cani perché prodotta per gli animali selvatici. Lungo i sentieri e nelle zone frequentate dagli escursionisti sono comunque stati installati dei cartelli che segnalano la presenza delle esche per la rabbia silvestre". L´ultimo caso di rabbia in Alto Adige risale al luglio 1994 (un tasso in val di Vizze), allora la malattia era stata "importata" dall´Austria.
IL GAZZETTINO DI BELLUNO
11 MAGGIO 2010
Trovata morta un’altra volpe sospetta ..
Loredana Losso
Limana (BL) - Trovata morta un’altra volpe sospetta in comune di Limana. Dopo il primo animale rabido rinvenuto lo scorso 30 gennaio a ridosso dell’omonimo torrente, la cui positività alla rabbia fu subito confermata, questa volta la potenziale vittima dell’infezione è andata a morire in piena zona residenziale, in un giardino della centralissima via La Cal, a meno di cinquanta metri dalle scuole elementari e dalla palestra Palimana.«Adotteremo tutte le misure preventive necessarie» assicura il sindaco Mario Favero, attivatosi subito per accertare la pericolosità della vicinanza del ritrovamento ad abitazioni e strutture pubbliche. «Se i cani del proprietario del giardino risulteranno vaccinati e non ci sono stati contatti diretti da morso o graffio con l’uomo, non c’è pericolo per la salute pubblica», rassicurano intanto dall’Istituto zooprofilattico di Padova, centro referente per la rabbia. Quasi non credeva ai suoi occhi il cacciatore limanese Fabio Fistarol, quando ieri mattina all’uscita di casa ha notato una strana agitazione nei suoi due cani setter e poco oltre la soglia ha riconosciuto l’animale, già morto da qualche ora e, apparentemente, in buona salute. Si tratterebbe, infatti, di una giovane femmina, sul cui corpo non risulterebbero evidenti segni di ferite o fratture. Corporatura e pelliccia parrebbero escludere anche altre patologie dall’esito mortale, come per esempio la scabbia. I denti digrignati della carcassa farebbero supporre, invece, il possibile contagio del virus che nel bellunese ha già mietuto ben 162 volpi in meno di otto mesi. Il primo caso di positività confermata, infatti, fu in un piccolo carnivoro (una volpe) rinvenuto lo scorso ottobre a Pralongo di Forno di Zoldo, poche settimane prima del contagio del cane husky di Lozzo.«Pensare che per abbattere una volpe occorrono giorni di appostamenti» dice scherzando Fistarol, mentre osserva ancora incredulo la carcassa dell’animale.
IL GAZZETTINO DI ROVIGO
11 MAGGIO 2010
Federcaccia: noi sosteniamo le biodiversità
Provincia di Rovigo - "Il ruolo dei cacciatori nell'arrestare la perdita della biodiversità può sembrare contradditorio. In realtà per innumerevoli motivi acclarati è vero l'esatto contrario". A sostenerlo è la Federcaccia che nel suo sito ha rivendicato il ruolo che il mondo venatorio può assumersi nella salvaguardia delle biodiversità, nell'anno dedicato a livello mondiale a questa problematica. La Convezione sulla diversità biologica scritta a Rio De Janeiro nel 1992, è stata estesa e adattata da nazioni e regioni d'Europa. L'attività venatoria è contemplata dall'articolo 8 (j) "nell'ottica del riconoscimento e del mantenimento delle forme tradizionali di uso sostenibile mirate alla conservazione della biodiversità". "I cacciatori vogliono assumersi questo ruolo per incoraggiare e lavorare con i governi nell'applicazione degli articoli 6 e 8 - spiega Federcaccia - L'obiettivo sarà monitorare la sostenibilità delle nostre attività". La sensibilità sulla biodiversità e sul conseguente deterioramento dei servizi dell'ecosistema sta aumentando nell'opinione pubblica oltre che tra gli ecologisti. Oltretutto biodiversità e salubrità dell'ecosistema sono fortemente collegate al cambiamento climatico. "I cacciatori non possono che essere molto interessati alla sostenibilità - continua Federcaccia - perché vedono come primario l'obiettivo di assicurare che le popolazioni siano sostenibili per poter cacciare in futuro. Inoltre la caccia regola la biodiversità. Difatti mentre l'ambiente è sempre più contaminato dalle attività umane e gli habitat sono amministrati per molteplici scopi, la caccia ha un forte ruolo nel regolamentare le popolazioni e assicurare la loro salute, stabilità e nel lungo periodo la sopravvivenza. La caccia insomma va vista come valore che contrasta la tendenza a far prevalere l'interesse economico nei processi decisori obbligando a chi deve prendere decisioni a considerare il beneficio della conservazione. Anche perché l'attività venatoria storicamente è spesso servita a ridurre il conflitto tra uomo e animali. La conservazione viene ad assumere quindi una dimensione sociale e i cacciatori possono agire come un iniziale sistema di ammonimento monitorando il benessere della biodiversità locale anche rispetto al controllo delle specie estranee invasive".
IL TIRRENO 11 MAGGIO 2010
Palamita, il pesce che non è più povero
Irene Arquint
Negli anni Ottanta era considerato un pesce troppo povero per esser degno anche solo di sfiorare le tavole, preferendogli saraghi, spigole e orate. Adesso ce lo invidiano i Giapponesi e da nove anni San Vincenzo gli dedica addirittura una festa. “Tutti pazzi per la palamita” (da venerdì a domenica) è la rassegna gastronomica che grazie all’impegno di Slow Food ma anche a Fulvio Pierangelini che per primo vi ha creduto in cucina, ha lanciato la seconda giovinezza di questo grosso pesce, una sorta di tonnetto. I vecchi pescatori lo catturavano con la palamitara: rete a maglie larghe gettata dalle imbarcazioni e sospesa tra la superficie e una decina di metri sotto il pelo dell’acqua, laddove si pensava passasse il branco. Perché questo è un animale gregario, che vive e si sposta in gruppo, andando dove trova cibo (sardine, acciughe, sgombri) e avvicinandosi alla costa nei periodi riproduttivi. A San Vincenzo, intorno al Giglio e l’Elba, in tarda primavera e sul limitar dell’autunno non è raro incontrarli in acqua. «Oggi la pesca tradizionale è stata sostituita con tecnologie moderne che si avvalgono di sonar e reti a circuizione - spiega Stefano Ferrari, responsabile del Presidio Slow Food “Palamita dell’Arcipelago Toscano” - per cui una volta individuato il branco il peschereccio vi cala attorno una grossa rete che lo imprigiona a sacco, portando via in poco tempo tonnellate di pesce. Uno dei motivi per cui il nostro mare è sempre più povero». Le imbarcazioni prendono il largo dai porti di Piombino e di Livorno, anche se un paio di giovani pescatori hanno ripreso a cacciare alla vecchia maniera, come hanno insegnato loro i genitori, mollando gli ormeggi da Cecina Mare. «Fino a una decina di anni fa questo sgombroide, parente di sgombri, sarde e tonni con carne molto vicina al pregiato rosso del Mediterraneo, tanto amato dai Giapponesi - prosegue il fiduciario Slow Food - non aveva mercato. Nessuno lo voleva più, lo mandavamo al sud dove ancora lo lavoravano per conservarlo sott’olio. Poi grazie all’impegno del movimento che si è creato attorno ai pesci dimenticati, ha riconquistato il suo posto al sole». Perché la sua carne è saporita, buona sia cruda che leggermente scottata, con tutte le proprietà del pesce azzurro. «Mai cuocerla troppo perché altrimenti diventa stopposa. Più raffinata del tonno - commenta lo chef Umberto Creatini - è molto apprezzata in Giappone per fare il sashimi. Strani i punti di vista: noi lo consideriamo povero mentre in Oriente è definito nobile. Il miglior impiego in cucina? Passato velocemente in forno con aglio, rosmarino, sale, pepe e un filo d’olio, insieme a un contorno di patate». Lo si trova sui banchi tra gli 8 e i 10 euro al chilo, ma solo finché in mare non inizia il via vai dei motoscafi. Perché data la vicinanza delle reti al pelo dell’acqua sul limitar dell’estate vengono tolte per evitare incidenti con i natanti. La palamita un tempo era conservata lessato a lungo in acqua molto salata e poi stoccata sott’olio. Cambia la metodologia ma il sott’olio va ancora alla grande, con una produzione limitata e artigianale (effettuata dalla Cooperativa di Pescatori di Orbetello e da un laboratorio di Suvereto), che si aggira intorno alle 10-15mila scatolette l’anno, vendute (anche alla Coop) tra i 20 e i 25 euro al chilo. |
ANSA AMBIENTE 11 MAGGIO 2010
ANIMALI: UE, STOP A SPERIMENTAZIONE SU SCIMPANZE' E GORILLA
BRUXELLES - L'Europa dice stop ai test scientifici sui grandi primati quali scimpanze', gorilla, orangutango; acconsente di rafforzare la protezione delle cavie utilizzate in laboratorio o da alcune industrie; invitando comunque la ricerca a continuare a svolgere un ruolo chiave nella lotta alle malattie. Sono oltre 12 milioni gli animali utilizzati annualmente per la ricerca scientifica nell'Ue e ben presto potranno contare su regole piu' rigorose anche se gli esperti ritengono ''che la conoscenza scientifica attuale non permette la completa eliminazione della sperimentazione sugli animali''. L'accordo dei 27 sul progetto di direttiva della Commissione europea infatti, pur facendo leva su fattori importanti a protezione degli animali, non perde mai di vista le necessita' della ricerca scientifica. Cosi', a sostegno degli animali, si afferma che ''gli esperimenti sono sostituiti, ove possibile, con un metodo alternativo scientificamente soddisfacente''; che ''il numero degli animali utilizzati e' ridotto al minimo senza compromettere la qualita' dei risultati''; e, non ultimo ''che il grado di dolore e di sofferenza causato e' limitato al minimo''. Non saranno poi permessi test su animali selvatici. Il giro di vite permettera' anche una maggiore trasparenza nel settore. Gli Stati membri infatti, dovranno assicurare che tutti coloro che selezionano, forniscono o utilizzano a fini scientifici gli animali siano autorizzati e registrati dall'autorita' competente. Non si potra' inoltre effettuare esperimenti ''senza previa valutazione e autorizzazione''. Il progetto di direttiva non e' pero' privo di eccezioni. Cosi' sui grandi primati, nonostante la stop ai test, uno Stato membro puo' ricorrere al loro utilizzo se lo ritiene essenziale per la sopravvivenza della stessa specie, o in caso di malattia pericolosa o debilitante per gli esseri umani. L'intesa raggiunta oggi dal Consiglio Ue ritorna ora al Parlamento europeo per il parere finale. |