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LEGGO
10 MAGGIO 2010
MASSACRATI CON L'ACCETTA:
Pimonte (NA) - Cani massacrati barbaramente con un'accetta in provincia di Napoli. Nuova mattanza di cani nell’area stabiese. Stavolta è la piccola comunità di Pimonte ad essere scioccata con un episodio raccapricciante; infatti in un terreno privato di via Oratorio, a pochi metri di distanza da un luogo frequentatissimo dai bambini, sono stati trovati due cani feriti gravemente ed altri due incaprettati pronti per essere colpiti. Le ferite sono state chiaramente inferte con un’accetta. Uno dei meticci è stato colpito al centro della testa: una ferita profonda che l’ha ucciso in poche ore di agonia, attorniato da alcuni cuccioli.Ha scodinzolato fino all’ultimo momento, non voleva morire. Un altro è stato ferito lungo la spina dorsale: altra “accettata” profonda che i veterinari del centro Asl Na 3 Sud di Pompei stanno cercando di curare, anche se con molte difficoltà. Infine, altri due meticci erano stati legati: le zampe erano state unite con un sottile filo, praticamente incaprettati. Sul posto della macabra scoperta sono giunti carabinieri della stazione pimontese che, in collaborazione con i militari della compagnia di Castellammare di Stabia, hanno subito allertato il servizio veterinario dell’Asl Napoli 3 Sud. IL SECOLO XIX 10 MAGGIO 2010
Muore durante la partita di polo il pony di Harry Colpito da infarto
LONDRA. Il cavallo usato dai principi Harry e William per le loro partite di polo è morto mentre Harry stava disputando un match di beneficenza. Secondo il Mail on Sunday, che ha riportato la notizia con grande riliveo, il principe e suo fratello sono «molto scossi e tristi» dalla morte del cavallo Drizzle, una femmina di dieci anni che è stata apparentemente colpita da attacco cardiaco nel corso della partita. BRESCIA OGGI 10 MAGGIO 2010
Un vero asino da corsa ridà il Palio di S. Gottardo a quelli di Santa Maria
Provincia di Brescia - Fortunatamente è arrivata una breve tregua concessa dal maltempo, e la parentesi tra una precipitazione e l'altra ha permesso di portare a termine il fine settimana conclusivo, a Erbusco, della quindicesima edizione della festa di San Gottardo. Una festa religiosa che dà ampio spazio al gioco e alla rivalità; e che ancora una volta ha affidato alla corsa degli asini (presentati dalla banda di Erbusco e dalle majorettes di Capriolo) la risoluzione della sfida tra le quattro contrade del paese che da quindici anni si contendono il Palio di San Gottardo. LA REPUBBLICA 10 MAGGIO 2010
IL CASO "Fermate lo spettacolo di Fabre" Passa la mozione Pdl. Battuta la maggioranza in consiglio comunale. Sinistra divisa.
LAURA MONTANARI
Firenze - FERMATE il teatro di Jan Fabre. Il canarino in gabbia e gli animali imbalsamati diventano un caso politico che divide la sinistra. In consiglio comunale passa una mozione presentata dal centrodestra in cui si chiede al sindaco Matteo Renzi di non mandare in scena lo spettacolo. «Another Sleepy Dusty Delta Day» è programmato per domani e per il 13 maggio alla Stazione Leopolda di Firenze nel quadro di Fabbrica Europa. Secondo la mozione presentata da Giovanni Galli, bisogna «stigmatizzare il comportamento dell'artista belga nei confronti degli animali». La maggioranza di centrosinistra è stata battuta 17 a 19, anche per l'astensione di due consiglieri del Pd (Caterina Biti e Maurizio Sguanci) e di uno dell'Idv (Giuseppe Scola). A favore della proposta di Galli anche Eros Cruccolini (Sinistra e Libertà): «Non è una censura al contenuto dello spettacolo, ma al modo in cui si sceglie di rappresentarlo, cioè con animali morti. Fabre poteva usare animali di cartone per esprimere gli stessi concetti». L'ex portiere della Fiorentina, del Milan e della Nazionale Galli ha ricordato che «c'è un regolamento comunale, approvato nel 1999 che fa riferimento alla Dichiarazione universale dei diritti dell'animale e stabilisce che anche l'animale morto deve essere trattato con rispetto. Fabre usa un linguaggio crudele: Firenze questo non può accettarlo». LIBERO 10 MAGGIO 2010
FIRENZE: CONSIGLIO COMUNALE NO A SPETTACOLO JAN FABRE CHE UTILIZZA ANIMALI
Firenze - La mozione proposta dal capogruppo del PdL al consiglio comunale di Firenze, Giovanni Galli per chiedere all'amministrazione comunale di non permettere lo spettacolo a Fabbrica Europa dell'artista belga Jan Fabre, e' stata approvata dall'assemblea con 19 voti favorevoli e 17 contrari. Fabre e' un artista discusso per il suo utilizzo di carcasse di animali morti nelle sue mostre. ''Il Pd e' andato sotto - hanno dichiarato i consiglieri del PdL - Nonostante l'indicazione di voto contrario data dal capogruppo Bonifazi, infatti, ci sono state tre astensioni, mentre il fedele alleato di sinistra Eros Cruccolini (Sel) ha addirittura votato a favore della nostra mozione''.''A questo punto chiediamo al sindaco Renzi, innanzitutto di far rispettare la volonta' dell'assemblea cittadina, non permettendo lo spettacolo di Fabre, che in passato ha fatto dell'esposizione di cadaveri di animali nelle sue performance uno dei suoi 'segni stilistici' distintivi. Ma aggiungiamo una domanda - hanno concluso i consiglieri di centrodestra - l'assessore alla cultura Giuliano Da Empoli, che aveva difeso a spada tratta l'artista in nome della salvaguardia della contemporaneita', ha ancora la fiducia della maggioranza che sostiene questa giunta? Un chiarimento ci sembra indispensabile''.La vicecapogruppo del Pd, Francesca Chiavacci, punta il dito contro ''i colleghi della maggioranza che sono caduti in questa trappola - afferma - La mozione di Galli relativa allo spettacolo di Fabre usa pretestuosamente queste argomentazioni, da giorni sappiamo che lo spettacolo si svolgera' a Fabbrica Europa e vedra' la presenza di canarini in gabbia che, come dice l'artista stesso, 'verranno riconsegnati al negozio subito dopo lo spettacolo', spettacolo che ha avuto tutte le autorizzazioni''. CORRIERE FIORENTINO 10 MAGGIO 2010
Il Consiglio: «Stop a Fabre» Ma lo spettacolo si farà Il consiglio comunale approva la mozione del Pdl contro la performance diretta da Jan Fabre, in cui compaiono dei canarini in gabbia. L'assessore da Empoli: «Demagogia»
Marco Bazzichi
FIRENZE - L'opposizione mette sul piatto i diritti degli animali e la maggioranza non regge: il consiglio comunale di Firenze dice un sofferto “no” allo spettacolo che Jan Fabre deve tenere il 12 e 13 maggio alla Stazione Leopolda, nell'ambito di Fabbrica Europa, Another Sleepy Dusty Delta Day, in cui compaiono dei canarini in gabbia,. Per il tripudio dei molti animalisti presenti tra il pubblico, è passata la mozione, già bocciata in commissione Cultura, che chiede all’amministrazione comunale di “evitare” la rappresentazione «indipendentemente dal contenuto specifico e dalle tecniche utilizzate, per stigmatizzare il comportamento tenuto dall’artista nei confronti degli animali, non conforme al patrimonio culturale e alla sensibilità della città di Firenze». LO SHOW - Nello spettacolo alla Leopolda non sono previsti né cani imbalsamati né altri cadaveri ridicolizzati sul palcoscenico, secondo le accuse rivolte dalle associazioni ambientaliste in questi anni. Fabre ha garantito che in scena ci saranno solo canarini in gabbia, vivi, a ricordo dell'espediente cui dovevano ricorrere i minatori belgi per verificare la respirabilità dell'aria. Tale finalità concettuale non ha convinto gli animalisti né tantomeno la minoranza del consiglio comunale. Lo scontro più acceso è stato tra Giovanni Galli, capogruppo del Pdl, e Francesca Chiavacci (Pd) che, per la maggioranza, difendeva le ragioni dello spettacolo. Galli ha fatto appello alla dichiarazione universale dei diritti degli animali del 1978 e al regolamento comunale che «condanna ogni forma di maltrattamento degli animali». «Il linguaggio violento di Fabre nei confronti dei cadaveri degli animali - ha detto nel suo intervento Galli - è eccessivo e intollerabile». La Chiavacci ne ha fatto invece una questione di «libertà di espressione da difendere» e, riferendosi ad un'intervista rilasciata da Fabre, ha ricordato che «nello spettacolo a Fabbrica Europa ci saranno canarini vispi e ben nutriti, che saranno restituiti al negozio». Questa argomentazione si è trasformata in un boomerang, facendo scaldare ancora più il pubblico. IL DIBATTITO - Decisivo a questo punto è stato l'intervento di Tommaso Grassi, che ha accusato il Pd di «volersi trincerare dietro il problema della censura. In realtà qua c'è solo da censurare tutto ciò che va a ledere i diritti degli animali». Una linea sposata dai 19 votanti a favore, tra i quali i consiglieri Spini, Grassi, Cruccolini, Di Puccio alleati del Pd. A questi si sono aggiunte le astensioni decisive di Caterina Biti (Pd), Maurizio Sguanci (Pd) e Giuseppe Scola (Idv). «E adesso cosa farai, impedirai lo spettacolo? - ha chiesto alla fine del dibattito Chiavacci a Galli - cosa fare ora spetta al sindaco», ha risposto il capogruppo del Pdl. In effetti, questa votazione, oltre a mettere in imbarazzo l'assessore alla cultura Da Empoli, per lo spettacolo di Fabre, non potrà non porre qualche seria perplessità al sindaco Renzi sulla tenuta della maggioranza L'ASSESSORE: «SI VA AVANTI» - Nonostante il voto del consiglio comunale, Palazzo Vecchio tira dritto e affida la sua posizione all'assessore alla cultura da Empoli: «Nello spettacolo di Jan Fabre non vengono in alcun modo maltrattati gli animali: chi ha votato la mozione per chiedere di bloccare lo spettacolo ha fatto facile demagogia». «Una mozione a tutela della dignità dei canarini, questo l’animale scelto da Fabre per lo spettacolo, ha la sua importanza - afferma, sorridendo, da Empoli - ma se spinta alle estreme conseguenze potrebbe portare lontano dai compiti istituzionali: ricordo che in Palazzo Vecchio contiamo almeno 50 diverse rappresentazioni dell’icona della tartaruga con la vela, e anche una vela piantata sulla corazza della povera tartaruga potrebbe mettere a repentaglio l’onorabilità dell’animale». Da Empoli poi ricorda che lo stesso spettacolo «è stato rappresentato senza problemi e anzi con successo» in importanti festival, ad esempio, in quelli di Avignone e Napoli. Per l’assessore, inoltre, «la mozione suggerisce una scomunica ad personam sconcertante, che sembra richiamare una censura da Inquisizione». FABBRICA EUROPA: LO SPETTACOLO VA AVANTI - Malgrado la mozione presentata dall’opposizione in Consiglio Comunale che richiede al sindaco di evitare lo spettacolo di Jan Fabre, approvata con i voti della destra e di alcuni membri della maggioranza, la Fondazione Fabbrica Europa e la direzione artistica decidono di mandare in scena Another Sleepy Dusty Delta Day. Lo comunica il direttore artistico Roberto Bacci con una nota: «Questa decisione rivendica l’autonomia culturale di una manifestazione che lavora a Firenze da 17 anni; rivendica di poter presentare un’opera già andata in scena in molte parti d’Italia ed Europa; rivendica la libertà d’espressione dell’artista Jan Fabre che ha realizzato uno spettacolo permesso dalla legislazione italiana e internazionale e che non prevede alcuna forma di violenza sui canarini presenti in scena; rivendica un’autonomia da posizioni settarie e ideologiche, o peggio strumentali, che vogliono riportare in ambito politico scelte che alla politica non dovrebbero competere, per tutelare l’immagine di Firenze in Toscana in Italia e nel resto d’Europa. Pertanto, decidiamo di mandare in scena lo spettacolo di Jan Fabre così com’è stato fatto in altri paesi dove si è potuto verificare che nessuna offesa è stata perpetrata ai danni del mondo animale. Lo facciamo per permettere anche agli spettatori di Fabbrica Europa di poter assistere e discutere civilmente i temi che lo spettacolo sollecita». LA CITTA' DI SALERNO 10 MAGGIO 2010
Arrestati due ladri di tartarughe a Battipaglia
Battipaglia (SA). Arrestati ieri pomeriggio due ladri di tartarughe. I carabinieri erano sulle loro tracce giá dall’alba, quando, in una villa di Montecorvino Pugliano i due avevano tentato di trafugare dieci tartarughe terrestri. Si tratta di animali assai rari e ricercati, per questo motivo hanno un valore di mercato alquanto elevato, stimato in circa 1.500 euro ad esemplare. I due malviventi, P.R. di 20 anni, e R. C. di 21, entrambi di Battipaglia e giá noti ai carabinieri, erano stati intercettati alle 4.30 del mattino mentre, in Montecorvino Pugliano, tentavano di trafugare, dal giardino di pertinenza dell’abitazione di un agronomo 39enne, dieci tartarughe terrestri. I due ladri riuscivano a dileguarsi abbandonando l’auto e la refurtiva, ma anche tracce utili alla loro immediata identificazione. Subito sono scattate le ricerche che si sono concluse ieri pomeriggio alle 17, quando i due ladri di tartarughe sono stati intercettati per le vie di Battipaglia dai carabinieri della locale stazione, che li hanno bloccati ed arrestati. La refurtiva, del valore di 12.000 euro circa, è stata restituita al legittimo proprietario. Gli arrestati sono stati trasferiti in carcere. IL GIORNALE 10 MAGGIO 2010
Adesso anche un animale va soccorso in caso d’incidente
OSCAR GRAZIOLI
Pochi giorni fa avevamo scritto parole di amara delusione per la mancata modifica del codice della strada, laddove si era deciso che non solo i privati cittadini, ma che anche i medici veterinari non avrebbero avuto diritto a un'eccezione nell'esercizio urgente della loro professione. In altri termini si sarebbe verificato che, di fronte a un animale domestico o selvatico, incidentato, neanche il medico veterinario e neanche con opportuno mezzo, a ciò attrezzato, avrebbe potuto infrangere (con le ovvie cautele dovute) il limite di velocità per tentare di salvare la vita al traumatizzato. L'Associazione medici veterinari italiani (Anmvi) chiedeva, da tempo, che venisse riconosciuto lo stato di necessità per il trasporto di un animale in gravi condizioni di salute, in questo supportata dall'Associazione veterinari titolari di struttura (Assovet) che, attraverso le parole del suo presidente, Massimo Raviola, ribadiva come quella del medico veterinario fosse una professione medica appunto a 360 gradi con pesanti responsabilità nel prevenire e gestire traumi e malattia potenzialmente trasmissibile all'uomo. I veterinari sono medici dunque e non medici di serie B con tutto quanto a ciò consegue, anche la possibilità di spingere un tantino sull'acceleratore in caso di emergenza, come avviene non solo per il medico «umano», ma anche per chi si trovi a sventolare fuori dal finestrino un fazzoletto bianco, segnalando che, a bordo, c'è un malato grave che necessita di qualche precedenza.Del resto si andava configurando, nel nuovo codice della strada, una pesante contraddizione. Giustamente il legislatore riteneva opportuno di introdurre il reato di omissione di soccorso anche per animali d'affezione, zootecnici o selvatici protetti. Chiunque si imbatta in un animale incidentato sulla strada non può più voltarsi dall'altra parte, o peggio passarci sopra per divertimento come accade sovente per delinquenti patentati (è il caso di dirlo), ma deve fermarsi a prestare soccorso, altrimenti incorre in una sanzione amministrativa. Quello che mancava evidentemente era la possibilità di soccorrere fattivamente l'animale, usando qualche eccezione alle norme del codice. Ieri l'altro, il Senato, approvando l'articolo 32 in materia di sicurezza stradale, ha rimediato, stabilendo che chi si occupa della cura urgente di un animale incidentato non può essere sanzionato, anche se supera il limite di velocità mentre raggiunge la struttura veterinaria. Esulta la Lav che ha combattuto a lungo per ottenere questo scopo. «È stato equiparato l'aiuto ad un animale in gravi condizioni di salute a quello che si deve a una persona e l'obbligo di fermarsi in caso di incidente che finora si doveva anche per il solo danneggiamento di cose» ha dichiarato Gianluca Felicetti, presidente della Lav. Oggi il Parlamento ha aggiunto un altro tassello al riconoscimento dei diritti degli animali». Ringraziamenti trasversali, anche da parte nostra, ai senatori Amati e Filippi (Pd), al relatore Cicolani (Pdl), all'on. Giammanco (Pdl) e ai componenti dell'Intergruppo parlamentare animali, artefici di questo passo in avanti di civiltà. ANMVI OGGI 10 MAGGIO 2010
CODICE DELLA STRADA E VALORE SOCIALE DEL VETERINARIO
In merito alle notizie diffuse da organi di informazione sull'approvazione da parte del Senato delle modifiche al Codice della strada in materia di mezzi di soccorso per gli animali il Sottosegretario alla salute Francesca Martini ha dichiarato: "Esprimo la massima soddisfazione per un passo così importante di civiltà nel nostro Paese che favorisce attraverso norme specifiche la possibilità di soccorso di animali in situazioni di emergenza. In particolare mi riferisco anche ai gravissimi fatti di investimento di piccoli animali sulle strade italiane che rappresentano ancora una piaga nel nostro Paese collegata al randagismo". "Finalmente - ha aggiunto- anche gli animali in gravi condizioni di salute vedono assicurato un tempestivo intervento di soccorso in caso di incidenti stradali e chi si trova nella condizione di prestare soccorso per salvare un animale non potrà più essere sanzionato se viola il Codice della Strada". Il Sottosegretario ha quindi concluso: "Considero inoltre importantissimo che i medici veterinari vedano riconosciuto in questo provvedimento il valore sociale della loro professione".
PRONTO CONSUMATORE
10 MAGGIO 2010
Sicurezza stradale: soccorso agli animali feriti
Le nuove norme in materia di sicurezza stradale introducono anche delle novità per quanto riguarda gli animali: sarà infatti possibile, per chi per chi trasporta un animale ferito, di derogare ad alcune norme del codice.In attesa che il Ddl passi alla camera per l'ultima lettura, l'ANMVI si dichiara soddisfatta per per il riconoscimento dello stato di necessità, anche se il ruolo del medico veterinario soccorritore non è stato pienamente colto dal Legislatore. Gianluca Felicetti, presidente della LAV, ha poi aggiunto: "E' stato equiparato l'aiuto ad un animale in gravi condizioni di salute a quello che si deve ad una persona e l'obbligo di fermarsi in caso di incidente che finora si doveva anche per il solo danneggiamento di cose oggi il Parlamento ha aggiunto un altro tassello al riconoscimento dei diritti degli animali".
Queste le principali novità: Art. 32. (Modifiche agli articoli 177 e 189 del decreto legislativo n. 285 del 1992, in materia di mezzi di soccorso per animali e di incidenti con danni ad animali) 1. Al comma 1 dell'articolo 177 del decreto legislativo n. 285 del 1992, dopo il secondo periodo è aggiunto il seguente: "L'uso dei predetti dispositivi (acustico supplementare di allarme e di segnalazione visiva a luce lampeggiante blu) è altresì consentito ai conducenti delle autoambulanze, dei mezzi di soccorso anche per il recupero degli animali o di vigilanza zoofila, nell'espletamento dei servizi urgenti di istituto, individuati con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. Con il medesimo decreto sono disciplinate le condizioni alle quali il trasporto di un animale in gravi condizioni di salute può essere considerato in stato di necessità, anche se effettuato da privati, nonché la documentazione che deve essere esibita, eventualmente successivamente all'atto di controllo da parte delle autorità di polizia stradale previste all'articolo 12, comma 1, del decreto legislativo n. 285 del 1992.". 2. All'articolo 189 del decreto legislativo n. 285 del 1992 è aggiunto, in fine, il seguente comma: «9-bis. L'utente della strada, in caso di incidente comunque ricollegabile al suo comportamento, da cui derivi danno a uno o più animali d'affezione, da reddito o protetti, ha l'obbligo di fermarsi e di porre in atto ogni misura idonea ad assicurare un tempestivo intervento di soccorso agli animali che abbiano subìto il danno. Chiunque non ottempera agli obblighi di cui al periodo precedente è punito con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 389 a euro 1.559. Le persone coinvolte in un incidente con danno a uno o più animali d'affezione, da reddito o protetti devono porre in atto ogni misura idonea ad assicurare un tempestivo intervento di soccorso. Chiunque non ottempera all'obbligo di cui al periodo precedente è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 78 a euro 311». Redazione Web Prontoconsumatore - Redattore AM
IL GAZZETTINO
10 MAGGIO 2010
Aree riservate ai quattro zampe «È un modo per socializzare»
Treviso - Non tutti i divieti vengono per nuocere. Perché le aree delimitate per i cani all'interno del parco dello Storga potrebbero far nascere nuove forme di "socializzazione canina". E uno spazio che, a Treviso, ancora non c'è. «Se ci fossero delle zone dove i cani possono correre senza guinzaglio e giocare con gli altri, sarebbe molto bello», riflettono Sara Fiorelli e Roberto Durante, a spasso con la loro piccola cagnetta. «Gli animali potrebbero giocare in una zona apposita. E la gente potrebbe avere nuove occasioni di conoscersi. Certo, la nascita di aree delimitate non dovrebbe escludere la possibilità di andare a spasso con il cane al guinzaglio nel resto del parco», aggiungono i due. Che non sono gli unici ad avere presente la maleducazione frequente di chi porta il cane e non ne pulisce i bisogni. Un pò di senso civico sarebbe sufficiente a non vietare l'uso del parco a tutti gli animali: «Costringere i cani solo in certe zone perché darebbero fastidio non è giusto», riflette Paola. «Ma delle aree pensate per farli socializzare sarebbero per il parco un valore aggiunto».
ANMVI OGGI 10 MAGGIO 2010
PET PASSPORT, SOPRA I 5 ANIMALI E’ COMMERCIO
E' concreto ed elevato il rischio che movimenti commerciali di cani, gatti e furetti siano dissimulati fraudolentemente come movimenti non commerciali quando tali animali sono introdotti in uno Stato membro. Per impedire questi comportamenti la Commissione Europea è intervenuta con il Regolamento n. 388/2010 del 6 maggio 2010 che fissa a 5 il numero massimo di animali da compagnia che possono essere oggetto di movimenti a carattere non commerciale.Il nuovo provvedimento incide sull' applicazione del Regolamento (CE) n. 998/2003, quello del pet passport, che appunto stabilisce le condizioni di polizia sanitaria applicabili ai movimenti a carattere non commerciale di animali da compagnia. L'articolo 12 del regolamento 998 stabilisce che gli animali da compagnia introdotti nel territorio comunitario siano sottoposti ai requisiti e ai controlli della direttiva 92/65/CEE (riguardante le norme sanitarie per gli scambi e le importazioni nella Comunità di animali, sperma, ovuli e embrioni) solo se in numero superiore a cinque e in provenienza da un Paese Terzo diverso da: Andorra, Svizzera, Islanda, Liechtenstein, Monaco, Norvegia, San Marino, Città del Vaticano.Al fine di evitare pratiche fraudolente la Commissione Europea ha ritenuto opportuno stabilire che l'assoggettamento alla Direttiva 92/65/CEE valga anche per i movimenti di animali da compagnia (cani, gatti, furetti, Invertebrati, escluse le api e i crostacei, pesci tropicali decorativi, anfibi, rettili. e tutti gli uccelli esclusi i volatili previsti dalle direttive 90/539/CEE e 92/65/CEE, Mammiferi: roditori e conigli domestici) quando il numero totale di animali introdotti in uno Stato membro è superiore a cinque e sia in provenienza da un altro Stato membro sia in provenienza dai Paesi sopra elencati http://www.anmvioggi.it/files/REGOLAMENTO%20CE%20338%202010.pdf
L'UNITA'
10 MAGGIO 2010
SALUTE: GIAPPONE; STUDIO, RISCHIO MERCURIO DA CARNE DELFINO
TOKYO - La tesi del film-documentario vincitore del premio Oscar, The Cove, sulla caccia a delfini e balene nella citta' nipponica di Taiji, trova ulteriori elementi di prova: il consistente consumo di carne di cetaceo e' un rischio per la salute dell'uomo per l'alta percentuale di mercurio. L'ultimo studio dell'Istituto nazionale per la sindrome di Minamata (grave malattia legata all'avvelenamento da mercurio), basato sull'analisi dei capelli degli abitanti di Taiji, ha evidenziato infatti risultati allarmanti, con la connessione tra consumo di carne di cetaceo e concentrazione di mercurio, pari a piu' di quattro volte superiore a quella riscontrata in altre aree del Giappone dove i consumi sono solo sporadici. La ricerca, sviluppata da agosto 2009 fino allo scorso febbraio, ha preso in considerazione un campione di 1.137 dei circa 3.500 residenti, i cui capelli sono stati esaminati per un riscontro sulla presenza di metilmercurio. Nonostante non siano stati rilevati sintomi patologici, il livello di metallo trovato negli uomini e nelle donne e' stato, rispettivamente, di 4,5 e 4 volte superiore alla media, 11 e 6,63 ppm (parti per milione), contro la media nazionale di 2,47 e 1,64 ppm. La concentrazione massima e' stata in alcuni casi di forte allarme: fino a 139 ppm per gli uomini e 79,9 ppm per le donne, mentre un totale di 43 persone e' risultato avere una quota di almeno 50 ppm, soglia capace di generare danni neurologici irreparabili secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanita'. ''I risultati dello studio suggeriscono una relazione tra concentrazione di mercurio e consumo di carne di cetaceo - ha spiegato il direttore generale dell'istituto, Koji Okamoto, nel corso della presentazione della ricerca -. Non abbiamo rilevato effetti nocivi alla salute, ma alcuni soggetti hanno mostrato livelli particolarmente alti e dannosi, con la necessita' di approfondire la questione''.
ANSA AMBIENTE 10 MAGGIO 2010
AMBIENTE:FEDERPARCHI, IN ITALIA 45% SPECIE ANIMALI A RISCHIO
ROMA - In Italia il 45% delle specie animali e' a rischio estinzione. Questo l'allarme lanciato dal presidente di Federparchi, Giampiero Sammuri, durante la quarta edizione del festival di editoria ambientale 'Parco libri' che si e' chiusa a Pisa di recente. ''In questi anni si e' fatto troppo poco per salvaguardare la biodiversita' - ha denunciato Sammuri - il 45% delle specie animali in Italia rischia l'estinzione. Potremmo perdere per sempre l'orso bruno marsicano, il camoscio dell'Appennino, l' aquila del Bonelli, l'avvoltoio Capovaccaio, il delfino, la foca monaca, le tartarughe marine, gli squali, le mante e le balenottere''. In pericolo inoltre non si troverebbero 'solamente' gli animali, ma anche numerose specie di piante: le ultime rilevazioni - ha spiegato il presidente di Federparchi - ''mostrano una forte diminuzione delle specie vegetali. Il caso simbolo puo' essere quello dell'abete dei Nebrodi salvato dall'opera di tutela del parco delle Madonie in Sicilia di cui oggi si contano soltanto 29 esemplari''. Dalle parole di Sammuri appare davanti agli occhi una situazione molto delicata e preoccupante che rischia, ''se non si agira' in modo veloce e risolutivo'', di far scomparire simboli del Bel Paese. ''Gli esemplari attuali di orso bruno marsicano sono soltanto una cinquantina e quelli di camoscio dell'Appennino un migliaio. Numeri che preoccupano, ma sottolineano soprattutto l'importanza dell'operato dei parchi e delle aree protette nel salvaguardare la biodiversita'''.
PANORAMA
10 MAGGIO 2010
Israele, Libano e il mistero delle capre rubate
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Il Libano ha denunciato Israele al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Il motivo è alquanto bizzarro: gli israeliani sono accusati di aver rubato quasi duecento tra capre e capretti. Come tutti ricorderanno, nel 2006 c’è stata una guerra molto sanguinosa tra Israele e Libano. Da allora sembra proprio che israeliani e libanesi non possano fare a meno di litigare per le questioni più stupide.Un paio di anni fa c’era stata la guerra dello hummus: Beirut e Gerusalemme si erano date battaglia per decidere chi era in grado di produrre il piatto più grande di hummus, una salsina di ceci molto popolare in tutto il Medio Oriente. La questione aveva persino assunto una valenza ideologica, visto che i due Paesi si erano messi a litigare su chi avesse il diritto di definire lo hummus il proprio piatto nazionale.E adesso questa storia delle pecore. Stando a quanto riporta il sito del quotidiano israeliano Yediot Ahronot, le autorità libanesi avrebbero accusato l’esercito israeliano di avere rubato 185 capre, riferendo la cosa al Consiglio di Sicurezza Onu.Lo scorso anno c’erano stati “problemi di sicurezza” perché una mucca israeliana aveva attraversato il confine con il Libano per abbeverarsi. A riprova del fatto che gli animali sono talvolta più intelligenti degli uomini, e se ne infischiano delle guerre e dei confini.
IL MATTINO
10 MAGGIO 2010
Questa volta l’hanno visto in tre il misterioso residente del lago di Falciano
Vincenzo Ammaliato
Falciano del Massico (CE). Questa volta l’hanno visto in tre il misterioso residente del lago di Falciano. Tre fratelli residenti a Falciano del Massico che ieri pomeriggio, dopo pranzo, si sono recati nei pressi del lago per una passeggiata rilassante e che hanno avuto l’incontro ravvicinato con quello che ormai è stato battezzato come «il coccodrillo di Falciano». A dare la notizia del quarto avvistamento del rettile (il primo era stato fatto da un pescatore di Carinaro, poi da un turista napoletano e subito dopo da una coppia di amici di Carinola) è stato direttamente il sindaco di Falciano, Giulio Cesare Fava. «Ormai ne sono certo anche io - ha sostenuto il primo cittadino - i tre fratelli che hanno visto il rettile sono persone che conosco da molto tempo, e sono certo della veridicità del loro racconto». L’avvistamento sarebbe avvenuto mentre il rettile usciva dall’acqua. I tre fratelli hanno raccontato di aver avvertito il rumore di un grosso animale che risaliva la sponda del lago. Si sono voltati ed hanno visto nitidamente il grosso rettile a poco più di dieci metri di distanza. Sono scappati ed il ricercato speciale si è rituffato in acqua. «Era lungo almeno due metri» hanno riferito al sindaco Fava. «E siamo certi si tratti di un coccodrillo o di un’altra specie simile». Che un coccodrillo, oppure un caimano o un alligatore dimori nel blu del lago di Falciano è ormai quasi certo. Pare però si tratti di un esemplare, per così dire, prudente. Si fa avvistare senza grossi problemi da pescatori, turisti e curiosi. Ma sta ben in guardia da farsi vedere dai numerosi agenti delle forze dell’ordine che da ormai due settimane sono continuamente sulle sue tracce.
TERRA NAUTA
10 MAGGIO 2010
La tigre di Sumatra tra riserve e adozioni
In Indonesia, la Sumatran Tiger Conservation Program Foundation apre un centro per studiare e preservare la specie autoctona di tigre. Intanto, il Governo propone una formula di adozione che ha il sapore di un noleggio, senza dimenticare che questo è l’anno della tigre e il bracconaggio sta facendo affari d’oro.
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ROMINA ARENA
L’organizzazione ambientalista indonesiana Sumatran Tiger Conservation Program Foundation, ha deciso di realizzare un centro nella provincia di Riau per studiare gli ultimi esemplari di questa sottospecie di grandi felini in via di estinzione che ancora vivono allo stato brado. Il centro studi sarà allestito nella riserva protetta di Sinepis, nel distretto di Rokan Hilir ed istituito con la collaborazione dei titolari di concessioni forestali a Riau. Il centro di ricerca sarà un progetto pilota che, se si svilupperà con successo, favorirà la creazione di altri centri in diverse riserve. La popolazione di Sumatra è in costante aumento e la vita delle tigri diventa sempre più problematica. La necessità di procacciarsi il cibo le porta, infatti, ad uscire dalla riserva e sconfinare in stalle e pollai, decimando capi su capi e correndo il rischio concreto di essere abbattute. Sono circa 400 le tigri di Sumatra stimate allo stato selvatico, minacciate dalla distruzione del loro habitat e dal bracconaggio (ogni parte del loro corpo può essere usata a scopo medico o decorativo). Agli inizi del ventesimo secolo la tigre a Sumatra era invece molto diffusa e solo negli anni Ottanta erano stimati circa un migliaio di esemplari. L’habitat in cui vivono, tuttavia, si sta rapidamente riducendo e deteriorando a causa delle piantagioni di palma da olio, dell’industria cartiera attiva nella zona con due compagnie internazionali e del taglio illegale di legname, prodotti destinati ai mercati occidentali, su cui grava gran parte della responsabilità per la deforestazione di Sumatra e del Borneo.
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Intanto il Governo indonesiano per arginarne il rischio di estinzione ha proposto l’equiparazione delle tigri ai comuni animali da compagnia con l’idea di autorizzare i privati (ricchi) a tenerne un esemplare nei propri giardini. Un’idea tanto curiosa quanto grottesca, che ha suscitato le ire degli ambientalisti. Le associazioni, infatti, chiedono al Governo di impegnarsi attivamente nella salvaguardia delle condizioni ambientali che consentono a queste tigri di vivere in libertà, ossia impedire la deforestazione sempre più massiccia che è la prima causa dell’estinzione delle tigri. Secondo Bustar Matair, un portavoce di Greenpeace, nel sudest asiatico le adozioni riguarderebbero, in realtà, animali nati in cattività.Dal canto suo il Governo tiene a precisare che non si tratta di vendita ma di una sorta di noleggio: si autorizzano le persone ad occuparsi dei felini, sottostando a determinate condizioni. Questo tuttavia non fuga alcuna perplessità sulla manovra del Governo, tanto più che il 2010, secondo il calendario cinese, è l’anno della tigre ed i fenomeni di bracconaggio aumentano sensibilmente. Sul mercato nero e nei canali di vendita ufficiali, pelli, denti e teste di tigre imbalsamate potrebbero quest’anno essere smerciati a prezzi molto convenienti per i venditori e non è da escludersi poi che qualche benestante possa decidere di adottare una tigre solo per assecondare la moda o il calendario cinese.
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In mezzo al marasma, un importante passo avanti sono le immagini che le telecamere nascoste (camera-trap) del WWF sono riuscite a catturare dopo cinque anni di monitoraggio: una femmina coi suoi piccoli. Le telecamere sono state sparpagliate nell’intera provincia Riau, al centro di Sumatra; quattro sono state installate lungo un percorso notoriamente battuto dalle tigri dentro un corridoio ecologico forestale che consente agli animali di spostarsi tra due aree protette nel centro di Sumatra, ovvero la Rimbang Baling Wildlife Reserve (nella provincia di Riau) e il Bukit Tigapuluh National Park (che si estende nelle province di Riau e Jambi). Scopo delle riprese era quello di attestare chiaramente la presenza delle tigri in quel territorio ed avere così una prova scientifica per chiedere il riconoscimento ufficiale di corridoio ecologico protetto per l’area compresa tra le due riserve naturali.
STYLE 10 MAGGIO 2010
IN GERMANIA NASCONO QUATTRO CUCCIOLI DI LEONE BIANCO
Le prime foto di Luna, Armani, Makumba e Bandhura, i quattro cuccioli di leone bianco nati in cattività il 23 marzo scorso nel safari park Schloss Holte-Stukenbrock, in Germania, dimostrano che le cure quotidiane dello staff dello zoo hanno funzionato. CORRIERE DELLA SERA 10 MAGGIO 2010
Alimentazione - I minori che dicono addio alla carne: da incoraggiare o no? In cerca di ideali o per moda Esperti divisi: «Una scelta sana». «Per i bimbi è da evitare»
Annachiara Sacchi
MILANO — Hanno fatto una scelta di vita, spesso estrema, rinunciando perfino a uova e latte, magari litigando con i genitori (ma molto spesso sostenuti da mamma e papà). Altri si sono semplicemente accodati agli altri, vegetariani per moda, più che per una scelta consapevole. Gli adolescenti e la carne. Sempre più distanti. «In mancanza di ideali forti—dicono gli esperti—i ragazzi hanno trovato qualcosa per cui valga la pena impegnarsi ». Ma avvertono: «Rinunciare alla bistecca non vuol dire abbuffarsi di patatine, bibite gassate, pizze». EQUILIBRIO - Ci vuole equilibrio. E una alimentazione bilanciata. A tutte le età, ma soprattutto durante gli anni della crescita. Proprio di «Dieta vegetariana: una scelta sostenibile?» si è parlato ieri durante il primo incontro del ciclo dedicato a «La salute tra responsabilità e ideologia», organizzato dalla Fondazione Corriere della Sera in Sala Buzzati a Milano. Un dibattito con due relatori agguerriti: Luciana Baroni, presidente della società di Nutrizione Vegetariana, e Andrea Ghiselli dell’Inran, Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione. Lei sostenitrice degli effetti positivi di un’alimentazione senza carne, lui scettico: «Anche se è vero che in Italia si mangia troppa carne (un etto a persona ogni giorno), non c’è evidenza che la dieta onnivora sia peggiore di quella vegetariana ». Due visioni opposte e un dibattito acceso. Soprattutto quando si parla di minorenni. DIVERGENZE - La versione di lei, vegetariana «in ottima salute»: «È assolutamente possibile crescere un bambino — dopo lo svezzamento — con una dieta vegetariana». Il problema, rileva, sono piuttosto i pediatri: «Sbraitano contro le mamme che dimostrano l’intenzione di passare al vegetarianesimo e le lasciano sole». Per questo motivo a Verona è nato il primo ambulatorio pediatrico convenzionato dedicato ai piccoli vegetariani. «È una scelta che va rispettata». Immediata la replica di Ghiselli: «Ma non supportata». Il medico insiste: «È meglio dare al bimbo prodotti animali». E lo stesso vale per i ragazzi tra i 15 e i 25 anni, i più affascinati dal vegetarianesimo: secondo un’indagine Ac Nielsen elaborata da Eurispes, entro il 2010 dovrebbero diventare sette milioni gli italiani «no-carne», i più numerosi in Europa in base alle stime dell’Unione vegetariana europea. Artefici di questo primato, anche i più giovani. Adolescenti che da un giorno all’altro dicono no a tutti gli alimenti di origine animale. «Siamo preoccupati— dice Ghiselli—lo abbiamo scritto anche sulle nostre linee guida: si tratta di una moda. Soprattutto le ragazze rischiano carenze di calcio e ferro». E anche in questo caso Luciana Baroni interviene: «Se la dieta è composta da cibi ricchi di calorie, non ci sono problemi. A patto che non sia monotona, fatta solo di merendine e pizzette».
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LE SCIENZE 10 MAGGIO 2010
Sperimentato sul modello animale Verso un vaccino contro l'aterosclerosi Mira a bloccare il recettore che consente alle cellule T di riconoscere e reagire, come è stato appena scoperto, alle normali particelle di LDL, prima della loro ossidazione
I linfociti T del sistema immunitario possono attaccare il colesterolo "cattivo", quello LDL, e scatenare una risposta infiammatoria che porta all'aterosclerosi. Il riconoscimento di questo meccanismo ha permesso - come viene illustrato in un articolo pubblicato sul Journal of Experimental Medicine - ai ricercatori del Karolinska Institutet di Stoccolma di mettere a punto un vaccino contro il recettore linfocitario che permette il riconoscimento dell'LDL che ha dimostrato di inibire lo sviluppo dell'aterosclerosi negli animali di laboratorio su cui è stato testato. LEGGO
10 MAGGIO 2010
SCLEROSI MULTIPLA, SCOPERTO
GENE CHE PREDISPONE AL MALE
È stato individuato un gene coinvolto nella predisposizione al rischio di sclerosi multipla. Lo studio, «Variants within the immunoregulatory Cblb gene are associated with multiple sclerosis» pubblicato ieri sulla rivista internazionale Nature Genetics, è stato condotto da un consorzio di ricerca sardo formato dall'Istituto di neurogenetica e Neurofarmacologia (Inn) del Cnr, dalle Università di Cagliari e Sassari, dalle divisioni di Neurologia di Cagliari, Sassari e Ozieri e dal Crs4 per quanto riguarda il calcolo attraverso un supercomputer. I ricercatori hanno lavorato su 883 malati e su 872 volontari sani, tutti sardi, che hanno donato il proprio sangue. Nelle complesse analisi di laboratorio e di calcolo è emersa una variazione del Dna del gene Cblb che aumenta il rischio di sviluppare la sclerosi multipla. Si tratta di una scoperta che pone le basi per capire in che modo i prodotti proteici dei geni interagiscono tra loro e con l'ambiente nel determinare il processo autodistruttivo che provoca la malattia, ma questo non significa che si sia già tracciata la strada per una terapia. «I tempi non sono brevi ed è difficile fare previsioni - ha chiarito il direttore dell'Inn-Cnr, Francesco Cucca, coordinatore del progetto -. Si tratta di una linea di ricerca di base per trovare le cause della malattia e nuovi potenziali bersagli per terapie future, ma il percorso è ancora lungo». «I risultati sono coerenti con studi genetici su modelli animali - ha aggiunto Cucca - Nel topo, l'assenza di questo gene causa l'encelofamielite autoimmune, malattia simile alla sclerosi multipla, indotta sperimentalmente in questi animali».
MESSAGGERO VENETO 10 MAGGIO 2010
Scoperta nella lotta al tumore
Il medulloblastoma è una rara forma di tumore cerebrale che origina nella fossa cranica posteriore e colpisce prevalentemente i pazienti pediatrici. Il tumore rimane, ad oggi, incurabile. Una nuova e importante scoperta scientifica potrebbe tuttavia portare ad una svolta risolutiva nel trattamento della neoplasia. La dottoressa Silvia Ussai, giovane ricercatrice goriziana, ha infatti individuato sperimentalmente un approccio farmacologico alternativo per questo tumore. Lo studio, condotto a Philadelphia sotto la partnership del professor Antonio Giordano, fondatore e direttore dello Sbarro Institute for Cancer Research and Molecular Medicine, ha evidenziato un dato significativo: trastuzumab, agente antineoplastico di ultima generazione correntemente in uso nel trattamento del carcinoma mammario, risulta attivo anche su linee cellulari di medulloblastoma. Si tratta di una scoperta senza precedenti in quanto in letteratura non è riportata alcuna pubblicazione in merito e, dunque, il progetto assume un ruolo leader nel campo dell’oncologia pediatrica. Agli studi in vitro, molto promettenti, seguiranno le sperimentazioni in vivo, prima su animali, poi, off label, sull’uomo. Se questi lavori confermeranno i risultati preliminari, per la prima volta la neuroncologia avrà a disposizione uno strumento in grado di aggredire solo il target biologico, evitando così gli incalcolabili danni cognitivi e somatici indotti dai trattamenti convenzionali. Il progetto di ricerca è in pubblicazione sulla rivista internazionale “Cancer cell & Therapy”. Allo studio hanno infine partecipato,con un contributo determinante, il dottor Guido Del Conte e la dottoressa Annaclaudia Di Venanzio per l’Oncologia medica di Trieste. IL TEMPO 10 MAGGIO 2010
Animali: se soffrono cambiano espressione, la 'scala delle smorfie'
Milano - Gli occhi che si chiudono, il naso e le guance che si gonfiano, le orecchie che si piegano. Semplici segni dai quali capire che un animale sta soffrendo. Uno studio canadese firmato da Jeffrey Mogil (McGill University) e Kenneth Craig (University of British Columbia), pubblicato su 'Nature Methods', dimostra infatti che proprio come gli uomini anche gli animali quando sentono dolore cambiano espressione. Sulla base dei risultati ottenuti nei topi, i due team hanno quindi perfezionato una sorta di 'scala delle smorfie' utile a decifrare la sofferenza negli animali. Lo strumento, chiamato 'Mouse Grimace Scale', "fornisce un sistema di misurazione del dolore che potrà accelerare lo sviluppo di nuovi farmaci analgesici per l'uomo", confida Mogil. Con benefici immediati per gli animali, perché l'uso della scala potrà contribuire a "eliminare la sofferenza inutile dei topi usati negli esperimenti di ricerca biomedica", e più in generale promette "importanti implicazioni nel miglioramento delle cure veterinarie" prestate agli amici dell'uomo. Mogil, Craig e colleghi hanno analizzato le immagini di topi dopo o durante la 'somministrazione' di uno stimolo doloroso. Ad esempio l'iniezione di sostanze infiammatorie diluite, comunemente utilizzate per testare la sensibilità dei roditori al dolore. Il livello di dolore valutato, precisano gli scienziati, potrebbe equivalere nell'uomo al dolore causato da un'emicrania o da un dito infiammato e gonfio. Condizioni facilmente risolvibili con un analgesico, indotte nei topi esaminati con un obiettivo auspicato da più parti: non causare più sofferenze agli animali e poterli curare meglio. LA PROVINCIA DI LECCO 10 MAGGIO 2010
Il nostro cane?
Maria Gabriella Anania
Che il cane fosse il migliore amico dell'uomo, lo sapevamo già da tempo, come già da tempo sapevamo che esso sa comprendere i nostri gesti. Quello che forse ancora non ci era noto, è che i nostri affezionati amici sanno persino comprendere le nostre reazioni, siano esse di felicità, di tristezza, di collera, distinguendo persino il nostro riso dal pianto. MONDO ECO 10 MAGGIO 2010
Animali: svelato il mistero del fiuto formidabile dello squalo
Scoperto il perché del fiuto formidabile dello squalo. Un’equipe di ricerca, da quanto si legge su un articolo del New Scientist, è riuscito a spiegare la capacità che il terrore dei mari possiede nel fiutare una goccia di sangue a chilometri di distanza. Era già noto che l’incredibile odorato degli squali, in grado di captare meglio di un radar del sangue, è da attribuire ai recettori olfattivi che, all’interno della cavità nasale dell’animale, trasforma gli odori in segnali chimici. Ma il modo preciso in cui il processo avveniva ancora non era stato chiarito. |