YAHOO! NOTIZIE
8 LUGLIO 2010
Nas Sequestrano 6 tonnellate di pesce
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TORINO - Maxi sequestro di prodotti ittici putrefatti in provincia di Vercelli da parte dei Nas. Erano destinati a essere immessi sul mercato. Sei tonnellate di pesce in avanzato stato di decomposizione, proveniente dalla provincia di Catania, sono state trovate in un'enorme cella frigorifera di un deposito in provincia di Vercelli. Sono in corso le operazioni per individuare i responsabili del traffico, in cui potrebbero essere coinvolti anche soggetti della grande distribuzione.
IL GAZZETTINO
8 LUGLIO 2010
Bocconi avvelenati a Pedavena
Pedavena (BL) - Bocconi avvelenati a Pedavena. A farne le spese sono stati alcuni animali, tra cui una cagnolina di nome Yuma, morta dopo aver mangiato un'esca contenente "Aldicarb", come risulta dall'analisi autoptica. Yuma viveva in via Anconetta a Facen. Il caso è stato denunciato alle autorità competenti, ma «sempre più spesso ci troviamo di fronte a casi di questo tipo - scrive Kelly Callegher, referente della Lav di Belluno - l'incapacità da parte di alcune persone di tollerare la presenza di altri esseri viventi all'interno di uno stesso territorio. Dobbiamo cercare di far finire questo sopruso, segnalando ogni possibile azione sospetta, segnalando ogni abuso, senza temere ritorsioni. L'autopsia per un sospetto avvelenamento è gratuita».
CORRIERE DELLE ALPI
8 LUGLIO 2010
A Facen un altro caso di avvelenamento
PEDAVENA (BL). L’autopsia ha tolto ogni dubbio: la cagnetta Yuma trovata morta in località Facen è stata avvelenata dopo che ha ingerito un boccone con la sostanza Ardicarb. Ma non si tratta di un caso isolato. Secondo la Lav, che ha fatto denuncia alle autorità competenti, la sparizione di un altro cane e di alcuni gatti, tutti nello stesso periodo di maggio, è collegata alla stessa modalità. Di qui l’invito di Kelly Callegher, referente Lav di Belluno, di rivolgersi ai servizi veterinari anche solo se si sospetta che il proprio animale sia stato avvelenato. I centri di riferimento per le verifiche del caso sono gli istituti zooprofilattici di Belluno o Treviso. «L’autopsia per un sospetto avvelenamento è gratuita», spiega Callegher. «Fate analizzare la bestiola anche se sembrerà così di perderla due volte. Se non si comincia a reagire, segnalando anche ogni possibile azione sospetta senza temere ritorsioni, questa strage non finirà». Sempre più ci si trova di fronte a casi di questo tipo, si spiega dalla Lav. «E’ l’incapacità da parte di alcune persone di tollerare la presenza di altri esseri viventi all’interno di uno stesso territorio dove entrano in conflitto diversi interessi: da sempre il contadino ha cercato di difendere il suo raccolto e allevamento da predatori, spesso utilizzando esche, e i cacciatori cercando di allontanare animali che possano mettere a rischio l’attività venatoria. Tutti questi interessi portano a colpire esseri viventi che non possono difendersi perché non possono capire cosa ci sia dentro quel pezzo di carne così succulento. Un boccone amaro per chi lo ingerisce e per chi ha vissuto a fianco di quell’animale
CITTA' DELLA SPEZIA
8 LUGLIO 2010
Uccidono e macellano una capra. Denunciati dai carabinieri
Val di Magra - Val di Vara. Tre persone nei guai lunedì in provincia della Spezia. Sulle alture di Framura cinque colpi di fucile hanno dato l'allarme nella zona dell'entroterra della riviera spezzina. I pochi turisti che erano nei pressi hanno chiamato così il 112 per segnalare quanto era accaduto.
IL GAZZETTINO
8 LUGLIO 2010
LA DENUNCIA
QUEL TIR DI VITELLINI ABBANDONATI
Lunedì scorso, 28 giugno, ho incontrato il mostro. Ho visto ciò che non avrei mai voluto vedere, ho sentito ciò che non avrei mai voluto sentire.Un tir di vitellini neonati “pochi giorni di vita”, provenienti dalla Polonia, Lasciati sotto il sole nelle ore più calde della giornata. I loro occhi, il loro muggire, il tentativo di bere, leccando le sbarre già asciutte del tir, innaffiate dai vigili del fuoco e quel corpicino su una carriola portato via da uno degli autisti, perché non ce l’ha fatta, probabilmente morto di sete unita al caldo. Qual è la mente che ha partorito l’idea dell’allevamento intensivo, dove, essere senzienti, capaci di provare paura, dolore ed angoscia, vengono considerati solo carne da macello. Gli stessi allevamenti, è risaputo, oltre ad essere estremamente inquinanti contribuiscono pesantemente ad aumentare l’effetto serra al disboscamento di foreste da adibire a pascolo, ricordo inoltre che la stessa Fao, ha ripetutamente dichiarato che per ottenere un chilogrammo di carne destinata spesso solo ai paesi più ricchi occorrono quasi venti chili di cereali, contribuendo quindi pesantemente ad affamare l’altra parta del mondo. E per cosa? Per aver nel nostro piatto oltre a proteine presenti anche in altri alimenti un concentrato di putrescina e cadaverina, tossine micidiali che finiscono nel nostro intestino, dove risiedono il 70% delle difese immunitarie. Ed infine, fino a che punto si è spinto l’uomo, violando il più sacro di tutti i diritti, che fa stare un cucciolo con la propria madre? A questo proposito, ricordo il racconto di un medico la cui scelta vegetariana non fu motivata solo dai motivi di salute sopra elencati, ma anche morali: quando un vitellino viene staccato dalla propria madre lei lo chiama e lo cerca per giorni a volte girando il collo fino a sanguinare a causa della catena; smette solo quando capisce che non lo rivedrà mai più. Mangiare carne significa anche a contribuire a tutto questo .Ringrazio chiunque abbia contribuito ad aiutare questi animali e a far sì che episodi del genere non si ripetano. Ringrazio in particolare i Vigili del Fuoco e i Carabinieri per il loro intervento e la persona che ha avvisato le autorità del Tir sotto il sole. Invito chiunque a segnalare sempre alle Autorità episodi simili, soprattutto in presenza di temperature elevate, come in questi giorni, con riguardo anche a tutti gli animali legati a catena, chiusi in gabbie o recinti, dove non ci siano adeguate zone d’ombra.Tamara Panciera
LA REPUBBLICA
8 LUGLIO 2010
CENTRO, CUCCIOLO CANE ABBANDONATO IN STRADA: SALVATO DA 2 VIGILESSE
ROMA - "Questa mattina un cucciolo è stato abbandonato in pieno centro di Roma: Francesca, una passante ha visto un uomo lanciare il piccolo sfortunato per terra e allontanarsi a piedi di corsa. Preoccupata per l'incolumità del cucciolo, la ragazza ha allertato un vigile sul posto il quale le ha consigliato di chiamare la centrale sostenendo di non potersene occupare. Contattata la centrale, un operatore le rispondeva che era compito del vigile in loco. A questo punto la ragazza disorientata e scoraggiata dopo aver chiesto aiuto ovunque, ha chiamato l'associazione Animalisti Italiani Onlus di Roma che immediatamente si è attivata per fornirle supporto e, finalmente dopo altre numerose peripezie, tra cui anche la richiesta d'intervento ad altre autorità, risultata vana, la vicenda si è conclusa favorevolmente per il cagnolino". Lo comunica, in una nota, l'associazione Animalisti italiani. "Infatti il cucciolo è stato preso in custodia da due vigilesse e portato al Comando del I gruppo dove ha incontrato il buon cuore di una sensibile rappresentante della municipale che lo ha adottato e portato dal veterinario più vicino per una visita di controllo - prosegue la nota - Lucky, questo il nome del 'fortunato' quattrozampe, ha circa 40-50 giorni ed è in discrete condizioni di salute, coccolato e rassicurato dalla sua "mamma" adottiva. Non è una storia a lieto fine, è una fatto grave accaduto in piena mattina in pieno centro di Roma che testimonia come l'allarme abbandoni di animali non sia un'agghiacciante realtà esclusiva delle zone limitrofe delle città. Purtroppo,l'accaduto è anche l'ennesima dimostrazione, della noncuranza e del disinteresse di alcuni rappresentanti delle autorità che fanno "scarica barile" tra loro invece di supportare cittadini responsabili e adempiere ai propri compiti stabiliti dalla normativa nazionale e comunale in materia di tutela di animali. Auspichiamo che questi 'tutori della legge' possano prendere esempio da Francesca e dalla vigilessa, che ringraziamo per il contributo prezioso e fondamentale".
CORRIERE DEL TICINO
8 LUGLIO 2010
Due cuccioli di cane trovati senza vita in Golena
Le carcasse in avanzato stato di decomposizione. Forse un traffico illegale?
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DELDA
Potrebbe esserci il traffico illegale di cani o un’inqualificabile negligenza dietro il ritrovamento lunedì a Monte Carasso delle carcasse di due cuccioli di color bianco. A scoprire quel che restava dei corpi, ormai in avanzato stato di decomposizione tanto che l’aria era irrespirabile, è stata una donna che ha subito avvisato la Società protezione animali di Bellinzona (Spab).I resti sono venuti alla luce in zona Golena, lungo l’argine del fiume Ticino, sotto il pilone del ponte in territorio appunto del Comune bellinzonese. La Polizia cittadina ha aperto un’inchiesta per fare piena luce sull’accaduto e risalire al o ai responsabili del grave gesto. Persone che rischiano una multa salatissima (fino a 20 mila franchi) o addirittura la detenzione sino a otto mesi per aver violato la Legge sulle epizoozie.«È un episodio gravissimo. Purtroppo alcuni hanno ancora l’abitudine di liberarsi in questo modo degli animali, credendo che poi ci pensi la volpe a mangiarli...», afferma un incredulo Armando Besomi, presidente della Spab. Fortunatamente casi simili sono una rarità. Ricordiamo, a memoria d’uomo, la carcassa di un rottweiler gettata anni fa nel fiume a Cresciano. Gli inquirenti dovranno chiarire, soprattutto, se i cani (la cui razza è difficile da identificare viste le condizioni in cui sono stati trovati) sono stati uccisi prima di essere abbandonati oppure dopo nonché la loro provenienza.A questo proposito c’è un particolare inquietante che potrebbe essere collegato al ritrovamento di Monte Carasso: settimana scorsa, all’esterno di un centro commerciale di Sant’Antonino, è stata vista una donna vestita di tutto punto che tentava di vendere dei cuccioli. All’arrivo degli ispettori della Spab aveva però già fatto perdere le sue tracce. «Si tratta di cani che con ogni probabilità non sono stati vaccinati (in particolare contro la rabbia), verosimilmente presi all’estero, importati e poi smerciati. Un fatto di una gravità inaudita», rende attenti i cittadini Armando Besomi. Non si può escludere che l’elegante signora, ritrovatasi con i cani ‘invenduti’, abbia scelleratamente trovato il modo più bieco per liberarsene. Ma questa, come detto, è al momento solo un’ipotesi.
CORRIERE DEL TICINO
8 LUGLIO 2010
Due cani morti in golena Si avanza l'ipotesi del traffico di animali
I corpi dei due cuccioli bianchi, in avanzato stato di decomposizione, sono stati rinvenuti da una donna che portava a spasso il suo «amico a quattrozampe» sotto il pilone del ponte che collega Bellinzona a Monte Carasso
Una donna che portava a spasso il suo cane sulla golena del fiume Ticino ha trovato, sotto il pilone del ponte che collega Bellinzona a Monte Carasso i corpi in avanzato stato di decomposizione di due cuccioli dal pelo bianco morti mesi fa.
Fin qui i fatti, passando alle ipotesi Armando Besomi, presidente della Società protezione animali di Bellinzona che è stato chiamato sul luogo del ritrovamento insieme alla polizia comunale, presume che si tratti di cuccioli di scottish terrier (i cani che figurano sull'etichetta di una nota marca di whiskey). Comunque non è tanto importante la razza ma il fatto che di cani di razza si tratti. Se si fosse trattato di bastardini si potrebbe ipotizzare infatti solo un modo, crudele ed incivile, di sbarazzarsi di animali scomodi. Ma se verrà accertato che sono i resti di cuccioli che possono valere duemila franchi ciascuno Besomi ipotizza «che si tratti di traffico illegale». Secondo il presidente della SPAB infatti, vi sono delle organizzazioni che importano clandestinamente dai Paesi dell'Est animali che spacciano da noi a prezzi stracciati (i venditori stranieri sono stati segnalati più volte con i cesti contenenti i cuccioli davanti ai supermercati, soprattutto del Luganese). Si tratta di un mercato clandestino di animali spesso svezzati troppo presto e a volte malati. Se muoiono, il trafficante che non li considera esseri viventi ma merce, si sbarazza delle carcasse come se fossero rifiuti, gettandole in un luogo discosto e questo potrebbe essere accaduto a Bellinzona. A volte la Svizzera, raggiunta attraverso il Brennero e Milano, serve pure come punto di smistamento per esportare i cani nei Paesi confinanti come se fossero nati da noi e quindi dotati del marchio di qualità svizzero.
IL TEMPO
8 LUGLIO 2010
Cani, stop al randagismo Sterilizzazione prolungata
APRILIA Stop al randagismo e all'abbandono dei cani.
Aprilia (LT) - Lo annuncia l'assessorato all'ambiente che ha deciso di prorogare la campagna di sterilizzazione dei cani. Per prevenire il fenomeno del randagismo, incrementato anche dagli abbandoni indiscriminati sul territorio, l'assessorato all'ambiente e all'ecologia del Comune di Aprilia, in collaborazione con la Asl ha deciso di prorogare la campagna di sterilizzazione gratuita dei cani di proprietà di cittadini in condizioni di disagio sociale e dei cani liberi presso le aziende agricole. Per questo alcuni medici veterinari liberi professionisti, effettueranno le sterilizzazioni presso il proprio ambulatorio. Per poter usufruire del servizio è necessario essere residenti nel Comune di Aprilia ed avere i requisiti di ammissibilità relativi al reddito complessivo familiare (Isee), che non deve essere superiore a 19 mila euro. Il tetto minimo è così stato aumentato di 5 mila euro. Per accedere al servizio, bisogna rivolgersi all'ufficio ambiente di piazza dei Bersaglieri.
LA PROVINCIA PAVESE
8 LUGLIO 2010
Caprioli, iniziano gli abbattimenti
Franco Draghi
VARZI (PV). Dal 1º luglio scorso nell’ambito dell’Atc-Varzi Oltrepo Sud 5 è possibile effettuare il «prelievo» dei caprioli in modo selettivo. Il presidente nell’Ambito territoriale Varzi 5 Domenico Buscone rileva: «La presenza dei caprioli è ormai una realtà consolidata, ogni settimana lungo le arterie stradali dell’Oltrepo e in modo particolare in Valle Staffora si registrano incidenti da attraversamento di ungulati, caprioli e cinghiali che oltre all’aspetto del danno materiale rappresentano un vero e proprio problema di sicurezza stradale». «Per poter accedere al prelievo di questa categoria di animali non basta avere il porto d’armi ed essere socio dell’Atc ma è indispensabile essere “selecontrollore”, cioè aver superato un corso specifico organizzato dalla Provincia e dalle associazioni venatorie in cui vengono impartite tutte una serie di nozioni basilari atte a identificare e conoscere le varie categorie degli animali cosidetti “cervidi”. Nel corso di quest’anno si è provveduto ad un’analisi e studio del numero dei capi in rapporto al territorio e in modo diverso sul territorio del nostro Atc di Varzi. Per quest’anno - conclude il presidente Buscone - il prelievo è previsto nei soli distretti dell’Atc di Bagnaria, Santa Maria della Versa e Val di Nizza».
LA PROVINCIA DI COMO
8 LUGLIO 2010
Bambola, una regina strappata al macello
CASASCO INTELVI (CO) - (F.Ai.) Dal macello a cui era stata destinata a regina della fattoria. Gli avevano diagnosticato poche settimane di vita e invece in pochi mesi è riuscita a vincere la malattia e superare brillantemente le crisi respiratorie che la stavano facendo finire alla macellazione. Bambola, la cavalla bianca, approdata a Casasco circa due anni fa da una azienda agricola del Varesotto, si è integrata con gli altri animali della fattoria e ogni tanto lascia il ranch per scorazzare tra i pascoli e le radure boschive che circondano l'abitato del paese. Non disdegna pane secco e carote da parte dei visitatori. Ma coccole, carezze e le zollette di zucchero di cui è ghiotta, arrivano soprattutto dai bambini dai quali è amata non solo per la sua bellezza, ma soprattutto per la dolcezza del suo carattere. Un appello per salvarla, la mobilitazione e poi l'arrivo alle pendici del monte Crocione nell'azienda di Loredana Del Zoppo che insieme al compagno hanno prestato tutte le cure necessarie per strapparla alla morte. «Abbiamo notato subito miglioramenti pochi giorni dopo il suo arrivo - conferma la signora Loredana - . Ha ricominciato a mangiare e con il passare del tempo, grazie anche all'intervento dei veterinari Asl di San Fedele, è riuscita a vincere la malattia. Al resto ci ha pensato l'aria salubre della Valle d'Intelvi, le cure amorevoli di tutti noi e soprattutto la sua gran voglia di vivere. C'è una capretta - conclude Loredana - che fin dal giorno del suo arrivo non si è staccata mai da lei, giorno e notte».
ANMVI OGGI
8 LUGLIO 2010
IDENTIFICAZIONE EQUIDI A CHE PUNTO SIAMO?
Il Regolamento 504/2008 si prefigge di armonizzare l'identificazione del cavallo in tutta Europa. Obiettivo raggiunto? La Feeva ha realizzato un monitoraggio europeo fra i vari Stati Membri per conoscere il rispettivo grado di implementazione della norma comunitaria ed ha reso noto i primi dati parziali della ricognizione.Tredici i Paesi che hanno aderito alla consultazione, compresa l'Italia, nei quali è stata data attuazione al Regolamento comunitario, fatta eccezione per l'Irlanda che si appresta a disciplinare la materia nel corso del 2010.I Paesi che hanno aderito alla consultazione sono: Austria, Danimarca, Finlandia, Germania, Irlanda, Italia, Latvia, Paesi Bassi, Norvegia, Svezia, Svizzera, Regno Unito.Dai risultati espressi da questi Paesi in Europa è prevalente l'orientamento a non autorizzare metodi di identificazioni diversi dal microchip; ai sensi del Regolamento, all'identificazione è autorizzato in netta prevalenza il medico veterinario (fra gli altri soggetti autorizzati i tecnici, addetti al libro genealogico e autorità ufficiale). Nella maggior parte delle risposte risulta che il microchip contiene il codice unico identificativo del cavallo (UELN) e che lo Stato Membro si è dotato di una banca dati centralizzata per tutti i cavalli registrati. Nella stragrande maggioranza dei casi, il cavallo è registrato ai sensi della definizione di equide contenuta nel Regolamento 90/426/CE, dove per " equide registrato" si intende: qualsiasi equide registrato in conformità della definizione di cui alla direttiva 90/427/CEE (4), identificato per mezzo di un documento di identificazione rilasciato dall'autorità di allevamento o da qualsiasi altra competente autorità del paese di origine dell'equide, la quale tenga il libro genealogico o il registro della razza dell'equide o da qualsiasi associazione o organismo internazionale che gestisca cavalli per competizioni o corse".
Prevalente inoltre l'orientamento alla possibile sospensione del passaporto da parte delle autorità competenti in caso di situazioni epidemiche riconducibili a malattie soggette a notifica. Il questionario è ancora aperto alla consultazione e la FEEVA incoraggia la partecipazione annotando che molte questioni restano aperte e che il punto cruciale del sistema di identificazione europeo rimane l'individuazione della figura che più di tutte può garantire il benessere del cavallo, promuovere la responsabilizzazione del proprietario, ottimizzare le terapie e assicurare la sicurezza alimentare.
http://www.anmvioggi.it/files/FEEVA%20SURVEY%20TEMPORARY%20OUTCOMES.pdf
QS SPORT
8 LUGLIO 2010
Niente padella per il polpo: deve pronosticare le finali I bookie puntano su di lui
Zapatero pensa a una scorta
Nonostante l'infausta previsione sull'eliminazione della Germania e relativi migliaia di suggerimenti via web su come cucinarlo giunti all’acquario Sealife di Oberhausen, Paul è atteso al pronostico per la finalissima e quindi vivrà
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Berlino - Niente padella per il polpo Paul, divenuto famoso in Germania come oracolo dei mondiali di calcio. Nonostante abbia azzeccato l’infausto pronostico della sconfitta dei bianchi tedeschi nella semifinale con la Spagna, con migliaia di tifosi che via web si sono scambiati ricette su come cucinarlo e dalla Spagna suggerivano di farne l’ingrediente per una paella, non si sa mai per la finale, la star dell’acquario Sealife di Oberhausen continuerà a sfornare le sue previsioni.Domani gli sarà chiesto di indicare la vincente della finale per il terzo posto tra Germania e Uruguay e, "se non sarà troppo stanco", anche quella della finalissima Olanda-Spagna. Sarà usata la solita tecnica: due ciotole con le bandiere delle squadre riempite con molluschi, in attesa che allunghi i tentacoli su quella della vincente.E se fino a qui le ha indovinate tutte il polpo Paul, un vero fenomeno dell’1X2, non poteva sfuggire alle grinfie dei bookmaker inglesi che ora lo mettono alla prova per la finale del torneo sudafricano: per il bookmaker inglese William Hill, riferisce Agipronews, si gioca a quota 2,00 che Paul azzeccherà anche il pronostico sulla finale fra Olanda e Spagna.Infine Paul si è trasformato a causa delle sue predizioni in una stella mondiale. Perfino il presidente spagnolo, Josè Luis Rodrìguez Zapatero, ha fatto delle allusioni al celebre animale: "Sto pensando di mandare una squadra a protezione del polipo", ha affermato tra le risate dopo la vittoria spagnola contro la Germania in semifinale.
MARKET PRESS
8 LUGLIO 2010
AMBIENTE: RISERVA VENDICARI,TARTARUGA CARETTA CARETTA DEPONE UOVA
Palermo - Dopo quattordici anni la tartaruga marina "Caretta,caretta" e´ ritornata a deporre le uova negli arenili della Riserva naturale orientata "Oasi Faunistica di Vendicari". L´importante scoperta e´ stata fatta lo scorso 3 luglio, durante la consueta perlustrazione mattutina degli arenili della riserva ad opera dei volontari dell´Ente Fauna Siciliana. Il progetto, che quest´anno si snoda tra l´inizio di luglio e meta´ settembre, si svolge in collaborazione tra il Dipartimento regionale Azienda regionale foreste demaniali ed il Dipartimento di Biologia animale dell´Universita´ di Catania. I siti di ovodeposizione accertati sono due. L´ultima ovodeposizione risale al 1996. La scoperta ricompensa il duro lavoro svolto dai volontari dell´Ente fauna siciliana, che per 14 anni hanno effettuato la ricerca, pur in assenza di risultati e conferma l´efficacia delle azioni di protezione e tutela operate dall´Azienda Regionale Foreste Demaniali quale Ente Gestore della Riserva. I siti saranno monitorati e custoditi fino alla schiusa delle uova continuando a rilevare quotidianamente i dati utili alla ricerca (temperatura della sabbia a diverse profondita´, temperatura dell´aria, dell´acqua).
IL CENTRO
8 LUGLIO 2010
Gallina speciale fa l uovo con quattro tuorli
VASTO (CH). E’ una gallina speciale quella della signora Francesca Spadaro , perché con una sola delle sue uova viene fuori una frittata per quattro. La gallinella rossa ha solo quattro mesi e «da subito», come racconta la sua proprietaria, «ha dimostrato di essere fuori dal comune». Le sue uova infatti hanno sempre avuto almeno due tuorli. Ma qualche giorno fa c’è stata la sorpresa: un uovo con quattro gialli. «E’ stata un’emozione grandissima», spiega la signora Francesca, «una cosa che non avevo mai visto prima, un dono della natura». Ora la gallina, che si chiama Carolina , è diventata la mascotte della famiglia e nessuno ha più intenzione di metterla in forno. Condurrà serenamente la sua vita nel pollaio e nell’a ia, continuando a stupire i suoi proprietari regalando loro performance fuori dal comune. «Viviamo in Belgio, a Flenu, una frazione della cittadina di Mons, ma torniamo ogni anno a Vasto, in contrada Lebba, terra d’origine di mio marito», afferma la signora, «quest’anno abbiamo deciso di allevare qualche gallina per poter mangiare del pollame allevato in maniera del tutto naturale, ma ecco arrivare la piacevole sorpresa di quest’uovo straordinario». La signora Spadaro è siciliana ma vive da 62 anni in Belgio, ed è lì che ha i suoi quattro figli, ma anche i suoi sette nipoti, «e sono anche bisnonna», aggiunge contenta. Li ha avvertiti tutti: «Abbiamo una gallina speciale». Ed è così che un animale da cortile è diventato qualcosa di più.
LA PROVINCIA DI SONDRIO
8 LUGLIO 2010
«Piccioni a Tirano, cattura costosa È meglio fermare chi li alimenta»
TIRANO (SO) - «Esistono un problema di tipo igienico, e non sanitario, e un problema di degrado urbano, ma non creiamo allarmismi. Invece è bene che ci sia consapevolezza di cosa si va incontro ad alimentare questi animali».
Sulla questione della presenza dei piccioni in piazza delle Stazioni a Tirano parla Fabio Orsi, direttore del servizio Sanità animale dell'Azienda sanitaria di Sondrio. «Per prendere provvedimenti contro i piccioni, innanzitutto il primo passo è che ci sia un censimento del numero di animali presenti - afferma -. Si procede quando viene calcolato un numero di 300 piccioni al km quadrato». Dunque non il caso di Tirano, certamente. Dove pure, però, il dottor Orsi fa una raccomandazione. «Sarebbe utile che se c'è una persona che dà da mangiare ai volatili, questa venga informata della situazione che viene a crearsi». In pratica se i piccioni trovano chi fornisce loro cibo a iosa, in quel posto si fermano e, se trovano pure il posto dove nidificare tranquillamente senza il pericolo dei gatti, lo fanno. «Il problema potrebbe esistere se non c'è la coscienza civica delle conseguenze che la presenza dei piccioni potrebbe creare, fra cui la malattia dei piccioni e lo sporco. Il consiglio è: cibare in quantità modica, non ad libitum, e altrove». Dunque nessuna cattura - operazione molto costosa, come ha fatto presente il sindaco di Tirano, Pietro Del Simone, e anche non necessaria visto che il numero dei piccioni non è elevato -, ma basterebbe che chi dà al volatile da mangiare, seppure animato da spirito positivo, si desse una limitazione.
LIBERO
8 LUGLIO 2010
SAN FRANCISCO BANDISCE LA VENDITA DI ANIMALI
Contro l'abbandono di cani e gatti il comune propone la prigione per chi infrange il divieto
In difesa di cani, gatti, criceti, uccelli e qualsiasi altro animale domestico, il comune di San Francisco mette ai voti un'ordinanza che ne bandisce il commercio. Non si potranno più acquistare i teneri cuccioli, che dopo qualche pasto caldo e poche attenzioni, fanno la brutta fine di essere abbandonati per strada. Unica eccezione i pesci. Per i cittadini che non rispetterano il divieto scatterano le manette.Inclusi nella proposta all'esame della Commission of Animal Control and Welfare sono roditori, rettili, anfibi e qualsiasi altro animale da compagnia. Come spiega la presidente Sally Stephens non si trova altra soluzione per combattere un "malcostume" sempre più diffuso: "La gente li compra d'impulso, poi scopre che non le piacciono e li abbandona per strada, in pratica condannandoli a morte. Ecco quello che vogliamo ferma re".
Gli abitanti di San Francisco che vogliono avere un animale da compagnia in casa, se dovesse passare il bando, dovrebbero andare in un'altra città ad adottarlo. Prima però dovrà esprimersi il Consiglio dei supervisori del Comune, che dovrà far fronte a una valanga di proteste dei proprietari dei negozi: "Terribile! Come faremo a sopravvivere?", chiede John Chan, in affari da circa 30 anni.
IL CENTRO
8 LUGLIO 2010
Orsi nel Parco, politiche da rivedere
PESCASSEROLI (AQ). «L’Abruzzo non è il Parco dello Yellowstone e l’orso non è un animale domestico nè un balocco per i turisti». Un richiamo alle politiche di conservazione dell’orso arriva dall’associazione ambientalista Wilderness dopo le scorribande dei plantigradi a Scanno, nel versante abruzzese del Parco nazionale, e Alvito e San Donato Val Comino, in quello laziale. «Ormai ogni anno siamo rassegnati, noi ambientalisti, alle notizie in merito alla presenza di orsi sempre più addomesticati, sempre meno timorosi della presenza dell’uomo. Una sconfitta per chi ha veramente a cuore la sopravvivenza della residua popolazione abruzzese della specie orso bruno. Una sconfitta che molti considerano un successo per l’attrazione turistica che suscitano», scri ve in una nota Franco Zunino , segretario generale della Wilderness. L’associazione polemizza anche con i ricercatori che «sognano di rinselvatichire tutti gli orsi del Parco sottraendo loro coltivazioni e greggi di pecore mentre la Wilderness sta cercando di far riprendere la coltivazione di campi di granoturco in alcune zone marginali dell’habitat di questa specie, anche con l’aiuto dell’Ente Parco». «Gli studiosi», prosegue la nota di Zunino, «sostengono che i plantigradi possono disporre di una grande quantità di risorse alimentari naturali. Ora siamo noi a dirlo: siamo in Abruzzo, non nello Yellowstone.» Gli sconfinamenti nei centri abitati, per la Wilderness sono: «Notizie laudative volte a evidenziare l’aspetto turistico in una luce animalistica. È così che porteremo all’estinzione questi animali selvatici, parte uccidendoli per rivalsa a causa di danni non indennizzati, o non indennizzati equamente, parte rendendoli sempre più domestici per cui alle vallate stanno sempre più preferendo quelle affatto selvatiche del Frusinate o del Fucino. Si rassegnino gli ambientalisti, le genti d’Abruzzo, del Lazio e del Molise», conclude il responsabile dell’associazione ambientalista Wilderness, «presto leggeremo su giornali della morte dell’ultimo orso marsicano. Poi qualcuno si chiederà, e ci dirà: come è stato possibile sterminare un’animale tanto pacioccone e domestico?».
BIG HUNTER
8 LUGLIO 2010
Lodi. Negata la licenza di caccia ad un selecontrollore denunciato dall'Enpa
Chi non si ricorda dell'incredibile vicenda che ad aprile vide 4 cacciatori fermati e denunciati dall'Enpa, dopo essere stati regolarmente autorizzati dalla Provincia di Lodi e dal comune al prelievo delle nutrie? La Provincia in quell'occasione prese le difese dei 4 selecontrollori finiti nelle grinfie dell'associazione animalista, rivendicando la legittimità del proprio provvedimento e delle delibere comunali in applicazione dello stesso, intimando all'Enpa di ritirare la denuncia.
L'associazione non solo non ha ritirato le accuse mosse ai malcapitati ma si è rallegrata con tanto di comunicati apparsi su giornali locali alla notizia che in sostegno dei cacciatori lodigiani, l'Associazione Cacciatori Veneti abbia proclamato lo sciopero dell'abbattimento delle nutrie in virtù di quanto accaduto in Lombardia. "Protestino pure ad oltranza", recitava una lettera dell'Enpa, rallegrandosi per lo stop degli abbattimenti.
Su gentile comunicazione del nostro amico Eugenio Mola (profilo in BigHunter Giovani) scopriamo oggi che non solo la vicenda non si è ancora chiarita ma che ad andarci di mezzo, in definitiva, sono stati proprio quei cittadini, che credevano di agire nel rispetto di tutte le norme e per il bene pubblico.
Ed è così che uno di quei cacciatori, selecontrollore abilitato, uscito in servizio autorizzato da un ordinanza comunale derivante da una legge regionale recepita e coordinata dalla Provincia, si è visto rifiutare il rinnovo della licenza di caccia perchè su di lui pende un'azione giudiziaria. Per il momento – riferisce Mola - la Provincia e il Comune, nonchè la Federcaccia di Lodi si sono mosse, staremo vedere cosa succederà.
Resta inquietante il fatto che un'associazione animalista, probabilmente abusando del proprio potere al momento del fermo dei quattro (lo sostiene la Provincia) e in barba alle leggi e ai regolamenti in vigore, sia riuscita ad ottenere che ad un onesto cittadino sia stato impedito di esercitare un suo regolare diritto.
A BAGNO MARIA
8 LUGLIO 2010
Alimentazione vegana, ne parliamo con la dottoressa Luciana Baroni
Il 6 maggio scorso ho dedicato un post al libro Indovina chi c'è nel piatto delle Edizioni Sonda S.r.l. un libro di Ruby Roth pensato per i più piccini e per spiegare, anche grazie all'ausilio di illustrazioni, cosa significa mangiare vegano.
Dopo la pubblicazione del post ho avuto l'opportunità di prendere contatto con la dottoressa Luciana Baroni, la nutrizionista che ha collaborato alla stesura del libro, per un'intervista. Cinque le domande rivolte alla nutrizionista per conoscere e capire qualcosa di più di quella che non può essere considerata semplicemente una dieta ma che rappresenta una filosofia ed uno stile di vita. La dottoressa Luciana Baroni è presidente della Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana - SSNV e ideatrice della Vegpyramid la prima proposta di Linee Guida dietetiche per vegetariani italiani, realizzate con lo scopo di dare consigli pratici a quanti interessati ad una alimentazione a base di cibi vegetali (iniziativa di Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana - SSNV). L'INTERVISTA
Quando si parla di regime alimentare spesso la dieta mediterranea è presentata come la migliore per la salute dell'uomo. Nell'alimentazione vegana mancano alcuni alimenti caratteristici di quella mediterranea. Verrebbe quindi da dire che in questo secondo regime sia carente rispetto ad alcuni apporti nutrizionali: è davvero così?
Effettivamente l'originaria dieta mediterranea era di gran lunga la migliore tra quelle dei Paesi ricchi, quando fu scoperta da un medico americano, ma questo tipo di dieta non esiste praticamente più, non è certo la dieta della piramide italiana con carne o pesce tutti i giorni! In realtà le popolazioni che vivono in salute per un'età molto lunga hanno una dieta in cui i cibi animali quando presenti sono in quantità infinitesimale, non sufficiente certo a ricoprire supposte necessità nutrizionali che i cibi vegetali non sono in grado di garantire. Non sono gli alimenti a rendere adeguata una dieta ma i nutrienti che complessivamente apporta. La presenza di cibi animali non garantisce ipso facto l'adeguatezza della dieta. Una dieta che comprenda una varietà di cibi vegetali ha l'unico problema della vitamina B12, che viene allontanata dalle pratiche igieniche. Ma questa vitamina può essere carente per altre cause anche in chi assume cibi animali. Esistono dati sui vegani in Italia? Si sa che sono circa 600 mila a un sondaggio Eurispes di alcuni anni fa, che non è poi stato aggiornato. Essere vegani non è solo un regime alimentare ma è anche uno stile di vita. Esiste un profilo socio-culturale di coloro che scelgono di essere vegani? I vegani sono soprattutto giovani, più femmine, e di stato socioeconomico e cultura medio-alti. Sappiamo anche, da uno studio recente pubblicato sulla rivista Plos One, che sono maggiormente empatici nei confronti della sofferenza di qualunque essere senziente, indipendentemente dalla specie di appartenenza. Essere vegano è infatti uno stile di vita che oltrepassa l'alimentazione ma si estende alla pratica di scelte che non causino sofferenza. Il libro "Indovina cosa c'è nel piatto" si rivolge ai bambini. Lo scopo è quello di spiegare ad una fascia di pubblico di età molto bassa il perché di certe scelte alimentari. Esiste un'età più adatta per far aderire il proprio figlio ad un'alimentazione vegana? quale il rapporto con i pediatri normalmente punti di riferimento nelle scelte alimentari per i genitori? Il figlio di genitori vegani normalmente cresce vegano da dopo lo slattamento, che solitamente avviene molto più tardi della media, anche intorno ai 2 anni. I genitori vegani solitamente nell'ambito del processo educativo trasmettono al figlio i propri valori e scelgono per lui quel che ritengono rappresenti la scelta migliore, nel rispetto di questi stessi valori. Il rapporto con i pediatri è, ça va sans dire, conflittuale, in quanto la maggior parte dei pediatri è solitamente impreparata sull'alimentazione in generale, e su quella vegetariana in particolare. Le istituzioni come aiutano i genitori che scelgono per i propri figli una dieta vegana? Mi riferisco in particolare modo alle mense scolastiche. La realtà è molto variata, solitamente questo tipo di intervento viene fornito dietro richiesta dei genitori e solo da amministrazioni sensibili. Insomma, non è ancora un diritto assoluto, anche se comunque è soggetto a tutela. Naturalmente cercare di convincere un vegano ad abbandonare la propria scelta, ostacolandone la realizzazione e complicandogli la vita, è una azione molto grave, a cui può conseguire un danno alla salute, per scelte incongrue dettate dalla disperazione di non trovare consenso o supporto. |
RAI NEWS 24
8 LUGLIO 2010
La pecora Dolly, mai a tavola
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Strasburgo. No alla pecora Dolly e alla sua discendenza nel piatto degli europei: dal Parlamento europeo e' giunto un secondo e netto rifiuto, oggi a Strasburgo, sul progetto di normativa Ue che i detrattori chiamano "cibo Frankenstein', mentre nel gergo comunitario si parla di "nuovi prodotti o ingredienti alimentari". Non solo.I deputati europei hanno invocato "una moratoria", sui cibi derivanti dalle nanotecnologie, e questo fino a quando possono essere esclusi tutti rischi per la salute. "Per anni i deputati hanno chiesto una corretta regolamentazione: e' ora che la Commissione europea ascolti il Parlamento e i cittadini su questo problema" ha detto la relatrice del documento, la deputata olandese della Sinistra unitaria Kartika Liotard".Il commissario Ue alla salute John Dalli ha risposto alla critiche annunciando per novembre un rapporto che esaminera' la problematica sotto tutti gli aspetti, scientifico a quello etico fino al benessere degli animali. Attualmente, non esiste una normativa europea che autorizzi o vieti prodotti lattiero caseari e carne provenienti da animali clonati.Cosi', invece di disciplinare quei prodotti in base alle norme sui nuovi alimenti, come vorrebbero Commissione e Consiglio, i deputati insistono su un divieto generale ed una moratoria sulla vendita in attesa di garanzie di sicurezza. In materia di nanotecnologie, il Parlamento chiede anche che qualsiasi ingrediente autorizzato sia indicato in etichetta.Quanto ai prodotti derivati da animali allevati con mangimi Ogm, la maggioranza dei deputati ha invece respinto l'emendamento che ne chiedeva l'etichettatura obbligatoria. Gia' dal 2008 i deputati europei avevano posto un netto rifiuto all'utilizzo commerciale di qualsiasi figlio, nipote o pronipote della pecora Dolly.E questo, nonostante l'Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa) avesse affermato "che non esistono differenze tra animali clonati sani e quelli di animali riprodotti in maniera naturale o artificiale", mentre invece veniva rilevata una maggiore incidenza di malattie tra gli animali clonati.Ora la parola passa nuovamente al Consiglio Ue e, se i 27 non accetteranno la posizione in seconda lettura del Parlamento europeo, si passera' alla procedura di conciliazione, per raggiungere un accordo su un testo condiviso.
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