07 AGOSTO  2009

CRONACA QUI

7 AGOSTO 2009

 

Il 25enne aizzava il feroce cane contro le vittime per rubare portafogli e cellulare

Usava il pitbull come un’arma. Arrestato rapinatore moldavo

 

MILANO - Orecchie tagliate, corpora­tura imponente, manto ti­grato e sguardo incattivito. Un cane da “combattimen­to”. O meglio. Da rapina. ADDESTRATO AL CRIMINE Buck veniva lasciato libe­ro dal guinzaglio e privo di museruola. Il suo padrone, un moldavo di 25 anni con precedenti per lesioni, ris­sa, resistenza e minacce, sfruttava il povero animale per i suoi intenti criminali. E ieri notte, alle 2.30, il moldavo ha aizzato il pit­bull contro un italiano di 26 anni che percorreva in sella alla sua bicicletta via Cenisio. Prima lo ha avvicinato e minacciato con un coltello per farsi consegnare il cel­lulare. Poi, davanti al rifiu­to del ragazzo, ha aizzato il cane contro il malcapita­to. Il malvivente ha quindi or­dinato al pitbull Buck di attaccare la vittima, che in preda al panico è riuscita a scappare. LE RAPINE Qualche minuto dopo, nella vicina via Induno il moldavo ha tentato una nuova rapina. Come aveva fatto pochi minuti prima si è avvicinato a due ragazzi, tenendo il cane vicino a sé. Poi ha minacciato i due giovani, due italiani di 20 e 21 anni, e ha aizzato contro di loro il feroce ca­ne. E per l’ennesima volta il pitbull ha eseguito gli or­dini del padrone: con fare rabbioso si è buttato contro i due malcapitati, fino a sfiorare con i denti aguzzi le gambe dei due. I giovani sono immediatamente fug­giti, riuscendo a barricarsi dietro il portone del palaz­zo dove vivono. Il moldavo però non si è dato per vinto e ha tentato di sfondare il cancello. Ma una volante che transitava in zona lo ha bloccato e ammanettato. Il 25enne, riconosciuto anche dalla prima vittima, è stato così arrestato per tentata rapina aggravata e denunciato per minacce gravi e danneg­giamento. Le operazioni chirurgiche alle orecchie per rendere il cane più ag­gressivo e il mancato uti­lizzo della museruola e del guinzaglio gli sono valsi inoltre una denuncia per maltrattamento di anima­li. Buck è stato poi affidato al canile.


MATTINO DI PADOVA
7 AGOSTO 2009
 
Polpette ripiene di vetri sparse sul prato «Vogliono fare una strage di cani e gatti»
 
ARCELLA (PD). Polpette di carne cruda piene di vetri, destinate a uccidere - in modo atroce - i malcapitati animali che le addentassero. Sono state rinvenute nel prato di via Schiavone, di fronte al civico 10, a poca distanza dalla Fornace Morandi. «La cattiveria umana continua senza limiti né vergogna», commenta Monica, volontaria animalista di Anta onlus, che ha raccolto le esche micidiali e sporto denuncia «oltretutto, essendo un tratto di verde pubblico senza recinzione, ci vanno di mezzo i gatti e i cani a passeggio con i padroni». Insomma, meglio evitare di lasciarli soli nella zona.

IL GAZZETTINO

7 AGOSTO 2009

 

TEGLIO VENETO (VE)

Il cucciolo è stato trovato in fin di vita lungo la strada. Ora la donna che l’ha trovata e accudita deve abbandonarla

Salva la vita a una capriola, ma deve liberarla nel bosco

 

Luciano Sandron

 

Teglio Veneto (VE) - Paola Scianelli, giovane signora di Teglio Veneto, ha un grande amore per gli animali, un amore che lei spande a piene mani a qualsiasi tipo di bestiola, ricavandone talvolta qualche sofferenza.Circa una quarantina di giorni fa, la donna ha rinvenuto in zona un cucciolo di capriolo femmina di poco più di un chilo di peso, abbandonata sul margine della strada in condizioni davvero pietose. Raccolta la bestiola e consigliatasi con un veterinario su cosa darle da mangiare, è venuta a sapere che per salvare la vita al cucciolo la cosa migliore era allattarlo con latte di capra, viste le precarie condizioni in cui si trovava. Paola non si è persa d'animo ed ha iniziato la spasmodica ricerca di una capra che avesse da poco figliato: l'ha trovata e l'ha acquistata, munta e allattato con il biberon ogni tre ore, giorno e notte, la piccola Isabel (nella foto), come ha chiamato la bestiola. In poco tempo i risultati si sono visti ed Isabel ha cominciato a scorrazzare nel parco di oltre tremila metri di proprietà della Scianelli, felice, amata e accudita. La donna ha subito informato anche le autorità competenti. Ma alla fine della scorsa settimana si è vista recapitare un avviso della Guardia Forestale di Udine che le imponeva la consegna del "bambi", che intanto ha raggiunto e oltrepassato i dieci chili, per liberarlo nelle montagne friulane. «Ci sono rimasta male, ma le leggi vanno rispettate - osserva Paola Scianelli - Mi sono però posta una domanda, alla quale non so rispondere: vorrei che le autorità competenti mi facessero capire perchè non si ha la possibilità legale di accudire in condizioni favorevoli, in un parco di tremila metri, questo animale, mentre si ha la possibilità legale di abbatterlo, come probabilmente succederà ad Isabel, considerato che solo qualche anno fa è stato dato il via a un abbattimento massiccio dei caprioli perchè in sovrannumero».


L'ARENA GIORNALE DI VERONA
7 AGOSTO 2009
 
INSENSIBILITÀ. In una cava di pesca sportiva
Catena corta e cane sotto il sole Sequestrato
La segnalazione è arrivata ai volontari della Lav
 
Buttapitra (VR) - Era arrivata la segnalazione alla Lav e i volontari erano usciti a verificare: di quel cane di grossa taglia avevano sentito i lamenti ma la struttura era chiusa e quindi non hanno potuto verificare le condizioni dell’animale.
Lo hanno fatto l’altra mattina, in compagnia di due agenti della Guardia Forestale, e a mezzogiorno si sono trovati davanti ad un meticcio nocciola, legato ad una catena lunga poco più di un metro, senza la possibilità di ripararsi dal sole e soprattutto senza la ciotola dell’acqua. Un accesso, seguito dal sequestro preventivo dell’animale, che si è svolto in località «Laghetto Florida», in via Provinciale sud a Buttapietra.
Il cane, stremato dal caldo, non aveva il microchip, era legato con una catena munita di lucchetto al gancio da traino di una vecchia macchina e in mezzo ad assi e altri materiali abbandonati. La catena era aggrovigliata intorno ad un pezzo di legno e questo gli impediva di poter ripararsi dal sole ma soprattutto di poter bere.
Gli agenti (oltre alla Forestale c’era anche la polizia municipale) hanno liberato l’animale, la responsabile del Settore adozioni della Lega antivivisizione è stata nominata custode giudiziario e il cane è stato trasferito al Cascinale San Francesco.
Nel corso del sopralluogo e alla stesura del verbale di sequestro (emesso a carico di ignoti) era presente la signora, di nazionalità francese, che gestisce il centro di pesca sportiva ma che non è la proprietaria del cane. «Nel luogo in cui si trovava l’animale», sottolinea la volontaria della Lav, «c’erano anche alberi ma la catena corta gli impediva di spostarsi per trovare sollievo all’ombra. Ora il cane è al sicuro, invitiamo i cittadini a segnalare qualsiasi forma di maltrattamento. Anche con una telefonata anonima».

L'ARENA GIORNALE DI VERONA
7 AGOSTO 2009
 
ANIMALI. Un cane è morto, un altro ha rischiato la vita per i «bocconi»: è accaduto in una zona verde di via 24 Giugno
Esche avvelenate tra i bimbi
 
San Massimo (VR) - Ancora bocconi killer. Alla faccia dell’ampia campagna di sensibilizzazione che più enti, Comune, forze di polizia, servizi veterinari privati e pubblici, stanno portando avanti contro l’uso illecito di esche avvelenate, potenzialmente pericolose per i bambini, oltre che per gli animali.
L’ultima vittima è una cagnetta di razza bichon avanese, Maya, un batuffolo di pelo bianco, di nemmeno tre chili di peso. Attratta dal loro sapore dolce, ha ingoiato alcune palline contenenti veleno topicida a San Massimo, durante la passeggiata che la padrona, l’estetista Francesca Zugno, le fa fare quotidianamente nei pressi del parco giochi «Cuore verde», in via 24 Giugno, poco distante dal suo negozio.
Rispetto a molti quattro zampe, e in particolare a un altro cane della zona, morto pochi giorni fa a causa delle stesse esche, Maya è stata fortunata. Quelle crocchette letali le hanno provocato sì dolori atroci, ma non la morte: al momento, pare che le cure a base di antibiotici prescritte dal veterinario le stiano facendo effetto.
«Però non è ancora escluso il pericolo di un’emorragia interna che la possa uccidere improvvisamente», precisa Zugno, accarezzando la cagnetta, che ora ha appena la forza di reggersi sulle zampe e passa gran parte del tempo a dormire. Ma scodinzola, sentendo la mano della padrona. «Mi chiedo se chi sparge il veleno in giro, perché infastidito dai cani, non si ponga il problema che la vittima, la prossima volta, potrebbe essere un bambino», esclama. «La stessa vendita di sostanze così pericolose dovrebbe essere messa sotto controllo».
Poi racconta:«Da quando me l’hanno regalata, tre anni fa, ho sempre tenuto Maya in negozio durante il lavoro. È piccola, affettuosa, non abbaia, e le mie clienti la adorano», spiega. «Nella pausa pranzo, le metto il guinzaglio e la porto a fare un giro: il percorso è sempre lo stesso, tra queste vie, fino ad arrivare al parco. Lì non entriamo, c’è divieto d’accesso per i cani, ma non nascondo che è difficile rinunciare, perché tutti i bambini, quando la vedono, vorrebbero accarezzarla». Ed è proprio sulla passeggiata alberata accanto al parco «Cuore verde» che la cagnetta, la settimana scorsa, deve aver mangiato i bocconi killer.
«Non c’era alcun avviso, ad esempio come quelli che l’Ulss mette per segnalare la presenza di esche topicide. Non mi sono accorta che, col muso tra l’erba, Maya stesse masticando qualcosa». La notte successiva, il cane guaisce e comincia a vomitare sangue. «Soffriva terribilmente e io non sapevo cosa fare. La mattina presto, mi sono precipitata dal veterinario, che ha capito subito di cosa si trattava: le analisi hanno rivelato il tipo di veleno. Non mi aveva dato speranze: è spacciata, mi ha detto».
Ma la signora Zugno ha voluto lo stesso tentare la cura… e per ora la sua tenacia le ha dato ragione. «Porterò ai carabinieri le analisi fatte dal veterinario», conclude, «e farò denuncia contro ignoti».

SAVONA NEWS
7 AGOSTO 2009
 
Savona: colombi avvelenati in piazza Saffi, indaga l'Enpa
 
Savona - Dopo le fucilate in via Untoria e Barbiani, i calci in via Orefici e le frecce in via Sauro, è arrivato il veleno in piazza Saffi. Ottanta colombi sono stati raccolti, fulminati da sostanze velenose, dai Volontari della Protezione Animali a Savona, nell'aiuola davanti alla prefettura. Altri dieci animali soccorsi agonizzanti sono morti poco dopo malgrado le cure. Ieri sera le Guardie Zoofile dell'ENPA hanno consegnato quattro sacchi di corpi al Servizio Veterinario dell'ASL2, per lo smaltimento e le analisi che verranno effettuate dall'Istituto Zooprofilattico; e redatto una notizia di reato per maltrattamento ed avvelenamento di animali, che oggi consegneranno al Procuratore Capo della Repubblica.

Animalieanimali
7 AGOSTO 2009
 
SAVONA, STRAGE AL VELENO PER PICCIONI
Ne muoiono ottanta in piazza Saffi. Comunicato di denuncia dell'Enpa.
 
Dopo le fucilate in via Untoria e Barbiani, i calci in via Orefici e le frecce in via Sauro, è arrivato il veleno in piazza Saffi. Ottanta colombi sono stati raccolti, fulminati da sostanze velenose, dai Volontari della Protezione Animali oggi pomeriggio a Savona, nell'aiuola davanti alla prefettura. Altri dieci animali soccorsi agonizzanti sono morti poco dopo malgrado le cure.
In serata le Guardie Zoofile dell'ENPA hanno consegnato quattro sacchi di corpi al Servizio Veterinario dell'ASL2, per lo smaltimento e le analisi che verranno effettuate dall'Istituto Zooprofilattico; e redatto una notizia di reato per maltrattamento ed avvelenamento di animali, che domani consegneranno al Procuratore Capo della Repubblica.
I piccioni sono stati al centro, nei giorni scorsi, di infuocate polemiche da parte di alcuni commercianti della zona dove è avvenuta la strage, che accusano ingiustamente gli animali di portare gravi malattie, pericolo escluso dalle autorità sanitarie e dalla ricerca scientifica; sono invece soltanto aumentati di numero e da tempo l'ENPA chiede al Comune di aprire un tavolo tecnico per risolvere le problematiche locali ed avviare studi per campagne di somministrazione, purtroppo costose, di mangimi sterilizzanti, come avviene nei pragmatici comuni di Bolzano e Modena (solo per citarne alcuni); fino ad oggi a Savona si pensa invece di spendere un mucchio di soldi per catturarne (ogni anno ???) diverse centinaia, ammazzarli ed analizzarli, per scoprire quanto già si sa: i colombi possono portare alcune malattie ma, gli specialisti concordano, non rappresentano un pericolo sanitario per la popolazione. E per i colombi di piazza Saffi l'ENPA ha presentato al Comune uno studio di fattibilità per spostarli in una zona meno critica (piazza del popolo, lungo l'argine del Letimbro), dove installare mangiatoie attrezzate.
A seguito dell'ordinanza del marzo 2009 del sottosegretario Martini contro gli avvelenamenti, spetta ora al Sindaco bonificare entro 48 ore l'area ed al Prefetto convocare un "tavolo di coordinamento" per la gestione degli interventi da effettuare e per il monitoraggio del fenomeno.

SAVONA NEWS
7 AGOSTO 2009
 
Enpa indaga sugli antianimalisti della colonia felina
 
NOli (SV) - A Noli, in via Fiumara 33, c'è qualcuno che non sopporta la presenza della locale colonia felina libera e butta via cibo e ripari posizionati dagli Animalisti; nelle scorse sono stati uccisi tre giovani gattini, seguiti nei giorni scorsi da una femmina adulta, probabilmente avvelenata, mentre i superstiti sono divenuti spaventati ed inavvicinabili. Guardie Zoofile della Protezione Animali e Vigili Urbani stanno procedendo agli accertamenti per denunciare i colpevoli. La colonia, ora dimezzata, era costituita da 8 animali, quasi tutti sterilizzati a cura dei Volontari dell'associazione.L'ENPA ricorda che l'articolo 8 della legge regionale 23 del 2000, elaborato e proposto proprio dalla sezione savonese, detta norme precise un materia: "I gatti che vivono in stato di libertà sul territorio sono protetti ed è fatto divieto a chiunque di maltrattarli o di allontanarli dal loro habitat.", "La somministrazione di cibo e cura delle colonie feline da parte degli zoofili non può essere impedita", "E' vietato a chiunque ostacolare l'attività di gestione di una colonia o asportare o danneggiare gli oggetti impiegati"; e prevede per i trasgressori sanzioni fino a 516 euro.

IL CITTADINO
7 AGOSTO 2009
 
Melegnano (MI): il giallo del cane sparito nel nulla 
 
Melgnano (MI) - Il mistero del cane scomparso a Melegnano. La vicenda risale ormai al 12 luglio scorso quando Chicco, un meticcio di taglia piccola maculato marrone e bianco, è improvvisamente scappato da casa. «Dopo aver visto un altro cane - racconta sconvolta Angela Cordini, 72enne proprietaria del cane sparito -, Chicco si è divincolato dal guinzaglio e gli è corso dietro. Abbiamo provato ad inseguirlo, ma è riuscito a fuggire facendo perdere le proprie tracce». Da allora sono passate tre settimane, ma del piccolo Chicco non c’è neppure l’ombra. «Abbiamo avvisato l’ufficio animali del comune di Melegnano e tappezzato l’intero territorio di locandine con la descrizione del cane e la sua fotografia - prosegue la signora Cordini, che vive con il marito Giuseppe e il figlio in un’abitazione di via Castelli al Carmine -. Ma sinora di Chicco non abbiamo avuto alcuna notizia. Abbiamo ricevuto segnalazioni di avvistamenti a Cervignano e a Balbiano di Colturano, ma quando siamo arrivati sul posto il presunto Chicco era già fuggito». La famiglia Cordini è legatissima al meticcio: «Lo abbiamo preso più di 8 anni fa in un canile della zona - racconta ancora la signora Angela - e ormai era diventato uno di famiglia. A chiunque lo ritrovasse siamo disposti ad offrire una ricompensa». Chi avesse informazioni può telefonare al 338/5974629 o allo 02/9836870.
 
http://persietrovati.blogspot.com/2009/08/melegnano-mii-smarrito-cane-meticcio.html

IL TIRRENO
7 AGOSTO 2009
 
Gattina ferita: partita l'indagine
 
MASSAROSA (LU). Roberto Branconi si domandava perché qualcuno a Bozzano avesse sparato alla sua gattina, ferendola gravemente, e nessuno, nonostante le dua denuncia ai carabinieri, indagasse per scoprire il colpevole.  A preoccuparlo - confidava - l’idea che qualcuno avesse usato il fucile da caccia in un centro abitato come Bozzano, dove le case distano l’una dall’altra solo 4 0 5metri.  Ma il maresciallo Mario Trazzera, comandante della stazione dei carabinieri di Massarosa assicura che «l’indagine c’è».  Anche perché ferire un animale è reato penale. «L’indagine è in corso - fa sapere il maresciallo - ma individuare il responsabile non è semplice: non è facile trovare il proprietario del fucile perché a Bozzano ci sono moltissimi cacciatori.  Purtroppo - continua - non solo non abbiamo alcuna prova, ma mancano anche gli indizi. Il padrone della micina - sottolinea - non ha idee su chi potrebbe essere stato».  Il maresciallo ipotizza che l’animale si sia allontanato da casa, e che qualcuno non abbia gradito la sua presenza, magari nel proprio giardino.  Il comandante Trazzera ci tiene però a sottolineare che «a Massarosa non si sono verificati altri episodi di violenza o crudeltà nei confronti degli animali. Quello della gattina ferita da un fucile a piombini a Bozzano è un fatto grave, ma isolato».

IL CENTRO
7 AGOSTO 2009
 
Tartaruga di 30 chili trovata morta
 
Lorenzo Seccia
 
ORTONA (CH). Spiaggiamento di una tartaruga gigante ai Ripari di Giobbe. Il cetaceo sulla riva della magnifica baia è stato avvistato ieri l’altro dalla famiglia D’Amico di Villa Santa Maria, clienti abituali del camping “Cala Paradiso”, con un posto roulotte che si affaccia sul mare.  «Ci siamo accorti della tartaruga intorno alle 16 e siamo accorsi subito sulla battigia per prestarle soccorso», spiegano il piccolo della famiglia, Alessandro , e i genitori, «la tartaruga marina ci è sembrata a prima vista molto gonfia e quindi abbiamo avuto subito il sentore che fosse morta, perciò abbiamo avvertito le autorità competenti per vedere se era ancora possibile salvarla». Purtroppo, il veterinario dell’Asl di Chieti poco dopo ha accertato il decesso del carapace e ha provveduto alle misurazioni e alla verifica del peso dell’animale prima della sua rimozione dalla spiaggetta. Sono intervenuti anche gli uomini della capitaneria di porto, agli ordini del comandante Giuseppe Famà . La tartaruga, della specie comune “Caretta caretta” era lunga 82 cm, larga 52 e pesante circa 30 kg. «Siamo intervenuti insieme al veterinario dottor Marzollo su segnalazione di alcuni campeggiatori della cala», dice il sergente Giuseppe Ottaviano , «il medico ha espletato tutte le procedure del caso comprese le foto dell’animale e anche noi abbiamo effettuato i nostri controlli, come ad esempio attestare documentalmente il rinvenimento dei cetacei. L’esemplare è stato ritrovato morto e probabilmente da diversi in giorni dato che era molto gonfio e si trovava in un avanzato stato di decomposizione, come è stato notificato nel referto medico. Infine la tartaruga è stata rimossa dalla società Ortonambiente». Non si conoscono le cause della morte, la “Caretta caretta” a prima vista non aveva né ferite, né contusioni come per una collisione con le imbarcazioni. Il corpo intatto dimostra, inoltre, che non è stata aggredita dalle altre specie marine. Per questo si può parlare di morte naturale in mare. «Non è un fenomeno così raro lo spiaggiamento di una tartaruga di questa specie che frequenta assiduamente l’Adriatico», spiega Famà, «nei giorni del G8, a luglio, abbiamo trovato nel bacino portuale una tartaruga molto simile a questa».

IL TIRRENO
7 AGOSTO 2009
 
LA TOMBA E' UN DIRITTO ANCHE PER FIDO
 
Vorrei dire alcune cose sull’articolo “Una tomba per Fido” del 2 agosto. Al dott. Moreno Sforzi vorrei cortesemente chiedere di definire «spoglie» e non «carcasse» i corpi senza più vita degli animali domestici, visto che rispetta «l’affetto e il dolore di coloro che perdono un animale cui sono molto affezionati». Poi gli vorrei ricordare che i cimiteri per animali risalgono agli Egizi. A Roma esiste dal 1923 Casa Rosa che contiene oltre mille lapidi di animali di affezione tra i quali alcuni di Casa Reale, i cani degli ex Presidenti della Repubblica Pertini e Leone, gli animali domestici di Peppino De Filippo e Anna Magnani e di altri personaggi politici e dello spettacolo. Non si tratta di business: il costo a Casa Rosa è di euro 100 annuali e servono solo due ore di preavviso ed un certificato di morte; sinceramente non credo ci si arricchisca. Non sono solo animali quelli che vivono con noi, non solo un cane o un gatto o un qualunque cosa sia; la scimmia non si arrende all’idea che tutto sia finito e come noi abbraccia il figlio morto e tarda alla rassegnazione, come farebbe ognuno di noi «umani». Vorrei donarle alcune righe su cui meditare. «La genesi ci mostra Dio che soffia sull’uomo il suo alito di vita. C’è dunque un soffio, uno spirito che assomiglia al soffio e allo spirito di Dio. Gli animali non ne son privi», Papa Giovanni Paolo II. Scrisse Lord Byron: «Qui riposano coloro che in vita ebbero la bellezza senza vanità, il coraggio senza crudeltà, le virtù degli uomini senza i loro difetti». M. Assunta Sebeti Dini

MESSAGGERO VENETO
7 AGOSTO 2009
 
Pordenone, niente cani pericolosi ai pregiudicati
 
PORDENONE. Dopo l’ordinanza anti-sbandati, Pordenone torna alla ribalta dei riflettori nazionali per l’ordinanza anti-cani pericolosi. Una disposizione, però, che fa riferimento a un registro, che dovrebbe essere detenuto dai Servizi veterinari dell’Azienda sanitaria, ma che ancora non c’è. «Stiamo aspettando il regolamento attuativo dell’ordinanza nazionale», spiegano dagli stessi Servizi. Le agenzie battono l’ordinanza a metà e il caso diventa nazionale. La notizia, infatti, si basa sul presupposto che a Pordenone è fatto divieto, dal 2 luglio scorso, di circolare con qualsiasi tipo di cani affidati a minorenni e pregiudicati (così come avvenne la scorsa settimana quando venne rilanciato il divieto di “parlare in piazza” anche tra due persone). In realtà la nuova ordinanza parla di cani iscritti a un particolare registro che ancora non è partito e da qui è nato l’equivoco, mentre è operativa, ormai da diversi anni, l’anagrafe canina che distingue, questa sì, le razze pericolose da quelle “innocue”. «Ho recepito l’ordinanza del ministero della Salute del 3 marzo 2009 – ha spiegato ieri sera al Tg3 il sindaco, Sergio Bolzonello – mentre le agenzie di stampa hanno battuto in modo parziale la nostra ordinanza». La disposizione del sindaco di Pordenone, quindi, vieta di detenere cani registrati «ai sensi dell’articolo 3 comma 3» dell’ordinanza nazionale. Si tratta «di un elenco tenuto dai Servizi veterinari dove sono iscritti quei cani che hanno già aggredito persone, animali o cose». Un registro previsto dal ministero della Salute che però, come hanno spiegato gli stessi Servizi veterinari, non è partito perché si è in attesa del regolamento attuativo. Attualmente, infatti, esiste l’anagrafe canina dove vengono registrati tutti i cani. «Solo i cani pericolosi – ha spiegato ancora il sindaco – non possono essere detenuti da una serie di soggetti (tra cui i minorenni e i disabili mentali), per mettere in sicurezza le persone». I “cani pericolosi”, però, allo stato vengono individuati in base alla razza (erano 30, poi diventate 27 e poi 22) e non al loro “passato” vissuto col padrone. Un barboncino cattivo, a esempio, viene identificato tale dal veterinario, pur non entrando nel registro delle razze pericolose.

IL MATTINO

7 AGOSTO 2009

 

Stretta sui cani «pericolosi» a Pordenone

 

Pordenone. Stretta sui cani «pericolosi» a Pordenone. Un'ordinanza del sindaco Sergio Bolzonello ne vieta l'affidamento a chi ha subito una condanna a una pena detentiva superiore a due anni per un delitto non colposo a chi sia stato condannato per maltrattamenti o abbandono di animali, ai minorenni e agli infermi di mente. Il provvedimento per la tutela dell'incolumità pubblica risale al 2 luglio scorso, e il sindaco tiene a spiegarne la portata: «L'ordinanza - sottolinea Bolzonello - è riferita ai cani che hanno già aggredito persone. Nessuno vuole vietare i cani ai pregiudicati o agli inabili di mente. E chi ha parlato d'altro ha dato una lettura errata dell'ordinanza». Essa, secondo il sindaco, prescrive i comportamenti dei proprietari di cani o di chi ne ha la custodia, ma prende in considerazione anche i diritti degli animali. Il documento tende, in particolare, a prevenire i comportamenti aggressivi tenuti da cani mal custoditi, stabilisce che per evitare danni o lesioni a terzi, nelle aree urbane e nei luoghi aperti al pubblico, va utilizzato sempre il guinzaglio di una misura non superiore a 1,5 metri e che ci si deve dotare della museruola. Sono proibiti inoltre l'addestramento che esalti l'aggressività del cane, e gli interventi chirurgici destinati a modificare la morfologia dell'animale o non finalizzati a scopi curativi. Sono anche indicati il tipo di comportamento che devono adottare i servizi veterinari, in caso di rilevazione di rischio potenziale elevato, e una serie di soggetti a cui è vietato possedere o detenere cani. Si ribadisce anche l'obbligo di raccogliere le feci dei cani. Per le trasgressioni all'ordinanza sono previste sanzioni pecuniarie da 50 a 200 euro. In particolare, spiega il primo cittadino, «all'articolo 4 l'ordinanza prevede che è vietato possedere o detenere cani registrati ai sensi dell'articolo 3, comma 3. Ora, l'articolo 3 al comma 3 riporta che i servizi veterinari devono tenere un registro aggiornato dei cani identificati».


LA ZAMPA.IT

7 AGOSTO 2009

 

In arrivo l'orsa Gianna una fidanzata italiana per Knut

Proviene dallo zoo di Monaco, hanno entrambi tre anni

 

BERLINO - Gianna e Knut, sarà la storia d’amore dell’estate? Un’orsa della zoo di Monaco, di chiare origini italiane come attesta il nome, verrà infatti trasferita a breve nella gabbia degli orsi dello zoo di Berlino. E i fan del plantigrado più famoso di Germania già sognano... La pretendente - scrive il quotidiano berlinese “Tagesspiegel” - deve essere spostata dalla sua attuale abitazione di Monaco a causa di lavori di ristrutturazione, ma il suo soggiorno nella capitale potrebbe essere prolungato.Tutto dipenderà dalla scintilla fatale che potrebbe scoppiare fra i due: Gianna sembra avere un carattere difficile, ha già rifiutato con sdegno la corte dell’orso Yoghi, dello zoo di Monaco, ma aveva ragione da vendere: Yoghi infatti ha ben sette anni più di lei.
Con Knut invece sono coetanei, tre anni entrambi. E l’irresistibile Knut, indubbiamente, sa farsi amare. Bisognerà in ogni caso aspettare un po’ per un’eventuale cucciolata: gli orsi maschi infatti, non sono in grado di concepire prima dei quattro anni.


IL SECOLO XIX
7 AGOSTO 2009
 
Il chihuahua con il "cuore"ora ha un fratellino gemello
Il caso del cane dall'incredibile macchia
In Giappone Heart-kun, 15 mesi, è ritenuto un autentico portafortuna
 
LUCA DE CAROLIS
 
È un cucciolo di cane, dall'aspetto buffo, quasi sgraziato. Eppure Love-kun, chihuahua nato il 3 agosto scorso a Odate, nel Nord del Giappone, è già una stella da copertina. Il suo merito è avere una piccola macchia a forma di cuore sul corpicino: la stessa che spicca su suo fratello Heart-kun, nato 15 mesi fa. Un cane che nel Paese del Sol Levante si è fatto la fama di portafortuna, capace di regalare salute e prosperità a chiunque lo accarezzi.
Fama di cui presto potrebbe godere anche Love-kun, unico dei quattro nati dall'ultima cucciolata con il cuore sul dorso. I giornali e televisioni giapponesi sono invasi dalle immagini di quello che ritengono un prodigio della natura. Un "fenomeno" che la proprietaria del negozio dove è nato non venderà, consapevole del potenziale commerciale del cucciolo. Meglio tenerlo in vetrina, alimentando l'entusiasmo dei media nipponici: e non solo, visto che ieri le foto di Love-kun campeggiavano sui siti di mezzo mondo. Una popolarità che lascia indifferente l'etologo Giorgio Celli, docente nell'istituto di entomologia dell'università di Bologna: «Tanti animali nascono con macchie sul corpo, ma è l'uomo a dare un significato e un'interpretazione a esse. Il cucciolo giapponese, semplicemente, era predisposto a livello genetico ad avere questa macchia a forma di cuore, come prova il caso del fratello».
Un simbolo di fortuna, in Giappone, dove il fratello di Love-kun è diventato un idolo. «Ma in Europa questo non sarebbe potuto accadere» sottolinea Celli, che spiega: «Nel nostro continente gli animali spesso vengono visti come portatori di sfortuna. Basti pensare ai gatti neri, oggetto di questa stupida nomea sin dal Medioevo, perché ritenuti simbolo dell'oscurità e del maligno, del diavolo». Ma c'è anche un'altra spiegazione. «Alcuni storici - continua l'etologo - ricollegano la brutta fama dei gatti neri alle scorrerie dei turchi sulle coste del Mediterraneo. Come è noto, gli ottomani portavano gatti sulle navi per liberarsi dei topi: preferibilmente neri, perché si nascondevano meglio nell'oscurità. Quando i turchi approdavano nelle zone da assaltare, i felini scendevano per primi dalle navi, spinti dalla curiosità».
E così, gironzolando per i centri abitati, i gatti neri "annunciavano" l'arrivo dei pirati. Un altro motivo per considerarli portatori di malasorte. Celli sottolinea: «Va detto che, in linea generale, il cristianesimo non ha mai avuto un rapporto semplice con gli animali. Questo perché, nei culti pagani, erano considerati come divinità. Idoli che la religione cristiana condannava e combatteva, come testimonia il famoso episodio biblico del vitello d'oro». Ecco allora spiegata la diffidenza verso i gatti, che per gli egizi erano dei, o verso la civetta, associata al culto di Atena presso gli antichi greci.
Ma ci sono anche eccezioni. «In una zona della Scozia - racconta l'etologo - i gatti neri vengono lasciati entrare in casa. Secondo la convinzione popolare, con il loro influsso aiuterebbero a trovare un buon marito per la primogenita di famiglia. Magari con un piccolo aiuto del diavolo, a cui vengono comunque ricollegati». Per i poveri mici, insomma, la superstizione è un nemico difficile da battere. «Purtroppo tanta gente crede ancora a queste sciocchezze» si lamenta Celli, che conclude con un aneddoto: «Tempo fa ero a spasso per Napoli con un mio amico, scienziato di fama: d'improvviso, l'ho visto rabbuiarsi. Gli ho chiesto cosa avesse, e mi ha risposto di aver visto un gatto nero. "Non crederai mica a queste cose?" ho protestato. E lui: "No, ma non si sa mai"».

IL GIORNALE
7 AGOSTO 2009
 
ANIMALISTI CONTRO IL RE DEL FARMACO: RUBATE LE CENERI DELLA MADRE
Il gruppo ha rivendicato anche l’incendio della casa del patron della Novartis. «Deve sospendere gli esperimenti sulle cavie»
 
Alla fine hanno rivendicato tutto. Anche se nessuno alla Novartis aveva mai creduto in un incidente. Un gruppo di attivisti per i diritti degli animali ha rivendicato la responsabilità dell’incendio che alcuni giorni fa ha distrutto la casa in Austria di Daniel Vasella, presidente del colosso farmaceutico Novartis. Il gruppo, chiamato «Forze militanti contro Huntigdon» (Mfah), ha pubblicato un messaggio su un sito web americano, dichiarando di aver compiuto il gesto per protestare contro la collaborazione della Novartis con una società britannica che conduce esperimenti sugli animali. Il gruppo britannico fino all’altro ieri negava ogni addebito: «Non è vero», giurava la responsabile di Shac Debbie Vincent. Vincent ha sostenuto che è possibile che si tratti dell’azione di un «antivivisezionista» isolato, ma non dell’associazione, che si limita a manifestare pacificamente.
Il gruppo Mfah accusa Vasella di aver stretto un accordo con la società Huntingdon Life Sciences, nei cui laboratori, secondo le associazioni animaliste, viene praticata la vivisezione. L’attacco sarebbe stato compiuto spargendo 60 litri di benzina intorno alla casa, che fa parte della tenuta che Vasella possiede tra le montagne del sud Tirolo. «Non ci fermeremo finché non interromperai i rapporti con la Huntigdon», ha scritto il gruppo sul sito www.directaction.info. La Novartis, tuttavia, non ha mai reso pubblico il nome delle società con cui svolge collaborazioni di ricerca. L’attacco incendiario è solo l’ultimo di una serie di atti recentemente compiuti ai danni di Vasella, tra i quali il furto delle ceneri della madre defunta. I servizi di intelligence austriaci, impegnati anche in operazioni antiterrorismo, sono stati incaricati del caso.

IL CITTADINO
7 AGOSTO 2009
 
Cacciatori con pernici rosse, senza sparo 
 
Bertonico (LO) - La federcaccia di Bertonico continua ad avere successo. L’ultimo appuntamento ha trovato sede presso il podere Campolungo di Bertonico, gentilmente concesso dalla Famiglia Recagli, il primo fine settimana di agosto. Si tratta di una grande gara cinofila su Pernici Rosse senza sparo e ai fini del ripopolamento. Un’iniziativa possibile grazie al lavoro di alcuni volontari cacciatori e non tra i quali il vicepresidente del gruppo Eugenio Mola, il presidente Aldo, i consiglieri Uberto, Massimo, Pietro, Bruno, il cuoco Tino, gli immancabili e preziosissimi Graziella e Santo, i posatori Giuliano, Emilio e Bonomi, gli amici Walter e Francesco e tutti coloro che hanno dato «semplicemente» una mano. E’ doveroso ringraziare anche l’azienda caccia-pesca-out door Orizzonti e Gritti per il gentile contributo, oltre ai due giudici Bricchi e Crotti per la disponibilità, serietà e professionalità dedicata. La gara ha visto concorrere 120 cani. In palio medaglie d’oro in palio. Le categorie erano due: “Cacciatori” e “Libera” divise a loro volta in cani Continentali e cani Inglesi. I Continentali sono stati giudicati dal giudice Bricchi mentre gli inglesi dal Crotti. Alla premiazione hanno presenziato il segretario provinciale Federcaccia Giorgio Rozzi e Antonio Franco.

SESTO POTERE

7 AGOSTO 2009

 

Caccia, bracconiere sorpreso dagli agenti della Forestale in provincia di La Spezia

 

La Spezia - Era intento a controllare e a riposizionare dei lacci per la cattura di animali selvatici quando è stato sorpreso dagli agenti del Corpo forestale dello Stato che lo hanno denunciato per caccia con mezzi non consentiti dalla legge. L’uomo, un pensionato cinquantacinquenne di Varese Ligure (La Spezia), utilizzava trappole realizzate artigianalmente con cavetti di acciaio, che poi nascondeva tra la fitta vegetazione boschiva. Questi mezzi catturano gli animali di passaggio, come cinghiali, caprioli e altro, bloccandone gli arti o la testa, che poi rimangono agganciati nell’anello di metallo. L’operazione è stata effettuata in località Campanile, nel Comune di Varese Ligure, dal personale del Comando Stazione di Sesta Godano del Corpo forestale dello Stato. Tutto il materiale utilizzato dal bracconiere per la sua attività illecita è stato prontamente sequestrato.


SAVONA NEWS
7 AGOSTO 2009
 
Stella (SV): caccia al cinghiale, ragazza colpita da un malore
 
Stella (SV) - Ieri mattina, alle 6, gli abitanti di Costa Teglia a San Martino di Stella sono stati svegliati dai colpi di fucili dei cacciatori che davano la caccia ad un cinghiale. Una ragazza, sentendo gli spari vicini alla sua abitazione è stata colpita da un improvviso malore, e per questo, alcuni residenti della zona hanno annunciato di rivolgersi alla Procura della Repubblica affinché si prendano dei provvedimenti per tenere lontani i cacciatori dal centro abitato.La Protezione Animali ricorda che, contro i danni arrecati dagli ungulati (cinghiali, caprioli e daini) gli Ambiti di caccia possono e debbono fornire reti e "pastori elettrici" per una efficace e definitiva difesa delle coltivazioni.L’Enpa, che chiede inascoltata da anni l'avvio di studi scientifici sul fenomeno, è favorevole alle battute di allontanamento ma contraria alla caccia straordinaria in zone in cui sono avvenute incursioni di cinghiali; non si capisce quale utilità, se non "ludica" per chi le compie, abbia intervenire giorni dopo, quando i "colpevoli" sono lontani e gli animali uccisi sono estranei ai fatti; e soprattutto in questa stagione di turismo non solo balneare ma di passeggiate nei boschi, invasi da cacciatori con
carabine che sparano micidiali pallottole ad un chilometro di distanza in ambienti in cui la visibilità, per il fogliame, è di meno di cinquanta metri; ancora peggio quando sparano a pochi metri dalle abitazioni.

IL GAZZETTINO

7 AGOSTO 2009

 

COLLI Allarme dei viticoltori della zona: gli animali, golosi di zucchero, attaccano e divorano le vigne pregiate. «Il Parco ci tuteli»

Cinghiali affamati all’assalto dell’uva Chardonnay

«Sarebbe stata un’annata eccezionale per il nostro vino, invece abbiamo già perso il 40% della produzione»

 

Orfeo Meneghetti

 

Colli (PD) - Cinghiali come un’epidemia: lo Chardonnay è in pericolo. È allarme tra i viticoltori dei colli per una nuova calamità che si è abbattuta sui vigneti. Gli animali selvatici, negli ultimi anni, sono proliferati in maniera preoccupante e naturalmente devono nutrirsi. E in queste ore gli imprenditori agricoli del settore enologico stanno facendo i conti delle perdite dovute agli attacchi dei cinghiali. I danni maggiori si registrano appunto nella produzione dello chardonnay «Una proprietà caratteristica dell’uva bianca è quella di avere una spiccata componente zuccherina - affermano i produttori dei colli Euganei – ed i cinghiali ne vanno ghiotti. Gli animali adulti attaccano la parte alta della vite, lasciando ai cuccioli i grappoli all’estremità inferiore della pianta. Un buon 40% della produzione è già persa. Si tratta di una vera devastazione . Non possiamo arginare il fenomeno da soli. Gli animali si muovono in branchi e soprattutto di notte. Non possiamo lavorare di giorno nel vigneto e di notte armarci di fucile per allentare i cinghiali che vengono a mangiare con avidità la nostra uva».La situazione è pesante. L’annata almeno per quanto riguarda l’uva è una delle migliori negli ultimi vent’anni. Non ci sono state malattie. L’invaiatura, cioè la maturazione dell’uva è avvenuta in modo perfetto. È stata scandita da un perfetto equilibrio tra pioggia e sole. I salti termici tra il giorno e la notte favoriscono il processo di maturazione dei grappoli, in particolare dell’uva bianca. A rompere il perfetto equilibrio ed a gettare nello sconforto i produttori è l’azione devastante dei cinghiali. «Ci siamo rivolti alle nostre organizzazioni di categoria - hanno commentato ancora i viticoltori dei colli Euganei - ma non riusciamo a far fronte al fenomeno che si sta diffondendo a macchia d’olio. La necessità è quella di contenere il numero dei cinghiali per evitare che la nostra vendemmia sia seriamente compromessa alle scorpacciate d’uva che fanno ogni notte i cinghiali. Il Parco colli dovrebbe tutelarci e tutelare anche le nostre produzioni. Non intendiamo recarci alla sede del parco con il capello in mano, ma chiediamo solo che si avvii un progetto per abbattere gli animali per tutelare il nostro lavoro sui colli, garantendo nel contempo la presenza dei cinghiali. La presenza degli animali dovrà essere monitorata e contenuta entro certi limiti».


BIG HUNTER

7 AGOSTO 2009

 

Provincia di Lecco: Enpa contro i piani d'abbattimento per cinghiali, mufloni, cervi e caprioli

 

La caccia di selezione secondo l'Enpa è un pretesto per allungare la stagione venatoria. E' quanto fa sapere l'associazione in merito ai Piani di abbattimento di cinghiali, mufloni, cervi e caprioli che sarebbero stati approvati dalla Provincia di Lecco in questi giorni e che saranno quasi immediatamente esecutivi. I piani sarebbero stati decisi in considerazione dei censimenti effettuati sulle specie che ne hanno comprovato una condizione di soprannumero. L'Ente nazionale per la protezione animali contesta le modalità d'approvazione dei Piani: "L'intero iter -denuncia l'Enpa- si e' infatti concluso con estrema fretta e nel piu' completo silenzio: solo cinque giorni, di cui due non lavorativi!, per licenziare il provvedimento".  In particolare viene contestato il mancato parere dell'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra) e l'affidamento della selezione ai cacciatori. L'Ente tenterà ora di reagire in contropiede "Verificheremo la regolarita' di questo provvedimento - annuncia - anche se, purtroppo, i tempi di approvazione sono stati cosi' rapidi da impedire, di fatto, un fermo prima che lo sterminio sia compiuto. In ogni caso ci riserviamo di agire per bloccare la delibera".


ROMAGNA OGGI
7 AGOSTO 2009
 
Forlì, attacchi dei lupi. I Verdi: "Spot a favore dei cacciatori?"
 
FORLì - Da alcuni giorni leggiamo di " gravi danni" che sarebbero provocati dai lupi a pastori ed allevatori delle nostre montagne.Se si leggono con attenzione le notizie fornite con tanta enfasi emergono con chiarezza due messaggi rivolti ai cittadini :  1- i lupi cattivi sbranano i poveri agnelli e causano ingenti danni agli allevatori che la collettività paga;  2- i troppi cinghiali causano ingenti danni alle colture. La conseguenza naturale di questi due messaggi è : incrementiamo la caccia ai cinghiali, le idee dei protezionisti costano care e sono dannose.Da un controllo effettuato sui dati della Camera di Commercio riguardanti il prezzo sul mercato di pecore, agnelli  e vitelli si è potuto verificare che gli indennizzi  ricompensano molto bene chi ha subito  danni , tanto da rendere ingiustificato ogni lamento da parte degli allevatori.

Al di là del valore inestimabile dell'esistenza della specie lupo nelle nostre montagne, che è preciso dovere dell’Italia preservare non si può in alcun modo  ignorare la funzione equilibratrice svolta dai predatori nei confronti della fauna selvatica, che altrimenti prolificherebbe eccessivamente, essendo venuti meno gli equilibri naturali.

In particolare deve essere sottolineata l'importantissima azione  di contenimento e di riduzione della popolazione dei cinghiali, purtroppo introdotti a scopo venatorio dai cacciatori, che è svolta dai lupi che si cibano prevalentemente di cinghialotti. Perciò ogni valutazione sui costi sociali della presenza del lupo nel nostro territorio non può che essere comprensiva di ogni aspetto della questione.Se si fa ciò ecco che le poche migliaia di euro spese dalla provincia appaiono almeno in questo caso ben spese.Ma essendo proprio la Provincia la fonte dei dati e delle valutazioni un interrogativo  sorge spontaneo : non si tratterà mica per caso di uno spot in favore dei cacciatori ?

A pensar male si fa peccato, diceva il senatore Andreotti., ma spesso si indovina.


LA REPUBBLICA DI PARMA

7 AGOSTO 2009

 

Nas, sequestri di alimenti in ristoranti e supermarket

Sequestrati 53mila euro di merce tra ristoranti, macellerie etniche, supermercati, magazzini abusivi e negozi per sportivi di Parma e provincia. Carne scaduta, prodotti privi del sistema di rintracciabilità o di etichettatura in italiano, confezioni stipate in un garage

 

Maria Chiara Perri

 

La campagna “Estate tranquilla 2009”, a tutela della salute dei consumatori, del Nas di Parma ha dato i suoi frutti: in una settimana sono state compiute dieci ispezioni igienico-sanitarie in ristoranti, supermercati e market della città e della provincia. Nella metà dei casi sono state riscontrate violazioni che hanno portato al sequestro di generi alimentari per un valore complessivo di circa 53mila euro.
Sequestro di pesce e carne in un ristorante
In un ristorante di via Trento gli uomini del Nas hanno posto sotto sequestro cautelativo 50 chili di carne e dieci di pesce (valore, circa mille euro) privi dell’idoneo sistema di rintracciabilità Il titolare, un 45enne parmigiano, è stato segnalato all’autorità sanitaria per inosservanza di requisiti generali in materia di igiene.
Carne scaduta in un supermercato
In un supermercato nella Valtaro, invece, sono stati trovati 25 chili di carne scaduta e priva del sistema di rintracciabilità. La merce era contenuta in una cella frigorifera, stipata in locali talmente angusti da non consentire operazioni di sanificazione e pulizia. Il legale responsabile del supermercato, un 57enne residente in città, è stato denunciato.
Fidenza, ispezioni della macelleria etnica
A Fidenza i militari sono intervenuti in una macelleria gestito da un 39enne marocchino. Sono stati sequestrati 272 confezioni di generi alimentari, soprattutto spezie e aromi, perché privi dell’e tichettatura obbligatoria in lingua italiana. Il valore della merce sequestrata è di circa mille euro.
Integratori alimentari irregolari
Ispezioni anche presso diversi rivenditori di prodotti specifici per la pratica sportiva. Centocinque confezioni di integratori alimentari sono stati posti sotto sequestro in un negozio della città perché non recavano etichettatura in italiano ed erano privi delle avvertenze obbligatorie. Il titolare dell’esercizio, un 29enne parmigiano, e il legale responsabile della ditta che commercializza iprodotti, un 43enne, sono stati denunciati.
Cinque tonnellate di prodotti fitosanitari nel garage
Infine, ben cinque tonnellate di prodotti fitosanitari, del valore complessivo di 50mila euro, sono stati sequestrati a Fidenza perché erano stati stoccati all’interno di un garage, privo di alcuna autorizzazione per la custodia di tali prodotti. Il legale rappresentante della ditta, un 59enne parmense, è stato denunciato per aver attivato un deposito abusivo. Tutte le violazioni rilevate sono state sottoposte a sanzioni amministrativa che vanno dai 1.600 ai 9.500 euro.


LA REPUBBLICA

7 AGOSTO 2009

 

ANIMALI, A PONTE MILVIO PRIMA "SPIAGGIA" A MISURA DI CANE

 

ROMA - "Villabauvillage è la prima spiaggia attrezzata per lo svago dei cani e dei loro padroni all'interno di una capitale. Sulle sponde del Tevere, a Ponte Milvio, è nato un angolo di paradiso dedicato agli amici a 4 zampe, una vera e propria spiaggia interamente dedicata a loro e alle loro necessità, per combattere il caldo della stagione estiva senza privarsi della compagnia del proprio amico passando un'allegra giornata in spiaggia finalmente insieme". Lo comunica l'organizzazione dell'iniziativa.


NEWS FOOD

7 AGOSTO 2009

 

FederFauna: "Mutua per gli animali? Anmvi: è solo demagogia"

"Nessuno dovrebbe assolutamente portarsi a casa un animale da compagnia se non è in grado di acquistarlo e mantenerlo"

 

Bologna - FederFauna non poteva che esprimere soddisfazione ed approvazione nel leggere, sulla Home Page dell'ANMVI, un titolo come: "Mutua per gli animali? Anmvi: è solo demagogia". FederFauna, infatti, concorda in pieno che sia improponibile che il Servizio Sanitario Nazionale, che già fatica ad assecondare le esigenze dei cittadini, possa farsi carico di quelle degli animali e, se per forza si volesse fare qualche forma di assistenzialismo, anche per FederFauna sembrerebbe più realistico pensare di coinvolgere le strutture veterinarie private. Tuttavia FederFauna, che tutela gli operatori che generano economia come allevatori e commercianti, ed avversa invece coloro che celandosi dietro alla falsa carità, sfruttano gli animali di più di chi lavora e guadagna alla luce del sole, punta di più sulla responsabilizzazione del detentore. Secondo FederFauna, infatti, nessuno dovrebbe assolutamente portarsi a casa un animale da compagnia se non è in grado di acquistarlo e mantenerlo. Perciò, per quanto riguarda il possibile convenzionamento delle strutture private con le ASL per garantire a tutti gli animali da compagnia l'assistenza sanitaria, FederFauna ritiene che ciò debba avvenire solo con la garanzia di reale assenza d'investimento, sia da parte dello Stato che da parte degli Enti locali e tracciando parametri precisi per stabilire chi possa beneficiarne. I rappresentanti di FederFauna, alcuni dei quali erano presenti ad uno dei convegni di presentazione delle norme sulle mutue dov'erano presenti anche i rappresentanti dell'ANMVI, consigliano quindi di fare attenzione, perché temono ora, che tra i tanti buoni propositi, ci sia anche qualcuno che tenti di far rientrare dalla finestra ciò che non è riuscito a far entrare dalla porta… FederFauna pensa che i veterinari e chi lavora con gli animali dovrebbero essere sulla medesima lunghezza d'onda ed avere i medesimi obiettivi: animali sani e felici, sostenuti da un'economia prospera e sana, quindi, in sostanza, vorrebbe che più lavoro e guadagno per i veterinari liberi professionisti, vengano da un maggior numero di clienti consapevoli e non da sistemi per finanziare con denaro di tutti la salute privata... chissà! Magari proprio degli animali di quelle stesse associazioni che già godono di contributi pubblici o del 5 x mille.


IL TIRRENO
7 AGOSTO 2009
 
Caccia, punitive le scelte della Regione
 
LUCCA. Il consigliere provinciale Sisto Dati lancia l’allarme sul proliferare dei cinghiali e sui danni alle colture ed è preoccupato, più in generale, per i problemi che le scelte della Regione recano ai cacciatori.  «Mi pare che la Regione continui a perseguire politiche che penalizzano oltremisura l’attività venatoria - dice -. Nell’ultima riunione sulla caccia ho rilevato posizione veramente sbagliata nell’ambito della gestione della specie, in particolare per il piano di abbattimento dei cinghiali.  «Questi animali stanno proliferando e causando danni che alla luce delle normative vigenti non è nemmeno chiaro chi debba poi provvedere alla rifusione degli stessi. Perché i cittadini devono pagare i danni dei cinghiali, nel raggio previsto dei 200 metri dalla riserva di caccia, anche se hanno ottemperato ai dettami della gestione della specie?  «Altro aspetto che va a svantaggio della serena attività dei cacciatori toscani è quello legato alla timbratura del tesserino venatorio per le specie migratorie.  «Da una timbratura quotidiana si dovrebbe passare a due con complicazioni enormi.  «Come sempre la Regione dimostra di diffidare dei cacciatori, andando a appesantire una serie di adempimenti burocratici già molto complicati. «Mobiliteremo i nostri associati: vogliamo poter cacciare senza altri ostacoli, visto che da tempo, in tutti i modi, si vuole penalizzare la libera caccia dei cittadini toscani».

COMUNCIATO ENPA
7 AGOSTO 2009
 
ANIMALI. AVVICENDAMENTO ALL’ENCI; IL MINISTRO ALLE POLITICHE AGRICOLE NOMINA UN ESPONENTE DEL MONDO VENATORIO ESTREMISTA
 
L’Ente Nazionale Protezione Animali esprime viva preoccupazione per l’avvicendamento ai vertici dell’Enci (Ente Nazionale della Cinofilia Italiana) disposto ieri dal Ministro alle Politiche Agricole, Luca Zaia. A seguito di tale provvedimento Marco Ciarafoni, rappresentante dell’ala più responsabile del mondo venatorio, è stato sostituito con un esponente che sostiene posizioni venatorie estremiste. Un scelta avvenuta improvvisamente, nonostante il commissariamento dell’Ente. “Con questo atto – dichiara Enpa – il Ministro dell’Agricoltura lancia un segnale negativo alle associazioni e ai cittadini, la stragrande maggioranza degli italiani, che hanno a cuore i diritti degli animali e il loro pieno rispetto, considerati non più come strumenti da sfruttare commercialmente, da selezionare e usare per motivi estetici o venatori; ma come esseri senzienti e sensibili, dalla personalità molto complessa”. “Siamo sempre stati critici nei confronti dell’Enci – prosegue la Protezione Animali -, ma avevamo molto apprezzato il cambiamento di rotta che l’Ente Italiano di Cinofilia aveva di recente iniziato, proprio grazie all’azione di rappresentanti come Marco Ciarafoni. Così, nei mesi scorsi, è stato possibile sconfessare e condannare i metodi usati nell’allevamento Guberti di Ravenna: le condizioni estreme in cui erano tenuti circa 200 cani di razza pointer avevano provocato grande turbamento nell’opinione pubblica; una indignazione di cui si sono rese portavoce diverse interrogazioni parlamentari. Oggi, con l’allontanamento di Ciarafoni, si compie un brutto passo indietro, una retromarcia culturale inaccettabile gravida di problemi”.

AGI

7 AGOSTO 2009

 

ESODO: NEL WEEK END VIAGGIO ANCHE PER 400. 000 ANIMALI DOMESTICI

 

Roma - Sono almeno 400.000 le famiglie che si recheranno in vacanza in questo fine settimana con al seguito i propri animali domestici. In prevalenza si tratta di famiglie che passeranno le proprie vacanze nella seconda casa e che quindi non avranno nessun problema a portare con loro gli animali di casa, ma almeno 35.000 sono le famiglie che possedendo un cane hanno deciso di passare le loro vacanze insieme a Fido in albergo o in campeggio e nelle centinaia di agriturismi che accettano i vacanzieri con animali domestici al seguito. Ovviamente la parte del leone la faranno i cani, secondo i dati del movimento del turismo delle famiglie con animali di AIDAA: sono almeno 350.000 i cani che nel mese di agosto seguono i loro padroni nel periodo delle vacanze estive, divisi equamente tra localita' marittime e quelle di montagna.Oltre ai cani vi sono poi nell'ordine: gatti, conigli e altri animali domestici di piccole dimensioni che andranno a passare le ferie con le proprie famiglie. I problemi per chi porta il proprio animale domestico sono noti: ci sono ancora troppi alberghi che non accettano cani di media o grossa taglia, per non parlare delle spiagge dove i pelosi sono bene accetti, complessivamente sono 54 gli stabilimenti balneari che li accettano e di questi solamente 27 sono le spiagge marittime.Piu' semplice la situazione in montagna e collina dove sono tante le strutture, specialmente gli agriturismi che accettano questi animali che possono comunque muoversi molto piu' liberamente rispetto a coloro i quali si trovano al seguito delle famiglie in vacanza in localita' di mare. Un ultimo sguardo al viaggio, dei 400.000 animali che si muoveranno in questo fine settimana almeno il 90% viaggera' in auto al seguito dei propri padroni. Solamente il 10% degli animali domestici destinati alle vacanze viaggeranno in treno, aereo o nave. Essendo stata abolita la lista delle razze pericolose, tutti i cani di qualsiasi razza possono salire in treno, ovviamente rispettando le condizioni di viaggio previste dal regolamento delle ferrovie e avendo sempre il guinzaglio corto e la museruola.


IRIS PRESS

7 AGOSTO 2009

 

MARE SICURO, ARRIVANO I CANI BAGNINO

 

ROMA - È il migliore amico dell’uomo, grazie al quale, in questa calda estate, sarà possibile anche vivere il mare con tranquillità. Fino al 30 agosto, infatti, 40 unità cinofile presidieranno con labrador, terranova e golden retriver le spiagge del litorale romano sia via terra, attraverso l’istituzione di tre postazioni fisse a Nettuno, Civitavecchia e lungo la spiaggia di Sant’Agostino, sia via mare grazie alla collaborazione con la Guardia Costiera. Questo il senso del progetto ‘Mare sicuro’, realizzato dalla scuola ‘Cani di Salvataggio Tirreno’. “L’obiettivo dell’iniziativa - ha detto l’assessore alle Politiche del Turismo Patrizia Prestipino - è di rendere più serene le nostre vacanze, attraverso il pattugliamento soprattutto delle spiagge libere che sono le più affollate. Se come credo il progetto dovesse andare bene, potrà essere replicato nei prossimi anni”. Ricordando che in 20 anni di attività i cani della scuola hanno salvato in mare oltre 200 persone, il presidente dalla scuola ‘Cani di Salvataggio Tirreno’ Roberto Gasbarri ha spiegato che “oltre a trasportare a riva i bagnanti in difficoltà, i cani ci permettono di svolgere un’attività di informazione, prevenzione e sensibilizzazione al rispetto della natura verso tutti i bambini che si avvicinano”. L’ultimo salvataggio risale a qualche settimana fa, proprio lungo la spiaggia di Sant’Agostino. Un uomo di 45 anni, trasportato a largo dalla corrente, è stato prontamente raggiunto da Boca do Mar, una Labrador nera di due anni, che poi ha riportato lo sfortunato nuotatore a riva da sola, percorrendo oltre cento metri.


LIBERO

7 AGOSTO 2009

 

ANIMALI: DALLA PISCINA ALLE 'DOCCETTE', NEL CENTRO DI ROMA LA PRIMA SPIAGGIA PER CANI

 

Roma - Piscina, 'doccette' e ciotole per l'acqua. Quindicimila metri quadrati dedicati agli amici a 4 zampe. Arriva nel centro della Capitale la prima spiaggia attrezzata per lo svago dei cani e dei loro pardoni: sulle sponde del Tevere, a Ponte Milvio, nasce 'VillaBauVillage', un angolo di paradiso dedicato agli amici a 4 zampe. Una vera e propria spiaggia interamente dedicata a loro e alle loro necessita', per combattere il caldo della stagione estiva senza privarsi della compagnia del proprio amico passando un'allegra giornata in spiaggia finamelte insieme.Duemila e 700 cani in acqua, 4.000 persone, 8.000 tuffi: al primo mese di apertura questi i primi numeri di 'VillaBauVillage'. L'ingresso del cane e' di 4 euro, open per tutta la giornata, i padroni, gratis. E' previsto solo per la prima volta il pagamento di 15 euro per il tesseramento all'Associazione Villa Bau Village Onlus. A disposizione degli ospiti a 4 zampe, una piscina di 50 mt x 5 mt profonda 50 cm, ciotole per acqua, bustine per le deiezioni solide, doccette e pranzo omaggio.Gli accompagnatori degli animali, a pagamento, potranno usufruire di lettini o sdraio. E per i piu' sportivi, previsti agility dog, corsi di obbidience, beach tennis. A fine giornata, dalle 18 in poi, il bar servira' aperitivi per 'due' e 'quattro' zampe.


ASCA

7 AGOSTO 2009

 

ANIMALI: ARRIVA AL CENTRO DI ROMA LA PRIMA SPIAGGIA PER CANI

 

Roma - Ciotole, doccette, pranzi ad hoc e una piscina. Chi l'ha detto che gli amici a quattro zampe non si meritano una vacanza? Con questo spirito e' nata ''Villabauvillage'', la prima spiaggia attrezzata per lo svago dei cani e dei loro padroni al centro di Roma. Sulle sponde del Tevere, a Ponte Milvio, sorge questo ''angolo di paradiso'', una vera e propria spiaggia interamente dedicata ai cani e alle loro necessita', per combattere il caldo della stagione estiva senza privarsi della compagnia del proprio amico passando un'allegra giornata in spiaggia finalmente insieme.In 15.000 mq dedicati e pensati per gli amici a 4 zampe, i primi numeri di Villa Bau Village al primo mese di apertura vedono 2.700 cani in acqua, 4.000 persone e 8.000 tuffi. E visti i tutti i comfort a pagare e' solo il cane che trovera' al suo arrivo una piscina di 50 mt x 5 mt e profonda 50 cm per permettere l'ingresso a gli animali di tutte le taglie; ciotole per acqua; bustine per le deiezioni solide; doccette; pranzetto omaggio e naturalmente lettini e sdraio. Per le ''coppie a 6 zampe'' piu' sportive sono a disposizione anche corsi di obbidience e di beach tennis.


Animalieanimali

7 AGOSTO 2009

 

SINISTRI CON ANIMALI: DALL'AIDAA I NUMERI PER SOCCORRERLI

A disposizione dei cittadini un servizio gratuito telefonico per aiutare gli automobilisti ad individuare il pronto soccorso veterinario più vicino al luogo del sinistro.

 

Con il nuovo Codice della Strada entra in vigore l’obbligo di soccorrere gli animali feriti coinvolti in incidenti stradale. Gli automobilisti che non rispettano tale normativa sono passibili di multa fino a 1500 €. Per questo motivo per tutto il mese di agosto l’Associazione Italiana Difesa Animali e Ambiente mette a disposizione un servizio gratuito telefonico per aiutare gli automobilisti ad individuare il prontosoccorso veterinario più vicino al luogo del sinistro. Tutti i giorni – dalle h. 9 alle h. 20 – è possibile chiedere informazioni relative ai prontosoccorsi veterinari aperti chiamando il 392 6552051.
“Il nuovo Codice della Strada impone di soccorrere gli animali coinvolti in sinistri stradali - ci dice Lorenzo Croce presidente nazionale di AIDAA – però pensiamo che ben pochi automobilisti partano con in tasca l’elenco dei veterinari aperti nel mese di Agosto. Per questo motivo abbiamo deciso di fornire con una semplice telefonata, le informazioni relative ai prontosoccorso veterinari aperti. Sarebbe auspicabile – continua Croce – che ogni automobilista che si mette in viaggio per le vacanze, prima di partire provvedesse ad avere in tasca un elenco aggiornato dei prontosoccorsi veterinari aperti sul tragitto che intende percorrere. Qualora questo non fosse possibile, noi siamo a disposizione per cercare di aiutare l’automobilista a prestare soccorso all’animale ferito nel minor tempo possibile. Questo – conclude Croce – da una parte aiuterà a salvare la vita dell’animale ferito, sia esso un animale domestico, da lavoro o selvatico, e dall’altra eviterà all’automobilista la salata sanzione prevista in caso di inadempienza”.


LA NUOVA SARDEGNA
7 AGOSTO 2009
 
Domani «Doria» tornerà in mare
 
CASTELSARDO (SS). Appuntamento con la giornata delle tartarughe marine domani alle 10 nel porto anglonese, dove in occasione del Tarta day verrà liberato in mare lo splendido esemplare caretta caretta dal nome “Doria”.  La manifestazione organizzata dal Centro recupero animali marini dell’Asinara, con la collaborazione del Centro turistico giovanile e dell’Ente Parco, prevede la partenza in barca alle 10,15 per raggiungere il punto di rilascio della tartaruga. A mezzogiorno il rientro in porto: i saluti dell’autorità, la presentazione delle attività del Centro e la consegna degli attestati ai sindaci di Porto Torres e Castelsardo. Il Centro dell’Asinara, coordinato dalla naturalista Laura Pireddu e dal veterinario Daniele Denurra, ha operato diversi interventi risolutivi già durante il primo semestre di quest’anno.

SASSUOLO 2000
7 AGOSTO 2009
 
Legambiente Reggio Emilia circa l’ennesimo piano di abbattimento del capriolo
 
“Partirà nei prossimi giorni – dichiara Massimo Becchi presidente di Legambiente Reggio Emilia – l’ennesimo piano di abbattimento del capriolo, consistente nel ridurre la popolazione di 3.082 animali, che sommati a quelli prelevati nella stagione venatoria 2008/09 (n. 6.361) anche quest’anno vedono la nostra provincia ai vertici nazionali per abbattimento di questa specie con circa 11.000 capi abbattuti”. Se da un lato si evidenzia in alcune aree la necessità oggettiva di ridurre la popolazione dei caprioli dall’altro non va dimenticato che è praticamente impossibile portare la densità di questa specie dagli attuali valori 25,5 animali/km quadrato a quanto prevede il piano di 16-18 animali al chilomero quadrato, in quanto sarebbero necessari piani nei prossimi anni ben più consistenti degli attuali. Lo stesso parere dell’ ISPRA di Ozzano dell’ Emilia (l’ex Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica) ritiene compatibile questo valore di densità per la nostra provincia, dove piuttosto si segnala invece una politica di contenimento della specie basato solo con l’abbattimento, senza, come in altre raltà, adottare misure di protezione della porzioni di territorio più danneggiate. Comunque vada questo piano di abbattimento porterà la popolazione di capriolo sui 21.000 animali, ovvero con circa 8.000 femmine si avranno il prossimo anno circa 13-14.000 nuovi caprioli (il tasso di fecondità è di circa 1,7-1,8 nati per ogni fammina), arrivando ad una popolazione di 34-35.000 animali. Per arrivare alle densità previste dal piano di faunisticio provinciale occorrerebbe abbattere ben di più degli 11.000 previsti oggi con i due piani”.
“Certamente – continua Becchi – restano molte perplessità su questi piani, visto che il piano autunnale si è rivelato sbagliato e questo secondo nasce da una richiesta degli agricoltori. E’ infatti sempre più difficile capire quando la parte scientifica è vera e quanto è a servizio di meri interessi territoriali di una categoria rispetto all’altra. Certamente andrebbe perfezionato il sistema risarcitorio alle aziende agricole, oggi per molti aspetti inadeguato, anche perchè questo problema ci sarà sempre visto che 3.000 caprioli su 24.000 sono il 12,5 % ovvero tutti gli altri resteranno normalmente sul territorio. E’ necessario quindi rivedere tutti una serie di aspetti legata alla gestione della fauna selvatica, visto che il prelievo che partirà nei prossimi giorni riguarderà anche 532 daini e 35 mufloni, senza contare che i danni maggiori sono arrecati dal cinghiale. In una provincia in cui si assiste ad un incremento costante della superficie boscata è ovvio aspettarsi una maggiore diffusione delle fauna selvatica. Non dimentichiamoci inoltre che la situazione di molte specie faunistiche è stata generata anche grazie ai piani di prelievo molto modesti degli anni ‘90 che, del tutto sbagliati, hanno sottistimato il problema.”
“Per un confronto più serio – conclude Becchi – Legambiente chiede di fare parte della consulta venatoria, altrimenti anche la nostra associazione promuoverà raccolte di firme per evitare io piani di prelievo e fa i complimenti al comandante dei vigili provinciali Alessandro Merlo, anche responsabile dell’unità operativa Caccia e Pesca della provincia per la decisione di convocare la prima riunione dell’ ATC4 montagna il giorno 12 agosto. Vista la delicata situazione di questo ambito di caccia, il più problematico da sempre, si chiede di spostarla a data più consona fuori dal periodo prettamente vacanziero”.

LA ZAMPA.IT
7 AGOSTO 2009
 
Skype per ridurre lo stress dei gatti
Una clinica veterinaria londinese permette le videochiamate dei proprietari ai felini ricoverati
 
LONDRA - Portare il proprio animale domestico non è sempre impresa facile: appena si arriva sul posto, annusano gli odori del "temuto" dottore e si agitano accumulando particolare stress. Se poi la permanenza necessaria è anche prolungata nel tempo il discorso diventa particolarmente pesante per l'animale, soprattutto per i gatti che reagiscono in maniera particolarmente "vivace". Dall'altra parte c'è anche l'apprensione del proprietario che rimane sempre in pensiero chiedendosi «chissà come lo tratteranno...». In Inghilterra c'è chi ha scelto di utilizzare le moderne tecnologie per alleviare questo problema, da ambo le parti. La clinica veterinaria "Kitten to cat", con sede a Londra e gestitata da Zeta Frasca, ha pensato che per differenziare la sua attività in un modo innovativo e per fornire le migliori cure ai gatti, poteva affidarsi a Skype, sfruttando la funzione di videochiamata. In particolare, al momento dell’accettazione, ai gatti che rimangono in cura nella clinica per un periodo di tempo lungo viene assegnato un nome utente Skype per permettere ai proprietari e al personale della clinica di effettuare una videochiamata per monitorarli durante tutta la loro permanenza (anche di notte). I proprietari possono così accedere all’account Skype in qualsiasi momento della giornata per verificare le condizioni del loro gatto. L’account è impostato per l'auto-risposta e può accettare le chiamate da parte dell’utente, a qualsiasi ora. Questo tipo di chiamata Skype-to-Skype è completamente gratuita. La dottoressa Zeta spiega: «L’ingresso alla clinica può essere un momento di stress per tutti i soggetti coinvolti. E i gatti ne risentono in modo particolare, molto di più che la maggior parte degli animali domestici. Esattamente come negli esseri umani, lo stress provoca problemi di salute e ostacola il tempo di recupero. La principale causa di preoccupazione per i proprietari del gatto è il timore che, quando non sono vicini al loro amico felino, quest’ultimo non riceva la "stessa dose" di affetto e attenzione che avrebbe a casa. Ma con Skype questo non è più un problema. La videochiamata è diventata lo strumento fondamentale che mette in grado la clinica di offrire un servizio che elimina lo stress sia del gatto, che può ascoltare e lasciarsi cullare dalla voce del suo proprietario, sia del proprietario stesso, che può vedere in qualsiasi momento cosa sta facendo il suo micio».
 
 
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