7 LUGLIO  2010

OGGI TREVISO
7 LUGLIO 2010
 
UCCISI CINQUE CUCCIOLI DI GERMANO REALE
 
 
 
CONEGLIANO (TV) - Cinque piccoli germani reali sono stati trovati morti lunedì pomeriggio nei pressi del Monumento alla Resistenza di via Filzi.Uno era schiacciato sul bordo, tre erano tra le foglie lungo il perimetro ed il quinto in acqua.«Difficile dire cosa sia successo poiché a differenza dello scorso anno non vi sono testimoni – afferma Adriano De Stefano, presidente di Enpa Treviso - Tuttavia è da escludere la morte naturale in quanto è pressoché impossibile che un virus li attacchi e li faccia morire tutti contemporaneamente. È più verosimile che la morte sia dovuta ad un cruento intervento esterno».Un atto vandalico che si ripete dunque a distanza di un anno; anche l’anno scorso infatti otto piccoli germani reali erano stati massacrati da «un gruppo di imbecilli che si sono tirati le uova della prima covata» ricorda De Stefano.L’episodio è stato denunciato alla Polizia Municipale e visto che la zona è videosorvegliata (le telecamere sono state installate lo scorso anno proprio a seguito degli atti vandalici presso il Monumento), i colpevoli potrebbero essere identificati.L’Enpa ha comunque deciso che presidierà costantemente la zona con dei propri volontari per evitare che le eventuali prossime nidiate possano fare la stessa fine.

IL GAZZETTINO DI TREVISO
7 LUGLIO 2010
 
LA DENUNCIA La polizia locale indaga. L’Enpa: «Escludiamo una causa naturale»
Trovati morti cinque germani reali
 
Treviso - Anche quest'anno purtroppo si ripete la strage dei piccoli di germano reale. Lunedì, presso il Monumento alla Resistenza di via Filzi, ne sono stati trovati cinque morti. Avevano pochi giorni di vita e quindi non sapevano ancora volare, è stato facile catturarli. Salvi invece i cinque adulti che da tempo popolano la zona.«Difficile dire cosa sia successo poiché a differenza dello scorso anno non vi sono testimoni - afferma Adriano De Stefano, presidente di Enpa Treviso - tuttavia è da escludere la morte naturale in quanto è pressoché impossibile che un virus li attacchi e li faccia morire tutti contemporaneamente. È più verosimile che la morte sia dovuta ad un cruento intervento esterno». Uno era schiacciato sul bordo, tre erano tra le foglie lungo il perimetro ed il quinto in acqua. Il fatto è stato denunciato alla Polizia Locale e visto che dopo il massacro dello scorso anno sono state installate le telecamere e l'area è costantemente videosorvegliata, non è da escludere che i colpevoli possano essere identificati visionando i nastri. In ogni caso l'Enpa ha sporto denuncia contro ignoti per maltrattamento ed uccisione di animali. L'anno scorso ne erano stati uccisi otto, da ragazzi che non avevano trovato di meglio da fare se non lanciarsi le uova della prima covata. Poi ne erano stati uccisi e spariti altri tanto da indurre l'Amministrazione a piazzare l'occhio elettronico. In ogni caso l'Enpa ha deciso che presidierà costantemente la zona con dei volontari per evitare che le prossime nidiate facciano la stessa fine. 
LA TRIBUNA DI TREVISO
7 LUGLIO 2010
 
Strage di anatroccoli nel parco davanti alla scuola
 
CONEGLIANO (TV). Altri cinque anatroccoli uccisi al monumento dei caduti di via Filzi. La mattanza, dopo l’uccisione degli otto piccoli germani nel 2009, si è ripetuta nei giorni scorsi. «Il fatto è avvenuto lunedì nei pressi della scuola media Grava e i corpicini dei piccoli sono stati trovati ai bordi della vasca che li vedeva scorrazzare felici al seguito della mamma fino al giorno prima - denuncia Adriano De Stefano, presidente Enpa di Treviso - uno era schiacciato sul bordo, tre erano tra le foglie lungo il perimetro e il quinto in acqua». Mentre l’anno scorso c’erano stati testimoni, quest’anno nessuno ha visto niente. «E’ da escludere la morte naturale in quanto è impossibile che un virus li attacchi e li faccia morire tutti contemporaneamente - continua De Stefani - E&r squo; verosimile che la morte sia dovuta a un cruento intervento esterno». Il timore è che ci sia stato un nuovo deliberato attacco agli anatroccoli. Dell’accaduto è stata avvisata la polizia municipale. «Dopo il massacro dello scorso anno l’area è videosorvegliata - conclude il presidente dell’Enpa - Speriamo che la visione dei video possa far luce sulla vicenda. In ogni caso sarà sporta denuncia per maltrattamento e uccisione di animali». L’Enpa assicura che presidierà costantemente la zona con dei propri volontari per evitare che le prossime nidiate possano fare la stessa fine.

CORRIERE DEL MEZZOGIORNO
7 LUGLIO 2010
 
Al confine tra Benevento e Caserta. trovati morti anche alcuni uccelli
Avvelenati due cani e un cucciolo di lupo : «killer» di animali si aggira sul Matese
I macabri ritrovamenti sono avvenuti nel giro di poche ore: la Pro Loco ha presentato un dossier ai magistrati
 
 
 
Il lupo appenninico ritrovato morto
 
 
Giancarlo Izzo
 
CASERTA - Un cucciolo di lupo e alcuni cani e sarebbero stati avvelenati nell'area del Matese. La stessa tragica sorte, poi, sarebbe probabilmente toccata anche ad alcuni uccelli. Il caso è stato denunciato dalla Pro Loco di Bocca della Selva che, attraverso Nicola D’Angerio, ha presentato un dossier su quanto accaduto al comune di Cusano Mutri (in provincia di Benevento), al Parco Regionale del Matese e alla procura della Repubblica di Benevento, competente per territorio, anche se la località si trova a pochi metri dal confine con la provincia di Caserta. 
SPECIE PROTETTA - Ad accorgersi dell'uccisione dei cani, la mattina del 3 luglio, è stata una signora residente a Bocca della Selva, la cui famiglia da un po' di tempo aveva particamente «adottato»: gli animali erano agonizzanti a causa di un evidente avvelenamento, causato da probabili bocconi di cibo abbandonati sul posto da mani ignote. L’ipotesi di avvelenamento veniva poi confermata, poche ore più tardi dal ritrovamento del corpo di un giovane esemplare di Lupo Appenninico nei pressi della località, a pochi passi dal confine con il demanio di Piedimonte Matese: l'animale era morto da poco e i segni di sofferenza sul suo corpo presentavano le stesse caratteristiche dei due animali rinvenuti poche ore prima. Il caso del lupo, il cui corpo senza vita è stato trovato da Andrea D’Angerio, altro socio della Pro Loco, è particolarmente allarmante in quanto ci tratta di una specie protetta. Nella stessa giornata sono stati poi ritrovati morti anche alcuni esemplari di grossi uccelli presenti nella zona: anche in questo caso sembrerebbe si sia trattato di avvelenamento. A chiarire i contorni di questa oscura vicenda saranno gli uomini del Corpo Forestale dello Stato, intervenuti sul posto.

MESSAGGERO VENETO
7 LUGLIO 2010
 
Avevano 550 tordi in 16 scatole di cartone Due polacchi denunciati per maltrattamenti
 
Elisa Michellut
 
GONARS (UD). Maxi sequestro di animali protetti sull'autostrada A4 dove ieri mattina, attorno alle 7.30, nel comune di Gonars, gli agenti della Polstrada di Palmanova, durante un normale controllo, hanno scoperto, a bordo di una vettura con targa polacca, 550 tordi. Le povere bestiole, considerate specie protetta, generalmente utilizzate come richiamo nella caccia abusiva, stavano viaggiando, senza cibo né acqua, rinchiuse in sedici scatole di cartone ed erano destinate al mercato campano. Ben 35 mila euro il valore complessivo dei volatili che, sul mercato, vengono venduti ad un prezzo che si aggira attorno ai 60 euro l'uno. Il conducente dell'autovettura modello autocaravan, B.J.S., di 48 anni, e il collega J.A.M., 32 anni, entrambi cittadini polacchi, sono stati denunciati per maltrattamento di animali e per non aver rispettato la normativa q uadro in materia di tutela della fauna selvatica. Come spiegano gli agenti che hanno effettuato il sequestro, all'interno delle scatole contenenti gli uccellini, posizionate sul vano posteriore dell'automobile, erano state praticate in precedenza delle fessurazioni per permettere una sufficiente aerazione ma non è stato trovato alcun tipo di abbeveratoio né di mangime per il sostentamento dei pennuti. Intervenuto tempestivamente sul posto, assieme agli agenti del Corpo di Polizia della Provincia di Udine, Enzo Lanza, medico veterinario dell'Ass 5 Bassa friulana, ha constatato che gli animali non stavano viaggiando accompagnati da alcuna documentazione commerciale e sanitaria per gli scambi comunitari. L’esperto ha inoltre riscontrato che, fino a quel momento, il trasporto era stato effettuato su un mezzo non conforme e privo di autorizzazione in base alla normativa vigente e che le condizioni di trasporto medesime non davano garanzie sanitarie in merito alla dif fusione di eventuali malattie infettive (influenza aviaria). «I tordi sequestrati - ha commentato il dottor Lanza - sono nidiacei e non sono ancora in grado di volare. Posso dire che quando ho effettuato il controllo ho notato che gli animali erano assetati e molto agitati. Una volta svezzati probabilmente verranno liberati». Alla luce della normativa vigente, rende noto l'ispettore capo Mauro Noacco, i tordi, impossibilitati a proseguire il viaggio in condizioni idonee, sono stati posti sotto sequestro e affidati alle cure di alcuni allevatori della zona, al fine di evitare un ulteriore stato di stress che avrebbe potuto pregiudicarne la sopravvivenza. Sulla vicenda continueranno ad indagare gli agenti della squadra di polizia giudiziaria della sottosezione di Palmanova e il comando della Polizia provinciale della Provincia di Udine.

GIORNALE DI VICENZA
7 LUGLIO 2010
 
Schio (VI). Gattini  abbandonati. Ora è emergenza
Il boom di nascite estive sta provocando grossi problemi. Alcuni volontari portano a casa 15 mici
 
Boom di nascite feline e quindi boom di abbandoni. L'associazione animalista "La Cuccia", attiva in città da quattro anni, denuncia una situazione divenuta ormai insostenibile.
Rispetto agli anni scorsi, quest'estate si sta assistendo ad una crescita esponenziale delle nascite con conseguente difficoltà da parte dei volontari ad assistere le decine di esemplari che vengono abbandonati, talvolta in maniera disumana, ad esempio dentro a cassonetti, sacchetti di plastica o stipati all'interno di scatoloni senz'aria.[...]

IL GAZZETTINO DI ROVIGO
7 LUGLIO 2010
 
Quaranta cani da adottare perché il rifugio “scoppia”
 
Provincia di Rovigo - Quaranta cani cercano casa. È questo l'allarme lanciato dall'assessore all'Ambiente Nadia Romeo, affiancata dal dirigente Michele Cavallaro e dai componenti del collegio di vigilanza del centro intercomunale protezione animali.Tutto è nato dall'emergenza dei mesi scorsi a Lendinara, quando dopo un servizio di “Striscia la notizia” i veterinari dell'Ulss 18 hanno trasferito in canile una quarantina di cani che vivevano in condizioni igieniche al limite della decenza in un casolare tra il paese e Valdentro.Adesso la struttura intercomunale di Fenil del Turco si trova in difficoltà: i box sono superaffollati, dati i numerosi nuovi arrivati.[...]

LA VOCE DI MANDURE
7 LUGLIO 2010
 
Animalisti livornesi contro il randagismo messapico
 
 
MANDURIA (TA) – Con la collaborazione dell’Associazione animalisti di Manduria e del medico veterinario Patrizio Fontana, siamo riusciti a sterilizzare qui a Manduria, fino ad oggi, 5 luglio, sei femmine di cane che non partoriranno mai più.Sono ancora a disposizione denari sufficienti per alcune sterilizzazioni mirate che faremo in un prossimo futuro, non appena avremo localizzato animali bisognosi. Avevamo offerto gratuitamente materiale informativo sulla necessità ed innocuità delle sterilizzazioni al Comune di Manduria che, per ora, non ha ancora ritenuto rispondere.Con la nostra piccola azione vogliamo dimostrare che la lotta contro il randagismo deve essere effettuata sul posto, coinvolgendo le persone e responsabilizzando le autorità locali, e che non serve a nulla la deportazione di cani al nord Italia o addirittura all’estero.Questa consapevole battaglia dovrebbe essere un punto di orgoglio per ogni comune, specie di quelli del Sud sempre accusati di inadempienza specie da stranieri che, sfacciatamente, girano in tutta Italia per prelevare randagi offendendo l’Italia e gli italiani anche per iscritto.Se tutti agissero in base alle leggi vigenti ed al buon senso (quello che a scuola ci hanno insegnato chiamarsi del buon padre di famiglia), gli stranieri affamati di randagi italiani sarebbero sconfitti e potrebbero interessarsi dei drammi presenti nei loro patri canili. Per informazioni su altre sterilizzazioni rivolgersi a Walter Tarantino telefono 339-1297738Elena Meniconi – Presidente Associazione animalisti Livorno

LA NUOVA SARDEGNA
7 LUGLIO 2010
 
Una piccola casa trasformata in canile
 
SASSARI. Una manciata di metri quadrati ma densamente popolati. A spartirseli, all’ultimo piano di una palazzina, ci sono un’anziana proprietaria, e altri cinque inquilini a quattro zampe. Ieri mattina, in via Torres, sono intervenuti i vigili urbani, le guardie zoofile, gli operatori della Lida e i veterinari dell’Asl.  In mano una disposizione del magistrato Roberta Pischedda: condizioni igienico sanitarie precarie, presunti maltrattamenti, sequestro degli animali e trasferimento nel canile di Ittiri.  Sebbene non abitasse in un quattro stelle, “Adolfina” era tutt’altro che entusiasta della deportazione. Dieci anni, coda bassa tra le zampe, dentro la gabbia tremava come una foglia. Anche “Gigetta”, due anni, lontana parentela con un trisavolo Shitzu, si è appiattita sul pavimento rasseg nandosi al suo nuovo destino. E così tutti gli altri cani, ex randagi raccattati dalla strada e ospitati in un appartamento troppo piccolo. Per la padrona, una pensionata di 74 anni, erano l’unica compagnia. Sapeva perfettamente che i vicini di casa non condividevano la sua scelta di vita, che in un condominio spesso è visto di cattivo occhio un solo cane, figuriamoci sette. Però l’amore per gli animali da anni è diventato quasi una malattia. A gennaio, dopo un esposto, i vigili urbani erano intervenuti e avevano portato dieci cani. Nell’arco di cinque mesi la signora aveva ampiamente sostituito la colonia, ritrasformando il suo alloggio in un rifugio per trovatelli. L’odore che arriva dalle stanze è nauseante, però gli animali sono ben tenuti e non c’è alcuna traccia di maltrattamento. La padrona è molto affezionata, è come se le strappassero un pezzo di cuore. «Signora, non può tenere così tanti cani in uno spazio così piccolo», le dicono gli agenti Dettori, Carta, Caria e Tedde, «Se farà richiesta probabilmente il giudice le consentirà di riavere indietro due o tre cani, ma non cinque».  E mentre gli operatori della Lida portavano via l’ultima gabbia, da una stanza si sente un piccolo guaito: nascosti c’erano altri due piccoli cagnetti.

TICINO NEWS
7 LUGLIO 2010
 
Due cagnolini uccisi a Bellinzona
I cuccioli di colore bianco sono stati trovati in stato di decomposizione lungo il fiume
 
 
 
 
Due cagnolini bianchi sono stati trovati in stato di decomposizione lungo la golena a Bellinzona. Una donna, comunica la Società della protezione animali di Bellinzona (Spab), stava passeggiando con il proprio cane quando ha trovato i due cuccioli morti sotto un pilone del ponte che porta a Monte Carasso.
Sul posto, oltre alla protezione animali, è accorsa anche la polizia comunale. “Non è dato sapere la provenienza - comunica la Spab -, ma forse la foto allegata potrà aiutare la polizia nell’indagine”.

LA NUOVA FERRARA
7 LUGLIO 2010
 
Condannato per cani maltrattati
 
Ferrara - Era conosciuto come il Rifugio via Vecchio Reno, ed ospitava cani di tutte le razze in una struttura del tutto inidonea. «E non chiamatelo canile, per rispetto alla nostra o queste strutture», spiegavano le associazioni animaliste presenti ieri al processo a carico del titolare, associazioni che misero in luce le pessime condizioni con cui venivano custoditi i cani e che attivarono il servizio veterinario e la polizia provinciale. Da qui partì la denuncia contro il titolare Rinerio Canazza per aver maltrattato e abbandonato gli animali. Ad uno di questi, ad esempio, poi ospitato dal canile di Ferrara come gli altri, venne riscontrata una malformazione dovuta alla pessima alimentazione. Ieri il processo a carico del titolare si è concluso con la condanna a 6 mesi, come richiesto dal pm Alessandro Rossetti e poi accolt a dal giudice Silvia Marini. Il processo si è concluso ieri pomeriggio dopo aver ascoltato in aula una funzionaria del servizio veterinario di Ferrara e la veterinaria del canile che avevano visitato e tenuto in cura i cani. Testimoni importanti che hanno messo in luce l’impegno delle associazioni di tutela degli animali, Avedev che gestisce il canile, Enpa e Lega del cane: «C’è grande soddisfazione per tutti noi - ha sottolineato Paola Cardinali a nome delle associazioni - proprio per la puntuale appplicazione della legge da parte della magistratura ferrarese e soprattutto per l’aiuto ricevuto da servizio veterinario e polizia provinciale che hanno messo in luce l’inidoneità della struttura».
CORRIERE DELLE ALPI
7 LUGLIO 2010
 
Cavallo muore durante una gita
 
MONTE AVENA (BL). E’ finita male domenica scorsa una gita di una comitiva di cavalieri provenienti dalla pianura veneta che si stavano dirigendo verso il Rifugio Dal Piaz. I circa venti cavalieri stavano salendo quando per cause non del tutto chiare un animale si è imbizzarrito, il cavaliere che lo montava è caduto e il cavallo, purtroppo è caduto fuori dal sentiero precipitando per qualche metro. L’animale ha riportato gravi traumi tanto che il veterinario intervenuto per verificarne le condizioni lo ha abbattuto sul posto.

SAVONA NEWS
7 LUGLIO 2010
 
Imperia: quattro cavalli scappati finiscono in strada a Poggi
 
Stefano Michero
 
Imperia - Vigili del Fuoco in azione in zona Poggi ad Imperia. Infatti si è da poco mobilitata una squadra per cercare di far fronte a quattro cavalli fuggiti dalle stalle di un privato. Gli animali pare che siano stati avvistati sulla strada e per fortuna non hanno, per il momento, provocato danni a cose o il ferimento di persone.
IL CENTRO
7 LUGLIO 2010
 
Villetta, cervo inseguito dai lupi muore infilzato in un recinto
 
VILLETTA BARREA (AQ). Uno splendido esemplare di cervo adulto è morto infilzato mentre tentava di scavalcare un’inferriata nei pressi del Museo della transumanza a Villetta Barrea, nel Parco Nazionale. Probabilmente l’animale era inseguito dai lupi e ha provato a fuggire saltando il recinto. Il cervo, un esemplare femmina, è rimasto infilzato all’altezza della pancia. Sul posto, per gli accertamenti di rito, si sono recati gli agenti del servizio sorveglianza del Parco.  Tra Gioia dei Marsi e Ortona dei Marsi, invece, i lupi hanno assalito una mandria. Sono stati uccisi due vitelli di razza «marchigiana» dell’allevatore Orazio Tatangelo . «Nell’ultimo mese sono stati predati 40 vitelli», ha voluto sottolineare Tatangelo. Negli ultimi tre anni l’allevatore ha subìto la perdita di 115 vitelli, con un danno stimato pari a circa 92mila euro. Secondo Tatangelo gli indennizzi del Parco nazionale non sarebbero congrui e per questo, anche nelle ultime settimane, l’uomo si è reso protagonista di diverse proteste.
LA PROVINCIA DI VARESE
7 LUGLIO 2010
 
C'è schiuma nel laghetto
Ma le paperelle sono salve
Timori tra i varesini. Il Comune: «È un sistema di pulizia»
 
Varese - CENTRO (lr) Vedendo cigni, anatre, anatroccoli e paperelle al seguito nuotare in un'acqua sempre più torbida e ricoperta da una strana schiuma, a prima vista simile alla mucillagine di mare, alcuni frequentatori dei Giardini Estensi iniziavano a preoccuparsi per la sorte dei simpatici pennuti e del loro habitat. Ma alle segnalazioni seguono le rassicurazioni da parte degli esperti dell'ufficio verde pubblico: «Niente paura, si tratta solo dell'effetto collaterale di un nuovo sistema di pulizia delle acque assolutamente biologico che non disturba in alcun modo gli animali», assicura Pietro Cardani.
Si tratta di due prodotti a base di batteri, micro alghe ed enzimi che hanno il compito di ripulire l'acqua dello stagno dal guano degli animali e dall'eccessiva proliferazione di alghe comune a piccoli ristagni d'acqua artifi ciali, e per di più abitati, com'è il laghetto dei giardini. Prodotti che fanno schiuma e puliscono, proprio come un sapone, ma sono organici, non chimici. Vengono utilizzati dalla fine di maggio, ma nelle ultime settimane, assieme al caldo, sono comparsi effetti collaterali «antiestetici»: l'acqua è diventata più torbida e nel corso della giornata tende a ricoprirsi sempre di più di questa schiuma biancastra. «É tutta colpa di questi batteri fotosensibili che aggrediscono i resti organici per accelerare il naturale processo di mineralizzazione  spiega Cardani  Questi batteri si attivano con la luce del sole e per questo la traccia del loro operato risulta più evidente alla sera che al mattino, quando in pratica non c'è traccia di questa specie di schiuma». Per evitare questo inconveniente estetico i tecnici del Comune stanno provando a cambiare la dose, ma il trattamento, perché sia eff icace, dovrà proseguire ancora per qualche settimana: «Si tratta di una biotecnologia relativamente nuova, alternativa sia al cloro, che risulterebbe fastidioso e dannoso per gli animali, sia alla fitodepurazione che richiede tempi, e soprattutto spazi, troppo ampi per noi», aggiunge il forestale del Comune spiegando che la tecnica di fitodepurazione è efficace quando le piante pulitrici ricoprono almeno il 40% dello specchio d'acqua. In tal caso alla popolazione del laghetto, recentemente cresciuta grazie a due nidiate di anatroccoli e paperelle, resterebbe troppo poco spazio per nuotare, e anche l'estetica del luogo comunque ne risentirebbe.
Gli stessi prodotti vengono utilizzati in questi giorni anche per ripulire la vasca della fontana centrale di fronte a Palazzo Estense. Anche qui l'acqua è diventata torbida e con un po' di schiuma, ma peggio hanno fatto i soliti incivili che hanno rotto alcune delle sedie posizionate davanti al palco che ospiterà domani sera l'ultimo spettacolo di Zelig, per poi lanciarle dentro la vasca e lasciarle lì abbandonate.
LIBERO
7 LUGLIO 2010
 
Animali marini maltrattati in estate dai bagnanti
La Lega anti vivisezione lancia un appello:"non preleviamo granchi, meduse, pesci dal loro habitat naturale". In arrivo multe salate
 
Con l'arrivo dell'estate le spiagge si popolano e gli animali marini vengono conntinuamente sottoposti a spiacevoli  episodi di maltrattamento.
A lanciare l'appello per la protezione e la salvaguardia di granchi, stelle marine, cavallucci, pesci e meduse, è la LAV, la Lega Anti Vivisezione, che si batte contro qualunque forma di sfruttamento degli animali.
Secondo l'organizzazione, infatti, i bagnanti non si rendono conto che, attraverso i propri gesti e comportamenti, "maltrattano e uccidono gli animali" o, ancora, arrecano loro danni non indifferenti.
Si va dal semplice prelievo di granchi o pesci che vengono allontanati dal loro habitat naturale per essere trasferiti in spazi angusti e limitati, nei secchielli dei bambini oppure, come nel caso delle meduse, vengono lasciati "in esposizione" sulla sabbia bollente sotto g li occhi dei passanti curiosi. La Lav ha ricordato in un comunicato che "anche i granchi, pesciolini e animali marini in generale di piccole dimensioni, fanno parte della fauna e, come tali, devono essere rispettati". E secondo l'articolo 544 del Codice Penale, chi maltratta un animale- di qualunque specie esso sia- rischia dai tre mesi a un anno intero di reclusione o un'ammenda che va dai 3mila ai 1500 euro, con un aumento della metà della cifra indicata in caso di morte dell'animale.
E l'avvocato Carla Campanaro dell'Ufficio Legale della LAV, ha sottolineato come "tale articolo non si riferisce solo alle lesioni fisiche, come confermato dalla Corte di Cassazione, ma è riconducibile anche a sofferenze di carattere ambientale, comportamentale o logistico, tutte capaci di produrre sofferenza agli animali in quanto esseri senzienti".
Secondo l'associazione, dunque, prelevare le specie- in questo caso- marine dal loro ambiente naturale e riporle in luoghi considerati "inadeguati" sarebbe fonte di stress e sofferenze.
E la responsabile di LAV Educazione, Ilaria Marucelli, ritiene che i bambini debbano essere necessariamente educati al rispetto di tutti gli animali, compresi quelli marini, perchè "permettere che il piccolo giochi con il granchio o il pesciolino compromette il rapporto che il minore potrebbe instaurare in un futuro con gli animali e con gli esseri umani più in generale".

VARESE NEWS
7 LUGLIO 2010
 
Uccello all'orale di maturità
Piccione in aula durante l'esame. Una squadra dei vigili del fuoco è entrata in azione con le scale: l'animale libero
 
 
Provincia di Varese - Chissà se quel piccione entrato ha fatto prendere tempo a qualche studente in difficoltà perché sotto torchio all'orale di maturità.
Già, perché di trambusto, il colombo, ne ha creato parecchio quando alle 11 di oggi una squadra di vigili del fuoco del distaccamento di Laveno Mombello è stata chiamata ad intervenire al liceo ambientale di via Labiena.
“C'è un uccello in classe” hanno avvisato al 115 dalla scuola, sede distaccata del liceo dedicato a Vittorio Sereni.
Così i vigili del fuoco sono arrivati nella scuola per liberare l'animale infilatosi nelle aule da una finestra lasciata aperta per far correre un po' d'aria nella canicola estiva. Altre finestre sono state aperte così da permettere all'uccello di volar fuori spontaneamente. I pompieri avevano però già piazzato alcune scale (foto) per acciuffare il piccione dal momento che l'edificio ha il soffitto piuttosto alto e il volatile si era in un primo momento accovacciato su di un cornicione interno; è però bastato un colpo d'ali affinché guadagnasse la libertà. I presenti raccontano di grande sorrisi da parte degli studenti, che almeno per un attimo si sono distratti nell'attesa di superare l'ultimo scoglio.

LA ZAMPA.IT
7 LUGLIO 2010
 
Cina, la fuga del cinghiale incastrato
 
Soccorso bestiale per i vigili del fuoco di Hong Kong corsi in aiuti di un cinghiale. L'animale era rimasto bloccato con il muso in una in una inferriata: mentre cercavano di liberarlo è fuggito verso i boschi vicino alla tangenziale. Un cameramen che era giunto sul luogo per riprendere l'inedita operazione ha cercato di seguire il piccolo cinghiale spaventato, che per tutta risposta ha caricato l'incauto operatore e poi è scappato di nuovo. Nella fuga l'uomo è rimasto leggermente contuso, ma ha ripreso tutta la scena.
 
VIDEO
http://www.lastampa.it/multimedia/multimedia.asp?IDmsezione=59&IDalbum=27786&tipo=VIDEO

IL GAZZETTINO DI BELLUNO
7 LUGLIO 2010
 
Fulmine sul fienile: "Stella" salva le altre mucche
 
SAN NICOLO' (BL) - L'ammasso di travi annerite di quello che fu il fienile dei De Rigo Plaina di Costa, andato in cenere domenica scorso colpito da un fulmine, fa parte di una brutta avventura, per fortuna a lieto fine.Così l'hanno vissuta i bambini della famiglia De Tomas Lioro, che in quell'edificio rurale, sulla cui trave di colmo era incisa la scritta 1852, alloggiavano le capre, i conigli e alcune delle mucche della loro variegata fattoria. Il fienile era a poche decine di metri da casa, ai limiti dell'abitato di Costa, sulla strada che sale verso le pendici del Monte Zovo. Il papà Osvaldo era da poco uscito con il trattore per raccogliere il fieno. Il fulmine, il tuono squassante: la mamma Maria Grazia si affaccia alla finestra e vede del fumo nero salire dal fienile. Lì c’erano gli animali amati dai tre figli, Caterina, Francesca, Stefano, che li vanno a trovare più volte al giorno. "Stella", la capo-branco è uscita per prima dalla stalla invasa dal fuoco e le altre mucche l'hanno seguita. Ma mancano le caprette, "Dolce" e "Pimpa", nate in marzo. Era quasi subentrata la rassegnazione, quando, poco prima che crollino le travi del tetto, le due caprette riescono ad uscire e si aggregano alle altre. Per i tre bambini De Tomas è gioia, abbracci e carezze ai loro animali scampati dall'incendio. L'"orco-fulmine" ha incendiato la casa, ma non è riuscito ad ammazzare i loro amici animali. Dal giorno dopo hanno trovato una protezione di fortuna per le capre ed un nuovo recinto per le mucche. Per i tre De Tomas e gli altri sette bambini di Costa questa avventura tra risate, schiamazzi, muggiti e belati può continuare.
SICILIA NEWS 24
7 LUGLIO 2010
 
Messina: spara a vicino di casa per "difendere" i propri cani, ricercato
 
MESSINA - Una lite tra vicini di casa si e' trasformata in una vera e propria aggressione e un uomo e' rimasto ferito. E' successo la notte scorsa a Messina, localita' Santo Saba. Secondo la ricostruzione della Polizia, intervenuta sul posto, un pensionato di 61 anni si sarebbe recato dal vicino di casa per lamentarsi del continuo abbaiare dei due rottweiler che gli impediva di riposare. Il proprietario degli animali, un 51enne, ha estratto una pistola, detenuta illegalmente, e ha sparato ferendo il vicino al ginocchio destro. Trasportato al pronto soccorso, l'uomo e' stato giudicato guaribile in una ventina di giorni. L'aggressore si e' poi dato alla fuga ma la Polizia e' sulle sue tracce.
IL GAZZETTINO
7 LUGLIO 2010
 
SAN VITO Dopo 15 anni lascia agli eredi la collezione Bianchini-Palma con oltre 3.300 pezzi
Il Comune rinuncia agli animali imbalsamati
 
SAN VITO (PN) - È stato stipulato un accordo bonario tra il Comune e gli eredi Bianchini-Pillosio sul lascito tassidermico. Accordo sancito dalla giunta comunale che nella seduta dell'altro giorno ha approvato la delibera con la quale rinuncia alla proprietà della collezione. Si conclude così il destino del lascito Bianchini-Palma, vicenda finita anche nelle aule del tribunale, che vedeva contrapposti il Comune e gli eredi Bianchini-Pillosio. Si tratta di un collezione di animali imbalsamati, donata nel 1995 da Romano Bianchini-Palma e composta da 3.370 pezzi tra cui rare specie volatili europee e grossi mammiferi (tigri, leoni, lupi artici e anche un orso grizzly). Per la mancata esposizione (la collezione è depositata a Savorgnano), i familiari del collezionista decisero di rivolgersi a un legale perchè il Comune non aveva rispettato gli obblighi della donazione. Alla fine però l'accordo bonario è stato raggiunto, sciogliendo così la riserva espressa dal Comune nella delibera dell'8 maggio 1995 (che prevedeva l'effettiva accettazione dell'atto di donazione previa intesa con la Provincia per la collocazione della collezione e il reperimento di adeguate risorse finanziarie). In sostanza il Comune «rinuncia in via definitiva alla proposta di donazione» perché è troppo oneroso rispettare tutti i vincoli della donazione. L'accordo prevede inoltre l'abbandono della causa in tribunale, il versamento da parte del Comune di 6 mila euro ai Bianchini-Pillosio e alla giacenza per un massimo di 18 mesi della collezione nella scuola di Savorgnano, per dare tempo agli eredi di trovare un luogo idoneo per la sua collocazione.
ANMVI OGGI
7 LUGLIO 2010
 
ANMVI: BANDIERA BLU LIMITA L'ACCESSO AI CANI
 
Fra i requisiti "imperativi" di gestione ambientale, la procedura operativa per il rilascio della "bandierà blu" alle spiagge recita: "Deve essere strettamente osservato il divieto di accesso alla spiaggia di cani e di altri animali domestici", dove per "spiaggia" si intende l'area vera e propria di balneazione. Le regole internazionali infatti ammettono la presenza di animali solo nelle zone retrostanti gli stabilimenti balnerari e rigidamente regolamentata.C'è senz'altro materia di lavoro per il Comitato istituito in questi giorni dal Ministro Michela Vittoria Brambilla per una Italia "Animal Friendly". L'Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani si è quindi rivolta all'On Gianni Mancuso, membro del Comitato e coordinatore dei parlamentari animalisti, per gli approfondimenti e le iniziative del caso. Titolare del regolamento per l'assegnazione della bandiera blu è la Foundation for Environmental Education (FEE), una organizzazione internazionale rappresentativa di 60 Paesi, che si prefigge scopi di tutela ambientale dal 1985. La "Blue Flag" è una iniziativa volontaria che oggi trova attuazione in 41 Paesi del mondo e 3.450 spiagge.La pulizia è uno dei criteri ambientali internazionali a cui devono attenersi le spiagge che aspirano alla bandiera blu, nel rispetto di un codice di condotta che comprende regole sulla presenza di animali domestici. In particolare l'accesso con cani e altri animali domestici deve essere "severamente controllato". Sulle spiagge con la bandiera blu, il regolamento internazionale del 2010 stabilisce che gli animali da compagnia sono permessi nelle aree di parcheggio, su passerelle e aree di passeggio limitatamente alle zone posteriori dei bagni, là dove la legislazione nazionale e locale lo consente. In queste aree accessibili, gli animali "devono essere sotto controllo". Il regolamento internazionale raccomanda la creazione di una "Dog-Free Zone", per evitare che i cani e altri animali possano entrare in spiaggia e nella zona di balneazione. Unica eccezione i cani guida per i ciechi. D'obbligo anche misure per evitare che le deiezioni contaminino la spiaggia.
Vanno attuate misure atte ad evitare che i cani vaganti non entrino in spiaggia e, nel caso in cui accada, che siano condotti all'esterno della spiaggia; dove non sia possibile impedire l'eventualità che cani vaganti raggiungano la spiaggia è necessario prevedere una informativa al pubblico tramite apposito segnale o cartello che avvisi della presenza di cani senza proprietario nell'area.Infine occorre assicurare che nessun animale abbia accesso ad eventuali fontanelle d'acqua potabile.Intanto sulla costa tirrenica è già conflitto fra la permissiva legge regionale della Toscana e le restrizioni di Rosignano, Comune "blu".Sulle bandiere blu è arrivata anche la critica autorevole del Ministero dell'Ambiente. Il Ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo pochi giorni fa ha dichiarato: ''Dimentichiamoci delle bandiere blu che non sono attendibili''. Sotto accusa proprio le modalita' di assegnazione del riconoscimento assegnato alle localita' balneari, con esiti sulle coste italiane che non hanno convinto il Ministro. ''Non ci piacciono le bandiere blu - ha detto - assegnate dalle organizzazioni internazionali''.
http://www.anmvioggi.it/files/REGOLAMENTO%20FEE%20PER%20IL%20RILASCIO%20DELLA%20BANDIERA%20BLU.pdf
IL TIRRENO
7 LUGLIO 2010
 
Anche Fido può andare sulla spiaggia
 
PORTO AZZURRO (LI). In spiaggia con il cane. Due lidi attrezzati dove trascorrere rilassanti giornate al mare con il proprio amico a quattro zampe. Fra i tanti turisti che raggiungono l’isola c’è sempre chi va in vacanza con il cane. Sull’isola due zone attrezzate e senza divieti come pure senza il rischio di incappare nelle salate multe per chi porta il cane lungo gli arenili. La prima spiaggia per animali all’Elba si trova a Porto Azzurro. Identificata con il nome Dog beach, è la spiaggia di Mola, giusto a ridosso dell’omonima baia. Ai cani e ai loro padroni è stata riservata un’area attrezzata di circa 500 metri quadri. I servizi offerti sono quelli di qualsiasi altro lido attrezzato: ombrelloni, sdraio, cabine e servizi igienici, uno dei quali destinato anche ai diversamente abili. Il secondo arenile si trova lungo la strada verso Lacona. E’ la spiaggia di Fonza e rispetto alla precedente richiede un pò più di impegno per essere raggiunta. Non vicinissima alle vie principali, per raggiungerla bisogna percorrere circa due chilometri e mezzo di strada sterrata e accidentata. L’accesso ai cani in spiaggia è regolamentato.

NEW NOTIZIE
7 LUGLIO 2010
 
Palermo: pantera sfugge alla cattura
 
Il felino gira ancora liberamente per la città e se ne sta ben lontano dalla gabbia posizionata per catturarlo. La sua presenza non è più un mistero: animali sbranati, un collare, le sue impronte all’interno di una cava della zona e infine i numerosi avvistamenti. La pantera sembra volersi prendere gioco dei palermitani, il Corpo Forestale da più di una settimana è a lavoro per poterla individuare, e l’astuto felino invece, incurante di tutto il frastuono causato dalla sua presenza, inconsapevole che telegiornali e quotidiani parlano di lui, continua a scorazzare per le strade della città.L’ultimo avvistamento in ordine di tempo risale a ieri notte, a dare l’allarme è stata una donna che stava tornando a casa. Subito ha avvertito i carabinieri, raccontando di averla vista camminare lungo la strada. Immediate sono scattate le ricerche con l’intervento della guardia forestale, ma la pantera ancora una volta è scomparsa nel nulla. Il felino non è infatti ancora caduto in trappola.Di nuovo la gabbia montata nella pineta sopra via Bronte, in cui è stato sistemato un maialino come esca vivente, è rimasta vuota. Attorno sono state sistemate delle telecamere nella speranza che possano riprendere l’animale anche solo in fase di avvicinamento alla trappola. Le ricerche continueranno fino a quando l’animale non verrà catturato perché le segnalazioni continuano. E si cerca anche il proprietario del felino nero, di lui nessuna notizia, un mistero nel mistero, i carabinieri intanto continuano a perlustrare le villette della zona.Proseguono intanto le ricerche dell’altro animale, un pitone avvistato vicino a un albergo. Dopo la caccia alla pantera, è scattato infatti  l’allarme per la presenza di un probabile pitone nei pressi dell’albergo Costa Verde nel territorio di San Nicola nel palermitano. Alcuni residenti hanno segnalato ai carabinieri la presenza del serpente lungo due metri per una larghezza di 25 centimetri.

IL TEMPO
7 LUGLIO 2010
 
Ultimi dettagli per dare vita alla manifestazione di protesta nel centro del capoluogo
Incubo cinghiali, tutti in piazza
Coldiretti Agricoltori in coro: «Non ne possiamo più. La Provincia intervenga»
 
Luciano Maseri
 
Lazio - Tutto pronto per la manifestazione contro l'invasione di cinghiali. Il sit-in di protesta è in programma per i prossimi giorni in piazza Vittorio Emanuele a Rieti al grido «Ma la Provincia dov'è?». «Lo avevano annunciato ed ora manterranno la promessa - sostengono dalla Coldiretti – Cinghiali e produttori raggiungeranno Piazza Vittorio Emanuele guidati dal direttore Aldo Mattia e dal presidente Enzo Nesta. La Provincia avrebbe dovuto risolvere il problema e si era impegnata pubblicamente - dicono i due dirigenti - Ci congratuliamo con Pirozzi, il sindaco di Amatrice, approviamo in pieno la sua ordinanza di abbattimento sull'intero territorio comunale, una decisione che consideriamo coraggiosa ma inevitabile. Un atto dovuto verso i cittadini, in difesa dell'incolumità e salute pubblica: il numero esorbitante di animali ha già causato incidenti e potrebbe provocare il diffondersi di malattie molto gravi. Un atto necessario anche per i nostri agricoltori ormai ridotti allo stremo da quotidiane devastazioni dei raccolti. Coldiretti non solo approva, ma ritiene che il gesto di Pirozzi debba essere imitato da tutti gli altri sindaci i cui comuni sono investiti dal problema. Invitiamo tutti ad emettere simile ordinanza. Ovviamente l'abbattimento dovrà essere effettuato da squadre appositamente addestrate e composte dal personale della polizia provinciale, della Forestale e da cacciatori autorizzati». Giorni fa una lettera aperta fu inviata proprio al presidente Melilli da un gruppo di cacciatori e di agricoltori. «Crediamo che le parole che sono state spese per il problema dei cinghiali - era scritto nella lettera - non siano servite a niente. La misura è colma, non se ne può più. Impossibile continuare così. Gli imprenditori agricoli reatini non riescono più a portare a termine i loro raccolti perché gruppi di cinghiali arrivano prima delle falciatrici e prima delle mietitrebbie. I danni sono rilevanti. È necessario correre ai ripari».
LA ZAMPA.IT
7 LUGLIO 2010
 
Milioni di cani e gatti a rischio caldo
Alcune semplici regole per salvaguardare la salute dei quattrozampe dalle calure estive
 
 

L’ondata di caldo mette a dura prova anche la salute degli animali. A rischio, infatti, un milione e quattrocento mila tra cani e gatti. A lanciare l’allarme il presidente dell’Associazione italiana difesa animali e ambiente (Aidaa), Lorenzo Croce, che ha stilato due elenchi di consigli pratici, uno per quanto riguarda i cani e un altro i gatti, contro il pericolo afa.
«Non possiamo dimenticare che ogni anno - afferma Croce - sono almeno 700.000 i cani e altrettanti i gatti che rischiano malattie sia per la loro particolare razza di appartenenza, ma anche perchè anziani, cardiopatici o obesi».
Croce mette in guardia anche sui viaggi: «È imperativo il divieto di micio e fido chiusi in automobile con i finestrini serrati o lasciati sotto al sole privi di protezione (cani legati alla catena o su balconi assolati). Questi fatti rientrano nel reato di maltrattamento di animali punibili con un’ammenda o con il carcere fino a 18 mesi in base alla crudeltà e alle conseguenze sull’animale».
Ecco i consigli per far convivere bene gli animali di casa con la calura estiva secondo l’associazione Aidaa:
GATTI: Premesso che il gatto soffre molto meno del cane il caldo torrido, occorre comunque aver maggior riguardo per le razze a pelo lungo come ad esempio i persiani, i norvegesi delle foreste e i maine coon. In particolare occorre controllare i persiani, in quanto oltre ad avere la folta pelliccia sono anche vittime di un problema congenito di respirazione a causa della particolare conformazione del loro naso.
Oltre a ciò bastano semplici accorgimenti per aiutare i gatti a proteggersi dal caldo:
1) lasciare a disposizione sempre molta acqua fresca, ma non fredda per evitare eventuali congestioni;
2) dare da mangiare nelle ore più fresche. Nel caso di cibo umido, controllare che non rimanga nella ciotola troppo tempo specialmente se situata all’aperto in quanto potrebbe deteriorarsi;
3) mai tenere al massimo l’aria condizionata sia in casa che in auto, questa potrebbe essere utile nelle ore più calde della giornata ma se troppo alta potrebbe creare problemi di sbalzi improvvisi o raffreddature al gatto;
4) controllare spesso il proprio gatto e, nel caso di difficoltà respiratorie o respiro affannato, bagnare la testa con l’acqua avendo però l’accortezza di non far entrare l’acqua nelle orecchie per evitare al gatto fastidiose otiti.
CANI: Come regola generale anche fido può rischiare un colpo di calore che potrebbe portarlo fino al coma e alla morte, afferma l’associazione Aidaa. Per questo in casi particolari occorre intervenire subito applicando ghiaccio secco sotto ascelle e inguine, con doccia gelata e usando ventilatore o aria condizionata per raffreddare il cane. Questi interventi se fatti velocemente spesso salvano la vita. I più a rischio sono carlini, boxer e bulldog, razze che hanno le prime vie respiratorie piuttosto piccole rispetto alle dimensioni dell’ animale. Particolarmente a rischio i cani obesi, e quelli con il folto mantello.
A parte questi casi ecco semplici da seguire in casa e all’aperto:
1) mantenere una dieta equilibrata e molta acqua fresca, ma non freddissima per evitare possibili congestioni;
2) tenere il cane in zone ombrose ed evitare di portarlo in spiaggia o a fare la passeggiata quotidiana, nelle ore più calde, e comunque munirsi sempre di una bottiglia di acqua;
3) attenzione ai colpi di freddo per l’aria condizionata.

ASCA
7 LUGLIO 2010
 
CALDO: ENPA, COME DIFENDERE GLI ANIMALI DALL'AFA
 
Roma - A soffrire le conseguenze dell'estate torrida non sono solo gli esseri umani ma anche gli animali domestici. Con l'occasione la Protezione Animali ha stilato una serie di consigli per difendere dal solleone gli animali d' affezione e selvatici - come si legge in un comunicato dell'Enpa.
Tra le norme da seguire, la Protezione Animali consiglia di:
1. Non lasciare mai un animale incustodito in auto. Un animale lasciato in queste condizioni puo' morire in poco tempo; bastano anche solo 10 minuti.
2. Assicurarsi che gli animali abbiano sempre accesso all'ombra e acqua fresca in abbondanza.
3. Non costringere i cani a sforzi eccessivi. Nei giorni piu' caldi portare il cane a passeggio di mattina e di sera, a maggior ragione se si tratta di un animale anziano e/o con difficolta' respiratorie.
4. Prevenire le scottature. Per proteggerli, e' sufficiente applicare una crema solare ad alta protezione alle estremita' bianche (specie le punte delle orecchie) del cane o gatto prima di farlo uscire.
5. Tenere l'acquario fuori dal sole diretto. Cambiare l'acqua regolarmente e togliere le alghe che si formano.
6. Non lasciare il canarino sul balcone al sole diretto.
7. Controllare la presenza di parassiti esterni. Applicare preventivamente un antiparassitario idoneo per la sua specie e taglia.
8. Controllare ogni giorno gli animali per l'eventuale presenza di uova di mosche 9. Prestare particolare cautela quando si usano tosaerba o tagliabordi, poiche' entrambi possono essere letali per animali che si muovono lentamente.

AGI
7 LUGLIO 2010
 
AMBIENTE: SICILIA, DOPO 14 ANNI TARTARUGA MARINA TORNA A VENDICARI
 
Palermo - Dopo quattordici anni una tartaruga marina "Caretta,caretta" e' tornata a deporre le uova negli arenili della Riserva naturale orientata "Oasi Faunistica di Vendicari", in provincia di Siracusa. La scoperta, di cui viene data notizia oggi, e' stata fatta lo scorso 3 luglio, durante la consueta perlustrazione mattutina del litorale della riserva ad opera dei volontari dell'Ente Fauna Siciliana. Il progetto, che quest'anno si snoda tra l'inizio di luglio e meta' settembre, si svolge in collaborazione tra i dipartimento regionale Azienda regionale foreste demaniali e il dipartimento di Biologia animale dell'Universita' di Catania. I siti di nidificazione accertati sono due. L'ultima ovodeposizione risale al 1996. I siti saranno monitorati e custoditi fino alla schiusa delle uova, continuando a rilevare quotidianamente i dati utili alla ricerca (temperatura della sabbia a diverse profondita', temperatura dell'aria, dell'acqua).
CORRIERE DELLE ALPI
7 LUGLIO 2010
 
Asini e capre per sfalciare i prati: c' è il bando
 
CALALZO (BL). E’ stato pubblicato ieri il bando per accedere ai contributi emessi dalla Comunità montana Centro Cadore per chi utilizza animali per sfalciare i prati.  Il regolamento prevede la concessione di contributi per l’acquisto di equini, bovini, ovini e caprini, e attrezzature relative al pascolo, con l’impegno al recupero e alla pulizia del territorio di fondo valle. Gli interessati riceveranno 100 euro per ogni capo caprino o ovino, fino a 300 euro per ogni capo bovino o equino; fino a 200 euro per ogni recinto elettrificato. I soggetti ammessi potranno comunque usufruire di un contributo massimo che va dagli 800 ai 1.200 euro per ogni singola domanda. Le domande vanno inviate entro il 21 luglio.  «E’ un segnale per chi vuole sopprimere le Cm», sottolinea Luca De Carlo, sindaco di Calalzo e assessore all’ambiente della Cm, «capaci invece di forti progetti identitari». La Cm Cadore ha stilato il primissimo bando in Italia che “mette a sistema” l’apporto degli animali alla manutenzione ambientale, stanziando allo scopo un fondo proprio di 20.000 euro.  «Il nostro è un territorio per eccellenza a vocazione turistica», spiega De Carlo, «e non è possibile oggi prescindere dal mantenimento di prati, bordi stradali e pascoli. Ma tutto questo rischia di essere molto oneroso per i piccoli Comuni o per la Comunità montana. Il bando supplisce ai costi sempre crescenti per gli sfalci, che nella bella stagione rischiano di impegnare una grossa fetta di fondi di bilancio. Un’idea del genere, che avevo maturato per il mio Comune, oggi è possibile per tutta la Cm Centro Cadore grazie alla lungimiranza del presidente Svaluto Ferro che ha voluto dare al territorio un forte segnale di comprensorialità».
LA NUOVA SARDEGNA
7 LUGLIO 2010
 
Nei campi i volontari della doppietta
 
Tigellio Sebis
 
MOGORO (OR). Sui campi coltivati ad ortive sono tornati a volare stormi di famelici uccelli neri che dove si posano razziano fino a lasciare solo terra bruciata. Sono le voraci cornacchie che con le loro “beccate” mandano al macero interi campi coltivati ad anguria, melone e quant’altro.  Una piaga sulla quale interviene l’associazione venatoria “Caccia, pesca, ambiente-Sport” che, con un documento a firma del presidente regionale Marco Efisio Pisanu, sposando la causa degli agricoltori, si dichiara disposta a partecipare attivamente per cercare di ridurre il sempre più crescente numero di tali uccelli.  «Il problema degli animali dannosi è stato affrontato anche di recente in incontri tra le associazioni venatorie e lo staff dell’assessore regionale all’Ambiente ma, ad oggi, non si è arrivati a niente di concreto. L’ideale - scrive Marco Pisanu - sarebbe adeguarsi alla normativa europea: negli stati che l’hanno recepita, l’abbattimento dei “dannosi” è consentito tutto l’anno».  Un po’ quello che chiedono ogni anno i pescatori di Cabras.  E qui la dichiarata disponibilità della Cpa-Sport di incentivare l’ abbattimento delle cornacchie nel periodo in cui il calendario venatorio ne consente il prelievo.  «Una decisione che potrà essere strumentalizzata dai “soliti noti”, ma al momento, per venire incontro agli agricoltori, è l’unica cosa che si può fare», aggiunge Pisanu. Che conclude: «Il nostro intento è di incentivarne l’abbattimento offrendo ai cacciatori dei premi in relazione alle prede abbattute, i quali possono dimostrare il loro contributo in maniera tangibile presentandosi presso le sedi provinciali dell’Associazione, o nelle armerie e i circoli convenzionati. Alla fine della stagione venatoria i cacciatori che hanno prestato la loro opera saranno ricompensati con dei buoni acquisto e con il rinnovo gratuito della tessera associativa».
LA PROVINCIA DI SONDRIO
7 LUGLIO 2010
 
Per il controllo del territorio
Cacciatori impegnati a censire i camosci
Registrati 28 esemplari, individuata anche una femmina adulta probabilmente malata
 
GEROLA (SO) - Giornata di censimento dei camosci quella di domenica per il comprensorio alpino di caccia di Morbegno. Come ogni estate i cacciatori si sono suddivisi in diverse zone dei settori di caccia per l'avvistamento e la registrazione degli esemplari osservati. In alta Val Gerola, nell'area di Trona Soliva che fa parte del settore Val Gerola-Val Lesina, il censimento è stato effettuato dalla squadra di cacciatori composta da Roberto Paruscio, Franco Cerri e Bruno Zugnoni.
Approfittando delle prime ore di luce della mattinata, i cacciatori supportati dalla presenza di due guardie della polizia provinciale, hanno censito 28 esemplari di camoscio di tutte le classi di età. Tra gli avvistamenti c'è stato anche quello di una femmina adulta probabilmente malata, che i cacciatori avranno modo di tenere sotto controllo anche durante la stagione venatoria. «Il censimento - spiegano i cacciatori che hanno preso parte all'attività di domenica - è un dovere da assolvere per noi. Oltre ad avere lo scopo pratico di fornire dati sulla base dei quali sarà definito il piano di abbattimento della prossima stagione venatoria, il censimento è una modalità di controllo e monitoraggio del territorio e della fauna. Verificare, insieme alle guardie della polizia provinciale, la popolazione di animali selvatici presente in una determinata zona dà l'opportunità anche di conoscere il numero, lo stato di salute e il tipo di esemplari presenti».
Quella del censimento non è l'unica attività che i cacciatori del comprensorio di Morbegno svolgono, visto che sono impegnati nello svolgimento delle giornate di pulizia del territorio che sono anche un modo per chi svolge l'attività venatoria di contribuire a mantenere al meglio l'ambiente naturale.

IL TIRRENO
7 LUGLIO 2010
 
Gli istrici divorano mais e patate
 
Pierluigi Ara
 
SAN GIULIANO (PI). Raccolti di patate distrutti, campi di mais messi ko, ortaggi spariti nello spazio di poche ore: questo il quadro desolante degli attacchi ripetuti di istrici famelici. I danni sono ingenti in varie località del lungomonte pisano.  Più volte, nel recente passato, sono stati chiamati in causa i cinghiali, che dal monte calano a valle come rulli compressori, capaci di seminare anche paura. Poco o niente è stato detto invece di altre specie di animali selvatici, in primis degli istrici.  Ecco la presa d’atto di una realtà molto pesante, registrata in questi giorni. Rimedi e provvedimenti, volti a limitare il fenomeno, al momento non ce ne sono.  Mauro Bettini, storico esperto delle attività venatorie, presidente dell’ambito territoriale di caccia, oltre che esponente toscano della Federcaccia, spiega: «L’istrice, che tanti guai sta creando è specie protetta. Non può essere cacciato e questo fa intuire anche la progressiva proliferazione. Anche se c’è chi contravviene a queste leggi...».  L’istrice predilige le aree scarsamente o per nulla antropizzate con presenza di abbondante vegetazione. Numerosi gli avvistamenti. Luigi Consani ne ha segnalata una morta sulla strada tra La Gabella e San Giuliano.  Riprende Bettini, che ha avuto il suo cane infilzato: «Si tratta di un animale essenzialmente erbivoro. Si nutre prevalentemente di tuberi e bulbi, che ottiene scavando nel terreno con le robuste zampe a colonna, ma non disdegna di rosicchiare anche corteccie morbide, frutti caduti al suolo e, anche se assai sporadicamente, insetti. In prossimità di aree coltivate a patate o granturco spesso si dà notte tempo al saccheggio».  Dopo le patate e il mais, è a rischio la vendemmia in quanto l’istrice è ghiottissimo d’uva, di cui «fa scorpacciate riempiendosi la bocca con grappoli più bassi o caduti e in via di fermentazione e - conclude l’esperto - risucchiandone gli acidi senza staccare il graspo dalla pianta».
MATTINO DI PADOVA
7 LUGLIO 2010
 
Rischio Tbc, cagnetta in quarantena
 
Padova - Un «sospetto di tubercolosi» e l’obbligo di tenere il proprio cane chiuso in casa. Non solo: l’ordinanza del sindaco, firmata il 5 luglio, prevede anche «accurate disinfezioni degli ambienti frequentati dal cane e dei materiali utilizzati» più le «precauzioni necessarie per l’incolumità delle persone». Al centro di tutte queste attenzioni una bastardina di proprietà di una signora che abita in via Guizza, tenuta sotto controllo dal servizio veterinario dell’Usl 16. La tubercolosi è una malattia rara per la razza canina, che può portare anche alla morte.  Per ora si tratta solo di un sospetto (vista la carenza di casi è anche difficile diagnosticarla, con sintomi che possono variare da cane a cane), ma l’obiettivo dell’ordinanz a è quello di vietare eventuali contagi, soprattutto ad altri animali, anche se molti in realtà sono vaccinati e non corrono pericoli. In linea teorica potrebbe anche esserci la possibilità di contagio per l’uomo, anche se si parla di una malattia con incidenza quasi nulla nei paesi più evoluti, dove tutti sono vaccinati per prevenire eventuali problemi già in tenera età.

PEACE REPORT
7 LUGLIO 2010
 
Scozia, il paese che non vuole i bambini
E nemmeno cani, colombe e conigli. Tutto all'insegna della tranquillità
 
Di sicuro Angelina Jolie, Brad Pitt e tutti i loro figli, mai e poi mai andranno a vivere a Firhall, nelle Higland scozzesi. Ma nemmeno il bel Leonardo di Caprio potrebbe costruire una fantastica villa da queste parti. Oddio, a Charlize Theron, la bellissima attrice di origini sudafricane, non la farebbero nemmeno entrare. Motivo? Le ferree (o forse meglio dire incomprensibili) regole che l'amministrazione di questo paesino scozzese ha approvato.
Per prima cosa ogni famiglia non potrà tenere più di un cane. Dunque, la passione per gli amici a quattro zampe, se volete trasferirvi qui, dovete abbandonarla. E addio alla possibilità di vedere passeggiare con le simpatiche bestiole al guinzaglio, per le tranquille stradine del borgo, il bel di Caprio. Ma pazienza, gli abitanti del villaggio se ne faranno una ragione. Ovviamente vietato l'ingresso anche a papere, conigli, api e colombe.Certo che la bellezza incontaminata di questi fantastici luoghi potrebbe far cedere una famiglia come la Jolie e Pitt che di sicuro per i loro figli desiderano il meglio. Le idee ai due attori non mancano. Le possibilità economiche nemmeno e che si sappia in giro sono anche amanti dei bei posti. Peccato, però, che l'elevato numero di pargoli al loro seguito sia una pregiudiziale. Chi ha figli, qui a Firhall, non può pensare di vivere. Addio anche ai sogni di gloria di giocattolai, venditori di zucchero filato e giostrai.
Infine, se il 99 percento della popolazione maschile di questo pianeta farebbe entrare di buon grado la signorina Theron nella propria casa, a Firhall, considerando che è una giovane donna e che ha meno di 45 anni (lo possiamo dire tranquillamente), beh, non ha diritto alla residenza nel comune scozzese.
Via libera però a giovani e animali che vogliono fare un saluto ai residenti. A patto che non si fermino nemmeno a dormire.
Guai, però, a parlar male di questo villaggio. Da queste parti non c'è nessun Barbablu. E probabilmente sono tutti animalisti. Ma c'è un motivo se tutte queste regole sono state approvate. Otto anni fa quando il villaggio è nato, l'intenzione era quella di farlo vivere da adulti che desiderassero passare gli ultimi anni di vita in modo molto tranquillo. Come ricorda il presidente della giunta intervistato dalla stampa britannica. "Vivere qui offre pace e tranquillità. E' quello che tutti cerchiamo quando diventiamo adulti" e poi ci sono anche quelli che diventati nonni hanno pensato di abbandonare il tranquillo villaggio e andare altrove e godersi l'allegria dei nipotini. E come diceva Seneca: "Non c'è niente che giovi quanto starsene tranquilli e parlare pochissimo con gli altri e il più possibile con sé stessi".
 

 

            7 LUGLIO  2010
VIVISEZIONE - SPERIMENTAZIONE


 
QUOTIDIANO DEL NORD
7 LUGLIO 2010
 
UE: no a clonazione animali per alimenti
 
Roma - La LAV ed Eurogroup for Animals a Bruxelles accolgono positivamente il voto schiacciante di oggi, espresso dal Parlamento Europeo, in favore del divieto di clonazione di animali per la produzione di alimenti.Questo voto rappresenta chiaramente il punto di vista dei cittadini europei che non vogliono cibi Frankenstein nei loro piatti e, inoltre, pone enormi pressioni sulla Commissione Europea a presentare una legislazione chiara per far rispettare tale divieto e assicurare che nessun prodotto da animali clonati o dalla loro progenie sia immesso sul mercato europeo.Il Parlamento Europeo ha mantenuto la sua opposizione alla clonazione animale approvando una risoluzione sul tema nel 2008. Il voto di oggi ha rafforzato tale posizione e il relatore per la Direttiva sui nuovi prodotti alimentari, Liotard Kartika Tamara (deputato europeo), nel corso del dibattito prima della votazione, ha dichiarato che consentire la clonazione per la produzione alimentare, vuol dire essere d'accordo sul fatto che i problemi legati al benessere degli animali, associati a questa discussa tecnica, non sono importanti.Ha inoltre esortato il Parlamento a restare saldo alla sua opposizione. "Siamo estremamente lieti che il Parlamento Europeo abbia agito in modo responsabile sulla questione. La clonazione è inefficiente, negli animali provoca sofferenza e angoscia in tutte le fasi del processo e deve essere fermata - hanno dichiarato Roberto Bennati, vicepresidente LAV e Sonja Van Tichelen, direttore di Eurogroup for Animals - Gli animali destinati all’allevamento sono già considerati da alcuni come prodotti piuttosto che esseri senzienti, tanto più nel caso della clonazione, con conseguente minore preoccupazione per il benessere degli animali e meno volontà di affrontare le questioni del benessere animale".La LAV ed Eurogroup for Animals temono che l'uso routinario della clonazione ridurrebbe drasticamente la diversità genetica nelle popolazioni di animali cosiddetti da reddito, aumentando le probabilità che intere mandrie possano essere spazzate via da una malattia alla quale sarebbero stati tutti ugualmente sensibili. Inoltre, la Commissione Europea e gli Stati Membri attualmente prevedono sovvenzioni agli agricoltori che conservano razze tradizionali di bestiame attraverso il finanziamento dello sviluppo rurale. Promuovere la clonazione degli animali d’allevamento sarebbe in contrasto con tale obiettivo di sviluppo rurale, della conservazione della diversità genetica negli animali di fattoria. Lo sviluppo della clonazione animale come metodo di produzione alimentare è un obiettivo perseguito senza un’adeguata consapevolezza del pubblico e nonostante ben documentate preoccupazioni dei cittadini in materia di uso delle biotecnologie nella produzione alimentare (es. cibi geneticamente modificati).Questo è inaccettabile. "LAV ed Eurogroup for Animals ritengono che l'Unione Europea dovrebbe introdurre un divieto immediato sulla clonazione degli animali per la produzione alimentare, sulla vendita di prodotti alimentari importati da animali clonati e dalla loro progenie - affermano Roberto Bennati, vicepresidente LAV e Sonja Van Tichelen, direttore di Eurogroup for Animals - chiediamo alla Commissione Europea di agire immediatamente e con fermezza per riflettere la preoccupazione del Parlamento Europeo e di fatto dei cittadini europei ".
 
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