7 LUGLIO  2009

ASCA
7 LUGLIO 2009
 
ANIMALI: DIVENTA OBBLIGATORIO SOCCORRERLI SE FERITI IN INCIDENTI STRADA
 
Roma - Sara' obbligatorio soccorrere animali feriti in incidenti stradali: la Commissione Trasporti della Camera dei Deputati ha infatti approvato, in sede legislativa, l'emendamento dell'onorevole Gabriella Giammanco (Pdl), alla Proposta di legge di modifica del Codice della Strada, in materia di mezzi di soccorso per animali e di incidenti con danno ad animali.
''Si tratta di una grande conquista - spiega Giammanco - per la prima volta verra' inserito nel Codice della Strada un principio mai contemplato dal legislatore. Chi provochera' un incidente con danno a uno o piu' animali domestici, da lavoro o protetti, dovra' provvedere ad assicurare l'immediato intervento di un medico veterinario, in caso contrario dovra' pagare una sanzione amministrativa che puo' arrivare fino a 1500 euro. In piu' - continua la parlamentare - le ambulanze veterinarie potranno finalmente dotarsi di segnalatori luminosi e acustici, indispensabili nei momenti di emergenza''.
''Il rispetto nei confronti degli animali - conclude Giammanco - e' un dovere civico di primaria importanza, proprio delle culture piu' progredite. La legislazione italiana, a piccoli passi, sta raggiungendo traguardi significativi ma e' necessario che si acceleri questo percorso di civilta'''.

LA TRIBUNA DI TREVISO

7 LUGLIO 2009

Ponzano, 12 gatti scomparsi I residenti: «Li avvelenano»

PONZANO (TV). Dodici gatti scomparsi in una settimana, di questi due sono stati ritrovati avvelenati. E’ vera emergenza a Ponzano, dove i residenti del borgo Ruga hanno chiesto alla polizia municipale di intervenire. A scoprire la lunga lista dei gatti spariti è stata Perla Foti: «Pochi giorni fa non ho trovato più il mio micio. E cominciando a cercarlo ho trovato alcuni volantini di altri famiglie che non trovavano più il loro gatto». Si tratta di animali domestici abituati a vivere in giardino. E tutte le sparizioni sono avvenute tra il tardo pomeriggio e la sera. Due le ipotesi: o un malintenzionato o qualcuno che abbia cosparso la zona con dei bocconi avvelenati per topi, e che involontariamente stia invece uccidendo i mici. «Non riusciamo a capire, ma è logico pensare che avendone trovati due avvelenati, lo stesso sia avvenuto agli altri - conclude la ponzanese - ma non escludiamo che si tratti di un evento involontario».  


LA NUOVA VENEZIA

7 LUGLIO 2009

Gattini abbandonati e uccisi

Aumenta il fenomeno in Riviera

MIRA (VE). Aumentano gli abbandoni di gattini negli ultimi 3 mesi. A denunciare il fenomeno è Roberto Martano, coordinatore regionale dell’Enpa (Ente nazionale protezione Animali). «In tre mesi abbiamo registrato una ventina di abbandoni di cucciolate di gatti. Gli abbandoni vanno sempre in crescendo, e una decina di gattini sono finiti qualche giorno fa addirittura all’interno del parco dell’ospedale civile di Dolo e qualche settimana prima anche in quello di Mirano». L’Enpa ha denunciato gli abbandoni all’autorità giudiziaria. «Stimiamo che nel 2008 - dice Martano - stati gettati in cassonetti dei rifiuti e nei canali, circa 500 gattini che in questo modo vengono soppressi. Altri 600 vengono lasciati ancora cuccioli nei luoghi più disparati. Chiediamo il microchip elettronico come per i cani.


IL SECOLO XIX

7 LUGLIO 2009

 

Gattini abbandonati soccorsi dall'Enpa

 

Cadibona (SV) -Nuovi casi di abbandono di animali domestici. Ne hanno fatto le spese due gattini di poche settimane, scaricati dentro una scatola di dolci pasquali ai margini della strada del cimitero di Cadibona. Un automobilista li ha notati ed ha avvertito il Servizio Veterinario, che li ha recuperati e consegnati ai Volontari della Protezione Animali; disidratati e spaventati, sono ora in cura presso la sede di via Cavour 48 r a Savona,] Per i responsabili previsto l'arresto fino ad un anno o l'ammenda da 1.000 a 10.000 euro. Le guardie zoofile hanno diramato le foto dei mici per risalire agli autori dell'abbandono e denunciarli.


SAVONA NEW

7 LUGLIO 2009

 

Cairo (SV): cinghialetto di pochi chili ucciso dai cacciatori

 

Cairo (SV) - A Cairo Montenotte, un cinghialetto di pochi chili è rimasto ucciso e la madre ferita è andata a morire in modo atroce chissà dove per colpa della squadra locale di caccia.
"La motivazione dei cacciatori è sempre la solita 'in zona sono avvenute incursioni di cinghiali'; ma non si capisce quale utilità, se non “ludica” per chi le compie, abbia fare battute giorni dopo, quando i “colpevoli” sono lontani e gli animali uccisi non sono responsabili dei danni" - dichiarano i responsabili della Protezione Animali.
L’ENPA chiede che siano esibite, per questa come per le numerose battute precedenti, le denunce autocertificate da chi ha fatto la segnalazione e documentato con fotografie l’invasione dei suoi campi; altrimenti è più che lecito dubitare sulla legittimità dell’intervento.


CORRIERE DI MAREMMA

7 LUGLIO 2009

 

Arrestati per droga, in salvo i loro animali.

I vicini hanno sentito i mugolii delle bestiole prigioniere sotto il sole cocente di domenica. Coppia in manette per spaccio lascia sul balcone un cane e il coniglio

 

FOLLONICA (GR) - Un cane e un coniglio sono rimasti abbandonati sotto il sole sul terrazzo di uno degli appartamenti di via della Pace, mentre i loro padroni erano finiti dietro le sbarre per spaccio di droga. Il palazzo “movimentato” Quel condominio di Cassarello ha assistito a due interventi delle forze dell’ordine, uno dopo l’altro. Il primo, quello dei Carabinieri, ha colto di sorpresa due pusher intenti a spacciare sostanze stupefacenti. Il secondo, quello dei Vigili del fuoco e della Polizia Municipale, è servito a mettere in salvo i due animaletti della coppia rimasti “imprigionati“ sul terrazzo, sotto il sole ardente di domenica. In questo caso, ad attirare l’attenzione dei vicini, sono stati i continui mugolii del cane. Le mani nel sacco Nel pomeriggio di sabato i carabinieri hanno concluso la prima operazione, mettendo fine ad un florido “mercatino“ di hashish gestito da una coppia residente nell’appartamento in periferia. Tante le lamentele avanzate negli ultimi mesi dagli inquilini del condominio, tutte a segnalare lo strano viavai che contraddistingueva quell’abitazione. Così gli uomini dell'Arma si sono messi sulle tracce dei due spacciatori, con tanto di pedinamenti in via della Pace. L’affare concluso E il primo controllo ha riguardato uno degli acquirenti appena usciti dall’appartamento di Cassarello, bloccato in possesso di una dose di hashish. Immediata l’irruzione dai carabinieri nell’appartamento, dove i due malviventi sono stati sorpresi con le mani nel sacco. Nel corso della perquisizione sono stati trovati diversi involucri di droga già pronti per la vendita, per un totale di 150 grammi di hashish. E poi anche un bilancino di precisione e altro materiale idoneo al confezionamento delle dosi. E ancora: duecento euro, ovvero il ricavato dell’ultimo affare, quello appena concluso sotto gli occhi dei militari. L’arresto della coppia Per i due conviventi, C.S., un operaio follonichese di 55 anni, e C.R., una quarantacinquenne disoccupata di nazionalità domenicana, è scattato l’arresto. Per la donna non era il primo: già alcuni anni fa era finita in manette per lo stesso reato. Un volto noto alle forze dell’ordine. Adesso la straniera si trova nel carcere di Livorno. L’altro blitz Ma la vicenda non finisce qui. Il giorno successivo all’arresto, il blitz si è ripetuto. Ma questa volta per un altro motivo. E con altri protagonisti. A rimanere intrappolati sul balcone dell’abitazione sono stati i due animali della coppia, un cane e un coniglio, per un giorno intero sotto il sole, non senza lamentarsi. E proprio i guaiti del cane hanno attirato l’attenzione dei vicini di casa che hanno chiamato le forze dell’ordine per segnalare quella presenza. Sul posto sono intervenuti gli agenti della Polizia municipale e i Vigili del fuoco: gli uomini del 115, con l’autoscala, sono riusciti a raggiungere la terrazza dell’abitazione di via della Pace e a portare in salvo i due animali. “Adozione” dei cuccioli Ora ad occuparsi del cane e del coniglio, rimasti senza i loro padroni, saranno i volontari del canile comprensoriale.


IL CENTRO

7 LUGLIO 2009

 

Orfei, una vita col circo

 

ALBA ADRIATICA (TE). Nando Orfei , re del circo italiano, festeggerà ad Alba Adriatica i suoi sessant’anni di attività. Orfei sarà infatti con il suo nuovo spettacolo a Alba Adriatica sul lungomare nord dal 9 al 13 luglio. E proprio ad Alba il 9 luglio Orfei organizzerà una grande festa.  Sono diverse le attrazioni dello spettacolo, dal numero di una acrobata francese, Madame Deborah ai trapezisti messicani Flyng Mendez, capaci di effettuare con grande abilità e destrezza il mitico triplo salto mortale.  Stella della pista sarà Gioia Orfei , la più giovane figlia di Nando che ha ereditato dal papà l’amore per il circo e soprattutto per i cavalli e l’alta scuola di equitazione e in pista ne darà ampia dimostrazione. Nando e Gioia quest’anno in occasione del 45º anno di fondazione del circo Nando Orfei hanno voluto creare uno spettacolo davvero speciale che prevede clown, acrobati, equilibristi, funamboli, cavallerizzi, pattinatori acrobatici e tanto altro ancora.  Tanti animali in pista dai cavalli andalusi di Nando Orfei ed Emidio Bellucci all’alta scuola d’equitazione dei fratelli Attilio ed Emidio Bellucci con Gioia Orfei. Nello spettacolo anche una sorta di quadro del libro della giungla con Emidio Bellucci e con l’arrivo in pista di tanti animali: cammelli, struzzi, cavallini poni e zebre, l’ippopotamo nano. Sicuramente il momento più atteso sarà quando Nando Orfei presenterà in pista le tigri del domatore spagnolo Sthephan: Nando sarà all’esterno della gabbia e commenterà il numero alcune delle tigri in gabbia. Nel cast figura anche lo straordinario giocoliere italiano, Stefano Savio .  Il debutto sarà giovedì alle 21,15 (spettacoli ore 21,15; sabato e domenica 17,30 e 21,30. Visite allo zoo 10-21).


CORRIERE DELLE ALPI

7 LUGLIO 2009

Sesso con un animale

Controlli lungo la strada per Vignui

FELTRE (BL). Un normale posto di controllo dei carabinieri per una vicenda che proprio normale non è. Anzi, il contesto è quantomai triste per il protagonista, coinvolto in una vicenda di zoofilia. Sesso praticato con gli animali, per capirsi. Succede tutto nella tarda serata di domenica, quando una pattuglia del nucleo radiomobile dei carabinieri va ad eseguire degli accertamenti lungo la strada che da Foen sale per raggiungere le frazioni di Vignui, Pren e Lamen.  I militari eseguono controlli nella vegetazione. Rimandano indietro le auto in transito. Nessun reato è stato commesso, ma la storia dice che un uomo ha consumato all’aperto, complice l’oscurità, un rapporto con un ovino. Una storia triste per la quale, più che le forze dell’ordine, sarebbe richiesto l’intervento di uno psicologo o di uno psichiatra. Con delle torce si cerca tra la boscaglia. I militari completano l’intervento senza avere nulla da rilevare sul piano del codice penale. Resta la sensazione di un caso di degrado che poco si addice ad un territorio socialmente avanzato come il Feltrino viene ritenuto e si reputa. Dopo meno di un’ora la viabilità viene riaperta al traffico di una domenica sera qualunque.


IL TIRRENO

7 LUGLIO 2009

 

E cane e coniglio restano imprigionati

Paola Villani

 

FOLLONICA (GR). Arrestati i padroni, i loro animali restano imprigionati. Sono stati per più di 24 ore da soli, nel terrazzo dell’appartamento all’ultimo piano in via della Pace 113, una delle ultime palazzine in fondo alla via, vicino alla rotonda che porta a Cassarello. Un cane di piccola taglia e un coniglio domestico, al sole senza che nessuno pensasse a loro, senza poter correre per casa, dopo l’arresto avvenuto sabato pomeriggio dei loro padroni per spaccio.  Sono stati i vicini a chiamare vigili del fuoco e municipale. È servita la scala per arrivare fino al terrazzo e un’ora e mezzo per liberare gli animali, per poi consegnarli all’Enpa. «Erano rimasti soli da sabato verso le cinque e mezzo quando sono arrivati i carabinieri a prelevare i due inquilini dell’appartamento», racconta una vicina. «Il cane di solito stava in terrazzo e abbaiava ogni volta che qualcuno suonava il campanello. Domenica dopo che sono stati soli per tante ore avevamo paura che non avessero acqua e cibo, al contrario poi i vigili ci hanno detto che erano stati governati bene».  Una storia non di abbandono ma solo di dimenticanza: difatti la donna arrestata ha una figlia minorenne forse era stato chiesto a lei di badare agli animali, o forse nella concitazione nessuno si è preoccupato di loro. Il cane adesso starà con gli altri randagi dell’Enpa, così come il coniglio che non avrà la compagni dei simili.


ADN KRONOS

7 LUGLIO 2009

 

ORISTANO: CADE DURANTE GARA EQUESTRE, FANTINO MUORE DOPO INTERVENTO CHIRURGICO

 

Oristano - Non ce l'ha fatta il fantino caduto ieri da cavallo durante la gara equestre dell'Ardia di Sedilo (Oristano). Roberrto Pisanu, 44 anni, e' morto nell'ospedale San Francesco di Nuoro nonostante un disperato tentativo chirurgico alla testa per salvargli la vita. Il fantino era stato trasportato ieri nel nosocomio nuorese in gravissime condizioni.

Durante la partenza del palio in onore di San Costantino l'uomo infatti aveva battuto violentemente la testa riportando piu' fraatture. Questa mattina la manifestazione e' comunque proceduta e' durante le corse del mattino e' rimasto ferito un altro cavaliere. Le sue condizioni non sono pero' gravi.


MARSALA C'E'

7 LUGLIO 2009

 

Travolto un gregge da un autocarro: 11 pecore morte. L’incidente si è verificato in via Favara

 

Provincia di Trapani - È accaduto intorno alle 10 di ieri mattina. Un autocarro Iveco ha travolto un gregge e ucciso undici pecore. L’incidente si è verificato in via Favara, in contrada Sant’Anna. Protagonista dello scontro il camion condotto da Marco Antonio D. che provenendo da via Salemi ed era diretto verso Petrosino. Giunto  nei pressi dei vivai Tumbarello si è imbattuto in un gregge che attraversava la strada. Quando il conducente ha visto gli ovini per non investirli li ha frenato di colpo. Ma lo sforzo non è stato sufficiente e le pecore sono state trascinate dal mezzo pesante e per molte non c’è stata via d'uscita: otto sono morte subito. Tre ovini erano ancora in agonia quanto è arrivato, per i rilievi di rito, il medico veterinario dell’ASL numero 9 di Trapani, Angelo Perniciaro che ne ha..... constatato l’avvenuto decesso. L’incidente è avvenuto sotto gli occhi dell’allevatore Paolo A. che stava conducendo le pecore al pascolo. Per stabilire la dinamica e le eventuali responsabilità sono intervenuti gli agenti della squadra infortunistica della polizia municipale che hanno anche curato l’ordine pubblico e la sicurezza del transito veicolare. Per lo smaltimento delle carcasse delle pecore è stata disposta un’ordinanza firmata dal sindaco Renzo Carini per la distruzione.


NOTIZIARIO ITALIANO

7 LUGLIO 2009

 

Pamplona: corsa dei tori, quattro feriti

 

 

 

 

PAMPLONA - Come ogni anno per la Festa di San Firmino, la città di Pamplona si paralizza per gli “encierros”, le folli corse dei tori. Quest’anno quattro persone, tra cui un turista scozzese e un americano, sono rimaste ferite stamattina durante la corsa dei tori tipica della festa di San Firmino a Pamplona. Lo hanno reso noto gli organizzatori. Gli altri feriti sono due giovani spagnoli di 21 e 31 anni. Nessuno dei quattro e' stato incornato. Cantata da Hemingway nel romanzo Fiesta, la corsa dei tori è insieme un rito crudele osteggiato dagli animalisti ma anche una tradizione ancestrale ricca di storia e di fascino.

LA FESTA
Le feste de Los Sanfermines, in onore di San Firmino di Amiens, cominciano con il lancio del chupinazo (razzo) dal balcone del consiglio della città a mezzogiorno del 6 luglio e finiscono a mezzanotte del 14 luglio. L’Encierro consiste in una corsa di circa 800 metri per le strette vie cittadine fino all’arena delle corride, dove il pubblico corre insieme a una mandria di tori lasciati liberi. L’inizio ufficiale si ha quando dal balcone del municipio viene scagliato in aria il chupinazo, il razzo la cui miccia è innescata dal sindaco di Pamplona. All’esplosione le strade gremite di gente si riempiono di un movimento gioioso e incontrollabile.  Si danza, ci si bacia e abbraccia, si beve: le regole comuni per questa settimana saranno sostituite da quelle della festa più famosa di Spagna.
Il percorso di più di un chilometro termina alla Plaza de Toros, l’arena dove avviene la corrida per sette volte in sette giorni durante San Fermin. Fuori la statua di bronzo dedicata a Hemingway luccica sotto il sole di luglio.

IL GIORNALE

7 LUGLIO 2009

 

Pamplona, primo encierro veloce e senza incornati

Il primo encierro della festa di San Firmino, tenutosi stamattina alle 8 nel giorno dedicato al santo patrono, si è corso in 2'28". Bilancio sanitario positivo: nessun ferito da incornata e soli 4 ricoverati in ospedale per traumi da calpestamento. Affluenza non eccezionale 

 

IL SANTO PROTETTORE. Le preghiere della mattina hanno funzionato. Nel giorno del santo patrono di Pamplona, il 7 luglio, il primo encierro della festa si è infatti concluso senza incidenti di rilievo, con soli 4 feriti trasportati nei due ospedali cittadini. Merito di San Firmino, davanti alla cui statua i corridori brandiscono per tre volte il loro giornale (con cui dovrebbero aizzare i tori in corsa) e innalzano le loro preghiere. Un momento che precede di poco l'apertura dei cancelli del recinto e la corsa vera e propria. Un momento in cui si uniscono sacro e profano, superstizione e appartenenza culturale; tanto è vero che quest'anno, per la prima volta, al tradizionale coro in spagnolo («A San Fermin pedimos, por ser nuestro patrón, nos guíe en el encierro dándonos su bendición»), è seguito il coro in euskera, la lingua basca che conta parecchi parlanti anche in Navarra.
RAPIDO E PULITO. Il primo encierro dei Sanfermines 2009 si è contraddistinto per la velocità e l'ordine. L'affluenza non straordinaria (è vero che è un martedì lavorativo, ma è anche vero che l'encierro del 7 luglio, giorno del patrono, è tradizionalmente molto popolato) ha sicuramente contribuito a evitare imbottigliamenti lungo il percorso, anche se la presenza di corridori stranieri o inesperti ha creato come al solito momenti di pericolo. Perché se è vero che la corsa è durata solo 2 minuti e 28 secondi (il 41° encierro più veloce della storia, a soli 16 secondi dal record di 2'12" dell'8 luglio 1998), di episodi da raccontare durante gli 848 metri del percorso ce ne sono sempre.
IL TORO VELOCISTA E IL BELL'ADDORMENTATO. I tori dell'allevamento Alcurrucén (provenienti da Caceres, nella regione spagnola dell'Estremadura), dopo tre anni di assenza da San Firmino, hanno dato buona prova di sé. Già sulla salita di Santo Domingo, un toro nero aveva preso la guida della mandria, sopravanzando i manzi. Una vera e propria fuga, con il toro che acquistava sempre maggior velocità fino a inciampare in un ragazzo caduto a terra poco dopo l'Ayuntamiento. La mandria a questo punto perdeva velocità, affrontando il punto più pericoloso (la curva di Mercaderes) senza problemi né scontri. Un grosso cero a San Fermin, invece, dovrà accenderlo il giovane che - commettendo il grave errore di rialzarsi da terra nonostante il sopraggiungere della mandria - è stato investito dai tori: se il colpo fosse stato inferto con le corna invece che con il muso, le conseguenze sarebbero state ben più gravi. Molta sfortuna e al contempo una buona stella, poi, per il ragazzo che sul rettilineo dell'Estafeta si è trovato di fronte un altro corridore sbilanciato: l'impatto lo ha sbalzato al centro della strada, dove è stato sballottato tra due tori senza però riportare ferite. Uno dei due animali - il toro da 610 kg chiamato Risueño - si è attardato in questa occasione, sganciandosi dal resto compatto della mandria e arrivando in ritardo nella Plaza de Toros. Singolare, infine, quanto accaduto all'ingresso dei tori nell'arena, con una persona riversa a terra proprio all'ingresso della mandria. Le riprese lo mostrano immobile, con i tori che all'ultimo istante, prima di calpestarlo, cambiano traiettoria e lo scansano, prima che gli inservienti lo trascinino via a peso morto. Un ubriaco, un malore, un pazzo con tendenze più autodistruttive degli altri corridori, non è dato sapere.


IL NUOVO

7 LUGLIO 2009

 

Pamplona: prima corsa tori, feriti

 

MADRID - E' di quattro feriti il bilancio del primo ''encierro'', la spettacolare corsa con i tori della Fiesta di San Firmino a Pamplona. Alla prima corsa della mattina, durata circa 2 minuti, hanno partecipato sei giovani tori, subito circondati da migliaia di persone. I feriti, due spagnoli, un americano e uno scozzese, non sono stati tuttavia colpiti dagli animali ma hanno riportato forti contusioni probabilmente durante la corsa.


LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO

7 LUGLIO 2009

 

Salento, mucche e vitelli alla diossina abbattuti

 

CAMILLO DE DONNO

 

MAGLIE (LE) - Mucche e vitelli della masseria Lanciano pronti per il mattatoio. In esecuzione di un provvedimento del Servizio di veterinaria della Asl, gli animali sono stati trasferiti ed oggi saranno abbattuti. Si tratta di oltre 70 mucche da latte, di qualche vitello che sarebbe stato pronto per la commercializzazione, di vitellini nati da poche settimane e di altri che moriranno nel ventre delle loro madri, senza mai aver visto la luce. L’azienda Lanciano è nelle immediate vicinanze della zona industriale e risulta essere tra le più contaminate dall’inquinamento da diossine. Sin dalle prime analisi eseguite dopo l’allarme generato dalla rilevazione delle molecole cancerogene nei fumi della Copersalento, si accertò che i valori di diossina nel latte erano di 12,33 picogrammi per grammo, così come ben oltre i limiti di tollerabilità erano le percentuali di diossina nelle carni dei bovini. Stessa situazione di inaccettabilità per i foraggi provenienti dai campi (circa 11 ettari) che sono tutt’intorno alla fattoria e ricadono nei territori di Maglie e Cursi. 

La vicenda ha avuto inizio qualche mese fa e da allora l’azienda è in una situazione di totale fermo, nel senso che per le tre famiglie che da quell’attività traggono l’unico sostentamento si è bloccata la commercializzazione dei prodotti; ma non il lavoro che in un’azienda zootecnica comunque deve essere fatto. Così i fratelli Lanciano ed i loro genitori hanno continuato a governare gli animali (oltre ai bovini nella masseria sono allevate 225 pecore) ed a mungerli sapendo che latte e carne altro non erano che rifiuti da smaltire; così la stalla di recente ammodernata con notevole impegno economico si è di fatto trasformata in una specie di braccio della morte e le attrezzature di cui i Lanciano si erano dotati sono diventate apparecchiature senza senso. Oggi l’epilogo: anche per gli animali è giunta l’ora dell’abbattimento e della distruzione controllata. Come da mesi accade per il latte, pure chi lo ha prodotto diventa rifiuto.


L'UNIONE SARDA
7 LUGLIO 2009
 
Torello salvato in fondo al burrone dopo la lite con un rivale in amore
 
NINO MELIS
 
Villagrande (OG) - Il focoso torello - peso: un quintale e mezzo - aveva ingaggiato battaglia per assicurarsi il cuore di una giumenta, ma ha avuto la peggio nello scontro con un rivale più forte di lui ed è rotolato su una ripida scarpata profonda oltre ottanta metri.
Vista l'impossibilità di recuperare l'animale, l'allevatore Bruno Mereu ha chiesto l'intervento dei vigili del fuoco di Lanusei che in meno di un'ora sono riusciti a riportare l'avventato torello nella mandria grazie all'impiego di un argano con verricello. L'episodio è avvenuto pochi giorni fa in corrispondenza del ponte Isadalu, uno dei più alti dell'isola, a pochi chilometri da Villagrande lungo la strada che porta a Talana.
«L'animale - ricorda l'architetto Lucio Mereu, fratello di Bruno - era rimasto intrappolato nella vallata e non sarebbe mai riuscito a risalire da solo un dislivello superiore agli ottanta metri. I vigili del fuoco di Lanusei hanno salvato l'animale grazie ad un intervento da manuale».
Scesi in fondo al burrone insieme al proprietario, i vigili sono riusciti a imbragare il riottoso vitello e ad assicurarlo al cavo tirato da un argano elettrico posizionato su un camioncino. Lentamente ma inesorabilmente l'animale ha potuto risalire la china e raggiungere gli animali della mandria.
L'allevatore Bruno Mereu ha ringraziato calorosamente i vigili del fuoco, guidati dal caposquadra Sandro Piroddi, mentre il torello ha dimostrato a modo suo la riconoscenza con un prolungato muggito. La brutta avventura si è risolta per lui con un lieto fine: era destinato al macello tra pochi giorni, per la festività di Santa Barbara, ma l' esecuzione è stata rimandata. Data la situazione, i proprietari hanno rinviato, ma non annullato, l'appuntamento con il macellaio. Dopo Santa Barbara, a Villagrande si festeggia San Gabriele e difficilmente il torello potrà scampare alla sua sorte naturale. A meno di un'altro provvidenziale incidente.

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO

7 LUGLIO 2009

 

Curate e nutrite fino alla fine per un danno da 350mila euro

 

MAGLIE (LE)  - Tre mesi fa sarebbe stato come aggiungere lutto al lutto, ora non è più così. All’inizio della vicenda i Lanciano speravano che le loro bestie potessero essere salvate, credevano che nel giro di qualche mese la percentuale di diossina nelle loro carni e nel latte potesse calare e magari sparire del tutto così da salvare la loro fatica ed il loro impegno econ omico. 
Portare una mucca in produzione significa avere la pazienza di tre anni, tre anni di lavoro e di cure, solo se l’animale sarà in perfetta salute e ben tenuto potrà poi dare latte in quantità remunerative. Infatti tutte le mucche della stalla dei Lanciano erano in perfetto stato, vaccinate ed esenti da ogni malattia, di quelle “normali”, attese, si capisce. Fino a qualche mese fa nessuno di loro avrebbe immaginato che nella masseria ci fosse un “ospite” di cui non conoscevano l’esistenza; eppure la diossina per i Lanciano ha significato (e significa) un radicale mutamento di vita, delle loro speranze, dei loro programmi. 
Sono stati mesi difficili questi e così mentre all’inizio cercavano di prodigarsi per evitare che le bestie fossero abbattute ora non hanno potuto fare altro che arrendersi e chiedere che gli animali fossero macellati al più presto perché non erano più in grado di provvedere al loro mantenimento. I danni finora quantificati superano i 350mila euro.


IL TEMPO

7 LUGLIO 2009

 

Ponte Milvio Giovedì inaugurazione dello spazio dedicato solo agli animali «Villa Bau Village-Tvb Roma» è il primo evento organizzato in una città italiana

In spiaggia con il cane sulle sponde del Tevere

Una piscina lunga cinquanta metri, una spiaggia e un bagnino con la torretta

 

Roma - Non è la descrizione di uno stabilimento balneare che si trova sul Litorale, ma di un luogo dedicato totalmente ai cani nella Capitale, tra Ponte Milvio e il viadotto di Corso Francia. «Villa Bau Village-Tvb Roma» è un nuovo progetto nato dalla volontà di offrire i servizi necessari alla corretta convivenza e al reciproco rispetto fra l'uomo e gli animali. È la prima volta che viene creato un luogo nel cuore di una città italiana dedicato esclusivamente agli amici a quattro zampe, dove saranno organizzate attività ricreative, educative e di spettacolo per i cani e i padroni dalle 9 di mattina alle 19. Insomma, si tratta di un vero e proprio polo cinofilo sulle sponde del Tevere, su un'estensione di oltre 400 metri. Il progetto, nato dal lavoro durato due anni e portato avanti da Pierpaolo Azzoni e Aurora Donati, che hanno ottenuto il patrocinio del Comune, della Regione Lazio e del Municipio XX, ha lo scopo di permettere ai padroni di uscire da casa e raggiungere in pochi minuti una spiaggia dove possono lasciare tranquillamente liberi i loro cani, in uno spazio rigorosamente recintato e dove lavora anche un personale specializzato che si occupa, tra l'altro, di sorvegliare gli animali durante la loro «giornata di mare». Mentre l'amico a quattro zampe fa il bagno in piscina o gioca con altri cani, (il villaggio può ospitare fino a cento animali al giorno) i padroni possono svolgere anche loro attività sportive: dal beach tennis al beach volley e i più appassionati potranno anche allenarsi con i campioni del mondo in carica. Nel nuovo luogo di ritrovo ci saranno anche punti di ristorazione per i padroni, come in uno stabilimento che si trova sulla riva del mare. Il tutto in estrema sicurezza per i cani e per la tranquillità dei padroni. È prevista per giovedì 9 luglio alle ore 18 l'inaugurazione dell'area ampia quasi due ettari: la manifestazione rimarrà aperta fino a settembre.


Animalieanimali

7 LUGLIO 2009

 

CAPRERA APRE UNA SPIAGGIA AI CANI
Decisione di Ente Parco con Capitaneria di Porto e volontari Arvepana

 

Una spiaggia a misura di cane. Il Parco lancia l’idea e con l’associazione Arvepana crea un angolo destinato a fido nella spiaggia di fronte a Porto Palma. Un progetto partito alcuni anni fa che oggi viene riproposto, in collaborazione con la capitaneria di porto. Molti proprietari di cani potranno portare con sé i propri animali durante le ferie estive. Il parco ha finanziato il progetto. Realizzato anche grazie ad una convenzione siglata con l’Ente parco, che prevede l’esclusivo utilizzo di una ben determinata spiaggia ai cinofili con i propri cani. L’area per la quale la capitaneria di porto ha rilasciato la concessione si trova nell’isola di Caprera a chiusura della baia di Porto Palma di fronte al centro velico di Caprera, nella strada che conduce fino ai Due Mari, e potrà essere utilizzata durante il periodo estivo fino al 15 settembre. Per accedere alla spiaggia per cani è necessario rispettare alcune norme elencate nei regolamenti. Obbligo del guinzaglio, pulizia immediata delle deiezioni dell’animale, libretto sanitario in regola con le vaccinazioni e certificato d’iscrizione all’anagrafe canina. Il servizio, offerto dai volontari dell’associazione Arvepana e da tre operatori esterni, prevede che ad un prezzo di 3 euro sia consegnato all’utente un kit, comprensivo di paletta e sacchetto, un ombrellone, una ciotola per l’acqua, l’uso della doccia e l’eventuale assistenza di un veterinario. La fruizione del servizio è giornaliera con orario continuativo dalle 9 alle 19. Per qualsiasi informazione è possibile contattare direttamente l’Associazione Arvepana al numero di telefono 366.3933926 o l’Ente parco, al numero di telefono 0789.790211.


Animalieanimali

7 LUGLIO 2009

 

VI CONSIGLIAMO UN BEL B&B APERTO AI CANI NELLE MARCHE

Segnalazione a sei mani e quattrozampe...

 

State cercando un bel posto dove andare in vacanza con il vostro cane? Vi consiglio il B&B Colle Santandrea, in collina, sopra Grottammare, in provincia di Ascoli Piceno. Noi, con la nostra Nessie (una meticcia di media taglia di 1 anno e mezzo) ci siamo stati la prima settimana di giugno. Ci siamo davvero trovati benissimo, come a casa. Il B&B è gestito da una famigliola di Milano che ha una simpatica e dolce cagnolina, Beryl, di due anni. Nessie e Beryl all’inizio si sono studiate un po’ e dopo si sono fatte compagnia correndo e giocando insieme per tutta la settimana. Noi così ci siamo rilassati prendendo il sole in giardino e alternando bagni in piscina. Un giorno ci siamo dimenticati di aver finito le crocchette per Nessie e Beryl ha diviso le sue (biologiche dato che i proprietari sono molto attenti all’alimentazione) con lei. Noi abbiamo affittato il bilocale, ma tre sere ci siamo fatti preparare la cena: pizza al forno a legna e squisitezze ai cereali integrali e alle verdure dell’orto. I cani hanno leccato gli avanzi… Insomma un posto tranquillo in mezzo al verde, vista mare! Ci torneremo senz’altro. Dimenticavo, a Colle Santandrea ho visto per la prima volta da visino sia un impianto fotovoltaico per generare elettricità sia due pannelli solari (messi sul tetto) per scaldare l’acqua usata in doccia.
Ecco il loro sito: www.collesantandrea.it
Nic, Paolo, Leandro, Nessie


SANREMO NEWS

7 LUGLIO 2009

 

Ventimiglia (IM): la LNDC sulla mancanza della spiaggia per cani

 

Renato Agalliu

 

Ventimiglia (IM) - A margine della recente attrezzatura della spiaggia per cani nel Comune di Vallecrosia, La LNDC (lega nazionale per la difesa del cane) è intervenuta sul mancato equipaggiamento della spiaggia per cani a Ventimiglia. “L’Amministrazione Comunale di Vallecrosia, - si legge nella nota - in collaborazione con la Lega per la Difesa del Cane e con un fattivo contributo dell’Associazione Sportiva “Amici del mare” ha realizzato, anche quest’anno, la Spiaggia attrezzata per cani. Molte persone assieme al loro cane si sono già recate sulla spiaggia ed hanno notato un notevole miglioramento rispetto l’anno scorso e ne sono rimasti entusiasti. Questo è un ottimo biglietto da visita per una cittadina di mare che ha caratteristiche turistiche e che così facendo da un contributo alla lotta al randagismo.
Purtroppo – si conclude nella nota della LNDC - Ventimiglia latita da questo punto di vista, e la spiaggia per cani non è stata ancora attrezzata nonostante si sia già a Luglio. La Lega Difesa del Cane, già alla fine di aprile aveva inviato una lettera all’Amministrazione Comunale di Ventimiglia affinché provvedesse al ripristino della spiaggia, in maniera che quest’ultima fosse pronta per l’inizio della stagione balneare. Per questo e per altri motivi riguardanti problematiche relative al randagismo, da oltre un mese Danilo Roda, Presidente della Lega del Cane chiede invano di essere ricevuto dal Sindaco”.


IL CITTADINO

7 LUGLIO 2009

 

Pescate due grosse carpe: il Lambro ritorna a respirare 

 

Melegnano (MI) - Pescate due enormi carpe nel Lambro, il grande fiume evidentemente è tornato a “respirare”. Nei giorni scorsi, infatti, un gruppo di cittadini ha pescato un paio di carpe alla confluenza tra il fiume Lambro e la Vettabia in zona Montorfano, quartiere che si trova nella periferia est di Melegnano. A raccontare l’intero episodio ci ha pensato Ulderico Merli, pensionato residente al Montorfano con l’hobby della fotografia. «Girando per il quartiere - ha raccontato Merli - ho notato un gruppo di pescatori che avevano appena pescato due grosse carpe, piuttosto lunghe e dal peso di diversi chili. A quel punto, non ci ho pensato due volte e ho scattato una foto per immortalare gli animali. Anche perché - ha concluso Merli - non capita tutti i giorni di avvistare le carpe nel Lambro, fiume che non brilla certo per pulizia». Sulla vicenda ha preso posizione Luca Ravizza, che fa parte dell’ufficio ecologia del comune di Melegnano: «Dopo la realizzazione del depuratore di Nosedo - sono state le sue parole -, le condizioni del Lambro sono certamente migliorate, per cui capita di trovarci anche alcuni tipi di animali». D’altra parte, qualche tempo fa un esemplare di airone cenerino ha fatto la sua comparsa su un piccolo isolotto all’interno del fiume nella zona del ponte in via Frisi nel cuore di Melegnano. «Ed effettivamente - ha proseguito il tecnico comunale - avevamo già avuto segnalazione della presenza delle carpe, che vivono prevalentemente lungo i corsi d’acqua di pianura su fondali perlopiù fangosi, motivo per cui non si tratta di un buon indicatore della qualità delle acque. Bisogna poi verificare se sono pesci davvero commestibili. Personalmente, ad esempio, sconsiglio di cibarsene». Nella zona del centro città, intanto, sembrano procedere spediti i lavori sulle sponde del Lambro. Costato complessivamente circa 350mila euro e realizzato dall’Aipo (Agenzia interregionale per il fiume Po ndr), entro l’anno prossimo l’intervento dovrebbe portare alla completa riqualificazione degli argini del fiume lungo l’intero tratto urbano.


LA STAMPA

7 LUGLIO 2009

 

Cane apre il rubinetto e allaga un alloggio

 

patrizio romano

 

Rivoli (Torino) - Se non è proprio devastante come il famoso cane Beethoven, poco gli manca. Un giovane rottweiler di sei mesi, infatti, per bere dell’acqua fresca dal rubinetto ha allagato la casa dei padroni. Tutto è avvenuto domenica sera, intorno alle 22, in piazza Principe Eugenio 14 a Rivoli. Dopo che i suoi padroni sono usciti per andare al lavoro in un pub, il cucciolo, di poco più di sei mesi, ha pensato bene di bere dell’acqua e quella nella ciotola non era, probabilmente, di suo gradimento. E così, ha sollevato il miscelatore del bidet, ha messo le zampe anteriori all’interno e ha iniziato a sorseggiare. Una bella bevuta. Peccato che con le zampe sia anche riuscito a chiudere lo scarico.

E se il piccolo rottweiler ha imparato ad aprire il miscelatore non ha ancora appreso come e soprattutto perché si deve chiuderlo. In poco tempo l’acqua ha iniziato a riempire l’alloggio, poi a scorrere sul pianerottolo e infine a precipitare giù per le scale. Verso le 22,30 sono intervenuti i vigili del fuoco, che, evitando incontri spiacevoli con il rottweiler, hanno chiuso l’acqua. Sul posto sono arrivati anche gli agenti del commissariato, per controllare che il cane non fosse stato abbandonato. Ma la «piccola peste» aveva le sue ciotole con il cibo e l’acqua che galleggiavano in quel laghetto che era diventata la casa di Andrea Mastrangelo, il padrone, che adesso dovrà insegnare al suo intelligente cane anche a chiudere i rubinetti o almeno a non tappare gli scarichi.


BIG HUNTER

7 LUGLIO 2009

 

Francesca Martini a Londra: presto norme su benessere animale

 

Il sottosegretario alla salute Francesca Martini ha partecipato il 6 luglio 2009 alla prestigiosa manifestazione internazionale cinofila International Symposium on the dog, organizzata a Londra dal Kennel Club. La responsabile al Wealfare nel suo intervento ha parlato dell'impegno del Governo italiano nell'affermare i diritti degli animali attraverso le nuove disposizioni legislative realizzate ed altre in cantiere.

“Attraverso le nuove norme – ha spiegato la Martini alla platea internazionale -  ho voluto anche dare una spinta in avanti al fine della creazione del corretto rapporto uomo - cane, affermando il  concetto più moderno del “possesso consapevole degli animali d’affezione”, che scaturisce dall’informazione e responsabilizzazione dei proprietari. L’effetto indotto della presa di coscienza da parte dei proprietari/detentori di animali d’affezione consiste sia nella riduzione degli abbandoni, che nel miglioramento del benessere animale. Innovativa è stata l’impostazione data alla norma emanata a tutela dell’incolumità pubblica, anch’essa basata sulla creazione del corretto rapporto con il cane”. Tra le tante iniziative il Sottosegretario ha evidenziato l'istituzione di un tavolo di lavoro permanente in cui sono rappresentate le istituzioni, i medici veterinari, le associazioni animaliste ed esperti di settore.Sul problema del commercio illegale dall'est Europa la Martini ha dichiarato “vi è stata una intensa discussione in seno al Governo italiano, tuttavia tale problema oltrepassa i confini nazionale e richiede un forte intervento da parte dell’Unione europea. In ogni caso nella legge di ratifica della Convenzione sulla protezione degli animali da compagnia, in lavorazione, saranno previste sanzioni penali per commercio illegale di cuccioli”.“Verrà presentato – ha poi annunciato Martini - entro breve tempo al Parlamento italiano un disegno di legge per garantire il benessere animale. In particolare saranno stabilite disposizioni relativamente ai requisiti strutturali e gestionali dei rifugi, addestramenti, allevamento, commercio, attività di toelettatura, all’impiego di animali nello spettacolo, agli interventi sanitari di pronto soccorso, ai cimiteri per animali nonché agevolazioni fiscali per chi adotta un cane”.

ANSA AMBIENTE

7 LUGLIO 2009

 

CANI; MARTINI, CONCEDERE ACCESSO A TRATTI LITORALE

 

ROMA - ''Concedere l'accesso ai cani a tratti di litorale e' un segno di civilta' e di rispetto'', cosi' come ''rendere fruibili le aree verdi nei centri urbani''. Questo il messaggio che il sottosegretario al Welfare Francesca Martini ha inviato all'Ente nazionale protezione animali (Enpa) in occasione della conferenza di presentazione, alla Camera dei deputati, di due petizioni per garantire 'Spazi vitali' ai cani: una per le citta' e una per concedere l'accesso ai cani a litorali e spiagge. ''Fare in modo - aggiunge Maritni - che soprattutto le citta' costiere del nostro Paese si rendano piu' accoglienti per i proprietari di animali, garantendo nuovi spazi, servizi e disponibilita' significherebbe anche incentivare chi, per questa scelta di vita, e' da sempre in difficolta' nel periodo estivo''. Secondo il sottosegretario la presentazione di queste ''due importanti petizioni che mirano a assicurare spazi vitali ai nostri amici a quattro zampe e ai loro responsabili proprietari, e' un importante segno di come la nostra cultura stia cambiando e di come le citta' e i luoghi di vacanza possano e debbano essere interpreti di queste rinnovate esigenze''. Per questo, conclude Martini, ''auspico un partecipato coinvolgimento dei cittadini e un adeguato intervento delle istituzioni locali al fine del rapido e concreto perseguimento degli obiettivo''.


BIG HUNTER

7 LUGLIO 2009

 

Terni, partito il piano di contenimento cinghiali

 

Come previsto sono iniziate le operazioni del piano di contenimento cinghiali per la provincia di Terni, autorizzato dall'amministrazione provinciale grazie alle direttive regionali per il contenimento dei danni causati da questa specie all'agricoltura. Un piano dalle dimensioni non certo modeste come si evince da questi numeri: 82 selecontrollori abilitati, 42 squadre di cinghialisti, 9 unità della Polizia provinciale e 8 i distretti interessati. Ai prelievi parteciperanno anche i proprietari di fondi in possesso di regolare licenza ed altri soggetti previsti dalla normativa vigente che interverranno nelle zone protette. Le zone interessate comprendono 4 distretti di Orvieto, 2 di Terni e altri 2 di Amelia.


IL GAZZETTINO

7 LUGLIO 2009

 

L’iguana Rina diventa mamma

 

Jesolo (VE) - Dieci bellissime uova per mamma Rina, l’iguana rinoceronte del Reptilarium (nella foto) di piazza Brescia. Si prospetta ancora un lieto evento alla mostra dei rettili e degli insetti del Palazzo del Turismo: con una doppia emozione, visto che questo tipo di rettile è raro e difficilmente depone uova, specie in queste condizioni. Sono le otto del mattino quando Umberto, uno degli addetti del Reptilarium di Jesolo, inizia la manutenzione degli animali del rettilario. «Da un po’ di giorni – racconta – infatti è da un po' di giorni che si tiene sotto controllo la pancia ed il comportamento dell'iguana rinoceronte di nome Rina e ieri mattina ce l'ha fatta ed ha prodotto dieci bellissime uova». Sono state subito prelevate e in questo momento sono state messe in una apposita incubatrice da uno degli esperti veterinari, il dottor Diego Cattarossi.


VIRGILIO NOTIZIE
7 LUGLIO 2009
 
Usa-Russia: disgelo contagia anche cani a Mosca
I due animali, uno americano e uno russo, si fanno le feste
 
Anche i cani si lasciano contagiare dal disgelo fra Washington e Mosca, dove un quattrozampe russo e uno americano fraternizzano amabilmente. Complice forse l'aria di 'reset', un cane russo antidroga e antiesplosivo e un cocker dei servizi segreti americani si sono abbandonati a un'attrazione fatale reciproca, poco prima dell'arrivo del presidente Obama, a due passi dalla piazza Rossa. I due animali hanno subito legato, dimostrando una calda curiosita' tale da distoglierli dal loro dovere.

TERRA NAUTA
7 LUGLIO 2009
 
Se sei brutto ti tirano le pietre…
Nel corso di questi anni, i principi in base ai quali salvaguardare gli animali dall’estinzione sono stati la bellezza, la bontà delle carni e il valore economico sul mercato. Lupi, orsi, salmoni, aquile, tartarughe… hanno avuto la meglio su molti animali “brutti” ma non per questo privi di importanza all’interno dei vari ecosistemi.
 
Se sei buono ti tirano le pietre, se sei brutto ti tirano le pietre…” Così cantava una vecchia canzone italiana di qualche tempo fa che ben si addice alla condizione di alcune specie animali che, per la loro “bruttezza”, rischiano di estinguersi in poco tempo. Alcune di questi animali non sono neanche conosciuti. Nella maggior parte dei casi, infatti, si tratta di vermi, rettili pericolosi, uccelli poco attraenti o esseri repellenti come il necroforo americano, un coleottero che usa le carcasse di animali come nido in cui allevare i piccoli.Ma come spesso accade anche i più brutti, prima o poi, si prendono la loro rivincita. Infatti, se questi animali fino ad oggi hanno ottenuto meno attenzione e meno soldi rispetto ad altri, adesso da ultimi sono diventati i primi della lista delle specie a rischio.Gli esperti dell’US Fish and Wildlife Service, che coordinano i programmi di protezione di fauna e flora negli Stati Uniti, assicurano che ormai i fondi vengono distribuiti in base al maggior rischio di estinzione di alcune specie.È pur vero che, in alto nelle lista troviamo sempre salmoni, trote, tartarughe marine, aquile, orsi, un solo insetto e nessuna pianta.Quando 35 anni fa sono state compilate le liste delle specie a rischio diversi sono stati i principi utilizzati in base ai quali salvare gli animali: la bellezza, la bontà delle carni e il valore economico. Questo dice tutto sull’importanza effettiva data al problema dell’estinzione. Ecco il motivo per cui orsi, lupi, aquile e pellicani da un lato, e animali dalla carne pregiata come i salmoni dall’altro, hanno avuto la meglio grazie alle logiche “umane” di mercato che non risparmiano nessuno.Ad esempio, salvaguardare le piante significa proteggere molte altre specie animali perché la scomparsa di un solo elemento nell’ecosistema interrompe un equilibrio delicato. Per salvare il famoso panda, simbolo, per eccellenza, della connessione tra regno vegetale e animale, si sono dovute salvare le foreste di bambù. Purtroppo solo a volte i piani di finanziamento per la salvaguardia dell’estinzione di una specie a rischio tengono conto di queste catene.Comunque secondo i ricercatori americani, sebbene piccoli, i cambiamenti cominciano a farsi vedere. Molluschi, vermi e invertebrati, i migliori indicatori dei disastri dovuti al cambiamento climatico, stanno ricevendo molta più attenzione. Non solo in America, ma anche in Europa come spiega Piero Genovesi, ricercatore dell'Istituto Superiore per la protezione e la Ricerca Ambientale, “esistono delle politiche già avviate in questa direzione. Adesso non si tutelano solo le specie più carismatiche ma tutte le specie minacciate, sebbene poi sulla decisione finale di quest’ultime, influisce sempre l’esigenza di immagini e le scelte locali. Ve lo immaginate un parco o un comune che scelgano come animale simbolo un insetto? Basta un esempio: l'orso abruzzese ha finora beneficiato di oltre 11milioni di stanziamenti per vari progetti, l'euprotto sardo (Euproctus platycephalus), un tritone endemico nell'isola, a rischio come molti altri anfibi a causa di un fungo patogeno, sembra destinato all'estinzione”.Ma la speranza è l’ultima a morire anche per i brutti: "a confermare la tendenza di un'attenzione maggiore verso specie meno conosciute e "simpatiche" - dice Genovesi - ci sono numerosi studi sui finanziamenti dei progetti di salvaguardia.Non si deve sottovalutare infatti che non sono soltanto gli animali brutti ad essere negletti, ma anche i Paesi o le regioni più povere, per cui se Australia, America del Nord ed Europa possono impegnarsi per salvare le loro specie, non succede altrettanto nei Paesi poveri. In ogni caso, a livello europeo negli ultimi anni le direttive sono state quanto mai chiare: bisogna lavorare di più sulle specie a maggiore rischio, non su quelle più belle".

Animalieanimali

7 LUGLIO 2009

 

ZOO CITTA’ DELLA DOMENICA, VIDEO SU YOUTUBE: ANIMALI SENZA ACQUA
Azione della LAV su autorità

 

Degrado e condizioni igienico sanitarie intollerabili, con animali senza neppure acqua da bere: è quanto avrebbe documentato un servizio video giornalistico di Pianeta Umbria, emittente locale, diffuso anche da Sky Tv e postato su Youtube http://www.youtube.com/watch?v=cfY4wVnKTOQ  che ha messo in luce l’incredibile realtà di degrado allo zoo Città della Domenica di Perugia, in località Monte Pulito.
La LAV, che aveva già ricevuto segnalazioni in tal senso, stava predisponendo controlli alla struttura sulla conformità al DLgs 73/2005, che detta precise disposizioni in merito al mantenimento degli animali nei giardini zoologici.“Quando i giornalisti di Pianeta Umbria ci hanno contattato per chiederci aiuto, non avremmo mai immaginato una situazione di tale gravità: animali privati persino dell’acqua, assetati al punto di bere direttamente dalla bottiglia della giornalista o, come nel caso degli acquatici, con pozze putride e maleodoranti che attirano stormi di insetti che poi circondano gli stessi animali – commenta Nadia Masutti, responsabile LAV settore Zoo – I recinti appaiono colmi di escrementi e cibo avariato, addirittura pezzi di carne putrefatta in quelli dei felini, in un tale stato di mancanza di igiene e di abbandono viene da chiedersi per quale miracolo non sia ancora scoppiata un’epidemia”.
“Abbiamo chiesto l’immediato intervento delle autorità preposte per dare conforto agli animali detenuti e prendere i provvedimenti del caso, segnalando contestualmente la situazione al Ministero dell’Ambiente – Direzione Generale perla Conservazione della Natura, per le opportune valutazioni – prosegue Nadia Masutti – Non è assolutamente accettabile vedere animali tenuti in simili condizioni, rinchiusi e privati anche del minimo indispensabile per sopravvivere”.
“Ci chiediamo come mai finora, in particolare l’Asl locale, non si sia resa conto dello stato in cui erano detenuti gli animali dello zoo nel corso dei previsti controlli e perché non siano state imposte delle indispensabili prescrizioni”.“Città della Domenica”, e l’attiguo rettilario “Zooproject”, hanno fatto istanza per ottenere la licenza Ministeriale di Giardino Zoologico ai sensi del DLgs 73/2005. Per ottenerla una struttura deve dimostrare di rispettare una serie di requisiti che comprendono il benessere degli animali ospitati e accurati programmi di igiene e pulizia.“In questo caso non vi è alcun rispetto della norma, e la testimonianza resa dalle immagini è di gravità tale che l’Ufficio legale della LAV sta valutando le azioni da intraprendere a tutela degli animali”, conclude Nadia Masutti.


ALTO ADIGE

7 LUGLIO 2009

 

Il caldo avanza, mucche stressate

 

I cambiamenti climatici non sono solo un problema statistico di aumento della temperatura. Il global warming ha un impatto diretto e pesantissimo sull’economia. A fare il punto nel campo della zootecnia è arrivato adesso un lavoro del Cnr che, con una metodologia applicata per la prima volta in Europa, ha mappato l’Italia cercando cercando di valutare l’impatto del surriscaldamento sull’allevamento dei bovini da latte e disegnando una cartina di rischio del nostro Paese. Secondo alcune stime, le ondate di calore sono costate all’Europa circa 12 miliardi di euro nel 2003, soprattutto per le perdite in agricoltura, incluso il settore zootecnico, dovute alla siccità. Allo stesso modo uno studio recente ha mostrato che negli Stati Uniti le perdite economiche nel settore zootecnico, dovute alle ondate di calore possono essere comprese fra 1,69 e 2,36 miliardi dollari. Nel campo della zootecnia è noto che le condizioni ambientali, come la concomitanza di alte temperature ed umidità per più giorni consecutivi, possono causare condizioni di stress per gli animali e avere un impatto negativo sulla loro riproduzione, produzione e salute.  Per questo, l’Ibimet - l’Istituto di Biometeorologia del Consiglio nazionale delle Ricerche - ha ricostruito l’andamento termoigrometrico per 100 stazioni meteorologiche distribuite sul territorio nazionale per i mesi estivi negli ultimi 30 anni e monitorato 700 aziende zootecniche sparse sul territorio nazionale. A seconda del livello di rischio, il territorio italiano è stato suddiviso in aree bioclimaticamente omogenee a cui è stata assegnata una determinata classe di appartenenza. «Non solo mucche che producono meno latte e lo fanno meno buono. Anche maiali che danno insaccati e prosciutti meno gustosi. I polli riescono, in alcuni casi, a salvarsi, grazie a un sistema di condizionamento che da qualche tempo sembra alleviarli nelle giornate più calde. Ma, in generale, tutti gli animali da allevamento soffrono le ondate di calore». Questa l’analisi di Marina Baldi, la ricercatrice che ha guidato il gruppo di lavoro dell’Ibimet nell’ambito del progetto di ricerca «Climanimal» commissionato dal Ministero delle Politiche Agricole per individuare i rischi per gli animali legati al caldo. «Il contenuto proteico del latte - afferma ancora Marina Baldi - cambia se la mucca è stressata per un periodo abbastanza lungo, bastano già 3-4 giorni di caldo. Il riscontro si ha sulle produzioni casearie e per esempio sui prodotti Dop» che hanno necessariamente bisogno della stessa qualità. Per quanto riguarda la quantità, lo stress da caldo riduce almeno del 20% la produzione di latte ma può arrivare anche alla metà. Le zone più a rischio in Italia sono le regioni che si affacciano sul Tirreno, il Sud, soprattutto Calabria e Campania con un picco però nella penisola salentina, in Puglia, le isole (molto più la Sicilia che la Sardegna) e la Pianura Padana. E il Trentino-Alto Adige, e le regioni alpine in generale come si posizionano in questa mappa di rischio? «In modo per ora rassicurante - spiega la ricercatrice del Cnr - l’intera regione alpina è infatti compresa nelle classi 1 e 2, cioè sostanzialmente in area esente da rischi. Per quanto riguarda il Trentino-Alto Adige però, esiste una grande differenza tra la Val’Adige e il resto del territorio.  In Val d’Adige, da sud a nord, e quindi fino oltre Bolzano, il fattore di rischio è molto maggiore perchè la zona bioclimatica è di classe 4, e questo significa livelli di rischio di colpi di calore pari a quelli della Val Padana o di gran parte del litorale adriatico fino, grosso modo, a metà della Puglia, dove invece la situazione peggiora in modo molto marcato e si passa alla classe 6, che costituisce l’apice del gradiente che abbiamo individuato» L’indice adottato per mappare l’Italia dal punto di vista bioclmatico è il cosiddetto THI, che combina temperatura massima giornaliera e umidità relativa. «I rischi seri per la zootecnia bovina - afferma ancora Marina Baldi - cominciano in classe 4. Per capire cosa significa classe 4 posso fare un paio di esempio, diciamo 31 gradi di temperatura e 55% di umidità relativa, oppure anche solo 29 gradi di temperatura e l’85% di umidità relativa, come a Roma in questi giorni». Un altro elemento interessante emerso dalla ricerca è che non solo è indicativo il THI giornaliero ma anche quello notturno, perchè se temperatura e umidità non scendono sotto una certa soglia almeno di notte, gli animali continuano ad essere sotto stress e si alimentano poco o pochissimo, con conseguenti ricadute negative sulla produzione di latte, sia min termini quantitativi che qualitativi».


IL TIRRENO
7 LUGLIO 2009
 
Colonia felina a rischio i gattari in allarme
 
Guido Bini
 
CASCINA (PI). L’allarme viene lanciato dalle stesse persone che quotidianamente si preoccupano di sfamare la colonia felina. Si tratta di una cinquantina di gatti che vivono a Cascina, nella zona artigianale di via Etruria, tra l’uscita della Fi-Pi-Li e l’Arnaccio. «Questi gatti - dicono - sono molto malati e nessuno, a cominciare dall’amministrazione comunale, s’interessa alla loro situazione». «Per prima cosa - proseguono - andrebbero sterilizzati. Ma anche curati, per evitare il diffondersi delle tante malattie di cui questi gatti sono portatori».  Aids felino e leucemia starebbero decimando la colonia, che nel giro di pochi mesi è passata da 80 a 50 unità. I gattari della zona seguono costantemente la situazione, a cui assistono impotenti. L’appello di queste persone è rivolto soprattutto all’amministrazione pubblica cascinese e alla Asl, ricordando che per quanto riguarda le colonie feline è indispensabile un controllo costante, preventivo e programmato, sia sulle nascite che sulle malattie. Questo perché alle colonie feline, come ripetuto più volte anche dalla Dav, è stato riconosciuto un preciso valore sociale, e perché i gatti sono formidabili portatori di svariate malattie, non ultima la peste.

 

 

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