05 OTTOBRE  2009

CRONACA QUI
5 OTTOBRE 2009
 
In Australia
 
Sparano un chiodo in testa ad un'anatra, sopravvissuta
 
 
MIRACOLO - Un gruppo di ragazzini le ha sparato un chiodo in testa, ma Tully, una bellissimaanatra australiana, è sopravvissuta. "Quando l'ho trovata l'ho osservata per un po' di tempo - ha detto Nigel Williamson, della Protezione Animali australiana - e faceva tutto ciò che un'anatra fa normalmente, con la differenza che lei lo faceva con un chiodo nella testa. Non sembrava soffrirne troppo, ma abbiamo deciso comunque di catturarla e rimediare con una operazione chirurgica. I veterinari l'hanno operata in 15 minuti e hanno detto che era un miracolo che il chiodo non aveva nemmeno sfiorato alcun organo vitale".

IL GIORNALE DI RAGUSA

5 OTTOBRE 2009

 

Modica (RG). Al plesso Raffale Poidomani

CANE AVVELENATO DAVANTI A UNA SCUOLA UNA SCENA MACABRA PER GLI ALUNNI

 

 

 

Modica (RG) - Non è stato di certo un bello spettacolo quello a cui hanno assistito i bambini del plesso Raffaele Poidomani di Modica che questa mattina dopo la pausa del fine settimana, sono tornati a scuola ed hanno trovato all’ingresso un cane morto per avvelenamento.Una scena macabra, con la carcassa dell’animale che giaceva davanti scuola da almeno 36 ore. Nella zona, diverse erano state le segnalazioni in questi giorni da parte dei residenti ma anche degli insegnanti, che avvertivano della presenza di cani randagi; ma chi doveva rispondere non ha risposto, nulla è stato fatto e c’è stato chi ha pensato di risolvere il problema nel modo peggiore.Questa mattina a rimuovere la carcassa ci hanno pensato i veterinari dell’Asp 7. Secondo i zooiatrici, l’animale, come detto, è morto per avvelenamento. Diverse sono state anche le ipotesi su come l’animale si sia potuto avvelenare. Nella zona, la settimana scorsa c’è stata opera di disinfestazione.Inoltre, in alcuni punti, è stato pure sitemato anche del veleno per topi, visto che parecchi ne erano stati segnalati. Si pensa che il cane affamato, possa essere stato attratto dall’esca avvelenata. Secondo i medici, il cane agonizzante ha impiegato diverse ore prima di morire, lasciando poco distante anche la sua cucciolata: sei cagnolini partoriti circa 10 giorni fa, che la madre ha lasciato sotto un albero di carrubo all’interno di un recinto comunale, proprio in via Emanuele Sulsenti dove c’è però a presenza di pozzi che forniscono l’acqua ai quartieri della Sorda.Ma c’è chi non esclude che qualcuno potrebbe avere avvelenato appositamente l’animale, lasciando la classica polpetta.


RADIO RTM

5 OTTOBRE 2009

 

RANDAGIO MORTO DAVANTI SCUOLA. MODICA, AVVELENAMENTO O MORTE NATURALE. LO STABILIRA' L'AUTOPSIA

 

Modica (RG) - Morte naturale e o giustizia “fai da te”. Questo il dilemma che scioglierà l'autopsia che l'Ufficio Veterinario dell'Asp di Ragusa effettuerà in queste ore su un cane randagio, rinvenuto domenica sera morto all'interno del recinto della scuola elementare “Raffaele Poidomani” di Via Emanuele Sulsenti. L'animale morto è stato segnalato da alcuni residenti ad una volontaria della Lega Antivivisezione che si è portata sul posto e dall'esterno ha verificato la presenza del cane sotto una tettoia della scuola, praticamente senza vita, e pare poco distante ci fossero anche dei cuccioli. Il dubbio sulla morta è palese visto che da qualche settimana i numerosi residenti hanno più volte segnalato la presenza di cinque-sei cani randagi che scorazzavano per i terreni circostanti ed anche per strada procurando paura soprattutto per i bambini che escono per uscire nelle adiacenti aree. Questo potrebbe, dunque, fare supporre che qualche residente, oramai intollerante alla situazione, abbia potuto abbandonare in giro del veleno tendente ad eliminare i randagi. L'esame autoptico stabilirà quale sia stata la causa del decesso anche perchè, nel caso di morte per avvelenamento, il Comune di Modica dovrà provvedere alla bonifica dell'intera area per evitare che altre sostanze pericolose provochino altre morti di animale ma anche che i ragazzini della zona ma anche gli alunni della “Raffaele Poidomani” possano ritrovarsi tra le mani qualche preparato mortale.


IL VOSTRO GIORNALE

5 OTTOBRE 2009

 

Cucciolo di cinghiale ucciso e lasciato nel bosco sul Melogno

 

Provincia di Savona - Domenica mentre ero a passeggio nei boschi del Melogno, i miei due pastori tedeschi mi hanno segnalato un piccolo cinghiale, che sicuramente seguiva la sua mamma data l’eta’, sventrato dal fucile di qualche cacciatore. Si perché in quei boschi c’erano piu cacciatori che alberi, che sparavano a destra e sinistra, senza badare se nel bosco c era gente che passeggiava o altro. Accecati dal divertimento di sparare ad ogni essere vivente, non si son curati neanche di prenderlo quel piccolo che giaceva esanime sul bordo della strada..nel bosco..codardi, oppure lo venivano a prendere prima di andare a casa visto che cosi piccolo non può neanche essere abbattuto…Possibile che non ci siano controlli? Mi sono spaventata dai colpi ci fucile che mi risuonavo cosi vicini, tanto che ho preso i cani al guinzaglio e me ne sono andata. Oltretutto,quando li incroci, ti guardano e ti dicono che sei un rompiscatole, che disturbi. Le loro postazioni..ma è possibile che una persona normale, lavora tutta la settimana e quando alla domenica decide di far un giro con il proprio cane nei boschi per stare un po tranquilla, deve essere terrorrizzata da queste persone, cacciatori, che non san far altro che sparare a degli indifesi mettendo a repentaglio anche la vita di chi va a passeggio nel bosco? E’ una vergogna che nel 2009 ci sia ancora la caccia come nell’era paleozoica! Andate al supermercato!


IL SECOLO XIX
5 OTTOBRE 2009
 
Anziana pensionata "riscatta"il cucciolo di un clochard
 
Sondra Coggio
 
La Spezia - 120 EURO, per strappare un cucciolo affamato e maltrattato ad un girovago, che lo esibiva ai passanti per raccogliere offerte.
Li ha tirati fuori una anziana pensionata spezzina, che non ha resistito allo sguardo del cane: e ha ingaggiato una contrattazione col proprietario.
Poi ha affidato il cane all'ufficio tutela animali, per farlo adottare.
E' accaduto in pieno centro. La donna ha preferito tirare la cinghia, per questo mese: piuttosto che chiudere gli occhi. E non è stata protagonista di un gesto isolato. La identica scena si è ripetuta qualche ore dopo, quando un altro clochard ha ottenuto 60 euro per lasciare ai volontari un altro cane: un incrocio collie, terrorizzato.
Per un terzo caso, la responsabile dell'ufficio tutela, Antonietta Zarrelli, ha fatto un'ispezione ai giardini, dietro segnalazione di un cittadino. Ha trovato un cane di poche settimane, maltrattato, trascinato da uno straniero, al palco della musica.
Ha fermato una volante della polizia di stato. Il cane, malridotto, è stato sequestrato, perché l'uomo non aveva alcun titolo di proprietà. «In tutti e tre i casi, si trattava di persone senza fissa dimora, che fanno accattonaggio - dichiara la Zarrelli - i cani sono fatti entrare chissà come, condannati ad una vita di stenti, per strappare commozione nei passanti: un meccanismo abietto. Comprendo bene il sacrificio fatto da questa pensionata, che ringrazio per la sensibilità: veder maltrattare un animale, è qualcosa di intollerabile, per chi ha coscienza».
Quando i cani sono usati per impietosire, spesso non vengono nutriti e curati apposta. Si ammalano. Vengono poi gettati via, in condizioni estreme. Al canile ne sono arrivati quest'anno diversi, anche con tumori terminali.
In alcune citt&ag rave; l'accattonaggio con animali è vietato. La Zarrelli lo ritiene un deterrente legittimo: «C'è un giro, i cani sono introdotti cuccioli, fatti nascere sfruttando le madri come fattrici, fino a sfiancarle. Alimentare questo giro è un male».
Oltretutto, quando il cane è vecchio, viene spesso ceduto per le lotte clandestine.
In città ci sono stati casi di vecchi cani spariti dai giardini: l'ultimo, un meticcio nero, alla Chiappa, è stato prelevato da due uomini, e non è mai stato più trovato, nonostante tutti i tentativi del giovane proprietario, che lo aveva con sé da quando era un bambino.

SESTO POTERE
5 OTTOBRE 2009
 
Traffico internazionale di rapaci importati illegalmente in Italia , operazione Forestale
 
Roma - Venti esemplari di grandi falconiformi (aquila reale, falco, barbagianni, gufo reale ed altri), su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, sono stati sottoposti nei giorni scorsi, a sequestro penale dagli uomini del servizio Cites Territoriale del Comando Provinciale del Corpo forestale dello Stato di Pescara coadiuvati da Personale del Servizio Cites della Forestale di Bari, in diverse strutture di detenzione nelle Province di Pescara, Chieti e Bari. I provvedimenti eseguiti traggono origine dai numerosi controlli e sequestri operati nella Regione Abruzzo ed in altre Regioni del Centro-Sud Italia nei mesi scorsi, finalizzati a stroncare un traffico internazionale di rapaci importati illegalmente in Italia da Germania, Austria, Olanda, Inghilterra ed altri Paesi anche extra-UE ed impiegati nell’ambito di strutture ricreative, in pubbliche manifestazioni ed attività che richiedono l’utilizzo di tali rapaci per l’esecuzione del cosiddetto “bird control”, ovvero l’allontanamento di volatili molesti, volpi ed altra fauna selvatica, da aeroporti, discariche, stazioni ferroviarie, ospedali, centri abitati, ecc. Sono stati inoltre rinvenuti altre decine di esemplari morti o parti di essi conservati in congelatori posti all’interno dei capannoni e strutture perquisite. Gli esemplari impiegati, benché tutelati dalla Convenzione di Washington (Cites) che regola il commercio delle specie animali e vegetali, vive o morte ed in pericolo di estinzione, erano sprovvisti di tutte le autorizzazioni amministrative e delle certificazioni Cites che rendono possibile la loro detenzione ed impiego, purchè provenienti da riproduzioni in cattività e non si tratti del cosiddetto “prelievo in natura”. Sono in corso ulteriori attività di intelligence effettuate in collaborazione con le Autorità di Gestione Cites dei citati Stati europei e non si escludono nuovi provvedimenti in ambito nazionale.

IL GIORNALE
5 OTTOBRE 2009
 
ENTRO NATALE PENE SEVERE PER I TRAFFICANTI DI CUCCIOLI
 
Basta traffico illegale di cani e gatti. Ora questa pratica fuorilegge in Italia diventa reato punibile con una condanna fino a 13 mesi di reclusione, pena che viene aumentata di un terzo se vittime del traffico sono cuccioli di meno di otto settimane di vita. Molta attenzione al trasporto illecito di cuccioli proveniente dall’Est, che movimenta un business di 300 milioni di euro l’anno. Saranno reato anche le mutilazioni come il taglio della coda, delle orecchie, e altre mutilazioni non motivate da esigenze terapeutiche. Il ddl di ratifica parlamentare della Convenzione di Strasburgo ha ricevuto il via libera del Consiglio dei ministri. La Convenzione, ha spiegato il ministro degli Esteri Frattini «introduce dei principi e delle sanzioni penali, in particolare il divieto di abbandono degli animali, il divieto di maltrattamenti e del causa re dolore». «Ma la novità più importante - ha sottolineato Frattini - è che introduciamo un reato nuovo: quello del traffico illecito di cani e di gatti, con particolare riferimento al traffico di cuccioli». L’obiettivo è che la ratifica del Parlamento arrivi entro Natale.
SALUTE EUROPA
5 OTTOBRE 2009
 
CdM approva disegno di legge di ratifica della Convenzione Europea sulla protezione degli animali da compagnia
 
In merito alla recente approvazione da parte del Consiglio dei Ministri del disegno di legge di ratifica della Convenzione Europea sulla protezione degli animali da compagnia il Sottosegretario alla Salute Francesca Martini ha dichiarato: “Esprimo grande soddisfazione per la ratifica della Convenzione Europea sulla protezione degli animali da compagnia frutto dell’intenso lavoro di collaborazione tra questo Ministero e il Ministero degli Affari Esteri. Con questo atto normativo, oltre a ratificare la Convenzione del Consiglio d’Europa di Strasburgo emanata nel lontano 1987, sono state introdotte importanti modifiche al Codice Penale. In particolare il taglio della coda, delle orecchie, e altre mutilazioni non motivate da esigenze terapeutiche, sono diventati reati penali attraverso la modifica dell’art. 544ter del Codice Penale. Inoltre è stato introdotto il reato di traffico illecito di cani e gatti con un inasprimento delle pene in caso di cuccioli di età inferiori a tre mesi. Infine sono previste sanzioni anche per chiunque introduce nel territorio nazionale cani e gatti non identificati e sprovvisti di certificazione sanitaria così come previsto dalla normativa vigente. Ringrazio sentitamente l’amico e collega Franco Frattini per l’impegno profuso per l’approvazione di questo provvedimento importante per una società civile.”
ANMVI OGGI
5 OTTOBRE 2009
 
TAGLIO CODA E ORECCHIE SARA’ REATO PENALE
 
Il ddl per la ratifica della Convenzione europea per la protezione degli animali da compagnia modifica il nostro Codice Penale. Il Disegno di Legge del Governo infatti irrigidisce anche le pene previste dal titolo IX-bis del Codice penale contro uccisioni e maltrattamenti di animali prevedendo il sanzionamento di chi sottopone e di chi effettua tagli di code, orecchie, asportazione di unghie o denti per cani e gatti effettuati a scopi non terapeutici. Il Sottosegretario Martini precisa: "Anche il taglio della coda, delle orecchie, e altre mutilazioni non motivate da esigenze terapeutiche, sono diventati reati penali, attraverso la modifica dell'art.544ter del Codice Penale».L'articolo 10 della Convenzione recita: gli interventi chirurgici destinati a modificare l'aspetto di un animale da compa­gnia, o finalizzati ad altri scopi non curativi debbono essere vietati, in particolare: a) il taglio della coda; b) il taglio delle orecchie;c) la recisione delle corde vocali; d) l'esportazione delle unghie e dei denti. La Convenzione ammette eccezioni al divieto solamente se un veterinario considera un intervento non curativo necessario sia per ragioni di medicina veterinaria, sia nell'interesse di un determinato animale; b) per impedire la riproduzione.Attualmente le mutilazioni sono regolate dall'Ordinanza 3 marzo 2009 vieta gli interventi chirurgici destinati a modificare la morfologia di un cane o non finalizzati a scopi curativi, fatta eccezione- per quanto riguarda il taglio della coda- per i cani appartenenti alle razze canine riconosciute alla F.C.I. con caudotomia prevista dallo standard, "sino all'emanazione di una legge di divieto generale specifica in materia". Oggi l'art.544ter del Codice Penale dice "chiunque, per crudeltà o senza necessità"(...). Imn conferenza stampa, venerdì scorso, il Ministro Frattini ha anticipato che il ddl toglierà  il termine "crudeltà", lasciando pieno vigore penale al reato di maltrattamento in quanto tale e bastante.Il ddl Frattini andrà in Parlamento dopo la firma del Presidente della Repubblica.
ANMVI OGGI
5 OTTOBRE 2009
 
FARMACO ESCLUSIVO, PUBBLICATO IL DECRETO
 
E' in vigore dal 4 di ottobre il decreto che estende le tipologie di medicinali che possono essere impiegati esclusivamente dal medico veterinario. Ciò in ragione delle " specifiche competenze richieste per la loro somministrazione e per il successivo monitoraggio". In alcuni casi l'esclusiva riguarda anche la detenzione, per "tutelare maggiormente la salute degli animali stessi e dell'uomo". Il Decreto, Disciplina dell'utilizzo e della detenzione di medicinali ad uso esclusivo del medico veterinario, è pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. (GU n. 230 del 3-10-2009 )
1. Oltre a quelli stabiliti per i trattamenti terapeutici e zootecnici di cui rispettivamente agli articoli 4 e 5 del decreto legislativo 16 marzo 2006, n. 158, i medicinali di cui all'art. 1 comprendono:
a) abortivi, nel caso in cui vengano somministrati con finalita' abortive;
b) anestetici locali iniettabili;
c) anestetici generali iniettabili e inalatori;
d) anticoncezionali iniettabili;
e) antineoplastici iniettabili, citochine e immuni modulatori iniettabili;
f) specialita' medicinali veterinarie nei casi di uso intrarticolare;
g) emoderivati;
h) eutanasici;
i) beta-agonisti.
La detenzione e l'approvvigionamento dei medicinali di cui ai punti c) e h) del comma 1, sono consentiti esclusivamente al medico veterinario.
Foglietto illustrativo. Nel riassunto delle caratteristiche del prodotto, nelle etichette e nei foglietti illustrativi dei medicinali di cui al comma 1 dell'art. 2, ad eccezione di quelli di cui alle lettere c) e h), alla voce «Avvertenze» e' inserita la seguente dicitura: «La somministrazione del medicinale deve essere effettuata esclusivamente dal medico veterinario». Nel riassunto delle caratteristiche del prodotto, nelle etichette e nei foglietti illustrativi dei medicinali di cui alle suddette lettere c) e h), alla voce «Avvertenze» e' inserita la seguente dicitura: «La somministrazione e detenzione del medicinale deve essere effettuata esclusivamente dal medico veterinario».
La vendita dei farmaci di cui alle sopracitate lettere c) e h) e' effettuata soltanto dietro presentazione di ricetta medico-veterinaria non ripetibile in triplice copia o della prescrizione prevista dal decreto del Presidente della Repubblica 8 ottobre 1990, n. 309, a secondo del medicinale prescritto.
Per l'adeguamento degli stampati e del riassunto delle caratteristiche del prodotto ci sarà un anno di tempo dall'entrata in vigore del decreto.
 
http://www.anmvioggi.it/files/IL%20TESTO%20DEL%20DECRETO%20PER%20IL%20FARMACO%20ESCLUSIVO.pdf
TISCALI ANIMALI
5 OTTOBRE 2009
 
È meglio una vita passata in un canile lager o una pietosa eutanasia?
 
Oscar Grazioli
 
05 ottobre 2009. Oggi scrivo una provocazione che farà inorridire qualche animalista (specie gli estremisti). Partiamo da una considerazione, anzi da una situazione fantascientifica nella quale vi potreste venire a trovare. Per i motivi più abbietti (un contratto con la mafia che vi ha fruttato un milione di euro esentasse ovviamente) avete ucciso i due bambini di un boss concorrente, ma siete stati colti in flagrante. Processati per direttissima, la sentenza è di una dozzina di ergastoli (siete recidivi e avete commesso decine di altri gravi reati).
Morale della favola, a quarant’anni vi trovate davanti una cella di due per tre in un carcere di massima sicurezza per tutta la vita senza nessuna speranza di uscire prima della vostra morte, a meno che il periodo non venga abbreviato dalla stricnina messa nel caffè ad opera di un parente del boss cui avete eliminato la prole.
D’accordo, fantascienza, visto che, tra l’altro in Italia escono in continuazione dal carcere, dopo 20 o 30 anni, criminali che hanno commesso i più efferati delitti, talvolta conditi da stupri, nei confronti di minorenni. La Buona condotta, la frequentazione del sacerdote di turno, vabbè, lo sappiamo tutti.
Torniamo dunque allo scenario di cui sopra e aggraviamo ancora di più alla vostra posizione. Non siete neanche in Italia. Il boss interessato era sì della mafia, ma di quella russa e avete commesso il delitto in Turchia, per cui vi trovate in una galera di Istanbul dove i carcerieri ogni tanto di divertono un po’ con voi. Per circa quarant’anni previsti, più o meno. Se ci arrivate interi. Ora, ditemi; preferivate questa sentenza o quella di condanna a morte immediata?
Che c’entrano i cani? C’entrano, c’entrano. Non moltissimo tempo addietro ( una trentina d’anni fa, più o meno), in Italia i cani e i gatti randagi, erano tenuti nel canile comunale per 3 o 5 giorni. Se nessuno veniva a reclamarli venivano soppressi (e alziamo un velo pietoso sul come). Poi, lentamente è cambiata la sensibilità nell’opinione pubblica sia per i diritti umani che per quelli animali e si è deciso che i cani non fossero più soppressi, ma, se non adottati, mantenuti a vita dentro strutture talvolta accettabili, molto più spesso, come sapete bene, orribili lager dove digiuno, sevizie e malattie sono all’ordine del giorno.
Allora mi chiedo. Cosa è preferibile per un cane di sei anni, catturato per strada? Viverne altri dieci in uno di questi incubi o essere “messo a dormire” con un’esemplare tecnica di eutanasia perfettamente condotta in modo che non se ne accorga neanche?
E’ quello che accade in molti paesi che riteniamo avanzati, più di noi, per quanto riguarda i diritti civili e delle minoranze. Gli Stati Uniti, seppure con diverse situazioni discutibili, sono di certo una democrazia, il cui presidente oggi è addirittura un uomo di colore, come lo sono stati Powell e la Rice, quali responsabili della Difesa. Negli States i cani vengono tenuti sette giorni in canile e, se nessuno li adotta, “messi a dormire”. Voi cosa dite?

FUTURO PROSSIMO
5 OTTOBRE 2009
 
Gli speciali - 8 animali bionici - 3 - Maulee, cane bionico
 
 
8 anni fa un ispirato realizzatore di protesi per 'umani' accorse in aiuto di un dolcissimo cane meticcio (con mamma collie) chiamato Maulee dopo che quest'ultimo perse la sua zampetta in un incidente con un trattore.Daniel Holzer, proprietario della Able Prosthetic Care, iniziò a studiare anatomia canina, mettendo a fuoco il tipo di movimento che il cane compie nella sua giornata: in un secondo momento, utilizzando come base il design del Flex-foot, una protesi utilizzata da diversi atleti, Holzer sviluppò una nuova gamba per Maulee.La protesi è stata un successo strepitoso, ma deve periodicamente essere sostituita. Perchè? Troppo appetitosa come gioco da mordicchiare sia per Maulee che per i suoi compagni canini di scorribande!

Animalieanimali
5 OTTOBRE 2009
 
AZIENDA DI BASSANO DEL GRAPPA SPEDISCE ANIMALI VIVI PER POSTA, GIA’ DENUNCIATA
Chiesti dalla Lav urgenti provvedimenti.
 
La LAV auspica che la Procura della Repubblica di Bassano del Grappa (Vicenza) interrompa le attività dell’azienda “Natura viva” di Bassano del Grappa, specializzata nella vendita on-line di animali esotici di piccola taglia.
L’azienda, protagonista di un servizio tv realizzato da “Striscia la notizia” andato in onda ieri sera, 1° ottobre, già nel 2008 era stata oggetto di denuncia della LAV, depositata presso la Procura della Repubblica di Bassano del Grappa (Vicenza), proprio per la pratica di spedire piccoli animali esotici vivi per posta, sottoposti a viaggi di durata indefinita, rinchiusi in pacchetti ermeticamente sigillati, senza possibilità di respirare, né indicazioni del contenuto sulla confezione.“Purtroppo “Natura Viva” non è l'unica azienda a proporre questo tipo di vendita – commenta Nadia Masutti, responsabile LAV settore Animali esotici – Il mercato dei piccoli animali esotici da compagnia, che ha preso recentemente una piega esponenziale in Italia, va arginato con fermezza anche tenuto conto che, molte delle specie, sono importate in violazione della CITES e riguardano animali protetti di cui è regolamentata, o addirittura vietata, la commercializzazione”.La responsabilità di queste spedizioni, però, va attribuita anche a coloro che hanno "acquistato" animali on-line senza pretendere precise garanzie, da parte del venditore, riguardanti le modalità di consegna; inoltre, i corrieri, secondo le dichiarazioni rilasciate dal titolare di “Natura viva” durante il servizio di Striscia la notizia, sarebbero stati perfettamente al corrente del contenuto della "merce" trasportata.In Italia non sono ammesse le spedizioni di animali vivi, così come anche ricordato nel sito di Poste Italiane, e nel merito si è espressa anche l'AVDA (Associazione Veterinaria per i Diritti Animali) secondo cui “le eventuali conseguenze del trasporto vanno valutate in riferimento a quanto previsto dalla legge 189 4 che punisce i comportamenti che inducono sofferenza”.“Chi acquista animali esotici di questo tipo, in modo estremamente superficiale, inoltre, non ha la minima idea di come vadano trattati, delle loro necessità e di come garantirne uno standard adeguato di benessere”, prosegue Nadia Masutti.La LAV rivolge quindi un appello a tutti coloro che desiderano un animale esotico: “ogni animale ha il diritto di vivere nell’habitat in cui è nato. Portarlo in un luogo diverso da cui è stato posto in natura, o anche riprodurlo in cattività, rappresenta una inutile forzatura e guardarlo, in una gabbia o in una teca, che significato può mai avere? Non alimentate questo vile commercio”.

IL TIRRENO

5 OTTOBRE 2009

 

Per amore rischia la libertà

 

SARZANA (SP). Cosa ne sa un cane del confine fra Sarzana e Luni mare? Nerino, un tranquillo meticcio, non se ne cura e ogni volta che lo desidera, va a trovare la sua innomorata a quattro zampe. L’idillio fra i due, rischia di essere spezzato.  E sì, perché Nerino è un “cane di quartiere” del comune di Sarzana e in quanto tale può girare liberamente solo dove risiede: cioè a Marinella, perché gli abitanti del borgo lo hanno adottato regolarmente in base alla legge regionale 23 della Liguria. Ma nel comune di Ortonovo, a Luni mare, c’è una cagnetta che gli ha spezzato il cuore. E lui non sa mica dove finisce un comune e dove ne comincia un altro.  Nerino è amato nel quartiere di Marinella, è nutrito, vaccinato e libero: come il “vagabondo” che fece innamorare nel cartoon disneyano la dolce Lilli.  Ma a Luni mare qualcuno, vedendo la coppietta, ha pensato bene di avvisare l’accalappiacani e le forze dell’ordine: se Nerino sconfinerà ancora, potrebbe essere preso e portato in un canile.  Ovviamente gli abitanti di Marinella nominati suoi tutori, sono preoccupati e si sono rivolti ad Antonietta Zarrelli, che dirige l’ufficio provinciale spezzino per la tuttela degli animali, e che si è presa a cuore il caso, promettendo che interpellerà i sindaci dei due Comuni «per vedere se esiste un modo di superare l’incidente diplomatico. Spero in una soluzione che non mortifichi nessuno». Insomma, Nerino, se continua a sconfinare, rischia di finire in gabbia, come un clandestino. Secondo la Zarrelli, «va garantito a Nerino il diritto di raggiungere la sua innamorata, anche se viola i confini del Comune vicino».


CORRIERE DELLA SERA

5 OTTOBRE 2009

 

«La scena nel film di Tornatore? Non andava girata così»

Facevo a pezzi gli animali, ora li difendo

In Italia Tom Regan, uno dei massimi teorici dell'animal welfare: «Serve una rivoluzione, diritti anche per loro» 

 

Carlotta De leo

 

ROMA - Tom Regan, è uno dei maggiori teorici del movimento animalista mondiale. Cinque anni fa il suo libro-denuncia «Gabbie vuote» ha segnato un cambiamento nella sensibilità e nella cultura occidentale verso gli animali. Oggi il saggio (divenuto un vero e proprio cult) torna in una nuova edizione curata da Sonda con una prefazione di Jeffrey Moussaieff Masson e un interessante profilo filosofico dell’autore di Barbara Mori, docente della prima cattedra di Bioetica animale all’università di Padova. «In circa 40 anni di lavoro ho scritto migliaia di pagine sui diritti degli animali, in particolare rivolte al mondo accademico – spiega Regan, in questi giorni in Italia - . Questo libro è diverso perchè è rivolto a un pubblico generico. L’ha definito un “manuale di reclutamento” dei sostenitori dei diritti animali: pagine scritte con la speranza che i difensori dei diritti degli animali lo regalassero ad amici, parenti, colleghi così che potessero capire le ragioni del nostro movimento». Dopo l’incontro con il pubblico della Capitale (in occasione del lancio della campagna Lav «Cambiamenù»), sarà al Palazzo Ducale di Genova per una Lectio Magistralis e mercoledì alla Casa della Cultura di Milano.

Lei è sempre stato un difensore dei diritti degli animali?
«No, mi spiace ammetterlo ma non è così. Non solo mangiavo carne, ma ho anche lavorato come macellaio. Ho fatto a pezzi animali, ho tagliato a fette la loro carne fredda perché questo era un desiderio crudele che avevo in me. So bene cosa vuol dire trattare gli animali come fossero blocchi di legno. Ma nel tempo mi sono reso conto che questo era un grande errore. Un passo alla volta, ho cominciato a interessarmi a quello che accadeva agli animali. Ed è stato un po’ come mettere una pentola di acqua sul fuoco: piano piano ho cominciato ha bollire. Fino a che un giorno mi sono svegliato e mi sono scoperto un difensore dei diritti degli animali. Questo è il mio percorso e dico che se ci sono arrivato io possono arrivarci tutti».

Da ex macellaio, cosa pensa allora della scelta del regista Tornatore di mostrare la macellazione in diretta di un toro? Ed è d’accordo con la richiesta che la pellicola, candidata italiana all’Oscar, sia ritirata dalle sale?
«Non ho visto il film, anche se non faccio fatica a credere che la scena sia molto violenta. Io ho potuto vedere realmente la macellazione di un animale ed è un’esperienza che ti segna. Credo che il regista abbia voluto girare un documentario. Il suo messaggio non è certo “macellate anche voi un toro”, ma mostrare una pratica crudele che realmente accade in alcune parti del mondo. Anche negli Stati Uniti molti documentari hanno affrontato questo tema. Ma si tratta sempre di documentari e non di finzione. Ecco forse è questo il punto: visto che la scena è inserita un film il regista poteva utilizzare altre tecniche, magari il computer. Insomma, penso che il film debba essere passato al cinema, ma non credo che doveva essere girato in questo modo».

Partiamo dall’abc. Cosa intende per difesa dei diritti degli animali?
«Parlo della loro dignità e del valore che ha credere nell’indipendenza di questi animali. Gli animali in Italia, negli Stati Uniti, come in tutto il mondo vengono trasformati in oggetti, utilizzati nei test di laboratorio, diventano i nostri abiti e il nostro cibo. Noi crediamo che gli animali siano coscienti di essere al mondo, coscienti di quello che capita loro. Sono nostri pari. E quindi credo che esista un unico e semplice messaggio morale: non dobbiamo fare loro quello che non vorremo fosse fatto a noi. Non dobbiamo mangiarli, non indossarli come abiti, non fare test di laboratorio con loro, non addestrarli per lavorare nei circhi. Non diciamo gabbie più grandi, ma gabbie vuote».

Quale è il messaggio del suo libro?
«Le persone in tutti modi devono cercare di raggiungere questo obiettivo: gabbie vuote. Anche perché è la nostra ignoranza che costringe gli animali a stare in gabbia. E’ la nostra arroganza che ci spinge a considerarli come semplici oggetti. Questo è il messaggio centrale del libro ed è un messaggio molto semplice.

Eppure in Italia gli animali non sono ancora considerati come soggetti di diritto…
«Non ci sono Paesi al mondo che riconoscono i diritti degli animali. Quindi l’Italia non fa eccezione considerandoli come oggetti, come una proprietà che si può comprare al pari di un paio di scarpe. Un esempio: pensi a quello che succede agli animali nei laboratori. Ogni giorno a migliaia di migliaia di animali vengono rimossi gli occhi, rotti gli arti, i loro organi interni sono fatti esplodere, gli vengono iniettati veleni. E tutto ciò in maniera perfettamente legale. Se questo accadesse in strada il colpevole sarebbe arrestato. Ma se avviene in un laboratorio, è protetto dalla legge. E proprio la legge è parte del problema. Occorre cambiare e rimuovere la protezione legale per i ricercatori scientifici che sfruttano gli animali».

Da più parti si sostiene, però, che questi test siano necessari
«Sì è vero, è quello che dicono e gran parte dell’opinione pubblica gli crede. Ma posso dare un solo esempio per controbattere: i medicinali prescritti da un medico con una ricetta. Quello che chiediamo a questi farmaci è che siano efficaci e che non siano tossici e per questo, secondo i ricercatori, bisogna prima testarli sugli animali. Ma poi, comunque, le medicine vanno testate anche sugli uomini. Che senso ha? Soprattutto visto che ogni 100 medicinali che si sono dimostrati efficaci sugli animali, solamente 10 sono efficaci sulle persone. E comunque, anche quando superano il test sulle persone, il 50 per cento viene ritirato dal mercato per tossicità. La quarta causa di morte negli Stati Uniti è proprio questa».

Cosa chiede oggi ai lettori del suo libro?
«Chiedo di essere rivoluzionari. Cercare di cambiare il mondo. Certo ci vorrà del tempo, ma possiamo iniziare da piccole cose. Come le campagne della Lav. E’ giusto che tutti i ristoranti possano offrire un menù vegano a chi lo richiede. Dobbiamo supportare questi ristoranti andandoci a mangiare e dobbiamo far chiudere quelli che non hanno a cuore quello in cui noi crediamo. Ecco una cosa su cui possiamo davvero mettere i denti sopra».


Animalieanimali
5 OTTOBRE 2009
 
ENPA CHIEDE RITIRO FILM BAARIA, SGOMENTA SCENA UCCISIONE TORO
Prospettata nuova via giuridica per arrivare a stop pellicola
 
L'Ente nazionale protezione animali contro 'Baaria', l'ultimo film di Giuseppe Tornatore in corsa per rappresentare l'Italia agli Oscar. Carla Rocchi, presidente dell'Enpa, ha presentato una denuncia penale alla Procura di Roma per chiedere 'l'urgente sequestro di tutte le copie del film attualmente presenti sul territorio nazionale'. La scena dell'abbattimento di un toro ''iniziata' con un punteruolo e 'finita' con lo sgozzamento dell'animale palesemente ancora in vita', non piace agli animalisti, secondo i quali il lungometraggio non deve essere proiettato nelle sale 'anche al fine di impedire - si legge nella denuncia querela presentata dal professor Mariano Buratti - che il reato venga portato ad ulteriore conseguenza e sia per evitare che la scena in questione continui a produrre inutile sgomento, gratuito ribrezzo e profondo raccapriccio, non esclusi i bambini, in quanto tale 'capolavoro' non e' nemmeno vietato ai minori'.
L'Enpa propone anche 'formale denunzia-querela nei confronti di chiunque sara' ritenuto responsabile dei reati di cui agli articoli 544bis e ter (che punisce con la reclusione fino ad un anno e sei mesi chiunque per crudelta' e senza necessita' cagiona la morte di un animale, ndr), che saranno identificati per il tramite di urgenti indagini di polizia giudiziaria, tenendo altresi' presente che lo stesso Tornatore ha formalmente ammesso la verita' della scena' in dichiarazioni alla stampa. 'La denuncia che abbiamo fatto tende a punire un reato che si ammanta fintamente di pretese artistiche - ha detto la Rocchi -. Il risultato e' che di questo film si parla ormai soltanto per la crudelta' immotivata di quella scena.
Baaria uguale macelleria'. Il professor Buratti, ha invece ha sottolineato che 'nel caso qualcuno ritenga che la scena di questo film da noi denunciata sia stata girata all'estero (in Tunisia, ndr) per evitare sanzioni penali in Italia, dovra' purtroppo per lui ricredersi molto presto, perche' previa istanza al ministro della Giustizia, il procedimento penale puo' radicarsi in Italia'.

LA PROVINCIA DI VARESE

5 OTTOBRE 2009

 

Animalisti in piazza: «Fermate i test»

Bandiere, applausi e un minuto di silenzio all'università: «Il Comune intervenga»

 

Brigida Rangone

 

BUSTO ARSIZIO (VA) -  Bandiere, fiori, applausi e un minuto di silenzio per «commemorare gli animali vivisezionati e uccisi nei laboratori dell'università dell'Insubria di Busto». A organizzare la manifestazione che si è svolta ieri pomeriggio davanti all'ingresso dell'università bustese è stata la Lav (Lega antivivisezione) con l'appoggio dei rappresentanti di numerose associazioni animaliste e non solo. Nel sit-in, seguito dal volantinaggio agli automobilisti, Francesco Caci della Lav ha ricordato che «il 29 luglio il sindaco di Busto Gigi Farioli e il rettore dell'Insubria Renzo Dionigi hanno firmato la nuova convenzione per l'utilizzo, da parte dell'ateneo, dei locali comunali dei Molini Marzoli e della Villa Manara, nonostante - ha sottolineato - il consiglio comunale avesse approvato, il 4 ottobre 2003, la "Risoluzione di San Francesco" contro lo svolgimento di esperimenti su animali in città».
«non ci arrendiamo»
Gli animalisti però non si danno per vinti. L'intento è attuare una «mobilitazione costante e crescente» per indurre il Comune a «chiedere all'università di smettere di utilizzare animali e annullare la convenzione qualora l'università non ottemperasse non daremo un attimo di tregua ai vivisettori e all'amministrazione». Antonello Corrado, consigliere di Rifondazione comunista che nel 2003 aveva promosso la risoluzione in Consiglio comunale, ha invitato gli animalisti a essere attenti oltre che ai diritti degli animali «a tutti i diritti a rischio, specie dei più deboli, come ad esempio i minori: vi esorto tutti a partecipare mercoledì alle 18.30 alla Commissione Servizi sociali».


Animalieanimali
5 OTTOBRE 2009
 
VEG+ ECCO LA SCELTA IN + DEI RISTORATORI DELLA PROVINCIA DI GROSSETO
Iniziativa di Ascom Confcommercio e Lac per valorizzare scelta vegetariana e cultura gastronomica della Maremma
 
Valorizzare la cultura gastronomica della Maremma, insieme alla scelta vegetariana: questo l’obiettivo del progetto “Veg+”, voluto da Ascom Confcommercio di Grosseto e LAV, finalizzato ad ampliare l’offerta e la conoscenza delle specialità tipiche prive di ingredienti animali, venendo incontro così alla crescente domanda di piatti vegetariani. Il progetto ha il patrocinio della Provincia di Grosseto e del Comune di Capalbio.
A questo progetto “pilota”, da proporre successivamente anche in altre città, hanno già aderito più di 20 ristoranti (vedi elenco) della provincia di Grosseto: questi locali esporranno all’entrata e sul menu il logo “Veg+”, per testimoniare l’adesione all’iniziativa e informare con immediatezza la clientela locale, e i numerosi turi sti, della disponibilità di gustose pietanze vegetariane tipiche della Maremma.
Il progetto è un’occasione in più per premiare le risorse agro-alimentari e la tradizione gastronomica locale, nota per i deliziosi crostini e le bruschette arricchite da fagioli, verdure o funghi; per le zuppe di cereali, come il farro, e le minestre contadine, ma anche i risotti e la pasta e i tanti piatti a base di legumi. E poi i contorni fantasiosi e gli squisiti dolci. Pietanze sane e gustose, tramandate di generazione in generazione, da riscoprire con piccole variazioni e da sostenere.“Veg+”, che vede per la prima volta un’associazione animalista lanciare un programma alimentare con un’associazione di ristoratori, è stata presentata a Capalbio, presso uno dei ristoranti aderenti - Il Frantoio - alla presenza di Paolo Regina (Direttore Ascom Confcommercio Grosseto), Gianluca Felicetti (presidente della LAV), Paola Segurini (settore vegetarismo della LAV), Michela De Petris (medico nutrizionista), Tom Regan (filosofo dei diritti degli animali), Daniela Poggi (attrice), Red Ronnie (presentatore tv ed esperto di comunicazione). “Ci inorgoglisce essere i primi a realizzare questo progetto in Italia e siamo sicuri del successo di questa iniziativa che amplierà l’offerta di ospitalità della Maremma e che porteremo all’attenzione nazionale – dichiara Paolo Regina, direttore di Ascom Confcommercio Grosseto – Desideriamo così rispondere a una domanda crescente di queste pietanze, avvicinando e integrando la clientela che predilige gli alimenti vegetali alla nostra cultura gastronomica, senza necessariamente ghettizzarla nei pochi locali specializzati. Inoltre è un’occasione in più per arricchire e variare l’alimentazione, per favorire il turismo e il territorio”.“Le proposte gastronomiche offerte dai ristoranti aderenti all’iniziativa, sono state studiate anche con la collaborazione della LAV, che per l’occasione ha tenuto un corso di formazione, rivolto sia agli chef che ai direttori di sala, sugli aspetti fondamentali della cucina priva di ingredienti di origine animale - aggiunge Paola Segurini del settore vegetarismo della LAV - Un’ulteriore valenza positiva del progetto è offrire una scelta in più a tutti, non solo ai vegetariani”.“Il progetto fa parte di una più ampia e articolata campagna della LAV per la promozione della scelta vegetariana, con la quale aderiamo al World Vegetarian Day (il 1° ottobre), al World Farm Animal Day (2 ottobre) e al World Animal Day (4 ottobre), che ci vedrà impegnati nella presentazione di altre novità domani a Roma (ore 18:30, Via Margutta 118) e mercoledì 14 ottobre alla Camera dei Deputati – dichiara Gianluca Felicetti, presidente della LAV – Desideriamo che questa attività di sensibilizzazione e di informazione sia un arricchimento per tutti in termini di opportunità di scelta, di attenzione per la salute personale e del Pianeta, di valorizzazione dello straordinario talento gastronomico italiano, e naturalmente di rispetto per gli animali”.

LA NUOVA FERRARA

5 OTTOBRE 2009

 

I consigli dei vegetariani ferraresi

 

Ferrara - Sono un gruppo di giovani che cercano di diffondere nel territorio ferrarese, la cultura “vegana” ovvero uno stile di vita basato su un’alimentazione vegetariana e sul rispetto di tutti gli animali. «Dal 1 al 7 ottobre in tutto il mondo - ricorda il responsabile Cristian Romanin affiancato da Shelly Gluzman e Luca Barbuto - si celebra la settimana vegetariana con iniziative ed eventi particolari. Noi a Ferrara siamo appena “nati” e stiamo cercando di sensibilizzare la gente a riflettere su questa scelta». Così ieri in Via Mazzini per tutta la giornata hanno distribuito volantini con note agghiaccianti sugli allevamenti intensivi e cifre altissime di animali uccisi - 850 milioni di polli - ogni anno in Italia.


AGI
5 OTTOBRE 2009
 
FOOD: LAV, AL VIA CAMBIAMENU. IT PER MAGIARE CONSAPEVOLE
 
Roma - "www.cambiamenu.it e' rivolto a tutti i consumatori, non solo ai vegetariani, con l'ambizioso scopo di offrire un'opportunita' in piu' davvero a tutti: l'opportunita' di arricchire, variare e migliorare la propria alimentazione, di essere maggiormente consapevoli dell'incidenza che le nostre scelte alimentari hanno sull'ambiente, gli animali e la salute, di poter verificare quanti e quali benefici ciascuno di noi puo' concretamente realizzare attraverso le scelte alimentari quotidiane - dichiara Paola Segurini del settore vegetarismo della LAV - www.cambiamenu.it inoltre ha il pregio di trattare aspetti anche seri e complessi con un linguaggio e una grafica accessibile anche ai piu' giovani e a coloro che non hanno competenze specifiche in tema di alimentazione, ed e' animato in 3D con le icone di simpatici animali come la mucca, il maiale, il pulcino e il pesce".Minori effetti negativi sulla salute: i dati scientifici dimostrano che i vegetariani presentano una minore incidenza di cardiopatie (-24%) rispetto ai consumatori di carne, una minore incidenza di cancro (-12% rispetto a ogni tipo di cancro, -45% di cancro del sangue), un minore rischio di obesita', un minore rischio di diabete di tipo 2, o alimentare, (-80%). Minori sofferenze per gli animali: il 99% della carne prodotta proviene da allevamenti intensivi dove gli animali vengono fatti nascere e ingrassare, in condizioni di immobilita' e di stress, esclusivamente per diventare prodotti da consumare. Se ogni italiano mangiasse vegetariano 1 giorno alla settimana per un anno, risparmieremmo la vita a 12 milioni di animali (esclusi quelli acquatici).Altre novita' mercoledi' 14 ottobre, spiega la Lav: presso la Camera dei Deputati sara' presentata la proposta di legge bipartisan, primo firmatario l'on. Andrea Sarubbi, per garantire l'opzione vegetariana nelle mense e nei luoghi di ristoro pubblici e privati. Per l'occasione al ristorante interno della Camera dei Deputati, il pranzo sara' integrato da un gustosissimo menu vegetariano, ideato e realizzato per l'occasione da Pietro Leemann, il piu' celebre chef italiano del settore.
ANMVI OGGI
5 OTTOBRE 2009
 
ORMONI, CON DECRETO DI RECEPIMENTO MODIFICHE AI DIVIETI
 
Rientra nei recepimenti previsti dalla Comunitaria 2008, l'approvazione in Consiglio dei ministri della Direttiva 2008/97. Venerdì scorso il Governo ha dato il via libera ad uno schema di decreto che modifica la normativa sull'uso degli ormoni in zootecnia e animali da compagniaLa Direttiva 2008/97/CE in recepimento modifica la precedente direttiva 96/22/CE concernente il divieto d'utilizzazione di talune sostanze ad azione ormonica, tireostatica e delle sostanze beta-agoniste nelle produzioni animali. La Ue ha ritenuto opportuno limitare l'ambito d'applicazione della direttiva 96/22/CE esclusivamente agli animali produttori di alimenti e ritirare il divieto per gli animali da compagnia nonché adeguare la definizione di trattamento terapeutico. Nel contempo, l'Esecutivo comunitario ha rafforzato il divieto totale di estradiolo 17beta negli animali produttori di alimenti, perché considerato cancerogeno.

LA GAZZETTA DI MANTOVA

5 OTTOBRE 2009

 

Rubati in una stalla farmaci per bovini

 

Provincia di Mantova - Sono ripresi i furti di farmaci destinati agli animali. Qualche anno fa erano diventati una vera e propria ossessione per gli allevatori del Mantovano. Si spera quindi che il colpo messo a segno tempo fa in un’azienda agricola di Gonzaga sia un episodio isolato. I ladri sono penetrati all’interno della stalla di proprietà dell’azienda Donà in via Ronchi e si sono impadroniti di medicinali, probabilmente antibiotici, per un valore di circa quattrocento euro. L’allevatore ha presentato denuncia ai carabinieri ma non sarà facile per gli uomini dell’Arma dare un nome ed un volto agli autori del colpo. Di solito per commettere questi furti si muovono da altre regioni. L’ultima banda sgominata proprio in relazione ai furti di farmaci proveniva infatti dalla Calabria. Si tratta di colpi messi a segno seguendo un piano ben preciso fatto di sopralluoghi, verifiche e controlli degli spostamenti dei proprietari. Del resto le difficoltà sono quasi del tutto inesistenti dal momento che le stalle o gli edifici attigui non sono dotati di sistema d’allarme.


CORRIERE FIORENTINO
5 OTTOBRE 2009
 
La storia La polpetta acquistata in un supermercato. Ogni anno 70 mila infettati
Stephanie, la ventiduenne paralizzata per un hamburger
Carne poco cotta, c’era l’E-coli. Sotto accusa la catena alimentare

Paolo Valentino


WASHINGTON — L’incubo di Stephanie Smith cominciò una sera d’autunno di due anni fa. Una cena in famiglia. Il classico barbecue americano della domenica. Hamburger, insalata e patate al forno. Ma in quella polpetta di carne tritata, acquistata surgelata a un supermercato, non c’era Angus Beef selezionata e di prima qualità, come dichiarava l’etichetta della Cargill, l’azienda produttrice.
Era un impasto immondo, fatto di ritagli di mattatoio pieni di grasso e di una poltiglia ottenuta centrifugando i resti degli animali in un impianto del Wisconsin. Gli ingredienti venivano da Nebraska, Texas, South Dakota e perfino da un macello dell’Uruguay. Cominciò con forti dolori di pancia e crampi. Lei pensò a un virus. Poi vennero la diarrea e il sangue a lle feci. La sofferenza si fece insopportabile. Cinque giorni dopo aver mangiato l’hamburger, Stephanie, 22 anni, venne ricoverata al St. Cloud Hospital del Minnesota. La diagnosi: avvelenamento da colibatterio. La più virulenta e devastante delle salmonelle: O157:H17. La ragazza entrò in coma e vi rimase per nove mesi. Quando ne uscì, il male aveva devastato il suo sistema nervoso. Non poteva camminare, era paralizzata dalla vita in giù. «Perché a me? E perché da un hamburger? », si chiede Stephanie raccontando la sua sconcertante vicenda al New York Times , che vi ha dedicato la prima e un’inchiesta di due pagine nella sua edizione domenicale. La risposta in parole semplici è che la ragazza ha avuto sfortuna nella roulette russa di una catena alimentare ad altissimo rischio, che ogni giorno gioca con la salute e qualche volta con la vita di milioni di americani. È dal 1994, da quando un’intossicazione collettiva da colibatteri esplose nei ristorati Jack the Box portando alla morte di 4 bambini, che le aziende produttrici di cibo e le reti di distribuzione sono state messe in guardia con un divieto severissimo di vendere prodotti contaminati. Ma ogni anno negli Stati Uniti, ci sono 70 mila persone che contraggono l’agente patogeno dopo aver ingerito prodotti delle grandi multinazionali alimentari. E se è vero che il caso di Stephanie Smith sia estremo e che gran parte degli intossicati non accusino conseguenze permanenti per la loro salute, l’indagine del Times squarcia il velo di un sistema, dove non c’è alcuna sicurezza igienica, la carne è di indubbia provenienza e di fatto mangiare un hamburger equivale a una scommessa. Nei giorni seguenti al ricovero di Stephanie, 940 persone che avevano consumato lo stesso tipo di polpetta si ammalarono, costringendo la Cargill a ritirare dal mercato l’equivalente di 400 quintali di carne macinata. Mancano seri test sugli ingredienti e la loro origine, le ispezioni negli impianti vengono ridotte al minimo per tagliare sui costi, i lavaggi delle carcasse sono sempre approssimativi, le direttive emesse dal Dipartimento dell’Agricoltura quasi sempre rimangono inapplicate.
Il dramma del Minnesota ha smosso qualcosa. Colpita da centinaia di cause penali intentate dalle vittime, Cargill ha accettato di rendere più severo il processo produttivo. Stephanie intanto vive nella casa della madre a Cold Spring, passa molto tempo facendo fisioterapia, pagata dall’azienda che l’ha avvelenata come anticipo sull’accordo di risarcimento finale. I suoi reni sono a rischio permanente di blocco. Faceva l’insegnante di danza per i bambini, prima. Quei passi non potrà farli mai più.


NEWS FOOD

5 OTTOBRE 2009

 

Treviso: Enzo Iacchetti sarà il testimonial del Record della salamella

La manifestazione da gara goliardica si è trasformata in un vero e proprio festival del made in Italy

 

Treviso - Enzo Iacchetti ha detto sì al record della salamella più lunga del mondo che si svolgerà a Treviso nei giorni 10 e 11 ottobre 2009 (sulle mura cittadine Porta SS Quaranta). La manifestazione da gara goliardica si è trasformata in un vero e proprio festival del made in Italy. Ciò grazie prima alla notizia che i 7000 metri di salamella saranno preparati, da una trentina di macellai da tutta Italia capitanati dal trevigiano Bruno Bassetto, con sola carne di puro Gran Suino Padano Dop, poi dalla presenza di Grana Padano Dop che si aggiunge ad una schiera di prodotti del territorio a marchio ed ora dall'adesione di uno dei volti più conosciuti della televisione nazionale e cioè quello del conduttore di Striscia La Notizia, Enzo Iacchetti, che verrà affiancato dall'inviato antitruffe Moreno Morello.
"Volevamo inaugurare il record della salamella con un talk show che mettesse in risalto il made in Italy, ma che parlasse anche del rischio pirateria agroalimentare - spiega il macellaio recordman Bruno Bassetto - Chi meglio del duo Iacchetti e Morello può garantirci una task force antitruffa. Il testimonial Enzo Iacchetti sarà a Treviso già sabato 10 ottobre 2009 per ricevere in serata, sotto gli stand del record, il Premio Grana Padano e la Salamella di cristallo. La mattina dell'11 ottobre, invece, sarà ospite assieme a Moreno Morello del talk show presso l'aula magna del Liceo Canova a Treviso (ancora qualche giorno e si ufficializzeranno gli altri ospiti) e alle ore 16 parteciperà all'attesa conclamazione del record.Il record della salamella avrà quindi un corollario del tutto particolare con una ventina di stand dei Consorzi dei prodotti agroalimentari (vedi la squadra annunciata Da Bruno Bassetto) e delle Pro Loco che aderiscono ai cartelli enogastronomici Primabera del prosecco Docg, Delizie d'autunno, Fiori d'Inverno e Germogli di Primavera. Poi l'annunciato talk show intitolato "Origine italiana vs pirateria mondiale". A patrocinare l'evento il Ministero alle politiche agricole, regione del Veneto, Provincia e Comune di Treviso, Ascom e Coldiretti di Treviso, Unpli.Bassetto: "Ho una squadra da Champions". Bruno Bassetto cala gli assi e presenta la squadra che darà vita ad un vero e proprio record del made in Italy: "Mi sento come un commissario tecnico che ha convocato la propria nazionale con interpreti magistrali dei saperi e dei sapori del made in Italy. La cosa entusiasmante è che nessuno si è tirato indietro. Tutti hanno risposto alla convocazione per il record della salamela più lunga del mondo. Ho davvero una squadra da Champions".Eccola allora la squadra che nei giorni 10 e 11 ottobre 2009 giocherà sulle mura, presso Bastioni San Marco. In porta vedremo il Consorzio Radicchio di Treviso Igp, il principe dei prodotti trevigiani. La difesa sarà schierata con i due terzini fluidificanti e freschi come il Consorzio della Casatella Trevigiana Dop e il Morlacco del Grappa. L'insuperabile coppia  centrale difensiva è costituita dalla presenza del Bastardo del Grappa e del Consorzio Gran Suino Padano Dop. Mediano tradizionalmente rabbioso e allo stesso tempo dai tratti ammorbiditi  sarà la Confraternità del Raboso. A centrocampo anche la novità del Birrificio Trevigiano e la certezza di Alibert. Dietro le punte la spumeggiante fantasia del Prosecco Doc di Astoria. In avanti la leggerezza delle foglie di Visnadello Figulì, invenzione puramente made in Treviso e la forza energica del Grana Padano. Nella rosa degli amici del record della salamela ci sono anche la San Gabriel, il Salumificio Roncadese, Aprolav, Barbazza vivaio, l'associazione Cantine di Marca e tanti altri.


IL GIORNALE
5 OTTOBRE 2009
 
I GATTI FANNO I LEGHISTI PER PARLARE TRA LORO USANO SOLO IL DIALETTO
I felini possiedono due tipi di linguaggio: uno per i bisogni primari e uno per le confidenze
DIALOGHI Gli adulti emettono richiami particolari anche per mezz’ora di fila
 
Che il gatto sia affettuoso, socievole, intelligente al limite del geniale, ogni gattofilo che si rispetti già lo sapeva. Ma ora alla voce del cuore si aggiunge la conferma scientifica, e per i proprietari del re della foresta casalinga è una bella soddisfazione. Il Felis silvestris catus (gatto comune) suscita entusiasmo e sorpresa anche fra etologi e biologi che vanno scoprendo nuove straordinarie caratteristiche e qualità, tra la quali spicca la capacità di comunicare. Per molto tempo si è creduto che il linguaggio fosse una caratteristica unica dell’uomo, come affermato da Noam Chomsky, glottologo dell’Istituto tecnologico del Massachusetts. Nulla di più falso.
I gatti non solo parlano e sono dei gran chiacchieroni, ma addirittura si esprimono in dialetto. Spieghiamo. La scienza ha recentemente scoperto che i mici possiedono una capacità linguistica superiore a tutti gli altri esseri viventi, dopo l’uomo. Solitamente si tende a pensare che solo gli animali che vivono in gruppo sono in grado di sviluppare una maggior forma di comunicazione, ma non è così per il felis, animale a volte solitario e indipendente. Nei gatti si sviluppa per primo un linguaggio «infantile», quello che la madre utilizza con i suoi cuccioli, basato sulle necessità primarie come la nutrizione, la protezione e l’insegnamento alla caccia. Questa è la forma di comunicazione che sarà rivolta anche verso l’uomo, vale a dire colui che li nutre e li coccola: avviene così una specie di «transfert», l’uomo diventa la sua mamma. Diventato maturo, il linguaggio del micio si trasforma, aggiungendo le «parole» necessarie per esprimere i bisogni sessuali, gli atteggiamenti aggressivi, per la difesa d el territorio e di comunicazione con gli altri simili adulti, modificandosi così nel «vocabolario del gatto adulto», mai utilizzato con i gattini.
La recente scoperta di Paul Leyhausen, il maggiore esperto mondiale di gatti, è come minimo stupefacente. Lo studioso ha certificato che due gatti che si conoscono bene e sono in confidenza usano un «dialetto diadico», cioè emettono dei suoni particolari, che utilizzano solo quando sono tra di loro e non in presenza di un terzo. Inoltre secondo Leyhausen «alcuni gatti, in frasi dialettali, emettono richiami per mezz’ora di fila, o anche più, senza interruzione, e sono dotati di una capacità di modulazione della voce tale che non si ripetono quasi mai». Insomma si può affermare che i gatti sono poliglotti. Inoltre questi animali sono in grado di emettere un suono che nessun’altra bestia è capace di fare, le fusa. Mentre i parenti di gr ossa taglia (leoni, tigri) possono farle solo durante l’espirazione, i piccoli felini le emettono sia quando ispirano che quando espirano. Il ricercatore scientifico Rolf Degen ha dimostrato il senso biologico delle fusa: «È impossibile che l’evoluzione si sia permessa il lusso di un suono inutile. Alcuni studiosi vedono nelle fusa una sorta di “musicoterapia”, che permette di accelerare la saldatura delle ossa fratturate e lo scioglimento delle tensioni muscolari». Questo fenomeno viene applicato nella medicina umana, soprattutto sportiva, infatti è documentato che le vibrazioni fra i 2 e i 100 hertz accelerano lo scioglimento dei crampi e delle tensioni muscolari. Insomma avere un micio in casa è tutta salute, le fusa fanno bene all’uomo, tranquillizzano, generano una sensazione di pace e di benessere. Come dice McMillan «un miao massaggia il cuore».

TRENTINO

5 OTTOBRE 2009

 

Orso a San Romedio, valanga di no

 

di Andrea Selva

 

TRENTO. Con cadenza ciclica (ma sempre in grande quantità) arrivano nella casella email del Trentino appelli contro gli orsi in cattività. L’ultima ondata di messaggi è giunta in questi giorni dedicata all’orso bruno che arriverà presto dall’Abruzzo (ma sui tempi non ci sono certezze) nel recinto accanto al santuario di San Romedio. Sono messaggi accorati, provenienti da tutta Italia, certamente spediti da militanti animalisti che condannano la decisione di tenere un orso in gabbia.  Eccone uno dei tanti, arrivato ieri sera alle 19 e 45: «Interpretando i sentimenti di tutti gli amanti della natura e quindi degli animali chiedo alla Provincia di non ripetere gli errori e le crudeli scelte che hanno già infierito sui poveri orsi in passato. Distinti saluti, Cristiana Carsetti, Porto sant’Elpidio».  Il priore del convento, padre Zeno, spiega perché i frati di San Romedio sono pronti a raccogliere un nuovo orso nel solco di una tradizione iniziata negli anni Cinquanta, dopo che Jurka (l’ultima ospite del recinto) è stata trasferita al Casteller: «Noi abbiamo più volte detto che siamo disposti ad essere una specie di “casa di riposo” per un orso già in cattività. Noi non siamo a favore dell’orso in gabbia, parliamo di orsi che sono già in cattività, che non possono più essere liberati e che a San Romedio vedrebbero migliorata la loro situazione. In questo caso l’arrivo dell’orso sarebbe per noi gradito. E l’orso bruno che c’è in Abruzzo a quanto ci dicono è proprio in questa situazione» spiega il frate.  Si tratta di un orso sequestrato a un soggetto privato che l’aveva acquistato illegalmente. Si tratta di un esemplare di orso bruno che non ha nulla a che vedere con gli orsi marsicani dell’Abruzzo e che non è in condizioni di tornare in libertà. Ma alla base dell’iniziativa non ci sono i frati, bensì il sindaco di Coredo Maurizio Scoz: «Ebbene sì, sono io il cattivo» scherza il primo cittadino. «Ma dietro di me c’è una grande spinta popolare che preme per continuare la tradizione dell’orso a San Romedio». Dicono che sia per il turismo e il sindaco non nega: «C’è grande curiosità attorno all’orso, è inutile negarlo, ma noi non vogliamo certo catturare orsi per metterli in gabbia: qui stiamo parlando di un esemplare posto sotto sequestro che è destinato a restare in cattività».  Se l’orso abruzzese non è ancora arrivato nel recinto di San Romedio è solo per le lunghezze burocratiche: manca un nulla osta ministeriale per il trasporto. L’ipotesi di trasferire nel frattempo al santuario un orso dall’area di Spormaggiore ha fatto infuriare il popolo degli animalisti: «Ho appreso che in questi giorni si è tenuto un incontro a San Romedio tra i sindaci dei Comuni di Sanzeno, Coredo e Romeno, i frati francescani, il presidente Dellai e l’assessore Panizza per programmare interventi di valorizzazione e tutela del santuario. Tra le varie richieste di ordine pratico è stata formulata l’ipotesi di trasferire nella triste gabbia recinto che ospita l’orsa Jurka un altro orso. Se questa ipotesi verrà messa in pratica non visiterò mai San Romedio e provincia. Convincerò amici, familiari e conoscenti animalisti a fare altrettanto. Cordiali saluti, Marcello Rosselli». I sostenitori della tradizione dell’orso a San Romedio sono avvertiti.


Animalieanimali
5 OTTOBRE 2009
 
FOCA MONACA AVVISTATA ALL'ISOLA DI PONZA!
Evento raro, e' una specie in via di estinzione.
 
Una foca monaca, specie in via di estinzione, e' stata avvistata piu' volte nell'isolotto Gavi nell'arcipelago pontino. L'animale e' emerso a 50 metri dalla barca di due pescatori e poi si e' immerso di nuovo quando un gommone si e' avvicinato. Un sub ha confermato la notizia, raccontando di aver avvistato la foca nella stessa zona. La foca monaca e' una specie protetta, minacciata di estinzione. In tutto il Mediterraneo vivono circa 300 esemplari.

BIG HUNTER

5 OTTOBRE 2009

 

Bergamo: nessun piano per la caccia a coturnice e gallo forcello nei comprensori alpini

 

L'assessore alla Caccia della Provincia di Bergamo Alessandro Cottini ha fatto sapere che a differenza delle scorse stagioni quest'anno non verrà approvato nessun piano per il prelievo delle specie Gallo forcello e Coturnice nei comprensori alpini del territorio provinciale.

Tale decisione, presa dalla giunta lo scorso 29 settembre, è dovuta alle difficoltà incontrate dalle due specie negli ultimi tempi, in particolare per le rigide temperature e per la neve dell'inverno passato, così come per ll'andamento meteorologico non particolarmente propizio della primavera. A ciò si aggiunge il trend in calo delle popolazioni rilevati dai censimenti che hanno constatato il picco negativo degli ultimi dieci anni.  “Per tutte queste ragioni – spiega l’assessore Cottini – abbiamo ritenuto che un prelievo venatorio non fosse sostenibile, data la necessità di tutelare la presenza di queste due specie tipiche della fauna alpina”.


IL GAZZETTINO
5 OTTOBRE 2009
 
Altri 3 casi di rabbia, allerta per l’intera provincia. Volpe infetta tenta d’aggredire un cacciatore a Mortegliano
 
Nell’ultima settimana di settembre in Friuli sono stati accertati altri tre casi di rabbia in altrettante volpi. Il numero complessivo di animali riconosciuti infetti dall’Istituto zooprofilattico delle Venezie sale ora a trenta. A preoccupare il fatto che dopo la volpe abbattuta a Plasencis di Mereto di Tomba, già parecchio a sud rispetto al nucleo del focolaio epidemico, l’ultimo esemplare sia stato ucciso addirittura a Mortegliano, un centro ancora più a meridione. La volpe in questione si trovava nei pressi del Cormor quando a quanto riferito ha tentato di avventarsi contro un cacciatore il quale per fortuna, essendo armato, non ha esitato a spararle contro e non ha riportato conseguenze.Il giorno precedente, il 25 settembre, una volpe era stata uccisa da cani a Majano mentre a San Daniele le volpi infette ammontano ora a quattro dopo il ritrovamento di una bestia morta in via Gemona che alle analisi è stata riconosciuta colpita dalla malattia. L’inclusione di Mortegliano tra i Comuni infetti imporrebbe l’emissione di una nuova ordinanza di sanità pubblica per ricomprendere nella fascia di protezione i comuni limitrofi, a un passo dalla città, di Bicinicco, Castions di Strada, Lestizza, Pavia di Udine, Pozzuolo del Friuli e Talmassons ma ciò al momento non è ancora stato disposto, come precisa il responsabile del settore veterinario dell’Ass del Medio Friuli, Oreste Battilana, perchè si è in attesa di un provvedimento regionale. L’allerta ormai è estesa all’intero territorio, per lo meno a livello provinciale, considerando anche che l’epidemia ha superato finora le barriere fisiche, come quella autostradale e quella ferroviaria. Si noti che l’ultima volpe è stata uccisa a sud della zona coperta dalla terza campagna di vaccinazione orale delle volpi realizzata nella prima settimana di settembre che si estendeva fino al limite della linea ferroviaria Venezia-Udine.
MARKET PRESS
5 OTTOBRE 2998
 
CORALLO ROSSO, LA SARDEGNA SI CONFERMA REGIONE MODELLO NEL MEDITERRANEO
 
Cagliari - La Sardegna si conferma Regione modello nel Mediterraneo per la salvaguardia, la gestione e lo sfruttamento sostenibile del corallo rosso. È uno dei risultati del primo workshop internazionale sul corallo organizzato a Napoli dal Governo italiano (ministeri degli Affari esteri e dell’Ambiente) e dal governo degli Stati Uniti. Al centro del dibattito un confronto scientifico, tecnico e istituzionale sulla richiesta da parte degli Stati Uniti di inserire anche il corallo rosso nell’elenco Cites Ii, la convenzione di Washington per la difesa delle specie a rischio. A Napoli la Sardegna è stata chiamata a dare il proprio contributo illustrando l’esperienza di regolamentazione della pesca del corallo, partendo dalla delibera presentata nell’aprile 2009 dall’assessore Andrea Prato e approvata dalla Giunta regionale nella quale si è allungato il periodo per la pesca del corallo e aumentato il numero totale delle autorizzazioni per il suo prelievo. Si tratta di due importanti novità che hanno recepito alcune richieste del settore e avanzate durante il Comitato tecnico consultivo regionale per la pesca. A differenza dunque di quanto stabilito nel 2008, in cui la stagione iniziava il 1 giugno per concludersi il 15 ottobre, le nuove norme prevedono che ora l’attività possa essere avviata il 1 maggio e terminare sempre il 15 ottobre. Inoltre, il numero massimo di autorizzazioni è salito da 20 a 30. Al workshop di Napoli erano presenti Roberto Doneddu (direttore del Servizio Pesca dell’assessorato regionale dell’Agricoltura) e i ricercatori del gruppo diretto da Angelo Cau (Dipartimento di Biologia animale dell’Università di Cagliari). Un’esperienza, quella sarda, considerata modello non solo nel mar Mediterraneo, ma anche in altri Paesi. Dati scientifici hanno dimostrato che nella nostra Isola il corallo rosso gode di un buono stato ecologico, mantenuto grazie a piani di gestione che hanno visto e vedono la costruttiva collaborazione di diversi soggetti. È stata apprezzata in particolar modo la stretta collaborazione tra la Regione, il mondo scientifico, le organizzazioni di categoria e gli operatori del settore, coinvolti in prima persona nei progetti di tutela e gestione. "Il seminario di Napoli - commenta l’assessore Prato - è un ulteriore attestato del buon lavoro che la Regione sta conducendo con la collaborazione dell’Università e degli operatori. Già nei mesi scorsi, durante un vertice della Fao al ministero per le Politiche agricole, i rappresentanti dell’organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura delle Nazioni Unite avevano apprezzato la nostra regolamentazione sul corallo, che consente di conciliare le istanze di salvaguardia della risorsa con le esigenze economiche dei corallari". Nel corso dei lavori, più volte è stato ribadito come la legislazione che regolamenta il prelievo del corallo in Sardegna sia un esempio da esportare in altre aree del pianeta, un passo concreto da realizzare se si vuole mirare alla conservazione nel lungo termine di questa risorsa naturale.

 

 

            05 OTTOBRE 2009
VIVISEZIONE - SPERIMENTAZIONE


 
MOLECULARLAB
5 OTTOBRE 2009
 
Da cellule suine le nuove staminali pluripotenti
Le cellule pluripotenti di origine suina possono moltiplicarsi e dare origine ai tipici tessuti embrionali. Vi è inoltre la speranza di produrre maiali modificati da utilizzare come donatori
 
Dall'Institute of Biochemistry and Cell Biology di Shangai arriva la notizia, unica al mondo, della creazione di cellule staminali pluripotenti indotte (iPS) a partire da cellule prelevate dall'orecchio e dal midollo osseo di maiale. Ad ottenere questo risultato è stato il team di ricercatori coordinato da Lei Xiao.
Le staminali suine pluripotenti sono in grado di generare qualsiasi tipo di tessuto umano, e sono state create tramite la riprogrammazione delle cellule somatiche prelevate dagli animali. Grazie all'introduzione, mediante vettore virale, di un cocktail chimico, le cellule hanno iniziato a cambiare e a svilupparsi in colonie di cellule staminali simili a quelle embrionali. I successivi test realizzati in laboratorio hanno confermato che si tratta effettivamente di staminali capaci di differenziarsi spontaneamente nei tessuti primari dell'embrione (endoderma, mesoderma, ectoderma) e quindi in gra do di svilupparsi in organi diversi.
Il dottor Xiao ha dichiarato che la scoperta "è importante, ed avrà numerose implicazioni sia nella salute dell'uomo che dell'animale".permettere di creare maiali geneticamente modificati dai quali prelevare organi per trapianti destinati all'uomo che non daranno problemi di rigetto, o consentire di ottenere esemplari resistenti a malattie e virus come quello della febbre suina. Tuttavia, come spiegato dai ricercatori, ci vorranno anni prima che si possa giungere all'applicazione clinica dei risultati ottenuti a Shangai.
 
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