05 APRILE 2010

AGI

5 APRILE 2010

 

CORSE CLANDESTINE: BLITZ NEL SIRACUSANO, TRE FANTINI DENUNCIATI

 

Siracusa - Una corsa clandestina di cavalli, organizzata a Floridia (Siracusa), e' stata fermata dai carabineri. Sono stati denunciati per maltrattamenti di animali tre fantini che conducevano due calessini spinti da due pony.Cinquecento le persone che stavano assistendo alla gara e che si sono dileguate non appena sono intervenuti i militari. Nel corso dei controlli, gli investigatori non hanno trovato soldi ne' libretti con le puntate degli scommettitori.


LA REPUBBLICA
5 APRILE 2010
 
Almeno sul destino degli animali circensi maggioranza e opposizione sembrano pensarla nello stesso modo. "Fare spettacolo senza bestie in gabbia si può"
Stop alle esibizioni di leoni e tigri nei circhi4 proposte di legge che mettono tutti d'accordo
 
 
 
ROMA - Quanto meno sul destino di leoni, tigri ed elefanti la maggioranza e l'opposizione sembrano pensarla allo stesso modo. E' molto probabile, infatti, che questi  animali non vengano più costretti ad esibirsi nei circhi equestri. In Parlamento marciano unite verso l'approvazione quattro proposte di legge presentate dall'inizio della legislatura da Pdl e Pd, che sostanzialmente dicono la stessa cosa: basta con lo sfruttamento degli animali nelle attività circensi. Si tratta di provvedimenti per la riforma della legge quadro dello spettacolo dal vivo, ora all'esame della Commissione Cultura di Montecitorio.
Uno spettacolo in declino. La vita del circo dipende ormai indissolubilmente dai contributi statali, mentre la sua popolarità è in costante declino. La legge sul circo del 1968 riconosce alle imprese circensi una "funzione sociale" e tale status garantisce loro contributi che controbilanciano il continuo calo di spettatori. Ogni anno, il ministero per i Beni culturali elargisce agli spettacoli circensi cifre non indifferenti, vicine ai 7 milioni di euro, sovvenzioni di cui beneficiano un centinaio di circhi e che appartengono principalmente al capitolo di spesa del Fus, il Fondo unico dello spettacolo, lo strumento finanziario per sostenere le attività del cinema e degli spettacoli dal vivo.Molti dei circhi italiani continuano a basare gran parte dei propri numeri sull'utilizzo degli animali, anche se sono aumentate nel corso degli ultimi anni le amministrazioni comunali che si sono schierate con le associazioni animaliste e vietando la sosta dei circhi con animali sul proprio territorio.
"Da oltre un quarto di secolo lo spettacolo circense è messo sotto accusa dalla crescente sensibilità dei cittadini nei confronti dei diritti degli animali: nonostante la stessa attività circense sia apprezzabile per i contenuti artistici rappresentati da clown, giocolieri, acrobati, trapezisti e illusionisti è l'uso degli animali che l'ha confinato nel vicolo dell'anacronismo", dice la deputata del Pdl Gabriella Giammanco, prima firmataria di una delle proposte di legge "bipartisan" per il graduale superamento dell'uso di animali nei circhi, che sta proseguendo il proprio iter in Commissione.
Al limite della tortura. "Per la loro intera esistenza - prosegue la deputata - gli animali sono obbligati in angusti spazi, in molti casi con l'ausilio di mezzi coercitivi tipici dei peggiori orrori della tortura, come le catene. Esistono vari esempi nel mondo di spettacoli circensi di grande prestigio e successo che non utilizzano gli animali, primo fra tutti il Cirque du soleil. Il circo senza animali non solo è possibile ma è necessario per recuperare un rapporto tra uomo e natura, tra bambini e animali. Non è un caso che l'Italia abbia il più alto numero di condanne per i circhi tra i Paesi dell'Ue".
Le proposte di legge stabiliscono che i finanziamenti del Fus vadano solo ai circhi che rinunciano agli animali, e prevedono anche sanzioni pesanti per chi dovesse violare le nuove regole, con multe che possono arrivare a 150mila euro e con la reclusione fino a 5 anni, oltre alla sospensione dell'autorizzazione agli spettacoli circensi per quindici mesi.

LA ZAMPA.IT

5 APRILE 2010

 

Gran Bretagna, basta con gli zoo!

 

LONDRA - Dopo l'annuncio di voler vietare gli animali selvatici nei circi, ora la Gran Bretagna potrebbe fare un altro importante passo avanti nel rispetto del mondo che ci circonda: chiudere gli zoo.La proposta giunge dal sottosegretario al Welfare britannico, Angela Smith, che li considera come una «reliquia dell’epoca vittoriana». La Smith ha raccontato di aver ricevuto migliaia di lettere dai bambini sconvolti dalle terribili condizioni in cui gli animali sono tenuti e ha aggiunto: «Si possono capire i vittoriani, che erano affascinati da ciò che vedevano quando queste specie venivano portate qui, perchè non potevano viaggiare, ma ora la gente può viaggiare e vedere gli animali in splendidi film e documentari.».La strada è ovviamente lunga, soprattutto perchè nel Regno Unito sono oltre 400 gli zoo aperti e le polemiche per la proposta non si sono fatte attendere. Molti sostengono che l'esistenza degli zoo ha permesso di conservare alcune specie animali, ma l'ente per la protezione degli animali in cattività non è d'accordo: solo raramente gli zoo effettivamente li reinseriscono allo stato naturale e tengono nelle loro strutture specie che non sono assolutamente a rischio estinzione come, per esempio, le giraffe.Nella querelle è intervenuto anche David Field, direttore dello zoo di Londra: «E' vero, noi abbiamo specie come le giraffe che non necessariamente sono a rischio estinzione, ma quando le persone vengono a vedere le giraffe, scoprono anche l'elevato numero di quelle specie che rischiano di scomparire. E poi, se io dovesse scegliere fra il vedere la finale di Coppa inglese allo stadio o in tv, sceglierei la partita dal vivo. Per lo stesso motivo preferirei vedere gli animali dal vero in uno zoo».Dunque la discussione è aperta, anche al governo. Mentre il sottosegretario Smith spiega che proporrà di stabilire un momento dopo il quale  gli zoo dovranno smettere di comprare nuovi animali in modo da poterli chiudere con meno traumi possibili nell’arco dei prossimi 10 anni, il ministro alla salute degli animali replica quasi stizzito: «Angela non ha la responsabilità per questi temi. Non abbiamo nulla in programma per gli zoo». Il portavoce del ministero dell'Ambiente va anche oltre: «Non abbiamo in programma di chiudere gli zoo. La salute degli animali è per noi molto importante e i ministri hanno recentemente annunciato di voler bandire gli animali dai circhi».
Dunque la strada è ancora lunga, ma qualcosa, forse, si sta smuovendo.


ECOLOGIAE
5 APRILE 2010
 
CUCCIOLI DI LEONE MARINO MUOIONO DI STENTI LUNGO LE COSTE DEL PACIFICO
 
 
Affamati ed emaciati, i cuccioli dei leoni marini sono spiaggiati lungo le coste del Pacifico.
Le condizioni meteorologiche tropicali caratterizzate da un intenso El Niño sono la causa di questo triste fenomeno. Le temperature insolitamente calde della superficie del mare nel Pacifico occidentale si stanno spostando a est, costringendo le risorse alimentari naturali dei leoni marini – calamari, naselli, aringhe e acciughe – a cercare acque più fredde.I leoni marini adulti hanno accumulato abbastanza grasso per sopravvivere all’improvvisa penuria alimentare, ma i loro cuccioli non sono così ben attrezzati. Richard Evans, direttore sanitario del Pacific Marine Mammal Center a Laguna Beach, in California, spiega che, quando gli animali arrivano nelle mani del suo team, sono al terzo stadio della Fame.
“Abbiamo tre fasi di fame nell’uomo e negli animali: uno, due, tre. Tre è quando sei ridotto così male che stai per digerire il muscolo come fonte di proteine”.
Il Pacific Marine Mammal Center salva i leoni marini affamati, li nutre e poi li rilascia in mare. Gli scienziati del centro hanno iniziato a vedere un aumento della fame nei cuccioli di leone marino già dalla primavera scorsa. Il centro è abituato a vedere animali malati, ma di solito non così gravemente. I cuccioli hanno iniziato ad arrivare al centro così mal ridotti che, per riportarli in salute, ci sono voluti fino a sei mesi di cure anziché i soliti due o tre mesi.

MYSTERIUM
5 APRILE 2010
 
Il mistero dei conigli spariti dal Central Park .
 
La tradizione è sempre la stessa: i conigli regalati a Pasqua ai bambini di New York vengono poi dispersi a Central Park.
Ma da quattro anni a questa parte, sul polmone verde della Grande Mela si addensano nubi e un certo mistero: di conigli non se ne vedono più. Che fine hanno fatto?  
Non si può escludere, secondo gli esperti, che alcuni conigli abbiano scavato dei cunicoli nel terreno per nutrirsi meglio, limitando le loro incursioni tra podisti, curiosi e turisti.
Ma in questo caso, essendo degli animali erbivori, si sarebbero riprodotti notevolmente e "si constaterebbe un loro sensibile aumento", ha affermato Regina Alvarez, direttrice dell'Associazione per la Conservazione di Central Park.  Il biologo Alan Hicks, da parte sua, ha ricordato che i conigli selvatici sono particolarmente vulnerabili alle condizioni meteorologiche, ai predatori e alle automobili. E in effetti una recente tempesta ha sradicato molti grandi alberi a Central Park, circostanza che ha permesso di osservare la presenza - attraverso i nidi - di aquile, falconi e persino di un coyote. Per Sarah Aucoin, capo del corpo forestale, tuttavia, l'ipotesi dei predatori che avrebbero mangiato i conigli non è convincente poichè i predatori evitano normalmente di esaurire le loro risorse alimentari. "Questa popolazione di predatori si estinguerebbe se non avesse nulla da mangiare", ha aggiunto. 
VIVERE SENIGALLIA

5 APRILE 2010

 

Chester: uova di squalo per dire Buona Pasqua

CHESTER (REGNO UNITO) — A Pasqua non tutte le uova sono di cioccolato. A Chester si è optato, infatti, per quelle di squalo

 

di Isabella Agostinelli

 

Per festeggiare la Pasqua, l’acquario Blue Planet di Chester ha deciso di esporre delle uova alquanto inusuali: quelle di uno squalo tropicale. Questo perché nelle ultime settimane, i vari esemplari ospitati nell’acquario hanno prodotto una grande quantità di uova. Secondo gli addetti, non tutte daranno alla luce dei cuccioli, ma in alcune è già possibile intravedere la sagoma del feto. Questa specie di squalo, alquanto rara e difficile da incontrare, è lunga circa 1.60 metri ed è un animale prettamente notturno che si aggira lungo le coste australiane. Le uova di questa specie hanno inoltre una strana forma a “cavatappi” in quanto la femmina, appena le ha deposte, le protegge mettendole dentro le incavature delle rocce della barriera e la particolare forma impedisce alle uova di cadere o di muoversi I vari esemplari sono ospitati nella vasca che riproduce la barriera corallina dei Mari dei Carabi , ma per presentarle al pubblico, le uova sono state messe all’interno di incubatrici che permetteranno alla maggior parte dei feti di nascere e di essere un’attrazione unica nel suo genere proprio nei giorni di Pasqua, quando le uova sono praticamente ovunque.Ma le uova di squalo non sono l’unica attrazione che aspetta i visitatori del Blue Planet. Infatti, poche settimane fa sono nate anche tre lontre, le prime per l’acquario di Chester. Questa varietà asiatica di lontra è alquanto particolare perché i cuccioli rimangono ciechi per circa 40 giorni e quindi non saranno visibili al pubblico per circa 1 mese. La loro presentazione pubblica, c’è da giuralo, sarà un grande evento per l’intero acquario.Tutte le citazioni e i dati sono stati presi dall’articolo “Bizarre corkscrew-shaped tropical shark eggs go on display at the Blue Planet Aquarium at Cheshire Oaks” di Gary Porter, Chester Chronicle, 31/03/2010.


LA ZAMPA.IT

5 APRILE 2010

 

Sito web Feria Arles piratato da anti-corrida

 

Il sito ufficiale della Feria di Pasqua di Arles, nel sud della Francia, è stato piratato da militanti anti-corrida, che hanno pubblicato sulla home page il messaggio «la festa è finita» e foto che rappresentano tori coperti del loro sangue.

I militanti hanno aggiunto anche una citazione da Gandhi - «Si riconosce il grado di civiltà di un popolo dal modo in cui tratta gli animali» - e una nota che annuncia l'imminente scioglimento del comitato organizzatore della Feria.

Le celebrazioni pasquali ad Arles prevedono, tra i numerosi eventi, anche tre corride: una il Sabato Santo, una il giorno di Pasqua e una il Lunedì dell'Angelo.

 

FOTO

http://www.lastampa.it/multimedia/multimedia.asp?IDmsezione=59&IDalbum=25502&tipo=FOTOGALLERY


LA ZAMPA.IT

5 APRILE 2010

 

El Salvador, liberate migliaia di tartarughe

 

Migliaia di tartarughe marine appena nate sono state liberate sulla spiaggia di El Salvador, lungo la costa del Pacifico. L'iniziativa è stata messa in atto nell'ambito di un progetto per preservare una delle principali specie di tartarughe marine in via di estinzione. In questo modo si cerca di evitare che le uova finiscano nelle mani dei cacciatori di frodo che da decenni depredano le coste e di difenderle dagli altri animali predatori."The example of turtles is an example where you had 95 percent of all turtle eggs in El Salvador were being essentially poached and were being sold into markets." Gli studiosi calcolano che se non si bloccherà la caccia delle uova, entro 20 anni le tartarughe spariranno dalla costa del Salvador.

 

VIDEO

http://www.lastampa.it/multimedia/multimedia.asp?IDmsezione=59&IDalbum=25501&tipo=VIDEO


LA VOCE
5 APRILE 2010
 
Catturato nel Pacifico , e' lungo piu' di 3,5 metri
Belgio : Il Granchio piu' grande al mondo
Mostrato alla " Sea Life " di Blankeberge
 
Alessandro Miglietta
 
Bruxelles - Non ha ancora raggiunto l'età adulta " Crabzilla " , il granchio  catturato nell' Oceano Pacifico circa un anno fa , e poi portato al in inghilterra , nell'acquario di Birmingham.
Il " giovane  Crabzilla" , appartiene alla specie dei " Macrocheria kaempferi " e potrà arrivare a misurare fino a 4,5 metri quando avrà concluso la sua fase di crescita.
Attualmente si trova alla mmostra di spiecie animali e vegetali " Sea Life " in Belgio.
 

 

            05 APRILE 2010
VIVISEZIONE - SPERIMENTAZIONE

LA REPUBBLICA
5 APRILE 2010
 
Gb, le autorità hanno commissionato uno studio per verificare la sofferenza degli animali durante gli esperimenti scientifici
Quanto soffrono le cavie Ora si studia il loro dolore
 
 
CRISTINA NADOTTI
 
ROMA - Il Parlamento e il Comitato di bioetica britannici hanno chiesto di compiere studi approfonditi sulla sofferenza degli animali utilizzati per la ricerca scientifica. L'avvio di questa indagine sull'argomento, che potrebbe essere pronta in breve tempo, non servirà ad annullare la sperimentazione sugli animali, ma costituisce una pietra miliare nel campo dell'affermazione dei loro diritti.
Per la prima volta, infatti, passa il riconoscimento del fatto che gli animali sono in grado di provare "dolore" in termini umani e si chiede agli scienziati di impegnarsi a stabilire quali siano i loro livelli di sofferenza. Per molto tempo è stata negata la stessa capacità degli animali di provare dolore e anche quando è aumentata la sensibilità per l'argomento, in molti hanno sostenuto che il dolore provato da una bestiola non è paragonabile a quello di un essere umano. E' un assunto che urta la sensibilità di molti, ma non deve stupire: in molti ambienti scientifici la sofferenza viene valutata solo in base alla capacità di esprimerla. Nello stesso modo in cui si ignorata o sottovalutata la sofferenza animale, si è a lungo ignorata e sottovalutata quella dei neonati, solo perché incapaci di esprimersi a parole.
E' indicativo in questo senso che solo ieri i ricercatori della University College di Londra abbiano dato notizia di uno studio che dà per la prima volta una misura scientifica diretta del dolore nei neonati prematuri. I risultati della ricerca pongono un dilemma considerevole sull'operato dei neonatologi. Per lungo tempo infatti i bambini molto piccoli sono stati operati senza anestesia, nella convinzione che non provassero dolore, ma solo semplici reazioni riflesse. Così come è accaduto nel campo della neonatologia, le ricerche sollecitate dalle autorità britanniche per gli animali puntano a fornire parametri più precisi, in questo caso per stabilire se un esperimento è accettabile per legge. Al momento, infatti, le norme britanniche stabiliscono che una sperimentazione sugli animali è autorizzata sulla base di livelli di sofferenza indicati come lievi, moderati, notevoli o non classificabili, cioè tali da richiedere anestesia. A questa metodo si oppongono in molti, sostenendo che si tratta di classificazioni vaghe, stabilite a priori, senza verificare davvero quanto l'animale soffra durante l'esperimento. La ricerca britannica raccoglierà i dati in nove laboratori autorizzati. Il gruppo di scienziati ha già verificato che negli ambulatori in questione sono già disponibili dati sull'argomento. Il fatto che chi sperimenta sugli animali abbia già misurato il loro dolore, ma non ne abbai fornito resoconto, fa nascere dubbi e timori sull'esito di tali osservazioni. In Italia la legge che disciplina la sperimentazione sugli animali è la 116/92, che all'articolo 6 stabilisce che "gli esperimenti devono essere effettuati in modo da evitare angoscia e sofferenza o dolore inutili agli animali". L'accezione "dolore inutile" è però molto vaga e la realtà è che, nonostante le norme, gli animali da laboratorio sono sottoposti a grandi sofferenze spesso con scarsi o nulli esiti scientifici.

PRIMA PRESS
5 APRILE 2010
 
La colazione incide sul peso corporeo
 
(PRIMAPRESS) ALABAMA – Per mantenere un regime alimentare salutare è necessario mangiare un po’ di tutto, nelle dosi consigliate e da oggi in poi anche nei tempi giusti. A suggerirlo sono i risultati di uno studio condotto presso la University of Alabama, monitorando il metabolismo delle cavie di laboratorio dopo l’assunzione di alcuni cibi in determinati orari della giornata. I ricercatori hanno individuato il momento della colazione come il più importante all’interno della giornata, quello che condiziona il mantenimento del peso ottimale per il singolo topolino e la sua sindrome metabolica. Test scientifici hanno dimostrato che assumere un alto quantitativo di grassi al mattino permetteva alle cavie di mantenere dei sani valori corporei, a differenza di quelli che invece ingurgitavano un cibo ricco di carboidrati, dove si registrava un aumento del peso, dell’adiposità e una maggiore intolleranza al glucosio, insieme ad altri marcatori della sindrome metabolica. Il coordinatore dell’equipe, nonché docente di medicina presso la UAB Division of Cardiovascular Disease, Martin Young, ha affermato: “sembra che la prima colazione programmi il metabolismo per il resto della giornata. Questo studio suggerisce che, se avete mangiato una colazione ricca di carboidrati il metabolismo privilegia l’utilizzo ed il consumo di carboidrati per tutto il resto della giornata, mentre, se si opta per una colazione ricca di grassi, si verifica una sorta di plasticità metabolica per il trasferimento di energia tra l’utilizzo di carboidrati e grassi”. E aggiunge: “gli esseri umani consumano una dieta mista, e il nostro studio, che abbiamo ripetuto quattro volte sugli animali, sembra dimostrare che se si vuole veramente essere in grado di rispondere efficacemente ai pasti misti (grassi più proteine più carboidrati) concentrare i grassi alla colazione del mattino è una buona idea. Un altro dato importante emerso dal nostro studio è che, alla fine della giornata, i topi mangiavano un pasto ipocalorico, e pensiamo che questa combinazione sia la chiave dei benefici per la salute riscontrati in questo tipo di dieta”. Se i risultati dell’esperimento fossero estendibili anche al metabolismo umano, si potrebbe costruire una dieta personalizzata per ciascun soggetto affetto da problematiche relative al peso. La scoperta permetterebbe di gestire con precisione i ritmi dell’organismo di ogni individuo in modo scientifico, aiutandolo a mantenere i valori corporei nei giusti parametri.
 
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