ITALIA SERA
4 DICEMBRE 2009
Eur, chiede l’elemosina con un cane L’Enpa sequestra il cucciolo
ROMA - “Ancora un sequestro per combattere la piaga senza fine dello sfruttamento di animali utilizzati per impietosire i passanti, che alla vista del povero cucciolo di turno, nella convinzione errata che la moneta lasciata nel piattino contribuisca al mantenimento del cagnolino, involontariamente alimentano il traffico di cani per questa pratica illegale. Ancora una volta le Guardie Zoofile dell'Ente Nazionale Protezione Animali sono dovute intervenute in viale Beethoven, zona Eur, dove era stata segnalata da diversi cittadini la presenza da molti giorni di una donna che chiedeva l'elemosina con un cagnetto. Accertata la presenza della donna, gli agenti dell'Enpa hanno sequestrato il cucciolo di sei mesi circa, affidandolo alle cure dei volontari del canile municipale di Roma. L'Enpa rivolge un appello ai romani affinché non contribuiscano allo sfruttamento degli animali per l'accattonaggio e segnalino questi abusi, rivolge anche un appello alle forze dell'ordine specialmente la Polizia Municipale per un'attenta vigilanza contro questo fenomeno che riguarda non solo il centro storico. Questi cuccioli una volta adulti, non servendo più allo scopo vengono abbandonati. Ora il cucciolo è in cerca di una famiglia che lo ami davvero, per l'adozione rivolgersi al canile chiamando il numero 06.........”.
Animalieanimali
4 DICEMBRE 2009
CANE ANNEGO' IN POZZO, RISARCIMENTO A PROPRIETARI PER DANNO AFFETTIVO
Il giudice di pace di Santa Caterina Villarmosa, Francesco Timpanelli, ha riconosciuto ai proprietari di un cane di razza meticcia di nome Pupetta il danno affettivo per la perdita dell'animale, dovuta alla responsabilità di altre persone, e il conseguente risarcimento. ASYLYM 4 DICEMBRE 2009
A VITERBO CANI RANDAGI FANNO STRAGE DI CONIGLI ALL'UNIVERSITA'
Quei conigli erano l'oggetto di anni di studi, da parte dei ricercatori della facoltà di Agraria dell'università della Tuscia. Peccato che i roditori abbiano finito con lo stimolare l'appetito di due cani, che hanno fatto una vera e propria strage: se ne sono mangiati un centinaio, provocando un danno scientifico ed economico tutt'altro che irrilevante. I conigli, della razza "Leprino viterbese", venivano allevati dai ricercatori con una innovativa tecnica sperimentale ed erano continuamente sottoposti a cure e analisi: 5mila euro il danno totale della scorpacciata. La polizia e i veterinari della Asl di Viterbo, che sono stati chiamati sul posto dal personale dell'università, hanno individuato i due cani randagi colpevoli. Gli animali avrebbero approfittato di un buco nella recinzione per introdursi nell'azienda agricola che ospitava i conigli. Nel divorare i conigli, hanno pure fatto cadere in terra dei recipienti, contenenti mezzo quintale d'olio extravergine d'oliva, anche questo particolarmente ricercato. Nessun provvedimento è stato preso nei confronti dei due cani che, dopo tutto, non hanno fatto altro che seguire il loro istinto.
ADN KRONOS
4 DICEMBRE 2009
Internet: rete insorge contro ragazzina turca che squarta gatto e mette foto su Facebook
Ankara - Divisa da scolaretta, frangetta curata, viso paffuto da adolescente. Si presenta cosi' Zerrin S., 15enne turca, nelle foto che ha postato sulla sua pagina di Facebook, foto che hanno scatenato un vero e proprio caso, non solo in Turchia. Nelle immagini, infatti, la ragazzina di Yalova, nei pressi di Istanbul, munita di guanti da chirurgo e di coltello da cucina, mostra con orgoglio i resti di un cucciolo di gatto che ha ucciso e fatto a pezzi. Con aria soddisfatta, Zerrin stringe in una mano la meta' superiore del corpo del micio ed esibisce, in una ventina di foto, arti e organi dei due animali. I primi a sollevarsi contro la 'bravata' della tredicenne sono stati gli utenti di Facebook, che hanno cominciato a scambiarsi messaggi di condanna e ribrezzo e a creare gruppi per prendere posizione contro il gesto crudele. Il tam tam si e' allargato oltre i confini nazionali, tanto che in Italia si contano gia' due gruppi anti-Zerrin. Della vicenda hanno cominciato ad accorgersi i media del paese, tra cui 'Internethaber', che hanno rilanciato sui loro siti le terribili immagini, salvo poi eliminarle in seguito alle proteste degli utenti. In ultimo e' arrivato l'intervento della polizia che, spinta dalla protesta sul web, si e' recata a casa della ragazzina. Zerrin non ha avuto problemi ad ammettere la paternita' del gesto e, messa sotto pressione, ha anche confessato di far parte di una setta satanica, come prova una foto in cui il corpo del gatto massacrato giace al centro di un simbolo di Satana. Non si hanno notizie di provvedimenti contro la 15enne, ma il suo profilo e' scomparso da Facebook, dove decine di utenti continuano a iscriversi ai gruppi che condannano la sua bravata.
LA NUOVA FERRARA
4 DICEMBRE 2009
Animalandia sentiti i testi della difesa
MIRABELLO. Nuova udienza in tribunale a Ferrara, ieri, per il processo che vede coinvolte cinque persone accusate accusate di falso, frode e associazione a delinquere per animali importati dall’estero, ammalati e sottoposti prematuramente al vaccino. Ieri sono stati sentiti sei testimoni della difesa, clienti dei titolari del negozio “Animalandia”, a Mirabello, che hanno dichiarato di essere stati soddisfatti del servizio offerto dai commercianti. E’ stata sentita anche un’imputata. Prossima udienza il 14 gennaio.
LA PROVINCIA DI VARESE
4 DICEMBRE 2009
La cagnolina e i suoi «assistenti»
Il fiuto di Bella fa trovare anche Andrea
VARESE - A trovare il corpo di Andrea Rosignoli è stata Bella, un border collie bianco e nero in dotazione all'Unità cinofila dei vigili del fuoco del comando provinciale di Varese. Per ore la cagnolina, al guinzaglio della sua inseparabile guida, ha fatto su e giù rovistando in mezzo alle macerie. «Poi all'improvviso ha fiutato qualcosa e allora abbiamo incominciato a scavare proprio in quella direzione», racconta Nevio Turco, uno dei responsabili dei vigili del fuoco, «fino a trovare il cadavere del giovane che abbiamo estratto purtroppo senza vita». Senza il contributo di Bella e del suo infallibile olfatto sarebbe stato assai arduo riuscire ad individuare il punto esatto. «E' stata bravissima», la elogia Luciano Turuani, padrone e conduttore, «è riuscita a fiutare la pista giusta nonostante ci fossero diversi soccorritori che scavavano e le ruspe che lavoravano». Il corpo del disperso è stato rinvenuto poco dopo, a pian terreno, nel bagno, sotto un cumulo di macerie. La cagnolina, raccontano i soccorritori che lo adorano e lo trattano come uno di loro, recentemente è stata impiegata in Abruzzo, dove si è fatta valere. E a numerose altre missioni di ricerca di persone scomparse in provincia. Insieme a lei, ieri mattina, hanno lavorato altri ?colleghi? a quattro zampe: Ombra, dell'Unità cinofila di Lissone, poi Blitz, pastore tedesco di Milano, del cane lupo Giada, e di un paio d'altri addestrati a fiutare la presenza umana.
TISCALI ANIMALI
4 DICEMBRE 2009
Non solo le mutilazioni estetiche, sono da vietare anche le deformazioni genetiche
Poco tempo fa, ho scritto, e voi avete commentato, circa il taglio delle orecchie e della coda che rientrano in quegli interventi di chirurgia estetica, attualmente proibiti dalla legge italiana che, tra breve, introdurrà alcune eccezioni per quanto riguarda le code di alcune razze da caccia. Moralmente ineccepibile, secondo me, la scelta di vietare mutilazioni, specialmente di parti del corpo così importanti per la comunicazione, a chi non è in grado di scegliere. Vorrei oggi affrontare però un altro tipo di “deformazione” a scopo estetico, non meno discutibile moralmente del taglio di orecchie e code o dell’avulsione ungueale nei gatti, pratica peraltro possibile e assai diffusa in un paese considerato comunemente ai vertici della civiltà, quale è l’America, nazione che si permette di avere, come presidente, un uomo di colore originario della profonda Africa. Voglio trattare dei “manipolatori genetici” che, per assecondare i gusti estetici della gente (anche i più strani o demenziali) non si perita di incrociare questo e quel cane, questo e quel gatto, questo e quel topo pur di ottenere la finalità prevista, che poi alla fine si traduce in “verdoni”. Se penso a determinate razze di cani mi verrebbe da dire che dietro al loro successo c’è la longa manus di qualche veterinario, visto il numero di patologie ereditarie cui possono andare incontro. Sgombro subito il campo da questo dubbio: pensatela come volete ma i veterinari (almeno quelli italiani) sono una classe sanitaria totalmente disarmonica e disunita, a differenza di medici, farmacisti e dentisti, molto brava nel piangersi e altrettanto incapace di farsi ascoltare nelle stanze dei bottoni. Figuriamoci se riescono a entrare in quel mondo delicato e implacabile contraddistingue la manipolazione genetica. Prendete un cane oggi molto di moda: il labrador retriever. Tra malattie ereditarie degli occhi, delle anche, dei gomiti, nei primi mesi di vita, ci si deve recare dal veterinario non so quante volte, per esami che spesso richiedono l’anestesia generale, per poi ricorrere a delicati e invasivi interventi chirurgici qualora esca la magagna. Gli allevatori, per rendere la razza più piacevole, più robusta o più “gentile”, il pelo più o meno lungo, lo stop del naso più o meno corto. hanno sacrificato spesso la salute dell’animale al suo look esterno. E’ quel che accade con i cani brachicefali, talmente buffi e simpatici da incantare adulti e bambini. Chi non sorride davanti a un carlino o a un bulldog che ricordano, per certi tratti, l’E.T. di Rambaldi? Eppure, a causa delle vie aeree contorte e “tamponate” sono cani che respirano malissimo, soggetti a collassi per colpo di calore, a infiammazioni croniche delle vie respiratorie e a dermatiti croniche (bulldog) in grado di fare impazzire il veterinario più esperto. Non sarebbe opportuna una normativa che, oltre a evitare le mutilazioni, estetiche vietasse anche le deformazioni genetiche provocate per far sorridere Carletto? CORRIERE DELLA SERA 4 DICEMBRE 200
IL BIOPARCO DI ORIA, NEL BRINDISINO Il gestore è troppo vecchio, zoo in crisi «Non mi ritiro ma trovate un sostituto» Futuro incerto per le tigri del Bengala e gli altri animali Appello del direttore, la Curia alla ricerca di un gestore
Marcello Orlandini
BRINDISI — C’è aria di crisi, allo zoo di Oria, il primo fondato in Puglia. Non è certo l’unico momento di difficoltà in cui si è imbattuto Eugenio Weidmann, l’ex domatore di origini svizzere che ha portato avanti il piccolo bioparco per ben 36 anni. E’ stanco Eugenio Weidmann, ed è stanca anche sua moglie Edith Schickler. Solo la passione e il forte legame con gli animali impedisce loro di lasciare quel luogo, che hanno contribuito a far nascere ed al quale hanno dato tutto. Eugenio Weidmann ha 82 anni e questo conta parecchio quando ogni giorno dalle prime ore del mattino - e quante volte anche di notte - si ha a che fare con tigri, leoni, scimmie, canguri, cammelli, ippopotami, mufloni, rettili e volatili di ogni tipo. Ma il direttore dello zoo di Oria non molla e risponde così alle voci che prevedono un suo imminente ritiro: «Non è affatto vero - dice Weidmann al Corriere del Mezzogiorno - sono tutte storie ». La moglie chiarisce: «Non abbiamo intenzione di andare via. Ma ci sono problemi da risolvere e abbiamo bisogno di aiuto». Come sempre, ne hanno parlato con l’amministrazione dell’ente religioso proprietario della struttura, e la ricerca di soluzioni è stata avviata. E’ probabile che lo zoo di Oria giunga perciò presto alla prima svolta della sua storia, cominciata nel 1963 quando all’ex uomo di circo (lavorò anche con la famiglia Togni) fu affidato il nascente parco degli animali del Santuario dei Santi Medici. I religiosi nelle cui competenze ricade il piccolo ma visitatissimo bioparco hanno già avviato i contatti per cercare una nuovo gestore. «Qualcuno che abbia ovviamente le competenze e le risorse per farlo», dice l’economo don Vito Cavallo. «Ma è prematuro parlare di una soluzione. Tutto è in fase di elaborazione, in fase embrionale». Ma qualche contatto c’è già stato? «Sì, anche con lo Zoosafari di Fasano e con altri interlocutori. Vedremo».E’ vero che c’è un progetto per fare dello zoo un vero e proprio bioparco? «Vedremo. Dovremo verificare i nostri programmi con quelli di eventuali soggetti interessati. E’ tutto ancora in una fase molto indefinita. Dovremo risentirci». E’ vero, lo zoo di Oria è in cerca di un nuovo gestore, magari anche con la possibilità che Weidmann resti al suo posto. Non sarà facile trovarlo. Sembra che la società dello Zoosafari per ora non sia interessata. Bisognerebbe destinare all’operazione un grosso investimento, e alla Selva pare non interessi una dependance a soli 40 chilometri di distanza. Il futuro delle 5 tigri del Bengala e degli altri animali di Weidmann è ancora incerto. Forse per la prima volta. L’arrivo di nuovi ospiti per i recinti è stato bloccato. E come se non bastasse, l’acqua che alimenta la rete di servizio è diventata salmastra. Molte criticità da gestire, in quel piccolo bioparco di cui i giornali hanno parlato soprattutto solo in occasione delle innocue, quasi romantiche fughe di un orango e di una leonessa.
IL PICCOLO
4 DICEMBRE 2009
Un ospedale per animali selvatici
GORIZIA Anacleto II è il più famoso. Ed è anche tra i più fortunati. Anacleto II, il gufo reale ferito da bracconieri, da giugno è tornato a librasi in volo. È uno dei 700 animali che in media ogni anno vengono accolti al Centro per il recupero della fauna selvatica allestito all’interno della tenuta agricola di Terranova a San Canzian d’Isonzo gestito da Damiano e Armando Baradel. Anacleto II rientra nel 70% degli animali che dopo le cure è tornato libero nel suo ambiente naturale (nella tabella di sintesi messaci a disposizione dall’ufficio Gestione faunistico venatoria i bilancio del Centro). La Provincia, che dal 2000 ha una convenzione con il Centro di Terranova, ora va alla ricerca, obbligata dalla normativa, di un terreno di almeno mille metri quadrati per allestire un «ospedale per animali» tutto suo e allo stesso tempo del gestore per i prossimi cinque anni. E lo fa con un bando di gara che prevede un impegno di spesa pari a 140mila euro. Il sito per il Centro di recupero per la fauna selvatica deve avere alcune caratteristiche, tra le quali l’essere in una zona aperta, fuori dai centri abitati, ed essere facilmente raggiungibile. Il gestore, poi, dovrà essere a disposizione 24 ore su 24.
ALTO ADIGE
4 DICEMBRE 2009
Salvato il procione «Mebo»
Claudio Calissoni
BOLZANO. Salvate il procione Mebo. Questa è una storia a lieto fine. La storia di un orsetto lavatore (specie ancora sconosciuta in Alto Adige) trovato ai margini della superstrada, che era destinato all’abbattimento e che invece gli animalisti sono riusciti a salvare. Nei film americani c’è, da sempre, un animale particolarmente presente, celebrato per la sua curiosità e per una irresistibile deliziosa goffaggine un po’ monella, che strappa un sorriso a tutti: l’orsetto lavatore, o procione, è quella specie di grossa puzzola cicciona, con il musetto buffo, gli occhioni circondati da una mascherina nera da bandito, una codona pelosissima e un’indomabile propensione a svaligiare dispense e banchettare con i cestini da pic-nic. Dai parchi nordamericani, dove vive e risiede normalmente, alle campagne del Burgraviato il passo è notevole. Era il 17 ottobre scorso quando vigili del fuoco e carabinieri recuperano un curioso animale, feritosi cadendo da un cavalcavia della Mebo. Soccorso dal personale della Sill viene qui ricoverato e affidato ai veterinari Moser e Lorenzi, che si ritrovano a curare un animale ben poco diffuso dalle nostre parti, un giovane e spaurito orsetto lavatore. La storia del nostro procione inizia proprio quella sera, perché l’ufficio caccia della Provincia, competente per tutti gli animali selvatici, si prende cura del simpatico mammifero, che in realtà è un carnivoro piuttosto combattivo e per tale ragione considerato pericoloso anche dalla legge nazionale, quindi non detenibile senza particolari permessi e strutture idonee. I centri di recupero abilitati a questa specie in Italia risultano molto pochi e per la custodia in cattività chiedono somme piuttosto significative, ragione per cui il destino dell’orsetto Mebo sembra segnato. Anche le autorità nazionali competenti in effetti ne consigliano l’abbattimento, perché se liberati in natura diventerebbero dei competitori biologici rispetto alle specie autoctone. «In Germania esistono varie colonie selvatiche di questi animali che sono stati volutamente introdotti verso la metà del ventesimo secolo», ci conferma il veterinario esperto in selvatici Vincenzo Mulè, «si tratta di soggetti piuttosto territoriali, anche se per gli altri animali e per l’uomo non sono mai stati pericolosi. Anzi con le persone tendono ad avvicinarsi e a socializzare. Non va dimenticato che, come ogni mammifero selvatico, anche i procioni possono essere portatori della rabbia e quindi vanno sempre controllati e se possibile vaccinati». L’orsetto Mebo però non sarà eliminato, lo attende un destino molto diverso: «La nostra sede nazionale ha già predisposto il suo trasporto in un centro specializzato in Germania. Non si uccidono gli animali solo perché non fanno parte della fauna della nostra provincia», interviene Ester Valzolgher responsabile locale della Lav. Massimo Vitturi, responsabile nazionale Caccia e fauna selvatica Lav incalza: «Abbiamo già concordato con l’Ufficio caccia della Provincia il trasporto dell’animale. La sua condanna a morte è scongiurata, sarà la nostra associazione a farsi carico delle spese che l’amministrazione non era disposta a sostenere. Il piccolo Mebo si salverà grazie alla Lav». Tutto è bene quel che finisce bene. La morale della favola del procione della Sill è che istituzioni pubbliche e associazioni di cittadini, quando dialogano e collaborano, riescono a scrivere il lieto fine di una storia, anche di quella di un piccolo e buffo animaletto, l’orsetto Mebo. -
IL MESSAGGERO 4 DICEMBRE 2009
Florida, al banco lavora Cody, il cane "assunto" per accogliere i clienti
ST.PETERSBURG - Probabilmente è l'impiegato più simpatico della stazione di servizio, magari un po' taciturno, ma sicuramente amato. Si tratta di Cody, un cagnolone meticcio di proprietà del titolare della stazione, Kim Mansour: Cody lavora nello shop interno, ha la sua divisa e il badge di riconoscimento. Tutto è iniziato quando il cane ha avuto problemi di salute: il proprietario ha deciso di portarselo a lavoro per poterlo controllare. Cody ha allora iniziato il suo "lavoro": accogliere i clienti. Così, quando è stato meglio né il cagnolone, né il suo padrone, hanno voluto perdere l'abitudine di lavorare fianco a fianco.Ora Cody continua nel suo impiego, affacciandosi alla finestra dello shop non appena arriva qualcuno e donando un poco di allegria a tutti quelli che passano: «Ci sono diverse aree di servizio su questa statale, la gente ha solo l'imbarazzo della scelta. Ma da quando c'è Cody gli affari vanno molto meglio - ha affermato orgoglioso Kim al St.Petesburg Times - , la gente preferisce venire a fare benzina, o a bere un caffè, qui da noi. Perché c'è Cody». LEGGO 4 DICEMBRE 2009
USA: ECCO CYRUS, IL CANE CHE SCATTAVA FOTOGRAFIE
Nel suo campo, era il migliore, anche se, probabilmente, per assenza di rivali. E' morto, all'età di 13 anni, il cane Cyrus, vera e propria celebrità nell'intero stato del Montana, conosciuto come "The PhoDographer". Cyrus era infatti un cane fotografo, così come la sua padrona, Athena Lonsdale, che per raccogliere le sue 'creazioni' aveva creato anche un sito web, WetStinkyDog.com. Da domani, alla Rocky Mountain School of Photograph Gallery di Missoula, Montana (Stati Uniti), i curiosi potranno vedere le foto scattate da Cyrus, nella mostra intitolata A Dog and His Girl. Stando a quanto racconta il quotidiano locale Missoulian, la carriera di Cyrus è iniziata dall'altra parte dell'obiettivo, come modello per le foto della sua padrona, per poi cambiare più avanti negli anni. Athena era una studentessa proprio alla Rocky Mountain quando un compagno di classe le chiese un favore. "Voglio fotografare il tuo cane mentre scatta una foto a te", fu la strana richiesta dell'amico: quando la foto fu mostrata ad una festa a casa sua, un altro amico le suggerì, se lo avesse rifatto, di inserire la pellicola nella macchina fotografica. "Provaci, e vedi cosa succede", le disse: da allora Cyrus iniziò a scattare sempre più foto, fino a regalare ad Athena una vera e propria collezione. Il prezzo di qualche scatto è arrivato anche a 350 dollari, più o meno 230 euro. Alcune di esse sono mosse, a causa dell'irruenza con cui Cyrus premeva la sua zampa sul pulsante per il clic: altre sono invece decisamente originali. Come tutti i grandi artisti, però, Cyrus e le sue 'opere' raggiungeranno l'onore soltanto postumi.
MESSAGGERO VENETO
4 DICEMBRE 2009
Pitoni, boa e camaleonti: l'esotico entra in casa
Elisa Michellut
Anche nella nostra regione aumentano gli appassionati di fauna esotica che, pur di condividere le loro giornate con rettili e anfibi, sono disposti ad organizzare la loro vita in funzione di questi animali, particolarmente difficili da gestire, anche in termini economici. In provincia di Gorizia, ad esempio, a Staranzano, Roberto Nonis, da una decina d'anni, condivide le sue giornate con una ventina di animali esotici, regolarmente denunciati al Cites, tra camaleonti, serpenti, di cui due boa, tartarughe, tritoni e numerosi insetti. E se la misura media dei camaleonti, di proprietà di Nonis, che peraltro non sono considerati pericolosi per l'uomo, varia da pochi centimetri a circa quaranta centimetri, i due boa, che incutono una certa soggezione a chi non se la sente di approfondire la loro conoscenza, misurano quasi due metri. E a chi dice che questi animali vivrebbero meglio in natura, Nonis risponde: «ho costruito personalmente i terrari, all'interno dei quali vivono gli animali e ho provveduto a ricreare il loro habitat naturale. Molti esemplari si sono riprodotti e questo avviene soltanto se si trovano a loro agio nell'ambiente in cui vivono». Non va dimenticato che un camaleonte, non è un giocattolo o un gingillo da esibire ma un rettile molto delicato, che richiede cure ed ambienti adeguati per l'allevamento in cattività. «Consiglio a chi, come me, è affascinato da queste specie - aggiunge Nonis - di documentarsi preventivamente su tutto ciò di cui necessitano, magari visitando gli appositi siti che se ne occupano o acquistando pubblicazioni a tema. E' anche bene informarsi sull'esistenza di veterinari specializzati in animali esotici, nel caso in cui possa servire. Una volta valutati i pro e i contro, se si decide di acquistare un esemplare, bisogna anche fare attenzione alla sua provenienza, in quanto ci sono parecchie razze protette». Aggiunge ancora Nonis, la cui passione è iniziata quasi trenta anni fa. «Fin da piccolo sono sempre stato a contatto con la natura - dice - Assieme alla mia compagna abbiamo allevato varie specie di animali, tra anfibi, rettili e insetti, che utilizziamo anche per nutrire gli animali. In questi anni ho avuto il piacere di conoscere molte persone con la mia stessa passione e questo mi ha permesso di conoscere meglio le varie tecniche di allevamento». E' mai successo di trovare un esemplare a spasso per la casa? «Per ora no - risponde l'appassionato - in quanto gli animali sono tenuti all'interno di terrari a prova di fuga, collocati dentro una vetrina chiusa a chiave. Comunque, se dovesse succedere, sono facilmente rintracciabili».
Animalieanimali 4 DICEMBRE 2009
NEL VENEZIANO BLOCCATA CATTURA UCCELLI
In seguito al ricorso della LAC – Lega per l’Abolizione della Caccia, il presidente del TAR del Veneto, con decreto cautelare n.1066/2009 ha sospeso il provvedimento della provincia di Venezia, n.2343 del 10 settembre 2009, che consentiva l’uccellagione con l’utilizzo delle reti nei confronti di piccoli uccelli migratori.
BIG HUNTER
4 DICEMBRE 2009
La nuova segreteria del Pd è più favorevole alla caccia
Il segretario del Partito Democratico Pier Luigi Bersani ha reso noto in questi giorni i componenti della segreteria nazionale del Pd e di alcuni presidenti dei forum. Tra questi nomi troviamo alcuni personaggi che sostengono la caccia e in essa vedono uno strumento importante per la gestione del territorio,
Nella nuova segreteria, una squadra composta da sei donne e sei uomini di età media 41 anni, coordinata da Maurizio Migliavacca, c'è per esempio Catiuscia Marini, ex sindaco di Todi ed ex deputata europea (maggio 2008 – giugno 2009). Da candidata alle europee è stata tra i primi politici a rispondere alla richiesta di BigHunter di aderire ai principi contenuti nel documento per una caccia europea sostenibile redatto dalla FACE.Tra i presidenti dei Forum troviamo Vincenzo Lavarra, scelto dal Pd alle Politiche agricole, ex deputato europeo e anch'esso firmatario del Manifesto FACE 2009 – 2014, che a maggio, inviando la sua sottoscrizione a questo portale dichiarava “essendomi occupato negli ultimi anni al Parlamento europeo di sviluppo rurale, so quanto sia importante trovare un rapporto sostenibile con l’ambiente naturale nel rispetto della biodiversità. Il vostro manifesto -che sottoscrivo- rappresenta un impegno importante di ragionevolezza e di equilibrio nel rispetto di tutti".
Laura Puppato, nominata alle Politiche ambientali, da candidata alle europee ha sottoscritto il documento per la caccia sostenibile del tavolo degli Stakeholders (che, lo ricordiamo, riconosceva la necessità di aprire uno spazio sereno e proficuo di confronto su un tema tanto delicato quanto carico di emotività, quale è quello della caccia").
Infine l'attuale presidente della Regione Toscana Claudio Martini, a cui va riconosciuto il merito di aver dato il via alla riforma della caccia toscana, da lui fortemente voluta a partire dal convegno regionale sulla caccia dello scorso febbraio ad Arezzo, guiderà per il Pd il Forum delle politiche locali.
DIARIO DEL WEB
4 DICEMBRE 2009
E’ indispensabile regolamentare la detenzione degli animali esotici
Animali esotici venduti nei negozi
Il Sottosegretario Martini invita le istituzioni coinvolte ad un tavolo di coordinamento
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ROMA - In merito alla detenzione di un animale appartenente alla specie Choloepus (bradipo), segnalata durante la trasmissione televisiva «Striscia la Notizia» di martedì 1° dicembre u.s., il Sottosegretario alla Salute Francesca Martini ha immediatamente dato mandato alla Direzione Generale competente in materia di sanità e benessere animale del Ministero di convocare una riunione di coordinamento urgente tra il Ministero della Salute, il Ministero dell’Ambiente e Tutela del territorio e il Corpo Forestale dello Stato.
NECESSARIA UNA REGOLAMENTAZIONE - Il Sottosegretario Martini ha dichiarato: «Considero inaccettabile la possibilità di poter commerciare sul territorio italiano animali esotici come il Bradipo. Non è ammissibile che per interessi economici e per l’insensibilità di alcune persone questi animali siano costretti in habitat inadeguati alle loro esigenze etologiche. Mi auguro di non dover più vedere un Bradipo, animale che in natura vive nelle foreste fluviali, «detenuto» all’interno di un esercizio di vendita da circa 6 mesi. E’ indispensabile regolamentare la detenzione di animali appartenenti a specie esotiche di cui allo stato attuale non è vietata la vendita, ma che necessitano di tutela. A tal fine ho immediatamente dato mandato di convocare una riunione di coordinamento con il Ministero dell’Ambiente e Tutela del territorio e il Corpo Forestale dello Stato al fine di giungere ad una strategia condivisa.
Animalieanimali 4 DICEMBRE 2009
BB IN CAMPO CONTRO ANNUNCIATA STRAGE DROMEDARI IN AUSTRALIA Lettera al premier Russ, pratiche scandalose e indegne
Anche Brigitte Bardot è scesa in campo per difendere i 6.000 dromedari assetati che minacciano una comunità aborigena in Australia, e per i quali il governo ha deciso di schierare un team di tiratori scelti con lo scopo di eliminarli.
IL GAZZETTINO
4 DICEMBRE 2009
«La montagna non si salva con gli yak»
Belluno - La montagna bellunese non si salva con gli yak: lo sostiene il presidente della Confagricoltura di Belluno Diego Donazzolo, commentando la liberazione nei giorni scorsi di 25 esemplari di proprietà del ministerodell'agricoltura a Chies, alla presenza del ministro per l'agricoltura Luca Zaia. «Da centinaia di anni pascolano sulle praterie montane razze di animali come la storica Bruno Alpina, la Pezzata Rossa, la Grigia Alpina, la pecora Alpagota, la Lamonese - ricorda Donazzolo al ministro - senza contare la numerosa presenza di fauna selvatica autoctona, che ben si inseriscono nei nostri ambienti montani». È grazie al pascolamento di questi animali, che si sono preservate le terre in quota - rileva il presidente - che sono fruibili e a disposizione dell'intera collettività, merito della presenza e della volontà dell'agricoltore che governa le mandrie se il sistema montano è rimasto in equilibrio.
ANMVI OGGI
4 DICEMBRE 2009
SIVE: ANNULLARE LA PROGRESSIVE LIST
La Sive difende il diritto del veterinario a sottoporre i cavalli atleti alle terapie volte alla tutela della salute e del benessere degli stessi, ma non può condividere la scelta di rendere attuabili terapie antinfiammatorie ed antidolorifiche a dosi significative, a poche ore (13h) dalla competizione. Ciò comporterebbe un aumento del rischio di traumi ed incidenti gravi dal momento che porterebbe a competere animali non sani. La Società Italiana Veterinari per Equini, preso atto del primo documento ufficiale della Fei concernente la cosiddetta "Progressive list", tiene a precisare la sua posizione: decisione da annullare e reimpostare il dibattito su basi scientifiche.La delibera adottata dall'Assemblea FEI di Copenhagen ha scatenato un dibattito mondiale che ha visto, per il momento, solo la USEF schierata a favore. Da Regno Unito, Germania e ora anche dall'Italia, si sono levate voci di drastico dissenso. La Sive condanna senza appello la somministrazione di qualsiasi sostanza ad azione "dopante"nei cavalli, ma si augura che venga regolamentata la possibilità di eseguire terapie sul cavallo atleta seguendo protocolli precisi e tempi di sospensione validi per tutti che salvaguardino la salute ed il benessere del cavallo. "Consideriamo la "Progressive list" un passo indietro nei confronti della trasparenza e della regolarità delle competizioni ippiche ed anche del rispetto del cavallo stesso" - dichiara Marco Livini, Presidente della SIVE- Ci auguriamo - aggiunge - che, anche in considerazione dell'impatto che questa decisione ha provocato sull'opinione pubblica e sulla maggior parte delle istituzioni legate al cavallo, questa nuova regolamentazione sull'uso di farmaci proposto dalla Fei non venga solo ritardata ma annullata e si possa avviare un ampio dibattito su basi scientifiche per regolamentare questa fondamentale materia".
CORRIERE DELLA SERA
4 DICEMBRE 2009
Intervento per presentare la sua iniziativa. E una canzone per sostenerla
«Meno carne, per salvare la Terra» L'appello di McCartney all'Europa
L'ex Beatles lancia «Meat Free Monday» al Parlamento europeo. «Gli allevamenti inquinano più dei trasporti»
BRUXELLES - Niente carne il lunedì. Per la salute non personale, ma del pianeta. Paul McCartney, convinto vegetariano da anni, ha lanciato una nuova e singolare battaglia ambientalista denominata «Meat Free Monday». L'obbiettivo? Contribuire a ridurre il livello di inquinamento diminuendo il consumo di carne, perché gli allevamenti sono tra i grandi responsabili dell'effetto serra. E oggi l'ha portata davanti al Parlamento europeo, con un intervento pubblico in aula, per chiedere il supporto della Ue.
IL DISCORSO E LA CANZONE - «Non mangiate carne il lunedì, aiuterete il pianeta a non morire» ha detto l'ex Beatles. Lo slogan è: «Less meat: Less heat», ovvero «meno carne, meno calore». Tra l'apertura del suo tour ( il via da Amburgo, conclusione a Londra prima di Natale) l'ex Beatles ci teneva a far sapere all'Europa che non saranno solo le azioni dei governi a salvare la terra dal surriscaldamento. Anche i comportamenti dei singoli contano molto. Ridurre un po' il consumo di carne (fosse per lui dovrebbero smettere tutti, ma questo è un altro discorso). «Non sono i trasporti i cattivi - ha detto McCartney - ma l'industria della carne», L'industria del bestiame, ha ricordato, produce più gas serra di tutto il settore dei trasporti. «Ogni secondo scompaiono 6 campi da ca lcio di foreste. Per una fetta di carne si utilizza una quantità di acqua pari a una doccia di 4 ore. Senza contare che l'allevamento è una delle principali fonti di inquinamento delle acque», ha aggiunto. Perciò, per il bene di tutti e anche della salute («Molti studi dicono che la carne rossa fa male»), sarebbe bene stare senza carne almeno un giorno a settimana. «Diciamo il lunedì - conclude l'ex Beatles - magari dopo gli eccessi del wekend. Si taglierebbero le emissioni di un viaggio di 1500 chilometri in macchina». E per sostenere la sua campagna, McCartney ha composto anche una canzoncina, «Meat Free Monday», scaricabile (con una donazione) da una pagina web collegata al suo sito che contiene anche messaggi di sostenitori e ricette vegetariane che possono sostituire la carne. Almeno il lunedì.
VIDEO
http://www.corriere.it/animali/09_dicembre_04/paul-mccartney-campagna-carne-canzone_4a2aaf96-e0b1-11de-b6f9-00144f02aabc.shtml
CORRIERE FIORENTINO 4 DICEMBRE 2009
Via Lattes
In merito alla legge toscana per la tutela degli animali, vorrei che si considerassero anche le esigenze e il benessere, delle persone che non desiderano curare o possedere dei cani. Così come bisogna tenere presente l’esistenza degli allergici, o anche le reazioni di chi ha pure il diritto di aver timore di qualsiasi bestia, anche piccola. Questi cittadini, adulti o bambini,si troveranno a condividere forzatamente gli spazi pubblici con animali indesiderati. Dovremo addirittura sopportare cani sconosciuti che ci annusano tra i tavoli di un ristorante, magari mentre il cameriere accarezza Fido prima di tagliare il pane? Moltissime persone adorano cani e gatti, ma tanti cittadini invece non li amano affatto. Ritengo dunque necessario far rispettare con severità le norme igieniche, e tutelare la sicurezza delle persone (se il guinzaglio viene spesso adoperato, non è così con la museruola, già obbligatoria per usufruire dei mezzi pubblici). Del resto non credo che a cani e gatti interessi frequentare alberghi, ristoranti, bar, librerie, cinema o teatri.
BIG HUNTER
4 DICEMBRE 2009
Amiche di BigHunter. Elisa Picci: la caccia al femminile è l'essenza dell'arte venatoria
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Elisa Picci, fiorentina e appena poco più che trentenne è già uno stimato tecnico Faunistico che opera in alcuni Atc della Toscana (ma non solo), inoltre da alcuni anni è presidente del Gruppo di Caccia al Femminile della Federcaccia di Firenze, il primo gruppo di “caccia in rosa” nato all'interno di un'associazione venatoria in Italia.
Mossa da una passione ereditaria per la caccia, Elisa ha unito ad essa quella per lo studio e la ricerca laureandosi nel 2002 in Tutela e Gestione delle Risorse faunistiche alla Facoltà di Agraria di Firenze con una tesi dedicata al comportamento della beccaccia.Rilanciare subito la caccia nell'opinione pubblica è un obiettivo primario e non si può più aspettare per Elisa Picci: “La caccia - ci spiega - ha bisogno di rinnovarsi nel senso proprio letterale della parola, svincolandosi un po’, ove necessario, da quelle attività anche tradizionali ma oramai non più adattabili alle nostre realtà e procedendo in un cammino del tutto nuovo”.Un passo lungo e non privo di difficoltà che può essere attuato solo superando la disgregazione che ancora esiste tra i cacciatori, che Elisa definisce il problema più grosso della caccia moderna. “Si dice che l”unione fa la forza”, e mai assunto fu più vero di questo in queste circostanze”.“Mentre il panorama venatorio italiano sta cambiando – spiega ancora - e contemporaneamente i cacciatori stessi sono coinvolti in un processo di crescita culturale e di formazione sempre più specialistica, dall'altro lato della barricata si viene attaccati da personalità del mondo politico sbandieranti una inesistente conoscenza sulle tematiche oggetto delle discussioni. Pensiamo all’attuale diatriba in Parlamento relativa al taglio delle code ai cani. Chi ha potuto vedere la trasmissione Porta a Porta di Bruno Vespa dello scorso 17 novembre si è reso conto che tutti i presenti erano depositari del “verbo”, tutti hanno parlato di caccia giudicando senza averne le conoscenze e la consapevolezza della reale dimensione di questa attività. Complici sicuramente i mass media, l'attacco al mondo venatorio viene sferrato sovente urlando e sbraitando, dimenticando che l'educazione e la pacatezza, rappresentano la conditio sine qua non di un qualsiasi dialogo su di una qualsiasi tematica”.“L’immagine che l’opinione pubblica deve avere della caccia – ribadisce Picci - ha bisogno di essere filtrata da tutte le ombre dure che da troppo tempo la annientano, consegnando al grande pubblico una fotografia distorta e irreale”. Un obiettivo che può essere affidato, secondo l'esperta faunistica, alla caccia al femminile, la quale può giocare un ruolo fondamentale in questo senso “cavalcando la storica attrazione femminile per questa passione (pensiamo alle grandi protagoniste della storia che sono state anche straordinarie cacciatrici), fino a dare la giusta attenzione al crescente numero di seguaci che ai giorni nostri decidono di dedicare il loro tempo libero per coltivare questa passione”.
“La donna a caccia – prosegue la Picci - è l'immagine di quei gesti semplici che rappresentano l'essenza della attività venatoria come vorremmo che il grande pubblico arrivasse a comprendere: essa si alza di buon mattino, prende la sua arma, accarezza il suo ausiliario, si raccoglie i capelli e con un mezzo sorriso sulle labbra va a far visita al “suo bosco”, bosco che la attende sornione con la calma di chi sa che non verrà ferito, perché essa sa essere presenza discreta e rispettosa di equilibri millenari troppo spesso violentati invece da occasionali turisti e dai loro rifiuti. “Poesia, semplicità”: questo è quello che prova la donna andando a caccia. Non ci sono artifici sotto la nostra passione; essa è sincera e ruota a 360 gradi sotto profili diversi, scientifici, intellettuali, culinari…..”.
L'esperienza del gruppo fiorentino è un esempio virtuoso “sono felicissima che sia stata emulata in altre regioni d'Italia, dove altre donne depositarie della comune passione per la caccia stanno cercando di strutturarsi. Questo non può essere che un bene”. “Due anni fa – racconta la Picci - ospitammo nel nostro annuale calendario proprio una cacciatrice trentina, ed è per me una bella emozione vedere che proprio in questi giorni le cacciatrici trentine hanno presentato un loro primo calendario. Auguro a loro tutte che il calendario rappresenti quello che è stato per noi negli anni, ovvero un mezzo diretto e immediato per portare a conoscenza di un pubblico più vasto la realtà della caccia al femminile"."Per il resto - conclude Picci - auspico che le associazioni venatorie, agricole e ambientaliste possono veramente dare una svolta a questo Paese attraverso la reciproca collaborazione e il recupero di quei valori antichi di rispetto e educazione troppo spesso calpestati in ogni ambito del nostro vivere quotidiano, non solo venatorio".
IL GAZZETTINO
4 DICEMBRE 2009
Vaccinazione obbligatoria dei cani e orale delle volpi anche in Alto-Adige
Vaccinazione obbligatoria dei cani e orale delle volpi anche in Alto-Adige. Dopo la conferma della morte per rabbia della volpe rinvenuta ad Aune di Sovramonte, scatta anche nella provincia altoatesina la profilassi di animali domestici e selvatici, in parallelo a quella che prenderà avvio dal 9 dicembre nel Bellunese. Ad annunciarlo è stato l'assessore provinciale all'agricoltura dell’Alto Adige, Hans Berger, che ha però sottolineato come «controlli accurati e misure tempestive, avrebbero potuto rallentare la diffusione dell’epidemia, il cui fronte avanza di oltre 100 chilometri l’anno».Trova così eco l’obiezione dei cacciatori bellunesi, cui è stato vietato l’uso di cani e che da subito avevano lamentato ritardi nell’informazione dei ritrovamenti di selvatici rabidi, c ome nell’adozione di contromisure per contenere il virus giunto in Friuli, dalla Slovenia, già lo scorso anno.
ALTO ADIGE
4 DICEMBRE 2009
Animali, allarme rabbia: vaccinazioni al via
BOLZANO. La rabbia, intesa come malattia che colpisce soprattutto i cani, è arrivata fino ai confini provinciali. «Negli ultimi giorni sono stati segnalati diversi casi nella provincia di Belluno», ha comunicato l’assessore provinciale all’agricoltura Hans Berger. Per evitare il diffondersi della malattia in Alto Adige, viene ora avviata sul territorio un’azione di vaccinazione dei cani. Dovranno essere vaccinate anche le volpi, animale che è il principale vettore della malattia. Dalla Croazia la rabbia si è propagata in Slovenia e in Friuli fino ad arrivare alla provincia di Belluno e quindi ai confini con l’Alto Adige. «Una diffusione così rapida non sarebbe stata possibile se nelle aree colpite si fosse intervenuto con controlli accurati e misure tempestive», sottolinea l’assessore Berger, cui ora non resta che adottare tali contromisure sul territorio altoatesino. Già dai prossimi giorni, comunica Berger, «partirà una capillare azione di vaccinazione antirabbica per tutti i cani. Il siero è stato ordinato e verrà distribuito attraverso i veterinari liberi professionisti o il Servizio veterinario dell’Azienda sanitaria. La differenza sta nel fatto che i proprietari degli animali devono concordare un appuntamento con il veterinario libero professionista, mentre il Servizio veterinario renderà noti date luoghi per vaccinare i cani». Anche le tariffe della vaccinazione sono differenziate tra servizio privato e pubblico. Accanto alla vaccinazione dei cani in Alto Adige è stata adottata una seconda contromisura: «Nelle zone ad est dell’Isarco e dell’Adige metteremo delle esche con il siero vaccinale per le volpi, che sono il principale veicolo della rabbia», spiega l’assessore Berger. Questo intervento tuttavia è possibile sono nelle aree non innevate, in quanto nella neve l’esca perde il suo effetto. «Inoltre verranno potenziati i controlli sanitari sulle volpi abbattute», aggiunge Berger. Infine la Provincia ha previsto la vaccinazione antirabbica, all’inizio della prossima stagione dell’alpeggio, di tutti gli animali che verranno condotti ai pascoli alti: si intendono quindi bovini ma anche pecore. «Con questi interventi cerchiamo di prevenire il problema rabbia in Alto Adige prima che la situazione possa diventare seria», conclude Berger. Analoghi provvedimenti sono stati presi in Trentino.
LA GAZZETTA DI MANTOVA
4 DICEMBRE 2009
Allarme rabbia: per cani e gatti ora è obbligatorio il vaccino
L’Asl informa che in Friuli Venezia Giulia, Belluno e altri territori della Regione Veneto, Trento e Bolzano è vietata l’introduzione di cani, gatti e furetti che non siano stati preventivamente vaccinati contro la rabbia. Questi animali devono essere sottoposti a vaccinazione antirabbica almeno 21 giorni prima dell’arrivo in queste zone. La vaccinazione antirabbica non viene effettuata dall’Asl, ma va richiesta ai veterinari liberi professionisti. Nell’ottobre del 2008, a distanza di quasi 13 anni dall’ultimo caso in una volpe in provincia di Trieste, la rabbia silvestre ha fatto la sua ricomparsa in Friuli Venezia Giulia. Successivamente sono stati accertati altri casi in ambito silvestre con il coinvolgimento di altri territori della regione Veneto e del Trentino Alto Adige. Nelle regioni colpite, oltre a indicazioni comportamentali atte a prevenire il contagio come l’obbligo dell’uso del guinzaglio, il divieto di avvicinare animali selvatici malati o morti, è stata disposta la vaccinazione per via orale delle volpi e la vaccinazione precontagio dei cani, gatti e furetti.
CORRIERE DELLE ALPI
4 DICEMBRE 2009
Il virus si estende a fondo valle
Paola Dall Anese
BELLUNO. Salgono a 14 i casi di rabbia nell’Usl 1. Si tratta di un cane trovato morto nei giorni scorsi a Longarone. Portato dalla polizia provinciale all’istituto zooprofilattico, è risultato positivo al virus letale. Ma un primo caso di rabbia si è registrato anche nel Feltrino. Il responso è arrivato proprio ieri dallo zooprofilattico, in questi giorni in super lavoro per l’emergenza. Intanto, vista la positività al virus, i proprietari dell’animale sono stati sottoposti alla consueta profilassi post contagio. A distanza di due settimane dal primo caso (riscontrato a Lozzo il 18 novembre proprio su un cane husky), il virus letale non ferma la sua corsa. Anzi, i nuovi ritrovamenti dimostrano che si sta muovendo verso la parte bassa della provincia. E’ sempre di ieri, infatti, la notizia del ritrovamento di una volpe morta a Sovramonte. Anche in questo caso il responso dello zooprofilattico è stato implacabile. Si tratta del primo caso di rabbia nel Feltrino dall’inizio dell’epidemia. Il vertice in Prefettura. Un fenomeno che si sta diffondendo di giorno in giorno, tanto che ieri c’è stato un vertice in Prefettura tra tutti gli attori coinvolti nel contenimento e nella lotta alla rabbia. Incontro voluto dal prefetto Carlo Boffi a cui hanno partecipato i rappresentanti dei servizi veterinari delle due aziende sanitarie del Bellunese e del servizio di igiene pubblica, le forze dell’ordine, la Provincia con la polizia provinciale e i dirigenti dell’istituto zooprofilattico. Sul tavolo il punto della situazione, anche dopo l’ordinanza del governatore Galan del 24 novembre. Nel corso del vertice, è emersa da parte di tutti i presenti l’esigenza di sensibilizzare i sindaci sul contenuto dell’ordinanza «perché la diffusione della malattia venga fermata». Per questo dal prefetto è venuto l’invito ad una collaborazione istituzionale per favorire la vaccinazione di massa. «Il fenomeno non va sottovalutato», ha ribadito il prefetto, «anche se non si deve creare facile allarmismo». Inoltre, durante il vertice si è parlato dell’importanza dell’informazione per combattere la malattia e adottare le cautele necessarie per evitare il contagio. Nei prossimi giorni le Usl distribuiranno dei volontini con tutte le informazioni tecnico-pratiche. Vaccinazione. Intanto, mercoledì partirà la campagna di vaccinazione di massa dei cani eseguita dal servizio veterinario delle Usl a costi ridotti e dai veterinari di libera professione. «I comuni interessati da questa prima ondata di vaccinazioni saranno quelli di Lozzo, Lorenzago e Vigo di Cadore», dice Gianluigi Zanola, responsabile del canile sanitario dell’Usl 1. «In questi giorni, però, le vaccinazioni sono continuate in base alla quantità di dosi che avevamo a disposizione, il che significa che molti cani sono già a posto», conclude Zanola. La campagna vaccinale sui cani e gli animali domestici dovrà concludersi entro il 31 gennaio. Controllo sul territorio. Anche gli agenti della polizia provinciale hanno intensificato i controlli su tutto il territorio per quanto riguarda la raccolta di animali morti. E alla polizia provinciale, oltre che al corpo forestale, le segnalazioni stanno aumentando. Un tema quello della rabbia che sarà portato anche all’attenzione del consiglio provinciale, così come richiesto dall’interrogazione presentata dal consigliere Raffaele Addamiano nei giorni scorsi.
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LE SCIENZE 4 DICEMBRE 2009
Distrofia di Duchenne Uomini e topi: una piccola, grande differenza Due importanti caratteristiche di un gene chiave nello sviluppo della malattia sono presenti in quasi tutte le specie di mammiferi, uomo incluso, ma non nei topi e nei ratti
Uomini e topi hanno mostrato di avere differenze potenzialmente critiche, finora ignorate, in uno dei geni coinvolti nell'insorgenza della distrofia muscolare di Duchenne (DMD). A scoprirlo è stato un gruppo di ricercatori del King's College di Londra che ne parlano in un articolo (Profound human/mouse differences in alpha-dystrobrevin isoforms: a novel syntrophin-binding site and promoter missing in mouse and rat) pubblicato sulla rivista "BMC Biology". In particolare hanno scoperto che due importanti caratteristiche di un gene chiave nella DMD sono presenti in quasi tutte le specie di mammiferi, uomo incluso, ma non nei topi e nei ratti. Questo risultato mette in questione il ricorso a questi animali come modello di riferimento per lo studio della malattia. La scoperta è stata fatta da Roland Roberts e collaboratori nel corso sello studio della alfa-distrobrevina, una sotto-unità citoplasmatica del complesso proteico associato alla distrofina, che nella DMD è disfunzionale.La DMD è una miopatia che provoca la perdita di massa muscolare in tutto il corpo, ma può essere anche associata a effetti neurologici che possono manifestarsi come cecità notturna, disturbi nella visione dei colori o difficoltà di apprendimento. La α-distrobrevina è espressa in modo particolarmente spiccato proprio a livello cerebrale."Due differenze precedentemente non notate (un interruttore genico, o promotore, e un nuovo sito di legame per la sintrofina) sono codificate dal gene per la α-distrobrevina di quasi tutti i tetrapodi, eccetto che nel topo. Riteniamo che questo riconoscimento tardivo di caratteristiche chiave di un gene che è intensamente studiato fin dalla sua scoperta 13 anni fa sia dovuto al predominio del topo quale modello animale per lo studio della DMD e alla specifica distruzione di queste parti del gene nel topo", ha osservato Roberts. AGI 4 DICEMBRE 2009
Emerge da uno studio finanziato dall'Unione europea PER ESSERE FORTI I MUSCOLI ELIMINANO GLI SCARTI
Bruxelles, 4 dic. - Un gruppo di ricerca finanziato dall'Unione europea ha scoperto che i muscoli, per rimanere forti e sani, devono eliminare i propri prodotti di scarto. I risultati dello studio dell'equipe, pubblicati sul numero di dicembre della rivista Cell Metabolism, potrebbero portare a nuove cure per le malattie che compromettono la funzionalita' dei muscoli. Nel corso della "ripulitura" dei muscoli - nota come "autofagia" - le cellule muscolari vengono liberate dai prodotti di scarto quali gli organuli usati, i granuli tossici di proteine e i patogeni. Lo studio e' parte di due progetti finanziati dall'Unione europea, MYOAGE ("Understanding and combating human age-related muscle weakness") che ha ricevuto 11,2 milioni di euro dal tema "Salute" del Settimo programma quadro (VII PQ) e EXGENESIS ("Health Benefits of exercise: identification of genes and signalling pathways involved in effects of exercise on insulin resistance, obesity and the metabolic syndrome"), finanziato con 12,7 milioni di euro dal tema "Scienze biologiche, genomica e biotecnologie per la salute" del Sesto programma quadro (VI PQ). Il gruppo di ricerca, guidato da Marco Sandri dell'Universita' di Padova (Italia), ha effettuato test su topi che mancavano del gene che presiede al processo autofagico. I topi hanno mostrato chiari segni di debolezza e atrofia muscolare la cui incidenza aumentava col crescere dell'eta'. "Se il sistema di rimozione di quanto e' danneggiato non funziona e il danno persiste, ne risentono le fibre muscolari", dice Sandri. ASCA 4 DICEMBRE 2009
SALUTE: SINAPSI INDISPENSABILI PER APPRENDERE E RICORDARE
Roma - Mantenere i ricordi e apprendere nuovi dati: la stabilita' della memoria dipende dalle sinapsi, le giunzioni attraverso le quali le cellule nervose comunicano, scambiandosi le informazioni. A sostenerlo e' uno studio condotto dai ricercatori della New York University School of Medicine pubblicato online questa settimana sulla rivista Nature.Gli scienziati, guidati da Wen-Biao Gan, hanno scoperto che nel cervello le connessioni neuronali vengono continuamente formate, mantenute ed eliminate in un delicato equilibrio.
L'UNITA'
4 DICEMBRE 2009
SALUTE:USA,TEST SU ANIMALI VACCINO CONTRO ESCHERICHIA COLI
(ANSA) - WASHINGTON, 4 DIC - Un atteso vaccino capace di diminuire i contagi con il batterio dell'escherichia coli nelle carni e' sotto sperimentazione su decine di migliaia di animali da allevamento Usa. Le infezioni causate dall' e.coli e trasmesse tramite l'ingestione di carne contaminata, sono in aumento negli Stati Uniti e causano 73.000 casi di intossicazione l'anno e almeno 61 decessi. Sono in impennata anche i 'richiami' di carni gia' in vendita nei supermercati americani e che si scoprono contagiate. Sinora un solo vaccino ha ricevuto l'approvazione preliminare all'uso negli Stati Uniti: la sostanza cioe' puo' venire venduta ad acquistata dagli allevatori ma la ricerca sulla sua efficacia deve continuare. E' in questa cornice che il vaccino messo a punto da una azienda del Minnesota e chiamato 'Epitopix' verra' sperimentato nei prossimi mesi su 300.000 animali tra buoi, mucche e vitelli. Il vaccino combatte in particolare l'infezione con il tipo di escherichia coli '0157:H7', il piu' grave e contagioso per la salute umana.Il batterio vive nel tratto digestivo degli animali e i test condotti sinora hanno mostrato che l'immunizzazione riduce il numero di bestie portatrici del microrganismo del 65-75%.
ANSA
4 DICEMBRE 2009
Salute, gli spuntini ci rendono pigri
Secondo esperti svizzeri è la fame che ci spinge a fare moto
ROMA - Una colazione da leoni, un pranzo da principi, una cena da poveri: è questa la ricetta proposta da un nuovo studio secondo cui per rimanere magri e avere lo stimolo a fare esercizio fisico bisogna mangiare solo durante i pasti principali e non fare spuntini in modo tale da sviluppare un po' di appetito tra un pasto e l'altro; perché, dicono gli autori dello studio pubblicato sulla rivista Nature, la fame stimola la voglia di fare moto.Infatti gli esperti del Politecnico federale di Zurigo diretti da Markus Stoffel hanno scoperto un meccanismo molecolare che ha il duplice effetto di favorire il movimento e prevenire l'obesità: ma questo meccanismo basato sulla proteina 'Foxa2', si disattiva se abbiamo sempre la pancia piena perché mangiamo uno spuntino dietro l'altro. Foxa2 infatti si accende a digiuno e stimola il movimento, ma resta spento se siamo sempre satolli e se mangiamo spesso qualcosa. Gli esperti hanno creato topolini transgenici con Foxa2 che resta sempre accesa in ogni momento sia che i topi sono digiuni sia che sono sazi, e hanno visto che questi topi tendono a muoversi cinque volte di più dei topi normali e a bruciare più grassi, restando magri. Qual è il segreto di Foxa2? La molecola, spiegano è un fattore di controllo dell'attività di altri geni e funziona sia nel cervello sia nel fegato dove regola il modo in cui bruciamo i grassi.Nel cervello Foxa2 è importante nell'ipotalamo ove risiede il centro di controllo dell'appetito. Fox2, che viene bloccato dall'ormone insulina che produciamo durante i pasti, regola altre due molecole: MCH e l'orexina che controllano l'appetito e la voglia di muoevrsi. Se Foxa2 è spento dall'insulina, MCH e orexina non possono essere prodotte e l'organismo non ha neppure lo stimolo a muoversi. Per cui se facciamo uno spuntino dopo l'altro finiamo per perdere Foxa2 e quindi la voglia di fare esercizio. Secondo gli esperti lo stimolo a muoversi indotto da Fox2 ha un significato evolutivo, in quanto gli animali, ma anche i nostri antenati, per procacciarsi il cibo dovevano andare a caccia, quindi il movimento per loro era vitale; non per noi che per mangiare basta che apriamo lo sportello del frigo.
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