IL TIRRENO
4 OTTOBRE 2009
Un cane è caduto dal balcone
PIOMBINO (LI). Ore 10,30 circa, alcuni passanti - in via Guerrazzi - sentono un gran botto e si voltano di scatto. Sulla strada un cane, quasi tramortito. Intorno all’animale si è formato un capannello di gente. Molti i testimoni che lo hanno visto mentre volava giù da un balcone del primo piano. «Un salto pericoloso dell’animale o forse qualcuno lo ha spinto in un impeto d’ira?» si sono chiesti. Subito la telefonata ai vigili urbani. A stretto giro la polizia municipale ha allertato l’Enpa, che ha provveduto a inviare le ragazze che si occupano dell’accalappiatura. Il cane, un meticcio di taglia media (incrocio pointer) risulta adottato circa 7 mesi fa, in canile. Per fortuna appena le addette che si occupano del recupero dei cani vaganti lo hanno caricato, l’ani male ha cominciato a dare segni di ripresa, ma è stato comunque subito portato dal veterinario. Un po’ frastornato, ma con niente di rotto; nessuna abrasione. «Il cane è in un generale buono stato di salute - spiega Maria Cristina Biagini, responsabile Enpa - ma i vigili, per stabilire come si sono svolti i fatti, hanno deciso un sequestro cautelativo. Quindi è stato affidato a noi ed è di nuovo ospite al canile. L’intera situazione va verificata».
MESSAGGERO VENETO
4 OTTOBRE 2009
Cane ferito in una tagliola
FORNI DI SOTTO (UD). Un cane di proprietà di una persona del luogo è rimasto ferito in una tagliola alla periferia del paese. L’animale, un setter irlandese femmina, di 4 anni, era stato condotto verso i campi sovrastanti l’abitato di Tredolo per una passeggiata dalla proprietaria nel pomeriggio di ieri, quando improvvisamente si è diretto verso una proprietà privata delimitata da un recinto. Qui, ad attenderlo, un’esca rappresentata da una carcassa di pollo appesa a una catasta di legna, alla cui base si trovava una micidiale tagliola che ha intrappolato Ain alla zampa sinistra. Sentendo l’animale lamentarsi, la proprietaria ha prima tentato di liberare il cane, poi, con l’aiuto di un amico intervenuto ai suoi richiami, è riuscita a liberarlo per fortuna senza gravi danni. L’esca f arebbe supporre che la trappola fosse stata posizionata per catturare un predatore. Sul posto è intervenuta una pattuglia del Corpo regionale della forestale che ha raccolto l’esposto - denuncia dell’accaduto della padrona del cane e ha sequestrato la tagliola.
IL MESSAGGERO ABRUZZO
4 OTTOBRE 2009
Il cavallo appartiene a un nomade ma è nella stalla di un altro rom che vive..
Pescara - Il cavallo appartiene a un nomade ma è nella stalla di un altro rom che vive. Ed è stato proprio fuggendo da questa stalla che è finito su una macchina in transito in via Colle Renazzo. Risultato: è ferito, con l’arto anteriore fratturato in tre parti. Il suo destino sarà deciso domani mattina: bisogna attendere che venga informato il proprietario e per rintracciarlo occorrerà consultare l’anagrafe equina che è fuori regione. Nel frattempo è ricoverato nella stalla da cui era scappato.
L’incidente è avvenuto alle 11, la macchina guidata da un pescarese di sessant’anni scendeva da via Colle Renazzo, da sinistra è piombato il cavallo. La “Seat Alhambra” ha sbandato ma è rimasta in carreggiata, per fortuna nel frattempo non è sopraggiunto alcun veicolo. Il conducente, rimasto illeso, non avrebbe potuto far nulla per evitare l’impatto: l’animale è arrivato di gran galoppo da un prato scosceso la cui vista è impedita da alcuni alberi. Il cavallo è stato soccorso da un veterinario della Asl e dalla guardia zoofila Carmelita Bellini. Sul posto i vigili urbani. Già una volta accadde, alcuni anni fa, un incidente mortale determinato da un cavallo che, sfuggito da una stalla, imboccò l’asse attrezzato e finì contro un’auto. Altri incidenti avvennero, sempre per la stessa ragione, sulla circonvallazione. L’episodio di ieri riconferma che il problema della mancata tutela degli equini c’è ed è ancora insoluto.
LA NUOVA SARDEGNA
4 OTTOBRE 2009
Auto contro tre cavalli incidente a Villanova
VILLANOVA STRISAILI (OG). Circa un quarto d’ora prima delle 7 di ieri mattina, si è verificato l’ennesimo incidente stradale a causa della presenza o dell’attraversamento di animali lungo la strada provinciale 27 - si tratta della Villagrande-Tortolì -, pare a poca distanza dal bivio fra Villagrande e la frazione di Villanova Strisaili. Due persone che viaggiavano a bordo di una Lancia Delta sono rimaste ferite dopo essere finite, con l’auto, sopra tre cavalli ehe avrebbero improvvisamente invaso la carreggiata. Uno degli animali è morto sul colpo. Si tratta dell’ennesimo incidente, lungo la strada che porta a Nuoro - al bivio villanovese dalla sp 27 ci si immette sulla strada statale 389, ovvero la Arbatax-Nuoro - causato dalla pericolosa presenza, in carreggiata, di maiali, mucche, pecore o cavalli. Sul p osto sono intervenuti i carabinieri facenti capo alla compagnia di Lanusei.
IL TIRRENO
4 OTTOBRE 2009
Cervo rimane ucciso nello scontro con l'auto
COLLESALVETTI (LI). Il cervo è sbucato all’improvviso dal bosco ed ha attraversato la strada proprio mentre sopraggiungeva l’automobile: lo scontro è stato inevitabile e le conseguenze sono state nefaste per l’animale, che è rimasto ucciso sul colpo, ma gravi anche per l’auto che è finita in un fosso. E’ successo alle 20,30 di venerdì sulla provinciale 206 “Emilia”, all’altezza del bivio per Parrana San Giusto. Una Citroen C5 station wagon sulla quale viaggiava una famiglia di Collesalvetti, si è trovata all’improvviso il cervo, un grosso maschio di un paio di quintali, in mezzo alla strada. Dopo il violento urto l’auto ha sbandato ed è finita nel fosso a lato della strada, danneggiatissima, ma senza che nessuno rimanesse ferito, mentre per il cervo non c’era niente da fare. Sul posto sono intervenuti i carabinieri di Collesalvetti, che a loro volta hanno fatto intervenire la polizia provinciale per rimuovere la carcassa.
IL TIRRENO
4 OTTOBRE 2009
Cacciava uccelli vivi: condannato
STAZZEMA (LU). Condannato a pagare 1.400 euro perché scovato a cacciare con una rete per uccellagione. È la pena che il giudice monocratico Gerardo Boragine ha inflitto a Bruno Tenerani, che venne scoperto dalle guardie del Parco a Farnocchia mentre stava “maneggiando” una roccola. Questo tipo di caccia agli uccelli vivi, infatti, è proibito dalla legge, che prevede la cattura solo di animali morti. Tenerani si era difeso spiegando che lui aveva trovato la rete piazzata da qualcun altro e che stava provando a toglierla. Una giustificazione non accettata dal giudice che - oltre alla sanzione pecuniaria - ha disposto la confisca dei fucili e della rete e trasmesso gli atti alla prefettura che, in via amministrativa, disporrà la revoca del patentino di caccia.
IL SECOLO XIX
4 OTTOBRE 2009
Romeo e giulietta a quattrozampee l'accalappiacani burocrate
Insolita lite tra Sarzana e Ortonovo
Provincia di La Spezia - SI CHIAMA NERINO, non Romeo. E rispetto al giovane innamorato della bella Giulietta, è piccolo e ispido: perchéè un meticcio di sei chili. Eppure la sua storia d'amore (con una cagnetta) è altrettanto intensa e tribolata: perché lui è un cane di quartiere del Comune di Sarzana, e dunque, da regolamento, può circolare libero solo dove risiede. Lei, ahimé, vive a Luni mare, nel Comune di Ortonovo. E anche se le due località sono confinanti, la burocrazia rischia di spezzare l'idillio appena sbocciato.
Il fatto è che Nerino è stato adottato dagli abitanti del borgo di Marinella in base alla legge regionale 23. Chi l'ha trovato l'ha ufficialmente registrato come "cane di quartiere". Significa che tutti lo conoscono, che è vaccinato e curato ma, come il vagabondo che fece innamorare Lilly nel film della Disney, ha facoltà di bighellonare in zona. Nerino, però, siccome al cuor non si comanda, sconfina per amore nel paese vicino. E lì qualcuno ha pensato bene di avvisare forze dell'ordine e accalappiacani. Così l'innamorato, o meglio i suoi tutori di quartiere, sono stati messi in guardia: se Nerino passerà ancora il confine, rischierà di finire al canile. Ma come spiegargli dove finisce Sarzana e dove comincia Ortonovo? «Temo sia impossibile», ammette Antonietta Zarrelli, dirigente dell'ufficio tutela animali della provincia della Spezia cui si sono appellati i molti amici preoccupati di Nerino. «Sentirò i due sindaci per vedere se c'è modo di superare l'incidente diplomatico. Spero in una soluzione che non mortifichi nessuno». In fondo, Marinella e Luni mare non erano tutt'uno, nella Lunigiana storica?
ANSA AMBIENTE
4 OTTOBRE 2009
AIDAA; APPELLO ONLINE CANI AFRICANI, 500 TRUFFATI
ROMA - Offrono cani 'in pericolo' provenienti da canili e rifugi africani, in particolare dal Camerun, che per arrivare in Italia verrebbero trasportati in aereo in Spagna dove sarebbero controllati sotto il profilo veterinario e poi portati sempre via aereo in Italia, il tutto per 150 euro. Questo piu' o meno il testo dell'appello-truffa che sta girando su diversi siti web italiani ed internazionali e, secondo i primi dati raccolti dal telefono amico dell'Associazione italiana difesa animali e ambiente (Aidaa) - che ne da' notizia in una nota - sarebbero oltre 500 le persone truffate per un ammontare di 110 mila euro. Nei prossimi giorni l'associazione inoltrera' una formale denuncia contro ignoti per truffa. Ecco il sistema. Dopo aver sborsato la somma di 150 euro attraverso un bonifico o, nel peggiore dei casi, dando il proprio numero di carta di credito ad un conto intestato ad un cittadino dal nome francese titolare di una fantomatica agenzia di viaggi con sede legale in Camerun ed aver aspettato invano l' arrivo del cagnetto salvato da morte sicura - riferisce Aidaa - le persone dopo alcuni giorni vengono ricontattate, sempre via mail, con la richiesta di inviare altri 400 euro, in quanto il cane sarebbe malato e deve essere sottoposto a cure in fantomatiche cliniche veterinarie (tutte inesistenti) spagnole o francesi. ''Dei circa 500 che si sono rivolti a noi la maggior parte abita nelle provincie di Milano, Bologna, Parma, Napoli e Roma - sottolinea Lorenzo Croce presidente nazionale di Aidaa - molti si sono visti chiedere complessivamente quasi 600 euro''. Quindi l'appello: ''A tutti coloro che vogliono un cane cercatelo nei nostri canili dove sono almeno 150.000 i cani in cerca di una famiglia''.
LA PROVINCIA DI LECCO
4 OTTOBRE 2009
A 26 anni compiuti Max, un bell'incrocio Terrier ancora straordinariamente vispo ed attivo, è in attesa della certificazione rilasciata dalla giuria del Guinnes dei primati, che, con ogni probabilità, presto lo proclamerà «il cane più vecchio del mondo»
A 26 anni compiuti Max, un bell'incrocio Terrier ancora straordinariamente vispo ed attivo, è in attesa della certificazione rilasciata dalla giuria del Guinnes dei primati, che, con ogni probabilità, presto lo proclamerà «il cane più vecchio del mondo». Il quattro zampe succederà così a Chanel, una cagnolina morta lo scorso mese all'età di 21 anni, detentrice del primato.
I casi di Max e Chanel non sono altro che esempi estremi di come oggigiorno, grazie ai notevoli progressi compiuti dalla medicina veterinaria (vengono curate con successo patologie che prima non concedevano speranza) e dalla scienza dell'alimentazione animale, i nostri quattro zampe possano contare su un'aspettativa di vita superiore rispetto ai loro predecessori. Recenti studi dimostrano, infatti, che l'aumento della longevità degli animali domestici è proporzionale a quella degli esseri umani. Ecco allora che i tradizionali parametri relativi all'aspettativa di vita dei nostra amici a quattrozampe sono completamente stravolti. Se in passato per determinare l'età di Fido si moltiplicava per sette un anno canino, adesso questa formula si rivela inadeguata e poco attendibile. Oggi, infatti, i cani di taglia media e piccola che superano i quindici anni di vita non sono più una rarità: un bassotto arriva ai 17, un setter a 15 circa, un alano anche a 12; così come accade con maggiore frequenza che i gatti tocchino la soglia dei 19-20 anni, un tempo inarrivabile. Il benessere dei nostri amici è una necessità per il 65% delle famiglie italiane, e proprio le scelte che operiamo per la loro salute e alimentazione determinano la qualità e la durata della vita stessa di Fido e Micio. Anche per gli animali di affezio ne, dunque, esattamente come accade per noi, equilibrio e prevenzione sono concetti fondamentali per mantenere il giusto stato di salute. È importante allora evitare che, già da cuccioli, i nostri amici assumano alimenti eccessivamente ricchi di proteine, calcio e fosforo. Un suggerimento è di non somministrare loro troppo spesso bocconcini fuori pasto e, soprattutto, cibi cucinati (controindicati anche perché l'apparato digerente di cani e gatti e diverso dal nostro), attenendosi invece rigorosamente alle disposizioni del medico veterinario. I cani anziani, se in salute, dovranno essere mantenuti in movimento il più possibile ed il quantitativo di cibo somministrato dovrà essere aggiustato, durante l'invecchiamento, a seconda dei fabbisogni energetici . In questo modo si preverrà la formazione di accumuli adiposi e chili di troppo: è dimostrato che i cani e gatti in sovrappeso hanno un'aspettativa di vita inferior e rispetto agli altri. Un forte sistema immunitario è un altro fattore fondamentale per la longevità e la buona salute di Fido e Micio.
IL CENTRO
4 OTTOBRE 2009
Visoni in fuga, sollecitate indagini
Roberto Raschiatore
CASTEL DI SANGRO (AQ). Un’indagine approfondita di Forestale e Asl per capire che cosa è accaduto e per individuare adeguate soluzioni con l’obiettivo di fermare i visoni liberati dall’allevamento. E’ quanto sollecita Pietro Matta, presidente dell’associazione «Il nibbio». Il gruppo ambientalista di Castel di Sangro, particolarmente attivo nel comprensorio, sta seguendo la vicenda dei 130 visoni in fuga. «Episodi simili», ricorda il presidente Pietro Matta , «si verificarono anche in passato, ma non furono segnalati. Come ha giustamente evidenziato il presidente del Parco nazionale, questa specie aliena può causare danni all’ecosistema locale. Non spetta a noi dire di chi sono le colpe, ma Forestale e Asl dovrebbero indagare per capire che cosa è accaduto. Inoltre, questi animali particolarmente aggressivi andrebbero catturati», conclude Matta, «sarebbe la soluzione più adeguata». I visoni neri americani sono stati liberati nel corso di un blitz anti-pelliccia in un allevamento di Castel di Sangro. Gli animalisti sono entrati di notte, hanno rotto i lucchetti dei cancelli d’ingresso e hanno aperto alcune gabbie lasciando correre via i predatori dal pelo pregiato. Questo quanto avvenuto una decina di giorni fa. Sull’episodio non sono state presentate denunce da parte dei titolari dell’allevamento. I visoni in fuga, però, hanno cominciato ad assaltare i pollai dell’Alto Sangro e del vicino Molise, uccidendo gli animali e causando danni. Molteplici le segnalazioni arrivate da Vastogirardi, San Pietro Avellana, Rionero Sannitico, in provincia di Isernia. Altri sono comparsi lungo le sponde del fiume Sangro, in prossimità del Parco nazionale d’Abruzzo, a Scontron e e Ateleta. Diversi nella riserva naturale di Monte di Mezzo e nei boschi circostanti. Un avvistamento sarebbe stato fatto anche a Opi (ma mancano conferme ufficiali). Le carcasse di vari esemplari travolti dalle auto, poi, sono state trovate lungo la superstrada 652 e la Statale 17. I mustelidi dai denti aguzzi stanno creando un serio problema all’ecosistema in un raggio di una trentina di chilometri da Castel di Sangro (l’allevamento si trova nei pressi di un cavalcavia della superstrada). Iniziative per la cattura dei visoni sono state auspicate sia dal presidente del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, Giuseppe Rossi , che da Tiziana Altea , responsabile dell’Ufficio biodiversità della Forestale di Castel di Sangro. L’allarme è stato lanciato anche dal professor Luigi Boitani , docente di Biologia animale e dell’uomo all’università La Sapienza di Roma.
LA TRIBUNA DI TREVISO
4 OTTOBRE 2009
No alla mattanza dei cervi sul Cansiglio
Francesco Dal Mas
FREGONA (TV). No alla mattanza di cervi sull’altopiano del Cansiglio. Lo chiede Andrea Zanoni, presidente della Lega abolizione caccia. La giunta regionale ha approvato una delibera che per la prima volta consente l’abbattimento di una sessantina di capi all’interno della riserva del Cansiglio e di 400 all’esterno, lungo la Pedemontana di Cordignano, Sarmede, Fregona, Vittorio e in quella dell’Alpago. I cacciatori avevano la possibilità di catturarne 200; il numero è stato raddoppiato. In questo modo la Regione viene incontro agli allevatori che da anni lamentano i danni provocati da un numero eccessivo di cervi; la Regione ne ha stimato addirittura 2.500. L’abbattimento andrà oltre il periodo normale della caccia, si estenderà fino a marzo, ma per entrare in vigore dovrà avere l’autorizzazione dell’ente nazionale per la fauna selvatica. Quando partirà il piano non è dato ancora sapere. Potrebbe essere già al termine della stagione dei bramiti, quindi dell’amore. Si stanno intanto mobilitando gli ambientalisti e gli animalisti. «Non permetteremo che le doppiette violino un santuario della natura vietato alla caccia da oltre 100 anni - ha dichiarato Andrea Zanoni - questa concessione di sparare addirittura nella foresta demaniale del Cansiglio potrebbe diventare l’ennesima mossa di amministratori senza scrupoli per vedere accresciuti i propri pacchetti di voti. Abbiamo già allertato i nostri legali per impugnare al Tar eventuali delibere regionali o provinciali». Zanoni ricorda che il cervo è una specie che si può regolarmente cacciare da settembre a gennaio (5 mesi) su tutto il territorio delle province di Treviso, Belluno e Pordenone confinanti con il Cansiglio. «Perché dunque sparare all’interno del Cansiglio, unico fazzoletto di terra dove da 100 anni non si caccia e gli animali possono vivere in pace?» si chiede il presidente della Lac. Zanoni rammenta pure che la foresta del Cansiglio è un’area protetta visitata settimanalmente da migliaia di escursionisti che desiderano un ambiente «pulito» sotto tutti i punti di vista. La delibera della giunta stanzia anche 100 mila euro per il risarcimento dei danni. «E’ il caso, comunque, di sottolineare che la questione dei danni è un problema relativamente frequente per la gestione della fauna tanto nelle aree protette quanto fuori ed è già stato affrontato in varie altre parti d’Italia e risolto mediante soluzioni valide ed accettabili da tutte le parti coinvolte». Alle affermazioni della Lac replica il sindacato Anpa che tutela i produttori del Cansiglio. «Zanoni è contrario all’abbattimento? Gratuitamente catturiamo 500 cervi e li trasferiamo, sempre gratuitamente, a casa sua», conclude il segretario regionale dell’Anpa, Paolo Casagrande.
TARGATO CN
4 OTTOBRE 2009
Legambiente: "Su caccia abbiamo scarsissimo potere"
Provincia di Cuneo - L’intervento sulla caccia del neo Assessore Provinciale Sacchetto fatto sulle pagine di questo quotidiano mi impone un intervento sul tema. Innanzitutto egli sostenendo che le Associazioni di protezione ambientale ritengono la caccia una pratica obsoleta e barbarie allo stato puro confonde l’ambientalismo, un atteggiamento sicuramente protettivo dell’ambiente che ci circonda ma teso a conciliare tutte le attività umane con il territorio, quindi, anche ad esempio l’intervento tecnico di contenimento dei cinghiali immessi abusivamente sul territorio e che creano grave danno all’agricoltura, con l’animalismo, un movimento dalla tematica più ristretta teso a rivendicare i diritti degli animali in tutti i campi, dal maltrattamento domestico alla sperimentazione, dall’addestramento dei cani da caccia alle sofferenze degli animali selvatici che ne sono preda. Quanto al fatto che le associazioni ambientaliste hanno forte potere in tema di caccia mi pare che i fatti si smentiscano da sè. Nei 12 ambiti territoriali in cui la caccia è gestita a livello provinciale, tutti i posti disponibili riservati agli ambientalisti (4 su 20 componenti per comitato, quindi, una minoranza che avrebbe 'diritto di tribuna' ma nessuna responsabilità decisionale) sono stati lasciati scoperti in segno di aperta protesta contro la loro gestione, esclusivamente tesa a difendere gli interessi dei cacciatori ed il più delle volte anche in conflitto con gli interessi degli agricoltori. Per essere più precisi alcuni posti, a noi riservati, sono stati addirittura ricoperti da un’Associazione ambientalista che è diretta derivazione di un’Associazione venatoria!
Sull’indicazione che anche le Associazioni ambientaliste debbano essere coinvolte nel pagamento dei danni creati dalla fauna selvatica, la boutade è da rispedire al mittente per errato indirizzo poichè questa richiesta deve essere fatta ai politici, in primis a quelli che hanno governato in provincia la scorsa legislatura che, seguendo le indicazioni di tecnici di parte, in quanto cacciatori, hanno autorizzato il ripopolamento delle nostre vallate con caprioli e cervi, spacciandolo per arricchimento faunistico della biodiversità. Questo progetto è sempre stato da me osteggiato poichè esclusivamente fatto per scopi venatori, in quanto non era difficile capire che i cervi ed i caprioli si sarebbero diffusi in modo incontrollabile e non più compatibile con un territorio fortemente antropizzato quale il nostro. Noto in ultimo che questo ripopolamento di cervi e caprioli è stata la causa fondamentale, se non l’unica, del ritorno nella nostra provincia anche dell’unico predatore naturale dei grandi ungulati, il lupo, poichè, fortunatamente, la natura che non ha colore politico facendo il suo corso ha cercato di ovviare a quanto progettato ed eseguito in modo così scellerato dall’uomo. Non è comunque con l’estremizzazione delle posizioni e la criminalizzazione dell’avversario, in questo caso neppure politico, nè con la disinformazione del cittadino che si risolvono problemi complessi che necessitano un maggiore impegno nella gestione del territorio a livello ambientale ed ampie vedute nell’interesse di tutti i cittadini, nessuno escluso. Mario Casana Membro della Consulta Regionale della Caccia per Legambiente Piemonte
CORRIERE DI RIETI
4 OTTOBRE 2009
Amatrice (RI) - Cinghiali, bando dell’Ente parco
Notificato anche il finanziamento per il mattatoio comunale. Prevede la concessione della cattura degli animali.
Marzio Mozzetti
AMATRICE (RI) - Un bando per la cattura dei cinghiali. L'Ente Parco Nazionale ha finalmente pubblicato l'atteso documento che era stato richiesto a gran voce anche dal Comune di Amatrice. Il problema dei cinghiali è stato uno dei punti essenziali del programma del neo sindaco Pirozzi ed ora un primo tassello sembra essere stato inserito nella problematica gestione dell'annoso rapporto tra i cinghiali e la popolazione. "I molteplici incontri tra l'amministrazione comunale di Amatrice e l'Ente parco - spiega l'assessore alla politiche agricole Gianluca Carloni - si sono svolti nelle settimane scorse nella sede del parco ad Assergi; oggi, a soli tre mesi dal primo tavolo tecnico, hanno già portato dei risultati". Ma cose prevede nei dettagli il bando? Il documento prevede la concessione dei servizi relativi alla cattura ed alla commercializzazione delle carni di cinghiale e alla gestione di tutti i passaggi operativi correlati: posizionamento, spostamento e manutenzione dei recinti di cattura, pasturazione ed innesco, immissione in cassa dei cinghiali catturati, trasporto e macellazione degli animali. I servizi saranno affidati in due differenti lotti che rispecchieranno due diverse aree del Parco: in una di queste aree sono inclusi anche i comuni di Accumoli e di Amatrice. La durata del contratto di affidamento è di otto mesi, mentre ci sarà tempo fino alle ore 13 del 16 ottobre prossimo per far pervenire le offerte presso la sede del Parco Nazionale Gran Sasso e Monti della Laga, situata ad Assergi (AQ). Per maggiori informazioni si può consultare il sito www.gransassolagapark.it, dove è possibile visionare e scaricare il bando con i relativi allegati. Sarà possibile sapere il nome dei vincitori già il giorno seguente, quando alle ore 10 saranno aperti i plichi contenenti le offerte. Intanto, come coronamento alla pubblicazione del bando, l'amministrazione comunale di Amatrice ha reso noto che l'Ente parco ha già notificato un finanziamento di quindicimila euro per l'adeguamento del mattatoio comunale, che verrà destinato alla macellazione delle carni del cinghiale. "Si tratta di un passo importante - spiega il sindaco Pirozzi- è importante poter macellare i capi di cinghiale sul posto, creando valore aggiunto da quello che è stato sempre percepito un problema per il territorio; tra pochi anni nell'economia amatriciana, la macellazione e la commercializzazione delle carni di cinghiale potrebbe diventare una risorsa da non trascurare". E in questa profezia ci sperano tutti: sia gli operatori del settore carni che gli agricoltori che sperano in una drastica riduzione della popolazione dei cinghiali.
GAZZETTA DI MANTOVA
4 OTTOBRE 2009
Tornano i ladri di bestiame
di Giancarlo Oliani
SUZZARA (MN). Nessuno li ha visti. Né uditi. Favoriti dall’oscurità sono penetrati all’interno dell’azienda agricola ed hanno caricato su un camion 52 vitelli da ingrasso, destinati al macello. Il valore del maltolto è di circa 36mila euro. L’abigeato, reato d’altri tempi, è stato commesso nella notte tra giovedì e ieri ai danni dell’azienda agricola di Athos Rigoletti, in via Marzole 30. Le indagini sono condotte dai carabinieri di Suzzara che hanno già effettuato un sopralluogo. Non sarà facile per i militari riuscire ad individuare i ladri di bestiame. Di certo il furto è stato preparato nei minimi particolari, probabilmente su commissione e con un macello pronto a trasformare quei vitelli in carne. Difficile anche riconoscere le tracce lasciate dal camion sul qua le sono stati caricati gli animali. Tutt’attorno alla stalla, infatti, ci sono i segni del passaggio dei mezzi agricoli e nel fango le piste sono confuse. Nessuno, come abbiamo accennato s’è accorto di nulla, ma se anche qualcuno avesse notato i movimenti notturni dei ladri, potrebbe aver pensato che si trattasse di normali operazioni di carico di bovini da macello. Esattamente un anno fa un’ intera banda specializzata nei furti di bestiame è finita a processo. Tra il maggio 2006 e il giugno 2007 aveva messo a segno 54 furti. Due di questi a Bigarello e Castelbelforte. A sgominare la gang i carabinieri del reparto operativo di Verona. L’organizzazione criminale operava divisa in squadre. Prima di ogni furto alcuni componenti la gang avevano il compito di effettuare i sopralluoghi della zona, altri si occupavano della preparazione del mezzo pesante per il trasporto degli animali e della falsificazione della documentazione.
IL CENTRO
4 OTTOBRE 2009
Sei cicogne avvistate tra Pineto ed Atri
PINETO (TE). Tornano le cicogne tra Pineto ed Atri. Gli affascinanti uccelli dal lungo becco arancione e dalla maestosa apertura alare sono stati avvistati nei giorni scorsi nel quartiere dei Fiori, a Pineto. Sei esemplari di ciconia ciconia, comunemente chiamata cicogna bianca, appollaiati su una gru, sono stati individuati dal naturalista Adriano De Ascentiis , direttore della riserva dei calanchi di Atri e responsabile del Wwf Terre del Cerrano, ed immortalati dai fotografi naturalisti Davide Ferretti ed Umberto Mazziotti . In precedenza le cicogne bianche erano state avvistate all’interno dell’Oasi Wwf dei calanchi di Atri. «Si tratta di un evento interessante ed ormai consueto in questo periodo», spiega lo stesso Adriano De Ascentiis, «naturalmente lo seguiamo ogni anno con molta attenzione, sperando che prima o poi le cicogne di passaggio scelgano l’oasi o i nostri territori per riprodursi. Ad Atri, infatti, quest’anno allestiremo un nido artificiale per cicogne, installato su un palo di 6 metri». Gli splendidi animali raggiungono la costa abruzzese a seguito di lunghissime migrazioni. «I luoghi preferiti per la nidificazione si trovano tra il 30º ed il 60º parallelo e includono l’Europa, l’Asia Minore ed il Nord Africa, mentre i quartieri invernali si trovano principalmente in Africa» fa rilevare De Ascentiis, «la migrazione verso l’Africa avviene tra agosto e settembre, quella di ritorno verso l’Europa comincia a marzo e termina intorno a maggio».
FUTURO PROSSIMO
4 OTTOBRE 2009
Gli speciali - 8 animali bionici - 2 - Fuji, delfino bionico
Fuji, un simpatico delfino ospite 28enne dell'Acquario Churaumi di Okinawa, in Giappone, è il fortunato proprietario di una coda bionica in gomma disegnata da un gruppo di volontari dipendenti della Bridgestone, nota azienda di pneumatici: questo lo consola per aver perso il 75% della sua coda in seguito ad una malattia che ha reso necessaria la sua amputazione.Dopo un'accurata analisi tridimensionale dei movimenti del delfino (realizzata con gli stessi softwares utilizzati per sviluppare i suoi prodotti) gli ingegneri della Bridgestone hanno creato diversi prototipi: l'ultimo, fatto di due strati speciali di gomma e silicone hanno ridato all'animale la gioia del movimento.
VIDEO
http://futuroprossimo.blogosfere.it/2009/10/gli-speciali-8-animali-bionici-2-fuji-delfino-bionico.html
CORRIERE ADRIATICO
4 OTTOBRE 2009
L’Asur ha dato il placet per la vendita di un suo terreno che si trova vicino alla frazione di Argignano
Verso la realizzazione dell’attesa struttura comprensoriale
Una casa per 250 cani
Fabriano (AN) - Si stringono i tempi per la realizzazione del canile comprensoriale, un servizio di cui da troppi anni ormai si sente forte l'esigenza. Proprio nei giorni scorsi, l'Asur ha dato il placet per la vendita di un suo terreno situato nei pressi della frazione di Argignano, cosicché adesso ci sono tutti i presupposti affinché la struttura possa essere costruita per la primavera prossima, per poi accogliere 220 cani, anche se è forte la speranza di ospitarne un numero ancora maggiore. “La capienza del canile che abbiamo in mente - spiega il commissario della Comunità montana Fabrizio Giuliani - è estendibile a 270 animali, tramite un intervento supplementare. Il via libera al progetto, dato di recente dalla conferenza dei sindaci, assume rilievo, poiché adesso si può parlare più concretamente di un servizio che, una volta ultimato, sarà davvero importante sia per Fabriano sia per molte realtà limitrofe. Il costo dell'operazione ammonta a 700.000 euro, prevedendo pure l'allestimento dell'area esterna al canile, magari anche con dei giochi e con dei manufatti di vario genere. Ora, non resta che attendere, con l'auspicio che si faccia tutto per accelerare i tempi di realizzazione della struttura. Intanto, in seguito alla pubblicazione dell'appalto esterno riguardante la gestione dell'attuale canile municipale di Putido, nei pressi di Cantia, sono già arrivate sette richieste da parte di associazioni riconosciute e di gruppi di cittadini, tutti pronti per prendere parte alla gara. Si trattava di un bando esplorativo non vincolante, ma il fatto che siano giunte in un amen sette manifestazioni di interesse (non solo locali, perfino da Termoli), la dice lunga sull'importanza dell'iniziativa.
MESSAGGERO VENETO
4 OTTOBRE 2009
La rabbia silvestre scende in pianura volpe infetta abbattuta a Mortegliano
Maura Delle Case
MORTEGLIANO (UD). La rabbia silvestre, accertata per la prima volta nell’ottobre 2008 a carico di una volpe abbattuta nel comune di Resia, si estende oggi fino al Medio Friuli. Il caso numero 30 riguarda infatti il comune di Mortegliano dove lo scorso 26 settembre è stata abbattuta una volpe che sottoposta agli accertamenti di rito è risultata affetta da rabbia silvestre. Dopo il caso di Mereto di Tomba, già indice di un allargamento dell’epidemia, quello di Mortegliano rappresenta l’ennesimo, preoccupante, campanello d’allarme. Segno che la rabbia, combattuta a suon di ordinanze e campagne vaccinali, non sta facendo un passo indietro, ma anzi si sta estendendo a zone che fino a oggi non erano ancora state interessate dal fenomeno. Il ritrovamento, della volpe in un’area verde nei pressi del Cormor ha fatto scattare le procedure di sicurezza: «Siamo in attesa dell’ordinanza da parte dell’Ass – spiega il sindaco di Mortegliano Alberto Comand – e sulla base di quanto sarà disposto adotteremo gli opportuni provvedimenti, nel frattempo, certo, è bene che quanti possiedono cani prestino la massima attenzione alla loro custodia». Si conferma fortemente interessata dalla rabbia silvestre, con oltre dieci casi accertati nel corso degli ultimi mesi, la zona collinare, dove il 25 settembre, nella frazione di Comerzo di Majano, una volpe affetta da rabbia è stata uccisa da due cani poi trasportati al canile di Udine, in attesa dell’esito degli esami condotti sull’animale ucciso, e qui tenuti in quarantena. Dopo Resia, Majano è il comune a oggi più colpito, con ben 5 casi registrati nel corso di poche settimane, seguito a ruota da San Daniele dove i casi confermati fin qui sono complessivamente 4. Come detto, la ricomparsa della rabbia in Friuli si è registrata lo scorso mese di ottobre, ben 13 anni dopo l’ultima volpe rabida trovata all’epoca in provincia di Trieste, e a oggi conta ben 30 casi spalmati su 13 comuni della provincia di Udine, l’ultimo dei quali, ricordiamolo, ancora è quello in Comune di Mortegliano. Nel tempo si sono susseguite diverse ordinanze, emesse dall’azienda sanitaria 4 Medio Friuli nelle quali si vieta la circolazione dei cani se non accompagnati e tenuti a guinzaglio e museruola. Viene resa obbligatoria la vaccinazione antirabbica dei cani e vietata la caccia con gli stessi (nei comuni di Majano e San Daniele). Divieto, quest’ultimo, che nei giorni scorsi ha causato qualche malumore tra i cacciatori della riserva di Majano secondo i quali tale divieto non riguarderebbe curiosamente anche paesi confinanti con quelli interessati da casi di rabbia. Polemiche a parte, i cacciatori sono stati fin qui in prima linea nel combattere il fenomeno. Anche grazie a loro è stato possibile disseminare su un vasto territorio della provincia migliaia di esche vaccinali dirette alle volpi nel corso di ben tre campagne successive, l’ultima delle quali risale allo scorso mese di settembre e dovrebbe iniziare a dispiegare i suoi effetti positivi.
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