IL SECOLO XIX
3 AGOSTO 2009
Cinghialetti uccisi, il parroco: «Sono estraneo ai fatti»
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Don Marco Fazio e il suo diniego (foto Pambianchi)
Provincia di Genova - Contestazioni di un gruppo di animalisti davanti alla chiesa di San Bartolomeo, sulle alture di Sori, contro la mattanza di due cinghiali. Sulla vicenda indaga la magistratura che ha indagato cinque persone, tra cui don Marco Fazio, accusato di aver partecipato all’uccisione degli animali. Ieri pomeriggio gli animalisti, vestiti di nero e con striscioni sui cui campeggiava la scritta “Quinto comandamento: non uccidere”, hanno atteso l’arrivo in parrocchia di don Fazio. Al suo arrivo, poco prima delle 16, il parroco ha visto i manifestanti ed è fuggito. Alle 18,30, durante la messa nella chiesa di Sussisa, gli animalisti hanno contestato in silenzio il sacerdote. Don Marco, al termine della cerimonia, si è rivolto ai contestatori-fedeli dicendo di essere estraneo ai fatti.
LA PROVINCIA DI VARESE 3 AGOSTO 2009
Anziano cade in una scarpata I soccorsi chiamati da un cane
BESANO (VA) - Se è ancora vivo, lo deve a un cane. Un bel pastore tedesco che, quando lo ha visto cadere nel vuoto e rimanere immobile contro la roccia, non ha smesso un attimo di abbaiare per chiamare aiuto.
LA GAZZETTA DI PARMA
3 AGOSTO 2009
La denuncia di Aidaa: "Rapiti 26mila cani di razza nel 2008"
Sono 26mila i cani di razza rapiti lo scorso anno, per un lucroso giro di affari che sfiora i 40 milioni di euro. Si tratta di cani prevalentemente da caccia e da tartufo,ma non mancano i cani di razza pregiata specialmente se di piccole dimensioni. Lo rende noto con un comunicato l’Associazione italiana difesa animali e ambiente (Aidaa), che tra l'altro gestisce il "Tribunale degli animali" di Parma. IL GIORNALE 3 AGOSTO 2009
PAPERA A ZONZO PER LA CITTA' SALVATA DALLA POLIZIA
SPAVENTO Un uomo ha trovato il pennuto nel panico a causa del traffico e ha avvisato gli agenti
Milano - Una papera a Milano. No, non è la novella sposa del giovane «Papero» milanista, Pato. E nemmeno l’ennesimo capitombolo di «Paperone» Dida. Roba già vista. Qui parliamo di pennuti veri, in carne, ossa e piume.
Il povero volatile ha deciso di farsi una passeggiata in giro per la città. Una serata diversa dal solito bagno in qualche stagno fuori porta. Vuoi mettere infatti l’ebbrezza di farsi una «vasca» nella Milano by night? Altro che il laghetto di Parco Sempione. Solo che la paperella non ha calcolato una variabile tipicamente meneghina: il traffico. Arrivata in via Pecchi, una traversa di viale Abruzzi, verso le 22 è andata in crisi. Il via vai delle auto, i clacson, le luci. Così ha cominciato a starnazzare spaventata. Fortuna vuole che un passante l’abbia sentita e si sia preoccupato per lei. L’uomo, un quarantenne residente nella zona, non ha esitato a chiamare addirittura la polizia. L’emergenza «papera» è scattata subito. La volante Adriatica è giunta sul posto in un battibaleno. La povera paperella però non si è fidata dei suoi soccorritori. Ha cominciato così a infilarsi sotto le auto posteggiate, facendo letteralmente impazzire gli agenti. La beffa è arrivata quando si è rifugiata persino sotto la macchina della polizia. Qui però è arrivata la trovata geniale: mentre uno sposta l’auto, l’altro cattura l’animale. Il piano ha funzionato e il pennuto è stato recuperato. La papera è stata poi affidata all’Ente protezione animali sana e salva. Per la serie: tutto è bene quel che finisce bene.
LA NUOVA VENEZIA
3 AGOSTO 2009
Nuove casette per gli uccelli
MARCON (VE). L’idea è originale non solo perché sfrutta le capacità degli artisti locali, ma anche perché sensibilizza gli abitanti alla cura per gli animali e in particolare - nel caso dell’Oasi di Gaggio - delle specie di uccelli. Ieri mattina è stato, infatti, inaugurato quello che è stato chiamato «il sentiero degli artisti», percorso già esistente all’interno dell’area naturalistica, dove sono state installate ben 13 casette per uccellini decorate dagli artisti per l’appunto. Una giuria si è riunita dopo aver lanciato l’iniziativa, ed ha scelto le più meritevoli. Altre 11 invece faranno parte di un catalogo realizzato ad hoc. Tutte le opere, in ogni caso, verranno esposte all’interno Centro commerciale Valecenter nonché al Centro culturale De Andrè. L’iniziativa di ieri mattina rientra all’interno del progetto «Oasi arte e natura» curato da Marilisa Brocca. Dopo il taglio del nastro con le autorità, il sentiero con tanto di casette sarà aperto al pubblico a partire dal mese di settembre.
IL SECOLO XIX
3 AGOSTO 2009
Niente mare per Fido, spiagge spezzine vietate ai cani
In Liguria sono otto quelle che ammettono gli animali, sul nostro litorale neanche una
I turisti costretti a cercare località più accoglienti. Zarrelli: «Ci abbiamo provato, ma tutti i sindaci si sono tirati indietro»
Provincia di La Spezia - Tutte le spiagge spezzine sono vietate ai cani: nemmeno una, accetta bagnanti col quattro zampe al seguito. Anzi: agli ingressi, campeggiano grosse scritte in cui si diffidano le famiglie a portare dentro qualsiasi tipo di animale. E questo accade in una regione "animalista": visto che la Liguria, con le sue otto spiagge aperte ai cani, sulle sole 27 in Italia, è decisamente un buon esempio. Gridano allo scandalo, gli spezzini (e i turisti) proprietari di cani: e chiedono che i sindaci del territorio facciano un bell'esame di coscienza, imitando quanto avviene ai Bagni Baia Verde di Ospedaletti, ai Bagni Capo Mele di Laigueglia, alla Vedetta di Alassio, al Bau Bau Village di Albisola, ad Andora, a Punta Vagno, a Vesima di Genova, e sulla spiaggia comunale di Pietra Ligure a Savona. «Siamo venuti a Lerici, convinti che ci fosse almeno una spiaggia aperta anche ai cani - raccontano due signori emiliani - da noi, ce ne sono, anche con servizi. Invece qui non è possibile. Siamo costretti ad andarcene, dovremmo tenere il cane chiuso tutto il giorno in casa». Analoghe segnalazioni arrivano dalla costa sarzanese, e dalla riviera: «Possibile che non ci sia una sola spiaggia aperta anche ai cani, con tutte quelle che avete?», chiedono i turisti. In Italia abbiamo ottomila chilometri di costa: a Roma ha aperto il bau village, una spiaggia ad hoc sulle rive del Tevere. E i ministeri della Salute e del Turismo hanno diffuso una guida sulle strutture che in vacanza accettano gli animali. Ebbene: in tutto lo spezzino, non ne risulta una: malgrado la Liguria sia seconda con otto spiagge, seguita dalla Toscana, terza, con quattro spiagge e le Marche con due. Abruzzo, Lazio e Veneto hanno, invece, solo una spiaggia a testa dedicata accessibile ai cani. All\'Emilia Romagna spetta anche il record di organizzazione degli spazi, spesso attrezzati con ombrelloni, docce e piscine appositamente pensate per fido e punti per munirsi di sacchetto e paletta. (Info sul sito www.vacanzebestiali.org). «Non possiamo fare un bagno con il cane, se non emigrando verso altre zone - accusano i proprietari di cani -è una situazione vergognosa». E Antonietta Zarrelli, dirigente dell'ufficio tutela, ammette di aver "provato invano, dal 2000 ad oggi, a trovare un sindaco che destinasse un pezzo di spiaggia anche ai bagnanti col cane". «Purtroppo non ci sono riuscita - spiega -è un controsenso, perché molti turisti se ne vanno, c'è comunque un flusso turistico che non accontentiamo. Un cane, ben condotto, non è un problema per nessuno: anzi, ha un ruolo importante, affettivo e sociale, anche nell'educazione dei più giovani, ed è una grande compagnia per molti anziani. Dispiace, quando mi chiedono informazioni, ammettere che qui non si possono fare vacanze al mare col cane. E poi è chiaro che rifiutando i cani si favorisce l'abbandono». Di ordinanze favorevoli, non se ne sono viste: di ordinanze ulteriormente restrittive, sì. E' il caso di Lerici, che dalla scorsa estate ha bandito i cani anche dalle scogliere e dalle zone adiacenti agli arenili. Mentre a Spezia, si multa chi gira con lo scottex per pulire, richiedendo una paletta rigida: e si multa se non si tiene a guinzaglio corto il cane, come toccato all'anziana che aveva lasciato un attimo il barboncino, per giocarci a pallina. Cento euro. Tutti segnali che provocano forte scontento, fra coloro che amano gli animali, e rifiutano di sentirsi "persone non desiderate".
IL SECOLO XIX
3 AGOSTO 2009
Incubo gabbiani per gli abitanti di via Marconi
I volatili stazionano sulla gru del cantiere del grand hotel
Da mesi i residenti costretti a convivere con
il rumore e il guano degli animali. Ora chiedono che vengano messi i dissuasori
Elena Romanato
Alassio (SV). «Una situazione esasperante, insostenibile. Non ce la facciamo più. Di giorno il guano e di notte il rumore dei gabbiani».
Gli abitanti di via Marconi, una delle vie centrali di Alassio non sanno più a che santo rivolgersi. Da quando i cantieri del Grand Hotel, sul quale si è abbattuta una bufera giudiziaria, sono chiusi i gabbiano ha scelto come casa la gru che ha il braccio che si affaccia su via Marconi. Risultato i volatili sporcano la via sottostante, compresi balconi delle abitazioni, auto e marciapiedi senza risparmiare i passanti. Gli abitanti di via Marconi chiedono che la via venga pulita e che il braccio della gru venga spostato sul cantiere oppure vengano messi dei dissuasori per i volatili sul braccio della gru. Ma non sanno più a chi rivolgersi. «Da otto anni il c'è questo cantiere che ormai è in stato di semi abbandono - dice Gianluca stalla- ora è tutto fermo ma gli operai vengono verso le 7 del mattino. Azionano la gru per pochi minuti e poi vanno via. Quella gru è tutta arrugginita. I gabbiani ci stanno tutto il giorno e sporcano sotto. Ho una Mini nera, l'altro giorno era completamente coperta dal guano. L'ho fatta lavare ma non riuscivo più a farla venire pulita. E non è la prima volta. Un giorno ho fermato il sindaco Melgrati per strada. Mi ha detto che ci avrebbe pensato lui ma siamo sempre nella stessa situazione». Una situazione che peggiora durante l'estate quando i cassonetti dei rifiuti che si trovano nella via traboccano e i gabbiani trovano il cibo. «C'è anche quel problema dei cassonetti - afferma Graziella Berretta - ma c'è anche la notte. Non si dorme. Alle quattro, le cinque del mattino i gabbiani iniziano a fare versi assordanti. Quando smettono arrivano gli operai che azionano la gru per un po' di minuti e poi vanno via, lasciandola sempre col braccio sulla strada. Non si capisce più niente. Tutti i giorni devo pulire il terrazzo dal guano di quelle bestiacce. Ci siamo rivolti personalmente al sindaco, all'Asl , ai Vigili urbani. basterebbe mettere qualcosa sul braccio della gru che impedisca agli animali di posarsi. Vorrei vedere se sirassero il braccio verso i bagni, dall'altra parte, che cosa succederebbe». Il problema si era già presentato in precedenza ed era stato temporaneamente risolto. «In effetti ci eravamo lamentati con gli operai - dicono all'agenzia immobiliare Baia del Sole - e loro hanno provveduto a spostare il braccio della gru in modo che non causasse tutti questi problemi.Eravamo tutti soddisfatti. Poi forse il vento lo ha spostato di nuovo o durante le manovre per mettere in moto la gru gli operai non pensano a metterla in modo che i gabbiani non sporchino sotto».
IL TEMPO
3 AGOSTO 2009
Con il nuovo Codice della Strada entra in vigore l'obbligo di soccorrere gli animali feriti coinvolti in incidenti stradale.
Gli automobilisti che non rispettano tale normativa sono passibili di multa fino a 1.500 euro
Per questo motivo per tutto il mese di agosto l'Associazione Italiana Difesa Animali e Ambiente mette a disposizione un servizio gratuito telefonico per aiutare gli automobilisti ad individuare il pronto soccorso veterinario più vicino al luogo del sinistro. Tutti i giorni - dalle ore 9 alle 20 - è possibile chiedere informazioni relative ai pronto soccorso veterinari aperti chiamando il 392/6552051. «Il nuovo Codice della Strada impone di soccorrere gli animali coinvolti in sinistri stradali - ci dice Lorenzo Croce, presidente nazionale di Aidaa - però pensiamo che ben pochi automobilisti partano con in tasca l'elenco dei veterinari aperti nel mese di agosto. Per questo motivo abbiamo deciso di fornire con una semplice telefonata, le informazioni relative ai pronto soccorso veterinari aperti. Sarebbe auspicabile - continua Croce - che ogni automobilista che si mette in viaggio per le vacanze, prima di partire provvedesse ad avere in tasca un elenco aggiornato dei pronto soccorso veterinari aperti sul tragitto che intende percorrere. Qualora questo non fosse possibile, noi siamo a disposizione per cercare di aiutare l'automobilista a prestare soccorso all'animale ferito nel minor tempo possibile».
SUPEREVA NOTIZIE
3 AGOSTO 2009
Storia dei gatti di Roma
La presenza del gatto dalla Roma antica ai giorni nostri”
Il primo rinvenimento di un gatto è avvenuto, sotto forma di scheletro, accanto a quello del suo probabile padrone, in una tomba di Cipro datata tra gli anni 8300 e 8000 a.C.La presenza del gatto in Italia è testimoniata dal ritrovamento di monete del 500 a.C. in cui i fondatori di importanti colonie come Taras e Rhegion (le attuali Taranto e Reggio Calabria) erano raffigurati con un gatto.Da qui giunsero alla Roma Imperiale, ed il gatto domestico ebbe la definitiva affermazione e consacrazione.Nella Roma Antica il gatto rappresentava un compagno di vita terrena ed anche in quella oltre la morte. In questo periodo storico molteplici sono i nomi propri o i cognomi con etimologia derivante dalla parola “gatto”: Felicula, Felicla (gattina o micina), Cattus, Cattulus (gatto, gattino).Alcuni reparti dell’esercito romano sugli scudi recavano come simbolo gatti di colori differenti.I Greci identificavano la dea Bastet con la loro dea Artemide, anch’essa protettrice di partorienti e fanciulli e Signora degli Animali.L’introduzione nell’Impero Romano del culto di Bastet, poi identificata con la dea Iside, rafforzò nei romani il culto del gatto sacro.In ogni città infatti vi era un tempio dedicato alla dea, detto Serapeum.A Roma venne istituito un tempio che sorgeva dove oggi si trova la chiesa di Santo Stefano del Cacco, nel rione Pigna, qui venne rinvenuta la piccola statua della gatta che ancora oggi si può ammirare su un cornicione di Palazzo Grazioli, in Via della Gatta.Nel Medioevo il gatto venne associato agli eretici, alle streghe e ai demoni, quindi per molto tempo il gatto venne bruciato sul rogo delle streghe, sacrificato nei riti e torturato.Il gatto nero fu segnalato nel 1233 da Papa Gregorio IX come la reincarnazione di Satana e più tardi, nel 1484, Papa Innocenzo VIII scomunicò tutti i gatti e decretò che fossero bruciati tutti quelli trovati insieme alle streghe.Solo nel Rinascimento il gatto domestico venne rivalutato dalla Chiesa tanto che il cardinale Richelieu lasciò parte della propria eredità ai suoi gatti.Il gatto riacquistò il suo posto nel mondo e divenne l’ornamento dei salotti; dame ed ammiratori si facevano ritrarre nei quadri in loro compagnia ed alla morte del gatto costruivano tombe con relative iscrizioni o sonetti.Alla fine dell’Ottocento si è talmente appassionati di questo felino un tempo maltrattato, che si organizzano le prime mostre ed esposizioni feline, si cominciano a stabilire gli standard delle diverse razze.Il gatto ha iniziato ad essere amato come nel suo lontano passato, non è più considerato sacro come allora, ma è prima di tutto rispettato.Nel Novecento i gatti di Roma furono alimentati a spese del Comune con razioni di trippa, ma in seguito l’insufficienza delle risorse suggerì dei tagli al bilancio da qui il detto “Nun c’è trippa pé gatti!”. Oggi a Roma i gatti sono amati ed accuditi in colonie feline dalle “gattare”, che ogni giorno impiegano tempo e passione per portare cibo e cure agli animali.
POSITANO NEWS
3 AGOSTO 2009
AD AMALFI I CANI BAY WATCH
Amalfi (SA) - Il più giovane si chiama Massi ed è un Terranova. Il più longevo è un Labrador al quale i suoi addestratori hanno dato il nome Romeo. Sono i cani bagnino, o per meglio dire gli amici a quattro zampe impiegati nel salvamento in mare. Due straordinari esemplari, entrambi di colore nero, che per tutta la giornata di venerdì hanno pattugliato lo specchio di mare che bagna la Costiera Amalfitana, da Maiori a Positano, a bordo di un gommone della guardia costiera di Amalfi. I due cani addestrati presso la Sics, sezione italiana cani salvamento, fanno parte del gruppo Medservice di Paestum, e il loro impiego anche in Costa d’Amalfi, in giornate prestabilite, rientra in una iniziativa per la sicurezza in mare promossa dalla sede regionale delle capitanerie di porto. Al guinzaglio dei conduttori Vito e Stefano, i due cani bagnino, sono stati a bordo del gommone dell’ufficio locale marittimo che ha pattugliato la costa fermandosi nelle zone in cui era presente il maggiore concentramento di bagnanti La collaborazione con le capitanerie di proto proseguirà anche nei prossimi giorni quando i cani di salvamento, che operano sulle coste del Cilento con pattugliamenti a terra e via mare, faranno nuovamente tappa lungo la Costiera. Massi e Romeo, che hanno attratto l’attenzione dei numerosi bambini che erano a mare, sono stati protagonisti anche di qualche azione dimostrativa anche se per fortuna non vi è stata necessità di intervento. I due esemplari di cani bagnino, denominati «Angeli a 4 zampe» provengono da Capaccio dove qualche tempo fa furono protagonisti del salvataggio di una ragazza che stava annegando nello specchio di mare in località Laura Di Paestum. Nella stessa giornata di venerdì, la capitaneria di Porto di Amalfi ha effettuato un corso di prevenzione in mare a ragazzi di età compresa tra i 13 e i 18 anni. Si tratta di giovani che aderiscono al campo scuola della P.A. Millenium di Amalfi, la locale sezione Anpas della Protezione Civile. Le lezioni, pratiche e teoriche hanno riguardato non solo l’addestramento al salvataggio ma anche la tutela dell’ambiente marino dall’inquinamento. Animalieanimali 3 AGOSTO 2009
IMPALLINATE DEROGHE CACCIA IN VENETO
Il Consiglio Regionale del Veneto ha rinviato alla competente Commissione consiliare il testo di legge che avrebbe consentito la caccia in deroga ad 11 specie di uccelli protetti: storno, fringuello, prispolone, pispola, piviere dorato, frosone, gabbiano reale, cormorano, tortora dal collare, verdone e peppola.
Animalieanimali
3 AGOSTO 2009
79ENNE SPARA E FERISCE IL PITBULL DEL NIPOTE. CARABINIERI LO DENUNCIANO E' successo ad Aprilia, Latina
Un uomo di 79 anni (D.S. le sue iniziali), residente in via Fossignano, ha sparato dei colpi d'arma da fuoco all'indirizzo di un cane che a suo dire stava infastidendo i due cani di sua proprietà. Si scopre, solo dopo il ferimento, che si trattava del pitbull nano del nipote che risiede vicino casa dell'anziano. Del caso se ne sono occupati immediatamente i carabinieri che sono stati allertati dai vicini che hanno udito gli spari e hanno preso provvedimenti seri per tutelare la pubblica incolumità. Il 79enne a quanto pare ha problemi di vista. Si è affacciato alla finestra e ha visto il pitbull avvicinarsi ai suoi due cagnolini, in giardino. Ha perso subito la calma ha imbracciato il fucile e ha sparato senza pensarci due volte. Uno dei colpi ha colpito il cane alla schiena, fortunatamente senza ucciderlo. Sul posto, subito dopo i carabinieri, è giunto anche il nipote dell'uomo che ha fatto ragionare il nonno, spiegandogli che il cane era suo. I militari hanno denunciato il 79enne per esplosione di colpi di arma da fuoco in un luogo abitato e lungo una pubblica via, nonché per maltrattamenti di animali. Il fucile, calibro 12, marca Bernardelli, è stato sequestrato insieme ad altre due pistole Beretta. Tutte le armi erano detenute legalmente.
Animalieanimali
3 AGOSTO 2009
SIGILLI A CASCINA TRSFORMATA IN MACELLO ISLAMICO ILLEGALE Macellazione abusiva e inquinamento ambientale: è finito nei guai un 58enne cittadino ghanese in provincia di Brescia.
A portare alla denuncia a piede libero e al sequestro di 500 chili di carni, di 70 di pesce essiccato e di 5 capre destinate alla macellazione sono state le indagini condotte dai Carabinieri di Roccafranca che negli anni scorsi erano già intervenuti più di una volta a stroncare un fenomeno piuttosto diffuso tra gli immigrati che in questo modo puntano a risparmiare e ad assolvere ai precetti della loro religione.
Animalieanimali
3 AGOSTO 2009
A FAENZA COMUNE TRASFERISCE CONIGLI ABBANDONANDOLI A SE' STESSI Lav diffida l'Amministrazione locale ad intervenire.
La LAV ha diffidato il Comune di Faenza (Ravenna) a provvedere alla sterilizzazione e alla vaccinazione, in accordo con le associazioni animaliste, dei conigli catturati nel Parco Bucci a gennaio 2009 e tuttora detenuti in un vecchio deposito agricolo comunale, in condizioni tali da non garantire loro salute e benessere.
Animalieanimali
3 AGOSTO 2009
SALVATAGGIO IN MARE, PROVINCIA DI ROMA ASSOLDA CANI Collaborazione fra assessorato al Turismo e Scuola Cani di salvataggio Tirreno
I cani, si sa, sono i migliori amici dell’uomo e anche in un periodo dell’anno come questo, in cui afa e caldo ci debilitano, l’aiuto di questi animali risulta essere prezioso, anche quando andiamo al mare. Con il progetto “Mare sicuro”, presentato a Palazzo Valentini, quaranta unità cinofile saranno dislocate lungo le coste della Provincia di Roma per soccorrere chi si trova in difficoltà. L’idea nasce dalla collaborazione dell’assessorato al Turismo con la Scuola Cani di salvataggio Tirreno ed è stata presentata dall’assessore Patrizia Prestipino e dal presidente della scuola Roberto Gasbarri. Ogni unità cinofila è composta da un cane addestrato al salvataggio e da un operatore. La coppia svolgerà l’attività di sorveglianza e salvataggio in collaborazione con la Guardia costiera, da oggi fino al 30 agosto, lungo le spiagge di Nettuno, Civitavecchia e Sant’Agostino, soprattutto dove non ci sono stabilimenti. Le unità cinofile pattuglieranno le zone sia via terra, sia via mare e sono in grado di trainare a riva fino a tre persone contemporaneamente. “Ogni week end le nostre spiagge sono funestate da lutti, da annegamenti, da ansie molto forti – dice Prestipino - che rendono le nostre vacanze meno serene. Da qui nasce questo progetto, con cui verranno pattugliate soprattutto le spiagge libere intorno ad Anzio, Nettuno e Civitavecchia che sono le più affollate. L’assessorato al Turismo ha voluto avviare questo progetto per far godere il mare in maggiore sicurezza e serenità. È un progetto pilota – conclude - e se andrà bene lo potenzieremo il prossimo anno”. I cani che verranno utilizzati saranno quelli di razza labrador, terranova e golden retriever.
BIG HUNTER
3 AGOSTO 2009
Toscana: polemiche del Wwf sulla caccia di selezione
E' ancora una volta un'associazione ambientalista a mettere in discussione una pratica ritenuta necessaria dalle istituzioni provinciali e regionali di tutta Italia: la caccia di selezione.
Lo si apprende in particolar modo dalle parole di Guido Scoccianti, responsabile del Settore Caccia di Wwf Toscana “E’ evidente – dice - che una tale attività, al di là degli effetti sulla fauna selvatica (sia sulle specie oggetto di prelievo che sulle altre, per la possibilità di abbattimento anche di specie non consentite), comporta anche gravi rischi per la sicurezza delle persone, cacciatori e non cacciatori. Il WWF da tempo chiede una serie di provvedimenti che avrebbero insieme un benefico effetto sulla tutela della fauna e sulla sicurezza dei cittadini, cacciatori compresi”. Fra questi, Wwf chiede il divieto di cacciare prima dell’alba e dopo il tramonto (attualmente la caccia agli ungulati è permessa un'ora prima dell'alba e fino ad un’ora dopo il tramonto) e “il divieto di cacciare in altre situazioni di scarsa visibilità”. Inoltre Wwf vorrebbe “l'attivazione da parte delle Province di specifiche e obbligatorie attività di sensibilizzazione e di formazione dei cacciatori e l'introduzione di specifiche e rigide norme comportamentali per le cacce più pericolose e in particolare per la caccia al cinghiale, la chiusura delle cacce in periodo estivo, l'esclusione dalla caccia delle aree maggiormente interessate dalle attività turistiche e agrituristiche, maggiori controlli sull’idoneità fisica di chi chiede di ottenere la licenza di caccia”. Sul rischio di incolumità per le persone, non possiamo che ricordare a questi ambientalisti che i selecontrollori non sono certo dei cacciatori improvvisati, ma che – forse il wwf non ne è a conoscenza – per avere l'abilitazione a questo tipo di pratica venatoria, oltre ad essere sottoposti ai rigorosi dettami della legge per l'ordinaria licenza di caccia, occorre seguire appositi corsi ed esami organizzati proprio dalle istituzioni, che ricorrono all'aiuto e alla competenza dei cacciatori per risolvere i problemi legati alla gestione degli ungulati. Altrettanto non possiamo dire rispetto all'educazione ambientale dei normali cittadini che, improvvisati escursionisti della domenica, spesso corrono rischi mortali, in montagna, al lago, sui fiumi, per incompetenza e faciloneria. Gli incidenti di caccia esistono, così come esiste ed esisterà sempre un margine di errore umano in ogni sua attività. Wwf parla di 4 morti di caccia nella scorsa annata. Nessuna di queste morti, a quanto ci risulta è imputabile alla caccia di selezione estiva e in nessun caso, comunque si è trattato di escusionisti.
BIG HUNTER
3 AGOSTO 2009
Dati (Libera Caccia): “la Regione Toscana penalizza i cacciatori, mobiliteremo i nostri associati”
“Mi pare che la Regione Toscana continui a perseguire delle politiche che penalizzano oltremisura l’attività venatoria” Così interviene Sisto Dati, Consigliere provinciale (Lucca) e vicepresidente nazionale di Libera Caccia- sull'ultima riunione della Regione con le associazioni venatorie. Due in particolare gli aspetti criticati dal consigliere ”Il primo riguarda una posizione veramente sbagliata nell’ambito della gestione della specie , in particolare per il piano di abbattimento dei cinghiali” dice il consigliere. “Questi animali – spiega poi - stanno proliferando e causando danni che alla luce delle normative vigenti non è nemmeno chiaro chi debba poi provvedere alla rifusione degli stessi. Perché i cittadini devono pagare i danni dei cinghiali , nel raggio previsto dei 200 metri dalla riserva di caccia, anche se hanno ottemperato ai dettami della gestione della specie?” si chiede Dati. Per quanto riguarda il secondo aspetto “che va a svantaggio della serena attività dei cacciatori toscani è quello – dice - legato alla timbratura del tesserino venatorio per le specie migratorie. Da una timbratura quotidiana si dovrebbe passare a due con complicazioni enormi”.Secondo Dati la Regione dimostra di “diffidare dei cacciatori”appesantendo una serie di adempimenti burocratici già complicati.“Su questi argomenti – conclude il consigliere provinciale - mobiliteremo i nostri associati e anche il resto dei cacciatori toscani. Vogliamo poter cacciare senza altri ostacoli , visto che da tempo , in tutti i modi , si vuole penalizzare la libera caccia dei cittadini toscani”.
BIG HUNTER
3 AGOSTO 2009
Peste suina: in provincia di Sassari riapre la caccia dopo 4 anni
Si tornerà a cacciare nella zona di Monte Acuto e Goceano, territori della provincia di Sassari interessate quattro anni fa dalla diffusione di peste suina tra i cinghiali, che ne aveva decretato l'inevitabile inibizione alla caccia per quattro comuni: Bultei, Anela, Pattada e Nughedu San Nicolò, dove la caccia era permessa tramite speciali permessi autorizzati dall'Asl locale. Nella nuova delimitazione della zona di alto rischio per il suino domestico, per la Asl di Sassari è stato individuato ora un solo comune, quello di Benettutti, dove nello scorso anno sono stati registrati 4 focolai di peste suina africana. ''Si tratta di un traguardo importante -ha detto il responsabile del Servizio di Sanita' animale dell'Asl sassarese, Francesco Sgarangella- frutto di una sinergia tra piu' enti e ha visto la collaborazione dei cacciatori. Naturalmente non si deve abbassare la guardia nei confronti delle peste suina africana ancora presente nella nostra isola; pertanto continuera' il monitoraggio di routine con la consegna di campioni di sangue da parte dei cacciatori''.
BASILICATA NET.
3 AGOSTO 2009
RILASCIATI FALCHI GRILLAI SULLA MURGIA MATERANA
Matera - Il 4 agosto sul Belvedere della Murgia materana alle ore 12,00 è previsto un nuovo rilascio in natura di 12 falchi grillai affidati alle cure del CRR Centro Recupero Rapaci della Riserva Naturale di San Giuliano. Lo rende noto, in un comunicato stampa, il responsabile del Centro, Matteo Visceglia. All’evento parteciperanno alcuni bambini del Centro Ludico di Grassano. Il valore naturalistico del momento della liberazione di animali selvatici e il particolare significato educativo ad esso connesso permetteranno ai giovanissimi di avere un contatto diretto con il piccolo falco cittadino che anche a Grassano comincia ad essere conosciuto ed osservato nel suo territorio. “L’attività di educazione ambientale e di conoscenza dei rapaci presenti in Basilicata – afferma Visceglia - è una delle principali finalità del Centro e serve a far conoscere ai visitatori, e ai bambini in particolare, quali sono le altre specie che frequentemente ci vengono affidate e quali i motivi del loro ritrovamento. Vengono inoltre spiegate le problematiche legate alla loro tutela e conservazione nei rispettivi habitat ed in particolare vengono illustrate le principali iniziative che sono al momento adottate per garantire un futuro a specie diventate ormai rare in altre parti d’Italia. Di particolare interesse sarà anche la possibilità offerta ai disabili motori di poter osservare le voliere di degenza che ospitano alcuni rapaci non più reinseribili in natura e che vengono utilizzati per scopi educativi e per studi scientifici. L’attivazione di un percorso adatto anche alle carrozzine è infatti prossimo all’apertura insieme ad una nuova area didattica e picnic attrezzata fruibile da tutti e situate all’esterno del Museo Naturalistico, anch’esso di imminente apertura. I temi della salvaguardia e protezione della natura spiegati ed illustrati con esempi pratici e fatti concreti crediamo siano un metodo particolarmente coinvolgente e l’unica strada da percorrere per salvare ciò che oggi in Basilicata rappresenta un qualcosa di tipico ed irripetibile nel quadro della Biodiversità regionale, ancora poco studiata e conosciuta”.
ECO DI BIELLA
3 AGOSTO 2009
Cinghiali, scatta la tolleranza zero Proposta della Provincia: più facile sparare ai porcastri
Provincia di Biella - Tolleranza zero. E, soprattutto, un appello ad armarsi contro i cinghiali. «Il controllo ora si farà con il fucile». Quando si dice la chiarezza! E’ infatti questo il tono della proposta firmata dagli assessori provinciali Guido Dellarovere e Pier Giorgio Fava, rispettivamente all’agricoltura e alla caccia. Visti i risultati del passato, si legge nel documento, si volta pagina e si passa alle maniere forti. Evviva! I cinghiali sono una calamità, quindi vanno abbattuti. Senza remore. Armandosi. Di fucile, ma anche di un nuovo spirito non burocratico. Morale? Sparare a un cinghiale potrebbe diventare molto facile, se verrà accolta dal Tavolo tecnico di controllo della specie la proposta dei due assessori-cacciatori. A un contadino danneggiato basterà infatti avere un amico tra i cento e passa “fucilieri” specializzati (si chiamano sele-controllori) e il gioco sarà presto fatto. Costui (o costei) potrà entrare nel podere infestato e sparare a volontà per sterminare più porcastri possibile. Prima solo l’agricoltore proprietario del fondo poteva giocare al tiro al bersaglio. Il che non avveniva quasi mai, visto che raramente un agricoltore è anche cacciatore. Dellarovere, assessore-cacciatore, non scherza: «I danni ogni anno sono reali. La proposta dimostra la nostra volontà di fare sul serio. In passato le battute hanno dato risultati insufficienti, a fronte dei guai che questi animali continuano a creare al mondo dell’agricoltura e a singoli privati». Sulle novità normative, Dellarovere spiega: «Solo gruppi selezionati e autorizzati di cacciatori potranno sparare ai cinghiali, certo con maggiore facilità d’azione rispetto a prima, alla luce però di consolidate qualità professionali. Non ci sarà nessuna corsa ad armarsi per sparare in libertà. Le leggi in materia sono chiare».
IL MESSAGGERO
3 AGOSTO 2009
L'invasione dei pitoni della Birmania
NEW YORK (3 agosto) - Un’immensa, selvaggia palude, coperta di una fitta vegetazione, abitata da un’infinità di animali. Le Everglades sono state dichiarate ”patrimonio mondiale dell’umanità” dall’Unesco trent’anni fa, e sono oggi una delle mete più popolari dei turisti che visitano la Florida. Ma non sono particolarmente accoglienti, tant’è che le autorità sconsigliano vivamente di visitarle da soli, e raccomandano di avventurarvisi preferibilmente a bordo degli hovercraft, le speciali chiatte che scivolano su un cuscino d’aria.
NEWS FOOD
3 AGOSTO 2009
Vietato regalare animali… Se non di animalisti!
Quanti sono stati bambini prima del 2003, ricorderanno che al Luna Park o alle tante sagre di paese che dovunque in Italia, ravvivano il periodo estivo, non poteva mancare il chiosco con i pesci rossi. Bisognava lanciare la pallina e, se si "faceva canestro" nelle piccole bocce, si vinceva il pesciolino rosso. Certo, mamma e papà dovevano poi comprare anche la vaschetta e il mangime, ma i bambini erano tanto contenti.
GREEN REPORT
3 AGOSTO 2009
Dove ci sono popolazioni umane vulnerabili diminuisce la fauna selvatica Affrontare le priorità del commercio di carne di animali selvatici, dei mezzi di sussistenza le questioni attinenti alla sicurezza alimentare in Africa
Richard Thomas, di Traffic*
GLAND (Svizzera). Il commercio di carne di animali selvatici è una cosa che provoca forti emozioni più di qualsiasi altro aspetto del commercio delle specie selvatiche; la maggior parte delle persone arretrano davanti ad immagini di mani o di teste rotte di grandi scimmie, che hanno uno sguardo fin troppo umano.Eppure, più di 34 milioni di persone che vivono Bacino africano del Congo dipendono dalla fauna selvatica come loro significativa e diretta fonte di proteine. Più di un milione di tonnellate di carne di animali selvatici vengono consumate ogni anno nella sola Repubblica democratica del Congo da solo.In questa regione la produzione alimentare agricola non è aumentata significativamente nel corso degli ultimi 40 anni, facendo in modo che molte società rurali dipendono ancora dalle risorse faunistiche. *Traffic é il network di sorveglianza del commercio della fauna e della flora selvatiche. La sua missione è quella di assicurare che il commercio non minacci la conservazione della natura.
AREZZO NOTIZIE
3 AGOSTO 2009
Lettera aperta agli amici del cane da ferma
Cari amici del cane da ferma, ho motivo di credere, per le cose che voglio dire, che in tutti voi prevarrà il grande senso di responsabilità che ha sempre caratterizzato i cacciatori con la passione del cane da ferma.Come cacciatore che da oltre quarantacinque anni pratica la caccia con il cane da ferma, voglio manifestare il mio completo dissenso per come da troppo tempo le scelte venatorie nella nostra provincia ed in modo particolare nell’ ATC del casentino, sono orientate a penalizzare i cacciatori appassionati a questo tipo di caccia. Infatti, anche nelle ultime scelte a livello regionale e provinciale, non si intravedono segnali per il conseguimento di soluzioni a tutela di questa attività venatoria particolarmente viva nelle nostra cultura locale.Come noto si è voluto concentrare l’ attenzione solo sul cinghiale, una scelta sulla quale non voglio fare commenti, abbiamo grande rispetto per i nostri amici “cinghialai”, ma penso che sia arrivato il momento di riflettere su alcune questioni come l’aumento rilevante del numero dei cinghiali ed il grosso problema dei danni alle produzioni agricole che dal 2005 al 2007 – come rileva la Cia Toscana - sono aumentati del 70% con risarcimenti di oltre 2 milioni di euro negli ultimi anni.Vorrei ricordare che anche i cacciatori con il cane da ferma pagano la tassa regionale e pertanto ritengo onesto che si debba porre attenzione anche alle loro giuste rivendicazioni. In primo luogo occorre ripensare a tutte le scelte relative ai ripopolamenti che sono diventate oggetto di prese in giro: cacciatori costretti a sparare a polli più o meno colorati neppure degni di essere presi in considerazione dai nostri cani.Io penso che non possiamo più essere presi in giro da Regione, Provincia e Atc, dobbiamo tutti insieme ribadire forte e chiaro che vogliamo risposte concrete: Dunque, mi rivolgo a tutti Voi, perché penso sia giunto il momento di dare vita ad un Associazione “AMICI DEL CANE DA FERMA” per continuare ad essere gratificati ed orgogliosi di essere cacciatori.
SPOLETO CITY
3 AGOSTO 2009
CANI E BIMBI: TRAGEDIE FRUTTO DELL'IGNORANZA COMPLICE LO STATO
Tragedie come quella di Acireale (Catania) dove un bimbo e' stato ucciso da cani che se lo erano trovato dentro la loro gabbia dove custodivano la cucciolata, sono il frutto della diffusa ignoranza, complice lo Stato. Chiunque abbia un minimo di dimestichezza coi cani sa che avvicinarsi alla cucciolata, se non si ha una estrema confidenza coi cani in questione, e' pericoloso. Ma il problema e', per l'appunto quel "chiunque abbia un minimo di dimestichezza coi cani" che, non solo non e' uno status diffuso, ma e' ostacolato dalle istituzioni e, di conseguenza, dalla cultura diffusa. tratto da "le iniziative dell'ADUC" NOTIZIARIO ITALIANO 3 AGOSTO 2009
Allarme tartarughe spiaggiate
VENEZIA – Sono tartarughe marine della specie Caretta- Caretta, stanno ripopolando le coste dell'Adriatico. Un bene? Certamente. Ma questi rettili hanno molte difficoltà, soprattutto nelle zone sabbiose dei lidi veneti. Il fenomeno dello spiaggiamento è sempre più frequente. Un esemplare è stato trovato morto sul litorale del lido. A Pellestrina invece 2 tartarughe sono state salvate da esperti. Probabilmente la colpa è del caldo e anche della larghezza delle spiagge da attraversare. I poveri animali, stremati dalla fatica, muoiono disidratati. Chiunque dovesse avvistarle in difficoltà può o cercare di aiutarle a tornare in acqua o contattare degli esperti. GUIDA VIAGGI 3 AGOSTO 2009
Il 68% degli agriturismi amico degli animali a quattro zampe Secondo una ricerca di www.agriturismo.it
Secondo un'indagine di www.agriturismo.it nel 68% delle strutture agrituristiche cani, gatti e altri animali sono benvenuti, e possono godere del giusto relax insieme ai loro padroni. Una buona notizia per i sei milioni di cani e altrettanti gatti che, secondo il Rapporto Italia di Eurispes (2008), vivono nelle nostre case. La ricerca è stata effettuata su un campione composto da circa 1.200 agriturismi diffusi su tutto il territorio italiano. Le regioni più ospitali nei confronti dei quattro zampe sono la Liguria (77% delle strutture) seguita a breve distanza dalle Marche (76%) e dall’Emilia Romagna (76%). Fanalino di coda della classifica il Molise, dove soltanto il 37% delle strutture è aperta anche agli animali domestici. MAREMMA NEWS 3 AGOSTO 2009
A Castiglione due spiaggie riservate ai cani Una è nel capoluogo e l’altra a Punta Ala
Castiglione della Pescaia (GR): Sono ben due le spiagge che il Comune di Castiglione della Pescaia da anni dedica a chi vuole trascorre le vacanze con i propri animali. Un tratto di litorale si trova alle porte di Castiglione della Pescaia, arrivando da sud, tra il Campeggio Internazionale Etruria e il confine con il Comune di Grosseto.
L’altra è a Punta Ala, in località Il Piastrone, tra Casetta Civinini e lo stabilimento balneare Il Quadrifoglio.
“Possiamo considerarlo un primato, una particolare attenzione che il nostro Comune rivolge da diversi anni a questo tipo di necessità. Un’iniziativa con cui l’amministrazione comunale esprime rispetto e comprensione per chi vuole tenere con sé i propri compagni facilitando appunto questo proposito” – afferma David Bulleri, consigliere con la delega all’Ambiente. C’è da ricordare che le spiagge non sono dedicate solo ai cani ma a tutti gli animali da affezione (a patto che naturalmente amino la spiaggia…).
Entrambe le spiagge sono segnalate e sottoposte a determinate regole di comportamento. Eventuali deiezioni degli animali devono infatti essere immediatamente rimosse a cura degli accompagnatori e gettate negli appositi contenitori di rifiuti. I cani non devono essere mai lasciati incustoditi e liberi di vagare, non devono arrecare disturbo né manifestare aggressività verso gli altri soggetti.
I servizi di disinfestazione, disinfezione e pulizia vengono effettuati a cura del Comune attraverso la Società Multiservizi srl più volte alla settimana.
IL CENTRO 3 AGOSTO 2009
Morbo mucca pazza Abbattuti tre vitelli Allerta in Valtrigno
TRIVENTO (CB). Non bastava l’influenza suina a turbare le vacanze: a Trivento torna dopo 5 anni l’incubo della mucca pazza. Una nota dell’Istituto zooprofilattico di Torino, centro di riferimento per l’“encefalopatia spongiforme”, ha confermato che il bovino abbattuto la scorsa settimana nella vallata del Trigno aveva la “Bse”. L’animale, nato nel 1998, proveniva da un allevamento del sud ed era solo in transito in Molise. I controlli sono stati eseguiti dai carabinieri del Nas di Campobasso. I militari hanno avviato accertamenti su 30 bovini e abbattuto altri due animali a contatto con la mucca malata. Prima della macellazione i due capi di bestiame sono stati sottoposti a prelievi ematici e i campioni inviati nei laboratori di analisi. I risultati dovrebbero essere diffusi nelle prossime ore. Il sindaco di Trivento, Gianfranco Mazzei , ha disposto una serie di severe misure cautelari: divieto d ingresso di altri animali nella stalla che ha ospitato il bovino abbattuto e divieto di conferimento in altre aziende del latte proveniente da quella stalla. Le autorità sanitarie del servizio veterinario dell’Asrem rassicurano la popolazione della Vallata. «Nessun rischio per gli allevamenti dei comuni vicini: né molisani, né abruzzesi». Ma nonostante gli esperti cerchino di spegnere gli allarmismi, la popolazione è preoccupata. CORRIERE DELLE ALPI 3 AGOSTO 2009
In novemila per seguire le gare
FELTRE (BL). Oltre 6 mila paganti che diventano 9 mila persone in totale venute ad assistere alle quattro gare nell’arco del week-end. A spanne sono queste le cifre del Palio 2009. Le comunica con grande soddisfazione il direttore amministrativo Dino Cossalter, che in attesa dei dati definitivi traccia un bilancio positivo: «E’ stata un’edizione molto bella, con un finale appassionante», commenta. «Per il futuro spero che la manifestazione diventi sempre più grande, ma servono finanziamenti e sponsor per crescere. Quest’anno abbiamo avuto qualche intoppo, ma è normale in un meccanismo complesso come il palio e abbiamo saputo risolverlo. Non ci sono stati nemmeno particolari problemi con gli animalisti, che comunque sono calati di numero rispetto al 2008, anche grazie agli accorgimenti all’avanguardia per la sicurezza dei cavalli che adottiamo con controlli accuratissimi da parte della commissione veterinaria. Perché teniamo alla salute degli animali». Gli fa eco il presidente del palio Sergio Maccagnan: «Sono soddisfatto dell’esito della manifestazione che si è svolta in piena regolarità», dice. «In più, la vetrina di Sky - con un dispiegamento di venti operatori su “channel 3” per una lunga diretta - è stata un passaggio importante per la visibilità non solo del palio, ma dell’intera città di Feltre verso una dimensione internazionale. Il mio mandato alla guida del Palio è terminato, sono a disposizione per continuare ma la decisione spetterà al consiglio. Comunque in vista del prossimo anno sono in cantiere collaborazioni con sponsor prestigiosi per crescere ancora. La strada è quella giusta». LA ZAMPA.IT 3 AGOSTO 2009
La spettacolare migrazione degli gnu in Kenya
VIDEO http://www.lastampa.it/multimedia/multimedia.asp?IDmsezione=59&IDalbum=19685&tipo=VIDEO TISCALI ANIMALI 3 AGOSTO 2009
Stop a frustini e altri "aiuti": cambiano le regole del Palio
Oscar Grazioli
Beh, finalmente una buona notizia. Grazie alla pressione dei media, delle associazioni animaliste e della gente comune, appena sarà pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale la relativa ordinanza, diventerà illegale oltre il 50% dei palii che utilizzano equidi (cavalli, asini e muli) e che, fino a oggi, si sono svolti in totale spregio non solo delle leggi sul benessere animale, ma del buon senso comune. Come noto, un po’ in tutta Italia, spesso con la scusa di onorare il santo di turno o rievocare una tradizione passata nell’oblio del tempo, si organizzano corse di cavalli che non tengono minimamente conto della morfologia del’animale, del terreno sul quale corre, del fatto che dietro la gara ci sono vertiginosi giri di scommesse clandestine con tanto di cavalli e fantini dopati e compagnia bella. Inoltre le misure di sicurezza per gli spettatori sono spesso ridicole e non è la prima volta che qualcuno si fa molto male o addirittura ci lascia la pelle. Quelli che ci hanno lasciato sicuramente molte pelli in questi palii spaccaossa sono i cavalli. Purosangue giovani, ma già vecchi per la pista, vengono impiegati su terreni ripidi in ascesa o in discesa, quando non sull’asfalto di un torrido paese della Sicilia o della Sardegna. In queste “gare” ai cavalli ne succedono di tutti i colori: arrivano letteralmente ripieni di sostanze eccitanti e antidolorifici, così come i cavalieri ( non riesco neanche a definirli fantini), e sono obbligati a correre, magari di notte, su terreni fatti di sanpietrini o con buche segazampe. Se “si spaccano” chissenefrega: una pistolettata in testa e avanti un altro. Anche i palii maggiori (Ferrara, Feltre ad esempio) hanno avuto una serie di orrori che abbiamo dovuto digerire nelle immagini televisive: ricordo il cavallo “spaccato” di Ferrara cercare pateticamente di avanzare con le sole zampe anteriori. Un vero strazio. La madre di tutti i palii, ovvero la città di Siena, se non altro ha investito parecchio sulle barriere di sicurezza e sulla pista, escludendo peraltro i purosangue dalla corsa. E i risultati si vedono. Fortemente voluta da sottosegretario Francesca Martini, questa ordinanza prevede il divieto di correre, al di fuori delle piste autorizzate da UNIRE e FISE; per cavalli inferiori ai quattro anni di età e contempla due commissioni con parere vincolante in una delle quali un veterinario e un tecnico specializzato nell’analisi dei terreni danno l’OK. Altrimenti tutti a casa. Vietati anche frustini e altri “aiuti” che possano causare sofferenza ai cavalli, se usati in modo troppo esuberante. Dulcis in fundo, prelievi antidoping a cavalli e cavalieri, prima e dopo la gara. Continueranno le corse clandestine, ma i palii spaccaoossa in onore del santo del paese hanno il tempo contato. LA NUOVA VENEZIA 3 AGOSTO 2009
In 20 mila a Maerne La Fiera degli uccelli conferma il successo
Alessandro Ragazzo
MAERNE (VE). Il caldo africano e il primo weekend di agosto, non hanno tenuto lontano il grande pubblico dalla 44ª edizione della Fiera degli uccelli di Maerne. Già dalle prime ore della giornata, il centro cittadino è stato preso d’assalto da visitatori e curiosi e alla fine gli organizzatori hanno contato olre ventimila presenze, in linea con gli altri anni e con la presenza di molti nuovi espositori. La manifestazione, organizzata da Maernefiere in collaborazione, tra gli altri del Comune di Martellago e della Banca di Santo Stefano, continua ad attirare migliaia di persone, grazie anche all’ampia offerta proposta. Centinaia di espositori, molti provenienti da fuori Veneto, concorsi e stand, hanno completato la cornice di uno degli eventi ornitologici più rinomati del territorio. Per grandi e piccini ce n’era davvero per tutti i gusti: dai canarini ai fringuelli, dai tordi alle quaglie, dalle allodole agli struzzi, ma anche pappagalli, cicogne, rapaci notturni. Ma non solo. Anche quest’anno non mancavano i cuccioli, i cavalli, gli asinelli. Alla scuola materna Isaacs, poi, si potevano ammirare i rettili esotici, come le iguane, i serpenti e i ragni. Insomma, una festa a tutto tondo, per la gioia di grandi e piccini, perché la Fiera degli uccelli si è dimostrata, ancora una volta, un appuntamento con un’ampia partecipazione di famiglie. Solo qualche problema per il caldo, con temperature quasi tropicali, e una bimba che si era smarrita in tarda mattinata, ma subito dopo ritrovata. Al pomeriggio, è andata invece in scena la rassegna cinofila, con la sfilata dei cani di piccola e di grossa taglia. «Anche quest’anno è stato un successo - dice il sindaco di Martellago Giovanni Brunello - e siamo molto soddisfatti. Il segreto del successo? Rispetto alle altre fiere, quella di Maerne ha una cura degli animali superiore». Molto seguiti anche i tradizionali concorsi a premi. Questi i vincitori. Per la categoria merli: Lino Simeoni (Montebelluna), per i tordi: Bruno Bariviera (Santa Lucia di Piave), per i sasselli: Lino Pettenon (Istrana), per le quaglie: Mattia Menegale (Santa Maria di Sala), per i fringuelli: Claudio Pettenon (Trevignano di Montebelluna), per le allodole: Livio Pettenon, per le tordine: Zaverio Tumiotto (Motta di Livenza). La gara del chioccolo al naturale è andata ad Agostino Barbiero, mentre quella con gli strumenti è stata vinta da Michele e Giorgio Rizzo.
LIBERO
3 AGOSTO 2009
Costa troppo mantenerla Pakistan "dona" tigre bianca
La tigre delle nevi siberiana, importata il mese scorso dal nipote dell'ex premier pachistano Nawaz Sharif ha creato grande imbarazzo alla famiglia. L’animale, infatti, era stato sistemato in un grande capannone climatizzato che consumava quantità vertiginose di elettricità in un paese nel quale la penuria di energia e i black-out sono all'ordine del giorno, suscitatando non poche proteste popolari. Suleiman Sharif, figlio del popolare governatore della provincia del Punjab, Shahbaz Sharif, fratello dell'ex premier deposto da Pervez Musharraf in un golpe nel 1999, aveva importato l'esotico animale, classificato fra le specie in via d'estinzione, dal Canada, ottenendo un permesso speciale. Ma l'ambiente creato per l'animale, un enorme habitat climatizzato e freddo in un capannone di un'impresa della famiglia Sharif nel Punjab, ha subito destato scandalo e il capriccio del figlio del governatore è diventato bersaglio dei media locali. Alla fine l'imbarazzo ha avuto la meglio: “Il disprezzo delle regole internazionali da parte di suo figlio e il fatto che questi avesse acquistato e importato a peso d'oro un animale minacciato d'estinzione non è piaciuto al governatore Shahbaz Sharif”, scrive l'influente quotidiano Dawn. Risultato: il raro e feroce animale alla fine è stato donato al governo della Provincia frontaliera del Nord-Ovest (Nwfp), vicino al confine afghano, dove le montagne assicurano un clima più fresco e il freddo d'inverno. LA GAZZETTA DI REGGIO 3 AGOSTO 2009
Vezzano, una grossa vipera davanti alla porta di casa
Domenico Amidati
VEZZANO (PR). Una vipera sulla porta di casa morsica un cane. E’ accaduto sabato a Paderna davanti alla casa della famiglia di Vincenzo Rozzi, dove una vipera - lunga 62 centimetri - ha morsicato al muso di Viola, un dobermann di 5 anni. All’abbaiare rabbioso dell’animale sono subito accorsi i proprietari, Vincenzo Rozzi si è quindi armato di un bastone ed è riuscito ad uccidere il rettile. Poi le attenzioni sono state rivolte al cane ferito che presentava rossore al muso, sotto la gola. Dopo le prime medicazioni è stato subito portato in una clinica di Cavriago dove il cane è stato medicato e tenuto in osservazione per circa due ore poi è stato dimesso e riportato a Paderna. Il pericoloso rettile, una volta ucciso, è poi stato messo in un grosso vaso di vetro immerso nell’alcol a disposizione del veterinario e dei vigili provinciali prontamente avvertiti. E così come ogni estate ritorna il pericolo vipere, una ragione in più per tener pulito dalle erbacce i propri cortili e in particolare aver cura dei ricci, perché questi animali sono i più acerrimi nemici delle vipere. MESSAGGERO VENETO 3 AGOSTO 2009
Cibo e pillola ai piccioni, solo due incaricati autorizzati
Rosalba Tello
Udine - Qualcuno, mentre si aggirano all’alba tra le strade e le piazze di Udine spargendo chicchi di grano, li apostrofa: «Ma non sa che è vietato dare da mangiare ai piccioni?». E invece questi due pazienti personaggi, Dario Vanon volontario del Codacons e Mara Bolgan vicepresidente dell’associazione Amico Gatto, sono gli unici veri incaricati a distribuire mangime ai piccioni; cibo “saporito” però mescolato a un antifecondativo che serve a evitare il proliferare di questi uccelli. «Ma dobbiamo imparare a conviverci – spiega Bolgan –, sono così bistrattati eppure anche loro hanno diritto di cittadinanza. Certo, danno alcuni problemi e allora si cerca di arginarli». E poi sono animali intelligenti: si spostano per continuare i banchetti negli orari in cui sanno che c’è cibo a disposizione. Quando Dario arriva alle prime ore del mattino, per esempio, gli svolazzano intorno ancor prima di scendere dall’auto: «Sono simpatici, mi riconoscono», spiega il pensionato, che ha deciso di destinare una parte del suo tempo libero a questa insolita mansione conferitogli dal Comune attraverso una convenzione sottoscritta con il Codacons di Udine. Ogni giorno, per circa un’ora, Dario e Mara danno ai piccioni le dosi prescritte, circa mezzo chilo per ogni 50 colombi, nelle aree assegnate a ciascuno: a Dario spettano le vie Gorizia, San Daniele, della Cisterna, Bertaldia, di Mezzo, Largo dei Cappuccini, via Joppi, piazzale D’Annunzio; a Mara invece le vie della Roggia, Caccia, Cossettini, Mantova, piazza XX Settembre, la zona del teatro. «Bisogna però controllare che lo mangino – spiega Dario –, altrimenti il mangime va raccolto per evitare che qualche altro animale lo ingoi». In primavera i piccioni sono circa 280, poi dopo la distribuzione semestrale del mangime antifecondativo il numero cala, anche se agli stanziali spesso se ne aggiungono altri attratti dall’opportunità di cibo. Quelli che per esempio infastidiscono gli avventori dei bar di piazza Matteotti sarebbero una novità, comunica Idanna Fresch, referente del Comune del servizio di distribuzione di mangime antifecondativo per colombi. «Se però sono lì c’è un motivo; i piccioni si fermano dove trovano cibo o per nidificare, qualcuno quindi in quella piazza dà loro da mangiare. Ricordiamo che i due nostri incaricati sono le uniche due persone autorizzate a distribuire mangime e che nel centro storico è vietato dar da mangiare ai piccioni». La Fresch informa che da quando si è iniziata la fornitura del mangime medicamentoso i piccioni sono notevolmente diminuiti, ma persistono «un paio di anziani, non gestibili, già multati e reticenti: dare da mangiare ai piccioni non è un’opera di bene, vi sono apposite ordinanze che autorizzano solo i nostri incaricati a cibarli». LA NUOVA VENEZIA 3 AGOSTO 2009
Tartaruga «spiaggia» al Lido
LIDO (VE). Un nuovo caso di spiaggiamento di tartaruga al Lido, con intervento della Protezione Civile per tentare di salvare l’animale. Domenica pomeriggio è stata segnalato dai numerosi bagnanti la presenza di un esemplare di tartaruga marina agli Alberoni, in difficoltà dopo aver smarrito la zona d’acqua consueta ed essersi spiaggiata sull’Arenile, come già avvenuto nei mesi passati per altri esemplari simili tra Lido e Pellestrina. Subito allertati i vertici del WWF locale, è stato richiesto l’immediato intervento della Protezione Civile dell’isola di Pellestrina che, in tarda serata, stava ancora lavorando per cercare di salvare l’animale, con comunque pochissime possibilità, date le condizioni che si erano subito presentate come gravi. Le tartarughe marine figurano nell’elenco degli animali protetti e, ultimamente, sono stati purtroppo numerosi i casi nell’alto Adriatico di spiaggiamento e di morte degli animali a causa di scontri con le barche o di rifiuti gettati in mare. Il WWF locale nella serata di ieri ha fatto sapere che manderà un addetto a controllare la situazione. (ma.to.) TRENTINO 3 AGOSTO 2009
Anziano turista salvato dal fiuto di Cody
SARNONICO (TN). Si è conclusa bene, attorno alle 8 di ieri mattina, la brutta avventura di Marcello Simoncini, il settantanovenne di Ancona che sabato sera s’era perso nei boschi attorno a Sarnonico. L’uomo è stato ritrovato ieri mattina, in stato confusionale, ma in buona salute. Il merito del lieto fine va all’infallibile fiuto di Cody, lo splendido esemplare di golden retriever di Alessandro Dalvit, responsabile delle Unità cinofile della Scuola Provinciale cani da ricerca e catastrofe. Ieri mattina, dopo aver annusato alcuni effetti personali dell’anziano, ha ripreso le ricerche e, poco dopo essere sceso dall’auto del suo addestratore, ha raggiunto quasi a colpo sicuro il settantanovenne marchigiano. L’uomo era arrivato con la molgie nel centro noneso a metà pomeriggio, per trascorrere qualche giorno all’albergo Miramonti e stare vicino al figlio e alla nuora, ospiti a Cavareno. Sceso dal bus, il turista s’era subito allontanato, ma i famigliari non s’erano preoccupati dato che l’uomo conosce la zona. Alle 21, però, hanno lanciato l’allarme. In meno di mezz’ora, gli uomini dei vigili del fuoco di Sarnonico, Fondo e Cavareno, insieme a quelli della Protezione Civile e alle unità cinofile, appunto, hanno iniziato le ricerche. Hanno battuto soprattutto prati e frutteti perché, secondo quando riferito dalla moglie e del figlio, i problemi di cuore di cui soffre l’anziano gli avrebbero impedito di muoversi su zone ripide e impervie. Le ricerche, partite alle 22, sono andate avanti senza esito fino alle 2.30 circa per riprendere alle prime luci dell’alba. Dalvit e il fido Cody (che a L’Aquila aveva permesso il ritrovamento di 15 corpi sotto le macerie) si sono diretti verso Ronzone e lì, in zona, è avvenuto il ritrovamento. «Era senza scarpe - spiega Dalvit - perché forse le aveva lasciate nella baita dove ha trascorso la notte, e seppur confuso era in buone condizioni di salute». È stato poi trasferito all’ospedale di Cles per i controlli di rito.
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