PROVINCIA DI LECCO
22 APRILE 2007
Cani, gatti & c.
In aumento i furti di animali che poi scompaiono nel nulla
di Michela Vittoria Brambilla
Sono sempre di più gli amici a quattro zampe che finiscono nelle mani di individui senza scrupoli e di organizzazioni criminali, magari mentre attendono pazientemente il proprio padrone fuori da un negozio o da un supermercato. Un'emergenza che sta dilagando soprattutto nelle metropoli ma che non risparmia i piccoli centri. Sono sempre di più i cani che vengono rubati per essere destinati a combattimenti, utilizzati nell'accattonaggio o indirizzati al mercato nero degli animali da compagnia di lusso. Capita anche che vengano rapiti semplicemente per richiedere un riscatto. E non solo. Non dimentichiamoci dei cani e dei gatti venduti come cavie per laboratori dediti alla vivisezione o sterminati semplicemente perché in esubero. Sono numerosissime le segnalazioni dei cittadini in tutta Italia, anche se le ultime e peggiori notizie arrivano da Roma e dalla Lombardia. La situazione è da codice rosso ma, nonostante questo, non è ancora scattata una ricerca a tappeto. Il numero dei piccoli amici che finisce nelle mani sbagliate è preoccupante: lo scorso anno in Lombardia sono scomparsi 2050 cani e oltre 1500 gatti. La pole position della triste classifica spetta a Milano. Le provincie di Varese e di Como occupano, rispettivamente, i restanti gradini del podio. A livello nazionale, invece, le stime parlano di 17mila cani e 20mila gatti. Questi dati sono calcolati in base alle segnalazioni e alle denunce che arrivano dalle associazioni o da chi è stato privato della compagnia del proprio animale. Ma dove finiscono i quattro zampe rapiti? Le destinazioni sono diverse, ma sempre terribili. Secondo le prime indagini, i gatti e i cani di media e grossa taglia spesso vengono sottratti all'affetto e alle cure dei loro proprietari per essere inviati all'estero attraverso strutture compiacenti. Le mete sono soprattutto Germania e Svizzera, dove poi vengono destinati alla sperimentazione o alla vivisezione cosmetica e farmacologia. Queste povere bestiole possono andare incontro anche ad un'altra fine crudele: rischiano di diventare "carne da macello", ovvero di essere utilizzati per l'addestramento di cani da combattimento. I cuccioli, invece, vengono spesso rapiti da nomadi che li destinano poi al mercato dell'accattonaggio. Le forze dell'ordine hanno scoperto che un mendicante in compagnia di un cucciolo può arrivare a procurarsi fino a 400 euro al giorno. Ad un occhio attento non può sfuggire il fatto che queste persone siano accompagnate unicamente da cagnolini che inteneriscono i passanti, inducendoli a concedere l'elemosina. C'è da chiedersi, ora, che fine faranno questi cagnolini una volta cresciuti. Sicuramente non gli sarà riservata un'accogliente cuccia? A questo proposito, è bene ricordare che il comune di Lecco, così come altre amministrazioni della provincia hanno da tempo emanato un'ordinanza che proibisce l'accattonaggio con animali. Pertanto, in presenza di tali situazione, i nostri vigili sono tenuti ad intervenire, anche su semplice segnalazione dei cittadini. Ma torniamo al panorama nazionale. Ciò che sconvolge maggiormente in questo contesto è l'orrenda falange di racket che si muove dietro queste sparizioni e, di norma, gli animali sequestrati non fanno più ritorno a casa. Purtroppo, la situazione è aggravata dal fatto che i proprietari di frequente ritengono superfluo rivolgersi alle forze dell'ordine per denunciare la scomparsa, nella convinzione che Fido e Micia non possano più essere ritrovati. In questo modo, però, non viene aperta alcuna indagine. In Italia, solo il 3% dei rapimenti viene denunciato come tale, mentre il 15% dei casi viene segnalato come smarrimento. È preoccupante sottolineare che ben l'82% delle sparizioni resta nel silenzio.
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