LA PROVINCIA DI LECCO
3 MARZO 2007
 
Cani «rapiti»: nel Lecchese sono più di 50 L'allarme dell'associazione animalista Aidaa «Fenomeno in crescita, bisogna denunciarlo»

Giancarlo Ronga
 
 
In provincia di Lecco sono 55 i cani rapiti, mentre sono solo dieci di meno i felini sottratti alle cure dei propri padroni. Sono invece circa una quindicina le denunce depositate negli uffici giudiziari lecchesi, dieci delle quali presentate da privati. Questi i dati resi noti dall'Aidaa, l'associazione italiana difesa animali ed ambiente, relativi alle sparizioni di animali domestici che si sono registrate nel corso del 2006 nella nostra provincia e che rappresentano un fenomeno nuovo in tutt'Italia. Quelli registrati nel lecchese sono dati allarmanti, visto che proprio la nostra provincia è indicata dall'associazione come quella, insieme a Milano, Bergamo e Varese, Como e Cremona, dove il furto o rapimento di animali raggiunge i picchi più elevati. Solo il mese scorso, proprio in città si era verificato un caso che ha tutta l'aria di essere un vero e proprio furto di animali. Due cuccioli di razza Pincher, uno dei quali destinato ad un ragazzo disabile per seguire quella che è chiamata «pet – therapy», sono inspiegabilmente spariti in via Valone. Dal quel giorno, dei due animali non si è avuta alcuna notizia, nonostante la sparizione abbia avuto ampio risalto sui media, e i proprietari dei due cuccioli si siano detti disposti ad offrire un'adeguata ricompensa a chi avesse riportato loro i due cuccioli. «Non abbiamo saputo più nulla dei due cani– hanno spiegato i proprietari –abbiamo anche sporto denuncia, ma degli animali nessuna traccia ». Tra le molte ipotesi che sono state avanzate per spiegare la sparizione dei due Pincher, anche quella secondo la quale vi sarebbe un furto su commissione, magari da parte di persone senza scrupoli, che poi vendono gli animali rubati a qualche laboratorio. Per Lorenzo Croce, presidente dell'Aidaa, la situazione nella nostra provincia è in ogni modo meno drammatica rispetto a quella che si registra in altre province lombarde: «Bisogna dire che quella lecchese è una situazione più sfumata rispetto a quelle che si registrano in altre zone della nostra regione; questo grazie anche all'ottimo lavoro che svolgono le associazioni che operano sul territorio. Bisogna altresì dire che i dati relativi alla situazione lecchese sono in difetto rispetto alla situazione reale. Le persone, quando denunciano la sparizione di un animale, specialmente quando si tratta di gatti, tendono a denunciare lo smarrimento dell'animale, e questo non permette l'apertura delle relative indagini. Vi sono poi particolari problemi nelle zone montane della provincia, legati anche ad una diversa concezione del rapporto con l'animale. Non mancano situazioni da monitorare, o quelle legate alla presenza di strane persone. Anche i casi di maltrattamenti sono piuttosto sporadici. Un altro dato che depone a favore di Lecco è il fatto che non ci sono stati segnalati casi di animali sfruttati nell'accattonaggio, cosa che purtroppo avviene in altre zone». Lorenzo Croce conclude con l'invito ai proprietari dei cani o dei gatti lecchesi finiti nel nulla, a denunciare alle autorità la scomparsa del proprio animale: « Quello che è importante ricordare, è che la sparizione degli animali deve essere denunciata. La legge protegge gli animali, e prevede pene detentive severe per chi li maltratta».
 
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