LA CRONACA DI CREMONA 3 LUGLIO 2006
Animali abbandonati, canile super affollato Allarme in tutta la provincia per l’intervento vertiginoso dei casi Pastore tedesco ammalato gettato in un canale
Di Bibiana Sudati
E’ ormai un male cronico, una piaga che non distingue più le stagioni, ma che in estate, con le partenze per le vacanze, diventa una cancrena. Si parla di abbandoni di animali, in particolare di cani, che in queste ultime settimane hanno superato il livello di guardia già comunque da tempo compromesso. – Quasi non si distingue più l’estate dall’inverno, purtroppo la crudeltà non va mai in vacanza.- dicono gli operatori dell’Associazione Zoofila cremonese che gestisce il canile e che lancia l’allarme, pur non volendo fornire dei numeri precisi sulla situazione – Complice anche un incremento dei costi delle pensioni per animali. Non passa giorno che non ci arrivi un nuovo ospite.- In città gli abbandoni, che rispetto all’anno scorso hanno avuto un certo incremento, avvengono per strada; l’autostrada e la tangenziale sembrano essere le zone preferite dagli ex padroni. Degli amici a quattrozampe alcuni non si salvano, altri i più fortunati, vengono raccolti da altri automobilisti e accompagnati al canile che ormai ha raggiunto la sua capienza massima.- Ormai non sappiamo più dove sistemarli – continua uno dei gestori .- Sembra che gli appelli e la nuova legge non servano a niente, l’abbandono è diventato un costume. Purtroppo i cani che ci arrivano non sono tatuati e non sono provvisti di microchip, quindi per noi è impossibile risalire al padrone e fare rispettare la legge con una denuncia.- Ma oltre agli abbandoni, non mancano episodi di crudeltà gratuita. Un caso su tutti è quello avvenuto qualche settimana fa in provincia, dove il problema non è meno forte e dove per sbarazzarsi più facilmente di un pastore tedesco, malato e cieco, qualcuno senza scrupoli ha deciso di lasciarlo legato all’interno di un canale. L’acqua una volta arrivata, avrebbe fatto il resto.- E’ stato salvato in extremis da alcuni passanti che lo hanno sentito guaire e lo hanno liberato, portandolo al canile – spiega la vice presidente del Gruppo Bairo Onlus, Enrica Boiocchi – Anche a noi arrivano segnalazioni tutti i giorni, purtroppo è diventata un’amara routine.- Per contrastare questo crimine, punibile penalmente, si fa appello a tutti, perché tutti possono essere involontari testimoni. I numeri da comporre in caso di necessità sono questi: Ass. Zoofili Cremonesi 3383094186; Gruppo Bairo 3298122367
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LA CRONACA DI CREMONA 3 LUGLIO 2006
Bocconi avvelenati In arrivo un vademecum per evitare la trappola
Il fenomeno dei bocconi avvelenati è in costante aumento su tutto il territorio nazionale e provinciale. Per questo il Gruppo Bairo Onlus è in procinto di varare una campagna per contrastare questa pratica che a livello legale è punibile con severe sanzioni. In questi giorni verranno pubblicati centinaia di volantini con notizie utili, soprattutto ai padroni di cani per evitare la trappola e per sapere cosa fare in caso di necessità. Importante è comunque creare una “rete di solidarietà” per raccogliere ogni tipo di informazione anche da utilizzare per sporgere formale denuncia contro chi dissemina sul territorio bocconi avvelenati.
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CORRIERE DELLE ALPI 4 LUGLIO 2006
Il corpo dell’orso Bruno deve tornare in Italia
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GREEN REPORT
13 LUGLIO 2006
Gli animalisti contro il contenimento di cinghiali e daini a San Rossore
Botta e risposta all´insegna della polemica fra l´associazione Bairo ed il direttore del Parco regionale
MIGLIARINO (Pisa). Gli animalisti hanno criticato con forza la decisione del Parco regionale Migliarino-San Rossore-Massaciuccoli di avviare una decisa azione di contenimento di cinghiali e daini. Delle proteste, che hanno assunto carattere nazionale, si è fatta interprete Enrica Boiocchi, vice presidente del gruppo Bairo: «Noi, cittadini ignari che amiamo gli animali, pensiamo che i parchi servano per proteggerli. Invece il Parco di Migliarino-San Rossore-Massaciuccoli li vende a chilo perché ritiene non siano animali ma prodotti. Noi cittadini ignari che amiamo gli animali ci chiediamo a che servono i parchi: per uccidere o per conservare? Se servono per conservare, le azioni per limitare l’eventuale eccessiva crescita demografica non dovrebbero usare la violenza ma, come pretende la legge 157/92 all’art. 19 comma 2 (non una legge qualsiasi ma la legge sulla caccia), tale controllo “…viene praticato di norma mediante l´utilizzo di metodi ecologici…”. Noi cittadini ignari che amiamo gli animali, ci domandiamo quindi: che differenza c’è tra le associazioni venatorie e i parchi italiani? Ai posteri l’ardua sentenza».
Risponde Sergio Paglialunga, direttore dell’area protetta che spiega le motivazioni che spingono l’ente parco ad intervenire sugli ungulati. «Le finalità del parco – ricorda Paglialunga – sono quelle di conservare le “caratteristiche naturali” del territorio. Tra queste sicuramente sono comprese le varietà animali presenti. Ma sono comprese anche le varietà vegetali, che caratterizzano questa area, rendendola forse “unica” in Italia per la sopravvivenza di specie che documentano le diverse ere geologiche che si sono succedute a partire dal Terziario. La vicinanza di insediamenti umani all’area del parco ha fatto sì che in questo territorio siano scomparsi già da alcuni secoli i grandi predatori. Così che alcune specie di animali si sono diffuse e sono presenti in sovrannumero. Il divieto di caccia, imposto con l’istituzione del Parco, ha fatto sì che alcuni mammiferi non avessero più alcun antagonista».Il direttore del parco ricorda la presenza di una forte popolazione di daini e cinghiali, che si nutre anche delle specie vegetali che abitualmente non fanno parte della loro dieta alimentare. «Ciò mette in pericolo la sopravvivenza di specie vegetali di interesse eccezionale. Inoltre l’eccessivo numero di erbivori e, alla lunga, la scarsità di cibo che possono trovare in natura, porterebbe alla morte per fame di molti animali, soprattutto quelli più piccoli e più deboli». Per questo il Comitato scientifico dell’ente parco ha dato le indicazioni per il contenimento degli ungulati. Anche perché ormai nessuno, vista la grande capacità riproduttiva di daini ed i cinghiali chiede più capi per effettuare reintroduzioni e non è quindi possibile donare gli animali catturati ad altre aree protette.«Unica alternativa – spiega Paglialunga – è una vendita attraverso le procedure pubbliche dettate dalla legislazione vigente per gli Enti Pubblici. Il sovrannumero di animali fa sì che, nella ricerca di cibo si spingano in aree esterne ai loro consueti ambienti, inoltrandosi nei campi agricoli (e provocando gravi danni alle colture) e attraversando strade carrabili, alcune delle quali di grande comunicazione (via Aurelia). Ciò ha provocato incidenti, alcuni dei quali hanno messo a rischio la vita delle persone. A seguito di tali eventi alcune sentenze hanno imposto a questo Ente un’azione di contenimento degli ungulati». riferimento all'indirizzo: https://bairo.info/lett488.html |
LA CRONACA DI CREMONA E PROVINCIA
14 LUGLIO 2006
Bocconi avvelenati, Gruppo Bairo in azione
Si tratta di un fenomeno diffuso che deve essere combattuto
di Serena Ferpozzi
Soncino (CR) - I bocconi avvelenati sono un fenomeno che purtroppo, molto più spesso colpisce i nostri amici a quattrozampe. Usati spesso per uccidere volpi, nutrie, corvidi, mustelidi, topi o animali ritenuti dannosi o fastidiosi. Lo spargimento di esche avvelenate è una pratica altamente pericolosa anche per l'uomo in quanto, per confezionarli, vengono utilizzati dei pesticidi agricoli o topicidi dannosi per la salute. Molti i casi che si sono registrati in questi ultimi anni che poi sono finiti sulle pagine dei giornali ma altrettanti sono passati inosservati. Eppure a quella famiglia a cui viene meno il loro inseparabile compagno di gioco e di lunghe passeggiate, sembra gli si spezzi il cuore. Contro questo fenomeno che , da anni, sostanzialmente indisturbato, continua a produrre la più lunga e spietata strage di migliaia e migliaia di animali selvatici e di affezione, è intervenuto il Gruppo Bairo di Soncino, un gruppo di persone che si battono per la difesa degli animali. E proprio le campagne cremonesi, in questi ultimi anni, hanno fatto da scenario alla morte di molti animali domestici, in particolare cani, che hanno ingerito del cibo contenente veleno disseminato nei campi o addirittura gettato nei giardini privati. Eppure poco o nulla si sente dire su questo problema e nulla si fa per fermarlo, nonostante che disseminare bocconi avvelenati sia una pratica illegale che costituisce un reato penale.
Il Gruppo Bairo Onlus che da gennaio ha aperto lo sportello per la tutela dei diritti animali a Soncino, ha in atto una campagna per contrastare questa pratica vergognosa. E' stato infatti redatto un piccolo vademecum da distribuire a tutti i proprietari di animali, affinchè sappiano come agire nel caso si dovessero trovare nella malaugurata ipotesi di avere il proprio cane o gatto in questa tragica situazione. Importante secondo l'associazione è anche creare una "rete di solidarietà" per raccogliere ogni tipo di informazione da utilizzare per sporgere formale denuncia contro chi dissemina sul territorio bocconi avvelenati. Il Gruppo sta dunque cercando di effettuare una mappatura delle zone a rischio in modo da studiare accuratamente il fenomeno per individuare responsabilità e possibili interventi coinvolgendo la cittadinanza, i medici, le forze dell'ordine per raccogliere tutte le segnalazioni. E' importante quindi la collaborazione dei cittadini nel segnalare presso il nuovo sportello casi di avvelenamento o regressi. Porre fine a questa pratica, conclude il Gruppo, è non solo un necessario passo per una società civile ma anche una questione di salute e sicurezza pubblica.
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Le regole d'oro contenute nel vademecum del Gruppo soncinese
Cosa fare in caso di avvelenamento
Soncino (CR) - (s.f.) Diamo allora uno sguardo al pieghevole redatto dal Gruppo soncinese per informare la popolazione sull'annoso fenomeno dei bocconi avvelenati.
I sintomi più comuni per l'avvelenamento da stricnina sono rigidità muscolare, attacchi convulsivi, aumento di sensibilità agli stimoli di tetania dei muscoli respiratori, morte per asfissia, da veleni neutropi dai trenta minuti alle due ore dopo l'ingestione si ha l'irrigidimento degli arti e l'incapacità a mantenere la stazione quadrupede, respiro difficoltoso e crisi convulsive, può esserci inoltre vomito e raramente diarrea, da veleni emorragici dopo qualche giorno dall'ingestione compaiono fenomeni emorragici che, se solo interni, danno pallore delle mucose, respirazione difficoltosa, grave stato di prostrazione, non c'è mai vomito e da veleni tossici sul sistema gastro-intestinale compare precocemente vomito e diarrea anche emorragica con dolore addominale.
In caso di avvelenamento è importante contattare il centro veterinario più vicino o la guardia o la guardia medica veterinaria ed avvisare del vostro arrivo. Nel caso foste lontani dall'ambulatorio è importante seguire i primari consigli che vi saranno forniti e non somministrare mai, in qualunque caso, latte. Non ci si deve poi dimenticare di raccogliere eventuali bocconi o cibo disseminato nei dintorni che deve essere poi consegnato al veterinario in modo da facilitare il suo primo intervento.
Il piccolo vademecum poi ricorda che disseminare bocconi avvelenati sul territorio è un crimine punibile con severe sanzioni penali. La legge 189 del 2004 contro il maltrattamento degli animali punisce chi cagiona la morte si un animale per crudeltà e senza necessità, con la reclusione da tre a diciotto mesi. L'articolo 30 lettera H e lettera U della legge 157 del 1992 sulla caccia prevede il divieto di uso di bocconi avvelenati e sanziona questo reato con un'ammenda di 1500 euro. L'articolo 638 del codice penale punisce l'uccisione ed il danneggiamento di animali altrui con la reclusione fino a un anno. L'articolo 440 del codice penale sanziona chi avvelena sostanze destinate all'alimentazione con la reclusione dai 3 ai 10 anni.
Il Gruppo Bairo invita tutti coloro fossero stati interessati da questo fenomeno a non limitarsi ad una semplice segnalazione ma a denunciare personalmente entro tre mesi i casi di avvelenamento alle autorità competenti quali Asl, Polizia, Vigili, Carabinieri, Corpo Forestale dello Stato, Sindaco del comune competente, Provincia e Procura della Repubblica
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Un precedente
A Spinadesco dei cani intossicati nel mese di maggio
Avrebbero ingerito bocconi avvelenati
Spinadesco (CR): Sei cani avvelenati in quindici giorni. E' questo ciò che è accaduto nel mese di maggio nel Comune di Spinadesco. Uno, un piccolo bastardino, purtroppo è morto fra gli spasmi, gli altri sono riusciti a salvarsi in extremis, grazie al tempestivo intervento dei padroni che li hanno portati d'urgenza dai veterinari. In tutti i casi, la cartella medica parla di un grave avvelenamento dovuto a diserbanti molto aggressivi.
Il primo caso ha riguardato il bastardino della famiglia Amici: il cane ha iniziato a stare male la mattina di Pasqua, dopo una passeggiata, prima lungo il canale e poi in un prato nei pressi del cimitero. Una volta a casa l'animale si è sdraiato a terra senza forze e senza essere più in grado di rialzarsi. Per salvargli la vita è stato provvidenziale l'intervento di un giovane veterinario del paese contattato dai padroni. Il bastardino è stato portato in clinica a Piacenza e sottoposto alle cure del caso; l'avvelenamento era talmente potente che con qualche altro minuto di ritardo per l'animale non ci sarebbe stata speranza.
Gli ultimi episodi si sono registrati in casa della famiglia Chiari. Qui purtroppo uno dei due bastardini avvelenati non ce l'ha fatta. I padroni infatti non erano a casa e la persona cui avevano dato il compito di sfamarli durante l'assenza, ha trovato la femmina dei due ormai morta. Avvelenamento.
Ma la sfilza degli avvelenamenti oltre ai meticci, ha coinvolto anche cani di razza, come il dalmata della famiglia Lazzarini e anche altri animali. Diversi mici "domestici", almeno cinque, infatti mancano da casa da diversi giorni. Di loro i padroni hanno perso le tracce e in paese si è iniziato a collegare la loro scomparsa agli avvelenamenti.
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SANREMO NEWS
25 LUGLIO 2006
Lettera sull'abbandono degli animali del gruppo 'Bairo'
Dopo le ultime notizie relative all'abbandono di alcuni animali, sia nelle auto che nelle campagne, è intervenuta con una lettera inviata alle redazioni, Enrica Boiocchi vice presidente del gruppo 'Bairo' Onlus. Questa la missiva:
"Ci riferiamo agli ultimi accadimenti e ci domandiamo: è possibile che in provincia di Imperia non sia stata pubblicata la legge 281 del 1991, la legge 189 del 2004, ordinanze e circolari ministeriali ... e quindi i comuni ne ignorino il contenuto? No, non è possibile perché, sappiamo tutti: la Legge non ammette ignoranza. Ma, nell'imperiese, l'ignoranza abbonda se le amministrazioni non sanno cosa fare per controllare la popolazione felina, cosa fare per impedire gli avvelenamenti, cosa fare per perseguire chi fa morire di stenti o lascia in macchina sotto il sole il proprio cane ... e chissà per quante altre cose i comuni non sanno cosa fare. Non hanno mai sentito parlare di sterilizzazione? Non hanno un corpo di Polizia Provinciale contro gli avvelenamenti? Sembra che nell'imperiese nessuno conosca, nessuno riesca a vedere (salvo chi si indigna) la sofferenza degli animali, la crudeltà efferata nei loro confronti; sembra che le istituzioni e i cittadini liguri non abbiano parametri per giudicare ciò che è morale e ciò che è immorale e indegno. Le amministrazioni forse non fanno pubblicità alle leggi di tutela degli animali? Non fanno cultura di sensibilizzazione e di rispetto? Non hanno il desiderio di sollevarsi e sollevare a superiori gradi di civiltà? Forse la famosa tirchieria ligure fa dire e continuare a dire al vice Sindaco di Pigna, Borfiga, di avere 'pochissimi mezzi' e che 'non ci sono soldi'? Soldi per cosa? Non servono milioni di euro (quelli spesi volentieri per finanziare 'cattedrali nel deserto') per stampare volantini, manifesti, vademecum e non servono milioni di euro per denunciare e rimandare alla magistratura i rei di atti crudeli. Non servono ma anche se servissero la legge impone la tutela degli animali l'affezione e la lotta al randagismo e la legge lo pretende di essere rispettata. Ci auguriamo un risveglio di coscienza".
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http://www.popolis.it/SezioneEspansa.aspx?EPID=29!10!29!0!45868!
POPOLIS
31 LUGLIO 2006
I giorni dell'abbandono
Cani, gatti, furetti vittime delle vacanze estive
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