IL GAZZETTINO (Belluno)
03/07/2004 LE PROTESTE DEI LETTORI |
Dal "Giornale di Seregno"
13/07/2004 PIOGGIA DI MAIL DAGLI ANIMALISTI
Campagna Internet per i cani
L'avevano promesso e non hanno tradito: la settimana scorsa, come già accaduto alla vigilia della fiera di Santa Valeria, siamo stati letteralmente sommersi dalle mail di animalisti di tutta Italia, aderenti o simpatizzanti dell'associazione Bairo. Una mobilitazione scatenata dall'annuncio che, a breve, sarà vietato l'accesso ai cani a dieci parchi cintati della città. La notizia, che non è piaciuta agli appassionati degli "amici a quattro zampe" è stata diffusa dal giovane seregnese Davide G. I messaggi, arrivati via mail a tutti gli organi di stampa e persino in Municipio, recitano: "Mi unisco alla protesta contro l'ordinanza che vieta ai cani l'accesso ai giardini di Seregno.
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RomaOne
04.11.04 "Salvate il mio circo!" L'appello di Moira Orfei al governo dopo l'ennesimo rifiuto del Campidoglio per concedere uno spazio pubblico. "Berlusconi vari un decreto, 180 famiglie dipendono da questo lavoro". La polemica e le prese di posizione delle associazioni no-profit |
CORRIERE DELLA SERA
LETTERE
CIRCHI SENZA ANIMALI Civiltà
la storia all'indirizzo: https://bairo.info/lett93.html
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IL GORNALE DI SICILIA Cronaca provincia di Palermo Carenze e ritardi non possono mortificare un'intera regione E' vero: si fa poco, quasi nulla, per gli animali. Anzi, è diventato tristemente "normale" vedere le città siciliane invase dai randagi. Che ogni giorno conoscono "il piede dell'uomo e la strada", come cantava trent'anni fa Francesco De Gregori. Che devono combattere per la sopravvivenza. Le cronache del Giornale di Sicilia riportano quotidianamente gli appelli per salvare le vite degli amici a quattro zampe. O il racconto delle violenze subite dai randagi. E mentre la cronaca incalza, le amministrazioni annaspano. C'è una legge regionale che regola la materia. E' stata approvata nel luglio del 2000 ed ha recepito con nove anni di ritardo la normativa nazionale. Tanto che la lettera degli animalisti del gruppo Bairo parla del mancato rispetto di quello che la legge pretende da oltre tredici anni. In effetti, l'Ars ha sì approvato il disegno di legge, ma poi gli apparati amministrativi della Regione hanno fatto poco per tradurre in misure concrete il nuovo quadro normativo. Sicchè‚ è rimasto sulla carta il principale degli obiettivi, quello della realizzazione dei rifugi. Colpa della mancata approvazione del regolamento attuativo, un provvedimento di cui più volte abbiamo denunciato l'assenza. Con fatica in questi quattro anni (e oltre) la Regione ha provveduto alla nomina della commissione che dovrà stilare il regolamento. Ma questo organismo non ha ancora cominciato i lavori e pertanto l'attuazione delle misure previste dalla legge sul randagismo resta lontana. E lettere come questa continueranno ad arrivare in redazione per denunciare i ritardi e i maltrattamenti che gli animali subiscono. Eppure, c'è qualcosa che dispiace nel testo inviato attraverso la posta elettronica dal gruppo Bairo e sottoscritto da quasi trecento sostenitori, una ventina dei quali siciliani. Questo qualcosa è la facile generalizzazione con cui la mancata adozione di provvedimenti per migliorare la vita diventa la spia del grado di civiltà di una collettività. Come e spesso più delle altre regioni del Mezzogiorno d'Italia, la Sicilia, per ragioni storiche, politiche ed economiche che sono state analizzate per decenni, ha accumulato ritardi su ritardi rispetto al Nord del Paese. Un gap che investe tutti i settori della vita dell'uomo ed anche la pubblica amministrazione. Si dovesse volgere lo sguardo alla sanità, si scoprirebbero numerosi ospedali lontani dagli standard di altre zone d'Italia. E allo stesso modo nelle scuole si troverebbero aule fredde e sporche molto più diffuse che altrove. Così come ci sono deficienze in numerosi pubblici servizi. Ma tutto questo può essere considerato l'indice dello scarso grado di civiltà di un popolo? Riteniamo di no. Perchè‚ in quel caso, dovremmo definire incivili tutte le popolazioni del Terzo Mondo che hanno bassi standard nei servizi pubblici. Ma non crediamo che chi tanto ama gli animali, voglia poi disprezzare fino a questo punto gli esseri umani. A meno che non si voglia sostenere che solo per i servizi destinati agli animali si debba parlare di "cartina di tornasole" della civiltà dei popoli. Ma questo, con tutta evidenza, non ci sembra possibile. Ed allora che si continui a martellare la Regione e i Comuni su questo, come su altri problemi irrisolti. Ma sempre tenendosi a distanza dal terreno accidentato dell'intolleranza. la storia all'indirizzo: https://bairo.info/lett113.html |
IL GIORNO
11/04/05 LE ASSOCIAZIONI GRUPPO BAIRO Onlus Lombardia Strumenti virtuali, lotta concreta Milano - Bairo è il nome di un cagnolino virtuale che passa di padrone in padrone senza mai riuscire a trovare una sistemazione definitiva non per cola sua ma per la superficilaità e la cattiveria degli umani che incontra. |
OMNIOMA
marzo 05
CANILI, DA VOLONTARI LETTERA APERTA A SINDACI PROVINCIA |
OMNIOMA
marzo 05
CANILI, CIRINNÀ: "SINDACI PROVINCIA NON MANDINO CANI A ROMA" (OMNIROMA) Roma, 02 mar - "Ben venga l'invito avanzato dai volontari del 'Gruppo Bairo Onlus' nei confronti di alcuni sindaci laziali, affinché sollecitino i responsabili dei canili di Pomezia e Montelibretti a far entrare regolarmente tutti i giorni le associazioni nei canili. Ma voglio suggerire che lo facciano anche alla luce di due normative: il Dpr 31 marzo 1979, per il quale ogni sindaco è responsabile dei propri animali; la legge 189/2004 che sanziona il maltrattamento di animali con il carcere. Alla luce di queste due normative, sia il sindaco sia l'imprenditore di canili lager possono essere perseguiti per maltrattamento". Lo dichiara Monica Cirinnà, delegato del sindaco Veltroni per i diritti degli animali e custode giudiziario di alcuni canili sotto sequestro che ospitano anche cani di altri comuni, commentando la lettera spedita dai volontari della associazioni animaliste ai sindaci di Velletri, Ariccia, Pomezia, Latina, Albano, Nettuno, Anzio, Genzano, Guidonia, Monterotondo, Fonte Nuova, Riano, Moricone, Montorio e Sant'Angelo Romano. |
GIORNALE DI SICILIA
13 APRILE 2005 |
BRESCIA OGGI
17 MAGGIO 2005
La protesta è partita da Soncino
Nel mirino la legge regionale 26/93 Firme bresciane contro la caccia mi.va. |
IL GIORNO 30 GIUGNO 2005
Parco del Mincio: la denuncia di Bairo
Castorini da eliminare: sul web si spiega come
Mantova: Può una riserva naturale pubblicizzare con dovizia di particolari, all’interno del suo sito internet, il programma in atto da più di dieci anni per il contenimento delle nutrie, che nella pratica comporta l’uccisione sistematica di migliaia di animali? E’ quanto si chiede – anche se la risposta in realtà se l’è già data – l’associazione animalista Bairo. Dal 1994, il Parco regionale del Mincio, nel Mantovano, ha eradicato dal suo territorio più di 11 mila esemplari secondo un metodo di uccisione “indolore” che viene descritto in tutti i suoi particolari all’interno del sito www.parcodelmincio.it Con tanto di immagini esplicative. Senza lesinare, quando è necessario, particolari che di “indolore” hanno ben poco:- Per abbreviare i tempi, solitamente si uccide la nutria ormai sotto anestesia (a causa del cloroformio inalato) con un colpo alla nuca..-. La mattanza trova giustificazione, a detta del Parco, in precise direttive dell’Istituto nazionale per la difesa della fauna selvatica e della Regione Lombardia. La nutria, conosciuta anche come castorino, provoca danni alle coltivazioni e, pur essendo essenzialmente vegetariana, anche alle altre specie autoctone, per quanto in maniera indiretta. E per alcuni – ma l’ipotesi è stata smentita sul piano scientifico – sarebbe veicolo di malattie pericolose per l’uomo come la leptospirosi.- In realtà questi castorini pagano colpe non loro – chiarisce Enrica Boiocchi, vice presidente di Bairo – Sono stati importati dal Sud America e tutto è andato bene finchè sono serviti all’industria delle pellicce. Quando la moda è cambiata, non sono più serviti e sono stati liberati dagli allevatori, ecco che se ne scorge la loro pericolosità. Vengono volutamente paragonati a dei grossi topi per giustificare agli occhi dell’opinione pubblica la strage.- Al di là dell’aspetto un po’ paradossale, cioè che un parco pubblicizzi l’uccisione di un animale quando invece dovrebbe insegnare il rispetto di flora e fauna (sempre nel sito si legge, non senza un certo stupore, che “l’uccisione può essere effettuata anche da persone particolarmente sensibili e in luoghi anche molto frequentati.-) – è etico – si chiede Enrica Boiocchi – che un parco si comporti come uno sterminatore?- O forse non sarebbe più etico adottare metodi diversi, rispettosi, come stagni o apposite riserve, o la sterilizzazione? - I problemi causati dalle nutrie hanno rilevanza nazionale e il Parco sta solo applicando le leggi – risponde Cesare Martignoni, biologo e consulente del Parco del Mincio, che ha seguito il programma di abbattimento fin dal suo esordio.- Le aree protette hanno il compito di salvaguardare la flora autoctona, che rischia, ad esempio in questo caso, di essere distrutta dalle nutrie. Il metodo di abbattimento con l’impiego del cloroformio che le addormenta, è stato a lungo studiato e posso assicurare che non provoca nessuna sofferenza. Tant’è che ha ricevuto l’ok del mondo ambientalista.- - Di incruento non c’è nulla, di violento molto -, ribatte la vice presidente di Bairo
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GIORNALE DI SICILIA Cronaca Provincia di Palermo
30/06/05
I lettori denunciano
Il cane morto al canile: protesta il gruppo Bairo "Chiediamo che si faccia luce sull'accaduto e si cerchino i responsabili". Queste le parole di Enrica Boiocchi, vice presidente del gruppo Bairo Onlus, composto da volontari che operano per la difesa degli animali. Boiocchi, nella sua e mail a [email protected] sostenuta dalle firme di circa 400 volontari del gruppo, provenienti da tutta Italia, ha voluto esprimere la propria solidarietà a Grazia Aronica, che al "telefono dei lettori" aveva raccontato la storia del randagio portato al canile e poi morto, senza avere ricevuto alcuna spiegazione dalla struttura di via Tiro a Segno. I responsabili in quell'occasione avevano risposto di non avere alcun obbligo di comunicare le cause della morte di un cane.
riferimento all'indirizzo: https://bairo.info/lett224.html |
IL GIORNO
23 LUGLIO 2005 Il Pirellone salva gli scoiattoli grigi del Parco Ticino
di Ivan Albarelli
Magenta (Mi): La questione degli scoiattoli grigi del Parco Ticino - minacciati da un piano di eradicazione, finora non attuato, per impedirne la prevaricazione sulla specie rossa e la graduale scomparsa di quest'ultima - potrebbe imboccare la strada giusta. Quella cioè che eviterebbe una soluzione cruenta del problema, in pratica la loro uccisione, per aprire invece la porta a soluzioni alternative come chiesto da Aidaa, l'associazione difesa animali e ambiente. L'Assessore dell'Ambiente Domenico Zambetti e il dirigente Parchi protette Franco Grassi hanno incontrato le associazioni ambientaliste e animaliste fra cui, oltre ad Aidaa, Bairo, Legambiente Lipu e Gaia. Zambetti ha tracciato le linee guida che nei prossimi cinque anni dovranno portare al completamento del sistema delle aree protette regionali, e che - dovranno salvaguardare le aree naturali dal degrado del territorio e dal crescente impoverimento della biodiversità,- cioè dai rischi di diminuzione del numero di specie animali e vegetali presenti. In concreto, e proprio per quanto concerne il destino degli scoiattoli grigi, - abbiamo ricevuto l'assicurazione che non saranno ammazzati come inizialmente si era pensato attraverso al ricorse dell'etere solforico- chiarisce Lorenzo Croce di Aidaa - ma si prenderanno in esame soluzioni alternative come la sterilizzazione chimica. O quella, che a noi è piaciuta molto, di liberarli nei pachi cittadini.- Nel Parco del Ticino il problema degli scoiattoli grigi si è manifestato cinque anni fa. La sua popolazione nel frattempo è cresciuta, secondo stime, fino a circa un migliaio di unità. Più in generale, il problema che si trovano ad affrontare i parchi regionali, come il Ticino o quello del Mincio nel Mantovano, è la difesa della fauna nazionale,- dall'invasione di specie animali e vegetali invasive - spiega l'assessore Zambetti - che sta inquinando geneticamente il patrimonio naturale lombardo.- conseguenza anche dell'abbandono nel territorio di animali esotici importati illegalmente. Magari acquistati nei negozi e poi abbandonati da "proprietari" senza scrupoli.
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IL GIORNO
17 agosto 2005
Animalisti: Motta Visconti diventa caso nazionale
Sindaco perde la guerra dei gatti, i randagi si possono sfamare
Di Silvia Lodi Pasini
Motta Visconti (MI) - Nutrire i gatti liberi non è reato. Il popolo degli animalisti, forte della convinzione e leggi alla mano, è insorto contro il sindaco di Motta Visconti, piccolo centro della provincia milanese che conta 6.844 anime. E il sindaco, di fronte ai gattari e gattare indignati che hanno tempestato di messaggi i siti internet e i fax del Comune, ha dovuto fare marcia indietro in pieno luglio e ritoccare in modo significativo la sua ordinanza. I gatti in libertà possono essere nutriti purchè i loro amici umani si preoccupino di non lasciare avanzi per evitare pericolosi sconfinamenti dei topi e problemi di pulizia. La vicenda della battaglia vinta dagli animalisti grazie alla rete è ricca di colpi di scena e di mediazioni diplomatiche. Tutto comincia con l’ordinanza n. 47 del 23 maggio 2005, con la quale il primo cittadino Laura Cazzola, ha proibito di sfamare i gatti randagi su tutto il territorio comunale. Problemi di lerciume, non certo di antipatia verso le bestiole. Però apriti cielo. Non appena la notizia ha raggiunto internet, dove il tam tam l’ha fatto arrivare alle associazioni animaliste, c’è stata l’insurrezione. Non a torto, perché il provvedimento era in pieno contrasto con l’art. 2 della legge n. 281 del 14 agosto 1991, “Legge quadro in materia di animali di affezione e prevenzione al randagismo”, che vieta a chiunque di maltrattare i gatti che vivono in libertà. Sulla vicenda è intervenuto anche Gianluca Felicetti della Lav, la Lega Antivivisezione, coordinatore dell’Intergruppo Parlamentare Animali, nonché responsabile del settore iniziative e leggi del sito www.animalieanimali.it di cui è direttore editoriale Licia Colò. Felicetti ha raccolto l’appello delle gattare e delle animaliste lombarde indignate dell’ordinanza “affamagatti” made in Motta Visconti. E alla fine di giugno ha scritto un articolo spiattellando al sindaco quanto secondo lui fosse illegale e assurdo il divieto, quel divieto che non solo ha ignorato la legge, ma neppure ha tenuto conto del principio più volte ribadito dalla Corte di Cassazione, per cui il non accudire le colonie feline integra il reato di maltrattamento previsto dall’art. 544 ter del codice penale. E in ragione di ciò Felicetti ha invitato i Mottesi a rivolgersi al prefetto e al Presidente della repubblica per far ritirare l’ordinanza. A questa voce si è aggiunta quella del Gruppo Bairo di Milano, che dal proprio sito bairo.info ha spronato i cittadini a denunciare il primo cittadino. riferimento all'indirizzo: https://bairo.info/lett231.html |
IL MESSAGGERO VENETO |
LA PROVINCIA DI CREMONA
3 SETTEMBRE 2005
LETTERE
Gli asini non sono ‘da corsa’ Solarolo R. abolisca il palio
Egregio direttore, quella dei palii è una delle tante vergogne italiane. Non esiste progresso e civiltà in un paese in cui queste umilianti manifestazioni vengono organizzate al solo scopo del divertimento umano. Rammentiamo agli organizzatori di questi barbari divertimenti, che gli asini, per etologia, non sono adatti a nessun tipo di corsa. Da sempre sfruttati all’inverosimile nel corso della storia dell’umanità, nei lavori più pesanti, queste umili creature hanno conosciuto e conoscono tuttora, solo bastonate e calci mentre la loro schiena si spezza sotto pesanti fardelli. Anche per gli asini usati in queste assurde feste paesane, non sarà nulla di diverso: si assisterà all’ennesima mancanza di rispetto verso la dignità. Qualcosa che non dovrebbe appartenere solo all’animale-uomo. Uno spettacolo diseducativo per le future generazioni, in quanto impareranno a considerare gli animali come semplici oggetti. Gli esseri viventi sono tutti abitanti di questo pianeta, nostri simili, nostri compagni, dobbiamo loro il rispetto che si deve alla vita, qualunque forma abbia assunto. Gli asini non si divertono ai palii, subiscono lo sfruttamento e l’arrogante volontà umana. Chiediamo (...) che i poveri animali siano almeno seguiti per tutto il tempo da veterinari, al fine di evitare inutili sofferenze e maltrattamenti. Ci auguriamo che Solarolo Rainerio sia sensibile al nostro appello e abolisca in futuro questo tipo di manifestazione, dimostrando così alla cittadinanza l’orgoglio per una grande educazione nei confronti degli animali che determina cultura e intelligenza.
Enrica Boiocchi vice presidente Gruppo Bairo Onlus
Francarita Catelani presidente associazione U.N.A. Cremona Onlus
Roberta Ferraro commissario Enpa Cremona
(Seguono altre firme di sostenitori da tutta Italia)
riferimento all'indirizzo: https://bairo.info/lett290.html |
GAZZETTA DEL SUD
23/09/2005
RANDAGISMO - I «concittadini» di Catania lasciati morire di fame
Abbiamo letto recentemente che Catania «punta a divenire una città dai parametri europei e in questa direzione si devono muovere anche le politiche nei confronti degli animali che devono essere tutelati, rispettati e protetti secondo le recenti normative». «Sono anche loro nostri concittadini», si legge ancora. Ma, tra tante belle e avanzate iniziative che condividiamo, ce n'è una che respingiamo con forza come incivile e crudele e che da sola, nega la bontà di tutta la politica comunale: il «provvedimento che vieta ai cittadini di dare da mangiare ai cani randagi». Il comune di Catania che vuole allinearsi allo standard di civiltà europeo, che vuole tutelare gli animali come suoi concittadini, pensa di farlo lasciandoli morire di fame in attesa che le cose dette vengano fatte? Quali sono i cosiddetti «animalisti» che possono accettare simile barbarie? Ci auguriamo di aver interpretato male, che i cani vengano sfamati con le dovute regole, organizzando civili comportamenti fino a che non possano essere tutti ospitati prima nei canili (non nei lager) e poi nelle case dei siciliani.
Gruppo Bairo Onlus
riferimento all'indirizzo: https://bairo.info/lett307.html |
LA REPUBBLICA
06/10/2005
Influenza aviaria? Noi stiamo con i polli
Ormai da molti giorni assistiamo a esternazioni sull'influenza aviaria. Da una parte i "competenti" gridano: pericolo, morte, vaccino...Dall'altra si viene rassicurati intervistando perfino il signor Amadori (l'industriale dei polli). Noi pensiamo ai milioni di polli e volatili in genere che sono stati e saranno sterminati. Pensiamo alle sperimentazioni nei laboratori con relative migliaia, milioni di cavie nel mondo. Dov'era questa aviaria in tutti questi secoli? Non è che per caso fra i vari "giochetti" dei ricercatori ci fosse anche questo? Se fossimo imprigionati in un capannone accatastati gli uni sugli altri e obbligati ad ingoiare marciume, magari mescolato a farmaci come antibiotici o altro, sarebbe lecito immaginare che uno stravolgimento patologico si insedierebbe anche in noi.
Gruppo Bairo, Onlus riferimento all'indirizzo: https://bairo.info/lett311.html |
VAOL.IT
Il portale della Veltellina e Valchiavenna
8 OTTOBRE 2005
Animali al circo: realtà fasulla?
Il gruppo Bairo chiede una presa di posizione.
Il gruppo Bairo Onlus ci ha inviato questo comunicato per protestare nei confronti del trattamento riservato agli animali nei circhi.
Per chi volesse contattare l'organizzazione o aderire alla raccolta di firme può connettersi direttamente al sito del gruppo, riportato al termine del comunicato stampa. Dal 6 al 10 ottobre 2005, "il Circo di Vienna" poserà il suo tendone a Orzinuovi - Bs. Questi spettacoli con animali continuano ad essere ospitati dai comuni senza che gli amministratori si pongano la domanda etica: "è giusto sfruttare gli animali per il divertimento degli uomini?" Noi vorremmo che questa domanda fosse illuminante e che il rigore intellettuale si affacciasse per rispondere: sfruttare gli animali come fossero automi o pupazzi o schiavi è immorale e ignobile. La tradizione di lunga data non lo giustifica altrimenti dovrebbe giustificare altre tradizioni: la schiavitù, il razzismo, il colonialismo, il maschilismo.....ecc. Milano e Pavia, grandi città e altri Comuni italiani importanti, la cui densità di popolazione esprime una numerosa presenza di cittadini contrari a questi spettacoli medioevali e diseducativi per le nuove generazioni che dimostrano cultura e sensibilità hanno dimostrato di aver compreso tale etica, proibendo gli attendamenti di circhi e mostre nei loro territori in cui gli animali sono, loro malgrado, protagonisti. E per questo, le amministrazioni evolute dovrebbero rispondere alle esigenze di una cittadinanza evoluta e non prostrarsi a quella degli interessi o della superficialità. Il circo sfrutta crudelmente esseri senzienti, privandoli di dignità, di benessere e del diritto a vivere secondo la loro etologia. Gli animali sono tanto carini da vedere, certo, gli elefantini, gli orsi, i leoncini, le tigri, sono proprio animali che vale la pena ammirare, ma quanti si soffermano a pensare che loro non sono altrettanto contenti di dare spettacolo e di passare la vita in gabbie anguste, legati a catena, prigionieri incolpevoli? Lo spettacolo di animali in gabbia, lontani dal loro ambiente e dai loro comportamenti naturali, difficilmente può essere proposto come "didattico" specialmente per i bambini. Al contrario, fa vedere una realtà fasulla e lungi dall'essere formativo lo spettacolo è diseducativo e, per di più, infinitamente triste. E un adulto pensante com'è possibile non sappia scorgere la falsità e l'artificiosità di comportamenti indotti con coercizione (fisica e psicologica) e se la scorge com'è possibile che possa divertirsi a spese di tanta sofferenza? L'animale del circo è uno schiavo, deve diventare un automa, non può permettersi di sfidare il padrone o fare un passo falso. L'animale che commette il minimo errore imparerà a ubbidire nel modo più duro possibile. Le punizioni saranno esemplari, impossibile dimenticarle. Alcuni non imparano mai, la loro volontà non può essere piegata, così muoiono per le ferite o semplicemente per inedia perchè sono talmente disperati e rassegnati che non riescono più a mangiare. Nel lungo periodo necessario per piegare la volontà di un animale si arriva anche a togliergli acqua e cibo. "Alla lunga" - ha affermato un domatore - "devono assecondare l'uomo o morire". Alcuni forse, i più fortunati, scelgono la morte. Pensate davvero che il vecchio orso Jacky, protagonista principale del Circo di Vienna, sia contento di mostrarsi al pubblico chiuso in un carrozzone, completamente in balia di umani curiosi e superficiali? Quando si spengono le luci e il tendone si chiude, rimangono le gabbie ma, soprattutto, rimangono gli animali a cui è stato tolto tutto, a cui è stata tolta la dignità. Chiediamo a voi tutti una riflessione poichè i cittadini, per fortuna, non sono tutti uguali e numerosi sono quelli che hanno a cuore il benessere dei nostri fratelli minori quali gli animali, degni di rispetto e compassione. GRUPPO BAIRO Onlus bairo.info riferimento all'indirizzo: https://bairo.info/lett315.html |
IL TEMPO
15/10/2005 I bufalini sacrificati all’affare della mozzarella
Più volte abbiamo sollevato il tema dei bufalini, senza riscontro. L'industria della mozzarella non ha bisogno dei maschi e i bufalini appena nati vengono strappati alla madre e abbandonati nei campi, buttati nei fossi, soffocati con la paglia, seppelliti ancora vivi o lasciati vagare fino alla morte per inedia. Le istituzioni conoscono questa pratica, i mass media ne riportano puntualmente il resoconto. Leggiamo gli articoli in calce e inorridiamo perchè scopriamo un essere umano infernale e ci ribelliamo perché non vogliamo rispecchiarci in costui. Noi ci auguriamo che gli italiani diventino sempre più etici e meno indifferenti alla sofferenza degli animali. Che non ci siano più bufalini maschi che muoiono appena nati o da grandi. Che non ci siano animali per i quali debba essere applicata quella complessa disciplina di tortura che si chiama zootecnia. La cui invenzione ha rimosso qualsiasi senso di responsabilità nei confronti di esseri senzienti e volutamente ignorato le loro caratteristiche di esseri soggetti di una vita. Quand'è che prenderemo coscienza dello sterminio di massa istituzionalizzato che pervade con il suo orrore gli allevamenti di animali da latte, da uova o da macello? Poichè non riusciamo a sperare nelle leggi ma soltanto nell'etica individuale, ci auguriamo che con il passare del tempo la capacità di riflessione di un sempre maggior numero di persone restituisca valore alla vita degli animali. Gruppo Bairo Onlus
riferimento all'indirizzo: https://bairo.info/lett317.html
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CORRIERE DELLE ALPI 25 OTTOBRE 2005
Che orrore quelle torture sui poveri animali
riferimento all'indirizzo: https://bairo.info/lett339.html
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TRENTINO
12 NOVEMBRE 2005
Claudio D’Ingiullo della Pan-Eppaa chiarisce
«Trasferire all’estero animali è illegale e non dà garanzie»
RIVA (TN). Qualche giorno fa abbiamo pubblicato una lettera del segretario della Pan-Eppaa (che a Riva gestisce il gattile) sui doveri dell’associazione e contro l“esportazione” all’estero dei mici, seguita dalla protesta di due «gattare». Oggi diamo spazio al vicepresidente dell’Eppaa Claudio D’Ingiullo. Le signore in questione, scrive, «hanno una mentalità molto turistica del protezionismo, delle regole e del rispetto delle leggi; credono infatti che il gattile sia un albergo presso cui appoggiare loro ospiti in attesa della partenza verso la Germania, e di poter utilizzare la struttura a loro piacimento. Bene hanno fatto le volontarie della nostra Associazione a rifiutare la cessione dei gattini ai fini di esportazione in altre nazioni, basti pensare che alcune associazioni protezionistiche nazionali tipo Bairo, hanno fondato la loro azione contro tale sistema di adozione che non dà alcuna garanzia ed affidabilità, come, tra l’altro, ho potuto constatare personalmente in caso di trasferimenti di cani in spedizioni internazionali. Vi sono normative che disciplinano l’adozione di animali domestici ed impongono, giustamente, l’adozione di specifiche prassi per la cessione a terzi dei loro ospiti involontari, da parte delle associazioni protezionistiche che gestiscono “rifugi per animali”. La presente nota viene inviata per conoscenza al Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri a Trento, affinché si faccia carico dell’avvio di opportune indagini su questi trasferimenti di animali non autorizzati, mettendoci a loro completa disposizione. Nulla da rispondere alle accuse di aver commesso eventuali soprusi a danno delle signore, penso di averlo comunque fatto, chiarendo quali sono i doveri e le necessarie cautele nell’adozione di già troppo sfortunati animali».
riferimento all'indirizzo: https://bairo.info/letterapaneppaa05.html
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ALTO ADIGE Una strage di polli con la scusa dell’aviaria riferimento all'indirizzo: https://bairo.info/lett346.html
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COMUNICATO STAMPA
-AIDAA E GRUPPO BAIRO ASSIEME NEL DENUNCIARE GLI ASSASSINI DEI CANI DI CREMONA-
LA DENUNCIA
L'associazione Italiana difesa Animali ed Ambiente - AIDAA e IL GRUPPO BAIRO hanno presentato un esposto alla procura della repubblica di Cremona ed al corpo forestale dello stato ed alla polizia Provinciale di Cremona per denunciare lo sterminio di cani in provincia di Cremona ma anche per denunciare il tentativo goffo quanto gravemente dannoso ed illegale di utilizzare le esche velenose per ammazzare le nutrie o le volpi che popolano la zona in cui sono stati avvelenati i ventisei cani. "Ci aspettiamo una azione energica da parte delle autorità competenti.-ci dice Lorenzo Croce presidente nazionale AIDAA- che porti all'individuazione del colpevole o dei colpevoli, AIDAA e Bairo si sono messe assieme in questa azione di denuncia e insieme qualora fosse individuato il colpevole di questa orrenda strage si costituiranno parte civile per chiedere i danni in quanto è buona cosa che questi delinquenti non siano colpiti solo nella loro persona ma anche pesantemente nel loro portafoglio. I quattrini verranno destinati al fondo per la tutela dei cani abbandonati"
IL FATTO
LA PROVINCIA DI CREMONA
Mercoledì 30 novembre 2005
Bocconi killer in campagna. 26 gli animali uccisi tra Persico Dosimo, Robecco, Corte de’ Frati e Scandolara R.O.
Cani avvelenati, una strage Aumentano gli animali morti: il caso in procura di Mauro Cabrini
A segnalazioni si aggiungono segnalazioni, a denunce denunce. E così, mentre carabinieri e agenti della polizia provinciale intensificano le indagini dopo aver informato anche la procura della Repubblica, dal momento che sistemare ‘bocconi killer’ nelle campagne è un reato perseguibile penalmente, il caso dei cani avvelenati sta assumendo dimensioni preoccupanti. Aumenta il numero degli animali morti: altre sei carcasse sono state trovate nei campi negli ultimi giorni e l’elenco aggiornato delle vittime è di 26. Cresce anche la lista di quelli salvati in extremis dai veterinari: ieri si è appreso di almeno altri cinque tra Breton, bastardini, pastori tedeschi e un Boxer strappati alla morte per un soffio. E si allargano pure i confini del territorio teatro della strage: le polpette sono state disseminate non solo nella campagna tra Corte de’ Frati, Persico Dosimo, Persichello e Barbiselle, come sembrava sino all’altro ieri, ma anche nella porzione di territorio compresa fra Robecco d’Oglio, Monasterolo, Castelnuovo Gherardi e Scandolara Ripa d’Oglio. L’area è vasta, l’allarme dilagante: i cacciatori limitano al massimo le battute in quella zona, chi semplicemente accompagna l’amico a quattro zampe per la passeggiata la evita accuratamente. E adesso gli inquirenti, in collaborazione con i veterinari che si sono occupati degli esemplari avvelenati, cercano di ricostruire con precisione quanto è accaduto. Tentano di capirne il motivo. Per il momento è stato accertato il tipo delle esche fatali: si tratta di polpettoni fatti di carne di pollo e di manzo, gettati a ridosso dei fossi ma anche lungo le stradine e in mezzo alle colture. Ovunque. Qualcuno è stato analizzato e gli accertamenti hanno consentito di stabilire l’uso di stricnina, diserbante e liquido anti-gelo. Sostanze che non lasciano scampo: bruciano lo stomaco, provocano eccesso di salivazione, creano tremore e problemi di deambulazione. E poi uccidono tra atroci sofferenze. Resta da capire chi, e perchè, ha buttato la carne. Ieri, alcuni cacciatori cremonesi hanno accennato alla possibilità di un raid mirato contro di loro, lanciando sospetti contro ‘doppiette’ delle province vicine, desiderose di vendetta in reazione a uno sgarbo subito. L’ipotesi che però seguono gli investigatori, quella ritenuta più verosimile, è un’altra: i bocconi che hanno sterminato i cani dovevano servire ad uccidere le volpi.
riferimento all'indirizzo: https://bairo.info/lett369.html
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LIBERO
1 DICEMBRE 2005
Polpette al veleno In due giorni uccisi 26 cani
CREMONA - L'odore dell'erba bagnata dalle prime gelate. Il ronzio delle bici, sulle lunghe strade sterrate. Il campanile di pietre medievali di Monasterolo. Proprio le tranquille campagne della bassa cremonese, che sussurrano della dolce malinconia autunnale più che di delitti e orrori, sono il teatro di una strage ambientale. Ventisei cani uccisi nelle ultime 48 ore. Morti, per aver addentato alcune polpette di carne avvelenata. I bocconi letali erano stati lasciati a ridosso dei fossi, lungo le stradine e in mezzo alle colture di una sorta di Triangolo delle Bermuda cremonese: quello compreso tra i paesi di Monasterolo, Corte de' Frati e Persichello. Piccole frazioni, minuscoli raggruppamenti di cascine, dove gli animali da cortile, soprattutto i cani, sono lasciati scorrazzare in libertà dai proprietari. A farne le spese, non sono stati né i randagi né i segugi dei cacciatori, ma gli innocui cagnoni dei contadini della zona. I bocconi erano preparati con carne di manzo e pollo, stricnina, diserbante e liquido anti- gelo: un mix di sostanze che uccide l'animale tra atroci sofferenze. Le morti sono state denunciate ai Carabinieri della zona, che indagano. Intanto, alcune associazioni animaliste insorgono: « Temiamo che dietro queste morti » , denuncia il presidente nazionale di Aidaa, « ci sia il tentativo di uccidere animali sotto protezione, come le volpi, o altra fauna selvatica che popola questi zone boschive. Non dimentichiamo che il cremonese è una delle zone storiche per la produzione di pellicce di volpe. Queste morti mi sembrano sospette, non le credo opera di un pazzo isolato, che mira ai cani » . Per questo Aidaa provincia Cremona e Brescia e l'associazione Bairo hanno sporto denuncia contro ignoti alla Procura di Cremona, alla Polizia Provinciale e al Corpo forestale: « Chiediamo di verificare se dietro queste morti c'è il tentativo di attentare alla fauna forestale » , aggiunge Croce, « e chiediamo anche a chi è a conoscenza di morti analoghe di denunciarle. Più siamo in questa battaglia, meglio è » .
Chiara Rizzo
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LA PROVINCIA DI CREMONA
2 DICEMBRE 2005
CANI AVVELENATI.
Appello della polizia provinciale: «Chi sa, parli». Animalisti in campo
‘Una faida tra cacciatori’ Una ipotesi delle ‘doppiette’. Esposto in procura
di Mauro Cabrini
CORTE DE’ FRATI (CR)— Cani avvelenati: alle indagini, che restano serrate, si aggiungono l’appello della polizia provinciale, la presa di posizione perentoria delle associazioni animaliste che presenteranno un esposto in Procura, il racconto dell’ennesimo caso di intossicazione, per fortuna non letale. E i sospetti di più di un cacciatore: la strage sarebbe la conseguenza di una faida tra seguaci di Diana. L’appello. Il messaggio degli uomini del comandante Mauro Barborini è esplicito: «Chi ha sospetti parli, chi ha visto qualcosa lo dica, chi sa dove sono stati sistemati i bocconi ci contatti allo 0372/406450, garantiamo l’anonimato. Può essere importante per salvare altri cani». L’emergenza è talmente vera, e i numeri talmente preoccupanti (27 animali morti e una decina salvati in extremis nel giro degli ultimi quindici giorni), che gli stessi inquirenti si affidano pure alle segnalazioni dei privati. Anche perchè l’inchiesta non è affatto semplice. E scovare i polpettoni, piazzati nell’erba, nelle colture e tra le foglie, estremamente complicato. Tanto che, anche ieri, il sopralluogo eseguito dagli agenti tra Corte de’ Frati, Persico Dosimo e Robecco, nel tentativo di bonificare almeno in parte quella porzione di territorio ricoperta di esche alla stricnina, è risultato vano. Nulla è stato trovato. Le associazioni animaliste. Aidaa (Associazione italiana difesa animali e ambiente) e gruppo Bairo scendono in campo una a fianco dell’altro per denunciare «gli assassini dei cani della provincia di Cremona e il tentativo goffo, quanto gravemente dannoso e illegale, di utilizzare le esche velenose per ammazzare le volpi». Presenteranno nelle prossime ore un esposto alla Procura della Repubblica di Cremona e al Corpo Forestale dello Stato a Milano oltre che alla Polizia Provinciale di Cremona. «Ci aspettiamo — ha argomentato ieri il presidente nazionale dell’Aidaa Lorenzo Croce — un’azione energica da parte delle autorità competenti e auspichiamo porti all’individuazione del colpevole o dei colpevoli. Siamo di fronte a una strage orrenda e ci costituiremo parte civile per chiedere i danni. I quattrini verranno destinati al fondo per la tutela dei cani abbandonati». I sospetti. La prima telefonata in redazione alle dieci. La seconda a mezzogiorno. L’ultima alle quattro del pomeriggio. Dall’altra parte della cornetta, cacciatori. Hanno lo stesso pensiero. «Bocconi per le volpi? No, in quella zona sono poche. I cani sono stati uccisi perchè è in corso una faida tra di noi». Vendetta dopo uno sgarbo? Chi indaga sta compiendo verifiche anche in questo senso.
riferimento all'indirizzo: https://bairo.info/lett369.html
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LA CRONACA
2 DICEMBRE 2005
Nasce il primo sportello per la tutela diritti animali
Soncino (CR): Con il patrocinio del Comune di Soncino, il Gruppo Bairo Onlus aprirà il primo sportello tutela diritti animali della provincia di Cremona. L'iniziativa è di rilevante importanza in quanto intende favorire una corretta convivenza tra umani e animali. Il servizio ha principlìalmente il compito di; informare i cittadini dei servizi presenti sul territorio comunale (veterinari, associazioni, guardie zoofile) e relative competenze ( vaccinazioni, sterilizzazioni, anagrafe, smarrimenti/ritrovamenti, tutela colonie feline): raccogliere istanze, suggerimenti, segnalazioni di maltrattamenti e varie, presentati dai cittadini e dalle associazioni relativamente agli animali di proprietà, randagi, vaganti che vivono sul territorio; elaborare programmi, campagne di informazione e strategie per la sensibilizzazione dei cittadini, informare sulle normative vigenti in materia di animali; organizzare iniziative educative presso scuole divulgare materiale informativo, didattico, normativo riguardante gli animali domestici e selvatici presenti sul territorio; promuovere progetti e programmi d'intervento, da sviluppare anche con altri enti o associazioni, finalizzati alla tutela degli animali d'affezione e non, presenti nel territorio urbano.
Lo sportello diritti animali operativo da gennaio 2006, sarà ubicato a Soncino (CR) in via Gramsci 6, presso lo studio del dottor. Marco Bosetti, medico veterinario e sarà aperto al pubblico il giovedì dalle 16,00 alle 19,00. Responsabile dell’ufficio: Enrica Boiocchi Vice presidente GRUPPO BAIRO Onlus
(Tel. 329-8122367 - fax 02-8357673 - email [email protected])
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LA PROVINCIA DI CREMONA
9 DICEMBRE 2005
Soncino, animali presto uno sportello su diritti e iniziative
Soncino (CR) — Con il patrocinio dell’amministrazione comunale, il gruppo Bairo (Onlus) aprirà uno sportello per la tutela dei diritti degli animali. Si tratta della prima iniziativa di questo genera sull’intero territorio provinciale e riveste particolare importanza nella promozione di quella corretta e tanto auspicata convivenza tra umani e animali. Fornirà informazioni a 360° circa i servizi presenti sul territorio comunale e relative competenze, ma sarà anche preposto a raccogliere istanze, suggerimenti e segnalazioni di maltrattamenti.
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LA PROVINCIA DI CREMONA
10 DICEMBRE 2005
Bocconi avvelenati ai cani Importante segnalare i casi
Signor direttore, con riferimento ai numerosi articoli apparsi sul quotidiano relativi all’avvelenamento di un grande numero di cani le associazioni animaliste cremonesi chiedono ai cittadini che hanno avuto il cane avvelenato, anche se non in modo mortale, di farsi avanti e di segnalare il fatto gravissimo alla Polizia Provinciale indicando con precisione il luogo in cui è avvenuto l'avvelenamento medesimo. E' importante che i fatti vengano segnalati per consentire alla Polizia Provinciale di poter effettuare seri controlli nelle zone coinvolte e per restringere il numero degli eventuali autori dell'azione. Spargere bocconi avvelenati è un atto indegno e perseguibile penalmente per cui chi sa e non agisce si rende responsabile della morte di altri animali, sia di privati che appartenenti alla fauna selvatica. Chiediamo a tutti coloro che sono stati colpiti, o che hanno anche solo visto i bocconi avvelenati, di muoversi e di agire per il bene di tutti gli animali che in questo modo possono essere salvati (cani, gatti, volpi, uccelli ecc.).
Francarita Catelani (presidente dell'associazione di volontariato Una Cremona onlus)
Enrica Boiocchi (vice presidente dell'associazione Gruppo Bairo onlus)
Roberta Ferraro (presidente della sezione Enpa di cremona)
riferimento all'indirizzo: https://bairo.info/lett369.html |
CREMONA ONLINE
9 DICEMBRE 2005
LA CINA E GLI ANIMALI
ll Gruppo Bairo lotta in prima linea nel farci conoscere, attraverso articoli e immagini, realtà di atroce sofferenza per gli animali. Quello che segue è un estratto, diffuso da Bairo, di un articolo tratto da "Universi", organo della Fondazione Melchiori Fasan
di Padova, presieduta dal Prof. Michele Pietro Ghezzo:
"C'è un angolo d'inferno, in questo mondo, del quale si sa poco o nulla. Siamo nel sud della Cina, al mercato di Baiyun a Guangdong. Qui il visitatore straniero, per poco sensibile che sia al mondo animale, non può non venire colto da un invincibile senso di angoscia............... in questo scenario, a suo modo suggestivo, aleggia qualcosa di inquietante. Non è la sporcizia a colpire di più, nè la confusione: ci si accorge piuttosto che si sta camminando in mezzo a frattaglie, sterco, pozze di sangue, urina e, man mano che ci s'inoltra, si odono levarsi, in lontananza, strazianti guaiti. Al vago senso di oppressione che serra la gola subentra, a questo punto, la nausea. E presto si realizza cosa sta succedendo: in gabbie arrugginite e maleodoranti sono stipati numerosi cani, i cui musi, zampe, orecchie fanno capolino, malamente ritorti e aggrovigliati, tra le sbarre, nel lezzo e nel sudiciume degli escrementi. Sopraggiunti i clienti, le povere bestiole vengono portate fuori una ad una: ciò che segue è di una crudeltà che, a stento, si riesce a descrivere. Un lavorante, servendosi di una lunga tenaglia, estrae con violenza, dalla gabbia, la vittima predestinata, la quale - con il terrore nello sguardo - accenna a ribellarsi in uno straziante quanto inutile tentativo di difesa. Un altro lavorante dà inizio al supplizio, colpendo il cane ripetute volte in testa con una spranga di ferro, finchè i guaiti della disgraziata creatura si spengono nel sangue ed essa stramazza al suolo morta...."
Si avvicina un terzo lavorante e comincia, con pochi gesti rapidi e sicuri, a incidere la pelle dell'animale, per poi scorticarlo con le sue stesse mani............ Nessuno, di fronte a tanto orrore, potrebbe mai restare indifferente......... La carne di cane, nel sud della Cina, è una vera e propria prelibatezza a basso costo....Il cane viene tradizionalmente considerato dai cinesi un animale inutile ed anzi dannoso: è costoso tenerlo in casa (essendo questo uno stupido vezzo occidentale); per giunta, sarebbe pericoloso per la società ( ecco allora le campagne di sterminio di cani randagi, direttamente finanziate dallo Stato).
(da "Universi", organo della Fondazione Melchiori Fasan di Padova, presieduta dal Prof. Michele Pietro Ghezzo.)
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PROVINCIA DI CREMONA
14 DICEMBRE 2005
Scandolara R. Oglio. L’animale scoperto dalla polizia provinciale. L’autopsia conferma l’uso di polpette al diserbante
Segugio trovato morto avvelenato E ieri altri due cani salvati: individuati 10 bocconi killer
di Federico Caccialanza
SCANDOLARA RIPA D’OGLIO (CR) — Un altro cane, un segugio italiano, è stato trovato morto nei campi. Ucciso dai bocconi avvelenati. La carcassa, scorta nella campagna circostante Scandolara Ripa d’Oglio ieri l’altro dagli agenti della polizia provinciale, è stata immediatamente portata da un veterinario perchè venisse eseguita l’autopsia. L’obiettivo era capire cosa avesse ammazzato l’animale. E il responso del professionista, ad esame eseguito, è stato preciso. Non ha avuto esitazioni, il medico. A stroncare il cane è stata una polpetta preparata con carne di manzo e intrisa di diserbante. Probabile che il segugio fosse a caccia in quella fetta di Cremonese quando ha mangiato il cibo killer per poi accasciarsi, morente tra dolori lancinanti, lontano dal padrone che non lo ha più ritrovato. E così, il numero delle vittime aumenta: da quando sono emersi i primi casi, in seguito a una denuncia presentata ai carabinieri di Robecco d’Oglio ormai quasi un mese fa, sono più di trenta le bestiole accoppate nella porzione di Cremonese compresa tra Corte de’ Frati, Scandolara, Persico Dosimo e Robecco. E poche di meno sono quelle salvate in extremis, le ultime tre solo due giorni fa, nella campagna compresa tra Gadesco e Malagnino, poco distante dalla discarica, in località Cà de’ Quinzani. Intanto, segnalato alla procura della Repubblica di Cremona il nuovo ritrovamento, gli agenti della polizia provinciale seguitano ad indagare a ritmo serrato. E nelle ultime ore, l’inchiesta è approdata a risultati importanti. Proprio tra Scandolara Ripa d’Oglio e Corte de’ Frati, non troppe distante da dove avevano appena individuato la carcassa del segugio italiano, gli uomini del comandante Mauro Barborini hanno infatti scoperto una decina delle polpette di cui quell’area è ricoperta. Si tratta di bocconi di manzo e di pollo, ‘arricchiti’ proditoriamente di stricnina e diserbante: la conferma, ufficiale, a quanto già si supponeva. Anche di questo ritrovamento è stata informata l’autorità giudiziaria, già allertata nelle ultime settimane dall’esposto firmato dal legale e dai vertici di due associazioni ambientaliste, l’Aidaa e Bairo, subito in prima linea una volta appreso della strage senza fine in provincia di Cremona. Infine, le ipotesi investigative. Restano le due di sempre: chi sta sterminando i cani lo fa involontariamente con l’obiettivo di sfoltire le volpi oppure, al contrario, intenzionalmente. In nome di una vendetta tra cacciatori.
riferimento all'indirizzo: https://bairo.info/lett369.html
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IL GIORNO
15 DICEMBRE 2005
La storia: La vice presidente dell'associazione Bairo
Quella "strana bambina" che parlava ai vitellini
Ivan Albarelli
Soncino (Cr): - Da piccola parlavo agli animali, passavo ore nelle stalle assieme ai vitellini e alla fine mi divertivo di più che a giocare con i miei coetanei.- Quando si dice il destino: Enrica Boiocchi, vice presidente dell'associazione animalista Bairo (c'è un sito web: bairo.info), in difesa "di coloro che sono senza voce" ce l'ha nel sangue fin da quando era piccola. Per loro - ho fatto a botte con i cuginetti che volevano dar fuoco a un formicaio.- Ricorda come fosse ieri il giorno in cui, sempre da bambina, - osservai atterrita la scena di un vitello destinato al mattatoio e caricato sul camion a suon di bastonate fino a essere tramortito.- Consolava il maiale il giorno prima della sua uccisione. E non le dava fastidio essere presa sottilmente in giro da adulti e ragazzi per queste sue "stranezze". In una terra dove ieri come oggi agricoltura e allevamento sono la spina dorsale dell'economia locale - dove non è raro, mentre guidi, imbattersi in camion carichi di suini diretti al macello che ti guardano con i loro occhi curiosi.- lei alla fine era liquidata come "la bambina che aveva delle fantasie". Fantasie che però, da grande, sono diventate una delle sue ragioni di vita. Quasi silenziosamente, senza azioni eclatanti ma con la tranquillità e la forza di chi alla fine sa "che bisogna farlo", Enrica Boiocchi ha continuato sulla sua strada portando a casa piccoli e grandi successi che a poco a poco hanno fatto breccia nella solida cultura contadina che considera gli animali, ingredienti per cotechini, zamponi e bistecche. Ex insegnante, ha avviato due anni fa nelle scuole primarie (terze quarte e quinte elementari di un tempo) del secondo Circolo didattico di Crema un progetto pilota di sensibilizzazione con i bambini:- E li mi sono accorta di quanto sia facile far passare un messaggio d'amore e di rispetto nei confronti degli animali, domestici e non solo. In dieci ore, nel corso dell'anno ho anche affrontato in modo soft un tema forte come la vivisezione.- Le sue lezioni sono state accolte con entusiasmo da maestre e genitori. Quest'anno da gennaio si ricomincia. A Crema e per la prima volta anche alle primarie di Soncino. Merito in questo secondo caso dell'alleanza stretta col sindaco leghista Francesco Pedretti, legato alle tradizioni - ma con una figlia che è vegetariana da quando aveva 13 anni.- Enrica ha "tallonato" da vicino Pedretti, durante la campagna elettorale la scorsa primavera, per strappargli la promessa di realizzare il primo Ufficio per la tutela dei diritti degli animali della provincia di Cremona. Impegno che il Sindaco, appena eletto, ha mantenuto: già a gennaio, per un pomeriggio alla settimana, il giovedì dalle 16 alle 19, l'Ufficio entrerà in azione. E nei ritagli di tempo Enrica scrive deliziosi racconti - per quanto duri e a volte tragici - su cani e gatti coccolati o seviziati dagli umani. Una raccolta è già stata pubblicata. Un'altra è in cantiere: - E stavolta parlerà anche di mucche e di cavalli. Mi resta solo da trovare un editore che me la pubblichi.-
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LA GAZZETTA DI SONDRIO
Usano – illegalmente - le esche velenose per ammazzare le nutrie o le volpi ammazzando così 26 cani!
Riceviamo. Argomento proposto da LORENZO CROCE IL FATTO (fonte ANSA) Ventisei cani sono morti negli ultimi 2 giorni nella campagna della provincia di Cremona uccisi da bocconi di cibo avvelenati. Si pensa che le trappole siano per le nutrie o per le volpi, ma a inghiottire le esche sono soprattutto i cani. Segnalazioni e denunce si susseguono. Carabinieri e agenti della polizia provinciale intensificano le indagini dopo aver informato anche la procura della Repubblica, dal momento che sistemare bocconi killer nelle campagne e' un reato. Le polpette sono state disseminate non solo nella campagna tra Corte de' Frati, Persico Dosimo, Persichello e Barbiselle, come sembrava in un primo tempo, ma anche nel territorio compreso fra Robecco d'Oglio, Monasterolo, Castelnuovo Gherardi e Scandolara Ripa d'Oglio. I cacciatori limitano al massimo le battute in quella zona. Le esche avvelenate sono polpettoni di carne di pollo e di manzo, gettati a ridosso dei fossi, lungo le stradine e in mezzo alle colture. Contengono stricnina, diserbante e liquido anti-gelo. Sostanze che non lasciano scampo: uccidono tra atroci sofferenze
LA DENUNCIA
L’associazione Italiana difesa Animali ed Ambiente – AIDAA e l’associazione animalista Bairo hanno presentato un esposto alla procura della repubblica di Cremona ed al corpo forestale dello stato ed alla polizia Provinciale di Cremona per denunciare lo sterminio di cani in provincia di Cremona ma anche per denunciare il tentativo goffo quanto gravemente dannoso ed illegale di utilizzare le esche velenose per ammazzare le nutrie o le volpi che popolano la zona in cui sono stati avvelenati i ventisei cani. “Ci aspettiamo una azione energica da parte delle autorità competenti.-ci dice Lorenzo Croce presidente nazionale AIDAA- che porti all’individuazione del colpevole o dei colpevoli, AIDAA e Bairo si sono messe assieme in questa azione di denuncia e insieme qualora fosse individuato il colpevole di questa orrenda strage si costituiranno parte civile per chiedere i danni in quanto è buona cosa che questi delinquenti non siano colpiti solo nella loro persona ma anche pesantemente nel loro portafoglio i quattrini li destineremo, almeno per quanto riguarda AIDAA, al fondo per la tutela dei cani abbandonati”
GdS 10 XII 2005 - www.gazzettadisondrio.it
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IL GIORNO
22 DICEMBRE 2005
Facili dono facili abbandoni
Niente cuccioli sotto l'albero, aspettate febbraio
In questi giorni si rinnovano gli appelli delle associazioni animaliste (Enpa e Lav in prima fila) contro l'imprudente "mode" di regalare cuccioli di cane o gatto ai propri figli. Animali che se scelti solo per soddisfare un capriccio, una volta cresciuti, diventeranno un peso del quale sbarazzarsi alla prima vacanza. Sono i dati e le cronache a confermarlo: molti dei cani abbandonati in estate sono i cuccioli fatti trovare sotto l'albero di Natale. - Un cane non dovrebbe essere mai oggetto di regalo - raccomanda Enrica Boiocchi dell'associazione Bairo. - Per nessuna ricorrenza. Un cane è innanzitutto una responsabilità, un essere vivente che diventerà parte integrante della famiglia. Un cane è come un figlio sempre piccolo e come tale, deve essere accettato da tutti con tutto ciò che ne comporta. A Natale non regalate animali. Piuttosto andate nei canili e portate un po' di affetto nelle gabbie gelide. Una carezza, un giochino, una passeggiata e poi tornate a trovare il vostro nuovo amico anche gli altri giorni della settimana. Se sarà vero amore ve lo porterete a casa anche a febbraio, ma sicuramente sarà per sempre! -
riferimento all'indirizzo: https://bairo.info/lett374.html
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