Il veterinario risponde
a cura della d.ssa Nicoletta Bevere

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Gentile dottoressa,
sono disperata!!!Ho un pastore tedesco, femmina, di 11anni,Laila, che da circa un mese sta male e per questo ho consultato due diversi veterinari che nonostante abbiano provato diverse cure non sono riusciti a farla star meglio.
Tutto è iniziato un mese fa, quando il cane ha cominciato a zoppicare. Una mattina invece non si muoveva più, o comunque lo faceva ma con molta fatica e aveva le zampe anteriori gonfie. Allora, ho consultato la prima veterinaria che dopo una visita a domicilio, mi ha detto che tastando il cane sentiva dei grumi alle mammelle (probabilmente tumore)e secondo lei anche in altre zone c'erano delle metastasi. Dunque era malata terminale e l'unica cosa da fare era alleviare il dolore. Così mi ha dato da somministrarle l'Urbason fiale (40mg, 2 confezioni in quattro volte) e poi l'Urbason compresse 4mg (1 al giorno) con la copertura del malox. Ma la cosa è peggiorata e Laila (anche se aveva ripreso leggermente a camminare) non mangiava completamente più. Poi, il cane è andato in calore o almeno credevo!!Ma, dato che l'altro pastore tedesco maschio che ho, non era interessato e il sangue per me era eccessivo ho richiesto un altro consulto. Mi è stato detto che il cortisone aveva probabilmente fatto "scoppiare" qualche ciste all'utero e che dopo la cura (con Ceftriaxone e Oxitocina), doveva essere asportato. Tuttavia proprio dopo questa cura Laila si è ripresa sia nel camminare, che per l'appetito e le perdite di sangue erano completamente sparite. Sembrava tutto risolto ma non è stato così.
Dopo una settimana, sono iniziati degli attacchi strani difficili da spiegare: il cane alza la gamba anteriore (più la sinistra ma a volte anche la destra) si siede e alla fine si stende sul fianco, a terra. Piange, e si irrigidisce allungando le gambe posteriori, ed io non sò cosa fare!
Allora prima di un'operazione inutile (ribadita dalla veterinaria anche dopo questi episodi e senza alcuna ecografia)ho preferito ascoltare un altro parere. Il risultato è stato (dopo una visita ortopedica, una lastra agli arti posteriori e bacino, più un'altra ad una zampa anteriore ed un esame citologico): escluso tumore delle ossa, ma rilevata una artrosi lieve ad una zampa posteriore ed una più importante a quella anteriore (l'altra zampa anteriore non è stata monitorata, ma si sospetta la medesima situazione), con lieve sinovite conseguente a malattia degenerativa articolare (evidenziata dal citologico).
Il secondo veterinario è stato perciò dell'idea che l'artrosi più quest'altra malattia avevano all'inizio creato il problema, ma il cortisone aveva provocato delle ulcere all'intestino e il tutto (l'anemia conseguente, il deperimento dell'animale e la vecchiaia)ha peggiorato la situazione fino agli attacchi.
Ma a me anche questa analisi non convince (forse perchè anche lui non era sicuro avendo ipotizzato inizialmente un artrite, poi avendo pronunciato questa diagnosi ed infine non avendo la capacità di escludere la tesi dell'altra collega concernente l'utero).
Laila sta sempre peggio in soli due giorni,gli attacchi sono sempre più frequenti e la seconda cura fornita (alimentazione di EuKanuba Senior + Condrostress supra) non mi sembra adeguata. In più mi è stato detto di somministrare di nuovo il cortisone per quattro giorni in caso di attacchi, ma io ho paura di peggiorare la situazione con una nuova perdita di sangue.
Lei cosa mi consiglia?A chi devo dare ragione?Alla prima veterinaria che mi dice di operare asportando l'utero (senza aver fatto neanche un ecografia) o al secondo che mi giustifica il tutto con l'artrosi? Io vorrei solo che lei stesse meglio, ma non so più come aiutarla...La vedo soffrire  e forse sto pensando che sarebbe meglio prendere in considerazione anche l'ipotesi dell'eutanasia...almeno avrebbe un po' di pace e non sarebbe più soggetta a diagnosi totalmente diverse e contrastanti, che fin'ora hanno solo peggiorato la situazione con medicinali forse inadeguati.
La prego mi risponda, e se può al più presto..La ringrazio comunque.
Michela.

05/05/2006 

 

Gentile Michela, non mi sembra il caso dare peso ad una diagnosi di neoplasia mammaria con metastasi diffuse-non-c’è-nulla-da-fare basata solo su una visita domiciliare.

Le espongo il mio punto di vista: il cane è stato sottoposto ad una terapia antibiotica in seguito ad una sospetta infezione delle vie genitali, alla quale è seguita la risoluzione di tutti i sintomi presenti in quel momento: anoressia e scolo vulvare. Fin qui tutto bene.

Successivamente insorge una sintomatologia che sembra di natura ortopedica: Laila è quindi sottoposta ad un esame radiografico dello scheletro e ad un esame citologico del liquido sinoviale (ottima cosa, ben fatto!!) per escludere una malattia infiammatoria articolare o una neoplasia ossea, perché evidentemente esistevano delle indicazioni in tal senso. E’ stata evidenziata una malattia degenerativa articolare, viene corretta la dieta e prescritti degli integratori (non dei farmaci) che servono a proteggere le articolazioni dall’aggravarsi del danno articolare. Ineccepibile.

Questa dei condroprotettori e della dieta non è una “seconda cura” che non ha funzionato (e dove sarebbe la “prima cura”? non vorrà ancora parlarmi dei risultati di una visita a domicilio…), ma è solo il trattamento corretto dei problemi individuati con la visita ortopedica e con le lastre. Probabilmente il collega ha preferito prendere qualche giorno di tempo per osservare l’evolversi dei sintomi principali, decidendo comunque di iniziare a trattare i disturbi finora evidenziati.

Purtroppo gli “attacchi” sono ricomparsi, non hanno ancora una diagnosi e nemmeno una terapia. Sinceramente, per come lei li descrive, ricordano tanto degli attacchi epilettici, ma quello che deve fare è questo:

1) armarsi di santa pazienza perché la medicina non è mai come la matematica, ma a volte è come le parole crociate: prima di riempire una colonna verticale, può essere necessario completare cinque orizzontali.

2) riportare il cane dal veterinario che ha già effettuato i primi esami e che probabilmente ora si sta chiedendo che fine a fatto quel pastore tedesco di 11 anni con una sintomatologia mista ortopedico-neurologica e con una possibile piometra.

3) mettere in conto di dover fare degli esami del sangue completi e un’ecografia all’addome (per verificare finalmente la presenza della piometra), e di nuovo mettere in conto che tali esami non siano inequivocabilmente diagnostici (piometra a parte). Ma qualcosa diranno.

Cordiali saluti,

dott.ssa Nicoletta Bevere

 

 

Gentile Dottoressa,
ho un cane femmina che trovai tre anni fa abbandonato in sardegna. Si tratta di un incrocio tra un levriero e uno spinone. Visto che ultimamente si gratta furiosamente in testa, le abbiamo fatto fare le analisi, ed è stato riscontrato che l'enzia AST altissimo 220... Vorrei chiederle un parere sul da farsi.
La ringrazio fin d'ora
Francesco di Padova

09/05/2006

Gentile Francesco, per avere un’opinione, anche vaga, “sul da farsi”, dovrei almeno farmi un’idea sull’origine del problema, e per avere forse un’ipotesi sull’origine del problema dovrei almeno sapere ciò di cui è a conoscenza il veterinario che vi sta seguendo. L’enzima di cui parla può aumentare per diverse ragioni, non ultima una cattiva conservazione del sangue, o un sangue emolitico per un “cattivo prelievo”. Quindi, per valutare la significatività di questo rialzo è necessario conoscere il risultato sia della visita clinica, sia del resto del profilo ematologico e biochimico che sicuramente sarà stato effettuato, e sul quale il vostro veterinario vi avrà già detto qualcosa. Cosa? Se tutti gli altri esami erano normali, l’aumento dell’AST è semplicemente da riferirsi ad uno dei due errori di cui sopra.
Per quanto riguarda il prurito, normalmente, l’approccio a questo sintomo è strettamente dermatologico, almeno all’inizio. Cioè quando un animale si gratta, di solito, prima si procede ad escludere le cause dermatologiche (dermatiti parassitarie, batteriche, allergiche, neoplasie, ecc…) poi si pensa alle cause sistemiche (dell’intero organismo) che possono ripercuotersi con alterazioni cutanee, e si fanno gli esami collaterali mirati a verificare il sospetto clinico, del quale il cliente, cioè lei, dovrebbe essere messo al corrente. Non ho idea delle motivazioni che hanno spinto il collega ad effettuare subito (e solo?) degli esami del sangue (e quali poi?). Forse le lesioni dermatologiche hanno fatto sospettare subito al collega un lupus o una leishmania? Dovete parlare con lui. Non ho elementi per aiutarvi di più.

Cordiali saluti,

dott.ssa Nicoletta Bevere

 

Gentil Dottoressa,
La mia meticcia di 12 anni questa notte è stata molto male. Ha cominciato con vomito, diarrea, incontinenza, perdita d'equilibrio,
agitazione, la testa reclinata  e schiuma alla bocca. Ho immediatamente pensato si trattasse di un forma di avvelenamento dovuto ai funghi in giardino.Il vet. mi ha detto che se si fosse trattato di avvelenamento sarebbe morta durante la notte. Inoltre scarta a priori un tumore alla testa. La sua diagnosi è stata che la cagnina soffre di labirintite.
Premetto che un anno fa ebbe praticamente qualcosa di simile me si è risolto, a differenza di oggi, nell'arco di due ore.
Ho cercato un po' dappertutto, ma non ho travato nella in merito alla labirintite nei cani. Il veterinario mi ha anche detto che sarà una cosa lunga, che prima di rimettersi potranno trascorrere vari mesi.
Dottoressa la prego mi aiuti a chiarire quanto sta succedendo alla mia cagnetta, visto e considerato che non ha mai avuto niente e che due ora prima di stare male era la cagnetta di sempre, allegra e vivace.
Attendo con ansia una risposta da parte sua.
Cordiali saluti
Laura - Canton Ticino - Svizzera


10/05/2006

 

Gentile Laura, non ha trovato nulla perché ha cercato la malattia sbagliata. Sono sicura che il collega le ha detto proprio “labirintite”, ma lo ha fatto probabilmente per semplicità. In realtà, stando a quello che le ha detto il suo veterinario, così come lei me lo riporta, il nome corretto della malattia che sarebbe stata diagnosticata è “sindrome vestibolare idiopatica del cane anziano”. Se la diagnosi è corretta, il suo cane è affetto da un disturbo neurologico abbastanza comune, fastidiosissimo, caratterizzato da risoluzione spontanea in assenza di terapia entro poche settimane. Di solito la malattia è caratterizzata da questi sintomi: rotazione del capo, movimenti ritmici dei globi oculari in senso orizzontale o rotatorio, strabismo, difficoltà deambulatoria con perdita di equilibrio e tendenza a cadere da un lato oppure a girare in tondo. Dei sintomi simili, ma di solito di entità inferiore a quelli dati dalla sindrome vestibolare, possono essere causati invece da un’otite interna, che va curata in modo specifico. Il quadro clinico infine va differenziato, con una visita neurologica, da altri che vi somigliano e che sono dovuti a tutt’altra cosa. La sintomatologia non contempla vomito, diarrea, incontinenza, mentre la perdita di saliva potrebbe essere compatibile (ma non è detto) con un coinvolgimento del settimo nervo cranico, fenomeno che può coesistere sia con la sindrome vestibolare idiopatica sia con un’otite interna.

Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere

 

Gent.ma Dottoressa,
mi chiamo Giorgio e scrivo da Magnago, provincia di Milano. Vorrei chiederLe un parere sulla situazione di Birillo, Labrador di 10 anni. Tutto è iniziato nell'aprile 05, Birillo era affetto da otite unilaterale all'orecchio destro dal quale fuoriusciva abbondante liquido giallastro e maleodorante. I prodotti auricolari (Otodine, Otomax) non hanno dato alcun risultato così siamo passati all'antibiotico Baytril somministrato per tantissimo tempo (circa 2 mesi e 1/2). In data 18/05, presso una clinica, Birillo è stato sottoposto a lavaggio auricolare, tutto sembrava risolto  ma invece niente... Ogni poco tempo, l'otite ritorna in maniera sempre più violenta colpendo entrambe le orecchie. Insomma, tutte le cure somministrate non hanno prodotto effetti se non nell'immediato... Oltretutto, spesso il cane sembra tossire in modo violento, come se avesse qualcosa in gola... il mio sospetto è che abbia qualche brutto male e vorrei sapere quali esami siano possibili senza sottoporre Birillo ad inutili stress considerando l'età e le non ottimali condizioni fisiche generali (cuore non a posto e difficoltà di deambulazione).
La ringrazio per l'attenzione riservatami e Le auguro buona giornata.
Giorgio

10/05/2006
 

Gentile Giorgio, un’otite esterna monolaterale refrattaria al trattamento, effettuato sia per via locale sia per via generale, potrebbe essere sostenuta da un’otite media, o da altre condizioni meno favorevoli, come lei teme. Tuttavia un’otite cronica, recidivante, bilaterale, difficilmente sarà dovuta ad una malattia che con ogni probabilità colpisce un orecchio solo, come ad esempio un tumore. Un’otite esterna bilaterale potrebbe essere causata da un microrganismo difficile da trattare come Pseudomonas, resistente a diversi antibiotici e che può essere stato trasmesso da un orecchio all’altro durante i vari trattamenti locali.
La presenza di un microrganismo di questo genere va accertata attraverso l’esame citologico e batteriologico dell’essudato, con un prelievo ottenuto dalla porzione più profonda del condotto uditivo orizzontale di entrambe le orecchie, da eseguire non necessariamente in sedazione.
Per valutare invece la presenza di un’otite media, mono- o bilaterale, bisognerebbe effettuare dei radiogrammi delle bolle timpaniche in sedazione. Se i radiogrammi fossero positivi per tale ricerca, potrebbe essere utile eseguire una miringotomia ed effettuare l’esame citologico e batteriologico a partire da un prelievo di essudato dell’orecchio medio.
Una causa frequente delle otiti ricorrenti bilaterali è l’atopia. In questi casi la cute della faccia interna dei padiglioni, nella sua porzione più prossima al condotto uditivo, appare rugosa, arrossata, a volte brunastra, a volte come “screpolata”. In questo caso i trattamenti topici tendono a fallire, in quanto il disturbo è di origine sistemica, non locale. Infine, l’uso prolungato di prodotti ad uso topico può determinare l’insorgenza di fenomeni di sensibilizzazione e irritazione, cosa frequentissima nei confronti del glicole propilenico, contenuto in quasi tutte le soluzioni ad uso otologico. In questi casi, per la pulizia è opportuno usare solo soluzione fisiologica, o soluzioni di Tris-EDTA, o Epiotic.
Per quanto riguarda la tosse, normalmente quando al proprietario sembra che il cane abbia “qualcosa in gola” si tratta di faringite. Ma naturalmente va verificato.

Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere

 

Gentilissima dott.ssa Bevere,
Abbiamo trovato il nostro adorabile micetto nel cassonetto della spazzatura con il cordone ombelicale ancora attaccato. Se ne deduce che non è stato allevato con il latte materno ma con gli omogeinizzati...
Quali accorgimenti alimentari devo seguire per sopperire a questa carenza? Devo somministrargli degli integratori? Cosa mi consiglia?
La ringrazio infinitamente.
Lalla Gabrieli
Roma

11/05/2006

 

Gentile Lalla, un gattino di età inferiore alle tre settimane va alimentato con latte artificiale per cuccioli e gattini somministrato a volontà (Lactol o Primolatte), con una frequenza variabile in relazione all’età dell’animale. Tra la terza e la sesta settimana si lascia a disposizione del mangime secco per gattini, inizialmente inumidito con il latte artificiale, poi lasciato così com’è. Da questo momento in poi la somministrazione di latte viene gradualmente diminuita e poi sospesa quando il gattino si alimenta autonomamente con il mangime, di solito verso la sesta o settima settimana di vita. Il mangime da gattino viene sostituito con quello da gatto adulto tra il sesto e il dodicesimo mese, a seconda delle indicazioni riportate sulla confezione del prodotto usato. Questo tipo di alimentazione non vuole integrazioni di nessun genere, indipendentemente dal momento in cui lo si inizia. (Se mi avesse detto l’età del suo animale le avrei dato una risposta meno generica.)

Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere

 

Gentile dott.ssa,
Ha ragione. Il gatto ora ha un anno e tra l'altro gli è stato diagnosticato un granuloma eosinofilico, cosa che mi preoccupa non poco e che ho associato all'alimentazione con la quale è cresciuto. Per questo le chiedevo degli integratori ma colgo l'occasione anche per chiedere come comportarmi nei confronti del granuloma che gli ha colpito le zampe posteriori.

Grazie di nuovo.
 

12/05/2006

Cara Lalla, il granuloma eosinofilico non ha niente a che fare con possibili errori nutrizionali ai quali un gatto può essere andato incontro nella vita. Inoltre si tratta di una malattia che non deve destare grossa preoccupazione, specie in un gatto giovane come il suo. Infatti il granuloma eosinofilico giovanile ha buone probabilità di guarire completamente negli anni successivi, senza lasciare traccia alcuna.
La terapia del granuloma eosinofilico non può prescindere dall’identificazione della causa: cioè devono essere escluse tutte le malattie che possono essere correlate al granuloma. Esse sono: dermatofitosi, infezioni batteriche, infestazioni parassitarie (tutte), ipersensibilità alla puntura di zanzara, intolleranza alimentare, atopia. Una volta che, con la metodica appropriata, venga individuata una possibile causa, questa va eliminata. Naturalmente è il clinico che fa la diagnosi a spiegare in modo comprensibile ed esaustivo modalità di esecuzione, vantaggi, problematiche legate ai vari test e alle diverse terapie.
In alcuni casi tuttavia la causa scatenante del granuloma o non viene individuata o non è eliminabile. In questi casi la terapia sarà di tipo sintomatico, con l’uso di antistaminici, acidi grassi, palmidrol e, nei casi gravi e ostinati, farmaci immunosoppressori come i cortisonici o la ciclosporina.
Per quanto riguarda la risposta alla sua domanda, gli unici integratori indicati in corso di granuloma eosinofilico (fermo restando tutto quello che le ho già detto!) sono gli acidi grassi (Ribes pet) e il palmidrol (Redonyl), con il quale tuttavia io personalmente non ho avuto una buona esperienza, almeno ai dosaggi consigliati dal produttore. Per quanto invece riguarda l’alimentazione, l’iter diagnostico del granuloma eosinofilico prevede l’esecuzione di una dieta privativa, che il collega che la sta seguendo non mancherà di prescriverle.

Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere

 

Salve dottore,
Fino a poco fa avevo 2 gatti 1 mi è morto di peritonite infettiva felina e l'altra è risultata positiva al coronavirus. Sono molto preoccupata cosa devo fare?
La gatta pare che per ora stia bene anche se a volte ha un respiro affanoso, è preoccupante la cosa? Come mi devo comportare?
Grazie mille dottore per qualsiasi suo consiglio!!
Cordiali Saluti, Cinzia

13/05/2006

Gentile Cinzia, la positività al coronavirus è di comune riscontro nei gatti normali e non la deve assolutamente spaventare, perché non è affatto detto che anche la seconda gatta si debba ammalare di FIP. Si goda la compagnia della sua gattina senza brutti pensieri. Riservi invece le preoccupazioni per uno dei seguenti eventualissimi fenomeni: inusuale inattività e rifiuto del gioco, rifiuto improvviso e ostinato del cibo, oppure lento ma costante dimagramento, vomito grave, improvviso o graduale aumento della sete. In questo caso porti subito la gatta dal veterinario che, con gli esami appropriati, accerterà se i sintomi possano essere attribuiti alla FIP. Per quanto riguarda il fatto che lei riferisca un “respiro affannoso a volte” in una gatta per il resto apparentemente sana, si tratta di un’osservazione che non può essere sottoposta a nessun tipo di giudizio in assenza di una valutazione medica diretta.

Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere

 

Gentile dott.ssa Bevere, sono a scriverLe poichè ho una curiosità. 
Vorrei sapere se i cani possono contrarre i virus dell'influenza, quella normale che c'è tutti gli anni, e altri virus di tipo parainfluenzale come ad esempio quelli gastrointestinali. 
La ringrazio per l'attenzione, porgo distinti saluti

16/05/2006
 

Gentile signor…, l’influenza “normale, che c’è tutti gli anni” è data da virus appartenenti al Genere Orthomyxovirus, che comprende moltissimi ceppi ampiamente diffusi sul pianeta sia dal punto di vista geografico, sia sulla scala biologica, nel senso che gli Orthomixovirus colpiscono diffusamente specie animali diverse tra loro, determinando infezioni di vario genere: da gravissime ad innocue, a seconda del ceppo e della specie animale colpita.
I virus influenzali che ogni anno diffondono nella popolazione umana fino ad ora non hanno mai dato malattia nel cane, né la possibilità che questo accada appare meno che remota. Tuttavia questi virus sono in perenne trasformazione, per via di mutazioni casuali e ibridazioni: per questo motivo il virus dell’influenza umana cambia ogni anno e la vaccinazione fatta per l’anno in corso non serve a nulla per quello successivo.
Alcuni ceppi virali colpiscono solo determinati ospiti, ad esempio solo il cavallo, mentre altri ceppi possono adattarsi facilmente a diverse specie animali, come ad esempio tacchino-maiale-uomo. Infine, rarissimamente, un ceppo che di solito colpisce una sola determinata specie animale si adatta per qualche casuale mutazione, improvvisa, imprevedibile e irreparabile, ad una nuova specie animale e, mutando definitivamente, si stabilisce su di essa creando un nuovo tipo di influenza.
Questo è ciò che è recentemente accaduto nel cane, per il quale fino all’autunno del 2005 non era nota alcuna sindrome influenzale. E’ stato infatti da poco scoperto un virus H3N8 equino che, mutando, ha fatto il salto di specie dal cavallo al cane ed ora si è perfettamente adattato a quest’ultimo, rendendo possibile la trasmissione cane-cane.
Quindi la risposta alla prima domanda è: sì, il cane può contrarre virus influenzali, ma (per ora) non si tratta degli stessi virus che determinano l’influenza umana.
La Parainfluenza invece è determinata da virus del Genere Paramyxovirus, imparentato con il Genere cui apparengono ad esempio il virus del cimurro canino e del morbillo umano. Per quanto riguarda il cane, esiste un virus parainfluenzale specifico che dà una sintomatologia prevalentemente respiratoria. Inoltre il cane sembra occasionalmente sensibile al Paramyxovirus responsabile della parotite dell’uomo.

Spero di aver soddisfatto la sua curiosità.

Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere

 

La povera Conigliona che ho trovato abbandonata, ha la rogna nel padiglione auricolare. Il veterinario le ha fatto due siringhe a distanza di 15 gg, quelle che si fanno per curare la rogna del cane e del gatto .Inoltre, qualche volta le metto uno sprai a base di piretroidi e permetrina (con azione residuale, ma non è specificata la durata)che si può usare anche per cani gatti e uccellini. Le orecchie saono ancora piene di croste e migliora molto lentamente.Dato che qui il coniglio non è considerato un animale da compagnia e nessuno ne capisce nulla, cosa dovrei fare?

Maria (Ischia)

17/05/2006

 

Gentile Maria, smetta di usare lo spray. Bisognerebbe controllare il dosaggio usato dal collega: sono necessari 0,3-0,4 milligrammi di ivermectina per ogni Kg di peso del coniglio, ossia 0,03-0,04 millilitri di soluzione di Ivomec per un coniglio di 1 kilogrammo. Il farmaco va somministrato per tre volte ogni 15 giorni. Rinnovi completamente la lettiera e pulisca bene la gabbia, di modo da evitare reinfestazioni. Questa terapia di solito è risolutiva. E’ possibile che il farmaco sia stato sottodosato a causa magari di una non corretta pesatura dell’animale? Pesi il coniglio su una bilancia da cucina precisa e verifichi con il veterinario la posologia dell’ivermectina. Se dopo i tre trattamenti il coniglio non è guarito si può provare con la selamectina. Mi faccia sapere, le darò indicazioni più precise. Visto che mi dice che “nessuno ne capisce nulla” ne approfitto per raccomandarle caldamente di non alimentare il suo coniglio con mangimi commerciali, né con pane secco e biscotti! L’unico mangime che può dare, in limitate quantità, è costituito dal pellettato di erba medica (sono dei corti bastoncini color verde scuro-nero). Alimenti il coniglio esclusivamente con fieno e verdure fresche a foglia (erbette, tarassaco, insalata, ecc…), gli garantisca un ambiente spazioso e l’accesso a zone in cui possa ricevere liberamente la luce del sole.

Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere

 

Gentile dottoressa,
ho appena letto la sua risposta in merito al coniglio di cui mi sto prendendo cura e avrei delle precisazioni da chiederle: riguardo l'alimentazione, cosa intende esattamente per erbette?( posso trovarle dal fruttivendolo? I negozi di mangimi quì non hanno cibo fresco).Posso dare anche delle carote? Conigliona è molto ghiotta del cibo per conigli nani, infatti, prima di leggere i suoi consigli, le avevo messo nella mangiatoia due diversi pellet (uno verde e uno bianco) e pure un mangime misto per conigli nani, costituito da vari semini( composizione:glucosio 25%; proteine 12%;cellulosa 13%;ceneri 7,5%;grassi 4%; umidità12%;pellettato, grano, mais,girasole, avena,carrube, piselli fioccatiarachidi, mais fioccatobiscotti vitaminizzati), che è stato tanto gradito da rifiutare il resto.
Dato che ho avuto moltissima difficoltà a trovare una gabbia adatta, alla fine ho optato per la classica gabbia d'allevamento, con una tana di zinco.L'intera gabbia misura circa 50x100 cm, è abbastanza spaziosa? E' posta sotto una tettoia riparata,sempre all'ombra, c'è bisogno della luce solare diretta? Inoltre ho notato che sotto la pianta di entrambe le zampe posteriori c'è un'escoriazione che, a giudicare dal confronto con alcune immagini viste su internet, sembra dermatite ulcerativa necrotica. Che fare?
Grazie per i preziosi consigli.
Cordiali saluti.
Maria.

19/05/2006
 

Cara Maria, il coniglio dal punto di vista alimentare è un erbivoro stretto: in natura se ne starebbe tutto il giorno su colline soleggiate a mangiare erba, spendendo in questa attività circa 8 ore al giorno: un terzo della propria vita a masticare e digerire alimenti fibrosi e ipocalorici. E la natura ha provveduto a fornire i conigli di un sistema digerente (dai denti in poi) estremamente specializzato per questa attività. Per trattarlo bene quindi bisogna rispettarne le esigenze fisiologiche, alimentandolo da erbivoro, non da onnivoro o granivoro. I mangimi misti per conigli nani non hanno nessuna caratteristica che risponda alle esigenze di questi animali e, davvero, non si capisce da quale esperienza di allevamento di conigli possano provenire queste formulazioni. Probabilmente dall’allevamento del coniglio da carne che, macellato dopo pochi mesi dalla nascita, non fa certo in tempo (e comunque non interessa a nessuno) a sviluppare le terribili malattie dentali e ossee che invece colpiscono tutti i poveri conigli da compagnia alimentati per anni con questi mangimi, con il pane secco, i biscotti, le crocchette per gatti.
Ripeto: fieno di buona qualità (ottimo quello della Vitalkraft) sempre a disposizione e, una o due volte al giorno, verdura a foglia. Dove si trova? Nel banco della verdura del supermercato. Il tarassaco, il trifoglio e l’erba medica nei campi. Non si preoccupi se poi non trova le cosiddette erbette (sono una verdura simile agli spinaci), era solo un esempio di verdura a foglia. Carote, pomodori, frutta meglio di no, troppe calorie e poca fibra. Gradualmente riduca il mangime e offra il nuovo tipo di alimentazione: dovrà avere pazienza e insistere perché purtroppo il coniglio ha imparato ad apprezzare cibi ipercalorici e iperproteici e quindi è possibile che riportarlo all’alimento ricco di fibra sia un po’ difficile. Le lesioni podali probabilmente sono di natura traumatica e dipendono dalla pavimentazione della gabbia dove fino ad ora il coniglio è stato alloggiato. Metta sul fondo della gabbia della lettiera in pellets: sono delle specie di pallini gialli (sembra segatura pressata). Non usi segatura, fieno, trucioli di legno, carta di giornale, lettiera per gatti. Sopra la lettiera disponga il fieno, e nella mangiatoia le verdure fresche. L’acqua con il beverino per conigli. La gabbia deve consentire all’animale di fare almeno tre piccoli saltelli, ma comunque il coniglio va liberato il più possibile. Il sole diretto va bene se è una libera scelta, come potrebbe accadere in un piccolo giardino o in un terrazzino, con la possibilità di ripararsi all’ombra.

Cordialmente,

dott.ssa Nicoletta Bevere

 

Salve dott.ssa, mi chiamo Vincenzo e le scrivo per sapere se dal cimurro c'è via di scampo o no.
In pratica  circa da tre settimane ho trovato un cucciolo di circa un mese e mezzo sul ciglio della strada, l'ho preso e portato a casa, il giorno successivo l'ho portato dal mio veterinario e dalla visita è risultato tutto ok, pesava circa 1.7Kg, e l'unico disturbo era la lacrimazione degli occhi, forse dovuta alla tenera età oppure non so, comunque dopo una settimana abbiamo iniziato le vaccinazioni, solo che dopo circa 10 gg, ho notato un comportamento anomalo e leggeri  disturbi motori, ritornato dal veterinario è risultato un lieve aumento di temperatura e quindi febbre, dopo un trattamento il cane non ha avuto miglioramenti, sono ritornato e la nuova diagnosi è stata: CIMURRO; ora le chiedo se si puo' guarire e se c'era la 
possibilità di evitarlo. Grazie

20/05/2006
 

Gentile Vincenzo, la forma classica del cimurro può svilupparsi in modo piuttosto lento, quindi non è da escludere che il cane avesse già contratto il virus, in una forma lieve naturalmente, fin da quando lei lo ha trovato. Ad esempio l’epifora (lacrimazione), la tosse e il vomito, possono comparire dopo 2-3 settimane dal contagio, mentre i disturbi nervosi, le alterazioni dei cuscinetti plantari e del tartufo (ipercheratosi), dopo 4-8 settimane. Nel suo cane quali sintomi riferibili al cimurro sono presenti? Quali esami di laboratorio sono stati fatti per supportare il sospetto clinico?
Questa malattia non sempre è mortale e certo che si può guarire, ma dipende dalla forma di cimurro che colpisce il cane. Lei, un po’ troppo vagamente, mi parla di “leggeri disturbi motori”. Mi viene da pensare che si tratti delle contrazioni muscolari ritmiche chiamate mioclonie: in questo caso, se tali disturbi sono dovuti al cimurro, si tratta di sintomi che normalmente hanno insorgenza tardiva e compaiono in soggetti che hanno subìto un’infezione diverse settimane o mesi prima, e che ne sono sopravvissuti. Naturalmente questo dato non si accorda perfettamente con il fatto che ora il cane dovrebbe avere circa 8 settimane, ma non è del tutto incompatibile. Quindi, per rispondere alla sua domanda, (dando per certo che la diagnosi di cimurro sia esatta, e non entrando nel merito di questo non trascurabile argomento!) direi che non c’era la possibilità di evitare l’infezione (è avvenuta prima che lei adottasse il cane), il suo cane non è affatto in pericolo di vita ma probabilmente non guarirà da questi sintomi, che sono gli strascichi della malattia. Se invece mi avesse parlato di gravi problemi motori, come la paralisi o l’incoordinazione degli arti, le avrei detto cose meno felici.

Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere

 

gentile dott.ssa Bevere,
le scrivo per sottoporle il caso del mio cane Oliver.
Si tratta di un cane meticcio di 4 anni e mezzo che circa 4 anni fa ho raccolto dalla strada già malato di cimurro. fortunatamente grazie alle dovute cure è riuscito a guarire, rimanendo tuttavia sensibile a bronchiti e raffreddori nella stagione invernale.
La settimana scorsa ho riscontrato nel cane un linfonodo nella parte destra ingrossato, l'ho portato dal veterinario il quale prontamente ha consigliato ves, le analisi per la borrelia e altri esami. successivamente il gonfiore si è presentato anche sul labbro, sempre nella parte destra. a quel punto è stato effettuato un ago aspirato e attendo per dopodomani il responso dell'esame citologico.
Inoltre ieri mi sono resa conto che si sta iniziando a gonfiare il linfonodo sinistro; ovviamente il veterinario dice che per fare qualsiasi cosa occorre aspettare gli esiti delle analisi per ottenere il quadro completo della situazione.
Il cane mangia pochissimo e solo se imboccato, ed è molto debole. Sta assumendo da una settimana antibiotici.
secondo lei da cosa potrebbe derivare lo stato del mio cane?
Specifico inoltre che circa un mese fa, nel punto in cui si è ingrossato il primo linfonodo è stata asportata una zecca, potrebbe essere la causa? E in questo caso l'ingrossamento del linfondo sinistro sarebbe giustificabile?
Grazie Mille
Marta

20/05/2006

 

Gentile Marta, moltissimi eventi, di tipo infiammatorio, circolatorio o tumorale, possono causare un aumento di volume linfonodale e il primo passo è appunto quello di eseguire la citologia dei linfonodi colpiti e gli esami ematologici (emocromo ed esame citologico di uno striscio di sangue), per iniziare a discriminare il tipo di meccanismo che ha dato il via all’ingrossamento. In un secondo tempo, una volta accertato ad esempio che la causa sia una malattia infiammatoria, si cercano i possibili responsabili dell’infiammazione (leishmania, ehrlichia, toxplasma, ecc). Dubito che la zecca di un mese fa possa essere responsabile e dubito ancor più della Borrelia, che dà una sintomatologia poliartritica per definizione (ossia non si fa diagnosi di borreliosi di Lyme canina se non sono presenti almeno due articolazioni artritiche) e linfoadenopatia regionale (ossia del linfonodo più vicino all’articolazione colpita) nel 5% dei casi. Se anche il cane risultasse positivo all’esame sierologico, cercherei ben altrove l’origine della malattia.
Se gli esami preliminari invece non identificassero una forma infiammatoria, allora bisognerebbe cercare ahimè tra le altre cause, attraverso radiogrammi ed ecografie.
Comunque in questi casi, procedendo con le indagini, la diagnosi viene raggiunta rapidamente.

Auguroni,

dott.ssa Nicoletta Bevere

 

Salve mi chiamo Rocco ho un rottweiler di 8 mesi, che da pochi giorni si è manifestato delle perdite di pelo sulla parte inferiore degli occhi e nei contorni, e anche sul petto,con delle crosticine, sembra che non sia a livelli di perdite eccessive di pelo in altre zone del corpo, cosa potrebbe essere?
sicuro di un vostro riscontro distinti saluti.


20/05/2006

Gentile Rocco, la diagnosi con ogni probabilità si nasconde all’interno dell’ elenco di malattie che causano alopecia infiammatoria (follicolite batterica, micosi, rogna demodettica), oppure, con una probabilità enormemente inferiore, si potrebbe trattare di una forma di alopecia giovanile non infiammatoria come la displasia dei peli neri, ma per sapere di cosa si tratta davvero è necessario un veterinario “dal vivo”.

Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere

 

Gent.ma Dott.ssa Bevere,
vorrei farle alcune domande relative al mio cane, un cucciolone di Schnauzer gigante di 18 mesi. Le premetto che è perfettamente sano e molto socializzato, è stato portato fin da cucciolino alle puppies-class al campo d'addestramento del suo veterinario. Innanzitutto volevo chiederle se è normale che uggioli sempre (suono tipo piu piu), in qualsiasi circostanza. Avevamo pensato all'inizio (il mio compagno ed io), fosse per uno stato d'ansia, dal momento che lo faceva in macchina oppure ai
giardini, quando magari stavamo fermi a chiaccherare in mezzo alla gente e comunque fuori dal suo territorio. Il "problema" è che lo fa anche sul suo lettino, mentre gioca o mangia un osso. Cosa potrebbe significare? Secondo quesito, quando lo facciamo uscire in giardino, se noi non siamo fuori lui si sdraia sul lettino e si addormenta, appena usciamo anche noi, inizia a correre avanti e indietro, a rincorrere lucertole ed uccelli. E' normale questa sua irrequietezza in nostra presenza? Da un po' di tempo poi, è sorto un altro problema relativo a questo comportamento, non si limita a seguire le lucertole, ora, segue molto di più le ombre degli uccelli,  in continuazione, anche per 2 ore e con questo caldo è già successo che gli uscisse poi il sangue dal naso. Ci hanno suggerito che potesse dipendere dal fatto che di razza, ha il ciuffo davanti agli occhi che gli potrebbe impedire la visuale, gli abbiamo messo un elastichino, per pulire il suo campo visivo, ma il suo comportamento è continuato.
L'episodio più emblematico, è sato quando ai giardini, invece che giocare con noi a freesbee, Donovan ne rincorresse l'ombra, anche quando glielo tiravamo a portata. Le sembra corretto il suo comportamento? In cosa potremmo aver sbagliato? Aggiungo che il mio compagno lo porta 1sera a settimana ad un corso di obedience (dove,a parte la distrazione si comporta
bene) e tutte le sere, nonostante noi si abbia un grande giardino lo portiamo fuori, in bicicletta o a piedi per 1 oretta. Questo per
specificare le nostre abitudini nei confronti di Donovan.
La ringrazio anticipatamente e mi scuso per la prolissità, ma Donovan è un argomento a cui tengo moltissimo.
Cordiali saluti
Emanuela Rossetti
Ravenna

20/05/2006
 

Gentile Emanuela, credo che Donovan riceva molte più ricompense e gratificazioni quando è ipereccitato e iperattivo rispetto a quelle che riceve quando è in uno stato di calma e inattività. E’ probabile che involontariamente voi rinforziate i vocalizzi e l’agitazione rivolgendogli maggiori attenzioni proprio durante questi comportamenti: quando il cane uggiola ed è irrequieto voi forse lo guardate di più, magari lo accarezzate dicendogli di calmarsi oppure gridate di smetterla. In ogni caso rinforzate il comportamento o lanciate al cane messaggi conflittuali. Avete bisogno di un educatore cinofilo (che non sempre coincide con l’addestratore) o di un veterinario comportamentalista che vi aiuti a ristabilire con il cane un linguaggio appropriato e che vi insegni esercizi in grado di aumentare gli autocontrolli. Per quanto riguarda la caccia alle ombre potrebbe trattarsi invece, più che di un problema di comunicazione, di una malattia vera e propria, che merita assolutamente l’attenzione di un veterinario comportamentalista.

Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere

 

Gentilissima D.ssa Bevere,
voglio prima di tutto farLe sapere che mi ritengo fortunatissima perchè leggendo le Sue risposte ho capito che finalmente esiste qualcuno che mi ispira veramente fiducia e che potrà aiutarmi in caso di bisogno.
Ho un bellissimo gattino thai di sei mesi, intelligente, vivace e coccolone che, almeno per il momento,  sta benissimo.
Purtroppo sono io quella che ha i problemi perchè ancora non mi sono ripresa dal dolore causato dalla perdita del mio gatto precedente che mi è stato vicino per quasi 18 anni. Questo  micetto mi ha aiutata molto e adesso mi  preoccupo se starnuta, se ha le orecchie troppo calde, se mi sembra che beva troppo e cerco ogni comportamento anomalo che potrebbe essere  l'inizio di chissà quale terribile malattia. Credo di avere queste paure anche perchè ho letto sul pedigree che è nato da accoppiamenti tra consanguinei. Questo che tipo di problemi potrebbe creargli? All'allevamento mi è stato consigliato di fare il richiamo dei vaccini FIP e FeLV in gennaio e quando l'ho portato dal veterinario per un primo  controllo mi è stato detto, dopo un'occhiata alquanto frettolosa,  che va tutto bene. Sono consigliati altri vaccini e, come prevenzione,  che esami potrei fargli fare per essere più tranquilla?
La ringrazio per l'attenzione e sono sicura che la Sua risposta mi darà la serenità che cerco.
Grazie.
Manuela VE
 

21/05/2006
 

Cara Manuela, eviti il vaccino contro il FeLV a meno che il gatto non sia particolarmente esposto al contagio (vita semilibera, accesso ai giardini, convivenza con altri gatti a vita semilibera o FeLV-positivi). In ogni caso prima di vaccinare un gatto contro il FeLV bisogna assicurarsi che l’animale non sia portatore del virus. Ora che il suo gatto ha compiuto i sei mesi di età può fare il test per il FeLV e, già che ci siamo, faccia anche quello per il FIV. Il vaccino contro la FIP non è in commercio in Italia (lo è in Svizzera) e comunque non sembra consigliabile. Per il FIV il vaccino non è stato ancora creato, come non lo è per l’HIV che colpisce l’uomo. Dopo i due mesi di vita del gattino di solito si fanno due vaccinazioni, a distanza di 3-4 settimane, contro herpesvirus, calicivirus, parvovirus ed eventualmente chlamidia. Quelli li avrà già fatti. Faccia sterilizzare il suo animale perché vivrà in casa con lei una vita più serena e a misura di gatto d’appartamento. Si tratta di un intervento di routine che tuttavia richiede l’anestesia generale: non è detto che si debbano fare particolari esami preoperatori prima della castrazione, ma di certo va fatta una visita accurata. Cerchi quindi un veterinario che le piaccia e che non dia mai al suo prezioso gattino un’occhiata frettolosa al posto di una visita, né tratti lei con sufficienza! Questo stesso collega, durante le visite annuali alle quali il gatto sarà sottoposto (una all’anno per tutta la vita), la rassicurerà sullo stato di salute, le indicherà i vaccini necessari, l’alimentazione più adatta e provvederà se necessario a proporle eventuali esami e cure. Il fatto che nel suo albero genealogico ci siano molti consanguinei la dice lunga solo sul modus operandi dell’allevatore, ma non certo sullo stato di salute del suo Thai. Quindi si goda la compagnia del suo gatto e metta da parte inutili preoccupazioni.

Un abbraccio,

dott.ssa Nicoletta Bevere

 

Cara Nicoletta,
a distanza di tempo mi trovo a riscriverti. Sono la padrona della meticcia con tumore mammario circoscritto, ricordi? Quel problema per il momento sembra risolto (incrociamo le dita!).
Questa volta avrei bisogno di chiederti qualcosa sulla cardiopatia mitralica canina. Stella ne soffre e a febbraio abbiamo fatto un eco-doppler per valutare la situazione.
La cardiologa disse che non era una situazione gravissima e le prescrisse Enacard 1 volta al giorno.
Il cane sta benissimo...corre come una pazza non mostrando alcun sintomo di affaticamento. La creatinina è a posto, beve il giusto e mangia con appetito. In pratica non perde occasione per giocare con chiunque.
La cosa che mi preoccupa però è che a volte (non spesso però!!) tossisce per pochi secondi, una tossettina superficiale simile all'asma. Sembra quasi che le vada qualcosa di traverso per intenderci perchè alla fine fa come per sputare. Questa situazione non si verifica quando il cane dorme ma a volte quando beve (sin da piccola) e alla mattina quando viene nel letto a giocare.
La sua Vet dice di non preoccuparsi perchè la tosse cardiaca è ben diversa. Ma come posso fare a riconoscerla? E soprattutto come è il decorso di questa malattia?
Grazie mille per la tua consueta gentilezza.
Saluti
Serena

22/05/2006
 

Gentile Serena, l’insufficienza mitralica è una malattia che, se opportunamente trattata fin dal suo esordio, ha una progressione generalmente molto lenta. Tuttavia il modo migliore per valutare il paziente cardiopatico è sempre quello di monitorarne la malattia con diverse ecocardiografie, ripetute ad una distanza di tempo variabile a seconda della gravità del quadro clinico. Nel tuo caso, se la cagnolina sta bene, ti consiglierei di ripetere l’esame fra 8-12 mesi e, sulla base dell’esito di questo prossimo esame, programmare i successivi.
L’insufficienza della valvola mitralica può determinare tosse con diversi meccanismi, ma quello che più ti interessa è la sintomatologia dello scompenso che può comparire in modo lento e progressivo o, a volte, in modo acuto e improvviso. Il cane fa fatica a riposare e in particolare durante la notte è piuttosto irrequieto, non si sdraia più su un fianco ma preferisce la posizione a sfinge. Il respiro è accelerato e ai movimenti della gabbia toracica si accompagnano quelli della parete addominale a causa dell’aumentato sforzo respiratorio. Il polso femorale può essere debole, accelerato e a volte aritmico. In corso di edema polmonare la tosse è fioca, a colpi staccati notturna, ma può anche essere aspra e sonora, diurna e aggravata dallo sforzo fisico, se sono presenti oltre all’edema polmonare altre concause di tosse, correlate all’aumento di volume dell’atrio sinistro. Durante i colpi di tosse può essere emessa una schiuma biancastra, a volte rosata, a volte decisamente rossastra. L’emissione può avvenire anche dalle nari. Il cane sta malissimo, non tollera minimamente l’esercizio fisico e la lingua può assumere una sfumatura grigiastra o bluastra.
Gli episodi di tosse dei quali tu riferisci non sono assolutamente riportabili ad una situazione di scompenso cardiaco, quindi tranquilla!

Cari saluti,

dott.ssa Nicoletta Bevere

 

Gentile Dottore,
sono proprietario di una canina beagle di circa 2 anni.La canina ha paura di tutto ( temporali, vento, porte che sbattono etc.) Circa un anno fa ha subito una anestesia per uin  prelievo di tessuto in bocca, da quel momento il cane quando gli viene passato qualsiasi oggetto davanti agli occhi, si ritira indietro  sbandando, e subendo anche delle crisi convulsive, i primi tempi ogni 4 mesi, ora dopo un mese e anche meno. Consideri che quando cerca di addormentarsi il cane ha dei sussulti improvvisi, mi creda sono molto preoccupato, e avrei piacere di curare la canina eventualmente con l'omeopatia, mi consgli Lei. Attendo con ansia una Sua risposta.
 

23/05/2006

Gentile Signor…la sua cagnolina reagisce con una paura eccessiva e immotivata a stimoli innocui. Questo comportamento, definito fobico, impedisce al cane di adattarsi ai normali stimoli visivi e acustici che riempiono l’ambiente in cui vive e, via via che il tempo passa, tale comportamento degrada progressivamente la percezione che il cane ha del mondo, di modo che, mentre all’inizio la fobia è rivolta verso un unico stimolo, poi si complica estendendosi a tutti quelli che vagamente gli somigliano, o addirittura estendendosi a stimoli inizialmente neutri che il cane mette casualmente in relazione con i precedenti. Questo grave disturbo impedisce al cane di vivere una vita normale e richiede assolutamente una consulenza specialistica e una terapia farmacologica. Quest’ultima in particolare deve agire sulla biochimica del cervello di modo da ripristinare uno stato emotivo normale, per permettere al cane di vedere il proprio ambiente con occhi nuovi, senza paura, e di riconoscere come innocui gli stimoli che lo circondano. Quello che serve al suo cane è una terapia comportamentale e una terapia farmacologica. L’epilessia potrebbe essere indipendente dal disturbo comportamentale, ma certamente questo la aggrava. Il mio parere è che, prima di iniziare a trattare farmacologicamente questo secondo problema, è assolutamente necessario mettere sotto controllo la patologia principale.

Cordialmente,

dott.ssa Nicoletta Bevere

 

Gentile dottoressa, sono Vincenzo le ho scritto in merito al probabile CIMURRO del mio cucciolo, prima di tutto la ringrazio per la risposta, adesso cerco di dirle qualcosina in piu', il mio Pedro l'ho trovato per strada e quindi non so esattamente quante settimane aveva, comunque già c'era la presenza di lacrimazione, saltando tutto ciò che le ho già detto le aggiungo che ad oggi è una settimana che il mio veterinario li pratica una cura di sostegno ( non sono stati effettuati esami del sangue, percui non so per certo se si tratta di Cimurro), il cane mangia normalmente, le feci sono normali, e il disturbo che le ho detto nella precedente mail riguarda il cedimento della zampetta anteriore sx, con conseguente crollo, che si manifesta soprattutto dopo che il cane non è stato in movimento. Quando però si stende per riposarsi inizia il lamento che dura un pò ( 15, 20 min o piu') prima di dormire un pochetto, ed alcune volte ha forti dolori che non mi permette neanche di toccarlo. In piu le aggiungo che ha forte prurito, e giornalmente quando lo spazzolo cadono tanti peli e noto una specie di "forfora". Quindi cocludo ripetendole che alla zampa anteriore ha queste contrazioni. La febbre rispetto al primo giorno che era alta, adesso non lo è piu, è si presente ma piu bassa. Secondo lei sopravviverà, quali saranno i danni che si porterà dietro e soprattutto in questi giorni come mi devo comportare?
Volevo aggiungere anche che la lacrimazione è diminuita, e volevo chiederle cosa intende per incoordinazione degli arti.
Qualora fosse l'inizio del cimurro cosa si fa?
Grazie
Vincenzo Ierardi

La ringrazio
Vincenzo Ierardi

23/05/2006
 

Gentile Vincenzo, i sintomi descritti, per come io riesco a interpretarli, sembrano quelli dell’osteopatia metafisaria o della panosteite eosinofilica (detta anche enostosi), non del cimurro. Si tratta di malattie infrequenti che colpiscono il cane giovane e che causano variabile dolore osseo (anche grave, con decubito prolungato e vocalizzi spontanei), febbre, lacrimazione, eventualmente rifiuto del cibo. Per alcuni aspetti somigliano a malattie virali. La causa è per entrambe in parte oscura e la terapia è in entrambi i casi di sostegno, sintomatica, volta principalmente ad alleviare il dolore. La diagnosi è radiografica e l’evoluzione generalmente benigna, con risoluzione spontanea. Per quanto riguarda le sue preoccupazioni (anche se in fondo credo che andrà tutto bene) non mi sembra sbagliato che lei un po’ se le tenga, visto che non abbiamo nemmeno un esame collaterale a conforto di un’ipotesi diagnostica, nonostante la gravità dei sintomi. Incertezza della diagnosi e tranquillità assoluta? No, non si può fare.
Per incoordinazione motoria (o atassia) si intende un disturbo della deambulazione correlato ad un difetto della conduzione nervosa, non ci pensi più, non è il suo caso.
Il problema dermatologico mi sembra indipendente da quello ortopedico e va approcciato con gli esami atti ad escludere innanzi tutto una banale malattia parassitaria. Faccia almeno questi esami.

Cordialmente,

dott.ssa Nicoletta Bevere

 

Gentile dott.ssa Bevere, sono Vincenzo (caso "cimurro"), la ringrazio per avermi risposto e vorrei aggiornarla su alcuni nuovi sintomi; un paio di giorni fa il mio Pedro non si è lamentato come di solito faceva 
quando cercava di riposare, ma in compenso è apparsa la masticazione a vuoto e quando si è svegliato gli occhi erano gonfissimi ed addirittura il sx era girato si vedeva tutto il bianco, questo sintomo è subito passato ed oggi gli occhi sono alla normalità, ma la masticazione è rimasta ( ma è visibile 
solo quando dorme).
Dopo un giorno di pace è ritornato il lamento ( sempre quando è a riposo) ed anche il cedimento muscolare, oggi per la prima volta ha mangiato di meno.
Adesso le chiedo, dopo questi nuovi sintomi, la sua opinione a riguardo, ed in piu' nel caso non sia Cimurro come mi comporto visto che il mio vet. non 
ha effettuato il vaccino?
E queste malattie da lei citate sono curabili? sono molto gravi?
Grazie Vincenzo

26/05/2006

Salve dott.ssa sono Vincenzo ( per Pedro il mio cane infetto da probabile Cimurro), le vorrei aggiungere i nuovi sintomi , sperando che possano essere utili, nell'ultima mail le ho scritto della masticazione  a vuoto e del gonfiore degli occhi, gli occhi sono tornati alla normalità ma a distanza di  tre giorni oltre al solito cedimento (camminando ma anche da fermo le zampette anteriori non lo reggono) e oltre al solito prurito tremendo che li fa perdere molti peli, oggi ha avuto delle CRISI EPILETTICHE, ma non sono 
sicuro che siano proprio crisi perchè non le ho mai viste, comunque le spiego come si manifestano:
INIZIA LA MASTICAZIONE A VUOTO, MUOVE LA TESTA E ESCE SCHIUMA DALLA BOCCA,  ALCUNE VOLTE LO FA DA FERMO ALTRE INVECE CORRE E SEMBRA SVANIRE IL SOLITO CEDIMENTO.
In piu' mangia leggermente di meno anche se quello che rimane nella ciotola lo mangia dopo un pò di tempo.
secondo lei di cosa si tratta?
Cosa faccio' mi sto affidando al mio vet. ma sono piu di 2 sett. il cane non migliora anzi ogni giorno c'è un nuovo sintomo
la ringrazio a risentirci Vincenzo.

28/05/2006
 

Vincenzo carissimo, alle sue ultime due domande ho già risposto nella seconda lettera, dove però le ho detto anche che per formulare una prognosi sicura non è possibile basarsi su ipotesi non verificate da alcun esame di laboratorio, per un caso clinico piuttosto complicato, con sintomi importanti, forse gravi, approssimativamente riferiti per lettera dal proprietario. Non è serio che io le dica di più di quello che le ho già detto. O si accontenta, o va da un veterinario e si dimostra disponibile a percorrere l’iter diagnostico necessario.

Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere

Gentile Vincenzo, ho appena ricevuto la quarta lettera! Questa volta la sintomatologia riferita sembra riconducibile a quello che gli anglosassoni chiamano “convulsioni chewing gum”, le convulsioni che si ripercuotono sui muscoli masticatori in corso di encefalite acuta cimurrosa. E allora può darsi che quello che lei chiamava “gonfiore agli occhi” fosse in realtà una congiuntivite sempre correlata al cimurro, mentre quando mi parlava di grave dolorabilità agli arti (seconda lettera, mi pare) si poteva trattare invece di una manifestazione neurologica che niente aveva a che fare con il dolore. L’esame del liquor in questo momento potrebbe essere la procedura diagnostica più indicata, ma è possibile che visitando accuratamente il cane i segni clinici siano in realtà così caratteristici da non far ragionevolmente dubitare della diagnosi. In ogni caso, se la diagnosi fosse davvero quella di encefalite acuta cimurrosa, la prognosi può anche non essere infausta per quanto riguarda la vita (dipende da come evolve la malattia), ma deve avere pazienza perché questa fase può durare molte settimane e la sintomatologia può essere piuttosto dinamica. Comunque tutti i suoi dubbi li può risolvere solo un veterinario che veda direttamente Pedro e che abbia un po’ di confidenza con la neurologia.

Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere

 

salve,
la mia gatta di quasi 10 anni affetta da insufficienza renale è risultata positiva al test della fiv da circa un mese ha piccole perdite di urina soprattutto di notte.
sono andata da 2 veterinari  il primo mi ha detto che probabilmente la gatta è diventata incontinente e il secondo che forse i valori dell azotemia potevano essere aumentati causando tali perdite(negli ultimi esami del sangue tali valori erano notevolmente scesi)
a tale proposito mi ha consigliato di fare per 5 gg mattina e sera flebo di trenta cc di fisiologica con 0,5 di plasil ma dopo 15 gg il problema si è ripresentato.
ho ripetuto il trattamento con scarsi risultati.
a questo punto mi domando cosa possa causare realmente tale disturbo e se sia conveniente un ulteriore visita veterinaria....
aspetto i suoi consigli inviandole i mie piu cordiali saluti
Elisabetta

24/05/2006

Gentile Elisabetta, è più facile che le perdite di urina della sua gatta siano dovute ad un problema delle vie urinarie inferiori, come una cistite, piuttosto che alla vecchiaia o ad un’aumentata produzione di urina (per insufficienza renale, diabete o altro). In questi casi è opportuno quindi l’esame completo delle urine per escludere un’infiammazione.
In pratica più che una terza visita ora sarebbe utile che il collega tirasse le conclusioni dei rilievi clinici, formulasse delle possibili ipotesi diagnostiche (cistite, insufficienza renale, diabete, disturbo neurologico) e le verificasse con degli esami di laboratorio.
E in fondo, vista l’età della gatta, fare una valutazione generale del suo stato di salute con degli esami completi non sarebbe uno spreco. Infatti se davvero è presente insufficienza renale è opportuno trattare bene questa malattia, al fine di garantire alla gatta il maggiore tempo di sopravvivenza e la migliore qualità di vita possibile.

Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere.

 

Mi chiamo Lorena e ho una gatta siamese cieca con la fiv  da 7 anni vive in casa a parte la piometra operata con successo non ha mai avuto problemi. In Aprile, le è stato diagnosticato un linfoma linfoblastico all'intestino, ho provveduto subito all'operazione chirurgica togliendole la massa tumorale e la milza, l'operazione è avvenuta con successo ma l'esame istologico ha confermato il linfoma . Ora purtroppo ha  i reni  già intaccati e una leggera pleurite, per ora sto usando l'interferone ma  il veterinario mi consiglia la chemio quella in pastiglie + leggera . Mi piacerebbe  sapere se qualcuno dei lettori di bairo ha qualche consiglio da darmi  in relazione a esperienze vissute .
Sono disperata amo qulla gattina più della mia stessa Vita.
GRAZIE A
TUTTI
LORENA.

26/05/2006
 

Gentile Lorena, la sua richiesta di consiglio a qualche lettore che ha vissuto simili esperienze con il proprio gatto è stata girata alla mia posta, quella del veterinario.

Il mio consiglio, professionale, è quello di aderire assolutamente alla proposta del collega riguardo una terapia palliativa “leggera” (prednisone), che al gatto può solo dare giovamento. Tuttavia l’utilizzo di un chemioterapico più “forte” (ad esempio l’adriblastina) secondo me andrebbe scartato solo dopo un’attenta valutazione complessiva.

Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere.

 

Gentile dott.ssa da circa un mese ho uno splendido pastore tedesco, maschio,si chiama Lapo. E' una peste, vivace, giocherellone, mordicchia qualsiasi cosa abbia sotto il naso, anche me. Ma so che è "fisiologico".
Gli abbiamo costruito una vera e propira casa ma ho un dubbio. Qual'è il pavimento migliore da utilizzare affinchè magari non danneggi le sue zampe, la sua postura o altro? Ho paura che il cemento sia troppo duro...lei cosa mi consiglierebbe?
Aspetto con ansia una sua risposta...la casa proprio per questo motivo non è ancora stata terminata!
La ringrazio anticipatamente.
 
Saluti
Carmen Rea  Napoli.

29/05/2006

Gentile Carmen, interpreto “vera e propria casa” come uno spazio dedicato al cane, forse recintato, all’interno del quale verrà posizionata la cuccia.
Il cemento direi proprio che, fra tutte le pavimentazioni a disposizione, è quella meno confortevole e più difficile da tenere pulita.
La piastrella va bene, ma d’estate può diventare rovente e comunque necessita di essere lavata con una certa frequenza. La ghiaia invece è proprio l’ideale: confortevole, sempre pulita, di nessuna manutenzione. Ai cani certo piace l’erba ma nel caso di un Pastore Tedesco la sua manutenzione diventerebbe una cosa impossibile.
L’ideale sarebbe allestire uno spazio centrale pavimentato a ghiaia e un perimetro in terra, dove mettere a dimora delle piante resistenti, non tossiche e di crescita rapida: le Photine sarebbero perfette per il cane e gradevolissime all’occhio umano. Le siepi inoltre d’estate farebbero una bella ombra, sotto la quale Lapo potrebbe trovare un fresco luogo di riposo qualora la cuccia si surriscaldasse. Quest’ultima infine dovrebbe essere posizionata il più lontano possibile da luoghi di ingresso o di passaggio, soprattutto nel caso in cui l’area dedicata a Lapo confinasse con il perimetro esterno della proprietà.

Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere

 

E' da poco che ho scoperto il vostro sito, trovato per caso, ed è anche da poco che la mia amata amica mi ha lasciato dopo 16 anni. Il 10 maggio scorso alle 20.30, dopo due giorni di degenza presso una clinica veterinaria, ho fatto sopprimere la mia belga, Dio quanto le voglio bene, ma mi chiedo se ho fatto bene, se potevo fare di più, se è giusto far morire un essere per non farlo più soffrire, se anche questa richiesta di conforto non sia un mio cercare di giustificarmi per quello che ho fatto. Cucciola, era da circa 6 mesi che non si alzava da sola, bisognava prenderla di peso e alzarla per portarla sul terrazzo, pochi metri, dove faceva i bisogni, nelle ultime settimane le cose sono peggiorate, ha cominciato a fare pipi biancastra, e la cacca era di un colore molto scuro, tre giorni prima dell'addio ha cominciato a vomitare una poltiglia uguale alle feci, e da quattro giorni non mangiava e non beveva, in clinica andava avanti con le flebo, non si muoveva più, non riusciva a muovere nessun arto, ma la cosa che mi fa pensare è che non si lamentava, era silenziosa, soffriva? se non soffriva perchè sopprimerla? ho deciso io per lei, sotto consiglio del veterinario, ma ho deciso per il meglio? lei aveva fiducia in me e io ho ripagato la sua fiducia togliendole la vita! è un rimorso che mi porterò per tutta la vita, spero che lei da dove si trovi adesso mi perdoni. Cordialmente un amatore degli animali.

30/05/2006

 

A Cucciola non è mai mancato un attimo l’amore del suo padrone, che si è occupato di lei sempre fino a darle quell’ultimo aiuto che tutti meritano quando la vita vera è ormai andata via e rimane solo un ultimo faticosissimo tratto, doloroso, inutile e senza scopo, da percorrere al buio, perché nella sofferenza estrema non si vede più niente di quello che si era amato. Tu, che hai deciso di sollevare la tua amica da questa inutile pena (e quanti esseri umani vorrebbero per sé questo regalo!), non avere rimorsi, non hai sbagliato in nulla.

Un abbraccio, N. B.

 

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