Il veterinario risponde
a cura della d.ssa Nicoletta Bevere

ventiduesima pagina

Gentile dottoressa, le scrivo dalla provincia di Macerata. Vorrei un parere riguardo a Poldo il gatto che abbiamo in casa, un meticcio di 2 anni circa. Sono preoccupata perchè da uno/due giorni al massimo, ha un gonfiore significativo ed evidente anche visivamente nella zona destra del collo. Non sembra manifestare altri sintomi e il gonfiore/bozzo è
apparso in maniera repentina. Quali sono le ipotesi riguardo al problema? So che la domanda è generica e i dati che le fornisco non sono molti, ma una forma eventualmente tumorale può manifestarsi e crescere in maniera così veloce?
Poldo solitamente trascorre le sue giornate sia in casa che all'aperto dove sono presenti altri gatti. Ha
sofferto lo scorso anno di un raffreddore molto forte che ci ha fatto temere per la sua vita e  che lo ha costretto a due settimane di flebo e antibiotici. Si è ripreso bene anche se ogni tanto starnutisce ancora
e ha delle lievi ricadute.
Domani lo porterò dal veterinario per un consulto, ma ringrazio se avrà la cortesia di rispondermi
Gigliola

01/06/2007
 

Gentile Gigliola, sarà un ascesso. Per verificare basta eseguire l’esame citologico della lesione.

Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere. 
Avrei necessita' da parte Vs di un consiglio , devo
acquistare per il mio cane un meticcio da caccia di anni 11 peso 10,5 kg. le crocchette sino ad ieri le davo il dayli trainer della novafoods, siccome ha
subito da circa due mesi un'operazione di ernia cervicale vorrei passare ad un prodotto piu' specifico e sono indeciso tra eukanuba mature o senior o della nutro. ma avendo letto che le aziende per testare il prodotto lo sperimentano su animali o usano anche prodotti non propriamente idonei chiedo a Voi un consiglio , premetto che vivo a Cagliari in Sardegna dove non è facile reperire prodotti di marche che da Voi in continente forse è più facile trovare .
La mia veterinaria mi dice che eukanuba va bene mi fido di lei ma vorrei, se
Vi è possibile, un Vs parere
Leggo con interesse molte delle Vs e-mail, ringraziandoVi per l'attenzione
cordiali saluti
Giampiero F.

01/06/2007
 

Gentile Giampiero, entrambe le aziende garantiscono sia una condotta etica nei confronti degli animali destinatari dei mangimi, sia un elevato controllo sulle fonti alimentari usate, quindi può stare tranquillo.

Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere 
Gent.ma Dott.ssa Nicoletta,
mi chiamo Erika e le scrivo dalla Spezia.
Ho un cavalier king maschio di 17 mesi del peso di ca 10 kg.
Premetto chè è stato acquistato in un allevamento nella mia provincia dove inizialmente mi era stato garantito fosse nato da un serio allevamento emiliano mentre invece la provenienza è estera. Appena acquistato il 23 febbraio 2006  stava molto male , l'ho immediatamente portato dal mio veterinario di fiducia il quale dopo vari esami gli ha diagnosticato una violenta fiorma di coccidiosi con dissenteria , grave deperimento fisico, immunodeficienza, broncopolmonite, rogna da acari (nelle orechhie) e congiuntivite . Dopo 2 mesi di intense e amorevoli cure Biagio è stato molto meglio . nel luglio '06 ha subito un intervento per l'estrazione dei 2 canini da latte superiori che non essendo caduti e essendo già usciti quelli fissi impedivano al cane di chiudere bene la bocca.
Da qualche mese ho notato che quando alza le zampe per fare la pipì gli "esce" la rotula...insospettita da una probabile displasia l'ho portato dal medico che oltre alla displasia della rotula dx vedendo come il cane trascina le zampe e consuma di sbieco e unghie posteriori (nonchè una strana curvatura della schiena) ha ipotizzato una possibile mielopatia congenita. Non abbiamo ancora fatto nessun esame radiografico nè mielografia, poickè il veterinario ha proposto una cura a base di trinevrina e condostress per un mese , poi si procederà con gli esami più opportuni.
Sono molto preoccupata perchè il cane è ancora giovane e vorrei sapere se l'epilogo sarà sicuramente la paralisi e se questa riguarderà solo le zampe posteriori o anche gli "sfinteri".
Come posso alleviargli il dolore senza riempirlo di medicine?
Come posso aiutarlo a camminare, visto che fa pochi passi e poi si siede?
La ringrazio anticipatamente del suo prezioso aiuto.
Erika e Biagio

01/06/2007
 

Gentile Erika, visto che il cane ha molto dolore, fa due passi e si siede, per aiutarlo sono necessari (ovviamente!!) degli antinfiammatori e va ridotta l’attività fisica, portandolo in macchina ai giardinetti. Il dolore abbassa la qualità di vita, deprime il sistema immunitario, modifica la biochimica del sistema nervoso. Ai cani NON piace soffrire e il dolore va curato! Chi non ama le medicine è libero di tenersi il mal di schiena perché i farmaci fanno male, ma ad un cane che si siede dopo due passi e che l’unico parere che esprime è “non riesco a camminare”, gliela si dà eccome una terapia analgesica! O no?

Se il cane non ha dolore anche sugli arti anteriori, allora può aiutarlo a camminare sostenendo in parte il peso del treno posteriore. Si fa posizionando sotto la pancia una sciarpa, le cui estremità vengano tenute dalla sua mano. Se con questo presidio il cane rifiuta comunque di muoversi, significa che ha male anche sugli anteriori o sulla colonna, quindi non insista. Comunque se è presente la displasia del ginocchio conviene fare la diagnosi precisa di tutte le componenti malformative presenti al più presto, prima che compaiano gravi alterazioni artrosiche. Infine se l’andatura è atassica e il veterinario ha ragione di credere che vi sia una malattia neurologica, non vedo perché attendere del tempo per fare un consulto con uno specialista che stabilisca gli esami opportuni. In questi casi il fatto di aspettare e stare a vedere non porta al cane alcun vantaggio, e quindi la decisione di posticipare la diagnosi può solo derivare da considerazioni di ordine pratico (economico, ad esempio) delle quali lei ha forse già discusso con il collega. Tuttavia senza la diagnosi non si può conoscere la prognosi.


Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere
Gentile dottoressa, il mio cane (meticcio, maschio, 3 anni) da qualche settimana presenta il naso perennemente umido, come se fosse un uomo
raffreddato. é questo un sintomo attribuibile ad alcune specifiche patologie? potrebbe avere un collegamento con le zecche che (nonostante i prodotti antiparassitari -frontline- che mensilmente uso) gli tolgo di dosso di tanto in tanto? o ancora con l'arrivo della stagione calda? Anche se non presenta ulteriori segnali anomali mi consiglia in ogni caso una visita di controllo?
Cordialmente ringrazio.

02/06/2007
 

Gentile signora o signore, non c’è niente di più giusto al mondo di un tartufo bagnato! Però le consiglio ugualmente di fare un controllo, per risolvere il problema delle zecche. Magari è necessario cambiare antiparassitario.

Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere 
buonasera dottoressa, 
la mia cagnolina Wewi di 7 anni ha avuto le ultime mestruazioni il 25 settembre 2006. A dicembre 2006 ha avuto una gravidanza isterica con latte. credo che sarebbe dovuta andare nuovamente in calore a marzo 2007 se è vero che ciò succede ogni sei mesi...
wewi non puà essere sterilizzata perchè ha uno scompenso cardiaco.
E' normale questo ritardo? E' frequente? devo preoccuparmi? il suo emocromo è perfetto.
grazie in anticipo per la sua risposta che come sempre sarà gentile e esauriente.

Morgana   Genova

02/06/2007
 

Gentile Morgana, la sua cagnolina ha sette anni e quindi è normale che i suoi cicli estrali si stiano un po’ diradando. Quando sarà molto in là con gli anni potrà avere il calore anche ogni 8-9 mesi e questo sarà normale. Tuttavia la situazione va sempre tenuta sotto osservazione perché, più avanti si va con l’età, più aumenta il rischio di piometra.

Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere 
Gentile Dott.ssa Bevere, le volevo solo fare una domanda riguardo ad un medicinale, il Selgian 20 kg.
Il mio nome è Federica e sono di Roma, ho un chow-chow di nome Dolly e compirà a Luglio 14 anni.
Per farle un quadro generale, Dolly è stata operata 8 anni fa hai legamenti crociati, 4 anni fa gli è stato tolto l'utero a causa di un infezione, due anni fa gli è venuta una ciste di circa 3 cm sotto al mento, sono stati fatti tutti gli esami compreso l'ago aspirato con biopsia e non sono state trovate tracce tumorali, soffre di artrosi  e fa fatica a camminare, è quasi completamente sorda. Oltre tutto ciò è da quasi un anno che ha dei comportamenti strani, è iniziato al
principio solo quando faceva dei temporali molto forti con tuoni, poi anche semplicemente quando cambiava il tempo e magari si annuvolata o tirava vento, naturalmente anche con i fuochi di artificio.
Ultimamente invece è sempre molto agitatata, alcune volte sta in piedi senza mettersi mai seduta anche delle ore, affaticando ancora di più gli arti. Gira per casa con aria spaurita, sembra che non si renda conto dove si trova, ed è sempre affannata.
Il mio medico sembra più preoccupato per questi sintomi che per l'artrosi, e così mi ha segnato il Selgian 20 kg, da prima mezza pasticca al giorno, poi 3/4 fino ad arrivare ad una compressa.
Sinceramente sono un pò insicura su questo medicinale, ho paura che possa fargli male o che magari la intontisca troppo.
Cosa mi consiglia?
Le volevo dire che oltre a Dolly, ho anche un altro chow di 10 anni, che poi è il figlio di Dolly.
Ho letto sulla confezione di Selgian che le turbe comportamentali possono mascherare conflitti gerachici, e nel caso di una cane dominante l'alleviamento di tale turbe può eventualmente rivelare l'aggressività del cane.
La ringrazio anticipatamente, e le porgo i miei più cordiali saluti
Federica

03/06/2007
 

Gentile Federica, in un cane molto anziano, più che al conflitto gerarchico, un sostanziale mutamento del comportamento e dell’umore è in genere dovuto ad un insieme di condizioni che si possono verificare contemporaneamente. Un cane anziano infatti risente del decadimento generale delle funzioni sensoriali (vista, olfatto e udito), può andare incontro alla cecità vera e propria (per la cataratta di solito), o ad una delle patologie comportamentali del cane anziano (coinvolgenti la sfera emozionale, oppure le facoltà cognitive, l’umore o i rapporti sociali). Infine un animale anziano può soffrire di malattie organiche (encefaliche oppure no) direttamente responsabili di alterazioni comportamentali.
Il quadro quindi può essere complesso e può accadere che una diagnosi imprecisa esiti in scarse risposte terapeutiche. Tuttavia la seleginina è molto adatta nei disturbi comportamentali del cane anziano in quanto oltre ad essere ansiolitica e antidepressiva agisce anche migliorando le abilità cognitive e sociali, facendo quindi recuperare al cane la gioia dell’interazione con i suoi compagni. Il risultato finale della terapia è quelo di migliorare la qualità di vita dell’animale. Non abbia quindi paura di seguire il consiglio del collega, ma piuttosto insista con lui perché vengano vagliate tutte le possibili componenti del disturbo: eventuale cecità, patologie organiche dell’encefalo, Cushing, malattie comportamentali propriamente dette. A proposito di queste ultime, il consulto con uno specialista sarebbe utile per valutare la prevalenza del deficit cognitivo sul disturbo ansioso di Dolly, al fine di stabilire magari una terapia più mirata al problema.

Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere 
Gentilissima Dottoressa Bevere,
i miei gattini sono erba-gatta-dipendenti!!! Se manca si disperano. Li vedo troppo presi. Posso continuare a dargliela tutti i giorni o è meglio dosare? 
Grazie.
Francesca

03/06/2007
 

Ma no, non li faccia disperare, li accontenti pure.

Saluti! Dott.ssa Nicoletta Bevere 
Gent.ma Dott.ssa Bevere,
ho una micetta (ora a 10 mesi) raccolta in condizioni critiche dalla strada (all'eta' di 2 mesi ca.9: aveva ascaridi lunghi ca. cm 4  che le uscivano dal naso, dal sederino inoltre li vomitava, non aveva e non ha mai fame, non cerca il cibo, spesso e' ancora in diarrea, almeno 10 gg. al mese nonostance faccia cicli di ca. 5 gg. di Marbocil2, faccia dieta per intolleranze alimentari es.: SENSIVITY - HOPOALLERGENIC "ROYAL CANIN" o I/D HILL'S (secco e umido) ma nonostante l'abbia fatta visitare da diversi veterinari non ne veniamo a capo, dicono che e' molto particolare visti i suoi problemi neurologici (fa fati a comprendere, occorre parecchio tempo affinche' realizzi il da farsi... anche mettendole la ciotola del cibo davanti...), sono stati fatti diversi esami del sangue sempre alterati. Le chiedo un consiglio dal profondo del cuore: "COSA, QUALI ESAMI FAREBBE per aiutare questa adorabile e particolare micetta?!?"
Ringraziando anticipatamente per quanto potra' fare, e soprattutto per avermi ascoltata, saluto cordialmente.
Monica

04/06/2007
 

Gentile Monica, farei un esame coprologico per flottazione, un test ELISA per Giardia e (se questi fossero negativi) una prova allergica che si chiama dieta ad eliminazione o dieta privativa cui devono seguire i test di provocazione. (La sua gatta, da quanto mi dice, non sta affatto seguendo una “dieta per intolleranze alimentari” e inoltre non è stata fatta la diagnosi nel modo corretto, cioè con la dieta ad eliminazione e i test di provocazione.)

E’ assai improbabile che nemmeno uno di questi tre esami risulti positivo. Comunque, se così non fosse, la prego di scrivermi ancora.

Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere 
Gentile dottoressa, le scrivo perchè sono preoccupata per Cat, il mio coccolosissimo Maine Coon di circa 6 o 7 anni (non lo so con precisione perchè quando l'ho trovato era già adulto). Verso Natale Cat ha avuto un infezione urinaria (andava nella sabbietta e miagolava da matti per fare pipì), diagnosticata per telefono dal nostro veterinario che ci ha detto di provare con il Baytril, col quale tutto si è risolto in pochi giorni; fino 6 giorni fa quando ha iniziato piano piano a non mangiare e poi vomitare succhi gastrici e a fare la pipì rosa miagolando. Dopo 2 giorni telefono a un'altra veterinaria che mi dice di portarlo il giorno seguente per fare gli esami del sangue, delle urine e un'ecografia. Gli esami del sangue andavano bene anche dal punto di vista renale (BUN 25, PHOS 3,09, CREA 1,34) e anche le urine non evidenziavano nulla di che; all'egografia erano evidenti grossi calcoli sia nei reni che nella vescica, la cui natura non è stata evidenziata nell'esame delle urine. La veterinaria dice che è da operare, ma siccome era venerdì mi ha dato un'antibiotico, un antidolorifico e dei croccantini apposta per questi problemi. Intanto il gatto sta malissimo, non vomita più ma non si muove, si fa la pipì addosso (non più rosa) e beve più del solito, non tocca cibo da 6 giorni e ha dei dolori pazzeschi, trema e ha la parte finale della schiena calda e che ogni tanto "scoppietta". Infatti l'antibiotico e l'antidolorifico ce li ha fatti di nuovo la veterinaria che è venuta a casa il sabato apposta. Mi ha lasciato una dose di antidolorifico da fare al gatto sottocute avesse dovuto peggiorare con i dolori, infatti gliel'ho fatta domenica e andava meglio. Arrivato il fatidico lunedì (oggi) e gli rifanno gli esami del sangue: il profilo renale è peggiorato (BUN 115, CREA 2,85, PHOS 7,75) e quindi preferiscono "tirarlo un po'su" e sottoporlo all'intervento domani, perchè dicono che con questi valori sottoporlo all'anestesia oggi non sia prudente. Così gli hanno fatto una flebona di ringer lattato (saranno stati 500 ml), antibiotico e antidolorifico. Ora sta leggermente meglio, non trema, riesce a andare a fare pipì nella vicina sabbietta e ha mangiato poco poco, cosa che non faceva praticamente da una settimana. Domani, valori renali permettendo, gli tolgono i calcoli dalla vescica. I miei dubbi sono questi: i valori che ha fuori norma, sono sintomo di insufficienza renale? può essere un'insufficienza temporanea o vuol dire che ha già i 2/3 dei reni ko? Com'è possibile che togliendo i calcoli dalla vescica i suoi reni tornino a funzionare bene? e i calcoli nei reni non si possono togliere? dovrà poi prendere medicine o seguire una dieta particolare a vita per tenerli a bada? Perchè 3 giorni fa questi esami erano normali se già aveva i sintomi di intossicazione come vomito e anoressia? Grazie e scusi le tante parole, è che io questo gatto lo adoro e nessuno mi spiega niente e da quanto ne so l'insufficienza renale cronica è una cosa grave!
Cordiali saluti,
Francesca da Torino

04/06/2007
 

Gentile Francesca, la sintomatologia (probabile ipertermia e dolore) e l’andamento degli esami biochimici (peccato manchi l’emocromo!) sono compatibili con una forma infiammatoria acuta che ha colpito i reni, adesso, in questi giorni: sembra che non si tratti di una forma di insufficienza renale cronica. E’ possibile perciò che, se si riesce a tenere sotto controllo la malattia renale, la creatinina scenda. Inoltre la creatinina non è un’indicatore sensibilissimo della funzionalità renale: sarebbe meglio valutare il rapporto UP/C, che rispecchia bene la proteinuria nelle ventiquattro ore.
Questo parametro (la proteinuria) è un marker migliore per la funzionalità renale ed è strettamente correlato alla prognosi. La nozione dei 2/3 che lei giustamente riporta è propria delle forme di insufficienza renale cronica, mentre il suo gatto sembra avere un problema acuto, e infatti tre giorni fa gli esami erano normali. Per rispondere alla terza domanda: l’asportazione dei calcoli vescicali serve ad evitare i disturbi legati ad essi: ostruzione uretrale e cistite. I reni non risentiranno né in male né in bene di questo intervento, ad eccezione del fatto che un eventuale blocco alle vie di deflusso delle urine (l’ostruzione uretrale determinata da calcoli che dalla vescica impegnano l’uretra), causerebbe anche il blocco della produzione di urine da parte dei reni e quindi alla fine una sindrome uremica ostruttiva. Però così come stanno oggi i reni del suo gatto, staranno anche domani, dopo l’asportazione degli uroliti vescicali. I calcoli nel bacinetto non si possono togliere senza provocare qualche piccolo danno al rene, in quanto il bacinetto renale del gatto è difficilmente accessibile dal punto di vista chirurgico. Per tale motivo l’asportazione dei calcoli in questa sede si fa solo se strettamente necessario. Quando dei calcoli vengono lasciati in qualche punto delle vie urinarie si deve seguire un trattamento medico volto alla loro dissoluzione (quando è possibile), alla prevenzione della loro formazione e alla prevenzione o al trattamento delle infezioni batteriche concomitanti. Quindi, in parole povere, il suo gatto avrà bisogno di alcune piccole attenzioni per molto tempo.
Spero di averla aiutata a capire. Ma perché “nessuno le spiega niente”?

Cari saluti,  Dott.ssa Nicoletta Bevere

Gentilissima dottoressa le scrivo perche' ho un problema con il mio cane. Una barboncina nana di solo nove mesi. dopo avere sofferto di otite , da qualche giorno presenta una infiammazione alla base del collo. la cosa mi preoccupa perchè la mia veterinaria dopo aver tosato la parte infiammata credendo che fosse presente un forasacco, mi ha diagnosticato una infiammazione da dermatite. il cane si gratta fino a farsi fuori uscire il sangue ed e' molto irrequieta nel comportamento , non ha voglia di giocare, cosa che le faceva 12 ore al giorno ed ogni volta che cerco di portarla fuori desiste. questo comportamento e normale? questa mattina dopo aver trovato tracce di sangue sul pavimento lo riportata dalla veterinaria dove gli ha fatto una puntura e datomi una cura di antibiotico per 7 giorni e una di cortisone per tre . mi ha riferito che dovremo fare le prove allergiche per scoprire la causa. ok va bene ma nel frattempo cosa posso fare per alleviare il fastidio che prova il mio cane? sono passati solo due giorni e il comportamento del mio cane non cambia. sparirà quella fastidiosa irritazione dal suo collo dopo la cura? vorrei un vostro parere sull'operato del mio veterinario . se sta seguendo una prassi o meno : ed se e normale dare cortisone al cane quando so che non si dovrebbe fare: vi saluto spero in una vostra risposta ed una parola di conforto che mi  aiuterà a capire qualcosa in più
buona sera da Antonio:   ............

04/06/2007
 

Gentile Antonio, non è una “prassi” somministrare del cortisone in caso di dermatite, ma la collega avrà operato questa scelta per alleviare un po’ il prurito. In generale per la diagnosi della malattie dermatologiche sarebbe bene fare, prima dei test allergici, quelli parassitologici. Non riesco a capire dalla mail di che tipo di lesione si tratti, ma di solito le malattie allergiche (a parte la dermatite allergica da contatto) non colpiscono solo un punto del mantello, ma invece riguardano ampie aree simmetriche del corpo. Probabilmente le discrepanze tra quello che ha deciso di fare la sua veterinaria (antibiotico e cortisone) e il modo in cui di solito si sceglie di procedere in dermatologia (esame accurato del pelo, scotch test, citologia, lampada di Wood, ecc… poi in base all’esito di questi primi esami si procede agli eventuali trattamenti con antibiotico, shampooterapia, antiparassitari o antimicotici), ecco queste discrepanze saranno da motivare con una specifica conoscenza della cagnolina o di alcuni elementi emersi dalla visita, dei quali lei forse non è stato messo a parte.

Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere

 

Gentile Dott.ssa Nicoletta Bevere,

Sono la padrone di Naso, il mio cane, un golden retriever di 9 anni a cui è stato diagnosticato un mastocitoma Grado II.

Le trascrivo la diagnosi per esteso:

Neoplasia intradermica e sottocutanea non capsulata e infiltrante localmente costituita da proliferazione di cellule discrete a geometria poligonale con nucleo centrale e numero variabile di granulazioni basofile citoplasmatiche.

Le cellule sono disposte in cordoni che dissecano i fasci di collagene.

La neoplasia è stata asportata completamente e i margini sia ventrali che laterali sono liberi da cellule neoplastiche.

Volevo avere un suo parere in proposito e se è necessario sottoporre il mio cane a chemioterapia COP con inoltre l’assunzione a vita del farmaco TAGAMET.

Le sarei veramente grata se mi desse un consiglio.

Sono parecchio confusa e sto cercando di farmi un’idea più chiara.

Rimango in attesa di una sua gentile risposta.

Grazie e saluti

Simona D.

04/06/2007
 

Cara Simona, io non credo che il suo cane debba sottoporsi necessariamente a questa terapia, ma credo piuttosto che prima di stabilire un eventuale protocollo chemioterapico (magari non questo), andrebbe stadiato il tumore. Lei infatti conosce il grado del tumore, ma non lo stadio: conosce cioè l’aspetto istologico del tumore asportato, ma non sa se il tumore è presente in altre parti dell’organismo. Di solito la stadiazione del mastocitoma si fa con l’esame citologico della prima e/o seconda stazione linfonodale rispetto al tumore (esempio: mastocitoma del piede: si fa la citologia del linfonodo popliteo e se si può dell’inguinale), con l’esame ecografico dell’addome e con l’esame citologico ecoguidato di milza e fegato. Infine si controlla il torace con un radiogramma. Gli esami del sangue immagino che li avrà già fatti in sede preoperatoria. Se è tutto negativo lei può stare ragionevolmente tranquilla. Se invece c’è motivo di credere che il tumore abbia colpito altrove, allora magari ne riparliamo.

Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere.
Pregg.,
il mio micio (14 anni) dopo essere stato curato per una infezione ad una zampina, causata probabilmente da una puntura di qualche insetto, ha cominciato a manifestare inappetenza prolungata. Dopo qualche giorno lo abbiamo portato  dal nostro veterinario e dopo essere stato sottoposto a ecografia e ago aspirato, ecco la sentenza:
Quadro compatibile con sospetta neoplasia intestinale e interessamento dei linfonodi regionali, probabile linfoma intestinale.Il fegato appare ipoecogno con versamento; la milza è aumentata di volume e ipoecogena per probabile infiltrato cellulare.
Da premettere che il micio è sempre stato alimentato con quanto di meglio c'è sul mercato, è sempre rimasto in casa. Unica nota negativa che spesso aveva dei rigurgiti di cibo subito dopo aver mangiato imputati, forse con troppa superficialità, ad ingestione di pelo o ingordigia nel mangiare.
Lo stato di debilitazione non consente, a detta del veterinario, di sottoporlo a chemioterapia. Rimane solo il cortisone e così dopo qualche sofferto tentennamento abbiamo deciso per questa terapia.
Domanda: Stiamo facendo la cosa giusta? Si potrebbe fare qualcosa di più?
Grazie per la risposta e cordiali saluti.
Brissago Valtravaglia (Varese)

04/06/2007
 

Caro signore, sì, sta facendo proprio la cosa giusta e purtroppo è assai improbabile che somministrando un farmaco diverso la qualità di vita del gatto migliori in modo sostanziale. Molto spiacente, dott.ssa Nicoletta Bevere  
Buongiorno Dottore
Abbiamo un beagle di circa 2 anni femmina sterilizzata e crediamo sia in sovrappeso .Il peso è 19,5 kg.
Il cibo che normalmente gli diamo è composto unicamente da crocchette e saltuariamente bucce di mela o briciole di fette biscottate. Ci hanno consigliato di dargli carne frammista a riso soffiato ,ma so che il beagle è un carnivoro semiobligato.Cosa facciamo? Ci potrebbe dare un consiglio?
La ringrazio per la cortese attenzione
Francesco

05/06/2007
 

Gentile Francesco, anche io lo penso, che il vostro Beagle abbia qualche chilo di troppo. Con carne, riso soffiato e bucce di mela l’insuccesso è garantito. Dovete alimentare il cane con almeno 2 pasti (meglio 3) al giorno di un alimento ipocalorico appositamente studiato per diminuire i picchi di fame e facilitare la riduzione della massa grassa risparmiando la massa magra (Obesity Royal Canin, R/d o W/d Hill’s). Si parte con i quantitaviti consigliati dal produttore, si pesa il cane ogni settimana e poi, in genere dopo la prima settimana, si comincia a ridurre il dosaggio. Il cane deve perdere circa l’1,5% di peso corporeo alla settimana. Niente fette biscottate! Se usate queste diete e se pesate costantemente sia il cane sia la quantità di crocchette che l’animale mangia, non potete non riuscire.

Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere.

 
Gentilissima Dottoressa Bevere,
Le ho scritto, qualche giorno fa, del mio Momo e volevo aggiornarla .
Naturalmente non è un mieloma (elettroforesi negativa) e spero che lei non mi rimproveri ancora del fatto di aver ancora chiesto un consulto ad un'altro veterinario il quale, con onestà ha ammesso che dalle radiografie non si cava gran che, ma mi ha sconsigliato vivavemente la mielografia
sempre per la sua invasività ed in quanto quella che Momo dovrebbe fare è quella con accesso dalla cisterna magna e quindi se incontrasse un problema, questo sarebbe fatale.
L'andatura di Momo à peggiorata ancora e secondo lui è assolutamente un problema neurologico (al solito, ernia, tumore ?) che deve essere affrontato prima con Tac e RM ma non qui perchè da noi non c'è nessuno in grado di eseguire un eventuale (ed auspicabile) intervento chirurgico, mi ha dato il nome di un bravo neurochirurgo che sarebbe sicuramente in grado di farlo, e bene. Questo, però, si trova in Toscana e dovrei quindi affrontare  un  viaggio in macchina e nave con Momo.
Io per il mio Momo voglio fare tutto quello che è possibile per farlo guarire, Lei ha ancora qualche consiglio da darmi (anche sul posto dove portarlo)?
Con riconoscenza
Ernesto A.  Palermo

05/06/2007
 

Ma caro Ernesto, io non l’ho rimproverata perché ha chiesto un consiglio ad un altro veterinario, ma perché quel secondo veterinario, come le scrissi, le ha raccontato cose che potevano solo confonderla. Ora questo terzo veterinario le sta dicendo più o meno le stesse cose che le ha detto il primo, e va benissimo. Sono d’accordo. (A parte che la mielografia cervicale non si fa in un gatto perché c’è poco spazio, non si fa in un cane di razza toy che può avere controindicazioni anatomiche particolari, ma in un Boxer si può assolutamente fare). Secondo me lei non deve cercare il chirurgo. Deve cercare una sede universitaria di Medicina Veterinaria nel Sud Italia dove siano in grado di farle una diagnosi, preferibilmente con la risonanza, bene anche con la TAC, ma al limite anche con una mielografia. Perché non contatta l’Università di Bari? Mille Auguri e guai se non mi fa sapere!

Dott.ssa Nicoletta Bevere
 
Salve.
Mi chiamo Sandra,Le scrivo da un paese in provincia dell'Aquila.
Vorrei un parere su ciò che è capitato al mio cane Angus.
Lui è un corso di quasi 4 anni, circa 3 settimane fa' ho dovuto portarlo dal veterinario a causa di un gonfiore sul lato dx per tutta la guancia.
Mi ha rassicurata dicendomi che si trattava di un pizzico di un insetto,quindi di conseguenza gli ha somministrato un antinfiammatorio e un altro farmaco, entrambi sottocutanei.
Dopo qualche giorno il cane era del tutto guarito.
Oggi ho notato di nuovo un gonfiore ma questa volta più localizzato sotto l'occhio dx, a questo punto,tornati dal veterinario,siamo passati da un possibile ascesso ad un (parole del veterinario) rigonfiamento osseo, visto che la massa si presenta dura al tatto e immobile.
La mia domanda è: mi saprebbe dire se la cosa potrebbe essere in relazione con la puntura di insetto? Questo rigonfiamento osseo è curabile? Secondo lei cosa potrebbe essere, come mi debbo comportare e cosa debbo fare?
La ringrazio
Sandra

05/06/2007
 

Gentile Sandra, per differenziare un ascesso, da un ematoma, a un tumore (solo per dire!) bisogna fare almeno l’esame citologico. Si tratta di un’indagine preliminare rapida, indolore e poco costosa. Se la lesione sembra solidale con la base ossea va eseguita una radiografia, per capire se davvero è coinvolto lo scheletro.

Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere
 
Gentile dottoressa Bevere, grazie mille della disponibilità e della velocità nella risposta! Sono la padroncina del Maine Coon con i calcoli... Oggi la mia veterinaria mi ha dedicato un po' più di tempo e mi ha spiegato un po' meglio la situazione... Il micio dopo la flebo di ieri è totalmente "resuscitato": ora dopo ora ha cominciato a fare pipì nella sabbietta, alzarsi un po', ricominciare a fare fusa e pretendere coccole e ha addirittura mangiato qualcosa... fa sempre tanta pipì che sa un po' di ammoniaca e beve molto. Oggi l'ho di nuovo portato dalla veterinaria, che ha ripetuto esami del sangue, ecografia e mi ha detto che date le condizioni migliorate del gatto che sono per lui ora sopportabili ancora qualche giorno preferisce operarlo non subito ma tra un po' di giorni, tenendolo sotto terapia antibiotica ed eventualmente antidolorifica, in modo che adesso che ha ricominciato a mangiare si tiri un po' su. Gli esami del sangue sono decisamente migliorati: azoto e creatinina si sono normalizzati, ha solo ancora molto alti i valori di CK. L'emocromo ieri non era stato fatto, gli hanno fatto solo il profilo renale/chirurgico per poterlo operare, era stato però fatto un emocromo 3 giorni prima ed era normale (ma anche CREA e BUN lo erano ancora).. L'ecografia evidenzia dei calcoli alla vescica anche di 1cm poverino...non c'è idronefrosi; me lo operano martedì, speriamo che nel frattempo non abbia altre coliche, oggi gli hanno fatto un'altra flebo e le condizioni generali sono buone, azzarderei a dire quasi normali! Allego tutti gli esami di ieri, l'altro ieri e oggi per completezza, tranne l'esame delle urine (mi dicono normali) dell'1/06 che la dottoressa non mi ha ancora dato perchè le sono arrivati via mail e non li ha ancora stampati (l'ecografia scannerizzata non viene un gran chè...). Come mi è stato detto la soluzione chirurgica, data la grandezza dei calcoli, è inevitabile quindi aspetto con ansia che glieli tolgano... è un'operazione complicata? Spero poi, se andrà tutto bene, di riuscire a fare tutto il possibile per evitare che si riformino.. L'ultima cosa: i calcoli nel rene non si possono, come negli umani, "bombardare" con gli ultrasuoni per farli sgretolare? perchè se poi scendono in vescica sono da capo e non so se si può operare un'altra volta, ma magari questi sono più piccoli e li potrò tenere sotto controllo in qualche modo.. Grazie mille ancora
Francesca di Torino

06/06/2007
 

Gentile Francesca, l’asportazione dei calcoli dalla vescica tramite cistotomia è un’operazione semplice e senza rischi specifici o complicanze particolari. La CK si alza parecchio anche in risposta ad una sola iniezione intramuscolare, quindi il suo aumento non ha alcun significato specifico, soprattutto se non c’è il sospetto di una malattia muscolare. E purtroppo no, nel gatto quel tipo di trattamento non si può fare. Auguri per l’intervento!

Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere
 
buon giorno dottoressa,ho un pastore tedesco di un anno e mezzo,è con me da quando aveva tre mesi. Da subito ha manifestato il problema di morsicarsi la coda,prima col rincorrerla girando su sè stesso poi col morderla a sangue.
A nulla è valsa la terapia del richiamo ogni volta che la rincorre o la morde,ho provato con i fiori di bach, con repellenti, ferormoni, cono ... ma non si riesce a togliere il vizio... il cane si trattiene solo quando è con mè ma appena da solo in giardino ricomincia,da notare che non è solo ha sempre avuto la compagnia dell'altro mio cane un golden e si vogliono molto bene. E' molto triste vedere questo bellissimo pastore tedesco con una coda conciata da paura.. non sò più che cosa fare con lui per poterlo aiutare a smettere. Spero in una sua risposta in merito e magari di risolvere il problema.
la ringrazio anticipatamente
Barbara

06/06/2007
 

Cara Barbara, purtroppo questo non è un “vizio” ma è un disturbo compulsivo molto serio. La “terapia del richiamo ogni volta che la morde” è esattamente il contrario di quanto avreste dovuto fare! Infatti il vostro comportamento non è altro che un rinforzo positivo. Questa da un lato è una notizia orrenda, ma dall’altro lascia qualche speranza che, con l’aiuto di un veterinario comportamentalista, voi possiate risolvere. Comunque, le posso in breve spiegare che le origini di questa malattia possono essere strettamente comportamentali (come probabilmente è nel vostro caso, visto che il cane ha iniziato da cucciolo) oppure possono avere una componente comportamentale ed una organica (come una malattia che altera la percezione locale del dolore). Tra le cause conosciute c’è la noia dovuta ad un ambiente molto poco stimolante, situazioni frustranti o conflittuali, i rinforzi involontari dei proprietari (che danno attenzione al cane ogni volta che compie la mutilazione) e, almeno all’inizio, il comportamento può essere innescato da malattie organiche, come la dermatite allergica al morso di pulce, ferite della coda, stenosi lombosacrale, paralisi della coda. Se il comportamento è dovuto soltanto ai rinforzi del proprietario, allora può bastare sospendere completamente tutti i rinforzi (nessun membro della famiglia deve in nessun caso rivolgere attenzione al cane quando esegue il suo comportamento): all’inizio si assiste ad una esacerbazione del fenomeno, che poi si estingue. Contemporaneamente al cane deve essere garantita una vita stimolante e una buona dose di gratificazioni e attenzioni nei momenti in cui non compie il comportamento indesiderato. Nella maggior parte dei casi però è necessario anche un approccio farmacologico: si usano bloccanti dei recettori per gli oppioidi o antagonisti della dopamina. In pratica la combinazione di sostegno farmacologico, terapia comportamentale (controcondizionamento) e rimozione delle condizioni fisiche o ambientali che possono favorire il problema (dermatiti, ambiente noioso, situazioni stressanti) è quella che garantisce le maggiori possibilità di risolvere il problema. Prima cominciate con un comportamentalista veterinario, meglio è.

Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere.

 

 

Gent.ma Dr.ssa
Ho un micio chiamato Piumino di razza Europeo bianco con macchiette grigie di anni 15, da diverso tempo ha una lesione sul nasino, che stenta a guarire. Il mio veterinario sospetta un tumore???????
Ma da indagini fatte da me su internet, non corrisponderebbe. Infatti, la mucosa sottostante la crosticina è integra, la lesione si è instaurata da quasi 1 anno.Il problema secondo me, è che il gatto continua a leccarsi e questo impedisce alla ferita di guarire.
L'ho curato con gentamicina, con streptosil, anche con unguento a base di aloe vera.Il nasino del mio gatto non accenna a migliorare.
Capisco, è un animale anziano, con un caratterino ribelle odia i veterinari e non approva le terapie ........invasive, ma non posso far niente per lui?Il veterinario non ha mi ha fornito elementi convincenti.
Lei , con queste notizie potrebbe illuminarmi??
La ringrazio per il suo tempo.
Cecilia
Ostuni, (BR)  

06/06/2007
 

Gentile Cecilia, visto che parla di “mucosa” immagino che il problema sia a carico del tartufo. Però non capisco come sia fatta questa lesione o ferita che è coperta da una crosta, sotto la quale però la mucosa è integra. Forse se mi manda una foto chiara riesco a darle la mia impressione.

Spiacente, dott.ssa Nicoletta Bevere
 
Gent.ma Dott.ssa
Ho un cane di 6 anni, incrocio pastore maremmano, quindi molto grosso, ho notato qualche settimana zoppica con le zampe anteriori. In un primo momento pensavo che avesse qualcosa sotto la zampa tra le dita, ma non ho riscontrato nulla, inoltre massaggiandolo  non manifesta dolore.
Quando si alza da sdraiato noto che fa uno sforzo con le zampe anteriori e cammina zoppicando. Quando lo porto in giro il fenomeno tende a diminuire ma non si toglie del tutto ed inoltre si affatica subito . Datemi un consiglio. credevo fosse una cosa momentanea ma mi sto preoccupando
Grazie
Elisa  

06/06/2007
 

Cara Elisa, ovviamente l’unica risposta alla sua richiesta di un consiglio è di portarlo da un veterinario. Va infatti localizzata la sede algica, va fatta una diagnosi di sospetto e va stabilito il protocollo diagnostico e terapeutico più adatto sia a lei sia al cane. Se dopo questa visita avrà bisogno di qualche chiarimento, allora forse potrò darle un vero parere.

Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere.

 
Gentile dottoressa, la disturbo di nuovo, sono la padroncina del Maine Coon, Cat. La situazione oggi è precipitata. Oggi il gatto verso le 11 ha avuto un paio di quelle che credevo coliche, ma poteva essere prevedibile dati i calcoli. Allora insieme all'antibiotico gli ho fatto 30 Unità di Contramal, sotto consiglio ovviamente della veterinaria. Da allora il gatto è stato meglio, era solo un po' stranito. Alle 17 ha una crisi pazzesca con delle vere e proprie convulsioni credo, è stato terribile, a un certo punto sembrava volesse vomitare ma non ce a facesse. Appena passata si è spiaccicato a terra con tutti gli arti e la coda iperestesi sul pavimento e ha iniziato a iperventilare col capo iperesteso e ad avere una fame d'aria che credevo che nel tragitto verso la clinica sarebbe morto soffocato. In clinica l'hanno messo in una specie di camera ricca di ossigeno, stava sempre malissimo, gli hanno fatto una lastra ed ha l'intestino pieno di feci e lo stomaco dilatato tanto quanto quello di un pastore tedesco con tutto il cibo di ieri e oggi fermo lì. Per questo non respira. Gli hanno fatto diuretico, ossigeno, Plasil e Laevolac per via rettale e almeno ha smesso di respirare col capo iperesteso e la bocca spalancata, è sempre spiaccicato a terra con arti divaricati che non riesce quasi a muovere. Ogni tanto ha delle specie di crisi neurologiche non come le convulsioni di oggi ma tremori e agitazione che si trascina da una parte all'altra della camera dell'ossigeno come un pazzo. Ora l'ho dovuto lasciarlo là e sto letteralmente impazzendo a pensarlo in quello stato, non mi riconosceva nemmeno più, aveva gli occhi sbarrati. Se penso a come stava bene ieri, com'è possibile che gli sia successa una cosa del genere? Possibile che i dolori fossero dovuti all'occlusione intestinale e dati gli esami del sangue e l'ecografia abbiano rilevato solo l'altro problema, i calcoli? Se invece erano proprio coliche renali com'è possibile che contemporaneamente abbia avuto un'occlusione intestinale? E perchè tutta quella roba nello stomaco non la riesce a rimettere? E sti sintomi neurologici?? Ricordo che ieri il profilo ematico biochimico a parte la Ck era normale... non mi do pace, vorrei tanto che smettesse di soffrire così ma mi hanno detto che stanotte sarebbe stato più saggio aspettare la sperata defecazione... per ora niente. Chissà se passerà la notte. E' vero che se lo operassero in queste condizioni non sopporterebbe l'anestesia? Mi dia qualche consiglio perchè sono disperata.. Forse sarebbe meglio operarlo rischiando che non si svegli piuttosto che tenerlo in questo stato...
Grazie, scusi tanto lo sfogo ma ho paura sia di perdere un amico a cui voglio un bene dell'anima esattamente come fosse una persona, ma soprattutto sono sicura che lui stia patendo delle pene terribili e questo mi fa provare tanto dolore e sensazione di impotenza.
Ancora grazie,
Francesca

06/06/2007
 

Gentile Francesca, mi dispiace molto per il suo gatto. Non credo che in una situazione così instabile sia un bene eseguire l’intervento che, come le avranno detto, è da fare ma non ha carattere d’emergenza. Penso che sia più urgente cercare di fare chiarezza sulla nuova sintomatologia (crisi epilettiche, apparente stato confusionale) attraverso un consulto neurologico. La coprostasi non può essere causa di queste manifestazioni.  Faccia sapere. 

Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere.
 
gentile dottoressa, la mia cagnolina Bietola , meticcia, di circa 10 chili, ha fatto la solita vaccinazione con canivax L circa 15 giorni fa e da qualche giorno ha nella zona dove gli è stata fatta l'iniezione un rigonfiamento non dolente grande come un mandarino. Il veterinario le ha fatto una biopsia dicendomi solo che si tratta di uno stato infiammatorio e di aspettare per vedere come evolve. Intanto sta prendendo un antibiotico al giorno per dieci giorni. Io però non sono tranquilla e chiedevo a lei se si può fare dell'altro,come impacchi, pomate ecc. Eventualmente andrebbe asportato?
La ringrazio molto
Fausta - S.Ilario d'Enza (RE)

07/06/2007
 

Gentile Fausta, no per il momento non si deve fare nulla, ma se la tumefazione è dolente può applicarvi del ghiaccio. Altrimenti non faccia niente: come ha detto il collega. Vedrà che tutto si risolverà presto.

Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere

 
Buongiorno, vorrei sottoporle questo problema che da alcuni mesi infastidisce il mio cane bassotto di 10 anni.
Nel sedere gli è comparsa una piccola escrescenza carnosa di colore rosa che lo infastidisce a tal punto da leccarsi continuamente piangendo.Il mio veterianrio sostiene sia un papilloma e se infastidisce il cane dice sia il caso di toglierlo.Secondo lei questa diagnosi potrebbe essere corretta? E se si è proprio il caso di toglierla senza fare prima un ago aspirato?
Grazie
Antonia F.

07/06/2007
 

Gentile Antonia, secondo me la diagnosi di papilloma ha molte probabilità di essere sbagliata, per la sede e per l’età del cane: il papilloma è un tumore giovanile, a regressione spontanea, che colpisce prevalentemente la cute della testa o le mucose, mentre nella regione perineale di un maschio anziano sono più probabili gli adenomi o altri tumori. Certamente non si dovrebbe mai prendere in mano il bisturi prima di conoscere, almeno in via preliminare con la citologia, cosa si va a toccare!

Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere. 
Gentile dottoressa, purtroppo oggi il mio Cat si è addormentato. La sintomatologia neurologica era troppo eclatante, mi hanno detto che probabilmente era un problema vascolare, una trombosi o qualcosa del genere. Il gatto aveva sempre tutte e quatto le zempe iperestese e divaricate, non si riusciva neanche ad alzare, era in stato confusionale. Ci hanno detto che era uno stato che difficilmente sarebbe stato reversibile, da ieri non è andato di corpo e non ha vomitato, quindi l'ostruzione non si era mossa. Ci hanno proposto una nuova lastra, un'altra ecografia ma non ce la siamo sentiti di torturarlo oltre, non credo che, indagando la causa e semmai ne fossero venuti a conoscenza, ci sarebbe stato qualcosa da fare. Meno male che l'altro giorno non è stato operato alla vescica, almeno gli abbiamo risparmiato questo. L'hanno addormentato dolcemente stretto tra le braccia e le carezze di mia madre, la persona che adorava di più. Abbiamo richiesto l'esecuzione della necroscopia, magari la causa del suo male rimarrà sconosiuta ma magari no e questo potrà aiutare forse qualche altro gatto.
Ora la mia casa è davvero vuota. Mi chiedo solo se avrei potuto fare qualcosa di più.
Grazie del sostegno con le sue risposte durante questi giorni,

07/06/2007
 

Mi dispiace molto, vi sono vicina con il pensiero.
Un abbraccio.
Salve,
sono Antonella di Roma seriamente preoccupata per il mio gatto persiano di quasi 5 anni. Negli ultimi 2 mesi vedevo si leccava sempre e grattava così il 15 maggio l'ho portato dal veterinario per una visita, le ho chiesto se avesse delle pulci(nonostante il gatto giochi e mangi sempre,a parte leggera congiuntivite)ha messo un liquido sulla pancia ed è uscita fuori secondo me
una pulce enorme, mi ha prescritto frontline combo,da applicare lungo la colonne vertebrale del gatto,ma in seguito giorni fa(siamo all'08.06.07) ho trovato mentre lo pulivo 2 pulci di cui 1 asportata ed uccisa, ma escrementi di pulce sulla cute e forfora in quantita' industriale sul gatto, gli ho fatto così pulizia pelo con shampoo secco(polvere) e pi spazzolato di nuovo. Si lecca meno e gratta meno rispetto all'inizio,ma con conferma di me e del mio ragazzo le pulci sono ancora presenti.
Quindi ho optato per bagno antiparassitario presso tolettatura negozio e prodotto infesticida per appartamento(senza presenza del micio),ma sarà
efficace?? nel frattempo spolvero passo il vapore ad almeno 150°c e lavo e passo aspirapolvere!va bene?inoltre sento e leggo che attacca anche l'uomo e che la riproduzione delle pulci tramite vari stadi e' pazzesca!!! sono preoccupata.cosa posso fare????grazie Antonella di Roma.mi consiglia qualche
veterinario di cui fidarmi?oltre lei?

08/06/2007
 
Cara Antonella, sta facendo tutto per bene. Esiste un prodotto che ha una rapida azione abbattente sulle “riserve” domestiche di larve e uova di pulci. Si chiama Solfac Automatic e può aiutarla a velocizzare il trattamento. Deve continuare a trattare il gatto con un prodotto antipulci che sia contemporaneamente adulticida e larvicida (Front line Combo, Advantage, Stronghold) ogni 21 giorni per molti mesi di seguito. E’ impossibile non risolvere.

Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere

Buongiorno,
dovrei somministrare Rossovet Carnitina flacone da ml 500 al mio cane di 6 mesi un pastore dell'asia centrale il cui peso è 18 Kg. la dose esatta giornaliera quanta è?le spiegazioni dicono di somministrare ai cani ml 5-50 capo: Il mio veterinario mi ha fatto la ricetta ma non mi ha spiegato la dose ed ora è in ferie.
grazie     Fiorenza 

08/06/2007
 

Gentile Fiorenza, la dose è di 1 ml per kg di peso al giorno. La durata della terapia dipende dai motivi della prescrizione.
Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere.
Gent.ma dr.ssa Bevere,
mi chiamo Aldo da Ciampino in prov di Roma e le voglio prospettare il mio caso: ho una dolcissima gatta di 13/14 anni (credo) che ho adottata salvandola da un sicuro avvelenamento e che ho subito fatta sterilizzare, è vissuta nella totale serenità confortata da grande amore da parte di noi tutti, mantenendosi giovanile e giocherellona, ma ahime i problemi iniziano un paio di mesi fa, quando noto che starnutiva di continuo e da una narice fuoriusciva del sangue vivo.
Allarmato la porto subito dal mio veterinario di fiducia, il quale la sottopone in sedazione a rinoscopia; esito: poliposi delle mucose nasali, per altro non asportabile nel contesto in quanto di dimensioni che non consentono il normale pinzamento dal cavo nasale.
Immagini lo sconforto. Gli prospetto l'eventualità di intervenire chirurgicamente, ma la risposta è negativa in quanto sarebbe devastante per l'animale, fermo restando il fatto delle probabili recidive in brevissimo tempo.
Valuta il tutto e mi spiega in tutta tranquillità che l'unica via è quella farmacologica, che molto probabilmente potrà far regredire la massa o forse contenerla ad una dimensione accettabile.
Iniziamo immediatamente con terapia cortisonica + antibiotica ogni 5/7 gg, per poi passare a 15 gg; ma malgrado tutto ciò in questi ultimi tempi la mia gattina comincia a presentare delle deformità sulla parte frontale in quanto noto che il rigonfiamento sta interessando oltre il nasino anche l'arcata sopraccigliare, visibile anche sollevando la palpebra. Reinsisto per l'intervento, perchè nel mio piccolo, ritengo forse l'unica chance, anche perchè alla palpazione, sento la piccola neoformazione morbida e superficiale, ovvero sottocute, mentre il mio veterinario insiste che il tutto è intracranico e quello che si palpa è lo strato cartilagineo e pertanto un intervento delicatissimo oltre che inutile.
Gentilissima dott.ssa allora le chiedo: ha ragione il mio veterinario o stiamo perdendo del tempo prezioso che potrebbe servire a risolvere il problema alla mia gattina e ridarle una vita serena senza inutili e dolorose sofferenze?
Fiducioso in una Sua risposta le porgo cordiali saluti.

08/06/2007
 
Gentile Aldo, credo che la diagnosi di “poliposi” non possa che essere sbagliata. Se c’è una tale deformità del profilo fronto-nasale è perché la neoformazione ha invaso la base ossea oppure ne ha causato la lisi e quindi con ogni probabilità si tratta di una malattia aggressiva e localmente invasiva. Naturalmente per essere certi della natura del problema andrebbe fatta una biopsia, ma sicuramente nel suo caso può bastare l’esame radiografico del cranio (una radiografia eseguita anche sul paziente sveglio) per farsi un’idea più precisa. In ogni caso, a parte la diagnosi impossibile di polipi nasali, è assai probabile che le considerazioni finali del suo veterinario siano corrette e che purtroppo non ci possa essere una cura veramente definitiva per la sua amata gattina. Come le ha già detto il collega però si possono adottare terapie che allevino il disagio del suo gatto. La bontà e la specificità di queste terapie dipende dalla precisione della diagnosi. Cioè: se con una biopsia (piccolo intervento chirurgico) si riesce a conoscere nome e cognome della malattia, allora le prospettive di cura (sebbene si tratti di una cura palliativa, probabilmente) sono ampie, c’è da scegliere. Se invece non si vuole ricorrere alla biopsia, allora ci si limita ad un trattamento generico a base di antibiotico e cortisone.
La scelta di procedere o meno ad approfondire la diagnosi deriva da tanti fattori: richieste del proprietario, stato generale del gatto, conoscenza dei protocolli terapeutici (chemioterapia, radioterapia) e possibilità di applicarli. Ne parli ancora con il suo veternario.

Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere

Gentile Dottore,
vorrei porle il caso della mia micia, che purtroppo si e spenta qualche giorno fa, perche' credo sia stato trattato con estrema superficialita'. Lulu' (questo il nome) avrebbe compiuto 14 anni in giugno, era una gatta di razza europea che viveva in appartamento e non ha mai avuto disturbi fino a dicembre 2006.L'unica cosa che avevo notato era stato un calo di peso, dopo
l'estate, da 4kg ca a 3,5kg. Stupidamente in dicembre appunto le diedi un po' di latte per 2 sere di seguito (alimento a cui non era abituata). In seguito a cio' la micia ha avuto un po' di diarrea che e' durata una
settimana ca. Dopo e' migliorata, defecava regolarmente, le feci erano di nuovo formate anche se presentavano ancora a volte un po' di muco e/o sangue. E' andata avanti cosi' un'altra settimana, poi l'ho portata dal veterinario di fiducia che ha riscontrato fermentazione nell'intestino e mi ha dato il lactoflorene fermenti in polvere o simili per aiutarla. La farmacia dove sono andata non lo aveva e mi ha dato il Florvis gg adulti dicendomi che era simile. Dopo averglielo somministrato pero' la micia ha presentato di nuovo disturbi di feci molli e liquide 2-3 vv al giorno. Ho
consultato di nuovo il vet  che ha insistito sul fatto che potesse essere un'intolleranza che si risolveva da sola. Cosi' e' andata avanti 3 settimane ca per cui ho pensato di sentire un altro parere e mi hanno consigliato di provare con lo z/d hill's. La situazione con queste crocchette che le ho somministrato molto gradualmente e' migliorata ma e' rimasta altalenante e
quando ho raggiunto la dose giornaliera consigliata ha cominciato a non tollerarle piu'. Lo stesso e' successo con i/d hill's.. Fino a questo punto erano trascorsi ca 3 mesi e nel frattempo la gatta aveva perso 3 etti arrivando a 3,2 kg. A questo punto mi sono rivolta per telefono a un veterinario conoscente descrivendogli la situazione e lui ha ipotizzato una colite e mi ha consigliato di fae un test con urbason 4mg, 1/4 di compressa al matt. e ¼ la sera per 5gg. Gli ho chiesto se prima non era meglio fare un esame del sangue ma lui mi ha risposto che lo avremmo fatto dopo il test. Mi sono fidata.Con il cortisone pero' la situazione e' peggiorata e la micia ha cominciato ad avere una diarrea piu' acuta con scariche di 5 vv al giorno. A questo punto sono tornata dal mio veterinario spiegandogli la situazione e dicendogli che il cortisone aveva avuto un effetto negativo, ma lui ha
negato che il cortisone potesse aver peggiorato la dissenteria e mi ha detto che a questo punto era meglio fare un esame delle feci e poi un test specifico, l'fTLI. Purtroppo nei gg a seguire le feci erano sempre liquide e difficili da prelevare e la diarrea peggiorava.L'ho ricontattato per telefono spiegando la situazione e lui mi ha detto di darle l'antibiotico senza esitare (stomorgyl 2, 1 compressa ogni 24 ore). Lo stomorgyl ha fatto effetto e sono cosi riuscita a portargli le feci su cui ha eseguito un test chimico-fisico-parassitologico che e' risultato nella norma. In questo modo siamo riusciti a tenere la diarrea sotto controllo anche se ogni tanto ricadeva. Abbiamo cosi fatto l'fTLI di cui riporto i dati:

TLI 510 >    microgrammi/it    (valore di riferimento: 35-130)
>400= possibile pancreatite, trauma pancreatico, neoplasia pancreatica.

Folati 6.43 <    nanogrammi/ml (8.5-20)
Folati inferiori alla norma suggeriscono un malassorbimento nel piccolo
intestino prossimale

Vitamina B12 150 <    picogrammi/ml (200-800)
<200= possibile malassorbimento piccolo intestino distale

Visto il risultato del test mi ha spiegato che poteva essere come nell'uomo il morbo di Crohn e ha aggiunto alla cura il cortisone: soldesam, 5 gocce
alla sera nella pappa per 10gg.
Il cortisone unito all'antibiotico l'ha aiutata con le dissenteria ma le ha provocato questa volta disturbi gastrici con vomito. Abbiamo sospeso la cura dopo 6gg dall'assunzione e le abbiamo dato il plasil, placando cosi' il vomito.. Nel frattempo la micia aveva perso peso arrivando a 3kg. I mesi trascorsi finora erano ca 4 e la situazione era sempre altalenante. Ho
insistito perche' facessimo gli esami del sangue ma lui continuava a dire che non erano necessari per aiutarci nella diagnosi. Mi trovavo in difficolta' ma non sapevo a chi altro rivolgermi e sono andata avanti con
lui.Preciso che in tutti questi mesi la gatta era in apparente buona salute, non mostrava disagio, era come sempre, mangiava regolarmente, dormiva, giocava.
A questo punto la cura prevedeva l'assunzione di vitamina B12 e folati visto la carenza che presentava.
Nel frattempo la diarrea era migliorata e d'accordo col vet abbiamo deciso di provare a sospendere l'antibiotico dopo 35gg di cura e di darle solo
l'antiemetico. Le vitamine gliele avremmo date appena si riprendeva dal vomito.
Sembrava che la micia stesse meglio e sembrava aver recuperato anche un po' di peso. L'unica cosa aveva una fame molto vorace che pero' attribuivo al suo miglioramento fisico e non l'ho fatto presente al veterinario. Purtroppo non era cosi'. Dopo 15gg di feci buone e regolari e senza vomito si e' ripresentata la dissenteria e la gatta urinava e beveva molto frequentemente. Il vet ha ipotizzato una cistite e cosi' le abbiamo ridato l'antibiotico. In piu' un giorno ha presentato segni di alterazione del senso del gusto, con l'ingestione di sassolini della lettiera (diarrea, sete
e urine frequenti sono comparsi nel giro di 3/4gg). Mi sono spaventata e l'ho portata subito dal veterinario
che l'ha visitata riscontrando i linfonodi ingrossati e spiegandomi che cio' che era successo era legato al mal funzionamento del pancreas.
Le abbiamo fatto subito un'iniezione di metronidazolo+rilaten+vitaminaB12 e siamo andati avanti cosi per ca 2 settimane. All'inizio la micia ha mostrato dei segni di miglioramento, poi e' ricaduta e non si e' piu' ripresa.
Ho tanti rimpianti e rimorsi.
La mia gatta l'ho presa all'eta' di 6 mesi ca da una colonia felina e non aveva mai fatto il test FIV-FeLV ne' io ci avevo mai pensato convinta com'ero che fosse sana. Solo in ultimo mi e' venuto il dubbio, lo stesso
veterinario lo ha sospettato ma alla fine e visto il suo stato di debilitazione non ha voluto farle prelievi.
Mi domando:si puo' dare un farmaco come il cortisone senza prima avere in mano degli esami completi? perche' non tollerava il cortisone? Ci puo' essere un nesso con le malattie virali? IL cortisone si puo' dare in caso di FIV-FeLV positivi? Puo' il cortisone aver acutizzato un'infezione virale latente o danneggiato ulteriormente la situazione del pancreas? O c'era gia'
qualcosa in atto?
I veterinari escludono che la causa sia stata il latte o il fermento e sostengono che c'era gia' qualcosa di latente che il latte o il fermento hanno portato alla luce.
Mi sembra assurdo che 2 veterinari che ho consultato non abbiano ritenuto fondamentale fare  un controllo ematico! Di solito in casi di disturbi intestinali che esami e' necessario fare? E' compreso anche il test
FIV-FeLV?.
Le chiedo per favore delle spiegazioni e dei chiarimenti perche' sono fortemente spiazzata, confusa, arrabbiata e non riesco a darmi pace.
Grazie in anticipo,
Angela

08/06/2007
 
Gentile Angela, in effetti i cortisonici hanno diverse controindicazioni e quindi, quando vengono somministrati in animali dei quali non si conosce perfettamente lo stato di salute, lo si fa con la posologia più bassa e per il tempo più breve possibile. La terapia cortisonica può abbassare le difese immunitarie, promuovere o aggravare infiammazioni gastriche o del piccolo intestino. Tuttavia, nonostante ciò, ci sono sia malattie infettive sia forme infiammatorie gastrointestinali per le quali l’uso del cortisone è indicato. Nel suo caso il cortisone potrebbe anche aver aggravato un’eventuale pancreatite presente assieme ad una neoplasia pancreatica, ma è impossibile che questo farmaco, così come è stato prescritto, abbia determinato la morte del suo animale. E’ invece assai più credibile che l’anziana gatta avesse una patologia impossibile da controllare farmacologicamente. Per quanto riguarda i test per FIV e FeLV, si possono fare sempre, non c’è alcuna controindicazione a farli, ma nel suo caso non erano per niente indicati: qualunque esito avessero dato questi esami non avrebbero detto nulla sulla causa della malattia. In caso di “malattia gastroenterica” non c’è una linea guida per quanto riguarda l’esecuzione di un esame piuttosto che un altro, in quanto le malattie gastroenteriche per la diagnosi possono richiedere da nessun esame, ad una TAC, all’ecografia, alla chirurgia esplorativa. Nel suo caso la diagnosi di sospetto è stata quella di una malattia pancreatica: sono stati eseguiti esami specifici che hanno confermato la diagnosi, e la malattia purtroppo ha fatto il suo corso. Forse l’errore, se di errore si può parlare, è stato non prevedere che la malattia, tra tutti quegli alti e bassi, tra le remissioni e le ricadute, si sarebbe comunque portata via la sua gattina. Forse se il suo gatto fosse stato sottoposto ad ecografia, TAC e biopsia, con l’intenzione assoluta di fare diagnosi certa a tutti i costi, forse allora lei sarebbe stata più preparata, ma al gatto di certo non sarebbe cambiato niente. Mi dispiace molto per lei e la sua micetta, ma non vedo dei motivi per i quali si possa anche lontanamente immaginare che degli esseri umani (dei quali lei si è fidata, perché evidentemente aveva motivi di ritenere che stessero facendo il possibile!) siano responsabili di una probabile neoplasia pancreatica o di non essere riusciti a curarla, visto che si tratta di una malattia spontanea e praticamente incurabile! La medicina non si giudica a posteriori solo dai risultati, perché questi sono incerti, ma si giudica anche dagli strumenti e dalla professionalità che il medico ha usato nel trattare il malato. Questi strumenti e questa professionalità non garantiscono che un gatto debba superare qualsiasi malattia, ma garantiscono al proprietario che è stato fatto lì per lì ciò che era ragionevole e possibile fare.
Un abbraccio, dott.ssa Nicoletta Bevere
Salve dottoressa, sono maura da Roma, già ci conosciamo per Lola la mia cagna che ha subito l'intervento di TTA per la  rottura del crociato.
Adesso è passato un mese dall'intervento e lei sta molto bene, effettivamente la ripresa è stata straordinaria, già in seconda giornata appoggiava l'arto in punta.Le scrivo perchè dopo un mese il suo pelo
sembra non ricrescere, l'hanno rasata dalla coscia in giù, mentre sulla tibia e sul piede il pelo è ricresciuto un pò.. (ancora non tutto ma almeno non è rosa.) sulla coscia ha solo delle macchie grigie distribuite in modo non uniforme ( il suo manto è grigio).Capisco che ogni cane ha i suoi tempi ma....!!
Da cosa potrebbe dipendere? ricordo che lola è sterilizzata, non so se può dipendere da mancanza di ormoni visto che la mia signorina soffre anche di una lieve incontinenza urinaria dovuta proprio alla
sterilizzazione.
la ringrazio per i suoi consigli.

08/06/2007
 

Cara Maura, si chiama alopecia post clipping (o alopecia persistente dopo tosatura). Guarisce di solito l’anno seguente a quello della tosatura, ma alcuni cani impiegano 24 mesi. Non di più.

Saluti! Dott.ssa Nicoletta Bevere 
Gent.le dott.ssa,
ho una gatta di 17 anni che è in fin di vita. Fino al mese scorso stava apparentemente bene fin quando ha iniziato a mangiare di meno ed a perdere i denti dal lato destro della mascella. L'ho portata dal veterinario che mi ha detto che ciò dipendeva dall'età ormai avanzata del felino ed a tolto facilmente i denti restanti dal lato destro. Visitandola ha anche scoperto un soffio al cuore. Mi ha prescritto:
-Stomorgyl 10 mezza compressa al giorno per 15-20 giorni
-Bentelan 0,5 mg una compressa al giorno per 7-10 giorni.
Già lo stesso giorno lungo il tragitto per tornare a casa mi sono accorta che la gatta respirava affannosamente ed usciva la lingua. Ho pensato che ciò fosse dovuto al fatto che si fosse agitata o che avesse sete.
Da quel momento invece è iniziato il declino e la gatta di fatto ha continuato a respirare affannosamente ed a mangiare sempre meno nonostante la cura. Ha iniziato a stare tutto il giorno in balcone mettendosi a "sfinge" per soffrire di meno. Entra in casa solo per bere acqua o latte zymil e per mangiare minuscole porzioni di cibo. 
Ho richiamato il veterinario che l'ha nuovamente visitata dicendo che probabilmente l'animale ha un tumore o una fibrosi ai polmoni. Questi mi ha  spiegato che la gatta attualmente respira utilizzando circa il 25% dei polmoni, infatti gonfia la pancia di aria. Mi ha anche consigliato di fare una radiografia per sapere quale delle due ipotesi è quella giusta (tumore o fibrosi), facendomi però capire che non c'è più nulla da fare perchè ormai la gatta è anziana. Per cercare di alleviarle un pò di sofferenza mi ha detto di smettere la somministrazione delle stomorgyl e mi ha prescritto:
-Bentelan f.le 1,5 mezza mattina e mezza la sera
-Epargriseovit f.le pediatriche mezza fiala bianca e mezza fiala rossa mattina e sera.
Non c'è proprio più nulla che io possa fare per la mia adorata gatta?
Forse la mia mail sarà inutile, ma sono davvero disperata e passo quasi tutta la giornata a vedere la mia gatta che soffre ed a piangere.
Grazie e cordiali saluti.
Cettina.
     
09/06/2007
 

Cara Cettina, la sua gattina è molto anziana e i problemi cardiorespiratori si scompensano facilmente, quindi io non le consiglierei di fare una radiografia (che richiede un posizionamento potenzialmente pericoloso per un animale gravemente dispnoico), ma piuttosto, se vuole approfondire, faccia fare un’ecocardiografia. Non è detto infatti che, se l’animale avesse ad esempio un versamento pleurico e una patologia cardiaca, non si possano intraprendere delle terapie specifiche per migliorare la qualità di vita del gatto, sul medio termine.

Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere 
Salve dottoressa,
mi chiamo chiara e ho un cane meticcio di 17mesi che a volte vomita, spesso dopo avere cenato.
questa sera per esempio ha vomitato 3 volte il riso e in più una sostanza liquida dal colore giallastro, che cosa può essere?
sono molto preoccupata....attendo una sua risposta...
la ringrazio di cuore e arrivederci!
Chiara

09/06/2007

 
Cara Chiara, se è molto preoccupata conviene far fare al cane una visita. Per  posta è raro che possa dare indicazioni specifiche solo sulla base di un sintomo rilevato dal proprietario.

Spiacente, dott.ssa Nicoletta Bevere

Gentile dottoressa,
ho un cucciolo femmina di cavalier king, il quale una settimana fa è stato investito da un auto nel cortile dove abito. Portato al pronto soccorso era in stato di shok , ma dalle radiografie fatte non risultava nulla di compromesso nè agli organi interni nè alle ossa. Solo che ha la zampina anteriore sinistra insensibile dal polso in giù e quindi si tiene su tre zampe. Il mio veterinario sospetta una lesione del nervo radiale (comunque difficile perchè non ha nulla di rotto ), mi ha prescritto della vitamina B1 e ci ha detto di aspettare almeno tre mesi per una diagnosi definitiva.
Successivamente ho consultato un ortopedico in una clinica (ma era molto giovane)il quale ha fatto la stessa diagnosi.
Il cucciolo adesso dopo una settimana è vispo ma purtroppo fatica a camminare.
Sto pensando di farle fare un terzo consulto( ma non so se è il caso) e non so a chi rivolgermi.Le sarei molto grato se potesse darmi una risposta, io abito in provincia di Milano

11/06/2007
 

Gentile signora o signore…, di solito le lesioni del plesso brachiale determinano una zoppia neurologica con appoggio della mano sulla superficie dorsale (sul dorso della mano). Contemporaneamente l’esame dei riflessi dei nervi periferici dimostra la presenza di un deficit neurologico. Lei invece mi riferisce che il cane non appoggia l’arto offeso. Cioè il cane, secondo quanto scrive, tiene l’arto sollevato da terra. Questo non depone tanto per una zoppia neurologica, quanto piuttosto per una zoppia algica, ossia su base ortopedica (malattia di ossa, muscoli, tedini o legamenti). Tuttavia, visto che già due veterinari hanno individuato la lesione a carico del nervo radiale, probabilmente è la sua descrizione ad essere imprecisa.
Per discriminare un problema neurologico da un problema ortopedico basta davvero la visita di un veterinario con competenze generiche. Se invece si vuole approfondire la diagnosi di una lesione del plesso brachiale ci vuole l’elettromiografia.

Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere 
Buon giorno, le scrivo in merito alla mia adorata bimba Poppy, ha quasi 14 anni, che pesava sino a poco tempo fa 6kg, ora è dimagrita un pò,da due anni le è stato riscontrato un soffio al cuore tenuto sotto controllo da svariati medicinali quali propanololo 1mg 2 volte al giorno, enacard 2.5mg 2 volte al giorno ed una pastiglia di lasix suddivisa nell'arco della giornata. Insomma una marea di medicinali... va bè... settimana scorsa siamo dovute correrre dal vet. xchè si è alza dal letto ma non riusciva più a muoversi liberamente, se la prendevo in braccio si lamentava e camminava molto faticosamente non reggendosi bene sulle zampe sinistre, il dott. le ha dato da prendere il rimadin ( mi sembra questo il nome)1/2 al giorno ed il problema sembra cessato ( cosa poteva essere?); ma non è finita Tata soffre di epilessia ma non le abbiamo mai fatto fare cure in quanto gli atticchi le vengono di rado ( circa 1/2 volte l' anno); negli ultimi due tre mesi ogni tre x due ha dissenteria ed è diventata più solitaria, meno giocosa e non fa che dormire ed è capitato negli ultimi giorni che vomiti per starda (mai fatto prima); ora abbiamo fatto gli esami del sangue ed il dott. mi ha messo in allarme: azotemia a 300 e creatinina a 3. égrave? cosa vuol dire, per me tata è un figlio non voglio che soffra mai!
Scusi per la mia un pò confusionaria ma volevo darle un quadro completo.
in fede Erika

12/06/2007
 
Gentile Erika, purtroppo sì, è abbastanza grave. Mentre una crisi epilettica ogni sei mesi e una zoppia che si risolve dopo un giorno di antinfiammatorio non devono preoccuparla, l’insufficienza renale peggiora molto lo stato di salute della sua Poppy, soprattutto in considerazione del fatto che è presente anche una cardiopatia. Dovrebbe farsi illustrare un po’ meglio dal collega la prognosi, la quale però sarà più chiara solo dopo aver ripetuto, fra qualche giorno, l’esame della creatinina. Spiacente, dott.ssa Nicoletta Bevere
Gentilissima dottoressa,
le scrivo per la mia norfolk terrier nata il 17.02.2007.
Sabato scorso, prendendola il braccio mi accorgo che aveva del sangue essiccato sui peli che circondano i suoi organi sessuali. Penso ad una ferita credendo che per il primo calore sia troppo presto. Tornata a casa la pulisco per bene ma non vedo nessuna ferita. In seguito non è uscito più
sangue ma delle piccole perdite giallo-verdognole
leggermente maleodoranti. La cagnolina si lecca sopratutto dopo aver urinato. Ora mi sembra che la situazione stia migliorando ma mi resta il dubbio.
Potrebbero essere i segni del primo calore già a 3 mesi e mezzo?
Potrebbe essere una cistite o qualcosa di simile? (quando si è verificata la perdita di sangue, la cagnolina aveva fatto molta strada sotto il sole cocente in città ed era molto stanca e accaldata)
Potrebbe essere qualcos'altro? crede che sia opportuno portarla dal veterinario?
Grazie mille
Carola da Arezzo

12/06/2007
 
Gentile Carola, probabilmente è stato il primo calore, leggermente precoce. E’ abbastanza raro che le perdite abbiano l’aspetto descritto, tuttavia può capitare. Se il fenomeno si ripete entro un periodo inferiore ai 4 mesi (cioè se si ripete entro metà ottobre) conviene fare degli accertamenti. Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere.
oggi mi e successa una cosa strana e non so come comportarmi stavo giocando a palla con il mio cucciolo di 4 mesi di jack russell terrier mentre tiravo la palla non volendo ho infilato la mia mano nella sua bocca e per sbaglio mi sono lacerato il dito con il suo dente e mi e uscito molto sangue.
il cane ha fatto tutte le vaccinazioni le ha finite da poco ma io vorrei sapere se magari il sangue che gli è andato nella bocca o altro possono provocare qualche conseguenza a lui o a me. ringrazio per qualsiasi risposta
cordiali saluti
andrea

13/06/2007
 
Gentile Andrea, nessuna conseguenza per il Jack Russel, qualsiasi sia lo stato di salute suo o del cane! Per il suo dito la conseguenza invece è una ferita da morso, da medicare e curare. Dipende un po’ da come è fatta la ferita e da cosa vi è finito dentro, ma di certo non sta a me darle un consiglio al riguardo.
Buoni giochi!

Dott.ssa Nicoletta Bevere.
Gent.ma dott.ssa Bevere,
sono ancora Angela, la padroncina di Lulu'.
Vorrei ringraziarla per le sue parole.
Forse quando si e' coinvolti emotivamente e' quasi impossibile essere obiettivi e si cercano a tutti i costi delle risposte. So a malincuore che nulla mi potra' ridare la mia Lulu', ma cerchero' comunque di vivere questa perdita piu' serenamente.
Grazie di cuore,
Angela

13/06/2007
 
Ma prego, grazie a lei per questa gentile mail.
buonasera, avrei bisogno di un vostro consiglio
da una settimana ho scoperto che la mia gatta di 10 anni e' positiva al test fiv. adesso sta' facendo una terapia di antibiotici e vitamine. stasera fa' l'ultima flebo. il mio problema e' quale terapia continuare da domani. il mio veterinario mi ha consigliato l'interferone per via orale tutti i giorni con alcune interruzioni.
un altro veterinario 1 iniezione alla settimana con una terapia che ha definito heel (credo che si tratti di medicina omeopatica) vi chiedo di aiutarmi a scegliere la terapia che ritenete piu' giusta
vi ringrazio tanto. laura

13/06/2007
 

Gentile Laura, come ho avuto modo di dire altre volte, ci sono tanti gatti FIV positivi che muoiono, sì, ma di vecchiaia, a 15-18 anni. Sia l’interferone a basse dosi, sia la medicina omeopatica non hanno mai dimostrato scientificamente di aumentare le probabilità che il gatto conviva bene con il virus: è una cosa che accade comunque, indipendentemente da queste cure.

Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere.
Gentilissima dottoressa Nicoletta,
Le scrivo in merito al mio micio di 7 anni.
E' un europeo nero purtroppo in sovrappeso ed in più rachitico quindi i suoi movimenti sono molto limitati per questo credo abbia raggiunto tale peso visto che non mangia eccessivamente.
Vengo a spiegarle il problema:
Da tempo il micio soffre di problemi intestinali,ha spesso diarrea con presenza di muco emorragico.
Ho fatto diversi esami tra i quali quello chimico fisico delle feci nel quale è stato riscontrato la presenza di un batterio il"proteus mirabilis", ho sottoposto quindi il micio ad una cura antibiotica per 20gg ma se pur sembrasse risolversi la cosa, con il tempo il problema si è ripresentato.
Anche quando non presenta diarrea le sue feci sono comunque piuttosto flaccide e mollice, sono rare le volte che si presentano della giusta consistenza.
Ora, detto questo, devo dire che il gatto sta bene, mangia dorme, gioca quel poco che riesce visto la sua condizione e non manifesta particolari insofferenze.
L' unica cosa   credo che abbia del prurito o bruciore anale visto che cerca sempre di lavarsi non riuscendoci tra le altre cose perchè non ci arriva non avendo lo slancio delle zampe anteriori quindi devo lavarlo io ogni volta.
Mi pare abbia anche prurito alla cute e qua e la ho scoperto delle bagotole piuttosto consistenti come dei foruncoli sparsi per il corpo, cosa potrebbero essere?
Ho pensato ad una intolleranza alimentare e dello stesso parere è stato il veterinario che mi ha consigliato dei cibi specifici.
Nulla anche in questo caso anche perchè onestamente erano più le volte che non mangiava che quelle che mangiava.
In ultimo proprio oggi mi è stato consigliato di sottoporre il gatto ad una biopsia intestinale.
Devo dire che sono un po preoccupata e vorrei poter trovare un' altra soluzione se fosse possibile.
Lei cosa ne pensa?
Di cosa potrebbe soffrire il mio micio?
E' proprio necessario questo esame?
La prego mi dica il suo parere, rigraziandola fin da ora le porgo i miei saluti.
Ps: il gatto è stato regolarmente sterilizzato.
Silvana

13/06/2007
 

Gentile Silvana, ma perché mai si deve aprire la pancia ad un gatto obeso con diarrea e problemi dermatologici, quando nulla si è fatto per arrivare ad una diagnosi, seguendo i protocolli previsti??!!
Lei, se ogni tanto avesse la diarrea, non penserebbe di verificare ad esempio di aver bisogno di una dieta diversa, prima di farsi aprire l’addome per guardarci dentro? Per prima cosa è fondamentale escludere le malattie parassitarie (parassiti cutanei e intestinali). E in secondo luogo è altrettanto importante escludere l’intolleranza alimentare con la dieta privativa. Lei non ha fatto questo esame perché, sebbene il gatto sia obeso, si è preoccupata maggiormente del suo appetito più che di terminare la prova. Forse questo deriva dal fatto che il collega non le ha ben spiegato i princìpi del test, le possibilità dietetiche (i vari idrolisati proteici presenti sul mercato e le possibilità della dieta casalinga) e la sua importanza. Se il gatto risponde alla dieta privativa, si è diagnosticato e si è risolto il problema seza sottoporre il gatto ad un inutile intervento.

Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere
Gentile Dottoressa, le scrivo per avere maggiori informazioni sulla leishmaniosi.
Noi in casa abbiamo 3 cani adorabili, ma da poco è arrivato un quarto cane malato proprio di leishmaniosi. Continuano a dirmi che  per i nostri 3 cagnolini non vi sono problemi, che l'unica via di contagio è il sangue.. Ma non riesco a stare tranquilla..
Vorrei sapere come mi devo comportare, e come posso evitare che i nostri cagnolini vengano contagiati.
Aspetto una sua risposta.
Valentina P.
Ps: le scrivo da Capoterra un paese in provincia di Cagliari

13/06/2007
 
Gentile Valentina, la via di contagio della leishmaniosi canina è la puntura da parte di un flebotomo (pappatacio) infetto. L’insetto si infetta a sua volta da un cane malato, non tanto dal portatore sano, ma piuttosto dal cane con la malattia conclamata. Il suo cane malato quindi non può infettare direttamente quelli sani (posto che lo siano), ma costituisce un serbatoio di infezione per i pappataci. I pappataci si infetteranno sul suo cane malato e poi potranno infettare quelli sani.
Se vuole proteggere dalla malattia i cani sani, ma anche l’ambiente in cui vive, gli esseri umani, gli altri cani che non sono suoi, quelli che nasceranno, e così via, ecco se vuole fare una cosa buona per tutti vada a comprare i collari Scalibor e li applichi su tutti i suoi cani. Li cambi ogni 5 mesi e li usi per 10 mesi all’anno, da febbraio a dicembre. Dal punto di vista infettivistico, questo è il regalo più bello che può fare all’ambiente in cui vive.

Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere
 

Gentilissima dottoressa Bevere,
MIA è stata trovata per strada all’età di circa 2 mesi, da allora è sempre vissuta in casa (prima Lucca, ora Pisa); ora ha quasi 2 anni, è stata sterilizzata dopo un paio di calori - dopo la sterilizzazione le è venuto fuori come una sacchettina di grasso nel basso ventre, ma i vet mi hanno detto che è ok così. Negli ultimi tempi abbiamo notato che è dimagrita, gioca di meno, lecca il pavimento e la sabbia della lettiera. Beve abbastanza ma è sempre stata “golosa” d’acqua.
È uscita all’aperto per un paio di ore a fine aprile, sotto sorveglianza (al guinzaglio), in zona abitata da altri gatti (in salute) – i sintomi elencati sopra erano presenti prima dell’uscita.
In seguito ad alcuni giorni di diarrea abbiamo portato la gatta dal veterinario. Inizialmente pensavamo la diarrea potesse essere stata causata dall’applicazione dell’antipulci Frontline Combo - poi è stata scoperta una fortissima anemia.
Non so se avrà il tempo e la pazienza di leggere tutto, le allego 2 documenti: uno che contiene tutta la storia della malattia e delle terapie effettuate fino ad ora, e l'altro le ultime analisi, quelle del 6 giugno ma che abbiamo ricevuto oggi. Per ora l'hanno vista 3 veterinari (e altri hanno letto la documentazione) e nessuno è sembrato convinto di aver trovato una causa e/o una cura verosimile. Capisco che il quadro è forse troppo vago, ma avrei piacere, se possibile, di avere anche la sua opinione. Cosa si può ipotizzare? E quali terapie?
Riassumendo le terapie:
Robuste dosi di Vitamina B (o Rossovet Carnitina) sottocutanea: praticamente tutti i giorni da 23 maggio a 2 giugno.
Vitamina k: 5 giorni (23 - 27 maggio). Interrotta perché in caso di avvelenamento il vet si aspettava  miglioramenti netti e immediati.
Tetracicline: 20 giorni (24 maggio - 12 giugno). Finita la terapia. E comunque risultato negativo di PCR per emobartonella.
Prednisone: (2 - 14 giugno, oggi). Terapia che sta ancora continuando, da interrompere con gradualità - ma non sono ancora state fissate date.
Per il futuro: si sta valutando somministrazione di EPO.
Per il vet che l'ha seguita fino ad ora è rimasta in campo FIP e cose tipo neoplasie o malattie autoimmuni.
Cordiali saluti, grazie mille comunque,
Marzia

14/06/2007
 

Gentile Marzia, mi sono presa qualche giorno per pensarci su. Se fosse stato un mio paziente di certo avrei parlato direttamente con l’ematologo che ha refertato gli ultimi esami.
Sembrerebbe trattarsi di una forma di diseritropoiesi, cioè di alterata produzione dei globuli rossi da parte del midollo osseo. Infatti non è presente anemia emolitica (globuli rossi che si rompono nel torrente circolatorio per effetto di attacco autoimmune o parassitario), ma si tratta di un’anemia iporigenerativa, nella quale la risposta eritropoietica del midollo osseo è inadeguata e inefficace (il midollo osseo produce globuli rossi anormali e in quantità non sufficiente a far salire l’ematocrito). Se non fosse risultata negativa al test per la FeLV, le vrei detto “si potrebbe trattare di FeLV”, perché in effetti questo virus è frequentemente associato a mielodisplasia. Ma la gatta è negativa, tanto meglio.
FeLV a parte, può trattarsi di una forma premaligna, ossia a possibile evoluzione neoplastica (nonostante la giovane età), oppure di una reazione avversa a farmaco, o di un insulto tossico subìto dal midollo. Credo che bisognerà tenersi qualche dubbio.
La concentrazione di eritropoietina (EPO) è altissima, mi pare. Questo valore così alto è compatibile con la mielodisplasia: in questi casi la somministrazione di EPO può essere ugualmente indicata, anche se la risposta probabilmente potrà essere debole o ritardata e richiedere dosaggi elevati (in letteratura si riporta il dosaggio di 130 U/Kg tre volte a settimana). Potrà essere necessaria forse una trasfusione. Il prednisone in teoria non dovrebbe servire, visti gli esami della gattina. E’ importante non mollare. Non riconoscendo infatti una causa primaria caratterizzata da una cattiva prognosi è necessario stare a vedere cosa succede e pazientare. A volte queste forme di malfunzionamento del midollo osseo lasciano al gatto una vita discreta per molto tempo e qualcuna guarisce, senza apparente spiegazione. Le faccio tanti auguri, sia a lei, sia alla sua gattina, e anche al suo veterinario, con il quale sono assolutamente solidale, perché so cosa vuol dire. Gli faccia leggere questa mail.

Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere 

Salve, io possiedo un esemplare di pochi mesi di calopsite, da qualche settimana presenta narici arrossate e raffreddore,  come posso comportarmi per risolvere il problema?
Ringraziandola anticipatamente per l’aiuto  le porgo cordiali saluti

16/06/2007
 

Spiacente non mi occupo di specie aviari. Dovrebbe far vedere l’animale ad un ornitologo veterinario. Ne conosco a Milano.

Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere 
Al mio cane, un incrocio fra un cocker e un breton, del peso di circa 12kg di circa 7 anni, venerdì pomeriggio gli hanno diagnosticato un tumore. Siccome era da mercoledì che era mogio, non si alzava, non mangiava, si sforzava molto per andare di corpo ma senza risultato, venerdì aveva iniziato ad urinare sangue. Ciò ci ha allarmati e l'abbiamo portato dal veterinario. Diagnosi: tumore che occupa praticamente tutta la parte alta che, a spanne, avrà un peso di 2-3 kg. Il cane, adesso che ce l'hanno fato notare, visto da sopra, è palesemente "rotondo" e spaventosamente dimagrito. Gli hanno fatto i raggi, ecografia, prelievi del sangue. Conclusioni: date le dimensioni, gli organi coinvolti (fegato, intestino e non ricordo cos'altro) e i risultati delle analisi del sangue che mettono in evidenza dei valori sballatissimi, il cane non è operabile e non conviene nemmeno una laparatomia esplorativa. In breve: diamogli qualche medicina, e teniamolo così finchè vive in una condizione di vita dignitosa, dopodichè .... amen.
Non contento di quanto diagnosticato, lo stesso pomeriggio, ho interpellato un'altro veterinario: stessi esami e stessa diagnosi. Diverse le cure prescritte, ma nella sostanza ci ha detto le stesse cose del primo veterinario.
Ora: vi chiedo scusa ma, forse perchè non voglio/riesco ad accettare la cosa (benchè detta da due veterinari) gradirei un vs. parere. Sono dell'idea che non ha senso sottoporre un cane ha delle torture inutili ma se si può fare qualcosa che abbia un senso, voglio farlo. Aiuto!
PS: dispongo anche dei risultati delle analisi del sangue se potessero servire.
Jvan S.   (PU)

18/06/2007
 

Gentile Ivan, non ho alcun elemento per dirle che i veterinari che hanno visto il suo cane abbiano trascurato qualche possibile terapia palliativa, in quanto non conosco né la diagnosi di sospetto circa il tipo di tumore (linfoma, mastocitoma, emangiosarcoma, che tumore è o cosa si sospetta?) né le terapie palliative proposte.
La malattia però è sicuramente, purtroppo, molto avanzata: sono presenti metastasi in vari organi addominali e sono presenti segni di malessere generale (estremo dimagrimento, abbattimento). In questi casi, indipendentemente dal tipo di tumore, la malattia non può certo essere di interesse chirurgico e i colleghi che hanno escluso una laparotomia sono persone serie e perbene, delle quali fidarsi. Quel “…dopodichè amen” riflette tutto il suo stupore, il suo scetticismo, e forse un briciolo di antipatia per questi veterinari che non le danno speranza. Non è molto giusto. Per quello che mi è dato di capire da questa mail lei ha avuto a che fare con veterinari seri e onesti, e anche se lei non è “contento” della diagnosi, le conviene restare con uno di essi, e non andare in cerca di qualcuno che le racconti quello che vuole sentirsi dire.
Purtroppo quando ci si accorge così tardi che il proprio animale sta molto male, quando ormai un tumore ha avuto tutto il tempo di invadere l’organismo, non si può che accettare lo stato di cose. Capita anche alle persone di ricevere diagnosi terribili. Anche a persone che, quando hanno un disturbo, dal medico ci vanno subito. Ora lei deve affidarsi ad un bravo e pietoso veterinario per gli ultimi accudimenti possibili, le ultime cure. Si può fare molto ancora per un cane come il suo.

Spiacente, dott.ssa Nicoletta Bevere
 
 
buongiorno dottoressa,
un consiglio (come sempre abuso della sua gentilezza).
circa 15 gg. fa ho somministrato al mio gatto fiv+, magro e debilitato, e che presenta pelate in tutto il corpo, pipetta spot-on advocate x gatti piccoli-su consiglio del vet. di zona (...)
il medesimo veterinario continua a curarlo con solo cortisone....(!)
io per tenere le difese un po' più alte gli metto nel cibo 5 gocce al dì di Bio aktivator da circa 10 gg.(so che serve a poco ma... tutto aiuta in questa brutta situazione..)
premesso quanto sopra, leggendo le controindicazioni di advocate x gatti, questo farmaco risulta essere molto forte.
considerando le condizioni non ottimali del micio a fine mese posso fare event. il richiamo con advantage, anzichè advocate?
oppure secondo lei può essere sufficiente una sola somministrazione, e a questo punto evito di procedere con ulteriori trattamenti potenzialmente intossicanti?
grazie!
un caro saluto.
federica

18/06/2007
 
Cara Federica, non vedo motivi per non seguire questa prescrizione del suo veterinario.

Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere
Gentile dottoressa,
Ho e ho sempre avuto molti gatti ed ho accumulato nel tempo una nutrita casistica sull'evoluzione delle loro malattie. Le sottopongo il caso di Tigre, per sapere cosa ne pensa, perché assisto ad una evoluzione anomala della sua malattia. Tigre è un micione soriano di 12 anni circa, maschio sterilizzato, FIV +. E' di carattere estremamente buono e paziente e fortunatamente questo mi permette di somministrargli con relativa facilità i medicamenti del caso e sottoporlo alle analisi necessarie. La storia comincia a fine gennaio. Tigre pesava olte 9 chili (è di grosse dimensioni) ed ha cominciato a dare segni di inappetenza. L'ho portato dal veterinario di fiducia che lo ha palpato, ha constatato l'assenza di infiammazioni orali ed ha eseguito i test sull'urea, creatinina e gpt riscontrandoli normali ed ha proposto la somministrazione di ricostituenti (Rossovet). Le cose non sono migliorate. L'ho portato in un ambulatorio attrezzato nel quale sono state ripetute le analisi sul sangue ed è stata eseguita una ecografia, riscontrando unicamente un lieve ingrossamento dei reni. Le riporto in calce gli esiti delle analisi. Intanto Tigre deperiva e non riacquistava l'appetito. Il veterinario ha ipotizzato la presenza di emobartonella e Tigre ha iniziato una terapia a base di Ronaxan. Dopo un mese circa (veda i dati in calce) sembrava ci fossero segni di lieve miglioramento, con una piccola ripresa dell'appetito e della vivacità del micio. Poi ha iniziato a non tollerare più l'antibiotico, vomitandolo. Una successiva analisi sul sangue ha evidenziato valori anomali di urea. Come in altri casi che ho avuto, ho iniziato una terapia per reidratarlo, somministrando 60 cc di Ringer Lattato sotto cute mattina e sera, oltre a Lespedeza Capitata, sempre sotto cute. Nessun miglioramento a distanza di due settimane. Tigre è stato ricoverato e trattato con soluzione fisiologica in vena per tre giorni. Sembrava avesse ripreso appetito, probabilmente per gli effetti positivi del trattamento sui valori ematici. Mentre era ancora sotto trattamento, sono iniziati episodi sempre più frequenti di vomito e diarrea. Ora è a casa, viene idratato mattina e sera con 100 cc sotto cute di Ringer Lattato, oltre a Lespedeza Capitata e Rossovet. Settimanalmente riceve 0,5 cc di Stargate. Il suo appetito non è migliorato; gli episodi di vomito e diarrea sono sempre presenti (frequenza 1/2 volte al giorno), e a nulla è servito un trattamento con Stomorgyl; beve molto e la pelle manifesta sempre più i segni di inelasticità legati alla disidratazione. Ha perso molto peso (ora è circa 4,5 Kg), è depresso. Ogni tanto cerca di mangiare qualcosa che lo ingolosisce (un pezzetto di pollo lesso, un bocconcino di Almo) ma si arrende subito; la masticazione produce un rumore stridente e gli comporta evidente fatica (muove la testa lateralmente mentre mastica). Riesco a fargli assumere un vasetto e mezzo circa di omogeneizzato al pollo mescolato con un po' di pasta energetica, forzando, mattina e sera. Vorrei poter fare qualcosa per lui, che non sia l'ultimo aiuto. Rispetto ad altri casi cui ho assistito quello che mi lascia perplesso è la rapidità del peggioramento.
Le allego i dati delle analisi e la ringrazio per qualsiasi risposta vorrà darmi.
Ciro P.
Venezia

20/06/2007
 
Gentile Ciro, la trascrizione degli esami ematochimici era molto chiara e completa. Quello che ho potuto vedere è che c’è stato un aumento della creatinina plasmatica di circa 2 volte e mezzo (del 270%, per essere precisi) rispetto al valore di base in un tempo abbastanza breve. Inoltre il gatto risulta iperfosfatemico (è aumentato il fosforo) e anemico. L’anemia, nell’ultimo emocromo, non sembra essere di tipo rigenerativo (come poteva essere invece nell’emocromo di febbraio), ma sembra un’anemia non rigenerativa. Questi dati nel loro complesso (ipercreatininemia, iperfosfatemia, anemia non rigenerativa), assieme alla sintomatologia (vomito, inappetenza, cute anelastica) fanno sì che la diagnosi di insufficienza renale cronica sia in grado di spiegare, da sola, tutto il quadro. Cioè non ci sono elementi per credere che il gatto debba avere un’altra malattia (l’ecografia avrebbe rilevato ad esempio quadri compatibili con forme neoplastiche intraddominali), e l’insufficienza renale è sufficiente per spiegare ogni sintomo e dato di laboratorio. In parte ha ragione ad essere un po’ stupito della rapidità dell’evoluzione, perché in effetti siamo più abituati a vedere che gatti con un modesto aumento della creatininemia possano vivere anche molti anni, piuttosto che vederli rapidamente peggiorare e morire. Però in alcuni casi, in relazione probabilmente alla causa primaria che scatena il danno renale, l’insufficienza renale è più aggressiva di quanto ci si aspetti e porta rapidamente ad un grave malessere. Capita di vedere gatti con alti valori di creatinina che però rispondono bene alla terapia e sopravvivono a lungo, mentre altre volte pazienti che partono da un valore appena sopra la soglia di normalità, rapidissimamente si aggravano. Per questo, con un solo rilievo della creatinina, non si può quasi mai emettere una prognosi attendibile in corso di insufficienza renale. Per la prognosi dell’insufficienza renale del suo gatto lei deve ripetere ancora l’esame della creatinina plasmatica e inoltre deve far eseguire l’esame del rapporto UP/C. Questo valore, in corso di insufficienza renale, è quello più strettamente correlato alla prognosi che fino ad ora sia stato individuato nel gatto.
Per quanto riguarda le terapie di sostegno, l’alimentazione (visto che tanto è forzata) andrebbe rivista: sta dando al suo gatto troppe proteine e troppo fosforo. Somministri un mangime umido per gatti con insufficienza renale. Per il vomito va subito dato un gastroprotettore ed un antiemetico. Non so quanto Rossovet dia al gatto, ma gli aminoacidi non sono indicati per un problema renale, quindi stia attento a non esagerare, o meglio lo sospenda. Se vuole continuare ad usare il Ringer Lattato deve monitorare anche il potassio, altrimenti è meglio usare la soluzione fisiologica, 40-50 ml/kg/die, magari con del glucosio. Infine la lespedeza capitata secondo me va assolutamente eliminata: si tratta di un diuretico, e ad un gatto con insufficienza renale un diuretico non va dato, fìguriamoci uno del quale non si conoscono né gli effetti terapeutici, né quelli tossici, né la posologia adatta al gatto. Siccome ho l’impressione che queste terapie non derivino al 100% da precise indicazioni veterinarie, le consiglio di farsi seguire un po’ più da vicino da un mio collega per evitare errori banali che magari possono vanificare i suoi lodevoli sforzi.

Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere
 

Gentile Dott.sa Bevere
Sarei felice di avere un suo parere sul comportamento della mia gattina. E' stata trovata 4 giorni fa dentro uno scantinato buio e stretto dove era rimasta sicuramente chiusa per almeno 4 giorni. Era denutrita ma sveglia e ovviamente molto affamata. Da una veloce visita casalinga di un'amica veterinaria non è risultata nessuna patologia di rilievo. Pare essere una gattina di almeno 5 mesi (ha già cambiato i denti), forse - ma è da controllare meglio - non ancora sterilizzata. E' stata trovata in una località montana, e io vivo al mare, quindi oltre al trauma dell'abbandono e della fame ha dovuto subire anche un cambiamento forzato di "residenza". Posso anche ipotizzare che prima vivesse fuori o quantomeno fosse libera di uscire di casa, visto che il luogo in questione è in campagna. Io purtoppo vivo in città in una strada trafficata, e quindi mi vedo costretto a non poterla farla uscire. A tutto cio' aggiungo che ho già un'altra gatta di due anni (anch'essa trovatella).
Il primo giorno, appena trovata, la gattina sembrava molto affettuosa e ricercava la compagnia, rispondeva a richiami generici e addirittura veniva in braccio spontaneamente mentre dal giorno successivo si è chiusa in se stessa, rifiuta soffiando qualsiasi contatto con l'altra gatta (che invece mostra interesse in un avvicinamento), dorme continuamente e non risponde molto agli stimoli dei giochi. In compenso mangia e evacua regolarmente, ed è già ingrassata di 100 grammi ( pesava inizialmente 2 kg).
In poche parole  sembrerebbe mostrare sintomi depressivi, o comunque un comportamento diverso dalla sua natura, evidentemente docile e affettuosa. Ho già in programma una visita veterinaria più approfondita e lo sverminamento, ma gradirei un suo parere. E' possibile che la gattina si trovi semplicemente spaesata e soprattutto soffra la "cattività"?
La ringrazio dell'attenzione
Fabio, Follonica.

21/06/2007
 

Gentile Fabio, è un po’ insolito che una gattina affetta da un disturbo del comportamento (ad esempio derivato da una privazione sensoriale, visto che la gatta viveva in un contesto molto isolato), manifesti la sintomatologia solo il giorno dopo l’arrivo, mentre al momento del suo ingresso a casa l’animale si era presentato così affettuoso e socievole. E’ possibile che la gattina sia gravida? Potrebbe esserci stato un conflitto tra i due gatti? Potrebbero i due animali essere in competizione tra loro per qualche risorsa? La gatta, benchè si alimenti, potrebbe avere una patologia dolorosa?
Se la gatta fosse sana, una spiegazione convincente potrebbe essere che, durante il primo giorno a casa, la gatta fosse nell’ultimo giorno di calore e che quindi il suo comportamento, apparentemente affettuoso, non fosse altro che la manifestazione dell’estro. Passato il calore, la gatta è tornata “normale”. In effetti, per una micia adulta rinvenuta in una cantina, è più plausibile un quadro comportamentale simile a quello attuale rispetto a quello osservato inizialmente.
Io credo che sia necessaria una visita approfondita, che escluda la presenza di malattie associate a dolore, ferite da morso, o altro. Se poi fra circa 7-10 giorni la gatta torna affettuosa e coccolona, allora quel comportamento così gradevole è proprio l’effetto dell’estro, non del carattere.

Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere 
Gentilissima dottoressa, vorrei parlarle della nostra gatta di 4 anni. Due mesi fa circa mentre l'accarezzavo ho sentito un rigonfiamento al lato del collo. L'indomani l'abbiamo portata dal veterinario e questi dopo averle controllato la bocca, le orecchie e la temperatura ha detto che bisognava fare l'ago aspirato del nodulo. Nel mentre le ha ha dato un antibiotico  per dieci giorni e le ha fatto una iniezione. Dopo due giorni la gatta ha cominciato a nascondersi e a rifiutare il cibo. Il veterinario ha detto di continuare con gli antibiotici. La gatta ha cominciato a perdere perso fino ad arrivare a pesare due chili e mezzo (ne pesava 5). L'abbiamo riportata dal veterinario e le ha fatto l'ago aspirato. Stando all'esame era un linfoma. Dopo due giorni i noduli si sono come moltiplicati. Ci siamo affidati a lui e le ha praticato la chemio. Il giorno dopo la gatta ha manifestato un forte raffreddore. Il veterinario le ha ordinato Synulox per dieci giorni e contemporaneamente deltacortene 5 mg al giorno. La gatta ha ripreso a mangiare ma non ha ripreso peso. Dopo una settimana l'abbiamo riportata da lui e ci ha detto che la chemio non era stata efficace e quindi era inutile continuare qualsiasi cura. Ci ha detto comunque di continuare col cortisone. Oggi la gatta ha superato il raffreddore ma ha l'occhio sinistro che lacrima. Il collo nella parte in cui ha fatto l'ago aspirato e la zampina dove ha fatto la chemio sono completamente privi di pelo e martoriati dal continuo leccamento e grattamento. Ha il naso pieno di croste dure che cadono e si riformano. Vuole stare solo dentro il bidet o dentro il lavabo. Siamo passati al cibo umido (Hill's) che pilucca solo se glielo portiamo vicino e rifiuta le crocchette (sempre Hill's). L'unica cosa che gradisce è una pasta vitaminica che le diamo per mandare giu' il Deltacortene. Fa pipì una volta al giorno e di corpo solo a volte. Non sappiamo più cosa fare. Può darmi un suo parere?. La ringrazio anticipatamente. Anna.

21/06/2007
 
Gentile Anna, purtroppo i dati clinici che riporta sono troppo vaghi perché io possa darle un vero parere sulla malattia del suo animale. Infatti, a parte la diagnosi un po’ strana (strana rispetto alla sede della neoformazione e alla sua evoluzione) della quale mi sento un po’ di dubitare, per come lei riporta i fatti, ecco a parte questa strana diagnosi, non si capisce di che protocollo chemioterapico si sia trattato. Inoltre non sono menzionati gli esami diagnostici collaterali (a parte la citologia) che di norma vengono effettuati, in qualsiasi iter diagnostico quando si scopre un tumore e prima di intraprendere qualsiasi protocollo chemioterapico.
Cioè se il problema della sua gattina fosse stato davvero gestito nel modo che mi riferisce (ma probabilmente lei è stata solo troppo sintetica), allora forse si potrebbe ragionevolmente credere di poter fare qualcosa di più per la gattina e per voi, in termini di certezza sia della diagnosi sia della prognosi e della terapia. Spero che mi abbiate capita.

Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere
Buongiorno, ho due gatti che vivono in casa e in giardino. Il  problema è che perdono una enorme quantità di peli tutto l'anno  riempiendomi la casa, e ora con un neonato sono disperata!
non esistono integratori efficaci e appetibili che possano dare una  svolta al problema?
Grazie e cordialità

21/06/2007
 

No, spiacente. Deve solo spazzolarli a lungo tutti i giorni.
Saluti, dott. Nicoletta Bevere
buongiorno.  in marzo dello scorso anno il mio gatto di 10 anni maschio sterilizzato da piccolo ha cominciato a mangiare a scatti e con la bocca storta , pensando ad un problema di denti l'ho portato dal veterinario che pero' mi ha detto che era un granuloma eosinofilico (piaghette rosse in bocca) e che l'unico modo era cortisone deposito (depomedrol) ogni volta che smetteva di mangiare per il dolore. da marzo a gennaio di questo anno ha fatto 4 punture (ogni 2,5 mesi circa). visto che secondo la vet. la cura era pesante mi ha detto di fare qualche antibiotico al posto del cortisone (synulox e baytril) ma al massimo 7 giorni di punture duravano 2 settimane e poi la piaghetta tornava . informandomi su internet ho letto che aveva cause allergiche e ho voluto che mi facesse qualche esame. e' risultato fiv positivo . wbc 3,4  rbc 4,01 hgb 7,5  piastrine 60 . valori un po' bassi . la parte biochimica invece andava bene. il cortisone ha detto che non si poteva + fare e di cominciare con interferone virbagen. dopo 5 punture (in totale ne dovevo fare 15 nel giro di 3 mesi) il gatto non mangiava e al contrario di prima che era sempre fuori a girare nei campi ha cominciato ad essere + mogio. ho deciso di andare in una clinica + grande a ferrara per qualche altro consiglio , non potevo lasciare il gatto senza mangiare. la nuova vet. mi ha detto di provare con il vetsolone (che ha meno effetti collaterali) una pastiglia ogni giorno per 10 giorni e poi a scalare . abbiamo rifatto gli esami del sangue   wbc 5,01 rbc 4,09  hgb 11,01 piastrine 143  (ha fatto anche la divis. neutrofili 1071 bassi ,linfociti 3264 , monociti 612 , eosinofili 153) a parte la neutropenia che e' causata dalla fiv e le piastrine (su quello non mi ha dato spiegazioni ) i valori erano aumentati e secondo lei andavamo abbastanza bene. pero' calando il cortisone (mezza pastiglia a giorni alterni) non mangiava quasi niente . la vet. ha deciso che voleva togliere tutti i denti perche' secondo lei non era un granuloma eosinofilico ma una stomatite linfoplasmacellulare. io ero un po' perplessa (senza nessun esame?) gli ha fatto una puntura di depomedrol per rimetterlo un po' in sesto prima dell'intervento che richiedeva 2\3 giorni di degenza in clinica. non essendo convinta (forse ho sbagliato) ho cercato un veterinario odontostomatologo che mi ha detto che prima ci voleva una biopsia e che sotto terapia cortisonica non si poteva fare. ho aspettato circa 1 mese prima che ricomiciasse a mangiare di meno ma quando l'ho portato a fare la biopsia il vet. ha detto che l'aveva fatta lo stesso ma non c'era quasi niente in bocca. perche' allora mangiava meno? hanno rifatto anche gli esami del sangue per una eventuale operazione ed e' risultato un disastro wbc 0,6 neutrolifi 138 linfociti 336  monociti 24  rbc 2,32 hgb 4,8 piastrine 36 . neanche la prima volta in gennaio erano cosi' bassi (questi sono stati fatti il 12 aprile) . secondo la vet. il cortisone accellera la fiv perche aumenta la carica virale e quindi puo' avere abbassato la serie bianca ma non le altre. ha fatto il test per la felv che e' risultato negativo. ha guardato se c'era mancata produzione (aplasia midollare ) con la biopsia del midollo .il risultato e' stato di iperplasia di tutte le linee. mi ha detto che le 3 cause della leuco-neutropenia ,anemia . trombocitopenia sono la mancata produzione (che abbiamo escluso)  il sequestro (che con ecografia di fegato,milza, reni ecc.. abbiamo escluso) da perdite  o da aumentata distruzione. essendoci macropiastrine dovrebbe essere distruzione. anche l'anemia presenta rigenerazione (del tipo macrocitica normocromica con aumentato mcv 76,9  e normale mchc 31,03) con anisocitosi e corpi di howell-jolly (che pero' questi ultimi dovrebbero essere associati a malfunz. della  milza )  i reticolociti aggregati e puntati sono bassi 2780 .abbiamo fatto anche ecografie e radiografie per vedere di escludere neoplasie , non ha visto niente a parte lo stomaco un po ispessito con gastrite . non ha escluso delle micro neoplasie che si vedono solo con la tac (che loro non hanno ) . la biopsia della bocca ha rilevato polipo fibroepiteliale che ha tolto e ha fatto anche la pulizia dei denti. il granuloma non c'era piu' e con gli esami cosi brutti non gli ha voluto fare una anestesia lunga con radiografie per vedere se c'e una paradontite . cosi' il gatto non mangia . per un mese ha mangiato un po' con cura di pastiglie doxiciclina , poi con convenia per 1 settimana ,poi con contramal ha mangiato x circa 2 settimane (qundi aveva dolore?) non so' piu cosa dargli per farlo mangiare a marzo pesava 6,5 kg adesso ne pesa 4 . da circa 1 settimana gli infilo pezzetti di carne cruda in bocca e si vede che mastica malissimo. rifatti 3 giorni fa gli esami  rbc 2,78 ( visto che c'e' rigenerazione dove vanno a finire i nuovi globuli rossi ?)  hgb 6,7 (un po' aumentato) wbc 2.46 neutrofili 949 linfociti 1217 ( perche' sono aumentati? perche' smesso cortisone?) piastrine 72. non ci capisco piu' niente. ultima prova fatta test di combs risultato debole positivia' . abbiamo provato la strada della anemia e tromocitopenia autoimmune. da 2 giorni ha cominciato la cura con ciclosporina 1 pastiglia al giorno per 30 giorni .interferone per bocca 0,1 cc a settimane alterne e per la gastrite 1,5 cc ranidil per la gastrite . non capisco se e' la gastrite ,l'anemia o la bocca (adesso vicino ai denti un po' di infiammaz. e' tornata) che non lo fa' mangiare. e visto che adesso sta' sempre sul letto l'anemia causa letargia e anoressia ? secondo lei la cura e' giusta ? ci sono altre spiegazioni ? altri esemi da fare?  io pero' ho letto che le malattie autoimmuni si curano con il cortisone , quindi dopo tanti mesi in cui gli e' stato dato avrebbero dovuto andare bene gli esami .e se la prima volta e' stato il virbagen a farli aumentare (non c'e altra spiegazione in quel periodo prendeva solo interferone e da 1 settimana vetsolone ) le altre 10 punture che ho fatto che sarebbero servite come cura di mantenimento perche' non hanno piu' funzionato? forse lei non ha mai ricevuto una lettera cosi' lunga , mi scuso molto ma sono tanti mesi che gli do' di tutto che facciamo prove e esami che vorrei tanto che stesse un po' meglio. spero che lei la legga tutta la lettera e mi dia un suo parere e se ce l'ha anche una soluzione. grazie molte 
m. francesca    bologna 

21/06/2007
 
Gentile Francesca, non ho una spiegazione nemmeno io. Ho letto la mail tre volte, ma ciò che le dirò lei lo deve prendere come un’impressione generale (non sono certo “dentro” al problema come lo sono stati tutti questi veterinari).
Forse il guaio è stato dare tutto quel cortisone per un dolore orale (che poi il granuloma eosinofilico non è assoociato affatto a dolore) ad un gatto FIV positivo: forse si è rotto l’equilibrio del sistema immunitario e del controllo di questo sul virus.
Per quanto riguarda il cavo orale, sinceramente, tra lunghe terapie cortisoniche o a base di ciclosporina (con la quale sono descritti decessi improvvisi in gatti toxoplasma positivi) e la rimozione dei premolari e dei molari non c’è proprio gara. Il tramadolo è un puro analgesico e il Convenia è un puro antibatterico: il suo gatto con questi farmaci si alimentava. Per me questo conferma la stomatite. Non cito la doxiciclina perché il suo effetto positivo potrebbe indicare un’emobartonella, anche se l’anemia è iporigenerativa e non proprio rigenerativa, mi pare di capire.
Che l’anemia sia per forza su base autoimmune non mi sembra così certo. In teoria per la diagnosi di anemia emolitica vanno rispettati tre criteri: marcata sferocitosi, autoagglutinazione, test di Coombs positivo. Lei riporta solo una debole positività di quest’ultimo.
La situazione ora mi sembra francamente un po’ degenerata: da un problema apparentemente semplice di dolore orale, ci si ritrova con un gatto estremamente depresso, gravemente anemico e neutropenico, dove forse il FIV sta facendo la sua parte, avendo avuto e avendo tuttora l’alleanza di farmaci immunosoppressori, i quali di certo non stanno producendo alcun beneficio. Posto che ora la situazione sia ancora reversibile (magari ci vuole una trasfusione), davvero non vedo come, continuando su questa stessa strada, il suo gatto possa migliorare.
Se fosse il mio micio io smetterei di immunosopprimerlo, lo tratterei con la doxiciclina e, se vi fosse dolore orale (indipendentemente dall’esito di qualsiasi biopsia) eseguirei subito l’estrazione dei premolari e dei molari. Le faccio tanti auguri e tanti complimenti per la sua tenacia.

Dott.ssa Nicoletta Bevere

Gentile dott.ssa,le scrivo per avere consigli su di una questione un po' delicata che riguarda un gatto di colonia.Questo gatto è stato investito tre anni fa,lo portammo d’urgenza dal vet. Il quale dopo una rx diagnostico una semplice frattura al bacino che si sarebbe sistemata da sola col tempo.Il gatto ha vissuto benino in questi tre anni,anche se con un andatura leggermente claudicante,soprattutto al risveglio e nelle giornate particolarmente umide.Adesso dopo tre anni  è accaduta una cosa strana.
Il gatto da circa due settimane appare molto sofferente,zoppica vistosamente,e non mi viene incontro neanche per mangiare.Le dico anche che da qualche anno con grande sforzo si è anche accoppiato con altre gatte.
La vet. A cui mi sono rivolta non ha ritenuto opportuno fare una rx,perche  voleva che la zona del bacino si sfiammasse,e gli ha prescritto il DELTACORTENE ,una capsula 5mg per tre giorni,1/2 capsula per altri tre giorni e ½ capsula ancora per ancora altri tre.Il gatto mi sembra piuttosto abbattuto,l’ho portato a casa per seguirlo meglio ed ho notato che preferisce stare sdraiato tutto il giorno,alzandosi solo per cibarsi e per i bisogni.Quando cerco di accarezzarlo sul posteriore mi soffia e si lamenta,altrimenti resta tranquillo e sereno a dormire.Mangia normalmente ,urina, edefeca normalmente.Vorrei sapere se questo farmaco può nuocergli ,visto che il cortisone è un po pesante come farmaco.E se possibile vorrei sapere se è il caso di farlo visitare da un veterinario ortopedico,anche se dovrebbe consigliarmi qualcuno nella mia zona.io abito a Portici,provincia di Napoli.
Inoltre la vet. Gli ha prescritto augmentin sospensione per un problema di respirazione,2 ml mattino e sera per 5 giorni.
La pregherei di rispondermi,poiché non voglio lasciare nulla di intentato per questo gatto.
Grazie per la cortese attenzione alla mia lettera.
annamaria


21/06/2007
 
Gentile Annamaria, naturalmente la collega non si aspettava questa risposta dalla terapia cortisonica, quindi è urgente che lei le comunichi l’aggravamento. Probabilmente la sua veterinaria le dirà di sospendere il farmaco e deciderà di procedere alla radiografia e a degli esami del sangue.

Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere
Carissima dottoressa , dopo varie visite e vari veterinari al mio cane  stato diagnosticato un mega esofago .  Vorrei un parere da lei circa l'esattezza della diagnosi e sulla possibile cura. Ma cominciamo dall' inizio: la mia canina si chiama lilly ed è un cocker spaniel di 10 mesi ;l'ho acquistata da un allevamento all'età di due mesi e fin dai primi giorni tossiva bevendo acqua  o mangiando cibo molto mole (esempio ricotta) mentre mangiava e mangia bene i croccantini. La tosse si è intensificata e da secca è diventata produttiva e portata da un veterinario è stata curata con antibiotici che non hanno fatto effetto in quanto finita la cura la tosse si è ripresentata regolarmente. I Veterinari hanno sempre spiegato la cosa dando la colpa ad un virus. Dopo vari tentativi sono stati  fatti anche alcuni accertamenti al cuore (eco-cuore) che hanno dato esito negativo.Per escludere la presenza di corpi estranei nei bronchi è stata effettuata un endoscopia che ha dato esito negativo , radiografie ai polmoni che non hanno evidenziato polmoniti in atto ed infine radiografia con liquido di contrasto che ha evidenziato il mega esofago. Mi ha detto il veterinario che probabilmente è di origine congenita anche se sono in atto altri accertamenti del sangue (tiroide..).Vorrei sapere quale potrà essere il decorso della malattia che mi hanno definito grave e se poteva essere diagnosticata anche precedentemente magari dall'allevamento stesso . 
La ringrazio anticipatamente , Salvatore (Livorno)     

21/06/2007
 

Gentile Salvatore il megaesfago è un’alterazione anatomica e funzionale dell’esofago che ha molte possibili cause. La parola megaesofago ossia identifica il malfunzionamento dell’organo, ma non dice nulla sulle cause della malattia, che possono riguardare l’esofago direttamente (ad esempio se è la muscolatura dell’organo a non funzionare), o indirettamente (ad esempio se l’organo è normale ma c’è una lesione vicina ad esso che ne impedisce il funzionamento). Inoltre esistono forme congenite e forme acquisite.
Le forme acquisite sono più probabili quando la sintomatologia (rigurgito) compare nell’animale adulto/anziano, mentre quelle congenite sono più plausibili quando la sintomatologia compare sotto l’anno di età, come nel suo caso.
Nel suo caso la cagnolina ha iniziato ad avere dei sintomi fin dall’età di due mesi, ma non si trattava di rigurgito, se ho ben capito, bensì di disfagia. Il rigurgito è il sintomo più importante del megaesofago. Se nel suo caso vi fosse stato questo sintomo la diagnosi sarebbe stata più rapida. D’altra parte, l’assenza di rigurgito ha reso nei precedenti mesi la diagnosi di megaesofago assai improbabile. L’allevatore di sicuro non ne poteva essere a conoscenza. Tuttavia, sebbene l’allevatore non fosse informato, alcune malattie (quando se ne dimostri la natura congenita o ereditaria) sono considerati vizi occulti dell’oggetto di compravendita e consentono possibili azioni di risarcimento. Esiste una precisa legislazione al riguardo, della quale le può parlare il suo veterinario.
In un cucciolo con megaesofago, le principali diagnosi possibili sono: ernia iatale, diverticoli esofagei, anomalie dell’anello vascolare, miastenia grave, e megaesofago congenito idiopatico. Per diagnosticare le prime tre condizioni è necessaria l’esofagoscopia associata all’esame radiografico con mezzo di contrasto (peccato, si era già lì, con il broncoscopio!!), mentre per le altre due vi sono degli esami del sangue specific. L’ultima forma si diagnostica per esclusione.
(In un cane in cui il megaesofago compare in età avanzata, ritenendosi più probabili le forme acquisite rispetto a quelle congenite, le diagnosi da prendere in considerazione dovrebbeo essere le seguenti: esofagite, stenosi/compressione esofagea, L.E.S., miastenia grave, ipotiroidismo, polimiosite. Personalmente non cercherei l’ipotiroidismo in un cucciolo, prima di aver vagliato le ipotesi più probabili, di cui sopra).
Il decorso della malattia è estremamente variabile, soprattutto in funzione della causa, che può essere perfettamente trattabile oppure no. E’ importante però cominciare subito a gestire la malattia con antiacidi e con l’alimentazione “in piedi”.

Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere 
 
Ringrazio per tutti i pareri ricevuti in precedenza. Purtroppo tutti e due i miei gattini norvegesi sono morti di FIP effusiva , uno a sette mesi, a fine Marzo 2007 e l'altra a quasi 10 mesi a metà del corrente mese di Giugno 2007.
E' stata una esperienza molto dura, perchè la malattia è inesorabile e vederli morire così è stato molto brutto; purtroppo il virus è stato passato dal padre che è moro anche lui di FIP nel mese di Aprile.

Questo fatto ha causato una grande moria di cuccioli dell'allevamento ed anche i miei hanno fatto la stessa fine.
Ora mi hanno proposto di prendere un altro gatto - sempre norvegese e di un altro allevamento -, ma ho letto che bisogna far passare diversi mesi prima di accogliere un nuovo micetto in quanto il virus resta attivo per diverse settimane pur disinfettando.
Cosa mi consiglia ?
La ringrazio ed invio i migliori saluti.
Patrizia O.

22/06/2007
 

Gentile signora, prego per i suoi ringraziamenti. Il coronavirus è termolabile e sensibile ai più comuni detergenti e a temperatura ambiente perde il proprio potere infettante in circa due giorni.
Mi dispiace molto per tutti i suoi norvegesi.

Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere

 
Gentile dott.ssa Bevere,
Il 19 giugno abbiamo perso per sempre la nostra adorata gatta Priscilla. Un dolore immenso perché nei suoi tredici anni con noi era divenuta a tutti gli effetti un membro della nostra piccola famiglia (io, mia moglie ed il mio bimbo Andrea di 11 anni).
Ho trovato le sue risposte ad altri quesiti molto esaurienti e provo ad esprimerle i miei, nella speranza che mi possa almeno aiutare a capire cosa è successo.
La storia è questa.
Priscilla era un soriano comune, trovata per strada quando aveva più o meno 40 giorni.
Ha sempre vissuto con noi, in appartamento. Era sterilizzata.
Ha sempre goduto di buona salute a parte una certa propensione a sviluppare delle gastriti che andavano controllate con antiacidi ed antiemetici.
L'unico momento molto critico precedente a questo che la ha portata alla morte era stata una fortissima gastrite nel gennaio scorso, dovuta presumibilmente ad intossicazione da felce. Presentava sete, vomito ed
inappetenza ed una straordinaria irritazione dei tessuti gastrici.
Le premetto questo perché a gennaio fu quindi sottoposta a lastre, ecografie, esami volti ad accertare eventuale insufficienza renale data l'età del gatto e la compatibilità dei sintomi: tutto era nella norma,
furono escluse neoplasie, insufficienza renale, l'unico dato saliente era il quadro epatico fortemente alterato.
In una decina di giorni di cure in day hospital (per non lasciarla di notte in clinica, era una gatta molto sensibile e paurosa) avvenne una guarigione completa. La micia ricominciò a mangiare cambiando radicalmente la sua dieta che prima consisteva in Wiskas e pesce bollito alternati a favore di Royal
Canin Cat Diet Sensitivity Control Pollo/Riso.
Tutto questo su indicazione del veterinario.
La ripresa è stata splendida, mantello lucido, linea perfetta, vivace e sveglia come non era da tempo. La propensione al vomito, a parte l'emissione sporadica di palle di pelo, scomparsa.
Tutto bene fino a venerdì 8 giugno.
La mattina vomita liquido giallastro, senza tracce di cibo, peli o sangue.
Il vomito si ripete sempre la mattina, il giorno dopo, sabato 9 giugno con le stesse modalità.
Continua a mangiare ed a defecare ed urinare ma dorme più del solito.
Nei giorni successivi non vomita più, ma progressivamente cessa di alimentarsi, o meglio chiede il cibo per poi allontanarsi in preda credo alla nausea.
Memore di gennaio, mercoledì 13 giugno la porto dal veterinario.
La dottoressa che l'aveva curata la volta precedente, mi dice che ho fatto bene e dispone un immediato prelievo di sangue e somministra un antiacido.
Giovedì 14 arrivano i risultati delle analisi ed i valori evidenziano un insufficienza renale. Viene prospettata una ragionevole possibilità ovviamente non di cura ma almeno di terapia che possa consentire qualche anno di vita a micia.
Dovremo cambiare il cibo e somministrarle dei medicinali ma la prima cosa è ridurre i valori alla normalità praticando delle flebo.
Lasciamo il gatto dal vet tutto giovedì e la riportiamo a casa la sera. È affaticata ed ha delle gibbosità evidenti, sottocutanee sulla schiena, all'attaccatura delle zampe che ci viene spiegato sono il liquido delle
flebo.
Venerdì riportiamo il gatto e viene praticata la stessa terapia. Priscilla ritorna a casa ancora gonfia e non mangia ne a casa ne in clinica.
Sabato mattina la riporto per la terapia prevista ma dopo un controllo a vista mi viene detto di tenerla a casa, dato il suo carattere molto sensibile: magari a casa mangerà. Se non lo facesse il giorno dopo dovrei
alimentarla forzatamente.
Ma sabato Priscilla non mangia in nessun modo e da domenica mattina inizia a mostrare sintomi di sofferenza, si lamenta e soprattutto ha il respiro
superficiale ed affannoso.
Si nasconde in posti inusuali per lei. Rifiuta il contatto con noi.
Chiamo il numero di emergenza del veterinario ma non è la dottoressa curante in turno e la sostituta è sì sommariamente informata dei pazienti in terapia, sa qualcosa ma non conosce a fondo il caso.
Cerca di contattare la dottoressa curante senza risultato. Mi propone di portarla in studio per praticare un iniezione di diuretico salvo che il gatto non urini spontaneamente. Poichè ciò avviene di li a poco mi suggerisce di tentare di alimentarla a forza e di portarla in clinica lunedì mattina.
Il tentativo di alimentazione forzata fallisce , il gatto soffia, si ribella e soprattutto risputa tutto.
Decidiamo di non insistere. La notte è stazionaria..
Lunedì 18 mattina riporto subito il gatto dal vet.
La dottoressa curante esegue una lastra che evidenzia edema polmonare diffuso ed edema addominale.
Chiedo se tutti quei liquidi delle flebo hanno potuto causare questo e mi viene detto di no. Mi parla invece di un possibile problema al cuore (ma dalla lastra non si vede per l'opacità dei polmoni pieni di liquido)
Il gatto respira sempre peggio. Eseguono un'iniezione di diuretico allo scopo dichiarato di  eliminare i liquidi in eccesso sia per farla respirare che per poter fare un ecografia.
Lascio il gatto e torno la sera per una visita. Mi sembra peggiorata. Mi spavento e chiedo se è alla fine, se dobbiamo pensare per esempio all'eutanasia.
Mi dicono no, attendiamo, non è così grave.
Passerà però la notte in clinica.
Martedì 19 giugno all'apertura dello studio sono lì. Priscilla sta peggio, mi dice che nella notte ha avuto crisi respiratorie, ha dovuto darle ossigeno. La diuresi è buona ma non sembra dare giovamento al suo stato.
Chiedo se non si può drenare meccanicamente il liquido. La dottoressa mi risponde che era proprio ciò che stava pensando... ma che da sola non può farlo.
Deve attendere l'arrivo dei colleghi, nel  pomeriggio. Mi informerà lei.
Alle 17.00 mi chiama e mi annuncia il decesso del gatto dovuto a due gravi crisi respiratorie di crescente importanza. Alla seconda più forte sarebbe intervenuta una crisi cardiaca che l'ha uccisa. Non ho potuto appurare se ciò è avvenuto in concomitanza del tentativo di drenaggio dei polmoni
Per favore mi aiuti a capire. Le confesso che son pieno di rimorso ed ho la sensazione che non tutto sia andato come poteva andare.
La prego solo di essere sincera con me. Non sto accusando il veterinario che certo se ha sbagliato lo ha fatto in buona fede, ma lei avrebbe agito così?
Grazie, di cuore
Pasqualino F.

22/06/2007
 

Gentile Pasqualino, in effetti l’iperidratazione in corso di insufficienza renale è un fattore di rischio importante per lo sviluppo di versamento toracico e complicanze respiratorie, mentre d’altro canto i diuretici come la furosemide somministrati in un gatto con funzionalità renale ridotta possono causare gravi cadute della pressione intrarenale e la rapida insorgenza di uremia terminale e morte. Tuttavia, proprio la fluidoterapia è necessaria per trattare una grave disidratazione e un basso dosaggio di diuretico può essere utile, assieme al drenaggio toracico, per favorire l’eliminazione dei fluidi in eccesso. Quindi come vede le terapie nel suo caso, sebbene indicate, avevano un piccolo intervallo terapeutico, al di là del quale potevano accadere (come è successo) delle complicazioni. Questo proprio per la natura della malattia.
Inoltre la gatta, essendo piuttosto anziana, poteva soffrire oltre che di insufficienza renale anche di ipertensione o di altre patologie cardiovascolari che possono aver reso l’animale più sensibile alle complicanze della fluidoterapia.
E’ possibile che le cose potessero andare diversamente, certo, perché no, ma più per caso (o fortuna) che per una maggiore perizia dei colleghi. Lei mi prega di essere sincera, e perché mai? Se ha letto parte della mia posta non può non aver notato che quando mi trovo in disaccordo con il parere o il comportamento di un collega non faccio certo a meno di esprimerlo, nei modi possibili.
Ora, da quello che lei mi ha raccontato, la sua gatta anziana e malata è stata sottoposta ad iter diagnostici e terapeutici condivisibili, ed è deceduta a causa della sua malattia, nonostante le cure ricevute. Il medico non è un architetto, al quale il ponte non deve e non può cadere. Al medico, per far sopravvivere il paziente, non basta saper fare i conti giusti, conoscere bene la malattia e il suo trattamento, saper fare bene il suo lavoro insomma. E la medicina, come mi capita spesso di ripetere, non si giudica a posteriori solo in base all’esito, perché la medicina ha ampi margini di errore e di incertezza ed è una prestazione di strumenti, non di risultati. Lei si è fatto seguire da questi veterinari perché le hanno dato fiducia, e avrà avuto i suoi buoni motivi per fidarsi: sono stati attenti, solerti, si sono dati da fare per la sua gattina. Cosa è cambiato ora. Nessuno l’ha imbrogliata, nessuno si è comportato male con il suo animale, per curare il quale sono state applicate terapie normalmente condivisibili. Alcune forme di insufficienza renale manifestano una scarsa risposta alle terapie e in alcuni casi i trattamenti sono associati a complicanze e rischi di vario genere. In questi casi, purtroppo, l’insuccesso terapeutico e il decesso sono cose che capitano, previste. Per questo la prognosi dell’insufficienza renale non deve e non può essere sciolta subito dopo il primo prelievo di sangue. L’unico errore che vedo da parte della sua veterinaria è stato quello di rassicurarla, dopo un solo prelievo di sangue, sul fatto che la gatta sarebbe vissuta altri due anni. Questo è stato un errore grossolano.
Mi dispiace molto e vi sono vicina, e spero che questa mail vi aiuti ad essere più sereni e a non avere inutili rimorsi, perché la vostra gattina se ne è andata nonostante tutte le cure ricevute.

Un cordiale saluto, dott.ssa Nicoletta Bevere

 
Gentilissima dottoressa,ho trovato un gatto di pochi mesi e portandolo dal veterinario mi ha detto che deve essere operato al femore. Vorrei sapere se dopo l'operazione può riacquistare completamente l'uso della zampa sinistra posteriore e quanto costa all'incirca l'intervento. Grazie.

23/06/2007
 

Carissima o carissimo, ma secondo lei come faccio a risponderle? Non so proprio di cosa si sta parlando. E’ una frattura? Una lussazione? Che operazione è? E il costo, proprio no, deve chiederlo al titolare dello studio dove farà l’intervento. Potrebbe farsi aiutare dall’ENPA però.

Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere
 
 
gentl.ma Dott.ssa,
Posseggo una femminuccia di chihuahua di circa 10 mesi, sono molto combattuta se farla sterilizzare o no;
si sentono molti pareri contrastanti a riguardo: chi dice di si per evitare tumori mammari, chi dice di no per
evitare che la cagnetta ingrassi o cambi addirittura carattere. Inoltre la piccola ha la "doppia dentizione"
gli incisivi e i canini da latte non le sono ancora caduti pur avendo i permanenti fuori. Qualcuno mi ha consigliato di fare i due interventi insieme (sterilizzazione e estrazione dentini)....secondo Lei non è un po' troppo tutto insieme, o sono interventi di
routine per cui la nostra piccola non soffrirebbe?
PS: la cagnetta ha già avuto il primo calore il 18.04.07
Patrizia   -  Riccione

23/06/2007
 

Gentile Patrizia, il mio consiglio è di far operare la sua cagnolina entro il prossimo calore, senza perdere tempo, e contemporaneamente far estrarre i canini da latte persistenti (è un intervento rapido e senza rischi particolari).
Il suo è un cane che ha un’aspettativa di vita molto lunga, quindi sarebbe davvero un peccato non prevenire il tumore della mammella con la sterilizzazione, visto che si tratta di una neoplasia la cui probabilità di insorgenza aumenta con gli anni.
Se le interessa più nei dettagli l’argomento, avendo già avuto modo di trattarlo, la rimanderei ad una precedente corrispondenza: 24/02/2007, anonimo.

Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere 
Gentile dottoressa, ho un gattino siamese di 14 mesi, sano e sterilizzato.
qualche mese fa' ho notato un gonfiore sotto il mento, l'ho portato in clinica e' stato ipotizzato che il gatto fosse stato punto da insetto e' stato trattato con antibiotici e cortisone e il gonfiore e' sparito.
qualche giorno fa' e' ricomparso un'altro lateralmente, molto morbido al tatto della circonferenza di 2 cm, questa volta e' stato aspirato, aspirandolo era molto gelatinoso sangue e pus e' stato analizzato e presentava un tappeto di neutrofili in carioressi + germi. secondo loro una ghiandola salivare ascessualizzata e' stato trattato con antibiotico + cortisone.
vorrei sapere se secondo lei puo' ripresentarsi, e da cosa puo' dipendere visto che sono molto attenta alla sua alimentazione. sono molto preoccupata ...
grazie per la sua risposta
saluti Anna

24/06/2007
 
Gentile Anna, con questo citologico è difficile pensare a reazioni allergiche a punture di insetto. Se il gatto è solo in casa e quindi possiamo escludere ferite da graffio o da morso inferte da un altro gatto, le infezioni potrebbero essere causate da qualcosa con cui il gatto gioca e che morde (legno, saggina, qualche vecchia sedia, il tiragraffi, un cesto di vimini). Per sicurezza varrebbe la pena di fare i test FIV e FeLV, e un emocromo. Non sono molto d’accordo sul cortisone in corso di infezione batterica.

Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere

Gent.ma Dott.ssa,
ho un cane anziano (non conosco l’età ma potrebbe avere dai 10 ai 14 anni). E’ un meticcio e fino ad un anno fa ha condotto una vita semi-randagia, ovvero dormiva sotto un tetto, mangiava regolarmente ma viveva all’aperto. Vive con noi da un anno. Due settimane fa ha iniziato a vomitare ripetutamente ed questa sintomatologia era associata a difficoltà nel camminare (principalmente era sbilanciato da una parte, poi ha preso a camminare lentamente ma in modo lento ed incerto). Lo abbiamo portato da due veterinari che gli fatto esami del sangue e delle urine, un’ecografia a stomaco, intestino e fegato ma non è risultato nulla, soltanto un valore alterato nelle urine ed una leishmaniosi ma con valori non elevati (non tali da giustificare questi sintomi). Abbiamo iniziato una cura omeopatica e in questi giorni il cane mangia poco, non ha appetito e presenta alti e bassi nelle condizioni generali. Per diversi giorni non ha vomitato ma era mogio, poi ieri sera ha vomitato nuovamente ed oggi era molto debole. Ovviamente gli vengono praticate delle flebo per depurare l’organismo. Oggi dopo un consulto a tre è stato prospettato un problema al fegato od una patologia neurologica (naturalmente non ancora individuata). Lei cosa ne pensa?
Dania M.   -  Fiumicino (RM)

24/06/2007
 

Gentile Dania, l’alterazione dell’equilibrio e dell’andatura, così come me la riporta, indicherebbero una lesione neurologica, probabilmente centrale. E’ un suggerimento molto generico, ma la descrizione dei sintomi non consente di dire di più. La presenza di una lesione neurologica potrebbe essere compatibile anche con il vomito, l’anoressia e l’abbattimento, visto che i molti esami effettuati non hanno dato alcun esito circa l’individuazione di altre patologie. Al posto dell’omeopatico non si potrebbe trattare la nausea con un farmaco?

Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere 

Egr.Dottoressa,
Le sottolineo il caso della mia cagnetta che attualmente ha circa 4 mesi, peso 7 kg. Alimentazione con croccantini Friskyes junior e la sera (pasto principale) riso soffiato con bocconi.
Il 09/06/2007 somministrazione 2° dose ADVANTIX
10/06/2007
SINTOMO: dolore nell’urinare, minzione frequente (1 sera).. Probabile cistite. Bactrim forte ¼ la sera e ¼ al mattino per 5 gg.
Raccolta urine da pavimento.
11/06/2007
Minzione frequente ma senza dolore.
Temp. Normale, nessuna infiammazione, leggera dolenzia alla palpazione renale.
Analisi urine: presenza notevole di cristalli.
TERAPIA:
-Eliminazione collare SCALIBOR (in quanto associato a ADVANTIX)
-Acqua imbottigliata non gassata per 30gg
   -Alimentazione con scatolette Hill’s canine S/D, 370 gr. di scatoletta al giorno per 30gg.
21/06/2007  dopo 10 gg di dieta
Analisi urine con prelievo da pavimento:
esame chimico/fisico nella norma
assenti cristalli, cilindri, granuli – rari eritrociti, leucociti, cellule epiteliali.
Leggera perdita di peso (sarà il cibo dietetico?)
Ciò che sta avvenendo periodicamente è che non trattiene le urine e non intendo che urina in casa ma che per 2 volte di notte ha urinato sul cuscino dove dorme e talvolta è bagnata di urina, anche di giorno.
Pensa che questa cosa possa avere relazione con i problemi urinari che ha avuto?
La ringrazio anticipatamente
Bruno I.  (Ischia)

24/06/2007
 

Gentile Bruno, la perdita di urina goccia a goccia mentre il cane si muove (eccetto quando fa le feste) oppure la fuoriuscita di quantità più grandi di urina, quando la cagnolina è in decubito, senza che si sia messa effettivamente nella posizione per mingere, sono sintomi abbastanza chiari ed evidenti di incontinenza urinaria. Verifichi che la perdita di urina avvenga veramente in questo modo: se così non fosse, faccia a meno di leggere il resto della mia risposta. Altrimenti prenda il resto della mail come una serie di indicazioni generali, non come una diagnosi.
Le infezioni delle vie urinarie non determinano incontinenza. Le urine certo potrebbero presentare reperti infiammatori, ma questi non sarebbero comunque da considerarsi causa dell’incontinenza, ma esattamente il contrario: un cattivo funzionamento dei meccanismi che regolano la minzione può causare infatti infezioni delle vie urinarie.
La causa più comune di incontinenza urinaria nel cucciolo di cane femmina è l’ectopia dell’uretere, cioè una malformazione per la quale uno dei due ureteri invece di aprirsi nella vescica, a monte dello sfintere uretrale, sbocca più avanti, di solito (70% dei casi) in vagina. A volte la malformazione coinvolge anche il rene corrispondente e lo sfintere uretrale, rendendolo incompetente.
I sintomi di questa complessa malformazione, quando è monolaterale, quando ossia colpisce uno solo dei due ureteri, sono: incontinenza urinaria continua, o intermittente, o sporadica, nottura, più evidente a riposo, con minzione conservata (il cane è in grado anche di svuotare normalmente la vescica, che viene riempita dall’uretere normale).
Si accerti bene della sintomatologia e poi la descriva in modo preciso al suo veterinario che così sarà in grado di capire il problema.

Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere
 
 
salve!scrivo da paderno dugnano (MI) ho un trovatello maschio di 2 anni circa di pincher grande nero focato che pesa 7kg.
per ben tre volte nel giro di un anno lo abbiamo dovuto portare dal veterinario per somministrargli del cortisone con un iniezione sotto pelle perche' gli si era gonfiata tutta la parte del muso e le mascelle enormemente!!!purtroppo mi e' stato detto che non esistono test specifici per indicare se il cane e' allergico ad un erba che ingerisce di tanto in tanto o ad un insetto o puntura di zanzara. se dovesse essere allergico alle punture di zanzare non dovrebbe gonfiarsi anche nelle altre parti dove e' stato punto?e non solo sul muso!?.
visto che abbiamo speso ogni volta 65? per una dose di cortisone,se si potrebbe averne una dose da tenere  in casa per un eventuale bisogno magari dietro prescrizione  medica?
abbiamo chiesto al nostro veterinario quello di turno ,(che ogni volta cambia visto che e' una clinica)se potevamo fargli noi questa puntura qual'ora fossimo impossibilitati a raggiungere la clinica ma la risposta e' stata negativa. forse perchè a lui conviene guadagnarci qual'cosa visto che siamo andati sempre d' urgenaza! ci aiuti lei amiamo gli animali abbiamo anche un'altra lupetta di 5 anni e ci diventa sempre piu' costoso mantenere tutte le cure e le vaccinazioni.se si potrebbe risparmiare, rispettando sempre la loro salute, sarebbe stupendo!
ringrazio anticipatamente

24/06/2007
 

Gentile signora o signore, ma cosa deve fare il povero turnista di un Pronto Soccorso? Non potrà mai prendersi la responsabilità di prescriverle una fiala di cortisone da usare al bisogno, senza visitare prima il suo cane. Mi dispiace molto per le sue preoccupazioni economiche, ma purtroppo non ho modo di aiutarla. Se il suo cane si ammala è ovvio che lei debba fare ricorso ad un veterinario ma nessuno sano di mente può affidare ad una persona senza alcuna conoscenza medica il trattamento di un edema facciale acuto, magari per telefono. Del resto è anche abbastanza comprensibile che il Pronto Soccorso emetta una parcella, visto che il lavoro del turnista deve essere retribuito (perché quello lì è proprio un lavoro, non l’hobby della domenica, e quindi ci si deve vivere) e la struttura deve far fronte alle spese.
Forse se con questa clinica non si trova bene potrebbe provare a cambiarla. A volte con ambulatori più piccoli si riesce ad avere un rapporto più diretto e costante con il medesimo veterinario che, finendo per conoscere bene il suo cane, può essere un po’ più libero (se ne ha voglia) di andare incontro alle esigenze di un particolare cliente, maggiormente rispetto a quanto può fare un turnista di un Pronto Soccorso, il quale vede il cane per la prima volta e non può fare a meno di applicare le regole generali della buona pratica medica (con tutte le cause che si fanno ai medici…) e le tariffe della clinica.

Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere 
buongiorno le ho scritto qulche giorno fa e la sua risposta mi ha confuso. adesso non so' piu' quale cura seguire. il veterinario appena fatto il prelievo mi ha fatto vedere il sangue su un vetrino che si divideva in mucchi divisi tra loro (autoagglutinazione?) per questo ha voluto fare il test di combs ,ma poi visto l'esito debole positivita' si e' orientata su felv- aplasia midollare- neoplasie con risultati tutti negativi e quindi che e' tornata all'ipotesi autoimmune , che pero' lei nella sua risposta non pensa sia quella. la doxiciclina non faceva piu' effetto per quello che ho smesso di darla e la mia vet non gliela vuole piu' dare perche' dice si creano resistenze.  la ciclosporina non l'ho mai fatta l'abbiamo iniziata da circa 1 settimana come cura per gli autoanticorpi non per il problema in bocca. anisocitosi e corpi di howell-jolly  visto che la milza non ha niente di strano non vogliono dire forte rigenerazione? pero' ci sono pochi reticolociti . io le ho detto se facevamo una trasfusione ma mi ha detto che il giorno dopo i globuli nuovi sarebbero gia' distrutti e quindi non contava niente. devo cambiare vet. secondo lei . ? non mi vuole togliere i denti perche' ha detto che ci vorrebbe del sangue non cosi' liquido e molto piu' ossigeno per sopportare una anestesia di 4\5 ore . che cosa vogliono dire nella parte riguardante le piastrine le sigle mpv- pdw- pcdw- pmdw  che invece sono tutti alti?  quello che risulta strano e che fino a marzo che era sempre sotto cortisone stava bene (a parte la bocca ) stava sempre fuori e diventavo matta a tenerlo in casa . smesso il cortisone c'e' stato questo calo . come mai? lei proprio non riesce a capire le cause di questi esami ? erano molto meglio quando gli davo il cortisone come mai ? ,l'interferone bloccando il virus aumenta i valori anche dei globuli rossi ? comunque da quando ho iniziato la ciclosporina ha'  leggermente piu' appetito e ha ricominciato a venire in braccio a fare le fusa come qualche mese fa'. boo! quali sono le altre cause per questi valori  ?  a parte felv -aplasia midollare - neoplasie- disordini della milza-fegato-reni- . mi scusi ancora per le tante domande ma vorrei tanto capire la causa per fare una cura non andando per tentativi ma basata su una prognosi certa.
grazie  Francesca M.

25/06/2007
 
Non era proprio mia intenzione confonderla, ma lei dell’autoagglutinazione non mi aveva detto niente. Questo dato, assieme al test di Coombs positivo supporta decisamente la diagnosi di anemia autoimmune e quindi la terapia immunosoppressiva. L’anisocitosi e i corpi di H-J si associano all’anemia rigenerativa (ma sono descritti anche dopo lunghe terapie cortisoniche). Il fatto che vi siano pochi reticolociti potrebbe indicare che l’emolisi autoimmune è rivolta anche ad essi, e così si spiegherebbe anche l’iperplasia riscontrata con l’esame del midollo osseo, apparentemente in contrasto con la presenza di pochi globuli rossi immaturi (reticolociti) circolanti.
L’interferone alfa dato per via orale non ha attività antivirale, ma immunostimolante. L’interferone omega invece ha attività antivirale. In ogni caso entrambi i trattamenti sono scarsamente supportati dalla letteratura scientifica per quanto riguarda la terapia di FIV e FeLV e, per quanto ne so, non hanno indicazioni nel trattamento dell’anemia emolitica autoimmune che invece deve essere trattata con l’immunosoppressione, come si sta facendo. Forse il gatto aveva da tempo un’anemia emolitica autoimmune e il cortisone, dato erroneamente per la malattia orale, ha migliorato casualmente i valori dell’ematocrito. Visto che ora il gatto sembra rispondere alla ciclosporina (e visto che in effetti, in questa sua seconda mail sono elencati sufficienti elementi a sostegno della diagnosi di anemia emolitica autoimmune), non c’è che andare avanti così. I valori che riporta, riguardo le piastrine, possono derivare dal tipo di lettura che fa la macchina contaglobuli sulle piastrine del gatto. Non sono alterazioni particolarmente sgnificative, ma per togliersi ogni dubbio basterebbe sentire il laboratorio. Non cambi veterinario!!!

I miei più sentiti auguri, dott.ssa Nicoletta Bevere
 

Gent. Dottoressa,
ho precedentemente letto le due risposte riguardo alle fistole delle ghiandole perianali nel cane.
Il mio è un terranova di 11 anni. la Ghiandola sotto anale si è ingrossata fino a fistolizzarsi.
Il mio veterinario l'ha curata con Baytril 1 settimana, e alla visista successiva, la ghiandola era meno grossa, ed il tramite fistoloso meno evidente.
Lui a questo punto dice che, se la ghiandola e la fistola non creano problemi al cane, non si infettano, mi ha consigliato di medicarlo tutti i giorni con del Blu di metilene e amuchina ed una rasatura.
sconsiglia l'intervento per l'età , nonostante le ottime condizioni fisiche.
L'unica cosa è che leggendo il suo post consiglia Ciclosporina, a me ha dato un chinolonico (giusto?).
Cosa dovrei fare?
grazie

25/06/2007

 

Gentile signora o signor…, io credo che lei, alla ricerca di informazioni in rete, abbia confuso due malattie completamente diverse. Le fistole perianali del Pastore Tedesco sono una malattia autoimmune, mentre la fistolizzazione di un sacco paranale (quella che lei nomina ghiandola sottoanale, si chiama sacco o ghiandola paranale) è una malattia batterica. La fistola in questo caso, con l’adeguata terapia antibiotica, è destinata a chiudersi per sempre. Le consiglio di farsi spiegare meglio la natura della patologia dal suo veterinario. Vedrà che è come dico io: si è confuso un po’ le idee, navigando qua e là.

Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere 
Carissimo Dottore,
sono Francesco e ho 12 anni, scrivo da Trieste. Possiedo un gatto di razza europea, fa molto caldo in questo periodo, il mio gatto soffre molto il caldo e si butta da una piastrella all'altra, dappertutto. Segue però uno stile di vita regolare e anche le feci sono normali.
Cosa posso fare per aiutarlo a vivere meglio?
ringrazio.
Francesco 

26/06/2007
 

Caro Francesco, ogni tanto bagna il suo pelo, soprattutto la testa. L’evaporazione lo aiuterà a raffreddarsi. Ciao.

Dott.ssa Nicoletta Bevere 
Grazie Dottoressa Bevere,
mille grazie per la sua cortese risposta e mi scuso per averle dato l'impressione di mettere in dubbio la sua obiettività nell'esprimere un parere.
Mi sono rivolto a lei proprio perché avevo letto in passato le sue risposte ed avevo bisogno di essere aiutato a capire.
La mia richiesta di sincerità era più rispetto al mio comportamento che a quello della nostra veterinaria, perché dopo la morte di Priscilla sono stato assalito da enormi sensi di colpa, nel dubbio di non avere assolto fino in fondo al mio contratto d'amore iniziato tanti anni fa.
Di non essere stato pronto a tutelare i suoi bisogni ed assisterla nel momento in cui più ne aveva bisogno.
Di non esserle stato vicino fino in fondo nel modo che avrei voluto.
Le sue parole mi sono di grande aiuto e di conforto.
Riconosco che nella medicina, anche in quella umana, spesso riponiamo una fiducia eccessiva. Un concetto troppo "meccanico" in cui identificato il
"guasto" pretendiamo una "riparazione" garantita. Ma non può, purtroppo, essere sempre vero.
Cercherò di parlarne con serenità anche con il veterinario.
Cordiali saluti e buon lavoro.
Pasqualino F.

26/06/2007
 
Grazie mille.

Grazie Dott.ssa per il consiglio.
Infatti il neurologo ha diagnosticato al cane una sindrome vestibolare unilaterale derivante da una lesione neurologica centrale. Ipotizza che può derivare da un tumore al cervello (e quindi come tale, ovviamente, incurabile) oppure da una meningoencefalite (o batterica, curabile con antibiotico, o una forma autoimmune curabile con cortisone). Noi abbiamo rifiutato l’esecuzione di una TAC, cosicché al cane da ieri sera è stato somministrato un forte antinfiammatorio combinato con una terapia antibiotica. Questo perché ci hanno spiegato che l’uso di cortisone nel caso dell’altra forma di meningoencefalite potrebbe essere dannoso. Poiché oggi il cane non ha febbre e sembra essere meno abbattuto rispetto a ieri sera la veterinaria di fiducia ha deciso di proseguire con questa terapia senza neanche ricorrere all’ago aspirato che potrebbe rivelare se trattasi di meningoencefalite e di quale tipologia. Volevo chiederLe a questo punto se è d’accordo su questa diagnosi ed il nominativo di un farmaco antivomito come Lei suggeriva al posto della cura omeopatica.
La ringrazio infinitamente
Dania        Fiumicino (RM)

26/06/2007
 

Gentile Dania, prego, anche se mi dispiace che mi dobbiate ringraziare. Si può provare con la metoclopramide (Plasil). Non sono troppo d’accordo sulla possibilità che si tratti di un’infezione batterica e quindi sul fatto di non usare il cortisone.

Auguri di cuore, dott.ssa Nicoletta Bevere 
Buongiorno dottoressa Bevere sono ancora Anna. La ringrazio per la risposta. Le assicuro che non sono stata affatto sintetica. Ho riportato tutti i fatti nessuno escluso e le confermo che la chemio è stata praticata alla povera Paolina senza che venisse fatta nessun'altra indagine se non appunto l'ago aspirato.  A oggi i noduli che noi riusciamo a palpare sono sempre due piuttosto grossi diciamo della grandezza di una fava ai lati del collo, uno un po' più piccolo alla base di un orecchio e uno delle dimensioni di un cece i zona intercostale. Abbiamo ricontattato lo stesso veterinario per comunicargli che oltre ai noduli ci preoccupa molto lo stato del collo che in una parte è completamente privo di pelo e piuttosto martoriato dal leccamento e dal grattamento. Ci ha consigliato di darle dell'omega pet con il cibo e di metterle il collare elisabetta. La gatta ha ripreso a mangiare, mangia sia crocchette che umido (forza 10 o A/D).  Ha anche degli sprazzi di novole vitalità in quanto salta sui mobili e addirittura sui pensili della cucina. L'occhio continua a lacrimare e ci ha consigliato di metterle delle gocce di collirio Eufralia. E anche il raffreddore non è andato via del tutto. Le croste che aveva sul naso sono quasi sparite. Ora volevo dirle quali sono le mie impressioni. Sembra quasi che Paolina stia smaltendo lentamente l'effetto di tutti i medicinali che le sono stati somministrati, volevo anche chiederle se secondo lei è possibile che il nasino sia stato stato ustionato dal leccamento della zampina dopo la chemio, magari per la fuoriuscita dalla vena del medicinale. Il sospetto di una diagnosi affrettata ci ha comunque tenuto compagnia in questi due mesi e devo dire che leggendo le mail di altri proprietari di gatti con accertato linfoma, ho sempre constatato che le sedi predilette sono quasi sempre intestino e reni. Ora le chiedo, se non si trattasse di linfoma, potrebbe trattarsi di una semplice infezione? e se si, è possibile che i noduli siano ancora gonfi dopo quasi due mesi? La ringrazio ancora e attendo con ansia una sua risposta.

26/06/2007
 
Gentile Anna, purtroppo è difficile che si possa trattare di un’infezione. Dalla vostra descrizione, fin dalla prima mail, mi sembrava che avrebbe potuto trattarsi di un tumore della classe dei sarcomi, come un fibrosarcoma. Ci sarebbe voluta proprio una biopsia.
Molto spiacente, dott.ssa Nicoletta Bevere
Gentile dottoressa,
le scrivo dalla provincia di Padova.
La mia cagnetta, ora di nove mesi, è stata presa sotto da un'automobile qualche mese fa, ed ha riportato una frattura della zampa anteriore, operata e perfettamente guarita, ed una lesione all'occhio, che non è guarita.
Questo occhio a causa della botta si era ingrossato e presentava un versamento nella camera anteriore.
Il veterinario ha subito fatto una iniezione per ridurre la pressione dela botta, ed un'altra il giorno seguente.
La cura è stata di gocce antibiotiche ed antiinfiammatorie (senza cortisone) per quindici giorni due volte al giorno.
Dopo circa 10 giorni la situazione ci dava buone speranze, ma alla fine del processo di assorbimento dell'ematoma l'occhio è rimasto più piccolo, come infossato, e la cagnetta pare non vederci.
L'abbiamo anche portata da uno specialista in oculistica, il quale non l'ha neppure visitata perchè ha detto che non c'è nulla da fare.
Ora ci chiediamo se è più saggio arrendersi all'evidenza, o se sia il caso di continuare a cercare una soluzione.  
La ringrazio se vorrà rispondermi
Elena

26/06/2007
 
Cara Elena, purtroppo la ftisi del bulbo oculare (la malattia che ha colpito il suo cane, stando alla descrizione) è uno dei due possibili esiti, a parte la guarigione, di una grave infiammazione oculare. L’oculista non l’ha “nemmeno visitata” come dice lei, perché basta l’aspetto esteriore dell’occhio, per fare diagnosi. Non dico che far fare una visita specialistica sia sbagliato, però è una malattia che davvero non necessita di grandi approfondimenti, quindi sicuramente non sentirei un secondo specialista, posto che vi fosse il bisogno di sentire il primo.
Comunque, dovete proprio rassegnarvi. E un po’ vi consoli il fatto che poteva andare peggio, perché il cane poteva comunque perdere la funzione di quell’occhio, ma sviluppare un glaucoma, che avrebbe portato più sofferenza all’animale e vi avrebbe costretto all’enucleazione.

Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere

Gentile dott.ssa Bevere,le scrivo per avere un altro consiglio che riguarda la mia cagnolina trovatella che attualmente ha 5 mesi.In questo periodo abbiamo notato che sta cambiando i denti da latte,fin qua sembra tutto normale..In effetti siamo un po preoccupati perché abbiamo notato che ne perde uno od anche più di uno al giorno.A volte non sembrano neanche denti interi ,ma schegge di denti o qualcosa di simile.La cagnolina sembra stare bene,mangia regolarmente e beve,è vivace,mordicchia un po di tutto come tutti i cuccioli.inoltre quando gioca mordicchiando la nostra mano notiamo che qualche volta ha del sangue sulle gengive.Le chiedo gentilmente se è normale che perda un dente al giorno o dobbiamo preoccuparci.Purtroppo il nostro vet.è in vacanza .e tornerà solo il 5 luglio.Grazie Annamaria

28/06/2007
 

Gentile Annamaria, i denti da latte nel cane sono 28 e vengono tutti sostituiti dai denti permanenti a partire dal terzo mese di vita. Di solito la sostituzione è completa al quinto-sesto mese. Quindi se ora vi sembra che il cane stia perdendo qualche dente è del tutto normale. Non vi preoccupate, non state a contarli.

Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere 
gentile Dottoressa,
il 30 aprile scorso avevo portato a casa una cucciola di gatto da allattare, apparentemente sana che è morta in 48 (gravi difficoltà respiratorie), stessa sorte la sorellina che era stata adottata da una mia amica. Nonostante l'avessi tenuta separata dai miei tre gatti,  il 4 maggio mi si ammala la mia gatta Minù di 8 anni e cinque gg dopo l'altra mia gatta Susi di 17 anni. Ho ancora un maschietto di un anno trovatello, preso dalla strada a ferragosto e subito vaccinato. Lui non
si contagia per fortuna.
Sintomi della gatta  di 8 anni(quella che appare da subito la più grave): potente raffreddore, prurito intenso al naso, scialorrea, tracheite, nei gg successivi congiuntivite e poi cheratite, ulcere in bocca e come conseguenza inappetenza totale.
La gatta di 17 anni (che aveva avuto una rinotracheite appena nata e che avevo curato nonostante mi dessero nel 1990 pochissime speranze) se la cava con qualche gg di raffreddore, starnuti, due soli gg di digiuno.
Ora sta bene, mangia regolarmente. La Minù è da allora che non ha più ripreso a mangiare, finchè aveva la rino-tracheite e le ulcere in bocca non ho insistito con il cibo xkè lo rifiutava proprio, nemmeno dato in
bocca con la siringa, l'abbiamo sostenuta con flebo di ringer lattato+ metabolase, elettroliti della royal canin e colostro bovino fatto arrivare dall'estero, e ovviamente antibiotici e cortisone in piccole dosi, pure aerosol con Clenil per un po'. Si è fatta due brevi ricoveri per delle flebo endovena, la gatta è sempre c.que stata presente e con una accettabile vivacità. Ha avuto un brutto episodio di asma superato con broncodilatatore e cortisone.  Ora che la rinotracheite è rientrata, le ulcere pure (abbiamo fatto un mese di interferone- quello umano diluito) la gatta non mangia c.que. Dopo 30 gg di digiuno e di flebo, non appena scomparse le ulcere con grande pazienza ho incominciato ad offrirle a/d, non ha mai aperto la bocca da sola, spalmato sulle labbra tirava un po' dentro ma sempre troppo poco (1/2 scatola scarsa al
giorno), le energie che riacquistava la facevano diventare sempre più insofferente a questo nutrimento forzato,da notare che dimostrava di avere tanta fame (quando aprivo scatolette per gli altri veniva a controllare ma non mangiava). Lunedì di due settimane fa sento che tossisce e respira male, la porto per un controllo e rx e trovano pleuro-polmonite, aggiungono al Baytril il Dalacin C, 4 gg dopo mi decido a chiedere un altro parere a Udine (io abito a Trieste): il veterinario consiglia un citologico del liquido pleurico per non continuare ad andare alla cieca con gli antibiotici, per stabilire se è virale o batterico, la sedano, fanno l'eco ma non trovano più liquido, quindi in soli 4 gg il Dalacin ha agito, ma resta sempre il problema dell'anoressia totale.  Le analisi del sangue mostrano segni di infezione, ma nulla di drammatico, la gatta non è nemmeno anemica, quindi - vista la vivacità ancora presente il veterinario suggerisce di
metterle un sondino esofageo, cosa che viene fatta venerdì 22. Nel mentre mi consiglia di sostituirel'interferone umano con il Vibragen (facciamo solo 4 dosi a gg alterni) Dall'ecografia fatta prima
dell'intervento risulta soltanto un fegato diffusamente iperecogeno, da probabile lipidosi. Il veterinario dice che nutrirla è l'unica cura e che è proprio la lipidosi (procurata con il lungo digiuno) che le causa l'anoressia.Ovviamente continuamo con l'antibiotico, ma lui sconsiglia il cortisone.Abbiamo finalmente iniziato a nutrirla con Recovery o a/d, sopporta abbastanza bene il sondino e il collare (forse quello le dà più fastidio), due gg fa era un po' in dispnea, ho fatto una corsa in clinica qui a Trieste,abbiamo rifatto rx, c'è ancora un po' di pleurite ma senza versamento, decidono di riprendere un po' di cortisone per aiutarla,  il sondino è posizionato perfettamente. Dalla sera in cui respirava male, l'altro ieri,  l'ho lasciata in clinica xkè ero allo stremo delle mie forze e con una terribile paura che succedessero altri episodi, stasera la porto a casa. Qui mi dicono che non c'è casistica, che non si vedono molti gatti con digiuni di quasi 2 mesi, più che altro xkè ci sono pochi padroni che non si arrendono,per lo più  decidono di risolvere altrimenti... io non mi rassegno al fatto di vedere ancora una
gattina con voglia di vivere, che gira per la casa, fa le fusa, si fa le unghie e sceglie se voler stare in terrazzo o dentro un armadio, l'altro giorno è anche saltata su una maniglia di una porta per aprirsela, come ha sempre fatto. Mi sento abbastanza sola in questa mia decisione di nutrirla così, ma conosco bene i gatti e le assicuro che è una gatta tutt'altro che moribonda, ma non mangia... lei pensa che nutrita a sufficienza (il sondino va tolto al max dopo 3 settimane) guarirà dalla lipidosi e riprenderà a mangiare? Io le avvicino un dito con cibo ogni tanto ma gira la testa dall'altra parte. Sono molto provata, ogni volta che superiamo uno scoglio ce n'è un altro.... sono con i nervi a pezzi,
ho speso una fortuna nel tentativo di aiutarla, ho consumato ferie per assisterla meglio,ora ho dovuto riprendere il lavoro, spero che ne veniamo fuori.....
La prego mi dia un suo parere, la ringrazio.
cordiali saluti
Claudia

28/06/2007
 

Gentile Claudia, i suoi sforzi e la sua tenacia sono ammirevoli. Sebbene la sua mail sia molto lunga, tuttavia non consente di esprimere alcun parere sullo stato di salute del suo gatto (nessun esame del sangue riportato, nessuna diagnosi definitiva sul problema respiratorio) e quindi parto dal presupposto che la diagnosi di lipidosi epatica sia corretta e che non siano presenti altre patologie in grado di sostenere l’anoressia del suo animale (e il versamento toracico? e la dispnea?).
Allora, posto che sia vero tutto ciò, sarà meglio sostituire il sondino rinoesofageo (che infatti le hanno correttamente detto di voler rimuovere dopo 3 settimane) con un sondino alimentare permanente inserito direttamente nello stomaco, attraverso un piccolo intervento in endoscopia. In questo modo il gatto potrà essere nutrito nei prossimi mesi. Infatti il tempo necessario perché ricompaia lo stimolo ad assumere del cibo va dai 3 agli 8 mesi.
Non deve assolutamente dare niente per bocca al suo gatto, perché questi animali molto rapidamente sviluppano una forte avversione al cibo, in quanto la somministrazione forzata di alimento è vissuta come esperienza molto sgradevole. La stessa cosa vale naturalmente per qualsiasi cosa lei insista a mettere in bocca al gatto, a parte il cibo. Niente compresse, niente liquidi, niente di niente per bocca, fino a quando il gatto non guarisce dalla lipidosi e decide che la bocca serve anche per mangiare. La percentuale di sopravvivenza dei gatti con lipidosi adeguatamente nutriti per tutto il tempo necessario (per questo ci vuole un sondino gastrico) è alta. Sembra che l’integrazione di arginina, carnitina e taurina possano accelerare la guarigione.

Auguri di cuore, dott.ssa Nicoletta Bevere.

 
Gent. Dottoressa Nicoletta Bevere le sottopongo il caso del mio cane spenk un pastore tedesco di circa 7 mesiche ieri sera tardi è stato investito non a grande velocità "fortunatamente" da un camioncino.
Dopo aver passato un periodo di panico totale dovuto al dolore mostrato dal cane lo ho portato presso una clinica veterinaria che mi ha in parte rassicurato dicendomi che vi era stato solo un trauma alla zampa anteriore sinistra e forse vi era una frattura, gli hanno somministrato della morfina e lo anno fasciato dicendomi che se la zampa si gonfiava avrei dovuto sfasciarla .
La cosa si è verificata nella nottata ed allora ho provveduto a togliere la fasciatura , questa mattina il cane soffriva ancora e come da loro consigliatomi l'ho portato dal nostro veterinario che gli ha fatto una lastra e mi ha detto che non ci dovrebbe esser alcuna frattura ma penserebbe ad una lesione del legamento . Mi scusi mi ero dimenticata di dirle che la zona interessata è il tarso.
la cosa che mi ha spinto a richiedere il suo parere è che mi ha parlato dell'eventuale operazione necessaria dicendomi che in caso di rottura il legamento verrebbe riconnesso con del filo di ferro e che trattandosi di un cane di media-grande taglia sarebbe stato soggetto ad una futura rottura a causa dei materiali deteriorabile , e che quindi in futuro avrebbe dovuto condurre una vita poco dinamica se non del tutto a riposo. Cosa ne pensa? Sono stata particolarmente sfortunata nella scelta dei dottori viste le diagnosi ricevute o presume che questa sia la realtà? La prego potrebbe indicarmi un veterinario od una clinica che lei considera particolarmente competente in materia nella città o provincia di Roma? Mi scusi le chiedo questo perchè non so dove lei abbia il suo studio! grazie mille.

28/06/2007
 

Gentile signora o signore, io lavoro a Milano e su Roma non ho modo di consigliarla. Per rispondere alla sua mail, (“cosa ne pensa?”) penso che non sono d’accordo. Un tendine che è andato incontro a rottura va suturato ovviamente con materiale caratterizzato da lunghi tempi di permanenza, ma non per forza si deve trattare di acciaio, anzi. Il filo d’acciaio non si presta molto ad essere messo in continuo movimento: tende a rompersi. (Mai giocato con del fil di ferro?) Inoltre vi sono altri materiali di sutura non riassorbibili, resistentissimi e perfettamente flessibili.
Comunque, il tendine rotto, una volta suturato correttamente con la tecnica e il materiale adatto, deve essere sottratto al lavoro per molte settimane, altrimenti certo che non guarisce. Per mettere a riposo la corda magna (o tendine d’Achille) di un Pastore Tedesco può essere conveniente un sistema di fissatori esterni. In pratica per il suo cane ci vuole un ortopedico. Posto che la diagnosi sia corretta (dalla mail sembra che il suo veterinario non sia molto sicuro) se questa lesione viene trattata precocemente e seguendo le regole, ci sono ottime probabilità che non residuino grosse alterazioni. Lasciato a se stesso invece il cane rimarrà plantigrado.
Cerchi un bravo ortopedico.

Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere 
Buongiorno la disturbo ancora per quella credo sia stata una leggerezza del mio veterinario.
Dal primo maggio ho un cucciolo che ora ha 4 mesi. Durante la prima visita dal mio veterinario lui parla di sverminarlo, poi dovendogli dare il CARDIOTEK per la filaria dice che per in vermi non serve altro, ma poi al cardiotek sostituisce lo STROGOLD perchè doveva finire il ciclo iniziato dall'allevatore e per i vermi non ci da altra indicazione.
Due giorni fa il cucciolo vomita due lunghi vermi tondi simili a spaghetti. Chiamo il veterinario che mi da una pasticca e impegnatissimo non mi dice altro.
A questo punto mi documento da sola e vedo che si dovrebbe seguire un programma di sverminazione ben preciso. Potrebbe indicarmi secondo lei il protocollo più giusto da seguire ed il nome del farmaco da usare? il mio cucciolo pesa 5 Kg.
la ringrazio per la cortese attenzione
Carola

29/06/2007
 

Gentile Carola, il protocollo più giusto da seguire, ora che al suo cane è stato somministrato per via orale un prodotto contro gli ascaridi, è di far eseguire un esame coprologico per flottazione fra 3-4 settimane, se il cane non ha diarrea. Se invece il cane ha diarrea questo stesso esame va effettuato subito, eventualmente assieme ad un test per la giardia.
In base all’esito dei test si stabilisce poi se è necessaria oppure no una terapia, e quale farmaco usare.

Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere 

Gent. ma Dott.ssa,
purtroppo devo constatare che la situazione è in continua evoluzione ed io non riesco a comunicarLe gli aggiornamenti in tempo reale, tanti ce ne sono. Per il mio cane Rudy hanno individuato la causa di questa sindrome vestibolare da cui è affetto in una forma di rickettsiosi che ha iniziato a curare con la tetraciclina. I valori dell’esame ancora non li abbiamo, sappiamo soltanto che è positivo, ma la veterinaria ha ritenuto non perdere ulteriore tempo perché con l’altra terapia antibiotica il cane sembrava meno abbattuto (camminava, seppur lentamente e sempre sbilanciato dalla parte destra ed aveva ripreso a mangiare qualcosa) ma era tornata la febbre. Ora con la tetraciclina il cane sta meglio, mangia di più, è più vispo, cammina meglio e si alza di frequente dalla cuccia. Il vomito sembra essere scomparso senza nessun farmaco, così come la febbre. Spero che questa sia la volta buona, che abbiamo individuato correttamente il problema. Secondo lei questi sintomi sono compatibili con la diagnosi di rickettsiosi?
Grazie
Dania (Fiumicino)

29/06/2007
 

No. Le malattie da zecca non sono causa di disturbi vestibolari. Ma possono essere presenti due malattie concomitanti (ad esempio: sindrome vestibolare del cane anziano –molto comune– e malattia da zecca).

Una coccola a Rudy!

Dott.ssa Nicoletta Bevere. 
Gentile dottoressa, scrivo da Roma. Da 5 anni vivo con una meravigliosa gattina nera. E' nata per strada, l'ho raccolta che aveva 45 giorni. A tre mesi ha fatto il test per Fiv-Felv ed e' risultata negativa. E' sterilizzata, vive in casa e gode di ottima salute. Una mia amica ha trovato 4 gattini che a meta' agosto saranno "adottabili". Ora hanno un mese, quindi a meta' agosto ne avranno 2 e mezzo. Sono stati allattati dalla mamma solo per i primi 10 giorni di vita. Sembrano sani, sono bellissimi e vivaci. Vorrei prenderne uno, ma ho paura per le malattie: i test fiv-felv sono attendibili a 2 mesi e mezzo? Vorrei evitare di prendere un micino malato e far ammalare anche la mia! Che fare? La persona che ha questi mici sa che prima di prenderne uno sono intenzionata a sottoporlo alle analisi. E' vero che anche se il test risulta negativo comunque va ripetuto dopo alcuni mesi? In tal caso non potrei prenderlo: non riuscirei a tenerli separati e poi a restituire un micio perche' malato! So che forse mi faccio tanti problemi, molte persone raccolgono i trovatelli senza pensarci troppo... ma io amo immensamente la mia gattina e non vorrei farle del male!
Grazie mille!

29/06/2007
 

Gentile signora o signore, no, questi test non sono attendibili se negativi, mentre lo possono essere se positivi. Si tratta di virus molto più infrequenti di quanto si creda, e anche più innocui. Se i gattini appaiono sani alla visita di un veterinario, non c’è ragione di farsi tutti questi problemi. Piuttosto controlli che la sua gatta abbia fatto tutte le vaccinazioni (al limite può vaccinarla anche contro la FeLV) e al nuovo arrivato faccia fare un periodo di isolamento di 7-10 giorni prima di metterlo a contatto con la sua micia.

Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere. 
Gentilissima Dottoressa,
E' la prima volta che mi rivolgo al Suo forum. Risiedo all'estero (Hong Kong) dove lo scorso novembre ho acquistato un Volpino di Pomerania. Oggi il mio cucciolo ha 10 mesi e gode di buona salute anche se a volte lo definisco un po' schizzignoso in quanto delicato nell'alimentazione. Da circa una settimana ho notato che quando particolarmente agitato o emozionato fatica a respirare come se preso da un attacco di asma, emette rumori strani come se
l'aria non riuscisse a passare attraverso la gola. Mi sono rivolta al veterinario locale il quale, dopo una visita dalla quale non sono emersi particolari problemi,mi ha detto che nei cani di piccola razza (Pomeranian, Chihuhaua...) la valvola che regola l'entrata e l'uscita dell'aria tende ad allentarsi. Non mi ha prescritto nessun farmaco o cura, mi ha solo suggerito di far calmare il cane quando questi episodi si verificano.
Le chiedo cortesemente un Suo parere in merito a questa diagnosi e mi scuso per la poverta' del mio linguaggio tecnico.
La ringrazio fin d'ora per l'attenzione.
Distinti saluti
Anna C.

30/06/2007
 
Gentile Anna da Hong Kong, quanto siamo lontani! Mi sembra che il collega le abbia diagnosticato, clinicamente, un collasso tracheale. Si tratta di una malattia che ha diversi livelli di gravità e pericolosità, la cui diagnosi clinica (basata solo sui sintomi) è sempre molto imprecisa e non consente di stabilire tutte le componenti della malattia (laringee, tracheali e bronchiali), le terapie più adatte e la prognosi.
Se vuole approfondire il problema forse potrebbe rivolgersi ad una sede universitaria o ad una grossa clinica dove siano presenti strumenti per le indagini necessarie (intensificatore di brillanza, broncosopia) e dove vi sia del personale con l’adeguata preparazione.

Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere

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