Il veterinario risponde
a cura della d.ssa Nicoletta Bevere
ventesima pagina
Gentile Dottoressa le riscrivo perchè dopo la sua risposta del 11/02/2006 la mia gattina ha iniziato a zoppicare con la zampa sinistra posteriore le ho fatto fare la radiografia e non vi è nulla di rotto i tendini sono apposto, il veterinario mi ha dato delle pastiglie antidolorifiche,dopo dieci giorni di cura la gatta continua a zoppicare, ma da tre giorni zoppica dal lato sinistro. Chiedo può essere un problema neurologico?
visto che è FIV .la gattina nel frattempo è dimagrita mangia poco è meno attiva.
Cosa mi consiglia di fare?
la ringrazio Maria Rosa
01/04/2007
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Gentile Maria Rosa, le disfunzioni del sistema nervoso di solito non si manifestano con una zoppia vera e propria (almeno per il senso comune che si dà al termine zoppia, intendendo quindi una zoppia algica), anche se raramente può accadere. Piuttosto le alterazioni deambulatorie dovute ad una malattia del sistema nervoso comprendono debolezza, perdita di equilibrio, dismetria. Quindi, per rispondere alla sua domanda, in linea puramente teorica sì, è possibile, ma in pratica solo con la visita si può riuscire a capire l’origine (neurologica o ortopedica) di questa zoppia. Anche la depressione e l’inappetenza meritano di certo una visita e probabilmente anche qualche approfondimento.
Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere |
Gent.ma Dott.ssa La ringrazio tanto per le Sue risposte in merito alla malattia che aveva colpito il mio gattino di 7 mesi - la FIP -. Le dico - aveva - perchè nella notte del 29/03/07 il povero micetto è morto fra le mie braccia, finendo così di soffrire, per una malattia senza speranza. Ora in casa ho la sorellina che fino ad oggi non ha dato segni di apatia o altro, infatti si alimenta regolarmente, gioca, fa le fusa, insomma sarebbe tutto normale. Dico sarebbe, perchè a seguito della diagnosi della FIP per il fratellino e la convivenza stretta che hanno avuto (erano legatissimi), ho fatto fare i test anche a lei e naturalmente è risultata positiva al CoronaVirus, sono stati effettuati quindi gli esami del sangue e l'elettroforesi delle proteine e sono in attesa degli esiti. Purtroppo il sospestto che abbia anche la micia sviluppato la malattia sta nel fatto che ha sempre una frebbre che varia dai 39,5 ai 40,1, inolte le è venuta una brutta micosi sul naso che nonostante le cure istituite (1 compressa di Grisovina - 1 compressa di Synulox ed il trattamento locale con la lozione DEMICOL con rimozione delle crosticine che si formano), sembra che tale micosi si stia estendendo - proprio ieri ho notato un inizio sulla zampetta anteriore che usa spesso per grattarsi il naso. Quindi oltre alla febbre il sospetto che si tratti di una FIP secca (non ci sono attualmente versamenti nella pancia e dimagrimento come è avvenuto per il fratellino), è anche questa micosi che starebbe ad indicare delle difese immunitarie basse. Mi scusi se ancora una volta mi affido al consiglio della Sua competenza, ma vorrei avere la conferma che tutto quanto sto facendo per la micia sia giusto. La ringrazio ancora per la Sua cortesia e Le invio i miei migliori saluti. Patrizia O. 02/04/2007 |
Cara Patrizia, avendo la possibilità di adottare un farmaco rapidamente efficace e sicuro come l’itraconazolo non vedo perché continuare con la terapia che mi riferisce, visto che oltretutto le lesioni si stanno ampliando. Inoltre, se la gattina è vivace e si alimenta normalmente, forse il rilievo della temperatura non è così attendibile. Un gattino con 40,1°C come fa ad essere vivace e allegro? Il rialzo termico potrebbe essere legato allo stress dovuto al prelievo stesso della temperatura o a qualche fattore concomitante (tasportino, viaggio in macchina, attesa nella sala d’aspetto, ecc…)? Insomma a questo “ha sempre la febbre” non c’è da crederci troppo, se è vero che la gattina gioca e mangia.A questo dobbiamo aggiungere che la positività al coronavirus non ha nessun significato in un gatto apparentemente in buono stato di salute!Se l’esame emocromocitometrico è normale, metta tutte le analisi in fondo ad un cassetto e non ci pensi più!! Che per preoccuparsi di una FIP purtroppo c’è sempre tempo e non ha proprio alcun senso farlo in anticipo sulla sintomatologia. Se un giorno, speriamo mai, la sua gattina inizierà a digiunare dovrà comunque ripetere tutte le analisi.Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere |
gent.lissima dott.sa dgt dalla prov di teramo sulla costa adriatica, ho un pastore tedesco di 5 anni e 6 mesi. da circa un mese ho riscontrato che ha un problema.con il mio veterinario dopo vari accertamenti e dopo aver fatto un ecografia ha riscontrato un rene gonfio. Dopo un paio di punture, alla successiva visita abbiam fatto le analisi delle urine ed è stato riscontrato leucociti risultato +++, eurotrociti tracce e ph 7,5. la settimana successiva abbiam rifatto le analisi delle urine e solo il ph risultava non nella norma stando a 7,5 abbondante. mi è stato prescritto delle compresse di pipide volevo chiederle se poteva darmi qualche consiglio in merito in base al valore del ph, da cosa può dipendere un valore sballato del ph,ed eventuali rimedi. grazie 02/04/2007 |
Gentile signora o signore, purtroppo le informazioni contenute nella mail sono un po’ frammentarie e confuse (a parte il “pipide” e il “rene gonfio”), quindi posso solo risponderle, genericamente, che di solito l’alcalinizzazione delle urine dipende dalla trasformazione dell’urea in ammoniaca da parte di alcuni batteri. Questa reazione chimica può avvenire all’interno delle vie urinarie (per un’infezione) o all’esterno (per conservazione non idonea del campione). Più raramente vi sono altre condizioni patologiche responsabili dell’alcalinizzazione delle urine (alcalosi metabolica, alcalosi respiratoria, acidosi del tubulo distale). L’intervallo di pH che nel cane è considerato normale è 5,5-7,5. |
Gent. ma D.ssa,
ho un carlino di 4 mesi e qualche sera fa ci siamo accorti di una strana protuberanza rotonda nel basso ventre appena sopra il testicolo sx. Visitato dal veterinario gli è stata diagnosticata un'ernia inguinale. Il veterinario mi ha detto di tenerla sotto controllo in quanto se peggiorasse bisognerebbe operarla subito altrimenti (riferisco ciò che mi è stato detto) preferirebbe aspettare un paio di mesi dando così tempo all'animale di raggiungere una forma fisica quasi definitiva e una maggiore robustezza del tessuto muscolare onde evitare che tale problema si ripresenti nel giro di poco tempo andando così incontro ad un ulteriore intervento. Inoltre chiedendo quali potessero essere state le cause di tale disturbo mi è stato risposto prima che può essere un fattore ereditario e in un secondo tempo invece che il cane possa (magari giocando) aver fatto qualche sforzo provocando così l'uscita di questa ernia. Sottolineando il fatto che nonostante questo problema il mio cucciolo gode di ottima salute, regolare appetito e non manifesta per adesso alcun dolore al tatto della protuberanza, vorrei chiederle cosa ne pensa, qualche delucidazione in più e cosa mi consiglia avendo per la testa mille dubbi e preoccupazioni.
La ringrazio in anticipo per l'attenzione.
Cari Saluti, Giada
Crescentino (VC)
03/04/2007 |
Gentile Giada, direi che il suo cane ha un’ernia scrotale, che è uno dei due tipi di ernia inguinale possibili. La causa dell’ernia scrotale è l’eccessiva ampiezza del canale inguinale. Si tratta di un piccolo e complesso spazio anatomico che consente nel maschio la discesa del testicolo attraverso la parete addominale per raggiungere la definitiva collocazione, all’esterno dell’addome, nello scroto. Nel vostro cane questo passaggio, essendo eccessivamente ampio, ha permesso il transito oltre che del testicolo anche di un po’ di tessuto che normalmente dovrebbe essere contenuto in addome. L’eccessiva apertura degli anelli inguinali è la base anatomica senza la quale l’ernia non può verificarsi ed è un’alterazione congenita (presente fin dalla nascita). L’ernia invece, pur avendo basi anatomiche congenite, può essersi manifestata dopo la nascita, ad esempio per uno sforzo che abbia determinato un aumento della pressione intraddominale tale da spingere un po’ di grasso attraverso la porta erniaria (il passaggio troppo ampio di cui sopra). A questo punto voi avete notato la tumefazione. L’ernia scrotale quindi è una lesione acquisita, ma su base congenita. Complicato? Abbastanza. Ecco perché la spiegazione che ha ricevuto dal collega le è sembrata contraddittoria. Anche io come il suo veterinario, se la situazione non si modifica, le consiglio di aspettare un paio di mesi prima di pensare all’intervento. Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere |
buongiorno dottoressa, vorrei innanzitutto ringraziarla per la celere risposta di un mese circa fa. ora però vorrei sottoporle un nuovo problema sempre collegato all'altro. infatti le scrissi perchè il mio gatto misha, pur castrato, presentava i classici sintomi di un gatto non castrato: spruzzi in ambienti non familiari, urina mal odorante e quasi "ululati" dinanzi alle porte e finestre chiuse, come se sentissi l'odore della femmina e volesse raggiungerla per l'accoppiamento. mi disse che molto probabilmente il testicolo che le veterinarie non avevano trovato dicendomi che ne era sprovvisto, in realtà c'è ed in effetti ho riportato misha dalle veterinarie che hanno confermato la cosa. così subito gli hanno fatto una puntura di ormoni perchè intervenire immediatamente si sarebbe nuovamente rivelato un flop, perchè ancora troppo piccolo per trovarlo. questi ormoni hanno la durata di sei mesi, così dicono, e dopo potranno operarlo di nuovo. ora io mi chiedo, ma si potrà intervenire prima che finisca l'effetto degli ormoni e quello che io considero un loro errore, lo è o come dicono loro è facile sbagliare. la informo che misha quando è stato operato aveva 7 mesi ed ora 9. mi aiuti ancora, grazie. marcella. 03/04/2007 |
Cara Marcella, per quanto mi riguarda se mi capita di operare un gatto che nello scroto presenta un unico testicolo, in sede preoperatoria (perché di questa cosa generalmente ci si accorge prima dell’intervento, durante la visita pre-anestesiologica) avviso il cliente che quasi sicuramente il secondo testicolo sarà da cercare nel sottocute della regione inguinale oppure, meno probabilmente, in addome. Nel primo caso, se cioè rivisitando bene il gatto in narcosi finalmente trovo il secondo testicolo nel sottocute, asporto nella stessa seduta chirurgica anche il testicolo ritenuto. Nel secondo caso invece, se anche rivisitando bene il gatto in narcosi non trovo nessun testicolo nel sottocute, devo pensare che il testicolo ritenuto sia in addome. A questo punto, poiché si tratta di una chirurgia intraddominale, che ha un differente impatto sia per l’animale sia per il cliente, lascio a quest’ultimo la decisione di operare subito oppure attendere qualche mese. Di solito il proprietario scelglie di aspettare, nella speranza di non dover fare questo secondo intervento. Tale attesa serve più che altro al proprietario per rendersi conto che davvero il testicolo ritenuto esiste, in quanto si verificano tutti gli effetti della sua presenza. Ora, io non so perché lei voglia farsi dire da me che è stato commesso per forza un errore. Quello che vorrei farle capire invece è che lo stesso iter che è toccato a lei, può capitare benissimo anche in un contesto di estrema chiarezza e autonomia decisionale di un proprietario ben informato dal proprio veterinario. Forse c’è stato un difetto di comunicazione tra lei e il veterinario che ha fatto la visita preoperatoria, oppure la visita preoperatoria è stata un po’ superficiale, e nessuno si è accorto che nello scroto alloggiava un unico testicolo. In ogni caso, probabilmente, per il suo gatto sarebbe andata ugualmente così, con l’unica differenza che lei avrebbe vissuto la cosa più consapevolmente. Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere |
Gentile dott.ssa posseggo un labrador di 4 anni a cui un mese fa è stata diagnosticata al leishmaniosi e l'ehrlichiosi. la leishamania si è manfestata con una grave insufficienza renale e con valori di creatinina di 3,8. Tuttavia in pochi giorni, grazie alle flebo e allo zyloric in pochi gioni i valori sono prima scxesi e poi si sono strabilizzati su livelli di creatinina pari ad 1,20. Il problema nasce dal fatto che il veterinario che ha diagnosticato la malattia ha cominciato ben presto a sommisnistrare al cane il glucantime e il cane è risultao da subito molto meno attivo del solito e senza appettito. per ben tre volte abbiamo cominciato e poi interrotto la sooministrazione del glucantime (nonostante fosse somminitrata solo mezza dose). essendo stressato dalla situazione creatasi mi sono rivolto ad un altro veterinario più esperto il quale mi ha detto che il cane reagiva male al glucantime perchè tale farmaco gli era stato somministrato troppo presto e quindi mi ha precritto un c ura a base di Stomorgyl, samyr 400 e deltacortene, da assumere insieme allo zyloric e fortekor per poi cominciare con il glucantime, la cura dovrebbe avere una durata di un mese. dimenticavo di dirle che ho somministrato al cane il doprovet (per l'ehrlichia) per circa 20 gg. secondo lei chi è che ha ragione?IL secondo veterinario mi è sembrato molto più sicuro di sè e afferma che iniziando con lo stomorgyl ha avuto alte percentuali di successo. al contrario il primo vetrinario afferma che lo stomorgyl non va bene e bisogna insistere con il glucantime. che devo fare?le volevo inoltre chiede se il deltacortene potrebbe essere nefrotossico tenendo comunque presente che ripetiamo le analisi al cane ogni settimana. volevo inoltre dire che il cane in questo momento e da circa 15gg sta benissimo, sembra un leone e per questo sono molto felice. ringraziandola in anticipo volevo inoltre dirle che ho cominciato da qualche giorno la cura con lo stomorgyl ma sono ancora molto indeciso. saluti 04/04/2007 |
Gentile signora o signore…, non esiste un’unica e universale direttiva per trattare la leishmaniosi, in quanto accanto al farmaco considerato d’elezione (antimoniato di n – metilglucamina, ossia il Glucantime) esiste una serie di trattamenti molto disomogenei, alcuni dei quali basati su una documentazione scientifica adeguata, mentre altri sono supportati da una documentazione praticamente aneddotica. Per quanto ne so io l’affermazione del secondo collega (“il glucantime è tossico se viene dato troppo presto”) non ha alcun senso logico e non è fondata su nessuna evidenza scientifica. Comunque la terapia con Stomorgyl, di quella serie di trattamenti più o meno efficaci di cui sopra, è il farmaco che ha davvero dimostrato di avvicinarsi maggiormente ai risultati ottenuti con il Glucantime. Il prednisone invece è assai controverso a dosaggi antinfiammatori, e del tutto controindicato a dosaggi immunosoppressori. Nel 2001 c’è stato un tentativo di istituire delle linee guida universali per la suddivisione dei pazienti in differenti classi clinicopatologiche, sulla base della sintomatologia e dei dati di laboratorio. Per ogni classe viene proposto un diverso approccio farmacologico. In questo lavoro, che ha tentato seriamente di tracciare una linea di condotta omogenea per la terapia della leishmaniosi canina, l’antimoniato di n – metilglucamina rimane il farmaco d’elezione sul quale si basa ogni protocollo terapeutico. Il concetto è il seguente: se il trattamento di una malattia viene stabilito in accordo con la comunità medica, significa che il clinico sta applicando un protocollo basato su evidenze scientifiche. Non vuol dire che il cane in questione debba guarire per forza, ma che il cliente e il paziente vengono trattati come la maggior parte dei medici farebbe (o dovrebbe fare). Se il trattamento di una malattia invece comincia con un “a me viene bene così, perché nella mia casistica (non pubblicata, non documentata, magari nemmeno archiviata sul pc) mi sembra che questa terapia funzioni”, ecco se si comincia così, per il mio punto di vista si comincia male. Se si tratta di una terapia non consolidata si mette a rischio la salute del cane (non è questo il suo caso). Se si tratta di una terapia nota (come nel suo caso), allora si pecca solo nel millantarsi detentori esclusivi di alte percentuali di successo. E ancor peggio se si muove una critica tanto ingiusta nei confronti di un collega che ha prescritto un farmaco di efficacia consolidata. Ma non è detto che non possa ugualmente funzionare: il cane può guarire e un veterinario per bene può perdere il suo paziente. Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere |
buongiorno dottoressa, dopo aver letto la sua risposta, mi sono resa conto di non essermi espressa bene. il mio gatto è stato operato anche all'addome perchè non era stato trovato il secondo testicolo nello scroto. ed io parlo di errore perchè all'epoca mi hanno detto che non c'era il secondo testicolo, ma a quanto pare non è così. non voglio che lei mi confermi l'errore, perchè alla luce dei fatti c'è stato, vorrei solo sapere se è facile sbagliare in questo modo, perchè comunque il mio gatto dovrà sottoporsi ad un nuovo intervento. e poi quello che mi preme più sapere è se posso operarlo prima che finisca l'effetto degli ormoni iniettati. mi scusi se non sono stata chiara precedentemente, e spero di essere stata più esauriente ora. grazie mille, marcella. 05/04/2007 |
Gentile Marcella, certo, adesso ho capito. E la sua ragione è più che evidente, alla luce dei fatti appunto. Immagino che il gatto sia stato sottoposto alla somministrazione di Androcur. Questo farmaco non interagisce con le sostanze usate per l’anestesia generale e non fa certo scomparire il testicolo, per cui non vedo quale controindicazione potrebbe esserci con l’intervento. Nel criptorchidismo il testicolo risulta ritenuto in un punto qualunque situato lungo il tragitto che viene percorso durante la vita embrionale dal testicolo stesso. Una via anatomica costante che va dal rene allo scroto. Se si controlla questo tragitto fisiologico il testicolo ritenuto deve poter essere trovato. In rari casi il testicolo non è ritenuto, ma è ectopico, ossia si trova non lungo quella via anatomica prestabilita, ma in qualche altro punto (canale femorale, perineo, sottocute della regione inguinale). La ricerca potrebbe essere meno ovvia. Forse è stato questo il suo caso. Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere. |
salve .... avrei una curiosità da chiederle ... ho un coniglio nano di 2 mesi e 1/2 .... sembra godere di ottima salute. ultimamente però fa una cosa stranissima ... dopo aver fatto la pipì si gira, l'annusa e poi inizia a leccarla!!! mi chiedo perché faccia questo?? grazie per l'attenzione distinti saluti Petrone C. 05/04/2006 |
Gentile C, non è un comportamento usuale. Per fare qualche ipotesi sulle motivazioni bisognerebbe avere informazioni dettagliate circa il suo coniglio (sesso, età, alimentazione, tipo di vita, lettiera, ecc…). Comunque mi sembra più probabile che si tratti di un disturbo di origine comportamentale, più che un problema organico. Cordialmente dott.ssa Nicoletta Bevere. |
Buongiorno Dottoressa,
la disturbo per avere un consiglio cura per Dobbie, il nostro gatto di casa.
Era un trovatello di circa un mese d'età che abbiamo adottato da un anno e mezzo.
Visitato e vaccinato da un veterinario locale sembrava tutto OK.
Purtroppo circa un anno dopo ha cominciato con il vomitare saliva mista talvolta a cibo.
Dopo numerose visite senza alcun riscontro di malattie evidenti ci siamo rivolti ad un altro veterinario che ha riscontrato una glossite probabilmente cronica sulla lingua del nostro micio.
Ci ha dato scarse speranze per la guarigione e, purtroppo, vivendo in appartamento le crisi di vomito creano problemi facilmente comprensibili oltre che a ridurre il micio allo stremo delle forze.
Siamo davvero senza speranza?
Grazie in anticipo.
Saluti
I. Fabio - Bergamo
07/04/2007 |
Gentile Fabio, dal suo racconto posso supporre che il vostro gatto da piccolo abbia superato una forma di calicivirosi e che ora presenti gli esiti cicatriziali di quelle che una volta erano ulcere. Non si dovrebbe parlare di glossite cronica, ma forse l’imprecisione del termine dipende da una non perfetta comprensione di quanto vi ha detto il vostro veterinario. |
Buongiorno Dott.ssa Bevere
Sono Nicola da Milano proprietario di uno Yorky di 10 anni. A seguito di un innalzamento delle transaminasi occorso un mese fa circa (colangite e/o colangioepatite), il cane ha fatto una cura con synulox,baytril,ursacol.
Al controllo epatico a 15gg i valori iniziavano a rientrare lentamente, al che la veterinaria mi ha fatto continuare solo con l'ursacol e il secco l/d della hill's.
Al controllo successivo a 1 mese GOT e GPT sono completamente rientrate mentre le gamma Gt e le ALP seppur ulteriormente scese sono ancora leggermente sopra i valori di riferimento, tuttavia si riscontrano i valori di colesterolo e trigliceridi oltre la norma mentre precedentemente mai erano andati fuori.
La veterinaria mi suggerisce di continuare con l'ursacol e l'L/D e di rifare il controllo tra 1 o 2 mesi.
Il cane precedentemente aveva sempre mangiato un secco che non superasse il 10% di grassi per non portarlo al sovrappeso, e quindi, non aveva mai avuto un innalzamento del colesterolo e dei trigliceridi così, quindi faccio presente la cosa alla dottoressa, avendo il dubbio che l'L/D che ha un valore di grassi oltre il 23% abbia causato questo innalzamento dei valori, al che la dottoressa mi da ragione dicendomi chiaramente che può essere stato proprio il cambiamento di alimentazione a provocarlo, tuttavia il suo fegato andava aiutato quindi mi ha consigliato di continuare cosi e di non badare al colesterolo.
A questo punto mi trovo in totale disaccordo con la dottoressa in quanto non mi sembra corretto che per aiutare il fegato del cane debba compromettere dell'altro, non capisco perche mi debba tenere il cane con il colesterolo alle stelle per aiutare il fegato.
Documentandomi in internet ho sentito di proprietari col mio stesso problema che hanno optato per un secco non troppo grasso integrato con un integratore di nome polilevo.
Dottoressa gradirei avere un suo parere a riguardo, e in caso positivo sapere posologia e dosaggio di questo integratore per il mio Yorky considerando che pesa 5.5 KG.
Cordiali saluti...
09/04/2007 |
Gentile Nicola, il mio parere è in accordo con il suo. Per l’integratore di cui parla è adeguata una compressa rivestita ogni 10 kg di peso. Nel suo caso, per non dover rompere la compressa può somministrarne una intera a giorni alterni. Si tratta di un integratore non registrato per il cane privo di documentazioni circa la sua reale efficacia. Al contrario la silimarina è maggiormente supportata da evidenze scientifiche e registrata anche per il cane (Epato, Glutamax). |
Gentile Dottore, entro il mese di giugno dovremo affrontare con il nostro cane un viaggio in macchina della durata di circa 2 ore. Poiché il nostro cane mostra una insofferenza assoluta alla macchina, paura, agitazione, aumento della salivazione, abbaio continuo, non sappiamo cosa fare per questo sono molto preoccupata anche perché quel viaggio dovremo affrontarlo per forza, visto che è per un trasferimento. Ci chiedevamo se potevano essere d'aiuto dei sonniferi, se esistono e se siano pericolosi per la salute del nostro amato cane. Purtroppo siamo sprovvisti di patente entrambi, siamo due persone con disabilità visiva, e quindi il cane non ha mai potuto mai fare brevi esperienze in auto sin da piccolo. Tra l'altro l'abbiamo adottato, stava in un canile e aveva circa 3 mesi. L'avevano trovato lungo l'Aurelia, una autostrada. Se può ci dia una indicazione. La ringraziamo e le auguriamo una buona giornata. Irene, Stefano e Miele. 10/04/2007 |
Gentili Stefano e Irene, poiché il problema sembra legato ad uno stato ansioso possono essere indicati l’aloperidolo (Halkan) al dosaggio ansiolitico, oppure la clomipramina (Clomicalm) o il diazepam. Sconsiglio decisamente l’acepromazina che in questi casi in genere dà risultati non buoni. La scelta del farmaco dovrebbe essere subordinata ad una visita generale e ad un colloquio con un veterinario che stabilisca il trattamento più adatto. Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere |
Buongiorno Dott.ssa Bevere
La ringrazio molto riguardo il suo parere circa i valori di colesterolo del mio yorky, per quanto riguarda l'integratore andrò in farmacia e prenderò su suo consiglio l'epato; sarà un pò complicato dividere una compressa in 4 ma lo farò con pazienza.
Per quanto riguarda gli urli e i vocalizzi, se si ricorda, insieme a questo c'era dell'altra sintomatologia, (apatia debolezza e scarso equilibrio). Si ricorderà anche che il cane era stato già visitato da un neurologo che mi aveva detto che non aveva riscontrato nessun problema neurologico, e si ricorderà che vista la sintomatologia lei mi aveva consigliato di sentire un altro neurologo in quanto a suo parere i sintomi sembravano proprio di natura neurologica.
Anche in questo caso ho ascoltato il suo consiglio e mi sono recato dalla dott.ssa Cozzi di peschiera che mi é stata indicata come una persona molto competente.
Dopo un accurata visita la dottoressa ha emesso il seguente referto:
VISITA CLINICA-NEUROLOGICA.
Deambulazione con tendenza ad andare verso destra. Ipermetria arto anteriore sinistro. Reazioni posturali rallentate nell'anteriore sinistro, normali negli altri tre arti. Riflessi spinali nella norma. Nervi cranici normali (sclerosi cristallino bilaterale-difficile l'evidenziazione del fondo oculare). Assenza di algia alla manipolazione della colonna cervicale.
DIAGNOSI DIFFERENZIALI.
I sintomi neurologici osservati possono essere ricondotti ad alterazioni del tronco encefalico-cervelletto. Tra le cause di lesioni da considerare sono lesioni di natura vascolare, neoformativa ed infiammatoria.
ITER DIAGNOSTICO.
Risonanza magnetica encefalo (eventualmente tratto cervicale)
TERAPIE.
Nulla per il momento.
La dottoressa mi ha dato il nominativo di un centro diagnostico a samarate dove lavorano degli anestesisti molto competenti, e ha cercato di rassicurarmi sui rischi possibili di un anestesia generale ribadendomi che in quel centro si é davvero in buone mani.
Mi sono preso del tempo per decidere, e nel frattempo il cane ha dato segni di miglioramento, e sparita quasi completamente la debolezza, così come pure lo scarso equilibrio, tranne alcuni rari episodi durante la postura per defecare (mi sono reso conto che quando ciò accade é perche lui appoggia la zampina sx, quella che sembra avere questo deficit, più indietro rispetto all'anteriore dx e comunque sembra non appoggiandola completamente, e in effetti quando gli capita questo, tende ad andare indietro col sedere, e immediatamente rema sempre con la zampina sinistra per compensare).
Per quanto riguarda la deambulazione col treno post che tende ad andare a dx devo dirle che é da quando era piccolo che ha questa caratteristica, anche se devo dire che nel periodo che lui presentava questa forte debolezza e perdita di equilibrio, il problema era più accentuato.
Per quanto riguarda il deficit riscontrato alla zampina ant sx, devo dire che se non me lo avessero fatto notare non credo che me ne sarei accorto mai, l'unica cosa che avevo notato, é che 1 o 2 giorni prima della visita, mentre passeggiavamo fuori ho visto il cane che all'improvviso a iniziato a tenere su la zampina incriminata, ma non come fanno generalmente i cani quando zoppicano bensì tesa e sollevata verso l'alto. Tutto ciò é durato qualche secondo, con mia preoccupazione, e poi inspiegabilmente l'ha riapoggiata a terra come se niente fosse. Pensando poi indietro nel tempo e a questa zampina, mi sono venuti in mente alcuni particolari che forse possono essere collegati a questo problema, per esempio, é da quando é piccolo, che quando lo asciugo dopo averlo lavato, se gli passo la spazzola sulla zampina ant sx per asciugare il pelo la solleva subito come infastidito, mentre sulle altre no, poi, riguardo a quella postura particolare che quasi tutti i cani hanno quando sono chiamati e cioé l'alzare una delle due zampe ant, mi rendo conto solo ora che lui alza solo la sx.
Dottoressa gradirei tanto avere un suo parere a riguardo. Considerato che tutti i sintomi che lui aveva stanno pian piano sparendo é sensato rischiare un anestesia generale per fare una risonanza?
Secondo lei cosa può avere, o cosa può aver avuto il cane?..pensa sia rischioso aspettare e non fare questo esame?
Ps. ad oggi permangono sporadici urli e vocalizzazioni, e uno stato di paura e timidezza.
Cordiali saluti..
11/04/2007 |
Caro Nicola, non avevo alcun dubbio che nel suo caso un vero neurologo (che conosco molto bene) avrebbe localizzato la lesione nel sistema nervoso. Il fatto che la sintomatologia stia regredendo fa supporre che ci sia stato un problema di natura vascolare o infiammatoria più che neoformativa, e questa è una buona notizia. |
Gentile Dottoressa
ho un cane incrocio volpino-pechinese di 5 anni che vive libero nel nostro giardino. Il cane fino a questa Pasqua era in perfetta salute (mai avuto nessun tipo di problema) ed era vivacissimo come sempre, tutto questo fino alle 20:00 circa poi siamo usciti tutti. Al nostro ritorno (intorno a mezzanotte) mi sono insospettita perchè non ho visto il cane in giardino ed ho cominciato a cercarlo trovandolo intento a vomitare, con la bava alla bocca. Io e la mia famiglia siamo corsi dal veterinario notturno che ci ha informati si trattasse di avvelenamento, gli ha praticato un lavaggio e l'antidoto. Il cane sul momento è sembrato riprendersi, infatti camminava e sembrava stare molto meglio. A casa, come ci era stato detto, abbiamo continuato con la flebo. L'indomani ho chiamato la mia veterinaria di fiducia che gli ha somministrato via flebo glucosio, e gli ha fatto pure un'iniezione di valium x placare i tremori che il cane aveva, non ricordo cos'altro gli abbia somministrato. Il cane sembrava stazionario, ma il pomeriggio ho notato un peggioramento:era sempre vigile, ma aveva difficoltà a reggersi in piedi x i tremori. Gli abbiamo somministrato via flebo cloruro di sodio e via iniezione ranitidina 0,5 ml. L'indomani mattina (ieri) l'ho riportata dalla veterinaria che gli ha prelevato del sangue per farlo analizzare ( i risultati si sapranno oggi credo) e gli ha somministrato via flebo glucosio, via punture valium, vitamine, ranitidina 0,5 ml e 1/2 fiala di rocefin.Ha visitato il cane testando i suoi riflessi, osservando il suo sguardo e l'ha trovato vigile e dai riflessi pronti. mi ha detto che il cane non è più in pericolo di vita, ma mi ha pure informata della possibilità che il veleno gli abbia arrecato danni neurologici.
Oggi il cane a distanza di 60 ore dall'avvelenamento mangia, beve, è sempre vigile, ma non riesce a stare in piedi, si alza a volte, ma il suo deambulare è stentato e dopo 5-6 passi ritorna a sedersi o si sdraia....sembra privo di forze eppure le flebo continuiamo a fargliele. Sono molto preoccupata...è normale questa difficoltà a deambulare a distanza di così tante ore dall'avvelenamento? Esiste la possibiLITà che il mio cane non possa camminare più? Sono in preda all'ansia.
Aspetto impazientemente una sua risposta.
Cordiali saluti.
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Gentile signore o signora…, raccontata così non sembra un avvelenamento da topicidi, né da insetticidi. Se si tratta davvero di avvelenamento bisogna forse ancora capire quale sia esattamente la sostanza responsabile. Una generica difficoltà deambulatoria, se non sono presenti segni di malattia neurologica, può dipendere da moltissime cause e certamente chiedersi adesso se esiste la possibilità che questo sintomo sia permanente è davvero prematuro. Piuttosto, se gli esami del sangue fossero nella norma (compreso il profilo coagulativo) converrebbe far vedere il cane ad un neurologo. Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere. |
Buongiorno, Ho un problema con un gatto persiano di 6 anni che da qualche mese presenta una "dermatite" facciale con conseguente prurito e annesse escoriazioni. Il mio Veterinario ha detto che probabilmente il problema è di origine alimentare ( il gatto mangiava molte volte durante il giorno anche se con porzioni non abbondanti ) e quindi ci ha consigliato di ridurre a 2 i pasti della giornata. Il gatto è sempre stato alimentato sin dalla nascita con crocchette della Royal Canin prima le persian 30 e poi per cambiare altri tipi sempre di questa marca e scatolette della AlmoNature.Oltre a ciò da 2 o 3 mesi a questa parte perde molto pelo (sembra una muta continua)ha tosse e conseguenti sforzi a vuoto di vomito di rado durante la settimana. Sotto consiglio del Veterinario ho iniziato a somministragli 2,5 cc di olio di vasellina per 3 gioni consecutivi per tentare di sbloccare lo stomaco (con le pomate a base di olio non succedeva niente)nei giorni seguenti il gatto ha iniziato a vomitare 3 striscie di pelo lunghe 15 cm e larghe 1.Ora il gatto è molto provato e inappetente e continua a bere molto, presenta ancora vomito. Devo continuare a somministrare l'olio ? o e meglio lasciarlo riposare per qualche giorno anche se non mangia? Non posso chiedere informazioni al mio veterinario perchè in questo momento è in malattia cosa posso fare? Renzo (Verona) 11/04/2007 |
Gentile Renzo, se la diagnosi di sospetto è quella di intolleranza alimentare non è riducendo il numero dei pasti che si può testare questa ipotesi, bensì con una dieta privativa (dieta ipoallergenica, dieta ad eliminazione). Per intraprenderla è necessario affrontare l’argomento con un veterinario che ne conosca bene i princìpi. Inoltre il gatto non è un animale al quale piace essere razionato nel numero dei pasti. Un gatto libero di accedere all’alimento infatti compie una dozzina di piccoli pasti al giorno: il suo gatto quindi aveva un comportamento alimentare del tutto normale per un felino. La somministrazione di olio di vaselina nel gatto non è priva di rischi quindi io la sospenderei del tutto visto che forse non ne esiste più la necessità. Per quanto riguarda l’anoressia, il vomito e l’aumento della sete, si tratta di sintomi gravi (soprattutto il rifiuto di assumere l’alimento) che meritano una diagnosi, piuttosto urgentemente. Probabilmente saranno necessari degli esami ematochimici. Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere |
gentilissima dottoressa,
ho una cagnolina di 18 anni sterlizzata dall'asl e che nonostante la sterilizzazione si e' sempre accoppiata.da circa 4 mesi la cagnolina ha perso qualche chilo e il pelo.ho pensato che fosse arrivato il periodo della senescenza e le somministravo vitamine.poi ho notato ultimamente che la zona genitale e' gonfia e ho notato un po' di pus giallo.il mio veterinario mi ha detto che e' piometra e che dovrebbe essere operata.ma io credo che anziana e debilitata possa non farcela.non esiste nessun rimedio farmaceutico?cosa mi consiglia?posso darle vitamine?attualmente e' sotto antibiotico ma il mio veterinario aspetta la risposta per l'operazione.cosa faccio? grazie mille antonia da napoli 14/04/2007 |
Gentile Antonia, se il veterinario ritenesse che l’intervento chirurgico fosse ad altissimo rischio, potrebbe allora considerare la possibilità di un metodo conservativo, ossia non chirurgico. Si tratta della somministrazione di un antiprogestinico per aiutare l’apertura della cervice (l’aglepristone è il farmaco ideale, ma non è facilmente reperibile), assiemme alla somministrazione di prostaglandine a basse dosi (come il cloprostenolo) per aiutare la contrazione dell’utero e il suo svuotamento, associando infine una terapia antibiotica. Questo trattamento non è privo di rischi e di effetti collaterali, quindi dovrebbe davvero lasciare al collega la possibilità di valutare le condizioni del cane e il rapporto rischio-beneficio di ognuno dei due possibili approcci. Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere |
Gentile dottoressa Bevere, è da qualche settimana che ho notato che il mio pastore tedesco di 5 anni tossisce (una tosse molto lieve, quasi impercettibile), ma è da più tempo che presenta scolo nasale e oculare e starnutisce spesso ( soprattutto quando è a pancia in su). Più volte gli anni scorsi gli è stata diagnosticata una tracheite, sempre curata con antibiotici, e un'otite esterna che si porta dietro da anni perché nessuno in famiglia riesce più a somministrargli le gocce come si deve (il furbo ora le conosce e sa come fare per evitarle). Quasi tutte le estati (già da quando era piccolo) soffre di una leggera forma di piodermite, sempre curata. Ma da un anno a questa parte sono particolarmente in ansia per la sua salute visto che gli è stata diagnosticata la leishmaniosi (viviamo in Sardegna) e un mese dopo la diagnosi è stata smentita (mi riferisco a due differenti veterinari), da allora vivo nel costante dubbio di intraprendere o meno una cura senza avere la certezza della malattia. L'unica certezza è che la prima diagnosi (luglio 2006) si basa sull'elettroforesi delle sieroproteine (in cui albumina,beta,gamma e rapporto A/G sono alterati ) incrociato con la ricerca di anticorpi anti-leishmania (Titolo>1/40) secondo la metodica ELISA. La seconda diagnosi (agosto 2006) si basa su un test rapido risultato negativo. Io per sicurezza gli ho somministrato allopurinolo per mesi e comunque tutte le volte che lo vedo un po' meno vispo del solito , nella speranza che lo aiuti a prevenire eventuali danni renali. Non mi sono invece fidata di iniziare la cura vera e propria perché è molto pesante e non mi è sembrato il caso di rischiare in assenza di diagnosi certa. Ad agosto 2006 ha fatto il test anche per la filariosi cardio-polmonare ed è risultato negativo. Quest'anno per la prima volta non ha fatto i richiami delle vaccinazioni, eravamo talmente presi dalle diagnosi di malattia che ci siamo completamente dimenticati. Ora forse sarò condizionata ma io ricollego tutti i sintomi (compresi gli ultimi riscontrati: tosse,starnuti e scolo nasale) alla possibilità che abbia la leishmaniosi, anche quando magari non esiste nessuna correlazione. So che da questa descrizione confusa non è semplice individuare la mia richiesta, ma vorrei "solo" riuscire a capire come mi devo comportare, sia nei confronti degli ultimi sintomi riscontrati che riguardo alla diagnosi in sospeso. La ringrazio anticipatamente Elena 15/04/2007 |
Gentile Elena, esistono esami estremamente sensibili per la diagnosi di leishmaniosi. L’esame citologico dei linfonodi e del midollo osseo ha una sensibilità del 70%. |
salve mi chiamo samuele dalla provincia di pavia...ho una gattina di nome beatrice di 5 anni,qualche mese fa la veterinaria purtroppo gli ha diagnosticato una brutta malattia (leucemia), gli abbiamo fatto gli esami del sangue e mi aveva detto che viveva ancora 10-15 giorni,questo a dicembre, dopo tante ricerche su internet ho trovato un farmaco di nome engystol fiale e la gattina fortunatamente si è ripresa un pò e mangia più di prima, purtroppo questa malattia gli ha provocato anche dei disturbi neurologici ,cioè non riesce più a camminare si sposta strisciando sul pavimento,fa solo un passo e poi ricade di nuovo,quando l'accarezzo sulla schiena si muove di scatto come se sentisse delle scosse, volevo chiederle cortesemente se esiste qualche farmaco per questo tipo di problema neurologico?....... ringrazio anticipatamente per la sua cortese attenzione cordiali saluti samuele 16/04/2007 |
Gentile Samuele, purtroppo per la leucemia infettiva felina non esiste ancora un farmaco che abbia dimostrato di funzionare davvero. In questi casi quindi non si può fare che quello che ha già fatto lei nel tentativo di aiutare la sua gattina con un principio omeopatico che di certo male non fa. Le consiglio comunque di farsi aiutare da un veterinario per cercare di capire se è necessaria una terapia di supporto (anche solo degli accorgimenti per evitare le lesioni da trascinamento) e per migliorare il più possibile la qualità di vita della sua sfortunata micetta.
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Gentilissima Dottoressa Bevere, il mio Rush è un dolcissimo Golden Retriever maschio di 8 anni del peso di 42/43 Kg. Agli inizi di Aprile ha iniziato a respirare affannosamente e dopo una visita dalla sua veterinaria (che tengo a specificare è di una bravura, dolcezza ed umanità incredibili) che gli ha praticato un ago aspirato, la veterinaria ha ritenuto opportuno (dopo una diagnosia di neoplasia altamente maligna) portare (PERSONALMENTE!!!) i risultati a Padova. Le diagnosi sono state contrastanti, in quanto alcuni sostenevano fosse una neoplasia probabilmente alla tiroide, ed altri pensavano fossero coinvolte le ghiandole e quindi fosse un linfoma. Ci è stato consigliato quindi di portarlo a Roma per una Tac; a Roma dopo la Tac non sono riusciti comunque a determinare la tipologia di tumore ed è stato deciso per una biopsia. Venerdì scorso abbiamo ricevuto il referto della biopsia: melanoma del cavo orale. La veterinaria di Rush lo ha dato per spacciato (è un tumore che non risponde alla chemio, risponde pochissimo alla radio - e dovremmo andare a Torino, mentre noi siamo a Vasto, in Abruzzo - e un intervento chirurgico non sarebbe decisivo) e ha consigliato di sopprimerlo non appena dovesse aggravarsi tanto da non essere più autonomo. La zia di Rush ha anche lei un tumore incurabile ed anche per lei si era consigliata la soppressione; i suoi proprietari la stanno curando con dei rimedi omeopatici (la Tuia?) ed il tumore sembra essersi fermato e sono due anni che il cane sopravvive conducendo una vita normale. Rush è un cane eccezionale, so che per la medicina tradizionale quelle alternative hanno poca valenza scientifica (la veterinaria non crede alla validità dell'omeopatia), ma visto che la medicina tradizionale non può fare nulla per il mio cane cosa costa provare? Può aiutarmi in qualche modo? Anche solo indirizzarmi in qualche modo? La ringrazio fin d'ora per qualunque aiuto vorrà darmi, Valeria. 16/04/2007 |
Gentile Valeria, la sua veterinaria è una persona per bene, che vuole bene al suo cane e che si è fatta in quattro per arrivare ad una diagnosi precisa. Purtroppo la prognosi di questa neoplasia non è buona, ma la sua veterinaria può ancora aiutare moltissimo il suo Rush con farmaci di supporto e con l’occhio attento a capire il grado di sofferenza del cane e a cogliere il momento in cui alla sofferenza va posta fine. |
Gentile dottoressa, ho un cucciolo di 5 mesi meticcio labrador/springer in seguito alle analisi del sangue gli è stata diagnosticata insufficienza renale, l'ecografia ha diagnosticato glomerulonefrite bilaterale, ha il calcio alto ed è un pò anemico, il fosforo è normale. Da cosa può essere dovuto, può essere salvato? Sono state escluse malattie infettive, il cucciolo è stato cresciuto da noi da quando aveva 4 giorni perchè con la madre non riusciva a mangiare era debole rispetto agli altri 8 fratelli.
grazie monica
16/04/2007 |
Gentile Monica, sono molto spiacente per il vostro cucciolo. Escludendo le forme infettive, potrebbe essere un avvelenamento (ad esempio da glicole propilenico) o più probabilmente una forma di displasia renale (congenita). In entrambi i casi, per formulare una prognosi più precisa sarà necessario il monitoraggio di elettroliti e creatininemia. Per una diagnosi precisa, volendola, potrebbe essere invece necessaria la biopsia renale. Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere. |
Gentile dottoressa, vorrei avere un suo parere sul mio gatto, tommy, le sue caratteristiche sono simili a un blu di russia. vorrei sapere se è normale il suo comportamento. all'età di un anno e quattro mesi l' ho fatto castrare, il veterinario mi assicurata che il gatto una volta consumato gli ormoni fino allora prodotti, non avrebbe avuto più nessun desiderio di gatte. premetto che il gatto vive in appartamento e solo occasionalmente esce in giardino ma comunque sempre sotto la mia visione, non credo che abbia mai avuto modo di accoppiarsi. dopo l'intervento il gatto comunque corre da una finestra all'altra quando vede gatti sia maschi che femmine, e proprio uno di questi giorni è scappato di casa, il mio vicino di casa mi ha riferito che ha fatto a botte con dei gatti maschi e che lo ha visto montare una gattina. volevo sapere se è normale tutto questo, se il gatto ha bisogno di segnare il suo territorio e di cercare gatte. Grazie mille Alice D. Cagliari 17/04/2007 |
Gentile Alice se il gatto è stato davvero castrato (cioè non è uno di quei “monorchidi” che poi si scoprono invece essere criptorchidi – ma il suo veterinario questo lo saprà senz’altro), allora la motivazione può risiedere nel fatto che l’intervento è stato eseguito quando il gatto aveva già avuto modo di perfezionare il suo comportamento sessuale (marcatura del territorio, aggressività tra maschi, ricerca della femmina). Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere |
Gentile Dottoressa Bevere,
Le scrivo dalla provincia di Treviso, per un semplice consiglio.
Ho sempre sterilizzato le mie cagnette femmine, mentre ho evitato di farlo per i maschi, dato che sono impossibilitati ad uscire dal giardino di casa.
Da qualche tempo però nell'ufficio dove lavoro si è stabilito un meticcio di media taglia che al contrario, entra ed esce a suo piacimento dal giardino, pur avendo deciso che quella è la sua casa.
Sto pensando di castrarlo, siccome nei dintorni ci sono alcune femmine (non sterilizzate ma legate), ed ho già ricevuto qualche richiesta dei rispettivi proprietari per risolvere il problema.
La mia domanda è solo di ordine "morale" : secondo Lei è un intervento che potrà portare danni psicologici al cane, ovvero depressione o sintomi del genere, oppure, per il suo bene, posso affrontarlo a cuor leggero?
Sperando di non averLe rubato troppo tempo, La saluto cordialmente e La ringrazio
BARBARA D. C.
San Fior (TV)
17/04/2007 |
Cara Barbara, non si preoccupi: né depressione, né danni psicologici occorrono nel privare un cane maschio dei testicoli. Esattamente come non ve ne sono nel privare un cane femmina delle ovaie. |
Gentile dottoressa,volevo chiederle un consiglio in merito al mio cagnetto. F. Maria. 17/04/2007 |
Gentile Maria, bisognerebbe conoscere almeno la creatininemia e l’emocromo completo. Quello che posso dirle (non sapendo niente nemmeno dei risultati della visita) è che per avere una prognosi, in corso di insufficienza renale, i valori andrebbero monitorati almeno con un paio di prelievi a distanza di qualche giorno. Per l’anemia invece è fondamentale sapere se si tratta di una forma rigenerativa (e allora l’insufficienza renale non ne è responsabile) o non rigenerativa. Per cominciare basterebbe una conta eritrocitaria o forse anche l’osservazione dello striscio di sangue da parte di un citologo. Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere |
Gent.le dottoressa,
ho una gatta di 7 anni, sterilizzata, sta sempre in casa e al massimo va sul terrazzo. Su consiglio del veterinario mangia quasi esclusivamente croccantini, variando ogni tanto tipologia e marca. Attualmente mangia dei croccantini con manzo e verdure. Beve solamente dal rubinetto ed è estremamente schizzinosa. E' stata vaccinata fino a 4 anni e poi abbiamo smesso, pensando che siccome sta in casa non ce n'è bisogno.
Non è mai stata male, non ha mai avuto nulla fino a due giorni fa.
La mattina di martedì 17 aprile, dopo aver mangiato la sua pappa, come ogni mattina alle 6, ha cominciato a vomitare e a lamentarsi e a cercare acqua da bere.
Ha vomitato fino alle 9 ad intervalli di circa 5 - 10 minuti. All'inizio vomitava i croccantini mal digeriti e poi solo un liquido schiumoso bianco trasparente.
Mafalda (così si chiama) non ha mai vomitato, se non in qualche sporadica occasione a causa del pelo ingerito quando si lecca, perciò mi sono un po' spaventata e anche lei era molto agitata.
Ho subito pensato che avesse ingerito qualcosa di anomalo che può averle dato fastidio, e mi è venuto in mente che la gatta gioca con gli insetti, soprattutto con le mosche, li mette in bocca per poi sputarli ormai morti e "regalarmeli" mettendoli sul tappetino del bagno. E la sera precedente avevo trovato in bagno due mosche e un maggiolino nero, sicuramente vittime dei giochi del gatto. Non penso ad altri oggetti come nastrini o palline o altro, perchè è un gatto dai gusti molto delicati ed è schizzinosa, e infatti nel corso degli anni non ha mai messo in bocca o assaggiato nulla che non fosse la sua pappa.
L'ho portata dal veterinario che le ha fatto un'iniezione di Plasil (si scrive così?) e mi ha dato del Fosfalugel da somministrarle come gastro-protettore e mi ha detto di non darle più nulla nè da bere nè da mangiare per un po' e poi di provare a darle qualche croccantino all'ora di pranzo per vedere se li teneva.
Fino alle 11.00 non ha più vomitato, ma poi ha ripreso, seppure fosse ancora a stomaco vuoto, con un intervallo di circa mezz'ora tra un attacco e l'altro. Ho richiamato il veterinario che mi ha detto di non preoccuparmi, di avere pazienza e attendere che il farmaco somministrato facesse effetto.
Mafalda ha smesso di vomitare alle 15 circa e per il resto della giornata ha dormicchiato e non ha toccato nè cibo, nè acqua.
Alle 20.00 ho provato a darle dei croccantini, ma non li ha voluti e ha vomitato di nuovo, stavolta una sostanza spumosa di colore giallo (succhi gastrici mi hanno detto).
Le ho dato il Fosfalugel e a distanza di circa un'ora ha voluto bere un po'. Subito dopo l'acqua ha vomitato di nuovo, sempre lamentandosi e piangendo.
La notte l'ha passata tranquillamente e ha dormito fino al mattino dopo. Alle 6 ha voluto la pappa e le ho dato 4 croccantini contati, ma non c'è stato verso. E' stata subito male. Le ho ridato il Fosfalugel e l'ho lasciata tranquilla fino all'ora di pranzo. Ha voluto mangiare, sempre solo 4 o 5 croccantini e stavolta è andata bene.
Al pomeriggio l'ho riportata dal veterinario che voleva rivederla. Le ha somministrato di nuovo il Plasil, l'ha visitata e ci ha rimandato a casa.
Dopo un po' che eravamo a casa ha vomitato ancora, ma stavolta c'era del pelo e non ci ho dato peso più di tanto. E' stata tranquilla fino a sera e alle 20.00 ha voluto mangiare. E' andata bene fino a che non ha voluto anche bere...e dopo è stata male di nuovo.
Stamattina alle 6 ha vomitato di nuovo, ma stavolta era di nuovo un liquido bianco, e alle 6.30 ha voluto due croccantini ed è andata bene.
Alle 13.00 ha mangiato di nuovo, ma stavolta è stata male.
Il veterinario dice che se mangia troppo in fretta, con lo stomaco scombussolato com'è, è facile che vomiti di nuovo, ma io comincio ad essere preoccupata sul serio.
Parlando con conoscenti che hanno dei gatti, ho sentito che potrebbe anche non essere colpa di qualcosa che ha mangiato, ma magari una forma virale o un raffreddore.
Ho letto anche che il vomito può essere sintomo di insufficienza renale, ma il vet dice che non vuole pensare subito a quell'ipotesi visto che il gatto è sano e non ha mai avuto nessun altro episodio prima di questo.
Mi ha anche detto di tenere d'occhio feci e urine perchè nel caso ci fosse del sangue bisogna intervenire subito. Per ora è tutto normale.
La mie domande sono queste:
Se davvero la gatta ha ingerito un animaletto dopo quanto tempo, approssimativamente, dovrebbe ricominciare a star bene?
E se invece fosse qualcosa di non commestibile come posso rendermi conto di eventuali complicazioni?
Mi scuso per la prolissa descrizione degli ultimi due giorni, ma sono un po' in ansia perchè non sono abituata a vederla star male e mi sento impotente.
La ringrazio della disponibilità.
Cordiali saluti
Martina G. e Mafalda
19/04/2007 |
Gentile Martina, personalmente preferisco trattare un vomito così grave con un inibitore di pompa protonica, per essere assolutamente certa di controllare l’acidità gastrica. Nel frattempo, dovendo tenere l’animale a digiuno, secondo me, si dovrebbe garantire una terapia di supporto per via parenterale (sottocutanea) onde evitare squilibri elettrolitici e disidratazione. |
Gentile dottoressa
ho un pastore belga femmina di tre anni dal peso di circa 22 kili non sterilizzata, che dall'ottobre 2006 soffre di ripetute crisi convulsive.Da quel momento è sotto terapia con gardenale. Conseguenza immediata della crisi di ottobre (crisi a grappolo durata trentasei ore di cui quattro passate in ambulatorio veterinario sotto controllo e sotto flebo) è stata in oltre la perdita quasi totale della vista dall'occhio destro. Quindici giorni fa, attravreso la risonanza magnetica effettuta ed il prelievo del liquor, è emerso che tali crisi sono dovute ad una lesione dell'encefalo destro presumibilmente dovuta ai postumi della toxo (avuta dal cane nel corso del 2005 e trattata a suo tempo con antibiotici). Ciò risulterebbe in quanto dal liquor risulta un aumento delle proteine e la presenza di monociti attivi. Il trattamento attuale, post risonanza, risulta il seguente: Antirob 300 3 volte al giorno; 50 mmg di deltacortene al giorno; 200 mmg di Gardenale al giorno. Al momento le crisi si ripetono comunque con cadenza settimanale, non sono particolarmente forti, il cane non ha durante tali crisi perdite di liquidi e/o feci, e dopo la crisi ha una ripresa quasi immediata senza maneggio forzato nè stati di alterazione, ansia o eccitazione. Al momento la cura dovrà essere seguita ancora per circa 15 giorni per poi riverificare attraverso un nuovo esame del liquor a quale situazione clinica si sia giunti. E' stato accennato che in seguito si potrebbe ricorrere ad una cura composita tra fenobarbitale e potassio bromuro nel tentativo di ridurre la frequenza delle crisi. Secondo Lei c'è speranza che ciò evvenga oppure il rischio è che un cane così giovane (e aggiungo pieno di vita ed entusiasmo) debba subire per tutta la vita una situazione di crisi ogni settimana? In ultimo il potassio bromuro quali controindicazioni ha? La ringrazio anticipatamente e la salutò con cordialità
Torino 19/04/2007
19/04/2007 |
Gentile signora o signor…, va assolutamente controllata la fenobarbitalemia e poi, se questa fosse all’interno dell’intervallo terapeutico, va aggiunto il potassio bromuro. Queste crisi epilettiche così ravvicinate sono la cosa più grave in assoluto per il suo cane, altro che preoccuparsi per le controindicazioni di un farmaco!! Più controindicato di avere crisi a grappolo per 36 ore e diventare cieco cosa c’è? |
Gentile dottoressa, è vero che nei casi di mega esofago nel cane il farmaco motilium assunto prima dei pasti aiuta (ovviamente non cura) il transito del cibo nello stomaco?
Grazie Barbara
19/04/2007 |
Si è vero, aiuta, ma non sostituisce la posizione “in piedi” durante e dopo il pasto. Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere |
Buongiorno Dottoressa,
sono Silvia di Mira e le ho scritto tempo fa, riguardo all'alimentazione da seguire per un gatto sano che vive in stretta compagnia con un gatto con insufficienza renale.
Da allora seguo sempre la sua posta, s'impara sempre qualcosa.
Mi scuso in anticipo per l'intromissione. Non sono una veterinaria e non voglio di certo sostituirmi a lei. Ho letto la lettera di Martina G. e Mafalda del 19/4 e volevo dire che il mio gattone di 5 anni, che ha avuto un gravissimo episodio di insufficienza renale, ha cominciato come la loro gatta (prima era sempre stato bene). Non mangiava e se mangiava vomitava schiuma bianca, cercava l'acqua ma non la beveva. Ho provato il Plasil, antibiotici, poi finalmente con gli esami del sangue (dopo 6 giorni che stava male) si è visto che aveva la creatina alle stelle e altri valori tutti sballati. Ci sono voluti 8 giorni di flebo per riprenderlo! Quindi consiglio a Martina e Mafalda di far fare gli esami del sangue alla gatta, provare male non fa! Magari è solo un falso allarme, ma il mio Pongo... a furia di tentativi e palliativi a momenti moriva.
Cordiali saluti a lei e a tutti gli amici degli animali.
Silvia
20/04/2007 |
Gentile Silvia, nella maggior parte dei casi un episodio di vomito acuto, anche grave, risponde velocemente alla terapia antiacida e ad un breve periodo di digiuno. Non si fanno gli esami del sangue solo per un episodio di vomito, come non si fa un’ecografia addominale per un giorno di costipazione o un radiogramma al torace per un colpo di tosse. |
Salve, sono da poco studentessa in medicina veterinara e volevo chiederle un consiglio.
Una settimana fa, passeggiando nella Riserva Naturale dello Stato ''Bosco della Mesola'', in provincia di Ferrara, mi sono imbattuta in parte di uno scheletro ( teschio e una vertebra,credo di cervo dalle ridotte dimensioni). Mi chiedo se non sia il caso di avvisare la forestale (anche se mi sembra strano che non se ne siano accorti...tuttavia se l'avessero notato suppongo che non l'avrebbero lasciato lì..) dato che ho sentito parlare molto a proposito del pericolo carbonchio ematico e della lunga permanenza delle spore nel terreno. Insomma che dovrei fare? Grazie in anticipo per la sua risposta. Giulia 21/04/2007 |
Cara Giulia, dal teschio si deve poter capire se si tratta davvero di un cervo o di un piccolo ruminante di interesse zootecnico. Ma cosa c’entra il carbonchio ematico? Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere |
salve, al mio cane Lola, un meticcio di 35 kg è stata diagnosticata dopo radiografie in anestesia, la rottura del legamento crociato, l'ortopedico veterinario mi ha consigliato un intervento chirurgico innovativo, la TTA cioè un intervento di biomeccanica. Visto i costi elevati volevo sapere se effettivamente questa tecnica risulta migliore rispetto a quelle tradizionali e se è meno doloroso il decorso post operatorio. Dalle analisi del sangue la situazione risulta regolare per tutti i valori tranne per i basofili che sono alti. Secondo lei da che può dipendere? la ringrazio per la cortese attenzione Maura da Roma 21/04/2007 |
Gentile Maura, se la conformazione del ginocchio di Lola si presta alla TTA, allora questo tipo di chirurgia le converrebbe davvero rispetto alla semplice sindesmoplastica. Per i tempi di recupero dovrebbe parlare con il chirurgo, ma i cani che ho potuto osservare io ritornano ad appoggiare e a caricare l’arto molto più rapidamente rispetto a quelli operati con le tecniche tradizionali. Le condizioni alle quali può essere associata la basofilia sono filariosi, malattie allergiche, mastocitosi e leucemia basofila. Forse sarebbe meglio indagare. Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere |
Gentile dottore,
la mia gatta di dieci anni, che è sempre stata una grande giocherellona, da qualche mese presenta problemi respiratori che il veterinario ha imputato ad asma allergica.
Di tanto in tanto compie ancora le sue acrobazie, ma passa molto tempo ferma a dormire e fusare. Mangia e espelle i propri escrementi abbastanza regolarmente, ma spesso ha il respiro accelerato e si mostra svogliata e inattiva.
Da una radiografia fatta alcune settimane fa risulta che i suoi bronchi sono ispessiti e che una parte di un polmone presenta qualcosa di simile ad un'atelettasia.
L'ipotesi del veterinario sembrerebbe confermata da fatto che la micia migliora dopo l'areosol fatto con il cortisone, ma gli effetti benefici sono di brevissima durata.
Preciso che la gatta non esce mai di casa e che gli esami ematici non rilevano problemi di nessun genere. Da sempre però è soggetta a bronchiti.
Ringraziandola per l'attenzione attendo una sua risposta ed eventuali consigli
Maria 21/04/2007 |
Gentile Maria, in questo caso l’indagine d’elezione per la diagnosi è la broncoscopia associata al lavaggio broncoalveolare. Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere. |
Gentilissima dottoressa,
sono Martina G. di Ravenna. Le ho scritto qualche giorno fa per Mafalda, la mia gattona di 7 anni che vomitava da due giorni.
La ringrazio moltissimo per la risposta e per i suoi consigli.
Le scrivo di nuovo per dirle che Mafalda sta bene, è tornata in forma già da qualche giorno.
Abbiamo scoperto che a farla stare male sono i croccantini alla carota che si trovano nel misto che mangiava negli ultimi tempi. Non so se sia il colorante o proprio la carota, ma da quando gliele ho tolte, Mafalda non vomita più, mangia volentieri ed è di nuovo pimpante e giocherellona come prima!
Non ci avevamo pensato subito perchè questa pappa la mangia da qualche settimana senza problemi, ma il vet dice che probabilmente ha sviluppato un'intolleranza man mano che continuava a mangiarla.
Dopo aver focalizzato il problema, il mio compagno ed io abbiamo fatto mente locale e abbiamo realizzato che effettivamente, da quando le abbiamo comprato quel tipo di croccantini, Mafalda non ha più svuotato la ciotola in modo avido come faceva con gli altri tipi. Quindi può darsi che lei avesse già percepito qualche fastidio che poi, con l'accumularsi della sostanza "incriminata", è sfociato nell'episodio di vomito della settimana scorsa.
Sappiamo comunque che sarebbe meglio fare qualche accertamento per appurare qual'è l'esatta causa (la carota o il colorante), ma già vedere la mia miciona di nuovo in salute è una soddisfazione!
Grazie di nuovo
Martina G. e Mafalda
23/04/2007 |
Cara Martina, sono molto contenta per la sua gatta. In effetti le reazioni avverse a cibo sono la causa più comune di questi episodi. In tali casi non sono richieste indagini collaterali. Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere |
Salve Dottoressa, mi chiamo Irene e le scrivo da Marigliano, (NA)...il mio cagnolino Rudy, di 11 anni e 1/2 e' ricoverato da 4 giorni in una clinica perche' e' risultato positivo al test per Ehrlichia Canis. Gli stanno facendo una cura di antibiotici ed altro immagino, ma oggi ho saputo che gli faranno anche una trasfusione del sangue, dal momento che ripetuti gli esami del sangue, i valori dell'emoglobina e delle piastrine sono rimasti tali (ossia bassi). Quando e' stato ricoverato ha anche mangiato qualcosina...ma da quando ce ne siamo andati non ha voluto + mangiare! I medici dicono che nella sua cuccetta e' iperattivo e abbaia in continuazione (e' stato sempre iperattivo e mai legato)......vorrei fare tutto quello che e' nelle mie possibilita' per salvarlo, so che lui ha una voglia esagerata di vivere e puo' farcela ... cosa devo fare? posso sperare che si salvi (ho paura di farlo)? ci sono delle possibilita' che possa salvarsi? La ringrazio anticipatamente per la disponibilita'. Aspettando con ansia una sua risposta. Cordiali saluti Irene 23/04/2007 |
Gentile Irene, la terapia più efficace contro l’erlichiosi è costituita dalla somministrazione di doxiciclina 10 mg/kg al giorno per almeno 3 settimane assieme alla somministrazione intramuscolare di imidocarb dipropionato 5 mg/kg per due volte a distanza di 14 giorni. |
Gentile dottoressa,
il mio cane e affetto da una evidente malattia cutanea ,gli mancano gran parte di pelo ovunque.Il mio veterinario gli ha fatto un'esame del sangue e ha riscontrato dei problemi epatici con valori alterati ,quindi sto facendo delle cure x il fegato e gli do da mangiare dei croccantini allergenici ,questo lo faccio da piu' di 4 mesi ma non vedo miglioramenti anzi peggiora . Dimenticavo il mio cane si mangia le feci dei gatti questo puo' incidere a questo problema?
la ringrazio anticipatamente
24/04/2007 |
Gentile signora o signore, mangiare le feci del gatto, pur essendo una cosa repellente (che pure ai cani piace tanto), non può causare un problema dermatologico di questo tipo. Per aiutarla dovrei sapere molte più cose, oltre a razza, sesso ed età (che non riporta). Bisogna sapere infatti se l’alopecia è associata a prurito, se è presente dermatite, se un tricogramma ha chiarito il tipo di alopecia (spontanea o autoindotta), quali esami o test dermatologici sono stati fatti prima di pensare che le alterazioni biochimiche riscontrate abbiano qualcosa a che fare con la dermatosi. |
Gent.ma Dottoressa, al mio cane Oliver, west highland di 15 anni e 3 mesi, è stato diagnosticato un linfoma. Premetto che Oliver è un cane con molti problemi, anche se sembra avere un'incredibile forza. In breve, oltre all'artrosi, è incontinente e da almeno due anni soffre di cistiti croniche e da ultimo, ma non meno importante, agli inizi di dicembre gli è stato diagnosticato uno pseudomones che ha richiesto molte cure per essere debellato. Questo solo per darle un veloce quadro generale di un cane che, anche se così "acciaccato", gioca, mangia come un lupetto ed è molto sveglio. Per quanto attiene al linfoma, lo stiamo curando con dosi molto basse di cortisone (8mg ogni due giorni ma con costante controllo sull'eventuale ingrossamento dei linfonodi), avendo concordato con il veterinario di non sottoporlo a chemioterapia. Da qualche tempo la milza si è notevolmente ingrossata e a ciò è associata una progressiva diminuzione dei globuli rossi (a ieri 4,88) ed il veterinario mi ha consigliato una splenectomia assicurandomi che, nonostante si tratti pur sempre di un intervento chirurgico invasivo, la rimozione della milza potrebbe aiutarlo a risolvere il problema evitando di dovere ricorrere a delle trasfusioni. Ora il consiglio che le chiedo è: ritiene che questa strada sia percorribile? Lo ritiene un accanimento o invece veramente lui potrebbe vivere meglio e più a lungo eliminando la causa della diminuzione dei globuli rossi? La ringrazio infinitamente per il tempo che mi ha concesso e per la franchezza che vorrà riservarmi. Spero in una sua pronta risposta poiché, onde evitare un'ulteriore diminuzione dei rossi, potremmo già intervenire il prossimo 4 maggio. Cordiali saluti. Manuela 24/04/2007 |
Gentile Manuela, il mio parere è il seguente. Se si dimostra che l’anemia di Oliver è di tipo rigenerativo e, una volta escluse altre più comuni cause di anemia rigenerativa, si imputa tale problema ad una forma di ipersplenismo (essendo la citologia della milza negativa per linfoma!!), allora forse la splenectomia potrebbe dare qualche piccolo vantaggio al cane, che pure si ritrova a dover affrontare questo intervento in condizioni precarie (anemico, in terapia cortisonica, con un linfoma, a 15 anni). Cioè, ci sarebbe da chiedersi: ma siamo proprio sicuri?? Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere |
Buongiorno Dottoressa Bevere sono Bruna di Belluno, Le scrivo per il mio "piccolo" ..... qualche tempo fa l'avevo fatto per i suoi problemi di alimentazione e il Suo prezioso consiglio ha fatto migliorare nettamente la situazione. Ora ho un problema che mi mette un pò in ansia e desidererei un Suo parere.
Spenk farà 8 anni a dicembre, a parte i problemi di "dieta" non ha mai avuto altri grossi problemi (a parte un'otite risolta).
In questi anni circa 3 volte ha fatto diciamo delle "crisi" come se gli mancasse il fiato ... ma senza motivo, di punto in bianco.
L'altranno a Luglio, una "crisi" un pò più forte. Siamo andati dal medico, gli ha tastato la trachea e gli ha somministrato del cortisone.
Spenk non era stato sulla corrente d'aria, niente aria condizionata o acqua fredda. Il medico aveva ascoltato cuore e polmoni ed erano ok.
Poi più niente, per fortuna, tranne qualche "ingolfamento" quando si "fà il bidè" e la posizione piegata lo fà tossicchiare o quando annusa dove son passate cagnoline, che boccheggia, lecca e quindi poi fa la bava.....
Stamani era sulla sedia, pacifico e poi ha iniziato a fare versi strani ..... e ancora quel "soffiare", tipo un "tossire" ...... ho atteso e l'ho calmato. Dopo una mezz'ora di nuovo, poi ancora.
Affinchè ho tel al medico che molto gentilmente si è precipitato da me con punturina a seguito e gliel'ha fatta.
Da dire che nel mentre lui stava apparentemente bene, chiedeva anche di giocare.
Fatta la puntura di cortisone, domande di rito .... ha tastato il collo e dice tutto ok, poi ascolta il cuore e dice che è ok ... poi i polmoni ..... e mi dice che x sicurezza è meglio fare una lastra, di non agitarmi e che non serve subito, ma prima o poi ...... !!!! Aiuto! Allora gli ho ricordato che Spenk ha sempre (fin da cucciolo) fatto rumori strani nel respirare, nel senso che se è in brandina rannicchiato o in posizioni strane, il respiro diventa tipo un "umano con un pò di catarro" ... non saprei spiegarmi meglio. Cioè non fortissimo, ma che io che lo coccolo, lo sento bene.
Ma lui gioca, fino al fiatone perchè non gli basta mai e problemi evidenti non ne ha mai manifestati.
Ora il dottore dice di fargli le lastre. Ho risposto che lo porto settimana prossima e vorrei vedere bene anche cuore, magari analisi del sangue per i reni e valori vari. Vorrei richiedergli una cosa ... non invasiva, ma un bel controllo generale perchè il mio cucciolotto è la persona più importante per me e la sua salute voglio difenderla da tutto ciò che posso !!!! Sono molto in ansia, lui mi ha tranquillizzato, ma io ora ho il terrore. Mi sento una scema, nel senso che l'ho fatto correre qui e magari (ci penso) poteva esserci un altro piccolo che stava più male ..... ma se mi moriva soffocato e io ero restata a guardarlo ...... ! Ora vorrei solo capire cosa fargli e cosa può essere ..... La ringrazio anticipatamente per un eventuale parere. Bruna
24/04/2007 |
Gentile Bruna, mi sembra che la sollecitudine del suo veterinario e la sua volontà di fare tutte le indagini necessarie siano la migliore garanzia perché venga raggiunta al più presto una diagnosi e perché Spenk riceva le migliori cure. Cordialmene, dott.ssa Nicoletta Bevere |
Salve dottoressa, sono Maura da Roma le ho scritto in merito al mio cane Lola per la rottura del crociato e della TTA, la ringrazio per la sua celere risposta e cortesia. Torno a scriverle perchè ho un dubbio riguardo all'emocromo di Lola. Infatti ho ripetuto l'emocromo due volte, la prima volta i valori erano tutti nella norma ma avendo le piastrine leggermente basse, in vista dell'operazione abbiamo ripetuto l'emocromo dopo una settimana per vedere se salivano. Però in queste ultime i basofili che nelle prime erano a zero sono risultati al 19%. La mia veterinaria parla di uno sbaglio del laboratorio in quanto le seconde analisi le ha analizzate un laboratorio "umano" e non vetrinario... ma io sono preoccupata lo stesso.. è possibile un errore di lettura così grossolano?? oppure è possibile che i basofili che solo una settimana prima erano pari a zero siano aumentati in questo modo? la ringrazio ancora saluti Maura 24/04/2007 |
Cara Maura se la sua veterinaria dubita dell’attendibilità del laboratorio al quale ha inviato le analisi (ma perché manda i campioni di sangue di un cane ad un laboratorio umano?), l’unica cosa che posso dire è che questi esami vanno rifatti, ovviamente da un laboratorio veterinario. Ve ne sono moltissimi. Faccia sapere! |
Gent. ma dottoressa, il giorno 27 aprile dovrebbero amputare una zampa anteriore al mio gatto poichè dopo un primo intervento avvenuto 2 mesi fa si è riformata un'ulcerazione dovuta ad un melanoma. Che fare? Siamo combattuti. Ci dicono che è l'unica soluzione possibile e che nonostante la zona sia vicino ai polpastrelli dovrebbero amputare fino alla spalla per impedire che conseguenzialmente il gatto si appoggi sul moncone e si ulceri. Ma...Sembra non si sappia nulla al riguardo della possibilità di protesi. Ci aiuti la prego, con urgenza! Grazie. Mario S. Bologna 25/04/2007 |
Gentile Mario, purtroppo non è che non si sa nulla, è che proprio non vanno. Si dice che gli animali non abbiano il cosiddetto “arto fantasma”. Sta di fatto che un gatto non riesce proprio ad usare le protesi. In teoria non si amputa nemmeno la mano, ma proprio tutto il braccio, omero compreso, proprio perché il gatto in teoria non se ne fa niente di un moncherino sul quale non si può portare alcuna protesi. Questo è quello che si dice e che sta scritto su tutti i libri. Forse però non è del tutto vero che un gatto non se ne fa niente di un arto toracico amputato fino alla mano: certo non ci cammina sopra, però in parte riesce ad usare l’estremità dell’avambraccio per spostare oggetti e far rotolare palline. |
Gent.ma Dott.ssa Bevere,
siamo i genitori di Axel, un pinscher nano di 10 mesi.
Le scriviamo da Ferrara, dove Axel vive da circa 8 mesi. I primi 2 li ha passati a Bari, dove e' nato con sua sorella.
Anzitutto, lui non ha mai avuto pelo sotto lo stomaco ed anche all'altezza del costato (come puo' vedere dalla foto). E' normale? Anche sua sorella ha le stesse carenze glabre. Un suo collega veterinario ha addirittura azzardato una leishmaniosi... Certo, e' piccolo di taglia (33cm x 2,6kg x 30 al garrese), ma a noi e' sempre sembrato iperattivo, giocherellone, perennemente affamato e molto ubbidiente fin da piccolo.
I nostri problemi oggi sono:
- qualche mese fa aveva notevole e consistente lacrimazione e della forfora sul pelo. La sua pappa era Royal Canin per cuccioli. Oggi, cambiando da 2 mesi con Forza10, la lacrimazione e' moooolto diminuita e la forfora scomparsa;
- tuttavia, da circa 10 giorni gli sono comparsi dei piccoli gonfiori sulle palpebre. Come vedra' dalle foto, si tratta di uno piu' grosso sull'occhio sinistro, uno piccolo sulla palpebra inferiore dello stesso occhio, ed uno piccolo sulla palpebra inferiore dell'occhio destro. Vorremmo un suo parere. Oggi, mentre glielo pulivamo, quello grosso ha lasciato fuoriuscire del sangue. Negli ultimi 2gg gli abbiamo messo del collirio Soligental su indicazione del veterinario, ma ci e' sembrato che peggiorasse.
Per completezza, le dico che circa nello stesso periodo, siamo stati in giro in uno dei parchi cittadini piu' di una volta.
Inoltre, gli e' comparsa anche una piccola escrescenza sulla schiena, sembra un bozzetto forforoso rotondo che al sole lascia intravedere una carenza di pelo (che non ha mai avuto).
In attesa di un suo parere,
porgiamo cordiali saluti.
Giancarlo, Emilia e Axel
25/04/2007 |
Gentili Giancarlo ed Emilia, il caso è un po’ complicato e ho deciso di rispondervi conciliando le due opposte esigenze di darvi la massima quantità di informazione senza usare per questo troppo spazio. Viene da sé che ho sacrificato la facilità di lettura. Ho visto le foto, dalle quali sembrerebbe che le lesioni elementari siano papule o pustole. L’iter diagnostico dovrebbe per prima cosa escludere tutte le forme parassitarie. E’ possibile che la posizione delle lesioni e che il tipo di cane non si presti molto alla ricerca diretta dei parassiti (mi riferisco soprattutto al demodex: richiederebbe degli scarificati profondi che sulla palpebra di un pinscher non sono proprio la cosa più facile del mondo), quindi io opterei in questo caso per una diagnosi “ex juvantibus”, con l’applicazione di Advocate e magari anche di un repellente per zanzare come Neoerlen, se il cane fosse molto esposto alla puntura di questo insetto. In seconda istanza va esclusa l’intolleranza alimentare con una dieta privativa. Avete bisogno di un veterinario che conosca bene tutto l’iter diagnostico e che vi dedichi una buona mezz’ora del suo tempo, sia per spiegarvi come fare, sia per ottenere la vostra collaborazione, essenziale quest’ultima per il raggiungimento della diagnosi. La leishmaniosi mi sembra molto improbabile in un cucciolo di 8 mesi che dorme in casa. Se proprio ci si vuole levare il dubbio bisogna far eseguire un titolo anticorpale per vedere se il cane è stato esposto o no al flebotomo: un risultato positivo dell’esame non significa che il cane abbia la leishmaniosi, ma un risultato negativo farebbe escludere del tutto questa improbabilissima diagnosi. Per quanto riguarda l’alopecia simmetrica che ha colpito anche la sorella di Axel direi che si può ben trattare di una forma ereditaria, come un’alopecia da diluizione del colore o una displasia follicolare. Ci vorrebbe un tricogramma. Infine, non è detto che non ci sia una correlazione tra una di queste possibili forme ereditarie e alcune delle altre manifestazioni cliniche, come la lesione del dorso. Bisognerebbe osservare meglio la cute e le lesioni. Nel frattempo la sintomatologia potrebbe essere controllata con shampoterapia ed eventualmente antibioticoterapia, se vi fossero elementi indicativi di infezione batterica. Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere. |
Gent.ma dott.ssa Nicoletta Bevere,
ho un cane di 9 anni di razza bolognese di cui sono molto affezionato e circa 2-3 mesi fa ho notato che beveva molto spesso urinando più del solito.
Per motivi vari non l'ho potato subito dal mio veterinario, pensando che non fosse nulla di grave, invece l'altro giorno ho scoperto che ha perso la vista a causa di una cataratta bilaterale avanzata dovuta sicuramente al diabete mellito.
Il mio veterinario mi ha detto di portarlo alla Facoltà di Veterinaria a Messina per l'analisi del glucosio ematico al fine di iniziare la terapia con l'insulina.
La mia domanda è se l'eventuale asportazione chirurgica della cataratta possa essere seguita dalla sostituzione con il cristallino artificiale, oppure è sufficiente la sola asportazione della cataratta affinchè possa vedere discretamente.
Infine , mi saprebbe dire, gentilmente, dove mi posso rivolgere per l'intervento dell'eventuale sostituzione del cristallino(abito nella provincia di Reggio Calabria) e quanto può essere il suo costo.
La ringrazio di cuore e le porgo distinti saluti.
Dr. Nino D. M.
25/04/2007 |
Gentile Nino, di solito gli oculisti che eseguono la facoemulsificazione nella mia zona (Milano. Non conosco nessuno in Calabria) inseriscono la protesi, ma so che altrove lo stesso intervento viene concluso senza l’inserimento del nuovo cristallino. In realtà la sostituzione del cristallino nel cane non è così importante come nell’uomo. Quello che la deve veramente preoccupare è che il cane venga sottoposto all’intervento di lentectomia tramite facoemulsificatore e microscopio operatorio. L’intervento di lentectomia eseguito senza queste strumentazioni, provoca infatti un aumentato rischio di distacco retinico e/o glaucoma postoperatorio. Si ricordi: facoemulsificatore e microscopio operatorio. Il costo dell’intervento deve essere chiesto al collega dopo che si sia messo in contatto con l’oculista (dipende dal tipo di cataratta, dalla necessità di eseguire un ERG –elettroretinografia- preoperatoria, dalla disponibilità del cristallino artificiale, ecc). Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere |
Salve,mi chiamo Manila e abito in un paese sotto il vesuvio,in provincia di napoli:pollena trocchia.Il mio sharpei di 2 anni è morto questa mattina:i sintomi del suo malessere sono iniziati solo ieri pomeriggio. Aveva febbre alta,41°,non riusciva a muoversi,era senza forze:portato dal veterinaio ieri sera non sono riusciti a fargli un prelievo,ma non si trattava d'influenza(di questo il veterinaio era sicuro). Gli ha fatto delle lavande gastriche e gli ha dato degli antibiotici.Ma durante la notte non ce l'ha fatta.è morto con la fuoriuscita di schiuma bianca da bocca e diarrea. L'abbiamo trovato verso le 5 e quindi non sappiamo come sono stati gli ultimi suoi momenti. La prego di rispondermi perchè vorrei capire perchè ho perso il mio cucciolo. saluti manila. 26/04/2007 |
Cara Manila, mi dispiace molto per il suo cane. La sintomatologia febbrile e il decorso iperacuto della malattia sono compatibili con diverse forme infettive, sia virali sia batteriche, ma per conoscere l’esatta causa di morte in questi casi è indispensabile l’autopsia eseguita presso un centro universitario di medicina veterinaria o un laboratorio referenziato per questo tipo di analisi. Di nuovo spiacente, dott.ssa Nicoletta Bevere |
Dottoressa ho bisogno di un aiuto. mi occupo di una colonia felina negli appenini di parma, la clinica veterinaria più vicina dista 60 km. Questa clinica non presta particolare att.ne ai gatti e soprattutto ai randagi, ma ho portato lo stesso il micio luned' per farlo visitare, purtroppo con poche indicazioni di diagnosi e di cure! maschio europeo età circa 7 anni molto debilitato e dimagrito, bruttissimo pelo (gli ho somministrato x circa un mese korrector recupero nel cibo ma nessun miglioramento) fatica ad alimentarsi e a camminare il gatto presenta inoltre una lieve forma di raffreddore, gengivite e pochi denti ho richiesto al veterinario test fiv ed è risultato positivo globuli rossi 6.80 globuli bianchi 22.0 ematocrito 25.8 gli hanno iniettato un medicinale a base di cortisone che mi hanno detto dovrebbe dargli sollievo per 3/4 settimane poi hanno prescritto synolux in gocce due volte al dì per 7 giorni il problema è che vado a curarli solo al w-e, e solo a decorrere da fine giugno ci stabiliremo là fissi e potremo fare cure continuative. chiedendo mi hanno suggerito un altro antibiotico iniettabile e con durata 14 gg- convenia ma leggendo le prescrizioni non viene indicato nulla per la cura delle affezioni respiratorie-? inoltre potrebbe avere controindicazioni col cortisonico che gli hanno iniettato 2 giorni fa? Grazie Federica 27/04/2007 |
Gentile Federica, se volesse sostenere il costo del Convenia, sarebbe per lei il tipo di antibiotico ideale in quanto con una sola somministrazione si assicura la concentrazione plasmatica adeguata, esattamente per due settimane. Nessuna interferenza con la terapia cortisonica somministrata. Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere |
Gentile Dottoressa le scrivo da Roma per un problema inerente la mia gattina di 14 anni, allora tutto è cominciato due settimane fa, quando rientrando s casa ho notato che la gattina si alzava a stento, e muoveve le zampe dietro con molta fatica e in maniera scoordinata, l'ho portata in una clinica e le è stato fatto ecocardiogramma che ha rivelato un lieve ma non preoccupante soffio al cuore, le analisi complete del sangue e varie radiografie che hanno determinato una lussazione del bacino e la frattura dei gomiti (non so se si dice così) e inoltre, sempre la radiografia ha evidenziato due macchioline nei polmoni di cui non si capisce la natura perchè si dovrebbe fare una biopsia, ma il vet lo ha sconsigliato data l'età e lo stato della micia, lui cmq è più propenso per la polmonite piuttosto che un tumore, le ha fatto una puntura di depometrol x farla un pò riprendere e le ha prescritto per 15 g. di therios come antibiotico, la gattina mi sembrava con il passare dei giorni peggiorare, non riusciva più a sollevare le zampe dietro ma le strisciava, così per tre giorni abbiamo pensato di ricoverarla perchè il vet la tenerla sotto controllo x fare il punto della situazione, stamattina l'abbiamo ripresa, il vet ha detto che solo oggi, poichè non aveva mangiato le aveva fatto una piccolissima dose di valium per farlre venire l'appetito, fatto sta che riportandola a casa la micetta non cammina più, non riesce più a spostarsi neanche di un millimetro e miagola molto e chiaramente si è fatta tutto sotto, il vet dice che è un effetto del valium e che dovrebbe passare, la prego lo so che è difficile fare diagnosi non avendo visto micia, ma sono proprio disperata, se può esserle utile le scivo anche i risultati delle analisi del sangue
ERITROCITI 12,20 - EMOGLOBINA 15,3 - EMATOCRITO 53,2 - MCV 43,4 - MCH 12,6 - MCHC 28,9 - RDW 26,4 - RETICOLOCITI (%CORRETTA) 26,4 - INDICE RIPROD RETICOLOCITI 26,4 - PIASTRINE 237,0 - LEUCOCITI 9,67 - FORMULA LEUCOCITARIA %: NEUTROFILI 0,2 - EOSINOFILI 0,3 - LINFOCITI 69,6 - MONOCITI 21,0 - BASOFILI 0,0: FORMULA LEUCOCITARIA VAL ASS.: NEUTROFILI 0,02 - EOSINOFILI 0,898 -LINFOCITI 5,720 - MONOCITI 2,030 - BASOFILI 0,000- OSSERVAZIONI: ALCUNI LINFOCITI CON CITOPLASMA BASOFICO (VIRIOOITI) - TRANSAMINASI GOT 26- TRANSAMINASI GPT 30 - FOSFATASI ALCALINA 10 - GAMMA GT 2 - BILIRUBINA TOTALE 0,30 - PROTEINE TOTALI 8,0 - AMILASEMIA 820 - LIPASI BIERICA 15,0 - AZOTEMIA 52 - CREATINEMIA 1,1 - GLICEMIA 94 - FOSFOREMIA 3,80 - CALCEMIA 10,0 - SODIEMIA 154 - POTASSEMIA 4,8 - RAPPORTO SODIO POTASSIO 32,1 - OSMOLARITà CALCOLATA 341,39.
grazie tante e mi scusi se mi sono dilungata tanto
27/04/2007 |
Gentile signora, mi sembra tanto tanto strano che tra radiografie, esami del sangue (la % dei reticolociti è sbagliata, vero?) ed ecocardiografie lei non abbia ricevuto nemmeno una diagnosi di sospetto sulla possibile causa del sintomo principale, ossia la paralisi o la paresi degli arti posteriori. In base al rilievo ecocardiografico si potrebbe trattare di tromboembolismo aortico. Oppure (poiché non mi dice niente della storia di questo animale e quindi non posso escludere un trauma in anamnesi) si potrebbe trattare di trauma spinale. Ancora, se non vi fossero elementi per pensare né al tromboembolismo aortico (ad esempio se il polso femorale fosse ben percepibile alla palpazione), né al trauma spinale (perché magari non vi è stato alcun trauma), si potrebbe trattare di toxoplasmosi, FIP, neoplasia spinale. Dovrebbe farsi spiegare meglio dai suoi veterinari che cosa impedisce al gatto di usare gli arti pelvici, visto che per “fare il punto della situazione” l’hanno ricoverata tre giorni e poi dimessa. Il diazepam (Valium) non causa paralisi o paresi degli arti Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere |
Buongiorno, io ho un cagnolino, meticcio, di 4 anni e mezzo... Fino a Febbraio 2007 non ha avuto nessun tipo di distrubo, da Febbraio invece, con cadenza 15nale (più o meno) ha delle crisi epilettiche nel cuore della notte che durano un paio di minuti (eterni dal mio punto di vista) ...abbiamo fatto le analisi del sangue e i valori sono buoni, a detta del veterinario, che quindi ha dedotto che le crisi epilettiche sono ereditarie visto che la mamma ne soffre. Io ho mille dubbi : 1) perchè fino ad ora niente e da 3 mesi a questa parte le crisi sono comparse e così frequenti? 2) perchè solo di notte? 3) il veterinario dice di curarlo con il gardenale, che in ogni caso non eliminerebbe le crisi, le attenuerebbe solamente...ma io ho sentito che influisce sul cuore quindi non vorrei accorciargli la vita.. 3) ho sentito anche che si può usare il valium ma solo per crisi molto lunghe... 4) è frustrante non poter fare nulla.. vi ringrazio per l'attenzione e per i consigli che mi darete buona giornata Stefania 28/04/2007 |
Gentile Stefania, rispondo a tutte le sue domande. 1) Fino ad ora niente perché probabilmente il suo cane soffre di epilessia idiopatica, la quale tende a manifestarsi tra 1-2 e 5-6 anni di vita. Altre patologie associate a crisi epilettiche (come malattie infettive e neoplasie) hanno i loro picchi di incidenza in altri periodi della vita del cane. 2) Perché solo di notte? Perché di giorno nessuno le vede. 3) E’ falso che il gardenale non elimini “in ogni caso” le crisi. In una consistente percentuale di soggetti il gardenale è sufficiente ad evitare del tutto le crisi. In un’altra consistente percentuale di soggetti è necessario associare al gardenale il potassio bromuro per poter evitare del tutto le crisi. Infine in circa un terzo dei casi la terapia non riesce a controllare completamente le crisi ma solo a ridurne la frequenza e l’intensità. Il gardenale non accorcia la vita del cane, mentre l’epilessia se non adeguatamente controllata può causare danni cerebrali permanenti e morte. Inoltre fa fare una gran brutta vita all’animale, specie se le crisi sono frequenti. Il diazepam (Valium) deve essere usato durante la crisi epilettica o immediatamente dopo. E’ un farmaco d’emergenza che va sempre tenuto in casa se si ha un cane epilettico. Serve ad interrompere o limitare la durata della crisi e a prevenire crisi a grappolo o status epilettico. 4) Ma perché mai pensa questo? Il cervello è un sistema plastico che si modifica con il tempo e con gli avvenimenti che lo colpiscono: un’epilessia trascurata è destinata con ogni probabilità a lasciare dei segni permanenti e a produrre un progressivo deterioramento delle funzioni superiori. Non lasci il suo cane da solo con questa malattia ma provveda al più presto a curarlo con l’aiuto di un bravo veterinario. Credo che dovrebbe leggere alcune risposte che ho dato a proprietari di cani con un problema analogo a quello del suo animale: Ornella 11-10-2005 pagina 2, Maniscalchi 28-2-2006 pagina 6, Carlo 2-4-2006 pagina 8. E se ha tempo: Vincenza 13-7-2006 pagina 10 e Annalisa 9-8-2006 pagina 12. Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere. |
Gentile dottore
volevo chiedere se si avevano info recenti sulle miltefosine o sul prodotto Impavido per la cura della lehismania.
Ho la mia terranova Blue di 5 anni che ha contratto la malattia ed e' stata curata con Glucantim,Ziloric e(unitamente a fiale omeopatiche della Oti) da marzo 2005 per sei mesi.
Successivamente le analisi apparivano migliorate e lo stato di Blue pure.
Ad oggi vedo pero' peggioramenti......ha dolori(non sale piu' in auto), zoppica ad una zampa anteriore e mi pare molto stanca.
Se avessi notizie positive dalle miltefosine .....
Grazie e cordiali saluti
piaeblue
29/04/2007 |
Gentile Pia, la rete è una cosa grande per chi cerca informazioni su nuovi farmaci e terapie, ma nel suo caso prima di interessarsi ad una nuova terapia, bisogna preoccuparsi di una nuova diagnosi diagnosi. 1) ci sono seri motivi per credere che i sintomi attuali siano imputabili ad una ricaduta della leishmaniosi piuttosto che ad una delle comunissime malattie associate ai sintomi descritti (stenosi lombosacrale, coxartrosi, artrosi in varie sedi articolari)? 2) ci sono seri motivi per credere che Blue sia stata colpita da un tipo di leishmania resistente al Glucantime, avendo questa stessa terapia già dimostrato la propria efficacia? Prima bisogna rispondere a queste due domande (con l’aiuto di un veterinario perché la rete non fa diagnosi) poi si potrà pensare a curare Blue nel migliore dei modi. Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere |
Gentilissima dottoressa Bevere
Sono molto contenta per la sollecitudine e la competenza con cui ha risposto alla mail in cui le esponevo il problema della gatta con problemi respiratori.
Approfitto ancora un po' di lei per precisarle che la micia in questione è molto paurosa e per lei è già stato un grave trauma sottoporsi alle radiografie, che naturalmente non sono esami invasivi. Anche il nostro veterinario ci ha parlato della broncoscopia, ma ci ha anche detto che le possibilità di cura, nella remota ipotesi in cui dovessero esservi neoplasie riscontrabili con tale esami sono pressochè nulle.
Noi non vogliamo assolutamente accanirci sulla nostra gattina e quindi non abbiamo proceduto con ulteriori indagini diagnostiche, giacchè abbiamo pensato che se avesse un tumore non vedremmo miglioramenti con il cortisone.
Ci è sembrata però ottima l'idea di somministrarle i prednisone come ci ha suggerito lei e le chiediamo ulteriori suggerimenti circa la posologia e la durata del trattamento, può darci anche qualche informazione circa gli effetti collaterali di tale trattamento farmacologico? Accade come negli esseri umani che si riscontrano poi danni a livello renale?
La ringraziamo sentitamente e facciamo i nostri complimenti a tutta l'associazione Bairo: il sito - indipendentemente dalle convinzioni personali - offre molti spunti di meditazione ed utili informazioni.
Continuate così
30/04/2007 |
Gentile signora, sono molto felice di averle dato un piccolo aiuto, ma mi preoccupa un po’ che chieda a me la durata e la posologia del trattamento, invece di discuterne con il suo veterinario! Comunque il dosaggio del prednisone va da 0,5 a 1 mg/kg come antinfiammatorio, mentre come immunosoppressore la posologia arriva al massimo a 4 mg/kg. Vi sono diversi effetti collaterali associati alla somministrazione del farmaco sia sul breve sia sul lungo periodo e molte controindicazioni, una delle quali (visto che l’avete ricordata) è l’insufficienza renale (controindicazione al trattamento, non suo effetto!). L’istruzione del proprietario circa l’uso del cortisone nel proprio animale richiede non solo una formazione medica (e fin qui potrei bastarvi io), ma anche una buona conoscenza delle condizioni cliniche del gatto e dei motivi per i quali si vuole usare questo farmaco. In questo purtroppo non vi posso aiutare.
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