Il veterinario risponde
a cura della d.ssa Nicoletta Bevere

diciottesima pagina

Salve,
vengo da Genova e la mia cagnolina di 5 mesi stamattina ha preso in bocca una processionaria.
L'abbiamo subito portata dal veterinario anche perchè si è gonfiata tutta. Le ha fatto una flebo con 2 farmaci cortisonici, uno che agisce in mezz'ora e l'altro in 48 ore e poi le ha fatto un'iniezione sottocutanea di antibiotico.
Volevo chiederle se perderà sicuramente parte della lingua o se può guarire. Inoltre volevo chiederle se in ogni caso potrà condurre una vita abbastanza normale.
Grazie
Simona


01/02/2007
 

Gentile Simona, i processi infiammatori possono effettivamente portare a danni gravi e permanenti, ma non è affatto detto che questo sia il caso della sua cagnolina, anche perché è stato effettuato precocemente un trattamento che minimizza l’insulto infiammatorio.
Senza lingua un cane non può stare, quindi non è possibile rispondere alla sua domanda, con quel “in ogni caso”. Ma rimango ottimista.

Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere 

Gentile Dottoressa Nicoletta Bevere, ho consultato le precedenti pagine delle sue cortesi e puntuali risposte e non ho trovato qualcosa che possa aiutarmi nel mio caso, le sottopongo quindi il mio problema. La ringrazio fin d’ora della sua disponibilità e gentilezza, questo sito è molto utile e ben fatto.
La mia gatta di quasi 16 anni, Beauty, sterilizzata e sempre stata in buona salute ha cominciato qualche mese fa a sviluppare una ciste sulla spalla. Sua sorella gemella ha già da quasi due anni una grande formazione benigna (simile al lipoma degli umani) sotto il collo. Quando ha cominciato a crescere questa formazione nella sorella abbiamo (purtroppo) pensato che fosse la stessa cosa e non abbiamo fatto esami. A cavallo di natale però nel giro di due settimane la formazione era diventata grande come un’arancia e non assomigliava a quella della sorella, non era compatta, era calda, molle internamente. Veterinario, esami, citologia, esito: fibrosarcoma non operabile visto che la grandezza della formazione avrebbe richiesto anche l’asportazione di parte della scapola e, parole del veterinario, in un gatto così anziano non aveva senso. Decorso, due, tre mesi di vita.
Beauty nel frattempo conduceva la sua vita di sempre, mangiava, dormiva molto, gironzolava in giardino. Dopo l’ago aspirato per la citologia la situazione è precipitata nel giro di pochi giorni. La “palla” che era stata rasata per l’ecografia era sempre più bollente, ha cominciato a formare una crosta, giovedì scorso Beauty non si alzava più dalla cuccia aveva il naso secco, la febbre alta, respirava faticosamente come se annaspasse, l’occhio era opaco, il gatto non dava segni di notare gli eventi esterni, non mangiava ma beveva se gli si portava l’acqua davanti, la palla perdeva liquidi. La cosa è continuata fino a domenica poi la formazione si è aperta e ha cominciato ad uscire del pus denso. Da allora Beauty ha ritrovato i suoi occhi quasi normali, non sembra avere febbre non annaspa più, nonostante il digiuno di quasi 4 giorni che, (era già mingherlina) l’ha resa scheletrica si è alzata per gironzolare nel prato già tre volte. La cosa sta andando avanti anche oggi, giovedì. Beauty non mangia più, le diamo del latte + omogeneizzato con una siringa. Certe volte specie alla sera si alza e dimostrando una resistenza per me incomprensibile, gironzola, vuole entrare in certi luoghi che le piacciono, vuole fare la sua abituale toeletta e si scoccia perché la ferita è avvolta da bende di cotone. Per il resto sta nella sua cestina e fa quasi sempre le fusa perché ce la teniamo a turno vicino (io lavoro da casa) e ogni tanto la accarezziamo.
Si domanderà cosa le chiedo. La mia domanda è questa: le fusa, l’assenza di pianti del gatto, significano che non sta soffrendo così tanto, nonostante abbia di fatto un buco purulento sulla spalla e materiale decomposto accanto ad esso? So che non c’è ritorno su questa strada, mia madre crede che possano esistere le guarigioni miracolose ma io no, ma posso lasciare che le cose facciano il loro corso oppure in realtà il gatto soffre terribilmente e le fusa sono solo un riflesso di scarso significato per cui tenerla ancora in vita una settimana, o due significa solo farla soffrire e soddisfare il nostro egoismo amoroso che vuole ancora vederla alzare la testa quando la chiamiamo?
Infine, quando le cambio la medicazione usando disinfettante e mercurio cromo, è meglio che provi a rimuovere le parti molli che vedo si stanno sfaldando oppure no? La faccio soffrire ancora di più? L’argomento della mia domanda è quindi la sofferenza felina, il gatto soffre anche se sembra non soffrire oppure no? Ho avuto altre due gatte morte per tumori, giunte alla fine si lamentavano, se venivano accarezzate o toccate nella pancia piangevano e per questo abbiamo affrontato la triste puntura con sollievo. Ora non so cosa pensare.
La ringrazio e la saluto cordialmente.
Michela M – Ozzano Emilia - Bologna

01/02/2007

 

Cara Michela, molte grazie per i suoi apprezzamenti gentili. Non si attribuisce un significato unico al fare le fusa: le fanno le gatte che allattano, i gattini durante la poppata, gli animali adulti in varie situazioni. Capita di sentire un gatto fare le fusa durante un prelievo di sangue o addirittura in corso di malattie gravi e terminali, sicuramente associate a dolore. Ci sono gatti che fanno le fusa poco prima di morire. Una sola cosa è certa: le fusa sono incompatibili con l’aggressività e probabilmente anche con la paura. L’unico significato che universalmente si può riconoscere in questo strano suono è: “io non sarò aggressivo con te”, mentre a volte nel gatto che fa le fusa risulta coesistente un oggettivo stato di sofferenza. Quindi, per rispondere sinteticamente alla sua domanda, le fusa e il dolore non sono incompatibili.
Nel suo caso, l’insieme delle manifestazioni del gatto (il rifiuto del cibo e il confinamento volontario) e i dati oggettivi a nostra disposizione (febbre, dimagrimento, estensione della neoplasia, dispnea), fanno purtroppo ritenere che la qualità della vita di Beauty abbia subito un grave peggioramento, e che forse si sta avvicinando il momento per immaginare delle alternative meno dolorose. Intanto, comunque, perché non trattare il dolore anche solo con del tramadolo?

Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere 
Gent.le dott.ssa,  ho un pastore tedesco ,Camilla,di 2 anni 1/2 a cui è stato diagnosticato il cimurro. La diagnosi è stata difficoltosa.
La cagnetta  ha cominciato a rifiutare la ciotola circa un mese fa associata a numerose scariche di diarrea .E' stata trattata dapprima con Ciproxin con risoluzione temporanea della  sintomatologia intestinale per circa 7 giorni. Poi di nuovo diarrea ,dimagramento rifiuto del cibo e diagnosi di presunta Giardia e conseguente trattamento con metronidazolo
250 mg. x 2/die per 10 giorni,risoluzione dei sintoni intestinali ma inizio di difficolta' di deambulazione, congiuntivite sierosa, costipazione nasale.Vista dal veterinario per l'ennesima volta verosimile cimurro :La cagnolina ha iniziato il trattamento con Viruxan 500 mg x3 /die ampicillina 250 mg x 2 ticortim 1000 fiale 1 f.x 2/die.
La situazione motoria è peggiorata ,la cagnetta non riesce a mantenersi sulle zampe posteriori.Per il resto ha ripreso a mangiare ,anche se le abbiamo completamente liberalizzato l'alimentazione e la stiamo aiutando in tutti i modi. Le feci sono normali per consistenza volume e colore, urina 2 volte al di con difficoltà nell'assumere la posizione e questo
vale anche per l'evacuazione, la congiuntivite sierosa si è quasi del tutto risolta , la cagnetta è vigile affettuosa come e piu' di prima. Le chiedo ne potrà uscire vincitrice e visti i problemi neurologici con quale qualità di vita ?Io la forzo a camminare   con  un tutore
improvvisato con la quale le sorreggo il posteriore. La terapia farmacologica per quanto tempo dovro' continuarla?
Le faccio presente che Camilla ha fatto 2 vaccinazioni anticimurro nel 2004 e nel 2005 e avrebbe dovuto fare il richiamo nell'ottobre 2006 saltato per i soliti suoi problemi intestinali, Avra' ancora qualche straccio di anticorpo che la possa difendere anche se parzialmente. Grazie per l'attenzione che vorrà darmi La padrona della dolcissima
Camilla

02/02/2007
 

Gentile signora, è assolutamente possibile che la situazione neurologica migliori con il tempo. Camilla dovrà essere aiutata per qualche mese con la fisioterapia, e magari rimarrà qualche strascico neurologico, ma una vita del tutto normale e autosufficiente non è per nulla impossibile.
Con alcuni esami del sangue si è in grado conoscere sia il titolo anticorpale del cane (IgM e IgG), sia l’effettiva presenza del DNA virale (PCR). L’esito di questi esami darà al collega che le ha prescritto la terapia gli strumenti per risponderle con precisione.

Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere 
Gentilissima Dott.ssa Nicoletta Bevere , la ringrazio per la risposta  alla mail inviata il 30/01/07 riguardante il mio gatto Trudy di 11 ANNI.
Ho già cambiato 3 Veterinari , il 1° quando sono andato per la vaccinazione annuale inizio dicembre , gli ho spiegato che erano alcuni giorni che mangiava poco e aveva del vomito, cura metoclopramide poi esami, Creatina 21,9 e urea 319 ,Terapia  antibiotico e mtoclopramide +Resurgen omega 3.  Altro Vet. praticare eutanasia. Ultimo Vet.  quando ha visto il gatto per lui era ancora in buone condizioni Fatto ecografia dove mi ha detto che non era una forma degenerativa,poi raggi dove è stato riscontrato un calcolo , esami - 1°Prelivo Bum 122  ( 2°P. - 93  )  - Crea  4,35  - (2°P. -5,96 )  + vari fluidi sottocute che il gatto non sopportava più e a me sembrava di infliggergli una tortura inutile perchè non migliorava anzi....
Da circa 1 settimana somministro 1/2 compressa di Fortekor 2,5 , nella Sua risposta mi dice che non avrebbe mai dato un ACE inibitore , Le chiedo  se posso sospenderlo senza provocare danni ?  . In questi ultimi 2 giorni  non prende crocchette K/D e lo alimento con siringa utilizzando cibo AD della Hill's , durante il giono i lati della bocca si sporcano di un liquido leggermente scuro dall'odore sgradevole .
Avevo fatto notare al vetrinario che il gatto non miagolava più e quando lo faceva era un piccolo verso , adesso il miagolio è  ritornato normale   , possibile che anche questa cosa sia normale  ? Vorrei cambiare nuovamete veterinario , sono deluso, da chi sono andato fino ad oggi  lavora con troppa superficialità e  pensa  troppo al lato economico . Sarei felice di  trovare una persona come Lei che svolge il suo lavoro con passione  e professionalità .  Nell'attesa di qualche suo consiglio che mi aiuti nella cura di Trudy La ringrazio e la Saluto ,  Alfredo  

Abito a Bergamo ,se conosce qualcuno in zona oppure è possibile venire da lei le lascio il mio nr tel...

04/02/2007
 

Gentile Alfredo, purtroppo gli esami seriali che sono stati fatti indicano una sostanziale e progressiva diminuzione della capacità di filtrazione renale. Questa tendenza non può, di nuovo purtroppo, che essere considerata negativamente ai fini prognostici, indipendentemente da tutto.
L’antipertensivo, in una situazione di rapido peggioramento della funzionalità renale, è controindicato in quanto sottrae il rene ai meccanismi compensatori dei quali ha bisogno per funzionare. E’ vero che l’ipertensione va contrastata per preservare sul lungo termine il tessuto renale, ma tutto il resto del gatto ha pur bisogno, per sopravvivere nel breve termine, che il rene funzioni un po’. La rimanderei alla corrispondenza con Roberta del 18 e del 22 Dicembre 2006 per una spiegazione del fenomeno, se le interessa.
Nemmeno la disfonia è normale, ma può avere spiegazioni differenti.
Mi dispiace avvertire in lei delusione e scoramento, ma ho paura che i colleghi che si sono occupati del suo animale non le abbiano dato molte speranze non per superficialità, ma per mancanza di dati oggettivi sui quali porre delle speranze. Comunque, se vuole contattarmi privatamente chieda pure i numeri a Bairo e sarò lieta di darle l’aiuto che posso, a Milano.

Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere

Gentile dottoressa Bevere. Chi le scrive è una ragazza che da circa un mese sta vivendo un vero incubo nero, anzi, nerissimo!
La mia cagnolina meticcia, che si chiama "Bella", e a maggio compirà 13 anni, la notte tra il sei e sette gennaio si è sentita male, al punto che le abbiamo fatto immediatamente un pronto soccorso.
Non si reggeva più in piedi e vomitava, senza contare che beveva come un'ossessa.
Al pronto soccorso mi dissero che bisognava urgentemente operarla perchè, dopo l'ecografia e vari analisi, le avevano diagnosticato la "Piometra";
premetto che la cagnetta non si è mai accoppiata.
Io ho subito accettato di farla operare perchè se stava ancora, molto probabilmente sarebbe morta da lì a poco; ormai l'utero grondava pus da ogni lato. Mi dissero però che c'era la probabilità che, non sarebbe sopravissuta all'anestesia; io nonostante tutto ho dato il mio consenso ed ho firmato per operarla; mi ero detta che doveva morire lo stesso, tanto valeva provare a salvarle la vita. Oltre a ciò però, mi avevano avvisato che c'era un serio problema ai reni; forse causata dalla stessa piometra, oppure ancora prima a causa dell'età. Mi dissero, per ora pensiamo a risolvere il problema all'utero, e magari dopo con degli antibiotici forti cerchiamo di fare il possibile per i reni. La cagnolina ha superato brillantemente l'intervento, e da allora è paasato quasi un mese; i globuli bianchi grazie a Dio sono diminuiti, fa pipì sin dal giorno che è stata operata, ma i valori UREA e CREATININA sono alterati; il 12 gennaio all'uscita dell'ospedale mi dissero che non potevano fare più niente perchè, l'urea era a 300, mentre la creatinina a 6.
Dopo la cura però, cioè il 27, l'urea è scesa a 93 (tuttora, forse) mentre la creatinina è a 8,2. L'altro ieri ha vomitato, e l'ho subito portata dal mio veterinario, che mi ha detto che la colpa è delle sostanze azotanti, e la creatinina. Mi ha detto di somministrargli lo zantac mattina e sera per 4 giorni, e nel caso anche il plasil. Insomma, morale della favola, la mia Bella è affetta da insufficienza renale cronica. Ho il cuore a pezzi, e mi sembra di sostare sul ciglio di un burrone che, a momenti crolla e mi porta giù con sè! Sono disperata, ho paura che lei muoia. Può vivere in questo modo? potrebbero abbassarsi i valori? Oggi ha mangiato normalmente e con fame, beve normalmente e fa pipì non in abbondanza ma, forse in base a come beve. Le do l'acqua di fiuggi e la mantengo leggera nel cibo. La prego, MI RISPONDA perchè sono veramente disperata! Anche oggi dopo aver mangiato ha vomitato un pò, ma dopo ha continuato a mangiare per fame.
Dorme spesso, è tranquilla, ma io ho paura. Grazie, ENZA da MONDRAGONE

04/02/2007
 
Cara Enza, Bella è una cagnolina tanto fortunata perché ha accanto lei. I valori della creatinina, e soprattutto l’andamento della creatininemia, purtroppo danno ragione alle sue paure, ma non è su questo che deve concentrarsi. Il massimo sforzo ora deve essere quello di mantenere buona la qualità della vita di Bella, con l’antiemetico, il gastroprotettore, la fluidoterapia, ma anche con belle passeggiate, giochi, pappe buonissime e coccole a più non posso. Per Bella il buon umore di Enza è fondamentale, quindi si faccia coraggio e non faccia capire alla sua amica che ha paura.

Un grosso abbraccio, dott.ssa Nicoletta Bevere

Gentile Dott.sa Nicoletta la ringrazio per la sua celere e pronta risposta.
Oggi Beauty, forse complice il sole primaverile, dopo aver perso ieri completamente il tappo di carne putrida che aveva sulla ferita di modo che ora ha un buco di 4 cm di diametro su una spalla che da su una vera e propria caverna interna, che però non sanguina, si è alzata, ha girato 10 minuti per il prato è saltata, si, si proprio saltata, sui suoi soliti tronchi e si è fatta le unghie, a quel punto ho urlato, temevo le saltasse via la spalla….. lei si è guardata intorno per capire cosa mi spaventava tanto, poi è tornata in casa, camminando, voleva fare le scale, quando l’ho fermata e l’ho rimessa nella cestina, lì sì ha miagolato, ma era il suo miagolo caratteristico di “ora mi stai proprio scocciando”….il mondo dei felini forse non smetterà mai di stupirmi.
Oggi ho provato a farmi dare il medicinale di cui parlava ma non c’è stato verso di impietosire la farmacista di turno, hanno le loro ragioni immagino…. Proverò domani per le vie corrette.
La ringrazio ancora, il vostro sito è molto utile e ben fatto, specie per chi si trova in momenti di difficoltà, sono solo animali, forse dovremmo occuparci dei guai del mondo, ma forse proprio perché il mondo è spesso così crudele questi animali che ci danno tanta gioia e tanta serenità sembrano una benedizione….
Cordialmente
Michela M.

04/02/2007
 

Ha ragione, i gatti hanno risorse che a volte stupiscono, e il tramadolo vuole proprio la ricetta medica. La soluzione orale è troppo amara per il gatto, quindi conviene la soluzione iniettabile. 2-3 mg/kg ogni 8 ore, sottocute, secondo necessità.

Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere

Gentile dottoressa, vorrei sapere se per la prevenzione dei tumori mammari in una cagnolina border collie si può agire con una particolare alimentazione o con un supporto vitaminico adeguato. So che la sterilizzazione aiuta moltissimo ma non vorrei farla. Da che età possono insorgere i tumori? Ci sono alcune razze maggiormente predisposte? Grazie
Chiara G.

06/02/2007
 

Gentile Chiara, niente per alimentazione e vitamine. La sterilizzazione non previene affatto il tumore alla mammella se l’intervento di sterilizzazione viene fatto dopo il secondo calore. Questo tipo di neoplasia viene diagnosticato mediamente tra il decimo e l’undicesimo anno di età ed è considerato raro sotto il quinto anno. Sono riportate alcune predisposizioni di razza, ma poiché le razze indicate sono diverse a seconda delle pubblicazioni, si può ragionevolmente credere che non esista una vera e propria predisposizione.

Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere

 
Gentilissima dottoressa,
Scrivo da Napoli per il mio gatto, maschio di età imprecisata (due dei vet. che ho cambiato gli hanno dato rispettivamente 3 e 6 anni! All'attuale non ho neppure piu' chiesto perche' preoccupata da ben altro..). Il micio, trovato per strada da volontarie e da loro fatto castrare, è arrivato da me il 7/12, senza presentare alcun problema particolare se non: mancanza di alcuni denti (davanti ha solo i canini e gli manca qualche molare), alimentazione solo umida (con tartaro, alito pestilenziale e flatulenze annesse..) e che si grattava molto. Gli ho somministrato front line ed ho molto gradualmente riconvertito la sua alimentazione al secco, ma il micio, le cui feci mi avevano gia' insospettito perche' non dure come di norma nei gatti e soprattutto sempre abbondantiassime per quantità, ha iniziato a defecare in modo sempre piu'..cremoso, fino a giungere a diarree frequenti (l'ultimo giorno 5 al di) ed abbondanti, l'ultima delle quali presentava in superficie dei vermi bianchi e gelatinosi.
Il II Vet. ha riscontrato "Infezione da ascaridi" (tramite prelievo rettale feci e palpazione)+un "sospetto residuo di micosi" (una chiazzetta senza pelo alla base del collo, che il dott. ha osservato con la lampada a luce viola). Terapia: 1 iniezione per sverminare (fatta da lui); crocchette intestinal Royal Canin come alimento ad oltranza; Stomorgyl 1 cp/die x10 gg.; Florentera pasta 2mm/die. Temperatura:buona. Peso: 7 Kg. Lieve miglioramento, ma dopo una settimana la situazione riprecipita e lo riporto in visita. Il veterinario gli pratica un'altra inziezione sverminante, dopo aver riscontrato come nella precedente visita ancora uova di ascaridi. Mi dice di proseguire con Stomorgyl (in totale ha preso l'antibiotico per 20 gg) ed Enterogermina 1 fiala/die. Peso Kg. 7,3. Il gatto e' stazionario. Il 26/1 gli trovo una proglottide di tenia in zona perianale. Il vet. mi prescrive al telefono Front Line Combo e 2 pillole di Drontal, che gli do. La diarrea peggiora ed il 27/1 il gatto defeca piccole quantita' di sangue. Il veterinario mi dice di aspettare e continuare con l'Intestinal.
Il 29 lo porto dal III veterinario, che per prima cosa gli fa quello che avevo inutilmente implorato al precedente: le analisi del sangue. I valori sono tutti buoni tranne i seguenti: Albumina 38,9% (3.03 g/dl) e Gamma 35,3% (2.75 g/dl). L'esame delle feci e' negativo ai parassiti.
Il dottore mi dà 8 gg. di Dissenten (1/2 cp ogni 8 ore i primi 4 - 1/2 cp mattina e sera i restanti) dicendomi che bisogna prima di tutto provare a regolarizzare la situazione intestinale compromessa in partenza e probabilmente aggravata dai farmaci (in particolare ha criticato i due Drontal, dicendo che ne bastava uno), per poi, se la situazione non migliora, fare esami per T4 e FIP. Cambia cibo: Hipoallergenic Royal Canin.
Il gatto diviene enormemente piu' vivace, giocherellone e dinamico e, soprattutto, ora salta! (prima a stento faceva un saltino sul divano.. Ieri lo abbiamo trovato su un bel tavolo alto!). La situazione feci pero' non cambia.. non defeca "acqua" ma fa feci abbondanti, frequenti (3/die) e molli.
Oggi 6/2 abbiamo fatto il prelievo per T4 e FIP. Se si escluderanno queste patologie il dottore mi ha detto che potrebbe trattarsi di un disurbo pancreatico. Nel frattempo mi ha dato Salazopyrin 500 (1/4 cp 2/die x 5 gg, poi 1/8 2/die x 2 settimane).
Premetto che il gatto ha inoltre sempre bevuto davvero moltissimo..e che fa per questo delle immense pipi'.. sintomo questo che impensierisce il vet. Inoltre non l'ho ancora vaccinato perchè sta male, ma non posso escludere che avesse avuto precedenti vaccini (e' stato trovato con un collarino). Si gratta ancora molto, soprattutto sotto il mento e ai lati del collo. E' un bel gattone grosso e massiccio (zampe grandi, testa enorme), ma non "grasso".
Mi scusi per la prolissita'.. ci tenevo ad essere preciso nella descrizione di sintomi e terapie [Prego di tagliare la mail nella pubblicazione se necessario]. Le chiedo cortesemente un parere circa le ipotesi formulate, gli esami e le cure del nuovo veterinario, per sapere se finalmente sono sulla strada giusta.. o se c'e qualche ipotesi che non e' stata presa in considerazione e invece dovrebbe.
Inoltre, poichè sentir ventilare l'ipotesi di FIP mi ha gettato in una profonda angoscia, Le chiedo conferma che questa tremenda patologia sia compatibile con il quadro clinico del mio gatto, o si puo' a suo parere gia' escludere. Ho letto che la malattia ha un decorso letale abbastanza rapido, mentre il mio micione sta cosi' da due mesi, ma soprattutto mostra segni di ripresa generale, a parte le solite feci.
Grazie infinite per la risposta che vorrà darmi, Roberto

06/02/2007
 

Gentile Roberto, un vero parere circa le ipotesi formulate non lo posso avere perché mi mancano gli esami del sangue (non basta “tutti buoni tranne…” in quanto non so cosa riguarda quel “tutti”). Fatta questa premessa, mi sembra improbabile l’ipertiroidismo in un gatto di 3-6 anni con tutti gli esami a posto se all’interno di quel “tutti” ci sono anche le transaminasi. Viceversa non capisco come mai il gatto abbia sempre bevuto moltissimo, (indipendentemente dalla diarrea, interpreto io, ma dalla mail non è chiarissimo) se gli esami sono tutti normali. Insomma qualcosa non mi torna.
L’ipotesi della FIP, se anche il gatto fosse positivo al coronavirus, avrebbe bisogno di essere sostenuta da una serie di dati (a partire dalla febbre e dalla leucocitosi) che non mi pare ci siano.
Comunque, a parte le ipotesi formulate, sulle quali non ho nulla da dire eccetto che non le capisco, mi sembra che il metodo del terzo collega consultato sia buono: esami delle feci, esami del sangue, dieta privativa. Tutto condivisibile, nel metodo.

Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere 
Buongiorno gentile Dott.ssa, mi chiamo Elena e abito in prov. di Lecco.
Ho un gatto (sacro di Birmania), questo mese sono andata dal  veterinario per la solita vaccinazione annuale, ma il veterinario non  l'ha fatta dicendomi che dagli ultimi studi effettuati la  vaccinazione vale per 2 anni. Vorrei avere anche Sua conferma.
Preciso che il mio gatto vive da solo in casa e alcune volte lo porto  da mia mamma che ha 2 gatti (anche loro vivono in casa).
Scusi un'altra domanda: tra poco io e mio marito dovremo assentarci  da casa (per adozione bimbo) per circa 2 mesi. Il gatto non vuole  stare da mia mamma senza di noi, litiga con gli altri 2 gatti. 
Abbiamo pensato di mandare mio cognato a casa nostra, ma andrà solo a  dormire. Che consigli mi può dare? Soffrirà molto per 2 mesi?? Al  pensiero rabbrividisco....
Li ringrazio!
Saluti. Elena

07/02/2007
 

Gentile Elena, il titolo anticorpale del suo gatto dipende dalla sua età, dal numero di vaccinazioni alle quali è stato sottoposto, dal tipo di vaccino somministrato, e così via. Non so se il suo animale ricade nella popolazione di questi studi, ma in generale è assai probabile che i gatti di casa vengano vaccinati un numero di volte nella vita che oltrepassa quello strettamente necessario. In molti casi la visita clinica che precede la vaccinazione annuale costituisce il motivo principale per cui risulta utile e importante portare il gatto dal veterinario. Per quanto riguarda la vostra assenza (colgo l’occasione per farvi i miei più cari auguri di buona riuscita) il gatto un po’ ne risentirà, certo, ma non tanto quanto potrebbe nella casa di mamma, dove esiste una situazione assolutamente conflittuale. Quindi ritengo sia migliore la seconda sistemazione, con il cognato. Per alleviare il disagio consiglio vivamente di adoperare un diffusore di feromoni (feliway diffusore). Non lo spray in quanto darebbe forse un po’ da fare al cognato che rincasa la sera. Al vostro rientro i feromoni, il gioco, la pappa a volontà, e la creazione di luoghi privilegiati dove consentire il riposo aiuteranno il gatto ad adattarsi al nuovo importante cambiamento.

Buon viaggio! Dott.ssa Nicoletta Bevere

 

Gent.ma Dott.ssa Bevere,
facendo seguito alla corrispondenza in merito alle fistole perianali del pastore tedesco, vorrei sapere se in occasione della vaccinazione di richiamo annuale contro cimurro, epatite, leptospirosi, etc, occorre interrompere il trattamento con ciclosporina per poi riprenderlo successivamente.
Grazie

Ezio D.F.
Anzio Rm

08/02/2007

 

Gentile Ezio, può sottoporre il cane al richiamo durante il trattamento se si trova in un regime terapeutico di mantenimento, a dosaggio basso. Se invece è ancora nella fase di induzione, può rimandare il vaccino fino a quando non avrà raggiunto la posologia minima.

Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere 
Gentile dottoressa Bevere, sono sempre Enza da Mondragone, che l'altro giorno le ha scritto per via della cagnolina "Bella", operata di piometra, e affetta da insufficienza renale cronica.
Inanzitutto la ringrazio molto per avermi risposto.
Lei mi ha detto che devo curarla con l'antiemetico, gastroprotettore e la fluidoterapia, per migliorare la qualità della sua vita, oltre che con le coccole e pappe buonissime. 4 giorni fa Bella ha vomitato una sola volta; lo ha fatto anche oggi dopo quel periodo. Ringraziando Iddio ancora una sola volta. Poi ha mangiato, anche se è sempre triste e quasi spesso assopita.
Non ce la faccio più a vederla così; soffro immensamente, al punto che le ho messo vicino un altro cagnolino per farle compagnia, sperando che la tiri su di morale. Quando usciamo per passeggiare poi, vuole sempre mangiare quelle pianticelle selvatiche con le foglioline che si trovano lungo i muri e i cigli della strada. Prima domanda: Perchè lo fa?
La mia seconda domanda è, perchè mai il mio veterinario non le ha prescritto ciò che voi mi avete detto? Pensa che sia il caso di parlargli? Bella deve
fare una cura specifica giornaliera fino a quando vivrà? Per adesso le ho dato lo Zantac, ma da oggi non glielo devo più dare, siccome il dottore mi  aveva detto solo per 4 giorni. Ma come le ho già detto prima, ha vomitato ancora. Come mi devo comportare? Dopo il vomito le ho subito fatto una puntura di plasil. E poi volevo sapere: ma la fluidoterapia è la flebo per caso? (quando è uscita dall'ospedale ha fatto una cura di Ceftriaxone, la flebo Nacl, zantac, diuren, plasil per quasi dieci giorni, e mattina e sera). E un'ultima cosa: quali tipi di cibo può assumere? Lei vuole sempre la carne rossa, o pollo e tacchino; ma so che è dannoso. Non le piacciono le crocchette "Renal" 16, e nemmeno il barattolo umido di quest'ultimo. Cosa le
posso dare?
La ringrazio infinitamente se, mi risponderà ancora una volta, siccome non ho molto le idee chiare in proposito. Arrivederci, ENZA

08/02/2007
 

Gentile Enza, rispondo a tutte le sue domande. Prima domanda: si crede che i cani ingeriscano particolari piante poiché contengono delle sostanze tampone in grado di alzare il pH gastrico. In effetti nella mia esperienza questo comportamento tende a regredire con la terapa antiacida.
Seconda domanda: non mi pare che sia così. Terza domanda: sì, sempre, per togliersi tutti i dubbi.
Quarta domanda: certamente, è malata e va curata. Poiché inoltre è molto malata, va anche molto curata.
Quinta domanda: passerei ad un inibitore di pompa protonica perché la ranitidina forse non sta funzionando. Lo stomaco va protetto da una possibile gastrite uremica vita natural durante, non solo per quattro giorni.
Sesta domanda: sì, è la flebo.
Settima domanda: sarebbe meglio un alimento per cani con insufficienza renale, ma piuttosto che il digiuno vanno bene anche le patatite fritte (è un’iperbole, non mi prenda alla lettera. Ma peggio del digiuno non c’è niente).

Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere 
Gentile Dottoressa, possiedo un cucciolo di pastore tedesco di 60 giorni con problemi credo di digestione.
Dopo aver mangiato capita molto spesso che abbia questi sintomi: contrazioni del collo come quasi un singhiozzo o come se le pulsazioni del cuore fossero in gola e vomito di parte del cibo mangiato assieme a bava molto spessa e schiumosa (tutta roba che per altro il cucciolo cerca di rimangiarsi subito).
Ho saputo che il padre del cucciolo ha il mega esofago, Lei crede che abbia trasmesso la stessa malattia anche al cucciolo? E poi, visto la tenera età del cane, posso curarlo o per lo meno crescerlo in maniera che possa comunque fare una buona vita? Io ho visto personalmente il papà del cucciolo ed è un cane con una buona corporatura, per niente denutrito, il suo padrone usa l'accorgimento di farlo mangiare su 2 zampe e dopo aver mangiato lo fa giocare di modo che si tenga per qualche minuto in posizione eretta. Purtroppo però è una cosa che sarebbe molto difficile far fare attualmente al cagnolino.
La ringrazio per la Sua cortesia e disponibilità.
Saluti. Barbara

08/02/2007
 

Gentile Barbara, purtroppo la sintomatologia descritta è compatibile con il megaesofago. Faccia fare una radiografia del collo e del torace per verificare questa triste possibilità.

Molto spiacente, dott.ssa Nicoletta Bevere 
sono luisa e guardando la posta dei giorni scorsi,ho letto che il tramadolo era un buon antidolorifico per il gatto.Ebbene,la mia gatta di 18anni compiuti, a settembre è stata operata per tumori mammari che a distanza di 3 mesi sono tornati piccoli e numerosi,durissimi e sparsi sulla pancia vicino alla cicatrice.la veterinaria non vuole toccarla ancora per non farla soffrire con devastante asportazione di pelle e rischio per anestesia.Susi è magretta mangia poco ma anche 5-6 volte.beve,fa pipi',dorme e fa le fusa.è la sua presenza importante non il suo movimento.penso che dopo l'asportazione delle 2 masse grosse come grandi olive  stia meglio pero' è sempre ferma,non salta piu' sul davanzale,sul cofano della mia macchina.Ho telefonato alla veterinaria per chiederle il tramadolo ma mi ha risposto che è per il cane e potrebbe creare grossi problemi di stomaco alla gatta,mi ha ordinato il deltacortene 5 milligrammi da dividere in tre parti.una parte al mattino per tre giorni e poi a giorni alterni finche' vivra'.cosa faccio?cambio dottoressa?non ho voluto fare la biopsia perchè l'esito non mi interessa,se Susy me la chiedera' le faro' l'eutanasia,intanto voglio essere sicura che non abbia dolore.
Grazie per la pazienza

09/02/2007
 

Cara Luisa, come potrà verificare la collega, il tramadolo nel paziente umano, oltre ad essere un potente antidolorifico, inibisce la secrezione di acido cloridrico (cioè esattamente l’opposto di “grossi problemi allo stomaco”), mentre nel gatto non esiste alcun dato a favore di una possibile e potente gastrolesività di questo farmaco, che pure viene largamente usato da molti anni.
Comunque il prednisolone è un ottimo antinfiammatorio e, in un gatto sano (in particolare non affetto da insufficienza renale, insufficienza cardiaca, diabete, gastrite, infezioni) non è controindicato.

Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere 
Gentile Dott. scrivo dalla provincia di Palermo, il mio cane è un meticcio femmina simile a un pastore tedesco che ha quasi 12 anni, da circa 7 mesi ha cominciato a strisciare le zampe posteriori e
ultimamente ho notato un peggioramento infatti  le zampe si sono maggiormente indebolite e a volte le incrocia e le cedono. Quando mi sono accorta del problema (7 mesi fa) l'ho portata dal veterinario e mi
ha detto che il cane ha un problema neurologico che non proviene dal cervello ma dalla spina dorsale (o dal midollo spinale, non ricordo bene) comunque occorreva una TAC. Io la Tac non l'ho fatta fare perchè
è un esame troppo costoso per me comunque ora il veterinario mi ha detto di somministrare per una settimana il DOBETIN B1 e per tre giorni BENTELAN da 1,5. Cosa mi può dire per la mia cagnetta? Che cosa ha?
Come posso curarla?Lei sta bene, è vispa, mangia, ha solo il problema delle zampe che non la reggono bene. La prego mi aiuti. La ringrazio infinitamente per l'attenzione che vorrà dedicarmi.
Margherita

09/02/2007
 

Gentile Margherita, concordo con il collega, in quanto la stenosi lombosacrale per una diagnosi accurata richiede l’indagine che le è stata proposta. In base all’esito dell’esame poi si può decidere se sottoporre il cane ad un trattamento chirurgico oppure no. In realtà in un pastore tedesco di dodici anni se la deambulazione è conservata, e se la defecazione e la minzione avvengono normalmente, si può anche decidere a priori, per vari motivi (ad esempio economici), di non considerare il trattamento chirurgico come una possibile opzione terapeutica.
Per gestire il più possibile la malattia sono comunque utili la fisioterapia, gli antinfiammatori e tutti i dispositivi atti ad agevolare la gestione pratica del cane, a cominciare dalle mutandine con i manici, in vendita nei negozi per animali, la cui funzione è quella di permettere al cane di deambulare con l’aiuto del proprietario.

Cordialmente, dtt.ssa Nicoletta Bevere

 
gent.ma dr.ssa mi rivolgo a lei perchè il mio gatto,sterilizzato ,di circa 4 anni ,apparentemente sta bene, va di corpo bene, ma da un po' di giorni è svogliato nel mangiare e due volte è capitato che subito dopo ha dato di stomaco, sembra piu un rigurgito in quanto c'era del muco. cosa mi consiglia, devo preoccuparmi? grazie

10/02/2007
 

Gentile signora o signore, purtroppo capita molto raramente che la sola descrizione dei sintomi fatta dal proprietario sia sufficiente perché si possa dare un parere. Meglio se prima porta il gatto dal suo veterinario.

Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere 
Gentile dottoressa,
sono Roberto, di Napoli e ho scritto il 6/2 per il mio gatto con problemi di feci. Vorrei dare riscontro ai quesiti espressi nella Sua risposta e aggiornarLa sugli sviluppi della situazione, chiedendoLe la cortesia di darmi un Suo parere circa la terapia prescritta al mio Gastone.
Le analisi del sangue complete sono le seguenti: Glucosio 87 mg/dl; Urea-Azotemia 67 mg/dl; Creatinina 1,6 mg/dl; Bilirubina totale 0,3 mg/dl; Got Aspartato Aminotransferasi AST 23 U.I.; GPT Alanina Aminotransferasi ALT 39 U.I.; Gamma GT 4 U.I.; Alfa1 1.9% (0.15 g/dl); Alfa2 8,1% 0.63 g/dl); Beta1 4,7% 0.37 g/dl); Beta2 11.1% 0.87 g/dl). Inoltre ieri ho ritirato i test per T4 e FIP. Risultato: T4 2,01 mg/dl. FIP Anticorpi (1) (IgG) Presenti titolo 1:160. metodo: immunofluorescenza indiretta. Diluizione di base 1:160.
Il vet. ha detto trattarsi di FIP in forma secca, che non si sa quali organi ha intaccato, si dovrebbe fare un'ecografia al rene. Di proseguire con Hipoallergenic e salazopirina, aggiungere Pancrex ½ mattina e 1/ sera e di aggiornarci man mano, ma che il gatto non durerà molto. Da ieri sera il micio ha ripreso con la diarrea, ormai giallastra e mucosa, tanto che oltre alla salazopirina ho dovuto riprendere il Dissenten ½ ogni 12 ore. Inoltre appare abbattuto e stanco, la ripresa degli ultimi giorni sembra un ricordo.
Per rispondere alla Sua domanda: si, la grande sete e le grandi pipì sono precedenti alla diarrea, praticamente ho "conosciuto" il gatto con questi comportamenti, ma la cacca molle è comparsa dopo circa una settimana.
Per piacere, mi dica a Suo giudizio cosa devo aspettarmi, se posso tentare altre cure, se la diagnosi formulata è l'unica possibile. Grazie mille, Roberto.

10/02/2007
 

Caro Roberto, non ho molta fiducia nella diagnosi di FIP per i seguenti motivi: non c’è un leucogramma infiammatorio (noto), non si sa se il fibrinogeno è alto, non si sa se le globuline sieriche sono elevate, il titolo anticorpale è basso, non ci sono versamenti, non c’è vomito, né ittero. Non so se ci sia febbre, ma se non ve ne fosse allora davvero mi chiedo come si possa giustificare la FIP. Inoltre il gatto è all’interno della fascia di età nella quale la malattia è meno probabile.
Capisco le difficoltà del collega e la sua frustrazione nel non riuscire a controllare la diarrea, e trovo assolutamente comprensibile la sua tensione nel cercare di definire la diagnosi. Le consiglio di non mollare ancora e di far fare l’ecografia addominale. Forse l’indagine ecografica dell’intestino e dei linfonodi addominali, più che dei reni (che funzionano benissimo) può fornire elementi utili alla diagnosi. Talvolta però, in casi simili al suo, la diagnosi definitiva viene raggiunta solo con la biopsia intestinale.

Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere

 
Gentile Dottoressa ho fatto fare degli esami alla mia gattina di otto anni, perché troppo speso vomitava
il risultato è questo.
esami del sangue nella norma
stomaco
cardios nella norma
piloro nella norma
corpo fortissimo edema della mucosa, presenza di ampie eosioni a marginei rilevati.
antro fortissimo edema della mucosa, presenza di ampie erosioni a margini rilevati.
piccolo intestino
duodeno iperemia ed edema della mucosa
digiuno iperemia ed edema della mucosa
Esito biopsie mucosa gastrica caratterizzata da grave flogosi cronica attiva, a grave componente macrofagica, con aree di calcificazione distrofica e presenza di metaplasia condroide di alcune zone connettivali sub-mucose. in sede intestinale si osserva una grave e diffusa proliferazione di cellule mononucleate a partenza dalle strutture linfoidi mucosali ( G.A.L.T.) che appaiono fortemente attivate con centro chiaro evidente. E' osservabile un moderato indice mitotico e una forte invasivita' che, ad ogni modo mantiene integri molti lumi ghiandolari  . Grave gastroenterite di tipo cronico attiva a larga componente linfocitaria, con presenza di metaplasia condroide della sottomucosa intestinale.
terapia
Si consiglia terapia a base di ranidil sciroppo 1 ml. per 15 gg.
metilprednisolone 2 mg. per 15 giorni a scalare in 60 gg. baytril 5 mg. per 20 giorni
La mia gattina è anche Fiv
la pappa umida la vomita meno dei crocchini ( IAMS ), per cui evito di darglieli
Vorrei gentilmente un suo parere, anche se difficile dare le medicine io ci provo in tutti i modi
Vorrei anche sapere che qualità di vita avrà la mia piccolina.
Grazie anticipatamente
Maria Rosa Milano

11/02/2007
 

Gentile Maria Rosa, naturalmente è presto per giudicare l’esito della terapia, ma la mia impressione è che sarebbe più prudente (avendo scelto di usare un corticosteroide) somministrare la ranitidina ogni dodici ore o meglio sostituirla con un inibitore di pompa protonica. Oltre a questo, personalmente, le avrei prescritto anche una terapia dietetica, in particolare una dieta ipoallergenica.

Cordiali saluti, dott. ssa Nicoletta Bevere 
Gentile Dott.ssa Bevere,
Scrivo dal comune di Manciano, provincia di Grosseto, per avere un consiglio o meglio, un suo parere: il mio gatto ha avuto settimane fa una brutta cistite che ho curato grazie ai consigli del mio veterinario. Nei giorni successivi alla cura di antibiotico e antidolorifico il gatto non mangiava e non beveva, adesso mangia e beve ma cammina molto male e ha una massa sotto la pancia, vicino alle zampe posteriori  che cresce e che lecca continuamente.. Il veterinario lo ha visitato e dice che è accumulo di grasso tipico dei gatti castrati ma se lo tocco il gatto è infastidito ed emette dei lamenti. Inoltre dorme troppo e non è il solito gatto che sono abituata a  vedere. Che consiglio mi da'?

11/02/2007
 

Gentile signore o signora, a volte effettivamente alcuni gatti sviluppano una grande quantità di tessuto adiposo in quella regione, ma una tumefazione che tende a crescere rapidamente, dolente alla palpazione e associata ad abbattimento e forse a febbre non è giustificabile con la presenza di normale tessuto adiposo. Se è vero ciò che lei descrive, questa tumefazione merita di certo qualche indagine, a cominciare dall’esame citologico. E’ tuttavia davvero strano che i riscontri della visita effettuata dal veterinario siano così discordanti rispetto ai sintomi che lei descrive. Cioè una lesione di così chiara evidenza non può in alcun modo passare inosservata all’occhio di un medico. Se esiste, il veterinario deve vederla, altrimenti non esiste, o non era presente al momento della visita. Le consiglio di tornare dal collega.

Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere 
Gentile Dottoressa,
Il 4 gennaio scorso ho portato i miei due adorati micetti  Telly e Alex, rispettivamente di 8 e 10 anni dal medico veterinario per un controllo di routine e ho specificatamente chiesto al veterinario di effettuare gli esami diagnostici per l'insufficienza renale, essendo cosciente del fatto che spesso i gatti ne soffrono, particolarmente con l'avanzare dell'età.  E' stato eseguito  l'esame ematochimico con i seguenti valori:
TELLY Glucosio 65,   Creatinina 1,6, Urea 41,0 (mg/dl) ,ALT-GPT 56, GGT 1,0 (U/I) Sodio 144, Potassio 4,8(mmol/l), NA/K 30,Osmolalità 305
ALEX    Glucosio 88,   Creatinina 1,7,Urea 32,0 ,(mg/dl) ALT-GPT 86, GGT 2,0 (U/I) Sodio 144, Potassio 4,8  (mmol/l ,NA/K 30,Osmolalità 305
A fronte dei valori ematici di creatinina di entrambi (valore soglia 1,8) il medico veterinario ha consigliato  un ciclo terapico con l'ACE inibitore Fortekor (2,5 mg al giorno a testa) e una ripetizione degli esami del sangue (solo creatinina) dopo 6 mesi di cura  ritenendo che questi valori siano indicativi di  una progressione  verso la malattia (data l'età).Premetto che i gatti stavano e stanno tuttora bene,non sono sovrappeso (3 e 4,8 chili) e non ho notato variazioni nel comportamento o nelle abitudini alimentari eccetto una transitoria  lieve diminuzione dell'appetito e una tendenza a bere di più nel gatto più anziano, che avevo notato alcuni giorni prima della visita medica e che in effetti è scomparsa dopo due giorni dall'assunzione del farmaco (ma potrebbe anche essere una casualità??). I due mici stanno assumendo il farmaco da circa 1 mese, ma sono molto in apprensione e desidero una seconda opinione perchè mi chiedo se sia opportuna una terapia farmacologica  a scopo "preventivo",  in presenza di valori seppure alti di creatinina, ma ancora nella normalità, e sulla base del solo esame del sangue, senza ulteriori accertamenti diagnostici ...La ringrazio di cuore per una risposta che mi tranquillizzi, eventualmente confermando l'utilità della terapia, o consigliando un approccio alternativo, senza uso di farmaci se non sono necessari o, che peggio, possano addirittura nuocere ai miei due mici.
Cordialità
Laura Q.

11/02/2007
 

Gentile Laura, nel suo caso l’antipertensivo ha lo scopo dichiarato di preservare i reni dall’ipertensione. I suoi gatti sono ipertesi? Non lo sa. Infatti è prassi comune prescrivere questo farmaco senza verificare l’effettiva presenza di ipertensione. Questa pratica deriva in parte da ragioni mediche (misurare la pressione nel gatto è cosa complicata) e in parte da una sorta di automatismo che ha origini “culturali”.
Comunque, il concetto ispiratore è il seguente: l’ipertensione è colpevole assieme all’obesità e ad alcuni fattori alimentari di accelerare la progressione del danno renale, quindi per rallentare il deterioramento dei reni, al primo rialzo della creatininemia in un gatto anziano è prassi comune prescrivere un ACE inibitore, una dieta povera di fosforo, la cura dell’obesità e l’integrazione di acidi grassi. L’azione del farmaco è preventiva e quindi va usato proprio quando la creatinina è ancora abbastanza bassa. Viceversa, quando la creatinina è molto alta, quando cioè non c’è più nulla da
“prevenire”, questo farmaco può aggravare la situazione.
Le ho chiarito un po’ le idee?

Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere 
Gentile dottoressa,
le scrivo riguardo un grosso dubbio che ho per il cagnolino che ho in affido.
Willy ha un glaucoma all'occhio destro, che è completamente cieco, mentre dall'altro occhio un po' ci vede ma ha una cheratite secca.
Io e la ragazza che me l'ha affidato abbiamo consultato due veterinari, ma nessuno sa darci delucidazioni riguardo al tipo di intervento da eseguire sull'occhio glaucomatoso: un veterinario propende per l'enucleazione, l'altro per la devitalizzazione con un'iniezione.
Considerato che a noi non interessa il fattore estetico bensì il benessere del cane, secondo lei cosa è meglio? Il nostro più grosso dubbio, che non ci da modo di decidere a favore dell'enucleazione, è che un veterinario è convinto che sia molto più dolorosa della devitalizzazione, mentre l'altro sostiene che sia più dolorosa (nel tempo) questa seconda opzione.
Da che parte pende la ragione?
Io e l'affidataria siamo molto in dubbio.
La ringrazio moltissimo anticipatamente,
C.M.
Milano

12/02/2007
 

Gentile CM, non ho proprio idea di cosa sia la “devitalizzazione oculare con un’iniezione”, ma solo il nome mi fa venire i brividi. Di certo non si tratta della cicloablazione con laser a diodi o di qualche altra procedura medica avanzata volta a salvare l’occhio, ma evoca qualcosa del tipo “provochiamo una panoftalmite e speriamo che questa, dopo la sua dolorosa evoluzione, produca la ftisi bulbare”. Cara CM, entrare in conflitto con qualche collega che lavora nella mia stessa città non è nella lista di oggi, quindi posso solo consigliarle di acquisire informazioni più specifiche circa questo tipo di procedura che, non essendo tra le tecniche a me note, e per come lei me la riporta, mi sembra vagamente orripilante.

Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere

 

 

 

 
Gentile dott.ssa Bevere, inannzitutto la ringraziamo per la risposta che ci ha fornito in precedenza sulla salute di Zapata (micio di 6 mesi). La sua risposta, in realtà ci ha fatto scattare un utile campanello di allarme, che ci ha indotto a chiedere alla ns. vet. degli approfondimenti.
Ora i primi risultati delle analisi sono stati questi: Glicemia 83 - Azotemia 106 Creatinina 1.5 AST -Got 32 - ALT GPT 49.
Sabato scorso abbiamo ripetuto le analisi per l'Azotemia, in più eseguiranno i test per Fiv e Felv (Zapata è un pochino girovago, ma non molto e in realtà era già stato vaccinato (20 gg prima del prelievo, ancora no richiamo) contro la Felv). Nella sua bocca erano comparse ulcerette, e la vet. ha diagnosticato una gengivite che sitamo curando con Stomorgil. In più ha riscontrato un gonfiore delle ghiandole submandibolari. Abbiamo dovuto anche insistere per far fare l'analisi delle urine.
Ora siamo in attesa di avere i risultati delle analisi, ma un secondo parere ci sembra indispensabile.
La ringraziamo fin d'ora, Sabrina, Andrea e Zapata.

13/02/2007
 

Cari Sabrina e Andrea, prego. Ho dovuto rileggere la nostra corrispondenza del mese scorso, per ricordare. Dalla mia risposta di allora mi sembra però che si possa evincere che “un utile campanello d’allarme” avrebbe dovuto scattare in una diversa direzione.
Comunque, se vorrete un secondo secondo parere, fatemi pure conoscere l’esito di questo esame.

Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere 
Salve dottore,
Sono un ragazzo di 20 anni, ho un gattino che farà un anno a marzo, sterilizzato e vaccinato. Purtroppo tempo fa notai una certa perdita d'appettito da parte del micio, cossicchè lo portai tempestivamente dal
veterinario...La diagnosi fu che il gatto aveva la febbre e mi prescrisse degli antibiotici da somministrarli. dopo qualche giorno sembrava che le cose fossero migliorate, mangiava di più (ma sempre poco per come era abituato, ma pian piano stava migliorando), tranne che presentava una chiazza dovuta a perdita di pelo sulla "spalla" sinistra... consultato nuovamente il veterinario, la diagnosi fu che probabilmente la perdita del pelo era dovuta allo stress per averlo portato alla visita, vista l'indole dell'animale. solo che dopo 4-5giorni ho notato un rigonfiamento della pancia,al che preoccupato, mi sono recato immediatamente dal veterinario...il veterinario ha effettuato una ecografia dell'addome, e la diagnosi è stata Peritonite virale felina, quindi malattia incurabile. Volevo chiederle se la sola ecografia basta per una diagnosi certa, se ci può essere,e quale può essere, il margine di errore di questa diagnosi, e se c'è qualcosa da fare per avere la certezza assoluta di cos'ha il gatto. Inoltre volevo sapere se secondo ci sono, e quante ce ne sono, possibilità di guarigione, visto che leggendo su enciclopedie, internet e riviste, circa 300 pagine in due
giorni, non ho trovato niente che mi dia un po' di speranza...
La ringrazio anticipatamente per la sua attenzione e per una sua eventuale gentilissima risposta, grazie mille
Matteo

14/02/2007
 

Gentile Matteo, la risposta non è forse semplicissima, ma la complessità è necessaria per darle informazioni precise e comunque ho l’impressione che questo non sarà per lei un problema.
La diagnosi di FIP è una diagnosi di probabilità, non di certezza. Il calcolo di questa probabilità si fa assegnando un punteggio ad una ventina di fattori legati alla sintomatologia e alla storia clinica dell’animale.
Nella diagnosi di FIP il margine di errore può essere scomposto in base agli elementi che lo generano.
Il PRIMO margine di errore (FIP non diagnosticate pur essendo presenti + FIP diagnosticate erroneamente) è funzione del numero degli elementi che vengono trascurati nell’iter diagnostico (ad esempio: non viene eseguita alcuna ecografia addominale e si ignora la presenza del versamento. In questo caso la diagnosi di FIP può sfuggire. Oppure al contrario: viene rilevato ecograficamente un versamento ma non ne viene fatto l’esame citologico. In questo caso la diagnosi di FIP che si emette può essere errata).
Il SECONDO margine di errore (FIP non diagnosticate pur essendo presenti) è funzione del numero dei risultati non conformi a quanto in genere si verifica in corso di FIP (ad esempio: viene eseguita l’ecografia addominale e non si evidenzia alcun versamento. In questo caso la FIP, pur responsabile della malattia, non viene messa subito in cima alla lista dei sospetti). Come vede la probabilità di non diagnosticare una FIP presente è più alta (doppia in alcuni casi) rispetto a quella di diagnosticare una FIP inesistente. Questo purtroppo deve saperlo, per non nutrire troppe speranze circa l’inesattezza della diagnosi, che comunque non è del tutto impossibile.
Per rispondere alla seconda domanda, la FIP è una malattia rapidamente mortale (7-10 giorni) nella sua forma effusiva (con versamento) nel 100% dei casi, anche se sembra che il tempo di sopravvivenza possa essere leggermente aumentato dall’uso dei corticosteroidi, in quanto il meccanismo con il quale il virus causa la malattia è di tipo immunologico. Nella mia esperienza i corticosteroidi provocano un miglioramento tangibile solo nelle forme non effusive.
Comunque nel suo caso la febbre ha risposto all’antibiotico: questo è un elemento che, rientrando nel secondo gruppo dei possibili errori diagnostici, è compatibile con una diagnosi di FIP errata. L’ipotesi di una peritonite batterica è molto semplice da verificare.

Auguri, dott.ssa Nicoletta Bevere

 
Salve, Dott.ssa
Mi chiamo Emanuela D. vi scrivo da Aviano in provincia di pordenone alla mia cagnolina Lady le e' stata diagnosticata la filaria, le scrivo per sapere se puo' aiutarmi dato che il mio veterinario non riesce a trovare qui in zona il farmaco IMMITICIDE della Merial ha chiamato alla sudetta azienda e' le hanno risposto che per il momento il farmaco non e' in produzione.
Lei mi puo' aiutare a reperire tale farmaco dato che i tempi come ben sa in questi casi sono molto importanti?
La ringrazio anticipatamente in attesa di una sua urgente e gradita risposta distinti saluti.
 
Emanuela D.

15/02/2007
 

Gentile Emanuela, non farei niente di diverso da quello che può fare il suo veterinario o lei stessa, cioè passare al setaccio le farmacie della sua città, pagine gialle in mano, poi sentire le farmacie di città vicine, poi scrivere all’azienda, e così via. Spesso i farmaci che non sono in distribuzione da qualche tempo si possono trovare, spendendo un po’ di tempo (anche molto tempo) al telefono, tra le scorte di qualche farmacia o più spesso del grossista al quale la farmacia attinge, per cui non bisogna accontentarsi del “no, mi dispiace non l’ho in casa”, ma bisogna fare in modo che venga fatto l’ordine al grossista.

Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere 
Ho una cagnolina di sei anni e gia' a nove mesi presentava questo disturbo che mi e' stato diagnositicato come acantosi primaria.
il cane' e' un meticcio di colore bianco prevalentemente e ha la pelle di colore rosa.
nella parte del bacino e delle sampe posteriori , nonche' sulla pancia a volte persino sulla schiena compaiono croste che poi guariscono senza lasciare segni sulla pelle ma fanno grattare il can che alla fine si procure delle piccole lesioni. alcune volte compaiono pustole con pus , ma prevalentemente le pustole rosse diventano poi croste e il cerchio si chiude. il veterinario mi ha detto che non esiste cura e che se il cane si riempie di pustole che prudono , poi si gratta fino a formare delle piaghe che a volte costringono alla soppressione. come antidoto mi ha prescritto la vetamina e che tiene la malattia sottocontrollo per cui il cane non ha mai avuto piaghe e qualche volta il cortisone per le pustole e il prurito.
Inoltre sempre la stessa cagnetta ha delle strane crisi, improvvise in cui sbava, trema e si regge male sulle gambe , tutto per circa 10 minuti. il veterinario pensa a un piccolo male ma  siccome le crisi sono discontinue e non ci sono intensificazioni io sarei propensa a pensare ad attachhi di panico.
cosa mi puo' suggerire?
grazie
miriam a.
cascina(pisa) 

16/02/2007
 

Gentile Miriam, prurito, croste, pustole, aree di iperpigmentazione che vanno e vengono, forfora sono molto probabilmente la risposta della cute ad una condizione avversa che è in grado di determinare infammazione cutanea. Poiché la pelle risponde allo stesso modo a molti stimoli avversi non è possibile generalmente fare diagnosi senza sottoporre il cane a diversi test, ma non so se questo sia stato fatto, prima di diagnosticare la malattia che lei riferisce. La mia forte perplessità, sulla bontà della diagnosi, risiede nel fatto che l’acantosi primaria (acanthosis nigricans primaria) che io sappia è descritta solo nel bassotto e non si comporta esattamente come la malattia che lei descrive.
Per quanto riguarda le strane crisi, la descrizione coincide con delle crisi epilettiche, ma dubito che durino davvero 10 interminabili minuti. La “discontinuità” delle crisi è ciò che rende l’epilessia compatibile con la vita e non deve stupirla, ma rallegrarla, cosi’ come il fatto che le crisi non si “intensifichino”. Che poi, in un animale ansioso e fobico, esista una correlazione tra la crisi epilettica e un improvviso spavento è assolutamente plausibile. Converrebbe pensare ad una terapia.

Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere 
Buonasera Dottoressa,
sono di Lecco e Le chiedo cortesemente un consiglio in quanto è da qualche mese che la mia gatta di circa 13 anni ha una mammella ingrossata. E' di colore rosso/viola e sembra piena di sangue. E' grande quasi come una pallina da tennis. La gatta però non soffre e sembra che questa cosa non le dia nessun fastidio. Non ho mai portato la gatta dal veterinario e vorrei sapere se è il caso di farlo o se è un problema che si risolve da solo. Può trattarsi di un tumore?
La ringrazio anticipatamente,
Cordiali Saluti

16/02/2007
 

Gentile signore o signora, sì le consiglio di farlo. Non c’è nessuna possibilità che la lesione da lei descritta si risolva spontaneamente e in effetti potrebbe essere una neoplasia.

Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere 
Gentilissima dott.ssa le scrivo per una questione che mi affigge da oltre un anno. Sono la proprietaria di un labrador di due anni che circa un anno fa e stato operato in artroscopia per un OCD alla spalla sinistra da un luminare dell? ortopedia a Milano che cosi ha scritto :sinovite cronica ipertrofica vascolare, piu abbondante nel quadrante posteriore.La stessa e stata vaporizzata sotto visione. Rigenerazione di
fibrocartilagine a livello della lesione inferiore del 50%.Le parti rigenerate appaiono affette da modica condropatia (grado 1) mentre quelle non rigenerate hanno un letto subcondrale vascolare. Presenza di moderata instabilità caudale con modico conflitto tra la lesione omerale e la corrispettiva porzione di glena scapolare. Effettuato shrinkage capsulare
caudale: Considerato il quadro articolare le possibilità di un recupero risultano presenti. Dopodi che sono tornata a Roma con il mio cane e ho
cominciato serie infinite di fisioterapie ,agopuntura
condroprotettori,cartilagine di squalo insomma di tutto e di piu. Ultimamente mi hanno anche parlato di infiltrazioni di acido ialuronico e di inf.di cellule staminali ,ne sa q.cosa? Ho parlato varie volte con ortopedico di milano che pensa che il suo problema piu grande sia l`instabilità di spalla e vuole rivederlo per fare altri esami ed eventualmente seconda artroscopia .Ma secondo lei e giusto riandare di nuovo ad operare questo poveraccio?Le premetto che se il cane ha un moderato movimento presenta una lieve zoppia che peggiora con aumento
dell?attivita fisica o con la ripresa del movimento la mattina o altre volte che non so nemmeno io il perchè. A me dispiace tantissimo perchè oltre che ho paura che con il passare degli anni peggiori e anche perchè essendo un bellissimo cane volevo fare q.cosa in expo. Io mercoledì 21/02 sono a Milano però mi affliggono mille dubbi anche se vorrei sapere il motiva della sua persistente zoppia e come mi devo comportare . La prego mi dia lei un consiglio cosa devo fare?Gli devo lasciar fare altra
artroscopia? Un altra cosa mi potrebbe consigliare un luminare ortopedico delle mie parti(Roma) sono disposta anche ad allontanarmi di 200/300 km, in umbria fose c`e q.cosa? grazie anticipatamente . Cordili saluti
Simona P.

16/02/2007
 

Gentile Simona, se lei dopodomani è qui a Milano le conviene aspettare l’esito della visita ortopedica e della radiografia di spalla, prima di decidere se proseguire con l’artroscopia oppure no. Comunque si tratta di un intervento mininvasivo che, in un caso come il suo, come minimo produce qualche beneficio, anche solo per il lavaggio articolare. Poter fare una seconda artroscopia a distanza di un anno è una fortuna che di solito non viene concessa a causa del costo di questi interventi. Quindi, se posso ridurre tutte le considerazioni alla sola spalla del suo cane, le consiglio l’artroscopia. Le iniezioni di acido ialuronico intrarticolare sono una pratica abbastanza comune, sempre rimanendo in un ambito strettamente specialistico, mentre di infiltrazioni di celule staminali nel cane non ho mai sentito parlare, se non forse ad un livello puramente teorico e neppure in via di applicazione clinica, ma al limite solo sperimentale. Su alcuni tipi di OCD qualcuno esegue il trapianto di cartilagine, forse avrà sentito parlare di questo. Si tratta di procedure abbastanza complicate che non si effettuano in artroscopia ma con un accesso chirurgico tradizionale.  Con gli ortopedici artroscopisti io arrivo fino a Parma, più giù non so.

Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere

 
la ringrazio per la celere e cortese risposta, sono sempre miriam da pisa,in effetti non e' stato fatto alcun test perche' il veterinario mi parlava di analisi molto costose e che spesso in questi casi non portano a nessun risultato . lei cosa ne pensa?
riguardo gli attacchi e' vero che ogni attacco epilettico distrugge i neuroni e per questo le crisi si intensificano col tempo?
io avevo letto che le ultime ricerche avevano invece scoperto che anche i neuroni si rigenerano.
in ogni caso se un uomo malato di epilessia campa piu' o meno come gli altri come e' possibile che le crisi che distruggono parte del cervello gli permettano di continuare a vivere?il piccolo male diagnosticato alla mia cagnolina mi dice il veterinario che non essendo frequente non necessita per ora di terapie che portano poi ad una dipendenza, ma in ogni caso si danneggia comunque una parte di cervello e secondo lui il cane progressivamente perderà alcune funzioni. dopo sete anni il mio cane sta come prima. il veterinario sostiene che i cambiamenti non sono visibili ma che il cane se li sente. io ho fatto partorire la cagnetta ad aprile ha fatto 5 cuccioli tutti sani e con un parto veloce durato un'ora. poi ha smesso di avere crisi e si sono anzi diradate.
come sarebbe possibile che il cane stia peggiorando se invece dirada le crisi e dopo sette anni non ho notato alcun cambiamento in  nessuna fase di vita del cane?
alla fine il danno dovrebbe manifestarsi o no?
grazie
miriam

19/02/2007
 

Gentile Miriam, rispondo a tutte le domande.
Prima domanda. Personalmente invece di fare “test molto costosi” preferisco inizialmente usare un procedimento logico che non implica alcun costo (ma solo sforzo mentale e un buon colloquio con il proprietario) e spesso consente, per chi conosce l’argomento, di raggiungere una diagnosi senza fare esami onerosi.
Seconda domanda. No. Non è vero.
Terza domanda. E infatti non è vero che le crisi producono gli effetti di cui parla.
Quarta domanda. Devo dissentire da tutta la premessa. L’epilessia idiopatica ad esempio non si comporta come le è stato detto, ma piuttosto come la malattia del suo cane, che sta bene.
Quinta domanda. No
Consiglio vivissimo: riflettere sul perché lei è così disinformata sulle malattie del suo cane. E rimediare.

Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere 
Gentile Dott.ssa Nicoletta Bevere,
mi chiamo Alessio e vivo a Bologna.
Ho una gattina tutta bianca di 3 anni e mezzo a pelo corto che finora non ha mai avuto problemi. Da 3 giorni però vomita e non mangia più, l'ho portata da un veteirnario che l'ha visitata e ha prescritto un antibiotico e gocce di plasil, la gattina ha continuato a non mangiare quasi nulla e a vomitare liquido giallo e saliva in quantità piccole, allora abbiamo fatto una ecografia che però non ha rilevato alcun corpo estraneo nè altro. Dopo 24 ore senza vomito, la micia ha ricominciato a mangiare e a giocare, ha defecato (cosa che non faceva da 24 ore e più, forse perchè non aveva mangiato nulla ..) sembrava guarita..invece oggi ha ricominciato a mangiare poco o niente e a fare piccoli vomiti di liquido sempre giallastro, non sappiamo più che fare, la veterinaria ha detto che potremmo farle le analisi del sangue, ma vale la pena ? cosa può essere ? che possiamo fare ?
questa mattina la micia mi ha seguito appena sveglio, come sempre, e ha voluto che le dessi i croccantini come sempre, ma appunto appena ne ha mangiato uno si è fermata, addirittura ne mette un po in bocca, mastica e poi gli cadono dalla bocca, una cosa molto strana poi è che mentre mastica emette unostrano rumore dalla bocca, come uno schiocco o uno strofinio, è come se i denti raschiassero tra loro nel masticare, ma la veterinaria ha detto che la bocca è a posto..sembra che comunque senta un senso di nausea nel mangiare.. perfino il cibo morbido, rifiuta anche il remover.
preciso che la gatta non esce quasi mai se non in terrazzo, per il resto è sempre in casa..
cosa mi consiglia ? cosa posso fare ? le analisi del sangue ? cambiare cibo ? 
in attesa di un gentile riscontro porgo
cordiali saluti
Grazie
alessio

19/02/2007
 

Gentile Alessio, sì, sono proprio da fare. Infatti è importante escludere subito alcune malattie infiammatorie che hanno terapie (o prognosi) particolari, per la diagnosi delle quali alcuni esami del sangue sono molto utili. Negativi questi, la collega potrà ridurre le ipotesi diagnostiche e dirle qualcosa di più.

Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere 
Gentile veterinario,
siamo senza speranze il mio  Alano Danese ha contratto un tumore osseo "Sarcomero" che ha attaccato la sua zampa posteriore fino quasi al femore!!!
Il mio cane è ancora attivo e mangia, mi hanno consigliato una amputazione alta alla testa del femore!
io ho paura che il mio cane non c'è la faccia,secondo lei ha possibilità in seguito al'operazione di vivere con felicità!!!
Non vorrei farlo soffrire di più......per favore mi risponda vorrei sapere un suo parere sono in difficoltà..... cordiali saluti da David Alessio e Champ

22/02/2007
 

Gentili David ed Alessio, purtroppo l’osteosarcoma ha una percentuale di micrometastasi polmonari (diffusione a distanza del tumore, non rilevabile con la radiografia del torace) altissima al momento della diagnosi, di modo che la sola amputazione dell’arto, senza chemioterapia, non è normalmente associata ad un tempo di sopravvivenza sufficientemente lungo da invogliare a sottoporre il proprio cane a questo intervento.
L’amputazione subito e la chemioterapia poi possono invece dare al vostro cane l’immediato sollievo dal dolore e una speranza di vita un po’ più lunga, anche superiore all’anno.
Di nuovo purtroppo, la completa guarigione dall’osteosarcoma è assai improbabile, nonostante l’amputazione e nonostante la chemioterapia.
Secondo me, al di là delle considerazioni economiche, pima di ogni cosa la decisione di amputare l’arto al cane va subordinata ad uno stato di salute generale buono.
Tale da consentire di effettuare la chemioterapia.
Auguri, dott.ssa Nicoletta Bevere

 
Gent. Dott.ssa Bevere,
vorrei sottoporle un problema che è capitato alla mia gatta di un anno dopo l'operazione di sterilizzazione.
L'operazione (10 giorni fa') è consistita in una sterilizzazione previo aborto (il veterinario non è stato in grado di salvare i piccoli). La gatta era incinta da circa 4 settimane.
Dopo 2 giorni dall'intervento la gatta è diventata terribilmente aggressiva verso gli altri animali della casa (una gatta di 16 anni, un cagnolino ed altri gatti maschi che abitano in giardino). Il cane viene graffiato
giornalmente al muso ed agli occhi: noi cerchiamo di proteggerlo ma lei è rapidissima.
Attacca immediatamente e senza esitazione.
Idem con gli altri gatti.
Prima la convivenza era tranquillissima: lei non solo non cercava lo scontro, ma anzi stava quieta nella cuccia o sul divano e rispettava i coinquilini.
Ora è diventato impossibile farli stare nella stessa stanza.
Con noi invece è diventata incredibilmente affettuosa: lo era anche prima, ma ora non riesce a stare da sola. Miagola se non ci vede e si tranquillizza solo quando stiamo sul divano con lei.
Sono abbastanza preoccupata: non so davvero come intervenire.
Quale può essere il problema? E' solo questione di tempo (quanto?) oppure posso somministrarle qualche cosa?
Secondo i miei familiari si comporta come se avesse partorito e stesse difendendo i cuccioli: è possibile? Che fare?
La ringrazio molto,
Elena V.
 
22/02/2007
 

Gentile Elena, secondo me la cosa più probabile è che l’aggressività della gatta sia da correlare ad uno stato di dolore o di disagio dovuto alla ferita operatoria.
Questa infatti è la causa più comune di aggressività in seguito ad un intervento chirurgico, sia nel breve termine, sia nel medio-lungo.
Proverei a trattare la gatta con un antidolorifico, magari il tramadolo che è anche un po’ sedativo, e cercherei di garantirle un luogo di ricovero al riparo dagli altri animali, per soddisfare il suo bisogno di isolarsi. Inoltre applicherei i feromoni (Feliway) e la terapia del gioco, per rassicurarla.
Dovreste poter risolvere con queste indicazioni, ma non aspettate troppo tempo.

Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere 
Gent.ma Dott.ssa Bevere
Le chiedo aiuto perche' ho un micetto adorabile di 10 mesi, recuperato dalla strada in condizioni critiche quando aveva appena aperto gli occhi (i suoi 2 fratellini purtroppo non ce l'hanno fatta): frattura dell'ultima parte del coggice/inizio coda, gravi problemi respiratori curati con antibiiotici, diarre, vomito... Putroppo diarrea e vomiti si sono protratti nel tempo, e' cresciuto con I/D Hill's fino all'eta di 4 mesi - non faceva piu' diarrea ne' vomitava, poi abbiamo provato a darli Kitten per farlo crescere un po'. Dalla dentizione ha cominciato a mordere cotone ed ingerire cio' che mordeva quindi ha ripreso a vomitare. Ho rifatto la casa per evitare di avere cotone, ma nonostante cio' ogni tanto vomatava, si e' pensato ad un'intolleranza alimentare, ora si ciba solo di Sensitivity Royal Canini "Anatra" e non vomita piu'. Il Veterinario pensa comunque che abbiamo forti dolori addominali perche' da sempre quando deve fare la cacca mi chiama urlando e la fa solo quando ci sono io, contorcendosi nella cassettina. L'abbiamo castrato a 7 mesi e fatto gli esami del sangue diverse volte i risultati sono sempre uguali: Emcatocrito sempre volori un po' alterati (come se fosse disidratato, ma lui beve abbastanza soprattutto durante il pasto - solo umido - i croccantini non li digerisce) - calcio 3,5 - fosforo alle volte un po' alterato altre no - PTH <3 molto, molto bassto - Calcio ionico normale. Dall'ecografia e' risultato che non riesce a svuotare lo stomaco nemmeno in 8 ore di digiuno - ha i linfonoduli intestinali tutti reattivi.
Ho parlato e visto diversi veterinari che non sanno piu' cosa fare? Puoi indicarmi Lei cosa potrebbe avere (mi basta un'ipotesi!?!?) o dirmi cosa Lei farebbe a questo micetto dolcissimo e tanto tanto sfortunato!!! E' parte della mia vita visto che l'altra parte appartiene ad un piccola micetta di 6 mesi handicappata e un po' cerebrolesa che mi hanno data perche' anche Lei in condizioni critiche, loro si vogliono tanto bene, giocano e non riescono a fare meno l'uno dell'altra, perderli sarebbe un dolore immenso! Puoi ' aiutarmi!!!
Grazie infinite per la Sua gentilezza e disponibilita'.

Grazie, grazie, grazie.
Monica

22/02/2007
 

Gentile Monica, penso che l’ipotesi del collega sia assolutamente condivisibile, ma penso anche che tale ipotesi andrebbe vagliata con una vera dieta privativa e con i successivi test di provocazione. Visto che è ancora presente qualche sintomo, io alimenterei il gatto con un idrolisato proteico, umido o secco, per sei-otto settimane consecutive. Utilizzerei un’idrolisato molto puro, come lo z/d.
Terminate le sei-otto settimane procederei alla diagnosi attraverso i test di provocazione: il collega le spiegherà come fare.
La dieta e i test servono sia per fare diagnosi di intolleranza alimentare e scoprire l’alimento responsabile, sia eventualmente per “svezzare” il gatto dalla dieta ipoallergenica e non rischiare di mantenere per sempre a dieta un gatto che invece può mangiare di tutto o quasi.

Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere 
Gentilissima e Cordialissima D.ssa Nicoletta Bevere,per prima cosa volevo congratularmi con lei per il buon senso e per la disponibilita' che lei con il suo lavoro svolge per chi come me,vede il suo cane o il suo gatto soffrire,e quindi la ringrazio anticipatamente per gli ottimi consigli che lei ci sa dare.Il mio cane si chiama Rudj ha 11 anni ed e'un pastore scozzese "collie",da  2 mesi a questa parte non riesce a stare impiedi,dondoleggia nel camminare e non compie piu' quei movimenti che prima faceva..anzi non appena riesce a camminare un po'di tratto cade a terra.l ho subito portato dal veterinario e dopo una visita si presume che si tratti di un ernia. A questo punto le volevo chiedere gentilissima dott.ssa conviene farlo operare visto che sento dire che non tutte le operazioni di questo genere risultino? essendo disoccupato e non in grado di poter affrontare questa operazione molto costosa visto le mie precarie condizioni economiche, esistono dei centri specializzati per poterlo curare? posso pensare che lo stato aiuta la mia famiglia con isee e non posso aiutare il mio cane?a chi potrei rivolgermi?

22/02/2007
 

Gentile signore, purtroppo i costi della diagnosi e dell’eventuale trattamento chirurgico sono alti e non esiste alcuna mutua dei cani.
Però, fino a che Rudj riesce a defecare e ad urinare autonomamente, lei può aiutarlo a deambulare evitando che cada utilizzando delle speciali mutandine con maniglia o anche solo un asciugamano messo sotto la pancia dell’animale. In questo modo sarà lei, con una mano, a sostenere parzialmente il peso del treno posteriore.
Si faccia spiegare dal suo veterinario come mantenere un buon tono muscolare con alcuni semplici esercizi di fisioterapia.
Inoltre, in alcuni casi, una oculata terapia cortisonica può migliorare la capacità di movimento, tanto che se un cane risponde alla terapia conservativa (non chirurgica) non c’è ragione di pensare all’intervento, indipendentemente dalle possibilità.

Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere 
carissima dottoressa,
aiutatemi!!!!
Sono il proprietario di un Fila Brasileiro femmina di 3 anni di nome Frida.
A causa dell'energico scodinzolIo, si e' procurata delle piccole lesioni sulla punta della coda.
abbiamo provato, consigliati dal nostro veterinario, una cura a base di antibiotici (AGUMENTIN) e cicatrizzanti locali.
Purtoppo non e' servito a nulla, tanto che e' subentrato un insitente leccamento della coda, sfociato in una terribile automutilazione della cosa stessa.
La scorsa sera rientrando a casa dopo il lavoro, ho trovato Frida in un lago di sangue dope che si e' letteralmente divorata 50 cm di coda!!!
Siamo riusciti a salvarla anche se l'emoragia e' stata notevole.
ho interpellato diversi esperti, veterinari , addestratori ed educatori comportamentali, quasi tutii mi hanno risposto che e' un problema nervoso tranne un addestratore di grande esperienza che mi ha detto che il problema e' legato soltanto al continuo procurarsi lesioni deovute allo scodizolio.
il mio veterinario mi ha comunque prescritto un medicinale che si una per le schizzofrenie o manie convulsive (LARGACTIL).
ho pensato di affiancare al mio cane, un altro cane in maniera da dargli anche una compagnia, visto che purtoppo Frida passa quasi tutta la giornata da sola.
non ha problemi si spazio infatti vivo in campagna ed il cane anche quando e' chiuso nel suo recinto ha 300 mq a disposizione.
MI AIUTI, LA PREGO!!!
NICOLA P   -   LECCE 

22/02/2007
 

Gentile Nicola, se il cane non è affetto da un disturbo compulsivo di natura comportamentale (cosa che forse deve verificare un comportamentalista, visto che questo punto non è stato ancora chiarito nonostante tutti i pareri sentiti) ma se invece questo comportamento deriva solo dal fatto che la lesione della coda non riesce a cicatrizzare (per i microtraumi, per difetto di vascolarizzazione, per l’azione del lambimento, ecc...), allora io non avrei dubbi nel consigliarle l’amputazione parziale della coda. In questo modo, applicando il collare elisabettiano 24 ore su 24, si può risolvere in 7 giorni  (il tempo di cicatrizzazione di una ferita chirurgica) quello che non possono intere settimane di antibiotici e bendaggi.

Una piccola cosa: non è per nulla prudente lasciare un Fila Brasileiro sempre solo in un grande giardino, ma ancora peggio, se possibile, sarebbe mettergli accanto un compagno di grossa mole, indipendentemente dall’indole (dichiarata) della razza di questo secondo ipotetico cane. Se vuole dare un po’ di compagnia a Frida le conviene assolutamente pensare ad un cane che non superi i 10 Kg.


Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere
Gent.ma Dott.sa Nicoletta Bevere
Sono della provincia di Milano ho un labrador femmina di 3 mesi e vorrei farla sterilizzare dato che in casa vive con il suo fratellino un maschietto meticcio di 4 anni.
Solo che ho un po' di dubbi, ho sentito la mia veterinaria, e mi dice che si può fare prima del primo calore, quindi prima dei sei mesi, invece con tutte la persona che mi capita di parlare c'è chi mi dice che è meglio farle fare il primo calore e poi sterilizzarla perchè se la faccio sterilizzare prima c'è il rischio che possa diventare incontinente, chi mi dice che addirittura prima sarebbe meglio farle fare luna cucciolata. Io non so cosa fare e come comportarmi.
Lei cosa mi consiglia di fare?
La ringrazio per la sua disponibilità.

24/02/2007

 

Gentile signora, ha perfettamente ragione la collega (amici dei giardini contro veterinario: vince veterinario). Non solo l’intervento si può certamente fare molto presto, ma addirittura conviene farlo così precocemente. Infatti sterilizzando la cagna entro il secondo calore si abbatte in modo considerevole l’incidenza dell’adenocarcinoma mammario, che rappresenta il tumore più frequente della cagna adulta/anziana, con un’incidenza che secondo alcuni arriva a superare il 50%. Precisamente la sterilizzazione entro il primo calore o entro il secondo calore riduce il rischio di insorgenza del tumore mammario rispettivamente allo 0,9% e all’ 8%. Dopo il secondo calore la sterilizzazione non sembra produrre alcun effetto ai fini della prevenzione di questa malattia.
Per quanto riguarda l’insorgenza dell’ incontinenza urinaria post sterilizzazione ci sono dati ancora controversi, riguardo sia la percentuale di incidenza, sia la precocità dell’intervento, sia la tecnica chirurgica adottata.

Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere

 
Mi chiamo Sergio di Domodossola, un gatto malato, castrato e penso abbandonato si avvale delle mie attenzioni: è denutrito, ma riesce a bere solo latte... non mangia altro. Ha gli occhi sempre irritati e manifesta sintomi tipici di una stomatite, potrebbe avere l'Aids felina? Se si quale farmaco potrebbe servirgli? Preferirei un farmaco da somministrare periodicamente visto che il gatto non è costantemente presente. Invece per il mio gatto maschio intero non vaccinato di anni 10 circa c'è l'eventualità di contagio?
Ringrazio e saluto anticipatamente!

24/02/2007
 

Gentile Sergio, potrebbe trattarsi di qualsiasi cosa compresa la FeLV, che è una malattia (non molto) contagiosa. Questo gatto è già molto aiutato in quanto lei gli dà l’opportunità di alimentarsi, ma se vuole tentare una terapia palliativa (per controllare le infezioni del cavo orale ed eventualmente delle cavità nasali) potrebbe somministrare dell’antibiotico assieme al latte (la doxiciclina in pasta al 10% è abbastanza gradita), facendosi fare la prescrizione da un veterinario. Senza una diagnosi precisa non si può fare di più.

Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere

 

Gentile Dottoressa, posseggo un cane meticcio che, 12 anni fa,  ho raccolto dalla strada alla presumibile età di 6 mesi in buone condizioni fisiche ma
assolutamente spaventato da qualsiasi cosa e sopratutto dagli altri cani.
Questa paura non gli è passata mai nonostante il ns. affetto. Due anni fa , all'età di 10 anni, è stato operato alle ghiandole perianali con castrazione
e amputazione della coda. Tutto è andato bene fino a qualche mese fa, quando sono ricomparsi gli stessi sintomi e il veterinario ha operato nuovamente
togliendo altre ghiandole. Purtroppo questa volta ci sono state complicazioni. Infatti Bingo non riesce più a defecare normalmente, gli escono solo dei pezzetti di feci e sembra che faccia una grande fatica ad
espellerli. Inoltre ne ha sempre un pezzetto nell'ultimo tratto dell'ano.
Il veterinario ha spiegato che si è formata una cicatrice dura e ha operato di nuovo con una plastica che non ha risolto il problema. A causa delle frequenti visite dal veterinario il cane si è talmente spaventato che non vuole quasi più uscire di casa e sporca ovunque e in qualunque momento e ha pure cominciato a mangiarsi le feci. Questo ci crea un grande disagio che diventa  insopportabile anche a causa dell'odore. Dietro consiglio del veterinario ho provato a cambiare il cibo (Obesity inizialmente e senior adesso) e ho aggiunto da due giorni il Forbid. Però continua a mangiare comunque le feci e in più si è aggiunta una irritazione intorno all'ano (o quello che ne rimane!) con perdita di sangue. Non posso aggiungere altro stress portandolo ancora dal veterinario del quale ormai ho perso la fiducia. Bingo è diventato sempre più triste e a tratti anche aggressivo, sta tutto il giorno dietro una poltrona e si alza soltanto per mangiare, bere (beve moltissima acqua) e fare i bisogni. Peraltro sta fisicamente abbastanza bene. Le chiedo: è possibile fare qualcosa per risolvere il problema o almeno per dargli e darci sollievo? Tutto questo sta creando  in famiglia dei grossi problemi che a volte non riusciamo a gestire.
Bingo è di taglia grande e quindi molto difficile da manipolare, per portarlo dal veterinario abbiamo dovuto praticamente trascinarlo per l'appartamento e sulle scale. Vive in appartamento in camera da letto. L'operazione è avvenuta i primi giorni di dicembre, quindi quasi tre mesi fa. In questi mesi ha imparato a fare la pipì in veranda e la fa solo li, mentre le feci in giro, come le ho già spiegato. Bingo ha  ottimo appetito ed è dimagrito un bel pò dopo l'operazione (l'abbiamo messo a dieta, ma io credo che sia dovuto anche al grande stress che ha sopportato). La ringrazio per l'aiuto che potrà darmi. Saluti.
Cordiali saluti. Silvana.
Cagliari.

25/02/2007
 

Cara Silvana, sono molto spiacente per questa triste storia e per la solitudine nella quale vi trovate con il vostro grosso problema. Dalla mail non appare la diagnosi che ha motivato il primo intervento. Non saranno state delle fistole perianali? Se così fosse (il cane è un incrocio di Pastore tedesco?) la soluzione sarebbe abbastanza dietro l’angolo. Ora il cane ha bisogno di una terapia analgesica e forse anche antidepressiva. Successivamente va capito il motivo di questo grave tenesmo rettale attraverso la visita di un bravo veterinario. Smettete con le punizioni, con le medicazioni dolorose e non avvicinate il cane quando ringhia, ma fate finta di niente.
Fatemi sapere.

Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere

 
Gentile Dottoressa,
ho un problema con la mia gatta Kikka di 1 anno e 7 mesi, questa mattina improvvisamente ha iniziato a perdere saliva, praticamente acqua, è un po' giù di corda, e beve un po' di più del solito, acqua e latte;
la gatta ha partorito da 1 mese e 20 giorni, ma fino ad oggi non ci sono stati mai problemi, una sola volta l' ho sentita stamattina tossire come fa di solito quando, credo, voglia espellere dei peli che ha ingerito leccandosi, e da quel momento o poco dopo ho notato che perdeva acqua dalla bocca. Di cosa si tratta?
grazie.
Fabrizia Z.

25/02/2007
 

Gentile Fabrizia, quello che abbiamo è un po’ poco. La perdita di liquidi dalle fauci è compatibile con: lussazione temporomandibolare, fratture della mandibola, infezione da virus della rabbia, calicivirosi, stomatite batterica, corpi estranei, neoplasie e sicuramente sto dimenticando qualcosa. Ci vuole davvero una visita.
Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere.
 
Salve Dottoressa,
volevo porle alcune domande riguardo la mia gatta.
Parto con un po di precisazioni,
Io sono di Milano e non sono molto esperto sui gatti, nonostante tutto adoro la mia piccola(per modo di dire) gattina.
Lei è una gatta di MAIN COON di 1 anno e 8 Mesi,
ha un caratteraccio e molto forte, non ubbidisce mai , ma è un gatto e penso sia normale.
E poi quand'è in vena di coccole e dolcissima..
ma se si arrabbia sono guai ringhia... si si ringhia..!!
Comunque il mio problema e questo, la gatta l'abbiamo fatta accoppiare con un maschio della stessa razza di 2 mesi più grande di lei.
E' rimasta incinta, ma non ha sviluppato l'embrione, ha finito il parto espellendo solo il sacchetto amniotico senza cuccioli dentro, una specie di medusa.
La veterinaria non aveva mai avuto modo di vedere una cosa simile.
Io ero molto spaventato perchè la dott. mi parlava di una probabile infezione dell'utero, perchè sentiva prima del parto una massa dura(penso appunto la medusina..).
Subito dopo il parto la Dott. ci ha consigliato dei farmaci per stimolargli altre contrazioni e un antibiotico per prevenire eventuali infezioni dell'utero.
Il problema è questo noi abbiamo provato in tutti i modi a dargli pillola e gocce alla gatta, ma è tutt'altro che facile.
L'antibiotico la fa sbavare inizia a fare schiuma dalla bocca e fa impressione, abbiamo provato sia tenendole la bocca aperta; sia schiacciata con acqua e data con una siringa ; sia immischiata alla pappa, ma niente. Aveva iniziato anche a non mangiare.
Quindi per non vederla morire di fame abbiamo deciso dopo 2/3 giorni di trattamento di non darle più medicinali.
Il tutto a sortito effetti positivi in quanto è tornata a mangiare e a essere vispa facendo i suoi soliti casini.
Ora a una 15 di giorni dal parto è tornata in calore, ma ogni tanto ha dei rigurgiti che non aveva mai avuto.
So che la cosa migliore per avere delle risposte alle domande che le sto per fare, sarebbe fare un ecografia, ma la gatta andrebbe rasata e sedata e la cosa mi spaventa un po'.
Mi chiedevo cosa ne pensa della situazione,
chiedo a lei per avere un altro parere non che non mi fidi del mio Dott. , ma volevo avere un altro parere.
Secondo lei mi dovrei preoccupare per i rigurgitini ?
Dovrei riprendere la cura? come fare a somministrarla la pastiglietta ?
Altra cosa sarebbe meglio sterilizzarla o farla riaccoppiare, una possibile infezione dell'utero non l'avevo prevista e non me ne aveva mai parlato nessuno.
Mi scuso per essermi dilungato, ma volevo spiegarle bene la situazione.

Cordiali saluti
DAVIDE

27/02/2007
 

Gentile Davide, il sintomo di cui parla (forse più che di rigurgito si tratta di vomito) non è legato alla mancata terapia antibiotica, in quanto al limite, se il gatto stesse subendo gli effetti di un’infezione non adeguatamente trattata, i sintomi dovrebbero essere febbre, apatia, scarsa assunzione di alimento. Il vomito è comparso adesso, dopo la sospensione dell’antibiotico, ma questa con ogni probabilità è una semplice coincidenza. Il vomito è un sintomo abbastanza comune nel gatto e non deve preoccupare eccessivamente. In particolare in un gatto giovane e sano la causa più frequente di vomito è una reazione avversa al cibo e quindi andrebbe valutata per prima questa possibilità.
Anche il rifiuto di alimentarsi, in seguito ad una terapia orale che il gatto considera “disgustosa”, è un fenomeno noto, che deriva dall’associazione tra cibo e farmaco, quando per somministrare quest’ultimo si usa proprio la pappa. Il gatto associa l’alimento al farmaco disgustoso, e successivamente assieme al rifiuto del farmaco compare anche il rifiuto del cibo. Questo fenomeno deve assolutamente far propendere per un diverso tipo di antibiotico (più accettabile dal punto di vista della palatabilità) o per una diversa via di somministrazione. Non si deve insistere.
Per quanto riguarda la sterilizzazione, se non volete dei gattini, va certamente fatta. Se invece volete ritentare (le infezioni dell’utero sono molto improbabili in una gatta giovane e sana) è bene assicurarsi che la micia sia stata correttamente vaccinata e che il maschio non sia portatore di virus che possono aver avuto un ruolo in ciò che è accaduto precedentemente.

Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere

 
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