Il veterinario risponde
a cura della d.ssa Nicoletta Bevere

sedicesima pagina

Gentile dott.ssa,
le ho già scritto il 26/11/2006.Innanzitutto la ringrazio per la risposta riguardo la mia gatta di 12 anni,la zoppia non è migliorata e purtroppo il tumore si è ripresentato.Ieri ho notato che la ferita alla mammella era umida e c'era una chiazza in cui i peli erano caduti.Ora si dovrebbe operare secondo il mio veterinario ma ovviamente la scelta è nostra( mia e dei miei genitori)ma io ho paura...il dottore dice che se supera l'intervento non è assicurato che il problema non si ripresenti....mi puo dare un consiglio?Secondo lei il mio micio riuscirà a superare questo male?
Grazie ancora,
Letizia

01/12/2006
 

Carissima Letizia, se il collega le ha già detto che SE supera l’intervento NON è assicurato che il problema non si ripresenti, trattandosi inoltre di una recidiva ulcerata di un tumore maligno, su quali basi io dovrei farmi un’opinione diversa da quella del suo veterinario, il parere del quale è l’unica informazione che io dispongo!!? Spiacente di non poterla aiutare.

Cordialissimamente, dott.ssa Nicoletta Bevere

  
Gentile Dottoressa, le vorrei porre un quesito riguardo a dei gatti di un'amica che si occupa di gatti e altri animali abbandonati o con problemi di salute. Circa un anno fa hanno recuperato dei cuccioli in un parcheggio;avevano un problema di coordinazione dei movimenti che il veterinario ha potenzialmente attribuito ad una gastrointerite della madre che nei feti ha colpito il cervelletto invece che l'intestino. A distanza di un anno hanno ritrovato, piu' o meno nello stesso posto, altri cuccioli con lo stesso problema: bellissimi, tra cui un siamese e un persiano, non riescono a stare fermi, camminano dondolando e sbattendo di là e di quà, alcuni riescono a mangiare da soli, altri vanno seguiti di piu'. Fanno davvero tenerezza e chiunque li avrebbe soppressi davanti ad una malattia simile...
Quando si accucciano e trovano l' "assetto" si fermano.
Ora chiedo se lei è a conoscenza di questo genere di malattia e se pensa sia possibile che ci sia un gatto con una particolare malattia genetica che quindi infetti la prole, a distanza di un anno l'ipotesi della gastrointerite vacilla non sembra essere valida.
Grazie mille per l'aiuto
Cristina

01/12/2006
 

Gentile Cristina, certo che sono a conoscenza di questo genere di malattia! La panleucopenia infettiva (detta anche: gastroenterite virale felina, cimurro del gatto, atassia dei felini, peste del gatto), se contratta in gravidanza, può causare nei gattini varie alterazioni, più o meno gravi, responsabili o no di aborto e morte neonatale.
Tra le lesioni compatibili con la vita neonatale e adulta è presente l’ipoplasia cerebellare, responsabile di disturbi dell’equilibrio e del movimento intenzionale. Queste alterazioni si evidenziano quando i piccoli iniziano a camminare. Anche se questi gatti non saranno mai normali, si tratta di una disfunzione del tutto compatibile con la vita e che può attenuarsi leggermente man mano che i gattini crescono, in quanto il difetto cerebellare viene in parte compensato da altre aree dell’encefalo. Il virus responsabile è estremamente resistente nell’ambiente, di modo che l’ipotesi del collega sembra del tutto verosimile. Converrebbe procedere alla vaccinazione (e alla sterilizzazione) delle gatte presenti in questa piccola comunità.

Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere

 
 
Gentilissima dottoressa Bevere
Le scrivo, perche' dalle analisi del mio dalmata di undici anni e' emerso un'innalzamento della sola fosfatasi alcalina
(il valore e' 400).Ora, vorrei capire da cosa potrebbe dipendere tutto' cio, considerando il fatto che tutti gli altri valori sono perfettamente nella norma.Il mio veterinario non riesce a spiegarlo,attribuendo questo innalzamento allo stress.Secondo lei?In attesa di un cordiale
riscontro porgo distinti saluti.
Domenico

06/12/2006
 

Gentile Domenico, secondo me proprio no. Tuttavia la fosfatasi alcalina può aumentare in corso di molte altre situazioni, tra loro assai diverse. Aumenta infatti nel Cushing, nella stasi biliare, nel diabete mellito, durante terapie anticonvulsive o a base di corticosteroidi, a causa di epatopatie, moderatamente nell’ipotiroidismo, in caso di neoplasie ossee o in associazione ad ipercalcemia maligna. Come vede si tratta di condizioni assolutamente differenti tra loro, che si accompagnano a quadri clinici diversi. Io non la posso aiutare, in quanto per capire la ragione di questo aumento occorre conoscere lo stato clinico del cane nel suo complesso (storia clinica, sintomi, risultato della visita, tipo di esami effettuati e loro esito). Dovrebbe farcela però il suo veterinario.

Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere

 
Gent.ma dr.ssa Bevere,
prima di tutto vorrei ringraziarLa per la risposta che ha dato alla mia domanda e mi dispiace di non essere stato sufficientemente chiaro nell'esporLe i problemi che interessano la mia maltesina di 6 anni (onestamente c'è stata e c'è tanta di quella confusione, che nemmeno io riesco ad essere preciso). Le ho scritto qualche settimana riguardo a quella "crisi" che il mio cane aveva avuto durante la notte e di tutto quell'iter infinito di analisi e diagnosi contrastanti.
Dopo averla portata, circa 8 giorni fa, all'università di Napoli per sottoporla ad un ennesima visita, il prof. ha diagnosticato un possibile problema alla colonna verterbale, consigliandomi comunque di ripetere un'ecografia, questa volta con doppler, per escludere possibili problemi al fegato o ad altri organi e prescrivendomi, nel frattempo, dell'antidolorifico, precisamente METACAM, in seguito al quale dopo un
illusiorio miglioramento durato circa 2 giorni il cane è tornato a star male.
Quattro giorni fa ho riportato la mia cagnolina all'università  per sottoporla all'ennesima ecografia, la quale ha escluso problemi di natura epatica, evidenziandone altri, non riconducibili però ai tipi di sintomi che il cane presenta (minima presenza di acqua nell'utero, fegato leggermente ingrossato....)
Mi hanno quindi consigliato di sottoporre il cane ad una radiografia alla colonna vertebrale e ad un'eventuale mielografia, che è stata fissata per il 13 di dicembre, senza però dirmi cosa dovessi fare e cosa dovessi darle in attesa di quella data!
Precedentemente la cagnetta alternava giorni in cui stava male e altri in cui era vispa e reattiva.
Negli ultimi 3 giorni purtroppo è peggiorata tanto, non si  regge sulle zampe (come se scivolasse sul pavimento), se riesce cammina ingobbiata, mentre cammina incrocia le zampe d'avanti perdendo l'equilibrio ed è come se non avesse il senso dell'equilibrio.
Non riuscendo a vederla in questo stato ieri sera l'ho portata da un veterinario a Benevento (non proprio vicino Napoli), consigliatomi da alcuni amici.
Devo dire che ha fatto una visita molto approfondita, dignosticando purtroppo un problema cerebrale e dicendomi che il cane aveva perso quasi del tutto l'uso dell'occhio destro! Ora io mi chiedo, premesso che sia vera questa affermazione e che io non ho mai notato una possibile parziale cecità del mio cane: è mai possibile che nessuno dei SEI veterinari che l'hanno
visitata in questo ultimo mese e mezzo si sia accorto di un problema cosi "evidente"???? Stendendo un velo pietoso su questo, mi è stato detto che, dopo aver escluso in seguito ad analisi lehismaniosi ed altri virus di questo tipo, si trattava al 99% o di un trauma cerebrale o di una neoplasia, dicendomi che se, in seguito a cure, si dovesse escludere un ematoma o un edema, non ci sarebbe tanto da fare! Mi sembra una cosa cosi assurda che un cane che fino a 1 mese e mezzo fa saltava e che non stava un attimo fermo,
possa aver avuto un problema cosi devastante, che mi sembra un incubo!
Per i prossimi dieci giorni il veterinario mi ha consigliato di sommistrare per via intramuscolare il DESASHOCK e un complesso vitaminico "ANIMA
STRATH", e se il cane dovesse migliorare queste "vertigini" significherebbe che trattasi di ematoma o edema, altrimenti di una cosa, Dio ce ne scampi,
irreversibile.
Chiaramente se questa ipotesi fosse esatta non si potrebbe, almeno per adesso, sottoporre il cane ad una TAC, perchè l'anestesia potrebbe ucciderla.
Volevo farLe presente che:
1) dopo la seconda somministrazione, a distanza di ca. 12 ore, di DESASHOCK il cane non accenna a miglioramenti, anzi se Le devo dire la verità mi
sembra più abbattuta di prima; mentre quando le somministravo sporadicamente il BENTELAN (ogni qual volta aveva dolore e/o tirava a sè le zampe e/o aveva irrigidimento del collo) per 4-5 giorni stava meglio;
2) non ha perso "del tutto" l'appetito. Ieri sera ha mangiato, anche se con
difficoltà perchè non riesce a stare in piedi, quindi ho dovuto imboccarla;
3) in questi giorni e ancora adesso quando si siede sulle zampe posteriorio
abbassa il collo, come se guardasse a terra;
4) quando mangia o beve muove in modo diverso da prima le mascelle, come a piccoli scatti o come con difficoltà;
5) è reattiva: quando bussano alla porta abbaia (anche se non corre come prima), ci riconosce e quando la chiamiamo, da terra, scondinsola;
6) uno degli ultimi veterinari che abbiamo RIchiamato ieri sera e che aveva visitato la cagnetta qualche giorni fa, non è d'accordo con la tesi cerebrale, dicendo che non presentava i sintomi classici di questo tipo di
problema (perdita di attenzione ecc.ecc.).
RingraziondoLa infinitamente e sperando di poterLe dare buone nuove, colgo l'occasione per distintamente salutare.

Giovanni S.  - Napoli

07/12/2006
 

Caro Giovanni, l’inarcamento del dorso (tecnicamente: falsa cifosi) nel suo caso è un sintomo di dolore a carico della colonna vertebrale, mentre i difetti di deambulazione che lei descrive (atassia sui quattro arti) sono il sintomo di una patologia al sistema nervoso centrale (encefalo oppure midollo spinale nella regione cervicale o toracica). In ogni caso un neurologo, con una visita, è in grado di localizzare la lesione (encefalo, colonna cervicale o toracica), di modo da indicare l’esame adatto alla diagnosi: rispettivamente TAC-encefalo o mielografia. Le consiglio vivamente di rimanere con l’università in quanto, da quello che mi ha scritto fino ad ora, è certamente il posto dove ha ricevuto in assoluto le indicazioni più logiche e coerenti.

Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere

 
Gentile dottoressa,
la mia gattina e`stata operata in agosto da un firbrosarcoma. La ripresa e`stata buona ma lúltima tomografia ha indicato delle metastasi polmonari. E`possibile seguire un trattamento chemioterapico ( mi hanno parlato del Glivec ) ,ma ho sentito che non e`un trattamento curativo o mi devo rassegnare? non esistono trattamenti anche naturali?
grazie per qualsiasi risposta
Liviana M.

07/12/2006
 

Gentile Liviana, l’imatinib (Gleevec) ha dimostrato una promettente attività nel trattamento del fibrosarcoma iniezione indotto del gatto solo in vitro per ora, cioè in provetta, e in un altro tipo di modello sperimentale un po’ più complesso derivato dal topo.
Nel gatto sono stati pubblicati solo i risultati di un piccolo studio sulla tossicità e sulla tollerabilità del farmaco, mentre non sono ancora disponibili dati statisticamente significativi sulla sua attività antitumorale in corso di fibrosarcoma.
In pratica: vi sono delle ragioni per credere che in futuro l’imatinib potrà avere un ruolo importante nella terapia antitumorale del fibrosarcoma felino, assieme alla doxorubicina e al carboplatino. Si può somministrare oggi al proprio gatto questo farmaco, ma è importante che il proprietario conosca, almeno approssimativamente, i limiti e l’incertezza di questa terapia. La risposta alla sua prima domanda è “non è ancora noto il margine terapeutico di questo farmaco nel trattamento del fibrosarcoma felino”, la risposta alla seconda domanda è no.

Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere

 

 
Salve dottoressa, ho un dogue de Bordeaux di 13 mesi DA circa 1 settimana purtroppo abbiamo riscontrato che IL cane soffre di epilessia,purtroppo non dovuta ad un infezione al fegato, constatata dalle analisi effettuate subito dopo l'ultimo attacco. Ho cominiciato a somministrarle IL gardenale, una pasticca e mezza ogni dodici ore. Ora vivo nell'angoscia che gli possano riprendere altri attacchi, e che IL cane rischi la vita. IL veterinario MI ha consigliato di fargli una tac, e analizzare un liquido a livello del midollo per capire DA che cosa e' stata causata quest'epilessia. Lei cosa MI consiglia di fare? E secondo lei posso stare tranquilla o devo prendere qualche accorgimento particolare?
Grazie anticipatamente
Michela

09/12/2006
 

Gentile Michela, non ho capito il “purtroppo non dovuta ad infezione al fegato”, primo perché le infezioni del fegato non hanno niente a che fare con una crisi epilettica come unico sintomo, secondo perché non vedo dove essere dispiaciuti.
Comunque, vista la razza del cane e l’età di insorgenza dei sintomi, se l’esame neurologico è normale (credo di sì, altrimenti non avrebbe potuto fare a meno di descrivermi altri sintomi), io non vi avrei consigliato per ora né la TAC né l’esame del liquor: non è che sia controindicato effettuare queste indagini, ma le si potrebbe benissimo posticipare o evitare del tutto. Infatti la probabilità che il cane abbia una forma di epilessia idiopatica (per la quale questi esami risulterebbero negativi) è abbastanza alta. Inoltre, a fronte di ciò, si tratta di indagini costose e da effettuarsi in anestesia generale.
Non c’è nessun motivo per parlare di rischio di vita solo per una crisi epilettica, sempre che il cane sia risultato normale all’esame neurologico, e la diagnosi definitiva di epilessia idiopatica non ha alcun carattere di urgenza.
Di accorgimenti particolari da prendere ve ne sono diversi, soprattutto ora che siamo sotto Natale. Prima di tutto tenetevi in casa una fiala di valium, eliminate qualsiasi lucina lampeggiante dall’albero o dal presepe, evitate i botti di Capodanno. Fra un paio di settimane fate eseguire il dosaggio della fenobarbitalemia.
Penso che potrà trovare di suo interesse la corrispondenza per Ornella
11-10-05, Maniscalchi 28-02-06, Dal Lago 02-04-06.

Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere

 
Buonasera dottore,ho un grave problema con il mio cane.
Un carlino di quasi un anno che ha fortissime crisi epilettiche.
Inizialmente gli venivano solo di notte ed erano accompagnate da schiuma alla bocca..poi sono diventate piu frequenti presentandosi anche durante la
giornata. Addirittura fa la pipi e le feci durante la crisi e rimane paralizzato a terra. Per adesso gli hanno prescritto solo il Valium.. non so
proprio cosa fare è straziante guardarlo senza poter far nulla.Per favore mi dia un aiuto. Attendo al più presto una sua risposta


11/12/2006
 

Gentile signore o signora, mi sembra che per la giovane età del suo cane, la gravità dei sintomi, il loro decorso progressivo, e soprattutto la razza di appartenenza, il problema del suo animale sia assai sottovalutato. Prima di tutto il valium è un farmaco di emergenza, che si usa per trattare la crisi epilettica nel momento in cui essa insorge e non per prevenire in generale le crisi. In secondo luogo, con questo quadro clinico in un carlino, poiché non si può affatto trascurare la possibilità della meningoencefalite necrotizzante, andrebbero proposte delle indagini strumentali atte ad escludere questa brutta malattia. Al contrario di quanto forse avrà letto nella lettera che precede la sua, dove si parla sempre di crisi epilettiche, in questo caso sarebbero opportuni sia l’esame del liquor, sia la TAC encefalo, sperando di avere da tali indagini un esito negativo.

Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere

 

Ho un pastore tedesco femmina di 9 anni e da 4 mesi circa ha cominciato a zoppicare negli arti posteriori,sono andato dal veterinario e facendo le lastre mi ha detto che il cane soffre per un problema alle ultime vertebre della colonna vertebrale (del tipo ernia la disco nelle persone) mi ha ordinato delle punture e pillole, ma il risultato il cane peggiora sempre di più adesso fa fatica ad alzarsi e si trascina il posteriore.leggendo nel vostro sito se non erro ci potrebbe essere una soluzione chirurgica al caso,se si potesse sapere dove andare per queste risonanze magnetiche e questi interventi se naturalmente si possono effettuare in base a una visita appropriata.
consideriamo che abito in provincia di Bologna
vi ringrazio anticipatamente e spero di poter fare qualcosa al mio cane.
cordiali saluti
Sergio V.

13/12/2006
 

Gentile Sergio, io credo che lo stesso veterinario che ha posto la diagnosi di sospetto dovrebbe conoscere le sue intenzioni, in quanto potrebbe metterla direttamente in contatto con un neurologo veterinario il quale, in base ad una visita, potrà chiarire se gli esami di cui parla siano indicati oppure no. In alternativa può rivolgersi all’università di medicina veterinaria di Bologna.

Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere

 
Gentilissimna Dottoressa Bevere
Le scrivo perche' nonostante ben cinque veterinari abbiano visitato il mio dalmata di undici anni nessuno dei suddetti e' stato in grado di formulare una diagnosi sulla possibile causa del disturbo alla deambulazione del mio amato Duke.Mi ritrovo ora ad a tentare anche questa strada, consapevole del fatto che nessun filmato potra' mai sostituire un'accurata visita o addirittura una Rmn,ma conscio anche del fatto che un bravo medico puo' riuscire a capire il problema in base all'esperienza maturata negli anni anche senza esami strumentali.Le posto il link dal quale potra' vedere il mio duke.La ringrazio per la disponibilita,'e in attesa di un cordiale riscontro le porgo i miei piu sinceri auguri per un sereno Natale.Grazie Domenico
http://video.libero.it/app/nav/1015.html?name=Cuccioli%20e%20animali

16/12/2006
 

Gentile Domenico, Duke ha un’andatura leggermente atassica solo (mi sembra) sugli arti posteriori. Si tratta di un problema di natura neurologica. Anche se, per gioco, sarei portata a dire che il problema sembra a carico del segmento toracolombare del midollo spinale (T3-L3), per la localizzazione accurata della lesione tuttavia è necessaria una visita. Con la visita cioè si può dire se la lesione è a carico dell’encefalo, oppure a carico di uno dei quattro segmenti in cui il midollo spinale risulta funzionalmente suddivisibile, oppure a carico del sistema nervoso periferico.
Localizzando in questo modo la lesione e conoscendo altri dati clinici è possibile fare una lista delle possibili diagnosi differenziali. Ad esempio, con una localizzazione funzionale T3-L3, se il disturbo fosse insorto gradualmente e il decorso fosse stabile o progressivo si potrebbe trattare di ernia del disco, mielopatia degenerativa, neoplasia. Queste sarebbero le diagnosi differenziali, in base alle quali verrebbero scelte le indagini specifiche per arrivare alla diagnosi definitiva (mielografia, TAC colonna, TAC encefalo, esame del liquor, elettromiografia, ecc…).
La diagnosi definitiva infatti comprende sia l’esatta localizzazione anatomica della lesione (ad esempio: dodicesima vertebra toracica), sia la causa della lesione (ad esempio: protrusione discale). Per la diagnosi definitiva quindi sono sicuramente necessarie delle indagini strumentali, selezionate in base alla visita stessa.
Spero di averle chiarito un po’ le idee.

Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere

 
Gentile dottoressa Bevere,
quest'estate ho lasciato il mio gatto Felix di 11 anni in una pensione veterinaria per circa 20 gg. quando sono andato a riprenderlo continuava a starnutire ripetutamente. Il veterinario mi disse che era solo raffreddore e di aspettare 7/10 gg per vedere se passava da solo altrimenti di richiamarlo. Il raffreddore non passò. Gli prescrisse allora degli
antibiotici da prendere e successivamente degli anti-infiammatori che si rivelarono inutili. Intanto passò più di 1 mese e mezzo, il veterinario mi disse allora che poteva trattarsi di polipi e quindi gli fece una rinoscopia e una laringoscopia in anestesia totale, durante la quale prelevò un po' di materiale per analizzarlo. Ora stiamo aspettando i risultati. Il veterinario mi ha detto che il polipo si trova in una zona molto interna del naso che non è riuscito a raggiungere durante la suddetta operazione e che il
materiale prelevato probabilmente non è quello del polipo interno. Tutto questo è ancora in forse dato che ad oggi non sappiamo ancora con certezza di cosa si tratti; il gatto sta peggiorando continua a starnutire e ora fa fatica a tenere un occhio aperto dato che lacrima sempre e la terza palpebra è fortemente arrossata. Riepilogando ci dovrebbe essere un polipo molto interno che andrebbe asportato chirurgicamente, ma mi è stato detto dal veterinario che trattasi di un'operazione a lui sconosciuta per un gatto (normalmente viene fatta per i cani). Come avrà notato stiamo brancolando un po' nel buio e quindi mi auguro che lei possa darmi qualche delucidazione.
Detto questo vorrei chiederle quanto segue:
- sa dirmi qualcosa in merito a questa malattia?
- quali cure sono possibili?
- saprebbe indicarmi un centro specializzato in questi inteventi?
- quali sono i rischi relativi, oltre all'anestesia, tenuto conto che il gatto ha 11 anni?
- se un gatto contrae una malattia mentre si trova in pensione presso un veterinario, le cure necessarie non sono responsabilità del veterinario stesso?
La ringrazio anticipatamente per il tempo dedicatomi e le porgo sinceri auguri di buone feste

17/12/2006
 

Gentile signore o signora, la malattia di cui parla colpisce solo gatti molto giovani, quindi non può riguardarla. Lei dove abita? Le posso indicare un centro specializzato solo nella zona di Milano.
Non ho capito cosa intende per “rischi relativi oltre all’anestesia”. Una malattia delle cavità nasali di per sé non ha nessuna implicazione anestesiologica in quanto la respirazione e la somministrazione del gas anestetico avvengono attraverso un catetere tracheale. Anche l’età del gatto di per sé non ha alcun significato, se le condizioni di salute dell’animale sono buone.
Le spese riguardanti una malattia insorta durante il soggiorno in pensione non possono gravare sulla pensione stessa, a meno che non venga dimostrato un chiaro ed evidente nesso causale, ossia una responsabilità oggettiva. Probabilmente non è il suo caso, ma anche se lo fosse, prima di poter dimostrare la responsabilità della pensione, lei dovrebbe avere una diagnosi, che ancora non ha. Certamente i costi per raggiungere tale diagnosi non potrebbero essere attribuiti a questa pensione fin d’ora, ma al limite solo in seguito, una volta che venisse diagnosticata una malattia causata dal comportamento scorretto tenuto da chi aveva in custodia l’animale (cosa che, ripeto, nel suo caso è assai improbabile).

dott.ssa Nicoletta Bevere

 
Buongiorno dottoressa Bevere,
mi chiamo Alessandra e le scrivo dalla provincia di Milano.
Ho un cane meticcio - Pelù - di 11 anni a cui è stata diagnosticata proprio venerdì (dall'ortopedico, Dr. Ferretti di Legnano) una algia lombosacrale dovuta a un trauma della zampa posteriore sinistra causata da una caduta in auto.
La terapia è: 12 giorni di riposo, mezza pastiglia di Deltacortene per 3 giorni e poi, a giorgni alterni, per altre 3 volte e 3 ml di ranidil 2 volte al giorno.
Volevo chiederle:
- quando comincerò a vedere i primi miglioramenti nel cane (al momento non appoggia la zampa a terra)
- se la terapia, nella maggioranza dei casi, da i suoi frutti
- una volta guarito, il cane può ritornare alla sua normale attività fisica o ci saranno dei movimenti (x es. corse e salti) a lui preclusi.
La ringrazio per la risposta che mi darà e le auguro buona giornata!
Alessandra

18/12/2006
 

Cara Alessandra, purtroppo le devo dare tre non-risposte, poiché non mi viene riferita la diagnosi (algia lombosacrale è un sintomo, non una patologia)Questa è la prima non-risposta: per la terapia prescritta immagino che il collega si aspetti un buon miglioramento o la guarigione entro 12 giorni.
Seconda non-risposta: poiché le ha prescritto questa terapia, di nuovo, immagino che il collega non si aspetti che la cura non funzioni, ma al contrario preveda un suo buon esito, in quanto il risultato della visita e delle radiografie sarà stato tale da ritenere che in questo caso (non “nella maggioranza dei casi”, ma in questo caso) esistano più probabilità di miglioramento con il cortisone che con un altro tipo di terapia.
Riguardo l’attività fisica, la risposta davvero dipende dal tipo di lesione riscontrata, dalla presenza di artrosi o di altre patologie, in pratica dalla diagnosi.

Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere

 
gentile dottoressa.
mi chiamo Roberta e da circa 5 giorni ho scoperto che il mio adorato gatto di 15 anni ha un insufficienza renale.
fino a cinque giorni fa era un gatto vispo giocherellone e mangiava tantissimo anche troppo. l'unico sintomo era che beveva in maniera spropositata.
Dalle analisi è risultato;
CREATININA  4.0
UREA        248
Il vet mi ha fatto iniziare la terapia con fortekor 2.5 , 1 compressa al giorno e una perla di omega pet.
il problema è proprio il cambiamento del gatto, sembra sempre stanco. mangia pochissimo e no gioca più.
Volevo un suo consiglio per capire se è la terapia che può avergli creato questo peggioramento o se è soltanto una coincidenza.
Avevo anche pensato di sospendere il fortekor di mia iniziativa ma ho paura di peggiorare la situazione.
Cosa ne pensa? Ho anche pensato di continuare per un paio di giorni e poi ripetere le analisi per vedere se c'e stato un peggioramento dei valori. Mi dia un consiglio per favore sospendo e faccio le analisi o continuo e faccio le analisi?
La ringrazio anticipatamente,
Cordiali saluti

18/12/2006
 

Gentile Roberta, non credo affatto che si tratti di una coincidenza. L’ace inibitore per sua natura contrasta l’ipertensione renale, e può impedire alla massa funzionale residua dei reni di lavorare.
Per capire questo concetto lei può immaginare di filtrare del succo d’arancia con un colino le cui maglie siano un po’ ostruite: quando il colino è pieno di liquido fino al bordo la pressione del liquido stesso fa sì che la filtrazione avvenga velocemente nonostante che il nostro colino sia un po’ intasato. Quando invece all’interno del colino rimane solo un piccolo quantitativo di liquido, allora la pressione è bassa e la filtrazione avviene lentamente, goccia a goccia, o non avviene proprio. Nel caso di un gatto con insufficienza renale cronica ad uno stadio avanzato, il rene è come un colino ostruito: per funzionare ha bisogno di una bella pressione. L’ACE inibitore invece toglie pressione ad un sistema che funziona abbastanza bene solo grazie ad essa. E’ per questo motivo che non è affatto infrequente che alla somministrazione dell’ACE inibitore segua subito un peggioramento sia dello stato clinico, sia della creatininemia. Verifichi con un prelievo del sangue.

Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere

 

 
Gentilissima Dottoressa,prima di tutto grazie per avermi risposto in maniera cosi chiara ed esaustiva.L'evento e' sorto improvvisamente quest'estate,tanto e' vero che Duke
non riusciva a camminare,poi grazie ad una iniezione di cortisone e' riuscito a mettersi in piedi e ad arrivare dove e' oggi.Per ipotesi, avendo un'ernia del disco ci sono cose che non potrebbe fare tipo riuscire a mettersi in piedi sulle zampe posteriori oppure a mantenere la posizione seduta,etc.
Altra cosa con un'ernia duke dovrebbe manifestare dolore e guaire?L'intervento per rimuovere un'eventuale ernia comporta dei rischi?Come sempre la ringrazio per la disponibilita' e colgo l'occasione per porgerle i miei piu distinti saluti.
Domenico

18/12/2006
 

Si figuri. Sempre per ipotesi: “no” alla prima domanda, “non è detto” alla seconda domanda, “certamente” alla terza.

Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere

 

 
Carissimo dottore ho un yorkshire di 9anni e pesa 3kg, ho notato che sopra l'occhio sinistro un specie di crosta di pelle che tendeva a togliersi insieme al pelo e dopo pochi giorni l'ho notato attorno all'orecchio e nella zampetta,l'ho portato dal veterinario e mi ha detto che è un fungo ma non mi ha specificato che tipo di fungo, anche perchè non è di color bianco come si manifesta genericamente negli uomini ma scuro. Lo sto medicando con della crema anti-fungo e con uno shampoo 1 volta alla settimana antibatterico, disinfettante. Io penso che l'abbia preso questo fungo nel negozio dove lo porto ogni venti giorni a lavarlo e lì c'erano due gatti trovati. Può essere che il gatto l'ha contaggiato? Come posso curare il mio cane? ho paura che si sta contaggiando tutto il corpo, lo devo tosare tutto anche se è inverno? Grazie cordiali saluti Stefania

18/12/2006
 

Gentile Stefania, se la diagnosi è stata raggiunta con una micocoltura, dovrebbe essere noto il tipo di fungo responsabile. Naturalmente la fonte del contagio, se si trattasse di dermatofitosi e non di malassezia, potrebbe benissimo essere un gatto malato o portatore sano, ma per verificare questa ipotesi (nel caso in cui la sua curiosità nasconda intenzioni appena un po’ bellicose), è necessario dimostrare che uno dei due gatti è portatore dello stesso ceppo fungino che ha colpito il suo cane e che quest’ultimo non può essere stato esposto ad altre fonti di contagio.
Nella terapia delle malattie fungine è fondamentale associare al trattamento topico (locale, che lei sta facendo) anche quello sistemico (per bocca), ad esempio con l’itraconazolo, e naturalmente la decontaminazione ambientale. La tosatura del pelo potrebbe essere necessaria solo in caso di lesioni molto estese in un animale a pelo lungo colpito da dermatofitosi. Forse non è il suo caso, in quanto la pigmentazione bruna che descrive ricorda l’infezione da malassezia. Faccia fare l’esame citologico e la micocoltura!

Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere

 
Gentile Dottoressa Bevere,
mi chiamo Teresa e scrivo da Spoleto.
Ho da circa un anno e mezzo un criceto siberiano. Da quasi due settimane, la sacca sinistra si è gonfiata, così mi sono recata da un veterinario che mi ha somministrato un milligrammo di Bactrim per un litro d'acqua, da dare al criceto nell'arco di una settimana. Purtroppo il gonfiore si è allargato e il suo orecchio sinistro si è infettato incollandosi letteralmente alla
sacca. Ho provato a staccarlo con dell'acqua tiepida, ma non ci riesco.
Poichè nonostante il trauma il mio criceto è vispo, risponde agli stimoli ed ha appetito ( riesce a mangiare semi e verdure), ho pensato che non può
trattarsi di tumore, anche se non si serve quasi più della ruota per il movimento notturno... inoltre non ha febbre. Pertanto volevo chiederle se esiste una dieta alimentare o una cura omeopatica che può aiutare i suoi anticorpi a velocizzare il riassorbimento dell'ascesso/infezione in corso.
Non vorrei farlo operare perché so che la maggior parte dei criceti, non resistono all'anestesia e muoiono all'istante. In secondo luogo, a Spoleto, dove vivo, non esistono veterinari specializzati per conigli, cavie e
criceti, tanto che non sapevano neanche trattenerlo per fargli una visita accurata!
Grazie per i suoi Consigli

21/12/2006
 

Gentile Teresa, purtroppo le sue deduzioni rischiano di non essere veritiere, ma comunque se si tratta di un’infezione è necessaria la terapia antibiotica. Sarebbe meglio però verificare la natura della lesione con un esame citologico. Non richiede anestesia.

Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere.

 
Gentile Dottoressa,
Sono Roberta, le ho scritto qualche giorno fa per il mio gatto Camillo di 15 anni con insufficienza renale cronica.
Dietro suo consiglio ho ripetuto gli esami del sangue e dopo appena una settimana i valori sono raddoppiati.
Creatinina 8, Urea 488.
Ho ancora bisogno di un suo consiglio.
Mi aveva detto che il fortekor puo creare questi peggioramenti, cosa faccio lo sospendo ?
L'omega pet posso continuarlo?
La ringrazio di cuore per i suoi preziosi consigli.
Cordiali saluti
Roberta

22/12/2006
 

Ma cara Roberta, io non posso dirle che la terapia che le ha prescritto il collega sta gravemente e rapidamente danneggiando il suo gatto, ma dopo quello che le ho spiegato la volta scorsa e dopo la conferma dell’aggravamento che le avevo prospettato, sono sicura che lei sia in grado di darsi tutte le risposte. Questa sua seconda mail proprio mi ha stupita.

Gli acidi grassi vanno benissimo.

Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere

 
Gentile dottoressa,
ho un micetto di due mesi. In questi giorni si e' raffreddato. Tossisce, starnuta ininterrottamente e come lo fa dalla bocca gli fuoriesce del muco.  Purtroppo e' molto magro, si rifiuta di mangiare il cibo per gatti (ogni tanto lecca dei pezzettini di carne della whiskas junior)  e la mamma gatta lo allatta ma poco. Ho paura che questo lo renda molto debole anche se e' molto vivace ed ha molta voglia di giocare. Non vorrei che l'influenza lo porti ad indebolirsi ulteriormente. Come posso aiutarlo a guarire da questo raffreddore?
Grazie in anticipo,
Marina, Croazia

24/12/2006

 

Gentile Marina, è normale che un gattino di due mesi non venga più allattato molto dalla madre. Non è invece normale questo scarso interesse per l’alimento solido. La ragione potrebbe essere l’attenuazione del senso dell’olfatto causata dall’infezione nasale. Ci vuole un veterinario per una visita accurata e probabilmente per la prescrizione di una terapia antibiotica. L’influenza umana non colpisce i gatti.

Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere. 
Gentilissima Dottoressa, le scrivo per avere un suo parere circa la malattia del mio pinscher. Il mio cagnolino si chiama Rudy, ha 3 anni, è sempre stato bene e in salute, molto vivace e molto giocherellone. Un mese e mezzo fa ho notato che il naso (o meglio il tartufo) scoloriva, da bello nero e lucido che era diventava grigio. Pensavo che fosse dovuto all'aria dell'appartamento molto asciutta per via dei termosifoni (come dettomi anche da veterinari al telefono). Non ci ho dato peso pensando che prima o poi dovesse passare. Dopo diversi giorni il naso si schiariva sempre più e addirittura si notata una decolorazione del pelo in piccole chiazze sulla testa e una mancanza di pelo sia intorno agli occhi (per circa 1 millimetro) che intorno alle labbra. Immediatamente siamo andati dal ns veterinario di fiducia il quale controllando i valori del ferro e facendo un'accurata visita diagnosticava un'alopecia chiamata vitiligine (non per fortuna la pericolosa lesmaniosi) avvertendoci che non ci sono possibilità di cura e che non ci sono pericoli per il cane, ma che riguardava un problema estetico. In effetti Rudy mangia, gioca, dorme benissimo. A parte l'estetica sembra che stia benissimo. Non presenta ulcere di nessun tipo. Solo che sta imbiancando sempre più: dietro le orecchie, dietro le zampe, sotto la pancia ecc. ecc. Non che non mi fido del mio veterinario, ma avrei bisogno di un parere più specialistico, il suo (come ho letto le risposte che ha dato sulle rivista che ho letto). Preciso inoltre che un'altro cagnolino di circa 10 anni, un meticcio nero (bassotto-volpino) che non nessun problema estetico. E' curabile e se si in che modo? A tutti noi piange il cuore dover vedere un cane sano, dolcissimo e giocherellone che sbianca sempre più e non riusciamo a fare niente. In attesa di una suo risposta in merito le porgo i miei più cordiali  saluti.
FULVIO
 
Torino 25/12/06
 

Gentile Fulvio, prima di tutto è necessario distinguere il tipo di depigmentazione. Se si tratta di una forma infiammatoria (il tartufo oltre a schiarire perde la sua caratteristica superficie irregolare e può presentare arrossamenti, croste ed erosioni) si potrebbe trattare di leishmania, piodermite mucocutanea, malattie autoimmuni, neoplasia (queste ultime due assai improbabili in un cane giovane). In questo caso per ottenere una diagnosi andrebbe dapprima vagliata l’ipotesi della leishmania, quindi andrebbe somministrata una terapia antibiotica per 2-3 settimane e solo successivamente, nel caso in cui fossero rimaste delle lesioni, andrebbe eseguita una biopsia cutanea.
Se al contrario si trattasse di una forma non infiammatoria allora potrebbe essere vitiligine. In questo caso la diagnosi è basata sull’aspetto delle lesioni: le aree di depigmentazione possono colpire il tartufo, le giunzioni mucocutanee e il mantello, si tratta di lesioni “a carta geografica”, con margini ben delimitati e in assenza di alcun segno di infiammazione. Non esiste alcun trattamento e, se a questa depigmentazione non è associato alcun altro sintomo che possa far inquadrare la malattia diversamente, non c’è alcun pericolo per la salute del suo cane. Sarà meglio non farlo riprodurre.
Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere

 
Salve, una domanda.
Oggi la mia cagnetta (lupo cecoslovacco di 1 anno e 2 mesi) è stata montata da un maschio.
Il fatto è questo : oggi indicativamante sarebbe stato il 7° giorno di proestro e i due canetti non sono stati attaccati per piu di 5 minuti (anche se so che possono essere sufficienti) Le perdite di sangue fino ad oggi sono state abb. frequenti e regolari di un colore rosso ben acceso, è per questo che non mi sono preoccupato più di tanto. Qualche ora prima del "fattaccio" la mia canetta non ne voleva sapere da nessun maschio, si, alzava la coda ogni tanto ma non permetteva a nessuno di montarla ( è successo tutto in un attimo)
Lei che mi consiglia di fare??
Cordiali saluti
matteo

26/12/06
 

Di portare subito la cagna da un veterinario per un trattamento farmacologico contro la gravidanza, oppure di aspettare e stare a vedere: potrà far eseguire un’ovarioisterectomia in qualsiasi momento della gravidanza oppure comincierà fin d’ora a cercare una sistemazione per 6-10 cani meticci di grossa taglia.

Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere 
Gentile Dottoressa,
Le chiedo un parere sulla mia gatta  Leontina, 6 anni, soriana, sterilizzata, di 6,5 Kg (quindi obesa, da circa due anni).
Nonostante sia vivace e di bell’aspetto, dalla fine di ottobre afflitta da una fastidiosa diarrea che non ne vuole sapere di andarsene.
Dopo una iniziale cura con Debridat su parere del mio vet, le ho dato lo Stomorgyl per 15 giorni (1/4 di compressa al dì) e poi ancora Stomorgyl con
Deltacortene Forte (1/4 + ¼ per una settimana).
Nel frattempo abbiamo effettuato l’esame delle feci che è risultato negativo, una radiografia che non ha evidenziato nulla, e un esame del sangue che ha
evidenziato quasi tutto nei valori di riferimento nella norma tranne per:
· Creatinina 2,0
· Colesterolo 142
· Trigliceridi 176
· Amilasi 1851
Contemporaneamente è stato fatto l’ecografia all’addome. Fegato, milza, stomaco e reni sono normoecogeni, ma nella diagnosi è scritto:
“Quadro ecografico intestinale compatibile con flogosi del piccolo intestino.
A carico di alcuni segmenti digiunali si osservano alterazioni riferibili ad infiltrazione infiammatoria della parete: in considerazione a ciò non si esclude ipotesi di IBD (enteropatia cronica proliferativi) in fase iniziale”.
In seguito a questa diagnosi abbiamo somministrato la ciclosporina per 15 giorni (Atoplus 25, una perla al giorno) ma anche con questo Leontina non ha
avuto alcun beneficio.
Negli ultimi 5 giorni abbiamo anche provato con Bimixin (1/2 x 2 volte al dì) insieme alla solita Deltacortene.
E’ stato fatto anche un esame del sangue specifico per la tiroide, ma purtroppo non sono ancora riuscita ad andare a prendere il risultato, anche se
telefonicamente il vet mi ha detto che il valore è appena sopra la norma (mi pare di ricordare 39,80 su un massimo di riferimento di 38) e quindi il vet ha
deciso di iniziare una terapia per ipertiroidismo con Tapazole 5mg, ½ compressa al dì. Inizierò questa cura domani, quando avrò finito di “scalare” il
Deltacortene.
Ho interpellato il vet circa il valore dell’amilasi che mi sembra altissimo e che (ho visto in Internet) indica disturbi del pancreas.
Naturalmente la gatta è a stretta dieta con z/d della Hill’s, 30 g di secco e 80 g di umido divisi su 3 pasti.
Come proseguire?
Mi scuso se il messaggio è lungo, ma ho voluto essere il più precisa possibile.
La ringrazio anticipatamente del Suo parere,
Cordiali saluti
Angela M. - Milano

27/12/06
 

Gentile Angela, prima di tutto bisogna sapere che la diagnosi di malattia infiammatoria intestinale (IBD) per essere definitiva richiede la conferma istologica di un campione bioptico prelevato per via laparotomica, ossia attraverso una piccola incisione dell’addome (i prelievi effettuati per via endoscopica possono portare a diagnosi errate). Ciò premesso, è prevedibile che un gatto con IBD abbia il valore dell’amilasi aumentato. Nel suo caso, l’amilasi elevata non deve far ipotizzare che la diagnosi di sospetta IBD possa essere sbagliata. Inoltre anche se nel gatto l’IBD può facilmente coesistere con la pancreatite cronica, con sintomi sovrapponibili e difficilmente differenziabili, il valore dell’amilasi non ha alcun significato diagnostico specifico.
Per quanto riguarda la fT4 a 39.80, io con questo valore diffiderei di una diagnosi di ipertiroidismo in un animale che non ha nessun dato clinico compatibile con questa malattia (età, stato di nutrizione, sintomi, alterazioni ematochimiche). Inoltre l’ipertiroidismo non è causa di IBD e nemmeno di una “vera” diarrea intesa nel senso più comune del termine.
Quindi partiamo pure dal presupposto che la diagnosi di sospetta IBD sia corretta e, per ora, di non dover cercare altrove.
Poiché una causa comune di IBD è l’intolleranza alimentare, e poiché la dieta commerciale non ha dato risultato, passerei alla dieta ipoallergenica casalinga costituita da una sola fonte alimentare: proteica e nuova per il gatto (cavallo), somministrata in pasti più piccoli e più frequenti di quelli fatti attualmente. Infatti la dieta che sta seguendo ora ha poche probabilità di essere allergenica, ma non nessuna.
Se non c’è nessuna risposta a questo nuovo regime dietetico, è possibile ipotizzare che la gatta abbia una forma di IBD idiopatica refrattaria alla dieta, ma prima di intraprendere delle terapie immunosoppressive (alle quali ancora può esistere refrattarietà, pur con una diagnosi corretta di IBD!) farei i test per giardia, toxoplasma e la biopsia intestinale.

Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere 
Salve,sono Chiara da Bari,da circa 15 giorni,è arrivata a casa la quarta cagnolina,presa dal canile "SERA".
Ha 5 anni tg mignon,credo un incrocio di pincher e yorkischire...ho il sospetto che si sia accoppiata,ma non ne sono certa,in canile mi hanno detto che è una cagnetta molto traumatizzata,dato le sofferenze e gli spaventi avuti.
Prima di portarla a casa ogni domenica sono andata a trovarla per far si che la piccolina si fidasse di me e prendesse confidenza,questo per un mese circa(periodo in cui sospetto il calore).
Dopo ciò l ho portata a casa ed è con me,come ho anticipato da 15 gg.Ho pensato di farle fare un eco ma vorrei sapere quando eventualmente si possa vedere con certezza se gravida?il mio veterinario dice che dopo 30/40 gg dall'accoppiamento si vede la pancia,ma io vorrei saperlo prima in modo da bloccare la gravidanza senza traumatizzare la piccolina e senza farle correre rischi nell' aborto.
Io penso non sia gravida perchè essendo molto piccola e minuta,non ho notato cambiamenti fisici in tutto questo tempo,magari non lo accetava il maschio (tg mini volpino)essendo spaventata....poi non saprei...se le faccio ora un eco si vede qualcosa se c'è????
le porgo i miei ringraziamenti,ed anche un caloroso augurio per un BUON ANNO!!!

27/12/06

 

Gentile Chiara, buon anno anche a lei.
L’esame ecografico consente di evidenziare le vescicole embrionali molto precocemente (12 giorni circa), la palpazione dell’addome con retto e vescica vuoti, in un cane collaborativo e non obeso consente di apprezzare le vescicole embrionali a partire dal 20° giorno circa, mentre dal 45° giorno lo scheletro dei feti è evidenziabile radiograficamente, di modo che risulta possibile conoscerne il numero esatto.

Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere.

 
Gentile Dottoressa, mi chiamo Nunzia G. ho 33 anni  e vivo con il mio compagno a Varano Borghi(VA) vorrei sottoporLe il caso del nostro gatto. Da circa un mese e mezzo abbiamo preso 2 ragdoll, padre di 22 mesi, sterilizzato da 2 mesi circa, e figlia di quasi 5 mesi. I 2 mici ci sono stati "consegnati" dall'allevatrice che ci assicurava fossero in ottime condizioni, solo il micio presentava una"lieve gengivite"a detta della precedente proprietaria, ma ci consigliava di dargli da mangiare gli stessi croccantini che avremmo utilizzato per la micia piu' piccola.Abbiamo portato a casa i 2 mici, la piccola si é adattata quasi immediatamente alla nuova casa, il micio si nascondeva e, di notte miagolava. Passati alcuni giorni ho notato che sulla copertina dove dormiva il micio erano presenti macchie rosastre, oltre che intorno alla bocca il micio presentava della saliva "asciugata" scura.Allarmati ci siamo rivolti al nostro veterinario che subito ha diagnosticato una forma di stomatite che ha curato con iniezioni di antibiotico per una settimana circa, ad intervalli di ogni 2 giorni.La cosa sembrava risolta, le gengive non erano piu' arrossate né sanguinavano piu'.Dopo una settimana dal termine della cura antibiotica il veterinario ci ha consigliato una "pulizia dei denti" effettuata in anestesia totale. Dopo alcuni giorni i sintomi di sanguinamento delle gengive e inappetenza, dovuta sicuramente al dolore ai denti, si sono ripresentati. Ci siamo rivolti nuovamente al veterinario che gli ha rifatto un'altra inieszione di antibiotico il giorno 23/12/06 e una in data odierna, raccomandandosi di riportarlo sabato prossimo per un ulteriore controllo, nonche' altra iniezione.....Siamo molto preoccupati anche perchè siamo reduci da una triste esperienza con un'altra micia  di 10 anni che abbiamo dovuto far sopprimere a fine settembre dopo essere stata affetta da parassiti intestinali, al meno questa è stata la diagnosi. Questi mici ci stanno aiutando  a superare questa dolorosa perdita.Le chiedo cosa puo' consigliarci per risolvere questo problema, che ci é stato descritto come ereditario e che potrebbe colpire anche la piccola micia, e ancora piu' grave, che non avrebbe soluzioni definitive e porterebbe anche alla perdita, se non all'asportazione dei denti del gatto.Le preciso che alimenyamo il gatto con cibo umido della 'HILLS, soprattutto omogeneizzati. La terapia che stiamo adottando é valida, cosa possiamo fare in piu' per evitare che questo disturbo degeneri in qualcosa di grave e irreversibile?Dobbiamo consultare un altro dottore?La prego di risponderci, e la ringrazio fin da ora.
Cordialita'
Nunzia G.

27/12/06
 

Gentile Nunzia, se la diagnosi è corretta, la terapia che avete fatto fino ad ora può certamente non essere risolutiva (in quanto il trattamento delle gravi forme di stomatite prevede l’estrazione dei premolari e dei molari), ma si tratta di una terapia che non ha danneggiato il vostro gatto, non ha aggravato la malattia, ed ha evidenziato la scarsa risposta al trattamento non chirurgico (ablazione di placca e tartaro). Il vostro gatto ha avuto la fortuna di non essere trattato in modo inappropriato (parlo delle iniezioni di cortisone che purtroppo ancora oggi vengono praticate in corso di stomatite!), ma al limite è solo stato sottoposto a terapie risultate purtroppo inefficaci, ma certamente sensate e corrette.
Nel corso dell’anno ho ricevuto molte domande riguardanti l’argomento che le interessa, ma in particolare le consiglio la lettura delle risposte ad Ilaria del 30-08-05 e a Giuliana del 05-02-06.

Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere 
Gentile dott.ssa Bevere,
le scrivo per la mia cagnolina Selly che ha 9 anni ed è un meticcio volpino.
Quello che le voglio chiedere è molto semplice, la dieta giusta per la sua età, la migliore che possa farla stare qui con me ancora a lungo... Non so la vita media dei cani di razza piccola e perciò vorrei che me lo dicesse lei.
L'unica cosa che posso aggiungere è che è molto intelligente, atletica, ha un giardino tutto per lei, non si è mai accoppiata e viene nutrita e pulita nel miglior dei modi.
Come avrà già capito è come una bimba per me.
La ringrazio anticipatamente per il suo aiuto e spero di non averla disturbata!
Michela

29/12/06

 

Gentile Michela, Sally per la sua età è considerata dalle ditte mangimistiche nella categoria senior, ma se fa molto movimento, avendo libero accesso al giardino, io le darei un mangime di ottima qualità per cani adulti di piccola taglia, con un elevato tenore di acidi grassi e di antiossidanti. Sul mercato vi è una grandissima scelta e, poiché non è necessario al suo cane un regime dietetico specifico, io non ho alcun motivo per consigliarle un prodotto in particolare.
Mi aspetto che un meticcio di taglia piccola, sottoposto alle profilassi mediche abituali e a controlli clinici periodici, viva almeno una quindicina di anni, se non intervengono malattie in grado di ridurre questa ragionevole aspettativa di vita (in particolare piometra non curata, tumori mammari, insufficienza cardiaca, insufficienza renale).

Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere
 
 
buongiorno , mi chiamo Francesca e ho una gatta di 13 anni con insufficienza renale cronica con creatinina 5,6 e urea 260.
Il veterinario mi ha prescritto il fortekor e lo stargate.
il fortekor lo conosco e so a cosa serve, ma volevo sapere cosa è esattamente lo stargate,  a cosa serve,  quali effetti ha sul gatto e se puo' avere contoindicazioni in queste patologie.
Grazie.

30/12/06
 

Gentile Francesca, lo stanozololo è un anabolizzante steroideo. Se questo non le dice niente, in parole povere, è una molecola che in corso di insufficienza renale dovrebbe invertire il metabolismo dell’animale al fine di ridurre il consumo dei tessuti muscolari e adiposi dell’organismo, diminuendo così la presenza in circolo dei derivati tossici di queste degradazioni. Chi fa body building, e non si vuole tanto bene, usa la stessa molecola per aumentare la massa muscolare. In realtà alcuni colleghi utilizzano questo steroide per trattare l’anemia dei gatti con insufficienza renale, nella speranza che lo stanozololo  possa stimolare la produzione di globuli rossi, cosa che in realtà tende a non verificarsi. E’ controindicato in presenza di malattie neoplastiche. Se crede di conoscere bene invece l’altro farmaco, non legga in questa pagina la corrispondenza per Roberta del 18 e del 22 Dicembre.

Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere

 
Ho un cane lassie di 12 anni al quale circa 30 giorni fa in seguito ad un esame citologico è stato diagnosticato un tumore compatibile con emangiopericitoma all altezza dello sperone della zampa anteriore dx. Otto giorni fa è stato operato per asportare la massa tumorale. Dopo l intervento il veterinario disse che dopo aver visto l esame istologico deve amputare la zampa. Vorrei sapere cosa devo fare. G.V.

31/12/06

 

Dipende dall’esito dell’istologico e dalle condizioni dell’animale. Non ho alcun elemento per poterle rispondere.

Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere

 
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