Il veterinario risponde
a cura della d.ssa Nicoletta Bevere
quattordicesima pagina
Ringraziandovi infinitamente per il tempo e la forza che dedicate agli animali, vi chiedo un parere ed un consiglio. |
Caro Raffaello, tra bellissima Carlina, Carlino delizioso e Volpino sterile mi è sfuggita la domanda! Immagino che la sua preoccupazione sia rivolta verso le perdite della Carlina. Visto il tempo trascorso dall’ultimo calore, potrebbe trattarsi di piometra. Conviene pertanto portare il cane da un veterinario per una visita.
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Gentilissima Dottoressa sono proprietario di un bel golden retriver maschio di sette anni che, da un po' di tempo, presenta dei sintomi che mi lasciano costernato. Di solito succede che, mentre sta in posizione supina, alza una delle zampe anteriori rimanendo in tale posizione. A quel punto cerca di sollevarsi con il treno posteriore ma non ci riesce, quasi che fosse soggetto ad una paralisi degli arti posteriori. Questo fenomeno dura circa cinque minuti, passati i quali il cane ritorna ad alzarsi solo leggermente claudicante. Finora non sono riuscito ad avere nessun conforto dal mio veterinario. La mia paura è che questo sia un sintomo iniziale di una qualche patologia invalidante e la mia speranza è che, essendo appunto in fase iniziale, sia ancora possibile trovare un rimedio. Grazie Sergio S. 02/10/2006 |
Gentile Sergio, fatico a interpretare. Se il cane è in posizione supina, significa che giace sul dorso. Quindi che “alzi” un arto anteriore e poi tenti di sollevare il treno posteriore, giacendo sul dorso, è una cosa che proprio non riesco a capire. |
Gentile Dottoressa, ho una gatta di dieci anni. Venerdì 29/09/06 dopo una ecografia sono stati rilevati più calcoli nella vescica (3 o 5), che ho deciso di levare con una operazione che sarà tra circa quindici giorni. Nel frattempo Vibravet pasta 10% perchè la micetta soffre di cistite. Un altro problema è sorto dopo che il veterinario ha visto i risultati del prelievo del sangue, fatto nell'occasione della ecografia. |
Cara Matilde, per diagnosticare il diabete, oltre ad una glicemia molto alta, deve essere presente glicosuria, ossia glucosio nelle urine. Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere. |
Gentilissima Dottoressa per prima cosa intendo congratularmi con Lei, e di conseguenza con la struttura che ospita la sua rubrica, per la prontezza non sperata e la competenza della risposta, nonostante i termini approssimativi della domanda. Detto questo, come da Lei sollecitato, provo a descrivere il fenomeno con altre parole. Ice (questo è il suo nome) effettivamente alza la mano e l'avambraccio (scusi se uso termini dell'anatomia umana, ma non conosco quelli specifici) anteriore da una posizione prona tenendo il gomito a terra. Quando succede questo mi avvicino e lo accarezzo cercando di tranquillizzarlo, poichè sembra spaventato da quanto gli succede, e cerco di incitarlo, con la massima calma che riesco a trovare, ad alzarsi. Inizialmente i suoi sforzi non approdano a niente, infatti come cerca di alzare il treno posteriore ricade a terra. Dopo circa cinque minuti di tentativi riesce a rimanere in piedi, anche se non ad acquistare la piena capacità deambulatoria. Per farLe un quadro più completo Le posso dire che una volta questo episodio di 'paralisi' posteriore è capitato mentre eravamo in macchina e lui era seduto nel sedile posteriore e una volta mentre passeggiavamo. Nel primo caso me ne sono accorto perchè nello scendere dall'auto ho visto che restava appoggiato allo schienale e aveva la zampa anteriore dx (da quanto ho avuto modo di osservare è sempre la stessa), tesa verso di me con la mano piegata in basso con un angolo di circa 60° rispetto all'avanbraccio. Nel secondo caso è semplicemente crollato sui posteriori. Sperando di essere meglio riuscito questa volta a darle un quadro più preciso della situazione La ringrazio per l'attenzione che potrà prestarmi e cordialmente La saluto. Sergio S. 04/10/2006 |
Gentile Sergio, grazie molto. Questi sintomi, ora tanto ben descritti, purtroppo non sono inequivocabilmente tipici o caratteristici di una certa malattia, anche se alcuni elementi (l’episodicità, l’alterazione emotiva, l’apparente paura precedente al fenomeno e il successivo ritorno alla normalità) potrebbero suggerire una forma di epilessia. Se da una visita ortopedica e neurologica accurata non risultasse alcuna alterazione clinica compatibile ad esempio con una stenosi lombosacrale o con un disturbo strettamente ortopedico, allora varrebbe la pena di prendere in considerazione questa ipotesi. Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere. |
Grazie della cortese e pronta risposta,seguendo il vostro consiglio abbiamo portato Anouk da un bravo veterinario di Egna Ora, il quale,all'ecografia ha riscontrato un ovulo fecondato. Quindi,non ci resta che aspettare circa un mese e mezzo. Grazie e saluti. 04/10/2006 |
Ma prego. Però non ero certa che bellissima Carlina e delizioso Carlino fossero lo stesso cane. E quel Volpino “sterile” non era poi così innocuo! Auguri, dott.ssa Nicoletta Bevere.
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Gentile Dottoressa, 05/10/2006 |
Di nulla. Ma le assicuro che l’idea non è né originale, né recente! Saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere |
Gentile dottoressa,sono proprietaria di 1 gatto di 13 anni e mezzo,europeo, che soffre di insufficienza renale e di anemia da poco diagnosticata.Visto che non vuole mangiare gli alimenti previsti” renali” in commercio potrebbe consigliarmi degli alimenti casalinghi da somministrare in alternativa a quelli commerciali poco appetibili? .Possiamo dargli pollo o altra carne?Ho letto che non si dovrebbe dare fosforo.Puo’ mangiare pesce?Ecc.ecc…. 05/10/2006 |
Gentile signora, non ci sono molte possibilità che lei riesca con una dieta casalinga a dosare aminoacidi, acidi grassi, sali minerali nel modo più indicato per la malattia del suo gatto. Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere |
Buongiorno dottore,
le scrivo perche' preoccupatissima per il mio unico compagno di vita uno shi tzu meraviglioso di otto anni,
verso il mese di aprile ha iniziato una zoppia nella zampa posteriore destra dopo qualche giorno e'sparita, una mattina non muoveva tutte e due le zampe posteriori, portato immediatamente al pronto soccorso e visitato da quattro veterinari e un neurologo hanno escluso una discopatia e mi hanno dato il Rimadyl, tutto risolto in pochi giorni.
ora a settembre ha ricominciato a zoppicare sempre con la posteriore destra portato dal veterinario abbiamo fatto le analisi del sangue e ridato il rimadyl, dopo una settimana senza risultati (le analisi del sangue vanno bene) ha fatto una visita ortopedica ora ho un appuntamento per giovedì per fare una anestesia generale per fare una lastra e prelievo del liquido del ginocchio per escludere un tumore osseo.
Le chiedo prima di consultare altri ortopedici se e' giusto fare una anestesia per una lastra e quali sono le prospettive che devo aspettarmi?
la ringrazio anticipatamente.
Anna e il suo compagno IPPO
06/10/2006 |
Gentile Anna, di solito è possibile eseguire la radiografia del ginocchio senza dover sedare il cane, a meno di non aver bisogno di posizionamenti particolari. Questi però nel suo caso non dovrebbero essere previsti, visto che il sospetto diagnostico è quello di un tumore, come lei dice. Il prelievo di liquido sinoviale dal ginocchio invece può richiedere la sedazione, ma le sue indicazioni di solito non sono quelle di “escludere un tumore”, quanto quelle ad esempio di differenziare alcune forme di infiammazione articolare. Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere |
Salve dottoressa. Sono Domenico e vorrei esporle il problema del mio dalmata di undici anni.Nel giugno del 2001 e' stato sottoposto ad un intervento di ureterostomia per via dei continui blocchi a livello minzionale,per via della formazione di calcoli che si fermavano in uretra.Dal medesimo anno segue l'alimentazione con Hill's U/D proprio per limitare la formazione dei calcoli a basse di ossalato di calcio.In data 4/10/2006 d'accordo con il mio veterinario abbiamo effettuato a Duca un'ecografia retroperitoneale al fine di valutare lo stato di salute del mio caro amico.Dal responso si evince che tutti gli organi sono in ottime condizioni,senza alcun problema fatta eccezione per la presenza in vescica di due calcoli della dimensione di mm 10 e mm 15.Ora la mia domanda e 'la seguente,tra 6 mesi dovro' effettuare l'ecografia di controllo per valutare la dimensione dei calcoli.Per evitare l'ingrandirsi dei medesimi,o ancora meglio se fosse possibile ridurli, in base alla sua esperienza e alla sua preparazione,come dovrei proseguire per limitare il problema.Ce qualche farmaco o integratore che puo' essere utile al mio caso?Mi consigli perche' il mio veterinario sembra disperso in una via senza uscita anche perche' lui accenna all'eventuale interventodi rimozione come se fosse una passeggiata.La ringrazio per l'attenzione e in attesa di un cortese riscontro porgo distinti saluti. Domenico. 06/10/2006 |
Gentile Domenico, purtroppo la dieta può prevenire la formazione dei calcoli di ossalati, ma non può causarne la dissoluzione. Del resto due calcoli di quel diametro non hanno alcuna speranza di essere espulsi per via naturale, nonostante lo stoma, quindi l’unico modo è la chirurgia, non disponendo noi veterinari della possibilità di frammentare i calcoli come a volte si fa nell’uomo. Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere |
Gentile dottoressa Bevere, Le scrivo riguardo al mio micio, che manca da casa da solo un giorno, ma è FIV-positivo e ha manifestato malessere prima di allontanarsi, per cui sono in pensiero per lui. 08/10/2006 |
Gentile Francesca, naturalmente nel suo caso non cè proprio modo di avanzare alcuna ipotesi. Spero che il suo gatto torni a casa e che al più presto un veterinario possa visitarlo. Auguroni, dott.ssa Nicoletta Bevere. |
Gentile dottoressa, al mio cane, pastore tedesco di 10 anni, è stata diagnosticata "per esclusione" la mielopatia degenerativa, poichè ha problemi di deambulazione da qualche mese (incrocia le zampe posteriori, le trascina un pò, consuma le unghie). Non ha reagito al cortisone, la visita neurologica ha evidenziato problemi nella zona T4-L4. E' vero che la mielopatia non è curabile? Può essere diversa la diagnosi? Grazie Mariafranca G. 08/10/2006 |
Gentile Mariafranca, la mielopatia degenerativa viene diagnosticata “per esclusione” non in base alla refrattarietà dei sintomi al cortisone, ma in base ad una diagnostica per immagini che abbia dato esito negativo. Quindi se il suo Pastore Tedesco non è stato sottoposto alla mielografia o alla RM, il deficit toracolombare (T3-L3) può avere un’altra causa. |
ho preso una bella micetta europea ma ora sta poco bene... ha circa 35 giorni e prima ha fatto i suoi bisogni molto più liquidi del solito e questa mattina ha anche vomitato... potrebbe essere la cura contro i vermi? mi sto sinceramente preoccupando
Grazie mille
Valentina
10/10/2006 |
Cara Valentina non credo che possa dipendere dal trattamento vermifugo. Ma basta ritornare dal collega che lo ha appena prescritto o effettuato. Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere. |
Gentile dottoressa,
sono Amy, la disturbo nuovamente per chiederle un consiglio.Alla mia gatta Flo di 20 anni è comparso un nocciolino alla mammella che è gonfiato in una settimana fino a raggiungere ,fino ad ora, la dimensione di un nocciolo di ciliegia.Ho portato la micia dal veterinario il quale ha parlato di calcinoma, solo però sentendo la consistenza "dura" del nocciolino, non potendo procedere ad alcun esame considerata l'età avanzata della gatta e un certo affanno respiratorio. Il veterinario , comunque, mi ha sconsigliato qualsiasi operazione di rimozione per evitare alla micia inutili stress vista anche la veneranda età...Io non so cosa fare...operare o meno...la micia per ora mangia, fa i sui giri in giardino e sembra star bene...Potrebbe , anche lei dirmi la sua opinione..le sarei infinitamente grata. La ringrazio veramente tanto. Vittorio 10/10/2006 |
Gentile Amy o Vittorio, non posso darle una risposta diretta, perché dovrei vedere con i miei occhi la sua Flo. La mia opinione, in generale è questa: è un dato di fatto che a noi veterinari capiti di rado di poter prendere in considerazione la chirurgia in un gatto di questa età, in quanto di solito basta la visita e il buon senso per rendersi conto che non si tratterebbe di una buona idea. Comunque, nelle rarissime volte nelle quali si può prendere in considerazione l’ipotesi, perché clinicamente il gatto ci appare molto sano e molto più giovane dell’età dichiarata, in seguito vengono valutate attentamente le condizioni generali dell’animale attraverso alcuni dati obiettivi (radiogrammi del torace, esami del sangue e probabilmente un’ecocardiografia). Poi, se è tutto nella norma, e se davvero l’intervento è considerato necessario, si tira un sospiro e si mette in anestesia anche un gatto di vent’anni. Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere |
Gent.ma D.ssa N. Bevere, ho un pastore tedesco di circa 10 anni, sempre stato in ottima salute, mai dato problemi. Da qualche tempo vedendo che aveva problemi nel defecare l'ho portato dal veterinario, il quale dopo una ecografia rilevava l'ingrossamento della prostata, circa 7cm di diamentro, causa delle difficoltose evacuazioni. Mi veniva suggerita la castrazione chirurgica o in alternativa quella chimica, quella per cui ho optato. Dopo due punture a distanza di una settimana di ANDROCUR stò somministrando giornalmente una pillola di FENESTID; la cura è iniziata il 2 settembre con la prima puntura, ma a tutt'oggi i risultati non si vedono ancora. Il mio cane sembra che aspetti me per defecare, mi viene vicino e comincia a sforzarsi e devo dire che ci riesce abbastanza bene anche se a più riprese, ma spesso nelle feci vedo tracce di sangue. Siccome il veterinario nella sua visita mi disse che il cane aveva anche delle lesioni perianali (fistole) potrebbe essere questo un altro problema? Ho visto che Lei in questi casi consiglia l'uso della CICLOSPORINA, potrebbe dirmi se fa anche al caso mio e come somministrarla? La ringrazio e La saluto distintamente. Ezio D. Anzio (Rm) 11/10/2006 |
Gentile Ezio, dopo oltre un mese di finasteride la prostata difficilmente può essere la causa del tenesmo rettale (defecazione difficile, con mantenimento a lungo della posizione accovacciata, o defecazione a più riprese di piccole quantità di feci). Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere |
Buon giorno ho un gatto europeo di 18 anni che ha sempre avuto il problema della stitichezza, ora per sembra avere poco anche come stimolo per andare a provare, ha l'azotemia e la creatina quattro volte il valore standard e dalla radiografia è risultato fegato e reni gonfi, il veterinario ci ha prescritto una terapia di un dito di idratazione per flebo ogni giorno più la medicina per disintossicarlo e olio di vaselina per bocca per l'intestino. Io vorrei solo sapere, secondo lei se il quadro è sufficiente per farlo sopprimere o dobbiamo nutrire ancora speranze che si riprenda un po'. Grazie Laura
11/10/2006 |
Cara Laura, nel gatto un deterioramento della qualità della vita, tale da far consigliare l’eutanasia, non dipende per forza dalla creatinina elevata o dalla stitichezza, e non è affatto valutabile in base alla sua mail. Il momento giusto per aiutare un animale ad andarsene è difficile da cogliere. Quello che cerco di fare io è di capire se esiste ancora un margine di interesse per la vita, che nel gatto può voler dire interesse alla compagnia dei proprietari, alle coccole, a quello che succede intorno, al cibo. A volte, durante la malattia, ci si concentra molto sullo stress imposto all’animale e a se stessi da alcune cure di difficile applicazione e dai risultati variabili (parlo dell’olio di vaselina, ad esempio) e si sceglie di affrettare un’eutanasia altrimenti posticipabile. Se fosse questo il caso, dovreste manifestare al collega il vostro disagio e insieme cercare di trovare soluzioni meno faticose, che vi permettano di valutare serenamente quel “margine di interesse per la vita” di cui parlavo. Auguri, dott.ssa Nicoletta Bevere |
buongiorno dottoressa, ho un pastore tedesco di un anno. una settimana fa ha iniziato a zoppicare. oggi sono andato dal veterinario il quale gli ha fatto una rx. gli è stata riscontrato una displasia bilaterale dei gomiti grave. cosa devo fare? ha chi posso rivolgermi? può essere operato? grazie 12/10/2006 |
Gentile signore o signora, per la razza e per l’età di insorgenza dei sintomi la forma di displasia riscontrata potrebbe essere una UAP (acronimo inglese per “mancata unione del processo anconeo”). In tal caso l’intervento chirurgico tradizionale effettuato da un ortopedico, non per forza artroscopista, è necessario e utile, anzi utilissimo. Se invece si tratta di una grave artrosi, per la quale non è più possibile riconoscere l’esatta forma di displasia che l’ha generata (e quindi di solito non si tratta di UAP, la quale è ben riconoscibile anche con una grave artrosi), allora le considerazioni sono un po’ diverse. Conviene ancora sentire il parere di un ortopedico, ma in questo caso artroscopista. Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere
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Salve sono Chiara e volevo una informazione riguardo la mia gatta. E' una europea a pelo lungo e ha 3 anni non e' vaccinata però e' stata sterilizzata.
Mangia crocchette e passa molto tempo della giornata all' aria aperta.
Da 4 giorni la vedo a volte in giardino che scava la fossa per fare I suoi bisogni ma non li fa. L' appetito non e' cambiato e nemmeno il comportamento.
Ho provato a palpare addome per vedere se era duro però sembra normale.
NON capisco se non riesce a defecare o a urinare.
Voglio aggiungere che spesso mentre cerca di fare I suoi bisogni ci sono I miei due nipotini che la disturbano.
Grazie 14/10/2006 |
Gentile Chiara, dubito che la gatta non urini, mentre potrebbe: |
Gentile dott.ssa Bevere,
stavo documentandomi su internet circa la stomatite plasmocellulare e ho trovato il suo sito. volevo esporle il caso del mio gatto, James, 11 anni. nel 2000 gli è stata diagnosticata la sieropositività. da allora è stato sterilizzato e vive in casa con altri 2 gatti. in tutti questi anni non ha mai avuto problemi di salute, tranne una gengivite, che però non gli ha mai impedito di cibarsi, cosicchè le cure si sono limitate a un paio di pulizie dentali.
ora nel mese di giugno tutto è cominciato con una lacrimazione dell'occhio sinistro, che non ha dato segni di miglioramento con cure topiche. dopo un mesetto ha cominciato a colargli il nasino e gonfiare il musetto da quel lato. è stato curato con antibiotici ma dopo 10 gg dalla fine del trattamento si è ripresentato il problema. il mese scorso il veterinario lo ha addormentato, gli ha estratto un dente canino malridotto, e ha fatto una biopsia bucciale. Il risultato è stato : stomatite plasmocellulare con componente eosinofila, coinvolgente anche la componente ghiandolare profonda in forma proliferativa.
da allora ha fatto il depomedrol ogni 2 sett, il gonfiore è ricominciato, come la lacrimazione e attualmente sto provando con lo stomorgil, poichè in bocca dopo l'estrazione è rimasto un buco notevole. inoltre gli pulisco la cavità 2 volte al giorno, per evitare batteri collegati al cibo.
il veterinario mi ha detto che l'unica cura è il cortisone. vorrei sapere quali sono le conseguenze di queste cure in un gatto con aids o sieropositivo, e avere se possibile un suo consiglio. inoltre non capisco se il gonfiore normalmente dovrebbe passare anche con gli antibiotici , ed in lui la risposta è lenta per la sua immunodeficenza, o se solo con il cortisone.
a cosa va incontro il gatto?, posso assicuragli una buona qualità di vita? premetto che james mangia con appetito.
Mi scusi per tutte queste domande. nel frattempo la ringrazio della cortesia.
Teresa R.
14/10/2006 |
Cara Teresa, il mio punto di vista non è molto in accordo con quello del collega. Se ci vogliamo riferire ad una letteratura più o meno recente, e a quanto raccontano gli odontostomatologi veterinari, in generale risulta che il cortisone per curare la stomatite felina non appare molto utile, o addirittura è controindicato. Aggiungerei che nel suo caso non solo mi sembra controindicato il cortisone (in quanto è presente la stomatite), ma anche che l’uso di tale farmaco secondo me sarebbe da scoraggiare poiché il suo gatto è portatore di un virus, il quale, d’accordo, non è una condanna, ma da qui a promuovere l’immunodepressione in un gatto FIV positivo… Il tipo di cortisone che lei usa porta inoltre delle ulteriori controindicazioni specifiche, essendo una formulazione deposito, il cui assorbimento nel sangue non è modulabile nel caso in cui insorgessero problemi. La tumefazione di cui parla, se è riferita alla gengiva soprastante il canino, probabilmente è dovuta all’espansione dell’osso alveolare sottostante (basta guardare la radiografia che il collega avrà eseguito prima di estrarre il dente), e quindi non bisognerebbe attendere la sua scomparsa. Ma perché a proposito dell’estrazione riferisce la presenza di “un buco notevole”? C’è qualcosa che non va, magari il suo veterinario non ne è al corrente, in quanto un’estrazione dentale non dovrebbe presentare “buchi”, né dopo cinque minuti dall’intervento, né dopo un mese.Se le interessano il trattamento della stomatite e gli effetti del cortisone, legga la corrispondenza con Ilaria del 30/8/05 (prima pagina) e con Giuliana del 5/2/05 (sesta pagina). Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere
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Gentile dottoressa, innanzitutto la ringrazio per la sua risposta. ho letto i casi da lei indicatomi, e se non ho capito male la cura sta nell'estrazione dei denti. per quanto riguarda i medicinali cosa somministrare secondo il suo parere?
il problema di james sta nel coinvolgimento ghiandolare profonda, che a quanto ho capito gli determina l'ingrossamento del linfonodo sotto la mandibola della parte sinistra e la lacrimazione dell'occhio ed il gonfiore.
il buco a cui io mi riferisco è dovuto al fatto che estraendo il canino, il veterinario ha trovato sotto un'altro dente che faceva da tappo. il tessuto gengivale era completamente marcio, cosicchè non è stato possibile mettere dei punti.
mi è stato detto che non esiste altra cura. alla mia domanda se il cortisone fosse deleterio per un gatto con immunodeficenza mi è stato risposto che il mio gatto le difese non le ha più. in realtà il mio gatto a parte questo grave problema non ha mai avuto sintomi di immunodepressione in questi anni. ha fatto l'ultimo depomedrol venerdì e ad oggi sembra essersi sgonfiato, ma temo che accade ciò che lei ha detto, ossia che gli effetti benefici scemeranno via via con il tempo. conosce veterinari odontostomatologici in toscana nella zona di pisa da cui io scrivo? cosa devo fare?
la ringrazio per ora, scusandomi per il disturbo.
Teresa
16/10/2006 |
Cara Teresa, scusi il ritardo nella risposta (ma il 17 notte è nato mio figlio Riccardo!). La cura è esattamente l’estrazione dei premolari e dei molari, mentre i canini vengono conservati, se sani. Una terapia conservativa, che di solito ha un’efficacia transitoria, ma che alcuni odontostomatologi utilizzano in prima battuta (prevedendo comunque di eseguire in un tempo successivo le estrazioni) consiste nel detartrase e nell’estrazione dei soli denti patologici lasciando in sede quindi i premolari e molari sani. In questo modo la sintomatologia subisce un’importante regressione, ma successivamente purtroppo la permanenza di questi denti, anche se sani, porta alla recidiva. Questo primo approccio tuttavia consente al proprietario di verificare il miglioramento clinico e di accettare con maggior fiducia la chirurgia estrattiva. Altri odontostomatologi invece eseguono direttamente l’estrazione di tutti i premolari e molari, sia patologici sia sani. A questo punto di solito la malattia regredisce e scompare definitivamente. Nei rari casi in cui questo non avviene viene proposta una terapia farmacologica non cortisonica la cui discussione ci allontana dal suo gatto. Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere |
Gentilissima dottoressa
Le scrivo perche' ho bisogno di porle una domanda. Possiedo uno splendido dalmata di undici anni. Da circa un mese e mezzo noto che quando e' fermo in stazione eretta tende a piegarsi sulle gambe posteriori. Abbiamo effettuato delle rx che evidenziano a detta del veterinario una lieve artrosi dell'anca. Vorrei sapere se e' normale che che tenda a piegarsi sulla zampe posteriori anche senza aver passeggiato e quindi in teoria affaticato. Secondo lei questo fenomeno e' da attribuire alla coxoartrosi in ogni caso o dovrei sospettare qualche discopatia o anche ipotiroidismo data l'eta'? E nel caso in cui si trattasse di una discopatia come dovrei comportarmi?La ringrazio per la sua cortese attenzione e colgo l'occasione per porgere distinti saluti.
Antonio 16/10/2006 |
Gentile Antonio, l’atteggiamento posturale da lei riferito di solito è causato non dalla coxartrosi, ma da debolezza muscolare localizzata agli arti posteriori. Questa debolezza in genere ha origine da un’alterazione della conduzione nervosa, dovuta a diverse possibili cause, una delle quali è certamente la malattia del disco, da lei menzionata. Di solito con la visita si chiarisce se oltre alla coxartrosi esiste un problema neurologico. Se questo fosse presente, il passo successivo andrebbe discusso con il neurochirurgo. Se ad esempio si sospettasse una discopatia, andrebbe fatta una localizzazione esatta del disco colpito attraverso una diagnostica per immagini: magari la mielografia per una patologia toracolombare, la TAC per una patologia lombosacrale. Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere |
Buona sera,
Dopo aver notato una sete eccessiva del mio cagnolino l'ho portato dal veterinario che dopo le analisi del sangue gli ha diagnosticato una diabete insipida e prescritto due gocce per occhio di Minirin DDVP. Il cane ha perso progressivamente forze e peso e dopo un mese il veterinario gli ha diagnosticato dopo esami del sangue, radiografie ed ecografia un tumore alla milza, in metastasi al fegato. Disperata pensavo di perdere il mio tesorino ma dopo una settimana di flebi, con cortisone e vitamine e una alimentazione di sola carne, si è ripreso ed ora, a distanza di du mesi, dopo aver ripreso il suo peso (10 Kg), mangia ed è tornato quello di prima. Il cane soffriva già di colite e il veterinario aveva prescritto pasta senza glutine e carne esclusivamente di cavallo (60 grammi al giorno). Ora mangia 250 grammi di carne e di tutti i tipi!
Mi piacerebbe conoscere una Vostra opinione e avere qualche consiglio.
Ringrazio molto e saluto cordialmente.
C. S. di Verona
17/10/2006 |
Cara CS, purtroppo non sono in grado di soddisfarla. Infatti la situazione che lei brevemente mi riporta è troppo complessa e articolata perché, senza conoscere esattamente tutti i risultati, non solo degli esami effettuati ma anche delle visite, io possa darle un parere circa la diagnosi di diabete insipido, seguita da quella di neoplasia della milza con metastasi al fegato, seguita poi dalla apparente guarigione clinica del cagnolino. L’unico mio parere, che non le è di nessuna utilità, è che il tutto appare molto confuso. Infine, circa la colite diagnosticatale, non ho compreso affatto quale sia la sua domanda, visto che mi riferisce che il cane sta bene e, nonostante la dieta prescrittale dal collega, viene alimentato con ogni tipo di carne, immagino con buoni risultati. Se ha una domanda precisa può scrivermi ancora e, se posso, proverò a darle una risposta. Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere |
Buongiorno,
ho un problema con un cucciolo di pastore tedesco di 6 mesi con la piodermite localizzata dietro la testa- sul collo.
Sono circa 20 gg che gli viene somministrato un antibiotico, circa 10 gg in contemporanea del cortisone e due volte al gg una schiuma disinfettante per le dermatiti.
Risultato che queste macchie e il prurito non le sono andate via e il rossore non accenna a diminuire.
Vorrei sapere se esiste una pomata che possa dargli sollievo in modo tale da evitare che si gratti e agire dall'esterno per evitare di danneggiargli lo stomaco.
La ringrazio
Paola
19/10/2006 |
Cara Paola, la risposta alla sua domanda è che nel cane non esiste una dermatopatia che abbia il quadro clinico da lei descritto e che possa essere risolta con una pomata. Aggiungo un consiglio: più che andare tutta sola alla ricerca di una crema, se il problema appare di competenza specialistica e fino ad ora non si è verificato alcun miglioramento clinico, forse potrebbe concertare con il suo veterinario di fissare un appuntamento con un dermatologo. Penso infatti che per trovare la terapia corretta sia necessario rivedere l’iter diagnostico e scoprire esattamente la causa di questa piodermite. Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere
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Gentilissima Dott. BEVERE, siamo una famiglia che abita a Caserta ,e con noi vive un cagnolino yorkshire razza nana,di otto anni,da sei anni soffre di calcoli ai reni,e spessissimo,gli vengono coliche molto forti e per molti giorni nei quali non dorme e non si ferma mai di camminare, il veterinario ci ha consigliato BUSCOPAN PEDIATRICO una compressa divisa in quattro parti da dargliela ogni quattro ore, a volte non è efficace, consultando il suo sito e vedendo la sua cordiale disponibilità le chiediamo cosa posiamo fare di più GRAZIE ANTICIPATE di una vostra risposta. 19/10/2006 |
Cara famiglia di Caserta, in genere la presenza di calcoli all’interno del bacinetto renale, accertabile con una radiografia dell’addome o con un’ecografia addominale, non determina alcun sintomo. Inoltre la manifestazione di un dolore acuto addominale nel cane non coincide con il comportamento che voi descrivete. Ci sono invece molte altre e più frequenti cause che impediscono ad un cane di trovare riposo o che provocano agitazione (patologie cardiache, respiratorie, comportamentali, neurologiche). Il mio pensiero è che forse si dovrebbe rivedere la diagnosi. Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere |
Gent.mo Dottore il mio problema è questo: ho una cagnolina di circa 7 anni che vive con me e mio marito da 6 anni. e' sempre stata buona e tranquilla, noi lavoriamo dunque sta a casa sola mattino e pomeriggio, per la pausa pranzo torniamo tutti a casa in pratica è sola circa 4 ore al mattino e 3 al pomeriggio. da circa 2 mesi ha preso la cattiva abitudine di "scavare" ..prima ha distrutto il letto Abbiamo chiuso la camera; poi qualche giorno tranquilla...poi distrugge il divano...scava...scava..il pavimento è tutto rigato... sembra molto agitata quando torniamo a casa...che fare? dopo 6 anni cos'è cambiato? grazie 19/10/2006 |
Gentile signora…ci sono diverse possibilità: i tentativi di fare la buca da parte di una cagnolina possono essere le manifestazioni comportamentali di una pseudogravidanza, mentre se il sintomo principale è costituito dalle distruzioni in assenza dei proprietari, allora si potrebbe trattare di una forma di ansia. Infine, un’improvvisa alterazione del comportamento e dello stato mentale potrebbe essere riconducibile ad un disturbo neurologico. Per capire dove indirizzare le ricerche, in prima istanza, ci vuole una visita e un bel colloquio con un bravo veterinario, di modo che si riesca ad individuare almeno la tipologia del problema. Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere |
Gent.ma D.ssa Il mio gatto di razza persiana pura, dell'età di 4 anni presenta una grave insufficienza renale, malattia diagnosticata dal mio veterinario di fiducia, seguita da una grave intossicazione d'azoto, questi risultati li ha ottenuti prelevando del sangue dal mio micio, ora sono due giorni di fila che lo porto dal veterinario, e l'intossicazione è scesa, il fatto è che ora non va più nella lettiera a fare la pipì ma se la fa addosso, e anche l'apetito non è molto, io vorrei sapere se può tornare a fare la pipì da solo o no, dato che mi è stato detto che non ha più il controllo della vescica, e quanto può sopravvivere con questo problema ai reni, anche l'atteggiamento suo non è molto vispo, mentre prima era sempre in movimento, la ringrazio in anticipo per la risposta. grazie per la cortesia Andrea da Savona 19/10/2006 |
Gentile Andrea, per quanto riguarda la diagnosi di insufficienza renale, non disponendo dei risultati degli esami non ho nessun dato che mi permetta di risponderle in modo diretto. Quello che le posso dire però è che un costante e progressivo aggravamento sia dei sintomi, sia dei valori della creatinina ha un valore prognostico sfavorevole: dimostra infatti che la situazione non è stabile ed è in peggioramento. Ma sono certa che il collega che la segue, oltre a confermarle purtroppo questa innegabile (ma generica) verità, conoscendo esattamente la situazione del gatto, possa darle una risposta diretta. Per quanto riguarda invece il mancato utilizzo della lettiera, se è dovuto al fatto che il gatto è poliurico (fa moltissima pipì), debole e apatico per via dell’insufficienza renale, allora la risoluzione di questo problema presupporrebbe il miglioramento e la stabilizzazione dell’insufficienza renale. Quindi vale quanto le ho detto in precedenza. Se invece è presente un problema di vera e propria incontinenza (mi riferisco alla frase “non ha più il controllo della vescica”), allora ne andrebbe stabilita la causa. Infatti non dovrebbe esserci nessuna correlazione con l’insufficienza renale, la quale non determina disturbi del sistema nervoso periferico o centrale se non nelle fasi terminali. Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere
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Gentile dottoressa , sono di nuovo Amy e la disturbo per avere una sua opinione su una nuova possibilità offerta alla mia arzilla vecchietta Flo. Il mio veterinario mi ha accenato alla possibilità di una anestesia locale per rimuovere il nocciolino alla mammella, la gatta è una micia tranquilla ma..lei cosa ne pensa? Inoltre vorrei, se è possibile avere notizie sul trattamento farmacologico ed eventualmente alimentare per un granuloma eusofilo riscontrato alla mia terza e non ultima gatta Geraldina di 13 anni.Questa micia presenta anche una forte lacrimazione e un persistente raffreddore ,che io tratto periodicamente con punture di Baytril ,e che nella mia ignoranza penso sia collegato al granuloma... può essere così?...Grazie infinite.
19/10/2006 |
Cara Amy, se il suo veterinario ritiene che si possa fare, non vedo controindicazioni. Inoltre sarà possibile eseguire l’esame istologico e sapere di cosa si tratta. In caso di granuloma eosinofilico, prima del trattamento farmacologico, di solito si tenta la diagnosi della causa scatenante. Scrivo “si tenta” in quanto non sempre si arriva a trovare una causa dimostrabile. Normalmente si procede prima ad escludere la possibilità che siano presenti infestazioni parassitarie, infezioni micotiche o batteriche. Il suo gatto in effetti ha una rinite cronica. Il Baytril non è contemplato tra le possibili cause. Successivamente si cerca di escludere la presenza di un’intolleranza alimentare, attraverso la dieta privativa (d/d o z/d Hill’s, Hypoallergenic Royal canin, HA purina, LB dermatosis Eukanuba, Solo Quaglia ICF). Se tutti i test danno esito negativo e il granuloma persiste, il trattamento prevede l’uso di acidi grassi e cortisone orale. La formulazione orale, al contrario delle iniezioni deposito, comporta pochi rischi in quanto permette una rapida modulazione della posologia, e consente inoltre di abbassare gradualmente il dosaggio fino a trovare quello minimo efficace, riducendo così gli effetti collaterali pur mantenendo in remissione la malattia per molto tempo. Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere |
Gentile dott.ssa, nel lontano 1998 ho adottato un cane (spinone italiano) attraverso il canile comunale. Da allora presenta un otite cronica bilaterale curata con tanti e diversi tipi di antibiotici. Se negli scorsi anni un trattamento antibiotico associato a cortisone e lavaggi con prodotti specifici portava un miglioramento della situazione per qualche mese, ultimamente la situazione è degenerata. Dopo un tampone e un analisi microbilogica scopriamo che l'infezione è provocata da Pseudomonas aeruginosa resistente a qualunque antibiotico, cosa mi consiglia di fare?
Il mio veterinario mi ha parlato di un operazione con taglio per aerare il condotto uditivo (anche se non risolutivo) e una specie di "vaccinazione" (di cui però non so essere più chiara), anch'essa senza certezza di guarigione. Le sarei grata se potesse darci delle indicazioni, ringraziandola
Elena e Byron da Piacenza
21/10/2006
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Gentile Elena, è possibile che l’utilizzo per lungo tempo di terapie antibiotiche locali abbia selezionato un ceppo di Pseudomonas resistente a molti principi attivi. Come prima cosa sarebbe possibile testare altri antibiotici. Piccoli laboratori di analisi possono avere difficoltà a testare la sensibilità dei batteri ad un numero molto elevato di farmaci, quindi è necessario informarsi presso il laboratorio stesso o magari rivolgersi al laboratorio di un’università di medicina veterinaria. Se venisse trovato un antibiotico efficace, tanto da far guarire l’otite, in seguito sarebbe opportuno eseguire immediatamente una dieta privativa, considerando la possibilità che un’otite cronica bilaterale possa essere di natura allergica. In tutta questa prima fase ci si potrebbe avvalere della competenza di un dermatologo. Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere
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Buonasera, entro lunedì dovrei decidere cosa fare: il mio cane (meticcia di 25 kg e quasi 9 anni, già sopravvissuta per miracolo ad un carcinoma renale di quasi 30 cm) ora non appoggia più a terra la zampa posteriore destra. Le lastre hanno evidenziato un tumore osseo e metastasi polmonari. Le analisi del sangue e delle urine invece sono negative, così come l'ecografia addominale. Che fare? Amputare la zampa e iniziare la chemio oppure lasciare che il destino faccia il suo corso? l'unico mio desiderio è farla soffrire il meno possibile, e se continuare le cure e amputargli la zampa le provocheranno dolore solo per un mese di vita in più....non so se ne vale la pena. Cosa mi consiglia? La chemio per gli animali ora cosa comporta? E l'amputazione? Grazie mille. 21/10/2006 |
Caro signore o signora, forse la mia risposta arriva a cose fatte. Se fosse il mio cane mai e poi mai lo sottoporrei a questo intervento. Purtroppo (o per fortuna) sbaglia a credere di dover essere lei a prendere una decisione circa il destino del suo cane, perché ci sono tutti gli elementi per dire che questo destino, che lei ritiene incerto e sotto la sua responsabilità, ha già tutto deciso. Stia tranquillo, non si carichi di pesi che non sono suoi, ma pensi solo ad alleviare la sofferenza del suo cane, con terapie palliative se ancora ha un senso farle, e con un dolce addio quando verrà il momento. Un abbraccio, dott.ssa Nicoletta Bevere
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Gentile Dottoressa, ho una cagnolina di 15 anni a cui è stata riscontrato un soffio al cuore dovuto a insufficienza mitralica , però il cane non presenta tosse o altri sintomi. In tal caso, ovvero in assenza di tosse, è comunque consigliabile una terapia? Grazie per una sua risposta Bea 21/10/2006 |
Cara Bea, certo che sì. La tosse è un segno tardivo della malattia e indica che è già presente uno scompenso. Prima di arrivare a tanto però il cuore si modifica gradualmente, con alterazioni progressive delle quali il proprietario non si accorge e che, solo una volta superata una certa soglia, determinano chiaramente i sintomi della malattia. Non si deve aspettare tanto per la cura: la malattia esiste già, anche se il proprietario non la vede. L’antipertensivo che le hanno prescritto, serve a rallentare la progressione della malattia fin dal suo esordio, e quindi è indicato a partire dal momento in cui viene auscultato il soffio. Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere |
Il mio cane uno yorkshire di 9 anni soffre di ipertrofia prostatite benigna che ogni tanto gli provoca difficoltà nell'urinare, proprio non riesce ad espellere l'urina se non qualche goccia dopo sforzi enormi. Sino a tutt'oggi il mio veterinario ha provveduto ad intervenire praticandogli lo svuotamento della vescica con il catetere e, somministrandoli tramite una puntura sottocutanea una sola dose di un medicinale che riduce il volume della prostata. Ho letto che esiste una medicina di origine vegetale in grado di mantenere sotto controllo il volume della prostata, Le chiedo di volermi indicare il suo principio attivo e nome commerciale. Aspetto con impazienza il Suo prezioso consiglio ringraziandola anticipatamente Distinti saluti Eliana 22/10/2006 |
Cara Eliana, è impossibile che l’ipertrofia prostatica benigna (IPB) determini ostruzione parziale o totale dell’uretra!! E’ impossibile in quanto la crescita della prostata nel cane è centrifuga. La disuria (difficoltà a urinare) in corso di questa malattia si verifica nell’uomo, nel quale la crescita della prostata è invece centripeta, ossia rivolta verso il centro, a comprimere l’uretra. Nel cane la prostata invece comprime verso l’alto il retto, di modo da non causare mai ostruzione uretrale, ma quasi sempre difficoltà alla defecazione. Nel cane il sintomo più frequente dell’IPB, assieme alla difficoltà a defecare, è lo scolo prepuziale, ossia la perdita di liquido goccia a goccia dal pene, da alcuni purtroppo interpretato come incontinenza, quando incontinenza non è. Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere |
Buongiorno. Ho una cagnolina meticcia (una specie di terrier con qualcosa del bolognese, direi) di taglia piccola (6-7 kg). Ora ha circa 2 anni, secondo il veterinario del canile in cui l'ho presa 6 mesi fa. Soffre di pruriti agli occhi e alla testa, e si gratta fino a ferirsi. Secondo il veterinario da cui l'abbiamo portata, dipende da un'allergia. Ha consigliato di non farla andare su prati, ma non è pensabile... vivo in aperta campagna! Dopo averle curato le lesioni a una cornea che si era inferta grattandosi gli occhi, sta ora prendendo regolarmente da quasi 3 mesi il Redonyl gel, che dovrebbe eliminare o ridurre il problema... ma io non vedo grandi miglioramenti, e non posso tenerle l' "imbuto" al collo per tutta la vita, povera creatura. Non so che informazioni possano esserle utili, quindi scrivo tutto quello che mi viene in mente: - pelo riccio, medio-lungo e molto morbido - ottimo appetito, anche se preferisce saltare i pasti piuttosto che mangiare cose che non le piacciono (come la maggior parte del cibo secco); sembra preferire il cibo per gatti, adora carne, pesce e dolci e non apprezza particolarmente i bastoncini di pelle da masticare - la salute generale sembra ottima - secondo il veterinario del canile era probabilmente sterilizzata, ma lo scorso maggio è andata in calore (seguito da una gravidanza isterica) - affettuosissima, dolce, in generale molto ben disposta anche verso gli estranei; molto intelligente; in generale ubbidiente perché ansiosa di compiacere; molto vivace se stimolata, altrimenti dorme un numero incredibile di ore - appena l'ho presa aveva (comprensibilmente) molte paure; ora mi pare che le siano rimaste solo una certa paura di alcuni cani di grossa taglia (inizia ad abbaiare/guaire con un tono acutissimo) e la paura di essere abbandonata/di stare da sola - non sopporta la pioggia - viene trattata con Frontline - ha capito che non vogliamo che si gratti gli occhi e quindi non lo fa quasi più, ma molto spesso si sfrega gli occhi contro le nostre gambe o mani - secondo il veterinario del canile, era sempre stata tenuta alla catena: aveva il collo e le "spalle" senza peli e con la pelle _molto_ irritata - ha una vertebra (in un umano sarebbe, credo, la 6a o 7a toracica) infossata; lo era molto di più quando l'avevo appena presa, ora sta tornando verso la norma - ha fatto il test per la Leishmaniosi, che per fortuna è negativo. Non mi viene in mente altro. Se ha suggerimenti utili, la ringrazio moltissimo in anticipo! Lia 25/10/2006 |
Cara Lia, innanzitutto le vorrei fare un complimento per la chiarezza e per l’affettuosa attenzione che traspare da questo dettagliato resoconto. Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere |
Salve.
Ho uno shitzu di 11 anni che circa 4 anni fa era stato operato per calcoli alla vescica. Adesso si sono riformati e domenica si è bloccato e non riusciva più a urinare. L'abbiamo portato dal veterinario e l'hanno operato d'urgenza lunedì pomeriggio. Il problema è che 2 maledetti calcoli si erano nascosti nell'uretra e pertanto, dopo l'operazione, è rimasto ancora bloccato. Il problema ora è fare un'altra anesteria vista l'età e visto che ha il cuore un po' debole. Per il momento i 2 calcoli sono stati spinti nella vescica con un catetere ma secondo me non ha senso lasciarli dentro e aspettare che si blocchi di nuovo. Possibile che non esiste una cura medica che sia in grado di scioglierli? Avevo letto da qualche parte che rendendo l'urina acida i calcoli si sciolgono, è vero? ma come si fa? Grazie
Cordiali saluti
Mirko F.
26/10/2006 |
Gentile Mirko, peccato che quei due calcoli uretrali non siano stati risospinti in vescica prima di effettuare l’intervento. A volte però accade che, nonostante vengano prese tutte le possibili precauzioni per evitare quello che le è successo, comunque sfugga qualcosa. Adesso quei due piccoli calcoli vanno lasciati dove sono, in attesa di conoscere la loro composizione. Infatti la risposta alla sua domanda è: dipende dal tipo di calcolo. Quando avrà l’esito sulla composizione dei calcoli vescicali (di solito ci vogliono circa 7-10 giorni), il veterinario che ha operato il cane potrà rispondere alla sua domanda. Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere |
Cara dottoressa Nicoletta Bevere, il mio cricetino di un anno ha un tumore (diagnosticato con ago aspirato) sul zona del petto. E' comparso in maniera davvero veloce e dire che il 7 di ottobre era sano e normale. Vorrei chiedere se in caso di benignita' del tumore potrebbe continuare a vivere ancora (visto che e' giovane) e se in caso contrario sarebbe rischioso farlo operare da uno specialista. Ci sono davvero molto affezionata e l'ho curato per due settimane da quando si era storto e fratturato il "polso" con tre ditine e si era rimesso bene. Adesso mangia sempre come prima, si lava, e' vispo insomma... che cosa devo aspettarmi? Ringrazio in anticipo per la gentile risposta.... Gabriella da Udine 27/10/2006 |
Gentile Gabriella, se secondo l’esito della citologia si tratta di una forma benigna e se clinicamente la neoformazione appare ben delimitata e asportabile, vale senza dubbio la pena di fare l’intervento, anche se la massa sembra molto grande. Se al contrario la citologia individua una forma maligna, allora le sconsiglio l’intervento, a meno che il chirurgo non sia ragionevolmente certo di poter eseguire una chirurgia radicale (che implica cioè l’asportazione di tutto il tessuto tumorale) e non semplicemente riduttiva (che implica di dover lasciare in sede una parte del tumore). Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere
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buongiorno
ho un cane bovaro bernese di 5 anni a cui è stata diagnosticato un mega-esofago, da pochi giorni, mi dicono essere di natura congenita. e che purtroppo non c'è nulla da fare.
è vero, non ci sono cure, alimenti medicine, interventi niente che si può fare per ridurre questo problema
mi hai detto o muore soffocato o muore di fame... assurdo credo.
grazie catia
28/10/2006 |
Gentile Catia, il megaesofago può avere diverse cause e alcune forme sono trattabili con una terapia specifica, medica o chirurgica. Se in corso di diagnosi è stato fatto solo un radiogramma del torace, conviene accertare il tipo di megaesofago attraverso altre indagini come l’esofagoscopia e la ricerca degli anticorpi anti acetilcolina. Esiste tuttavia una forma di megaesofago, detta idiopatica (megaesofago idiopatico) che non ha apparente causa e per la quale non è nota alcuna cura, anche se esiste pur sempre una possibile gestione. Infatti si deve comunque e sempre gestire il megaesofago, di qualunque tipo si tratti: la gestione del megaesofago prevede l’uso di procinetici (domperidone o metoclopramide) e antiacidi (sucralfato e ranitidina o inibitori di pompa protonica). E’ inoltre essenziale alimentare il cane in piedi, ossia sollevato sugli arti posteriori, con quelli anteriori sostenuti dal proprietario (nel caso di un cane di piccola o media taglia) o appoggiati al piano di un tavolo (nel caso di un cane di grossa taglia, come il suo). La ciotola della pappa verrà lasciata sul tavolo per tutta la durata del pasto. Successivamente il cane andrà mantenuto in quella stessa posizione per 10-15 minuti. Se il cane in questo modo riesce a non rigurgitare tutto quello che mangia, allora non perderà peso e non morirà affatto di fame. La formulazione del cibo è indifferente, umida o secca, ma conviene usare un alimento ad alto tenore energetico, di modo sia possibile ridurre il volume del pasto. La complicanza più grave del megaesofago è la broncopolmonite ab ingestis, che si verifica se alcuni frammenti di cibo vengono inalati. In questo caso è necessario trattare il cane con antibiotici appropriati. Se tale complicanza non si verifica troppo spesso e se le cure vengono effettuate tempestivamente, il suo bovaro non “morirà soffocato”. Sebbene sia vero che la prognosi del megaesofago è riservata, le consiglio di non perdere così in fretta le speranze. Auguri, dott.ssa Nicoletta Bevere
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buongiorno, Le scrivo perchè ho un gatto nato con i reni policistici. il mio gatto ha 1anno e qualche mese, gia dai primi mesi di età ha avuto più volte la cistite curata con antibiotici, in seguito a un'ecografia abbiamo visto che il gatto ha entrambi i reni policistici. ultimamente ha avuto non la cistite ma spesso ph alto,se non sbaglio globuli bianchi troppo alti,e struviti nell'urina. il veterinario esamina le urine ogni 2 mesi quindi la cosa è tenuta sotto controllo,in più gli sto dando da mangiare cibo umido della hill's S/D e royal canin urinary mischiati con una piccola quantità di cibo normale dell'almo se no non mangia nulla. qualche giorno fa abbiamo fatto una seconda ecografia visto che la prima era stata fatta molto tempo fa e da questa abbiamo visto che uno dei due reni purtroppo è molto peggiorato,è pieno di cisti,si vede proprio una grande macchia nera di cisti mentre nell'altro sono piccole e molto meno concentrate. vorrei chiederle intanto riguardo il cibo,è vero che può mangiare croccantini della hills S/D o sarebbe meglio eliminarli del tutto? e poi vorrei chiederle: sto inoltre dandogli per periodi di 10/15 gg il berberis per i reni e la calcarea carbonica per sciogliere gli struviti, lei pensa che possa funzionare anche questa cura omeopatica? e in ultimo vorrei chiederle se il mio gatto potrà avere una vita di una lunghezza normale o se avrà poco da vivere: io mi fido molto del mio veterinario,il quale dice che non è detto che abbia una vita corta, ma una mia amica mi ha fatto consultare la sua veterinaria che invece mi ha detto che avrà si e no 1anno di vita... a chi devo dare ascolto?mi risponda sinceramente... anche perchè nonostante mi fidi del mio medico preferisco sentire più pareri. grazie mille 30/10/2006 |
Gentile signore o signora, il suo gatto può tranquillamente continuare ad alimentarsi con il mangime di cui parla. Non c’è alcuna controindicazione (a meno che il micio non abbia già insufficienza renale) e anzi ci sono delle precise indicazioni terapeutiche, visto che sono presenti cristalli di struvite e che il pH urinario tende all’alcalinità. Per quanto riguarda la cura di cui parla, non esiste alcun supporto scientifico che dia autorevolezza all’uso dell’omeopatia nel rene policistico del gatto, ma ritengo poco probabile che questi prodotti possano in qualche modo far male. Circa l’ultima domanda, in generale mi trovo abbastanza d’accordo con la risposta che le ha già dato il suo veterinario, ma per formulare una prognosi più attendibile è assolutamente necessario monitorare regolarmente almeno il valore della creatinina, in quanto la principale causa di decesso correlata al rene policistico è l’insufficienza renale. Di sicuro nessun essere umano, a meno che non sia dotato di strani poteri occulti, può prevedere il mese e l’anno di morte (naturale) di un essere vivente!! Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere |
Salve dottoressa, ho un pastore tedesco femmina di 8 anni. A Febbraio è stata sottoposta ad intervento per l'asportazione delle ghiandole perianali. Dopo un primo miglioramento le fistole si sono ripresentate, e non ne faccio colpa a nessuno in quanto noto che sull'argomento c'è molta confusione. Una pubblicazione dell'università di Torino consiglia la soluzione chirurgica(dal lato drastico,con esportazione dello sfintere o amputazione della coda) altri consigliano farmaci immunosoppressivi come la ciclosporina. Mi sono chiesto se c'è un'opinione abbastanza univoca, non dico per risolvere il problema anche perchè adesso la situazione è molto peggiorata,ma almeno per alleviare un po' i dolori di Asia in questi ultimi suoi anni. grazie giuseppe 30/10/2006 |
Gentile Giuseppe, da non molti anni esiste una scuola di pensiero che considera superato il trattamento chirurgico delle fistole perianali del Pastore Tedesco, a causa dell’altissima frequenza con la quale, a tale intervento, segue la recidiva. Per quanto riguarda l’amputazione della coda, io non ne parlerei affatto: se lei tiene ben rasata la regione perianale e abbassa la carica batterica locale con delle terapie topiche ottiene un risultato decisamente migliore e il cane si tiene la sua coda. Auguri, dott.ssa Nicoletta Bevere |