Il veterinario risponde
a cura della d.ssa Nicoletta Bevere

tredicesima pagina

Gent.Dottore

Non trovando il mio veterinario (perchè in ferie) vorrei chiederle un consiglio visto che mi sto preoccupando un po'.
Ho notato da qualche giorno che il mio cane (meticcio 10 anni) continua a leccarsi l'ano che si presenta gonfio  però poco arrossato  non sapendo cosa fare ho disinfettato la parte con delle soluzioni apposite comperate in farmacia però non vedo molti risultati .mi potrebbe dare un consiglio su cosa devo fare in attesa del mio veterinario?


01/09/2006
 

Gentile signor o signora…è possibile che si tratti di una banale ritenzione dei sacchi paranali, oppure di una forma di sacculite in fase iniziale, ma potrebbe trattarsi anche d’altro. Purtroppo ci vuole proprio un veterinario dal vivo per stabilire sia la causa sia la terapia. Sicuramente nella sua città può trovare un veterinario che non sia in ferie.

Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere

 

 

salve, ho già scritto una volta per chiedere informazioni sulla malattia del mio gatto (fiv), dopo una cura di deltacortene e baytril, abbiamo deciso che è meglio per lui, fargli le flebo a casa, anche perchè la cura non ha beneficiato il mio gatto. aveva le gengivite, ora è passata con una pulizia dei denti, ma rifiuta il cibo.. fa dei versi come se avesse ancora male ai denti, ma facendo attenzione, non è come sembra, ma ha nausea, per qst rifiuta il cibo, e non so come mai.. il veterinario che lo ha in cura, non mi ha dato spiegazioni sensate, anzi, non mi ha dato spiegazioni, vorrei sapere come mai il gatto, ora che le gengive sono a posto, rifiuta il cibo, e come lo annusa fa quei versi.. come sintomi da fiv, il gatto ha presentato gengivite, crisi epilettiche, anemia, e ora rifiuta il cibo, non ha mai presentato vomito e diarrea, febbre .. ho pensato anke di cambiare veterinario che potesse approfondire con vari esami (a lui non è mai stato effettuato nessun esame se non quello del prelievo per verificare se affetto da quella malattia) ma nella mia città, è il migliore, e io non posso spostarmi molto per via che ho perso il lavoro, e anche curare il mio gatto è già una spesa grossa. vorrei farle una domanda ke puo essere banale, ma per me molto utile, la carne di cavallo, è un aiuto contro la sua anemia? io spero che quel senso di nausea possa passargli in fretta e riprendere a mangiare, ma non so come mai non mangia, la ringrazio anticipatamente, cordiali saluti

V. da Acqui Terme (AL)

01/09/2006
 

Caro signor V. o signora V., la risposta è no, non c’è alcun motivo perché la carne di cavallo debba guarire l’anemia del suo gatto, a meno che lei negli ultimi 8-10 mesi non lo abbia alimentato solo con pane e latte. Ma ovviamente non è così. Deduco poi che, senza nemmeno un esame del sangue, la scoperta di questa anemia sia stata fatta solo sulla base del colore delle mucose. Un po’ pochino. Purtroppo gli esami del sangue sono assolutamente necessari, sia per catalogare il tipo di anemia (rigenerativa o non rigenerativa: è fondamentale saperlo e basta una spesa di pochi euro!), sia per evidenziare un’eventuale malattia sottostante o concomitante, concausa assieme all’anemia di questa grave inappetenza (insufficienza renale, patologie epatiche, ecc…). Se poi davvero (ma davvero!!) due esami del sangue non li si può proprio fare, allora io tratterei i sintomi della nausea con un antiemetico e un antiacido, e tenterei un ciclo di doxiciclina. Non è un bel modo di procedere, ma magari il gatto è fortunatissimo e il suo problema principale è solo un’emobartonella.

Auguri, dott.ssa Nicoletta Bevere

 

Gentile dottoressa,
il nostro Camillo, uno spavaldo meticcio di 8 anni, peso 15 chili e ottima muscolatura, non appoggia più, da 8 giorni, la zampa posteriore dx.
E’ stato visitato presso una clinica veterinaria ed è stato sottoposto a esame radiologico; la diagnosi è stata quella di un “serio stiramento del legamento crociato”. L’interessamento dei legamenti è stato confermato anche da una seconda visita presso un altro veterinario.
La clinica ci ha consigliato un intervento di tipo extracapsulare, da effettuarsi inderogabilmente nell’arco di 15-20 giorni dal trauma, con un decorso di 4 settimane durante le quali il cane dovrà stare assolutamente fermo, se necessario in gabbia! Attualmente è in corso una terapia a base di antinfiammatori e cerchiamo di tenere di tenere il cane più fermo possibile, sperando che possa recuperare (anche se ciò comporta tenerlo la maggior parte del tempo isolato in uno stanzino, ben aerato ed illuminato ma pur sempre rinchiuso...).
Considerato che Camillo è un cane di campagna, esuberante, difficile da tenere a freno anche solo per pochi minuti, che non è mai stato neppure a guinzaglio (l’altro ieri, sulle 3 zampe, ha saltato un muro di almeno 2 metri...), ci chiediamo - nel caso in cui la terapia antinfiammatoria non dia esiti - se l’intervento suggerito sia la scelta migliore nell’interesse di un cane di questo tipo, o se non sia meglio temporeggiare ulteriormente sperando in un recupero naturale, ed eventualmente optare, in seguito, per un altri tipi di intervento (benchè molto più costosi di quello propostoci).
La ringrazio in anticipo e la saluto molto cordialmente.
Alessandro S.
Ivrea (TO)

04/09/2006
 

Gentile Alessandro, concordo perfettamente con i tempi stabiliti dal collega, in quanto per trarre dalla chirurgia il massimo vantaggio possibile è necessario non dare modo al ginocchio di sviluppare artrosi. In particolare alcune alterazioni precoci delle superfici articolari si possono evidenzare (almeno a livello microscopico) già dopo 7 giorni dalla rottura del legamento. E’ possibile, così come lei spera, che dopo alcune settimane dalla rottura il cane manifesti un graduale e spontaneo miglioramento, ma questo non vuol certo dire che il crociato abbia recuperato la propria integrità: si tratta solo di un possibile decorso della malattia, non di vera guarigione. Inizialmente il cane sembra migliorare, si attenua la zoppia acuta e compare una zoppia cronica, più grave dopo il riposo, dovuta all’artrosi. La chirurgia (indipendentemente dal tipo di tecnica usata!), effettuata a questo punto, dà risultati certamente inferiori rispetto a quelli che avrebbe dato se realizzata più precocemente. Ma poiché ho già avuto modo di trattare questo preciso argomento, la invito, se vuole, a leggere anche la risposta per il sig. Erminio del 4 Luglio, a pagina undici.
Ha ragione nel ritenere che l’estrema vivacità del cane possa rendere il postoperatorio più complicato, ma credo che il collega che intende operare l’animale possa aiutarla ad affrontare anche questo particolare aspetto (direi non inconsueto) magari in modo farmacologico.
Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere.

 

Al mio cane Beagle Billy è stato fatto dall'allevatore il vaccino NOBIVAC PUPPY CP dopo 15 gg dal ns veterinario il TETRADOG CHPL perchè secondo lui era troppo forte quello fatto dall'allevamento. Dopo 10 gg (lui doveva andare in ferie) gli è stato somministrato il CANIVAZ L. Vorrei porgergli una domanda: il veterinario mi ha detto che come ciclo di cure per le vaccinazioni sono a posto e dopo 2 gg il cane può già uscire.
L'allevamento dove ho comprato il cane ha detto perchè non ha fatto il richiamo del Nobivac e poi non ha somministrato il vaccino della Leptospirosi e poi il richiamo.Per loro le vaccinazioni dovevano essere 4.
Il cane può uscire?
grazie Cristina di Al

05/09/2006
 

Cara Cristina, senza l’età del cucciolo faccio l’indovina: poniamo che in allevamento abbiano vaccinato il cane a 50 giorni. Quindi il suo veterinario è intervenuto successivamente a 65 giorni e poi a 75 giorni. Io avrei seguito un piano vaccinale tutto diverso e non considero completo il piano vaccinale fino ad ora effettuato. Tuttavia il cane può uscire all’aperto, anzi deve uscire, per imparare a non aver paura del guinzaglio, dei rumori del traffico, delle persone sconosciute e soprattutto per socializzare con altri cani. Per acquisire un sano equilibrio insomma.
Lei deve solo adottare delle normali precauzioni per proteggerlo dai colpi d’aria (niente bagnetto) e da zone ad elevato rischio infettivo (niente mostre canine, visite a fiere, ricoveri in canili, eccetera eccetera).

Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere

 
Cara dottoressa,
ci rivolgiamo a lei perchè abbiamo una cagnolina di 13 anni e mezzo (un meticcio di volpini) che presenta una massa (oramai grande quanto un piccolo pugno) sull'addome.
Tale massa è presente fin da quando la cagnolina aveva 8 anni ma di dimensione molto ridotte (più o meno quelle di un arachide). In ogni caso, dietro consiglio della nostra veterinaria (visto anche l'età non più giovane, 8 anni) decidemmo di non operarla ma di tenerla sottocontrollo.
Effettivamente, fino all'inizio di quest'anno le cose sono andate abbastanza bene. La piccola massa non si è ingrandita e la cagnolina è stata sempre bene.
Tuttavia, quest'anno la massa ha iniziato lentamente ma gradualmente ad ingrandirsi fino ad arrivare alle dimensioni attuali (di cui sopra).
Dopo i primi mesi, abbiamo iniziato a darle una compressa di fungo maitake (un preparato immunostimolante utilizzato nella medicina "alternativa" per far fronte ai tumori anche umani) ed il succo d'aloe.
Nel frattempo abbiamo fatto delle analisi per valutare la presenza di eventuali metastasi: la radiografia dei polmoni e l'ecoaddome. Il cane non presenta metastasi e risulta in buona salute. Ci è stato, dunque, consigliato l'intervento per asportare la sola massa tumorale (il cane presenta altri piccolissime masse mai cresciute). Tuttavia, ci è stato riferito che, data l'età della cagnolina, l'anestesia rappresenta un rischio (addirittura del 40%-50%).
Vorremo sapere, nel caso in cui decidessimo di non far asportare la massa, in quanto tempo, secondo la casistica è destinata ad ulcerarsi. Tenga presente che, al momento attuale, la cagnolina gode di buona salute ed è molto vivace. Inoltre, vorremmo sapere se l'operazione in seguito all'ulcerazione potrebbe essere più pericolosa di quella che si prospetta allo stato attuale.
Vorremo sapere, allo stesso tempo, se in seguito all'eventuale operazione, la cagnolina potrebbe peggiorare il suo stato generale. Vorremo, infine,
avere un suo parere generale sull'argomento.
La ringraziamo per l'attenzione.
Cordiali saluti


07/09/2006
 

Cari signori, alla prima domanda non posso rispondere in quanto non precisate la natura della neoformazione di cui parlate. Non è stato eseguito nemmeno un esame citologico in questi 5 anni, da quando il nodulo è stato individuato sull’addome?  Non sappiamo nemmeno se si tratta di una lesione cistica o tumorale? E’ a carico della ghiandola mammaria oppure no? Quindi capite bene che la seconda domanda non è molto pertinente (comunque la risposta, parlando per ipotesi di un adenocarcinoma della ghiandola mammaria, sarebbe stata “no, l’operazione non sarebbe più pericolosa, ma forse soltanto inutile”). La risposta alla terza domanda è no: un’anestesia generale e una nodulectomia (o anche una mastectomia) non possono modificare lo stato di salute attuale del vostro cane, né in meglio né in peggio, ma possono forse modificare il futuro del vostro cane e la sua aspettativa di vita.

Il mio parere è che i noduli, se sono a carico della ghiandola mammaria (cosa che voi non mi dite) andrebbero tutti asportati chirurgicamente e sottoposti ad esame istopatologico, adesso che gli esami preoperatori hanno dato un buon esito, senza aspettare un eventuale peggioramento delle condizioni cliniche della cagnolina. L’unica cosa che mi dà qualche perplessità è la seguente: scrivete che il veterinario vi ha consigliato l’intervento chirurgico, pur stimando il rischio anestesiologico come elevatissimo. C’è qualcosa che non torna. Se io pensassi che sottoporre ad anestesia un cane sano e vivace, per asportare alcuni noduli (dei quali non conosco la natura!!), lo esporrebbe ad una probabilità su due di morire, non mi verrebbe mai in mente di consigliare un tale intervento a nessuno. Conviene che vi spieghiate meglio con il collega prima di prendere una decisione.

Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere

 

 
Gentile Dottoressa,
ho un meticcio di 13 anni che non ha mai visto un veterinario, fino al giorno 28/08/2006, giorno in cui si è sentito male. Premetto, che lui vive in campagna, nonostante sia vecchiarello, ha sempre corso tanto, e fatto lunghe passeggiate. Il giorno 28/08/2006, durante la sua passeggiata giornaliera, ad un tratto si ferma, non cammina più, si blocca. Lo abbiamo preso in braccio e portato alla sua cuccia, facendolo bere. Si è ripreso, come se niente fosse. Siccome però è stata una cosa strana, mai fatta lo abbiamo portato dal veterinario. Esami del sangue, esami dell'urina ed eco-cuore. Diagnosi: Insufficienza mitralica e tricuspidale, grave dilatazione biatrale e ascite all'addome. Cura: Lanoxin 0,125 mg. due volte al giorno e diuretico. Il cane presenta, soprattutto quando ci vede, e quindi si agita, della tosse. Vorrei chiedergli: ma questa tosse è pericolosa? O è normale, visto che è cardiopatico? Nerone, questo è il suo nome, ora è tornato come "nuovo", non ha più ascite, esce per la passeggiata giornaliera ed è attivo, mangia, ma ha questa benedetta tosse. Può vivere ancora molto con questa cura? La ringrazio moltissimo per una sua risposta. Grazie. Annamaria

07/09/2006
 

Gentile Annamaria, la tosse che Nerone manifesta quando è agitato e vi vede non dipende dalla malattia cardiaca, che evidentemente è molto ben controllata dai farmaci, visto che l’ascite è scomparsa e il cane è “rinato”. Non dovete preoccuparvi per questa tosse, che origina dalle vie aeree superiori (trachea e/o bronchi principali) e che probabilmente il cagnolino manifesta da molto tempo. Il tipo di tosse e la sintomatologia alla quale dovrete prestare qualche attenzione è molto diversa da quanto riferite e sicuramente il cardiologo vi avrà spiegato nei dettagli i segnali di un aggravamento della malattia cardiaca (intolleranza all’esercizio fisico, tachicardia, tosse notturna, distensione dell’addome, ecc…)

L’aspettativa di vita di un cagnolino come il vostro è stimabile, con qualche difficoltà e con molte cautele, ripetendo regolarmente l’esame ecocardiografico che avete già fatto, magari con lo stesso cardiologo, di modo che venga messa in evidenza la propensione della malattia a rimanere stazionaria oppure ad aggravarsi.

Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere

 
Gentile dottoressa, le scrivo per chiederle un consiglio. Sono un po' preoccupata per la mia cagnolina Birba, un beagle di 1 anno e 9 mesi alla quale è stata diagnosticata una gravidanza isterica. Il problema è che Birba è già stata sterelizzata, e io ero convinta che la sterelizzazione evitasse la comparsa di gravidanze isteriche. Inoltre vorrei sapere se la gravidanza isterica di Birba possa essere collegata in qualche modo alla mia gravidanza (sono incinta di 6 mesi). Secondo lei una volta curata questa gravidanza isterica potrebbe ricomparire? e come si relazionerà con il bambino in arrivo? Sono un po' preoccupata per lei perchè viviamo in simbiosi lei, mio marito ed io e non vorrei proprio vederla soffrire.

08/09/2006
 

Un cane di sesso femminile al quale siano state asportate completamente entrambe le ovaie non va incontro a pseudogravidanza (o gravidanza isterica), in quanto questo stato fisiologico o parafisiologico della cagna è legato alle modificazioni ormonali del ciclo estrale, e il ciclo estrale senza ovaie non può avvenire. Quindi le possibilità secondo me sono due: o il cane non ha una pseudogravidanza ma qualche altro disturbo (comportamentale?), o il cane ha effettivamente una pseudogravidanza perché c’è un residuo ovarico (di solito si tratta dell’ovaio di destra) non rimosso durante l’intervento. In quest’ultimo caso è possibile che il problema si ripresenti fra qualche mese, ma normalmente questo non influisce sul rapporto che un cane (emotivamente equilibrato e socialmente ben collocato nell’ambito della famiglia! …verificherei…) può avere con un bebé. Nel primo caso invece sarebbe tutto da vedere.

Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere
 

 
Gent.ma Dott.ssa,
ho una domanda da farle. A casa ho due gatti grandi ai quali regolarmente metto Frontline-l'antipulci, ma per un mese e mezzo la mia casa era popolata da 4 micini che ora hanno trovato casa altrove perche' io non ero in grado di accudirli tutti. Purtroppo la loro mamma non e' una gatta domestica quindi quando entrava in casa per allattarli le sue pulci si trasferivano sulla pelliccia dei cuccioli. Ora la mia casa e' piena di minuscole pulci che attaccano solo mia sorella e sulla sua pelle si formano delle macchie rosastre con al centro un rigonfiamento dovuto ad una piccola puntura. Lei dice di aver letto su un libro che e' possibile che le pulci degli animali saltino periodicamente sulla pelle dell'uomo ma solo perche' in cerca della pelliccia degli animali e che le chiazze spariranno probabilmente tra una settimana dopo che metterra' sulla pelle qualche prodotto o crema antizanzare. Ora mi chiedo se dovesse fare qualche visita medica da un dottore di medicina generale, un dermatologo o un veterinario? Che cosa potrebbe mettere sulla sua pelle per alleviare il prurito e per difenderla dalle punture? Ho comprato due prodotti, uno di bayer Solfac Plus Automatic Casa ke sarebbe un antipulci ad erogazione automatica per ambienti domestici e Fortecid spray, un disinfestante, per liberare la casa dai parassiti-penso che questo sia un buon inizio.
Attendo al piu' presto una sua opinione.
Saluti,
Marina da Trieste.

08/09/2006
 

Gentile Marina, vanno benissimo i prodotti che ha acquistato, ma è più sicuro se a questi aggiungiamo anche un trattamento antipulci con attività ambientale (va bene quello che lei ha sempre fatto), da effettuare su tutti i gatti che soggiornano in casa, mensilmente, per qualche mese consecutivo. Eventuali gatti a vita semilibera che avranno modo di transitare per la casa dovranno ricevere identico trattamento, mensile, per tutto il tempo in cui lei avrà modo di ospitarli. Consigli medici o peggio prescrizioni ad esseri umani davvero non ne faccio, se non nel supersegreto delle mie quattro mura domestiche!!

Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere

 
Buongiorno,
Mi chiamo Vera ed ho una cagnolina di 10 mesi di nome Milly: abitiamo in provincia di Vercelli.
E' sempre stata molto vivace ma da un giorno all'altro è diventata debole, senza appetito (non che prima ne avesse molto), irrequieta (di notte non riesce a stare ferma x + di 10 minuti della stessa posizione), insomma strana.
Dalla Veterinaria esame del sangue che ha riscontrato un valore ALT pari a 536.
Cura di antibiotici x una settimana, Plasil e Ranidil (se ora ricordo bene il nome) x 10 giorni + Epato 1500 x un mese.
La cura è terminata ma la situazione non è migliorata x niente.
Domani ecografia.
Al momento la Veterinaria non ci ha dato una diagnosi certa, dice che potrebbero essere diverse cose e che allo stato attuale non si può essere sicuri.
Lei cosa ne pensa?
Rischia la vita o è una cosa passeggera?
Grazie in anticipo per la risposta.

08/09/2006
 

Gentile Vera, sono d’accordo con la collega, è necessario l’esame che vi è stato consigliato. L’esito dell’ecografia assieme agli esami del sangue che avete fatto (non avrete fatto soltanto quello che mi avete riportato, immagino) dirà senza dubbio qualcosa.

Auguri, dott.ssa Nicoletta Bevere

 
Gentile Dottoressa Bevere;
abbiamo una cagnolina meticcia, adottata 8 anni fa in un canile della zona (abitiamo a Pordenone).
Siamo un pò confusi perchè la nostra Asia (è il nome della cagnolina) non sta bene e non riusciamo a capire cosa fare.
Le raccontiamo tutto per gradi, cercando di essere sintetici e chiari il più possibile:

età presunta 12 anni
peso attuale 6 chili e 100 grammi
peso fino a 1 anno fa 7 chili

gennaio 2001 : infarto dovuto ai botti di fine anno. Da allora la sottoponiamo a controlli annuali (elettrocardiogramma, ecocardiografia,
visita cardiologica) . Da allora prende 1/ 2 pastiglia di FORTEKOR 5 tutte le mattine.
Nonostante infarto ed età vive una vita piuttosto attiva, le piace stare all'aperto, andare in acqua, nuotare, scavare etc.
Maggio 2005:  episodi di diarrea e vomito, perdita di appetito, apatia.
Dopo 2 giorni la portiamo dal veterinario per le analisi del sangue ed un controllo.

Ecco i valori delle analisi (03/05/2005):

UREA(BUN)  17
GLUCOSIO    100
FOSFATASI ALCALINA  <50
PROTEINE TOTALI      5.7
GPT-ALT                      199
BILIRUBINA                0.3
CREATININA               0.8

Diagnosi del nostro veterinario: i valori del fegato sono preoccupanti, bisogna assolutamente cambiare dieta e una volta cambiata dieta non si torna più in dietro. Fino ad allora le davamo alimenti per cani di vario
tipo (Hills Canine Manteinance, AlmaNature, qualche scatoletta di Cesar, mai cibo che mangiamo noi)
Nuova dieta: Hills L/D
Iniziamo con la nuova dieta, il cane non vuole mangiare, alterniamo allora Hills L/D a Royal Canin Waltham Epatic ( con l'ok del veterinario, ovviamente).

30/05/2005: ecotomografia epatica

foto 1: lobo mediano con cistifellea repleta per circa 1/3 con "fango biliare", non mineralizzato.
foto 2 e 3 : lobo dx e sx a regolare ecostruttura
foto 4 e 5: all'ingresso del coledoco in cistifellea, a dx nell'immagine (versante viscerale) appare area fortemente ecodensa (calcifica, produce coni d'ombra posteriori) disomogenea.
2 ipotesi: calcificazione localizzata al parenchima (anche esito di ascesso, o cisti); oppure calcolosi biliare. Nessuna altra neoformazione sospetta.
terapia: URSACOL
nel frattempo Asia mangia pochissimo, accetta malvolentieri la nuova dieta, in compenso non vomita più e fa diarrea raramente.
Segnaliamo al veterinario più volte l'inappetenza, chiedendo se vi siano alternative a questa dieta, ma lui ci dice che non ce ne sono e che dobbiamo tener duro e non cedere, per il bene di Asia .
Agosto 2005: caso isolato di vomito, diarrea e fiacchezza. Il nostro veterinario è in ferie. Andiamo nella clinica dove hanno effettuato l'ecografia al fegato. Asia viene visitata, sembra tutto a posto (mucose etc)
Analisi del sangue (13/08/2006):

GAMMA GT 3
FOSFATASI ALCALINA  233
UREA                         52
GPT-ALT                      0
GLOBULI ROSSI        6.810.000
GLOBULI BIANCHI   12.600
EMATOCRITO            39.8
EMOGLOBINA          10.3
MCV                           61

Siamo confusi, Asia sta meglio, unico problema: mangia poco . Ha sempre fame, è in costante cerca di cibo, ma rifiuta i suoi cibi.
Agosto 2006: si ripresentano + frequentemente episodi di diarrea. Le prime feci della giornata sono sempre belle, ma le seconde sono diarrea con muco trasparente o giallo. Lo diciamo al veterinario, che non vede Asia da un paio di mesi. Lui la trova dimagrita ( ci credo! E' 1 anno che gli diciamo che mangia poco!)
Ci dice: non può dimagrire ulteriormente, dobbiamo riprendere a darle anche un pò di cibo normale assieme all'L/D , altrimenti il cane si debilita sempre di più. Il fegato è un problema ma ora il problema +
grosso è la denutrizione.
Peso di Asia: 6 chili e 100
Analisi del sangue  del 02/09/2006:

UREA(BUN)  6
GLULUCOSIO    90
FOSFATASI ALCALINA  99
PROTEINE TOTALI      6.4
GPT-ALT                      30
BILIRUBINA                0.4
CREATININA               0.8

Siamo ancora più confusi. Alcuni valori sono migliorati ( il ns veterinario ci aveva detto che  i valori sarebbero peggiorati). Ci dice che possiamo gradualmente inserire nella dieta carne magra (cavallo, tacchino, pollo) pesce magro ( nasello) , il tutto mescolato a riso.
io chiedo: " ma se il fegato adesso sembra abbastanza a posto, perchè fa diarrea ?"
risposta: "provate a somministrare fermenti lattici e stiamo a vedere"
Il cane  mangia i primi 4 giorni (cavallo e riso misto a epatic, tacchino+ riso + epatic, nasello + riso) , poi smette di mangiare (ieri e oggi).
Vomita ( liquido tendente al giallo) e ieri ha anche fatto diarrea. E' apatica e debole. Oggi l'ambulatorio del  nostro veterinario è chiuso.

Dottoressa, cosa ne pensa?
Grazie fin d'ora dell'attenzione e del tempo accordatoci
Cordiali saluti

Daniela Galeota e Massimo L.

08/09/2006
 

Gentili Daniela e Massimo, mi sembra che i sintomi descritti (nausea, diarrea altalenante, modesta ipoprotidemia), assieme all’esito degli altri esami del sangue, dovrebbero indirizzare l’interesse del collega verso una delle possibili (non molte) malattie che colpiscono l’intestino tenue.

Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere

 
gentile dottoressa la mia gattina di circa tre anni da un po' di tempo ha una ferita intorno all'attaccatura della coda dalla quale sovente fuoriesce del pus . io l'ho gia' curata con l'antibiotico baytril ma la ferita guarisce in un posto e si sposta di poco. durante l'inverno la stessa ferita era comparsa sul dorso e il veterinario disse che si trattava probabilmente di un allergia o a qualche pianta o di tipo alimentare. la gattina si lecca spesso. ho provato a spruzzarle anche il dermic ma senza risultato. puo' darmi un consiglio?
grazie
loredana alfano

10/09/2006

 

Cara Loredana, se la ferita risponde perfettamente all’antibiotico ma tende poi a recidivare, è possibile che siano presenti delle aree infette, scarsamente vascolarizzate, che l’antibiotico non riesce a penetrare o che richiederebbero dei tempi di somministrazione molto più prolungati rispetto ai trattamenti fatti fino ad ora. Una seconda possibilità è che invece a sostenere l’infezione sia presente un piccolo corpo estraneo (una volta mi capitò in una profonda ferita da morso di trovare un dente che il morsicatore aveva perso nei tessuti del povero morsicato! Ma sono cose non comuni).

In entrambi i casi si può optare secondo me inizialmente per una terapia antibiotica molto lunga (almeno un mese) e secondariamente, in caso di recidiva, per una “pulizia” chirurgica della regione.

Se invece la ferita non risponde completamente all’antibiotico, allora va fatto subito un prelievo da sottoporre ad esame batteriologico e antibiogramma.

Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere

 

Gentile dott.ssa Bevere,
un mesetto fa le scrissi per avere consigli in merito al
caso del mio cane Pongo, la cui salute, dopo
l'amputazione della zampa sinistra per la presenza di un mastocitoma di III grado, non è per niente migliorata.
Puntualmente, infatti, sono comparse diverse metastasi, noduli sottocutanei diffusi e il rigonfiamento della vescica. Pongo riesce a gran fatica a camminare e lo fa trascinandosi, come se stesse portando un grande peso. I suoi utili suggerimenti, come lei aveva già premesso nella risposta alla mia e-mail, non hanno potuto aiutarlo. Ho deciso con grandissimo dolore di alleviare le sue sofferenze sottoponendolo all'eutanasia. Mi deve credere, non è stato per niente facile giungere a questa decisione, anzi, comincio ad avere tremendi sensi di colpa e sono molto confuso. A tale proposito, vorrei il suo parere in merito. Vedere il mio cane ridotto in questo stato non mi fa stare per niente bene. Mi sono consultato con persone appartenenti alla protezione animali e anche loro mi hanno consigliato di sottoporre il mio cane a questo tragico intervento, vista la gravità della sua salute, proprio per non farlo soffrire ulteriormente. Prima di ciò, però, volevo che il tutto fosse fatto nel migliore dei modi. A tale scopo, mi sono rivolto al veterinario della ASL della mia città, e dopo avergli esposto il problema, ho ricevuto una risposta alquanto sconcertante: mi ha detto che lui, come medico della ASL, non effettua in nessun caso tale intervento, e nel caso avessi voluto proprio farlo, "venga in sede e le do il mio numero di conto corrente su cui dovrà versare anticipatamente ? 400,00", citando testuali parole. La mia risposta si è limitata con freddezza ad augurargli la buona sera, perchè, e non vorrei sbagliarmi, ho sentito puzza di bruciato... Ora giungo alla fatidica domanda:
come mai la ASL non svolge tale funzione al contrario di un veterinario che, probabilmente svolge anche un'attività privata? Quale è la funzione della ASL in casi come il mio? Ho fatto bene a rivolgermi all'ASL? Mi può dare qualche consiglio più "onesto" o legale rispetto a quanto richiestomi?
Ho ASSOLUTAMENTE BISOGNA DI AIUTO!
Scusandomi per la lunghezza della mail, colgo
l'occasione per porgerle i miei più sinceri saluti.
Massimo

11/09/2006
 
Caro Massimo, sono molto sconcertata per la risposta che lei ha avuto da un collega dell'ASL. Comunque i canili e le strutture di sanità pubblica veterinaria in effetti non prestano servizi sanitari ai privati, i quali si rivolgono a questi enti solo per alcune pratiche burocratiche. La sua legittima richiesta di eutanasia la deve quindi rivolgere ad un veterinario che opera nel privato, e che di sicuro non le farà un preventivo così alto!
Rinnovo il mio dispiacere per la brutta malattia del suo
Pongo e vi mando un abbraccio virtuale.

Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere
 

Buon giorno,

Da qualche mese abbiamo adottato un cocker spaniel di 1 anno e due mesi. Il cane era in una condizione pietosa, con una dermatite atopica non curata, chiuso in un recinto di 2 *2m, e di quello che abbiamo saputo è stato anche paralizzato per 1 mese.....Per 1 mese e mezzo l'abbiamo tenuto in una pensione sotto cure mediche, anche perchè dovevamo traslocare e in più abbiamo un altro cane di 5 anni e volevamo abituarli lentamente.  Da 3 settimane lo abbiamo ripreso , il cane sta bene, si sono abituati insieme , la dermatite e per fortuna passata ( almeno per adesso e speriamo che non ritorna.) Il problema è che in casa il cane e in parte  tranquillo (inizia comunque a recuperare ), però quando dobbiamo uscire e tutta un’altra storia... Abbaia, grida,  tira a guinzaglio come un pazzo e attacca gli altri cani. Lo portiamo fuori anche 4-5 volte al giorno. I vicini iniziano a lamentarsi perchè, quando usciamo già di casa, sulle scale e nel cortile e su tutto il percorso sembra che qualcuno lo sta ammazzando... . Ci hanno consigliato l'uso di un collier Dap che pero non lo troviamo in Italia e lo dobbiamo comprare in Francia. Prima di prenderlo vorrei essere sicura che funziona e vorrei sapere se sono anche altri rimedi.

Vi ringrazio  per la Vs. risposta 

Liliana

12/09/2006
 

Gentile Liliana, non credo che il comportamento fobico che voi descrivete possa essere risolto semplicemente applicando un collare a base di feromoni, senza poi comunque dover ricorrere ad una terapia farmacologica e comportamentale specifica per i disturbi del cane. La cosa migliore sarebbe evitare fin d’ora di entrare nel girone dei consigli e dei tentativi e rivolgersi direttamente al veterinario specialista in medicina comportamentale. Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere.

 
Buongiorno D.ssa Bevere,
Le scrivo per un problema che mi assilla in questi giorni: ho acquistato da poco uno cavallo intero di 7 anni, la mia domanda è relativa alla castrazione del cavallo.
Chiedo innanzitutto se ci sono problemi a castrare un cavallo  quest' età e premetto che non lo castrerei per modificargli l'indole o il carattere quello sono convinta sia e quello rimane.
Il problema reale è che il cavallo, nonostante sia intero, non copre cavalle e se lo fa lo fa di rado.
La mia domanda è questa: è giusto tenerlo intero pur non facendogli fare la vita da stallone?
certo il cavallo ha 7 anni e di certo il carattere non lo cambia e questo non mi interessa, mi interessa  moltissimo capire, nel caso in cui lo faccia castrare, se possa avere una vita sociale normale e insieme ad altri cavalli.
Ora lui vive in un paddok tutto per lui, con cavalli nei paddok vicini, ma è sostanzialmente solo.
castrandolo posso dargli una vita sociale? e questo può essere fattibile o ormai data una vita di 7 anni condotta da solo si può dire, non farebbe differenza perchè la sua esperienza è stata quella?
questo è il problema che mi assilla.
lo castrerei solo per dargli la possibilità di stare in branco, per il resto per me potrebbe stare anche intero, purtroppo non so cosa sia meglio per lui. credo una vita in aggregazione ma dopo 7 anni da solo non lo so con certezza.
chiedo ancora una volta il suo aiuto che si è rilevato interessante e condiviso.
La ringrazio infinitamente
Marta

13/09/2006
 

Cara Marta, grazie per i complimenti, ma la fiducia che mi concede questa volta non è ben riposta perché non mi occupo di cavalli per nulla e quindi non posso darle una risposta da ippiatra.
Inoltre, anche in qualità di comune conoscitore della specie equina, non mi ritengo abbastanza dentro all’argomento per darle anche solo un parere non professionale.
Tuttavia credo che questa domanda potrebbe trovare facile risposta presso molte delle persone che frequentano il mondo dei cavalli e che lei di certo ha avuto occasione di incontrare avendone acquistato uno.

Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere 
Buon giorno,
Sono anna laura carù e scrivo da milano,
ho un boxer maschio di 10 anni, al quale hanno riscontrato un tumore alla milza che negli ultimi due mesi è cresciuto a dismisura... ora la milza occupa gran parte dell'addome.
Il cane ha iniziato a deperire... ora gli sto dando del cibo umido dell hill's a/d  e n/d il mio veterinario di fiducia consiglia di operarlo... con trasfusione... sapendo che i rischi sono alti... però mi dice che il
cane poi vivrà tre mesi meglio.
Ora mi domando se si tratta di soli tre mesi è il caso di fargli subire un intervento? non è meglio lasciarlo morire in pace? vorrei un consiglio come fosse il suo cane.
grazie mille
anna laura carù

13/09/2006
 

Gentile Laura, io se fosse il mio cane (e prenda queste parole alla lettera, visto che il mio cane se ne è andato proprio per un emangiosarcoma di milza), una volta accertato che si tratti di un tumore associato a tempi di sopravvivenza non solo bassi ma anche indipendenti dalla splenectomia (come può essere ad esempio un linfoma di quarto grado con coinvolgimento della milza, un mastocitoma splenico, o un emangiosarcoma di milza), non farei subire al mio migliore amico una chirurgia fondamentalmente inutile, che inoltre potrebbe anche peggiorare la qualità della sua vita per il tempo che ne rimane, se questo fosse davvero poco.
Farei in modo di alleviargli i sintomi finchè c’è vita di cui godere e gli regalerei una morte senza agonia nel momento in cui mi accorgessi che tutto il buono della vita è stato consumato.

Abbracci, dott.ssa Nicoletta Bevere
 

Gentilissima dottoressa Bevere,
sono preoccupata per uno dei miei due gattini di 7 mesi al quale, improvvisamente, dopo la sterilizzazione, si sono molto ingrossati tutti i linfonodi, soprattutto quelli mandibolari.
Nonostante l'evidente gonfiore, il gattino non presentava nessun disturbo evidente (a parte una persistente diarrea); era vivace e di ottimo appetito.
Dai quattro prelievi ematici (dai quali il gatto è uscito stressato e con vene rotte) non si sono ottenuti risultati significativi a causa di emolisi e aggregazione piastrinica (difficoltà "tecniche" nel prelievo e nella sua analisi o patologia del gatto?)
Il micino è stato trattato con cortisone (Deltacortene da 5 mg per tre giorni e da 2,5 mg per 7 giorni): i linfonodi sono diminuiti di volume, ma sono ancora evidenti, soprattutto quelli poplitei e l'animale è sempre vivace e... vorace!
Non vorrei sottoporre il gattino ad altri prelievi, ma desidererei il suo parere per una terapia adeguata e sapere se potrebbe trattarsi di una malattia contagiosa per il fratello e per l'altra nostra gatta di tre anni.
Grata per l'attenzione, resto in attesa di una sua risposta.
Cordialità
Margherita Dini (Bologna)

15/09/2006
 

Gentile Margherita, per scoprire la ragione di un aumento generalizzato di tutti i linfonodi sono assolutamente necessari alcuni esami del sangue e molto utile è inoltre l’esame citologico dei linfonodi stessi.
Non credo che si debba impostare alcuna terapia immunosoppressiva senza essere certi che ad esempio il gatto sia FeLV negativo. Di certo, senza avere la minima indicazione circa la diagnosi, non si può rispondere alle domande più che legittime che lei mi rivolge.

Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere 
buon giorno,
oggi tornando a casa da scuola ho trovato nelle grinfie di un gatto un piccolo colombo, fortunatamente era ancora vivo, il gatto vedendomi l'ha abbandonato e io l'ho portato a casa, vorrei liberarlo ma è troppo piccolo pare non mangi nemmeno da solo, volevo chiederle se gentilmente sa come posso darle da mangiare e cosa! una volta cresciuto, lo potrò liberare!!!
la ringrazio

15/09/2006
 

Caro salvatore di colombi, prova ad alimentare l’animale con omogeneizzati di frutta e di carne, ogni 4 ore circa, per qualche giorno, lasciando a disposizione un mangime per granivori e acqua. Tieni controllato il peso con una bilancia da cucina. Se il colombo ha una ferita da morso è possibile però che i suoi problemi necessitino di una piccola consulenza veterinaria, per stabilire se sia necessaria
ad esempio una terapia antibiotica.

Auguri, dott.ssa Nicoletta Bevere
 

Gentilissima Dottoressa,
 
ho una micia Persiana da sette mesi di nome Perla ha 7 anni.
La persona che l'aveva voleva portarla al gattile, ma una signora ha scritto nel forum di Ticino Felino
che Perlina cercava casa e sono andata a prenderla per portarla a casa con me e Birba la mia prima micia. Mercoledì scorso, ho portato Perlina dal veterinario perdeva del liquido marroncino, risultato essere occlusione alle ghiandole anali. Ma il mio problema non è questo, visto che ero dal veterinario ho chiesto di controllare gli occhi della mia micia. Le è stata messa una cremina gialla è risultata esserci una piccola lesione alla cornea occhio sinistro e una malformazione alla palpebra inferiore stesso occhio. Vorrei un consiglio se far operare Perlina, ma soprattutto se portarla a farla vedere da un altro veterinario o fidarmi di ciò che dice il primo? Ora la curo con impacchi di the nero, e due creme vitamina A e antibiotico.
Sono molto triste e indecisa sul da farsi. La ringrazio per la risposta che mi darà e cordialmente la saluto.
 
Barbara B.
San Vittore
Svizzera 

17/09/2006
 

Gentile Barbara, la lettera tace il tipo di malformazione, il tipo di intervento e il tipo di ulcera, ma da alcuni elementi mi sembra di poter tentare di ipotizzare che il difetto sia la trichiasi (i peli toccano la cornea), che l’intervento proposto sia una chirurgia plastica per correggere la trichiasi e che l’ulcera sia superficiale. Se la situazione fosse questa, la mia risposta sarebbe: la trichiasi nel persiano è molto frequente, spesso è bilaterale, ma non è affatto detto che sia poi la causa di un’ulcera corneale, di modo che la sua correzione potrebbe non essere determinante ai fini della guarigione o dell’aggravamento dell’ulcera. Se c’è un minimo dubbio, e visto che quest’ulcera può rispondere alla terapia medica, io attenderei l’esito della terapia e rivaluterei la situazione più avanti, magari con l’aiuto di uno specialista.

E non sia triste!!

Cari saluti e un BRAVA per aver adottato Perla,

dott.ssa Nicoletta Bevere

 

 
Salve, Vi scrivo per avere informazioni utili per curare il mio criceto. Non so per quale ragione è rimasto paralizzato, trascinava le zampine dietro e usava solo quelle davanti. Non sentiva niente. Il mio Vet.  che non ha molta esperienza mi ha detto che non c'era niente da fare e che se viveva male si poteva pensare all'eutanasia. Io non ho mai considerato questa opzione e l'ho curato con amore...ebbene sono stata ampliamente ripagata: il piccolo cammina di nuovo! Il mio problema è che quando era paralizzato si mordeva continuamente un piede e ora gliene manca proprio un pezzetto, ma questo non mi butta giu' anzi volevo chiedervi cosa è utile mettere sulla piaga che si è procurato. Io l'ho curato con la connettivina, ma senza risultati...insomma aiuterebbe la cicatrizzazione, ma se continua a mordersi è inutile per questo chiedo il vostro aiuto.
Vi ringrazio,
Roberta S. (SV)

18/09/2006
 

Cara Roberta, penso che la lesione spinale che ha causato il transitorio deficit neurologico possa aver lasciato degli strascichi tali da determinare, carico del piede, delle parestesie o delle iperestesie che inducono l’animale a morsicarsi in continuazione. Purtroppo credo che non ci siano molte possibilità: si può attendere l’evolversi degli eventi, tenendo sotto controllo eventuali infezioni che dovessero insorgere, oppure amputare parte dell’arto colpito. Opterei decisamente per la prima.

Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere

 
Gentile Dottoressa, le scrivo da Belluno per il mio cagnolino Spenk.
Meticcio piccolo, farà 7 anni a dicembre.
Da piccolo ha sempre rifiutato qualsiasi tipo di crocchette in commercio, praticamente fino ad un anno fa, mangiava solo cuore saltato in padella, manzottin e prosciutto cotto. Con riso bollito.
Sempre rifiutato frutta, verdura, uova, yougurt ...... ! L'unica cosa di cui va matto è il pane !!!!!
Ora ho trovato x caso, una marca di crocchette "umide" che son le uniche che mangia (Natural Menù - Adult della Biologic-Hali, S.L.), quindi ben volentieri gle le compro e gle le alterno ad altro. Quindi : crocchette, pasta, riso, prosciutto ed altra carne variabile. Qualcosa va meglio ....... ma non definitivamente.
Il fatto è che abbastanza spesso ha dei dolori del tipo : stà con il sedere alto e le zampe davanti basse, magari vomita quel "giallo" da succhi gastrici, gli brontola l'intestino, fà diarrea, cerca erba .... e comunque io che lo conosco gli vedo il musetto tirato tipo smorfia. Qualche volta, tipo 2 o 3 volte all'anno x darLe un'idea, capita anche che nelle feci si veda chiaramente del sangue rosso rosso. Poi passa dopo un giorno.
La mia Dottoressa, dice che sono coliche e dargli comunque subito una Buscopan (appena vedo che stà male) per bloccare la colica, oppure mettere dell'Enterogermina nella carne x una settimana.
Pensavo a qualche allergia alimentare. Ho provato a togliere il pane e la pasta ... niente, poi il pollo .... niente ..... insomma ho tentato, ma niente dà risultato.
La Dottoressa dice che fare le apposite analisi sanguigne è troppo impegnativo x noi e per Spenk.
Dice che la colpa è esclusivamente dell'alimentazione che ha e la colpa è solamente mia.
Secondo ciò che posso vedere io, il problema si amplifica quando ha il periodo di calore (ma non si è mai accoppiato e non dà problemi da quel lato anche se non è sterilizzato).
Vive con me 24 ore su 24 quindi non è esposto a freddo, cemento x terra, correnti. Non mangia erbe strane e nessuno gli dà porcherie che possan nuocere.
Quello che desideravo sapere se possibile, da questi indizi, è se c'è una qualche patologia che può avere Spenk, se è curabile definitivamente invece che andare a Buscopan ed Enterogermina e sopratutto se con l'andare del tempo può devolvere in qualcosa di più grave e magari doloroso ed incurabile per lui.
Mi piacerebbe tanto riusciare a sostituirgli ciò che è carne con qualcosaltro ma sono ignorante in materia e veder che lui non accetta altro mi sconcerta ancora di più.
Io c'ho provato .... marche, non marche, grandi, piccole .... ma lui stà senza mangiare e poi vomita perchè ha lo stomaco vuoto, mi fa 2 giorni da far paura e mi fa anche tanta pena.La Dottoressa ripete che non può star a digiuno ..... e avanti con la carne !!!!!!
Un'ultima cosa : mi sono letta tutte le lettere a Lei indirizzate e le risposte date. Mi fà un pò impressione il fatto che siano tanto delicati di reni. Qual'è l'analisi da fare diciamo "preventiva" per poi in "vecchiaia" non aver problemi ?
Dottoressa La ringrazio perchè collabora con Bairo e ci dà questa opportunità di chiedere consiglio.
E mi scusi se mi son dilungata. Bruna - Belluno
 
18/09/2006
 

Gentile Bruna, in effetti in alcuni cani una dieta così disordinata è causa di occasionali ma ricorrenti problemi. Non credo che il suo cane soffra di una vera e propria intolleranza alimentare, altrimenti i suoi sintomi dovrebbero essere un po’ meno sporadici, ma sono convinta che Spenk tutti questi problemi non li avrebbe se lei lo alimentasse con una dieta commerciale ipoallergenica. Ma non voglio deprimerla dandole dei consigli che non è in grado di accettare.

Sempre a proposito di intolleranza alimentare, non perda tempo in prove e tentativi a casaccio, perché la diagnosi di questa malattia richiede un iter molto preciso e particolare. Per quanto riguarda invece gli esami del sangue per la diagnosi di intolleranza alimentare, il mio parere non è che sono “impegnativi per lei e per il cane” (e dove sta l’impegno del cane a sottoporsi ad un prelievo di sangue?), ma è che sono soldi spesi malissimo.

Tornando all’aiuto che chiede, credo che si possa condurre una mediazione tra la totale anarchia dietetica che lei descrive (e che, per carità, alcuni cani tollerano perfettamente) e una dieta casalinga, leggera e ben digeribile, composta da una fonte di carboidrati (una in assoluto, non una al giorno!!) e da una fonte proteica (anche qui, non una al giorno, ma una e basta). Questa pappa, ad esempio composta da carne bovina lessata e patata lessa o riso bollito, potrebbe incontrare i favori sia del tartufo di Spenk, sia del suo sistema digerente. Se poi, per qualche motivo che non immagino, lei vorrà gratificare il cagnolino con un altro tipo di cibo, potrà farlo, ma pochino alla volta, gradualmente, associando alla pappa solita delle piccole quantità, via via crescenti, della pappa nuova. In questo modo non si verificherà alcuna colica.

Per quanto riguarda la funzionalità renale, gli esami più indicati sono l’esame chimico-fisico delle urine, del sedimento urinario e alcuni parametri ematochimici che può richiedere alla sua veterinaria.

Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere

 
Salve
Mi chiamo Erika e ho un cane meticcio di 2 anni di media taglia (un cane lupo in miniatura!) che abbiamo preso al canile quando aveva pochi mesi. Abbiamo notato subito una sua avversione rispetto ai cibi in scatola  per cani cuccioli, forse dovuta anche alla
gastrointerite che al canile gli avevano curato quando l'avevano trovato; era stato abbandonato  a 3 mesi, e un totale rifiuto in particolare per le crocchette. Così, anche per una scelta nostra, in quanto ci sembrava più "sana" abbiamo cominciato con un'alimentazione casalinga, fatta essenzialmente di pollo (il suo cibo preferito), pane, croste di parmigiano, pasta e carne.
Con il passare del tempo abbiamo notato un suo grattare continuo, principalmente sui fianchi, sulla pancia e sulle zampe ma ad un livello esasperato, tanto che gli sono comparse  macchie più scure (il cane è fulvo-marrone chiaro) sui fianchi per il continuo raschiare. Dopo qualche tempo, senza pero' pensare che potesse trattarsi dell'alimentazione, ci siamo rivolti ad un veterinario della zona che ha cominciato a darci varie alternative,e varie cure tra cui antiparassitari e cortisone, finché, come ultima spiaggia ha diagnosticato un'allergia alimentare dovuta alla somministrazione di quegli alimenti che prima le elencavo. Così abbiamo acquistato crocchette antiallergiche e gli stiamo somministrando quelle.... con "l'immensa gioia" che Lei può  immaginare
da parte del mio "cucciolo"  ...!! Un incubo! Per giorni non ha mangiato nulla ma alla fine ha ceduto. Il problema però è che comunque nonostante siano ormai più di 6 settimane che si alimenta con quello, il grattare persiste, meno insistente di prima, sono sincera, ma continua. Cosa può essere a questo punto? Può, come abbiamo ipotizzato, trattarsi anche di un fattore nervoso: abbiamo notato che quando ad esempio arriva a casa qualcuno di noi dopo il lavoro, e lui è contento e ci aspetta per le feste, gratta. Quando
decidiamo all'improvviso di fargli fare una passeggiata e ci avviciniamo al guinzaglio per metterglielo, gratta.
Ma sono solo ipotesi di profani!....
Può darmi una Sua cortese opinione??
Ringrazio per la Sua attenzione e porgo distinti saluti.
Erika

19/09/2006
 

Gentile Erika, l’attenuazione del prurito cutaneo dopo 6 settimane di dieta privativa indica che sicuramente è presente un’intolleranza alimentare ma anche che è necessario continuare con la dieta. Si deve attendere ancora qualche settimana di dieta, magari associando una shampoo-terapia, perché c’è ancora un po’ di margine perché il prurito si attenui ulteriormente o scompaia. Se dopo 8-10 settimane di dieta il prurito non fosse del tutto scomparso allora si dovrebbe pensare che, oltre all’intolleranza alimentare, è presente una seconda malattia dermatologica (magari un’atopia) che sostiene i sintomi residui. Siete su una buonissima strada, non mollate.

Auguri, dott.ssa Nicoletta Bevere

 
Gentile Dott.ssa Bevere,
mi chiamo Francesca e le scrivo da Arezzo. Ho una splendida femmina di Golden R. di 6 mesi, alcuni giorni fa ho notato che zoppicava leggermente da una zampa, l'ho portata dal veterinario che mi ha diagnosticato la displasia alle anche (grave soprattutto all'anca destra!). Non le descrivo la mia disperazione.....in serata ho chiamato subito l'allevamento dove ho acquistato la mia cucciola e mi hanno detto di farle le radiografie in un ambulatorio della zona abilitato a leggere i responsi per accertare o meno l'esistenza della displasia. Ci sono andata subito il giorno dopo e anche i dottori di questa clinica (dopo aver fatto una nuova lastra al cane) hanno confermato la tesi del primo veterinario. Non so descriverle i miei pianti disperati adoro la mia Molly (la mia Golden bellissima si chiama così) e voglio fare tutto quello che è in mio potere per farla stare bene. Premetto che questi ultimi veterinari volevano operare il mio cane dopo due giorni ma io non ho voluto, mi sono messa a cercare a capire che cos'è veramente la displasia, quello che comporta e quali sono i rimedi da seguire (nel caso del mio cane solo chirurgici), per far vivere all'animale una vita serena e senza dolore!
Ho cominciato subito facendo tante ricerche e mi sono recata all'Università Veterinaria di Perugia dove mi hanno consigliato (con tantissima professionalità devo dire!), la protesi d'anca per la mia cucciolotta anche perchè soprattutto a destra è messa davvero male, è l'anca questa con più displasia, Molly non ha abbastanza cavità acetabolare e il femore quindi non trovando l'alloggio corretto fa attrito. A Perugia mi hanno detto sempre se il cane non ha troppa difficoltà nei movimenti, di aspettare ad operarlo verso gli otto mesi per attendere la sua crescita ossea! Vorrei sentire anche un suo parere che ne pensa? Un'altra domanda che le pongo è se i cani operati di displasia con una protesi d'anca possono poi fare una vita normale? Che tipo di riabilitazione deve fare poi? E quanto sono lunghi piu' o meno, i tempi di recupero?
Mi hanno suggerito che far nuotare il cane è uno dei metodi migliori per riabilitarlo! In acqua mi hanno spiegato che l'animale perde l'80% del suo peso corporeo ed utilizza le zampe in maniera simmetrica; conosce qualche centro vicino ad Arezzo dove hanno una piscina per fare questo tipo di terapia?
Concludo aggiungendo che l'anca sinistra è messa meglio della destra, ma anche lì c'è una media displasia da tenere sotto controllo e se degenera in futuro dovrà essere operata!
Sono davvero tanto preoccupata per la mia Golden, spero che possa risolvere presto questo problema e che possa tornare a fare una vita normale e senza dolore!
Grazie per la sua risposta.
 
Cordiali saluti e buona giornata.
Francesca

20/09/2006
 

Gentile Francesca, penso che il consiglio di attendere qualche mese sia assolutamente giusto, in quanto il bacino di Molly deve ancora finire di crescere. Per quanto riguarda la vita che farà il suo cane, dipende da cosa intende lei per “vita normale”. Se intende normali passeggiate ai giardini, normali gite nei boschi o cose di questo tipo, la risposta è probabilmente affermativa. Se intende sapere invece se avrà un cane perfetto dal punto di vista ortopedico, che non avrà mai bisogno di essere controllato nel peso, che non avrà mai bisogno di un integratore o di un antinfiammatorio, che potrà seguire il suo padrone tutte le mattine in bicicletta, allora probabilmente no. (Ma questo probabilmente no io lo estenderei a quasi tutti i retriever - che gli allevatori non me ne vogliano.)
I tempi medi di recupero dipendono da molti fattori e quindi rivolgerei la domanda al chirurgo che opererà Molly. In generale l’equipe che si occupa di questo tipo di chirurgia pensa anche a tutte le indicazioni utili per la riabilitazione e la fisioterapia. Io personalmente conosco le piscine del nord Italia e di Milano, ma nella sua zona non ho riferimenti.
Per quanto riguarda la parte terminale della sua lettera, vorrei rassicurarla un po’ dicendole che ora Molly quasi certamente si trova nella fase più dolorosa della malattia, e che è possibile che nelle prossime settimane il dolore si attenui in modo considerevole, soprattutto se si atterrà alle istruzioni che certamente le hanno già dato i vari medici in questi giorni. E che il quadro radiografico sia così tremendo, non vuole assolutamente dire che poi dal punto di vista clinico la situazione non possa divenire più che accettabile.
Farà controllare anche i gomiti?

Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere 
Ho necessità di sottoporre ad intervento di sterilizzazione un gatto maschio di anni uno e mesi sette;
il gatto è nato in casa e non ne è mai uscito salvo a tre mesi circa per il primo vaccino;
è figlio della mia gatta, di anni quattro ormai sterilizzata, con cui vive un rapporto non semplice, sin dall'inizio specie nella fase dello svezzamento e negli ultimi tempi specie allorquando il maschio mostar chiari segni di "calore"; il gatto è piuttosto magro, esageratamente pauroso con le persone, è timido, apparentemente traumatizzato, decisamente non aggressivo;
si lascia tenere in braccio, e spesso anche accarezzare, solo con difficoltà ed esclusivamente da me; se si riesce a chiuderlo in trasportino o altro contenitore mostra - immediatamente -  vere e proprie crisi di panico che lo rendono oggettivamente non trasportabile;
abbiamo col veterinario concordato un intervento chirurgico a domicilio ma, ciò nonostante, non è stato possibile procedere alla sterilizzazione perchè il gatto non si è lasciato fare la iniezione di anestetico e non siano riusciti a farlo entrare, neanche per pochi secondi, nella apposita gabbia di contenzione;
il veterinario si è mostrato sfavorevole alla utilizzazione di sedativi per bocca che precedessero l'iniezione di anestetico, manifestando difficoltà e controindicazioni legate alla difficoltà di quantificare le diverse dosi,  evidenziando le reazioni assolutamente soggettive dei diversi individui ai sedativi per via orale. Ha consigli o interventi alternativi da suggerirmi, ho urgenza di procedere alla sterilizzazione anche per tutelare il rapporto, già delicato, tra il gatto maschio e la madre femmina già sterilizzata.
Maria   -  Roma

21/09/2006
 

Gentile Maria, come si prelevano i gatti selvaticissimi delle colonie per portarli alla sala operatoria di qualche ASL o di qualche studio privato “convenzionato”, così si deve poter prelevare un gatto domestico dalla sua abitazione per recarsi all’ambulatorio veterinario. Sinceramente, l’idea di operare un gatto sul tavolo della cucina solo perché si tratta di un animale difficile da contenere, mi è molto lontana.

Nel suo caso le soluzioni sono:

1)   comprare un nuovo trasportino: assolutamente non di vimini!!! Decisamente non di plastica, tutto chiuso. OK di ferro, la classica gabbietta, ariosa e ampia. Lasciare ben in vista questo trasportino, aperto, per diversi giorni prima della data prevista per l’intervento, avvicinandolo progressivamente alle ciotole della pappa, fino a introdurvele, di modo che il gatto si abitui a poter entrare ed uscire dal trasportino senza pericolo. Lo sportello del trasportino se è ad apertura verticale va coperto con un tappetino in quanto alcuni gatti non sopportano il contatto con i fili metallici che lo costituiscono. Alcuni gatti inoltre preferiscono entrare nel trasportino se sopra di esso è appoggiato un panno. Se il gatto dopo pochi giorni è ancora diffidente, spruzzare dei feromoni nella gabbietta (Feliway).

OPPURE

trattare il gatto con un ansiolitico orale una o due ore prima del trasporto. L’aloperidolo sarebbe l’ideale, il diazepam potrebbe andare, di certo sconsiglierei

1)      l’acepromazina, che poi non è ansiolitica per niente (e che forse era il farmaco al quale non voleva rivolgersi nemmeno il collega). Non c’è alcuna controindicazione ad esempio a somministrare una soluzione di diazepam per via orale come preanestetico e poi procedere ad un’anestesia generale indotta con farmaci iniettabili e mantenuta con farmaci gassosi.

OPPURE

2)   Farsi prestare una gabbia trappola e gestire il gatto come un randagio. Equiparabile ad una totale sconfitta, su tutti i fronti, gatto incluso.

Se dovessi pensarci io a questo micio, farei un mix delle opzioni 1 e 2.

Auguri, dott.ssa Nicoletta Bevere 

 
Salve a tutti spero che mi sappiate dare delle risposte circa la mia povera cagnetta.I fatti sono i seguenti : la mia bassottina circa 20 giorni fa e' stata operata per un'ernia alla colonna vertebrale la scelta era operare o sopprimere e noi abbiamo deciso di affrontare tutto questo calvario. L'operazione e' andata bene a detta del chirurgo ma ora la difficolta' a stare bene in piedi e' data  da una maledetta sindrome vestibolare  dovuta a causa della mielografia post intervento che il veterinario dice che in alcuni casi necessita di piu' di un mese per sparire. E' quasi passato un mese il cane fa ancora fatica a camminare voi cosa mi potete dire ? attendo risposte

22/09/2006
 

Gentile signora o signore, la mielografia di solito si fa prima dell’intervento e non dopo. Inoltre tale esame non provoca la sindrome vestibolare, quindi la diagnosi di “sindrome vestibolare da mielografia post intervento” non è molto chiara. Non sarà che la difficoltà deambulatoria debba riferirsi alla patologia spinale per la quale il cane è stato operato? In tal caso, per darle una risposta (generica, basata sulle statistiche riguardanti la tecnica di emilaminectomia, se è questo l’intervento che il cane ha subito) dovrei almeno conoscere la classe neurologica assegnata al momento dell’intervento e il deficit attuale.

Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere

 
Dott.ssa BEVERE,
Le scrivo in riferimento alla sospetta diagnosi sul mio cane. 
Meticcio pastore tedesco - belga ,di 11 anni e mezzo. A ferragosto 2006 fenomeni di diarrea , apatia : da una palpazione addominale è stato eseguito una Eco. con cane non sedato, dove si sono riscontrate 2 masse scure nel fegato (3-4 cm) . Dopo qualche giorno è stata ripetuta la ECO con cane sedato ed e' stata confermato che le 2 chiazze erano nel fegato : 1 vicino ala cistifellea e 1 vicino allo stomaco.
Non si è proceduto all'esame ecoguidato per il rischio che comportava ma a questo punto che devo fare ? E' il caso di fare una TAC ? 
Operarlo ?
Grazie
Umberto Maria F.

23/09/2006
 

Gentile Umberto, ha poi dimenticato di riportare la diagnosi di sospetto. Di certo non parlerei di TAC e meno che mai di chirurgia solo per un reperto ecografico, se di esso non si conosce minimamente la natura e la possibile correlazione con la sintomatologia, come pare di capire dalla mail. Inoltre mi scrive che i sintomi di diarrea e abbattimento si sono verificati oltre un mese fa. E da allora cosa è accaduto? Se sono presenti ancora tali sintomi io procederei con degli esami del sangue.

Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere

 
Salve Dott.ssa,
vorrei esporle il mio problema,il mio dalmata di undici anni un mese fa circa si e' procurato una sublussazione dell'anca destra scivolando dalle scale che abbiamo in casa. Ora dopo una prima cura a base di antinfiammatori e riposo ha avuto una ripresa notevole confermato dal fatto che riesce a camminare(cosa che all'epoca del trauma non riusciva a fare). Ho effettuato una radiografia delle anche che ha riscontrato artrosi all'anca destra ma nulla a quella sinistra. Ora duke quando lo porto a passeggio per circa un'ora al giorno(suddivisa in tre passeggiate da venti-venticinque minuti)manifesta rigidita' all'arto colpito e una leggera zoppia. La mia domanda e' la seguente: Prima del trauma duke non aveva alcun problema di deambulazione, puo' la sublussazione aver dato origine ad un fenomeno artrosico?. Ma la tendenza a piegarsi sulle zampe posteriori e' caratteristica dell'artrosi? Lo sto curando con condroprotettori quali Dona in fiale e Condral in compresse,Acidi grassi omega 3  Vitamina B12.
Altra cosa e' che il suo peso corporeo e' di 27 kg che sto cercando di far arrivare a 23 kg. Secondo lei otterro' qualche risultato con questo protocollo terapeutico?Grazie per la sua attenzione e in attesa di una cordiale risposta porgo distinti saluti.

23/09/2006

 

Gentile signora o signore, certo che una qualsiasi alterazione dell’anatomia o dei rapporti tra due capi articolari determina sempre artrosi. Tuttavia è molto probabile che la testa del femore di Duke avesse già una scarsa copertura ossea da parte di quella regione del bacino che di solito la contiene come una coppa (acetabolo). Questa alterazione, nota meglio come displasia dell’anca, può passare del tutto inosservata per molti anni, specie se è monolaterale. Si tratta della maggiore causa di lussazione del femore in seguito a traumi minori, come quello che è accaduto al suo cane.
In generale, per la cura dell’artrosi, la riduzione del peso, il controllo dell’attività fisica, gli acidi grassi e i condroprotettori vanno benissimo, ma nel caso di Duke il problema principale non è l’artrosi (quella con ogni probabilità è preesistente al trauma, e infatti è stata subito rilevata con la radiografia), bensì la sublussazione del femore. Non credo quindi che con questo approccio vedrà rapidi e consistenti miglioramenti.

Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere

 
Gentile Dott.ssa Bevere,
sono Francesca da Arezzo
grazie mille per la sua risposta, per quanto riguarda la domanda che mi ha fatto alla fine (se avevo controllato i gomiti) le dico che Molly è stata controllata ai ed è risultata perfetta fortunatamente!
Con vita normale dopo l'intervento intendo dire venire a fare con me delle tranquille passeggiate, e poter giocare con i suoi simili quando ne ha voglia senza sentire ogni volta dolore alle anche per colpa della displasia!
Un'ultima domanda lei a quanti mesi interverrebbe per effettuare un'operazione di protesi d'anca ricordando che concorda con il mio veterinario che aspetterebbe ancora un po'? Le ricordo che Molly ha 6 mesi e 1/2.
Come integratore per migliorare le cartilagini ossee sta prendendo il cosequin cosa ne pensa?
Grazie ancora per la sua risposta e per la sua disponibilità!
 
Cordiali saluti.
Francesca 

23/09/2006
 

Cara Francesca, attenderei l’anno di età. Su questa idea di vita normale quindi possiamo stare tranquilli, anche e soprattutto perché a sei mesi e mezzo Molly ha dei gomiti perfetti (in realtà per certificare che un cane è esente da displasia si deve aspettare l’anno di età in quanto fino ad allora la situazione non è considerata del tutto stabile). Degli integratori, compreso quello che lei usa, penso bene. Tuttavia ad essi soltanto non si può affidare completamente la gestione del problema di Molly. Nel suo caso, trattandosi di un cane in crescita, deve tentare di rallentare l’incremento ponderale con una dieta specifica per cani di taglia grande. Deve inoltre rinunciare alle attività potenzialmente traumatiche per gli arti posteriori come il lancio della pallina e i salti per acchiappare il bastone, mentre deve incoraggiare le attività fisiche di basso impatto come il nuoto e le passeggiate al guinzaglio.

Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere

 
gent.ma dott.ssa Bevere,
Le scrivo perchè il Luna (pinscher femmina di 3 anni)è malata e non riusciamo a capire perchè.
Premesso che il cane è in forte sovrappaeso (5.6kg) e che non fa molto movimento la situazione è la seguente:
Circa 15-20 giorni fa ha accusato un ascesso delle ghiandole perianali che sono state curate con antibiotici (sia con sciroppo Keforal che con altro antibiotico).
Dopo 12 giorni di trattamento le fistole sono quasi completamente guarite.
Tuttavia a questo punto il cane ha iniziato ad accusare crisi convulsive (maggiormente la notte) con andamento incostante tra un giorno e l'altro (un giorno meglio e quello dopo peggio).
Le analisi cliniche svolte hanno escluso una causa metabolica, ora sono in programma visita neurologica e forse la tac per escludere problemi neurologici.
Tuttavia il cane è sempre più depresso e inattivo.
Beve raramente e mangia in modo incostante.
Sembre sempre meno vigile ed in grado di percepire gi stimoli del padrone.
Continuano le crisi convulsive a cui si fa fronte con dei cristeri anali prescritti dal veterinario.
A questo punto chiedo il suo aiuto perchè il decorso della malattia peggiora e non mi sembra che siamo ad una diagnosi valida.
Mi permetto di farle una domanda.
Premesso che il cane, contestualmente all'ascesso delle ghiandole perianiali, ha mostrato evidenti segni di gravidanza isterica con produzione di latte e considerando che da molti mesi il cane ha mostrato voglia di accoppiarsi, mi chiedo se è possibile parlare di eclampsia.
La ringrazio anticipatamente per l'attenzione che voglia riservare a questo messaggio.
Saluti
Claudio C.

25/09/2006
 

Gentile Claudio, l’eclampsia colpisce le cagnoline di taglia piccola è vero, ma è una malattia del puerperio, causata da un livello di calcio nel sangue troppo basso per consentire le normali funzioni neuromuscolari. La secrezione lattea che Luna ha prodotto una ventina di giorni fa durante la pseudogravidanza non può assolutamente essere correlata ad una eventuale ipocalcemia, posto che ve ne fosse.
Per quanto riguarda i sintomi del suo pinscher, l’ottundimento e le convulsioni, se come dice è già stata esclusa una causa metabolica perché tutti gli esami del sangue sono nella norma (emocromo, biochimica, elettroliti), allora credo sia altamente probabile che una diagnostica per immagini dell’encefalo dia delle risposte.

Auguroni, dott.ssa Nicoletta Bevere

 

 
Salve, mi chiamo Jessica e scrivo dalla provincia di Ravenna.
Vivo in campagna e ho 14 gatti, alcuni selvatici, altri domestici. Tutti vivono fuori. Una gattina nata a maggio fin da piccolissima ha sofferto di raffreddore che inizialmente ho curato da sola somministrandole Ronaxan. Ad agosto la portai dal veterinario perché oltre al raffredore aveva un problema agli occhi (problema che già l'anno scorso ha causato la perdita di un occhio ad un altro gatto). Abbiamo curato gli occhi con colbiocin e xantervit e sono guariti, mentre per il raffreddore punture di Baytril per quasi un mese. Dopo una settimana dalla sospensione delle punture è di nuovo raffreddata e non mangia da due giorni. Respira male e le lacrimano gli occhi. Mi chiedo se non abbia più le difese immunitarie e se non sia meglio lasciare che combatta da sola piuttosto che continuare a darle antibiotici ai quali sembra diventata dipendente. Non dovrebbe avere né fiv né felv perché l'esame eseguito su un altro gatto è risultato negativo. Cosa mi consiglia? Aspetto o continuo ancora con gli antibiotici? Grazie.
Jessica B.

25/09/2006
 

Cara Jessica, se è presente un’infezione al naso che impedisce di sentire gli odori, ci può stare che la gattina non mangi. Speriamo che il motivo sia solo questo. Va aiutata, con gli antibiotici, per forza, ma anche senza tutte quelle iniezioni. Che poi sia diventata “dipendente dagli antibiotici”, e che quindi debba risolversi da sola la sua infezione, è davvero un’idea originale. Ma non la coltiverei più che tanto. Non è che massacrando un organismo con virus, batteri e anoressia, il sistema immunitario se ne avvantaggi fino a vincere tutte le malattie! Magari… Se fosse così, tutti i malati emigrerebbero dagli ospedali e dalle cliniche per andare a sanarsi nella giungla. Anche il fatto che la gattina debba essere FIV e FeLV negativa in quanto l’esame fatto ad un altro gatto è risultato negativo, anche questo è un po’ curioso.
Il mio parere è che il minimo che si può fare è continuare a curare i sintomi, e il massimo che si può fare è cercare di ottenere una diagnosi. Lei si occupa di tanti gatti, veda quello che può.

Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere

 

 
Gentilissima Dottoressa Bevere,
la ringrazio per la sua risposta. Nella richiesta non avevo messo la malattia della mia Perlina la micia Persiana.
Perlina veniva curata per la cheratite secca. Posso curarla senza dover intervenire chirurgicamente? Perlina ha 7 anni.
La ringrazio di cuore se vorrà rispondermi. Cordiali saluti.
Barbara B.
6534 San Vittore
Svizzera

25/09/2006
 

Cara Barbara, certo che sì. Con le lacrime artificiali. Le ulcere e le altre malattie della cornea e della congiuntiva che possono essere causate dalla cheratite secca, hanno invece un trattamento diverso.

Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere.

 
Buongiorno Dottoressa,
possiedo da due settimane un cucciolo dolcissimo di Chihuahua di nome Greta di circa due mesi di vita.
Dopo le dovute sverminazioni e vaccinazioni, da un controllo dell'addome abbiamo notato un gonfiore nella zona inguinale.
Il veterinario ha diagnosticato un ernia inguinale e per la piccola taglia sconsiglia l'ecografia in quanto le sonde sono troppo grandi.
Mi metto nelle sue mani per sapere intanto se è da operare subito e inoltre le dico che il gonfiore non è eccessivo, è una piccola pannocchia che si nota quando in cane si mette in determinate posizioni di sforzo.
Che cosa devo fare?
La prego mi illumini al più presto e nel frattempo la saluto caramente.
Grazie.
Umberto A.

25/09/2006
 

Gentile Umberto, non mi preoccuperei molto e nemmeno io ritengo che un’ecografia possa darle maggiori informazioni rispetto a quelle acquisibili dal veterinario con la palpazione dell’ernia e la valutazione circa la sua riducibilità (possibilità di entrare e uscire) e il suo contenuto, che di solito è costituito da grasso. E’ un piccolo difetto da tenere sotto controllo ed eventualmente da trattare chirurgicamente più avanti, magari contemporaneamente alla sterilizzazione, se la vorrà fare. Se invece preferirà far fare a Greta dei cuccioli, allora probabilmente l’ernia, sempre che sia ancora presente, andrà trattata prima di pianificare la gravidanza.

Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere

 
Gentile dottoressa,
le scrivo per il mio cane beagle, una femmina di 6 anni e mezzo sterilizzata da quando aveva circa 6 mesi (prima del primo calore).
Lo scorso maggio ha ingerito del lumachicida (metaldeide). Prontamente soccorsa ha superato l'avvelenamento ma, prima di essere dimessa, negli esami di routine, le sono stati riscontrati notevoli valori di colesterolo (476mg/dl) e di trigliceridi (278mg/dl). Mi è stato consigliato di ripetere gli esami dopo due mesi ma i valori sono aumentati ( colesterolo 591mg/dl e trigliceridi 252mg/dl) così il veterinario mi ha chiesto di farle iniziare una dieta rigida con 150gr al giorno di carne bianca o pesce e verdure a volontà, qualche volta jougurt o stracchino o ricotta di mucca... la mattina le diamo anche un bicchierino di cornflakes al naturale... Preciso che prima il cane era alimentato con mangime secco hill's light (circa 200gr al giorno).
Nostante gli sforzi e il fatto che ho notato un certo dimagrimento nel cane, ripetendo dopo due mesi gli esami purtroppo i valori sono ancora aumentati e il colesterolo è arrivato a circa 800mg/dl...
Questi valori in aumento possono essere collegati all'avvelenamento subito? Mi è stato detto che ci possono essere molte cause diverse tra cui l'ipotiroidismo... sono molto preoccupato..cosa mi consiglia di fare? la dieta è corretta? ringraziandoLa le invio distinti saluti

Davide D.S.

25/09/2006
 

Gentile Davide, ma glicemia, fosfatasi alcalina, transaminasi e l’esame delle urine non dicono davvero niente? Sarebbe utile conoscere questi esami e la sintomatologia presente. L’ipotiroidismo è un po’ sovradiagnosticato, specie se è presente un Cushing, il quale, assieme al diabete, è ad esempio una malattia che può manifestarsi con le alterazioni da lei segnalate.

Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere

 
gentile dottoressa, la ringrazio per la sua attenzione e cordialità;
è bello constatare che insieme alla professionalità e competenza possano ancora convivere umanità e delicatezza anche nei confronti degli animali;
le ho scritto in data 23 settembre in relazione alle difficoltà incontrate per sterilizzare il mio gatto willi, che ha crisi di panico se tento di trasportarlo fuori dal mio appartamento; 
le chiedo qualche precisazione per riuscire a mettere in pratica i suoi apprezzatissimi consigli; 
in quale dosaggio e/o farmaco posso somministrare l' oloperidolo o il diazepam?
come gabbietta è opportuna quella che i veterinari usano per la contenzione per facilitare la somministrazione di farmaci per iniezione o è uno di quei contenitori che possono traumatizzare il mio amato micio?
le chiedo ciò perchè il mio veterinario mi ha suggerito di acquistare questa gabbietta (cosa che ho fatto puntualmente) ed io ho iniziato da circa una settimana ad abituare il mio micio ad entrarvi inserendovi il cibo e i giocattoli all'interno ( con risultati piuttosto modesti perchè si limita ad entrare con la testolina e le zampe anteriori per mangiare e portare fuori i giocattoli a cui è più legato);
e, specialmente, le chiedo: se riesco a chiudere il mio gatto nella gabbietta e lui entra nel panico appena varco la soglia di casa, come faccio? Basterà l'ansiolitico?
Le garantisco che si tratta di crisi eccezionali di panico, non sono una persona che tende alla esagerazione ed ho sempre avuto gatti, anche particolarmente caratteriali, ne ho presi diversi anche dalla strada;
sono davvero preoccupata è come se willi non essendo mai uscito dall'appartamento non riuscisse a sopportare, fosse terrorizzato dal mondo esterno, ha paura anche di avvicinarsi ad una finestra se non è perfettamente chiusa, come posso evitargli un trauma per lui così forte?
Grazie ancora.
Maria Roma

26/09/2006
 

Cara Maria, i dosaggi di questi farmaci li dovrebbe decidere il collega che la sta seguendo e la inviterei quindi a comunicargli apertamente la nostra piccola corrispondenza, di modo da non dover trovarsi lei nella strana situazione di voler dare consigli al suo veterinario su posologie di farmaci che conosce sicuramente. Comunque, per quanto riguarda il diazepam secondo me è più sicuro stare su dosaggi medio alti, 0.5-1 mg/kg, per evitare gli effetti paradossi che di solito si verificano ai dosaggi più bassi. L’aloperidolo invece va usato “ad effetto”, partendo dal dosaggio ansiolitico indicato sulla confezione del farmaco (Halkan) e ripetendo eventualmente la somministrazione. L’aloperidolo è un buon ansiolitico ma non è molto sedativo, quindi se il gatto è davvero tanto agitato, è possibile che non sia il farmaco adatto. Potrebbe fare una prova, un giorno a caso, ma senza insistere nel caso Willi desse segni di eccessiva paura.

Per la questione del trasportino direi che siamo su una buona strada, visto che Willi ci mette già la testa dentro. Userei anche i feromoni.

Io per trasportino a gabbietta intendo la classica gabbia di metallo verniciato, con sportello ad apertura solitamente verticale e fondo dotato in genere di una sorta di vaschetta in plastica. La gabbia di contenimento di cui lei parla invece è una gabbia dotata di una doppia parete, muovendo la quale è possibile “confinare” per pochi secondi il gatto in uno spazio molto ridotto, di modo da permettere un’iniezione anche in un gatto altrimenti incontenibile o pericoloso. Ma a lei una cosa del genere non interessa affatto. Si tratta di gabbie che vengono usate solo presso alcuni ambulatori veterinari. Comunque, se anche l’avesse acquistata, è possibile usarla esattamente come un trasportino normale, è solo più pesante e scomodo.

Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere

 

Egregio dottore, ho un criceto siberiano di 1 anno e mezzo, femmina, e da ieri ho notato che ha una chiazza sotto l’orecchio, dove manca completamente il pelo: la sua alimentazione è composta da cereali, formaggi, frutta ed insalata. Cosa posso fare?
La ringrazio
Giusy

27/09/2006
 

Gentile Giusy, le informazioni che mi dà non consentono di darle una risposta diretta. Sarebbe importante capire se il pelo cade da solo o se è il criceto a provocare la rottura dei fusti piliferi a causa del continuo grattarsi. Inoltre si potrebbe trattare sia di un problema dell’orecchio, sia di un problema strettamente cutaneo. Per rispondere alla sua domanda è necessario che un veterinario, che si occupi anche di roditori, veda la lesione con i propri occhi.

Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere
 

Sono Tiziana s., proprietaria di un maremmano di 1 anno a cui il veterinario ha diagnosticato "clinicamente" la rottura del LCA all'arto posteriore sn e mi ha proposto l'intervento di ricostruzione ed eventuale toilette dell'articolazione qualora vi sia frattura dei menischi.
Esiste un'alternativa terapeutica?
Come sarà il post-operatorio?
Che cosa succederebbe se non facessi operare il cane?
Grazie, Tiziana

28/09/2006
 

Gentile Tiziana, no non esiste un’alternativa valida alla chirurgia. Il postoperatorio invece dipende da molti fattori e deve essere discusso con il chirurgo. Dipende infatti: dal tipo di intervento chirurgico eseguito, dalle lesioni presenti a carico dell’articolazione (a loro volta correlate al tempo trascorso dalla rottura alla chirurgia) e dall’indole dell’animale.
Se il ginocchio non verrà trattato, andrà incontro rapidamente ad una grave artrosi, poi probabilmente alla rottura del menisco interno. Poiché ho già avuto modo di discutere l’argomento con Erminio (4-7-06) e Alessandro (4-9-06), le suggerisco se vuole di dare un’occhiata anche a quella corrispondenza.

Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere.

 
Gentile dottoressa, ho un golden maschio di 5 anni, operato a 5 e 6 mesi di osteocondrite dissecante bilaterale, che conduce una vita abbastanza normale, senza però poter fare grandi cose, il fatto che la zoppia sia apparsa quand'era piccolissimo penso gli abbia condizionato un po' il temperamento, è molto calmo, facciamo le nostre passeggiate per i boschi e pure in città, si diverte molto a contemplare la natura, e adora la gente, non fa nè corse nè salti anche se lasciato libero senza guinzaglio. Ogni tanto  zoppica soprattutto nelle giornate più umide, ma comunque la situazione non è grave, l'ho fatto dimagrire 4 chili negli ultimi due anni e lo vedo benino.
Purtroppo due mesi fa ha subito un'operazione all'intestino perchè aveva ingoiato una pallina di peluche dei gatti  (e noi non ce ne eravamo accorti) che si è fermata nell'ileo. L'intervento fatto d'urgenza è stato lungo e pesante per lui (e per noi), hanno dovuto sacrificare un pezzo di intestino (10 cm circa) perchè in necrosi. Il cane ora sta bene, anche se in questi due mesi,oltre ai problemi legati al cambio di alimentazione (prima mangiava solo crocchette Greenfish, è allergico alle farine), se ne sono presentati altri:  è tornata nel primissimo periodo dopo l'intervento anche la zoppia (poi rientrata), ha avuto a lungo feci molle (ora sono normali) e al momento ha un po' di dermatite.
Il veterinario che l'ha operato mi ha raccomandato di non dargli cibo secco per un po' di mesi, causa il restringimento creatosi in seguito alla  resezione di quel pezzo d' intestino. Dopo l'intervento ha dovuto mangiare solo le a/d della Hill's, successivamente scatole di  Hill's diluite con un po' d'acqua. Ora, causa la dermatite, ho abbandonato la Hill's e gli do soltanto tonno della  Forza 10 o Greenfish umido con pochissimo riso bollito (inserito gradualmente da poco tempo) e spero che la dermatite scompaia (credo che ci voglia qualche settimana). Il pasto glielo suddivido in due, la mattina e la sera. Ho chiesto al veterinario se posso reinserire piano piano le crocchette perchè ho notato in questi due mesi un notevole ingiallimento dei denti, che io attribuisco al cibo sempre  "molle" (ma forse sbaglio), o se al limite potrei fargli rosicchiare quelle ossa friabili apposite per pulire i denti, mi ha detto che l'osso è un rischio al momento, per quanto riguarda le crocchette posso mescolargliele assieme all'umido, pochissime per volta. Abbiamo notato anche che il cane tende a digrignare i denti quando è a riposo (è come un ruminare a cui segue un digrignare, non so nemmeno spiegarlo bene), che senta il bisogno di mordere qualcosa?
Qual'è il suo parere, dopo un'operazione così può essere effettivamente pericoloso dargli da rosicchiare o da mangiare cose dure? é stato operato il 22 luglio. In alternativa ha qualche consiglio da darmi per i denti?
Grazie per la sua attenzione, cordiali saluti
 
Claudia (da Trieste)
 
28/09/2006
 

Gentile Claudia, un’enterectomia normalmente non vincola ad un’alimentazione umida.
Tuttavia se il collega che ha operato il cane ritiene di sconsigliarle il mangime secco, pur non comprendendone le ragioni, posso solo invitarla a seguire tale prescrizione.
Per quanto riguarda la pulizia dei denti, molto meglio di un mangime secco, è lo spazzolamento. In un cane bravo si tratta di un’operazione semplicissima, da effettuarsi con un normale spazzolino da denti e un dentifricio ad uso veterinario (Stomodine, Dental pet, Dental max, Orozyme), almeno un paio di volte alla settimana. Vedrà prestissimo i risultati.

Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere. 

Possiedo un coniglio di circa cinque anni del peso di tre chili che  fino a prima dell'estate non mi dava alcun problema riguardo l'uso della lettiera all'interno della gabbia dove normalmente stava. All'improvviso ha iniziato a urinare fuori dalla lettiera rimanendoci seduto sopra. Si immagini a che condizioni lo trovo, sempre sporco e maleodorante e ultimamente sta
perdendo il pelo nella zona dove resta bagnato che è completamente arrossato. Ho provato di tutto nel tentativo di fagli usare nuovamente la lettiera ma non c'è stato verso.
La mia domanda è questa: è possibile che un coniglietto, che è un animale pulitissimo, arrivi a sporcarsi a quel modo comportando un arrossamento della cute al punto di perdere tutto il pelo attorno alla zona bagnata, senza avere un patologia? Il mio veterinario non sa cosa dirmi, cosa potrei fare?
Vale la pena fare analisi?
La ringrazio per l'attenzione
Milena   Rovereto TN

29/09/2006
 

Gentile Milena, è possibile come lei dice che il cambiamento nelle abitudini del suo coniglio sia legato a qualche disturbo. Magari il problema è l’obesità, visto il peso che mi riferisce, o qualche disturbo dell’apparato locomotore. 
Indipendentemente dalla causa, la situazione attuale migliorerebbe se lei utilizzasse una lettiera in pellet per conigli tipo Yesterday News (no segatura, no truciolare, no fogli di giornale, no paglia, no lettiera per gatti!) a ricoprire tutto il fondo della gabbia, fino ad ottenere uno strato alto 4-5 cm. In questo modo non è possibile che il coniglio resti sul bagnato.

Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere. 
cara dottoressa;
questa è proprio una emergenza; ti ho scritto già due volte per il mio Willi;
quando vivevo con i miei genitori avevo una gatta che si chiama Polli, dal 99 vivo sola ed in un' altra città; Polli ha vissuto con i miei genitori sino al 2003, anno in cui è morto mio papà, oggi vive solo con mia madre; ieri mi ha chiamata mia madre da Treviso e mi ha detto che a Polli si è aperto un "bozzo" che da un po' avevamo notato sul suo petto; è un tumore maligno, lo ha diagnosticato ieri il veterinario a mia madre e le ha detto che sarà meglio uccidere il micio perchè non è operabile; lo stesso veterinario un anno e mezzo fa ha operato la gatta per una ciste all'utero, da cui è guarita; la gatta a quanto ho capito è mogia, perde un po' di sangue dalla ferita, ma cammina, mangia e non si lamenta; mamma è disperata perchè è sola (credo di partire per andare da lei), perchè vuole bene al micio, perchè dice che comunque il disagio è grande anche perchè Polli sporca di sangue le cose; la gatta ha sedici anni ma ha anche tutto il mio amore.
Aiutami!
Dimenticavo di dirti che il veterinario interpellato da mia mamma ieri ha anche detto di dare alla micia un antibiotico ed attendere lunedì; pensi si possa provare altro?
Ti ringrazio sempre se puoi rispondimi prestissimo, grazie
Maria  - Roma

29/09/2006
 
Cara Maria, sono d’accordo con il collega che una terapia antibiotica sia necessaria. Servirà a prevenire l’infezione del tessuto ulcerato. Dalla lettera è chiaro che né la proprietaria di Polli, tua madre, né il suo veterinario stiano prendendo in considerazione alcuna ipotesi diversa dall’eutanasia, di modo che quel “aiutami!” mi trova un po’ in difficoltà.
La tua lettera è chiusa, non si presta a consigli o pareri. Auguro a te e tua madre di prendere questa decisione in armonia e serenità, senza inutili divergenze o tristi recriminazioni.

Cari saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere.

Salve mi chiamo Claudio e ho un problema con la mia bassottina. i fatti sono questi:
28/8 operata a un'ernia alla colonna vertebrale zona lombo toracica (in tre giorni aveva perso le gambe dietro)
dopo una settimana dall'operazione il cane presentava una sindrome vestibolare secondo il chirurgo per colpa del liquido della mielografia (un caso raro e sfortunato)
13/9 portiamo il cane a Reggio Emilia in un centro di fisioterapia per cani (premetto che io sono da Treviso..)per fare recuperare prima il cane e rimetterlo in piedi come consigliato dal chirurgo
28/9 dopo 15 giorni andiamo a riprenderci il cane a Reggio e lo troviamo ancora con le gambe dietro per terra e la testa inclinata verso destra,la responsabile del centro ci dice che il cane ha recuperato le gambe dietro ma che la mancanza dell'equilibrio data dalla sindrome vestibolare non le consente di rimanere in piedi.
Ora il chirurgo che l'ha operato dice che la sindrome vestibolare  centrale in un precedente cane ha durato piu' di un mese poi si e' riassorbita da sola. non ci indica quindi nessun trattamento farmaceutico noi a un mese dell'intervento abbiamo un cane che si trascina  anche se le gambe dietro le muove e reagiscono bene. le domande sono:
--il mio cane che tiene costantemente la testa piegata a destra presenta realmente la sindrome vestibolare data dalla mielografia o altro?
--dopo un mese e' forse presto per pretendere che si alzi?
--non possiamo usare nessun farmaco per togliere sta sindrome?
--dobbiamo forse pensare a sopprimerlo?
attendo risposte visto che ormai siamo alquanto sfiduciati, la sensazione e' che le cose non siano tanto chiare.


29/09/2006
 

Claudio, questa volta va un po’  meglio, a cominciare dal nome.
PRIMA DOMANDA. Mi devo ripetere, ma sarò almeno più specifica. In una revisione della letteratura che ho avuto modo di compilare, comprendente circa un migliaio di cani operati per malattia del disco toracolombare, e sottoposti a mielografia lombare, non ho mai riscontrato la complicanza che lei descrive. Nemmeno nella mia personale esperienza, di circa un centinaio di cani sottoposti a mielografia lombare o cervicale, ho mai osservato la complicanza che lei descrive.
L’unica sindrome vestibolare che si risolve spontaneamente è quella periferica idiopatica del cane anziano. Lei invece parla di sindrome vestibolare centrale.
Perché non sentire un neurologo (non un neurochirurgo) che si occupi approfonditamente di patologie dell’encefalo, prima di sopprimere il vostro bassotto che tante fatiche vi è costato ???
SECONDA DOMANDA. Per un bassotto in effetti un mese è un tempo lungo, ma se i movimenti degli arti posteriori sono spontanei (non sono cioè dei riflessi spinali) e se il cane comincia a sostenere il peso del corpo (manca l’equilibrio, ma c’è forza negli arti), non c’è che andare avanti con la fisioterapia fatta assolutamente a casa e portarlo a spasso con le apposite bretelle. I risultati arriveranno.

Auguri, dott.ssa Nicoletta Bevere 
Gentilissima Dottoressa,
ho un gatto di circa 11 anni, castrato a sei mesi.
Da qualche tempo (forse un anno) vomita quasi tutto quello che mangia.  Inizialmente, anche dopo aver sentito il parere di un veterinario, pensavo che la causa fosse l'ingestione di peli.
Quando mi sono accorta che il vomito aumentava, ho portato il 'bimbo' da un altro veterinario, che ha rilevato la presenza di liquidi nell'addome e problemi di natura epatica.  Non è stato possibile fare analisi perchè il mio gatto non è abituato ad uscire ed ha terrore delle persone che non conosce, per cui non siamo riusciti a fargli il prelievo del sangue, anche perchè la vena del gatto è estremamente mobile (io ho chiesto al medico di lasciar stare per non torturarlo oltre ) .
Quindi non so se si tratta 'soltanto' di problemi epatici oppure di cancro al fegato.
Pistacchio è dimagrito ma ha un moderato appetito e, quando io sono a casa (siamo soli, io e lui) sta decisamente meglio, anche perchè, oltre a beneficiare della mia presenza e delle mie coccole, adesso mangia pesce fresco e carne di pollo cucinata per lui.
Per un certo periodo gli ho somministrato Glutamax, con grande difficoltà mia e insofferenza sua, finchè non l'ha rifiutato del tutto (producendo bava ed eliminandolo).
Sono molto preoccupata perchè non so se e fino a quando questa creatura potrà vivere.  Io faccio di tutto per farlo star bene ma, purtroppo, devo andare in ufficio e, spesso, sto via tutto il giorno.
Quando sono a casa, Pistacchio sta visibilmente meglio, anche se il problema epatico con conseguente vomito persiste.  Pistacchio mangia l'erba gatta di cui poi  trovo tracce nel vomito.
Il pancino è gonfio e dolente al tatto.
Vorrei sentire il suo parere.
Cortesemente la ringrazio e la saluto.
Anna

30/09/2006
 

Cara Anna, il mio parere è che se vuole aiutare Pistacchio non deve convincere il suo veterinario a tralasciare gli esami del sangue. Inoltre penso che farebbe bene a mettere in conto anche un’ecografia dell’addome. Lo scopo di questi esami, i quali darebbero certo un minimo di stress al gatto, è quello di avvicinarsi alla causa del malessere per stabilire una terapia efficace, che alla fine lo faccia stare meglio. Se anche fosse un male grave, che non può avere un trattamento risolutivo, comunque sapere di cosa si tratta è molto importante per garantire al suo Pistacchio le cure che gli diano la migliore qualità di vita possibile.

Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere 

Gentile Dottoressa,
sono la proprietaria di una gatta di tre anni,sterilizzata da almeno due anni e non è mai stata fatta accoppiare,che vive ad Ancona.
La gatta vive in un appartamento ed è l'unico animale domestico che posseggo,non ho giardino e l'unico modo x stare "fuori" casa è il balcone.
è stata vaccinata da cucciola,ma purtroppo non ricordo a cosa.
Da quasi due settimane ha cominciato a comportarsi in modo strano,di punto in bianco,senza preavviso.
Squote la testa e le orecchie come se avesse prurito,ma non si gratta con le zampe posteriori;ha contrazioni della cute a livello del dorso localizzato principalmente nel treno posteriore;guarda 1 punto fisso come se avesse visto un insetto e poi si lecca e si mordicchia le spalle ma ho come l'impressione che non lo faccia perchè abbia 1 prurito,ma più come 1 forma di stress.
è sempre stata 1 gatta agitata e che si spaventa facilmente ma in queste ultime settimane è molto più paurosa,tende a non uscire dalla mia camera tanto che per farla mangiare ,bere e urinare le ho dovuto portare tutto in camera.
Mangia in modo vorace(è 1 gatta 1 pò sovrappeso 5.8kg),beve,urina e defeca normalmente,dorme molto...ma quando è sveglia ha questi problemi sopra elencati.
L'ho già portata da 1 veterinario,abbiamo escluso le pulci e simili trattandola con frontline combo;le hanno fatto analisi riflessogene ma la gatta era talmente spaventata che non aveva reazioni soprattutto stimolando l'interno delle orecchie e la mucosa nasale con 1 pinza...tanto che il dottore aveva ipotizzato 1 problema neurologico a carico del trigemino ascendente transitorio (a casa quando era tranquilla ho provato a farle le stesse prove e lei rispondeva agli stimoli).
Le ha prescritto "valium 5mg/ml"x via orale 0.5 ml,le ho somministrato 2 volte questa dose:la prima volta ha dormito 1 pò e poi è stata bene,la seconda ha dormito  6 ore e poi ha cominciato a riavere i sintomi prima descritti.
Oggi le ho fatto fare delle analisi del sangue e per telefono il veterinario mi ha detto che i globuli rossi,leucociti e piastrine sono nella norma ma ha 1 alta creatininemia(1.5),ma non mi ha saputo fare 1 diagnosi così su due piedi.
Non credo che tutto ciò dipenda da 1 disturbo comportamentale anche perchè non ci sono stati grandi cambiamenti qui a casa.
Lei che ne pensa?Quali altre analisi dovrei farle fare x capirci di più?
Spero di averle fornito tutti i dati di cui necessita x farsene 1 idea.
Distinti saluti,
Federica C.
                          
30/09/2006
 

Gentile Federica, il sintomo descritto viene chiamato rolling skin syndrome ed è considerato una manifestazione organica dell’ansia. Si riscontra comunemente questo sintomo anche in gatti con lesioni cutanee del dorso, dolorose o pruriginose, e io personalmente l’ho osservato occasionalmente in corso di sintomatologia dolorosa addominale. Si trattava di animali che oltre ad avere dolore avevano anche uno stato di ansia.
Pur apprezzando la sua attenzione per una possibile malattia organica, e la sua solerzia per aver fatto eseguire gli esami del sangue e il test alla dermatite allergica al morso di pulce (tutte cose utilissime), sono certa che l’unico modo per aiutare la gatta adesso è sentire un comportamentalista, abbastanza in fretta, visto che i sintomi (comportamentali! e che lei ha già notato, anche se sembra trascurarne l’importanza) si stanno aggravando in queste settimane.

Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere 
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