Il veterinario risponde
a cura della d.ssa Nicoletta Bevere

dodicesima pagina

Salve,
ho un piccolo criceto winter white maschio.. oggi mentre pulivo la gabbietta mi sono accorta che sotto al collo gli mancava del pelo e anche un po' nelle zampette,cosi l'ho portato subito dal veterinario che mi ha detto che probabilmente è una rogna e mi ha detto di curarlo con il neofuracton spray,è passata una settimana ma il mio criceto sta ancora male e poi ha perso peso e sta sempre sotto la ruota, cosa posso fare? la prego mi aiuti lo voglio salvare!!
Ringraziandola anticipatamente per la disponibilità le mando i miei cordiali saluti e le auguro una buona giornata.
Federica Z.

05/08/2006
 

Gentile Federica, di solito la perdita di pelo dovuta alla rogna è associata ad un fortissimo prurito, del quale lei non mi parla affatto.
La causa di una estesa perdita di pelo, con un prurito variabile (anche scarso), associata ad abbattimento e a deperimento delle condizioni generali, come nel suo caso, potrebbe essere cercata invece in una dermatomicosi, ossia un fungo della pelle, oppure in una forma tumorale, da prendere in considerazione se il test micocolturale desse esito negativo.

Cordiali saluti,
dott.ssa Nicoletta Bevere.

 

Gentilissima D.ssa Le scrivo perchè sono disperata, il mio Leon di soli 4 anni (razza Rottweiler) gli è stato diagnosticato un tumore , linfonodi b alto grado. non so se la terminologia da me usata sia quella giusta ma cercherò di esprimermi nel miglior modo possibile ! da premettere che in casa vivono altri due rottweiler, i genitori di Leon, all' incirca 8 mesi fa il padre gli ha dato un morso in guancia provocando una ferita  che sembrava non guarisse mai, dopo le cure fatte per la cicatrizzazione ci siamo resi conto in famiglia che in gola aveva due grandi gonfiori a forma circolare, quasi subito gli è stato somministrato l'antibiotico cefa cure , il cortisone deltacortene e le vitamine protovit rafforzato, oggi sembrano quasi scomparse ma mai del tutto. Il mio veterinario  è  intervenuto con le adeguate analisi per accertarsi che non ci fosse nè l'heismaniosi , nè l'erlichiosi ecc infatti l'esito è stato negativo, quindi per capire la problematica ha fatto l 'esame citologico , l' ecografia nella parte interessata per vedere se ci fosse qualche nodulo all'interno dei linfonodi ma non ha trovato nulla. la cosa che m' incuriosisce è che svariate volte gli sono stati fatti le analisi al sangue e i globuli bianchi la prima volta risultavano alti, l' ultima volta , cioè pochi giorni fa risultano quasi nella norma! però mandando l' analisi citologico a Padova risulta il tumore elencato sopra! Leon sprizza gioia da tutti i pori , l'appetito non manca, anche se all'incirca una settimana fa ha avuto la febbre altissima! il mio veterinario mi ha detto che non c'è nulla da fare e che il mio cucciolo ci lascerà, non riesco a crederci , D.ssa per favore mi dia qualche consiglio , m' indichi qualche centro specializzato in queste problematiche , siamo disposti ad andare in capo al mondo pur di salvarlo. Noi stiamo continuando la cura di antibiotico e cortisone e lunedì andremo in clinica per decidere che cura scegliere se la chemioterapia o l'omeopatia , l'importante è che il nostro amore non soffra, il veterinario mi ha anche detto che dovremo decidere se abbattere o meno Leon quando non sarà più in grado di vivere bene! mi sento morire per favore mi dia più delucidazioni a tal proposito, ci sono stai casi guaribili? non si può venire a conoscenza del linfonodo causa di tutto ciò per poi operare? scusi l' insistenza, ma voglio provare ogni cosa pur di salvarlo! nell'attesa di una Sua risposta  La ringrazio anticipatamente porgendoLe distinti saluti,
SONIA.    Vizzini (CT) sicilia

05/08/2006
 

Cara Sonia, ma nemmeno io ci credo, che il vostro cucciolo vi debba lasciare. Strana coincidenza un linfoma proprio a carico di quel linfonodo lì, quello vicino alla ferita da morso!
I linfonodi retromandibolari sono un po’ più complicati degli altri linfonodi dal punto di vista citologico. Infatti essi sono raggiunti da moltissime stimolazioni antigeniche, di modo che sono sempre un po’ reattivi. Quindi è possibile che il citologo di Padova abbia ricevuto un campione effettivamente ingannevole, visto che inoltre vi è stata una notevole stimolazione all’iperplasia linfatica, in seguito alle ferite da morso subìte alla testa.
In pratica, vista la storia (è normalissimo che dopo una ferita da morso che ha fatto fatica a guarire, il linfonodo immediatamente “a valle” aumenti di volume anche in modo persistente), vista l’età del cane (un po’ giovane), e visti i sintomi clinici, non riporrei tutta questa fiducia nell’esito della citologia, anzi.
Sinceramente, prima di pensare a sopprimere il povero Leon (mamma mia, meno male che loro non sanno cosa ci frulla in testa…) rivedrei da zero tutta la faccenda, con occhi nuovi e un bel po’ di scetticismo.

Auguri, dott.ssa Nicoletta Bevere

 

Gentile dottoressa, sono Marina, ho un gatto di 16 mesi e tre giorni fa e' ritornato a casa al mattino che non poteva camminare, respirava con difficolta', la cassa toracica aveva un movimento strano come se il pancino si ristringesse e poi ritornava normale, aveva un graffio sulla zampa anteriore e sul musetto, e come pipi' gli e' furiuscito solo del sangue. L'ho portato dal veterinario che l'ha visitato, gli ha misurato la febbre e gli ha dato due iniezioni (una contro l'avvelenamento) anke se ha escluso l'avvelenamento perke' gli occhi e le gengive erano apposto. Ha detto che ha un'emorragia interna e che probabilmente sopravvivera'. Il giorno dopo ha urinato pochissimo sangue, l'ho riportato dal veterinario che si e' stupito dal fatto che non voleva bere ed allora mi ha dato una specie di siringa per mettergli in bocca e spruzzargli l'acqua. Non ha poi menzionato l'emorragia ed ha pero' detto che probabilmente ha aria in tutto il corpo e forse acqua nei polmoni. Non gli ha fatto i raggi e nemmeno l'ecografia. Ora mangia, gli ho dato qualche vitamina, cammina ancora con difficolta' e quando lo accarezzo sento sotto la pellicia del liquido ke gli scorre.. che cos'e'? l'aria o l'acqua? e' molto strano perche' gli fa male. Come fara' quest'aria a fuoriuscirgli?

05/08/2006
 

Cara Marina, complimenti per la capacità di osservazione e la chiarezza.
Secondo me il gattino ha subìto un trauma toraco-addominale, sarà stato investito.
Il trauma addominale ha determinato una piccola emorragia a carico delle vie urinarie: è per questo che il gatto ha sangue nelle urine. (Il fatto invece che non produca urine può dipendere da una rottura importante della vescica, ma speriamo di no.)
Il trauma toracico ha invece determinato una lacerazione in un punto delle vie aeree in comunicazione con il mediastino, di modo che l’aria filtra attraverso i tessuti sottocutanei e determina quello che lei descrive: uno pneumoderma, ossia la raccolta di aria nel sottocute. E’ per questo che lei ha potuto notare immediatamente una grave difficoltà respiratoria e in seguito l’aria nel sottocute.
Naturalmente il quadro che le ho descritto l’ho dedotto dai pochi elementi a mia disposizione e quindi può esservi qualche difetto o qualche eccesso, ma a grossi capitoli le cose devono essere andate proprio così.
Strasicuro è che il gattino ha urgente bisogno di un esame radiografico del torace e dell’addome, di un’ecografia addominale e di una biochimica (almeno creatinina e urea)!!
Le terapie saranno stabilite in base all’esito degli esami.

Auguri, dott.ssa Nicoletta Bevere
 
 

Gent.mo Dottore,
sono la proprietaria di un labrador maschio di 8 anni. Circa due mesi fa il mio cane ha "perso" delle goccioline di sangue dal pene, ho contattato il mio veterinario che mi ha fatto fare un'ecografia  in seguito alla quale ha appurato che ci sono delle cisti nella prostata e che quest'ultima era un po' ingrandita.
Un fatto del tutto normale vista l'età del mio cane! La cosa però che ha stupito il mio dottore e poi ha preoccupato tutta la mia famiglia è che nel glande di Caleb che non si è mai accoppiato c'era una specie di Herpes, lo definisco cosi ma non è esatto, infatti il mio veterinario dopo aver fatto uno striscio ha detto che era un'infezione batterica e lo ha voluto rivedere un settimana dopo.
La settimana dopo il dottore vedendo inalterata la situazione ha detto a mio padre che probabilmente era un carcinoma al pene e che doveva essere amputato tutto il pene! Può forse immaginare il nostro sgomento quindi con molta calma abbiamo detto al veterinario di effettuare uno striscio dal quale è risultato esserci un'infezione batterica ma non cellule tumorali, il dottore ha rivisto il mio cane ogni due settimane e la "piccola lesione" non è aumentata ed è diventata meno rossa. Ora il veterinario non mi ha dato nessuna cura dicendo che se fosse stato un carcinoma si sarebbe propagato con grande velocità ed ha detto di voler rivedere il cane a fine settembre.
Le chiedo ma secondo lei devo far fare al mio cane una cura e ci sono in Italia veterinari specializzati elle malattie dermatologiche che colpiscono i cani?
In attesa di sua gentile risposta porgo cordiali saluti Elena P.


05/08/2006
 

Gentile Elena, due piccole cisti prostatiche regrediscono, assieme all’ipertrofia prostatica, con l’orchiectomia, che le consiglio vivissimamente. Non perché l’ipertrofia prostatica non sia normale ad otto anni di età, ma perché le cisti prostatiche possono evolvere in vario modo e diventare poi meno semplici da curare.
Per quanto riguarda il sospetto tumore, visto che mi parla di carcinoma, di amputazione, di infezione, di “ci rivediamo fra due mesi”…l’unica cosa che si può affermare con certezza è che la visita e l’esame citologico non sono sufficienti a formulare una diagnosi.
Secondo me la cosa più giusta da fare è procedere all’orchiectomia bilaterale e, nella stessa seduta, effettuare una biopsia della lesione da sottoporre ad esame istologico, di modo da chiarire la natura esatta del problema e individuare la terapia appropriata. Questo iter terapeutico (per le cisti) e diagnostico (per il sospetto tumore) può essere percorso da qualsiasi chirurgo veterinario. Non si tratta di un problema di interesse dermatologico, ma di interesse chirurgico.

Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere.

 

Gentilissima dott.ssa, grazie molto per la sua gentilezza e cortesia nel rispondermi, a Leon stiamo somministrando un primo ciclo di terapia omeopatica al posto di quella chemioterapica. Non stiamo più dando i farmaci quelli di prima mensionati ! attualmente i noduli (linfonodi) retromascellari hanno una dimensione ridotta rispetto a quelle iniziali, i noduli tra il collo e il petto sono della stessa dimensione di circa 3 cm. Comunque preferisco scriverLe il referto dell' esame citologico dei linfonodi retromandibolari ed esternali: I campioni esaminati risultano ad elevata cellularità ed eccellente conservazione della morfologia cellulare; il quadro citologico è caratterizzato dalla presenza di una popolazione cellulare esclusivamente costituita da blasti linfoidi; il nucleo risulta pari a 1.5-2 volte l' eritrocita, con cromatina a distribuzione grossolana ed irregolare , nucleoli multipli e prominenti ; il citoplasma è basofilo , con presenza frequente di arcoplasma chiaro in area paranucleare;
CONCLUSIONI: quadro riferibile a patologia linfoproliferativa maligna (linfoma "alto grado" di probabile origine B)
Dott.ssa volevo precisarLe che i globuli bianchi sono tornati nella norma! come mai ? sarà stato il cortisone? secondo Lei sarebbe meglio che io vada alla ricerca di un oncologo veterinario? comunque gli saranno fatte le analisi frequentemente! speriamo bene! grazie ancora per la Sua disponibilità ,
Cordiali saluti,
Sonia

08/08/2006
 

Cara Sonia, purtroppo risultano diffusamente colpite diverse stazioni linfonodali e il referto del citologo è molto chiaro, di modo che non c’è assolutamente spazio per le ipotesi alle quali la sua prima lettera dava invece ampia legittimità.
Per quanto riguarda le cure omeopatiche, una volta un oncologo, al quale chiesi consiglio per un mio paziente, mi ha detto: “in oncologia veterinaria tutto si può fare”. Intendeva dire che si tratta di un campo della medicina in cui ci sono spesso poche speranze di raggiungere la guarigione definitiva, in cui ancora le linee guida per le terapie possono essere molto elastiche e in cui, in un certo senso, è lecito fare dei “tentativi”, ossia adottare dei trattamenti la cui efficacia non sia ben documentata per quel tipo di malattia.
In realtà il linfoma è un tumore abbastanza studiato, per il quale sono state pubblicate diverse ricerche volte a chiarire il migliore approccio terapeutico possibile. Vi sono più farmaci antitumorali a disposizione del veterinario che si occupa di oncologia e, in base allo stadio del linfoma e alla terapia adottata, in alcuni casi è possibile stimare il tempo di sopravvivenza o la probabilità di guarire, proprio grazie ai numerosi dati che altri veterinari hanno raccolto e pubblicato.
Il cortisone è un farmaco che non ha proprio nulla di omeopatico e che anzi entra nella composizione di alcuni (non recentissimi) protocolli chemioterapici per il linfoma. Se i segni del linfoma di Leon si attenuano quindi è con ogni probabilità merito dell’attività antitumorale del cortisone, che tuttavia potrebbe anche non essere il farmaco più adatto al suo cane, o non l’unico in grado di aiutarlo. Credo comunque che la cosa più vantaggiosa per lei e per Leon sia rivolgere l’ultima domanda, quella di consultare o meno un oncologo, proprio al suo veterinario.
Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere

 

Gentilissima d.ssa Bevere,
grazie innanzitutto per la sua risposta alla mia del 21/7 (Lerch gattone FIV+ con micosi). Avrei bisogno di un chiarimento circa l'ITRACONAZOLO che mi ha suggerito. Puo' cortesemente precisarmi il nome di un farmaco che contiene tale principio e le dosi di somministrazione ? (Se le puo' essere utile Lerch pesa sui 5 chili). Lo chiedo a lei perchè la mia veterinaria in passato gli ha somministrato proprio la tanto temuta Griseofulvina e anche adesso che le ho fatto presente di aver letto che è meglio non farne uso
lei è convinta che sia il prodotto meno tossico.
Grazie,
Ombretta

08/08/2006
 

Gentile Ombretta l’itraconazolo è un principio attivo contenuto in un’unica specialità ad uso veterinario, l’Itrafungol, come soluzione orale, e in due specialità ad uso umano, Sporanox e Triasporin, sia in capsule apribili (fino ad un paio di anni fa molti veterinari usavano queste), sia in soluzione orale. Il dosaggio che viene attualmente consigliato è di 5 mg/kg/die per 7 giorni consecutivi una settimana sì e una no, per un tempo complessivo di 35 giorni (3 settimane di somministrazione complessiva).
L’itraconazolo oltre ad essere ben tollerato (è sicuro anche nei gattini di 10 giorni), non ha mai mostrato gli effetti tossici sui leucociti e sul midollo osseo descritti nei gatti FIV positivi trattati con griseofulvina. Al di là di questa particolare tossicità, non ancora ben spiegata, che la griseofulvina sembra avere nei confronti dei FIV positivi, quest’ultima è comunque considerata maneggevole ed efficace, sebbene non consigliabile nei gattini o appunto nei FIV positivi. Inoltre necessita di un tempo di somministrazione molto più lungo (6-8 settimane di somministrazione consecutiva).
Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere

 

Gentile dottoressa,
ho un cocker americano di 7 anni che da quando aveva 3 anni è affetto da attacchi di epilessia (inizialmente 1 ogni 2/3 mesi). Il veterinario mi ha consigliato solo 4 mesi fa di somministrare Gardenale 50 (mezza al mattino e mezza alla sera) dato che gli attacchi erano aumentati (5/6 al mese). Il cane non perde mai conoscenza, cade per terra e perde il controllo dei propri arti per almeno 4 minuti. Prima di somministrare il Gardenale aveva fatto esami del sangue e non aveva trovato niente di particolare. Ora, nonostante siano passati 4 mesi, il mio cane continua ad avere gli attacchi, sempre stessa frequenza anche se in maniera meno intensa. Abbiamo fatto fare l’esame per la barbitalemia ed è risultata piuttosto bassa 13.6 ug/ml. Il veterinario non consiglia di aumentare la dose del farmaco perché dal profilo epatico risultano due valori alterati: Fosfatasi alcalina 105 e y-GT 24. Lui dice che non mi devo preoccupare ma io sono molto preoccupata per il fegato e alquanto confusa. A cosa serve il Gardenale al mio cane? Per ora pare solo a farlo ammalare di fegato…. Lei cosa ne pensa? I valori alterati sono davvero così poco evidenti? Come ridurre gli attacchi?
La ringrazio per l’attenzione, cordiali saluti.
Annalisa F.

09/08/2006
 

Gentile Annalisa, non si preoccupi per questi valori. Nei cani in terapia con fenobarbitale un aumento della fosfatasi alcalina (ALKP) da 2 a 12 volte è rilevabile in circa un sesto dei cani trattati, ma non è associata ad un danno epatico irreversibile o grave. Normalmente infatti l’aumento della ALKP è reversibile e i parametri usati per evidenziare una disfunzione epatica (transaminasi, SBA pre- e postprandiali, albumine, bilirubina, ecc.) risultano nella norma.
Inoltre una vera e propria epatotossicità da fenobarbitale difficilmente si verifica a concentrazioni sieriche inferiori a 40 microg/ml!
Attualmente la fenobarbitalemia è al di sotto del livello terapeutico, quindi non c’è da chiedersi perché il cane abbia ancora crisi epilettiche. La fenobarbitalemia va portata almeno a 15-20 microg/ml, prima di dire che il cane ha bisogno di associare al fenobarbitale il potassio bromuro (cosa che comunque ho l’impressione si dovrà fare).
Con 5 o 6 attacchi al mese non lasci MAI PIU’ il suo cane senza terapia antiepilettica, alla quale mi sembrerebbe doveroso inoltre aggiungerei il valium per le emergenze.
Dia un’occhiata alle risposte per il sig. Maniscalchi del 28 Febbraio e per Carlo del 2 Aprile.
Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere.

 

salve  dott.ssa .ho  una  cagnolina  di  16.5 anni  che  ha  una  grave  insuff   renale gia  trattata  3  sett  fa  con  dialisi  aveva  bun  over  200  e  creat  4.5  dopo  tratt  di  5giorni  bun  36  creat  2.4  oggi  e  ricaduta  con  bun  174  creat  5  e  leggero  vomito  urina  normalmente   i  reni  alla  eco  sono  iperecogeni  sia  la  parte  mid  che  corticaleei  limiti del  pielo  non  si  riconoscono  noi  dobbiamo  prendere  una  decisione  importante  eutanasia  o  no?mi  puo  dare  qualche  suggerimento?  é una  cagnolina  che  ha  vissuto  fino  adesso  meglio  di  un  figlio  per  noi  grazie

10
/08/2006

Gentile signora, o signore, io personalmente sono favorevole all’eutanasia in qualsiasi essere vivente che soffre molto, che non gode più di nessun aspetto della vita, anche piccolo, e che non ha di fronte a sé alcuna prospettiva diversa dalla morte certa. Si tratta tuttavia di un punto di vista etico e morale, non certo di un parere professionale. Come veterinario, l’unica cosa che le posso dire è che, da quello che mi scrive, la cagnolina sembra avviata verso l’insufficienza renale terminale e che quindi, prima o poi, potrebbe essere necessario decidere per l’eutanasia. Tuttavia non sono io nelle condizioni di valutare la qualità di vita del suo cane e se non esista più nessunissimo margine di vita godibile, ma solo inutile sofferenza. Dovete farvi aiutare in questo dal vostro veterinario.
Un abbraccio, dott.ssa Nicoletta Bevere.
 

Salve,
mi chiamo Isabella, scrivo perche' la settimana scorsa ho salvato un gattino dalla strada pesa circa 400 gr, salvato perche' purtroppo la zampa sinistra ha problemi )forse dovuta ad una rottura o ad una malformazione congenita.
Scrivo perche' mi trovo a Bucarest, e' sono un po' preoccupata perche' qui i veterinari non hanno ancora la formazione adeguata come in Italia, che conosco perche' sono proprietaria di un'altra gatta adottata l'anno scorso in un centro vicino casa, per cui so' piu' o meno tutto cio' che hanno fatto per lei..... vaccinazioni, sverminazioni ect.
Scrivo perche' dopo averla portata dalla veterinaria locale, per la zampetta se potevamo o meglio se possiamo darle qualche speranza .......(ma sembra di no!!) chissa' se e' vero, ci siamo resi conto che la micina ha un alito bruttissimo, quando apre la bocca stiamo tutti con la "molletta" al naso, inizialmente abbiamo pensato ad un problema di stomaco iniziale, ma adesso dopo una settimana......... ho controllato le gengive che sono rosa, poi per quanto riguarda il tartaro credo che sia troppo presto ha pochissimi dentini, allora per logica credo che possa essere un problema di stomaco, considerato che da qualche giorno le sue feci sono morbide, il cibo con cui lei si sta alimentando e' diviso tra secco per gattini e umido, purtroppo non sempre per gattini, perche' non si trova sempre........ per la gatta grande quando ha avuto problemi otto mesi fa' circa, quindi aveva appena sei mesi, un veterinario italiano che la teneva in cura mi ha consigliato il flagyl, posso darlo anche a lei? o e' troppo piccolina?
Scusandomi per essermi allungata nella lettera, ringrazio per l'attenzione.
Isabella

17/08/2006
 

Gentile Isabella, dalla mail non si capisce, a parte l’alitosi, quali sintomi abbia il gattino (come inappetenza, febbre, vomito).
Visto che l’alitosi è comparsa dopo che il gattino è stato portato dal veterinario, direi che è necessario riportarlo presso l’ambulatorio, per sapere da che cosa dipende questo nuovo sintomo (così si evitano inutili supposizioni su malattie di stomaco, terapie effettuate tempo addietro per problemi non ben noti ad altri animali, automedicazioni, colore delle gengive, eccetera, eccetera). Se l’alitosi è l’unico sintomo, probabilmente il problema risiede nel cavo orale. A seconda della causa e della gravità potrebbero essere utili dei trattamenti antisettici locali o una terapia antibiotica generale, ma faccia decidere al veterinario, per il quale sarà senza dubbio molto semplice capire la causa di questo cattivo odore, al contrario di quanto non lo sia per lei o per i suoi compagni di vacanza.
Le feci “morbide” possono essere normali oppure no, dipende dalla frequenza con cui avviene la defecazione e dal tipo di alimentazione. Dia al gattino un unico tipo di mangime per gattini, anche solo il secco, senza alternare mangimi umidi di diversa qualità e con diversa destinazione. Non dia latte. Chieda al veterinario di effettuare i normali trattamenti antiparassitari: so per certo che anche a Bucarest si usa sverminare cuccioli e gattini con antielmintici ad ampio spettro, come si fa qui da noi.
Buon proseguimento di vacanza!

Dott.ssa Nicoletta Bevere

 

 

 

Gentile Dott.ssa Bevere,
spero lei possa essermi d'aiuto. Vorrei porle delle domande sui conigli nani, anche se vedo che lei è specializzata su cani e gatti.
Ho da qualche ora perso il mio adorato coniglietto Ciccio, una testa di leone di 3 anni. E' successo tutto improvvisamente. Stamattina al mio risveglio mi sono preoccupata come sempre di dargli del fieno fresco e l'ho trovato in una zona inconsueta della sua casetta, quasi sdraiato, col respiro affaticato. Non mi ha fatto le solite feste e non ha neppure annusato il cibo che ho cercato di fargli mangiare. Dopo un po' ho cercato di farlo uscire dalla casetta per farlo scorazzare in casa come gli piaceva tanto...ma è rimasto dove l'ho poggiato. Ho così notato che quando provava a muoversi trascinava le zampe posteriori. Ha fatto solo pochi tentativi di muoversi. Gli ho messo la gabbia vicino e con tutte le sue forze ha tentato di rientrarci... Pochi secondi, dei tremori, si è sdraiato su un fianco ed ha smesso di respirare.
Fino a ieri stava bene, avevo notato solo un appetito ridotto la sera.
La notte qualche movimento di troppo nella casetta e sbattere di piedi + del solito. Tutto qua. Non ho fatto in tempo neppure ad andare dal veterinario. Vorrei tanto sapere cosa gli possa essere successo. Devo aggiungere che Ciccio viveva da 1 anno con un altro coniglio nano, Shea, che un paio di mesi fa ha avuto un'infezione agli occhi. Ciccio ha sempre goduto di ottima salute. Il miei sospetti, da ignorante in materia, sono 2: MEV oppure */Encephalitozoon cuniculi/*. Ultima cosa da aggiungere, secondo me importante: Shea ad appena 1 mese e mezzo ha avuto degli strani sintomi: torceva il collo verso un lato, tremava e perdeva l'equilibrio. Il tutto si è manifestato solo 2 volte ed è durato qualche secondo. Tutto ciò mi porta a pensare che Shea sia stato infettato dalla madre e a sua volta abbia rilasciato il parassita responsabile dell'"encephalitozoon cuniculi" nelle urine infettando
così Ciccio. Una prova che sia portatore di quel parassita potrebbe essere il problema avuto all'occhio che gli ha causato delle macchie sul cristallino.
Spero lei sappia aiutarmi e darmi qualche risposta su cosa mi abbia portato via il mio Ciccio.
La ringrazio anticipatamente,
Rosaria

18/08/2006
 

Gentile Rosaria, la storia clinica, la sintomatologia neurologica, la cataratta e le circostanze del decesso fanno propendere per Encephalitozoon cuniculi. Io mi accontenterei di una diagnosi di sospetto e penserei di trattare l’altro coniglio.
Se invece vuole la diagnosi certa deve sottoporre l’animale deceduto ad esame post mortem. In particolare è necessario rilevare le spore del parassita con l’esame istologico: gli organi dove di solito vengono più facilmente rinvenute sono il cervello e i reni.
La MEV è una malattia molto più rara in città, è altamente contagiosa e quasi sempre mortale (con morte improvvisa, senza sintomi, o con la classica forma emorragica): L’altro coniglio ora dovrebbe essere già stato contagiato. Dubito quindi che, per il povero Ciccio, si sia trattato di questo.

Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere 

Ho sei gatti , il resto di una colonia numerosa che è stata decimata dalla immunodeficienza felina. Penso che siano oramai tutti infetti. Ho notato che uno di loro ha il collo storto come se fosse stato colpito
da una malattia neurologica. Già un altro gatto era morto per una malattia simile benchè il veterinario avesse escluso l'aids. Può essere una conseguenza dell'aids come io credo oppure esiste un'altra causa? il gattino è selvatico e non si lascia prendere. Chiede perciò se è possibile fare una diagnosi e prescrivere una terapia. Preciso che il gattino mangia e ha il pelo lucidissimo. Grazie.
Cordiali saluti. Ada R.

21/08/2006
 

Gentile Ada, dubito che sia il FIV a decimare la sua colonia ma potrebbe essere il FeLV, per il quale si può pensare ad una sorta di zona di quarantena e quindi alla vaccinazione, per tutti i sieronegativi: nel giro di sei mesi potrebbe mettere sotto controllo il problema. Per quanto riguarda il sintomo riferito ad uno dei gattini, potrebbe trattarsi più probabilmente di un’otite media (magari dovuta ad un polipo), meno probabilmente di un esito di toxoplasmosi, visto che il gattino sembra sia sempre stato bene. Senza acchiappare la bestiola e fare le indagini del caso (in prima istanza esame otoscopico e radiogrammi delle bolle timpaniche) ci teniamo la curiosità.
Come il collega escludo anche io, e in modo assoluto, che la rotazione del capo in un gattino sano e vispo possa essere in qualche modo legata al FIV.

Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere

 

Gentile dott.ssa Bevere,
le scrivo in merito al mio cane, un Dalmata femmina di 11 anni.
La sua storia è un po' complicata e un anno fa le hanno scoperto due problemi non indifferenti: ipertiroidismo e iperadrenocorticismo.
Il problema alla tiroide lo stiamo tenendo sotto controllo con il Tapazole. Riguardo invece le ghiandole surrenali, ha subito un intervento chirurgico per l’asporto della surrenale destra in quanto iperproduceva cortisone. La surrenale sx ad oggi funziona ma produce cortisone in quantità limitata. Il nostro veterinario ci ha fatto capire che è “addormentata” e quindi integriamo con Deltacortene. Prende inoltre Enapren per regolarizzare la pressione e Lasix per problemi (abbastanza lievi tutto sommato) cardiaci.
Ha sempre sofferto di dolori articolari e già da un paio di anni un ortopedico ci ha detto che soffre di lassità articolare alle spalle, in queste due settimane però soffre molto per dolori al collo.
Una o due volte al giorno (di solito alla mattina appena alzata e alla sera quando si muove prima di andare a dormire) ha delle “crisi” in cui camminando si blocca. Sembra come drogata e non si muove, se le si tocca il collo o la schiena o la si prende in braccio piange e le si inarca leggermente la schiena.
Noi abbiamo paura di un’ernia cervicale, le volevo chiedere se in caso di queste ernie il dolore è costante o prende proprio la forma di queste crisi? Il nostro cane poco dopo la crisi si muove normalmente (diciamo al 95% di come siamo abituati a vederla). L’impressione è vista anche l’ora delle crisi che una volta che le si sono scaldati i muscoli lei torni a camminare, è possibile?
Un’ultima domanda, l’ernia al disco è problema diffuso nel Dalmata?
La ringrazio anticipatamente.
Filippo A.

21/08/2006
 

Gentile Filippo, la sola descrizione dei sintomi che lei vede non è sufficiente per dire se si possa trattare oppure no di una patologia spinale, tanto meno specificandone la sede (cervicale, toracica, lombare o lombosacrale). L’ernia del disco non è una malattia diffusa nel Dalmata, o almeno non più di quanto non lo sia in altre razze per così dire “longilinee” (il termine tecnico, che sarebbe in questo caso “razze non-condrodistrofiche”, è davvero tremendo). Il Dalmata anziano tuttavia è frequentemente affetto da una forma di artrosi, detta primaria, che colpisce anche Chow chow, Beagle, Samoiedo e Boxer. Alcune caratteristiche del problema del suo cane farebbero pensare in effetti ad un dolore di natura artrosica. E’ necessaria una visita, seguita dall’esame radiografico delle sedi che, in base all’esame clinico, risultano più probabilmente interessate.

Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere

 

 
Gentile dottoressa,
ho un grosso problema con il mio cane Pongo, di 10 anni, razza meticcia e di stazza media. 3 mesi fa fu sottoposto ad un intervento chirurgico alla zampa sx posteriore per la presenza di un mastocitoma divenuto come un'arancia.Si decise l'amputazione dell'arto. Gli esami del sangue e la radiografia addominale mostrarono una condizione di salute buona del cane. I problemi sono avvenuti a distanza di 3 mesi dall'operazione: comparsa di noduli sottocutanei un pò in tutto il corpo (15?) anche su un'altra zampa (ho paura che ci venga consigliata la medesima soluzione drastica), e di 2 vesciche ai fianchi (recidive?) che nel colore sembrano avere lo stesso aspetto di quella palla formatasi in precedenza sul garretto sx. Pongo avverte vomito e si rifugia nella sua tanto "odiata" cuccia. Sembra avvertire il suo malessere e a volte ringhia quando ci avviciniamo (paura di un nuovo intervento, forse). Se ne sta quasi tutta la giornata nella cuccia e mostra un chiaro senso di abbattimento. Ho notato, inoltre, un rigonfiamento dello scroto. Volevo un suo consiglio URGENTEMENTE perchè sento di dovermi preparare al peggio visto che il suo destino,nonostante qualsiasi cura da effettuare, credo sia ormai segnato.
Distinti saluti
Massimo

22/08/2006
 

Caro Massimo il mio consiglio è di trattare il cane in modo farmacologico (prednisone assieme ad antiH2 o meglio ad inibitori di pompa protonica), osservare per QUALCHE GIORNO se vi sono miglioramenti, cioè se Pongo mostra di stare un po’ meglio (smette di restare confinato in cuccia e ricomincia a mangiare qualcosa). Se questo non avviene vi sconsiglio qualsiasi tentativo chirurgico perché il mastocitoma disseminato (la cui diagnosi purtroppo a volte sfugge, con le tristissime conseguenze che ora lei viene a conoscere) non si presta assolutamente a nessun tipo di chirurgia e se non risponde alla chemioterapia significa che non solo non è guaribile (non lo è in ogni caso) ma anche che purtroppo non è nemmeno più possibile tenerlo sotto controllo.

Un caro saluto, dott.ssa Nicoletta Bevere

 

Mi scusi se la disturbo il mio problema è che ho un gatto maschio di 2 anni ,splendido , di colore rosso in ottima salute ma come lo tocchi perde il pelo , dimenticavo il suo pelo è fitto fitto  come quello della razza certosina,lo nutro con scatolette e croccantini di marca.Sa darmi un consiglio per evitare  questo inconveniente, esiste una cura omeopatica o un integratore grazie

23/08/2006
 

Gentile signora o signore, se il mantello è molto folto e compatto e non vi sono segni di dermatopatie, la continua perdita di pelo è dovuta semplicemente ad un ricambio molto accelerato, perché tanti peli cadono, tanti ne crescono. Questo veloce ricambio può essere legato a fattori ambientali e genetici, ma non si tratta di una malattia. Spazzoli tutti i giorni il mantello e dia degli acidi grassi.

Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere 

buongiorno, dovrei adottare una gatta cieca, che prima veniva usata per allevamento e ora cerca qualcuno che la tenga perchè l'allevatrice la vuole regalare, ho chiesto se avesse eseguito sulla gatta i test per fiv e felv e l'allevatrice mi ha risposto che devo pagarle 60 euro se desidero che i test vengano effettuati, io non lo ritengo corretto perchè se la gatta proviene da un allevamento di norma dovrebbe essere gia stata sottoposta ai test e poi vedo che gli allevatori italiani lo fanno ai loro gatti di regola, assieme al test hcm.. perciò mi sa tanto di imbroglio, io ho altri due gatti a casa e non vorrei mai che potessero contagiarsi con la fiv, la felv non mi sembra sia contagiosa, ma non sono un esperta. Secondo lei devo pagare per i test o meglio lasciar perdere e non prendere la gatta? Vorrei anche sapere se l'aids felina può essere contagiata dal gatto all'uomo, grazie.

24/08/2006
 

Ha perfettamente ragione, gli allevatori con affisso eseguono sui loro animali molti tipi di screening, e tra questi anche i test per FIV e FeLV (che non sono così cari: chieda al suo veterinario di farli).
La FIV è molto poco contagiosa e pochissimo pericolosa, la FeLV lo è di più: più contagiosa e più pericolosa. Entrambi i virus non si trasmettono all’uomo.
Ma poi lei rinuncia ad adottare la gatta perché invece di essere un regalo le viene a costare qualche decina di euro?? Strano modo di affrontare l’adozione di un animale…
Saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere

 

Gentilissima dottoressa,
Sono Simona e abito a Genova. Il mio cane ha più o meno 14 anni(dico più o meno perchè l'abbiamo preso 10 anni fa al canile e aveva già 3 o 4 anni, ma non si sa di preciso), è un meticcio e si è rotto il legamento crociato del ginocchio destro posteriore. La veterinaria che lo segue mi ha detto di provare una cura di massimo 5 giorni con un forte antiinfiammatorio : Previcox; nel caso non ci fosse un miglioramento nel suo stile di vita, dopo tutte le analisi necessarie, si dovrà operare. Stasera è la quarta metà pastiglia che gli diamo, ma non ci sono grandi risultati, quindi penso che dovremo farlo operare. Secondo Lei è rischioso per la sua vita subire questa operazione, visto che è vecchio?
Lui inoltre soffre di soffio al cuore, ma prende delle pastiglie(Fortecor) che lo rendono regolare e sta molto bene, non ha problemi per quello, e soffre di artrosi al gomito della zampa anteriore destra.
Sono molto affezionata al mio cagnolino ed è per questo che Le ho scritto. In famiglia siamo tutti molto preoccupati e non sappiamo se l'operazione è pericolosa per lui o no. Attendiamo con ansia una Sua risposta.
Grazie mille per la Sua disponibilità.
Cordiali saluti

Simona B. 

24/08/2006
 

Gentile Simona, l’intervento di cui parla (sindesmoplastica) di per sé non comporta rischi particolari per la vita dell’animale, non è un’intervento “pericoloso”. Tuttavia l’anestesia generale su un cane anziano può comportare dei rischi aumentati (rispetto a quelli comunque affrontati da un animale giovane e sano) per la presenza di patologie geriatriche.
La cosa migliore è, oltre che disporre di un anestesista, effettuare un’attenta valutazione preoperatoria con visita preoperatoria, esami del sangue e visita cardiologica (ecocardiografia), visto che il cane ha una malattia cardiaca. In questo modo i rischi anestesiologici saranno più
chiari.

Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere.

Gentile dott.Bevere,
ho due cani : un dobermann di circa 8 anni (l'ho preso "scaricato" perche' malato piu' o meno a 1 1/2, 2) e ora sono 6 anni che lo sto curando per la lesmaniosi con cicli di glucantime ma a distanza vedo che e' sempre stanco, cammina sulle zampe un po' traballanti e gioca piu' pochissimo.
L'altra e' un incrocio con un pittbull presa nel canile anche lei a circa 1 anno (ora ce l'ho da 2) e primavera scorsa dalle analisi e' risultata anche lei postitiva alla lesmania. Sempre curata col glucantime, per ora reagisce meglio, anche se ultimamente mangia molto poco e va sollecitata continuamente a finire la ciotola. Vorrei sapere se sono uscite delle cure nuove e un po' + definitive di questa che mi pare nn risolva granche' a lungo termine, grz e slt,
Anna R.

25/08/2006
 

Gentile Anna, il Glucantime di solito dà risultati buoni: è anzi proprio il farmaco d’elezione. E infatti negli USA, dove questo farmaco non è autorizzato, e dove devono accontentarsi di allopurinolo, amfotericina B e aminosidina, i veterinari alle prese con Leishmania non sono affatto contenti.
Le informazioni che lei mi dà sono sufficienti solo a rispondere alla sua domanda, e do per scontato che diagnosi, regime terapeutico e monitoraggio siano stati conformi alle più recenti indicazioni della comunità scientifica. Tuttavia, prima di pensare che siano entrambi i cani a non rispondere alle cure, non resisto alla tentazione di dubitare che per uno o per entrambi gli animali, assieme al protozoo, ci sia qualcos’altro che può essere sfuggito, magari un’ Ehrlichia (ma sarebbe una distrazione troppo grave!), oppure che siano entrambi esposti ad un medesimo fattore che impedisce loro di stare bene come dovrebbero. Insomma forse qualcosa non torna.

Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere

 

Spett.le D.ssa Bevere,
ho appena comprato un gattino persiano da un privato, il gattino ha poco pelo; e la persona che me l'ha venduta mi ha detto che lo ha perso in seguito ad una cura a base di antibiotici dovuta a problemi di stomaco Vorrei sapere se il pelo crescerà da solo o se devo aiutare la crescita con qualcosa di specifico.
Cordiali saluti,
Paola F.  - La Spezia

25/08/2006
 

Gentile Paola, non esistono integratori che fanno crescere il pelo, i denti, le ossa o le unghie (eccetera, eccetera) più di quanto questi non crescerebbero in condizioni di salute ottimali. Quindi se il gattino è sano sanissimo e se viene alimentato in modo corretto, il pelo ricrescerà pian pianino, secondo i tempi e i modi previsti dal patrimonio genetico del micetto.

Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere 
Buongiorno Dott. ssa Bevere,
ho bisogno urgente del Suo aiuto. Ho una cagnetta meticcia di 12 anni, Fiammetta, a cui alcuni mesi fa è stato diagnosticato un aumento generalizzato dei linfonodi, si è pensato ad un linfoma e si è temuto di perderla. Invece facendo cure a mesi alterni di cortisone la mia cagnetta è sempre stata bene e i linfonodi sono sempre rimasti nella norma.
Ma all'improvviso il mese scorso comincia ad avere le zampe posteriori che cedono, faceva qualche passo e poi cadeva - a questo punto le è stato fatto nuovamente cortisone dal vet e noi le abbiamo anche dato dell'aspirina protetta: piano piano la situazione è migliorata così tanto che correva e giocava (anche se le scale non riusciva a farle)insomma stava benissimo fino a domenica mattina. Al risveglio l'abbiamo trovata con le zampe posteriori paralizzate e non riusciva a muoversi. Il vet ieri le ha fatto un'iniezione in vena (?) anche se pensa che non ci sia niente da fare e anzi dovremmo sopprimerla.
Le dico però che la Fiammetta per il resto sta bene: mangia con avidità, beve, abbaia, quando arrivo a casa vuole farmi le feste e allora zampetta con le zampe anteriori, solo quelle, visto che resta seduta e non riesce a muoversi, oggi ha fatto sia feci che urina (l'abbiamo un po' aiutata tenendola su con le zampe).
Per favore mi aiuti, anche se Lei non può vedere la mia cagnetta, mi dia un consiglio perchè sono veramente a terra. Ma se la vedo che mangia e abbaia ed è felice a vedermi, come posso sopprimerla solo perchè le zampe posteriori sono paralizzate?
Attendo il Suo aiuto.
Grazie 1000. Saluti.
Barbara L.      -   Cittadella (PD)

29/08/2006
 

Cara Barbara, non sono sicura di capire che tipo di aiuto lei vorrebbe, perché la sua domanda è rivolta solo, sembra, a sapere se deve o no sopprimere Fiammetta, e perché la storia del suo cagnolino è priva di dettagli importanti (tipo: che diagnosi è stata fatta e come, perché mai un cane che si sta paralizzando ed è in terapia cortisonica viene fatto correre liberamente, come sta il cane in generale visto che forse ha un linfoma, eccetera, eccetera).

L’unico aiuto che posso darle quindi, attenendomi strettamente alla sua domanda, è fornirle le seguenti informazioni: a volte si può evitare di sopprimere un cane paraplegico. Le condizioni cui questa scelta è di solito subordinata sono 1) taglia piccola. 2) indole docile e tranquilla. 3) continenza fecale e urinaria. 4) defecazione e minzione autonome. 5) possibilità di acquistare un carrellino per cani paraplegici, il cui costo si aggira intorno ai 500 euro. Non è detto che tutte queste condizioni debbano verificarsi contemporaneamente, ma diciamo che questa sarebbe la situazione ideale per permettere sia a voi sia al vostro cane una vita normalissima e felice (ho visto cani sul carrellino correre come pazzi anche su terreni erbosi!), pur nelle condizioni in cui si trova Fiammetta.

Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere

 

 
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