Il veterinario risponde
a cura della d.ssa Nicoletta Bevere

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Gentile dottoressa,
ho un cucciolo di Pastore Tedesco di 9 mesi; da qualche giorno ha iniziato a zoppicare, in quanto ha dolore ad appoggiare la zampa anteriore. Vorrei sapere se è da sospettare una displasia di gomito e spalla e, nel caso, vorrei sapere le cause, le conseguenze che può portare all'animale, come si manifesta e come si può curare. Grazie.

03/07/2006 

Gentile signor…una zoppia può essere data da molte cause. Solo con una visita ortopedica si può determinare la sede interessata (ad esempio: mano, gomito, omero, spalla) e quindi successivamente si può emettere un sospetto sulle possibili cause che possono provocare, in quella determinata sede, quel certo tipo di sintomi rilevati alla visita. In teoria, sì, il suo cane può essere affetto da displasia del gomito, ma non per questo, cioè non solo perché un cucciolo di Pastore tedesco zoppica su un anteriore, è per forza lecito sospettare una displasia del gomito.

Il collega che condurrà la visita ortopedica sarà in grado di restringere il campo, farle un brevissimo elenco di possibili malattie, e rispondere a tutte le domande del caso, in modo più concreto rispetto a quanto potrei fare io adesso, vista l’assoluta mancanza nella sua mail di elementi sufficienti per qualsiasi tipo di sospetto che non sia solo puramente teorico.

Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere
 

Gentile dott.ssa avrei bisogno di alcuni chiarimenti sul virus del cimurro, alcune settimane fa l'ho contattata in merito al mio cucciolo affetto di
cimurro che purtroppo non ce l'ha fatta; dopo un mese dalla sua scomparsa ho adottato un cucciolo di 1 mese di pastore tedesco aggredito da un maremmano il quale ha ucciso 4 suoi fratellini, per fortuna a lui è venuta meglio, la mia forte preoccupazione è il cimurro, il mio veterinario mi rassicura ma io non sono tranquillo, il locale dove è stato il mio cucciolo che è morto è stato disinfettato con acqua e candeggina a forte pressione, con successivo strato di calce, vorrei sapere se dopo questo trattamento e dopo essere trascorso 1 mese ho ancora motivo di preoccuparmi oppure posso tirare un sospiro di sollievo? Ed inoltre questo cucciolo che ha 1 mese ed una settimana posso gia' vaccinarlo o bisogna ancora attendere?
Mi faccia sapere grazie.
Vincenzo Ierardi

Salve sono Vincenzo volevo aggiungere qualcos'altro sulla precedente mail, volevo chiarire che il mio cane sta fuori nel giardino quindi dentro dove dorme è stato disinfettato come ho descritto precedentemente, ma fuori no, però dopo un mese e dopo un pò di pioggia e tanto caldo sarà scomparso questo virus?
Tutte queste preoccupazioni nascono dal fatto che il mio nuovo cucciolo ha il naso un pò umido è dovuto al caldo o al fatto che è piccolo ( 1 mese e 1 settimana), il mio veterinario mi rassicura su tutto ciò e dice che è ancora presto per vaccinarlo, ma mi fido? io credo che gli anticorpi della madre stiano terminando poichè è 1 settimana che è con me.
Lei d.ssa cosa mi consiglia?
Grazie Vincenzo.


03/07/2006 
 

Caro Vincenzo, spiacente per il cucciolo sfortunato. Il virus del cimurro non è affatto resistente nell’ambiente alle condizioni di umidità e temperatura attuali, inoltre è sensibile ai più comuni disinfettanti, quindi concordo pienamente con il collega: stia tranquillo. Per i tempi della vaccinazione, i trattamenti antiparassitari e la profilassi antiparassitaria deve comunque fare riferimento al suo veterinario (con il quale di nuovo concordo sul fatto che ora è presto per il vaccino). Se dipendesse da me farei il primo intervento vaccinale a 60 giorni e due successivi richiami a 3 e 4 mesi. Lasci stare le elucubrazioni sugli anticorpi materni e sul naso umido del suo cane (che poi non c’è cosa più normale al mondo di un tartufo bagnato), e si goda il suo nuovo amico!

Cordiali saluti e auguri di cuore, dott.ssa Nicoletta Bevere

 

Preg.ma D.ssa Bevere,
Mi chiamo Erminio Santori e abito sulla costa in Abruzzo (prov. Di Teramo).
Ho un cagnolino (un misto di Yorkshire e altro non so) di 10 anni  e 9 kg. di peso.
Circa 40 gg. fa ha subito un trauma alla zampina posteriore dx che gli rimase, in auto, tra il sedile posteriore e il pianale porta oggetti con forti guaiti di dolore. Si liberò subito da solo e per un paio di settimane tutto sembrava normale. Ma una sera, all’improvviso, cominciò a zoppicare e a camminare a tre zampe.
Portato subito dal veterinario (mio nipote) gli è stata diagnosticata rottura del legamento crociato. Subito una puntura antidolorifica (il nome non lo ricordo) e Rimadyl per 6 gg., quindi Condrostress (1.1/2 al dì). Mio nipote mi disse che la cosa poteva essere risolta con un intervento, ma che a 10 anni di età si preferiva non fare; comunque, non essendo lui un esperto in ortopedia chirurgica, mi consigliò di affidarmi ad un veterinario esperto che nella zona è ritenuto il migliore.
Detto veterinario fa la stessa diagnosi.
Mi dice che in cani di piccola taglia prima di intervenire chirurgicamente è buona norma consolidata attendere circa un mesetto (con la stessa cura datami da mio nipote) perchè spesso il riassetto del ginocchio va a posto da solo in quanto si riforma un qualche cosa (non ho ben capito che cosa, ha parlato di capsula) in seguito al quale il legamento non gli servirebbe più, ritornando ad una vita normale. Intanto lo visita ogni settimana.
La prima settimana ha peggiorato, ora sembra migliorato nel senso che non cammina più a tre zampe (molto raramente lo fa e solo quando cammina piano, e si vede benissimo che zoppica; trotterella sempre e non si nota quasi nulla). Ora devo riportarlo dal veterinario tra due settimane e prenderà le decisioni del caso. Mi ha consigliato di farlo dimagrire un po’.
Essendo ignorante in materia ho molta paura che il mio adorato cagnolino non farà più la vita di prima: non riesce più a salire agevolmente in auto, sul motorino, sulle sedie, non mi corre più a fianco quando vado sullo scooter, non si regge più sulle sole zampe posteriori, come un acrobata, attendendo il “bocconcino”, ha difficoltà a grattarsi con detta zampina, le lucertole nei prati ora gli sfuggono perché gli manca lo scatto, ecc… Insomma si nota che la zampa non ha forza. Una sola cosa non gli è venuta meno: la grande vitalità che ha sempre avuto e il formidabile appetito.
Ho fatto molte ricerche su Internet e dappertutto ho letto che solo l’intervento chirurgico (non solo rivolto al legamento ma anche alla rotula che si sublussa e al menisco se ha subito danni) è risolutivo  e deve essere fatto al più presto in quanto l’artrosi, nei cani, galoppa velocemente. Insomma non ci capisco più niente e, ripeto, ho molta paura e non so cosa fare. Mio nipote continua a dirmi di affidarmi totalmente a questo specialista perché sa il fatto suo.
Ciò che vorrei tanto sapere è quanto segue:
1 – E’ giusto l’iter che sta seguendo il veterinario?
2 – Se non si opera a cosa andrà incontro il cagnolino? (ma come può andare a posto tutto senza intervento?).
3 – Se si opera, l’intervento è lungo e difficile? (ho letto che ci sono diversi tipi di intervento, dipende dal veterinario che opera). E l’anestesia? (10 anni di età, ma mai stato male).
4 – L’eventuale decorso post-operatorio sarà lungo e difficile?
Insomma, il futuro di questo cagnolino come sarà in ogni caso? Il mio Floppettino (si chiama Floppy) mi tiene compagnia da 10 anni ed ora soffro nel vederlo in difficoltà.
So di essere stato troppo lungo ma, La prego, mi chiarisca, se lo crede, i dubbi che ho.
La ringrazio fin da ora della gentilezza che vorrà usarmi nel mentre La saluto molto cordialmente.
Erminio S.

04/07/2006 
 

Gentile Erminio, ma la ringrazio io per una mail così chiara e ben scritta!

1) La scelta di “stare a vedere e al limite operare fra un mese” è un po’ una scommessa e come tutte le scommesse qualche volta dà grandi risultati. Tuttavia secondo me, se un proprietario manifesta la disponibilità necessaria per l’intervento e una grande tensione rivolta al miglior recupero funzionale possibile, allora la scelta più prudente per ottenere il massimo vantaggio dalla chirurgia è operare subito, entro la settimana dall’evento, per limitare il danno articolare dovuto alla mancata funzionalità del crociato. In realtà ora sono passati 40 giorni, il cane zoppica ancora molto (quando l’andatura è veloce e asimmetrica è normale non riuscire a cogliere una zoppia) e non c’è motivo di credere che sia destinato a migliorare. La scommessa è stata persa, purtroppo.

2) Come può andare a posto tutto? Il ginocchio non tornerà mai più nuovo, perfetto, come era prima. In ogni caso l’artrosi, che già sicuramente c’è, è destinata a progredire, sia con l’intervento, sia senza. Tuttavia senza intervento l’artrosi sarà probabilmente più grave e con il tempo, probabilmente, si verificheranno danni anche al menisco interno.

Quello che intendeva dire il collega è che quando il crociato è rotto si verifica un’instabilità del ginocchio (detta anche movimento di cassetto, responsabile dell’artrosi). Il legamento capsulare (legamento che avvolge esternamente a manicotto tutta l’articolazione)in alcuni cani, dopo diverse settimane si ispessisce e si rinforza a tal punto da far scomparire l’instabilità.

Tuttavia per la mia esperienza nello Yorkshire e in molti cani di taglia toy o piccola questo fenomeno di ispessimento della capsula non avviene in modo sufficiente a stabilizzare il ginocchio, di modo che in un cane del genere si può constatare una certa instabilità anche dopo anni dalla rottura. Tale instabilità cronica, oltre a causare una grave artrosi e probabilmente anche molto dolore (motivo per il quale il cane zoppica), determina dei ripetuti microtraumi al menisco interno, il quale finisce per fissurarsi o rompersi. La rottura del menisco costituisce una nuova e grave fonte di dolore, il cane carica il peso tutto sul ginocchio sano, e frequentissimamente per questo motivo si rompe anche il crociato controlaterale, cioè dell’altro ginocchio.

3) L’intervento non è lungo né difficile, per un bravo ortopedico (e ha letto bene a proposito dei diversi interventi). L’anestesia, se il cane non ha malattie che possano interferire con essa, e se viene condotta da un anestesista, comporta rischi limitati che le verranno illustrati al momento di decidere. Uno Yorkshire ha un’aspettativa di vita di 15-16 anni, quindi a 10 non si può davvero considerarlo un paziente geriatrico a rischio anestesiologico elevato.

4) Il decorso postoperatorio prevede generalmente solo un periodo di riposo stretto, e non è particolarmente impegnativo.

Spero di averle chiarito le idee. Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere

 

salve mi chiamo antonia,volevo un suo parere riguardo ad una cagnetta che soffre di artrosi.la cagnetta ha 12 anni e  di taglia medio piccola e pesa sui 25 kg.mi hanno consigliato di darle il rimadil a vita,non convinta ho cambiato veterinari e mi ha consigliato condrostress.non ho avuto nessun risultato se non momentaneo.come posso aiutarla visto che ognuno ha la sua ricetta contro l'artrosi la ringrazio.
antonia

05/07/2006
 

Gentile Antonia, la gestione dell’artrosi è sempre multimodale, ossia la si deve controllare su più fronti contemporaneamente. Un unico presidio non sarà mai minimamente sufficiente per controllare la malattia. E si parla sempre di gestione e controllo, in quanto l’artrosi non si può curare definitivamente (a meno di sostituire l’articolazione con una protesi): bisogna ricordarsi sempre che il cane potrà iniziare a zoppicare dopo aver fatto una corsa, che potrà sempre avere una certa difficoltà ad alzarsi dalla cuccia, che andrà sempre aiutato, e che la malattia tende comunque a peggiorare con l’età.

Quella che segue non è una ricetta, ma è una serie di prescrizioni mediche, in ordine di importanza, che si possono verificare leggendo qualsiasi articolo scientifico, anche divulgativo, anche di medicina umana, che si occupi dell’argomento.
 

1) PESO CORPOREO: Il cane deve essere magro: 25 Kg per una taglia medio piccola non mi tornano affatto. Magro vuol dire che si devono sentire le costole accarezzando il torace, e che l’addome e i fianchi devono essere retratti rispetto al profilo del torace. “Magro” è fondamentale. “Magro” fa a pugni con “poverino” e fa a botte anche con “dottore, ma il mio cane mangia pochissimo”. Se non si riesce a tenere Magro il proprio cane con artrosi, allora bisogna rassegnarsi a vederlo Zoppo…

2) ATTIVITA’ FISICA: Deve essere fatta sempre e costantemente attività fisica di basso impatto, ma che mantenga tonica la muscolatura: no corse e salti una tantum, ma belle passeggiate al guinzaglio tutti i giorni, nuoto se possibile e un po’ di ginnastica passiva a casa. Mai tenere ferme articolazioni con artrosi, ma mai sovraffaticarle.

3) INTEGRATORI: Devono essere somministrate a vita delle sostanze che proteggano la cartilagine e che modulino la reazione infiammatoria: acidi grassi e condroprotettori, insieme, praticamente per sempre. Certi alimenti (J/d Hill’s, JM Purina) sono già integrati con alcuni di essi.

4) ANTINFIAMMATORI: sono dei farmaci da usarsi secondo necessità, anche per lunghi periodi (2-4 settimane), ma non per sempre e non certo per colmare le lacune di una gestione complessivamente inadatta (cane obeso, attività fisica scarsa o incontrollata, ecc). Servono per contrastare il dolore e l’infiammazione acuta che occasionalmente può colpire l’articolazione artrosica, nonostante tutto.

Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere

 

Salve, Vi scrivo per sapere cosa è utile fare con un criceto con la zampina rotta... purtroppo il piccolo è caduto male e ora è zoppino. Ho aumentato la dose di formaggio, ho messo le vitamine nell'acqua e ho tolto la ruota per non sforzare la caviglia. Mi hanno già detto di non fare niente perchè date le dimensioni bisogna solo aspettare e vedere come va... Lui comunque sta bene, è vispo, mangia e fa le solite cose.
Avete un ulteriore consiglio?
Vi ringrazio,
Roberta (SV).


06/07/2006
 

Gentile Roberta, esistono veterinari che si occupano di medicina e chirurgia del criceto e che eseguono interventi ortopedici su questi minuscoli animali. E’ tuttavia possibile che una frattura si consolidi naturalmente, anche senza ricorrere ad alcun tipo di intervento. Ci vuole un po’ di fortuna e un po’ di pazienza.

Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere

 

Gentile dr.ssa Nicoletta Bevere,
ho un gattino di 4 mesi di nome Leo, dolcissimo e vivace, di "origini" birmane, che presenta un'ernia ombelicale, leggermente spostata sulla sinistra.
Il veterinario che ce l'ha in cura mi ha già detto che, in occasione della sterilizzazione, si potrà intervenire anche sull'ernia, per ridurla.
La "pallina" rientra nel ventre, se manipolata e il micino sembra non aver dolore/ percezione, perchè non reagisce minimamente.
Volevo chiederle se questa ernia può essere la causa di problemi intestinali che il micio ha manifestato nelle ultime due settimane. Io vivo in appartamento e quando vado a trovare i miei genitori, che abitano fuori città in una casa con giardino, faccio giocare il micio all'aperto e lui si scatena tra siepi, prato, alberi e tutto lo spazio per correre, che a casa non ha. Il giorno successivo, però, manifesta sempre sintomi di disagio (feci molli o addirittura diarrea, sonnolenza, una sola volta vomito).
Inizialmente pensavo potesse aver ingerito erba o acqua dei fiori o altre cose che potessero averlo disturbato, ma, siccome lo tengo ancora al guinzaglio per fargli capire il confine della strada, osservandolo non mi pare ingerisca nulla che possa giustificare tali reazioni.
Al primo episodio di questo genere lo portai dal veterinario per un controllo su un'eventuale infezione virale, ma dall'esame delle feci è stata esclusa l'ipotesi e gli sono stati somministrati fermenti lattici e dieta leggera.
Può essere allora l'ernia che, risvegliata dal movimento e dalle corse, gli procura irritazione intestinale???
La ringrazio per la gentile attenzione.
Cordiali saluti.
Raffaella F. - Ravenna

06/07/2006
 

Gentile Raffaella, no, un’ernia ombelicale non può essere responsabile di diarrea. Al limite un’ernia (di grosse dimensioni, però, non come quella del suo gattino) che ospiti al suo interno una parte di intestino può essere associata a disturbi del transito, meteorismo, costipazione o altri fenomeni più gravi dovuti a problemi circolatori locali. Le cause del malessere del suo gatto vanno cercate senz’altro altrove.

Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere


 

 

Gentilissimo dottore, sono la proprietaria di un pastore tedesco di 5 anni. Da un po’ il mio cane si e ferito alle zampe (posteriore ed anteriore destra). Il problema non erano le due ferite ma  da allora non fa che leccarsi in modo continuo ed anche le cure del mio veterinario sono state inutili  (fitostimoline) poiché la museruola che dovrebbe portare in realtà( perché ci fa pena) non la indossa sempre. Di notte mi sveglio per rimproverarlo , ma desidererei sapere più che altro perché fa così. Che medicinale devo usare? Ho proposto anche una cura antibiotica perché ho notato che quando (per altri motivi) gli somministravo l’amoxicillina le ferite si asciugavano, ma il vet mi ha risposto che Dagon aveva già preso tanti antibiotici ( ha sostenuto 2 operazioni da piccolo) e che era meglio aspettare. Vorrei tanto risolvere per sempre questo problema dato che le zampe gli fanno male se cammina molto e se ci sbatte sanguinano. Ho proposto al mio vet. di fasciarle ma mi ha risposto che le dita coinvolte sono in una posizione “scomoda”(davanti è quella più esterna, il nostro mignolo, e dietro è la centrale). Mi scuso se non sono stata chiara ma spero che potrà consigliarmi lo stesso.
Cordiali saluti MG.

06/07/2006
 

Cara MG, ma povero povero cane, con la museruola e le sgridate, quando l’antibiotico mostra di funzionare!!!!!! E’ meglio avere delle lesioni aperte, sanguinanti, esposte ad ogni tipo di attacco virale e batterico, stressare e punire un animale, piuttosto che un po’ di amoxicillina? Non importa, non è fondamentale. Dia ascolto invece a quanto segue.

Lei non si è mai fatta un taglio? Sicuramente sì, e avrà notato che la meravigliosa madre natura ci ha predisposti in modo da farci guarire con una prognosi di giorni 7-10.

Ecco, la sempre meravigliosa madre natura ha munito il cane di un kit “guarigione ferite” con dotazione full optional, di modo che non c’è verso che due piccole ferite tra le dita possano fare a meno di guarire.

Mentre le malattie della cute che sembrano ferite, no, quelle hanno bisogno di cure specifiche. E se fosse ad esempio una classica piodermite profonda del Pastore Tedesco, che causa lesioni ulcerative, dolorose, purulente e sanguinanti proprio agli arti e che risponde bene solo agli antibiotici e ai bagni disinfettanti a base di clorexinina??!!!! O magari, per una strana e sfortunata coincidenza: due fistole da corpo estraneo??!! Perché mai due ferite stentano a guarire, si chiudono solo con l’antibiotico e poi ricompaiono! Si vede che non sono quello che sembrano. A volte quando una terapia corretta (7-10 giorni di madre natura) non funziona, e i conti proprio non tornano, si dovrebbe rivedere la diagnosi.

Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere

 

 

Gentilissima Dott.ssa, sono Mg le ho scritto giorni fa per sottoporle il problema del mio pastore tedesco di 5 anni (ferite che non guariscono alle zampe). La ringrazio per la velocità della risposta ma vorrei essere più chiara. Le ferite sono peggiorate proprio dal leccamento ossessivo  e si è distrutto le zampe. Il problema  è interrompere il suo vizio, altrimenti anche le cure antibiotiche risulteranno vane. Ho letto del Selgian, ansiolitico per cani, perché pare che il problema di questa come di altre razze sia a volte l’ansia. Io sono contraria ma bisogna oltre che curare le ferite fermare questa sua tendenza. Spero di essermi spiagata meglio e la ringrazio anticipatamente. MG

09/07/2006
 

Cara MG, non una riga cambia di quello che le ho già scritto. Davvero molto sconfortante per me che mi si voglia spiegare che il “problema è interrompere il vizio”: e allora di cosa ha bisogno?

Le consiglio di rileggere con attenzione la risposta e coglierne i suggerimenti evidentemente troppo nascosti, si vede che scrivo male.

1) suggerimento di natura generale: sempre dubitare di essere sulla strada giusta quando i fatti dimostrano il contrario;

2) suggerimento di natura specifica: sentire il parere di un dermatologo.

Come la prenderemmo noi umani se il nostro medico venisse a dirci che ci scortichiamo dal prurito perché abbiamo un vizio e che dobbiamo prendere gli ansiolitici!

E se il cane soffre di ansia permanente, e quelle che lei chiama ferite sono granulomi da leccamento di origine psicogena, è possibile, come no, ma lo lasci scoprire ad un dermatologo che penserà poi a metterla in contatto con un comportamentalista. Infatti anche in questo caso ci vorrà una specifica diagnosi, prima della terapia. E’ certo superfluo che io le dica che l’uso di un ansiolitico deve essere subordinato ad una precisa indicazione terapeutica, oltre che associato alla terapia comportamentale più adatta al caso.

Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere

 

Salve mi chiamo marta, da circa 15 giorni la mia micia Delta, che ha 11 anni, ha qualche problema. Inizialmente vomitava ed era abbattuta allora l'ho portata del veterinario, dalla visita sembrava tutto ok ma visti i sintomi il veterinario ha pensato fosse un infezione da elicobatter e così mi ha dato gastro protettore e antibiotico. Dopo un paio di giorni la micia stava meglio non vomitava più e mangiava con appetito. Dopo una settimana l'ho portata alla visita di controllo e ho detto al dottore che Delta non vomitava più ma da qualche giorno tossiva. lui l'ha visitata ancora e ha notato che i polmoni erano un po' affaticati allora ho sospeso il precedente antibiotico e le sto dando, sotto prescrizione medica, il ciproxin per 10 giorni. Parallelamente al controllo abbiamo fatto un prelievo del sangue e oggi ho ritirato i risultati. Oggi delta sta bene non tossisce quasi più è vivace e ha appetito e non beve più del solito ma alcuni risultati non sono nella norma: la creatina è 2,38, il colesterolo 180, le proteine totali 8,1 e i linfociti0,83. Il veterinario ha ipotizzato un insufficienza renale e mi ha consigliato analisi delle urine e flebo a partire da domani. Il veterinario è molto bravo e gentile ma io sono molto preoccupata e temo il peggio, adoro la mia Delta, la ringrazio e le invio i miei saluti
Marta

10/07/2006
 

Cara Marta, con una vispa gattina di 11 anni, un sano appetito, un bel 2,38 di creatinina (e che sarà mai!), e infine con un veterinario scrupoloso e attento come il suo, c’è da stare non tranquilli, tranquillissimi!!

Cari saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere

 

 

Gent.ma Dott.ssa Nicoletta Bevere
Ho un piccolo micetto di ca. 2 mesi e 1/2, e' stato trovato con occhietti ancora chiusi sul ciglio di una strada, i suoi 2 fratellini non ce l'hanno fatta e dopo 2 gg. sono morti. L'ho alimentato con latte per cuccioli e all'inizio dello svezzamento e' cominciata diarrea e/o feci molli probabile intolleranza alimentare (mi e' stato detto dal Veterinario che lo cura... che ancora non e' possibile fare esami del sangue o altro...) sto utilizzando I/D Hill's mescolato a Nutro Kitten (per farlo crescere un po', e' magrino) ed 1 cm. di Florapet al di' oppure 1 fiale di Enterogermina, le feci comunque sono belle all'inizio ma la fine sempre molli e piange ogni volta che va nella lettiera.
Puo' indicarmi per cortesia del cibo umido (non mangia secco) per le intollaranze alimentari? In commercio sembra non esistano piu' scatolette ma solo secco, come mai?
P.S.: nell'I/D della Hill's c'e' sale iodato, mi e' stato detto che potrebbe causare problemi seri nell'animale... La cosa mi preoccupa!
La ringrazio infinitamente per la gentilezza e disponibilita'.

Cordialmente.
Monica R.

10/07/2006
 

Gentile Monica, gli alimenti umidi indicati per la diagnosi ed eventualmente per la terapia delle intolleranze alimentari sono: d/d Hill’s, LB dermatosis Eukanuba, Solo Quaglia ICF. Quest’ultimo non è ideale secondo me per un gattino di due mesi e mezzo.
Precisazione: la diagnosi di intolleranza alimentare non è affatto vincolata o subordinata ad alcun esame del sangue.
Domanda 1: se era già stata formulata una diagnosi di intolleranza alimentare, come mai il gattino viene alimentato con i/d Hill’s, Nutro, e fermenti lattici assortiti?
Domanda 2: sono state escluse le più comuni cause di diarrea dei gattini, vero? Giardia, coccidi, elminti… Sicuro sicuro che si tratta proprio di intolleranza alimentare, a due mesi e mezzo di vita…?
Consiglio: non si faccia preoccupare da quello che racconta la gente (che in effetti a volte è un po’ preoccupante), soprattutto quando le perle di saggezza sono evidentemente assurde e facilmente verificabili: il sodio dell’i/d umido è lo 0,09% sul tal quale (massa complessiva dell’alimento, acqua compresa). Per capirci: per salare l’acqua della pasta la maggior parte delle persone usa una concentrazione di sale (iodato, ovvio, perché è marino, è il suo bello) dell’1,2% circa. Lo 0,09% è la cosa più insipida che esista, va giusto bene per il gatto, che ha bisogno di poco sodio.

Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere.

 

Buon giorno dott.sa mi chiamo Lara Abito nella prima cintura in provincia di Torino, vorrei gentilmente una risposta riguardo un fatto a cui sino ad ora non ho saputo dare risposta(anche perchè ho avuto pareri e opinioni discordanti da parte di diversi medici veterinari)Inizio con il dirle che il meraviglioso bassotto in questione è morto da un anno quasi(lasciando inutile a dirlo un vuoto irreparabile!)A Billy nato nel dic.1995 è stata consigliata la soppressione nel 1999/2000 per via di una paralisi(poi io ho voluto per fortuna altre opinioni mediche)e si è ripreso alla grande fino al 2/08/05 gli è stata diagnosticata un'ernia dovevano operarlo 3 giorni dopo ma il pomeriggio del 3/08 è morto dopo aver vomitato per una notte intera vorrei sapere se è possibile che un'ernia provochi la morte, in oltre la veterinaria ha detto che non escludeva una forma leucemiva fulminante, non so che pensare!!Mi spiace non avere più il suo musetto curioso che mi guarda vorrei cercare di capire se potevo fare altro per lui!Non si è mai lamentato neanche quando la veterinaria lo toccava cosa è successo?La Ringrazio in anticipo per la cortese attenzione le porgo i mei saluti attendendo una risposta.   

11/07/2006
 

Cara Lara, anche se lei mi avesse dato informazioni meno scarne e meno vaghe, dubito che avrei saputo dirle cosa sia successo al suo cane. L’unico modo per saperlo con certezza sarebbe stato far effettuare un esame autoptico presso un istituto di anatomia patologica universitario. L’ernia di un disco toraco-lombare non può causare un danno spinale tale da determinare, di per sé, la morte. Al contrario un prolasso del disco, molto più probabile di un’ernia in un Bassotto, in teoria può avere l’ “energia” sufficiente per danneggiare il midollo spinale in modo tanto grave da causare una specie di effetto domino, chiamato mielomalacia ascendente, ad esito infausto. Questo solo per rispondere ad una sua precisa domanda, non perché la ritenga una cosa probabile o per la quale valga la pena arrovellarsi, visto che nessuno potrà mai verificare cosa è davvero successo.
Su una cosa si sbaglia completamente. Il vuoto lasciato da Billy, dopo un anno dalla sua morte, non è del tutto irreparabile. Il suo cane non lo riporterà indietro nessuno, ma la sensazione di vuoto verrà completamente e immediatamente a dissiparsi non appena accoglierà in casa un nuovo cucciolo. Anche se non ne ha voglia, anche se non ci crede, la prenda come una medicina: due occhi marroni e un bel tartufo nero sono l’unico risarcimento, l’unica terapia, per tutte le persone che dopo tanto tempo non riescono a superare la perdita del proprio cane. Nessuno sostituirà il suo bassotto, ma i brutti pensieri e la sensazione di vuoto andranno via immediatamente e, iniziando a prendersi cura del nuovo cucciolo, del suo amato cane riaffioreranno i bei ricordi che fino ad ora lei ha trascurato.

Un abbraccio, dott.ssa Nicoletta Bevere
 

Gent.ma Dott.ssa Nicoletta Bevere
Le scrivo per un problema al mio cane, un Pastore Tedesco di 11 anni quasi e mezzo. Il problema consiste come al solito alle zampe postriori...con una displasia all'anca, ma il problema si aggrava con una probabile ernia facendo si che la stabilità ne sia compromessa e di molto. Infatti il cammino è con uno zoppio. E inoltre si riscontrano anche dolori forti al tatto al posteriore.
Ernia dico che si nota con la prova del veterinario di piegare le zampe all'interno sperando che il cane poi le rimetta in sesto da solo, e poi con lo stringere le dita delle stesse ma in nessun caso ne percepisce fastio e quindi non reagisce, il suo consiglio e di farne una visita neurologica ed un eventuale risonanza magnetica per vedere la situazione ossea e non, per poi effettuare un eventuale intervento al fine di riordianre le cose. 
Purtroppo il tutto manifestatosi da circa 6 mesi con una cura cortisonica la situazione a tutt'oggi andava abbastanza bene, ma in una setimana è avvenuto un calo totale del cane con difficoltà motoria oltre che e non so quanto sia legata al problema facendosi i bisogni sotto....in particolare l'urina. 
Nello stesso tempo si effettuavano in 3 gg. 3 punture cortisoniche ma senza nessun risultato positivo...le zampe non riesce ad alzarle e camminare regolarmente..Il veterinario dice che il problema dei bisogni è leagato all'ernia che stimola e non controlla l'urinamento, è vero? O forse è legato ad un "orchite"?
Quindi volevo un consiglio visto che il veterinario mi spinge a detta visita neurologica o altrimenti alla soppressione dello stesso...visto la difficoltà e la sofferenza sua e di chi cmq gli è intorno sarei per la seconda opzione, ma quanto può essere utile detta visita? A tale età quali risultati si possono ottenere per tornare a fare una vita più o meno regolare e non come oggi? E' facile che dopo detto intervento dopo pochi mesi si è nuovamente alla stessa situazione? E' una situazione talemnte 
compromessa che non si riscontreranno risultati positivi? Chi ho fino ad oggi sentito con esperienze personali si arriva ad un solo risultato...."sopprimerlo" Quale è il Vostro consiglio?
In attesa di un Vostro chiarimento auguro una buona giornata e cordiali 
saluti
Ezio S.  Roma

11/07/2006
 

Gentile Ezio, concordo con tutte le osservazioni del collega. Se ascolterà il consiglio del suo veterinario, quello di sentire uno specialista, il cane non ne può avere certo alcun danno e lei sarà comunque libero di decidere cosa fare, con la tranquillità di sapere che la decisione è basata non sulle informazioni confuse raccolte da qualche parte, ma sul parere di uno specialista. In fondo il suo amico cane se lo merita, o no? Se crede, può leggere domanda e risposta (11/06/2006) riguardanti un Pastore tedesco di 12 anni, appartenente ad una signora che riportava gli stessi problemi, ma con un diverso punto di vista.

Auguri, dott.ssa Nicoletta Bevere.

 

 

spero di riuscire a trovare un po' di serenità nelle sue rsposte. ho una cagnolina pegghy di un anno e mezzo pesa sette chili di razza meticcio. soffre di epilessia, tre giorni fa è stato un inferno dalla mattina alle sei fino alle 17 d sera, tutto un continuo di crisi. l'ho portata da un veterinario le ha fatto una flebo e del valium, e dato mezza pastiglia di gardenale. adesso però la cosa che mi preoccupa di più è che non vede. ha le pupille dilatate. vorrei sapere se la cura di un quarto di pastiglia al mattino e mezza alla sera di gardenale è esatto o se ci sono altri medicinali. e vorrei anche sapere se c'è possibilità che recuperi la vista, come devo comportarmi, ci sono accertamenti da fare? La ringrazio anticipatamente della risposta

vincenza da pordenone (friuli)

13/07/2006
 

Cara Vincenza, nel periodo post-ictale, quello cioè che segue la crisi epilettica vera e propria, è comune una transitoria alterazione dell’esame neurologico e del comportamento del cane. La dilatazione pupillare e l’apparente cecità della cagnolina possono essere appunto alterazioni transitorie riferibili a questa fase e quindi bisogna attendere con pazienza che passi qualche giorno, prima di rivalutarle.

Nel suo caso ci sono diversi accertamenti che si dovrebbero fare, in relazione alla diagnosi: esami del sangue, visita neurologica ed eventualmente diagnostica per immagini dell’encefalo, se il cane avesse iniziato a manifestare le crisi epilettiche in un’età nella quale l’epilessia idiopatica è meno probabile rispetto a qualche diversa malattia encefalica responsabile di sintomi simili.

Ci sono invece alcuni accertamenti che si devono fare, in relazione alla terapia. Infatti il dosaggio corretto del farmaco di cui parla viene stabilito in base alla fenobarbitalemia (dosaggio del fenobarbitale nel sangue), anche se naturalmente all’inizio si parte con un dosaggio stimato in base al peso corporeo. Alcuni cani non rispondono al solo fenobarbitale, ed è quindi necessario associare altri farmaci come il potassio bromuro. Anche in questo caso inizialmente il dosaggio viene stabilito in base al peso, ma poi si procede alla verifica dei livelli ematici. Il dosaggio dei livelli ematici dei farmaci antiepilettici è essenziale per capire se il suo cane ha ancora crisi epilettiche in quanto non risponde al farmaco, o per un dosaggio troppo basso di quest’ultimo. Altrimenti si va alla cieca e non si capisce nulla.

Penso che possa interessarle, per farsi un’idea più precisa sull’argomento, al di là delle domande specifiche che mi ha rivolto, la lettura della posta per Ornella 11/10/2005, Maniscalchi 28/02/2006 e Carlo 02/04/2006.

Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere

 

Gentile dott.ssa, siamo una coppia disperata per la notizia appena ricevuta: la nostra cagnolina Bea di quasi sei anni ha un tumore ai linfonodi. Ci hanno detto che devono fare un ulteriore esame per capire se si tratta del tipo B o del tipo T, ma che comunque, senza chemioterapia, non supererà i tre mesi di vita. Le chiediamo conferma e se esistono cure alternative che possano aiutarla.
Nella speranza di una sua celere risposta, Le porgo i miei saluti. Silvia

14/07/2006
 

Cara Silvia, prima di decidere quale terapia sia più adatta, bisogna diagnosticare esattamente il tumore e la sua gravità: nel suo caso, la diagnosi è già stata posta, ed è quella di linfoma, mi pare di capire. Il linfoma viene poi stadiato i quattro stadi principali (ne viene stimata la gravità) in base ad alcune indagini specifiche, le cui linee guida sono normalmente adottate dalla comunità scientifica veterinaria, specie quella che opera in ambito specialistico e in ambito universitario. Una volta che il linfoma è stato stadiato secondo queste procedure standard, è possibile fare delle ragionevoli previsioni sia sulle possibilità di remissione della malattia con un determinato protocollo chemioterapico, sia sul tempo medio di sopravvivenza che ci si aspetta, dato lo stadio del linfoma e data quella tal terapia. Prima della stadiazione è molto imprudente fare una previsione sul tempo di sopravvivenza, e prima di conoscere quello che possiamo ottenere da un farmaco chemioterapico è assolutamente irragionevole pensare a terapie alternative, erbe, infusi, decotti e altre fantasie.

I tumori non costituiscono un’emergenza nel senso stretto del termine, e non c’è motivo di non procedere con calma ad una diagnosi accurata, perché è solo da questa che discende la possibilità di trattare adeguatamente la malattia. Una diagnosi affrettata, imprecisa, seguita da una terapia inadatta intrapresa velocemente sull’onda emotiva è assolutamente da evitare. Quindi cercate di capire se potete avvalervi della consulenza di un oncologo veterinario, tampinate i miei colleghi che hanno diagnosticato la malattia, cercate di trasmettere loro non la vostra ansia ma un legittimo e consapevole bisogno di ottenere il meglio di quanto la medicina veterinaria può offrire oggi in Italia, o anche solo nella vostra zona.

Vi faccio tanti auguri e spero che questa mia risposta, letta con attenzione, vi basti sia a stare un po’ più tranquilli, sia a muovervi nel modo migliore, in quanto mi trovo in partenza per le ferie e non avrò modo di rispondere ad alcuna lettera nelle prossime due settimane.

Un caro saluto, dott.ssa Nicoletta Bevere

 

Gentilissima Dott.ssa Bevere
ho  un pastore tedesco femmina di 9 anni, alla quale è stato diagnosticato un tumore in entrambi i reni, uno è ormai totalmente alterato, l'altro parzialmente. Fino a due settimane fa il cane sembrava normale, i veterinari durante le visite, in questi anni, non si sono mai accorti di niente attraverso la palpazione. E' possibile? E' possibile che l'unica cosa che si può fare ora è attendere di vederla morire? Perché non esiste il trapianto di reni nei cani? Sono disperata
Cordialmente
Patrizia       Pavia

15/07/2006
 

Cara Patrizia, durante le visite di routine è normale che non ci si accorga di un’alterazione di forma o dimensione di uno o entrambi i reni, a maggior ragione se l’animale sta bene e non è presente alcun sintomo. Inoltre, anche palpando accuratamente l’addome, pur sapendo cosa andare a cercare e pur avendo una buona esperienza e mani sensibili, i reni del cane restano per la maggior parte della loro superficie non esplorabili manualmente.
Nel Pastore Tedesco esiste un particolare tipo di tumore renale (cistoadenocarcinoma), di natura ereditaria, che generalmente è preceduto qualche anno prima da una specifica patologia cutanea. Solo in questo particolare caso un bravo veterinario, con qualche competenza in dermatologia, può cogliere il segnale d’allarme e proporre le indagini adatte per anticipare la diagnosi della malattia renale, prima che compaiano i suoi sintomi. Anche in tale situazione tuttavia non è detto che una diagnosi precoce sia risolutiva, visto che la malattia può colpire entrambi i reni e, come già lei sa, nel cane purtroppo il trapianto renale non è possibile, né in Italia né altrove.
Un abbraccio, dott.ssa Nicoletta Bevere
 

Buongiorno Dottoressa,
sono Antonella e scrivo da Bagheria (provincia di Palermo).
Il 23 maggio di quest'anno ho salvato dalla strada un micino di 3 mesi, dopo le prime cure (aveva una ferita sull'occhio sinistro e in bocca), si è ripreso alla grande, ora ha circa 4 mesi ma è da quando l'ho preso che ha sempre diarrea mista a feci molliccie a volte con muco, di colore molto chiaro e molto puzzolenti.
Il veterinario prima l'ha trattato con vari vermifughi (iniezioni) dalle analisi delle feci risultavano parassiti (non ad occhio nudo però), mi ha prescritto da dargli il Nemex (somministrato 3 volte nel giro di 3
settimane) ma nulla, abbiamo rifatto l'analisi delle feci in un centro più specializzato e si sono scoperti dei parassiti, "amebe" per l'esattezza, il dottore ha prescritto Stomogyl2, mezza compressa per 10 giorni, ma le feci (oggi è l'ultimo giorno di cura) non migliorano, sono un pò più solide ma sempre molliccie e molto chiare (non più liquide però).
Sinceramente non so più che pensare, se cambiare medico, se proseguire la cura (il mio veterinario ha detto che a questo punto potrebbe essere
l'effetto del farmaco che gli porta ancora le feci molli), intolleranze alimentari non ne ha perchè ho cambiato vari tipi di pappa.
Grazie
Antonella

17/07/2006
 

Gentile Antonella, “per l’esattezza”, non ci sarà mica stato scritto “amebe” sul referto del laboratorio! Alla fine di dieci giorni di antibiotico, la persistenza della diarrea può essere dovuta sia ad un lieve squilibrio della flora enterica, come presume il collega, sia alla persistenza dell’organismo responsabile della diarrea, se ve ne era uno in particolare davvero responsabile. In ogni caso è un evento che ci si può aspettare, al quale si fa fronte con una dieta iperdigeribile, con i fermenti lattici ed eventualmente con un esame di controllo delle feci, ma non deve far cambiare precipitosamente opinione sul medico del quale fino ad ora siamo stati contenti, perché ripeto è un eventualità possibilissima, anche se le cure sono state adeguate. Giusto per sua curiosità, per quanto riguarda un’eventuale intolleranza alimentare, il fatto che il gattino sia stato alimentato con “vari tipi di pappa” è del tutto ininfluente e non vi si può basare alcuna supposizione (figuriamoci un sicuro “non ne ha”). Comunque si tratta di una malattia abbastanza improbabile vista l’età del gattino e la sua storia cinica.

Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere

 

Gentile dottore sono la proprietaria di un Labrador di nove mesi, circa tre settimane fa ho notato che il cane si grattava il muso con le zampe, poco tempo dopo ha cominciato a presentare salivazione abbondante dalla bocca e alito cattivo e si leccava le zampe anteriori.Visto che pur avendo appetito il cane non riusciva a mangiare l'ho portato dal veterinario che mi ha spiegato che il cane era pieno di ulcere e pus in bocca ed aveva 40 di febbre quindi gli ha prescritto deltacortene 25mg, una al giorno,  baytril antibiotico una al giorno, ranitidina  mezza compressa al giorno il tutto per 15 giorni.Il veterinario ha detto che probabilmente aveva mangiato una processionaria o era venuto a contatto con sostanze caustiche, mi ha anche detto che poteva trattarsi di una malattia autoimmune ma lui propendeva più per le prime due ipotesi.Abbiamo eseguito un esame del sangue dopo tre giorni che prendeva la terapia sopra descritta(preciso questo perché non vorrei che fossero venute alterate) ed erano perfettamente normali tranne per i valori di got e gpt che invece erano molto alterati.Il veterinario ha prescritto tre punture di tad.Dopo qualche giorno di terapia il cane è stato meglio e anche se la bocca non era del tutto guarita e anche se di tanto in tanto si grattava comunque il muso ha ripreso a mangiare regolarmente e con appetito.Noi abbiamo sempre controllato che non ci fosse sangue nelle feci e nell'urina e per precauzione abbiamo evitato di farlo mangiare e bere in contenitori di plastica(tra le tante cose era stata supposta anche un'allergia alla plastica).Abbiamo smesso il cortisone da due giorni e il cane ha cominciato a sanguinare dalle gengive, presenta petecchie in bocca,è tornata una ulcera e si lecca le zampe anteriori anche se il palato che prima era coinvolto ora non lo è, non ha febbre.Abbiamo anche notato che il pelo tra i polpastrelli che prima era bianco ora è rossiccio.Il nostro cane si chiama POE è dolcissimo, buono ed intelligente è il cane di nostro figlio che è un bambino autistico di cinque anni che lo adora come tutti noi del resto, ci può aiutare?
N.B.
Posso solo aggiungere ma non so se c'entra qualcosa che a cinque mesi Poe presentava le ghiandole retromandibolari (alcuni hanno detto salivari) ingrossate come due palline da ping pong, abbiamo girato tanti veterinari ma tutti ci hanno detto che capita nei cani di grossa taglia e che a volte non si sgonfiano mai completamente ed infatti così è stato, dopo un ciclo di antibiotico si sono sgonfiate un po', sono rimaste evidenti per qualche tempo e ora non si notano quasi per niente.
La ringrazio in anticipo per quello che potrà fare e aspetto la sua risposta nel più breve tempo possibile.
Chiara

20/07/2006
 

Gentile Chiara, dubito nella processionaria e nel caustico perché, una volta guarite, le lesioni non avrebbero più dovuto ripresentarsi. Dubito moltissimo in una malattia autoimmune, vista l’età del cane e la risposta all’antibiotico. Immagino che il cane pesi una ventina di chili, quindi il dosaggio di cortisone non dovrebbe essere stato sufficientemente alto da considerarsi immunosoppressore (2-4 mg/kg), cioè non avrebbe dovuto funzionare in caso di malattia autoimmune. Comunque questa ipotesi può essere meglio vagliata con una biopsia, dopo un paio di settimane di antibioticoterapia.
Il pelo rossiccio tra i polpastrelli può dipendere dal frequente lambimento delle dita da parte del cane: il che suggerisce la presenza di nausea oppure di prurito delle estremità. Le petecchie emorragiche insorte successivamente suggeriscono invece una piastrinopenia. Il caso è complicato, ma la primissima cosa da fare è capire se la patologia è di tipo locale, del cavo orale e delle gengive, oppure se il sanguinamento gengivale e le altre manifestazioni riflettono una malattia sistemica. In questo secondo caso andrebbe secondo me fatta un’attenta valutazione ematologica da un citologo, ripetuta la biochimica, compresi i test per la coagulazione, ed eseguita una biopsia della mucosa orale, ma non prima di aver eliminato ogni fonte di infezione batterica contaminante (altrimenti l’istopatologo non “vede chiaro”) e non in corso di terapia cortisonica. Mi piacerebbe conoscere le evoluzioni.
Un augurio e un saluto affettuoso al bimbo, dott.ssa Nicoletta Bevere.
 

Salve dott.ssa mi chiamo francesca scrivo da roma ho un'adorabile yorkshire di nome roy ha quasi 12 anni, e un mese fa gli è stato diagnosticato un soffio al cuore per essere precisi dall'esame ecocardio: endocardiosi mitralica in particolare a carico del lembo settale con dilatazione dell'atrio sinistro (rapporto aorta atrio sin. 1:2 normale la conformazione e la contrattilità del ventr. sinis.
Il veterinario a grandi linee mi ha spiegato di cosa si tratta e come cura gli ha prescritto l'enacard, assicurandomi che con questa cura l'affanno la tosse e i rantoli gli sarebbero passati, diciamo che un minimo sono diminuiti ma comunque ci sono.
per di più, roy ha una bocca molto trascurata, con tartaro e conseguente alitosi, ammetto di essere stata un pò sprovveduta ma nessuna delle persone che conosco ha mai fatto fare la pulizia dei denti al cane, perciò non c'ho mai pensato. comunque sembra che questa mia mancanza abbia influito a creargli questa patologia e sopratutto a fargli venire catarro e a volte starnuti spaventosi. Mi dica se secondo lei dovrei a questo punto frgli fare questa pulizia, il fatto è che devono addormentarlo e ho paura che potrebbe essere rischioso. E infine l'enacard è davvero miracoloso? andrebbe integrato con qualcosa? perchè so che può dare azotemia alta ma roy non beve mai, e i cani con l'azotemia alta bevono tanto.
La ringrazio sin da ora per qualunque consiglio.
cordiali saluti

20/07/2006
 

Cara Francesca, è assolutamente escluso che una malattia periodontale trascurata possa determinare l’endocardiosi mitralica. Al limite può aggravarla con un’endocardite batterica, malattia seria, antipatica da diagnosticare a meno che uno non vada proprio a cercarla, e pressoché incurabile. Sono d’accordo invece che la malattia periodontale del suo cagnolino possa essere correlata agli “starnuti spaventosi”: si può trattare infatti di rinite odontopatica, ossia l’infezione delle cavità nasali dovuta all’infezione dei tessuti attorno ai denti, spesso i canini superiori, ma non solo. Quindi: faccia fare non solo la pulizia dei denti, ma un vero trattamento della malattia, con le radiografie e le estrazioni dentali necessarie.
Gli ACE inibitori, come la medicina che prende il suo cane, sono farmaci indispensabili, ottimi, ma i miracoli li fanno solo i santi, no le pillole e meno che mai i camici bianchi. Se nonostante l’ACE inibitore (che non darà iperazotemia nel suo cane, se i reni di quest’ultimo funzionano discretamente), il cane ha ancora tosse è necessario aggiungere altri farmaci, naturalmente. Ma spetta al suo veterinario decidere quali, poiché in corso di insufficienza mitralica, la tosse può avere differenti origini.
Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere.
 

Gentilissima Dott.ssa Nicoletta Bevere,
non so se si ricorda della mia cagnolina, le ho scritto diverse volte per avere un suo parere per l'intervento di tumore mammario.
Ebbene il cane è stato operato, ha superato in modo brillante l'anestesia e quindi l'intervento..è stato intubato e sotto anestesia il veterinario ha effettuato la pulizia dei denti.
Tutto è andato benone, il cane, oggi, sta benissimo meglio di prima, ma, oggi il veterinario mi ha riferito telefonicamente il risultato dell'istologico: carcinoma mammario di gravità media.
Il veterinario prima dell'intervento mi aveva accennato la possibilità di sterilizzare il cane in un secondo momento.
Oggi mi ha detto che questo tumore non dipende dalle ovaie e mi ha detto che devo solo tenerla sotto controllo e che ad ogni modo lui ha rimosso il tumore e quello che si doveva fare è stato fatto.
Io volevo informarla e percio' le sto scrivendo, anche per sapere il suo parere.
La ringrazio e porgo distinti saluti
Paola

20/07/2006
 

Gentile Paola, sono molto contenta delle belle notizie. Non ho motivi per dirle qualcosa di più o di diverso da quello che le ha già riferito il collega, il quale è a conoscenza di tutte le informazioni necessarie, circa il tipo di intervento e il referto dell’istopatologo, per rassicurarla a ragion veduta.

Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere.

 

gentile dottoressa ho una boxerina di 10 anni di nome sandy alla quale le e' stato diagnosticato un osteosarcoma alla zampa posteriore destra... il mio veterinario mi ha consigliato di amputare la zampa e cosi' e' stato ... Sandy si e' ripresa dall'intervento ma purtroppo  dopo pochi giorni ha iniziato a vomitare tutto quello che mangiava... Piu' precisamente non 
riusciva a deglutire il cibo... Il Veterinario ha detto che si tratta di  mega esofago... Mi ha dato la cura, ossia motilex e il plasil per non farla  vomitare, sono arrivata a darle solo omogenizzati per farla mangiare ma purtroppo si e' dimagrita tanto  soffre e non posso piu' vederla cosi'... 
C'e' qualche possibilita' che si possa salvare?... Mi aiuti la prego grazie 
Fabiana

21/07/2006
 

Cara Fabiana, purtroppo non mi sento di poterla proprio rassicurare, né per l’osteosarcoma (della sua prognosi il collega le avrà già detto tutto), né per il megaesofago, la cui diagnosi certa do per scontata in quanto così lei mi riferisce, anche se il quadro complessivo mi sembra assai strano. In ogni caso la gestione del megaesofago, richiede che il cane venga fatto mangiare “in piedi” e così tenuto per 10-15 minuti. L’alimento può essere umido o secco, è indifferente, non sono necessari gli omogeneizzati. Piuttosto dia a Sandy un alimento bilanciato e ipercalorico per animali (a/d Hill’s, Convalescence Support Royal Canin, High Calories Eukanuba.)

Auguri, dott.ssa Nicoletta Bevere

 

gent. dott.ssa sono sempre io vincenza da pordenone. volevo sapere dato che a inizio agosto dovrei dare alla mia cagnolina la pastiglia cardotek, per la filariosi, può aver "contrasto" con le pastiglie di gardenale ke prende?..
Ho riportato la cagnolina a un controllo e mi han detto che il suo "barcollamento" nel camminare (scivola con le gambe dietro) è dovuto a una lesione nervosa, al cervelletto, può essere vero?.. non c'è niente da poter fare?
grazie
saluti


21/07/2006
 

Gentile Vincenza, la risposta alla prima domanda è “no”. La risposta alla seconda domanda è ancora “no, se è vero quello che lei mi scrive”: le lesioni cerebellari determinano alterazioni dell’equilibrio, atassia sugli arti anteriori e posteriori, ipermetria, tremori intenzionali, alterazioni del riflesso di minaccia e tante altre cose delle quali lei non fa parola. Alla terza domanda, la risposta è “niente, senza una diagnosi”.

Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere.

 

Gentile  Dr.ssa,
il mio gattone europeo di circa 6 anni è risultato positivo alla FIV, ieri.
Ce ne siamo accorti perchè ultimamente la micosi sul collo non passava nonostante le cure e la settimana scorsa deve aver mangiato una lucertola o qualche altro piccolo animale che lo ha intossicato. Infatti ha vomitato, ha rifiutato il cibo per alcuni giorni diventando sempre piu' mogio e andandosi ad appartare sotto il letto, lui che è un cacciatore !
Finalmente, portato dalla veterinaria, le analisi hanno confermato il triste sospetto. Sto leggendo tutto il possibile sull'Aids felino e ho capito che dobbiamo piu' temere le infezioni che non l'aids in se stesso.
Ma non ho ancora capito come possiamo rendergli meno pericolosi questi ultimi anni di vita. Pertanto le sarei infinitamente grata se lei mi desse dei consigli
1) sullo stile di vita piu' adatto alla sua patologia (igiene, comportamento, cose da evitare ecc.)
2) sul cibo piu' adatto a non appesantire i reni e il fegato che tenderanno ad essere provati dalle cure che dovrà fare; eventuali rimedi rivitalizzanti o purificatori ; i prodotti migliori.
Per sua informazione Lerch è sterilizzato, vive in casa tutto l'anno ma tende a deprimersi per mancanza di stimoli, mio padre si "azzuffa" spesso con lui come fosse un gatto e questo lo diverte molto. Due mesi l'anno, d'estate, rifiorisce perchè i miei si trasferiscono sul litorale in un villino con giardino e lui sta tutto il giorno in giro, per i campi. Soffre di tosse da quando l'abbiamo preso dalla strada e di queste micosi. Ma non ha mai avuto altri problemi di salute. E' affettuoso e giocherellone. La vet gli ha dato questa terapia per una settimana/10 giorni:
Fluimucil 500ant +Clenil A in aerosol 2 v. al giorno
Symulox 250 Ant. 1/4 di cp 2 v. al giorno
Stimulfos Vit. 1 cp al giorno
Tocoferol - Interferone - (le dosi ce le comunicava oggi)Grazie per i consigli che potrà darci, vorremmo garantirgli una vita dignitosa per quel che gli resta da vivere.
Ombretta (Roma, 21/7/06)

21/07/2006
 

Gentile Ombretta, lo stile di vita più adatto ad un gatto FIV positivo, è lo stile di vita più adatto ad ogni gatto: giocare tanto, vivere sempre in compagnia dei propri amici umani o animali, avere un’alimentazione di buona qualità formulata in modo adeguato all’età e al grado di attività fisica svolta abitualmente. Nei negozi per animali troverà una grandissima scelta di prodotti ottimi per il mantenimento del suo gatto, che potrà integrare con gli acidi grassi, a meno che la loro somministrazione non risulti un fattore di stress per l’animale. Ma perché dovrebbero essere adottate cure che “provino” i reni e il fegato del suo micio? Al massimo sarà necessario qualche trattamento antibiotico se, tornato dai suoi giri per i campi, lo si trova con qualche ferita da graffio o da morso.
Un’ultima domanda: ma tra tutte le terapie che sta facendo perché non è presente un farmaco per curare la micosi? Tollerato, efficacissimo, a bassissima tossicità come l’itraconazolo? Niente griseofulvina!

Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere

 

al mio cane è successa una cosa strana. ha 20 mesi, è un meticcio trovato a 3 mesi, dicono ha qualcosa dell' husky (alaskan)e assomiglia vagamente anche a un pastore tedesco, pesa sui 40 chili.
eravamo in campagna e lui ha scorazzato per i campi. quando è tornato, dopo circa 1/2 ora 3/4 ora ha cominciato ad avere degli strani movimenti, prima di una zampa, poi di tutte e 4, tremiti e cedimenti di gambe, fino ad arrivare a convulsioni,ma senza perdita di coscienza nè cadute a terra.Telefonato a veterinario che ha detto che poteva essre avvelenato d farlo vomitare. preparato acqua e sale, tentato di farla bere, intanto il cane si spostava pur avendo tremiti e tipo brividi. poi siamo corsi a cercare un veterinario e siamo arrivati.intanto erano passati da mezz'ora a tre quarti d'ora. il cane stava sempre con convulsioni, ma riusciva a camminare, era cosciente, aveva un pò di bava ma non eccessiva.Se ha vomitato non l' abbiamo visto e deve essere accaduto prima. il veterinario ha detto che era avvelenato (gli occhi non erano completamente rossi, ma più rigati, le gengive più scure del normale e continuava a tremare, e un pò si stavano irrigidendo le gambe) da organofosfat; che lui conosce bene essendo anch'egli allevatore e coltivatore i pesticidi usati e che ne aveva visti tanti di cani avvelenati. ha anche detto che nella zona si vendono veleni di contabbando usati dagli allevatori per uccidere i branchi di cani randagi che assalgono pecore e mucche. vicino alla nostra casa non ci sono veri allevamenti, ma i contadini tengono conigli e altri animali da cortile. gli ha fatto flebo con pradossim, atropina e keparina, protocollo normale e dopo circa mezz'ora il cane ha cominciato a star meglio e dopo due ore stava benissimo. Inoltre gli ha provocato il vomito, e abbiamo trovato mallo di noci e diverse porcherie,bile probabilmente perchè era un pò verdastro (o erba?) e una cosa che il medico ha detto essere mucosa dello stomaco (una specie di veletto sottile e bianco)..
erano le 19 di un venerdì quando tutto è iniziato. verso le 22.30 siamo tornati a fare un'altra iniziezione (credo di antidoto) e la mattina dopo alle 9 un'altra. il cane stava bene, ha giocato tutto il giorno, lo abbiamo sempre tenuto d' occhio, abbiamo chiesto ai vicini e ci hanno detto che durante la settimana erano stati male mangiando rucola, perchè il loro confinante aveva gettato diserbante proprio alcuni giorni prima. avevano anche visto il cane andare in quella zona. Ci sono anche vigneti e ulivi che vengono spruzzati con pesticidi. Alle 18,30 (sabato)comunque il cane in un momento di distrazione ha preso da terra,nel campo vicino, una fava bruciata (una di mumero), nei pressi di alcuni alberi che sappiamo essere normalmente trattati con pesticidi. dopo circa mezz' ora gli abbiamo dato da mangiare i soliti croccantini e siamo usciti in macchina. dopo un quarto d'ora sentiamo degli scossoni, il cane aveva ancora convulsioni. siamo corsi dal veterinario (circa 3 minuti di strada) e quando abbiamo aperto il bagagliaio il cane stava steso su un fianco, con le gambe dritte, la bava alla bocca e la lingua un pò penzoloni (ore 19.30). il medico lo ha portato dentro, gli ha fatto ancora antidoto e un anestetico diverso da quello della sera prima che aveva finito, molto più forte perchè poi ci ha messo quasi due ore prima di riuscire stare in piedi bene. stavolta il cane si è ripreso nel giro di 10 minuti a parte l' anestesia.Ha vomitato solo dopo i farmaci, circa 1/2 ora dopo, tutti i suoi croccantini interi. Non c'era quasi niente di strano nel vomito a parte qualche filo d'erba e un piccolo pezzo di carne che non riesco a ricordare quando lo può aver mangiato (quel giorno no di sicuro). tornati a casa verso le 23 è tornato il veterinario a vedere come stava il cane, era normale, solo un pò abbattuto dall'anenstetico e quindi non ha fatto nulla e se ne è andato. non erano trascorsi neache 20 minuti che il cane si è messo sotto il tavolo ed ha cominciato ad avere ancora dei tremiti, brevi e a intervalli di 10 20 secondi, non forti. siamo corsi subito a casa del medico, circa 20-30 minuti di macchina (ore 24) e il cane stava accucciato a testa alta, con questi spasmi-brividi non fortissimi. gli ha fatto di nuovo atropina ?antidoto? e keparina, anche cortisone per eventuali allergie. gli spasmi sono cessati quasi subito, e siamo andati a casa. spaventate però abbiamo preso il cane e siamo tornati in città per ricoverarlo in un centro 24 ore (ore 3 di notte). Il cane stava benino, non tremava era solo un pò nervoso, aveva mitriasi,ha avuto due piccolissime perdite di sangue dal pene, sembrava drogato in pratica, forse non vedeva bene perchè ogni oggetto lo guardava con sospetto, non ha voluto scendere le scale perchè non ci vedeva. Lo abbiamo lasciato in osservazione e dicono che ha avuto solamente un altro paio di leggeri tremiti poi basta. e' rimasto fino a lunedì sera in osservazione, gli hanno fatto analisi sangue e urine, ecografia, e tutto è nella norma. i medici del centro dubitano che fosse veleno e dicono che è epilessia. ho richiamato il medico del paese e lui dice di essere sicuro che era veleno,organofosfato o simile, anche se anche lui non si spiega bene la seconda crisi e dice che potrebbe essere effetto della ketamina. oggi è venerdì e il cane sta bene, è solo un pò schoccato da tutto ciò, ma sta bene.
Voi che ne pensate, tenendo conto anche dei tempi?
potevano essere entrambe crisi da veleno anche se le manifestazioni non erano uguali nei due casi?
la prima era veleno, la seconda epilessia dovuta forse a ketamina?
era solo epilessia in tutti e due i casi?
e ammesso che la prima fosse veleno e la seconda epilessia, possono la ketamina, o l' eventuale veleno ingerito, o altri farmaci usati, produrre una crisi epilettica singola o il cane d' ora in poi deve considerarsi malato di epilessia?
grazie a tutti se ci aiutate a dirimere questa questione tra veterinari che ha poi conseguenze sul cane e sulla nostra vita con lui.
Non sono stati fatti esami tossicologici.
Il lunedì sono state fatte analisi sangue, urine,ecografia: tutto nella norma, solo neutrofili tossici + 1 granuli tossici+1, colinesteriasi 3940.
grazie
Paola da Bari

23/07/2006
 

Cara Paola, ho letto con attenzione e stupore la lunga lettera. Concordo assolutamente con il collega che ha salvato la vita al vostro cane cogliendo i sintomi principali e centrando il problema al volo, aiutato dalla sua esperienza di allevatore e coltivatore e dalla conoscenza degli effetti tossici dei pesticidi usati nei vostri campi. I colleghi del pronto soccorso certo hanno profuso grandi energie per eseguire varie indagini alla ricerca di qualche altra causa, ma non avendola trovata, come fanno a negare una diagnosi clinica così calzante rispetto ai sintomi e all’anamnesi? Siete stati davvero fortunati a trovare quel primo veterinario!
Per quanto riguarda la mia personale ipotesi riguardo il secondo episodio, credo più ad una seconda esposizione alla tossina, ad un dosaggio anche basso ma che si è sommato a quello della prima esposizione per il fenomeno di accumulo, comune con alcune tossine.
Piuttosto, visto che si è verificato un sospetto di intossicazione anche in alcune persone, una cosa che mi sembra più che doverosa è la denuncia formale, per iscritto, di tutto l’accaduto alle autorità locali. Non sarebbe la prima volta che per una scellerata contaminazione del suolo e delle acque da parte di questi veleni, persone ed animali vengano esposti per anni ad un rischio tossicologico del quale nessuno conosce l’esatta portata.

Auguri, dott.ssa Nicoletta Bevere

 

Gent.ma Dott.sa  Nicoletta Bevere Mi chiamo Emilio Larizza e le scrivo da Vercelli.
Lo scorso mese di Aprile le ho scritto per un problema legato all' alimentazione di Astro, il mio Dalmata di anni 9 compiuti il 30.03.06;
con i suoi suggerimenti siamo riusciti a risolvere il problema e la ringrazio di cuore.
c.a un mese fa il cane improvvisamente ha manifestato un cedimento strutturale degli arti posteriori con difficolta' motorie persistenti fortunatamente solo per qualche ora in primis il ns. veterinario ci ha riferito che in considerazione della sintomatologia cosi' improvvisa, il cane sarebbe anche potuto rimanere paralizzato entro 24 ore, invece la tragedia e' stata evitata e l'animale dal giorno seguente  a ricominciato a muoversi spontaneamente mantenendo tuttavia una certa andatura condizionata, con la spina dorsale lievemente inarcata nella parte terminale post.e cedimento di una o due zampe post. nel caso di movimenti bruschi e/o tentativi di scatti occorre tenere presente che c.a due anni or sono Astro aveva avuto sempre nel periodo estivo una forte infiammazione alla zona cervicale che lo costringeva a tenere bassa la testa durante il movimento, tuttavia con il riposo e la somministrazione di deltacortene nel giro di un paio di mesi e' guarito perfettamente.
Negli ultimi tempi giocando con la pallina lanciata in aria effetttivamente aveva fatto salti esagerati con particolare sforzo delle zampine posteriori nella aduta a terra e noi pensiamo che questo possa in qualche modo aver riacutizzato una sintomatologia che probabilmente era rimasta solo latente.
Ci e' stata suggerita la mielografia, a scopo diagnostico e se necesssario chirurgico , ma la descrizione e le eventuali conseguenze di questo esame ci hanno molto spaventato, cosi' considerando che Astro non e' peggiorato, anzi con il riposo sembrerebbe riacquistare anche se molto lentamente la normale funzionalità giorno per giorno, stiamo temporeggiando con la speranza di risolvere questo problema;
ho penato di scriverle per sentire anche il suo parere in particolare per la gestione di questo riposo nella quotidianita'
Le mie figlie in particolare lo prendono in braccio e lo depositano sull'auto, quindi lo ripredono in braccio e lo depongono a terra per una breve passeggiata e per l'espletamento delle funzioni fisiologiche e cosi' di nuovo da piu' di un mese.
Chiaramente anche il caldo incide notevolmente sul benessere dell'animale infatti appena possibile nel weekend ci trasferiamo in montagna dove effettivamente le cose sembrano andare decisamente meglio anche se evitiamo qualsiasi tipo di sforzo e quindi sempre solo brevi passeggiate in zone pianeggianti
Personalmente sono preoccupato xche' non avendo una diagnosi certa, ma solo l'ipotesi di una piccola ernia al disco, non so se ci stiamo comportando nel modo giusto e se efettivamente l'eliminazione del moto, elemento primario ed essenziale per la forma fisica dopo questo tempo sia ancora corretta oppure no; sono un po' confuso;
abbiamo anche sottoposto Astro a visita neurologica ed anche in tale circostanza non sono stati rilevati elementi importanti da consigliare immediati interventi, ma   per rimandare unico esame suggerito, ovvero mielografia,  riposo e osservazione dell'animale a medio termine per constatare l'evoluzione della sintomatologia.
Oggi Astro sembrerebbe quasi rassegnato a queste nuove inconsuete abitudini e costrizioni,ma la tristezza che leggo nei suoi occhi rattrista anche me! e' sempre stato un cane in movimento , insomma argento vivo tipico della razza e vederlo in questo modo mi angoscia; insomma vorrei fare qualcosa per lui e non so se stiamo percorrendo la strada giusta! ma esiste davvero solo la mielografia per questo tipo di patologie?nessun altro esame non invasivo potrebbe quanto meno chiarirci di cosa si tratta esattamente? in tuttti i casi continuare con il riposo e per quanto tempo ancora?
Forse ho scritto troppo, pero' desideravo fornirle piu' informazioni possibili. Grato per una sua cortese risposta, saluto distintamente
Emilio Larizza              Vercelli

24/07/2006
 

Caro Emilio, sono contenta di averla precedentemente aiutata a risolvere un problema. Per quanto riguarda il disturbo attuale, anche se la sintomatologia del cane non è grave in senso stretto, comunque la mancata risposta alla terapia conservativa per oltre un mese e la persistenza del dolore giustifica delle indagini approfondite.
Sono obbligata alla sintesi a causa delle numerose lettere e quindi mi scuso se dovrà leggere tre volte quanto segue, che è poi la risposta alla sua domanda: la scelta tra una mielografia e una risonanza magnetica, che forse lei preferirebbe (ma che comunque richiede l’anestesia generale), nel suo caso potrebbe essere dettata solo da ragioni di ordine pratico (costi e accessibilità), mentre la TAC (che forse lei preferirebbe, ma che richiede sempre l’anestesia) probabilmente nel suo caso non consentirebbe di diagnosticare con esattezza la sede del problema lungo la colonna, e quindi ad essa sarebbe comunque preferibile la mielografia che consente di valutare in un unica seduta tutti gli spazi intervertebrali. In ogni caso sarebbe indicato anche un prelievo di liquor (nel caso la diagnostica per immagini non desse alcun esito) e quindi una puntura lombare al cane non la potrebbe risparmiare nessuno.
Insomma, deve riparlarne con il neurologo veterinario che ha già visto il cane e accettare le procedure diagnostiche che questo le indicherà.
In ogni caso la mielografia non è un esame invasivo, semmai è mini-invasivo, e se ben eseguita, a livello lombare, comporta rischi trascurabili. C’è da farsi un po’ di coraggio, capisco, mandar giù il rospo, turarsi il naso, veda lei, ma bisogna pur sopportare lo stress di questa decisione, perché non decidere nulla e lasciare che il caso decida al posto nostro costa poco, ma vale niente.

Faccia sapere. Dott.ssa Nicoletta Bevere

 

Gentilissima Dott.ssa
Mi chiamo Ombretta e le scrivo per sottoporle il problema del mio gattino Matisse di 4 mesi.
Circa un mese fa il gattino ha iniziato ad avere problemi di equilibrio, ed in un primo momento il mio veterinario ha fatto delle lastre agli arti ed alla colonna vertebrale, perché il gattino è cresciuto molto in lunghezza ed altezza, perciò si pensava che avesse delle carenze allle ossa. Le lastre non hanno dato nessun risultato negativo, comunque il veterinario mi ha prescritto un'integratore (VMP). Il gattino mangia, ha il pelo bello, ed è molto giocherellone, ma la situazione sta peggiorando, infatti durante la giornata ha spesso delle crisi che lo portano a barcollare e a cadere, come se avesse dei giramenti di testa. Queste crisi durano diverso tempo, anche mezz'ora cadendo in continuazione, addirittura il gatto mangia da steso perché non riesce a reggersi. La cosa strana è che passata la crisi ricomincia a correre e a giocare quindi non ha probabilmente dolore.
Lo abbiamo vaccinato regolarmente e sverminato, fatto la cura contro gli acari (che aveva) adesso la ns. veterinaria vuole fare nuove analisi per escludere altre malattie.
Può darci il suo giudizio e consiglio su ciò che sta succedendo a Matisse?

25/07/2006
 

Gentile Ombretta, la sintomatologia del gatto sembra di natura neurologica, con localizzazione encefalica, non spinale. Non mi stupisce affatto l’esito delle indagini radiografiche, in quanto un’eventuale scarsa mineralizzazione ossea (dovuta ad un’alimentazione eccessivamente proteica, non certo al fatto che il gatto è cresciuto in fretta!!) non può dare disturbi neurologici, ma al limite zoppia e fratture spontanee! Andrebbe fatta una biochimica completa, volta soprattutto ad evidenziare alterazioni compatibili con uno shunt portosistemico. Se la biochimica è normale bisogna che il gatto venga visto da un neurologo.

Auguri, dott.ssa Nicoletta Bevere.

 

Il mio gatto Stitch, forse in seguito ad un investimento avvenuto il 15 giugno 2006, ha subito un grosso trauma ed aveva la coda spezzata.
Il veterinario gli ha amputato la coda e ricostruito l'osso sacro sistemando il tutto (Mi era stato detto che c'era la probabilità di paralisi agli arti posteriori...Avendo notato che il gatto tentava comunque di camminare ho deciso di sottoporlo all'intervento.
Il giorno successivo all'intervento mi dicono che il gatto viene dimesso perchè ha urinato e quindi sono andata a ritirarlo.
Da allora è cominciato il nostro calvario: tra catetere, collare, Dantrium, Myocholine e 2/3 spremiture al giorno....
Ma niente urine volontarie....Ai primi di luglio gli ho sospeso il Myocholine e per 2 giorni  aveva cominciato a fare 2/ palline grando come noci da solo e nella cassetta, a metà luglio per 4/5 giorni ne faceva 4/5 poi nulla....Settimana scorsa ho ripreso  a dargli il farmaco perchè era impossibile "spremerlo"...Dopo 4/5 giorni ho dovuto sospenderlo per gli effetti devastanti...1 pallina e mezza e poi nulla.....
Non so più cosa fare...E' giusto dargli ancora del tempo oppure non ci sono più speranze????
La ringrazio e le sarò molto grata per un suo parere,
Claudia

27/07/2006
 

Cara Claudia, il danno neurologico subìto dal gatto al momento del trauma lombo-sacrale avvenuto oltre un mese e mezzo fa ha determinato i sintomi attuali. Purtroppo non è possibile stimare con sicurezza la probabilità che Stitch ha di recuperare le funzioni neurologiche perdute, tuttavia è ahimè più ragionevole, dopo il tempo trascorso, considerare il danno permanente.

Un abbraccio, dott.ssa Nicoletta Bevere.

 

Gentile dottoressa, sono molto preoccupato per il mio gatto stamattina gli ho dato da mangiare kome sempre dei croccantini ed ho notato ke nn li riusciva a mangiare bene.Gli ho aperto la bocca ed ho notato ke
sotto la lingua soltanto da una parte ha una specie di bolla,un rigonfiamento molto bianca. Volevo sapere gentilmente che cosa potrebbe essere.Premetto che il gatto sta sia fuori che in casa ed ha 8anni. La prego di rispondermi sono molto preoccupato.
Distinti saluti
Luca C.

29/07/2006
 

Ma caro Luca, chi lo sa che cosa hai visto? Ai lati del frenulo linguale, una cosa simile a quella che descrivi potrebbe essere del tutto normale, oppure un esito cicatriziale, oppure tutt’altro. Ci vuole l’occhio di un veterinario per dire qualcosa. Fammi sapere.

Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere.

 

Gentile Dottoressa,sono Amy e le scrivo dalla provincia di Pisa , sono proprietaria di un gatto di 19 anni che soffre di insufficienza renale. Ogni giorno somministro a Balzi mezza compressa di fortekor 5 e un quarto di compressa di iken up.Il problema è questo ,da qualche tempo sono comparse nella bocca del micio delle piaghe,che di fatto peggiorano il già angosciante problema alimentazione, il mio veterinario gli ha somministrato un pò di cortisone e mi ha consigliato di fare per una decina di giorni una puntura  da 1ml di Baytril 2,5%, di fatto solo dopo 5 giorni il gatto ha riniziato a fare gli strazianti movimenti con le zampe davanti per togliersi dai denti pezzi di cibo.Volevo sapere se ci sono cure diverse dal cortisone per far star meglio il mio micio che comunque un pò di fame dimostra di avere e che soprattutto dimostra una gran voglia di vivere. un ultima cosa, leggendo le varie risposte ho visto che la maggior parte delle persone fanno al proprio micio delle flebo di ringer lattato, se sono utili per far star meglio il gatto vorrei farle anche io ,ma non so la posologia ,se mi potesse aiutare.. e anche se c'e qualche altra cosa che può aiutare Balzi a mantenere una dignitosa qualità della vita ...Infiniti ringraziamenti

29/07/2006
 

Cara Amy, se il gatto ha fame ma è il dolore orale che gli impedisce di alimentarsi è probabile che il problema non dipenda affatto dall’insufficienza renale, ma che si tratti di una patologia locale, magari solo una stomatite. Il cortisone fa un po’ a pugni sia con la patologia renale sia, a lungo andare, con un’eventuale infezione del cavo orale. Questa al limite potrebbe migliorare con un trattamento antibiotico appropriato, che non va considerato una cura definitiva, ma alla stregua di un sintomatico, che funziona fin tanto che il gatto è sotto cura. Un po’ quello che è già successo.

Se l’animale a parte il dolore orale sta discretamente e se vi sono strumenti e mezzi per condurre un’anestesia adeguata all’età e alle condizioni del gatto, una scelta che prenderei in considerazione è quella di trattare la stomatite con pulizia dentale ed estrazioni (sì, anche a diciannove anni), se di questo si tratta.

Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere

 
Gentile dottore,
le scrivo perchè la mia gatta di 7 anni ha la micosi.Secondo lei qual'è la cura piu' adatta per curare questa malattia?
In attesa di una sua cortese risposta le mando i miei saluti!

30/07/2006
 

Gentile signore o signora, uno dei farmaci migliori per la cura delle dermatomicosi è l’itraconazolo, per la bassissima tossicità e la grande efficacia dimostrata. Però per quanto riguarda la “cura più adatta”, bisogna prendere in considerazione oltre alla scelta del farmaco sistemico da somministrare al gatto, anche eventuali operazioni di tosatura, trattamenti topici (bagni e/o lozioni), la disinfezione ambientale, lo screening degli animali conviventi e i controlli micologici dopo la guarigione delle lesioni cutanee. Per stabilire l’approccio terapeutico complessivo (la cura più adatta, appunto) è necessario conoscere e verificare direttamente molti fattori inerenti sia al gatto, sia alle persone che lo accudiscono, sia all’ambiente in cui vive.

Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere

 

Gentile d.ssa Bevere,
ho un gatto norvegese delle foreste il quale non
riusciva ad urinare. Dopo un intervento tutto è andato liscio ed il dottore ha prescritto il Baytril 2,5% per 15 gg. Qui è sorto un grave problema: invece di somministrare al gatto, di 6 anni, una dose pari a
0,5ml per due giorni gli abbiamo somministrato una dose pari a 5ml.
Sono due giorni che il gatto non riesce a vedere niente perché ha le pupille dilatate di un color verdastro.
Volevo domandarle se questo sintomo è passeggero oppure l’antibiotico può portare problemi più gravi come un distacco di retina?
Gli stiamo iniettando una soluzione fisiologica di 200ml ogni giorno per disintossicarlo, possiamo
continuare?
Grazie dell’aiuto e non esiti a contattarmi se ha consigli
urgenti da darmi.
Giuseppe Carini

31/07/2006
 

Caro Giuseppe, sono molto spiacente per quello che vi è successo. Il gatto ha ricevuto una dose di enrofloxacin che avrebbe potuto dare una grave tossicità alla retina anche ad un gatto di 12 Kg e mezzo. La tossicità retinica di questo farmaco infatti è presente già ad un dosaggio di solo 4 volte superiore a quello terapeutico: già con un dosaggio di 10 mg/kg entrambe le retine possono essere gravemente danneggiate, anche con due sole dosi. La cecità o l’abbassamento del visu del vostro gatto dipende con ogni probabilità da un danno retinico, forse irreversibile (lo dirà un esame del fundus fra qualche giorno). Che io sappia non esiste un antidoto o una cura per questo tipo di lesione, comunque la soluzione fisiologica (50-60 ml/kg/die) non è controindicata.

Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere

 

Gent.mo Dott.
Ho una gatta di 13 anni con Creatinina  3,7 e Urea 55 e gastrite uremica  - vomita tutto il cibo (solo croccantini K/D Hill's) l'umido non lo mangia, l'unica cosa che riesce a digerire sono gli omogeneizzati della DIETERBA o MIO con ca.  gr. 7/8 di proteine su 100 gr. di prodotto 40% pollo o altro tipo di carne, resto amido di mais o riso e olio vegetale, s/sale.
Il veterinario mi ha detto di non utilizzare assolutamente omogeneizzato ne' carne pura, ma la gatta non mangia altro, non so proprio come fare…
La debbo lasciare senza mangiare?
50 gr. di carne (pura) di pollo e/o tacchino al giorno le crea problemi?
Esistono in commercio altre scatolette (umido) non K/D che potrebbe mangiare? Se si quali?
Cosa mi dice comunque degli omogeneizzati da utilizzare solo nei momenti in cui vomita i croccantini, per 8-10 gg. durante il trattamento delle varie flebo in vena?
Ho anche un piccolo micetto (maschio) di soli 3 mesi e 1/2, randagio, abbandonato sul ciglio della strada ancora con gli occhietti chiusi, e' stato sotto la pioggia qualche giorno sicuramente… ha avuto gravi problemi respiratori, diarrea per ca. 2 mesi e 1/2, intolleranze alimentari e una grandissima fame, chiedeva di continuo il cibo, fino a 300 gr. al giorno ed era sempre in movimento, non stava mai fermo...
E' stato svermato anche x il trattamento contro la tenia, e vaccinato.
Da quando non ha piu' diarrea non mangia oltre 80/100 gr. al giorno e non si muove quasi piu', gioca per poco tempo e si accascia. Nella parte posteriore, le ultime 2 tettine sono praticamente 2 sacchetti larghi e lunghi 3/4 cm. (secchi-solo pelle) come se avesse un prolasso dei tessuti… non capisco, il gatto e' davvero molto, molto magro (e' sempre stato cosi') ma il veterinario si ostina a dire che quel prolassino e sintomo di obesita' e non vuole farmi gli esami del sangue prima dell'anno di vita…
Lei cosa mi consiglia, cosa pensa che abbia? Quali esami sencondo Lei dovrei fargli per evitare problemi futuri?
Conosce qualche bravo veterinario a Bologna - Medicina (BO) o zone limitrofe?
Per quale motivo in tutti I prodotti umidi della Hill's, anche Kitten, c'e' sale iodato e non sale marino?
Uno specialista mi ha detto che potrebbe, nel tempo, creare problemi seri alla tiroide… e' vero? Se si, per quale motivo questa grossa azienda lo utilizza cosi' ampiamente?
La ringrazio infinitamente per la gentilezza e disponibilita' e la saluto cordialmente.
Monica

31/07/2006
 

Gentile Monica, in un gatto con insufficienza renale il digiuno è peggio di qualsiasi omogeneizzato o comunque peggio di qualsiasi regime dietetico. L’alimento umido di cui chiede viene commercializzato dalla Royal Canin (Renal feline) in buste singole di bocconcini al pollo o al manzo, oppure dalla Purina (NF Purina) in lattine. Per quanto riguarda il gattino, mi sembra evidente che c’è qualcosa che non va, perché la riluttanza al gioco e la debolezza non sono affatto segni di benessere, al di là dei discordanti pareri circa il suo effettivo stato di nurizione. Non so perché il collega non voglia fare nemmeno un esame emocromocitometrico e non so perché si debbe aspettare il compimento dell’anno di età per cercare di capire che cosa disturba il gattino. Per quanto riguarda il sale iodato, mi ha fatto la stessa domanda nella lettera del 10/7: anche la mia risposta è la stessa.

Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere

 
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