Ho un pitbull di circa 5 anni, pesa circa 24 Kg; soffre di una zoppia e le e' stato prescritto il Deltacortene da 25 mg una compressa ogni 12 ore per 10 giorni e poi una compressa ogni 24 ore per altri 5 giorni.
Ho paura che sia un po' troppo?.
Ho iniziato da 3 giorni e già la vedo un po' abbattuta.
Grazie per il suo aiuto.
Monica Bianchini
01/06/2006
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Gentile Monica, il dosaggio prescrittole è piuttosto alto. Il prednisone si usa sia a dosaggi antinfiammatori di 0,5 – 1 mg/kg al dì, sia a dosaggi immunosoppressori di 2-4 mg/kg al dì. Il suo cane sta attualmente assumendo un dosaggio immunosoppressore di 2,1 mg/kg giornalieri, come se avesse una malattia immunomediata. Con questi dosaggi è assolutamente prudente aggiungere un gastroprotettore per prevenire lesioni alla mucosa gastrica. In pratica, pur sconsigliandole di sospendere di sua iniziativa il farmaco, la invito a contattare subito il collega per informarlo dell’improvviso abbattimento del cane e per verificare che la posologia che sta assumendo sia stata effettivamente così prescritta. Se non riesce a contattare il collega in questo fine settimana di ponte e non ha la possibilità di far vedere il cane a nessun veterinario, mi permetto di consigliarle (non me ne voglia il suo veterinario), nell’attesa, di somministrare 1-2 grammi di sucralfato un’ora prima dei pasti. Non serve ricetta.
Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere
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Buongiorno. Ho visto su interent che da consigli e aiuti per gli animali.
Volevo sapere se poteva essermi d'aiuto.
Ho trovato nel mio piccolo giardino 2 ricci appena nati(circa 3 giorni di vita)
La mamma Riccia è andata via e non è più tornata.
Che cosa devo fare per non farli morire?
E che cosa gli posso dare da mangiare quando son cosi piccoli?
Per ora gli ho fatto un piccolo riparo da gatti e dal freddo, però adesso non so più cosa fare.
Comunque vedrò di portarli da un veterinario al più presto possibile.
Spero che mi possa essere d'aiuto.
La ringrazio anticipatamente e porgo i più cordiali saluti.
Gisoldi Salvatore
01/06/2006
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Gentile Salvatore, i piccoli di riccio di peso inferiore ai 100 grammi andrebbero nutriti con latte artificiale per gattini senza lattosio ogni 4 ore circa e mantenuti ad una temperatura intorno ai 18-22 °C in un ricovero di dimensioni limitate, dove possare restare vicini e raccolti, aperto solo da un lato. Piccoli tra i 100 e i 150 grammi vengono alimentati con latte artificiale per gattini e una quantità crescente di omogeneizzati di carne e frutta. Superati i 150 grammi si comincia ad offrire alimenti solidi (pezzettini di mela, di carne, insetti, ecc...) dei quali i ricci dovrebbero alimentarsi autonomamente.
Le conviene soprattutto contattare un ente faunistico attivo nella sua regione e comunque portare gli animali da un veterinario, perché spesso è necessario effettuare dei trattamenti antiparassitari.
Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere
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Cara dott.ssa da qualche giorno ho un cucciolo di gattino in casa: è vivace, giocherellone e fa gia le fusa...ha circa un mese. non ho molto esperienza riguardo l'alimentazione dei gatti e lo sto alimentando con latte e fette biscottate. lo mangia volentieri ma le sue feci sono diarroiche...le chiedo è l'alimentazione a provocare la diarrea oppure è sintomo di qualche malattia? la prego di rispondermi presto così che possa intervenire con le giuste cure. Saluti enza p.
02/06/2006
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Gentile Enza, sicuramente sì, questa alimentazione è senza dubbio una causa della diarrea! Ma possono essere anche presenti dei parassiti intestinali. Porti il gattino da un veterinario perchè oltre a correggere l'alimentazione è necessaria una visita e con ogni probabilità un trattamento antiparassitario.
Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere
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Gentilissima Dottoressa Bevere,
Le scrivo perchè il mio cane Billy, un meticcio simile al pastore tedesco, 13 anni a giugno, questa sera ha allarmato un po' tutti, e quindi le chiedo un parere anche se purtroppo le notizie che posso darle non sono poi molte.
In effetti, pur non essendo più giovanissimo, Billy è sempre stato molto vitale. nell'ultimo anno però ha subito un decadimento rapido, non mi sono preoccupata del calo della vista e nemmeno della sordità perchè sempre sotto controllo veterinario, per il resto è sempre stato in salute e a posto con le vaccinazioni. 2 settimane fa Billy urina sangue, ma non ha dolore ne fa fatica a espellere le urine,(in più si è trattato di un caso isolato) portato immediatamente dal veterinario gli viene diagnosticato una sospetta cistite alla prostata, spiegandomi che è un disturbo frequente nei cani della sua taglia dagli 8 anni in su. in ogni caso il medico preferisce fare degli esami delle urine e un' ecografia (non è stata eseguita sul momento perchè Billy è un cane docile,ma poco collaborante) tornando a oggi (scusi la digressione ma mi sembrava doverosa) Billy, durante la passeggiata barcolla camminando a zig zag, perde l'equilibrio e, mi accorgo che ha la tendenza a piegare la testa a sinistra mentre la zampa posteriore e anteriore di destra mi sembrano malferme. il cane non si lamenta, ed è vivace anzi insolitamente iperattivo. Che altro dirle? Negli ultimi due giorni ha tirato un vento freddo e solitamente il mio cane vive all'aperto e trascorre la notte da solo (mio padre passa la giornata con lui) non che la zona sia trafficata, ma non escluderei l'intervento umano, visto che è già successo che qualcuno facesse del male ai cani della zona Billy compreso durante la notte.
La ringrazio per la sua disponibilità e gentilezza.
Buon Fine settimana.
Laura, Alessandria.
02/06/2006
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Gentile Laura, una colorazione rossa o brunastra delle urine può essere dovuta a diverse cause. Se è presente una cistite (infiammazione della vescica), la minzione è molto più frequente del solito e a volte dolorosa. L’esame delle urine è diagnostico.
Se invece è presente una cisti prostatica (la “cistite alla prostata” non esiste) la perdita di sangue o di un liquido di aspetto urinoso avviene indipendentemente dalla minzione, goccia a goccia. In questo caso la minzione è normale mentre la defecazione è difficoltosa o molto frequente, raramente dolorosa. Le feci prodotte, se di consistenza morbida, sono sottili, filiformi o schiacciate. L’esame delle urine non è un indagine particolarmente indicata per la diagnosi, mentre lo è l’ecografia.
Infine una colorazione scura delle urine può dipendere da problemi indipendenti dall’apparato urinario, svelabili con degli esami del sangue.
La perdita di equilibrio da lei notata può essere dovuta ad un disturbo del sistema nervoso oppure da una grave debolezza muscolare. Si capisce con una visita.
In pratica con una visita accurata immagino che sia possibile differenziare abbastanza bene tutti i vari aspetti dei disturbi del suo cane, di modo da restringere il più possibile il campo delle possibili diagnosi: cistite, cisti prostatica o altro? Disturbo neurologico, grave anemia, ipoglicemia o altro? In base al tipo di possibili diagnosi andranno fatti molto probabilmente come prima cosa degli esami del sangue, molto probabilmente come seconda cosa un’ecografia addominale e forse un esame delle urine.
Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere
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dottoressa,
il mio cagnolino un meticcio di circa 2 anni e mezzo (credo sia un incrocio tra un terrier ed uno yorkshire) ha sempre goduto di ottima salute a volte e' anche troppo vivace e mangia volentieri. Circa due settimane fa mia figlia mentre lo portava fuori ha sentito che il cane si lamentava e ha visto che urinava sangue.
Lo abbiamo portato immediatamente dal veterinario che gli ha fatto una ecografia alla vescica che ha rilevato la presenza di cristalli. Abbiamo quindi fatto un analisi delle urine per scoprire che tipo di cristalli fossero ed abbiamo scoperto trattarsi di cristalli di bilirubina. A questo punto visto che il cane gode di ottima salute abbiamo effettuato un'analisi del sangue che ha rilevato solo un'alterazione degli enzimi epatici. Il veterinario mi ha consigliato una ecografia addominale che ha rilevato un difetto di vascolarizzazione del fegato congenito (shunt portosistemico). il veterinario vorrebbe eseguire altre analisi e anche una biopsia del fegato ma io sono molto confusa e vorrei sapere quali problemi potrebbe avere il cane e se e possibile evitare esami cosi'
invasivi. Inoltre mi e' stato detto che tale malformazione può essere curata solo con un intervento chirurgico sempre che sia possibile stabilire quale vena sia quella che non funziona bene in quanto il mio veterinario pensa si tratti di un problema di microcircolo. Io non so che fare la prego mi aiuti lei.
stefania pavone
roma
03/06/2006
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Gentile Stefania, sono perfettamente d’accordo con il collega riguardo il trattamento dello shunt. Esso può essere solo chirurgico in quanto in genere la terapia medica (fatta di dieta e alcuni farmaci) non protegge dai danni prodotti dalla malformazione vascolare sul lungo termine: la letteratura dice 2-4 anni. Tuttavia, rispondo subito alla sua domanda, la biopsia epatica non è un’indagine comunemente adottata per lo screening di questa malattia e non vedo come con tale esame il collega possa distinguere uno shunt portosistemico da una displasia microvascolare epatica (la traduzione che mi viene più logica per quello che lei chiama “problema di microcircolo”). Infatti queste due differenti malattie vascolari congenite, shunt e displasia microvascolare, possono dare più o meno gli stessi reperti clinici e istologici, per cui né i sintomi, né la biopsia epatica, né gli esami del sangue possono differenziare le due malattie con sicurezza.
Normalmente quando, sulla base di alcuni dati clinici suggestivi, si vuole scoprire se un cane è davvero affetto da shunt portosistemico, dapprima si determina la concentrazione degli acidi biliari sierici a digiuno e postprandiali attraverso due prelievi di sangue. Se il risultato degli acidi biliari conferma il sospetto, si può decidere di fare un’ecografia, la quale tuttavia non sempre consente una diagnosi certa e, anche quando individua uno shunt, non ne permette una sicura localizzazione anatomica. L’esame di scelta per localizzare esattamente lo shunt è invece la portografia con mezzo di contrasto, effettuabile con differenti tecniche a seconda delle preferenze del chirurgo, in anestesia generale. Una volta evidenziata perfettamente la localizzazione anatomica dello shunt è possibile ottenere una prognosi attendibile circa le probabilità di riuscita dell’intervento chirurgico vero e proprio. L’intervento quindi viene effettuato solo quando è già stato ben stabilito quale sia il vaso comunicante e quando si è ragionevolmente certi di poter correggere il difetto. I colleghi che si occupano di questo tipo di chirurgia, che io sappia, eseguono la biopsia epatica a fine intervento, non prima. La displasia microvascolare epatica invece si diagnostica quando la portografia con mezzo di contrasto abbia dato esito negativo (= tutto normale). Cioè: nonostante i reperti clinici, la biochimica e gli acidi biliari sierici indichino che potrebbe essere presente uno shunt, invece lo shunt non si trova e quindi la malattia più probabilmente presente è la displasia microvascolare, la quale verrà infine definitivamente confermata con l’esecuzione di alcune biopsie in diversi punti del fegato.
Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere
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ho un pastore tedesco femmina di 8 anni ed è affetto da ghiandole perianali ulcerose.
il veterinario ha consigliato di operarla.
il mio cane non mangia.
cosa mi consiglia?
05/06/2006
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Gentile signore, le sconsiglio di far operare il suo cane per delle fistole perianali del pastore tedesco, in quanto si tratta di una malattia che risponde meglio alla terapia medica che a quella chirurgica. Legga la risposta dell’8 Gennaio 2006 che ho dato a Patrizia.
Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere
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Gentile d.ssa Bevere,
le scrivo per avere un suo parere sulla mia cagnolina, (sono stata in due studi più un pronto soccorso), ma iniziamo dall'inizio:
-Il mattino del giorno 30/05/06 la porto a fare la puntura per la filaria ( il cane nonostante i suoi 15 anni stà bene....) il Dottore gli pratica l'iniezione di Guardian, 0.55ml (pesa 10kg).
mi dà anche degli integratori per supportare le articolazioni (Eltam Condrojal), arrivata a casa gli somministro una pastiglietta e una la mattina dopo.
-La sera del 31/05/06 mi accorgo che non stà bene....respira affanosamente, non si muove, non mangia.
Decido di portarla al pronto soccorso....li si riprende, senza bisogno di farmaci, cammina e mi sembra quella di sempre.
Gli vengono fatte le lastre sia al torace che all'addome....tutto a posto, reni fegato stomaco .
Gli fanno una puntura di antidolorifico, e torno a casa.
-Il giorno dopo il cane stà ancora male ( non esce dalla cuccia, lingua viola,sguardo assente,in alcuni momenti respirazione difficoltosa..e tachicardia.) La porto dal mio veterinario che mi manda in un centro a fare un'ecografia, i risultati:
tutto nella norma tranne:
Fegato: nella norma per aspetto, lievemente aumentate le dimensioni.cistifellea con contenuto calcareo.vasi e dotti normali
Tratto g.e :nella norma.la zona pancreatica sottoduodenale non è valutabile per il gas gastrico e il paziente non collabora (è un cane, stà male,e fà fatica a respirare....ci credo che non collabora...)
Surr sx: molto ingrossato 13.5mmm
La diagnosi: Adenoma/Adenocarcinoma srrenalinico sx. il destro non è stato valutato a causa della scarsa collaborazione del cane ( è rimasta 15 min a pancia in sù...con il cuore che batteva all'impazzata...)...
Gli è stata fatta la glicemia e è risultata nella norma
Alla fine gli fanno anche gli esami del sangue...
Albumine 3.8 totale globuli rossi 7230000
bilirubina tot. 0.3 totale piastrine 110000
calcio 11 EMOGLOBINA 13.6
cloro 100 ematocrito 44.7%
cloro corretto 102 MCV 62
colesterolo tot 224 MCHC 30.5%
creatinina 1.03
fosfatasi alcalina 620
fosforo inorganico 3.7 tot globuli bianchi 10700
ggt 4 neutrofili seg 82%
globuline 3.6 eosinofili 2%
glucosio 123 basofili 0%
GOT (AST) 97 linfociti 16%
GPT (ALT) 118 monociti 0%
potassio 3.8
proteine totali 7.4
rapporto a/g 1.05
Rapporto na/K 37.6
sodio 143
trigliceridi 27
Urea 43
Siamo arrivati a ieri.....nessuna diagnosi..il cane non mangia se non ingozzato....ieri gli ho dato dell'omogenizzato con la siringa...poi nel pomeriggio vedo che si accascia si irrigidisce e urina. La riporto dal vet, (nel frattempo si è ripresa) gli fà una puntura di cortisone DEXA FORTE 0.8ml...
Riporto lea a casa....oggi stà come ieri...è triste ha degli attacchi di respiro affannoso...non si muove dalla cuccia...se la metto fuori per camminare fà due passi e si siede....
Però ha mangiato 150gr di carne...ma penso sia stato il cortisone a stimolargli l'appetito...
I Vet non mi hanno saputo dire niente... mi hanno consigliato una visita cardiocircolatoria.....perchè così non ne vengono a capo... Lei mi può dire qualcosa?
La ringrazio tantissimo.
Alessia
07/06/2006
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Gentile Alessia, concordo con i colleghi che sarebbe opportuna un’ecocardiografia, ma ritengo anche possibile che da questo esame non risulti nessuna alterazione chiaramente correlabile ai sintomi, visto che le radiografie del torace sono risultate normali e che il cane non ha alcun soffio cardiaco, altrimenti me ne parlerebbe. Tuttavia il cardiologo potrebbe mettere in evidenza delle aritmie, fino ad ora sfuggite all’osservazione, che potrebbero essere la causa diretta delle espressioni più allarmanti del disturbo: la cianosi e la tachicardia.
Fin da ora infatti correlando i sintomi (cianosi, tachicardia, tachipnea, debolezza/collasso, inappetenza, letargia) con il più importante riscontro ecografico (aumento di volume del surrene), sono portata a credere che il cane possa avere un feocromocitoma, malattia raramente diagnosticata ma probabilmente non così rara, la cui diagnosi definitiva potrebbe restare comunque incerta, a meno di non rilevare altri elementi fortemente convergenti con questa ipotesi come emorragie retiniche, tremori muscolari, aritmie (extrasistoli ventricolari, blocchi, tachicardia atriale), debolezza muscolare, proteinuria, epistassi. In ogni caso, anche solo con gli elementi attualmente a nostra disposizione (sempre che l’ecocardio non identifichi una causa in modo preciso), il feocromocitoma risulta assolutamente verosimile.
Ne parli con i colleghi che la stanno seguendo.
Auguri, dott.ssa Nicoletta Bevere
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Salve Dott. Volevo porle una domanda!! Tempo fà sotto casa mia ho trovato un gattino piccolo e dandogli da mangiare tutti I giorni non se ne più andato tanto che ormai è diventato grande e rimane sempre sotto. Alle volte ho desiderato portarlo su nel mio appartamento, lui ci sta tranquillamente anche se dopo lo faccio scendere di nuovo. La mia domanda era questa: rischio di portare a casa pure zecche e pulci? Avevo perfino pensato di portarlo dal veterinario ed eventualmente portarlo a casa, ma lei dopo vuole scendere quindi mi domando:sono inutili le cure se poi scende di nuovo sotto?
Spero in una vostra risposta.
09/06/2006
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Gentile Silvia, no le cure non sarebbero affatto inutili. Le vaccinazioni, i trattamenti antiparassitari e l’intervento di sterilizzazione sono misure soprattutto di prevenzione, che evitano malattie, infestazioni parassitarie, gravidanze. Se lei seguirà le prescrizioni consigliatele dal veterinario non c’è alcun dubbio che in casa la sua gatta a vita semilibera non le porterà né pulci, né zecche, né gattini.
Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere
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Gentilissima Dottoressa,
da 2 mesi sto vivendo un inferno. Ho un rotweiller di 8 anni, e qualche mese fa ho notato un rigonfiamento all’altezza della milza.
Portato dal veterinario, ha ritenuto fare un’ecografia, dalla quale è risultata una massa spugnosa molto strana. Dopo qualche giorno il cane è stato operato per verificare se c’era la possibilità che fosse presente una massa tumorale. “Nessun tumore” queste sono state le parole del veterinario subito dopo l’intervento. Dall’analisi del sangue, però, si è verificata una forte anemia. Tutto questo è stato provocato dalla puntura di una zecca!. Non si tratta assolutamente di lehismaniosi. Il cane (Lotar), sono 28 gg. Che sta facendo una cura con capsule di vibravet, e deltamidrina collirio xchè l’infezione, purtroppo ha colpito anche il bulbo oculare, infatti non so se riacquisterà la vista. Dall’ultima visita che risale a tre giorni fa, i risultati sembravano positivi, perché il volume della milza si sta ridimensionando, il cane ha ripreso a mangiare e a giocare (anche se
non vede), comunque è più attivo, forse grazie anche alle capsule di vitamina e di cortisone che sta prendendo. Questa mattina la tragica notizia, il veterinario mi ha chiamato dicendo che dalle ultime risposte delle analisi, ovvero dall’esame citologico, risulta un focolaio di linfoma splenico alla milza. Tutte le speranze che il mio Lotar stesse recuperando sono svanite in un secondo. Allora io Le chiedo: come è possibile che nel momento dell’intervento questo linfoma non si è visto? Si può avere un’ulteriore certezza facendo qualche altra analisi? Nel peggiore dei casi quanto potrà ancora vivere il mio Lotar? La cura di vibravet è terminata oggi, sto continuando con un “bombardamento” di vitamine e cortisone. E’ giusto?
La ringrazio per la Sua attenzione.
Distinti saluti
Laura.
09/06/2006
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Gentile Laura, capisco lo sconforto e lo stupore. Certo che è possibile che un linfoma ci sfugga ad una laparotomia esplorativa, ma non è certo sfuggito all’esame citologico della milza, che è una procedura normalmente usata per individuare/stadiare il linfoma. Per quanto riguarda il tempo di sopravvivenza, dipende dallo stadio della malattia (il suo stadio è almeno quarto, quindi è abbastanza grave) e dal protocollo di chemioterapia adottato. Ma vorrei che fosse il collega a pronunciarsi sulla prognosi.
Il miglioramento del cane, la diminuzione del volume della milza, e forse anche il miglioramento della malattia oculare (immagino un versamento di sangue nella camera anteriore) sono dovuti al cortisone, non certo alle vitamine. L’uso del cortisone nel cane tuttavia, in corso di linfoma, non è del tutto privo di controindicazioni in quanto tende a rendere meno sensibili le cellule neoplastiche ad altri chemioterapici, associati a tempi di remissione un po’ più lunghi. In ogni caso, se lei e il suo veterinario ritenete di non sottoporre il cane ad una diversa chemioterapia, allora il cortisone (prednisone) è l’unico farmaco che ai dosaggi opportuni può aiutare l’animale (non è un “bombardamento” ma è una terapia palliativa), per qualche tempo. Aggiungerei a questo degli acidi grassi e magari l’aloe vera.
Auguroni!
Dott.ssa Nicoletta Bevere
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Salve,
le scrivo perchè ho un barboncino toy, femmina, che compie 13 anni ad ottobre.
La mia cagnetta sin da cucciola ha sofferto con lo stomaco con episodi di diarrea che poi negli anni si sono attenuati.
Non ha avuto gravidanze (nemmeno isteriche) in quanto non ha mai voluto accoppiarsi.
E' sempre entrata regolarmente in calore, nonostante il sangue non ci sia più da 6 anni, però ci sono perdite bianche durante il calore. Le assicuro che sono bianche perchè in questi 6 anni ho controllato mettendo panni bianchi dove il cane è solito stare.
Oggi il veterinario dietro mia sollecitazione ha controllato due mammelle della mia cagnetta e mi ha affermato, ciò che io sospettavo, e cioè che ha due tumoretti sulla fila sinistra.
Il veterinario ha detto che devo aspettare e non devo fare nulla. Questa affermazione del mio veterinario mi ha sorpreso parecchio. A tal proposito vorrei un suo consiglio su come aiutare il mio cane.
La ringrazio infinitamente
Cordiali saluti
09/06/2006
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Gentile Paola, se vuole stare tranquilla ha bisogno di conoscere esattamente la natura delle neoformazioni, ma questo lo si può fare solo con l’esame istologico (la citologia può non essere sufficiente nel suo caso) e quindi solo con un intervento chirurgico in anestesia generale. Naturalmente, prima di decidere se sottoporre il cane a qualsiasi intervento, va fatta una visita, degli esami del sangue e nel suo caso anche una radiografia al torace. L’intervento potrebbe prevedere da una semplice biopsia ad una mastectomia radicale con ovarioisterectomia, a seconda di mille considerazioni diverse. Non fare proprio nulla, nemmeno prendere in considerazione l’ipotesi di indagare la natura delle lesioni, e stare a vedere cosa succede, potrebbe non essere la scelta più vantaggiosa tra tutte quelle possibili.
Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere
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Buonasera d.ssa Nicoletta, ho un Pastore tedesco bellissimo di 5 anni che ha iniziato a manifestare dei problemi ad un occhio, arrossamenti e lacrimazione, il veterinario dalle dubbie capacità non ha capito cosa abbia.
Ora dopo qualche settimana sull'occhio è comparsa una patina nera, la stessa sorte è successo all'altro occhio! Non so cosa fare, cosa potrebbe essere. Se vuole posso allegare foto degli occhi.
Scrivo dalla provincia di Como.
Grazie
Gabriele
10/06/2006
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Gentile Gabriele, penso che il suo cane possa soffrire di cheratite pannosa (detta anche: malattia di Uberreiter, cheratite vascolare e pigmentaria, cheratite del Pastore Tedesco). Se non curata porta alla cecità ma lei non deve avere paura perché questa malattia risponde bene alla terapia specifica e le lesioni tendono a guarire in fretta. Tuttavia è obbligatorio che lei faccia vedere il cane ad un collega in grado di confermare la diagnosi e di seguirla nel trattamento. Intanto eviti di portarlo a spasso nelle ore più assolate della giornata perché i raggi UV peggiorano il disturbo.
Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere
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Caro Bairo, ho adottato un porcellino d'india. In questo momento vivo negli USA, dovrò stare qui un anno. I miei tre cani sono rimasti a casa con i miei genitori e io mi sentivo sola... non ho resistito ed ho adottato questo bellissimo topone di 9 settimane. Però non ho assolutamente esperienza di roditori, quindi mi sento un pò in difficoltà. Il piccolino, l'ho chiamato Pumbaa, appena arrivato a casa ha girato un pò per la sua gabbietta, ha mangiato, e si faceva anche accarezzare. Ogni tanto gli davo un pò di fieno, e lui se lo magiava volentieri, faceva anche degli strani e grazionsissimi versetti. Poi stanotte ha dormito nel suo igloo, e stamattina non esce mai da li. Ho provato a farlo uscire, ma non si da pace, è terrorizzato. L'ho preso in braccio e l'ho tenuto li un pochino. Si è un pò calmato, mi ha anche leccato il dito. Poi però ho anche sentito sul mio dito i suoi dentini... non mi ha morso, però mi ha stretto il dito tra i suoi dentini.. appeno lo metto nella gabbietta si va subito a nascondere e non esce quasi mai.... mangia però. Mi rendo conto che è spaesato ed impaurito, che si trova in un posto nuovo con me che non conosce.. Però sono preoccupata, ho paura che non stia bene, che sia triste. Che posso fare? Avete dei consigli? Quando sono a casa vorrei abituarlo a stare anche un pò fuori dalla gabbietta (sempre sotto la mia supervisione). Ed ho anche visto che nei negozi di animali ci sono dei guinzaglini per le cavie. Vorrei portarlo qualche volta anche fuori nel prato. Io gli voglio gia tanto bene, non posso pensare che abbia così tanta paura. Oggi ho tutta la giornata da dedicargli, come mi devo comportare?
Un'altra domanda: I porcellini d'india devono essere vaccinati? Lunedì lo porterò a fare una bella visita dal veterinario, così poi mi odierà per sempre....
Grazie, ciao
10/06/2006
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Caro Ary, dai tempo al tuo animale di adattarsi e abbi pazienza!! In Italia le cavie non si vaccinano, ma tu seguirai le indicazioni del collega statunitense.
Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere
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Salve vorrei ho una curiosità da soddisfare, vorrei sapere come mai da una cucciolata di 7 pastori tedeschi, sono totalmente uguali ( nero focato) ed 1 è totalmente grigio topo, nonostante entrambi i genitori sono p.t. originali, e vorrei sapere anche grossomodo come potrebbe diventare da grande.
grazie Vincenzo
10/06/2006
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Ma Vincenzo, altro che color grigio topo! Le è nato un ultraclassico Pastore Tedesco grigio, un bellissimo colore, molto raro, che non è stato premiato dalla selezione umana in quanto è considerato meno attraente del classico nero focato, ma è comunque un colore proprio della razza, un po’ come il nero o il bianco. Ogni tanto salta fuori, per fortuna, e ci ricorda che madre natura non ama i cloni. Come diventerà da grande? Presumibilmente un po’ più scuro di adesso, sicuramente molto bello!
Con i miei complimenti.
Dott.ssa Nicoletta Bevere
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Gent.ma d.ssa,
il mio cane, incrocio pastore tedesco, ha 12 anni e mezzo da un paio d'anni ha una grossa massa all'addome (forse un tumore benigno dice il veterinario che non ha fatto analisi xchè il cane non si lascia visitare)ed è troppo anziano x fare l'anestesia, da un anno trascina la zampa sinistra posteriore e da dicembre anche la destra. Gli ho messo le scarpe x evitare le ulcerazioni, non riesce più a fare le scale (x fortuna ho l'ascensore) ma lo devo aiutare alzandogli le zampe posteriori per salire sui 6 scalini dall'ascensore al portone e per salire sui marciapiedi, inoltre è cieco da 7 anni.
Da alcuni mesi gli somministro Deltacortene con interruzioni di una settimana, ma il cane peggiora sempre più, ora fa i bisogni in casa perchè non riesce più a trattenere nonostante lo porti fuori 3 volte al giorno.
Il veterinario mi ha detto di considerare l'eutanasia in quanto non si può far nulla: il cane è troppo anziano e non sopporterebbe l'intervento. Non so decidermi, gli sono molto affezionata, ogni giorno piango al pensiero che lui non ci sia più.
La prego mi dia un consiglio anche perchè se dovessi sopprimerlo mi rimarrebbe il rimorso per non aver fatto abbastanza per lui.
Grazie
11/06/2006
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Gentile signora o signore, al di là del fatto che il cane sopporti o non sopporti un’anestesia generale, è anche possibile che la sua malattia non sia per niente trattabile con un intervento chirurgico, visto che la causa di questa progressiva disfunzione neurologica non è nota. Ma sinceramente, considerando il quadro generale, io non le consiglierei più adesso di percorrere l’iter necessario ad una diagnosi precisa (forse un anno fa sì però).
Invece le consiglierei di migliorare il più possibile la gestione del cane in casa e quindi, una volta stabilito che meglio di così non si può fare, tentare un bilancio più sereno dei rapporti costi/benefici: quanto costa al mio cane vivere in questo stato, posto che io più di così non lo posso aiutare? Il mio cane è felice ugualmente e io sono meno affaticato di prima? Oppure: il mio cane non scodinzola più, non ha più interesse per me, per la pappa, per le uscite? O ancora: non ho fisicamente io le forze per occuparmi di lui, posto che la sua gestione “infermieristica” ora è ottimale e meglio di così non si può?? Solo rispondendo a queste domande può prendere una decisione.
Ma ora veniamo alle cure vere e proprie: è necessario accorciare il pelo nella regione perineale e inguinale, far riposare il cane solo su traverse assorbenti, collocate sopra ad un materassino gonfiabile, acquistare una “mutandina” con bretelle per cani di grossa taglia: si tratta di un dispositivo indispensabile per poter portare a spasso l’animale senza disagio per lui, comodamente e senza rischiare di farsi male alla schiena. Se non la trova, ne fabbrichi una con della stoffa robusta. Visto che il cortisone è completamente inutile (quale beneficio sta dando al cane?!) lo sospenderei gradualmente, in quanto è probabilissimo che stia aggravando in questo momento l’urgenza dell’animale riguardo il bisogno di urinare e defecare. E se proprio proprio è necessario un antinfiammatorio userei il Rimadyl o il Previcox. Infine controllerei che l’alimentazione non sia troppo ricca in fibra: bisogna che il cane produca feci morbide ma poco voluminose. Se seguendo queste semplici indicazioni pratiche trova che il disagio della malattia è sopportabile sia per lei sia per il cane, può cominciare a far fare al suo Pastore Tedesco un po’ di fisioterapia. Qualche esercizio facile da fare a casa che le potrà illustrare il collega.
Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere
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Salve,
Mi chiamo Cleopatra, ma in genere mi chiamano Cleo..sono quindici giorni che non sto affatto bene, la schiena si ricurva in un punto e provo dolore quando la curvo in un certo modo...Faccio fatica a camminare bene. Dopo varie visite mi è stata diagnosticata una ernia del disco, e da cio che ne capisce la mia amica non è cervicale ma toraco-lombare...(anche se non è stata esclusa con sicurezza dal veterinario) sto comunque aspettando una tac o una mielografia, ma pare sia sicura la mia patologia. Sto seguendo da 10 giorni circa una cura cortisonica con gastroprotettore solo quella sembra farmi migliorare un pochino...Come la smetto peggioro.Muovo bene il collo mangio benissimo e bevo altrettanto, la fame non mi è passata...Ho solo tanto male...tanto dolore.
La mia padroncina sembra star peggio di me, aspetta il consulto di un veterinario chirurgo..un neurologo..Il mio veterinario sta cercando di contattarlo.
Il veterinario è preoccupato, insomma, ha detto che si potrebbe prospettare la paralisi, e non so come calmare Alessandra che piange di continuo. Ma Dice, il veterinario, che forse la forma è lieve, che l'ernia non è grave, che forse non c'è bisogno neanche dell'operazione...Ma possibile che non ci sia cura, oltre al cortisone piu mirata e piu efficace? rimarrò paralizzata dopo l'intervento?..Non ho ben capito..Ho tanta paura.
So che non può dare o fare anamnesi via mail, o addirittura visite, ma può spiegarmi come si cura l'ernia, se nelle forme piu gravi c'è davvero la paralisi? Sembra cosi difficile trovare un chirurgo per me e i soldi non bastano mai, ma mi cureranno.
La ringrazio infinitamente.
Cleo e Alessandra.
11/06/2006
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Gentile Alessandra, esiste un’unica terapia conservativa (non chirurgica) per l’ernia del disco e contempla l’uso di prednisone associato a riposo assoluto. Durante la terapia cortisonica il cane va confinato in un posto molto piccolo, praticamente un angolino di casa o una gabbia, per due settimane consecutive. Per fare i bisogni deve essere portato in braccio e fatto camminare al guinzaglio lo stretto indispensabile. Questa è l’unica terapia conservativa ben documentata, con la quale è stato dimostrato di poter ottenere la remissione dei sintomi e anche una sorta di guarigione, evitando mielografia e intervento (la TAC non mi sembra particolarmente indicata nel suo caso). Quanto più ci si allontana da questa prescrizione, tanto più si rende inaffidabile tale terapia, che in ogni caso può essere riservata soltanto ai casi di compressione midollare non grave, come mi sembra di capire sia quella del suo cane.
Per quanto riguarda l’intervento chirurgico, si tratta di una decompressione del midollo spinale nella sede dell’ernia, dove l’ernia appunto schiaccia il midollo attorno alle pareti del canale osseo formato dalle vertebre. Lo scopo dell’intervento ovviamente non può essere quello di causare la paralisi, non le pare? Se uno deve avere questa previsione, mica lo fa un intervento chirurgico, a meno di non essere pazzo! Tuttavia la chirurgia spinale ha un piccolo margine di insuccesso (e almeno in teoria anche un margine di aggravamento), legato più che altro all’esperienza del chirurgo e alle condizioni neurologiche del cane al momento dell’intervento, cioè alla gravità della malattia. Se ha altre domande le consiglio di pormele in modo diretto, così da non complicare la nostra comunicazione.
Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere
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Gentilissima dottoressa, ho una gattina di circa 14
anni che è sempre stata molto "timida"e riservata. Ultimamamente però dorme di continuo, mangia pochissimo(qualche croccantino al giorno, ma beve molto) e NON si muove quasi dalla sua cuccetta(anche perchè terrorizzata da un altro gatto che la perseguita, tanto che a volte si è fatta pipì sotto!)..Cerco di starle vicina, ma purtroppo, per lavoro, sono spesso fuori, e questa micina resta con i miei genitori che non le dedicano molto tempo.. Cosa si potrebbe fare? e, soprattutto, pensa che potrebbe stare male? la cosa che non mi piace è che dorma così tanto. Credo sia depressa
grazie Monica
12/06/06
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Gentile Monica, cominci a portare la gattina da un
veterinario, per una visita e quattro esami del sangue.
Poi se vuole ne riparliamo.
Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta bevere
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mi chiamo emilia e sono di nichelino - torino -
volevo un consiglio da lei, dovrei adottare una micetta di 2 mesi che attualmente vive in un gattile, i veterinari che l'hanno visitata hanno decretato che vivrà solo due mesi perchè affetta da displasia congenita alla valvola mitrale.volevo sapere se è proprio così e se si può tentare un'operazione o cura
12/06/06
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Gentile Emilia, se è proprio così, cioè se la gattina ha una displasia della mitrale non lo so davvero! Se è proprio così, nel senso che la gattina vivrà solo due mesi, nemmeno questo lo so, ma ho idea che non lo possa sapere nessuno.
Quello che sono in grado di dirle è che per fare una diagnosi precisa è necessaria un’ecocardiografia effettuata con sonde adatte ad un animale così piccolo, mentre ritengo plausibile che in un gattile un’indagine di questo tipo possa non essere stata eseguita, e che la diagnosi sia quindi di sospetto, basata sull’esame clinico e su alcune considerazioni epidemiologiche (traduca pure in “probabilistiche”). A meno che il gattile attinga a risorse normalmente non accessibili a queste strutture di accoglienza. Ma, posto anche che la diagnosi sia esatta, non credo che si possa prevedere la data di morte della gattina, in quanto (nel caso specifico) la casistica della displasia della mitrale nel gatto non è abbastanza ampia da consentire di fare previsioni certe, e (in generale) le previsioni certe certissime mal si adattano al fatto che molti aspetti della biologia sono imprevedibili.
Se il suo scopo è dare a questa piccolina un’opportunità in più rispetto a quella che forse le può essere offerta in gattile, allora ha senso adottare la gattina. Se lei invece vuole portare a casa un animale che sicuramente con le apposite cure starà bene, allora deve guardare altrove.
Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere
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Gentilissima Dott.ssa Nicoletta Bevere,
la ringrazio infinitamente per la sua risposta.
Volevo dirle che sono andata da un altro veterinario e per quanto riguarda i tumoretti del mio cagnolino, mi ha consigliato di sottoporre il mio cane ad ecografia, raggi al torace e analisi specifiche, come del resto anche lei mi aveva consigliato, ed eventualmente poi decidere se intervenire chirurgicamente per asportare i presunti tumoretti.
Le ricordo che il mio cane è un barboncino toy di 13 anni, entra regolarmente in calore, senza il sangue, ma, con perdite bianche e l'unico problema che ha è la tosse alle volte di notte, ma solo in certe posizioni.
Domani andrò dal veterinario per i raggi e per l'ecografia, ma, Le scrivo nuovamente perchè ho notato che il gonfiore o tumoretto che era partito da una sola mammella, a distanza di 8 giorni, tale gonfiore è presente anche se molto meno su altre due mammelle. Sto iniziando a pensare che non si tratta di tumore, è possibile?
Grazie in anticipo
Cordiali saluti
13/06/06
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Gentile Paola sono contenta che abbia trovato un collega in grado di prendersi cura al meglio della cagnolina. Non mi sento però di tranquillizzarla affatto riguardo l’evoluzione delle lesioni mammarie che lei mi descrive. Se tutte le mammelle tendono a “gonfiarsi” e cominciano ad apparire quasi infiammate è necessario, ben prima di sperare che non si tratti di un tumore, escludere il carcinoma infiammatorio, un particolare tumore mammario che assomiglia ad un’infiammazione pur non essendola. Si tratterebbe di una forma che non ha interesse chirurgico. Sono sicura che questo secondo veterinario, messo al corrente dell’evoluzione dei sintomi, farà tutto quanto è necessario per la migliore gestione del problema.
Auguroni!
Dott.ssa Nicoletta Bevere
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Gentile Dott.ssa Nicoletta Bevere,
la ringrazio nuovamente per l'attenzione e la informo che ieri alla mia cagnolina sono stati fatti tutti gli accertamenti.
I raggi ai polmoni vanno bene, nessun problema ai polmoni.
L'ecografia fatta al fegato, reni etc etc è buona, nessun problema.
Il veterinario non ha eseguito l'ecografia alle mammelle perchè mi ha detto che lo strumento per l'ecografia non vede i tumoretti in quanto troppo piccolo. Non ho capito bene questa risposta.
L'elettrocardiogramma è buono. Dalla visita al cuore si pensava avesse un piccolo soffio ed infatti poi era necessario il lasix, ma dopo l'elettrocardiogramma il veterinario ha detto che il lasix non è necessario.
Stamattina devo ritirare le analisi ancora.
Le conclusioni del veterinario sono le seguenti: il cane sta bene e può benissimo sopportare ad oggi, sempre aspettando il risultato delle analisi, un'anestesia totale senza problemi. Infine il veterinario mi consiglia di fare l'intervento e solo con l'istologico si potrà sapere se il tumore è maligno o benigno.
Io vorrei un suo consiglio per capire se deve orientarmi per l'intervento e quali sono le statistiche quando i cani sono in perfetto stato di salute a 13 anni.
La ringrazio infinitamente
Cordialità Paola
15/06/06
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Cara Paola, il mio parere è che deve seguire le indicazioni del collega. Ha fatto tutte le indagini preliminari necessarie e se ritiene di fare l’intervento significa che ci sono tutti i presupposti e le indicazioni per poterlo e doverlo fare. Lei mi parlava nella seconda lettera di “gonfiore”, forse in rapida estensione, inducendomi a ritenere che il quadro fosse diverso da quello che invece sicuramente è, stando a quanto le consiglia il suo veterinario. L’ecografista le ha risposto che lo strumento non ha la sensibilità sufficiente per eseguire una buona scansione di lesioni così superficiali e così piccole: è normale che sia così, non c’è niente di strano, si fidi. Per quanto riguarda la prognosi (è questo che intende per statistiche?), dipende dall’esito dell’istologico e dal tipo di intervento: saprà risponderle il collega, immagino fra una decina di giorni almeno.
Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere
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Salve, Le scrivo per la mia cricetina...ormai non c'è più, ma ancora non mi do pace perchè nella mia città non ho trovato un Veterinario competente che sapesse curarla o almeno capire cosa avesse.
La piccola da un giorno all'altro si è gonfiata come una palla e dopo una settimana di torture mi ha lasciata con tanto dolore e tanta rabbia nel cuore...
Le hanno dato l'olio, che poi ho scoperto essere dannoso, perchè si pensava a un blocco, ma si sarebbe gonfiata in questa maniera? Non riusciva quasi a camminare...
Puo' un tumore manifestarsi all'improvviso?
So già che non ci sarebbe una risposta e che ho sbagliato tutto, ma vorrei sapere cosa ne pensa e se Le è successo un caso simile.
Grazie,
Roberta.
14/06/06
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Gentile Roberta, i criceti non sono animali longevi. Quelli di più piccola taglia in particolare, chiamati spesso impropriamente “criceti russi”, vivono al massimo 24-30 mesi. I tumori in effetti sono la causa più frequente di morte dopo una certa età e, anche se si sviluppano sempre in modo progressivo (più o meno lentamente), non di rado si manifestano proprio all’improvviso, come se comparissero da un giorno all’altro, anche se in realtà erano in via di sviluppo già da tempo. Non se ne deve fare una colpa, sarebbe successo comunque con o senza olio e magari con o senza veterinario.
Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere
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Gentile Dottoressa,
ho un gatto di 12 anni che sei mesi fa ha cominciato a mangiare meno e a dimagrire (più o meno da gennaio di quest'anno-precisiamo che da parecchi anni mangia quasi ed esclusivamente K/d dell'Hills). Fatti gli esami del sangue risultavano alterati i valori dell'azotemia (29) e della creatinina (1,3) e il veterinario, ipotizzando problemi ai reni ci disse di dargli il Fortekor da 0,5 per rallentare il problema. Circa un mese e mezzo fa, per essere sicuri che il problema fosse ai reni, gli ha fatto l'ecografia. Da questa risultava che un rene funzionava pochissimo, mentre l'altro non è riuscito a vederlo e che anche il fegato aveva dei problemi. Abbiamo cominciato a fargli fare flebo sottocute per tenerlo idratato. Il micio alle volte mangiava di più e alle volte meno. Da una settimana, sotto prescrizione sempre veterinaria, gli facciamo le flebo noi a casa iniettando durante la stessa integratori vari, vitamine e un antiemetico (metoclopramide). Quest'ultimo ha effetti collaterali sul micio a nostro avviso eccessivi: per un periodo di 5/6 ore dopo la flebo è irrequieto, disorientato e debole (lo vediamo camminare lentamente, non sa dove andare, sembra non riconoscere i luoghi, non trova pace). Il nostro veterinario dice che assolutamente questo medicinale non può dare effetti collaterali, ma noi abbiamo fatto le prove e sta così male solo quando nella flebo mettiamo il metoclopramide. Il micio in generale qualche volta sembra interessato al cibo, ma quando gli si avvicina il senso di nausea è più forte e si ritrae, tante volte senza toccarlo. Volevamo sapere il suo parere e se esiste un altro antiemetico, un altro principio attivo, da usare in alternativa per alleviargli il senso di nausea. Vorremmo aiutarlo il più possibile! La ringrazio per il Suo aiuto e la saluto cordialmente. F.to Livia.
P.s.. di seguito riportiamo i valori degli esami del sangue fatti:
Valori alla data del 03.01.06
Azotemia 29
Bilirubina tot 0,3
Creatinina 1,3
Glicemia 103
Colesterolo 203
AST/GOT 22
ALT/GPT 72
Fosfatasi alc. <50
Valori ripetuti alla data del 07.06.06
Azotemia 82
Creatinina 4,6
ALT/GPT 31
P.p.s.: aggiungiamo che il micio ha due sorelle della stessa età che a gennaio avevano gli stessi suoi valori del sangue ma che a tutt'oggi non mostrano sintomi di peggioramento, se non altro non visibili ad occhio.
15/06/06
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Cara Livia, sono stupefatta. Ma certo che è la metoclopramide a dare questi effetti collaterali anche se magari, con un dosaggio più basso, per bocca, non li avrebbe dati. E’ un fenomeno risaputo, comune nel gatto, ma noto anche nel cane e nell’uomo! Pensi un po’ che in alcune persone questo farmaco dà agitazione, sonnolenza, debolezza, impedisce la guida e l’uso di macchinari, può dare difficoltà di movimento e spasmi muscolari. Basta leggere gli effetti collaterali riportati nel foglietto illustrativo.
Comunque quando si verificano costantemente effetti collaterali indesiderati (noti o meno al medico curante) assieme ad un’evidente assenza di effetto terapeutico, è buona norma sospendere un farmaco che, oltre a dare problemi, risulta palesemente inefficace.
Per tentare di risolvere la nausea e l’anoressia io proverei inizialmente a somministrare un farmaco antiulcera, in quanto l’insufficienza renale può essere associata a gastrite. Si potrebbe usare della ranitidina iniettabile ogni 12 ore (ma non nella sacca dell’ipodermoclisi, bensì iniettata sottocute da sola) per qualche giorno e poi passare alla somministrazione per via orale. Oppure, se il gatto non ha vomito, si potrebbe dare direttamente un inibitore di pompa protonica, ce ne sono vari, per bocca: il loro effetto terapeutico è un po’ più rapido di quello della ranitidina. Insieme all’uno o all’altro farmaco antiulcera scelto, proverei a dare ancora la metoclopramide, ma ad un dosaggio basso (0,15-0,2 mg/kg ogni 8 ore) e rigorosamente per bocca: se ricompaiono gli effetti collaterali descritti, dimenticate questo farmaco.
Se nonostante gli antiulcera e le ipodermoclisi il gatto continua a rifiutare il cibo proverei a ricontrollare la creatinina. Se questa avesse subìto un ulteriore aumento, sospenderei senza dubbio l’ACE inibitore e starei a vedere: il rene può aver bisogno di un po’ di ipertensione per funzionare. E forse, se anche la crea rimane 4.6, ma il gatto continua a stare male, sospenderei comunque l’ACE inibitore. E se infine il gatto ricomincia ad alimentarsi, dategli un po’ di acidi grassi che fanno tanto bene.
Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere.
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Salve sono chiara e ho un cane meticcio di 9 anni. Per scrupolo gli ho fatto esami del sangue e biochimica completi.risulta avere il CPK a 202 e I valori di UIBC a 416 (150-300),TIBC 602 (270 -460) .Anche l'urea e' un po' alta 50,mentre tutti gli altri valori biochimici sono perfetti.All'esame ematocrito risulta MCV 74.3, MCHC32.3, CHCM 30.9, e presenza di echinociti con un 3(+) mentre tutti gli altri valori risultano nella norma.
Inoltre dall' elettroforesi risulta avere l'albumina % a 50.1 e le albumine gamma % 19.5,mentre tutte le altre albumine sono nella norma.
Il mio veterinario dice che l'urea un po' alta potrebbe essere data da un po' di disidratazione ,e che risulta che l'animale visto anche l'eta' sta bene. A me pero' preoccupano quei valori di UIBC e TIBC che sono alti.
Posso mettermi l'anima in pace o dovrei approfondire qualche esame?
16/06/06
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Gentile Chiara, se il cane era disidratato al momento del prelievo (forse lei per errore gli ha impedito di accedere all’acqua nelle ore di digiuno precedenti all’esame?) dovrebbe avere anche le albumine alte (intese come grammi su litro, valore che lei non riporta) e l’ematocrito (valore non riportato) anch’esso alto. Altrimenti, se solo l’urea è elevata con la creatinina (valore che lei non riporta) normale, l’aumento può essere spiegato con un digiuno prolungato, insufficienza renale in fase iniziale, o alcune patologie intestinali. Per quanto riguarda UIBC eTIBC non riesco a capire a quali parametri biochimici si riferiscano, ragione per cui ho contattato qualche collega, ma nessuno è riuscito a decifrare queste sigle. In pratica non riesco a darle un parere perché le informazioni che lei mi mette a disposizione sono scarse, frammentarie e, alcune di esse, indecifrabili.
Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere
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Gentile Dott.ssa Nicoletta Bevere,
mi è di conforto leggere i suoi consigli e percio' la ringrazio molto.
Ho ritirato anche le analisi del sangue della mia cagnolina e sono perfette, come quelle di una bambina, quindi confermo che la mia cagnolina sta perfettamente bene, anche se temevo uscisse qualcosa dagli accertamenti perchè da da 2 anni mi lamento per una tosse che ha alla sera, pero', nulla esce dagli accertamenti per giustificare questa tosse. Tutti gli accertamenti eseguiti sono perfetti.
Per quanto riguarda il tumore alle mammelle, le spiego meglio, io mi sono accorta circa 15 giorni fa che il mio cane aveva una mammella gonfia.
Il gonfiore è di colore grigio viola e riguardava solo una mammella, poi, dopo circa 7 giorni ho visto che quel colore grigio viola si espandeva vicino alle altre due mammelle ma in piccolissima parte, quindi il gonfiore riguarda una sola mammella e sulle altre due mammelle ci sono delle cisti, se così posso descriverle, piccole, non gonfie come nella prima mammella, ma, sempre di colore grigio. Per questo motivo quando le ho scritto ho parlato di rapida estensione.
Io non so spiegarmi come mai il mio cane nonostante abbia un tumore, così ha detto il suo collega, stia bene, in quanto, non noto nessun peggioramento sia nel comportamento sia nell'alimentazione; la mia cagnolina sta come a 5 anni fa, è vispa e se non avessi visto io con gli occhi la mammella gonfia 15 giorni fa, non mi sarei accorta di nulla.
Un mio amico mi ha consigliato di recarmi presso una clinica veterinaria che si trova ad un'ora di distanza dalla mia città per effettuare accertamenti più specifici prima dell'intervento. Esistono per i cani mammografie e tac specifiche? Possono servire a fare una diagnosi piu' precisa?
Io vivo in Sicilia, qui fa molto caldo e qualora decidessi di far operare il mio cane, non vorrei ci fossero problemi ulteriori per la temperatura.
La ringrazio sempre per la sua disponibilità e per i suoi preziosi consigli.
17/06/06
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Cara Paola, perché deve essere così perplessa per il fatto che il suo cane sia in buona salute nonostante abbia una neoformazione mammaria? Cosa vorrebbe capire, a cosa non crede? Stia contenta, no?! Il primo veterinario non la convinceva perché l’aveva troppo rassicurata, le aveva detto di stare a vedere e di non fare nulla. Il secondo veterinario, che ha già completato tutti gli accertamenti necessari e le ha consigliato quindi di asportare la neoformazione e farla analizzare, nemmeno lui la convince. E forse forse avevamo dei dubbi anche sull’ecografista. Le mie opinioni le ha già avute, ma non le bastano. Senta pure un nuovo parere su consiglio del suo amico, ma poi converrà davvero che decida di affidarsi ad un bravo veterinario, e che si metta un po’ nelle sue mani.
Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere
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Gentile Dottoressa, ho una splendida micia di un anno circa. Da quando aveva 6 mesi circa ha cominciato ad entrare in calore periodicamente. Esiste qualche calmante per non farla soffrire così tanto? desidererei non farle fare l'operazione perchè ho timore di un suo radicale cambiamento. l'affettività sarebbe diversa. Se c'è un calmante da somministrarle durante il periodo del calore, posso sapere se risulterebbe nocivo? Le potrebbe causare qualche problema di slute?
La ringrazio sin d'ora della sua disponibilità.
17/06/06
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Gentile Paola, no non ci sono calmanti nel senso in cui lei intende, a meno di non rimbambirla di sedativi per 5 giorni ogni 15, 8 mesi su 12, mentre la soppressione farmacologica del calore può avere effetti nocivi.
Ma, detto tra noi, lei è davvero convinta che sia meglio “farla soffrire così tanto” (parole sue, ma parole sante!) pur di continuare ad avere una gatta affettuosa?? Naturalmente, messe così le cose, non può che dire: orrore! Faccio consapevolmente soffrire la mia amata gatta perché la voglio obbligatoriamente con questo carattere, e se per questo deve soffrire, pazienza, piuttosto le diamo un calmante, l’importante è che io mi tenga il mio tenero bambolotto. Solo questo pensiero le farà cambiare idea, ne sono certa.
Ma in più (adesso le parla di nuovo il veterinario che sta in me) io le giuro che in tutta la mia esperienza le gattine dolci e affettuose, di buon carattere, una volta sterilizzate non solo sono rimaste tali, ma a detta di molti proprietari, sono risultate ancora più amabili. Non mi è mai successo che un animale adulto, buono in partenza, si sia incattivito dopo la sterilizzazione, al limite a volte accade il contrario. Chieda il parere di un altro veterinario (veterinario: unica categoria consentita!), le dirà la stessa cosa.
Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere
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Ho bisogno del vostro aiuto: Silvestro da quando l'ho preso soffre di acari all'interno delle orecchie per cui ha volte si gratta a sangue con la zampa l'orecchio. Potete suggerirmi qualcosa? Grazie
18/06/06
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Gentile signore o signora proprietario di gatto Silvestro, deve sapere che gli acari sono bestiole di grande soddisfazione: facili da diagnosticare e semplicissime da sterminare in via definitiva. Quasi sempre una pacchia per il veterinario.
Quindi abbiamo solo due possibilità: o lei non è mai stato da un mio collega, motivo per cui è buona cosa che ci vada, o con tale collega c’è stato un piccolo disguido, che per carità può sempre capitare. In tal caso gli faccia un colpetto di telefono.
Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere
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Gent.ma Dott.ssa Bevere io sono cinque anni che vado dal veterinario e l'unica cura che mi ha dato e stata quella di mettere delle gocce di "Canaural" nel condotto uditivo di Silvestro cosa che io ho fatto. Poi a giorni alterni (I giorni pari) io passavo un cottofioc imbevuto di "Cloroxiderm" nelle orecchie del Gatto. Tutto bene ma adesso il fenomeno e tornato e non so cosa fare mi puo aiutare grazie Giorgio
19/06/06
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Caro Giorgio, devo ripetermi: la diagnosi di otoacariasi è semplice (con l’otoscopio si vedono gli acari muoversi nell’orecchio) e la terapia efficace, anche con il Canaural, quindi continuo a non capire. Anche perché lei ci mette del suo, per sabotare la mia capacità di comprensione: nella prima lettera scrive che il gatto soffre di otite da sempre, mentre nella seconda lettera scrive che l’otite è ricomparsa solo adesso, dopo 5 anni. Mmmh…
Vediamo un po’ se posso aiutarla, aggirando con domande precise la sua inclinazione all’enigmistica. Provi a rispondere, ma bene, a queste domande: Silvestro ha otiti ricorrenti da 5 anni? Tutte le volte il collega ha diagnosticato otoacariasi, tutte le volte?? Oppure ha sempre prescritto il Canaural senza specificarle una diagnosi? Oppure: se è solo il secondo episodio a distanza di 5 anni, in che modo ci si è rassicurati sul fatto che questa sia un’otite da acari, cosa le ha detto il collega, che terapie sono state fatte e che risultato hanno avuto? Il gatto ha vita semilibera o sta sempre in casa? Viene fatta una profilassi antiparassitaria? L’otite è mono- o bilaterale? Quali lesioni vede: orecchie con cerume, graffi sulle tempie, escoriazioni sul collo, crosticine sulla faccia esterna delle orecchie?
A presto, dott.ssa Nicoletta Bevere
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Gentile dr.ssa Bevere, ho già informato del serio problema di salute il mio veterinario di fiducia, con cui sono in ottimi rapporti, tuttavia desidererei anche un Suo parere sulla complessa situazione che si è venuta a creare. Cerco di riassumere brevemente. A inizio aprile (circa) ho portato le mie due gatte (entrambe piuttosto anziane) presso una clinica di
Milano -dove opera anche il mio veterinario- per sottoporle ad esami ematochimici di routine (con controllo dei valori renali in quanto non più ripetuti da un po' di tempo)e per un'operazione di detartrase che ha rigurdato esclusivamente la gatta più anziana in quanto maggiormente bisognosa. Specifico che a questa data la gatta stava bene di salute....a parte un po' di difficoltà nella masticazione del cibo secco dovuta a un eccesso di tartaro. Gli esiti delle analisi si sono infine rivelati molto buoni per tutte e due le gatte (nonostante l'età avanzata).
Al rientro, in serata, mentre la gatta relativamente più giovane (13 anni) si riprendeva dall'anestesia generale abbastanza velocemente(è stata fatta per consentire il prelievo in quanto trattasi di gatta eccessivamente vivace), la più anzianza (16 anni) faticava a risvegliarsi e mostrava cenni di forte instabilità e sbandamenti. Ipotizzando il problema essere correlato alla fase post-anestesia generale, ho lasciato correre in attesa di rivedere la gatta ristabilirsi. Nei giorni successivi tuttavia si è cominciato a notare una diversa dilatazione pupillare tra l'occhio destro (sempre dilatata anche in presenza di luce), e il sinistro che invece regolava normalmente. Il destro inoltre non mostrava alcuna opacità.
Informato il veterinario mi è stato suggerito di somministrare del Resurgen (che la gatta letteralmente detesta e ne rifiuta l'assunzione) 2ml al giorno per un paio di mesi, e di attendere qualche tempo per verificare se il problema oftalmologico sarebbe scomparso da se o se si sarebbe reso
necessario un intervento di uno specialista (forse anche di un neurologo in quanto si è ipotizzato anche un'eventuale turbe).
Nell'ultimo mese le condizioni sono nettamente peggiorate. In particolare, nelle ultime due settimane la gatta ho mostrato una dilatazione delle pupille in entrambe gli occhi (oramai) e di non vederci più; abitiamo in una casa su due piani e per lei fare le scale in discesa è diventato un problema tanto che ho notato affrontare un gradino alla volta. Cosa maggiormente preoccupante in questi ultimi giorni è subentrato uno strano comportamento: la gatta continua a girare in tondo su se stessa (in senso orario), sembra alla ricerca di orientamento. Riconosce la mia voce ma appare terrorizzata, confusa, e non si comprende se lo sia per il fatto di non vederci o che ci sia il sospetto di una patologia neurologica la cui manifestazione più evidente possa essere il problema oftalmologico.
Dovrò sottoporre la gatta, d'accordo con il mio veterinario, a una visita per accertare se il danno sia oculare o diversamente provocato da una lesione neurologica (forse potrebbe avere subito un trauma cranico mentre era in convalescenza in clinica nella fase in cui era sedata?). In attesa di fare i dovuti controlli tuttavia gradirei un suo giudizio anche se mi rendo conto che dovrà basarsi sui dati sommari che le ho esposto ora.
La ringrazio per la cortese attenzione e in attesa di riscontro, con l'occasione le porgo i miei cordiali saluti.
Elisabetta M. - Milano
18/06/06
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Gentile Elisabetta, secondo me è da escludere assolutamente un vero e proprio trauma cranico, perché l’evento avrebbe dovuto essere di entità sufficiente da lasciare lesioni superficiali, delle quali lei si sarebbe accorta: l’encefalo è chiuso in una scatola ossea mica per niente.
Si potrebbe essere tentati di immaginare invece che un trauma di entità inferiore, subìto durante una fase precoce dell’anestesia o del risveglio, possa aver determinato un distacco di retina e quindi una cecità improvvisa ad un occhio. Tuttavia giudico la cosa pressocchè impossibile, in quanto la dilatazione pupillare che segue un qualsiasi danno retinico è lenta e tardiva, mentre la dilatazione pupillare che ha colpito la sua gatta è stata improvvisa e grave, suggestiva di un disturbo neurologico fin dall’inizio.
Quello che secondo me è successo è che la ketamina usata per l’anestesia (parlo di ketamina, per via del tipo di risveglio che mi descrive, ma magari si tratta di un farmaco diverso) abbia causato un brusco aumento della pressione endocranica e che questo abbia provocato la manifestazione di una lesione encefalica preesistente. L’evoluzione successiva e i sintomi più recenti conforterebbero purtroppo questa ipotesi.
Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere
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buonasera dottoressa,
le scrivo x un grave problema che ha colpito il mio gatto.
ho un gatto che ha 18 anni e già da alcuni soffre di insufficienza renale,fino ad oggi dopo le cure è stato bene ma da una settimana non mangia più e peggiora ogni giorno, la cosa strana che non riesco a capire è che ha iniziato a non reggersi sulle zampe posteriori e adesso non cammina più e non riesce nemmeno a mantenere la testa alzata, cosa gli sta succedendo? il veterinario due settimane fa gli ha fatto delle flebo perchè era disidratato anche se nelle indicazioni c'era scritto di non somministrare in pazienti che in passato avevano avuto paresi cosa che il mio gatto ha avuto anni fa alle zampe posteriori,gli ha fatto questa cura anche perchè vomitava spesso anche non mangiando, oggi ho avuto l'impressione che volesse mangiare non so perchè ormai devo portarlo io vicino al piatto con il cibo dato che non riesce a camminare e quindi gli ho dato un pò di omogenizzato al pollo, faccio bene a cercare di nutrirlo? comunque non vuole dormire ed è ancora molto attento, lo so che è vecchio ma vorrei almeno in questo ultimo tempo farlo camminare e reggere da solo sulle sue zampe mi fa tanta tenerezza, mi dia un consiglio x favore come posso fare? qui tutti mi dicono ma lascia stare ormai è vecchio ma io non lo lascio così,anche perchè il veterinario mi ha detto che ha il cuore molto forte, la prego mi risponda presto, grazie buona serata dottoressa.
18/06/06
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Per il proprietario/a di gatto 18enne: la cosiddetta ventroflessione cervicale, ossia l’incapacità di mantenere sostenuto il capo, non è una cosa strana: è generalmente il sintomo principale della carenza di magnesio. Fa bene a non lasciare il suo gatto così: dopo solo una settimana di digiuno non si getta la spugna, soprattutto se prima l’animale stava bene! Deve mantenerlo idratato con le ipodermoclisi, come le ha detto il suo veterinario, e deve somministrare del magnesio per bocca. Intanto che prende queste prime misure faccia fare gli esami del sangue: elettroliti e glicemia serviranno per stabilire con precisione di cosa abbia bisogno il gatto. I valori di creatinina e urea, dopo sette giorni di digiuno saranno certamente molto alti, ma comunque il confronto con il valore dell’ultimo prelievo potrà aiutare il collega a fare qualche cautissima previsione sulla prognosi.
Auguri!
Dott.ssa Nicoletta Bevere.
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Gentile Dottoressa,
Le scrivo da Milano città a proposito del mio barboncino nano di 14 anni e mezzo, 8,30 kg di peso. Ha sempre goduto di ottima salute ed è arrivato alla sua età in forma come un "ragazzino". Ma...da un pò di tempo ha accentuato quello che è sempre stato il suo unico lato debole : una forma di colite che gli dà diarree prima rare , ora più ricorrenti.
Le analisi delle feci sono assolutamente negative
e, durante gli episodi diarroici peraltro non troppo imponenti, risponde subito agli antibiotici e altri antibatterici a base di metronidazolo. Però dopo un pò, alla fine del trattamento , dopo circa 20 giorni/un mese riprende con muco e feci molli che poi arrivano a scariche diarroiche.
Lo alimento con 120 grammi di carne di tacchino ben cotta e una manciata di Alette ( verdure e cereali disidratati) lievito di birra e fermenti lattici a cicli.
Gli dò pure spesso degli spicchi di mela che adora.
Vorrei avere un suo consiglio visto che finora questo problema non è mai stato risolto. Preciso ancora che il cane non dà assolutamente segnali di abbacchiamento , perdita di appetito o altro quando si acutizza il fenomeno.
Ringraziandola se mi darà una risposta , Le invio cordiali saluti.
18/06/06
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Gentile Eugenio, negativi screening ematochimico ed ecografia addominale, credo che l’indagine più indicata sia la dieta privativa. Negativo anche questo esame, immagino che il problema si possa gestire con una dieta iperdigeribile somministrata in 3 pasti al dì. In tal modo si eviterà ai batteri del colon di fare baldoria ogni due per tre grazie ad elementi nutritivi maldigeriti, come ora accade, indipendentemente dalla causa primaria.
Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere.
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Buongiorno,
in seguito ad una brutta infezione alla coda il mio veterinario ha pensato bene fare un esame del sangue al mio gatto.
Tolomeo, tre anni, è risultato positivo alla leucemia felina. Si è iniziato trattamento con interferone. Le mie domande sono le seguenti:
1) perchè il vaccino non ha funzionato nel suo caso?
2) ci sono speranze che, data la regolarità di vaccinazione, la leucemia scompaia o, almeno, regredisca ad uno stato latente ?
3) Se cosi' fosse ogni quanto si deve ripetere la cura con l'interferone per aumentare le difese immunitarie?
Ringraziandola per l'attenzione
20/06/06
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Gentile Franca, il vaccino contro la leucemia felina virale non previene la manifestazione dei sintomi quando il virus è già presente nell’organismo, né può guarire l’infezione: si tratta di una profilassi, ossia di una prevenzione dell’infezione, non della sua cura (che fondamentalmente non esiste). Anzi, in genere, si usa fare il test della leucemia prima di vaccinare contro questo virus, in quanto è opinione della maggior parte dei medici che il vaccino possa distrarre su di sé gli anticorpi già presenti nel paziente infetto, mentre tali anticorpi prima stavano a guardia del virus. Inoltre si dovrebbero vaccinare solo animali sani mentre, a regola, un gatto viremico (nel quale il test ha dimostrato che è presente il virus nel sangue) non può considerarsi sano. Siamo sicuri che stiamo parlando dello stesso vaccino?
Per quanto riguarda l’alfa interferone umano, per via orale a basso dosaggio, non esiste un unico protocollo universalmente accettato, in quanto non vi sono grandi studi in merito, ve ne sarebbero di certo una montagna se il farmaco avesse dimostrato un’incontestabile efficacia.
Il virus può scomparire, capita in oltre un terzo dei soggetti, oppure il gatto potrà essere un portatore sano, non è detto che si ammali. Anzi, per la verità si vedono più sieropositivi che malati.
Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere
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Gentilissima Dott Bevere, ho un cagnolino meticcio di nome Spenk che da 7 anni sta con me 24 ore al giorno, praticamente non è mai solo perchè di giorno viene in ufficio con me, di notte dorme nel mio cuscino ... insomma siamo tutt'uno.
Questo mi permette di essere direi in perfetta sintonia e capire al volo i suoi bisogni e stati d'animo.Grossi problemi, grazie a Dio, non ne ha avuti, a parte il rifiuto totale di crocchette e mangimi per cani e quindi non ha mai sporcato "benissimo" e qualche volta vomita senza motivi particolari.
Per il resto è tranquillo.
10 giorni fa, ispezionandolo, ho notato all'interno dell'orecchio dx, un bagnato strano e una vistosa infiammazione.
Portato dal medico, mi ha prescritto la pomata "ARGONYL" 1 volta al dì per 7 giorni. Presunta otite ma senza secrezioni di sangue o pus.
Nel mentre si è un po' abbacchiato, ha fatto due giorno che era ovviamente giù di tono ma non si è lamentato.
Ho messo la crema, il 7 giorno era perfetto, non si grattava più e stava bene, ritornato il mio Spenk.
Domenica ha riniziato a grattarsi molto e ieri mattina ha iniziato a camminare con la testa che pende verso l'orecchio a cui ha male. Scuote in continuazione il capo e non si da pace.
Il medico ha detto di riprendere la curo, mettendo l'Argonyl 2 volte al dì x 15 giorni.
Ho guardato l'orecchio e a parte dove si gratta che si arrossa al momento, l'orecchio è rosa e pulito, non ha secrezioni o odori strani.
Non credo abbia un gran male, mi pare (da ignorante in materia) sia più un fatto di fastidio, di prurito.
Cosa posso tentare aldilà della crema antibiotica ?
Ringraziandola, auguro buon lavoro.
P.S. Voi medici dei nostri amici pelosi siete persone fantastiche perchè non è facile curare chi non ha il dono della parola e non può spiegarsi .... GRAZIE.
20/06/06
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Gentile signora, dopo 7 + 15 giorni di terapia cortisonica e antibiotica ad ampio spettro che non risolve il problema, io di tentativi non ne farei proprio, ma cercherei di capire la causa del disturbo. Immagino che il suo cane sia di piccola taglia e forse l’ispezione accurata di tutto il canale uditivo, fino al timpano, non è stata possibile a causa del dolore e delle ridotte dimensioni. Quindi, secondo me, può essere necessario fare una visita dell’orecchio in sedazione. Se non si trova alcun corpo estraneo (in alcuni casi la terapia locale ne maschera bene i sintomi), sarà bene fare una radiografia alle bolle timpaniche e gli esami citologici e batteriologici del caso.
Grazie per la simpatia, dott.ssa Nicoletta Bevere
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Gentile Dott.ssa Nicoletta Bevere,
io sono molto contenta che il mio cane sia in ottima salute. La mia perplessità è dovuta al fatto che ho paura di perdere il mio cane e credo sia normale essere indecisi nonché confusi e vorrei muovermi nel modo piu' giusto per il bene della mia cagnolina.
Il primo veterinario non mi ha convinto, è vero, ma, c'erano dei motivi validi.
Il secondo veterinario non ho detto che non mi convince, ma sa quando poi amici consigliano e di conseguenza si ascoltano altre opionioni la confusione è totale.
Il problema come le ho accennato nel precedente messaggio è anche la paura di affrontare l'intervento con il caldo, in Sicilia ormai c'è caldo e infatti il cane è abbacchiato e questo succede sempre ogni estate.
Dovro' decidermi sul da farsi e devo soprattutto cercare di capire se il veterinario è bravo.
La ringrazio sempre per la sua attenzione e porgo
20/06/06
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Cara Paola, non vedo come ci si possa far influenzare sulle cure da prestare al proprio cane dalle opinioni di chi non sa assolutamente niente di medicina veterinaria. Senta il terzo parere medico, e se questo concorda con quello del veterinario che le era già piaciuto (sul modo di agire del quale mi trovo io stessa in perfetto accordo), si decida in fretta. Capisco i timori, ma se aspetta l’autunno dovrà ripetere tutti gli esami già fatti e non è detto che le cose siano ancora così favorevoli: si tratta di un probabile tumore mammario, non di un’unghia spezzata.
E il caldo non credo proprio sia per i colleghi siciliani una novità assoluta.
Cari saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere
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Gentile Dottoressa,
mi scuso x non essermi presentata la scorsa volta, mi chiamo valeria e sono la proprietaria del gatto 18enne,
le scrivo x darle più dettagli.
il mio gatto da circa 4 anni e mezzo soffre di insufficienza renale: dicembre 2001: creatinina 1,62 urea 92,8
marzo 2002: crea 2,13 urea 103
luglio 2002: crea 2,48 urea 79,0
Preciso che è stato impossibile ripetere gli esami del sangue perchè è necessario sedarlo e data l'età mi è stato sconsigliato.
All' epoca il veterinario non ha prescritto alcuna terapia ma solo una dieta a basso contenuto proteico e acqua fiuggi.
Sono riuscita a fargli seguire la dieta x circa 6 mesi ma poi non è stato più possibile perchè il gatto rifiutava il cibo dietetico.
In questi anni, comunque, non ha mai mostrato segni di malessere tranne un dimagrimento costante ma lento ( circa 1 kg all'anno), sete ( in precedenza beveva pochissimo, quasi niente) e un appetito capriccioso ( ho dovuto variare continuamente prodotto).
Lo scorso anno però la perdita di appetito e il dimagrimento sono aumentati; il veterinario gli ha prescritto un ciclo di lavaggi ipodermici ( EPARGRISEOVIT fiale in soluzione fisiologica) e la situazione è migliorata anche se non in maniera sensibile.
A febbraio 2006 inspiegabilmente ha cominciato a bere molto latte ( non l'aveva mai digerito in precedenza) ed anche l'appetito è notevolmente aumentato, tanto che in un mese ha recuperato kg 1,8 di peso.
Dopo un paio di mesi, però, ha cominciato a vomitare spesso, a mangiare meno, a perdere nuovamente peso.
Abbiamo iniziato un altro ciclo di lavaggi ipodermici ( EPARGRISEOVIT fiale + TAD 600mg / 4ml in soluzione elettrolitica reidratante III ) : il vomito si è fermato ma il gatto ha cominciato a mangiare ancora meno, pochissimi grammi al giorno e a non essere molto stabile sulle zampe posteriori (pur rimanendo molto vispo e vivace), tanto che ho deciso di sospendere la cura.
Dal 15 / 6 digiuna e dal 18 / 6 l'instabilità si è aggravata tanto che non si regge proprio più sulle zampe tanto che devo portarlo io nella lettiera e sorreggerlo; il veterinario mi ha detto che non si tratta di una paralisi perchè i riflessi sono presenti.
Al momento gli sto somministrando KORRECTOR REIDRATA e KORRECTOR RECUPERO della Formenti ( 1 cucchiaino al giorno) più un pò di omogeneizzato e acqua fiuggi con la siringa perchè non riesce da solo.
Le volevo chiedere: questa incapacità a sorreggersi dipende dall'insufficienza renale o può essere dovuta a qualche altra patologia? C'è qualcosa che posso fare? Faccio bene a continuare a nutrirlo? Lui non è particolarmente abbattuto ha uno sguardo sveglio e attento, continua ad urinare e non si muove solo perchè non può più farlo.
So che è un gatto molto anziano e che non esiste cura risolutiva x l'insufficienza renale ma, se è possibile, vorrei che per il tempo che gli resta potesse muoversi e nutrirsi autonomamente. In ogni caso non me la sento di lasciarlo morire di sete e forse di fame perchè non può più muoversi, sbaglio? il mio è accanimento? mi dia un consiglio.
Grazie di cuore
20/06/06
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Cara Valeria, per restare nell’ambito delle malattie che causano un forte aumento della sete è noto che nel gatto il diabete può causare una neuropatia periferica e problemi di deambulazione che si manifestano classicamente con un atteggiamento plantigrado sugli arti posteriori: il gatto cammina appoggiandosi sui tarsi. Tuttavia nel gatto una deambulazione incerta e difficoltosa o addirittura impossibile può essere associata a qualsiasi malattia cronica che abbia determinato un grave deperimento generale. L’aumento della sete può essere dovuto a quella stessa malattia o ad una concomitante. Quindi non c’è modo di sapere cosa davvero abbia il suo gatto adesso, non c’è modo di sapere se si può curare, e nemmeno se conviene curarlo (conviene al gatto, ovviamente) senza fare esami del sangue e delle urine. Spiacente.
E certo che non si fa morire un animale di fame e di sete, a chi mai può venire in mente! L’accanimento però è tutt’altra faccenda, quello che lei sta dando ora al suo micio è un supporto minimo ma indispensabile in mancanza di una terapia specifica, o nell’attesa di prendere decisioni di tutt’altro genere.
Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere
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Gentile Dott.ssa Nicoletta Bevere,
sono andata a sentire il parere di un altro veterinario (amico di un mio amico), il quale, mi ha spiegato che i tumoretti sono in superficie (anche il secondo veterinario disse così) e al momento non c'è nulla in profondità, inoltre, ha aggiunto che quasi sempre quando sono a livello superficiale trattasi di tumori benigni, ma, ovviamente è solo l'esame istologico alla fine a confermare tutto e percio' consiglia l'intervento.
La settimana prossima, il caldo dovrebbe diminuire, al momento ci sono 41 gradi e sinceramente al momento non me la sento di sottoporre il cane ad intervento, il secondo veterinario è d'accordo per aspettare una settimana, perchè la settimana prossima secondo le previsioni il caldo dovrebbe diminuire, intanto il veterinario, nel frattempo mi ha prescritto Diuren gocce per la tosse che il cane ha da 3 anni (problema alla tracheite).
Ho chiesto, inoltre, al veterinario se questa tosse che il cane ha puo' creare problemi per l'intervento e mi ha risposto di no. Come vede mi sto muovendo nel modo piu' giusto per non fare soffrire il mio cane che adoro. Sono un poco piu' tranquilla, faro' l'intervento visto che le condizioni sono, come dice lei, tutte favorevoli.
La tosse che il cane ha è curabile, Diuren aiuterà il mio cane?
Grazie mille sempre
Cordialità
Paola
23/06/06
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Cara Paola, sono molto contenta delle decisioni raggiunte e di sentirla finalmente serena. Per il diuretico dovrebbe rivolgere la domanda al collega che conosce i motivi esatti della sua prescrizione.
Cordialmente, dott.ssa Nicoletta Bevere
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salve, innanzi tutto voglio ringraziarla perchè non tutti i veterinari offrono il loro aiuto gratuitamente, il mio gatto è affetto dalla Fiv, gli è stata "scoperta" 4giorni fa, perchè gli è venuta una gengivite, e dall'esame in stik, gli è stata appunto riscontrata questa malattia, ora il gatto ha ripreso a mangiare, ma beve tantissimo, e preferisce l'acqua ke scende dal rubinetto, quella della ciotola non la vuole, oggi (23 giugno), è il terzo giorno ke lo porto e gli fa la flebo, con degli altri medicinali, questa notte (alle2) ha avuto un attacco epilettico (e nella sua vita non ne ha mai avuto uno), ho chiamato immediatamente il veterinario, e mi ha detto di stare tranquilla e di non portarlo ( nello studio sono in tre, e a scalare sono reperibile 24hsu24h), siccome SONO MOLTO SBRIGATIVI, voglio chiedere io di sottoporlo a determinati esami, per sapere se ache qualche organo interno è stato attaccato, ma non so che esami devo richiedere!! lui mi ha detto che si facevano questi giorni di flebo, e poi di vedere come sta il gatto, ma se non si continua con una cura non è peggio?? il gatto ha 10 anni, è stato castrano neanche 2anni fa, io sono di acqui terme, e il veterinario ha detto ke nella mia zona, i gatti che ci sono il 90per cento è affetto da questa sindrome.. la ringrazio e spero di poter leggere presto una sua risposta.. il mio micio è davvero la cosa più bella che ho!
23/06/06
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Cara Valentina, solo per amore di precisione, una rubrica di posta non può realizzare alcuna prestazione veterinaria, ma può solo ospitare considerazioni professionali sulla base di informazioni fornite da proprietari che sono già stati dal veterinario o che vi andranno. E chi di lavoro fa il veterinario si fa pagare non perché è brutto e cattivo, ma perché per fare la spesa al supermercato purtroppo non basta esibire il tesserino dell’ordine. Ma poi, a parte i boy scout, qual è la categoria di lavoratori che non percepisce un compenso?
Venendo a noi: del FIV proprio non mi preoccuperei perché di gatti positivi che muoiono di vecchiaia a 18 anni se ne vedono tanti. Sono invece assolutamente d’accordo che sia necessario un profilo ematochimico e sono sicura che se lei manifesterà apertamente la volontà di approfondire il quadro clinico allo scopo di venire ad una diagnosi, nessuno le dirà di no. Se poi lei trova presso lo studio veterinario dove si rivolge colleghi molto sbrigativi, che le dicono di non portare il gatto per una visita, non vogliono fare dei semplici esami del sangue, allora forse forse val la pena di avvalersi del parere (mi correggo: della prestazione!) di qualcun altro.
Cari saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere
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Gent.le Dott.ssa Bevere
sono un'apprensiva "madre" di una splendida gatta di 9 anni che ha sempre vissuto in appartamento. Da circa un mese( fine maggio ) ha uno stranissimo comportamento, ovvero improvvisamente muove la schena come se avesse prurito o fastidio di chissà quale genere, si lecca freneticamente il dorso fin dove arriva, poi una zampa anteriore ( o posteriore dipende, non ha una regola ), poi sembra impaurita e corre come una matta fuori in terrazza.....poi rientra sempre di corsa e si mette a sfinge scodinzolando. E' chiaramente nervosa in quel momento e non vuole essere toccata, ma dopo qualche secondo il tutto sembra svanito, anche se spesso non ci riprova ad alzarsi subito e a volte finisce con l'addormentarsi li dov'è. Ora, vuoi il caldo o chissà cosa, una settimana fa( 19/06/06) queste reazioni sembravano aumentate, quindi l'ho portata dal vet, il quale le ha fatto subito le analisi del sangue, ipotizzando un qualcosa di neurologico, in quanto non presenta nessuna patologia dermatologica. Tuttavia, le ha prescritto una dieta ( per scartare la possibilità di allergie alimentari ) e la somministrazione ( 7+7 gocce per 5 giorni ) di Soldesam 0,2%. Effettivamente quegli scatti erano diminuiti, ma perchè la gatta era molto debole, camminava in modo stanco, e passava molto tempo a dormire. Si perchè ho notato che, se ha quelle reazioni, le ha se si muove, quindi se cammina, o salta o gioca.
Al quinto giorno siamo tornate dal vet, gli ho riferito il tutto,. Gli ho inoltre fatto notare che secondo me ha dolore alla spina dorsale, o comunque non vuole essere toccata,e così anche alla base della coda, si innervosisce. Avendo , mesi fa, già diagnosticato un'inizio d'artrosi alla base della coda, le ha fatto una nuova radiografia, ma la situazione non era cambiata, e non appariva niente sulla colonna vertebrale. Il vet ha deciso di interrompere il cortisone, e mi ha presentato i risultati dell'esame emocromocitometrico:
g.rossi 5.64
emoglobina 9.6
ematocrito 24.7
mcv 44
mch 17.1
rdw 15.1
g.bianchi 4.6 **!!!
gr.neutrofili segmentati 2.81
linfociti 1.47
monociti 0.18
gr.eosinofili 0.14
stima plt adeguata
coronavirus Negativo
glu 82
t-chol 104
bun 30
t-bil 0,2
got 12
gpt 69
cre 1,8
A seguito di questi risultati il vet sostiene di poter eliminare l'ipotesi di un problema di alimentazione ( quindi no allergia o intossicazioni ), non c'è Fip, ma dai valori bassi dei globuli bianchi mi ha ipotizzato un linfoma. Ha palpato la colonna vertebrale e pare che davvero senta dolore, anche se poi la gattina ha iniziato a miagolare ovunque la toccasse....Questo ieri.
Gia oggi (25/6/06), senza il cortisone, sta decisamente meglio, è attiva, cammina bene, corre, fa le fusa, e almeno un paio di volte questa mattina ha avuto le sue reazioni di fastidio alla schiena. Giovedi 29/06 dovrò tornare da lui per valutare il suo stato dopo l'interruzione del cortisone, e in più, per passare una visita neurologica per capire la natura del comportamento ( anche se pare sia difficile effettuare visite neurologiche con tutta tranquillità ad un gatto ). Nel frattempo, proseguo comunque la dieta alimentare a base di pollo lesso.( no croccantini della Hill's, no tonno al naturale )
Concludo sottolineando che la gatta non ha mai avuto un calo di appetito, non ha vomito,ha solo presentato stitichezza, risolta con un microclisma.
Sono preoccupatissima di fronte all'ipotesi del mio vet, e le sarei davvero grata se mi potesse dare anche una sua opinione in merito.
Grazie.
Barbara Bellusco ( MI )
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Gentile Barbara, l’improvviso e apparentemente immotivato movimento ad onda della cute della schiena (rolling-skyn syndrome), associato ad altre manifestazioni comportamentali, come il movimento a frusta della coda, le orecchie indietro, strani vocalizzi e scatti improvvisi sono la manifestazione organica di uno stato emozionale del gatto: secondo molti studiosi si tratta di fobia o ansia. In realtà per la mia esperienza io ho osservato questo fenomeno in relazione a patologie della cute (allergia al morso di pulce, intolleranza alimentare, ferite cutanee sul dorso). E in particolare, in corso di intolleranza alimentare, ho osservato la rolling skyn syndrome anche senza che vi fosse alcuna evidente lesione cutanea. Quindi, per conciliare i miei riscontri con le opinioni di colleghi autorevoli, mi sono fatta l’idea che il fenomeno si possa verificare in qualsiasi gatto nel quale una sensazione improvvisa, dolorosa o fastidiosa alla cute provochi una paura immediata e un subitaneo cambiamento di umore.
Non riesco a capire molto bene il senso di alcune cose che lei scrive in quanto: 1) non è possibile farsi nessunissima opinione circa l’eventuale presenza di una qualunque forma allergica, sulla base dell’esito degli esami ematochimici da lei riportati; 2) la dieta ad eliminazione (test per diagnosticare o escludere un’intolleranza alimentare) non può assolutamente essere fatta né durante una terapia cortisonica, né con del pollo, né per soli sette giorni. Per quanto riguarda l’emocromo, è vero, i bianchi e i rossi sono un po’ bassi, ma ci possono essere molte spiegazioni prima di pensare a cose brutte in assenza di altri sintomi. Davvero il linfoma non mi sarebbe mai venuto in mente come prima ipotesi.
Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere
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Buonasera dottoressa, le scrivo da Venezia.
La settimana scorsa mi è stata data la notizia che il micione che ho addottato a ottobre 2005 è "sieropositivo". Il che mi fa ipotizzare che sia FIV+. Il gatto a parte un po' di epatite e una leggere insufficienza renale sta bene, è completamente cambiato da quando lo preso!
Ai primi di maggio ho adottato un'altra gattina che era stata abbandonata. Il mio dubbio è veramente necessario l'allontanamento?
Sto vermente "condannando a soffrire" (testuali parole del veterinario) la mia piccola Furia oppure no?
Aggiungo un particolare. Tra qualche mese, massimo un anno mi trasferirò a vivere di nuovo vicino ai miei genitori che possiedono altri due gatti e sarebeb a loro a cui dovrei dare la gattina.
Grazie mille,
25/06/06
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Gentile signor o signora…. se il gatto è FIV positivo ma è castrato, va d’accordo con l’altra micina e non la morde, allora non ci sono molte possibilità che il virus venga trasmesso alla gatta, la quale naturalmente andrà sterilizzata appena possibile. Quindi non vedo perché separare i due animali. Inoltre non sono d’accordo con il fatto che un gatto FIV positivo sia condannato a soffrire in quanto, come già ho avuto modo di dire tante volte, si vedono molti gatti sieropositivi, anche anziani, che hanno convissuto con il virus presumibilmente per tutta la vita, mentre non si vedono quasi mai gatti malati. Si goda quindi la compagnia dei suoi due micetti in tutta tranquillità!
Cordiali saluti, dott.ssa Nicoletta Bevere
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