da Andrea da Roma a Laura Cuppini (figlia del vivisettore)
oggetto: Re: Alf e vivisezione
data 04/10/2004


 
La figlia del vivisettore.

Faccio una premessa.
Non credo tu sia quella per cui ti spacci, cioè la figlia di un vivisettore.
Il tempo che perdete per fare queste timide e goffe "indagini" mettendo appelli/provocazioni sui forum di associazioni animaliste o di liste frequentate da persone che amano  veramente gli animali lo dovreste spendere per fare bene il vostro lavoro.
Cmq cercherò di dire la mia sull'argomento che proponi "Laura" (la dichiarata figlia del vivisettore).
Di una cosa stai certa pero'.
Niente e nessuno potrà impedire alle persone di gridare, di urlare un energico NO alla vivisezione NO allo sfruttamento degli animali.
Oggi le persone che prendono coscienza sull'argomento che trattiamo, le persone che acquisiscono conoscenza sulla vivisezione , che si informano, che leggono libri e studiano l'argomento sono sempre di più e questo vuol 
dire solo una cosa, che il tempo che gli aguzzini, i vivisettori, i cosidetti scienziati ricercatori, hanno per racimolare ancora "fondi e soldi" è poco. E' pocoperchè chi lotta per la liberazione animale oggi ha delle armi in più che in passato, per problemi pratici non aveva.
Oggi grazie alla informazione accessibile a tutti non è più facile soggiogare le persone con stupidi esempi ricattatori come :"meglio il topo o il bambino".
Sappiamo cosa succede realmente nei laboratori dell'orrore, lo sappiamo perchè finalmete le notizie possono circolare liberamente (anche se sempre più si inaspriscono le pene per chi ha voce contraria a quella cosidetta "istituzionale"), sappiamo che la stragrande maggioranza degli esperimenti sono totalmente inutili e vengono commissionati dalle società farmaceutiche che si mettono al riparo, legalmente, dai danni che i loro stramaledetti  farmaci causano in tutto il mondo, quelli utili non lo sono certo per l'uomo ma per i portafogli di "alcuni" uomini.


Cosa significa danni da farmaci lo puoi chiedere alle vittime del Lypobay, del Talidomide,dell'anestetico  metoxyiflurano, del -Flosint -farmaco contro l'artrite e ancora del  fumo, del benzene, dell'amianto e di centinaia di migliaia di farmaci, di sostanze che sono state LUNGAMENTE testate su animali non dando NESSUN riscontro allarmistico sulle conseguenze delle sostanze provate
I cani non si ammalavano di tumore ispirando 10 ore a giorno , bloccati e con boccagli istallati, fumo di sigarette.Sulle scimmie l'amianto non  faceva nessun effetto come il benzene. I topini che tanto citi nella tua  email non davano risposte con lo Zelmid, un antidepressivo cosi come i  cani su cui fu testato, ma negli uomini invece procuro' gravi danni  neurologici.
Questi bei risultati sono alla portata di tutti e non serve essere un eminente scienziato per capire che la strada della sperimentazione animale è falsa e corrosa dagli interessi più biechi delle case farmaceutiche che 
ormai controllano la totalità della ricerca scientifica.
Oggi come oggi stiamo perdendo la battaglia contro le grandi malattie perchè la ricerca è frenata da interessi monetari giganteschi, la ricerca è praticata non  per curare ma per vendere.
Le campagne di raccolta fondi che oramai impreversano nel quotidiano sono per il 90% in mano a questi gruppi che finanziano ricerca sugli animali, vivisezione.
E allora ecco che Telethon, "30 ore per vita" e tutti gli altri carrozzoni mediatici che spingono l'opinione pubblica nella direzione del: "dammi i soldi e lavati la coscienza" cominciano ad apparire in tutta la loro terribile realtà. Dietro vi si nasconde solamente falsità, sfruttamento e morte.
E' bene che ogni persona che non sia al corrente degli esperimenti che queste organizzazioni finanziano e commissionano prima di mettere mano al portafogli si informi e lo faccia bene.
Un esempio?

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Marzo 2000

http://www.ricercasenzaanimali.org/ric_airc.htm
Extracellular fatty acid binding protein (Ex-FABP) modulation by  inflammatory agents: "physiological" acute phase response in endochondral  bone formation (Studio della proteina Ex-FABP)
In questo studio, alcuni polli sono stati alimentati in maniera corretta, altri con una dieta particolare in grado di produrre discondroplasia  tibiale ed osteoartrite. Ai polli sono stati iniettati anticorpi ottenuti  da conigli: la produzione di anticorpi da animali è particolarmente dolorosa per gli animali utilizzati, perché consiste nel provocare un  tumore all'animale e poi prelevare dal tumore un fluido ricco di anticorpi  (metodi alternativi esistono già da diversi anni). Successivamente tutti i polli sono stati uccisi per studiare una proteina, chiamata Ex-FABP, che si suppone essere collegata alle patologie oggetto della ricerca.
Questo studio è in parte finanziato da AIRC.

Fonte: European Journal of Cell Biology 79, 155 - 164 (2000, March)
Il testo completo si trova in questo documento: 
http://www.urbanfischer.de/journals/ejcb/content/2000/issue3/E05120.pdf
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Questo è solo uno dei moltissimi esempi che si possono trovare in rete.
Nessun animale si salva, nessuno.
Cani, gatti, scimmie, topi, capre, cavalli,galline, pulcini, tortore, ogni cosa che vive e vuole vivere viene sezionata e torturata dai cosidetti ricercatori.
I risultati?
Li hai sotto gli occhi, non c'è bisogno di esempi.
Tolte le parole piene di enfasi che i mass-media amano usare, tolti i  festoni dei finanziamenti e tolti gli stupefacenti risultati ottenuti  sugli animali resta ben poco.
Resta la sofferenza e la solitudine dei malati, la morte e i corpicini martoriati delle "cavie" uccise inutilmente per -dimostrare tutto il dimostrabile- e per nulla, invece, applicabile nella relatà.
Qunte volte scorrendo le pagine dei quotidiani o ascoltando qualche Tg ci hanno raccontato della sensazionale scoperta fatta su qualche macaco per curare l'A.i.d.s. o il  il cancro (come sono generici) da parte di questi 
pseudo centri di ricerca?
E quante volte invece sono state quelle che vi hanno invece fatti vedere i risultati sugli uomini?
Facile fare il conto vero?
Tanti a neussuno!
Nessun malato guarito grazie alla vivisezione, Tanti, tantissimi animali e uomini morti a causa della vivisezione.

Proprio recentemente è stata data la notizia che la ricerca fatta in questi anni su scimmie per il virus dell'A.i.d.s. sono state vane, inutili , quindi bisognerà "riprovare".

"
DA LIBERO - 14 LUGLIO 2004 AIDS, I VACCINI FINORA SPERIMENTATI NON  FUNZIONANO
AIDS, I VACCINI FINORA SPERIMENTATI (su animali di tutti i generi cani, gatti, scimmie... aida&a)NON FUNZIONANO.
I dati presentati alla XV Conferenza Internazionale sulla malattia DA BANGKOK Negli ultimi due anni il numero dei vaccini per l'Aids in corso di  sperimentazione si è triplicato, ma nessuno di essi si è dimostrato efficace.
Stando ai dati presentati a Bangkok solo uno dei vaccini candidati è stato testato pienamente sugli esseri umani, dimostrandosi per di più un fallimento; i vaccini rimanenti ( più di trenta)non sono ancora stati  testati sull'uomo, e poiché si basano su principi analoghi ( stimolano il sistema immunitario in modo che reagisca al virus dell'Hiv), le speranze che funzionino sonoridotte.
"

Dietro questo ovvimente c'è la disperazione di animali strappati dal loro habitat e torturati a morte.
Ma questo i bravi dottori e giornalisti non lo raccontano mai, hai visto che qualcuno si commuova e non apra più il portafoglio?

Ma entriamo nel vivo della sperimentazione, entriamo in un laboratorio e osserviamo direttamente un esperimento, facciamolo attraverso le parole dei vivisettori, dei ricercatori, da quelle persone che, assicurano, "fanno sempre il possibile per non far soffrire gli animali", perchè loro, sono persone sensibili.
Prima di entrare nel vivo di un esperimento vorrei fare una piccola premessa.
L'esperimento vero e proprio non è che una tappa di un lungo e terribile calvario che gli animali destinati alla sperimentazione dovranno superare.
Gli animali vengono prima tenuti in gabbie, detti stabulari (quelli che ricordi da bambina cara Laura), in cattività e li non possono esplicare nessuno dei loro bisogni vitali.
Immaginiamo quanto sia importate per un gatto o un cane l'affettto e la socializzazione che gli viene negata, possiamo solo cercare di capire quanto soffra un "primate non umano" nel non poter svolgere la sua vita sociale e rapportarsi con altri suoi simili,il non poter arrampicarsi o saltare.
Sarebbe  come se noi fossimo fatti nascere in gabbie di metallo e ci fosse negato ogni rapporto con l'esterno.
Molte volte questi animali vengono letterlamente strappati dai loro habitat.
Indagini passate dimostrano come migliaia di babbuini destinati ai laboratori di vivisezione ( o sperimentazione come vi piace ) morirono di sete, di freddo durante i trasporti. In un caso in particolare, 20 babbuni  trasportati per centinaia di Km al loro arrivo furono trovati per lo più morti. Le madri avevano decapitato i loro figli , forse cercando in quel disperato gesto di
risparmiare le sofferenze alla loro prole. In effeti in natura molte specie si comportano cosi con la loro prole quando sanno di morte certa.
Questa pratica si definisce come amore materno esagerato, amore scimmiesco. Chiunque abbai mai visto solamente un documentario sui primati  non umani sa' quanto le madri siano morbosamente attacate ai loro figli, quale livello di disperazione hanno questi esseri per prendere queste decisioni è solo lontanamente immaginabile.
Il sistema più sbrigativo per fare retate di scimmie è sparare alle madri delle poppanti.
Per ogni scimmia che arriva in laboratorio 5 ne muoiono.

Il medico di Chicago  Willima Held di fama internazionale, affermo'. "L'esercitarsi sui cani forma probabilemte un buon veterinario, se è questo il tipo di medico che desiderate per la vostra famiglia".

Gli esperimenti sugli animali sono sempre di un approssimazione sconcertante oltre che ad essere di una crudeltà che non consce eguali.
Leggendo resoconti di esperimenti redatti direttamente dai sperimentatori non ho potuto fare a meno di trattenere -amare lacrime di rabbia- e sconcerto.
Ho appreso dalle pubblicazioni  di questi macellai che le convulsioni negli animali possono essere fermate.
Questo esperimento è uno dei tanti esperimenti che ogni giorno vengono eseguiti nelle università, nei laboratori  delle nostre città (proprio come  quello dove lavora il tuo papà).

Journale of Neurophysiology (vol. 12, N# 5, pp.515-3233).
"
Il vivisettore [George Howard Pollok] procedette nel modo seguente: diede a ogni gatto la solita "leggera" anestesia, tagliò in profondità la coscia posteriore, e mise a nudo le vene principali. Inserì  un tubo per la respirazione nella bocca di ogni gatto, tubo che arrivava fino all'inizio dei polmoni. Segando via la volta cranica mise a nudo il cervello. Con la bestiola in questa condizione, l'anestesia venne interrotta e il gatto venne paralizzato con una sostanza chimica.
Mettiamoci al posto del gatto. La "leggera" anestesia è scomparsa, ma lui è paralizzato, da non poter respirare, e viene tenuto in vita con la respirazione artificiale attraverso un tubo inserito nella laringe. Un elettrodo è fissato a una  zampa antariore per la somministrazione delle scosse elettriche, un altro  ad una zampa posteriore.Sulla volta cranica, in parte mancante, vengono 
fissati due altri elettrodi per misurare le onde celebrali che indicheranno l'intensità delle convulsioni che gli verranno provocate."
Il vivisettore riferisce che le prime prove vennero fatte con dosi di metrazol non convulsionanti, poi vennero fatte dosi più forti, convulsionanti, e su ogni animale vennero sperimentate concentrazioni diverse di ossigeno e anitride carbonica[..]. Numerosi tentativi vennero fatti su ogni animale".

Questo esperimento, come tutti gli esperimenti su animali non è che la replica di altri già fatti e rifatti per centinaia di volte.
Tutti alla fine risultano inutili per il progresso della scienza.

Ma il calvario che un animale patisce non termina con l'esperimento.
Ovvero, molti animali muoiono durante gli esperimenti; sicuramente i gatti  con la scatola cranica aperta non superarono la fine degli esperimenti, ma  spesso gli animali dopo gli esperimenti vengono gettatio di nuovo nelle loro fredde e desolate gabbie, negli stabulari, dove non vengono accuditi  che se non da freddi addetti alle pulizie che non hanno la minima  cognizione dei  reali bisogni degli animali. Questi, risvegliandosi da crudeli esperimenti chilurgici o psicologici, soffriranno a morte  la loro 
condizione.
Tagliati, ustionati, schiacciati, affogati, bolliti, con virus iniettati di ogni specie continuano quello che per loro è solo una tortura tremenda, la vita.
La stessa che avrebbero dovuto vivere all'aria aperta, nella natura, correndo e abbaiado di gioia, facendo fusa amorevoli o accudendo i loro piccoli, forse  il loro istinto gli farà sognare il cielo e la terra, la libertà, che ora si chiama solo morte.

Tutti gli animali da laboratorio hanno solo una cosa da augurarsi: MORIRE  IN FRETTA, MORIRE PRESTO.

Le immagini che ci propinano della ricerca la propaganda farmaceutica è un immagine distorta, volutamente distorta.
Camici bianchi, micrioscopi e virus da battere. In realtà quei camici sono intrisi di sangue e di morte, il sangue di 
creature innocenti e ingenueamente indifese. Un altro esperimento racconta di un cane che si butto tra le braccia del 
suo boia che stava conducendo su di lui esperimenti chilurgici, gli si butto tra le braccia leccandolo in faccia e implorando pietà.
Naturlamente nessuna pietà per il progresso della scienza. L'esperimento fu terminato, come l'animale.
Vergogna!

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La "figlia del vivisettore" scrive:
Mi sono decisa a scrivere sperando di poter parlare con voi perché vorrei  capire meglio la vostra posizione e spiegare, naturalmente dal mio punto di vista, come stanno le cose. Non voglio difendere mio padre a priori, io amo moltissimo gli animali e non sono favorevole alla vivisezione fatta senza regole, vorrei semplicemente raccontare le cose che ho visto in 29 
anni di vita e che vedo tuttora.
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Affermare di amare tantissimo gli animali ed essere favorevole alla "vivisezione con le regole" è una contraddizione enorme che non puo' essere tollerata. Le regole che tanto invochi non possono essere la giustificazione per il  martirio di esseri viventi che hanno lo stesso diritto di vivere che siano ratti o cani o gatti.
Tu stessa, nella tua mail, affermi che cani e gatti sono più sensibili di ratti e altri piccoli animali, ti chiedo quale è il criterio che 
stabilisce la sensibilità di un essere vivente e sopratutto CHI lo stabilisce.
L'uomo.
L'uomo stabilisce a priori che un ratto è meno sensibile di un cane solamente perchè imposta il suo "amore" e le sue attenzioni a seconda delle risposte che ha verso di se.
Esempio:
Un cane è più sensibile di un ratto perchè quando torniamo a casa ci fa le feste ed è felice di uscire con noi.
Sappiamo pero' quanto siano amorevoli i ratti verso i propri simili e verso la loro prole, vivono in comunità molto grandi e ben strutturate dove i piccoli sono difesi fino alla morte, solo che non si rapportano con noi.
Di questo passo potremo dire che una volpe è meno sensibile di un gatto o che un furetto lo è di più di un elefante.
Gli animali, che i vivisettori come tuo padre squarciano facendoli urlare di terrore e di dolore, in realtà non sono MAI presi in considerazione come esseri viventi aventi una loro vita, ma solo come cavie da immolare al dio DENARO e alla regina MEDICINA, sono mezzi con cui raggiungere i  loro scopi  che siano di succcesso di potere o di soldi.
Tutti passano attraverso la pubblicazione scientifica, le bellissime e patinate riviste su cui i macellai chiamati ricercatori pubblicano le prove del loro sporco lavoro.
Se tu avessi letto libri su animali, di etologia, ma anche se  solamente ti fossi fermata ad ascoltare gli animali non saresti qui a scrivermi  questa lunga mail di sciocchezze.
Chi ama gli animali non puo' massacrarli in nome di una FALSA scienza.
Ma andiamo avanti, nella tua mail cosi strappalacrime affermi ingenuamente.

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La "figlia del vivisettore" scrive:
Quando avevo pochi anni e non capivo granché, anzi direi niente, del lavoro di mio padre, per me era un po’ tabù il fatto che lavorasse con dei  ratti. [..]
Mio babbo è uno che ama moltissimo il suo lavoro e  gli ha sempre dedicato molto tempo e molta passione. In definitiva, ho capito che faceva esperimenti sui ratti, anche con interventi chirurgici, ma facendo tutto il possibile perché non soffrissero. Si trattava, e si tratta tuttora, di studi sul sistema  nervoso e sulla rigenerazione dei neuroni.
 
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Affermare di eseguire interventi chilurgici  e fare il possibile perchè non soffrissero è una falsità e un'alterazione della realtà.

Sai bene, si che lo sai dai, che gli anestetici non vengono usati e anche se lo fossero al risveglio (se mai ce ne fosse uno) cosa credi che questi  esserini provassero?
La bambina che si fa molte domande è una figura PATETICA che vuole solo indurre il lettore ad avere una visione romantica de ricercatore scientifico.
Ma il suo vero nome è VIVISETTORE e quello che fa non è un lavoro ma VIVISEZIONE.
La realtà come al solito va molto al di la di quello che racconti con toni  cosi rosei.

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La figlia del vivisettore scrive:
A questi studi, adesso si è aggiunto quello relativo all’obesità (citato in qualche messaggio firmato “Alf” come “inutili esperimenti per dimagrire” o qualcosa del genere): be’, posso assicurarvi che non si tratta di questo. Non stanno testando nuove e dannose pillole dimagranti, stanno studiando che relazioni ci possono essere tra l’attività fisica e il grasso in eccesso (parliamo di obesità, cioè di grasso in eccesso che può condurre alla morte, o a gravi problemi  cardiaci o di altro genere). Per quanto riguarda gli studi sulla memoria (la rigenerazione neuronale), io – che non capisco niente di tutte queste cose essendo laureata in lettere – ho intuito che potrebbe essere uno studio utile per la cura dell’Alzheimer.
Ne ho parlato a mio babbo e lui ha detto che non crede di poter arrivare a questi risultati, comunque sì, il filone di ricerca è quello.

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Non credo ci sia bisogno di commentare molto.
Non sanno neanche cosa fanno!

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La figlia del vivisettore scrive:
ogni esperimento viene svolto sotto la supervisione di un veterinario,  che chiede di bloccare tutto appena ha la sensazione che il ratto stia provando dolore fisico.
Mio babbo dice che il veterinario è molto scrupoloso, e gli credo.
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Che falsità, con quale faziosità si cerca di ragirare l'opinione pubblica raccontando una relatà che non esiste, nella tua patetica mail affermi che c'è un veterinario scupoloso che ferma l'esperimento se avverte dolore da parte dei "topolini" (come ti permetti di usare un diminutivo cosi tenero, 
COME TI PERMETTI? Giù le mani dagli animali).

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da:www.laboratoricriminali.cjb.net
Università di Torino,
Riparazione del danno, interazioni trofiche e plasticità neurale nel 
sistema nervoso
Dip. di Neuroscienze
Shock provocato, shock emorragico, ischemia provocata, shock cardiogeno, neurogeno e altri tipi di shock, stati di ipossia prolungata, sofferenza  cerebrale, chiusura permanente o temporanea delle arterie.
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Come credi che il veterinario abbia potuto fermare questo esperiemento?
Sei in malafede Laura e lo sai, cerchi di proteggere il tuo giardino e lo capisco.
Capisco che una vita fino ad ora vissuta sulla pelle degli animali non  possa tutto ad un tratto essere cambiata, perchè si sa gli uomini non cambiano mai.
E allora meglio  difendere un pratica aberrante che cambiare, riflettere a fondo e non dare mai per scontato quello che ci viene raccontato.

Come credi che il tuo "babbo" possa fare esperimenti chilurgici o di DL50 senza provocare sofferenza?
E' possibile ti chiedo, non provocare sofferenza in soggetti che già nascono nella sofferenza e nel terrore?
Hai mai visto gli occhi di un coniglio nascondersi nell'angolo più lontano della sua gabbia cercando di scappare inutilmente alla mano del boia?
Non hai mai visto cosa succede realmente in un laboratorio vero "piccola e  indifesa" LAURA che ama tanto il suo babbo e il suo lavoro da salva mondo e umanità?

Beh GUARDALO!!
http://www.lagercovance.da.ru/

GUARDALO!!
http://members.fortunecity.fr/claudette/foto1.html

E prova vergogna.
Vergogna per la sofferenza che vai propagandando con la tua ignoranza.

Scrivi che i vivisettori poi operino sempre nella massima legalità, nel  rispetto degli animali e che questi non soffrono.
Puoi indicarmi in quali di questi video si opera nel rispetto degli animali, dove e quando ci sia l'intervento di peità del veterinario?

http://www.buav.org/zerooption/video.html

INDICAMELO!

Menzogne, solo menzogne che potevano attaccare su persone senza accesso all'informazione, a persone soggiocate dalle belle parole patinate delle soubrette degli show televisivi.
Immancabilemente sbugiardate dai fatti, dalla realtà, dall'orribile quotidiano che questi animali devono sopportare come martiri innocenti  immolati alla più bieca logica sfruttatrice degli uomini.
Sei la colpevole complice, tu e chi come te diffonde questa falsa realtà di un reato contro la natura, forse il più deplorevole.
Violentate in nome di Dio le vite di animali che  valgono molto più delle  vostre e delle nostre.
Questi animali hanno qualcosa che noi non avremo mai , l'INNOCENZA.

Voglio commentare un ultima parte della tua mail, grande laureata in  LETTERE.

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La figlia del vivisettore scrive:
In più, i ratti che usa mio babbo sono ratti che hanno sempre vissuto in  gabbia, e a volerli umanizzare un po’, potremmo dire che non hanno idea di  cosa ci sia fuori da quelle gabbie.
Potrebbero saperlo però, direte voi. Certo, ma dovremmo rinunciare a tante ricerche che sono in corso in Italia.
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Se per caso avessi mai pensato che l'istruzione universitaria servisse a formare degli uomini e delle donne con la capacità di ragionare su quello che gli avviene intorno, la tua dichiarazione mi avrebbe definitivamente convinto: Non serve.
Chiunque, anche la persone meno istruita sa bene che  - non è la condizione imposta ad un essere vivente a definirne i bisogni ma le possibilità fisiologiche che la natura gli ha dato - , quindi cara la mia laureata se chiudi un cane fin dalla nascita in una gabbia di ferro questo soffrirà per tutta la vita perchè ha delle necessità fisiologiche diverse dal contatto con acciaio e lame di bisturi.
Gli animali nati in cattività soffriranno sempre e di continuo un disagio fisico e intellettivo per la mancanza di tutti quegli stimoli esterni di cui hanno bisogno.
I beagle che sono riusciti ad uscire dalla sperimentazione sono animali instabili e terrorizzati leggiti questo interessante articolo.

http://www.promiseland.it/view.php?id=432

Questo per te è la normalità?

Laura, presidenti di associazioni che finanziano la ricerca, ricercatori.
Per quanto voi vi possiate sforzare nel propagandare una ricerca pulita e esente da sofferenza avrete sempre decine, centinaia, migliaia di persone che si adopereranno per diffondere tutte le nefandezze di cui siete capaci, che voi ne siate gli esecutori, i finanziatori o i portavoce.
Gli animali non hanno voce per urlare e per questo oggi, domani urlero' per loro tutto il mio sdegno per questa barbarie perpetrata sui miei fratelli animali, la libertà è il solo valore che conta, la libertà che ogni essere vivente dovrebbe avere, la liberta di godere a pieno dell'unico bene inalienabile: la propria amata vita.

Spero che chiunque legga questa mia mail indirizzata alla "figlia del vivisettore Laura", prenda in seria considerazione di cominciare ad agire contro la vivisezione, creando coordinamenti, gruppi di lavoro, costruendo iniziative per propagandare il più possibile quanto avviene  ai nostri amati animali.
Università, ospedali, centri privati, basi militari, allevamenti, sono tutti focolai di sofferenza e sfruttamento, la voce dei senza voce siamo noi, e solo noi stessi possiamo fare qualcosa per diminuire la violenza  globale.

Diffondete nelle vostre scuole, nei posti di lavoro, nei centri sociali,  nei circoli ricreativi, nelle strade,ovunque, tutto il materiale disponibile in rete e richiedete di visionare cassette, supportate le iniziative antivivisezionistiche e i gruppi che lottano per la liberazione degli animali dallo sfruttamento di questi macellai.
Unitevi a loro, organizzate conferenze e iniziate voi stessi una campagna per la sensibilizzazione di questa atrocità chiamata ricerca scientifica ovvero VIVISEZIONE.

Loro non hanno che noi.

Andrea Biello.

 
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