Il Messaggero
30 Aprile 2006
COLLE ARPEA
Dopo il canile, la Forestale sequestra anche i cani
di ILARIA STRINATI
Rieti
Dopo la struttura, a Colle Arpea, finiscono sotto sequestro anche i cani. Il provvedimento è stato adottato venerdì dal Corpo Forestale di Roma, in seguito al malore (la cui causa resta ancora da accertare) che ha colpito una ventina di
animali e ne ha uccisi cinque. A darne notizia è il comandante della Polizia Municipale di Rieti, Carmelo Tulumello, che però affonda il coltello sull'operato della Forestale e pretende chiarezza su una vicenda che si trascina da settembre scorso (data del primo sequestro): «E' ora che la Forestale - attacca - dia ampie spiegazioni su cosa stia facendo e cosa stia realmente cercando nel canile di Colle Arpea, evitando così di adottare provvedimenti che, perlomeno a mio parere, non hanno alcun senso logico. Vorrei capire, ad esempio, per quale motivo la Forestale stia agendo in maniera del tutto autonoma rispetto alla Asl». Ed ancora: «Nell'aprile 2004 - riferisce il comandante - ho presentato alla Procura della Repubblica di Rieti un dossier-denuncia in merito a procedure poco lineari di affidamento ed adozione dei cani dall'Italia alla Germania. Finora non ho ricevuto risposte mentre mi sembra fuori luogo questa 'attenzione' verso il canile di Colle Arpea, con l'unico risultato che ora si rischia il blocco delle adozioni». Tulumello ne ha anche per gli animalisti che hanno reso noto quanto accaduto nella struttura una settimana fa: «Valuterò la possibilità di sporgere denuncia nei confronti di chi ha diffuso allarmi che, oltre a creare danni e pregiudizi, sono del tutto infondati. I cani sono guariti e soltanto cinque sono tenuti ancora sotto osservazione dalla dottoressa Alessia D'Aquilio, la quale ha mostrato indiscutibili doti di professionalità e competenza». Sull'intervento della D'Aquilio, veterinario che da pochissimo tempo opera nel canile di Cantalice, anche l'Associazione Canili Lazio ha tenuto a fornire alcune precisazioni: «La dottoressa, allarmata per la situazione sanitaria che si era creata nel canile - si legge in una nota - sospettando in un primo momento che si potesse trattare di intossicazione alimentare, ha fatto sospendere la somministrazione di cibo dell'ultima partita scaricata ed ha richiesto il campionamento del mangime e dell'acqua per l'indagine tossicologica e microbiologica. Dopo aver informato la Asl, ha visitato e messo in terapia i cani che manifestavano i sintomi ed è rimasta al canile fino alle 7 di sera anche i giorni seguenti; ha inoltre effettuato i prelievi di sangue, per le indagini sierologiche di possibili patogeni infettivi, spediti all'Istituto Zooprofilattico di Rieti. Associazioni come la nostra debbono molto a professionisti come la dottoressa D'Aquilio che operano con preparazione ed amore per gli animali».